I FLUSSI DEL MERCATO DEL LAVORO

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2 I FLUSSI DEL MERCATO DEL LAVORO Analisi delle comunicazioni obbligatorie in provincia di Bergamo Rapporto redatto a cura del Servizio Politiche del Lavoro del Settore Istruzione Formazione Lavoro e Politiche Sociali della Provincia di Bergamo Fonte dati: Regione Lombardia, rilevazione dati CRISP (Centro di Ricerca Interunivesitario per i Servizi di Pubblica utilità)

3 INDICE PREFAZIONE... 3 PREMESSA Avviamenti, cessazioni, trasformazioni, proroghe Avviamenti/cessazioni per genere Avviamenti /cessazioni per settore produttivo Avviamenti/cessazioni per Professioni/Skill level Avviamenti/cessazioni per tipologia di contratto Avviamenti/cessazioni per classi di età Avviamenti/cessazioni per cittadinanza Avviati e cessati Analisi stato di salute delle professioni NOTA METODOLOGICA

4 PREFAZIONE Negli ultimi anni lo studio del mercato del lavoro locale è stato oggetto di maggiori sollecitazioni a causa della crescente richiesta di informazioni tempestive connesse alla rapidità dei cambiamenti registrati nell economia e nella società. Il rapporto sui flussi del mercato del lavoro della Provincia di Bergamo rappresenta un importante strumento di monitoraggio del sistema occupazionale locale che vuole rispondere all esigenze di conoscenza delle principali trasformazioni in atto. Attraverso l analisi delle principali variabili connesse al flusso degli avviamenti e delle cessazioni dei rapporti di lavoro, lo studio dell Osservatorio provinciale vuole mettere a disposizione uno strumento volto a favorire l interpretazione delle principali dinamiche del mercato del lavoro locale e orientare gli attori e decisori delle policies del territorio nella progettazione di politiche formative e del lavoro mirate e concretamente rispondenti alle esigenze dell economia locale. In una fase delicata come quella che stiamo attraversando è importante che Istituzioni e Parti Sociali possano mettere a sistema risorse umane, strumentali ed economiche nell ottica di una corresponsabilizzazione nella pianificazione e realizzazione di misure di intervento finalizzate a favorire il superamento dell attuale crisi del sistema economico produttivo locale e rispondere al disagio socio lavorativo dei cittadini. L Assessore all Istruzione, Formazione, Lavoro, Sicurezza Lavoro e Pari Opportunità Giuliano Capetti 3

5 PREMESSA Il report è redatto dal Servizio Politiche del Lavoro Settore Istruzione Formazione, Lavoro e Politiche sociali della Provincia di Bergamo sulla base delle rilevazioni effettuate da CRISP (Centro di ricerca interuniversitario per i servizi di Pubblica utilità). Il rapporto descrive l andamento dei flussi del mercato del lavoro della Provincia di Bergamo per l anno 2013 analizzando le comunicazioni obbligatorie (CO) da parte delle aziende aventi sede in Provincia di Bergamo, relative alle assunzioni, cessazioni, trasformazioni e proroghe di personale. L analisi delle CO viene effettuata osservandone le dinamiche in relazione alle variabili più significative, quali: genere, settore produttivo, professioni/skills, tipologia di contratti, età, cittadinanza. Per ciascuna variabile vengono proposte alcune elaborazioni che permettono di ottenere una visione generale del loro andamento nell anno 2013 e successivamente viene proposto un confronto delle tendenze rispetto agli anni precedenti. Dall analisi sono stati esclusi gli eventi giornalieri per evitare distorsioni informative sul fenomeno. 4

6 1. Avviamenti, cessazioni, trasformazioni, proroghe Le comunicazioni obbligatorie (CO) delle aziende aventi sede operativa in provincia di Bergamo nel 2013 ammontano complessivamente a Le cessazioni rappresentano il 47% di tutte le CO, gli avviamenti il 43%, le proroghe il 6% e le trasformazioni il 4%. Così come per il 2012, anche per l anno 2013 le cessazioni ( ) sono maggiori degli avviamenti ( ), con un saldo negativo pari a Osservando la distribuzione temporale nel corso dell anno, si evidenzia che gennaio e, soprattutto, settembre sono i mesi caratterizzati dal maggior numero di avviamenti, mentre giugno, settembre e, soprattutto, dicembre quelli che vedono il maggior numero di cessazioni. Le trasformazioni hanno dei picchi nei mesi di gennaio e settembre, mentre le proroghe dei rapporti di lavoro sono maggiormente concentrate nei mesi di dicembre, gennaio e ottobre. Figura 1 Riepilogo CO, anno % 6% 47% 43% Avviamenti Cessazioni Proroghe Trasformazioni 5

7 Figura 2 Andamento per mese degli eventi, anno Avviamenti Cessazioni Proroghe Trasformazioni Tabella 1 Eventi per tipologia e mese, anno 2013 Mese Avviamenti Cessazioni Proroghe Trasformazioni Totale Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale

8 Dopo la parziale ripresa degli avviamenti negli anni , nel 2013 continua il trend negativo iniziato nel Rispetto all anno precedente, si rileva infatti un significativo peggioramento degli avviamenti, -12% a fronte di un -9,1% delle cessazioni. Complessivamente si registra il saldo più negativo degli ultimi 5 anni ( ). Figura 3 Avviamenti/cessazioni, serie temporale avviamenti cessazioni Tabella 2 - Avviamenti/cessazioni, serie temporale Anno Avviamenti Cessazioni Saldo % Var. avviamenti % Var. cessazioni ,2% 6,5% ,9% 12,4% ,5% -0,2% ,0% -9,1% 7

