LA SOSTENIBILITA DEL SISTEMA SANITARIO ITALIANO

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1 LA SOSTENIBILITA DEL SISTEMA SANITARIO ITALIANO Intervento del Direttore Generale Marcella Panucci

2 SPESA PUBBLICA, PRIVATA E FINANZIAMENTO DEL SSN (Ministero della Salute e Istat, 2011) Valori assoluti Procapite Spesa/PIL (miliardi di euro) (euro) % PIL 1.580, SPESA PUBBLICA 112, ,1% FINANZIAMENTO SSN 111, SPESA PRIVATA circa 30 circa 500 1,9% DEBITI COMMERCIALI circa 45 -

3 Alcune considerazioni sulla SPESA SANITARIA PUBBLICA La RGS prevede una crescita del rapporto spesa sanitaria/pil dell 1,1% nei prossimi cinquant anni. Altre stime prevedono una crescita fino al 4% se il Pil aumenta dell 1,5% all anno; il contesto di politica di bilancio avrà pochi margini di manovra a causa degli impegni sottoscritti a livello europeo. Sarà difficile conciliare obiettivi di contenimento della spesa pubblica con la crescita della domanda di salute; il finanziamento del SSN grava sulla competitività dell economia (IRAP, addizionali, circa il 50% del gettito IVA destinato alla sanità, ). Il peso di questi fattori rischia di aumentare in modo insostenibile nei prossimi anni; i debiti commerciali del comparto sanità ammontano a circa 45 mld : un sistema improprio di finanziare la sanità pubblica; la sanità grava sui bilanci delle Regioni per quote circa pari al 70-80% del totale (tali % sono in crescita anche al centro-nord). Scarsi margini di manovra per le politiche di sviluppo.

4 ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF E IRAP Addizionale IRPEF 2013 (eventualmente a scaglioni) Aliquota IRAP 2013 ordinaria con eventuali maggiorazioni Piemonte da 1,23% a 1,73% 3,90% Valle d'aosta 1,23% 3,90% Lombardia da 1,23% a 1,73% 3,90% PA Bolzano 1,23% 2,98% PA Trento 1,23% 3,24% Veneto 1,23% 3,90% Friuli Venezia Giulia da 0,70% a 1,23% 3,90% Liguria da 1,23% a 1,73% 3,90% Emilia Romagna da 1,43% a 1,73% 3,90% Toscana da 1,43% a 1,73% 3,90% Umbria da 1,23% a 1,43% 3,90% Marche da 1,23% a 1,73% 4,73% Lazio 1,73% 4,82% Abruzzo 1,73% 4,82% Molise 2,03% 4,97% Campania 2,03% 4,97% Puglia da 1,33% a 1,73% 4,82% Basilicata 1,23% 3,90% Calabria 2,03% 4,97% Sicilia 1,73% 4,82% Sardegna 1,23% 3,90% Le Regioni sottolineate in blu sono quelle in PdR o commissariate.

5 RIDUZIONI DI FINANZIAMENTO al SSN (mld ) Qualora non si applicassero i nuovi ticket introdotti dalla manovra del luglio 2011, pari a 2 miliardi l anno a partire dal 2014, non è al momento chiaro quale sarà la copertura.

6 Alcune considerazioni sulla SPESA SANITARIA PRIVATA La spesa privata è di circa 30 miliardi (2011) cui vanno aggiunti almeno 10 miliardi di sommerso e circa 8 miliardi spesi dalle famiglie per l assistenza ad anziani, cronici e non autosufficienti (2011); la spesa sanitaria privata è per circa l 87% cash. Solo il 13% è intermediato in modo organizzato (assicurazioni, fondi/casse, no profit, mutue, ); i premi assicurativi ramo malattia sono pari a 2,1 miliardi di (2010). Spesa sanitaria totale per fonte di finanziamento 2010 (valori %) Spesa pubblica Composizione spesa totale Spesa privata Totale Assicurazioni private Composizione spesa privata Out of the pocket Non profit, altro Netherlands 85,7 14,3 100,0 36,2 38,8 25,0 100,0 United Kingdom 83,2 16,8 100,0 18,8 53,0 28,2 100,0 Italy 79,6 20,4 100,0 5,2 87,3 7,5 100,0 France 77,0 23,0 100,0 59,6 31,7 8,7 100,0 Germany 76,8 23,2 100,0 40,1 56,7 3,2 100,0 Spain 74,2 25,8 100,0 21,4 76,2 2,4 100,0 EU-27 72,6 27,4 100,0 13,4 78,2 8,4 100,0 Greece 59,4 40,6 100,0 5,5 94,5-100,0 Fonte: OECD Health Data 2012; WHO Global Health Expenditure Database. Totale

7 INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E NUOVI MODELLI (1) Il processo d invecchiamento della nostra società è accompagnato da cambiamenti nei modelli di consumo. Anche in sanità, con riferimento ad alcune fasce della popolazione (i baby boomer), saremo in presenza di cittadini/utenti: più consapevoli, informati e alla ricerca del soddisfacimento dei bisogni cui spesso hanno dovuto rinunciare nella vita attiva; che dispongono di forte capacità di giudizio e valutazione sui prodotti e i servizi; che esprimono una domanda di trasparenza e chiarezza non sempre soddisfatta dall offerta pubblica e privata. Tali trasformazioni sociali mettono in crisi un modello di società.

