Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie. Scheda regionale CAMPANIA
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1 Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie Strumenti a supporto della programmazione integrata Scheda regionale CAMPANIA Analisi del fenomeno migratorio a livello territoriale Aggiornamento Novembre 2016
2 Sommario Premessa... 3 Dati demografici e flussi migratori... 5 Flussi non programmati... 8 Le giovani generazioni... 9 Il mercato del lavoro Il sistema di welfare Politiche per l inclusione socio-lavorativa Nota metodologica di 17
3 Premessa La presente scheda vuole essere uno strumento di analisi sintetica del contesto regionale, che si pone come obiettivo prioritario quello di osservare e descrivere il panorama migratorio che interessa lo specifico territorio, evidenziando, in particolare, attraverso una serie di dimensioni che attestano la strutturalità del fenomeno, le dinamiche relative alla presenza ed ai percorsi di inserimento socio-lavorativo dei cittadini stranieri (comunitari e non comunitari): Incidenza sulla popolazione autoctona Trend evolutivi della popolazione Distribuzione geografica e per nazionalità di provenienza della presenza Tipologie di soggiorno Presenza nel mercato del lavoro Inserimento nei percorsi di istruzione e formazione Accesso al sistema di welfare e tutele sociali Politiche attive e percorsi di integrazione sociale che indicano la tendenza all insediamento stabile Nel Report regionale si dà conto, pertanto, di: 1. dati demografici e flussi migratori, in termini di presenza complessiva, per genere e classe di età, province e comuni di insediamento, principali nazionalità di riferimento, tipologie del soggiorno; i dati relativi alla sezione socio-demografica sono aggiornati al 1 gennaio 2016, ultimo aggiornamento dei dati Istat sia di stock sia di flusso disponibile in merito alla popolazione non comunitaria. 2. Flussi non programmati, ovverosia minori stranieri non accompagnati, richiedenti e titolari di protezione; 3. le caratteristiche della presenza delle giovani generazioni, soprattutto nei percorsi di istruzione e formazione e relativamente al fenomeno dei NEET e della condizione occupazionale dei giovani under la condizione occupazionale, con particolare rilievo alla segmentazione per genere e classi di età, ai settori di attività economica, ai profili professionali e reddituali (per i soli lavoratori dipendenti), ai livelli di istruzione, alle tipologie contrattuali; nell analisi della presenza nel mercato del lavoro vengono considerate, inoltre, le assunzioni e le cessazioni relative al lavoro dipendente; 5. gli interventi di welfare in relazione al sistema previdenziale, assistenziale, ai trasferimenti monetari alle famiglie e alle misure di sostegno e tutela del reddito dei lavoratori (sistema degli ammortizzatori); 3 di 17
4 6. alcune dimensioni proprie delle Politiche per l inclusione socio-lavorativa e di integrazione che segnano la tendenza alla stabilizzazione: accesso ai servizi pubblici del lavoro, durata della disoccupazione, partecipazione a corsi di formazione regionali, accesso alla cittadinanza, matrimoni, rimesse, associazionismo. A chiusura della scheda è riportata una nota metodologica nella quale sono evidenziate le diverse fonti, di natura sia statistica sia amministrativa, ascrivibili ai soggetti istituzionali competenti in materia. 4 di 17
