La scelta delle migliori tecniche disponibili e l attività di ACSEL coordinamento ed armonizzazione delle scelte operative
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1 La scelta delle migliori tecniche disponibili e l attività di ACSEL coordinamento ed armonizzazione delle scelte operative Sandro Teruggi Università degli Studi di Parma - Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria dell Ambiente e del Territorio 1
2 1.1 ACSEL (Azienda Consortile Servizi Enti Locali) ACSEL nasce dalla riconfigurazione dei servizi ambientali nella Valle di Susa in seguito alla separazione, avvenuta a maggio 2004, di ACSEL Valsusa in 3 entità distinte: ACSEL Consorzio, che ha coordinato fino al 31 dicembre 2004 l area di riferimento per le tematiche ambientali ACSEL Servizi, che effettua la raccolta dei rifiuti e il trattamento delle acque reflue ACSEL Impianti, che gestisce la discarica dove vengono conferiti gli RSU ed i fanghi degli impianti di depurazione ACSEL Impianti (Azienda Consortile a capitale intieramente pubblico) è la società che gestisce la discarica per rifiuti a servizio dell area Ovest della Provincia di Torino ACSEL Impianti è costituita dai 39 Comuni dell area e serve un territorio in cui risiedono abitanti (Bacino 15b) 2
3 1.2 Il bacino 15b riferimento di ACSEL Impianti e il contesto della pianificazione territoriale dei RSU nella Provincia di Torino Il bacino 15b appartiene all area di pianificazione Sud-Ovest, così come definito dalla suddivisione in 10 Bacini raggruppati in 3 aree, ovvero all Ambito n.1 in base alla successiva riclassificazione territoriale operata il 30 marzo 2004 dal Cons. Prov.le Bacino 15 b Discarica di Mattie Provincia To 15b Area Nord 12 17a Area Sud- Ovest 15a 17b/d c I Consorzi/Società di bacino Nord 17a (CISA) 17b /d (CSAC) 17c (CCA) Sud-Est 16 (SETA) 18 (AMIAT) 13 (CCS) Sud-Ovest 12 (ACEA) 14 (COVAR) 15a (CIDIU) 15b (ACSEL) Ambito 1 Ambito 2 3
4 1.3 La produzione del RSU nel bacino 15b Sebbene la produzione pro-capite si attesti al di sopra dei valori medi di riferimento, la quantità di RSU del bacino 15b costituisce solo il 4% del totale provinciale, pari a circa t/anno Produzione pro capite di RU (Kg/abitante/anno, 2002) Produzione di RU nella Provincia di Torino (2003, quantità % sul totale) Scostamenti in % -11% -13% -9% CCS 4,5% ACEA 6,4% ACSEL 4,0% ( t/a) SCS 4,3% CSR Ciriè 3,6% ASA 3,3% AMIAT 43,6% ACSEL Provincia di Torino Piemonte Italia CIDIU 9,5% CITS 10,2% SETA 10,5% 4
5 1.4 Gli impianti oggi esistenti La discarica del bacino 15b, gestita da ACSEL Impianti, nel 2003 risultava la quinta in Provincia per quantità di rifiuti annualmente conferiti Conferimento di RU in discarica nella Provincia di Torino (migliaia tonnellate, 2003) dati forniti dall Osservatorio Rifiuti della Provincia di Torino 71,7% 7,0% 4,2% 4,1% 3,8% 3,6% 3,0% 2, Conferimento RU Totale: tonn/anno % sul totale conferimenti RU Attualmente Strambino è esaurita Torino Pianezza Strambino Pinerolo Mattie Cambiano Grosso AMIAT CIDIU SCS ACEA ACSEL CCS C.se CSR Castellam. ASA Comuni Aziende 5
6 1.5 I volumi di smaltimento autorizzati Il volume autorizzato in fase di utilizzo vede la discarica ACSEL subito dopo Torino e Cambiano Volume di smaltimento autorizzato nelle discariche della Provincia di Torino Volume Autorizzato Totale: mc Torino Cambiano Mattie Castellam. Pinerolo Grosso C.se Pianezza Strambino Comuni AMIAT CCS ACSEL ASA ACEA CSR CIDIU SCS Aziende 6
7 1.6 Capacità di smaltimento dell impianto ACSEL La discarica dell ACSEL è l impianto con vita residua più estesa dell intera Provincia, in quanto è in grado di soddisfare i conferimenti previsti fino al (ipotesi di conferimento di t/mese - Osservatorio dei Rifiuti della Provincia di Torino Giugno 2004) Esaurimento previsto delle discariche della Provincia di Torino (anno di esaurimento della discarica) ACSEL CCS (*) Mattie Cambiano Volumetria residua al 31/12/03 (mc) CSR CIDIU AMIAT ASA ACEA SCS Aziende Grosso C.se Pianezza Torino Castellam. Pinerolo Strambino Comuni NOTA: 1 m 3 = 1 tonnellata esaurita esaurita Totale 7
8 2. Il contesto operativo L Amministrazione Provinciale di Torino ha richiesto ad ACSEL di essere presente ai lavori della Commissione Altamente Specializzata per la Scelta delle Migliori Tecnologie attraverso la partecipazione di un rappresentante tecnico agli incontri di lavoro della Commissione. Nel corso dei suoi lavori la Commissione ha sviluppato queste aree tematiche : caratterizzazione tecnica dell intervento in rapporto ai servizi offerti criteri di scelta in merito alle tecnologie di trattamento, lineamenti descrittivi delle fasi di processo e valutazione delle soluzioni alternative descrizione delle principali caratteristiche delle diverse filiere impiantistiche particolare attenzione è stata posta nella definizione dei criteri di scelta dei sistemi di abbattimento degli inquinanti in fase gassosa ed ai residui solidi ACSEL condivide le risultanze tecniche della Commissione Provinciale 8
