DIFFERENZA DI CAPTAZIONE TRA DUE SELETTORI PER POLVERI DI LEGNO: PRIMI RISULTATI

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1 Vol. 4, n. 3, DIFFERENZA DI CAPTAZIONE TRA DUE SELETTORI PER POLVERI DI LEGNO: PRIMI RISULTATI Antonella Campopiano*, Angelo Olori*, Fulvio Basili*, Deborah Ramires*, Aneta Maria Zakrzewska** * Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL), Dipartimento Igiene del Lavoro, Laboratorio Polveri e Fibre, Monte Porzio Catone (Roma) ** Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) Centro Ricerche Lamezia Terme, Laboratorio Polveri e Fibre, Lamezia Terme (CZ) (Parole chiave: polvere di legno, caratterizzazione dimensionale, frazione inalabile, IOM, microscopia elettronica) SINTESI CONTESTO - La classificazione di cancerogenicità delle polveri di legno per l'uomo da parte dell Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ed il valore limite di soglia ponderato sul periodo di otto ore lavorative pari a 5 mg/m 3 stabilito dalla normativa nazionale ha posto il problema di valutare il rischio polveri in tutti quegli ambienti dove viene lavorato il legno. OBIETTIVI - L obiettivo è quello di caratterizzare dimensionalmente le particelle di legno captate da due selettori utilizzati per il prelievo della frazione inalabile: lo IOM (Institute Occupational Medicine, Edimburgo, Scozia) ed il selettore a geometria conica conosciuto in Italia con il nome di conetto. La scelta delle due teste di campionamento, sopra citate, è stata dettata principalmente dal fatto che il selettore conico italiano, utilizzato in passato per il campionamento delle polveri totali, è il più diffuso presso i Servizi di Prevenzione e presso i laboratori di analisi in genere, mentre lo IOM è stato ideato appositamente per la captazione della frazione inalabile. METODI - I due dispositivi sono stati posizionati contemporaneamente nella zona respiratoria di uno stesso lavoratore. Inoltre è stato collocato, sempre sullo stesso lavoratore, un altro selettore IOM, non collegato alla pompa personale, con la funzione di campionatore passivo ed in grado di captare le particelle proiettile che vengono generate durante le lavorazioni. Per il conteggio del particolato raccolto sui filtri di campionamento è stato utilizzato un microscopio elettronico a scansione (SEM) completo di spettrometria a dispersione di energia BOW PO/base indexing: CIS: Legno e prodotti del legno [CIS: Few]; Macchine per la lavorazione del legno [CIS: Hpo]; Industria del legno [CIS: Xeh]; Metodi di campionamento [CIS: Qea] EUOSHA OSH: Polvere di legno [33721E]; Macchinario per la lavorazione del legno [OSH: 45321C]; Raccolta di campioni [OSH: 13281E]; Rischi derivanti da impianti, macchinari e attrezzature di lavoro [OSH: 41681B] ATECO: Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; fabbricazione di articoli in materiali da intreccio [ATECO: 20] 47

