REGIONE MARCHE PROVINCIA DI ANCONA COMUNE DI SAN PAOLO DI JESI

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1 REGIONE MARCHE PROVINCIA DI ANCONA COMUNE DI SAN PAOLO DI JESI RISULTATI DEL PIANO DI CARATTERIZZAZIONE DI UN AREA DI PROPRIETA COMUNALE SITA IN C.DA VALLE FOSSO DELLE LAME AI SENSI DELL ART ALL. 4 -TITOLO V DEL D.Lgs. 152/2006 Committente: Comune di San Paolo di Jesi RELAZIONE TECNICA GENERALE 1

2 1. Premessa La necessità di intraprendere le azioni di messa in sicurezza d emergenza e di caratterizzazione del sito, nasce dalla casuale scoperta, durante i lavori di sistemazione dell area nel settembre del 2006, di rifiuti interrati costituiti da materiale contenenti fibre di amianto, come accertato dall esito dalle analisi chimiche, effettuate dal Laboratorio Arpam, sui campioni prelevati dal Tecnico del Dipartimento Provinciale di Ancona. Le successive indagini effettuate per la predisposizione del progetto di bonifica delle fibre di amianto, oltre che delimitare l area di interesse, hanno permesso di verificare la presenza di ulteriori tipologie di rifiuti sepolti del tipo: spezzoni di cavi elettrici, segmenti di tubazioni in PVC, detriti solidi vari metallici, legnosi, plastici, vetrosi, detriti inerti residui dell attività edilizia, da considerare come rifiuto speciale non pericoloso. L area interessata dal deposito interrato di rifiuti risultava complessivamente di ampiezza pari a circa 700 mq, così suddivisi: 120 mq l area con i materiali contenenti fibre di amianto; 580 mq l area dove erano sepolti i rifiuti derivanti dalle demolizioni edili. La bonifica della zona interessata dal materiale contenente fibre di amianto è stata oggetto di uno specifico progetto, autorizzato dall Autorità Sanitaria competente (Asur Marche-Area Vasta n. 2 Jesi-Dipartimento di Prevenzione-Servizio Igiene e Sanità Pubblica) e portato a compimento; la realizzazione dell intervento è stata finanziata con fondi propri del comune di San Paolo di Jesi. Successivamente alla conclusione del progetto di bonifica del sito interessato dai frammenti di eternit, dovendo iniziare i lavori di sistemazione e recupero dell intera area, nella restante porzione dove erano stati individuati i rifiuti sepolti costituiti da materiali provenienti dalle demolizioni edili, l Azienda affidataria dell appalto del progetto, ha effettuato i lavori di rimozione di detti rifiuti, con successivo trasporto e recupero nell impianto autorizzato della Cava Mancini a Castelbellino nel rispetto della specifica normativa; ogni operazione di trasporto è comprovata dal relativo Formulario di Identificazione Rifiuto (Documento 7). Terminata anche l attività di rimozione del materiale interrato, è stato predisposto il Piano di Caratterizzazione, finalizzato alla verifica di una eventuale contaminazione provocata dalla presenza di detti rifiuti. Il P.d.C è stato elaborato ai sensi dell art. 249 Allegato 4 Titolo V del D.Lgs. 152/2006 Criteri generali per l applicazione di procedure semplificate e consegnato al Comune di San Paolo di Jesi il 18 dicembre Sulla base del documento predisposto, il 22 gennaio 2013 sono iniziate le attività di caratterizzazione; come previsto nel P.d.C sono stati effettuati tre scavi e due sondaggi geognostici. In ogni punto di indagine sono stati prelevati campioni della matrice suolo-sottosuolo: in particolare negli scavi sono stati acquisiti n. 2 campioni, mentre in corrispondenza dei sondaggi sono stati prelevati n. 3 campioni. L effettuazione dell indagine ha confermato l assenza della falda acquifera come già ipotizzato nel Piano di Caratterizzazione. 2

