COMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA AMMINISTRAZIONE COMUNALE AGGIORNAMENTO PER IL P.G.T STUDIO GEOLOGICO DEL TERRITORIO COMUNALE

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1 604 relazione geologica.doc Agostino Pasquali Coluzzi geologo Giuseppe Pasquali Coluzzi ingegnere Marco Venturini geologo studio tecnico associato Pasquali Coluzzi Rapporto Conclusivo Relazione geologica giugno 2003 COMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA AMMINISTRAZIONE COMUNALE AGGIORNAMENTO PER IL P.G.T STUDIO GEOLOGICO DEL TERRITORIO COMUNALE AI SENSI DELLA L.R. 41 DEL 24 NOVEMBRE 1997 "PREVENZIONE DEL RISCHIO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO E SISMICO MEDIANTE STRUMENTI URBANISTICI GENERALI E LORO VARIANTI" e della D.G.R. DEL 29 OTTOBRE 2001 N. 7/6655, IN ATTUAZIONE DELLA L.R. 41/97 RELAZIONE GEOLOGICA Viale Venezia, 20 Via Patrioti, Brescia Valbrembo (BG) tel. e fax: tel. e fax: e mail: studio.coluzzi@libero.it e mail: giuscoluzzi@libero.it

2 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 2 / 61 INDICE 1. PREMESSA... PAG FINALITÀ DELLO STUDIO... PAG NORMATIVA DI RIFERIMENTO... PAG INQUADRAMENTO GEOGRAFICO... PAG RICERCA STORICA E SINTESI BIBLIOGRAFICA... PAG STATO DEL TERRITORIO... PAG ELEMENTI GEOLITOLOGICI... PAG ELEMENTI STRUTTURALI... PAG ELEMENTI DI DINAMICA GEOMORFOLOGICA... PAG ELEMENTI METEO-CLIMATICI... PAG ELEMENTI IDROGRAFICI... PAG ELEMENTI IDROGEOLOGICI... PAG ASPETTI VEGETAZIONALI... PAG INDIVIDUAZIONE DELLE CONDIZIONI DI PERICOLOSITÀ... PAG DESCRIZIONE DEI DISSESTI... PAG DESCRIZIONE DELLE CLASSI DI FATTIBILITA E NORME GEOLOGICHE DI ATTUAZIONE... PAG BIBLIOGRAFIA... PAG ALLEGATI.... PAG 61

3 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 3 / PREMESSA 1.1 FINALITÀ DELLO STUDIO Su incarico dell Amministrazione del Comune di Botticino (BS) è stato eseguito uno studio finalizzato alla conoscenza delle caratteristiche geolitologiche, strutturali, geomorfologiche, idrografiche e idrogeologiche del territorio comunale, per verificare la compatibilità fra le previsioni urbanistiche e le condizioni geologiche del territorio stesso, con particolare riferimento alle situazioni di dissesto e di potenziale rischio idrogeologico NORMATIVA DI RIFERIMENTO Lo studio è stato condotto in conformità alla D.G.R. del 29 ottobre 2001 N. 7/6655, in attuazione della L.R. 41 del 24 novembre 1997 "Prevenzione del rischio geologico, idrogeologico e sismico mediante strumenti urbanistici generali e loro varianti"; INQUADRAMENTO GEOGRAFICO Il territorio comunale di Botticino è situato immediatamente a est del Comune di Brescia; esso comprende una parte delle Prealpi bresciane a Nord, e una parte più pianeggiante a sud, nella Valle di Botticino; il territorio ha una superficie di circa 18,56 km 2 ; esso ricade all interno del foglio n 47 BRESCIA della Carta Topografica d Italia dell I.G.M. alla scala 1: e all interno dei fogli D6c1, D5c5, D5d5, D6d1, della Carta Tecnica Regionale alla scala 1: RICERCA STORICA E SINTESI BIBLIOGRAFICA Per la redazione dello studio si è fatto riferimento a studi e materiale cartografico esistente relativo al territorio in esame; i dati acquisiti sono stati integrati con rilievi di dettaglio eseguiti in campagna. Al presente studio sono allegate le seguenti carte tematiche di inquadramento dello stato del territorio, a scala 1:10.000: - TAV. 1: CARTA DEGLI ELEMENTI GEOLOGICI E STRUTTURALI - TAV. 2: CARTA DEGLI ELEMENTI PEDOLOGICI - TAV. 3: CARTA DEGLI ELEMENTI GEOMORFOLOGICI - TAV. 4: CARTA DEGLI ELEMENTI IDROGRAFICI E IDROGEOLOGICI - TAV. 5: CARTA DELL ACCLIVITÀ DEI VERSANTI - TAV. 6: CARTA DELLE SEZIONI IDROGEOLOGICHE - TAV. 7: CARTA DI SINTESI - TAV. 8: CARTA DELLA FATTIBILITÀ GEOLOGICA

4 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 4 / STATO DEL TERRITORIO 2.1 elementi geolitologici Il territorio comunale di Botticino è caratterizzato dalla presenza di formazioni sedimentarie marine giurassiche e cretacee che compongono i rilievi montuosi, da formazioni continentali quaternarie pleistoceniche e oloceniche derivanti dal disfacimento delle formazioni sedimentarie, e da depositi quaternari fluvioglaciali presentii nel fondovalle. La distribuzione areale delle suddette formazioni ed i suoi lineamenti tettonici del territorio in oggetto sono rappresentati nella CARTA DEGLI ELEMENTI LITOLOGICI E STRUTTURALI (tav. 1). Il substrato roccioso del territorio in esame è costituito dalle seguenti formazioni, elencate dalla più antica alle più recente: formazioni sedimentarie marine Corna Pliensbachiano-Retico Corso Domeriano-Sinemuruiano Medolo Domeriano-Hettangiano Formazione di Concesio Calloviano-Toarciano Selcifero Lombardo Titoniano-Calloviano Maiolica Barremiano-Titoniano Scaglia Lombarda Cuisiano-Cenomaniamo (Scaglia Rossa) Cenomaniamo-Barremiano (Scaglia Variegata) formazioni quaternarie Depositi fluvioglaciali Eluvium-colluvium Detriti sciolti di versante Wurmiano Olocene Olocene Le Formazioni della Corna e del Corso sono state recentemente ulteriormente suddivise rispettivamente in: - Corna calcarea Corna dolomitica - Encrinite di Rezzato Corso propriamente detto Di seguito si riporta la descrizione generale delle formazioni sopra elencate. Formazioni sedimentarie marine Corna La Formazione della Corna rappresenta l ultima testimonianza dell esistenza nel bresciano di una piattaforma carbonatica. La Corna calcarea rappresenta la facies più tipica della Formazione della Corna; si tratta di calcari compatti di colore bianco-beige in potenti banchi di alcuni metri di spessore.