2 dei raggi X (EDAX, INCA ENERGY 400, Oxford Instruments, Abington, UK). Ogni particella individuata con il SEM è stata caratterizzata dimensionalmente misurandone il diametro medio. RISULTATI - Dall analisi al SEM si è potuto constatare che la dimensione media delle particelle più grandi captate dal conetto non ha superato i 1 µm mentre quella delle particelle captate dallo IOM ha raggiunto i 3 µm. L osservazione dei filtri inseriti negli IOM passivi ha evidenziato che effettivamente si depositano particelle con diametri medi molto maggiori di 0 µm anche se la percentuale calcolata è risultata molto bassa (mediamente intorno all 1%). Questo non significa che il loro contributo gravimetrico sia trascurabile: infatti il peso delle particelle con diametro maggiore di 0 µm presenti sui filtri passivi è del 95% rispetto al totale. INTRODUZIONE Nel 1987 l Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato come cancerogene per l uomo o possibili cancerogene le seguenti lavorazioni riguardanti le polveri di legno: la fabbricazione di mobili e le lavorazioni da ebanista, gruppo 1 (cancerogeni per l uomo); le lavorazioni di falegnameria e carpenteria, gruppo 2 B (possibili cancerogeni per l uomo). L industria del legname e delle segherie è stata classificata come gruppo 3 (non classificabili in relazione alla cancerogenicità per l uomo). Nel 1995 la stessa IARC, in base all'osservazione di un marcato incremento dell incidenza delle neoplasie a livello delle fosse nasali e dei seni paranasali tra i lavoratori esposti prevalentemente a polveri di legno duro, ha valutato sufficiente l'evidenza di cancerogenicità delle polveri di legno per l'uomo e quindi le ha inserite nel gruppo 1 [1]. Nel 1999 l Unione europea ha stabilito un valore limite di esposizione a polveri di legno duro pari a 5 mg/m 3 ponderato sul periodo di otto ore lavorative da adottare in presenza di qualsiasi miscela di polveri di legno contenenti legni duri. A tale limite si sono conformati gli Stati membri dell Unione europea e l Italia ha recepito la Direttiva europea 1999/38/CE del 29 aprile 1999 con il D. Lgs. 25 febbraio 2000 n. 66 specificando che la valutazione di conformità a 5 mg/m 3 deve essere effettuata tramite il campionamento personale della frazione inalabile [2]. La Conferenza Americana degli Igienisti Industriali Governativi (ACGIH) [3] indicava negli anni passati il limite di 5 mg/m 3 per le polveri di legno tenero e di 1 mg/m 3 per le polveri di legno duro classificando quest ultimo in categoria A1 (cancerogeno riconosciuto per l uomo). Attualmente l ACGIH [4] non distingue più le polveri di legno tenero da quelle di legno duro, ma considera solo le specie non allergeniche stabilendo il limite di esposizione pari ad 1 mg/m 3 con la sola eccezione del cedro rosso considerato tra i legni più pericolosi per la salute dell uomo e per il quale viene proposto il limite di 0,5 mg/m 3. Molti Stati membri dell Unione europea non fanno distinzione tra legno duro e tenero fornendo un valore limite riferito alla sola frazione inalabile. È importante infine rammentare che il Comitato scientifico per i limiti dell'esposizione professionale agli agenti chimici (SCOEL) della Commissione europea ha effettuato una revisione della letteratura scientifica disponibile con lo scopo di stabilire un limite di esposizione a polveri di legno basato sugli effetti sulla salute. Le raccomandazioni dello SCOEL pubblicate nel 2002 e nel 2003 forniscono una valutazione quantitativa del rischio ed indicano chiaramente che esposizioni professionali a polveri di legno superiori a 0,5 mg/m 3 inducono effetti polmonari e andrebbero pertanto evitate [5, 6]. È necessario precisare che il valore dello SCOEL, proveniente da un elaborazione delle esposizioni esistenti nel passato, è riferito alle polveri totali poiché solo recentemente si è 48