3 2. SOGGETTI OBBLIGATI Il soggetto obbligato alla esecuzione degli interventi, in quanto proprietario dell appezzameto di terreno, è il Comune di San Paolo di Jesi con sede in P.za Domenico Ricci n San Paolo di Jesi, nella persona del Sindaco pro-tempore Sandro Barcaglioni. 3.0 RACCOLTA E SISTEMAZIONE DEI DATI ESISTENTI 3.1 Localizzazione geografica dell area L area interessata è ubicata su un appezzamento di terreno a ridosso della strada comunale Valle Fosso delle Lame, di proprietà del Comune di San Paolo di Jesi ed è compresa tra il Campo Sportivo comunale ed il Fosso valle delle Lame che scorre a poche decine di metri. Il sito in esame ricade a poche centinaia di metri dal nucleo urbano di San Paolo di Jesi, a N.W. rispetto all abitato ed è posto ad una quota di circa 190 m s.l.m. (vedi figura 1 paragrafo 5.1.). Le coordinate Gauss-Boaga del punto centrale del sito risultano le seguenti: 33T foto 1: veduta dell area da via Valle Fosso delle Lame 3

4 foto 2: veduta dell area da via Valle Fosso delle Lame 3.2 Destinazione d uso attuale e futura del sito Attualmente il P.R.G. comunale identifica il sito in parte come zona produttiva agricola E1, in parte come zona P aree per parcheggi pubblici, come risulta da certificato di assetto del territorio allegato (documento 1: certificato di destinazione urbanistica). I riferimenti catastali sono: foglio 4 particelle n (documento 2: estratto di mappa e visure catastali) La variante generale al nuovo P.R.G., attualmente in fase di adozione, prevede una destinazione a servizi F2: Impianti Sportivi: l area infatti verrà recuperata con la realizzazione di un campo sportivo polivalente per la pratica del tennis e del calcio a 5, utilizzabile anche per gli allenamenti della locale squadra di calcio, in sostituzione del campo principale, quando questo non è praticabile (documento 3: planimetria stato attuale e stato futuro). 3.3 Descrizione delle attività storiche effettuate nell area L area interessata dal Piano di Caratterizzazione risulta di proprietà comunale ed è ubicata in adiacenza a via Valle Fosso delle Lame; in posizione limitrofa è ubicato il campo sportivo comunale. Il sito ha rappresentato negli anni un appezzamento di terreno incolto, sporadicamente utilizzato dai servizi comunali come deposito temporaneo di materiali ed attrezzature necessarie per lavori di manutenzione (foto 1 e 2). L attuale conformazione pianeggiante rappresenta il risultato di un livellamento topografico, effettuato nel corso di svariati anni, mediante successivi apporti di materiale proveniente da scavi e lavori eseguiti sia dal Comune, che da privati (documento 3: planimetria stato attuale e stato futuro). Da ciò derivava la presenza negli strati di suolo e sottosuolo dei rifiuti speciali non pericolosi (codice C.E.R rifiuti misti 4

5 dell attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e ) riscontrati nel sito, successivamente rimossi come attività di Messa in Sicurezza d Emergenza; nel rispetto della specifica normativa il materiale è stato trasportato e recuperato nell impianto autorizzato della Cava Mancini a Castelbellino nel rispetto della specifica normativa; ogni operazione di trasporto è comprovata dal relativo Formulario di Identificazione Rifiuto (Documento 7). Ad eccezione di tale attività la zona non è stata mai interessata da altre tipologie di pressioni antropiche. Nelle zone circostanti le aree hanno mantenuto una elevata naturalità, in particolare lungo il fosso Valle delle Lame, dove si è sviluppata una rigogliosa vegetazione arborea ed arbustiva. foto 3: Fosso Valle delle Lame 5