9 La distribuzione territoriale delle CO inerenti gli avviamenti/cessazioni, si concentra, in ordine di incidenza, nei centri per l impiego di Bergamo (con una quota del 35,8% delle assunzioni e del 34,7% delle cessazioni provinciali), Treviglio (ove si concentrano il 18,1% delle assunzioni e cessazioni, Ponte san Pietro (che rappresenta il 9,8% degli avviamenti e il 10,4% delle cessazioni) e Grumello (con il 9,2% assunzioni e 9,3% delle cessazioni). Il saldo avviamenti cessazioni è negativo in tutti i centri per l impiego, con valori assoluti più grandi nei CPI a più alta concentrazione di avviamenti e cessazioni. Figura 4 - Quote Avviamenti/cessazioni per CPI, anno 2013 avviamenti cessazioni 35,8% 34,7% 18,1% 18,1% 5,0% 9,2% 9,8% 6,2% 5,4% 2,8% 3,2% 4,5% 5,5% 2,9% 9,3% 3,2% 10,4% 6,2% 5,3% 4,5% Tabella 3 Avviamenti/cessazioni per CPI, anno 2013 CPI Avviamenti Quota avviamenti Cessazioni Quota cessazioni Saldo Albino ,0% ,5% Bergamo ,8% ,7% Clusone ,8% ,9% -482 Grumello del Monte ,2% ,3% Lovere ,2% ,2% -419 Ponte San Pietro ,8% ,4% Romano di Lombardia ,2% ,2% -909 Trescore Balneario ,4% ,3% -532 Treviglio ,1% ,1% Zogno ,5% ,5% -481 Totale ,0% ,0%

10 I Centri per l impiego maggiormente colpiti dal calo degli avviamenti 2013 rispetto al 2012, sono, come si osserva dalla figura 5, quelli di Albino e Zogno, rispettivamente 17,9% e -16%. Calano più della media provinciale anche Treviglio (-14,1%), Grumello (-13,4%), Ponte san Pietro (-13,3%), Clusone -13,1%). Trescore e Lovere sono gli unici territori dove il calo delle cessazioni rispetto all anno precedente supera il calo degli avviamenti, sebbene il saldo permanga in entrambi i casi ancora negativo. Figura 5 Avviamenti/cessazioni per CPI, variazione cessazioni avviamenti -17,9% -16,0% -9,1% -12,0% -13,3% -6,9% -14,1% -8,2% -8,3% -9,9% -9,6% -13,3% -12,0% -11,8% -10,2% -13,4% -9,2% -13,1% -8,7% -9,8% -11,5% -5,5% Totale Zogno Treviglio Trescore Balneario Romano di Lombardia Ponte San Pietro Lovere Grumello del Monte Clusone Bergamo Albino 9

11 2. Avviamenti/cessazioni per genere Nel 2013 il 55,1% degli avviamenti provinciali ha riguardato il genere maschile, mentre il 44,9% quello femminile. Per quanto riguarda le cessazioni le percentuali sono rispettivamente 55,9% e 44,1%. Il saldo avviamenti-cessazioni è negativo per tutti e due i generi, ma quello maschile risulta quasi doppio rispetto a quello femminile, -8413, rispetto a (stesso fenomeno si riscontrava nel 2012). Figura 6 -Quote avviamenti/cessazioni per genere, anno 2013 Femmina Maschio 55,1% 55,9% 44,9% 44,1% Avviamenti Cessazioni Tabella 4 - Avviamenti/cessazioni per genere, anno2013 Genere Avviamenti Quota % Cessazioni Quota % Saldo Femmina ,9% ,1% Maschio ,1% ,9% N.d. 1 0,0% 1 0,0% Totale ,0% ,0%

12 CESSAZIONI AVVIAMENTI A differenza dell anno precedente, dove a diminuire erano soprattutto le assunzioni dei maschi, il crollo degli avviamenti colpisce ambedue i generi, con una leggera prevalenza di quello femminile, - 12,9% rispetto a -11,2%. Stesso andamento subisce il calo delle cessazioni tra i due generi. Figura 7 - Avviamenti/cessazioni per genere, serie temporale avviamenti Femmina avviamenti Maschio cessazioni Femmina cessazioni Maschio Tabella 5 - Avviamenti/cessazioni per genere, serie temp orale Anno Femmina Maschio % var. Femmina % var. Maschio ,5% 13,3% ,2% 9,4% ,5% -7,9% ,9% -11,2% Anno Femmina Maschio % var. Femmina % var. Maschio ,9% 4,7% ,6% 13,0% ,4% -2,2% ,8% -8,5% 11

13 3. Avviamenti /cessazioni per settore produttivo Nel 2013 la distribuzione degli avviamenti tra i settori produttivi, evidenziata in figura 8, si concentra prevalentemente nel settore commercio e servizi con una quota del 61%, l industria ricopre il 27%, le costruzioni il 10% e l agricoltura il 2%. In termini di saldo, il dato peggiore si riscontra nell industria con un saldo negativo pari a -5588, seguito dal commercio e dalle costruzioni L agricoltura è l unico settore che ha un saldo avviamenti - cessazioni positivo (87). Figura 8 Quote avviamenti/cessazioni per settore produttivo, anno % 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 2% 61% 10% 27% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 2% 58% 11% 29% avviamenti cessazioni Tabella 6 - Avviamenti/cessazioni per settore produttivo, anno 2013 SETTORE Avviamenti Quota % Cessazioni Quota % saldo ECONOMICO Agricoltura % % 87 Commercio e servizi % % Costruzioni % % Industria % % N.d. 36 0% 106 0% -70 Totale % % 12

