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1 BILANCIO EsErCIzIO

2 SOCIETÀ PER AZIONI CAPITALE SOCIALE RISERVE ,35 FONDATA NEL 1888 GENOVA BILANCIO 2012 BILANCIO ESERCIZIO ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI DEL 10 MAGGIO 2013

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4 INDICE Organizzazione Territoriale pag. 5 Cariche Sociali pag. 7 Relazione degli Amministratori sulla Gestione pag. 9 Relazione del Collegio Sindacale pag. 33 Schemi di Bilancio pag. 39 Nota Integrativa pag. 47 Relazione della Società di Revisione pag. 187

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6 ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE GENOVA Sede: Via Ettore Vernazza, 27 Agenzia di Sampierdarena: Piazza Nicolò Montano, 25 r. Agenzia di Albaro: Via Felice Cavallotti, 87 r. Agenzia di Molassana: Via Molassana, 73 r. Agenzia di Nervi: Piazza Duca degli Abruzzi, 28 r. Agenzia di Quezzi: Largo Augusto Merlo, 72 r. Agenzia di Sestri Ponente: Via Sestri, 161 r. Agenzia di Bolzaneto: Piazza Savi, 3 r. MILANO Corso Matteotti, 7 BRESCIA Piazza della Loggia, 8 TORINO Via Carlo Alberto, 45 ALESSANDRIA Corso Roma, 131 NOVI LIGURE Corso Marenco, 83 IMPERIA Via Bonfante, 18 BORDIGHERA Corso Italia, 37 ALBENGA Regione Bagnoli, 36 LA SPEZIA Via Domenico Chiodo, 91 CHIAVARI Via Martiri della Liberazione, 76 PARMA Via Dante, 1 FIRENZE Via de Tornabuoni, 15 AOSTA Piazza Chanoux, 15 5

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8 CARICHE SOCIALI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Vice Presidente Amministratore Delegato Consiglieri Segretario Augusto Passadore Carlo Acutis Francesco Passadore Alberto Brignone Gian Franco Carli Giovanni Delle Piane Edoardo Fantino Guido Ferrarini Alessandro Garrone Maurizio Sabbioneti Jean Luc Steinhauslin Marco Vitale Lucio Siboldi COLLEGIO SINDACALE Presidente Sindaci Effettivi Sindaci Supplenti Alberto Zaio Enrico Broli Paolo Fasce Andrea Parolari Pietro Salvo DIREZIONE Direttore Generale Condirettore Generale Direttori Centrali Edoardo Fantino Renzo Preziuso Renzo Parodi Maurizio Vassallo 7

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10 RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE 9

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12 RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE IL QUADRO ECONOMICO GENERALE Il 2012 è stato ancora una volta un anno particolarmente complesso. In un contesto mondiale che, seppur in evidente rallentamento, ha mostrato una crescita globale ancora positiva, con ridotte pressioni inflative, sono state sensibili le divergenze fra le diverse aree economiche. Negli Stati Uniti il PIL si è incrementato del 2,2% (contro l 1,8% del 2011), pur in un contesto di ripresa occupazionale ancora insoddisfacente. L area euro, pur con notevoli differenze interne, ha evidenziato un deciso rallentamento (0,6% contro +1,4%) in presenza, ad eccezione della Germania, di un livello di disoccupazione molto elevato (all 11,4% contro il 10,2% dell anno precedente). La stessa Germania, dopo la brillante performance del 2011 (+3% la crescita del PIL) si è attestata, con una dinamica in deciso rallentamento nell ultimo trimestre dell anno, ad un più modesto +0,7%. In Italia, la crisi economica si è ulteriormente aggravata: il PIL è calato del 2,4% (rispetto al +0,4% del 2011) con un tasso di disoccupazione in sensibile aumento (al 10,6% dall 8,4%). Per i mercati emergenti, il 2012 è stato, in generale, un anno di rallentamento nei tassi di crescita (il PIL cinese è cresciuto del 7,8% dopo il +9,3% dell anno passato), ma di positivo raffreddamento delle spinte inflazionistiche innescatesi in precedenza. Sullo sfondo di tale quadro macroeconomico, negli Stati Uniti, la Banca Centrale ha ribadito la prosecuzione di una politica monetaria ultraespansiva che prevede la creazione ad oltranza di base monetaria fino al raggiungimento di precisi target macroeconomici ed il tasso di riferimento è stato mantenuto durante tutto l anno al suo livello minimo. L eurozona è senza dubbio l area che ha evidenziato le criticità più elevate. Le note problematiche riguardo al difficile e troppo lento processo di integrazione si sono ulteriormente aggravate a fronte dell intensificarsi della recessione economica e del contestuale sensibile peggioramento dei conti pubblici dei cosiddetti paesi periferici. Le tensioni accumulatesi, al massimo livello nel caso della Grecia, non hanno trovato tempestive risposte negli organi istituzionali dell Unione Europea, mettendone in risalto le debolezze di governance e le discordanti posizioni politiche a livello nazionale. È apparsa ancora più tangibile la contrapposizione, negli andamenti macroeconomici e di finanza pubblica, fra paesi virtuosi e paesi in difficoltà. La notevole presenza di Titoli di Stato nei portafogli delle banche ha inoltre ulteriormente accentuato la correlazione inversa già elevata fra l andamento degli spread e la qualità degli attivi bancari. Solo quando il rischio di default sovrani e di frattura del sistema monetario europeo è divenuto drammaticamente concreto si è finalmente registrata una reazione più coesa ed efficace nell azione politica comunitaria (con iniziative mirate quali ad esempio la creazione del fondo salvastati ) e soprattutto è intervenuta con determinazione la Banca Centrale Europea, con l annuncio della disponibilità all acquisto illimitato di titoli di Stato, previo l obbligo, per gli eventuali richiedenti, di sottostare a rigorose condizioni vincolanti. L annuncio di tale programma di acquisti si è rivelato un argine decisivo per la tenuta complessiva della moneta unica e per un generale ritorno di fiducia sulla capacità e volontà dell Unione Europea di compensare le forze centrifughe con un azione politica più determinata e meno dilatoria. La Banca Centrale Europea ha inoltre diminuito il suo tasso di rifinanziamento principale portandolo, a luglio 2012, allo 0,75% dall 1%, per poi lasciar 11