3 introdotto il concetto di inalabilità. Il fattore di correlazione per convertire l esposizione a polvere totale in inalabile varia tra 2 e 3. Il limite di 0,5 mg/m 3 è pari quindi al limite di esposizione occupazionale di 1-1,5 mg/m 3 [6], valore che non si discosta molto da quello stabilito dall ACGIH. La frazione inalabile a cui fa riferimento la Direttiva europea 1999/38/CE è stata definita dalla norma UNI-EN 481/1994 come la frazione in massa delle particelle aerodisperse totali che viene inalata attraverso il naso e la bocca (particelle aventi per il % un taglio dimensionale di 0 µm) [7]. Quindi per la loro captazione è necessario utilizzare quei selettori che soddisfano le richieste della norma UNI EN 481. In letteratura numerosi studi [8-17] sull efficienza del campionamento hanno dimostrato che la maggior parte dei selettori hanno difficoltà ad incontrare la curva definita dalla convenzione ACGIH-ISO-CEN per il campionamento della frazione inalabile quando la velocità del vento è elevata, come negli ambienti esterni, o quando sono prodotte particelle proiettile in particolari operazioni lavorative, come accade per le polveri di legno; queste situazioni possono portare rispettivamente a sottostimare o a sovrastimare la frazione inalabile. Uno studio europeo [18] ha sperimentato una serie di selettori che venivano impiegati per il campionamento della frazione inalabile tra cui l Istitute Occupational Medicine (IOM), sviluppato dall Istituto di Medicina del Lavoro di Edimburgo, il selettore a geometria conica CIS (Conical Inhalable Sampler) ed il seven-hole, sviluppato anch esso dall Istituto di Medicina del Lavoro di Edimburgo. Sono stati studiati i diversi selettori in un tunnel del vento a velocità del vento che variava da 0,5 m/s a 4 m/s e per particelle aventi dimensioni da 6 µm a 0 µm. I risultati hanno mostrato che l efficienza dei selettori era influenzata fortemente dalla velocità del vento [19] e poiché questa negli ambienti indoor è mediamente intorno a 0,1 m/s [20], le prestazioni dei selettori sono state valutate a velocità del vento molto basse. Lo IOM risulta essere il più adatto per prelevare la polvere inalabile sia in ambienti esterni, dove le velocità del vento sono alte [18, 19], che in ambienti indoor [20]. L Agenzia per la Salute e la Sicurezza del Regno Unito (HSE) nei metodi per la determinazione delle sostanze pericolose consiglia come selettore per la frazione inalabile lo IOM, il CIS ed il seven hole [21]. Essi operano aspirando le particelle aerodisperse attraverso un orifizio posto nella loro parte frontale, che poi vengono depositate sul filtro inserito all interno del selettore. La principale distinzione fisica è dovuta alle dimensioni ed alla configurazione dell orifizio. In Italia si è utilizzato per lungo tempo un selettore conosciuto con il nome di conetto, avente una geometria conica leggermente diversa da quella del CIS, vista la sua ampia disponibilità presso tutti i servizi di prevenzione. Il diametro dell apertura del selettore CIS è pari a 8 mm mentre quello del conetto è di 7,8 mm; entrambi lavorano ad un flusso di 3,5 L/min. Il selettore IOM è costituito da un corpo di campionamento e da un sistema a cassetta. Il dispositivo a cassetta consente di trattenere le particelle non solo sul filtro ma anche sulle pareti del dispositivo stesso, simulando la funzionalità del setto nasale. Per la quantificazione del peso delle particelle raccolte, il dispositivo a cassetta con il filtro assemblato deve essere pesato prima e dopo il prelievo. La geometria d ingresso dell aria aspirata ha un diametro di 15 mm ed il flusso di utilizzo è pari a 2 L/min. I risultati di alcune indagini ambientali effettuate in aziende artigiane dove si lavora il legno, hanno evidenziato che il selettore IOM e quello a geometria conica presentano delle differenze nella quantità di polvere raccolta. Tale differenza sembra essere compensata dalla polvere depositata sul filtro posto in un selettore IOM passivo [22]. La definizione di legno duro, riportata nella monografia IARC Wood dust and formaldehyde [1], è dovuta alla classificazione botanica che opera la distinzione in due grandi classi: quella delle Angiosperme, in cui sono compresi gli alberi che perdono le foglie in inverno (latifoglie) e quella delle Gimnosperme, in cui sono compresi gli alberi sempreverdi (conifere). Differenza di captazione tra due selettori per polveri di legno: primi risultati 49

