COMPRENSORIO MONTICELLI CENTRO AREE IN TRASFORMAZIONE AREE AP-7, AP-8
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- Enrico Cipriani
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3 COMPRENSORIO MONTICELLI CENTRO AREE IN TRASFORMAZIONE AREE AP-7, AP-8 1. UBICAZIONE TOPOGRAFICA L Area AP 8 è sita in località Monticelli, a monte dell Ospedale Mazzoni e della zona edificata di via delle Zinnie, compresa tra via delle Begonie, ad Ovest e via delle Genziane, ad Est. L Area AP 7 è sita ad ovest della precedente, in corrispondenza dei pendii collinari e delle vallecole che si estendono a monte di via delle Begonie, compresi tra via di Tolignano, ad Ovest, ed il tratto settentrionale di via delle Begonie, ad est. Tali aree in trasformazione urbanistica, sono state previste a completamento del tratto meridionale del tessuto urbano di Monticelli sviluppato tra via delle Begonie e la Circonvallazione Est, in corrispondenza del piede collinare e del limite di monte del terrazzo alluvionale recente, T3, in sinistra orografica del F. Tronto. 2. RELAZIONE SULLA CARTA GEOLOGICO-GEOMORFOLOGICA L area AP - 8 è estesa lungo il versante meridionale del basso rilievo collinare arenaceo, culminante localmente a quota 187,00 m. circa s.l.m., appartenente ai rilievi basso collinari che confinano a Nord, il terrazzo alluvionale del F. Tronto; tale rilievo è interrotto a Nord da una vallecola ad asse NW SE, collegata a quella, ad asse N S, intercettata da via delle Genziane. La parte meridionale e centrale dell area in oggetto si estendono lungo il versante arenaceo esposto a sud ed in corrispondenza della zona di cresta, mentre il tratto settentrionale si estende per la gran parte, in corrispondenza dell ampia vallecola che interrompe a Nord il rilievo arenaceo considerato. I pendii arenacei e le vallecole interessati dall area in trasformazione, risultano molto stabili e presentano una lieve pendenza (pendenza media del versante = 12% circa, verso Sud, pendenza media della vallecola = 10% circa, verso SE). Le arenarie di base, affioranti o subaffioranti in corrispondenza della zona di cresta e dei pendii arenacei, sono sovrastati da coltri di copertura limo-sabbiose, dello spessore di circa 9,00 m. in corrispondenza della vallecola. 1
4 L Area AP - 7, risulta piuttosto articolata, interessando i rilievi collinari arenacei che sovrastano il terrazzo alluvionale intensamente edificato e le vallecole che interrompono i rilevi stessi. La parte orientale dell area, insiste prevalentemente sugli speroni arenacei che delimitano una limitata vallecola sovrastante via delle Begonie; i pendii arenacei sono in ottimo equilibrio anche in corrispondenza dei versanti, molto acclivi, di collegamento con le aree di cresta, sub pianeggianti. La vallecola presenta una pendenza media di circa 8 10% ed è costituita da limi sabbiosi dello spessore di circa 8,00 m.. La parte centrale dell Area AP 7 ricade in corrispondenza di una vallecola sub pianeggiate (6% circa, verso S-SW), a monte dell edificato di via delle Begonie, con terreni in ottimo equilibrio, costituiti da limi sabbiosi e sabbie di origine colluviale ed in parte eluviale, aventi spessori dell ordine dei 7,00 8,00 m circa. Le formazioni di base della zona studiata sono costituite da arenarie ben stratificate della Associazione Arenacea del Messiniano, con strati immergenti verso N-NE ed inclinazioni medie.( 35 gradi circa ); pertanto, gli strati giacciono a reggipoggio rispetto alla superficie topografica dei pendii di intervento. La parte orientale dell area in oggetto, si estende lungo la zona di cresta dello sperone arenaceo limitato ad Est da via di Tolignano, ed a valle dalla fascia terrazzata, alluvionale; la zona di cresta presenta pendenze modeste (7% circa versi Sud), mentre il versante sud-orientale raggiunge il 23% circa; essi sono costituiti da arenarie affioranti o sub affioranti. I pendii arenacei presentano una morfologia molto regolare e risultano in ottimo equilibrio. Al piede, come sopra detto, sono sedimentate coltri di copertura eluvio-colluviali, di natura limosabbiosa, dello spessore variabile dai 2,0 m ai 7,00 m circa. In conclusione il tratto di territorio comprendente l area in trasformazione, è caratterizzata da un assetto geomorfologico in ottimo equilibrio, senza segni di dissesti franosi in atto o potenziali. Le aree studite non sono interessate dalla perimetrazione di aree in dissesto idrogeologico cartografate dal P.A.I. 2
5 3. RELAZIONE SULLA CARTA IDROGEOLOGICA E DELLE PERMEABILITA I rilevi collinari ed i versanti arenacei costituiti dalle arenare litiche in affioramento o sub affioranti, sono caratterizzati da permeabilità ridotta, tanto da esser classificati come aree impermeabili (la filtrazione può avvenire solo in corrispondenza delle fratture superficiali degli strati litici ). Su tali pendii è possibile solo una modesta circolazione idrica subsuperficiale legata alla presenza di esigue e localizzate coltri eluviali, ad eventi meteorici intensi e prolungati, senza formazione di falde acquifere. Le acque superficiali, infatti, data la morfologia dei versanti e la scarsa permeabilità dei terreni tendono a defluire verso valle, originando fenomeni di ruscellamento superficiale. I limi sabbiosi di copertura ubicati nelle vallecole al piede dei versanti arenacei, risultano semipermeabili, per la granulometria e tessitura dei terreni affioranti. Essi consentono una discreta infiltrazione delle acque di superficie che vanno ad alimentare modeste falde acquifere, chiuse dal basamento impermeabile. In zona, infatti, sono ubicati pozzi, con esigua falda acquifera profonda, al contatto con il basamento impermeabile. 4. ANALISI DELLA VULNERABILITA IDRAULICA DELLA ZONA COMPRENDENTE LE AREE IN TRASFORMAZIONE I rilevi collinari ed i versanti arenacei costituiti dalle arenare litiche in affioramento o sub affioranti, sono caratterizzati da permeabilità ridotta, tanto da esser classificati come aree impermeabili (la filtrazione può avvenire solo in corrispondenza delle fratture superficiali degli strati litici ). Su tali pendii è possibile solo una modesta circolazione idrica sub-superficiale legata alla presenza di esigue e localizzate coltri eluviali, ad eventi meteorici intensi e prolungati, senza formazione di falde acquifere. Le acque superficiali, infatti, data la morfologia dei versanti e la scarsa permeabilità dei terreni tendono a defluire verso valle, originando fenomeni di ruscellamento superficiale. I limi sabbiosi di copertura ubicati nelle vallecole al piede dei versanti arenacei, risultano semipermeabili, per la granulometria e tessitura dei terreni affioranti. 3
6 Essi consentono una discreta infiltrazione delle acque superficiali che vanno ad alimentare modeste falde acquifere, chiuse dal basamento impermeabile. In zona, infatti, sono ubicati pozzi, con esigua falda acquifera profonda, al contatto con il basamento impermeabile. Le Aree AP -7 ed AP 8, si estendono in corrispondenza di pendii, spartiacque arenacei e vallecole ubicate a monte della fascia densamente edificata comprendente la zona ospedaliera. La vulnerabilità idraulica ed idrogeologica della zona sono condizionate e definite dalla presenza degli elementi morfologici suddetti; le acque di corrivazione superficiale seguono deflussi naturali lungo i pendii arenacei e le vallecole sub pianeggianti, con buone capacità drenanti, senza creare fenomeni di disturbo degli ottimi equilibri presenti. L ampia zona urbanizzata di valle ha i presidi idraulici delle urbanizzazione primaria e delle infrastrutture presenti nel quartiere di Monticelli. Pertanto, non sussistono problematiche legate alla vulnerabilita idrogeologica ed idraulica della zona. In sede di progettazione attuativa del Piano, dovranno essere previsti gli interventi tesi alla invarianza idraulica previste dalle normative vigenti. 5. COMPATIBILITA IDRAULICA DEGLI INTERVENTI (art. 10 L.R. 22 novembre 2011) DETERMINAZIONE DELLA PORTATA DEFLUENTE ALLO STATO ATTUALE Il principio dell invarianza idraulica introdotto dalla L.R. 22 novembre 2011 stabilisce che la variazione di destinazione d uso di un area non deve provocare un aggravio della portata di piena o una variazione sostanziale dei tempi di corrivazione al corpo idrico che riceve i deflussi superficiali originati dalla stessa. L impermeabilizzazione delle superfici dovuta alla edificazione di aree precedentemente agricole o verdi determina un incremento del coefficiente di deflusso ed il conseguente aumento del coefficiente udometrico (u=q/s) delle aree trasformate; pertanto, per le trasformazioni dell uso del suolo che provocano una diminuzione della permeabilità superficiale saranno necessarie misure compensative volte a mantenere costante il coefficiente udometrico secondo il principio dell invarianza idraulica. 4
7 I valori dei coefficienti deflusso adottati sono i seguenti: Di seguito sono indicati le portate massime defluenti allo STATO ATTUALE su ciascuna area in trasformazione ricadente nel comprensorio di Monticelli centro, in funzione dell analisi pluviometrica riportata sulla relazione geologica di 1^ Fase ed adottando il Metodo razionale per la stima della portata(vedi Relazione Geologica di 1^ Fase) L area AP-9 si estende complessivamente su una superficie di circa 5 ha, ed è caratterizzata morfologicamente dalla presenza di due vallecole, separate da una cresta arenacea, che si raccordano verso sud a monte della fascia alluvionale terrazzata del III Ordine. Le acque di diretta precipitazione meteorica defluiscono, pertanto, secondo due direttrici principali. Si ritiene opportuno per il calcolo della portata massima, suddividere l area in due bacini: uno occidentale AP-9a ed uno orientale AP-9b. 5
8 AREA AP-7a Dati morfometrici dell area TEMPO DI CORRIVAZIONE (Formula di Giandotti) S = kmq (superficie lotto) L = km (lunghezza asta principale) Hm = 146 m. s.l.m. H0 =152 m. s.l.m = 0.60 (ore) PORTATA DI MASSIMA PIENA (Metodo razionale) Tempo di ritorno (Tr) h (t) Qc = portata al colmo (mc/sec) c = 0.2 coeff. di deflusso area verde ht = precipitazione massima in mm al tempo t50 e t200 S = superficie bacino (kmq) Tc = 0.60 tempo di corrivazione (ore) = fattore che tiene conto delle unità di misura RISULTATI Qc (mc/sec) 50 anni h=48.87*t^ = mm mc/sec = 219 l/sec 200 anni h= 61.06*t^0.311 = mm mc/sec = 274 l/sec 6
9 AREA AP-7b Dati morfometrici dell area TEMPO DI CORRIVAZIONE (Formula di Giandotti) S = kmq (superficie lotto) L = 0.21 km (lunghezza asta principale) Hm = 162 m. s.l.m. H0 =156 m. s.l.m = 0.62 (ore) PORTATA DI MASSIMA PIENA (Metodo razionale) Tempo di ritorno (Tr) h (t) Qc = portata al colmo (mc/sec) c = 0.2 coeff. di deflusso (area verde) ht = precipitazione massima in mm al tempo t50 e t200 S = superficie bacino (kmq) Tc = 0.62 tempo di corrivazione (ore) = fattore che tiene conto delle unità di misura RISULTATI Qc (mc/sec) 50 anni h=48.87*t^ = mm mc/sec = 191 l/sec 200 anni h= 61.06*t^0.311 = mm mc/sec = 239 l/sec 7
10 AREA AP-8 Dati morfometrici dell area TEMPO DI CORRIVAZIONE (Formula di Giandotti) S = kmq (superficie lotto) L = 0.3 km (lunghezza asta principale) Hm = 156 m. s.l.m. H0 =146 m. s.l.m = 0.71 (ore) PORTATA DI MASSIMA PIENA (Metodo razionale) Tempo di ritorno (Tr) h (t) Qc = portata al colmo (mc/sec) c = 0.21 coeff. di deflusso c = 0.9 coeff. di deflusso (area edificata mq 2462) c = 0.2 coeff. di deflusso stato attuale (mq ) ht = precipitazione massima in mm al tempo t50 e t200 S = superficie bacino (kmq) Tc = 0.71 tempo di corrivazione (ore) = fattore che tiene conto delle unità di misura RISULTATI Qc (mc/sec) 50 anni h=48.87*t^ = mm 0.40 mc/sec = 400 l/sec 200 anni h= 61.06*t^0.311 = mm 0.51 mc/sec = 510 l/sec In fase di progettazione esecutiva degli interventi (piano attuativi) occorrerà effettuare la valutazione della portata massima STATO RIFORMATO considerando i nuovi coefficienti di deflusso, in funzione dell impermeabilizzazione delle aree, e valutare l incremento di portata in base al quale calcolare il volume di invaso. I volumi di invaso vengono calcolati secondo il Metodo delle piogge basato sulla curva di possibilità pluviometrica, sulle caratteristiche di permeabilità della superficie tributaria e sulla portata massima che si vuole avere allo scarico. Tuttavia, l art.13 comma 3 della succitata L.R. stabilisce che: fino all'approvazione della deliberazione di cui all'articolo 10, comma 4, le amministrazioni competenti: a) L 8
11 b) L dispongono la realizzazione di invasi di laminazione-raccolta delle acque meteoriche dalle superfici impermeabilizzate per una capacità pari ad almeno 350 metri cubi per ogni ettaro di superficie impermeabilizzata. Tale valutazione potrà essere effettuato solo in sede di progettazione esecutiva dei piani attuativi. Ascoli Piceno, IL GEOLOGO Giovanni Mancini 9
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