13 lo invariato fino alla fine dell anno. TASSI DI INTERESSE Con riferimento all Italia, data la fragilità politica e le dimensioni del debito pubblico, il Paese è stato inevitabilmente ancora pesantemente coinvolto nella dinamica degli eventi, fino nuovamente a rappresentare, all inizio dell estate, insieme alla Spagna, l epicentro della crisi di sfiducia. La presa di coscienza che, nonostante le severe manovre fiscali in atto, un eventuale escalation nella crisi finanziaria italiana, accoppiata a quella spagnola, avrebbe comportato conseguenze non gestibili 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 sull intera eurozona è tra i principali motivi 0,00 alla base del citato cambio di passo delle istituzioni comunitarie. Con specifico riferimento ai mercati finanziari, la combinazione delle dinamiche sopra sintetizzate Tasso riferimento B.C.E. Tasso riferimento FED ha provocato, in particolare all inter ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI BORSE VALORI no dell eurozona, il sistematico alternarsi sui 120 mercati di fasi di panico e di euforia. Le borse hanno comunque mostrato, nel complesso, 110 ottimi andamenti, decisamente favorite dal contesto di tassi di interesse molto contenuti e 100 dalla tenuta degli utili aziendali, settore finanziario a parte. L indice dell area euro è salito del 15,5% con l unica nota negativa della Spagna (4,7%) e con l apice molto positivo della Germania (+29%). La borsa italiana, condizionata altresì dall elevata presenza di titoli finan ziari, ha chiuso, in un contesto molto volatile, 60 al rialzo del 7,8%. Positiva anche la borsa americana (+13,4%), molto brillante quella giap ponese (+23%) e quella cinese, seppur meno vivace (+7,6%). Milano NEW YORK (S&P 500) BORSE EUROPEE Nei mercati obbligazionari si è osservata una notevole divergenza di volatilità fra investimenti percepiti come privi di rischio (es. Bund tedesco), che hanno manifestato un ulteriore compressione dei rendimenti fino a raggiungere minimi storici, ed investimenti ritenuti rischiosi che, prima del notevole recupero degli ultimi mesi, hanno subito un elevato ampliamento nei differenziali di rendimento. Con particolare riguardo ai Titoli di Stato italiani, sono state senza precedenti le oscillazio 12

14 ni delle quotazioni che, ad esempio, anche per i CAMBIO DELL EURO EURO/DOLLARO USA CCT hanno superato i dieci punti percentuali. 1,60 Sul mercato dei cambi, l euro, sotto pressione nella fase più acuta della crisi, ha chiuso poco 1,50 variato contro dollaro (+1,8%) e leggermente indebolito contro le valute nordiche e la sterlina 1,40 (2,4%). Significativa la svalutazione dello yen, frutto di una consapevole politica monetaria 1,30 orientata in quella direzione, sia contro l euro ( 1,20 13,8%), che contro il dollaro (11,8%). Il sistema bancario italiano, nel suo complesso 1,10 ed escludendo casi isolati, ha ancora resistito nel 2012 alla crisi finanziaria globale grazie a 1,00 un modello di intermediazione fondamentalmente sano ed a una esposizione contenuta verso i prodotti della finanza strutturata. Nonostante gli sforzi effettuati per il rafforzamento patrimoniale di molti istituti, peraltro, TASSI BANCARI 6,00 il sistema ha presentato una maggiore vulnerabilità a causa della prolungata esposizione alla 5,00 recessione economica, più severa in Italia che in altri Paesi dell area euro. In particolare è emersa una maggiore fragilità 4,00 reddituale dovuta, oltre che ai tassi di interesse tenuti bassi per lungo tempo, alla crescita dei 3,00 prestiti in sofferenza ed alla riduzione qualiquantitativa della domanda di credito. A fine 2, la dinamica dei finanziamenti del sistema destinati al settore privato è infatti risultata in flessione dell 1,1%, anche a motivo della forte 1, contrazione degli investimenti. Raccolta Impieghi A fine 2012 le sofferenze nette del sistema hanno registrato un ulteriore deciso incremento sia in termini assoluti, sia in rapporto al totale degli impieghi, con una percentuale che è passata dal 2,7% al 3,3%. L elevato rischio per gli intermediari si è riflesso nel costo del credito a famiglie e imprese, che, pur in decremento, è rimasto in Italia superiore a quello osservato nell eurozona, anche in conseguenza del maggior costo del funding per le banche domestiche, a sua volta dovuto ad un rischio paese ritenuto ancora significativo. Mentre i tassi di interesse sulla raccolta sono rimasti presso 13

15 ché invariati lungo tutto il corso dell anno, quelli sui prestiti hanno registrato una progressiva flessione, con la conseguente compressione del differenziale tra tassi attivi e passivi, che si è assestato sul finire dell anno su valori minimi storici ed ha negativamente inciso sul margine di interesse. Nel 2012 la dinamica della raccolta bancaria ha manifestato una lieve accelerazione, segnando un tasso di crescita tendenziale pari al +1,6%, con un andamento sostenuto dalla componente dei depositi, cui ha fatto riscontro un decremento delle obbligazioni bancarie in circolazione. Per quanto riguarda la raccolta indiretta media delle banche italiane, i dati evidenziano una contrazione (3,8% circa) dei titoli in deposito a custodia rispetto all anno precedente. Dati del sistema: variazioni % annue Raccolta + 10,6 + 3,0 + 1,6 Impieghi + 8,5 + 1,8 1,1 Titoli a custodia 1,0 5,1 3,8 L aggravarsi della fase recessiva che ha interessato l economia nazionale si è manifestata, lungo tutto il corso del 2012, con pressoché eguale intensità in tutte le aree di gravitazione della Banca. Nelle regioni (Liguria, Piemonte Lombardia, Emilia e Toscana) in cui la Banca opera è stato riscontrato nell anno un generalizzato rallentamento della domanda in quasi tutti i settori dei servizi e del commercio, unitamente ad un deciso calo dei consumi privati, già osservato sul finire del Si è inoltre registrato un indebolimento della dinamica degli ordinativi nell industria manifatturiera ed una caduta degli investimenti di gran parte delle aziende, anche se non in tutti i settori. È inoltre risultato in significativa e preoccupante crescita il numero delle attività imprenditoriali che trovano difficoltà a fronteggiare la fase recessiva in corso, soprattutto quando non supportate da una adeguata dotazione patrimoniale o da una flessibile organizzazione interna. L ATTIVITÀ DELLA BANCA La Banca nel 2012, 125 esercizio dalla fondazione, ha registrato una crescita costante dei volumi intermediati nell ambito dell attività ordinaria ed un significativo incremento nel risultato economico; tali andamenti sono da valutare in termini particolarmente positivi in quanto testimoniano la validità del peculiare modello operativo della Banca e ne confermano l efficacia nel supportare imprese e famiglie anche in un quadro congiunturale assai critico come quello in essere. La crescita dei depositi, che la Banca non ha mai sollecitato con politiche di pricing particolarmente aggressive, ha confermato ancora una volta la favorevole considerazione di cui la Banca beneficia presso la clientela; sul fronte degli impieghi, l incremento registrato dimostra la ferma volontà della Banca di assicurare un adeguato sostegno finanziario al tessuto produttivo anche in periodi recessivi come quello in corso. La dotazione patrimoniale della Banca rimane su livelli particolarmente elevati che garantiscono ampi spazi di ulteriore crescita: l indice core tier 1 ratio, che indica il rapporto tra il patrimonio 14

