Seconda Università degli Studi di Napoli DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA VITA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Seconda Università degli Studi di Napoli DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA VITA"

Transcript

1 All. MT/R1 A1 CE Revisione definitiva

2 Progetto PROVIDUNE LIFE07/NAT/IT/ SIC Pineta della Foce del Garigliano ( IT ) Relazione Finale Azione A1): Studi geobotanici sullo stato degli habitat dunari nei siti di intervento Responsabile scientifico: Assunta Esposito, Dipartimento di Scienze della Vita, Seconda Università di Napoli Sandro Strumia, Dipartimento di Scienze Ambientali, Seconda Università di Napoli

3 Premessa Nella presente relazione finale viene riportato il lavoro svolto dalla SUN (Seconda Università degli Studi di Napoli) nell ambito del Progetto LIFE PROVIDUNE Conservazione e ripristino di Habitat dunali nei siti delle Province di Cagliari, Matera, Olbia, Caserta, riguardanti il territorio della provincia di Caserta area SIC Pineta della Foce del Garigliano NATURA 2000 Code: IT , con una superficie di 185 Ha. Nel periodo agosto 2009 agosto 2010 la SUN ha svolto attività inerenti le seguenti azioni di cui era responsabile: A1) - Studi geobotanici sullo stato degli habitat dunari nei siti di intervento (diviso in due sottosezioni: Rilevamento floristico - sociologico e Rilevamento taxon) Codesta unità operativa ha inoltre partecipato a riunioni ed incontri di lavoro contribuendo allo sviluppo anche delle seguenti azioni: A3 e A5. I responsabili scientifici di questa unità operativa hanno inoltre intrapreso colloqui e rapporti con il responsabile scientifico per gli aspetti botanici del CCB (Università di Cagliari) al fine di avere chiarimenti sulle metodologie richieste per la raccolta dati. A1) - Studi geobotanici sullo stato degli habitat dunari nei siti di intervento Obiettivo di tale azione è stata la realizzazione di studi per caratterizzare la componente floristicosociologica degli habitat nonché fenologico-demografica delle specie endemiche e/o di interesse fitogeografico che caratterizzano a livello locale tali habitat. Stato dell azione: l azione è completata sia per la fase di raccolta dati di natura floristico - vegetazionale che per la raccolta dati sul rilevamento taxon. Anche la fase di attività di laboratorio ed elaborazione dati è terminata. Modalità e tempistica dell azione svolta Il gruppo di lavoro impegnato in queste attività è composto da 4 esperti come riportato in Tab 1 che hanno effettuato un totale di 24 sopralluoghi (Tab. 2) a cui sono seguite attività di laboratorio (Tab. 3). Tab 1: gruppo di lavoro impegnato nell azione A1 per la Pineta della Foce del Garigliano (Provincia di Caserta). Nome e Cognome Qualifica Ruolo Assunta Esposito Ricercatore Responsabile scientifico Sandro Strumia Ricercatore Responsabile scientifico Antonio Croce Naturalista Rilievi floristico-vegetazionali Pietro Filippo De Luca Agronomo Rilievi taxon

4 Tab 2: elenco dei sopralluoghi in campo effettuati nell ambito dell azione A1 per il SIC IT Pineta della Foce del Garigliano (Provincia di Caserta). Sito Data Scopo del sopralluogo IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 21-ago-09 Sopralluogo preliminare per rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 25-ago-09 Sopralluogo preliminare per rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 27-ago-09 Sopralluogo preliminare per rilievi taxon IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 02-set-09 Rilievo taxon IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 03-set-09 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 10-set-09 Rilievi floristico-vegetazionali e rilievo taxon IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 11-set-09 Rilievi floristico-vegetazionali e rilievo taxon IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 19-set-09 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 23-set-09 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 25-set-09 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 29-set-09 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 30-set-09 Rilievo taxon IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 29-gen-10 Rilievo taxon-fenologia IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 15-feb-10 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 26-feb-10 Rilievo taxon-fenologia IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 27-mar-10 Rilievo taxon-fenologia IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 6-apr-10 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 30-apr-10 Rilievo taxon-fenologia IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 8-mag-10 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 25-mag-10 Rilievo taxon-fenologia IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 29-mag-10 Rilievi floristico-vegetazionali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 29-giu-10 Rilievo taxon-fenologia IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 23-lug-10 Rilievo taxon-fenologia IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 13-ago-10 Rilievo taxon-fenologia Tab 3: elenco delle attività di laboratorio svolte nell ambito dell azione A1 per il SIC IT Pineta della Foce del Garigliano (CE). Sito Data Attività di laboratorio IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 04-set-09 Identificazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 12-set-09 Essicazione campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 14-set-09 Identificazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 21-set-09 Essicazione campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 24-set-09 Essicazione campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 25-set-09 Identificazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 28-set-09 Identificazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 05-ott-09 Inserimento dati in database e elaborazioni IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 08-ott-09 Essicazione campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 15-ott-09 Identificazione dei campioni vegetali

5 IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 16-ott-09 Essicazione campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 27-ott-09 Inserimento dati in database e elaborazioni IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 16-feb-10 Identificazione ed essiccazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 7-apr-10 Identificazione ed essiccazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 8-apr-10 Identificazione ed essiccazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 9-apr-10 Essiccazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 10-mag-10 Identificazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 1-giu-10 Identificazione dei campioni vegetali IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 4-giu-10 Elaborazione dati taxon IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 3-giu-10 Inserimento dei dati in database IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 4-giu-10 Elaborazione dati IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 7 e 8 set-10 Elaborazione dati IT Pineta della Foce del Garigliano (CE) 20- luglio-10 Elaborazione dati taxon/fenologia Rilevamento Floristico-Sociologico In una prima fase sono stati esaminati i documenti scientifici e di altra natura disponibili al fine di programmare le indagini sul territorio: l analisi critica delle immagini aeree e delle informazioni riportate nel formulario del SIC hanno fornito le prime indicazioni sulla possibile localizzazione dei rilievi. Sopralluoghi preliminari in campo sono stati inoltre condotti per validare i risultati delle analisi critiche dei documenti pregressi e per individuare le aree da rilevare. Inoltre sono stati effettuati rilievi preliminari per verificare eventuali dubbi o difficoltà interpretative delle istruzioni relative al riempimento dei campi delle schede di rilevamento fornita dall Università di Cagliari. I rilievi floristico-vegetazionali sono stati effettuati in quelle fitocenosi che, sulla base dei rilievi preliminari, si configuravano come potenziali habitat, da confermare grazie proprio ai rilievi floristicovegetazionali. I rilievi sono stati fatti utilizzando il classico metodo fitosociologico e compilando le Schede di rilevamento floristico-sociologico predisposte dall Università di Cagliari. I rilievi sono stati distribuiti spazialmente in modo da comprendere nella maniera più esaustiva tutte le fitocenosi che rappresentasserro potenziali habitat; considerato il tipo di rilievo e le caratteristiche del sito, per il campionamento è stato utilizzato un disegno randomizzato a blocchi, dove ogni blocco era rappresentato da una comunità vegetale che per complessità strutturale e composizione floristica costituiva un unità di campionamento rilevabile. Altri rilievi sono stati condotti in habitat non ascrivibili a quelli dell All. I della Direttiva CEE 92/43, ma ritenuti interessanti in quanto comunque in contatto catenale in aree a ridosso della pineta con vegetazione dominata da terofite. Per permettere l interpolazione dei dati floristico-vegetazionali con quelli di altra natura, parte dei rilievi sono stati eseguiti, dove possibile, in corrispondenza dei rilievi per le schede rilevamento - taxon ; in particolare, alcuni rilievi sono stati effettuati per caratterizzare i popolamenti in cui risultava presente Daphne sericea Vahl, entità ritenuta interessante dal punto di vista conservazionistico in quanto citata nella Lista Rossa per la Campania anche se col valore (LR) (Conti et al., 1997). Tutti i rilievi sono stati georeferenziati utilizzando un GPS Garmin E-trex H.