4 Il legno duro è ottenuto dalle Angiosperme, mentre il legno dolce è ottenuto dalle Gimnosperme. I legni duri sono solitamente più densi a causa delle caratteristiche anatomico-strutturali di maggiore complessità, ma ciò non è sempre vero e la densità può variare notevolmente anche all interno di una stessa categoria. Ad esempio il legno douglas, nonostante sia classificato come legno dolce, ha caratteristiche di durezza superiori a quelle del legno di betulla che è un legno duro, oppure il legno di balsa (uno dei più leggeri) è botanicamente classificato come legno duro. Le lavorazioni su legno duro comportano la formazione di percentuali più elevate di polveri fini rispetto a quelle effettuate su legno dolce, a causa delle caratteristiche anatomiche di questi legni, in cui il taglio determina una maggiore frantumazione cellulare per la presenza di diversi tipi di cellule tra di loro saldamente collegate. La lavorazione del legno prevede l utilizzo di numerose sostanze, che possono avere un impatto sulla salute degli esposti; basti pensare ai diluenti, alle vernici, alle lacche ed alle colle usate nella lavorazione di manufatti in legno che emettono formaldeide, benzene, isocianati ecc. Ad esempio la formaldeide, usata nella produzione di truciolati e compensati, può liberarsi come tale o essere assorbita su particelle di legno che ne favoriscono trasporto ed azione sull apparato respiratorio (cancro polmonare). In questo lavoro viene riportata una caratterizzazione dimensionale delle particelle di legno captate dal selettore IOM passivo per verificare la presenza o meno di particelle con dimensioni maggiori di 0 µm. 1. MATERIALI E METODI Sono stati effettuati alcuni campionamenti personali su lavoratori che operano nel settore del legno. Ciascun lavoratore ha indossato tre selettori: uno IOM collegato ad un campionatore personale (modello Airchek 2000, SKC Inc., Eighty Four, PA, USA) con flusso di aspirazione pari a 2 L/min; un secondo IOM, non collegato alla pompa personale, con la funzione di campionatore passivo in grado di captare le particelle proiettile generate durante le lavorazioni; un conetto in acciaio inox da 25 mm di diametro, avente un apertura di 7,8 mm, collegato ad una pompa personale (modello 224 PCXR8, SKC Inc., Eighty Four, PA, USA) per garantire un flusso di aspirazione più elevato pari a 3,5 L/min. Le linee di campionamento sono state precedentemente calibrate con l ausilio di un calibratore primario (modello DryCal DC-Lite, BIOS International Corporation, Butler, NJ, USA). I prelievi sono stati realizzati utilizzando filtri in polivinilcloruro (PVC), così come descritto nel metodo NIOSH [23] con un diametro pari a 25 mm e porosità 5 µm. La quantità di polvere raccolta sulle membrane è stata determinata mediante una doppia pesata con bilancia Sartorius MC1 (portata: 2 g; unità di formato u f : 0,01 mg) dotata di dispositivo di abbattimento delle cariche elettrostatiche. Prima di ogni pesata i filtri sono stati sempre condizionati mantenendoli nella stanza della bilancia per due ore. Nel caso dello IOM, il sistema a cassetta in cui era stata inserita la membrana è stato pesato prima e dopo il campionamento. In base alla quantità di polvere depositata sul filtro, sono state scelte cinque membrane provenienti dai campionamenti passivi: A3, B3, C3, I3, M3 ed una terna proveniente dal campionamento effettuato su un singolo operatore: IOM, conetto e IOM passivo. I filtri selezionati sono stati preparati per l osservazione al microscopio elettronico a scansione (SEM, modello LEO 440, LEO Electron Microscopy Ltd, Cambridge, UK) completo di

5 spettrometria a dispersione di energia dei raggi X (EDAX, INCA ENERGY 400, Oxford Instruments, Abington, UK). Su ogni filtro è stato misurato il diametro verticale ed orizzontale di trecento particelle ed è stato applicato il test di normalità alle distribuzioni dei diametri ottenute. 2. RISULTATI Le particelle raccolte sui filtri di campionamento presentano una forma allungata e disomogenea. Alcuni esempi di immagini al SEM di tali particelle sono mostrati in Figura 1, 2 e 3 per i filtri di captazione rispettivamente dello IOM passivo, dello IOM e del conetto relativi ad uno stesso campionamento. In alcuni casi, sui filtri passivi, la misura del diametro maggiore raggiunge dimensioni pari a 700 µm. Per ogni particella è stato calcolato il diametro medio ottenuto dalle due lunghezze misurate. Alcuni dei principali parametri statistici delle distribuzioni dei diametri delle particelle raccolte dagli IOM passivi sono presentati in Tabella 1; quelli relativi alla terna di campionamento posizionata su uno stesso operatore sono riportati in Tabella 2. Figura 1 - Immagine SEM di particelle depositate sulla membrana in PVC inserita nello IOM passivo Differenza La ricerca sulla di captazione salute e sicurezza tra due selettori del lavoro: per ilpolveri contesto di legno: europeo primi e i finanziamenti risultati 51