16 di base ed il totale delle attività di rischio ponderate, si è attestato a fine 2012 all 11%. Nel corso del 2012, al fine di garantire alla struttura di vertice un assetto più efficace e snello, sono state effettuate alcune variazioni alla governance della Banca, in continuità con il passato e rivolte a ottimizzare il ruolo degli organi decisionali e delle risorse manageriali di cui la Banca dispone; in particolare, dopo un approfondito processo di valutazione in merito alla composizione qualiquantitativa degli Organi Sociali, è stata deliberata, previa una chiara e netta ridefinizione dei poteri e delle responsabilità relative, la nomina di un Amministratore Delegato, ferma restando la carica del Direttore Generale e del Condirettore Generale, nonché la contestuale rinuncia alla nomina del Comitato Esecutivo. Nell anno è stato altresì approvato il Piano strategico triennale; le linee programmatiche e gli obiettivi impostati riflettono, come in passato, la necessità di accentuare sempre più la caratterizzazione del modello Banca Passadore, progressivamente affermatosi negli ultimi anni anche su piazze nuove con elementi di competitività sempre più marcati nell ambito del sistema, in molti casi anche volutamente discosti rispetto alle strategie perseguite dalla concorrenza. Nel novembre 2012 è stata ricevuta la periodica visita ispettiva della Banca d Italia, conclusasi nel febbraio di quest anno; benché alla data di stesura della presente relazione le risultanze non siano ancora pervenute, dai riscontri avuti nel corso dell ispezione non è emerso alcun rilievo particolarmente significativo, a conferma di un positivo giudizio sulla gestione della Banca. Si fornisce qui di seguito una sintesi dei principali dati ed indicatori patrimoniali ed economici di bilancio riferiti al 31 dicembre 2012, confrontati con l esercizio precedente. Prospetto di sintesi dei principali dati patrimoniali, economici e operativi Variazione % DATI PATRIMONIALI Raccolta ,8 Raccolta al netto delle operazioni di pronti/termine ,2 Impieghi ,5 Titoli in deposito ,8 DATI ECONOMICI Margine d'interesse ,491 +0,5 Ricavi netti da servizi ,2 Spese amministrative ,9 Margine operativo lordo ,5 Utile netto ,7 DATI OPERATIVI Movimentazione conti correnti e depositi a risparmio ,4 Movimentazione clientela titoli ,5 Portafoglio commerciale ,0 Bonifici ,1 Servizio di internet banking (numero transazioni) ,4 15

17 Prospetto di sintesi dei principali indicatori di bilancio INDICATORI DI REDDITIVITÀ (%) Cost/Income (Spese Amministrative / Margine Intermediazione) 74,70 69,26 ROE (Risultato netto/ Patrimonio netto) 7,37 7,44 INDICATORI DI RISCHIOSITÀ (%) Crediti verso la clientela in sofferenza netti / Crediti verso la clientela 0,44 0,49% Rettifiche di valore su crediti in sofferenza / Crediti in sofferenza lordi 65,46 68,52% Rettifiche di valore su esposiz. per cassa deteriorate /Esposiz. per cassa deteriorate 54,81 45,68% COEFFICIENTI PATRIMONIALI (%) Core Tier 1 (Patrimonio di base di Vigilanza netto / Attività di rischio ponderate 10,79 11,02 Tier 1 Capital Ratio (Patrimonio di base di Vigilanza /Attività di rischio ponderate) 10,79 11,02 Total capital ratio (Patrimonio di Vigilanza / Attività di rischio ponderate) 11,35 11,64 Attività di rischio ponderate in migliaia di euro Utile base per azione ( basic EPS ) euro 0,18 0,20 Utile diluito per azione ( diluited EPS ) euro 0,18 0,20 LA RETE TERRITORIALE Nel 2012 è proseguito il programma di espansione territoriale mirata ; dopo l apertura, nel mese di gennaio 2011, della Filiale di Brescia in una sede provvisoria, nel marzo del 2012 sono stati inaugurati i nuovi locali in un prestigioso immobile nel pieno centro della città che garantisce una notevole visibilità alla Filiale. All inizio del 2013 è stata aperta una nuova Filiale ad Aosta, emersa come favorevole opportunità a seguito del consolidamento di significativi rapporti commerciali già in essere con alcuni primari operatori economici dell area che potranno essere meglio seguiti e sviluppati con una presenza fisica della Banca sul luogo. Con tale ultima apertura la Banca è ora presente in 14 città di 6 regioni (Liguria, Lombardia, Piemonte, Emilia, Toscana, Valle d Aosta) con una rete di 21 Filiali ed Agenzie. Il graduale consolidamento operativo della nuove Filiali unito al rafforzamento commerciale delle altre dipendenze hanno fornito un contributo decisivo alla crescita dei risultati, confermando appieno le opportunità di sviluppo e di affermazione della Banca, soprattutto nelle piazze più importanti. Sono stati avviati nel 2012 i lavori per il collegamento del palazzo della Sede di Genova con l unità immobiliare attigua recentemente acquisita; tali opere, oggi in corso di ultimazione, consentono di usufruire di maggiori superfici da dedicare sia agli uffici interni che all attività di relazione con la clientela e rappresentano anche in prospettiva una efficace soluzione per le esigenze di spazio degli uffici centrali al crescere dell attività della Banca. 16