14 Considerando l andamento dei differenti settori produttivi nel corso degli anni, si osserva che nel 2013 il settore maggiormente colpito dal calo degli avviamenti è l industria (-19,7%), a seguire il commercio e servizi (-9,5%), il cui calo è comunque inferiore alla media provinciale. Meno colpiti dalla diminuzione dei rapporti di lavoro sono l agricoltura (-0,5%) e le costruzioni (-4,8%), queste ultime già interessate dal crollo degli avviamenti nel 2012 (-21,6%). Rispetto al 2012, anche le cessazioni decrescono in tutti i settori, con dinamiche equivalenti agli avviamenti. Osservando le variazioni in termini di saldo, il commercio risulta il settore in cui la differenza tra avviamenti e cessazioni nel 2013, come risulta anche visibile dalla Tabella 11, peggiora maggiormente (-4536), rispetto al 2012 (-1925). Figura 9 Avviamenti/cessazioni per settore produttivo, serie temporale Ass. Agricoltura Cess.Agricoltura Ass. Commercio e servizi Cess.Commercio e servizi Ass. Costruzioni Cess.Costruzioni Ass. Industria Cess. Industria Tabella 7 - Avviamenti per settore produttivo, serie temporale Anno Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria n.d. Totale

15 Tabella 8 - Avviamenti per settore produttivo, variazioni Anno Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria ,1% 2,7% -4,6% 39,4% ,4% 4,7% 1,0% 21,6% ,2% -0,9% -21,6% -9,1% ,5% -9,5% -4,8% -19,7% Tabella 9 - Cessazioni per settore produttivo, serie temporale Anno Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria N.D Totale Tabella 10 - Cessazioni per settore produttivo, variazioni Anno 2009 Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria ,0% 9,6% -12,9% 10,8% ,7% 9,4% 5,1% 22,1% ,0% 2,4% -8,1% -2,1% ,4% -6,4% -6,6% -15,3% Tabella 11 - Saldi per settore produttivo, Anno Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria

16 Un focus sulle attività manifatturiere e sul commercio e servizi è evidenziato dalle tabelle 12 e 13 attraverso l analisi dell andamento delle variabili assunzioni e cessazioni per dettaglio di attività. In riferimento alle attività manifatturiere, l incidenza maggiore degli avviamenti è presente nelle attività: fabbricazione prodotti in metallo (25%) e fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (14%). Osservando la variazione degli avviamenti nel biennio , si rileva che la diminuzione colpisce maggiormente le attività di fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (- 43,3%), l industria delle bevande (-36,9%), e la metallurgia (-32,4%). Considerando l importanza delle singole attività in termini di valori assoluti, altrettanto significativa risulta la diminuzione della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-28,7%) e fabbricazione prodotti in metallo (-21,1%) In controtendenza rispetto all andamento provinciale, sono gli avviamenti nelle attività fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+34,9%), stampa e riproduzioni di supporti registrati (+23,8%), fabbricazione di mobili (+20,9%), fabbricazione di carta e prodotti di carta (+19,1%). Tabella 12 Avviamenti/cessazioni dettaglio attività manifatturiere, anno 2013 DETTAGLIO AVVIAMENTI ATTIVITA' MANIFATTURIERE Sezione Avviamenti 2013 Quota % Cessazioni 2013 Quota % Saldo Variazione avv Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 850 3% % ,9% Stampa e riproduzione di supporti registrati 620 2% 811 2% ,8% Fabbricazione di mobili 417 1% 522 1% ,9% Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 554 2% 624 2% ,1% Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 422 1% 448 1% -26 2,4% Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 44 0% 41 0% 3-2,2% Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 254 1% 370 1% ,2% Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature % % -40-7,3% Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia % % ,4% Industrie tessili % % ,7% Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi 727 2% 809 2% ,7% Fabbricazione di prodotti chimici % % ,6% Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche % % ,3% Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca % % ,1% Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) % % ,1% Altre industrie manifatturiere 758 2% 909 2% ,9% Fabbricazione di articoli in pelle e simili 185 1% 209 1% ,9% Industrie alimentari % % ,8% Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili,null); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio 480 1% 744 2% ,1% Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche % % ,7% Metallurgia 935 3% % ,4% Industria delle bevande 233 1% 301 1% ,9% Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi % % ,3% Totale ,5% 15

17 Per quanto riguarda il commercio e servizi si osserva che le attività che ricoprono una maggiore quota di avviamenti sono l istruzione (17%), il commercio all ingrosso e al dettaglio, riparazioni di autoveicoli e motocicli (15%), il noleggio, agenzie viaggio servizi di supporto alle imprese (15%) e attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (13%). Per quanto riguarda il settore commercio e servizi, le attività maggiormente colpite dalla decrescita degli avviamenti sono le attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento (-26,4%), le Attivita' immobiliari (-24,8 %) e le Attivita dei servizi di alloggio e di ristorazione (-23,4%). Crescono invece le Attivita di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico (+10,5%), e le Attivita professionali, scientifiche e tecniche (+4,1%); Tabella 13 Avviamenti/cessazioni dettaglio attività commercio e servizi, anno 2013 DETTAGLIO AVVIAMENTI E CESSAZIONI: COMMERCIO E SERVIZI Sezione Avviamenti 2013 Quota % Cessazioni 2013 Quota % Saldo Variazione avv Attivita di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; % % 98 10,5% Altre attivita di servizi % % 244 6,6% Attivita professionali, scientifiche e tecniche % 443 1% ,1% Istruzione % % 720-3,4% Attivita finanziarie e assicurative % % ,4% Sanita' e assistenza sociale % % ,1% Servizi di informazione e comunicazione % % ,6% Trasporto e magazzinaggio % % ,6% Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese % % ,3% Commercio all'ingrosso/dettaglio; riparazione di autoveicoli/moto % % ,3% Attivita dei servizi di alloggio e di ristorazione % % ,4% Attivita' immobiliari 315 0% % ,8% Attivita artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento % % ,4% 16