6 Le piante non identificabili in campo sono state raccolte e determinate in laboratorio con l ausilio di uno stereomicroscopio Leica MZ 12,5 ed utilizzando le chiavi dicotomiche di Pignatti (1982) e Tutin et al ( ; 1993). Tutti i campioni raccolti sono stati essiccati e sono attualmente conservati presso l erbario della Seconda Università di Napoli (CASERTA). I dati raccolti sono stati informatizzati utilizzando lo stesso foglio di lavoro Excel utilizzato per il rilevamento in campo. Per effettuare tutte le elaborazioni successive, i dati floristici dei rilievi della vegetazione sono stati inseriti anche nel geodatabase relazionale sviluppato presso il Laboratorio di Botanica Sistematica ed Ambientale del Dipartimento di Scienze Ambientali della Seconda Università degli Studi di Napoli (Santangelo et al., 2008). In questa banca dati floristica risultano disponibili i dati tassonomici relativi a tutte le entità della flora campana secondo quanto proposto nella Check-list della Flora Vascolare Italiana (Conti et al., 2005; 2007) ed i relativi dati distributivi (Santangelo, 2005; Conti et al., 2007); sono inoltre riportate le informazioni relative al loro eventuale interesse conservazionistico, in accordo con Conti et al. (1997), e con le normativo sia a livello internazionale (inclusione negli allegati alla convenzione di Berna e/o alla direttiva CEE 92/43) che locale (legge regionale 40/94). Nel database sono infine disponibili le informazioni di tipo corologico ed ecologico (Pignatti, 1982), le fonti bibliografiche relative ai dati distributivi sulla flora della regione Campania pubblicate dal 1950 in poi (Scoppola e Magrini, 2005) e più antiche (Del Guacchio e Gargiulo, 2006). Il database così strutturato permette una veloce verifica dell interesse scientifico e protezionistico di elenchi floristici ed una veloce realizzazione di elaborazioni di vario tipo, tra cui anche matrici di dati multivariati. I dati informatizzati sono stati sottoposti ad analisi statistica utilizzando tecniche di analisi multivariata utilizzando il software SYN-TAX 2000 (Podani, 2001). Per la classificazione è stato utilizzato l indice di Jaccard su base qualitativa come indice di dissimilarità ed il legame medio (UPGMA) come criterio agglomerativo. Le informazioni su caratteristiche ambientali, struttura della comunità vegetale, forme biologiche, corotipi e le informazioni sull eventuale grado di protezione delle singole specie sono state utilizzate come strumento interpretativo dei diagrammi ottenuti. I dati raccolti sono stati analizzati per caratterizzare in termini sintassonomici le fitocenosi rilevate. I risultati sono stati infine confrontati con le descrizioni degli habitat riportati nell' "Interpretation Manual of European Union Habitats - EUR 27" del luglio 2007 e nelle schede del Manuale Italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE (disponibile sul sito ufficiale del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), per confermare da una parte la presenza degli habitat già segnalati ed eventualmente riconoscere e segnalare la presenza di nuovi habitat. Rilevamento taxon Questa attività ha come obiettivo lo studio fenologico/demografico di specie strutturali degli habitat selezionati e che rivestano particolare importanza come specie endemiche e/o di interesse fitogeografico a livello locale. Ciò allo scopo di poterne valutare lo stato di conservazione ed identificare con maggiore dettaglio quantitativo e qualitativo le cause di degrado degli habitat e pianificare con maggiore precisione le azioni di conservazione in situ necessarie. Le analisi fenologiche e demografiche sono finalizzate ad individuare i trend demografici delle singole popolazioni, in particolare i tassi di natalità, mortalità e recruitment oltre alla distribuzione spaziale del popolamento. Il corretto funzionamento di tutto il ciclo

7 biologico è fondamentale per garantire la riproduzione sessuale e, quindi, la conservazione della specie nel tempo. E' sufficiente, infatti, che una sola delle fasi (fioritura, impollinazione, fecondazione, disseminazione, germinazione) venga in qualche modo alterata per avere una ripercussione negativa sull'efficienza della riproduzione e quindi sulla possibilità di conservazione di una determinata specie. A tale riguardo i rilievi che possano fornire informazioni utili ed esaustive devono essere condotti su un intervallo temporale che copra almeno un intero ciclo vitale della specie oggetto di interesse. Tuttavia è indispensabile condurre indagini su più cicli consecutivi al fine di poter meglio valutare e discriminare se le eventuali cause di alterazione delle varie fasi del ciclo vitale di una specie siano da attribuire a fattori climatici e/o antropici Per queste ragioni e tenuto conto dei tempi limitati per condurre tali indagini si è fatto riferimento ai dati floristici parziali disponibili al momento di avvio della ricerca al fine di selezionare le specie più rappresentative e che rispondessero ai requisiti di interesse conservazionistico così come previsto dal progetto. Lo studio ha previsto, quindi, una prima fase di analisi delle informazioni raccolte da questo gruppo di lavoro in una ricerca avviata di recente (Croce et al. 2009).. Per quanto riguarda le specie caratteristiche degli habitat lo studio è stato condotto su: Juniperus oxycedrus L. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. e Crucianella maritma L. Per quanto riguarda le specie di interesse fitogeografico l analisi è stata condotta su Daphne sericea Vahl, specie arbustiva ritenuta interessante dal punto di vista conservazionistico in quanto citata nella Lista Rossa per la Campania anche se col valore (LR) (Conti et al., 1997). Per il rilevamento della Daphne sericea l analsi del taxon e dello stato fenologico è stata condotta, ogni mese, su tutti gli individui presenti nel SIC e la cui posizione è stata georeferenziata utilizzando un GPS Garmin ique 3600 consentendo, in questo modo, di individuare con precisioni ogni individuo nei successivi campionamenti e di condurre un analisi della distribuzione spaziale del popolamento e dei fattori ambientali stazionali al fine di individuare eventuali fattori critici. Parallelamente ai rilievi in campo è stata condotta una ricerca bibliografica finalizzata alla individuazione di eventuali dati di letteratura relativi alla distribuzione, biologia ed ecologia di Daphne sericea. Per quanto riguarda Crucianella maritima L. si è proceduto ad individuare e georeferenziare le poche stazioni presenti nel SIC e costitite da singoli indiviui o gruppi di poche unità utilizzando un GPS Garmin ique 3600 per consentire anche in questo caso un analisi spaziale del popolamento estremamente rarefatto e discontinuo. Le osservazioni fenologiche sono state condotte su un campione di 10 individui selezionati a random nell ambito delle piccole stazioni rilevate lungo tutta l area del SIC. Per quanto riguarda Juniperus oxycedrus L. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. sono stati effettuati rilievi del taxon e della fenologia all interno di tre aree di rilievo permanenti di 50 m x 50m selezionate nell ambito dell habitat occupato dal ginepreto come di seguito indicato: 1) nella parte più a nord prossima alla foce del Garigliano; 2) nella zona centrale in prossimità del villaggio internazionale; 3) nella parte più a sud in prossimità del villaggio svedese. Risultati Grazie all attività di rilevamento in campo sono stati effettuati 83 rilievi floristico-sociologici la cui distribuzione spaziale è riportata in Fig. 1. (le schede dei rilievi effettuati sono riportate negli allegati ALL:I/R 4 A1 CE ed ALL. P/R 2 A1 CE). L informatizzazione dei dati dei rilievi ha generato una matrice di 83 rilievi x 187 specie. A queste 187 specie sono state aggiunte altre 68 entità ritrovate nel sito