6 foto 4: veduta dell area dal versante nord 4.0 STATO DI FATTO Nel mese di settembre 2006, a seguito di uno scavo effettuato dal personale del Comune per la sostituzione di un palo della linea telefonica, vennero alla luce dei frammenti di materiale in eternit, contenenti fibre in amianto, come successivamente verificato dalle analisi chimiche effettate su campioni prelevati dal personale Arpam-Dipartimento Provinciale di Ancona, appositamente allertato dal Servizio Tecnico Comunale. Una seguente indagine effettuata per circoscrivere l area interessata dalla presenza del materiale in eternit, portò alla individuazione nel sottosuolo di altre tipologie di rifiuti interrati rappresentati da inerti derivanti da costruzioni e demolizioni edili, da considerare come rifiuto speciale non pericoloso. L area interessata dai depositi interrati di rifiuti risultava complessivamente di ampiezza pari a circa 700 mq, così suddivisi: circa 120 mq l area con i materiali contenenti fibre di amianto; circa 580 mq l area dove erano sepolti i rifiuti derivanti dalle demolizioni edili (documento 4: planimetria individuazione area e ubicazione punti di indagine). Il Comune di San Paolo di Jesi ha provveduto, con proprie risorse, alla bonifica della zona interessata dal materiale contenente fibre di amianto, sulla scorta di uno specifico progetto, autorizzato dall Autorità Sanitaria competente (Asur Marche-Area Vasta n. 2 Jesi - Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica). Successivamente alla conclusione del progetto di bonifica del sito interessato dai frammenti di eternit, dovendo iniziare i lavori di sistemazione e recupero dell intera area, nella restante porzione dove erano stati individuati i rifiuti sepolti costituiti da materiali provenienti dalle demolizioni edili, l Azienda affidataria 6

7 dell appalto del relativo progetto, ha effettuato i lavori di Messa in Sicurezza d Emergenza mediante la rimozione del terreno e dei rifiuti in esso sepolti, con successivo trasporto e recupero nell impianto autorizzato della Cava Mancini a Castelbellino nel rispetto della specifica normativa; ogni operazione di trasporto è comprovata dal relativo Formulario di Identificazione Rifiuto (Documento 7). 5.0 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO DEL SITO 5.1. Inquadramento geologico e geomorfologico Il sito in esame è ubicato nel settore medio-basso del versante collinare che collega la dorsale principale, ad andamento nord est-sud ovest, dove sorge il Centro Storico di San Paolo di Jesi, con il fosso Valle delle Lame. Il sito è posto ad una quota di circa 190 m s.l.m. La formazione geologica che costituisce il substrato dell area e dei versanti circostanti è costituita da argille marine grigio-azzurre sovraconsolidate, alternate a livelli sabbiosi, il tutto di età riferibile al Pliocene. L appezzamento di terreno si presenta attualmente pianeggiante in quanto livellato con materiale di riporto; gli strati di terreno naturale più superficiali si presentano di natura prevalentemente argillosa con coefficiente di permeabilità K = Con tali valori di permeabilità i terreni possono essere considerati praticamente impermeabili. La sequenza stratigrafica caratteristica della zona può essere così riassunta: -materiale di riporto: terreno vegetale associato a sporadici detriti lateritici; -orizzonte eluvio-colluviale costituito da limi- argillosi; -orizzonte eluviale caratterizzato da argille limose nocciola con patine sabbiose ocracee; -formazione in posto Pliocenica leggermente alterate costituita da argille azzurre consistenti, alternate a sottili livelli sabbiosi e trovanti arenacei. Nell area in esame, sulla base dell indagine effettuata, è esclusa la presenza di falde acquifere, ne si è rilevata alcuna circolazione idrica nei livelli sabbiosi intercalati alle argille marnose. La formazione geologica costituita da argille marnose è contraddistinta da una permeabilità primaria per porosità da bassa a molto bassa; gli strati sabbiosi intercalati presentano valori di permeabilità medio-bassi. I terreni di copertura costituiti da litotipi limo-argillosi assumono un grado di permeabilità basso. Allo stato attuale il sito non presenta indizi di dissesti, la superficie topografica risulta pianeggiante in quanto livellata dal materiale di riporto, mentre la scarpata di raccordo con il sottostante fosso Valle delle Lame presenta elevata acclività. Nelle zone circostanti, il versante è caratterizzato da tratti con dissesti generalizzati, tipo soliflussione, come confermato sia nello stralcio della carta geomorfologica redatta per il P.R.G. comunale, sia nella carta del Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Marche (TAV. RI37 P.A.I.) dove è stata cartografata un area in frana contraddistinta con il codice F a pericolosità P2. Per entrambi gli elaborati si allegano i relativi stralci cartografici. Attualmente il fenomeno nel suo insieme sembra in fase quiescente, non essendosi verificati da anni episodi franosi né dissesti che abbiano coinvolto le abitazioni nell'area e in zone limitrofe. Il sito oggetto di studio, inoltre, è ubicato in una zona che, pur ricadendo nella porzione centrale dell'antico accumulo di frana, non è comunque interessata dalle gravi deformazioni ben visibili in altre aree. 7