18 4. Avviamenti/cessazioni per Professioni/Skill level L analisi degli avviamenti per tipologia di professioni è effettuata sulla base della classificazione Istat che si fonda sul criterio della competenza (skill), definita come la capacità di svolgere i compiti di una data professione. Lo Skill level indica il livello di istruzione formale necessario allo svolgimento della professione, il che ovviamente non esclude la possibilità di raggiungere tali professioni attraverso apprendimenti non formali ed informali. Come evidenziato in figura 10, il 45% degli avviamenti in Provincia di Bergamo è riferito a professionalità con un medio profilo di competenze, il 35% ha un profilo di competenze basso e il 20% è ad alto profilo. Figura 10 Quota avviamenti per skill, anno % 35% 1. High Level 2. Medium Level 3. Low Level 45% 17

19 L analisi per competenze suddivisa in base ai settori produttivi, mostra, come evidenziato in Tabella 14, che nel settore agricolo la quota di assunzioni si concentra nella tipologia low level (69%), stesso fenomeno avviene nell industria (49%), mentre il commercio e le costruzioni si caratterizzano per una prevalenza di assunzioni medium level, rispettivamente 47% e 61%. Rispetto agli altri settori, il commercio detiene anche la quota maggiore di assunzioni high level (25%). Tabella 14 Avviamenti/cessazioni per skill e settore economico, anno 2013 Skill Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria N.d. Totale High Level Medium Level Low Level N.d Totale Skill Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria High Level 2% 25% 6% 14% Medium Level 29% 47% 61% 37% Low Level 69% 27% 33% 49% N.d. 0% 0% 0% 0% Totale 100% 100% 100% 100% Osservando la variazione degli avviamenti nel corso degli anni (figura 11), si osserva come nel 2013, rispetto al 2012, a diminuire sono soprattutto i rapporti di lavoro con qualifica medium level (-13,7%) e a seguire quelle low level (-10,1), diminuiscono in misura meno netta le qualifiche high level (-5,2%). Nella decrescita degli avviamenti ad essere maggiormente colpite dal calo degli avviamenti erano state invece le qualifiche high level (-11,7%). 18

20 Figura 11 Avviamenti per skill, serie temporale High Level Medium Level Low Level Tabella 15 Avviamenti per skill, serie temporale Avviamenti High Level Medium Low Level n.d. Totale Level Tabella 16 - Avviamenti per skill, variazione Avviamenti High Level Medium Level Low Level Totale ,2% 2,3% 27,7% 10,2% ,3% 5,6% 15,3% 8,9% ,7% -6,1% 0,0% -5,5% ,2% -13,7% -10,1% -12,0% 19

21 Osservando la distribuzione delle comunicazioni ad un livello di maggior dettaglio, come evidenziato dalla figura 12, nel 2013, si osserva che gli avviamenti sono più concentrati nelle professioni non qualificate (23%), nelle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (20%) e nelle professioni artigiani, operai specializzati e agricoltori (16%). Nelle medesime qualifiche si concentrano altresì le cessazioni con quote rispettivamente pari a 22%,19% e 18%. Figura 12 - Quota avviamenti per professioni, anno % 20% 16% 23% 20% 15% 10% 12% 10% 11% 8% 5% 0% 1% Osservando i valori assoluti e il saldi riportati in tabella 17, si rileva inoltre come nelle professioni artigiani, operai specializzati e agricoltori e in quelle di conduttori di impianti, operai di macchinari fissi e mobili le cessazioni siano nettamente superiori gli avviamenti, con un saldo complessivo negativo pari rispettivamente a e Le uniche qualifiche ad avere un saldo positivo sono quelle rientranti nel gruppo delle professioni intellettuali scientifiche ad elevata specializzazione (+786). Tabella 17 Avviamenti/cessazioni per professioni, anno 2013 PROFESSIONI Professioni Avviamenti Quota % Cessazioni Quota % Saldo Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione % % 786 Legislatori, imprenditori e alta dirigenza 696 1% 863 1% -167 Professioni tecniche % % -723 Professioni esecutive nel lavoro d'ufficio % % Professioni qualificate nelle attivita' commerciali e nei servizi % % Professioni non qualificate % % Conduttori di impianti, operai di macchinari fissi e mobili e conducenti di veicoli % % Artigiani, operai specializzati e agricoltori % % N.d % % Totale

22 5. Avviamenti/cessazioni per tipologia di contratto Nel 2013, il 46% delle assunzioni effettuate in Provincia di Bergamo è avvenuto con contratti a tempo determinato, mentre solo il 23% è a tempo indeterminato. Segue la somministrazione (18%), il lavoro a progetto (5%) e da ultimo l apprendistato (3%). Per quanto riguarda le cessazioni, la cui concentrazione segue le stesse dinamiche delle assunzioni, il dato più significativo è l ampio numero di cessazioni riguardanti il contratto a tempo indeterminato, che sono state 9499 in più rispetto alle assunzioni. Figura 13 Quote avviamenti per tipologia contratto, anno % 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 3% 5% 18% 46% 23% 4% Nota: si precisa che in altre comunicazioni sono ricompresi i Tirocini che nel 2013 ammontano a 3087 e i Lavori socialmente utili, pari a 1617 Tabella 18 Avviamenti/cessazioni per tipologia contratto, anno2013 Contratto Avviamenti Quota Cessazioni Quota % Saldo % Apprendistato % % 58 Lavoro a progetto % % -890 Somministrazione % % Tempo Determinato % % Tempo Indeterminato % % Altre comunicazioni % % 680 N.d % % Totale % % 21