18 GLI IMPIEGHI Nel corso del 2012, pur nel perdurare del difficile contesto economico nel quale la banca ha dovuto operare, gli impieghi con la clientela hanno continuato a crescere, attestandosi a fine esercizio a milioni di euro, con un incremento del 7,5% rispetto al 31 dicembre Entrando nel dettaglio delle varie forme tecniche di impiego, i finanziamenti a medio e lungo termine (di durata pari o superiore a 18 mesi) hanno registrato un incremento rispetto al 2011, passando da 253 milioni di euro a 295 milioni di euro, al netto di rimborsi ed estinzioni anticipate di prestiti per 31 milioni di euro; l incidenza di questi ultimi sull ammontare complessivo degli impieghi a fine 2012 passa dal 22% al 24%. Alla crescita hanno contribuito in misura non marginale anche i finanziamenti in conto corrente garantiti da ipoteca, strumento che continua ad incontrare il gradimento della clientela per la sua flessibilità, che ha raggiunto l importo di 46 milioni di euro (+24%). I mutui erogati a famiglie, unitamente ai conti correnti ipotecari ed ai mutui garantiti da pegno su titoli e denaro per 21 milioni di euro, si confermano ancora una volta preminenti nell ambito dei finanziamenti a medio lungo termine (54% del totale), e si attestano a fine anno a 230 milioni di euro. In generale, i finanziamenti a medio e lungo termine, come in passato, sono in massima parte regolati a tasso variabile; quelli a tasso fisso sono limitati all importo di 6 milioni di euro, in riduzione rispetto allo scorso esercizio, e per essi la Banca ha posto in essere la copertura del rischio di tasso di interesse. I finanziamenti a medio e lungo termine sono integralmente denominati in euro, tranne che per un importo di 6 milioni di dollari USA. Gli impieghi relativi al settore estero si sono attestati ad un controvalore totale di 43 milioni di IMPIEGHI (milioni di euro) COMPOSIZIONE SETTORIALE DEGLI IMPIEGHI Servizi 20% Industria 21% Commercio 13% Agricoltura 1% Imprese finanziarie 24% Famiglie 16% Edilizia 5% 17

19 euro, con un incremento del 34%. I finanziamenti per operazioni verso l estero sono denominati con leggera prevalenza in euro rispetto alle altre valute. I crediti di firma per garanzie rilasciate dalla Banca per conto della clientela ammontano a 72 milioni di euro (+3% sull anno precedente), di cui 59 milioni sull Italia e 13 milioni sull estero, e si riferiscono quasi interamente ad operazioni di natura commerciale. A questo importo si aggiungono impegni ad emettere garanzie per un controvalore di 6 milioni di euro. La composizione degli impieghi per settori di attività economica vede crescere il peso dei finanziamenti ai settori produttivi, i quali salgono al 60% del totale. Sotto il profilo territoriale, la distribuzione dei finanziamenti erogati negli ultimi anni evidenzia il progressivo consolidamento della quota di impieghi allocata al di fuori dell area ligure (62%); in particolare, grazie anche all apertura della Filiale di Brescia, a fine 2012 risulta ulteriormente in crescita la quota dei finanziamenti erogati in Lombardia. Distribuzione territoriale degli impieghi Liguria 39% 39% 38% Piemonte 19% 19% 18% Lombardia 18% 21% 24% Emilia 15% 14% 13% Toscana 9% 7% 7% La qualità degli impieghi riflette i tradizionali criteri di prudenza e di selezione della clientela espressi dalle linee guida della Banca; grazie ai presidi operativi e di controllo posti in essere, RAPPORTO SOFFERENZE NETTE SU IMPIEGHI (valori percentuali) la consistenza netta dei crediti verso clientela in sofferenza, rapportata al totale degli impieghi, 4 si attesta allo 0,49%; tale indice, in leggero 3 incremento rispetto al dato del 2011 (0,44%), ed ottenuto senza aver mai fatto ricorso ad operazioni di cessione o cartolarizzazione di crediti dubbi, si conferma anche per questo esercizio decisamente più contenuto rispetto alla media di sistema, pari al 3,3% A fine anno l indice di copertura dei rapporti a sofferenza è pari al 68,5%, mentre quello delle esposizioni deteriorate complessive, formate da 1 0 sofferenze, incagli ed esposizioni scadute, è pari al 45,8%. Banca Sistema 18

20 LA RACCOLTA La raccolta diretta da clientela, esente da operazioni di pronti contro termine, si attesta a fine 2012 a 1 miliardo e 640 milioni di euro, con una crescita del 4,2% rispetto all esercizio precedente; l incremento, confermato anche su basi medie annue, è stato ottenuto senza porre in atto politiche commerciali particolarmente aggressive per incentivare la raccolta e nonostante l accesa concorrenza registrata anche nel 2012 per quanto riguarda la remunerazione dei depositi. In particolare, il comparto dei depositi a risparmio si attesta a fine anno a 97 milioni di euro. La raccolta dal mercato interbancario garantito da titoli ( MIC ) contribuisce per 50 milioni di euro. La provvista a tempo cresce a 470 milioni di euro (+14% rispetto al 2011) e rappresenta il 29% della raccolta diretta. Ha contribuito alla crescita di questo comparto sia il nuovo Conto Deposito Vincolato che ha raggiunto a fine 2012 i 41 milioni di euro sia l incremento del tradizionale settore dei depositi a tempo intestati principalmente alle aziende che hanno traguardato i 196 milioni di euro (+14% rispetto all anno precedente). Nell ambito della provvista a tempo, inoltre, l ammontare delle obbligazioni emesse dalla Banca in circolazione a fine 2012 è pari a euro 195 milioni; nel corso dell anno, a fronte di scadenze per 47 milioni di euro, sono state effettuate e collocate nuove emissioni, al lordo dei riacquisti, per 74 milioni di euro. La raccolta indiretta, costituita da titoli della COMPOSIZIONE DELLA RACCOLTA DIRETTA (milioni di euro) Raccolta a vista Raccolta a tempo clientela in deposito amministrato e/o gestito, valorizzata a prezzi di mercato a fine 2012, ammonta a 3 miliardi e 696 milioni di euro, con un incremento pari al 2,8% rispetto all esercizio precedente. Il totale della raccolta diretta e indiretta ha raggiunto a fine 2012 l importo di 5 miliardi e 336 milioni di euro (+3,2%). La distribuzione territoriale di quest ultimo aggregato rimane pressoché invariata rispetto allo scorso esercizio RACCOLTA DIRETTA E TITOLI IN DEPOSITO (milioni di euro) Raccolta Titoli in deposito 19