5 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 5 / 61 La Corna di Botticino suggerisce uno sviluppo della piattaforma in ambiente prevalentemente subtidale. Nei territori di Botticino e Serle la Corna assume uno spessore stimato in circa 300 m, che aumenta in direzione est. La Corna dolomitica è costituita da dolomie da micro a macro-cristalline, saccaroidi, di colore grigio, la cui struttura e tessitura è stata completamente alterata. Corso La facies più tipica della Formazione del Corso è osservabile sul paleo alto del Botticino, dove testimonia l avvenuto annegamento della piattaforma carbonatica della Formazione della Corna. All estremo margine occidentale dell alto di Botticino, il Corso è eteropico al Medolo; verso Molvina (situato circa 2 km ad est in linea d aria) il Medolo si riduce fino a scomparire ed il Corso viene a contatto diretto con la Formazione di Concesio. Il Corso è contraddistinto da calcari nastriformi talvolta selciosi con varietà di calcare bianco ( Corso bianco ), nocciola o rossiccio ( Corso rosso ), e talora con strutture nodulari ed abbondanti ammoniti ( Corso mandorlato ) particolarmente evidente tra Botticino e Serle. Il Corso bianco, dato da calcari cristallini assai compatti, contraddistingue la porzione di Corso immediatamente sopra la Formazione della Corna, mentre il Corso rosso è rappresentato da calcari marnosi rosati sottilmente stratificati, con scarsa selce a cui si può associare la facies nodulare. In località Botticino Mattina si può notare la transizione alla Formazione del Medolo. Alla luce di dati recentemente emersi (indagini stratigrafiche e sedimentologiche) il Corso è stato diviso in due distinte unità litostratigrafiche: Encrinite di Rezzato e Corso propriamente detto. L Encrinite di Rezzato è caratterizzata da calcari nocciola dall aspetto cristallino attribuitogli dall alto contenuto di resti di crinoidi; nei primi due-tre metri è costituita da calcareniti encrinitiche compatte, prive di selce, interessate in alcune zone da una grossolana laminazione incrociata a scala media. Si nota una diminuzione della granulometria verso il tetto della facies encrinitica che culmina nel passaggio alle sovrastanti micriti del Corso, che presentano un colore prevalentemente rosato o rosso. Lo spessore complessivo del Corso si aggira sui 25 m, mostrando una certa variabilità dipendente dall entità degli accumuli gravitativi. Medolo La Formazione del Medolo si sovrappone al Corso solo nell area di Botticino, dove presenta uno spessore di un centinaio di metri, mentre sia verso nord che verso est esso scompare bruscamente, sostituito dal Corso a diretto contatto con la Formazione di Concesio. Il Medolo è caratterizzato da calcilutiti grigie in strati medi dello spessore di cm, attraversati da liste irregolari di selce e separati da giunti argillitico-marnosi.

6 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 6 / 61 Formazione di Concesio Si tratta di calcari marnosi grigiastri e nocciola e marne con letti e noduli di selce. Questa formazione si presenta talora in grossi banchi grigi, talaltra in calcari nocciola ben stratificati. Anch essa si compone di due membri: il membro inferiore, un calcare grigio-nocciola piuttosto marnoso, si presenta in strati marcati e compatti che spesso si alternano con le marne. Il membro superiore si differenzia dal primo per il colore grigiastro e per la stratificazione più massiccia. La potenza complessiva di tutta la formazione è di circa 200 m. Il letto inferiore della formazione è costituito dal Medolo, il superiore dal Selcifero Lombardo Selcifero Lombardo È costituito da marne, marne calcaree e calcari marnosi con selce, stratificati, con alternanza di argilliti molto silicee. Inferiormente si trovano selci di vari colori, mentre nella parte superiore vi sono marne e calcari marnosi di tonalità rossastre; ancora superiormente, ma localizzati solo in pochi affioramenti, si trovano calcari nodulari ad elementi arrotondati immersi in matrice calcareo marnosa. Il limite inferiore è dato dal Selcifero lombardo, il superiore dalla Maiolica; la potenza della formazione è stata stimata in m. Maiolica È caratterizzata da calcari più o meno marnosi, in strati di 70-80cm, con selce in liste e noduli, di colore grigio o bianco avorio. Si distingue in 2 membri: il membro inferiore è caratterizzato da calcari puri a grana fine, bianco avorio, compatti, con stiloliti, mentre il membro superiore è caratterizzato da calcari debolmente marnosi, in prevalenza bianco-grigi, sottili, talvolta tendenti a tonalità scure o nerastre. Il limite inferiore della formazione è costituito dal Selcifero Lombardo, quello superiore dalla Scaglia Lombarda. Lo spessore massimo complessivo rilevato è di circa 250 m. Scaglia Lombarda È costituita da marne calcaree, talora argillose, o da calcari rosa salmone. Si compone di 2 unità, la Scaglia Variegata e la Scaglia Rossa. La prima è costituita da marne grigioverdastre o rosso-vinate, composte da listarelle che da tenere e friabili diventano più dure e compatte al tetto. La scaglia rossa è contraddistinta da calcari marnosi, di colore rosso a tonalità variabili dal rosa al vinaceo. Nell area di Botticino il passaggio delle due formazione è contrassegnato dalla presenza di strati e noduli di selce nera e rossa. La Scaglia Lombarda ha una potenza complessiva di 150 m.

7 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 7 / 61 Formazioni quaternarie Depositi fluvioglaciali La porzione pianeggiante del Comune di Botticino si posiziona nel territorio definito di Alta Pianura ; si tratta di un lembo di pianura debolmente ondulata, caratterizzato dalla presenza di depositi sedimentari fluvioglaciali con pezzatura molto variabile, passante dalle ghiaie grosse ai limi. Questi terreni tendono a divenire da grossolani a più fini man mano che ci si sposta verso sud, ma restano, in generale, prevalentemente ghiaiosi o sabbiosi e, dunque, non coesivi. I suoli presenti sono profondi, ricchi di materiali grossolani alternati ad abbondante argilla come si può notare dalle stratigrafie dei pozzi allegate (Allegato n 1). Eluvium, colluvium Si tratta dei classici depositi di materiale derivante dal disfacimento delle formazioni marine, con modesto trasposto e accumulo al piede dei versanti. I depositi eluviali sono quelli costituiti da particelle fini trasportate in sospensione dall acqua, per azione meccanica di allontanamento dalla sede originale (eluviation). Il colluvium è materiale che si deposita per azione della gravità alla base dei pendii, è costituito dai residui di varie dimensioni (limo, fango, sabbia fine) derivanti dalla degradazione delle rocce sovrastanti; si forma ad opera degli agenti meteorici, che agiscono sul modellamento dei versanti. Detriti di versante I detriti di versante sono costituiti, in linea di massima, da ghiaie e sabbie; possono costituire conoidi con classica distribuzione dei materiali di maggiore pezzatura al vertice e di minore pezzatura alla base. Il tutto può essere interdigitato a depositi legati a vari eventi alluvionali.