8 L area inoltre non è attraversata da corsi d acqua superficiale, né a carattere perenne, né a carattere temporaneo; a poche decine di metri, in direzione N, N-W l area è delimitata dal fosso Valle delle Lame, il cui alveo è posizionato ad un dislivello di circa 10 metri. Figura 1: corografia della zona 8

9 Figura 2: Stralcio carta geologica PRG comunale con indicata l area di intervento (cerchio blu) Figura 3: Stralcio carta P.A.I. Marche 9

10 : Figura 4: Stralcio carta geomorfologica PRG comunale con indicata l area di intervento (cerchio blu) 10

11 5.2. Inquadramento stratigrafico L esecuzione dell indagine preliminare per la delimitazione delle aree interessate dalla presenza di rifiuti e l effettuazione del Piano di Caratterizzazione hanno permesso la ricostruzione della stratigrafia dell area, caratterizzata dall'affioramento sin dai livelli più superficiali della Formazione in posto Pliocenica, ricoperta da spessori variabili di terreno vegetale e riporto e coltre eluvio-colluviale (documento 5: stratigrafie sondaggi e scavi geognostici). L origine delle colluvioni è dovuta all azione erosiva operata dagli agenti meteorici sul substrato Pliocenico; le acque dilavanti, dopo aver eroso i sedimenti, li trasportano lungo i versanti depositandoli sotto forma di accumuli lenticolari. Le eluvioni rappresentano l orizzonte fortemente alterato dall azione degli agenti atmosferici, della formazione in posto; di quest ultima mantengono la natura litologica ma non la stratificazione né le caratteristiche di consistenza. La sequenza stratigrafica caratteristica della zona può essere così riassunta: materiale di riporto: terreno vegetale con sporadici frammenti di laterizi e detriti vari (materiali residui provenienti dall attività edilizia); orizzonte eluvio-colluviale limo- argilloso; orizzonte eluviale caratterizzato da argille limose nocciola con patine sabbiose ocracee; Formazione in posto Pliocenica costituita da argille azzurre consistenti, alternate a sottili livelli sabbiosi e trovanti arenacei Inquadramento idrogeologico I terreni affioranti nell'area di studio e in un suo intorno significativo, sulla base di valutazioni litologiche ed idrogeologiche, possono essere divisi in due classi di permeabilità: terreni a permeabilità medio-bassa: in questa classe vengono inseriti tutti i depositi sabbiosi appartenenti alle unità sabbioso-arenacee della sequenza Pliocenica ed i limi-argillosi che compongono le coltri di alterazione eluvio-colluviale. terreni a permeabilità bassa e molto bassa: a questa classe appartengono i litotipi argilloso- marnosi della Formazione Pliocenica. Nello specifico, il sito in esame non è caratterizzato dalla presenza di falde acquifere, né si è rilevata alcuna circolazione idrica nei livelli sabbiosi intercalati alle argille marnose. La formazione geologica costituita da argille marnose è contraddistinta da una permeabilità primaria per porosità da bassa a molto bassa; gli strati sabbiosi intercalati presentano valori di permeabilità medio-bassi. I terreni di copertura costituiti da litotipi limo-argillosi assumono un grado di permeabilità basso Inquadramento idrografico L area non è attraversata da corsi d acqua superficiale, né a carattere perenne, né a carattere temporaneo; a poche decine di metri, in direzione Nord - NordOvest l area è delimitata dal fosso Valle delle Lame, il cui alveo, nel tratto di competenza, si trova ben incassato rispetto al piano campagna circostante e posizionato 11

12 ad un dislivello di circa 10 metri dalla superficie topografica del sito. Il corso d acqua presenta un andamento curvilineo ed è caratterizzato da un buon grado di naturalità. Foto 5: Fosso Valle delle Lame adiacente all area di progetto 6.0 ATTIVITÀ DI INDAGINE AMBIENTALE EFFETTUATE IN SITO I risultati disponibili sullo stato ambientale del sito derivano dalle seguenti attività svolte progressivamente nel tempo: Indagine Preliminare del sito Messa in Sicurezza d Emergenza del Sito Piano di Caratterizzazione Ambientale del sito 6.1 Indagine Preliminare del sito Nel mese di settembre 2006, a seguito di uno scavo effettuato dal personale del Comune per la sostituzione di un palo della linea telefonica, vennero alla luce dei frammenti sepolti di materiale in eternit, contenenti fibre in amianto, come successivamente verificato dalle analisi chimiche effettate su campioni prelevati dal personale Arpam-Dipartimento Provinciale di Ancona. Una specifica indagine effettuata per circoscrivere l area interessata dalla presenza del materiale in eternit, portò alla individuazione di altre tipologie di rifiuti interrati rappresentati da inerti derivanti da costruzioni e demolizioni edili, da considerare come rifiuto speciale non pericoloso. 12