9 2.1 Misure da intraprendere 1. Nell ottica di convergere verso le soluzioni impiantistiche delineate dall Amministrazione Provinciale, ACSEL si pone l obiettivo di armonizzare il proprio ciclo operativo della raccolta e del pretrattamento del rifiuto in funzione degli scenari futuri di trattamento finale mediante termovalorizzazione 2. A tal fine negli anni venturi ACSEL dovrà predisporre investimenti e finalizzare alcune misure operative a. Implementazione della raccolta differenziata b. Pretrattamento eventuale dei rifiuti urbani biodegradabili c. Costruzione di una stazione di trasferimento per il trasporto a Torino del RU 9
10 2.1/a Raccolta differenziata Molte zone della Provincia di Torino - e fra di esse il bacino servito da ACSEL - si trovano attualmente ad un livello di raccolta differenziata inferiore rispetto a quello previsto dal D.Lgs. 22/97. 10
11 2.1/b Raccolta differenziata Per tale motivo occorrerà provvedere per un deciso incremento della RD, basato fondamentalmente sull attivazione di circuiti porta a porta per organico, carta, plastica e vetro, con l obiettivo di arrivare ad una situazione di regime di raccolta prossima al 50%. Gli effetti più significativi attesi sul rifiuto residuo, si concentrano nella variazione della composizione merceologica : forte diminuzione dell organico (dall attuale 27% al 10% circa nel 2010) aumento delle materie plastiche (dall odierno 13% al 18/20% nel 2010) 11
12 2.1/c Raccolta differenziata Il rifiuto residuo dovrà essere smaltito: in discarica previo idoneo pretrattamento, nel periodo transitorio fino al 2010 (qualora non si riesca a raggiungere una riduzione dei RUB da smaltire in discarica ai livelli definiti dalla DR attuativa del Dlgs 36/2003) conferito al termovalorizzatore dal 2010 in poi Quantità rifiuto (tonn/anno) A nni 12
13 2.2/a Pretrattamenti La Commissione, in accordo con le indicazioni della BAT n. 78 evidenzia l opportunità di pretrattare i rifiuti urbani in modo da migliorare l omogeneità degli stessi e di conseguenza le condizioni di combustione e di esaurimento delle scorie tramite : la miscelazione all interno della fossa l impiego di trituratori e mulini per i rifiuti ingombranti destinati ad essere inceneriti La Commissione ritiene ammissibili sistemi di pretrattamento più spinti solo presso impianti delocalizzati rispetto a Torino città (quale quello di ACSEL), giustificandone la scelta per la necessità di ridurre i volumi da conferire in discarica nel periodo transitorio ( ) da raccogliere, movimentare e trasportare in aree decentrate della Provincia di Torino e con densità abitativa bassa e dispersa sul territorio 13
14 2.2/b Pretrattamenti La normativa attualmente in vigore prescrive che : da luglio 2005 non sarà più consentito conferire in discarica rifiuti non trattati se la percentuale dei RUB presenti nel RU non scende al di sotto dei livelli definiti dalla DR attuativa del Dlgs 36/2003 da gennaio 2007 non potrà essere collocata in discarica la frazione di rifiuto con PCI > kj/kg conseguendo la percentuale di RD prevista dagli obiettivi provinciali ACSEL non necessiterà di un sistema di pretrattamento del RU ai fini del conferimento del rifiuto residuo al termovalorizzatore 14
15 2.2/c Pretrattamenti Qualora non riesca a conseguire una riduzione dei RUB da smaltire in discarica ai livelli definiti dalla DR attuativa del Dlgs 36/2003 le linee operative adottate da ACSEL dovranno avere la necessaria flessibilità affinchè sia possibile : - nel breve/medio periodo pretrattare i RU per renderli idonei allo smaltimento nella discarica di Mattié - a regime (dal 2010 in poi) rendere il RU conforme alle caratteristiche tecniche (PCI, umidità, peso specifico,etc) che lo rendano pienamente compatibile con il conferimento al termovalorizzatore - ridurre le volumetrie di RU da trasportare dalla Valle di Susa a Torino indicativamente le caratteristiche del rifiuto residuo pretratatto dovrebbero essere le seguenti: - densità in monte 0,9 t/m 3 circa - umidità residua minore del 20% - potere calorifico medio : < kj/kg per lo smaltimento in discarica > kj/kg per il conferimento al termovalorizzatore 15
16 2.3. Costruzione di una stazione di trasferimento La stazione di trasferimento si rende necessaria in quanto il territorio della Valle (sia la Alta che la Bassa Valle Susa) è caratterizzato da - elevata dispersione dei centri abitati sul territorio - sensibili variazioni nel numero di popolazione servita a causa dei consistenti flussi turistici sia in inverno che in estate - elevata incidenza della raccolta sui costi del servizio - improponibilità del servizio di trasporto da parte dei mezzi che effettuano la raccolta (alcuni Comuni distano più di 100 km da Torino) - necessità di ottimizzare i percorsi e gli accessi al termovalorizzatore - riduzione dei flussi di traffico veicolare lento con benefici indotti non solo sull ambiente ma anche sul regime di traffico 16
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