8 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 8 / 61 Fig. 1 - Sezione stratigrafica di Botticino Mattina

9 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 9 / elementi strutturali Il territorio comunale di Botticino rientra, dal punto di vista tettonico, in un area geografica nella quale la fase tettonica prevalente non è quella Subalpina in senso stretto, ma una precedente. Il territorio comunale è interessato da un sistema di pieghe, al centro del quale si trova il nucleo di una sinclinale con asse avente direzione NNE-SSW. Questa situazione è efficacemente illustrata da sezione sotto riportata, tratta dalla Carta della vulnerabilità integrata all inquinamento degli acquiferi carsici della porzione meridionale delle Prealpi Bresciane, del CNR. La traccia della sezione inizia immediatamente ad est di S. Gallo e, con direzione NNW-SSE, passa per il Monte Fratta, lambisce Botticino Mattina a NE, passa per il Monte Camprelle nel territorio comunale di Nuvolera, termina tra i centri abitati di Mazzano e di Nuvolera. Il sistema a pieghe sinclinaliche ed anticlinaliche è ben evidenziato anche dalle sezioni riportate sulla CARTA DELLE SEZIONI IDROGEOLOGICHE (TAV. 6); esso fa parte di uno stile tettonico presente anche nella zona di Brescia e della Franciacorta, quasi fino al comune di Iseo. Alcuni autori, basandosi su dati geologici indiretti e su quelli ricavati dalle perforazioni minerarie eseguite al di sotto della copertura quaternaria della Pianura Padana, ritengono che questa fase a blande pieghe caratterizzi anche il substrato dell alta Pianura Padana. L osservazione della carta geologica del solo territorio di Botticino non evidenzia con immediatezza la presenza del nucleo della sinclinale; una visione più panoramica della distrubuzione delle formazioni rocciose dell area (possibile, ad esempio, sul foglio 47 Brescia della Carta Geologica d Italia) mette, invece, in chiara evidenza, nel settore orientale del territorio comunale (a NE di Botticino Mattina) e nel

10 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 10 / 61 confinante territorio del Comune di Nuvolera, la presenza di formazioni più recenti (Corso, Medolo, Formazione di Concesio) al nucleo della sinclinale e della più antica Corna sui fianchi della piega. A Nord di S. Gallo la fase Subalpina ha deformato l asse della sinclinale di Botticino, il quale, infatti, piega repentinamente portandosi dall orientamento originario ad uno avente direzione EW. La vergenza di questa pieghe e alcune faglie inverse e sovrascorrimenti dimostrano che la spinta principale di questa fase tettonica ha agito da NW verso SE. Il principale di questi sovrascorrimenti si sviluppa quasi parallelo al confine occidentale del comune di Botticino, da Caionvico fino alla frazione S. Vito. Immediatamente a Nord del territorio comunale di Botticino si riscontrano le prime evidenze riconducibili ad una fase tettonica più recente, ascrivibile al dominio Subalpino; l elemento più evidente è il grande sovrascorrimento che ha portato formazioni triassiche più antiche (Corna) a sovrascorrere su formazioni più recenti; il suo limite tettonico ha andamento WNW-ESE, con vergenza a Sud, ed è stato cartografato da Sarezzo fino a Conico-Vallio; una porzione di questo sovrascorrimento è presente nell estremo settore settentrionale del territorio comunale di Botticino.

11 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 11 / elementi di dinamica geomorfologica I processi morfogenetici che hanno concorso al modellamento delle forme attualmente riscontrabili nell area del comune di Botticino sono da ricondurre alle fasi tettoniche che hanno contribuito alla formazione delle Alpi Meridionali (descritte nel paragrafo precedente), ed alla successiva opera di erosione fluvioglaciale concentrata lungo i principali rii. L attuale aspetto morfologico del bacino è dunque caratterizzato da una serie di forme che sono il risultato dell interazione tra fattori geologici, agenti del modellamento e condizioni climatiche; sulla morfologia da essi determinata si sono impostati, in seguito, processi di erosione fluviale e di degradazione dei versanti. Il territorio del Comune di Botticino appare come una grande valle attestata nella aree centrali, i cui versanti sono localizzati nella aree periferiche del territorio; il vertice della valle è diviso in due parti da un crinale roccioso che si allunga verso meridione partendo dai settori montuosi, generando di fatto i due principali agglomerati urbani di Botticino Sera (a Ovest) e Botticino Mattina (A Est). La valle rappresenta il bacino idrografico del Rio Rino, un torrente tributario del Mella che presenta un reticolo idrografico subdendritico piuttosto sviluppato. A Nord, il limite del territorio comunale è costituito da un versante montuoso il cui elemento più evidente è un crinale di roccia (costa Sabion) che presenta un andamento E-W.; questo elemento è generato dalla formazione della Corna, caratterizzata da una notevole resistenza agli elementi erosivi rispetto alle sottostanti formazioni del fondovalle. Pareti rocciose, versanti molto acclivi e bruschi cambi di pendenza sono presenti anche nell estremo settore ovest del territorio, lungo le pendici orientali del monte Maddalena; qui, infatti la situazione sopra descritta, dovuta alla presenza della Corna, si ripete. Le pendici dei monti orientali della valle hanno acclività meno accentuata e, nel complesso, regolari; a partire dalle quote di circa 150 m s.l.m. nel fondovalle si arriva, con una certa regolarità, fino alla quota 330 m circa (lungo la quale corre un lungo tratto del confine comunale), ed oltre. Il fondovalle presenta, ovviamente, pendenze poco accentuate; esso è costituito prevalentemente da un conoide che degrada regolarmente verso la pianura; in quest area si sono accumulati i materiali derivanti dall erosione dei rilevi circostanti, ridisposti e modellati dall azione delle acque di corrivazione e degli scarsi torrenti presenti nella valle. L andamento del torrente Rino induce a pensare che esso si sviluppi ai confini di un area geologica sottoposta a sollevamento. Il torrente nasce nella valle del Sabion e forma un piccolo reticolo idrografico che raccoglie tutti gli impluvi di questa stretta valle; esso ha probabilmente scavato il suo alveo nell area in sollevamento perché questo è impostato sulle formazioni più tenere. Uscito dalla stretta valle di origine (sottoposta allo stress tettonico della fase Subalpina), dopo aver lambito il versante occidentale del Monte Fieno (limite orientale del territorio comunale) verso l abitato di Molinetto, il corso del Rio Rino compie una brusca virata e prosegue fino a lambire l estrema propaggine dei versante occidentale della valle all altezza di Caionvico, costituendo così un ideale limite sud. Osservando la carta geologica dell area è evidente la concordanza tra i principali elementi tettonici di cui si è detto nel paragrafo precedente e le caratteristiche morfologiche principali dell area; l azione modellante delle acque è secondaria. Lo sviluppo della valle segue grosso modo l andamento dell asse della sinclinale, evidenziando la concordanza tra elementi tettonici e morfologici, anche se il fondovalle si trova disposto ad est del nucleo dell anticlinale. La valle è da considerarsi attiva, attualmente soggetta a fenomeni di erosione.