8 al di fuori degli habitat indagati o nell ambito delle ricerche svolte in precedenza da questo gruppo di lavoro. Elenco floristico In allegato (ALL. P/R 3 A1 CE) è riportato l elenco floristico completo risultante dalle indagini floristiche. In totale sono state rilevate 255 entità. Una verifica dell entità ritrovate permette di affermare che nessuna delle entità rilevate è compresa nell Allegato II della Direttiva CEE 92/43. Nelle tabelle 4 e 5 sono riportati rispettivamente gli spettri biologico e corologico. Tab 4: Spettro biologico percentuale calcolate per il totale di 255 specie rinvenute nel corso della presente ricerca. Forma n. % biologica P Ch H G T Tab. 5: Spettro corologico percentuale calcolato per il totale di 255 specie rinvenute nel corso della presente ricerca. Corotipo n. % Endemiche Steno-Mediterranee Euri_Mediterranee Mediterranee - Montane Eurasiatiche Atlantiche Boreali Ampia Distribuzione Lo spettro biologico evidenzia il carattere di forte mediterraneità del sito con una elevata percentuale di Terofite (42.3%); ben rappresentata anche la componente di Emicriptofite (22.0%) il cui significato potrebbe essere legato più all uso del territorio piuttosto che a motivi legati al clima. L analisi dello spettro corologico fornisce una conferma a questa prima interpretazione dei dati: la componente Mediterrannea s.l. (Steno- ed Euri-Medit.) supera il 50% del totale delle entità rinvenute, confermando la coerenza della componente floristica con le caratteristiche climatiche dell area. Nello stesso tempo però è opportuno sottolineare che la terza tipologia di corotipo in ordine di frequenza percentuale è rappresentato dalle specie ad Ampia Distribuzione (22.7%) evidenziando la profonda antropizzazione dell area. Infatti tra queste si registrano molte entità tipiche di aree ruderali o infestanti delle colture come Chenopodium album L. subsp. album, Portulaca oleracea L. s.l., Fumaria officinalis L. subsp. officinalis, Aphanes arvensis L., Tribulus terrestris L., Euphorbia helioscopia L. subsp. helioscopia, Daucus carota L. subsp. carota, Convolvulus arvensis; numerose anche le specie esotiche coltivate come Eucalyptus camaldulensis Dehnh. o Acacia retinoides Schltdl., quest ultima anche con caratteristiche di invasività e

9 spontaneizzazione evidente. Particolare rilevanza assume la presenza di Carpobrotus acinaciformis (L.) L. Bolus, riconosciuta come estremamente pericolosa per la conservazione ed il mantenimento delle comunità vegetali delle spiagge sabbiose, in quanto capace di formare densi tappeti molto resistenti, a scapito delle specie autoctone. Nell area d indagine sono state rilevate anche 7 entità endemiche; si tratta di: Dianthus balbisii Ser. subsp. liburnicus (Bartl.) Pignatti Dianthus carthusianorum L. subsp. tenorei (Lacaita) Pignatti Biscutella maritima Ten. Senecio gibbosus (Guss.) DC. subsp. bicolor (Willd.) Peruzzi, N.G. Passal. & Soldano Phleum hirsutum Honck. subsp. ambiguum (Ten.) Tzvelev Ophrys exaltata Ten. subsp. tyrrhena (Gölz & H.R. Reinhard) Del Prete Ophrys crabronifera Mauri Due entità presenti nell elenco risultano inoltre inserite nella lista rossa regionale con i seguenti valori di vulnerabilità: Daphne sericea Vahl (LR) Dianthus balbisii Ser. subsp. liburnicus (Bartl.) Pignatti (LR) Relativamente al valore protezionistico bisogna inoltre sottolineare che oltre alle due entità citate, nell area indagata sono state ritrovate altre 14 entità appartenenti alla famiglia delle Orchidacee e come tali incluse nell Allegato della L.R. 40/94 e sottoposte a vincolo di tutela; altre specie rinvenute nel corso della ricerca che compaiono nello stesso allegato sono Typha latifolia L. e Laurus nobilis L., anche se per quest ultima specie andrebbe verificato il reale significato della sua presenza. Rilievi fitosociologici La matrice di 83 rilievi per 187 specie è stata sottoposta ad una prima classificazione gerarchica dei rilievi che ha mostrato una prima chiara distinzione tra tipologie di vegetazione differenti. I risultati della classificazione dei rilievi e delle specie hanno fornito un primo quadro sintassonomico dell area. Per confermare da una parte la presenza degli habitat già segnalati ed eventualmente riconoscere e segnalare la presenza di nuovi habitat, i risultati di questa fase di analisi sono stati rivisti criticamente e confrontati con le descrizioni degli habitat riportati nell' "Interpretation Manual of European Union Habitats - EUR 27" del luglio 2007 e nelle schede riportate nel Manuale Italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE (da ora in poi indicato con Manuale Italiano) recentemente redatto dalla Società Botanica Italiana e disponibile in rete sul sito ufficiale del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

10 Fig. 1: Localizzazione degli 83 rilievi fitosociologici condotti all interno dell area indagata. Come premessa all esposizione puntuale dei risultati è necessario sottolineare che l attribuzione delle fitocenosi rilevate a sintaxa o ad habitat è stata chiara nel caso di fitocenosi a dominanza di macro e nano fanerofite (alberi ed arbusti). Al contrario nel caso di comunità dominate da specie erbacee e camefitiche, a causa della loro evidente alterazione, sono emerse numerose difficoltà sia in fase di rilevamento in campo ai fini del riconoscimento del popolamento elementare in cui effettuare il rilievo, che nella fase di elaborazione dei dati ed attribuzione all habitat. Malgrado queste difficoltà di base, l analisi dei dati ha permesso di ascrivere alcune delle comunità vegetali rilevate ad alcuni degli habitat segnalati nel formulario del SIC; per ognuno di essi inoltre le indagini hanno fornito utili indicazioni relative allo stato di salute degli stessi habitat sia in termini di coerenza della composizione floristica che in termini di struttura orizzontale e verticale delle fitocenosi indagate. Di seguito quindi vengono riportati gli habitat indagati ed i risultati delle indagini effettuate.

11 1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine Questa vegetazione nitrofila ed alotollerante, dominata da specie annuali, è solitamente in contatto con la fascia afitoica, ed occupa la zona di spiaggia con un substrato ricco di cloruro di sodio e di materiale organico portato dal moto ondoso che lentamente si decompone. Nell area oggetto di studio è stato possibile riconoscere nella fascia di pertinenza la presenza di questo habitat solamente in maniera frammentaria e con coperture estremamente basse. Bisogna inoltre sottolineare che oltre alle specie caratteristiche, sono stati rilevati anche altri elementi ingressivi dell habitat 2110 Dune embrionali mobili come Sporobolus virginicus L. e Elymus farctus (Viv.) Runemark ex Melderis a testimonianza del grado di mosaicizzazione delle comunità vegetali psammofile. Sulla base dei dati raccolti e di quelli in possesso in precedenza da questo gruppo di lavoro, dal punto di vista sintassonomico questa vegetazione è inquadrabile nell associazione del Salsolo kali Cakiletum maritimae, ampiamente diffusa nelle spiagge sabbiose dell Italia e dei paesi che affacciano sul Mediterraneo ed appartenente alla classe Cakiletea maritimae Dune embrionali mobili Questo habitat risulta in contatto catenale con l habitat Vegetazione annua delle linee di deposito marine - ed occupa le sabbie più interne, meno interessate dai fenomeni ondosi ed in cui l effetto del rimaneggiamento delle sabbie è da imputare quasi esclusivamente al vento. Nell area oggetto di studio l habitat è stato rilevato in più punti ed è rappresentato soprattutto dalle due graminacee rizomatose che meglio identificano questo habitat e più delle altre contribuiscono alla stabilizzazione delle sabbie ed alla realizzazione dei primi stadi delle dune (Sporobolus virginicus L. e Elymus farctus (Viv.) Runemark ex Melderis); inoltre sono state rilevate altre entità indicate dal Manuale Italiano come di riferimento per questo habitat quali Anthemis maritima L., Cyperus capitatus Vand., Echinophora spinosa L., ed anche specie caratteristiche di unità sintassonomiche superiori coerenti con quest habitat come Euphorbia paralias L. Bisogna inoltre sottolineare che in situazioni ottimali questo habitat favorisce l ingresso e la formazione dell habitat 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche) che però non è stato rilevato nell area. L habitat, anche se presente, risulta essere alterato sia in termini floristici che di pattern orizzontale. Infatti in molti rilievi si osservano anche altre entità ingressive dell habitat Vegetazione annua delle linee di deposito marine, a testimonianza della compenetrazione esistente tra i due habitat che dovrebbero essere solamente in contatto catenale; inoltre tra le entità è stata rilevata anche la presenza di Tribulus terrestris L., specie Cosmopolita che testimonia la presenza di attività antropiche. L analisi della componente floristica trova riscontro anche nell analisi del pattern orizzontale, che appare frammentato e con un evidente mosaicizzazione delle comunità. Lo stato di conservazione dell habitat non può quindi definirsi soddisfacente; difatti anche se singole specie caratteristiche dell habitat sono presenti (a testimonianza della potenzialità dell area) le comunità vegetali risentono dell impatto antropico presumibilmente dovuto allo sfruttamento turistico dell area a scopo balneare. Dal punto di vista sintassonomico le comunità indagate possono essere inquadrabili nell associazione del Echinophoro spinosae Elymetum farcti, associazione tipica delle dune embrionali ed ancora mobili appartenente alla classe Euphorbioparaliae Ammophiletea australis. Alcuni dei rilievi in cui Sporobolus virginicus L. presenta coperture maggiori potrebbero essere