6 Figura 2 - Immagine SEM di una particella di legno depositata su membrana in PVC dello IOM Figura 3 - Immagine SEM di una particella di forma allungata captata dal selettore conetto 52

7 Tabella 1 - Parametri statistici delle distribuzioni dei diametri delle particelle depositate sui filtri IOM passivi Parametri statistici A3 B3 C3 I3 M3 media aritmetica (µm) 13,0 11,6 14,8 8,3 8,2 mediana (µm) 7,3 2,9 9,3 5,4 4,2 media geometrica (µm) 7,2 3,8 8,3 5,9 4,8 deviazione aritmetica standard (µm) 18,7 32,0 24,5 8,4 13,2 deviazione geometrica standard (µm) 2,9 3,6 2,8 2,2 2,6 coefficiente di variazione 1,4 2,7 1,6 1,0 1,6 valore minimo (µm) 0,9 0,4 0,9 1,2 0,8 valore massimo (µm) 191,5 3,0 283,5 57,5 143,8 Tabella 2 - Parametri statistici delle distribuzioni dei diametri delle particelle raccolte dalla terna di campionamento: IOM, conetto e IOM passivo Parametri statistici IOM conetto IOM passivo media aritmetica (µm) 6,5 3,7 11,6 mediana (µm) 2,2 1,7 2,9 media geometrica (µm) 2,2 1,9 3,8 deviazione aritmetica standard (µm) 22,8,7 32,0 deviazione geometrica standard (µm) 3,8 2,8 3,6 valore minimo (µm) 0,2 0,2 0,4 valore massimo (µm) 300,6 146,7 3,0 coefficiente di variazione 3,5 2,9 2,7 asimmetria,0,9 7,1 curtosi 111,7 133,1 62,3 asimmetria (distribuzione ln d) 0,3 0,5 0,9 curtosi (distribuzione ln d) 0,3 0,8 0,6 La percentuale di particelle aventi un diametro maggiore di 0 µm è molto bassa, pari mediamente all 1% e raggiunge il 3% solo su un filtro proveniente dal campionamento effettuato su un operatore durante il taglio, tramite seghe doppie, di grossi pezzi di legname. Le operazioni di piallatura e di rettificatura (filtri I3 e M3) generano mediamente dimensioni più piccole rispetto a quelle generate dall operazione di segagione (filtri A3, B3 e C3). Nella Tabella 2 sono mostrati i valori corrispondenti all asimmetria ed alla curtosi delle distribuzioni dei diametri delle particelle e dei loro logaritmi naturali. I due parametri, fornendo informazioni sulla simmetria della curva rispetto alla media e sulla forma delle code, permettono di effettuare una prima valutazione su quanto la distribuzione dei dati sia prossima o meno ad una gaussiana. Per una distribuzione normale, i valori di asimmetria e di curtosi hanno valore nullo. Differenza di captazione tra due selettori per polveri di legno: primi risultati 53

8 Le distribuzioni dimensionali delle particelle presenti sui filtri passivi sono riportate nella Figura 4. Figura 4 - Distribuzione dimensionale delle particelle depositate negli IOM passivi Fn (%) A3 B3 C3 I3 M3 0 5,0,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0,0 d medio (µm) Note: Le distribuzioni sono riportate fino alla classe dimensionale di µm per poter meglio discriminare ogni singola classe. La Figura 4 mostra le cinque distribuzioni fino alla classe dimensionale di µm per poter meglio discriminare ogni singola classe. La Figura 5 mostra invece le distribuzioni dimensionali delle particelle captate dalla terna di campionamento selezionata. Tali distribuzioni sono riportate fino ad un diametro medio pari a 15 µm per poter meglio discriminare ogni singola classe, mentre le code della distribuzione sono riportate nella Figura 6. Figura 5 - Distribuzione dimensionale delle particelle fino ad un diametro medio di 15 µm captate dalla terna di campionamento IOM, conetto e IOM passivo Fn (%) IOM conetto passivo 2 0 0,5 2,0 3,5 5,0 6,5 8,0 9,5 11,0 12,5 14,0 d medio (µm) 54