12 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 12 / 61 L attuale morfologia di estese aree del territorio è stata determinata dall azione antropica, legata soprattutto la coltivazione del Marmo Botticino, ricavato dalla Formazione delle Corna. L economia di Botticino e anche di molti paesi vicini sono dipesi dalle cave e dalle lavorazioni della pietra calcarea estratta sin dall antichità. Sia il versante occidentale che i versanti orientali presentano dei fronti di cava in gran parte abbandonati che ne hanno definitivamente alterato e cancellato il primitivo aspetto naturale. L area di coltivazione del Botticino più attiva si estende sui versanti del monte Fratta (698,4 m s.l.m.), immediatamente a N-E dell abitato di Botticino Sera. Il paesaggio è stato inoltre sensibilmente alterato dal notevole sviluppo demografico dell area, fattore che, del resto, accomuna molti comuni dell intero hinterland bresciano. Dal confronto tra le carte topografiche prodotte nell ultimo ventennio, è facilmente rilevabile che, anche in un lasso di tempo relativamente breve, si è verificato un notevole cambiamento per la rilevante espansione delle aree urbane e industriali. Questo fenomeno è tuttora in corso. La CARTA DELL ACCLIVITÀ DEI VERSANTI (TAV. 5) riporta la suddivisione del territorio comunale in otto classi di pendenza. La maggior parte del territorio ha acclività comprese tra 0% e 40%, mentre circa un terzo del territorio è costituito da versanti ad acclività maggiore. La CARTA DEGLI ELEMENTI PEDOLOGICI (TAV. 2) riporta una classificazione del territorio in sottounità, ultimo livello di un sistema di suddivisione del territorio in sistemi, sottosistemi, unità e, appunto, sottounità. I sistemi individuati corrispondono ai rilievi montuosi (sistema P) dalle aree di pianura (sistema L). Il sistema P è distinto in due sottosistemi PB, caratterizzato da vegetazione arbustiva, e PV, caratterizzato da colture agricole; il sistema L è invece costituito da un unico sottosistema LG, corrispondente alle ampie conoidi fluvioglaciali ghiaiose, subpianeggianti, presenti nel territorio. Ogni sottosistema a sua volta comprende diverse unità distinte sulla base di criteri morfologici, soprattutto delle pendenze. In carta sono rappresentate 18 sottounità, ovvero 18 diverse tipologie di suolo, la cui descrizione dettagliata è riportata nella legenda della carta. Sono inoltre perimetrate le aree urbane, gli affioramenti rocciosi e le zone di cava. La CARTA DEGLI ELEMENTI GEOMORFOLOGICI (tav. 3) mostra i principali lineamenti morfologici riconosciuti sul terreno e distinti a seconda del fenomeno morfogenetico che li ha prodotti. Nella Carta sono inoltre riportate le perimetrazioni delle aree potenzialmente esondabili in occasione di piene straordinarie generate da precipitazioni di eccezionale intensità, delimitate a seguito di studi nell ambito della Legge 267/98. I fenomeni franosi di maggiori dimensioni sono stati cartografati distinguendo la zona della nicchia distacco e l accumulo di frana; le aree di frane, così come quelle interessati da fenomeni franosi superficiali e diffusi, sono state distinte in attive, quiescenti e inattive.

13 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 13 / elementi meteo-climatici L alimentazione delle falde presenti nella zona in esame, avviene prevalentemente tramite apporti meteorologici; si riportano le registrazioni delle precipitazioni degli ultimi cinquanta anni, fornite dall Istituto Tecnico Statale G. Pastori e dal Centro Agrometeorologico Provinciale di Brescia. PROVINCIA DI BRESCIA Assessorato Agricoltura Centro Agrometeorologico Provinciale Viale Bornata, Brescia Tel. 030/ Fax. 030/ Stazione meteorologica di Botticino ANNO 1997 DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) 04/07/1997 4,8 13/10/ ,6 05/07/ ,2 14/10/1997 3,4 09/07/1997 0,4 21/10/1997 5,2 10/07/ ,6 22/10/1997 4,0 11/07/1997 1,0 05/11/ ,0 14/07/ ,2 06/11/ ,6 17/07/1997 3,6 07/11/ ,4 18/07/ ,8 08/11/1997 2,0 06/08/ ,2 09/11/ ,2 07/08/1997 9,8 11/11/ ,4 08/08/1997 3,0 12/11/ ,4 17/08/ ,6 19/11/1997 2,8 18/08/1997 0,2 26/11/1997 0,8 19/08/1997 5,2 29/11/1997 5,6 20/08/1997 6,0 02/12/ ,2 21/08/1997 2,6 03/12/ ,6 28/08/1997 4,0 16/12/1997 0,2 29/08/1997 0,4 17/12/1997 4,8 06/10/1997 0,6 18/12/ ,0 07/10/ ,2 19/12/ ,4 08/10/1997 4,6 31/12/1997 0,2

14 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 14 / 61 DATA PIOGGIA (mm) ANNO 1998 DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) 01/01/1998 0,2 17/05/ ,2 19/08/ ,2 02/01/ ,6 18/05/1998 0,6 20/08/ ,8 03/01/1998 4,4 20/05/1998 0,2 28/08/1998 8,6 13/01/1998 0,2 21/05/1998 1,4 04/09/1998 5,4 14/01/ ,6 22/05/1998 9,4 05/09/ ,2 15/01/1998 2,4 23/05/ ,8 07/09/1998 1,8 16/01/ ,4 24/05/ ,8 08/09/1998 7,6 17/01/1998 0,2 25/05/1998 0,8 11/09/ ,4 19/01/1998 4,0 27/05/1998 2,6 12/09/ ,4 22/02/1998 4,0 28/05/ ,2 13/09/1998 2,8 23/02/1998 4,6 29/05/ ,4 25/09/1998 1,0 23/03/1998 6,4 31/05/1998 1,8 26/09/ ,0 24/03/1998 0,2 06/06/1998 9,2 27/09/1998 1,0 03/04/1998 0,4 07/06/1998 7,0 28/09/1998 0,2 05/04/1998 2,6 10/06/1998 1,4 30/09/ ,8 06/04/1998 1,6 11/06/1998 5,6 01/10/1998 3,2 07/04/1998 6,8 12/06/ ,0 02/10/ ,4 09/04/1998 7,2 15/06/ ,4 03/10/1998 0,2 10/04/ ,8 16/06/1998 7,8 04/10/1998 1,8 11/04/1998 8,2 17/06/1998 0,6 05/10/ ,0 13/04/1998 4,8 26/06/1998 4,4 06/10/ ,8 14/04/1998 5,0 30/06/ ,0 07/10/1998 3,0 15/04/1998 4,6 02/07/1998 7,4 08/10/ ,6 16/04/1998 8,0 03/07/ ,6 19/10/ ,0 17/04/ ,0 07/07/ ,2 25/10/1998 0,8 27/04/ ,2 13/07/1998 1,2 03/11/ ,0 28/04/1998 4,4 14/07/ ,8 04/11/1998 3,4 29/04/1998 4,2 15/07/1998 2,4 23/11/1998 1,6 30/04/1998 7,4 26/07/1998 0,2 24/11/1998 5,4 01/05/1998 3,6 28/07/ ,0 25/11/1998 0,8 14/05/ ,2 03/08/1998 3,4 20/12/1998 5,0 15/05/1998 4,0 17/08/1998 5,6 31/12/1998 0,8 16/05/1998 5,4 18/08/1998 3,2