12 riferibili all associazione Sporoboletum arenarii, più pioniera rispetto alla precedente, tuttavia la sua separazione rispetto alle altre comunità sembrano riconducibili più a motivi antropici (calpestio) che naturali. Ai fini dell attribuzione dell habitat comunque non si osservano variazioni in quanto entrambe le associazioni sono riportate nel Manuale Italiano come di riferimento per quest habitat Dune fisse del litorale (Crucianellion) Vegetazione camefitica bassa ed aperta che si sviluppa sul versante interno delle dune mobili, alle spalle dell Ammofileto, con sabbie più stabili e compatte. Questo habitat si trova in contatto verso mare con le comunità ad Ammophila arenaria dell'habitat 2120 e, laddove queste risultino particolarmente frammentarie, con le comunità a Elymus farctus dell'habitat Verso l interno il contatto è con comunità di specie annuali dei Malcolmietalia (habitat 2230 ) e con le macchie a Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa o J. turbinata dell'habitat 2250*. I dati raccolti nell area di studio e quelli presenti in letteratura mostrano quanto sia difficile individuare buone specie caratteristiche del crucianelleto in quanto Crucianella maritima tende a costituire nuclei puri nei quali possono essere presenti specie tipiche della duna mobile o degli stadi dinamicamente collegati alla macchia. Inoltre nell area oggetto di studio questo habitat si presenta profondamente alterato e rarefatto a causa della estrema destrutturazione della duna ed errato utilizzo del litorale con individui di Crucianella marittima L., accompagnati anche da altre specie tipiche del Crucianellion come Pancratium maritimum L., distribuiti a gruppi o isolati ma in numero ridotto (su tutta l area sono stati censiti meno di 100 individui) e costituiti esclusivamente da esemplari vetusti ma con chioma ridotta. La presenza di plantule è stata rilevata in un unico sito a contatto con la pineta e caratterizzato da presenza di uno starto di briofite confermando il ruolo di queste ultime nella dinamica evolutiva di tale habitat (Esposito & Filesi, 2007). L associazione riconosciuta è il Crucianelletum Br.-Bl. 1933, con forti affinità per il Pycnocomo rutifolii- Crucianelletum. Sulla base di questi risultati si conferma la presenza dell habitat nel sito; tuttavia esso evidenzia forti alterazioni strutturali e floristiche. In tutta l area manifesta una forte regressione, probabilmente a causa dell erosione costiera che diminuisce la possibilità di evoluzione dunale riducendo la presenza di siti idonei ad ospitare questo tipo di comunità vegtali; tuttavia la riduzione dei fattori che possono avere un influenza negativa potrebbero invertire questa tendenza Dune con prati dei Malcolmietalia Questo habitat, rappresentato da una vegetazione dominata da terofite a prevalente fenologia tardoinvernale primaverile dei substrati sabbiosi e che solitamente occupa le chiarie tra le comunità dell ammofileto e del ginepreto, risulta spesso di difficile individuazione proprio in virtù della fenologia delle specie che lo compongono. Nell area oggetto di studio sono stati ritrovati piccolissimi lembi ai margini degli individui arbustivi ed in aree soggette a calpestio. Risente dell evoluzione del sistema dunale in rapporto all azione dei venti e al passaggio degli animali e delle persone. I pratelli terofitici ed effimeri dell habitat 2230 appartengono, come precisato dalla definizione stessa, all ordine dei Malcolmietalia Rivas Goday, L habitat non era riportato nel formulario del SIC. 2250* Dune costiere con Juniperus spp. Nell area di indagine l habitat è caratterizzato dalla presenza di Juniperus oxycedrus L. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. Quest habitat si trova a contatto sia con le comunità psammofile erbacee

13 precedentemente descritte (1210 e 2110) che con le comunità arbustive ( Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia) ed arboree (2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster e 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia) che occupano le aree più interne. In queste comunità si registra spesso la presenza di elementi ingressivi dell altro habitat Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia al punto che talvolta risulta difficile l attribuzione con sicurezza ad uno dei due habitat; per questo motivo alcuni dei rilievi che in origine si consideravano come relativi all habitat 2260, ma che vedono elevate coperture di Juniperus oxycedrus L. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr in realtà devono essere ricondotte a questa tipologia di habitat. Ciò evidenzia come l habitat pur essendo ben rappresentato da macchie a dominanza di Ginepro coccolone, risulti occupare una superficie minore rispetto a quella potenzialmente disponibile. Il suo valore conservazionistico è sicuramente elevato in quanto ad esso si correla la presenza anche di un altra specie di elevato valore naturalistico come Daphne sericea Vahl, specie citata nella lista rossa regionale. In alcuni rilievi si registrano anche Phillyrea angustifolia L. e Erica multiflora L. specie arbustive tipiche di comunità di sostituzione (Phillyreo angustifoliae Ericetum multiflorae che potrebbero rappresentare aspetti degradati della macchia a ginepro. Nel complesso l habitat appare compromesso dalle frequenti interruzione della copertura delle chiome che favorisce l ingresso anche di altre specie erbacee caratteristiche delle comunità psammofile precedentemente descritte che quindi si rinvengono in aree non di loro pertinenza. Dal punto di vista sintassonomico le comunità indagate possono rappresentare aspetti impoveriti e degradati dell associazione Asparago acutifolii Juniperetum macrocarpae, associazione tipica delle comunità dominate dal Ginepro coccolone su sabbie che appartiene all alleanza Juniperion macrocarpae (classe Quercetea ilicis ed ordine Pistacio lentisci Rhamnetalia alaterni) in cui sono comprese anche le comunità con Juniperus phoenicea L. subsp. phoenicea, non rilevato nell area Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia L habitat è ben rappresentato in tutta l area e si trova spesso in contatto strettissimo se non frammisto con l habitat 2250* - Dune costiere con Juniperus spp - da cui talvolta è difficilmente distinguibile a causa dell elevato livello di compenetrazione dei due habitat; per questo motivo spesso le comunità appaiono più rappresentare aspetti degradati dell habitat 2250*, indicando come l area possegga una potenzialità per quest ultimo habitat. Si tratta di comunità tipicamente di macchia mediterranea dominate da Phillyrea angustifolia L. e Pistacia lentiscus L. accompagnate talvolta anche da Cistus creticus L. subsp. eriocephalus (Viv.). Le comunità presentano coperture elevate, ma è da sottolineare che, come nel caso dell habitat 2250*, si osservano numerose specie, in prevalenza erbacee, ingressive di comunità psammofile pioniere. Dal punto di vista sintassonomico le comunità indagate possono essere considerate rappresentative dell ordine Pistacio lentisci Rhamnetalia alaterni classe Quercetea ilicis. La presenza diffusa di Juniperus oxycedrus L. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr suggerisce però come alcuni dei rilievi inclusi in questo habitat siano da interpretarsi come aspetti impoveriti e di degradazione dell associazione Asparago acutifolii Juniperetum macrocarpae (appartenente allo stesso ordine e classe) tipica dell habitat 2250*.