23 Osservando la distribuzione dei contratti per settore è interessante evidenziare come i settori dell agricoltura, costruzioni e commercio utilizzino in prevalenza il contratto a tempo determinato e, a seguire, quello indeterminato. Mentre l industria è il settore dove sono maggiormente concentrati gli avviamenti in somministrazione (47%). Tabella 19 Avviamenti/cessazioni per tipologia contratto e settore produttivo, anno2013 AVVIAMENTI PER SETTORE E CONTRATTO Contratto Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria N.d. Totale Apprendistato Lavoro a progetto Somministrazione Tempo Determinato Tempo Indeterminato Altre comunicazioni N.d Totale complessivo Contratto Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria N.d. Totale Apprendistato 0% 3% 4% 4% 0% 3% Lavoro a progetto 0% 7% 1% 2% 3% 5% Somministrazione 2% 9% 3% 47% 89% 18% Tempo Determinato 90% 52% 57% 27% 6% 46% Tempo Indeterminato 6% 24% 33% 18% 3% 23% Altre comunicazioni 1% 5% 1% 2% 0% 4% N.d. 0% 1% 0% 0% 0% 1% Totale complessivo 100% 100% 100% 100% 100% 100% 22

24 Rispetto all anno precedente, si evidenzia una netta diminuzione dei contratti in somministrazione (-28,3%), e del lavoro a progetto (-20,1%) ma cala considerevolmente anche il tempo indeterminato (-16,9%) e l apprendistato (-9,1%). Osservando l andamento dei due macro gruppi di contratti di lavoro (tempi determinati e tempi indeterminati) nell arco degli ultimi 5 anni (figura 14) si osserva che il gruppo dei contratti a tempo indeterminato (che ricomprende i contratti a tempo indeterminato e l apprendistrato) subisce dal 2009 al 2013 un calo costante, mentre il calo del gruppo dei contratti a tempo determinato si verifica in modo particolare nel Tabella 20 Avviamenti/cessazioni per tipologia contratto,variazione anni Contratto Avviamenti 12 Avviamenti Apprendistato Lavoro a progetto Somministrazione Tempo Determinato Tempo Indeterminato Altre comunicazioni N.d. Totale Variazione Differenza assoluta ,8% 16,1% -12,0% -9,1% -20,1% -28,3% -2,5% -16,9% Tabella 21 Avviamenti/cessazioni per gruppi di contratto, variazione anni T. Determinati T. Indeterminati N.D. totale Figura 14 Avviamenti per gruppi di contratti, serie temporale T. Determinati T. Indeterminati

25 6. Avviamenti/cessazioni per classi di età La classe di età dove si concentrano maggiormente le assunzioni/cessazioni è quella dei 30-49enni e, a seguire quella dei giovani 20-29enni. Il saldo avviamenti cessazioni è positivo solamente per quanto riguarda la componente più giovane della forza lavoro (fino 19 anni), mentre è negativo per le altre fasce di età. Considerando la variazione degli avviamenti rispetto al 2013, i tassi più negativi si riscontrano nelle fasce giovanili e precisamente -22,3% nella fascia anni e -15,4% nella fascia dai 20 ai 29 anni. Osservando nel suo complesso l andamento degli avviamenti tra i giovani fino ai 29 anni, si osserva che sia nel 2012 che nel 2013 la diminuzione degli avviamenti è stata maggiore rispetto a quella della popolazione provinciale nel suo complesso (se nel 2012 diminuiscono -8,4% rispetto al -5,5%, nel 2013 la diminuzione arriva a -16,1% rispetto al -12,0% di tutta la popolazione). Figura 15 Quote avviamenti per classi di età, anno ,0% 51,3% 50,0% 40,0% 32,0% 30,0% 20,0% 10,0% 3,4% 13,3% 0,0% Da 15 a 19 da 20 a 29 da 30 a 49 oltre i Avviamenti/cessazioni per classi di età, anno 2013 Classe di età Avviamenti Quota Cessazioni Quota Saldo Da 15 a ,4% ,2% da 20 a ,0% ,5% da 30 a ,3% ,0% oltre i ,3% ,2% N.d ,1% 158 0,1% -19 Totale % %

26 Tabella 23 Avviamenti per classi di età, variazione anni Avviamenti Avviamenti 12 Avviamenti 13 Differenza Variazione assoluta fino ,3% Da 20 a ,4% Da 30 a ,4% Da 50 a ,8% n.d totale Tabella 24 Avviamenti giovani, variazione anni Giovani 15 a 29 anni Tutti Var. Giovani Var. Tutti ,1% 10,2% ,3% 8,9% ,4% -5,5% ,1% -12,0% 25

27 7. Avviamenti/cessazioni per cittadinanza Circa il 26% degli avviamenti e anche delle cessazioni in Provincia di Bergamo ha riguardato persone aventi cittadinanza straniera. Considerando gli avviamenti degli stranieri, il 78,2% si riferisce a persone provenienti da paesi extracomunitari e il 21,8% da paesi comunitari. Il fenomeno della diminuzione degli avviamenti tra il 2012 e il 2013 colpisce maggiormente la popolazione straniera, caratterizzata da una decrescita del -16% rispetto al -10,5% degli italiani. Figura 16 Quote avviamenti/cessazioni per cittadinanza, anno ,0% 73,6% 73,9% 60,0% 40,0% 26,4% 26,1% 20,0% 0,0% avviamenti cessazioni italiano straniero Tabella 25 Avviamenti/cessazioni per cittadinanza, anno 2013 Cittadinanza Avviamenti Quota Cessazioni Quota Saldo Italiano ,6% ,9% Straniero ,4% ,1% Comunitario ,8% ,3% -825 Extracomunitario ,2% ,7% n.d. 4 8 Totale ,0% ,0%

28 ASSUNZIONI Tabella 26 Avviamenti/cessazioni per cittadinanza, serie temporale Italiano Straniero Variazione italiano Variazione straniero ,3% 0,6% ,2% 13,4% ,8% -7,5% ,5% -16,0% 27