15 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 15 / 61 DATA PIOGGIA (mm) ANNO 1999 DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) 01/01/1999 3,4 19/05/1999 4,6 15/09/1999 n.d. 02/01/1999 2,4 20/05/ ,8 16/09/1999 n.d. 03/01/1999 0,6 21/05/1999 1,6 17/09/1999 n.d. 10/01/1999 4,8 04/06/1999 0,2 18/09/1999 n.d. 11/01/ ,8 08/06/1999 1,4 19/09/1999 n.d. 27/01/1999 0,8 10/06/1999 6,8 20/09/1999 n.d. 10/02/1999 0,2 11/06/ ,8 21/09/1999 n.d. 03/03/1999 2,0 13/06/1999 1,8 26/09/1999 5,6 04/03/1999 7,8 14/06/ ,2 28/09/1999 3,6 05/03/ ,0 15/06/ ,0 30/09/ ,6 06/03/ ,4 16/06/1999 1,0 01/10/1999 0,2 07/03/ ,0 19/06/ ,2 03/10/1999 6,0 09/03/1999 0,4 20/06/1999 4,6 04/10/ ,0 22/03/1999 2,6 21/06/1999 3,4 05/10/1999 4,4 26/03/ ,0 27/06/1999 1,0 15/10/1999 0,2 27/03/ ,0 28/06/ ,0 20/10/1999 3,8 28/03/1999 2,2 07/07/1999 9,8 21/10/ ,4 07/04/ ,2 08/07/1999 4,8 22/10/1999 3,4 08/04/1999 2,0 10/07/1999 7,6 23/10/ ,8 12/04/1999 4,6 11/07/1999 8,8 24/10/ ,0 13/04/1999 0,2 12/07/ ,8 25/10/ ,8 14/04/1999 1,6 13/07/1999 0,4 26/10/1999 0,6 15/04/1999 0,2 16/07/1999 0,2 27/10/1999 0,2 16/04/ ,8 22/07/ ,2 29/10/1999 0,4 17/04/1999 n.d. 28/07/ ,6 30/10/1999 0,6 21/04/ ,2 29/07/1999 0,2 03/11/1999 3,4 23/04/1999 0,8 10/08/ ,2 04/11/ ,4 24/04/1999 4,4 11/08/1999 0,2 06/11/ ,8 25/04/1999 0,8 12/08/ ,2 07/11/ ,4 26/04/1999 1,2 13/08/1999 0,2 14/11/1999 2,0 27/04/1999 7,0 16/08/1999 6,2 17/11/1999 7,0 30/04/1999 0,2 20/08/ ,4 19/11/1999 1,2 04/05/ ,8 27/08/1999 4,0 21/11/1999 4,0 05/05/ ,0 29/08/1999 4,0 22/11/1999 n.d. 06/05/1999 1,4 30/08/1999 5,2 09/12/1999 0,4 08/05/1999 0,4 31/08/1999 0,2 10/12/ ,6 09/05/ ,0 02/09/1999 6,0 12/12/1999 1,6 14/05/1999 0,2 03/09/1999 3,8 15/12/1999 3,2 15/05/1999 7,6 04/09/ ,8 25/12/1999 2,0 16/05/1999 3,2 11/09/1999 n.d. 27/12/1999 0,4 17/05/1999 1,4 12/09/1999 n.d. 28/12/ ,4

16 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 16 / 61 DATA PIOGGIA (mm) ANNO 2000 DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) 22/01/2000 0,2 12/06/2000 5,8 10/10/2000 7,6 24/01/2000 1,4 13/06/2000 1,6 11/10/ ,8 16/02/2000 1,0 24/06/2000 3,8 12/10/ ,4 29/02/2000 0,6 25/06/2000 7,2 13/10/2000 3,0 01/03/2000 8,2 28/06/2000 3,2 14/10/ ,6 25/03/2000 3,4 29/06/2000 2,0 15/10/ ,2 26/03/2000 3,6 08/07/2000 0,8 16/10/ ,8 27/03/ ,4 10/07/2000 6,4 17/10/2000 2,2 28/03/ ,0 11/07/ ,4 30/10/2000 1,2 29/01/ ,6 12/07/2000 1,6 31/10/ ,0 31/03/2000 4,2 15/07/ ,6 01/11/2000 0,2 01/04/2000 2,4 24/07/2000 9,4 02/11/2000 7,0 03/04/ ,0 26/07/2000 2,0 03/11/ ,0 05/04/2000 0,6 28/07/ ,0 06/11/ ,8 06/04/2000 0,2 02/08/2000 0,2 08/11/2000 1,2 12/04/2000 7,0 03/08/2000 1,0 09/11/2000 4,4 14/04/2000 2,2 04/08/ ,0 13/11/2000 3,0 15/04/2000 0,2 05/08/ ,4 14/11/ ,8 16/04/2000 0,8 06/08/2000 3,6 15/11/2000 2,4 17/04/ ,8 07/08/2000 0,2 16/11/ ,6 18/04/2000 1,2 09/08/2000 2,0 17/11/ ,8 19/04/2000 0,6 12/08/ ,4 18/11/2000 1,4 20/04/2000 3,4 13/08/ ,6 20/11/2000 n.d. 24/04/ ,6 27/08/2000 4,2 21/11/2000 n.d. 28/04/2000 4,8 30/08/2000 5,6 22/11/2000 n.d. 29/04/ ,4 31/08/ ,4 23/11/2000 n.d. 04/05/2000 1,2 03/09/2000 2,6 24/11/2000 n.d. 05/05/2000 3,8 04/09/2000 1,8 02/12/2000 5,2 06/05/ ,2 16/09/ ,6 03/12/2000 5,2 07/05/2000 1,8 18/09/2000 8,0 07/12/2000 8,0 08/05/ ,2 19/09/ ,2 08/11/2000 1,2 09/05/2000 1,8 20/09/ ,4 09/12/2000 1,4 10/05/2000 0,2 21/09/ ,8 24/12/2000 5,8 13/05/2000 n.d. 30/09/ ,2 25/12/ ,2 14/05/2000 n.d. 01/10/ ,8 26/12/2000 9,2 18/05/2000 0,8 03/10/2000 1,4 29/12/ ,8 27/05/2000 3,4 06/10/ ,6 30/12/2000 3,2 07/06/2000 0,2 07/10/2000 0,2 11/06/ ,0 09/10/2000 5,8

17 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 17 / 61 ANNO 2001 DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) 02/01/ ,4 16/04/2001 1,6 02/08/2001 n.d. 03/01/2001 0,4 17/04/2001 0,4 03/08/2001 n.d. 04/01/2001 8,6 20/04/2001 9,2 04/08/2001 n.d. 05/01/2001 1,0 21/04/2001 6,6 05/08/2001 n.d. 06/01/ ,6 22/04/2001 0,6 06/08/2001 n.d. 07/01/2001 5,4 30/04/2001 0,2 07/08/2001 n.d. 08/01/2001 0,8 03/05/2001 4,4 08/08/2001 n.d. 09/01/2001 0,2 04/05/ ,0 09/08/ ,4 10/01/2001 1,4 05/05/ ,0 13/08/2001 0,2 11/01/2001 0,2 06/05/2001 5,4 17/08/2001 1,8 12/01/2001 5,8 07/05/2001 3,2 20/08/2001 0,2 13/01/2001 6,0 08/05/ ,0 30/08/ ,8 17/01/2001 5,4 09/05/2001 0,4 31/08/ ,0 18/01/2001 6,6 10/05/2001 1,0 01/09/ ,6 19/01/2001 n.d. 11/05/2001 0,4 04/09/ ,8 23/01/2001 5,2 15/05/2001 3,8 05/09/2001 0,2 24/01/ ,4 16/05/2001 0,2 14/09/2001 7,2 25/01/2001 8,8 17/05/ ,6 15/09/2001 1,0 27/01/2001 9,4 18/05/2001 0,6 21/09/2001 0,4 05/02/2001 2,2 21/05/ ,6 22/09/2001 1,2 08/02/2001 7,4 23/05/2001 0,2 23/09/ ,6 09/02/2001 8,0 25/05/2001 2,4 24/09/ ,0 24/02/2001 1,8 02/06/2001 0,8 25/09/ ,6 28/02/2001 2,8 03/06/2001 2,0 30/09/2001 8,6 02/03/2001 9,6 06/06/2001 0,6 01/10/2001 0,2 03/03/2001 6,6 11/06/2001 1,4 04/10/2001 1,2 04/03/2001 6,2 17/06/ ,2 07/10/2001 1,2 08/03/ ,2 18/06/2001 4,4 08/10/2001 0,4 09/03/ ,4 19/06/2001 0,2 20/10/2001 5,4 12/03/2001 0,6 28/06/2001 6,8 21/10/ ,4 13/03/ ,2 07/07/2001 0,2 23/10/2001 1,4 17/03/ ,2 10/07/ ,0 24/10/2001 0,2 21/03/2001 0,4 12/07/2001 0,8 26/10/2001 6,0 22/03/2001 1,2 15/07/ ,8 09/11/ ,2 26/03/ ,0 19/07/ ,2 11/11/2001 3,8 27/03/2001 4,2 20/07/ ,4 12/11/2001 5,6 28/03/ ,0 26/07/2001 n.d. 14/11/2001 n.d. 29/03/ ,6 27/07/2001 n.d. 15/11/2001 n.d. 30/03/ ,6 28/07/2001 n.d. 16/11/2001 n.d. 05/04/2001 5,0 29/07/2001 n.d. 18/11/2001 2,8 07/04/ ,8 30/07/2001 n.d. 19/11/2001 3,0 10/04/2001 0,6 31/07/2001 n.d. 27/11/2001 9,8 11/04/ ,8 01/08/2001 n.d. 13/12/2001 0,2