5 Dati demografici e flussi migratori 1 Gli stranieri residenti in Campania al 1 gennaio 2016 sono di cui maschi (47,3%) e femmine (52,7%). L incremento rispetto a gennaio 2015 è del 6,7% con un aumento di presenze, a fronte di un incremento nazionale del 2,1%. L incidenza sulla popolazione residente è del 3,9% mentre rispetto al totale degli stranieri presenti in Italia rappresentano il 4,6%. Nella città metropolitana di Napoli risiede la metà dei cittadini stranieri, seguono Salerno (21,9%), Caserta (18,7%) Avellino (5,34%) e Benevento (3,2%). Sono 165 le nazionalità di provenienza. Tra quelle più rappresentate, l'ucraina (42.403), la Romania ( ), il Marocco (20.158), lo Sri Lanka (15.454) e la Cina (13.972) 2. Figura1. Presenza (in valori assoluti) di cittadini stranieri residenti su base comunale. Fonte: Elaborazione Italia Lavoro su dati Istat 1 Popolazione straniera (Comunitari/Non Comunitari) residente al 1 gennaio 2016 Fonte Istat; Nuovi Ingressi popolazione Non Comunitaria nel 2015 Fonte Istat 2 Ultimo dato disaggregato di riferimento: anno di 17
6 Figura 2. Quota (in valori percentuali) degli stranieri residenti in rapporto alla popolazione residente su base comunale. Fonte: Elaborazione Italia Lavoro su dati Istat La sola componente non comunitaria è costituita persone con un aumento del 7,1% rispetto al primo gennaio 2015 ( ). Anche per questa popolazione la distribuzione su base provinciale conferma il primato di Napoli, con il 56,4% delle presenze, seguita da Caserta (18,7%), Salerno (17,9%) ed infine Avellino (4,2%) e Benevento (2,7%). I maschi sono (50,9%) sono di poco più numerosi delle femmine, mentre i minorenni (26.133) rappresentano il 15,2% della popolazione. La coorte di età più numerosa è quella anni (43.672), che rappresenta il 25,5% del totale, segue quella con presenze (21,2%). Il 61, 9% dei cittadini non comunitari è celibe o nubile. La comunità più numerosa, in linea con il dato degli stranieri residenti, è quella ucraina con (24,7%), segue quella marocchina con (11,8%), quella dello Sri lanka con (9,2%), la cinese con (6,9%) ed il Bangladesh con (4,4%). Complessivamente queste cinque etnie rappresentano il 57,1% dei cittadini extracomunitari residenti. 6 di 17
7 Figura 3. Presenza (in valori assoluti) di cittadini non comunitari su base comunale. Fonte: Elaborazione Italia Lavoro su dati Istat Figura 4. Quota (in valori percentuali) dei cittadini non comunitari in rapporto alla popolazione residente su base comunale. Fonte: Elaborazione Italia Lavoro su dati Istat 7 di 17
8 Nel triennio gli ingressi di cittadini non comunitari sono stati complessivamente ( nel 2013, nel 2014 e nel 2015). Le principali etnie sono quella ucraina con nuovi ingressi nel triennio considerato, quella dello Sri Lanka con 5.104, quella marocchina con 4.833, quella cinese con e quella statunitense con nuovi ingressi sempre nel triennio Se consideriamo solo il 2015 notiamo l avanzata del Bangladesh che con ingressi scalza il Marocco dai primi cinque paesi di origine. Tra i soggiornanti, il 44,7% (76.667), è titolare di un permesso di lungo soggiorno o per familiare di cittadino UE residente in Italia, mentre sono (55,3%) coloro i quali hanno un permesso a scadenza. Il numero di questi ultimi resta pressoché invariato nel triennio con una variazione in positivo dello 0,7%. Lavoro (53.671), famiglia (25.804) e asilo/motivi umanitari (10.255) sono i motivi prevalenti della presenza, tuttavia questi incidono in maniera differenziata tra i due sessi. Per cui i titolari di permesso per motivi umanitari sono per il 90,8% maschi mentre i permessi per famiglia sono per il 60,8% appannaggio delle femmine. Solo 950 i permessi per studio con una prevalenza di titolari femmine (53,5%). Pur restando il lavoro il motivo prevalente non va trascurato la diminuzione del suo peso, calato del 8,2% nel triennio e del 14,5% nel biennio Ancora più marcata è l altra linea di tendenza, relativa ai permessi per motivi umanitari che subiscono nel triennio un impennata del 142,8%. Merita attenzione infine la categoria studio che pur restando marginale in termini assoluti è tuttavia