21 Distribuzione territoriale della raccolta diretta e indiretta Liguria 56% 55% 55% Piemonte 20% 20% 19% Lombardia 18% 19% 20% Emilia 2% 2% 3% Toscana 4% 4% 3% LA TESORERIA ED IL PORTAFOGLIO TITOLI Il 2012 ha confermato, in termini di volatilità, gli andamenti già registrati nell anno precedente evidenziando nuovamente tutte le criticità relative ad un unione monetaria caratterizzata come sottolineato più sopra da marcate distonie riconducibili agli indicatori macroeconomici e finanziari dei diversi Paesi aderenti all UME. Inizialmente, la dinamica degli eventi macroeconomici ha fatto segnare nel primo trimestre dell anno un buon recupero del nostro Paese in termini di spread nei confronti della Germania, anche grazie all immissione nel sistema di ulteriore liquidità per 500 miliardi di euro con la seconda operazione straordinaria di rifinanziamento a lungo termine attuata dalla Banca Centrale Europea. Peraltro, a fronte del generale consolidamento del quadro recessivo, si sono registrati nel medesimo periodo declassamenti del rating sovrano di Italia, Spagna e Francia. A partire dal secondo trimestre, la situazione si è rapidamente deteriorata alla luce del sensibile peggioramento registrato dalle condizioni economiche e finanziarie della Spagna, ed in particolare del relativo sistema bancario, che ha costretto il paese iberico a chiedere l intervento di sostegno della Unione Europea per arginare la crisi. L attenzione della speculazione si è immediatamente riflessa anche sull Italia con conseguente dilatazione dello spread che, penalizzato anche da un nuovo ed ulteriore downgrade del rating, ha raggiunto il suo apice di 531 punti base sul finire del mese di luglio. Nel contempo i titoli di Stato dei Paesi più virtuosi dell eurozona, grazie alle loro caratteristiche di porto sicuro, sono stati oggetto di elevatissimi volumi di acquisto da parte degli investitori istituzionali che hanno determinato, per le scadenze più ravvicinate, rendimenti negativi. La nuova e conclamata situazione di grande timore creatasi nei mercati finanziari unita all insostenibilità del costo del debito dei paesi più deboli ha costretto la Banca Centrale Europea ad assumere una posizione molto netta sull irreversibilità dell euro e ad annunciare i drastici interventi di politica monetaria di cui si è già accennato più sopra. Tale atteggiamento ha consentito un graduale recupero dello spread di tutti i Paesi c.d. periferici con la conseguente stabilizzazione dei mercati. Sul finire d anno lo spread BTP/Bund si collocava ad un livello prossimo ai 300 punti base. Tale contesto ha inevitabilmente condizionato l operatività sul portafoglio di investimento della Banca, il quale ha mantenuto la collaudata impostazione caratterizzata da un esposizione prevalente in titoli di Stato domestici, cui si aggiungono obbligazioni bancarie italiane e, in misura residuale, obbligazioni societarie di elevato standing. Le fasi più acute della crisi, registrate a partire dal secondo 20

22 trimestre, hanno richiesto un attenzione particolare nel declinare correttamente la Policy di Liquidità della Banca, anche mediante l attivazione precauzionale dei previsti contingency funding plan. La citata operazione di rifinanziamento a lungo termine attuata dalla Banca Centrale Europea sul finire del mese di febbraio, ha indotto la Banca ad aderire per l importo di 80 milioni di euro, pur in assenza di specifiche esigenze di liquidità ma in considerazione della durata e del favorevole costo del finanziamento. La consistenza del portafoglio di investimento è aumentata rispetto all esercizio precedente, raggiungendo 348 milioni di euro a fronte dei 282 milioni dell anno precedente. Gli investimenti sono stati prevalentemente effettuati nel comparto del tasso variabile che ha beneficiato di spread molto interessanti. La volatilità registrata nel corso dell anno ha consentito una maggiore movimentazione del portafoglio, con positive ricadute sugli utili di negoziazione. Il recupero delle quotazioni, registrato a partire dal mese di agosto, si è altresì riflesso in modo favorevole sulle valorizzazioni complessive dei titoli in posizione a fine anno, creando ulteriori interessanti opportunità da cogliere nell esercizio successivo. I principali indicatori del portafoglio di investimento evidenziano una vita residua di 2,27 anni, una duration modificata di 0,96 ed un rating prevalente di A, a conferma dell atteggiamento prudenziale tradizionalmente mantenuto in attuazione della policy di gestione della liquidità della Banca. È proseguita la fase di accorta gestione dei flussi di cassa con particolare attenzione al mantenimento di adeguate riserve di attività liquide al fine di fronteggiare agevolmente le ripetute fasi di volatilità del mercato. Il Mercato Interbancario dei Depositi è stato caratterizzato, come per l anno precedente, da un attività assai ridotta riconducibile unicamente ai depositi overnight. Allo scopo di preservare la massima fruibilità dei depositi liquidi, durante i periodi più volatili nell attività di impiego a vista è stata privilegiata come controparte la Banca Centrale Europea, nonostante la decisione di quest ultima di azzerare la remunerazione dei depositi overnight. Per quanto riguarda le azioni proprie, le operazioni effettuate nel 2012 nei limiti di prezzo stabiliti dalle delibere assembleari, sono state le seguenti: numero azioni % capitale valore nominale corrispettivo valore di bilancio Rimanenza al 01/01/ , ,86 27/01/2012 Acquisto , ,00 09/03/2012 Acquisto , ,72 31/05/2012 Acquisto , ,50 07/06/2012 Acquisto , ,22 19/06/2012 Acquisto , ,00 27/08/2012 Acquisto , ,19 19/10/2012 Acquisto , ,92 12/12/2012 Vendita , ,73 17/12/2012 Vendita , ,00 Rimanenza al 31/12/ , ,08 21