9 Figura 6 - Distribuzione dimensionale delle particelle aventi diametro medio oltre 15 µm captate dalla terna di campionamento IOM, conetto e IOM passivo 4 Fn (%) d medio (µm) È stato applicato alle distribuzioni dei logaritmi dei diametri medi relativi a tutti i filtri osservati al SEM il test di normalità di Kolmogorov-Smirnov che ha fornito i valori della distanza tra la distribuzione sotto analisi e quella ideale con la relativa significatività p. Tali valori sono riportati nella Tabella 3. Tabella 3 - Risultati del test di normalità di Kolmogorov-Smirnov applicato ai filtri passivi Filtri IOM passivi Distanza K-S p Superamento test A3 0,061 0,009 negativo B3 0,119 < 0,001 negativo C3 0,068 0,002 negativo I3 0,049 0,077 al limite M3 0,090 < 0,001 negativo Per tutti i filtri passivi, il test ha evidenziato differenze significative dalla distribuzione gaussiana; ciò mostra che le distribuzioni delle particelle depositate su questi filtri non possono essere descritte da distribuzioni lognormali. Nel caso dei due filtri di campionamento, come riportato nella Tabella 4, si verifica che le particelle catturate durante l aspirazione mostrano una distribuzione lognormale, infatti il test di Kolmogorov-Smirnov risulta essere positivo per il filtro proveniente dallo IOM ed al limite di accettabilità per quello proveniente dal conetto. Differenza di captazione tra due selettori per polveri di legno: primi risultati 55

10 Tabella 4 - Risultati del test di normalità di Kolmogorov-Smirnov applicato ai filtri di campionamento Filtri di campionamento Distanza K-S p Superamento test IOM 0,034 > 0,200 positivo conetto 0,052 0,076 al limite I relativi grafici di normalità (Figure 7-13) visualizzano in maniera chiara lo scostamento delle distribuzioni dei diametri medi delle particelle da un andamento gaussiano. Dalla letteratura si evidenzia che le code delle distribuzioni hanno un peso importante ed influiscono in maniera determinante sui valori di tali parametri statistici. Figura 7 - Grafico di normalità del campione A3 99 Frequenza cumulata vvalore residuo 56

11 Figura 8 - Grafico di normalità del campione B3 99,9 99 Frequenza cumulata vvalore residuo Figura 9 - Grafico di normalità del campione C3 99,9 99 Frequenza cumulata Differenza di captazione tra due selettori per polveri di legno: primi risultati Valore residuo 57

12 Figura - Grafico di normalità del campione I Frequenza cumulata Valore residuo Figura 11 - Grafico di normalità del campione passivo M3 99,9 Frequenza cumulata Valore residuo 58

13 Figura 12 - Grafico di normalità del campione IOM 99,9 99 Frequenza cumulata Valore residuo Figura 13 - Grafico di normalità del campione conetto 99,99 99,9 99 Frequenza cumulata Differenza di captazione tra due selettori per polveri di legno: primi risultati Valore residuo 59