14 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster Questo habitat è quello più diffuso in tutta l area con una copertura percentuale molto elevata. Si tratta di una formazione forestale derivante chiaramente da un rimboschimento, interessato in alcune sue porzioni da precedenti fenomeni di incendio. Malgrado la copertura delle chiome dei pini sia molto densa, nel sottobosco si rinvengono numerose specie arbustive e lianose autoctone come Asparagus acutifolius L., Pistacia lentiscus L., Phillyrea angustifolia L. Smilax aspera L., Ruscus aculeatus L. che ne aumentano il valore naturalistico che altrimenti risulterebbe molto basso considerata l origine antropica. A testimonianza di ciò bisogna ricordare la presenza saltuaria di Eucalyptus camaldulensis Dehnh. utilizzata anch essa nel rimboschimento. Interessante la presenza di Quercus ilex L., presente anche con coperture rilevanti, che indica come l area sia potenzialmente di pertinenza di una lecceta e quindi dinamicamente legata ad un altro tipo di habitat e cioè il Sulla base di queste considerazioni, le osservazioni di carattere gestionale assumono un significato che non rientra nella mera conservazione di questo habitat, ma piuttosto nella necessità di assumere decisioni delle forme di gestione più appropriate. Esistono infatti evidenze della potenziale evoluzione della pineta verso forme di vegetazione autoctona dominata da specie sclerofille ascrivibili agli altri tipi di habitat. Bisogna inoltre sottolineare come in alcuni tratti la fascia più prossima al mare mostri evidenti segni di deperimento in seguito all esposizione degli apparati radicali a seguito di fenomeni di erosione locale. Considerate l origine antropica dell habitat non si propone nessun inquadramento sintassonomico, rimandando alla descrizione generica riportata nel Manuale Italiano Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia Nell area sono stati rilevati diversi nuclei in cui il leccio appare dominante oppure co-dominante con i pini. La presenza però di altre specie come Hedera helix L. subsp. helix, Rubia peregrina L., Ruscus aculeatus L., evidenziano come questi nuclei possano rappresentare aspetti degradati di leccete più mature e strutturate. Bisogna però sottolineare la presenza anche di Eucalyptus camaldulensis Dehnh. che talvolta presenta valori di copertura simili a quelli del leccio, riducendo il valore naturalistico di queste formazioni. L habitat è in contatto con il 2270* con cui appare spesso compenetrato (per le osservazioni si rimanda a quanto detto in precedenza) e con gli habitat 2250* e Questo habitat attualmente occupa un area ridotta rispetto alla sua potenzialità, ma presumibilmente i processi dinamici porterebbero ad una sua estensione verso altre aree attualmente occupate dalla pineta. Da un punto di vista gestionale particolare attenzione dovrebbe essere dedicata al mantenimento ed all incremento della copertura di quest habitat anche nelle aree più prossime alla strada che attualmente ospitano fitocenosi non inquadrabili in nessuno degli habitat elencati nella Direttiva CEE 92/43. Dal punto di vista sintassonomico, anche se le comunità a dominanza di leccio appaiono ancora non perfettamente strutturate, il corteggio floristico ed il contesto bioclimatico ed ambientale permette l attribuzione all associazione Cyclamino repandi Quercetum ilicis (alleanza Fraxino orni Quercion ilicis, classe Quercetea ilicis), associazione che descrive le leccete termofile del piano termomediterraneo.

15 Rilevamento taxon Daphne sericea Vahl (Fig. 2), appartente alla famiglia delle Thymeleaceae, è specie rara in quanto presente in poche località della regione mediterranea orientale ed in Italia a Marittimo, nel Gargano, in Abruzzo presso Popoli e Sulmona, sulle Ponziane ed in alcune zone della macchia tirrenica, dalla maremma toscana al napoletano (Pignatti, 1982). Le popolazioni residuali della Campania sono attualmente segnalate solo nel SIC Pineta di Foce Garigliano e all'interno della Riserva Naturale di Castelvolturno (CE) ( Croce et al. 2009; Esposito et al. 2009). Studi recenti sulla biologia fiorale ed ecologia di popolazioni campane e toscane (Aronne, e Wilcock 1996; Martinez-Pallè, E. 1998; Barbi, 2008). hanno evidenziato che il ciclo riproduttivo di D. sericea comincia all'inizio del mese di marzo, con lo sviluppo delle gemme fiorali, e si conclude nel mese di giugno, con la maturazione dei frutti. I fiori, raggruppati in fascetti apicali, sono monoclini con caratteristica colorazione rosa brillante e molto profumati per essere fortemente attrattivi per molti tipi di insetti sia diurni che notturni (Aronne, e Wilcock 1996). Il frutto si sviluppa velocemente fino ad avere, a maturazione avvenuta, una colorazione arancione intenso ed essere disperso sia da uccelli che formiche (Barbi, 2008). Questi studi hanno evidenziato nel ciclo riproduttivo di D. sericea fasi critiche rappresentate dalla scarsa produzione di frutti maturi, dalla germinazione dei semi e dal successivo attecchimento delle plantule. A B Fig. 2: Daphne sericea Vahl (A) e particolare dell infiorescenza (B). Nel corso dello studio da noi condotto, l analsi di rilevamento in campo ha portato all individuazione, su tutta l area occupata dall habitat 2250* Dune costiere con Juniperus spp., di 45 individui adulti la cui distribuzione spaziale è riportata nell allegato P/R 6 A1 CE. Tale elaborazione mostra in modo evidente una chiara distribuzione a macchia (patchiness) a tratti puntiforme alternati a piccoli nuclei di una decina di individui o a settori con completa assenza di individui. Questa distribuzione spaziale fortemente discontinua è certamente attribuibile, in primo luogo,

16 a cause antropiche legate principalmente, in alcuni settori, al forte rimaneggiamento, ai fini dell insediamento di lidi balneari, dell habitat idoneo a garantire la presenza di tale specie Viceversa l estrema rarefazione del popolamento potrebbe essere attribuita alle mutate condizioni ecologiche idonee alla svolgimento dell intero ciclo vitale della specie. I dati di letteratura citati in precedenza hanno evidenziato una criticità nella fase di germinazione e attecchimento delle plantule da associare con molta probabilità ad un progressivo inaridimento delle condizioni ambientali. Del resto già Tenore nel 1830 rese evidente il fatto di ritrovare questa specie sempre associata alla presenza di acqua ed in particolare presso le sponde dei ruscelli e nelle zone paludose. Considerata la vasta opera di bonifica dei litorali paludosi avvenuta attorno agli anni '50, si può ipotizzare che la distribuzione di questa specie, già limitata all'inizio del XX secolo, si sia ulteriormente e fortemente ridotta a causa delle opere di drenaggio dei suoli e, negli ultimi decenni, amplificata a causa degli insediamenti turistici lungo la fascia litoranea. La delicatezza di questi ambienti fa sì che una loro frammentazione anche parziale e localizzata, porti al progressivo degrado dell'intero ecosistemi. In particolare tagli nel cordone l'apertura di passaggi verso la spiaggia, fanno sì che i venti salmastri e le grandi masse di sabbie sciolte, non più frenati dalle strutture sabbiose consolidate della prima duna, si spostino nell'entroterra minando l'integrità della vegetazione retrostante e nel caso specifico dell habitat in cui è presente Daphne sericea. Il delicato equilibrio è inoltre confermato, anche nel nostro caso, dall aver rilevato su tutta l area indagata la completa assenza di individui giovani ed in un solo caso la presenza di una plantula. Per quanto riguarda la fenologia sono stati raccolti dati da ottobre 2009 ad agosto 2010 che hanno permesso di analzzare gli andamenti mensili sulle caratteristiche della biologia come riportato nei grafici seguenti:

17 I dati evidenziano che la fase più critica del ciclo vitale è rappresentata dalla fruttificazione. E molto probabile, cosi come già evidenziato dagli studi condotti da Scippa 2008, che la particolare distribuzione del popolamento possa indurre gli impollinatori a visitare piante della stessa popolazione diminuendo così il flusso genico inter-popolazione e la variabilità genetica intra-popolazione. Ciò unitamente alle ridotte dimensioni della popolazione costituisce una minaccia evidente della possibilità di sopravvivenza di tale specie. In tale ottica azioni mirate alla salvaguardia e conservazione di tale entità si configurano come obiettivi prioritari da porre in essere in tale progetto. Tra esse le misure di intervento ipotizzabili prevedono: il prosieguo delle attività di rilevamento della fenologia della specie ed in particolare del germoplasma; l allestimento di un vivaio per la coltivazione ex situ e la produzione di piantine da utilizzare in una fase di arricchimento del popolamento soprattutto nelle aree più povere; l utilizzo del materiale coltivato anche a scopo ornamentale dato l idoneo portamento della specie.