aumentato nel periodo del 30,5%, passando da 728 del 2013 a 950 del Flussi non programmati 3 In Italia nel 2015 hanno fatto ingresso cittadini non comunitari; di questi, riguardano ingressi delle persone beneficiarie di protezione nazionale o internazionale (asilo, richiesta d asilo, motivi umanitari), pari al 28,2% del totale. In regione, invece, gli ingressi delle persone beneficiarie di protezione nazionale o internazionale (asilo, richiesta d asilo, motivi umanitari) nel 2015 sono stati (di cui uomini), pari al 7,2% del totale nazionale, con una prevalenza delle nazionalità nigeriana, bangladese e pakistana. Al 31 agosto 2016 i MSNA presenti in Campania sono 567 (erano 309 al 30 giugno 2015), il 4,1% sul totale nazionale dei presenti. Sono , al 31 ottobre 2016, in Italia i minori stranieri non accompagnati accolti nelle strutture autorizzate/accreditate, con una variazione del +77% rispetto al mese di agosto 2015 (8.944 presenze). 3 Minori stranieri non accompagnati Fonte MLPS, agosto 2016; Cittadini stranieri accolti Fonte M.Int., 18 ottobre di 17
9 Nello stesso periodo i MSNA presenti in Campania sono passati da 432 a 720, con un aumento del 71%. Con il 4,5% dei MSNA presenti in Italia, la Campania si posiziona settimo posto tra le regioni con maggior numero di presenze. A livello nazionale, inoltre, le strutture di accoglienza autorizzate/accreditate censite nella Banca Dati della Direzione Generale dell immigrazione e delle politiche di integrazione sono pari a e di queste 103 sono presenti in Campania, il 7,8% del totale. La Campania è la sesta regione di Italia per numero di immigrati ospitati sul proprio territorio: al 18 ottobre 2016 sono , l 8% del totale nazionale. La stragrande maggioranza degli immigrati (11.494) sono presenti nelle strutture temporanee, i rimanenti (1.208) nel circuito SPRAR. Le giovani generazioni 4 Sono i nuovi nati stranieri in Campania nel 2015 (il 4,6% delle nascite complessive in Regione). Nell anno scolastico 2014/2015 la componente straniera è di alunni (dei quali il 30,3% nati in Italia) ed incide per il 2,2% (incidenza regionale più bassa di Italia) sul totale degli studenti campani. La ripartizione per livelli d istruzione vede i ragazzi stranieri distribuiti per il 16,6% nelle scuole dell infanzia (2.338 dei quali nati in Italia, pari al 63,4%), per il 34,9% nelle primarie, per il 21,8% nelle secondarie di I grado e per il 26,7% in quelle di II grado. La distribuzione degli studenti stranieri nelle scuole secondarie di II grado risulta equilibrata: dei alunni con cittadinanza non italiana, il 33,8% frequenta gli istituti tecnici, il 33,2% i Licei, il 33% istituti professionali. Gli studenti non italiani sono prevalentemente originari dell area europea: su un totale di studenti, sono di origine europea (61,6%), e di questi comunitari. In particolare, tra i paesi di provenienza, spiccano la Romania (23,7%) e l Ucraina (15,8%). La componente africana è composta da alunni (16,7%), gli studenti asiatici sono 2.790, pari al 12,6% del totale, quelli di origine americana sono (8,3%); infine spicca la componente degli apolidi (149, quasi tutti a Napoli, lo 0,7%), che costituisce la maggior parte degli alunni apolidi in Italia (il 57,5%). Secondo l ISTAT 5 nel 2015 sono gli alunni stranieri nati all estero presenti nelle scuole campane (5.184 nella scuola primaria e in quella secondaria).il 55% di questi accusa un ritardo nel primo inserimento a scuola. Ritardo che arriva al 75 7% se 4 Nuovi nati - Fonte Istat 2015; Scuola - Fonte MIUR, 2014/15; Università - Fonte MIUR, 2015/16; Neet - Fonte RCFL Istat, Indagine sull integrazione delle seconde generazioni 2014/2015, ISTAT 9 di 17