14 3. CONCLUSIONI È stato discusso in un precedente studio [22] che i valori di concentrazione delle polveri ottenuti utilizzando il selettore IOM sono risultati sempre maggiori di quelli ottenuti con l impiego del selettore conetto. Le diversità di captazione da parte dei due selettori vengono attribuite alle differenze presenti nella geometria d ingresso dello IOM rispetto a quella del conetto [22, 24]. Le maggiori dimensioni dell apertura d ingresso dello IOM consentirebbero la captazione delle particelle di grandi dimensioni proiettate durante le lavorazioni del legno. È stato osservato, infatti, che lo IOM (passivo) collocato nella zona respiratoria del lavoratore, pur non essendo collegato alla pompa di aspirazione, era comunque in grado di catturare delle particelle. Sottraendo tale contributo alla quantità prelevata dallo IOM (attivo) collegato alla pompa di aspirazione, si otteneva un valore di concentrazione che si avvicinava a quello ottenuto utilizzando il conetto. In Italia sono stati usati in passato e sono usati ancora oggi selettori con ingresso conico (conetto) con diametri dell orifizio d ingresso variabili tra 6 mm e mm. Tali selettori operano ad un flusso tale da avere una velocità d ingresso della polvere di circa 1,25 m/s; quello utilizzato per i nostri scopi funziona ad un flusso pari a 3,5 L/min. Le prove per valutare le prestazioni dei selettori inalabili rispetto alla convenzione ACGIH-ISO-CEN di riferimento hanno mostrato risultati non troppo soddisfacenti e nel caso del prelievo delle polveri di legno, il problema principale riguarda proprio l efficienza di campionamento nei riguardi delle particelle con diametro aerodinamico maggiore di 0 µm. I dati sperimentali su cui sono basate le nuove convenzioni si riferiscono infatti a particelle con diametro aerodinamico minore di 0 µm. Negli ambienti lavorativi del settore del legno sono presenti diverse macchine in grado di generare e proiettare particelle grossolane e frammenti, che possono raggiungere la zona in cui è posizionato il campionatore. Dall analisi al SEM si è potuto constatare che la dimensione media geometrica delle particelle più grandi captate dal conetto non superava i 1 µm, mentre quella delle particelle captate dallo IOM raggiungeva i 3 µm, che in termini di diametro aerodinamico significa rispettivamente una dimensione media che supera i 0 µm ed i 300 µm, presupponendo per entrambi una densità della particella di legno pari a 0,75 g/cm 3. L osservazione dei filtri inseriti negli IOM passivi ha evidenziato che effettivamente si depositano particelle con diametri medi molto maggiori di 0 µm anche se la percentuale calcolata è risultata molto bassa (mediamente intorno all 1%). Questo non significa che il loro contributo gravimetrico sia trascurabile: infatti il peso delle particelle con diametro maggiore di 0 µm presenti sui filtri passivi è del 95% rispetto al totale. Nel caso dello IOM, i risultati fin qui riportati sono sottostimati poiché sono state conteggiate solo le particelle raccolte sul filtro di campionamento, trascurando il contributo della frazione di particelle depositata all interno della cassetta di prelievo. Quest ultima informazione sarà oggetto di ulteriori indagini. Da questo studio emerge la maggiore tendenza a raccogliere particelle ultralarghe del campionatore IOM rispetto alle cassette a faccia chiusa; sarebbe utile verificare la possibilità di ricavare fattori di conversione medi tra i due selettori, da applicare successivamente alle misure provenienti dai campionamenti personali. L ingresso di particelle ultralarghe, comunque, può essere minimizzata riducendo le dimensioni dell orifizio d ingresso. È noto, inoltre, in letteratura, che le particelle e le fibre aerodisperse possono essere descritte in maniera soddisfacente da distribuzioni logaritmiche [25, 26] e che le code delle distribuzioni influiscono in maniera determinante sui valori dei parametri statistici. Spesso si ricorre ad elaborazioni statistiche più specifiche per evitare distorsioni nella valutazione dei dati e per correlare meglio le distribuzioni teoriche [27]. In questo lavoro si è osservato che le 60