29 8. Avviati e cessati A fronte di rapporti di lavoro attivati in Provincia di Bergamo nel 2013, le persone interessate agli avviamenti sono complessivamente pari a Il 56,8% è di genere maschile, il 43,2% di genere femminile, mentre oltre il 50% appartiene alla classe di età centrale anni (50,1%). Le persone che sono state interessate a cessazioni di rapporti di lavoro sono pari a , di cui il 57,2% maschi, il 42,8% femmine e il 51,1% appartenenti alla fascia di età anni. La fascia di età centrale risulta pertanto essere la componente della popolazione maggiormente mobile in quanto interessata ai flussi delle CO. Analizzando i soggetti avviati per numero di avviamenti, si denota come oltre il 76% delle persone avviate siano state oggetto di un solo avviamento, circa il 15% a due avviamenti e circa il 4% a 3 avviamenti. Tabella 28 Avviati per genere, anno 2013 Avviati Cessati Femmina ,20% ,80% Maschio ,80% ,20% Totale % ,00% Tabella 29 Avviati per classi di età, anno 2013 Avviati Cessati fino a ,90% ,30% Da 20 a ,70% ,70% da 30 a ,10% ,10% da 50 e oltre ,20% ,80% n.d. 0,00% 137 0,10% Totale ,00% ,00% Tabella 30 Numero avviamenti / avviati Numero di avviamenti Avviati Quota % ,84% ,36% ,30% ,58% ,67% Più di ,24% Totale

30 L indice di rotazione, calcolato come rapporto tra avviamenti e soggetti avviati, permette di stimare il numero medio di avviamenti per ciascun avviato: in questo caso l informazione viene stratificata per settore di attività economica. Nel 2013, il settore che presenta meno turnover è l'agricoltura con un valore di indice di rotazione pari a 1,21, seguono di poco le costruzioni con valore pari a 1,23. L'industria è invece il settore con l'indice più elevato, pari a 1,52, segue il commercio con un valore di 1,33. Tabella 31 Indici di rotazione per settore avviamenti avviati indice di rotazione Agricoltura ,21 Commercio e servizi ,33 Costruzioni ,23 Industria ,52 n.d / Tutte ,4 29

31 9. Analisi stato di salute delle professioni La tabella 27 riporta l elenco delle qualifiche, raggruppate a livello 2 Istat, considerando il loro stato di salute. Sulla base della metodologia applicata (vedasi nota metodologica), è stato possibile valutare, su base triennale, quali qualifiche sono in espansione e/o miglioramento, quali stabili e quali con trend decrescente considerando congiuntamente sia i nuovi avviamenti sia i volumi di persone complessivamente occupate.le qualifiche vengono presentate, per ciascun settore produttivo, in ordine di salute vale a dire dal livello di espansione al livello di crisi. Può essere uno strumento per la valutazione e la pianificazione delle politiche, anche formative o comunque per la valutazione dell'andamento del MdL. Nella tabella 28 sono invece riportati gli elenchi delle qualifiche, raggruppate a livello IV Istat. Trattandosi complessivamente di oltre 400 tipologie differenti di qualifiche, sono state selezionate per ciascun settore produttivo le 10 qualifiche maggiormente significative considerando la numerosità della variabile individui equivalenti Tabella 27 Stato di salute delle professioni, livello 2 ISTAT 30

32 31

33 Tabella 28 Stato di salute delle professioni, livello 4 ISTAT 32

34 33

35 10. NOTA METODOLOGICA A cura di CRISP (centro di Ricerca Interuniversitario per i servizi di Pubblica utilità) DATI ANALIZZATI Le informazioni presentate nel presente rapporto derivano dall elaborazione dei dati delle comunicazioni obbligatorie riguardanti eventi verificatisi nel periodo in analisi: non sono incluse le comunicazioni ricevute riferite ad eventi al di fuori del periodo di competenza. Nell ambito delle comunicazioni sono stati identificati i quattro sotto-tipi: Avviamento, Proroga, Trasformazione, Cessazione. Le comunicazioni aventi sotto-tipo diverso o errato non sono state utilizzate per l analisi. Cenni di metodologia di trattamento Il processo di trattamento può essere descritto attraverso tre fasi che di seguito vengono descritte nelle loro caratteristiche peculiari: 1. Fase di caricamento 2. Fase di filtro 3. Fase di trattamento 1 - Fase di caricamento Nella fase di caricamento vengono caricate tutte le Comunicazioni Obbligatorie fornite dal nodo regionale indipendentemente dalla provincia di provenienza o di riferimento. Le Comunicazioni Obbligatorie vengono fornite in formato XML12 secondo standard ministeriali ed in seguito parserizzate in modo da consentirne il caricamento in banca dati. Al momento del caricamento per massimizzare le informazioni disponibili non vengono applicati i vincoli formali previsti dal modello XML. Nel corso della fase di caricamento vengono applicate le transcodifiche necessarie a ricondurre i dati alle classificazioni ministeriali attualmente in uso (esempio il passaggio dalla classificazione Atecofin 2004 alla classificazione Ateco 2007) e viene attuata una prima fase di deduplica sia dal punto di vista fisico, eliminando le comunicazioni aventi lo stesso identificativo, sia dal punto di vista logico, eliminando le comunicazioni dello stesso tipo riferite allo stesso soggetto, alla stessa azienda ed aventi la stessa data. Inoltre in questa fase vengono criptati i dati riferiti alla Partita Iva dell impresa ed il Codice Fiscale del soggetto, attraverso la procedura di anonimizzazione delle informazioni (algoritmo di hashing irreversibile) Nel linguaggio scientifico, l'hash è una funzione univoca operante in un solo senso (ossia, che non può essere invertita), atta alla trasformazione di un testo di lunghezza arbitraria in una stringa di lunghezza fissa, relativamente limitata 34