10 consideriamo la sola scuola secondaria. Gli alunni stranieri che hanno dovuto ripetere uno o più anni scolastici sono il 23,6% (1.935), tra gli italiani l incidenza è del 10%. Sempre secondo l ISTA gli alunni stranieri che dopo la terza media hanno manifestato l intenzione di proseguire gli studi sono 3.191; di questi il 43,8% andrà al liceo, il 13.6% ad un istituto tecnico ed il 42,6% frequenterà una scuola professionale. Circa le intenzioni degli alunni delle scuole superiori che sono il 35,7% vuole frequentare l università ed il 42,1% desidera lavorare. Gli studenti stranieri iscritti alle Università campane nell anno accademico 2015/2016 sono 1.329, pari allo 0,7% di tutti gli iscritti degli Atenei delle cinque province e all 1,8% degli iscritti stranieri nelle Università italiane. Di questi, 383 stranieri sono iscritti all Università di Napoli Federico II (0,5% del totale degli iscritti), 360 all Istituto Universitario Orientale di Napoli (il 3,4% del totale) e 249 all Università degli Studi di Salerno (0,7% degli iscritti all Ateneo). Di tutti gli stranieri, sono cittadini non comunitari. Rispetto all a.a. precedente gli iscritti stranieri sono aumentati di 64 unità. Sono 304 gli studenti stranieri immatricolati nell ultimo a.a. 2013/2014, di cui 229 sono studenti non comunitari. I dati ISTAT (Rcfl, media annuale 2015) riportano un tasso di occupazione dei giovani extra UE (15-29 anni) del 36,6%, il doppio di quello regionale (28,6%) e ben oltre quello nazionale (28,6%). Il tasso di occupazione dei giovani UE è del 39,9%. Gli occupati extra UE (15-29) sono 7.777, in prevalenza uomini (57,4%), così come per i giovani lavoratori UE tra cui gli uomini sono il 57,7% del totale. Il tasso di disoccupazione dei giovani cittadini UE (15-29 anni) è del 22,1%, (quello dei giovani UE del 20,8%), circa la metà di quello regionale (41,9%) e ben al di sotto di quello nazionale (29,9%). Le persone in cerca tra i giovani extra UE sono 2.211(il 22,14% della forza lavoro che conta persone) mentre tra i giovani UE quelli in cerca rappresentano il 20,84%, a fronte di un 41,87% a livello regionale, del 29,86 % a livello nazionale e del 27,52% sul totale degli stranieri presenti in Italia. Il bacino degli stranieri (15-29 anni) inattivi conta giovani extra comunitari e giovani comunitari con il tasso di inattività, rispettivamente del 53,1% ed 49,6%; quello regionale è del 67,9% e quello nazionale del 59,2%. Rispetto al totale dei giovani occupati, la classe di età prevalente è con il 67,3% per gli extra UE ed il 66,1% tra i comunitari. Medie queste in linea sia con quella regionale che nazionale. Si tratta in prevalenza di giovani con titolo di scuola secondaria di primo grado (50,6% per gli extra UE e 54,5% per i comunitari). Quelli in possesso di un diploma sono, rispettivamente, il 31,7% ed il 34,5%, a fronte di una media regionale del 61,9% e di una nazionale del 60,0%. La categoria professionale prevalente tra i giovani extra UE è professioni non qualificate (49,3%) mentre tra i comunitari abbiamo professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi (44,9%). Il settore di impiego dei giovani extra UE è 10 di 17
11 prevalentemente quello dei Servizi collettivi e personali (47,9%) e Alberghi e ristoranti (19,9%); mentre tra i giovani UE il settore costruzioni! (27,1%) contende il primato a Servizi collettivi e personali (28,0%). Nessuno dei giovani lavoratori stranieri extra UE percepisce un salario superiore a euro cosi come tra i comunitari nessuno guadagna più di euro. Sia tra i primi che tra i secondi la classe di reddito prevalente è fino a 800, rispettivamente con il 85,4% ed il 74,1%. Sono (sui regionali, il 2,6%) i giovani tra i 15 ed i 29 anni non comunitari che non studiano né lavorano 6, pari al 46,1% della popolazione anni di origine non comunitaria, rispetto al 35,1% regionale; la