23 I SERVIZI DI INVESTIMENTO La notevole volatilità registrata sui mercati finanziari ha riproposto, anche nel 2012, le complesse problematiche operative già manifestatesi nell anno precedente. In particolare, le ampie e repentine oscillazioni di prezzo nel comparto dei Titoli di Stato italiani hanno nuovamente alterato i profili di rischiorendimento della clientela, segnatamente di quella più prudente. Ciò ha richiesto in linea con il consueto approccio seguito dalla Banca fondato su logiche di servizio anziché di prodotto un notevole e costante impegno da parte del personale della Banca nel fornire il tradizionale elevato livello di assistenza nelle scelte di investimento. Ancora una volta è risultata determinante la proposta della Banca, orientata ad una adeguata ed opportuna diversificazione degli attivi su basi personalizzate, nell ottica di una riduzione dei rischi perseguita con efficacia anche attraverso l utilizzo di una completa gamma di strumenti di risparmio gestito, selezionati, come d uso, con rigorosi criteri qualitativi. I numerosi accordi in essere con le principali case di gestione internazionali hanno permesso alla clientela della Banca di poter beneficiare, anche con importi limitati, di strumenti di investimento altamente competitivi e rispondenti a qualunque profilo di rischio. Nello scorso esercizio i volumi relativi ai Fondi Comuni di Investimento e SICAV della clientela hanno registrato un importante crescita percentuale (+32,25% rispetto all anno precedente) raggiungendo, sul finire d anno, l importo di 672 milioni di euro. In un contesto di mercato così difficile, positivo è stato anche l andamento delle gestioni di portafoglio, che hanno generato interessanti performance per la clientela sia in assoluto che in relativo ai parametri di riferimento, assicurando nel contempo un contenimento della volatilità. In questo settore è stata altresì confermata la valenza delle linee di gestione personalizzate che consentono di coniugare al meglio la professionalità del servizio con le specifiche esigenze del singolo investitore. Gli importi conferiti in gestione hanno raggiunto a fine 2012 i 405 milioni di euro, registrando un incremento del 3% rispetto alla fine dell anno precedente. Nel suo complesso il risparmio gestito, grazie anche all ampiezza ed alla qualità dell offerta, ha superato, per la prima volta, la soglia del miliardo di euro, raggiungendo l importo di euro milioni. A fine esercizio la quota del risparmio gestito sul totale della raccolta indiretta è prossima al 30%. Nell ambito degli altri servizi di investimento, l operatività riconducibile alla negoziazione e raccolta ordini per conto della clientela ha registrato una sostanziale invarianza nei volumi intermediati. Il comparto del private banking ha confermato il significativo apprezzamento da parte di quote crescenti di clientela ed ha pertanto richiesto un potenziamento della struttura con l inserimento di nuovi soggetti di elevata professionalità, a conferma dell importanza strategica, anche in prospettiva, di tale attività. I SERVIZI PER LA CLIENTELA E I SISTEMI DI PAGAMENTO Nel 2012 la Banca ha dedicato la consueta attenzione alla qualità dei servizi prestati alla clientela e all ulteriore miglioramento del grado di efficienza delle procedure operative interne. Nel quadro degli interventi in tema di trasparenza delle operazioni e dei servizi, sono state rese ulte 22

24 riormente più chiare ed esplicative le informazioni fornite alla clientela in relazione ai rapporti da essa intrattenuti con la Banca. In particolare nel comparto dei servizi di investimento è stato effettuato un significativo investimento in una procedura informatica ad integrazione di quelle già esistenti che consentirà di migliorare sostanzialmente la qualità della reportistica anche in tempo reale. Nell ambito dei servizi di pagamento e incasso è stata reingegnerizzata la procedura di trattamento del portafoglio commerciale al fine di fornire alla clientela appartenente al settore corporate sempre più dettagliate informazioni atte a favorire l ottimizzazione della gestione della liquidità rinveniente dallo smobilizzo dei crediti commerciali. Per quanto riguarda i servizi di ebanking, è stato ulteriormente potenziato il Servizio MB Mobile Banking estendendone la compatibilità con i dispositivi mobili di telecomunicazione più diffusi. Il Servizio IB Internet Banking, che ha registrato anche nel 2012 un utilizzo in significativa crescita (+16,4%), è stato implementato con una nuova funzione dispositiva che consente di effettuare pagamenti a favore di beneficiari residenti in Paesi europei con il nuovo standard SEPA. Ulteriore rilevante sviluppo ha registrato il servizio SMSINFO, ora offerto gratuitamente, tramite il quale viene attivato l invio automatico di un messaggio SMS sul telefono cellulare del Cliente al verificarsi di determinate operazioni o eventi. A seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito la città di Genova nel 2011, la Banca ha aderito all iniziativa che prevedeva la sospensione, fino al 30 giugno scorso, del pagamento delle rate dei mutui relativi agli edifici distrutti o resi inagibili dagli eventi alluvionali ovvero relativi alla gestione di attività di natura commerciale ed economica svolta nei medesimi edifici. Nell ambito del più ampio programma di intervento a sostegno delle famiglie, la Banca ha altresì aderito all iniziativa volta a prorogare i termini previsti dal progetto Piano Famiglie che si prefigge l obiettivo di sostenere i nuclei familiari che abbiano perso il reddito a causa dell attuale crisi economica, attraverso la sospensione del pagamento delle rate del mutuo per l acquisto, costruzione e ristrutturazione dell abitazione principale. GLI INTERVENTI ORGANIZZATIVI E L INFORMATICA Lo scorso esercizio, come del resto avviene da diversi anni, le aree organizzativa e informatica della Banca sono state attivamente impegnate nella razionalizzazione dei processi interni in funzione degli sviluppi operativi e nell ulteriore affinamento delle attività di controllo; particolare impegno è stato profuso anche per il necessario adeguamento ai numerosi ed importanti provvedimenti normativi riguardanti le banche emanati nel corso dell anno. Per adempiere alle nuove disposizioni di legge sono state riviste le procedure di calcolo dell imposta di bollo sui conti correnti, depositi a risparmio, titoli ed altri strumenti e prodotti finanziari; sono state adeguate le procedure di sportello per rispondere ai nuovi adempimenti in materia di limitazioni all uso del contante e di titoli al portatore; è stata introdotta la nuova tipologia di conto, denominata Conto di Base, caratterizzata da condizioni agevolate ed operatività limitata, realizzata allo scopo di rispondere alla finalità di inclusione finanziaria di tutti i consumatori; sono state modificate le procedure di calcolo delle competenze dei conti correnti per tener conto 23