15 particelle proiettili (quelle particelle generate casualmente durante particolari lavorazioni) non seguono una distribuzione lognormale. Ciò è dovuto al fatto che la loro deposizione su filtro non avviene in seguito ad una aspirazione omogenea dell aria, ma ad un deposito casuale delle particelle con una forte predominanza di quelle con grandi dimensioni. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1. International Agency for Research on Cancer (IARC). Wood dust and formaldehyde. Lyon: IARC;1995. IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risk to humans n Italia. Decreto Legislativo 25 febbraio 2000, n. 66. Attuazione delle direttive 97/42/CE e 1999/38/CE, che modificano la direttiva 90/394/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione da agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. Gazzetta Ufficiale n. 70, 24 marzo American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH). TLVs and BEIs Based on Documentation of the threshold limit values for chemical substances and physical agents. Cincinnati (OHIO):ACGIH ; American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH). TLVs and BEIs Based on Documentation of the threshold limit values for chemical substances and physical agents. Cincinnati (OHIO): ACGIH; Scientific Committee on Occupational Exposure Limits. SCOEL. Recommendation from the Scientific Committee on Occupational Exposure Limits for Wood Dust. SCOEL/SUM/2B Ann Occup Hyg 2006; (6): Scientific Committee on Occupational Exposure Limits. SCOEL. Recommendation from the Scientific Committee on Occupational Exposure Limits: risk assessment for wood dust. SCOEL/SUM/2 final Ann Occup Hyg 2006; (6): Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI. Atmosfera nell ambiente di lavoro. Definizione delle frazioni granulometriche per la misurazione delle particelle aerodisperse. UNI-EN 481; Aizenberg V, Choe K, Grinshpun SA, Willeke K, Baron PA. Evaluation of personal aerosol samplers challenged with large particles. J Aerosol Sci 2001; 32: Kennedy NJ, Tatyan, Hinds WC. Comparison of a simplified and full-size mannequin for the evaluation of inhalable sampler performance. Aerosol Sci Technol 2001; 35: Kenny LC, Aitken RJ, Baldwin PEJ, Beaumont GC, Maynard AD. The sampling efficiency of personal inhalable aerosol samplers in low air movement environments. J Aerosol Sci. 1999; 30 (5): Predicala BZ, Maghirang RG. Field comparison of inhalable and total dust samplers for assessing airborne dust in swine confinement barns. Appl Occup Environ Hyg 2003; 18: Tatum VL, Ray AE, Rovell-Rixx DC. The performance of personal inhalable dust samplers in wood-products industry facilities. Appl Occup Environ Hyg 2001; 16 (7): Clinkenbeard RE, England EC, Johnson DL, Esmen NA, Hall TA. A field comparison of the IOM inhalable aerosol sampler and a modified 37-mm cassette. Appl Occup Environ Hyg 2002;17 (9): Demange M, Görner P, Elcabache JM, Wrobel R. Field comparison of 37-mm closed-face cassettes and IOM samplers. Appl Occup Environ Hyg 2002; 17 (3): Lidén G, Melin B, Lidblom A, Lindberg K, Norén JO. Personal Sampling in parallel with open-face filter cassettes and IOM samplers for inhalable dust-implications for occupational exposure limits. Appl Occup Environ Hyg 2000; 15 (3): Differenza di captazione tra due selettori per polveri di legno: primi risultati 61

16 16. Mark D, Vincent JH. A new personal sampler for airborne total dust in workplaces. Ann Occup Hyg 1986; 30: Mark D, Vincent JH. A new personal sampler for airborne total dust in workplaces. Ann Occup Hyg 1986; 38: Kenny LC, Aitken RJ, Chalmers C, Fabries JF, Gonzalez-Fernandez E, Kromhout H, Liden G, Mark D, Riediger G, Prodi V. A collaborative European study of personal inhalable aerosol sampler performance. Ann Occup Hyg 1997; 41(2): Baldwin PEJ, Maynard AD. A survey of windspeeds in indoor workplace. Ann Occup Hyg 1998; 42(5): Aitken RJ, Baldwin PEJ, Beaumont GC, Kenny LC, Maynard AD. Aerosol inhalability in very low wind. J Aerosol Sci 1999; 30(5): HSE. General methods for sampling and gravim etric analysis of respirable and inhalable dust: MDHS In: Methods for the determination of hazardous substances. Health and Safety Executive. London Campopiano A, Ramires D, Spagnoli G, Arcaro F, Bosco MG, Pandolfi P, Fioravanti F. Primi risultati del confronto tra due selettori utilizzati per la captazione di polveri di legno. Giornale degli Igienisti Industriali 2006; 31 (2): National Institute for Occupational Safety and Heakth (NIOSH): NIOSH Manual of Analytical Methods, 4th ed. Cincinnati (OHIO). Particulates Not Otherwise Regulated, Total: Method 00; Marconi A. Campionamento delle frazioni dimensionali di rilevanza sanitaria per le polveri di legno. Giornale degli Igienisti Industriali 2002; 27 (2): Holst E, Schneider T. Fibre size characterization and size analysis using general and bivariate log-normal distributions. J Aerosol Sci 1985; 16: Schneider T, Holst E, Skotte J. Size distributions of airborne fibres generated from manmade mineral fibre products. Ann Occup Hyg 1983; 27: Fogel P, Hanton DY, De Meringo A, Morscheidt C. The reliability of the dimensional measurements of man-made vitreous fibers used for biopersistence assays: a statistical approach. Aerosol Sci Technol 1999; 30:

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