percentuale sale al 53,9% in rapporto agli stranieri comunitari. Rispetto alla distribuzione di genere, la popolazione NEET non comunitaria è equilibrata (50,6% gli uomini, 49,4% le donne), dato vicino al complessivo regionale (50,9% di donne); in controtendenza quello relativo alla popolazione comunitaria (71,8% di donne). Per quanto riguarda le classi di età, i cittadini non comunitari si concentrano maggiormente (per il 45,8%) nella coorte di età anni, prevalente anche per le popolazioni comunitaria ed italiana, rispettivamente per il 62,4% e per il 45,4%. Il mercato del lavoro 7 Secondo i dati Istat 8, il 2015 restituisce segnali positivi per l occupazione dei cittadini stranieri, soprattutto per i lavoratori non comunitari. Difatti il tasso di occupazione per questi ultimi è pari al 56,1%, a fronte di occupati (15-64 anni) non comunitari, aumentati di unità (+9,1%) rispetto all anno precedente; un valore percentuale di molto superiore a quello regionale complessivo che si ferma al 39,6%, valore in linea con il La distribuzione di genere degli occupati campani evidenzia una differenza tra italiani e stranieri: tra i primi, solo un occupato su tre è donna (33,9%), mentre tra i non comunitari sono il 46,6% e tra i comunitari il 55,7%. Il tasso di disoccupazione (15 anni e oltre) dei non comunitari è inferiore a quello relativo al complesso regionale, attestandosi al 12,4%, in leggera diminuzione (-0,3%) rispetto al 2013, a fronte del 12,7% degli stranieri comunitari (diminuito di oltre 4 punti percentuali) e del 19,8% regionale. Il bacino degli inattivi stranieri (15 64 anni) è costituito da individui, di cui non comunitari, pari al 35,9% della popolazione non comunitaria; è inattivo, invece, un campano su due. Le persone in cerca (15 anni e oltre), infine, sono più di 15mila, se si considerano sia i cittadini comunitari (10.950) sia quelli non comunitari (4.133). 6 Rcfl, anno Mercato del Lavoro, Fonte RCFL Istat, media 2015; INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale, 2015; C.O., Fonte Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie MLPS, Rcfl, media annuale di 17
12 Rispetto al totale degli occupati, la coorte di età prevalente sia tra i cittadini comunitari che tra i non comunitari è anni (rispettivamente 50,9% e 48%), mentre nel dato relativo agli italiani e al complessivo regionale pesa maggiormente (41%) la fascia di età Tra i cittadini non comunitari occupati, il 56,8% possiede un titolo di istruzione basso: scuola primaria (11,2%) e secondaria di I grado (45,6%). Il numero di coloro che tra gli occupati non comunitari risultano senza titolo risulta pari al 9,9%, contro il 4,5% dei comunitari: entrambi i valori sono in diminuzione, a differenza della media regionale, che si conferma dell 1%. Solo il 5,6% dei cittadini occupati non comunitari ha, inoltre, un titolo d istruzione terziario, dato vicino a quello degli occupati comunitari (4,6%) e notevolmente inferiore rispetto al corrispettivo della popolazione italiana (23,3%). Il settore di impiego prevalente tra gli occupati non comunitari è quello dei Servizi collettivi e personali (46,1%, 35,6% per i comunitari), seguito dal Commercio (14,5%) e da Alberghi e Ristoranti (12,5%). Il 17,3% dei comunitari è, invece, impiegato nel settore delle Costruzioni (-5% rispetto al 2014). Ben il 51,1% dei cittadini non comunitari occupati appartiene alla categoria professionale delle Professioni non qualificate e per il 30,6% svolge lavoro nelle Professioni Qualificate nelle Attività Commerciali e dei Servizi. In diminuzione (0,6%) il numero di Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche tra gli occupati non comunitari. Il 69,1% dei lavoratori dipendenti non comunitari percepisce un reddito mensile inferiore agli 800 