25 delle nuove disposizioni in tema di Commissione di Istruttoria Veloce. Nel settore del credito è stato predisposta una nuova procedura informatica per la compilazione e la stampa del Contratto Generale di Affidamento da utilizzare per i nuovi affidamenti soggetti alla Commissione di Messa a Disposizione Somme. Particolare riguardo, inoltre, è stato dedicato all ulteriore affinamento delle procedure a supporto delle attività operative per la gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo. Con riferimento all attività di intermediazione mobiliare, è stato avviato un progetto di rinnovamento del software per dotare l area finanza di strumenti sempre più competitivi sul mercato e differenziati rispetto alla concorrenza migliorando al contempo l operatività interna e il sistema di controlli. In tale contesto è stata sostituita la procedura per la Gestione di Portafogli e la procedura di trasmissione automatica degli ordini di compravendita titoli alle controparti di mercato. Il progetto proseguirà per tutto il 2013 coinvolgendo anche il settore del risparmio amministrato ed introducendo sofisticati processi informatici dedicati all analisi specialistica dei portafogli (es. profilatura e controllo del rischio, performance attribution, ecc.) e, in generale, ad un ulteriore innalzamento dell efficienza amministrativa dell area. Prosegue attivamente l importante progetto pluriennale che prevede la progressiva revisione di tutto il software sviluppato internamente utilizzando l architettura webbased e le più avanzate tecnologie di programmazione, con l obiettivo di contenere i costi innalzando ulteriormente il livello qualitativo del settore IT della Banca. In particolare è stata realizzata la nuova Home Page del sistema informativo che consente, con un unica interfaccia integrata, l accesso a tutti gli strumenti necessari alla operatività delle diverse aree della Banca. In tale contesto è stata rilasciata una versione totalmente rinnovata della Intranet aziendale con l attivazione di nuove funzioni informative e di un potente motore di ricerca trasversale. Sempre nell ambito dei nuovi standard di sviluppo informatico sono state realizzate, tra l altro, un nuovo modulo della procedura Anagrafe nonché l articolato software di censimento e gestione delle Parti correlate e soggetti connessi per rispondere ai nuovi disposti di legge in materia di conflitti di interesse. Nel corso dell anno sono stati effettuati con esito positivo i test di simulazione per la verifica dei tempi di ripristino degli ambienti elaborativi e delle telecomunicazioni; sono stati inoltre aggiornati i piani di business continuity e di disaster recovery, anche a seguito dei vari interventi impiantistici posti in atto per l ulteriore affinamento delle procedure di sicurezza informatica e di controllo logico dei dati. Nel 2012 è stato altresì completato l allestimento del nuovo archivio nell edificio industriale di nuova costruzione recentemente acquisito a Genova Borzoli, con una sensibile riduzione dei costi rispetto alla sistemazione precedente ed un indubbio miglioramento della logistica e della gestione degli spazi. LA GESTIONE DEI RISCHI La Banca orienta tradizionalmente la propria attività a criteri di prudenza e ridotta esposizione al 24

26 rischio, anche in relazione all esigenza di stabilità connessa all esercizio dell attività bancaria. La Banca dispone di una struttura organizzativa, di processi aziendali, di risorse umane e di competenze idonee ad assicurare l identificazione, il monitoraggio, il controllo e la gestione dei diversi rischi che ne caratterizzano l attività, con l obiettivo di proteggere la solidità finanziaria e la reputazione della Banca rispetto ad eventi indesiderati; esclude inoltre l assunzione di rischi estranei alle attività caratteristiche e procede in ogni caso ad un accurata valutazione delle eventuali iniziative che comportano nuove tipologie di rischio. Il processo della gestione del rischio si sviluppa a diversi livelli della struttura organizzativa, in attuazione a quanto disposto in materia dal Consiglio di Amministrazione, che definisce gli orientamenti e gli indirizzi relativamente all assunzione dei rischi, approvando i limiti strategici operativi e le linee guida. Nel seguito sono evidenziate le tipologie di rischio cui la Banca è esposta nel normale svolgimento della propria attività. Il rischio di credito deriva dalla possibilità che un debitore della Banca non adempia alle proprie obbligazioni o che il merito creditizio subisca un deterioramento. Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione che deriva da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti connesse o del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartengono alla medesima area geografica. La valutazione dell ammontare delle possibili perdite in cui si potrebbe incorrere relativamente alla singola esposizione creditizia e al complessivo portafoglio degli impieghi dipende da molteplici fattori, tra cui l andamento delle condizioni economiche generali o relative a specifici settori produttivi, la variazione del rating delle singole controparti, i cambiamenti strutturali e tecnologici all interno delle imprese debitrici, il peggioramento della posizione competitiva delle controparti, l eventuale cattiva gestione delle imprese o delle controparti affidate, il crescente indebitamento delle famiglie ed altri fattori esterni quali i requisiti legali e regolatori. La politica creditizia adottata dalla Banca si fonda sulla rigorosa selezione del credito, concesso sulla base di un approfondita conoscenza delle diverse realtà economiche e imprenditoriali locali in cui la Banca opera; è basata quindi su criteri di prudenza e di ridotta esposizione al rischio attraverso l attenta analisi del credito in fase di erogazione, sulla diversificazione geografica e settoriale degli impieghi, sull acquisizione di garanzie, ove necessario, a fronte del credito concesso, nonché sul controllo accurato dell evoluzione del rapporto creditizio. In tal senso, risulta fondamentale la tradizionale cura posta dalla Banca nella gestione delle relazioni, improntata da un lato all instaurazione con le controparti affidate di un rapporto fondato sulla reciproca fiducia e trasparenza e, dall altro, alla valutazione di una serie di indicatori andamentali e di bilancio che determinano l assegnazione a ciascun cliente di un rating interno, costantemente aggiornato; la Banca attua infatti un costante monitoraggio del proprio portafoglio crediti, analizzando nel continuo l andamento del profilo di rischio, dei fidi e degli utilizzi; la Banca dedica a tale attività risorse in possesso di elevata professionalità e adotta procedure continuamente aggiornate; una specifica attenzione viene dedicata alla gestione dei cosiddetti Grandi Rischi. Particolare attenzione è posta dalla Banca alla valutazione del merito di credito delle banche e delle controparti istituzionali, con riferimento in particolare all operatività di 25