18 Per quanto riguarda Crucianella marittima la georeferenziazione dei rilievi (All. P/R 7 A1 CE) evidenzia una distribuzione continua su tutta l area sebbene le stazioni risultino fortemente compromese e costituite da individui presenti a piccoli gruppi o in aluni casi isolati. Per quanto riguarda la fenologia sono stati raccolti dati da gennaio 2010 ad agosto 2010 che hanno permesso di analizzare gli andamenti mensili sulle caratteristiche della biologia fiorale come di seguito riportato: I dati evidenziano una discreta presenza di fioritura caratterizzata però da una scarsa produzione di fiori e successivamente di frutti maturi. Va sottolineato tuttavia che tali dati non sono esaustivi poiché relativi ad un solo ciclo annuale e quindi espressione delle caratteristiche climatiche osservate nell anno ri rilevamento. Per quanto riguarda Juniperus oxycedrus L. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr. Il rilevamento del taxon condotto da ottobre 2009 ad agosto 2010 ha evidenziato che nelle aree di rilievo permanente la presenza di giovani plantule si rileva in numero piuttosto limitato nel periodo invernale primaverile ma con una successiva mortalità nel periodo estivo. Per quanto riguarda la fenologia sono stati raccolti dati da ottobre 2009 ad agosto 2010 che hanno permesso di analizzare gli andamenti mensili come di seguito riportato.

19 I dati fenologici non evidenziano criticità nella produzione di fiori e successivamente di frutti maturi. Anche in questo caso va sottolineato tuttavia che tali dati non sono esaustivi poiché relativi ad un solo ciclo annuale e quindi espressione delle caratteristiche climatiche osservate nell anno ri rilevamento. Conclusioni Le analisi hanno permesso di caratterizzare le fitocenosi indagate e di evidenziarne lo stato di salute; inoltre alcuni sono emersi alcuni aspetti estremamente interessanti ai fini gestionali: La componente floristica appare alterata da un elevato numero di specie ad Ampia distribuzione (22,7 % del totale) che testimoniano il forte grado di antropizzazione dell area. Tra queste specie numerose sono quelle ruderali ed infestanti che contribuiscono ad abbassare la naturalità dell area; ai fini gestionali preme sottolineare la presenza di alcune avventizie come Carpobrotus acinaciformis (L.) L. Bolus, le cui proprietà invasive possono contribuire ad alterare profondamente le comunità psammofile autoctone, mettendo in pericolo la sopravvivenza degli habitat a dominanza di specie erbacee. La presenza e la distribuzione spaziale di questa specie andrebbe monitorata nel tempo per verificarne la diffusione nell area. Questa come altre specie coltivate dovrebbero lentamente essere eliminate per aumentare la naturalità dell area. Nell area sono state rinvenute 7 entità endemiche o subendemiche a testimoniare il significato dell area in termini di conservazione della biodiversità; due entità (Daphne sericea Vahl e Dianthus balbisii Ser. subsp. liburnicus (Bartl.) Pignatti risultano inoltre inserite nella lista rossa regionale, entrambe con valore di vulnerabilità (LR). la vegetazione psammofila più prossima al mare (ascrivibile agli habitat: Dune mobili embrionali; Vegetazione annua delle linee di deposito marine) ma anche quella che dovrebbe occupare le aree prossime alle dune più stabilizzate (2210 Dune fisse del litorale (Crucianellion; 2230 Dune con prati dei Malcolmietalia), è ridotta a piccoli lembi ed appare fortemente alterata sia in termini di composizione floristica che strutturale, al punto che in alcuni casi se ne riconosce più la potenzialità che la reale presenza.

20 La ricerca ha comunque permesso di riconoscere un habitat (2230 Dune con prati dei Malcolmietalia), non precedentemente segnalato nel formulario del SIC. L habitat 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster possiede la copertura percentuale più elevata. Malgrado si tratti chiaramente di un rimboschimento, la sua stessa estensione impone alcune considerazioni di carattere gestionale. Anche se sulla base di quanto indicato nel Manuale Italiano, la gestione di questo habitat è piuttosto controversa, si ritiene che nel caso in questione andrebbe cercato un giusto equilibrio tra la conservazione di questo habitat e la sua evoluzione verso altri tipi di habitat. In quest ottica sarebbe necessario redigere un piano di gestione forestale che da un lato garantisca la sopravvivenza del soprassuolo forestale, ma dall altro programmi la riduzione della densità degli individui attraverso tagli controllati che favoriscano il recupero della vegetazione autoctona del sottobosco. Altro elemento da considerare è l attuale assenza di qualsiasi forma programmata di manutenzione del bosco che ha determinato l accumulo di notevoli quantità di lettiera e di necromassa di varia dimensione e spessore. Questo materiale morto rappresenta un potenziale combustibile, che aumenta il rischio di incendi incontrollabili e particolarmente distruttivi; la rimozione, anche attraverso l uso di tecniche di fuoco prescritto, della necromassa dovrebbe rappresentare una pratica gestionale utilizzata con regolarità ai fini della salvaguardia dell intero habitat e di quelli limitrofi. Le comunità presentano una forte mosaicizzazione al punto che spesso elementi floristici tipici di un associazione vegetale - habitat si rinvengono,col significato di specie ingressive, all interno dei rilievi effettuati. Questa frammentazione del pattern orizzontale determina spesso la difficile attribuzione di una comunità ad un habitat in quanto oltre ad essere presenti le specie caratteristiche, se ne rinvengono altre che talvolta testimoniano una diversa facies evolutiva dell habitat (sia in termini degradativi che aggradativi), oppure la possibile presenza di un altro habitat in contatto catenale. I motivi delle alterazioni osservate possono essere ricondotti, fondamentalmente, a processi di erosione e calpestio diffusi in tutta l area; queste azioni contribuiscono a realizzare un effetto isola, dove la normale seriazione della vegetazione anzicchè seguire la direzione perpendicolare alla linea di costa (condizione naturale in assenza di disturbi), si presenta più con una disposizione radiale rispetto a queste isole più o meno grandi di vegetazione in cui le porzioni centrali sono occupate da vegetazione a dominanza di specie legnose ed ai bordi si incontrano fitocenosi sempre meno strutturate ed ospitanti elementi floristici tipici delle fitocenosi pioniere delle sabbie. In tutta l area risulta evidente l impatto antropico dovuto presumibilmente alle attività gestionali connesse con il turismo di tipo balneare. Queste attività comprendono sia quelle che insistono sull area nel momento dell uso a fini balneari (calpestio da parte dei turisti con evidente conferma o allargamento delle aree di discontinuità tra comunità vegetali, occupazione con strutture più o meno fisse delle aree di pertinenza della vegetazione delle dune), ma anche e soprattutto quelle di tipo preparatorio. Queste ultime infatti spesso determinano effetti non osservabili immediatamente, ma a lunga scadenza e proprio per questo talvolta difficilmente recuperabili; a titolo di semplice esempio si vuole ricordare la pratica diffusa della pulitura delle spiagge (in particolare della fascia più prossima al mare in quanto di maggiore interesse ai fini della balneazione) attraverso mezzi meccanici che alterano non solamente la vegetazione esistente, ma anche quella futura attraverso la rimozione di quelle unità di dispersione (frutti,

PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519)

PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) Conservazione e ripristino di habitat dunali nei siti delle Province di Cagliari, Matera, Caserta All. PR 1 A1 CE - RELAZIONE GENNAIO SETTEMBRE 2010 UNICA Provincia di Cagliari

Dettagli

4 dicembre 2009 Relazione stato di avanzamento delle attività:

4 dicembre 2009 Relazione stato di avanzamento delle attività: Progetto PROVIDUNE LIFE07/NAT/IT/000519 SIC Pineta della Foce del Garigliano ( IT8010019) 4 dicembre 2009 Relazione stato di avanzamento delle attività: Azione A1): Studi geobotanici sullo stato degli

Dettagli

GLI EFFETTI DEL FUOCO SUGLI ECOSISTEMI

GLI EFFETTI DEL FUOCO SUGLI ECOSISTEMI GLI EFFETTI DEL FUOCO SUGLI ECOSISTEMI Flora e vegetazione Le piante della vegetazione mediterranea posseggono una sorprendente capacità di reazione alla distruzione operata da un incendio. La ripresa

Dettagli

La scienza della vegetazione nella gestione e conservazione del territorio

La scienza della vegetazione nella gestione e conservazione del territorio La scienza della vegetazione nella gestione e conservazione del territorio Componenti del gruppo di ricerca: Gabriella Buffa, Professore associato di Botanica Ambientale e Applicata Gianni Sburlino, Professore

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE WG41U ATTIVITÀ 73.20.00 RICERCHE DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE Marzo 2016 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore VG41U Ricerche di mercato e sondaggi