18 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 18 / 61 ANNO 2002 DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) 23/01/2002 1,6 05/06/2002 6,4 03/09/2002 3,0 24/01/ ,2 06/06/ ,4 04/09/ , / ,6 07/06/2002 3,4 05/09/2002 1, /2002 5,4 08/06/2002 0,8 06/09/2002 0,4 14/02/2002 1,0 09/06/2002 4,2 08/09/2002 3,4 15/02/ ,8 10/06/2002 0,8 10/09/2002 0,2 16/02/ ,4 25/06/2002 2,6 19/09/2002 3,2 17/02/2002 0,6 27/06/2002 0,4 21/09/2002 7,8 28/02/2002 0,6 28/06/ ,6 22/09/ ,0 01/03/2002 2,0 02/07/2002 0,2 23/09/ ,0 02/03/ ,6 06/07/2002 3,6 24/09/ ,0 06/03/2002 9,0 14/06/ ,6 25/09/2002 8,0 14/03/2002 0,2 15/07/ ,2 06/10/2002 0,2 07/04/2002 2,6 16/07/ ,0 10/10/ ,6 08/04/2002 1,8 17/07/2002 2,2 11/10/2002 9,8 09/04/2002 4,0 18/07/2002 9,6 12/10/2002 0,8 10/04/2002 0,2 19/07/2002 1,8 14/10/2002 0,2 11/04/2002 2,2 24/07/2002 4,8 15/10/2002 0,4 12/04/2002 5,2 26/07/2002 n.d. 17/10/2002 3,0 13/04/ ,0 27/07/2002 n.d. 18/10/2002 1,2 15/04/ ,8 29/07/2002 n.d. 21/10/2002 0,2 16/04/2002 0,2 30/07/2002 n.d. 22/10/ ,6 17/04/2002 0,6 31/07/2002 2,6 23/10/2002 0,4 19/04/2002 7,2 01/08/2002 0,2 25/10/2002 0,4 20/04/ ,2 02/08/2002 n.d. 31/10/2002 0,4 21/04/2002 0,6 03/08/2002 n.d. 03/11/2002 0,8 27/04/2002 4,6 04/08/2002 n.d. 12/11/2002 0,2 01/05/2002 0,8 05/08/2002 n.d. 13/11/2002 2,2 02/05/ ,0 06/08/2002 n.d. 14/11/2002 5,6 03/05/ ,6 07/08/2002 n.d. 15/11/2002 6,0 04/05/ ,4 08/08/2002 7,2 16/111/2002 9,4 05/05/ ,8 09/08/ ,0 17/11/2002 5,0 08/05/ ,8 10/08/2002 6,4 18/11/ ,8 09/05/ ,8 11/08/ ,2 19/11/2002 1,0 10/05/2002 4,2 18/08/2002 0,8 20/11/2002 0,6 11/05/ ,0 20/08/ ,6 21/11/2002 3,8 20/05/2002 0,2 21/08/ ,8 22/11/ ,2 23/05/ ,2 23/08/2002 0,6 23/11/2002 0,2 24/05/2002 3,4 25/08/2002 4,0 24/11/ ,2 25/05/2002 9,8 26/08/2002 2,6 25/11/ ,4

19 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 19 / 61 DATA PIOGGIA PIOGGIA PIOGGIA DATA DATA (mm) (mm) (mm) 27/05/2002 7,0 28/08/2002 4,0 26/11/ ,0 03/06/2002 3,0 01/09/2002 0,6 27/11/2002 6,2 28/11/2002 0,4 04/12/2002 0,2 06/12/2002 0,4 29/11/ ,0 05/12/2002 1,4 13/12/2002 3,6 03/12/2002 3,4 ISTITUTO TECNICO STATALE G.PASTORI Viale Bornata, Brescia OSSERVATORIO METEOROLOGICO Lat: Nord Long: est da Greenwich DATA PIOGGIA (mm) DATA PIOGGIA (mm) 16/07/ ,0 12/06/ ,0 15/04/ ,0 22/06/ ,0 08/11/ ,0 28/08/ ,5 19/11/ ,5 18/11/ ,0 1/7!0/ ,0 03/10/ ,0 01/07/ ,0 27/05/ ,6 26/07/ ,5 17/08/ ,9 25/05/ ,8 18/08/ ,8 17/06/ ,5 17/10/ ,5 26/06/ ,5 28/09/ ,4 15/08/ ,0 06/08/ ,2 17/09/ ,0 16/03/ ,3 12/07/ ,5 04/05/ ,6 15/04/ ,5 28/11/ ,5 13/08/ ,0 13/04/ ,9 08/10/ ,0 07/08/ ,5 02/09/ ,0 23/09/ ,6 04/11/ ,0 11/07/ ,8 02/10/ ,0 12/11/ ,0 07/08/ ,7 05/09/ ,8 14/09/ ,9 15/10/ ,0 08/10/ ,5 22/05/ ,6 20/07/ ,5