27 26 natura finanziaria (depositi interbancari, investimento in emissioni obbligazionarie); la gestione del rischio originato da queste controparti prevede in particolare l utilizzo di sistemi di misurazione e controllo giornaliero dell esposizione creditizia e del rispetto dei massimali. Particolare cura viene posta affinché la normativa interna definisca con chiarezza le funzioni e gli organismi aziendali preposti alla gestione delle determinanti del rischio e le modalità da adottare per il monitoraggio ed il contenimento del rischio. Con riguardo alle garanzie, viene gestito il rischio residuo relativo alla possibilità che le tecniche riconosciute per l attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca non risultino pienamente efficaci. Per fronteggiare questo rischio è operativa una normativa interna che disciplina i processi di acquisizione, perfezionamento e gestione delle garanzie. Il rischio di mercato consiste nell eventualità che la Banca subisca minori ricavi rispetto a quelli previsti, perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze riferite alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato ovvero per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell emittente. Il rischio di mercato si manifesta relativamente sia al portafoglio di negoziazione sia al portafoglio bancario, comprendente le attività e le passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book. Le linee guida per la gestione dei portafogli della Banca sono improntate a criteri di rigorosa prudenza nella scelta delle controparti e sono stabiliti stringenti limiti quantitativi e qualitativi all operatività; la Banca non svolge attività in derivati finanziari con finalità speculativa e il portafoglio di investimento è costituito pressoché esclusivamente da titoli di Stato e da obbligazioni di primari emittenti bancari e corporate. Il rischio di tasso di interesse nasce dallo sbilancio tra poste dell attivo e del passivo in termini di importo, scadenza, durata finanziaria e misura del saggio di interesse; l esposizione della Banca a tale rischio è molto contenuta e viene comunque gestita e mitigata anche attraverso il ricorso a specifici strumenti di copertura. Assai contenuta risulta altresì l esposizione al rischio di prezzo e di cambio. Il rischio di liquidità consiste in una possibile condizione di instabilità derivante dall eventuale sbilancio negativo tra flussi di cassa in entrata e in uscita che si può verificare nel breve termine; questo rischio può manifestarsi per lo più in presenza di situazioni eccezionali quali la riduzione di liquidità dei mercati. La Banca, nel rispetto dei Principi di sana gestione e gestione del rischio di liquidità emanati dal Comitato di Basilea gestisce tale rischio monitorando nel continuo l andamento dei flussi di cassa e mantenendo elevati livelli di liquidità allocata presso primarie controparti bancarie, singolarmente affidate con particolare attenzione alla valutazione del loro merito creditizio come dianzi evidenziato, ovvero presso le Autorità monetarie centrali e mantenendo un significativo ammontare di attività prontamente liquidabili ovvero utilizzabili per il rifinanziamento presso le banche centrali; in particolare, come già descritto più sopra, la Banca ha fatto ricorso alla seconda operazione di rifinanziamento a lungo termine del sistema bancario ( LTRO ), proposta dalla Banca Centrale Europea a febbraio La Banca ha adottato un sistema di limiti sia specifici, con la definizione delle autonomie operative nella gestione della liquidità, che generali, utilizzati per rispettare la bassa soglia di tolleranza al rischio di liquidità cui è improntato il modello operativo della Banca; è inoltre operativa la

28 Policy di Gestione della Liquidità, corredata da un apposito Contingency Funding Plan, con l obiettivo di assicurare un tempestivo ed efficiente governo nel caso di stress o crisi della liquidità; il Piano prevede, in particolare, indicatori di crisi sia sistemica che specifica ( early warning ) oggetto di monitoraggio e controllo giornaliero. L attuazione di tale politica e del Piano di contingency ha consentito alla Banca di far fronte senza particolari tensioni alla gestione dei propri flussi di tesoreria in una effettiva fase di stress sistemico. Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall inadeguatezza o dal non corretto funzionamento delle procedure aziendali, da errori o carenze delle risorse umane e dei sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. Tra le fonti principali del rischio operativo vi possono essere: la stabilità e la continuità dei processi operativi, il funzionamento delle procedure conseguenti al crescente ricorso all automazione, l affidabilità degli outsourcer ai quali sono state demandate talune funzioni aziendali, le perdite derivanti da atti criminosi, gli errori umani, le inadempienze contrattuali, le catastrofi naturali. Non è possibile identificare una fonte di rischio operativo stabilmente prevalente, essendo inevitabilmente insito in tutti i processi e le attività aziendali. Questa caratteristica induce la Banca ad implementare azioni diffuse di mitigazione e governo dei rischi, in particolare tramite il loro trasferimento mediante strumenti assicurativi e/o ricorso all outsourcing, nonché mediante il continuo miglioramento dell efficienza dei processi (reengineering e interventi migliorativi sui controlli) e le verifiche di conformità normativa dei medesimi. Il rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo è il rischio di essere, anche inconsapevolmente, strumentalizzati per il compimento di attività illecite. La Banca interpreta il proprio ruolo di presidio a carattere preventivo attenendosi, nello svolgimento delle proprie attività, alle disposizioni normative nazionali e comunitarie ed agli standard etici. A tal fine si è dotata di apposite disposizioni interne, procedure, programmi di formazione, attività di monitoraggio e controlli volti a garantire il rispetto della normativa vigente da parte di tutto il personale. La Banca provvede inoltre ad un attento e costante presidio del rischio strategico e di quello reputazionale, definiti l uno come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivanti dal cambiamento del contesto competitivo o da decisioni aziendali strategiche errate, dall attuazione inadeguata di decisioni strategiche, dalla scarsa o mancata reattività a variazioni del contesto competitivo, e l altro come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da percezione negativa dell immagine della Banca da parte dei clienti, controparti, investitori e altri portatori di interessi a causa di eventi critici afferenti ad esempio determinate aree di operatività, prodotti, processi ecc.. Tale presidio avviene principalmente mediante un costante monitoraggio dell andamento del mercato di riferimento e della gestione aziendale, nonché della coerenza con il processo di pianificazione strategica, oltre che con l adozione di regole interne volte a rendere razionale ed efficiente il processo decisionale, il controllo ed il mantenimento degli elevati standard qualitativi dei servizi erogati alla clientela, nonché l attenzione alla formazione comportamentale del proprio personale. Sotto il profilo organizzativo, il processo di gestione, controllo e copertura dei rischi si sviluppa a diversi livelli della struttura. 27

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