36 2 - Fase di filtro Al termine della fase di caricamento delle Comunicazioni Obbligatorie prima di procedere al loro trattamento vengono selezionate solo le comunicazioni di pertinenza regionale, cioè: - Comunicazioni aventi la sede operativa dell azienda in regione - Comunicazioni aventi il domicilio del lavoratore in regione I due vincoli vengono applicati in alternativa ed è quindi sufficiente che solo uno di essi venga rispettato affinché la comunicazione venga elaborata. 3 - Fase di trattamento La fase di trattamento è finalizzata alla verifica della coerenza delle Comunicazioni Obbligatorie pervenute ed eventualmente dove possibile alla loro correzione. Per poter garantire la consistenza delle comunicazioni è necessario analizzare contemporaneamente tutte le comunicazioni riferite al medesimo lavoratore in modo da verificarne la corretta successione nel corso della carriera. Ad esempio un avviamento deve essere sempre preceduto dalla cessazione del rapporto precedente o una proroga deve essere sempre preceduta dal relativo avviamento. Nel corso di questa verifica vengono inoltre generate, dove possibile, le comunicazioni mancanti: ad esempio per i contratti che non prevedono l obbligatorietà della comunicazione della cessazione, viene generata una cessazione prevista solo nel caso in cui non sia pervenuta prima la comunicazione della cessazione anticipata. Nel seguito vengono descritte alcune delle principali casistiche di intervento che si possono riscontrare in banca dati; tale trattazione non è esaustiva di tutte le casistiche previste ma solo esemplificativa delle metodologie applicate. I. Generazione di avviamenti Un avviamento può essere generato nel caso in cui: - Sia pervenuta una cessazione non preceduta dal relativo avviamento - Sia pervenuta una proroga non preceduta dal relativo avviamento - Sia pervenuta una trasformazione non preceduta dal relativo avviamento II. Generazione di cessazione Una cessazione può essere generata nel caso in cui: - Un avviamento sia seguito da un altro avviamento con una azienda diversa - Non sia pervenuta una cessazione di un contratto 35

37 III. Cancellazione di avviamenti e cessazioni Un avviamento può essere eliminato nel caso in cui sia presente un avviamento precedente con la stessa azienda, riportante la stessa tipologia contrattuale e la stessa modalità di lavoro. Mentre una cessazione può essere eliminata nel caso in cui: - Sia presente una cessazione precedente che ha già portato alla chiusura del relativo rapporto di lavoro - Si tratti di una cessazione prevista preceduta dalla cessazione effettiva Con l implementazione del nuovo processo di trattamento e messa in qualità dei dati delle comunicazioni obbligatorie sono state introdotte alcune novità che vengono descritte di seguito. La realizzazione di nuovi algoritmi di trattamento del dato permette di migliorare la qualità dell informazione attraverso: - l introduzione di nuove regole di business deduplica dei part-time trattamento dei part-time chiusura prestabilita di particolari tipologie contrattuali - applicazione di controlli sulla coerenza dell informazione applicazione di controlli legati all età dei soggetti - applicazione di procedure per migliorare la completezza dell informazione o recupero delle qualifiche ove possibile NOTE TECNICHE Il cambiamento delle numerosità presentate rispetto ai precedenti rapporti è legato alle metodologie utilizzate per il trattamento e la messa in qualità dei dati, ad aspetti strutturali dell'informazione e ad aspetti tecnologici. In particolare il sensibile scostamento dei dati 2012 presentati nel presente rapporto in confronto a quelli del rapporto precedente è riconducibile a tre fattori: - il dato di flusso delle comunicazioni obbligatorie ha fornito nel corso dell'anno 2013 una notevole quantità di informazioni legate agli anni precedenti (comunicazioni pervenute in ritardo, code di elaborazione sui sistemi sorgenti, ecc.) che ha comportato un aggiornamento del dato già in precedenza stimato nell'ordine del 5% - la metodologia di trattamento e messa in qualità adottata prevede la rielaborazione dell'intera carriera di un soggetto al momento dell'arrivo di una nuova comunicazione: quindi anche comunicazioni recenti possono portare a modifiche nei dati passati (ad esempio cessazione nell'anno 2013 riferita ad avviamento nell'anno 2008 non pervenuto in precedenza) - il cambiamento di versione del database management system utilizzato MySql) ha consentito la soluzione di alcuni errori in precedenza non rilevabili che hanno aumentato la qualità dell'informazione elaborata 36

38 (ad esempio problemi di ordinamento delle tabelle hanno portato in precedenza ad una sovrastima delle trasformazioni e di conseguenza ad una sottostima degli avviamenti ora risolta) Tutto ciò ha effetto in particolare sul numero delle trasformazioni (notevolmente diminuito) e sul numero di avviamenti e cessazioni (aumentato di conseguenza), mentre ha minore impatto sul saldo netto delle posizioni lavorative che rimane all'incirca invariato. ANALISI STATO DI SALUTE DELLE PROFESSIONI L obiettivo di questo lavoro è valutare le dinamiche della domanda di lavoro, espressa dalle aziende della provincia analizzata, attraverso l'analisi delle professioni coinvolte negli avviamenti. Le analisi effettuate e i modelli adottati consentono di valutare lo "stato di salute" delle professioni 1, osservato attraverso il confronto degli andamenti delle assunzioni, degli anni dal , effettuate dalle aziende con sede nel territorio provinciale. Gli studi effettuati consentono di stabilire quali qualifiche e profili professionali associati, siano in stato di crescita e quali in decrescita. Per raggiungere tale obiettivo vengono costruiti, a partire dai dati sui rapporti lavorativi, i seguenti indici: Numero di rapporti attivi nell anno: relativamente ad ogni qualifica, il numero di rapporti che sono stati avviati o sono ancora operativi nel corso dell anno osservato 2 ; Copertura totale dell anno: relativamente ad ogni qualifica, viene calcolata la somma totale dei giorni lavorati nell anno osservato da tutti i soggetti e per tutti i rapporti; Copertura media dell anno 3 : relativamente ad ogni qualifica, quanti giorni su un totale di 365 vengono lavorati mediamente da un singolo rapporto di lavoro. È calcolato come copertura totale dell anno osservato diviso il numero di rapporti attivi dell anno stesso; Numero di individui effettivi nell anno 4 : relativamente ad ogni qualifica, viene calcolato il numero dei soggetti ai quali corrispondono i rapporti attivi in quell anno (i soggetti vengono contati una volta sola anche se gli corrispondono più rapporti); Numero di individui equivalenti nell anno: relativamente ad ogni qualifica, viene calcolato il numero dei soggetti necessari ad effettuare la copertura totale dell anno, ipotizzando che l'attività lavorativa venga svolta per tutti i 365 giorni. L indice è calcolato come giorni di copertura totale nell anno osservato diviso 365. Una volta ottenuti questi indicatori si procede a calcolare: Variazione percentuale dei rapporti attivi: relativamente ad ogni qualifica, la variazione percentuale dei rapporti attivi rispettivamente tra gli anni 2012 e 2011 e tra gli anni 2013 e 2012; Variazione percentuale dei soggetti attivi: relativamente ad ogni qualifica, la variazione percentuale dei soggetti attivi rispettivamente tra gli anni 2012 e 2011 e tra gli anni 2013 e 2012; 1 Le professioni sono identificate attraverso l analisi della variabile qualifica professionale utilizzata per gli avviamenti. 2 I rapporti ancora aperti sono calcolati considerando tutti i rapporti che si sono aperti dall anno 2004 in poi. 3 Nel seguito chiamati anche Giorni full-time equivalent 4 Nel seguito chiamati anche Soggetti attivi 37