euro (+8% rispetto al 2014). Le classi di reddito tra stranieri comunitari e non comunitari sono sostanzialmente in linea. Interessante notare come solamente l 1,1% degli occupati stranieri, sia comunitari che non, percepisca oltre i 1600 euro mensili; la classe modale per gli italiani è invece quella compresa tra euro, in cui sono ricompresi il 35,1% dei lavoratori. Sono , nel 2014, secondo i dati Inps, i lavoratori dipendenti non comunitari, di cui a tempo indeterminato (per il 72,7% uomini); tra i lavoratori domestici non comunitari rilevati in Regione nel 2015, quota in calo di unità rispetto alla rilevazione del 2014; aumenta di 5 punti percentuali la componente femminile (77% le donne). Dai dati delle Comunicazioni Obbligatorie si rileva che, nel corso del 2015, i rapporti di lavoro attivati per cittadini non comunitari sono stati (il 6,6% del totale dei rapporti di lavoro attivati in Campania). Il 54,5% dei contratti attivati è a tempo indeterminato mentre quelli a tempo determinato sono il 44,2%. La maggioranza dei contratti è attiva nel settore dei Servizi (47,7%), cui seguono i settori dell Agricoltura (21,5%) e l Industria (20,1%). I rapporti di lavoro cessati nel 2015 si confermano, come l anno precedente, inferiori alle attivazioni: , il 52,1% quelli a tempo indeterminato (sono 46,4% quelli a tempo determinato), prevalentemente nel settore dei Servizi (48%). 12 di 17
13 Secondo i dati Unioncamere-InfoCamere 2015, i titolari di imprese individuali non comunitari all interno della Regione sono , cresciuti di unità rispetto all anno precedente (+14,8%), pari al 9,7% del totale delle imprese individuali presenti in Regione e all 8,4% sul totale nazionale degli imprenditori non comunitari. 5. Il sistema di welfare 9 Nel 2015, secondo gli ultimi dati resi disponibili dall Inps, i beneficiari non comunitari di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) sono stati 620 (-25,7% rispetto al 2014), pari al 2,8% dei beneficiari nella Regione e al 1,3% del totale nazionale dei percettori non comunitari (0,2% del complessivo nazionale). Sono solamente 13 le donne beneficiarie. Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (CIGS), nel corso del 2015, sono 155 i beneficiari non comunitari, pari allo 0,5% del totale regionale e allo 0,7% del totale nazionale dei percettori non comunitari. I beneficiari di indennità di mobilità nel 2015 sono 92 (in maggioranza uomini, il 72,8%), mentre i beneficiari di ASPI sono stati 8.196, rappresentando il 7,8% del totale dei beneficiari regionali. Sono, invece, i beneficiari di Mini Aspi non comunitari, con un sostanziale equilibrio tra i generi. Hanno beneficiato di NASPI individui non comunitari, prevalentemente uomini (il 58,5%). La disoccupazione agricola (dato 2014) riguarda cittadini non comunitari, in netta prevalenza maschi (80,4%), che rappresentano il 10,2% dei beneficiari in Regione. Nel corso del 2015 le pensioni IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) percepite da cittadini non comunitari sono state (erano 902 nel 2013), di cui l 82,5% donne, pari allo 0,13% dei beneficiari regionali (invariate le incidenze rispetto all annualità precedente). Tra il 2013 ed il 2015 le pensioni assistenziali erogate a favore di cittadini non comunitari sono aumentate del 63,6%, passando da a Il numero di beneficiarie non comunitarie di indennità di maternità, nel 2015, è pari a 639, il 3% del totale regionale. I beneficiari di congedo parentale nel 2014 si confermano 144, quasi totalmente donne, pari all 1,4% del totale dei beneficiari in Regione. Tra il 2013 ed il 2015 il numero di lavoratori non comunitari che ha beneficiato di assegni al nucleo familiare è aumentato, passando da a (il 2% del totale dei beneficiari in Regione). 6. Politiche per l inclusione socio-lavorativa 10 9 Gli ammortizzatori sociali, Previdenza e assistenza sociale Fonte INPS - Coordinamento Generale Statistico Attuariale, Accesso ai CPI, Durata disoccupazione, Qualifica professionale Fonte RCFL Istat, 2015; 13 di 17