Dettagli

FINGERPRINTING DI PIANTE E FIORI: UTILE STRUMENTO PER LA CERTIFICAZIONE GENETICA DEL MATERIALE PROPAGATO DAI VIVAISTI

FINGERPRINTING DI PIANTE E FIORI: UTILE STRUMENTO PER LA CERTIFICAZIONE GENETICA DEL MATERIALE PROPAGATO DAI VIVAISTI FINGERPRINTING DI PIANTE E FIORI: UTILE STRUMENTO PER LA CERTIFICAZIONE GENETICA DEL MATERIALE PROPAGATO DAI VIVAISTI Il termine fingerprinting (impronta genetica) viene correntemente utilizzato per indicare

Dettagli

Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente in località Cava dei Selci (Marino)

Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente in località Cava dei Selci (Marino) Roma, 25 novembre 2010 Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente in località Cava dei Selci (Marino) Introduzione La località Cava dei Selci nel Comune di Marino è interessata

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TG42U ATTIVITÀ 74.40.2 AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI

STUDIO DI SETTORE TG42U ATTIVITÀ 74.40.2 AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI STUDIO DI SETTORE TG42U ATTIVITÀ 74.40.2 AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI Luglio 2006 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TG42U Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari,

Dettagli

Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime

Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime Questa funzione viene fornita allo scopo di effettuare la formazione delle classi prime nel rispetto dei parametri indicati

Dettagli

RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016

RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 RELAZIONESU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 Attività dell ARPAC A seguito dell incendio che si è sviluppato a partire dalle

Dettagli

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio

Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio DIPARTIMENTO PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO Centro Meteorologico di Teolo Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio Il Veneto si colloca in una zona di transizione confinante a Nord con

Dettagli

Convenzione tra Dipartimento della Protezione Civile e Operatori Mobili Versione al 27 settembre 2004

Convenzione tra Dipartimento della Protezione Civile e Operatori Mobili Versione al 27 settembre 2004 Convenzione Dipartimento Protezione Civile Operatori di Telefonia Mobile (H3G-TIM-Vodafone-Wind) per la costituzione del Circuito Nazionale dell Informazione d Emergenza A1. Oggetto Allegato Tecnico Il

Dettagli

Webinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori

Webinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA 2007-2013 ASSE E - PIANO FORMEZ 2013 Progetto pilota Revisione dei processi e riorganizzazione di una struttura territoriale del ministero dei beni e delle attività culturali

Dettagli

Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali

Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali Leonardo Di Maggio Consulente Sogesid presso la Direzione Generale per la Salvaguardia

Dettagli

RELAZIONE SU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016

RELAZIONE SU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 RELAZIONE SU CONDIZIONI METEOAMBIENTALI E PRIMI DATI QUALITA DELL ARIA A SEGUITO DELL INCENDIO DI CASALNUOVO 18-19 LUGLIO 2016 Attività dell ARPAC A seguito dell incendio che si è sviluppato a partire

Dettagli

Valutazione efficacia della terapia con campi magneto-elettrici ultradeboli ODONTOIATRIA. Risultati definitivi Marzo 2014

Valutazione efficacia della terapia con campi magneto-elettrici ultradeboli ODONTOIATRIA. Risultati definitivi Marzo 2014 Valutazione efficacia della terapia con campi magneto-elettrici ultradeboli ODONTOIATRIA Risultati definitivi Marzo 2014 1. Analisi descrittive sul campione Il campione è composto da 20 partecipanti, con

Dettagli

LE PREFERENZE ESPRIMIBILI Fasi A1, A2, A3

LE PREFERENZE ESPRIMIBILI Fasi A1, A2, A3 MOBILITA PER L A.S. 2016/2017 IPOTESI CCNI del 10 Febbraio 2016 PERSONALE DOCENTE LE PREFERENZE ESPRIMIBILI NELLA FASE A LE PREFERENZE ESPRIMIBILI Fasi A1, A2, A3 Nella Fase A dell ordine delle operazioni,

Dettagli

Manutenzione periodica al PIANO DEI CONTI

Manutenzione periodica al PIANO DEI CONTI Manutenzione periodica al PIANO DEI CONTI La nuova gestione Utilità Piano dei Conti Premessa... 2 La creazione di un nuovo sottoconto... 3 1. Nuovo sottoconto tramite duplica da piano dei conti standard...

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE VG41U ATTIVITÀ 73.20.00 RICERCHE DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE Giugno 2013 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore UG41U Ricerche di mercato e sondaggi

Dettagli

Domande Frequenti Verifiche Comunicazione delle emissioni 2009

Domande Frequenti Verifiche Comunicazione delle emissioni 2009 Domande Frequenti Verifiche Comunicazione delle emissioni 2009 Versione del 12-03-2010 - Comunicazione delle emissioni... 1 Monitoraggio delle emissioni... 2 Per i gestori che, per mezzo della dichiarazione

Dettagli

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato

Dettagli

STATISTICA: esercizi svolti sulla MEDIA ARITMETICA

STATISTICA: esercizi svolti sulla MEDIA ARITMETICA STATISTICA: esercizi svolti sulla MEDIA ARITMETICA 1 1 MEDIA ARITMETICA 2 1 MEDIA ARITMETICA 1. La seguente tabella riporta il numero di persone divise per sesso che si sono presentate durante l anno 1997

Dettagli

SCADENZA FASE VALORE ECONOMICO DATA. Scadenza 0 Avviamento Progetto 900.000,00 02/12/2013. Scadenza 1 I SAL 150.000,00 28/02/2014

SCADENZA FASE VALORE ECONOMICO DATA. Scadenza 0 Avviamento Progetto 900.000,00 02/12/2013. Scadenza 1 I SAL 150.000,00 28/02/2014 Fraternità di Misericordia di Isola di Capo Rizzuto Realizziamo insieme il teatro cinema di Isola di Capo Rizzuto Linee Guida per la Rendicontazione dei Progetti Premessa Al fine di garantire la maggior

Dettagli

CURRICOLO DI GEOGRAFIA. INDICATORI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO STANDARD PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO

CURRICOLO DI GEOGRAFIA. INDICATORI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO STANDARD PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ALUNNO CURRICOLO DI GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA Riconoscere ed indicare la posizione di oggetti nello spazio vissuto rispetto ai punti di riferimento. Utilizzare correttamente gli organizzatori spaziali.

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE UD49U ATTIVITÀ 31.03.00 FABBRICAZIONE DI MATERASSI Luglio 2010 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TD49U - Fabbricazione di materassi, è stata condotta

Dettagli

Requisiti dei laboratori non annessi alle industrie alimentari e requisiti di un certificato di analisi, interpretazione del risultato.

Requisiti dei laboratori non annessi alle industrie alimentari e requisiti di un certificato di analisi, interpretazione del risultato. Requisiti dei laboratori non annessi alle industrie alimentari e requisiti di un certificato di analisi, interpretazione del risultato. 1 Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province

Dettagli

Dune da salvare, la Commissione europea in ispezione nei giorni scorsi in Terra di Lavoro Pubblicato in data 27/02/2011 da: Il Corriere di Caserta

Dune da salvare, la Commissione europea in ispezione nei giorni scorsi in Terra di Lavoro Pubblicato in data 27/02/2011 da: Il Corriere di Caserta ARTICOLI PUBBLICATI SU QUOTIDIANI Litorale Domizio, funzionari europei in visita a Caserta Pubblicato in data 27/02/2011 da: Corriere del Mezzogiorno. Dune da salvare, la Commissione europea in ispezione

Dettagli

Esercitazioni di statistica

Esercitazioni di statistica Esercitazioni di statistica Misure di associazione: Indipendenza assoluta e in media Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 22 ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE VK30U ATTIVITÀ 71.12.40 ATTIVITÀ DI CARTOGRAFIA E AEROFOTOGRAMMETRIA ATTIVITÀ 74.90.21 CONSULENZA SULLA SICUREZZA ED IGIENE DEI POSTI DI LAVORO ATTIVITÀ 74.90.92 ATTIVITÀ RIGUARDANTI

Dettagli

Struttura Semplice Siti Nucleari

Struttura Semplice Siti Nucleari DIPARTIMENTO TEMATICO RADIAZIONI ATTIVITA DI CONTROLLO IN RELAZIONE AL RINVENIMENTO DI FUSTI INTERRATI PRESSO IL SITO FN-SO.G.I.N. DI BOSCO MARENGO (AL) Relazione tecnica n. 8/SS21.02/2014 Redazione Verifica