39 Variazione percentuale della copertura totale: relativamente ad ogni qualifica, la variazione percentuale della copertura totale rispettivamente tra gli anni 2012 e 2011 e tra gli anni 2013 e Definizione del settore economico di appartenenza. A livello regionale. Per ogni qualifica viene conteggiato il numero di rapporti contrattuali avviati o aperti in ciascun settore economico (o divisione) e se ne valuta il peso percentuale. Alla qualifica viene poi imputato il settore economico nel quale il peso percentuale dei contratti è uguale o maggiore al 50%. Nel caso in cui non vi sia un settore economico nel quale vi sia una prevalenza assoluta di rapporti la qualifica viene definita trasversale, e non le si imputa nessun settore specifico. Definizione della crescita media settoriale. Distintamente per ognuna delle coppie di tempi osservata, 2011 (t-1) e 2012 (t), 2012 (t-1) e 2013 (t), viene calcolato un modello di regressione ANOVA (con procedura proc mixed) che considera come variabile dipendente la variazione di copertura tra le coppie di anni per ciascuna professione, e come variabile indipendente il settore economico imputato a ciascuna professione. Inoltre le professioni che concorrono alla definizione della stima della variazione di copertura vengono considerate con pesi differenti, in particolare tali pesi coincideranno con la copertura totale dell anno t. La variabile esplicativa X ovvero il settore economico, prevede le seguenti modalità: - Agricoltura - Commercio - Servizi - Industria - Costruzioni - Trasversale Le condizioni ipotizzate sui termini del modello possono essere formulate in maniera compatta rispetto ai termini dell equazione: 1) E( ) = 0 vettore nullo di n elementi da cui E(y X) = Xβ; 2+3) V( ) = E( ) = Σ = dove I n indica la matrice identità di ordine n (ipotesi di sfericità dei termini d errore) 4) NMV(0, σ 2 I n ) da cui y X NMV(Xβ, σ 2 I n ). Cioè i residui si distribuiscono come una normale multivariata di parametri 0 e σ 2 I n. Questa ipotesi non necessaria nella fase di stima puntuale riveste un ruolo fondamentale per la stima intervallare e la verifica di ipotesi. (1) 38

40 Oltre agli m+1 parametri incogniti presenti nell equazione del modello viene stimato anche il parametro σ 2. Dall applicazione del modello vengono stimate le variazioni tra coppie di tempi per ciascun settore economico considerato e gli intervalli di confidenza ad esse associate ad un livello di confidenza del 90%. Definizione dello spazio di crescita media settoriale. Attraverso le stime di e dei loro intervalli di confidenza calcolati nel modello precedentemente descritto, si procede ora alla definizione dello spazio di crescita medio della provincia/regione analizzata distintamente per tipo di settore economico. In questo modo si ottiene un range di valori che rappresentano il livello medio di crescita, nei termini di giorni lavorati in un anno, del territorio e del biennio analizzati. sup 90% inf 90% sup 90% inf 90% Definizione dello stato di salute delle qualifiche. Qualifiche costanti: sono considerate costanti le qualifiche che hanno una crescita percentuale che rientra nell andamento medio provinciale (nel settore di appartenenza della qualifica considerata). Qualifiche in espansione: sono considerate in espansione le qualifiche che hanno una crescita percentuale maggiore rispetto all andamento medio provinciale (nel settore di appartenenza della qualifica considerata). 39

41 Qualifiche in crisi: sono considerate in crisi le qualifiche che hanno una crescita percentuale minore rispetto all andamento medio provinciale (nel settore di appartenenza della qualifica considerata). Qualifiche in recupero crisi: sono considerate in recupero crisi le qualifiche che hanno una crescita percentuale maggiore rispetto all andamento medio provinciale per gli anni mentre per gli anni sono sotto la media provinciale (nel settore di appartenenza della qualifica considerata). GLOSSARIO COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Comunicazioni obbligatorie: Comunicazioni che tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, devono trasmettere in caso di assunzione, proroga, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro. Eventi: Elemento base su cui si fonda il modello dei dati. Sono suddivisi in: Avviamenti, Cessazioni, Trasformazioni, Proroghe. Ognuno di essi è di norma caratterizzato da una data d inizio, ed eventualmente da una data di fine. Avviamento: Instaurazione di un rapporto di lavoro tra un individuo e un datore di lavoro. Cessazione: Termine del rapporto di lavoro tra un individuo e un datore di lavoro. 40

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