20 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 20 / elementi idrografici L idrografia del Comune di Botticino è rappresentata sulla CARTA DEGLI ELEMENTI IDROGRAFICI E IDROGEOLOGICI (tav. 4) Sul territorio comunale si sviluppa un unico sistema idrografico, quello del Rio Rino, che comprende tutta la valle e, pertanto, è quasi coincidente col territorio comunale. Si tratta di un tipico reticolo di tipo subdendritico, sviluppato sotto il controllo strutturale delle principali direttrici tettoniche dell area e dell assetto carsico della stessa. Lo scarso sviluppo del reticolo idrografico dimostra che gran parte degli apporti meteorici seguono percorsi ipogei, entrando a fare parte dei circuiti di circolazione carsica, mentre solo in minima parte ruscellano superficialmente. Il torrente Rino nasce a N-E di S. Gallo, non lontano dal confine del Comune di Nave; alcuni suoi affluenti arrivano delle località di Cocca, Villa e Castello, nel comune di Serle. Nel suo insieme il complesso fluviale è chiaramente condizionato dalle direttrici tettoniche dell area e, soprattutto, dalla presenza di formazioni geologiche che, pur essendo interessate da carsismo, non favoriscono in maniera prevalente i fenomeni carsici e consentono un ruscellamento superficiale delle acque. La presenza di roccia in posto sul fondo del torrente indica che il suo alveo non è in equilibrio ma in erosione. Il corso d acqua principale è rappresentato dal Rio Rino di fondovalle, sempre ben regolato dagli argini artificiali in muratura. Gli altri corsi d acqua del territorio hanno minore sviluppo (Rio di Giava, Rio Adelchi) e sono generalmente caratterizzati da un reticolo idrografico poco sviluppato a carattere effimero. Sui versanti dei rilievi, in particolare del Monte Maddalena, è presente una gran quantità di incisioni lineari, in alcuni casi anche molto sviluppate e ramificate. Si tratta di impluvi torrentizi, che si manifestano solo in occasione di eventi meteorici eccezionali con un ruscellamento piuttosto impetuoso ma effimero. Sono state censite e cartografate le seguenti sorgenti: 1. Sorgente Fratta (Molinetto ) 4. Sorgente Porcili Quota: 147 m s.l.m. Quota: 400 m s.l.m. Portata: 25 l/s Portata: 0,5 l/s 2. Sorgente Fontanone (Pedimonte) 5. Sorgente Buca degli Uccelli I Quota: 160 m s.l.m. Quota: 345 m s.l.m. Portata: 20 l/s Portata: n.r. 3. Sorgente Ghiacciarolo (Menes ) 6. Sorgente Buca degli Uccelli II Quota: 300 m s.l.m. Quota. 355 m s.l.m. Portata: 6 l/s Portata: 3 l/s Le Sorgenti Fratta, Fontanone e Ghiacciarolo vengono captate dall ASM, mentre le restanti vengono convogliate, tramite condotto, ad un serbatoio della capacità di 150 m 3 situato a valle e utilizzato per l attività estrattiva. Solo la sorgente Fontanone è utilizzata a scopo potabile. Si tratta di una sorgente per trabocco, la cui reale emergenza si trova a qualche metro di profondità, al contatto tra il substrato roccioso ed i depositi argillosi di pianura che, a causa della loro bassa permeabilità, ostacolano la filtrazione orizzontale provocando la risalita dell' acqua.

21 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 21 / 61 La sorgente Fratta è costituita da una serie di scaturigini che fuoriescono direttamente dal substrato roccioso. In adiacenza all'opera di captazione si trova un'area di imbibizione, nella quale l acqua si trova a livello del piano di campagna; la presenza dell acqua è probabilmente legata a venute sorgentizie sotterranee, presumibilmente di piccola entità, al contatto tra il substrato roccioso ed i depositi argillosi. Si riportano di seguito alcuni dati relativi ad analisi chimiche eseguite sulle acque della sorgente. DUREZZA TOTALE DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 04/03/ mg/l CaCO 3 18/06/ mg/l CaCO 3 10/12/ mg/l CaCO 3 19/06/ F 09/12/ F 19/07/ F 23/11/ F 02/12/ F TEMPERATURA ACQUA DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 18/06/ C 10/12/ C 19/06/ C 09/12/ C 23/11/ C 13/12/ C 22/07/ C 02/12/ C CALCIO DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 04/03/ mg/l Ca 18/06/ mg/l Ca 10/12/ mg/l Ca 19/06/ mg/l Ca 09/12/ mg/l Ca 19/07/ mg/l Ca 23/11/ mg/l Ca 13/12/ mg/l Ca 22/07/ mg/l Ca 02/12/ mg/l Ca

22 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 22 / 61 CLORURI DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 04/03/ mg/l Cl 18/06/ mg/l Cl 10/12/ mg/l Cl 19/06/ mg/l Cl 09/12/ mg/l Cl 19/07/ mg/l Cl 23/11/ mg/l Cl 13/12/ mg/l Cl 22/07/ mg/l Cl 02/12/ mg/l Cl MAGNESIO DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 18/06/ mg/l Mg 09/12/ mg/l Mg 23/11/ mg/l Mg 13/12/ mg/l Mg 22/07/ mg/l Mg NITRATI DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 04/03/ mg/l NO 3 18/06/ mg/l NO 3 10/12/ mg/l NO 3 19/06/ mg/l NO 3 09/12/ mg/l NO 3 19/07/ mg/l NO 3 23/11/ mg/l NO 3 13/12/ mg/l NO 3 22/07/ mg/l NO 3 02/12/ mg/l NO 3 POTASSIO DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 18/06/ mg/l K 09/12/ mg/l K 23/11/ mg/l K 13/12/ mg/l K 22/07/ mg/l K

23 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 23 / 61 SODIO DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 18/06/ mg/l Na 09/12/ mg/l Na 23/11/ mg/l Na 13/12/ mg/l Na 22/07/ mg/l Na SOLFATI DATA QUANTITA LIMITE MAX UNITA DI MISURA 04/03/ mg/l SO 4 18/06/ mg/l SO 4 10/12/ mg/l SO 4 19/06/ mg/l SO 4 09/12/ mg/l SO 4 19/07/ mg/l SO 4 23/11/ mg/l SO 4 13/12/ mg/l SO 4 22/07/ mg/l SO 4 02/12/ mg/l SO 4