8 INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E NUOVI MODELLI DI CONSUMO (2) Un esempio concreto: a parità di accesso a prestazioni sanitarie equivalenti, lo stesso pensionato a parità di potere d acquisto ha consumato nel 2013 il 13% delle risorse in più rispetto al 2000 e circa il 50% in più rispetto al (Fonte: FASI - Fondo di assistenza sanitaria integrativa)

9 LA FILIERA DELLA SALUTE (industria manifatturiera, commercio e servizi) Alcuni dati ( ) % PIL generato dal sistema sanità >11% Numero occupati 1,5 milioni (2,8 con l indotto) Valore aggiunto per occupato Volume acquisti b/s sanità 33 mld nel 2014 Focus settore manifatturiero all interno della filiera % Export su totale export manifatturiero 4,4 % Fatturato conseguito all estero Produttività Investimenti in R&D intramuros Focus settore servizi alla persona 50% del totale 2,4 volte maggiore della media dell industria manifatturiera 9,5% del fatturato Efficienza l ospedalità privata gestisce circa il 25% dei volumi di attività ospedaliera complessiva ed assorbe meno del 15% della spesa ospedaliera totale

10 SSN: fine dell universalismo? L universalismo del SSN non è messo in discussione sul piano normativo ma, concretamente, da una serie di fattori: liste di attesa sempre più lunghe che rendono meno esigibile il diritto alla salute; introduzione di prestazioni intramoenia concorrenza del pubblico (a pagamento) al pubblico (gratuito). Ciò provoca problemi di equità a danno delle fasce più deboli; profonde disparità territoriali nei livelli di servizio; aumento dei ticket i loro alti costi stanno ponendo il SSN progressivamente fuori mercato per alcune prestazioni. A livello privato, le aziende con maggiori disponibilità si autorealizzano sistemi di welfare interno: quindi, anche analizzando la spesa privata, aumentano i rischi di tenuta dell universalismo e di creazione di meccanismi distorsivi nel mercato del lavoro.

11 IL I PILASTRO SANITARIO: come migliorarlo Alcune proposte: rivedere sul piano istituzionale e finanziario il meccanismo dei piani di rientro; Promuovere la trasparenza del sistema a tutti i livelli; investire nell ICT e finalizzare le applicazioni telematiche per realizzare reti funzionali fra ospedali e territorio; migliorare il sistema di procurement sanitario valorizzando l innovazione; accelerare i processi di aziendalizzazione; risolvere la questione dei debiti commerciali e porre fine alla logica dei tagli lineari ai settori; valorizzare il ruolo economico ed occupazionale della filiera della salute.

12 IL II PILASTRO SANITARIO: obiettivi e caratteristiche Obiettivi rendere più efficiente la spesa privata già esistente; indirizzarla su obiettivi di politica sanitaria pubblica (es. odontoiatria, non autosufficienza, ); far emergere la spesa sommersa; generare maggiore efficienza negli erogatori sanitari. Caratteristiche sviluppo di fondi no profit con una rilevante massa di iscritti; obiettivi universalistici anche nel secondo pilastro: valorizzare le esperienze di fondi/casse derivanti dalla contrattazione collettiva, eventualmente aprendoli ai cittadini; controllo pubblico del sistema; contesto fiscale coerente per favorire l afflusso di risorse private verso i fondi sanitari; contesto ordinamentale non burocratico.

13 IL II PILASTRO SANITARIO: gli interventi fiscali Definire incentivi fiscali finalizzati a: rendere neutri gli oneri per le imprese (IRAP); estendere a tutti i cittadini le agevolazioni per i fondi sanitari. Con l emersione di quote crescenti di sommerso e la rimodulazione delle agevolazioni fiscali esistenti per le spese sanitarie, il supporto fiscale al secondo pilastro può essere realizzato a costo zero per lo Stato.

14 LE TAPPE SUCCESSIVE 1) avviare un dialogo Istituzioni-imprese nell ambito del Patto per la Salute, in particolare su temi legati alla filiera della salute, all efficienza, alla trasparenza, all innovazione, all ICT, ai rapporti economici, ; 2) garantire una collaborazione Istituzioni-imprese nell ambito dell azione di spending review per individuare obiettivi concreti di recupero dell efficienza mediante maggior trasparenza gestionale e soluzioni innovative di procurement; 3) istituire un tavolo riservato e ristretto per il secondo pilastro sanitario al fine di definire, a breve, linee guida per la strutturazione del secondo pilastro. La realizzazione del secondo pilastro sanitario passa necessariamente per un fine tuning finanziario, tecnico, operativo e normativo; 4) Il tema della governance istituzionale è uno dei fattori determinanti: conferma responsabilità chiave delle Regioni in materia sanitaria, rafforzare il coordinamento dello Stato e il suo ruolo di garante anche per correggere gli squilibri territoriali esistenti.

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