13 L area interessata dai depositi interrati di rifiuti risultava complessivamente di ampiezza pari a circa 700 mq, così suddivisi: circa 120 mq l area con i materiali interrati contenenti fibre di amianto; circa 580 mq l area dove erano sepolti i rifiuti derivanti dalle demolizioni edili. 6.2 Messa in Sicurezza di Emergenza del sito Successivamente alla conclusione del progetto di bonifica del sito interessato dai frammenti di eternit, dovendo iniziare i lavori di sistemazione e recupero dell intera area, nella restante porzione dove erano stati individuati i rifiuti sepolti costituiti da materiali provenienti dalle demolizioni edili, è stata effettuata una Messa in Sicurezza d Emergenza attraverso la rimozione del terreno e dei rifiuti, con successivo trasporto e recupero nell impianto autorizzato della Cava Mancini a Castelbellino nel rispetto della specifica normativa; ogni operazione di trasporto è comprovata dal relativo Formulario di Identificazione Rifiuto (Documento 7). 6.3 Esecuzione del Piano di Caratterizzazione Ambientale del Sito Terminata la fase di bonifica dei materiali contenenti fibre in amianto e l attività di sbancamento con rimozione dello strato di terreno e rifiuti, si è proceduto all esecuzione del Piano di Caratterizzazione Ambientale volto a definire l esatta situazione ambientale della matrice suolo/sottosuolo Ubicazione dei punti di indagine/caratterizzazione Il criterio seguito per la scelta dell ubicazione dei punti di campionamento è stato quello di verificare la presenza di una eventuale contaminazione dei terreni all interno del sito, nell area in cui è stata identificata la potenziale sorgente di contaminazione. Sulla base dell estensione dell area, dei dati storici e delle informazioni riportate nel modello concettuale preliminare, potendo prevedere con ragionevole certezza le fonti di contaminazione ed il percorso della contaminazione, è stata preferita la strategia dell ubicazione ragionata rispetto a quella sistematica (documento 4: planimetria individuazione area e ubicazione punti di indagine). Il Piano di Caratterizzazione Ambientale del suolo/sottosuolo è stato realizzato mediante l esecuzione di due sondaggi geognostici-ambientali a rotazione a carotaggio continuo, senza l utilizzo di alcun fluido di perforazione (a secco), approfonditi sino al raggiungimento del substrato Plio-Pleistocenico costituito dalle argille-marnose grigio-azzurre. Oltre ai sondaggi geognostico-ambientali sono stati effettuati tre scavi a benna rovescia approfonditi fino a profondità variabili tra 3,00 e 4,00 metri dal piano campagna. I sondaggi e gli scavi, la cui ubicazione è riportata nella allegata planimetria (documento 4: planimetria individuazione area e ubicazione punti di indagine), sono stati posizionati in modo da coprire l intera area, al fine di verificare sia la presenza di una eventuale contaminazione causata dai rifiuti sepolti di matrice inerte derivanti dalle attività di costruzione e demolizione, sia per escludere una residua presenza di frammenti in eternit con conseguente potenziale contaminazione da amianto. 13