Dettagli

Gli incidenti domestici nel Az. Ulss 19 di Adria: definizione del fenomeno e valutazione delle azioni di prevenzione

Gli incidenti domestici nel Az. Ulss 19 di Adria: definizione del fenomeno e valutazione delle azioni di prevenzione Gli incidenti domestici nel Az. Ulss 19 di Adria: definizione del fenomeno e valutazione delle azioni di prevenzione Gli incidenti domestici nella prima infanzia sono una causa importante di morte e, molto

Dettagli

Corso di REVISIONE AZIENDALE

Corso di REVISIONE AZIENDALE Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-1 Corso di REVISIONE AZIENDALE - Modulo VI - Prof. Fabio Fortuna ffortuna@unich.it Anno accademico 2004- Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-2 La revisione gestionale

Dettagli

BOLLETTINO dei controlli della produttività del latte 2015

BOLLETTINO dei controlli della produttività del latte 2015 ASSOCIAZIONE ITALIANA ALLEVATORI ENTE MORALE D.P.R. N. 1051 DEL 27-10-1950 UFFICIO CENTRALE DEI CONTROLLI DELLA PRODUTTIVITÁ ANIMALE SOTTOPOSTO ALLA VIGILANZA DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE WG48U ATTIVITÀ 95.21.00 RIPARAZIONE DI PRODOTTI ELETTRONICI DI CONSUMO AUDIO E VIDEO ATTIVITÀ 95.22.01 RIPARAZIONE DI ELETTRODOMESTICI E DI ARTICOLI PER LA CASA Giugno 2015 Documento

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE WM28U ATTIVITÀ 47.51.10 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI TESSUTI PER L'ABBIGLIAMENTO, L ARREDAMENTO E DI BIANCHERIA PER LA CASA ATTIVITÀ 47.53.12 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI TAPPETI Febbraio 2013

Dettagli

ll confronto fra censimento e anagrafe Per la prima volta in tempo reale

ll confronto fra censimento e anagrafe Per la prima volta in tempo reale ll confronto fra censimento e anagrafe Per la prima volta in tempo reale 27 aprile 2012 Fra i molti obiettivi assegnati al Censimento della popolazione vi è quello di fornire dati e informazioni utili

Dettagli

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

Dettagli

SOMMARIO SEZIONE IV. Cantiere: Completamento spartitraffico in Via Nazioni Unite Seregno (MB)

SOMMARIO SEZIONE IV. Cantiere: Completamento spartitraffico in Via Nazioni Unite Seregno (MB) SOMMARIO SEZIONE IV 6 Prescrizioni operative, misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni (Allegato XV punto 2.1.2 lettera

Dettagli

Il TU 81/2008 con le modifiche del D.lgs 39/2016

Il TU 81/2008 con le modifiche del D.lgs 39/2016 Il TU 81/2008 con le modifiche del D.lgs 39/2016 Titolo IX Il D.lgs 39/2016 entrato in vigore il 29 marzo 2016, modifica così il Testo Unico Sicurezza Riferimento TU Testo ante modifiche Testo modificato

Dettagli

Pro memoria per la ripartizione delle spese

Pro memoria per la ripartizione delle spese Pro memoria per la ripartizione delle spese Documento di lavoro post incontro del 23 e 24 novembre 2009, Roma, ad uso interno del Gruppo di lavoro Istat-Upi per la sperimentazione della contabilità ambientale

Dettagli

WATER SAFETY PLAN: SALUTE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ NELLA GESTIONE DELL ACQUA POTABILE. Contesto sanitario. 15/01/2016 Montanelli Maurizio

WATER SAFETY PLAN: SALUTE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ NELLA GESTIONE DELL ACQUA POTABILE. Contesto sanitario. 15/01/2016 Montanelli Maurizio WATER SAFETY PLAN: SALUTE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ NELLA GESTIONE DELL ACQUA POTABILE Contesto sanitario 1 COMPITI DELLE AZIENDE SANITARIE LOCALI 2 Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 Il presente

Dettagli

Strumenti di base per l analisi descrittiva della mortalità a livello locale

Strumenti di base per l analisi descrittiva della mortalità a livello locale Strumenti di base per l analisi descrittiva della mortalità a livello locale Il ritorno informativo a disposizione delle Aziende ULSS Montecchio Precalcino, 22 marzo 2013 Elena Schievano, Francesco Avossa

Dettagli

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo)

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) - Introduzione Il modo migliore per affrontare un problema di automazione industriale (anche non particolarmente complesso) consiste nel dividerlo in

Dettagli

ALLEGATO 4 LIVELLI DI SERVIZIO E PENALI PER LA CONDUZIONE DELLA RETE DISTRIBUTIVA FISICA

ALLEGATO 4 LIVELLI DI SERVIZIO E PENALI PER LA CONDUZIONE DELLA RETE DISTRIBUTIVA FISICA ALLEGATO 4 LIVELLI DI SERVIZIO E PENALI PER LA CONDUZIONE DELLA RETE DISTRIBUTIVA FISICA INDICE PREMESSA 3 1. PRESTAZIONI DEL SISTEMA DI ELABORAZIONE 4 2. DISPONIBILITA DEL SISTEMA DI ELABORAZIONE E DELLA

Dettagli

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni Pagina 1 di 8 INDICE 1.1 OBIETTIVO 1.2 APPLICAZIONE 1.3 RESPONSABILITÀ 1.4 FLOW ATTIVITÀ 1.5 PIANIFICAZIONE 1.6 VERIFICHE E PIANI DI RECUPERO 1.7 VALIDAZIONE E MODIFICHE AL PROGETTO 1.8 MODULISTICA Revisioni

Dettagli

Guida per il cittadino

Guida per il cittadino DOMANDA ONLINE PER L ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA CAPITOLINA ANNO SCOLASTICO 2014/15 Guida per il Pagina 1 di 22 SOMMARIO Premessa 3 Domanda online - iscrizione scuola dell infanzia capitolina

Dettagli

Incrementi di sicurezza nelle filiali:

Incrementi di sicurezza nelle filiali: Incrementi di sicurezza nelle filiali: Piano GSS e SCIF 211 Incontro con le Delegazioni di Gruppo delle OOSS Milano, settembre 211 Agenda Dati sintetici su andamento rapine consumate (dati ad agosto 211)

Dettagli

REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA FINCALABRA S.P.A. REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI

REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA FINCALABRA S.P.A. REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI FONDO UNICO PER L OCCUPAZIONE E LA CRESCITA (FUOC) FONDO PER L OCCUPAZIONE Avviso Pubblico per il finanziamento

Dettagli

Specifiche tecniche per l interoperabilità tra i sistemi regionali di FSE

Specifiche tecniche per l interoperabilità tra i sistemi regionali di FSE Specifiche tecniche per l interoperabilità tra i sistemi regionali di FSE Versione 1.0 25 Febbraio 2016 1/8 Indice Indice... 2 Indice delle figure... 3 Premessa... 4 1 Architettura delle piattaforme regionali

Dettagli

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA

LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA Contesto della politica Dati internazionali mostrano che le

Dettagli

Francesca Pierri Dipartimento di Economia Finanza e Statistica Università degli Studi di Perugia

Francesca Pierri Dipartimento di Economia Finanza e Statistica Università degli Studi di Perugia Francesca Pierri Dipartimento di Economia Finanza e Statistica Università degli Studi di Perugia Introduzione La ricerca accademica ha spesso evidenziato l esigenza di costruire indicatori delle performance

Dettagli

I Siti di Interesse Nazionale e i porti. Lo stato dell arte nelle aree marinocostiere. Antonella Ausili, Massimo Gabellini, Elena Romano

I Siti di Interesse Nazionale e i porti. Lo stato dell arte nelle aree marinocostiere. Antonella Ausili, Massimo Gabellini, Elena Romano I Siti di Interesse Nazionale e i porti. Lo stato dell arte nelle aree marinocostiere e di transizione Antonella Ausili, Massimo Gabellini, Elena Romano I Siti di Interesse Nazionale (SIN) con perimetrazione

Dettagli

STUDIO DI SETTORE VG48U ATTIVITