FINANZIAMENTI A BREVE

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1 FINANZIAMENTI A BREVE Il presupposto per accedere a finanziamenti da parte delle banche è la concessione del fido. Un soggetto affidato può accedere ad operazioni di finanziamento di diverso genere, tra cui l apertura di credito in conto corrente, lo sconto di effetti commerciali, le anticipazioni su ricevute bancarie. Il fido Il fido, che rappresenta il presupposto per una operazione di finanziamento, è un insieme di procedure che consentono al richiedente di accedere alle diverse operazioni e ai servizi che la banca offre ai propri clienti. L istruttoria di richiesta di un fido è generalmente abbastanza breve, seppure rigorosa. L analisi della banca si basa, oltre che su elementi personali relativi ai richiedenti, anche su analisi quantitative e su dati rilevati al bilancio d esercizio delle imprese. Nella richiesta di fido in senso formale non sono molto diverse le modalità adottate per i clienti privati e imprese. Eventuali differenze sono riscontrabili nella consistenza del fido richiesto e nella modalità di accesso alle operazioni bancarie. Definizione di fido bancario La definizione di fido bancario comunemente accettata nella pratica è quella in cui la banca si assume l impegno di mettere a disposizione del cliente una somma di denaro o di garantire per suo conto una obbligazione. L importo del fido è generalmente determinato dalla banca che in ogni caso tiene conto delle richieste fatte dal cliente, nel limiti della sua capacità reddituale e patrimoniale. L importo che la banca mette a disposizione è denominato importo massimo, ossia rappresenta il massimo credito a cui, in un dato momento, il cliente può accedere e si configura come la promessa fatta dalla banca di mettere a disposizione del cliente un certo importo per essere utilizzato in un unico prestito o in più prestiti. Nel caso in cui il cliente abbia richiesto un credito di firma il fido non si configura come una concessione di carattere monetario, ma come una promessa di far fronte a una obbligazione in futuro all accreditato. Il cliente che ha ottenuto un fido si assume l obbligo di pagare gli interessi sulle somme utilizzate al tasso convenuto con la banca e corrisponde a questa le spese sostenute in base a quanto concordato se trattasi di un credito di firma. Al fine di limitare e frazionare i rischi relativi agli affidamenti concessi le banche devono rispettare alcuni parametri della Banca d Italia. Per limitare i rischi, diverse leggi disciplinano l erogazione delle banche di grandi fidi accordati a singoli clienti. Per concedere grandi fidi le banche nella maggior parte dei casi si aggregano in pool. Tutti i fidi erogati senza garanzie reali devono essere iscritti nel libro dei fidi. Tuttavia, tale obbligo è da considerarsi necessario, ma non essenziale nel caso in cui tutti gli elementi siano iscritti in altri libri contabili che la banca tiene. Al fine di monitorare costantemente i rischi derivanti dalle concessioni di fido, la banca tiene aggiornato l archivio dei fidi per conoscere il rischio globale di ogni singolo affidato.

2 Classificazione di fido In base agli obiettivi da perseguire sono molteplici le classificazioni di fido adottate nella pratica bancaria. La più comune è fra fido generale o particolare. Nel primo caso non è specificato per quale tipo di operazione è destinato l importo massimo che la banca mette a disposizione. Nel secondo caso sono indicate le operazioni per cui l importo massimo messo a disposizione dalla banca al cliente deve essere utilizzato e come deve essere utilizzato. In base alle garanzie presentate i fidi possono essere assistiti da garanzie reali o personali. La banca, infatti, per ridurre i rischi chiede al richiedente delle garanzie per una maggiore tutela. Le garanzie reali sono rappresentate da beni che vengono depositati in pegno o sui quali viene iscritta una ipoteca a favore della banca. Nel caso in cui il richiedente fido si mostri inadempiente verso le obbligazioni assunte la banca può rivalersi sui beni specifici mediante l esercizio del diritto di prelazione (diritto per cui una parte viene soddisfatta prima di altri creditori). Nel caso delle garanzie personali, queste sono fornite da terzi che hanno con il richiedente dei rapporti di amicizia o di parentela, o dallo stesso richiedente attraverso la sua reputazione e i requisiti di onorabilità. Se il richiedente del fido è una impresa i terzi possono anche essere gli altri soci dell azienda. Dal punto di vista tecnico le garanzie personali possono essere predisposte mediante delle firme di avallo (sulle cambiali) o mediante delle fideiussioni (lettere di garanzia). La presenza di garanzie non può essere considerata come unico criterio valutativo nella concessione di un fido, poiché il soggetto può essere in grado di accumulare capitali indipendentemente dalla presenza di garanzie. Le banche devono, pertanto, adottare un approccio going concern, ossia devono valutare la capacità del richiedente di generare cashflows (flussi di cassa) abbandonando il vecchio approccio del liquidation approach, ossia la capacità del soggetto richiedente di rimborsare a scadenza i finanziamenti ottenuti. Richiesta di fido Chiunque abbia bisogno di un affidamento deve farne specificamente richiesta. L istruttoria del fido inizia con la compilazione di appositi moduli che servono alla banca per acquisire tutte le informazioni quantitative e qualitative su cui si baserà l analisi e la valutazione sulle potenzialità del richiedente. Il contenuto minimo e indispensabile che qualsiasi documentazione deve avere riguarda: l importo del fido, la durata del fido e le eventuali garanzie. L importo del fido è importante, poiché indica il massimo importo che il richiedente aspira ad ottenere indipendentemente dalla possibilità che questo sia erogato dalla banca. Infatti, a seguito delle valutazioni espresse dalla banca questa può erogare al richiedente un affidamento inferiore rispetto a quello richiesto. La durata del fido è fondamentale, poiché la banca deve sempre monitorare le scadenze dei prestiti per ridurre eventuali rischi legati alla gestione bancaria. La domanda di fido, inoltre, deve essere corredata da alcuni documenti: il bilancio degli ultimi tre esercizi; gli investimenti previsti; il bilancio previsionale o budget. Nel caso di società, alla richiesta devono essere anche allegati l atto costitutivo e lo statuto. Raccolta tutta la documentazione l Ufficio Fidi della banca intraprende l istruttoria che comprende diverse fasi: analisi dei richiedenti; verifica formale della documentazione presentata; analisi qualitativa;

3 analisi quantitativa; valutazione conclusiva. Nella compilazione della documentazione, il richiedente deve attenersi scrupolosamente al vero ed evitare di fornire informazioni false, nonché il personale bancario non può occultare o manipolare le informazioni al fine di influenzare in senso positivo o negativo l istruttoria di fido. Dunque ciascuna banca è tenuta a seguire un certo comportamento. Tale iniziativa è stata promossa dall ABI per migliorare il servizio offerto delle banche ai clienti e ridurre il più possibile i tempi che portano alla decisione di accordare il fido. I criteri utilizzati devono essere improntati alla massima trasparenza. Lo stesso principio è anche valido per le procedure adottate per la valutazione della concessione del fido al fine di rendere noto all interessato l avanzamento della pratica. Controlli delle banche sui richiedenti Le banche in modo scrupoloso effettuano numerosi controlli prima di deliberare l affidamento. In questa fase la banca valuta le informazioni fornite dai richiedenti nella documentazione e procede a integrarle con altre desunte da fonti esterne o interne che poi saranno utilizzate per effettuare le relative analisi. Fra le fonti esterne informative le banche consultano la Centrale dei Rischi, istituito dal CICR presso la Banca d Italia, e la Centrale Rischi Finanziari (CRIF). Entrambe queste strutture hanno il compito di centralizzare tutti i dati relativi ai fidi accordati dalle banche al fine di controllare che più banche non concedano ad uno stesso nominativo più fidi accollandosi un rischio elevato. Nella pratica un soggetto può avere più fidi, tuttavia i rischi che si assumono le banche sono notevoli se tali situazioni non sono monitorate adeguatamente. Le banche per mantenere il sistema sempre aggiornato sono tenute a inviare delle segnalazioni periodiche (di tipo mensile). Al CRIF sono tenuti a effettuare segnalazioni periodiche anche gli istituti finanziari impegnati a concedere finanziamenti di credito al consumo e le strutture finanziarie specializzate nella concessioni di mutui casa. Per quanto riguarda le fonti interne, la banca controlla essenzialmente se il richiedente ha già intrattenuto altri rapporti con la banca. In questa fase le banche sono impegnate a controllare l esattezza dei dati presentati. L analisi qualitativa, invece, si focalizza unicamente sulla qualità delle informazioni contenute nella documentazione presentata. Oltre ad analizzare quanto espressamente indicato, la banca può procedere con dei colloqui individuali con l imprenditore o i suoi collaboratori per approfondire particolari tematiche (ad esempio informazioni sulle strategie aziendali e sugli obiettivi da perseguire), nonché con incontri dei funzionari della banca direttamente in azienda. In questa fase, con i dati raccolti, la banca elabora degli indici e dei ratio. Si procede a una analisi di bilancio su dati quantitativi focalizzando l attenzione sugli indici di redditività, liquidità e livello di indebitamento. I dati sono generalmente confrontati nel tempo (bilanci di più esercizi) e nello spazio (con bilanci di aziende simili o che appartengono allo stesso settore). In questa fase sono sintetizzati in una relazione tutti gli elementi positivi e negativi che sono emersi dalla valutazione della richiesta di affidamento. In base ai contenuti di tale documento sarà presa la decisione di deliberare il fido. L organo deliberante è in funzione dell importo del fido: il direttore di filiale per i fidi di modesto importo; il direttore di sede per importi superiori nell ambito dell autonomia accordata dalla banca; il Comitato di direzione o la direzione generale per i fidi di rilevante entità. L importo che la banca mette a disposizione è l importo massimo che il cliente può utilizzare. Nella pratica è necessario distinguere tre posizioni distinte. Il fido potenziale è il massimo importo

4 che il cliente potrebbe ottenere considerando il suo profilo qualitativo e quantitativo, nonché il suo comportamento e le garanzie prestate. Il fido accordato è quello che realmente viene accordato dalla banca al cliente e che può essere utilizzato nelle diverse forme tecniche. Il fido utilizzato rappresenta la parte realmente utilizzata dal cliente rispetto a quella accordata. Il fido utilizzato è generalmente di importo inferiore rispetto a quello accordato. Periodicamente la banca procede a effettuare nuovamente delle istruttorie al fine di aggiornare le informazioni raccolte e verificare il comportamento del cliente nell utilizzo del fido. La banca può pertanto periodicamente procedere a revisionare i fidi concessi riducendo se lo ritiene opportuno il fido accordato. Se la banca ha accordato un fido e il cliente lo usa sempre al di sotto, si verifica una situazione in cui i margini sono inutilizzati, e ciò per la banca rappresenta un problema, poiché ha dei capitali impiegati senza che questi siano adeguatamente remunerativi. Ma se alcuni clienti non utilizzano completamente il fido accordato, altri sconfinano oltre il limite massimo di importo messo a disposizione dalla banca. Questo può verificarsi ad esempio nel caso di emissione di assegni fuori fido totalmente o parzialmente. Per la banca questo comporta un aggravio del rischio. In questi casi si procede a un «richiamo» del cliente per il rientro nell ambito del fido. di Teresa Tardia Consulente aziendale in Milano Fonte: PMI - il mensile della piccola e media impresa, Ipsoa Editore Sconto di effetti commerciali Solitamente, per l incasso delle cambiali si utilizza l intermediazione delle aziende di credito, che si occupano dell incasso contro il pagamento di una commissione. Detenendo in portafoglio effetti con scadenze avanti nel tempo è possibile chiedere alla banca l anticipo della somma incorporata nella cambiale, attraverso lo sconto cambiario. Con questa operazione la banca, previa deduzione dell interesse e di commissioni, anticipa al cliente l importo di un credito non ancora scaduto, salvo buon fine ; la banca accredita al cliente il valore del credito al netto degli interessi passivi calcolati dal giorno dell accredito al giorno della scadenza. Alla scadenza, l azienda di credito si occupa dell incasso della cambiale; qualora l effetto non vada a buon fine, ossia se il debitore non provvedesse al pagamento della stessa, la banca restituisce la cambiale in cambio della somma anticipata. L operazione di sconto si articola in varie fasi: il cliente presenta gli effetti da scontare alla banca; la banca ne valuta la regolarità formale e l ammissibilità allo sconto; il comitato di sconto valuta gli effetti presentati sulla base dell affidabilità degli obbligati principali delle cambiali in quanto questi, a prescindere dal rapporto commerciale sottostante esistente con il possessore della cambiale, sono tenuti ad effettuare il pagamento; la banca effettua l operazione di sconto, accreditando il conto corrente del cliente salvo buon fine, al netto degli interessi passivi e delle commissioni; la banca si occupa dell incasso. In caso di mancato pagamento da parte del debitore, si rivale sul conto corrente del possessore degli effetti, rientrando in possesso della somma anticipata, ovviamente al lordo degli interessi passivi. Anticipazione su ri.ba. Anche quando è stato concordato il pagamento attraverso ricevute bancarie è possibile ottenere un anticipazione della somma ancora non scaduta. Non si tratta di una vera e propria operazione di sconto, poiché le ricevute bancarie non hanno le stesse caratteristiche della cambiale: nello sconto cambiario la banca stima prevalentemente la

5 caratteristiche intrinseche degli effetti presentati allo sconto e sulla base di queste valutazione sceglie se effettuare l operazione di sconto. L anticipazione su ri.ba., invece, è sostanzialmente un apertura di credito nei confronti del creditore che presenta le ricevute alla banca. L anticipazione viene effettuata sulla base di una valutazione di affidabilità del creditore (e non del debitore) e dell esperienza storica delle altre ri.ba. presentate in passato e non si sostanzia sempre nell accredito del valore delle ri.ba. al netto degli interessi passivi ma, talvolta, anche nell anticipazione di una somma inferiore, determinata in maniera forfettaria. Tecnicamente, al momento dell erogazione dell anticipazione la banca apre un conto intestato al cliente (c/anticipi su ri.ba.), dove addebita la somma anticipata, accreditandola al conto corrente principale del cliente. Il creditore, quindi, diviene titolare di due rapporti contrattuali, uno relativo al conto corrente principale, l altro relativo al conto corrente acceso agli anticipi ricevuti dalla banca; sul primo viene accreditata la somma anticipata, il secondo registra il debito del cliente nei confronti della banca per la somma anticipata. Periodicamente, la banca calcola gli interessi passivi sulle somme anticipate, addebitandoli al conto corrente principale del cliente. Al momento della scadenza della ri.ba., la banca si occupa dell incasso; ad incasso avvenuto, accredita la somma al conto corrente acceso all anticipazione, riducendo il debito del cliente nei suoi confronti. In caso di mancato incasso, la banca, previa comunicazione al cliente, riduce ugualmente il debito del cliente, prelevando, però, la somma indicata nella ri.ba. dal conto corrente principale a questi intestato.

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