14 In base ai dati Istat Rcfl 2015, il 16,5% degli stranieri (ca individui) dichiara di avere avuto contatti con il sistema dei servizi pubblici per il lavoro. Dalla lettura del dato per cittadinanza, risulta un sostanziale disallineamento tra i cittadini italiani (47,3%), comunitari (28,2%) e non comunitari (12,1%). Relativamente all ultimo anno (2015), dichiarano di aver avuto almeno un contatto con i servizi pubblici per l impiego circa stranieri in cerca di lavoro, di cui di provenienza UE e di provenienza Extra UE, pari al 4% della popolazione di riferimento. Tra gli stranieri non comunitari che hanno dichiarato di essere in cerca di lavoro, la maggioranza risulta disoccupato da oltre un anno (68,3%); il 17,6% risulta disoccupato da meno di 6 mesi, l 8,4% da un periodo compreso tra 6 mesi e un anno. Valori simili si riscontrano anche tra gli italiani, mentre tra gli stranieri comunitari incidono maggiormente i neo-disoccupati (il 34,6%). Solo una componente residuale della popolazione straniera ha dichiarato di aver conseguito una qualifica professionale a seguito alla partecipazione a corsi di formazione professionale organizzati dalla regione: si tratta dello 0,8% dei non comunitari e dello 0,4% dei comunitari, entrambi distanti dal dato relativo agli italiani, che si attestano al 4,5% della popolazione di riferimento. Secondo il censimento 2011, su cittadinanze italiane acquisite, sono di cittadini non comunitari. Rispetto a quest ultima categoria, per il 52,5% si tratta di cittadini di origine americana, per il 30,4% di europei non comunitari, il 10% sono africani e il 4,9% cittadini di origine asiatica. Sono 933 le cittadinanze acquisite nella sola annualità 2012 (il 2,2% sul totale nazionale), di cui la maggioranza per matrimonio (662, il 70,2%), prevalentemente donne (90,5%). Delle 933 nuove cittadinanze, il 42,7% riguarda cittadini che appartengono alla fascia di età più alta (40 anni ed oltre). Sono i matrimoni misti rilevati in Campania (2015), in prevalenza con la sposa straniera (il 56,6%), di cui 25% proveniente dall Europa dell Est; il 19% sono matrimoni con sposo straniero (prevalentemente marocchini e nigeriani), infine il 24,4% con entrambi i coniugi stranieri. Secondo i dati della Banca d Italia, le rimesse destinate oltre lo spazio europeo sono diminuite dal picco di 335 milioni di euro del 2011 ai 225 nel 2015 (il 5,4% sul dato nazionale), pur stabilizzandosi rispetto al dato del 2014 (226,7 milioni). In forte diminuzione le rimesse dei cittadini cinesi (dai 156 nel 2012 a 22,4 milioni del 2015), Cittadinanza acquisita, Fonte Ministero dell Interno 2012; Matrimoni, Fonte - Istat 2015; Rimesse straniere verso l estero, Fonte Banca d Italia 2016; Associazionismo immigrati, Fonte MLPS. 14 di 17
15 superati dai bangladeshi (27,8 milioni nel 2015). Nella sola provincia di Napoli è concentrato il 69,3% del totale delle rimesse dell intera regione. Le associazioni straniere presenti in Campania sono 92, 14 di esse sono costituite da cittadini ucraini, seguite da quelle marocchine (6). Rilevante, inoltre, il peso di quelle pluricomunitarie (28, il 30,4%). 15 di 17
16 Nota metodologica FLUSSI MIGRATORI E DATI DEMOGRAFICI Nelle elaborazioni della sezione della scheda dedicata all inquadramento del fenomeno dell immigrazione regolare sotto il profilo demografico sono presenti: dati sullo stock dei cittadini stranieri residenti in regione; dati sullo stock di permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi non comunitari (regolarmente soggiornanti); dati sui flussi anagrafici/trasferimenti di residenza in entrata (iscrizioni) dall estero ed in uscita (cancellazioni) in Italia e negli altri paesi della UE; dati sui flussi dei permessi di soggiorno rilasciati in un determinato anno dal nostro Ministero dell interno (2015). I dati demografici utilizzati sono di fonte Istat popolazione residente al 1 gennaio FLUSSI NON PROGRAMMATI I dati relativi alla presenza dei MSNA sono desunti dal Report mensile curato dalla Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, aggiornato al La fonte dei dati relativi alla presenza degli immigrati stranieri nelle strutture regionali è il Cruscotto statistico giornaliero curato dal Dipartimento delle Libertà civili e l Immigrazione del Ministero dell Interno, aggiornato al Gli esiti alle domande di protezione internazionale presentate alle Commissioni territoriali sono estrapolati dal Quaderno statistico per gli anni , curato dal Ministero dell Interno, Dipartimento per Liberta civili e l immigrazione. LE GIOVANI GENERAZIONI le informazioni sui nuovi nati stranieri sono di fonte Istat. La sezione concernente gli Alunni stranieri usa come fonte il notiziario Gli Alunni stranieri nel sistema scolastico italiano del Servizio statistico del Ministero dell istruzione, dell Università e della Ricerca; inoltre si riportano dati dell indagine Istat su L integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni, La popolazione universitaria straniera è estratta dal sito del Miur anagrafe.miur.it (2016) I dati relativi ai NEET sono desunti dalla RCFL di Istat, 2015 e i dati sul mercato del lavoro dei lavoratori stranieri under 30 anni, usando i dati Istat Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro. MERCATO DEL LAVORO La sezione della scheda dedicata al mercato del lavoro contiene dati desunti da tre fonti e segnatamente: Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro (RCFL, 2015) di Istat, sulla base di un indagine condotta su un campione trimestrale di lavoratori e ne stima lo stock.; il Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie del MLPS (SISCO) che gestisce il flusso informativo dei dati amministrativi relativo alle C.O.; INPS (Coordinamento Generale Statistico Attuariale) che fornisce i dati di natura amministrativa raccolti negli archivi previdenziali. 16 di 17
17 SISTEMA DI WELFARE La sezione della scheda concernente Gli ammortizzatori sociali contiene dati amministrativi di fonte INPS relativi ai fruitori dei sussidi di disoccupazione, delle prestazioni di mobilità e della cassa integrazione guadagni, Aspi, Mini-Aspi e Naspi, La sezione Previdenza e assistenza sociale è stato redatto utilizzando dati di natura amministrativa di fonte INPS, POLITICHE PER L INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA I dati relativi ai contatti con i Centri per L impiego, la durata della disoccupazione e la qualifica professionale sono desunti da dati statistici fonte Istat RCFL, I dati relativi alla cittadinanza acquisita sono di fonte Ministero dell Interno; i dati relativi ai matrimoni misti sono di fonte Istat. I dati relativi alle Rimesse verso l estero degli immigrati in Italia sono di fonte Banca d Italia, relativi al Per quanto riguarda i dati sulle Associazioni che si occupano di immigrazione iscritte al relativo registro nazionale, la fonte è la Direzione Generale dell Immigrazione e delle politiche di Integrazione del MLPS, Tutti i dati, a prescindere dalla fonte utilizzata, fanno riferimento all ultimo aggiornamento reso disponibile dall istituzione competente e sono stati elaborati dallo Staff del Progetto Programmazione e gestione delle politiche migratorie di Anpal Servizi S.p.A. (già Italia Lavoro). 17 di 17
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