14 6.3.2 Selezione delle sostanze inquinanti e metodiche analitiche Considerando la natura della potenziale contaminazione del sito è stato predisposto per la caratterizzazione della matrice suolo-sottosuolo il seguente protocollo di analisi: SUOLO-SOTTOSUOLO Descrizione Unità di Metodo misura Limite rilevabilità COMPOSTI INORGANICI Cadmio mg/kg s.s. EPA 3150A APAT CNR IRSA 0, A 29/2003 Cromo Totale EPA 3150A APAT CNR IRSA 0, A 29/2003 Cromo esavalente (VI) EPA APAT CNR IRSA 0, C 29/2003 Nichel EPA 3150A APAT CNR IRSA 0, A 29/2003 Piombo EPA 3150A APAT CNR IRSA 0, A 29/2003 Rame EPA 3150A APAT CNR IRSA 0, A 29/2003 Zinco EPA 3150A APAT CNR IRSA 0, A 29/2003 Arsenico Cobalto EPA 3150A APAT CNR IRSA 3080 A 29/2003 EPA 3150A APAT CNR IRSA 0, A 29/2003 Mercurio EPA 3150A ISS- 0,1 DAB.013.rev00 Amianto D.M 06/09/1994 GU n. 228 del All. 1 Met. A IDROCARBURI Idrocarburi leggeri C<12 EPA 5021A 2003+EPA 8015 D:2003 Idrocarburi pesanti C>12 ISO : Tabella 2: Elenco degli analiti ricercati nella matrice suolo-sottosuolo e metodiche analitiche Le analisi sono state eseguite presso il laboratorio della società Igienstudio s.r.l. di Jesi. 14

15 6.3.3 Modalità di esecuzione dei sondaggi e degli scavi Sondaggi I sondaggi meccanici sono finalizzati alla ricostruzione delle caratteristiche litologiche e stratigrafiche del sottosuolo ed al prelievo di campioni rappresentativi del suolo/sottosuolo a diverse profondità. I sondaggi sono stati eseguiti a rotazione, a carotaggio continuo a secco, senza cioè l ausilio dell acqua di circolazione e con velocità di avanzamento tale da evitare fenomeni di surriscaldamento del terreno, evitando così l alterazione chimico-fisica del terreno. La profondità dei sondaggi è stata tale da attraversare la coltre eluvio-colluviale sino al raggiungimento del substrato impermeabile Plio-Pleistocenico (profondità variabile tra circa 3,50 e circa 5,50 m dal piano campagna). Il sondaggio S1 è stato interrotto alla profondità di 6,00 m dal p.c.; il sondaggio S2 alla profondità di 7,00 m dal p.c. Durante la perforazione saranno predisposti tutti gli accorgimenti atti a: evitare l ingresso di materiale estraneo dalla bocca pozzo; garantire la perfetta pulizia dei carotieri; evitare percolamenti nel foro di sonda. Scavi Gli scavi sono stati effettuati con escavatore meccanico a benna rovescia sino alla profondità variabile tra 3,00 e 4,00 m dal piano campagna. 15

16 Foto 6: trincea scavo n. 1 Foto 7: esecuzione dello scavo n. 1 16

17 Foto 8: esecuzione del sondaggio n. 1 Foto 9: cassetta catalogatrice del sondaggio n Campionamento del Suolo/Sottosuolo Sondaggi Meccanici e Scavi Nei sondaggi meccanici a carotaggio approfonditi fino al substrato Plio-Pleistocenico sono stati prelevati campioni di Suolo/Sottosuolo con le seguenti modalità: 17

18 un campione nello strato superficiale ( m); un campione intermedio in corrispondenza di passaggi litologici o di evidenze di contaminazione un campione a fondo scavo in corrispondenza del substrato argilloso-marnoso; Ai fini della predisposizione di una eventuale analisi del rischio sono stati inoltre prelevati due campioni per la determinazione del Ph e della frazione di Carbonio Organico della parte insatura del terreno. Negli scavi meccanici con benna a braccio rovescio approfonditi sino a profondità variabili da 3,00 a 4,00 metri dal piano campagna sono stati prelevati campioni di Suolo/Sottosuolo con le seguenti modalità: un campione nello strato superficiale ( m); un campione in prossimità del fondo scavo Raggiunta la quota di campionamento, immediatamente dopo l estrazione del materiale dal carotiere, è stato effettuato il prelievo per verificare la presenza di sostanze volatili (idrocarburi leggeri C<12), utilizzando delle siringhe in polietilene, prive di fondo, infisse nella carota. Il materiale estratto è stato posto in contenitori di vetro tipo vials, di tara predeterminata, muniti di tappo in teflon. Ogni campione dopo l identificazione e la registrazione su un apposito modulo è stato alloggiato in un frigo portatile. Successivamente al campionamento per la ricerca delle sostanze volatili si è proceduto al campionamento del terreno per la determinazione delle sostanze non volatili, utilizzando contenitori in vetro con tappo a chiusura ermetica, prelevando l aliquota per una estensione della carota compresa entro +/ 30 cm dalla quota prefissata di campionamento. Le modalità di suddivisione, registrazione e conservazione dei campioni sono state identiche a quelle precedentemente descritte. Ad operazioni concluse i campioni sono stati immediatamente consegnati al laboratorio di analisi. I campioni di suolo/sottosuolo prelevati sono i seguenti: Sondaggi e Scavi Profondità di perforazione (m) Campioni prelevati (profondità dal p.c. in cm) camp. 1: Sondaggio 1 6,00 camp. 2: camp. 3: camp. 4: (ph e Foc) Sondaggio 2 7,00 Scavo 1 3,00 camp. 1: camp. 2: camp. 3: camp. 4: (ph e Foc) camp. 1: camp. 2:

19 Scavo 2 4,00 Scavo 3 3,50 camp. 1: camp. 2: camp. 1: camp. 2: Tabella 3: Campionamento suolo/sottosuolo Risultati analitici del Piano di Caratterizzazione Come previsto nel Piano di Caratterizzazione sono stati analizzati n. 12 campioni della matrice suolosottosuolo seguendo il protocollo analitico di Tabella 2 comprendente: composti inorganici, idrocarburi pesanti C>12; idrocarburi leggeri C<12. Le metodiche analitiche utilizzate, riportate nei relativi certificati, risultano conformi alle metodiche ufficiali per la validazione dei risultati. I risultati analitici nella matrice suolo-sottosuolo (documento 6: certificati analisi chimiche di laboratorio), non hanno evidenziato superamenti dei limiti dell Allegato 5, Tab. 1, Col. A del D.Lgs. 152/2006 per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale come il caso in oggetto. 7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Su incarico di del Comune di San Paolo di Jesi è stato effettuato sull area di proprietà comunale ubicata in contrada Valle delle Lame, il Piano di Caratterizzazione ambientale della matrice suolo-sottosuolo, finalizzata alla verifica di potenziali contaminazioni, dovute alla presenza nel sito di rifiuti interrati rappresentati da inerti derivanti da costruzioni e demolizioni edili, da considerare come rifiuto speciale non pericoloso. Il Piano di Caratterizzazione è stato elaborato e realizzato ai sensi dell art. 249 Allegato 4 Titolo V del D.Lgs. 152/2006 Criteri generali per l applicazione di procedure semplificate. L indagine ha previsto l esecuzione di n. 2 sondaggi geognostici e di n. 3 trincee con escavatore. Durante le perforazioni è stato effettuato il prelievo di n. 12 campioni di terreno; le aliquote di terreno sono state campionate nei sondaggi a diverse profondità per coprire l intero spessore di terreno insaturo compreso tra il suolo superficiale ed il substrato argilloso. Le analisi eseguite dal Laboratorio Igienstudio di Jesi hanno evidenziato, nei campioni analizzati della matrice suolo-sottosuolo, valori di concentrazione inferiori ai limiti del D.Lgs. 152/2006 All. 5, Tab. 1, Colonna A (siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale). In considerazione dei risultati ottenuti il sito risulta non contaminato e pertanto non necessita di interventi di bonifica. L attività di rimozione e smaltimento del terreno e dei rifiuti in esso contenuto, effettuata come attività di Messa in Sicurezza d Emergenza può essere pertanto ritenuta esaustiva per il definitivo ripristino dell area. 19

20 Jesi, 10 maggio 2013 Allegati Documento 1: Certificato di Destinazione Urbanistica Documento 2: Estratto di mappa e visure catastali Documento 3: Planimetria Stato attuale e stato futuro Documento 4: Planimetria Individuazione dell area ed ubicazione sondaggi e scavi Documento 5: Stratigrafie sondaggi e scavi con documentazione fotografica Documento 6: Certificati analisi chimiche di laboratorio Documento 7: Formulari identificazione rifiuto Documento 8: Autocertificazione resa ai sensi del DPR 445/2000 Dott. Biol. Costantino Ricci Dott. Geol. Daniele Stronati 20

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