24 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 24 / elementi idrogeologici I depositi alluvionali di fondo valle sono caratterizzati da circolazione ipogea per porosità; le formazioni rocciose delle zone collinari e montuose, a prevalente composizione calcareo-marnosa, sono invece caratterizzate da circolazione idrica sotterranea per carsismo e fessurazione. Da fonti di letteratura è noto che il sottosuolo della zona di pianura è costituito da un complesso alluvionale della potenza di 150 m circa costituito prevalentemente da terreni argillosi con subordinate intercalazioni di ghiaie e conglomerati. Si tratta di depositi alluvionali misti a detriti colluviali dotati di una permeabilità limitata o molto bassa; la circolazione idrica è confinata nei livelli più grossolani e/o nei conglomerati fessurati. In accordo con la situazione idrogeologica sopra descritta, in generale i pozzi della piana di Botticino sono poco produttivi (la loro portata va da 1 a 3 l/s). Tuttavia, muovendo verso Sud, ovvero verso il territorio Comunale di Rezzato, la situazione cambia nettamente in quanto si passa gradualmente a terreni prevalentemente ghiaiosi separati da subordinati livelli limoso-argillosi; questi terreni ospitano una ricca falda freatica il cui livello piezometrico si trova mediamente a circa 20 m di profondità. Ne segue che la zona più a Sud risulta molto più produttiva ai fini della captazione d acqua; i pozzi hanno portate che variano tra 25 e 30 l/s. L alimentazione degli acquiferi proviene in gran parte dal substrato roccioso (soprattutto dalla Formazione della Corna) ed in minor misura dal reticolo idrografico e dalle precipitazioni. Nelle formazioni rocciose il flusso sotterraneo è legato alle strutture tettoniche principali; nelle formazioni carbonatiche risultano determinanti, ai fini della circolazione idrica, i fenomeni di dissoluzione carsica che tendono ad ampliare le discontinuità e danno luogo a veri e propri condotti e cavità sotterranee. In particolare, nel complesso carbonatico della Corna, che affiora diffusamente nel territorio in esame, si registrano condizioni favorevoli ad una consistente circolazione idrica. L estensione del bacino e la presenza di un sistema di fatturazione intenso permette l immagazzinamento di una parte dell acqua di infiltrazione e consente al bacino di mantenere portate minime costanti anche in periodi di prolungata siccità. Al contatto tra il substrato roccioso ed i depositi argillosi di pianura sono localmente presenti sorgenti (Fontanone, Fratta), emergenze dovute alla bassa permeabilità dei depositi argillosi che ostacolano la filtrazione orizzontale e provocando la risalita dell' acqua; l alimentazione di queste sorgenti è quindi legata agli acquiferi carsici. La sezione idrogeologica A-A (vedi CARTA DELLE SEZIONI IDROGEOLOGICHE - TAV. 6), costruita sulla base dei dati forniti dalle stratigrafie di alcuni dei 15 pozzi censiti (12 sul territorio del Comune di Botticino e 3 su aree limitrofe nei Comuni di Rezzato e Caionvico), visualizza l assetto idrogeologico in corrispondenza del settore di pianura fino alle profondità raggiunte dai pozzi stessi. Risulta evidente la netta prevalenza di terreni argillosi nel settore settentrionale della pianura, in corrispondenza di Botticino Mattina e del crinale roccioso che, allungandosi verso sud, separa Botticino Mattina da Botticino Sera; la potente sequenza argillosa è interrotta solamente dalla presenza di esigui livelli ghiaioso-sabbiosi, all interno dei quali sono ospitate falde artesiane. In alcuni pozzi le cui fenestrature si trovano in corrispondenza di questi acquiferi artesiani l acqua risale fino a circa 4 metri dal piano campagna. Nel settore più meridionale della pianura, invece, è evidente la prevalenza di terreni decisamente ghiaioso-sabbiosi che ospitano la falda freatica.

25 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 25 / 61 Nella sezione il livello piezometrico della falda freatica è stato fatto proseguire anche laddove sono presenti i potenti strati di terreni argillosi; questo perché numerosi vecchi pozzi superficiali, molti dei quali scavati a mano, testimoniano la presenza di un acquifero superficiale contenuto all interno dell esiguo strato di copertura della potente sequenza argillosa. A questo acquifero superficiale si riferiscono le isopieze della zona di pianura, interessata dalla presenza dei depositi ghiaioso-sabbiosi solo in un piccolo lembo meridionale, al confine con il comune di Rezzato. La CARTA DEGLI ELEMENTI IDROGRAFICI E IDROGEOLOGICI (TAV. 4) riporta una suddivisione del territorio comunale in unità idrogeologiche; sono state distinte due unità costituite da terreni di origine quaternaria (unità 1 e 2) e tre unità costituite da formazioni del substrato roccioso (unità 3, 4, e 5). Le unità sono di seguito descritte. UNITÀ 1- corrisponde ai depositi alluvionali della pianura; è caratterizzata localmente da granulometrie diverse e, di conseguenza, da diversi gradi di permeabilità per porosità. Per quanto detto a commento della sezione idrogeologica A-A, è necessario distinguere tra i terreni argillosi del settore settentrionale della pianura, e i terreni ghiaioso-sabbiosi del settore meridionale. I primi sono identificati dalla SOTTOCLASSE 1a e devono essere considerati praticamente impermeabili (10-6 <k<10 10 cm/sec); i secondi costituiscono la SOTTOCLASSE 1b e possiedono mediamente una buona permeabilità per porosità stimabile pari a 1<k<10 3 cm/sec UNITÀ 2 - corrisponde alle coperture detritico colluviali; la presenza di abbondante matrice argillosa (colluvium) determina bassi valori di permeabilità per porosità ( 10 6 < k < cm/sec). UNITÀ 3 - è identificabile con le formazioni del Corso e della Corna ed è caratterizzata da una elevata permeabilità per fatturazione e carsismo, stimabile pari a 10-3 <k<10-4 cm/sec. Le numerose grotte e cavità presenti all interno di questa formazione dimostrano l esistenza di una circolazione idrica attraverso condotti carsici ben sviluppati ed estesi in tutto l ammasso roccioso. La circolazione idrica sotterranea può essere incrementata notevolmente ed improvvisamente in occasione di precipitazioni di particolare intensità; risulta inoltre confinata lungo vie preferenziali il cui sviluppo è connesso all interferenza dei sistemi di fatturazione. UNITÀ 4 - è costituita dalle Formazioni del Medolo e della Maiolica, interessate da una circolazione per fatturazione legata a condotti carsici più o meno sviluppati. Le discontinuità interessate da fenomeni di parziale dissoluzione sono sede di una circolazione idrica che può essere ostacolata dall accumulo di materiali di alterazione argillosi. La permeabilità può essere definita da valori medi ( k 10-4 cm/sec. ). UNITÀ 5 - è rappresentata dalla Formazione di Concesio e dal Selcifero e della Scaglia, ed caratterizzata da una ridotta circolazione per lo più ostacolata dall intasamento delle discontinuità per opera dei materiali derivanti dall alterazione. Aumenti contenuti della permeabilità si possono verificare dove la fatturazione appare più intensa per motivi tettonici o per l alterazione superficiale collegata agli agenti meteorici. La permeabilità nell insieme risulta, pertanto, da ridotta a molto ridotta ( k < 10-5 cm/sec ).

26 studio tecnico associato Pasquali Coluzzi 604 relazione geologica.doc pag. 26 / 61 Per quanto riguarda la vulnerabilità all inquinamento degli acquiferi, si deve distinguere tra gli acquiferi contenuti nei terreni quaternari e quelli carsici contenuti all interno delle formazioni carbonatiche dell area Gli acquiferi profondi del settore settentrionale della pianura, ospitati dai livelli ghiaiosi o conglomeratici fessurati intercalati a potenti livelli argillosi impermeabili risultano ben protetti dall eventuale infiltrazione di inquinanti dalla superficie. Diversa è la situazione della falda freatica ospitata nei terreni ghiaioso-sabbiosi del settore meridionale della pianura; considerata la buona permeabilità di questi terreni e l assenza di strati argillosi superficiali potenti ed arealmente estesi, la vulnerabilità della falda freatica dev essere considerata elevata. Gli acquiferi carsici contenuti all interno della formazione della Corna, avente elevata permeabilità e trasmissività per fatturazione e carsismo, sono da considerarsi a vulnerabilità media-alta Gli acquiferi all interno delle formazioni del Corso, del Medolo e delle Maiolica, interessate da una circolazione per fatturazione legata a condotti carsici meno sviluppati, e quelli ospitati dalle formazioni di Concesio, del Selcifero e della Scaglia, caratterizzate da una circolazione idrica ancora più ridotta, hanno vulnerabilità media-bassa. 2.7 aspetti vegetazionali Nel territorio sono presenti aree boschive o arbustive ed aree prive di vegetazione. Le aree boschive interessano quasi tutto il territorio a quota superiore o intervallata alle attuali aree estrattive. Si tratta di formazioni arboree costituite da latifoglie caducifoglie termofile ed in particolare di Orno-ostrieti. Le aree arbustive interessano invece una limitata porzione a sud-est del territorio.

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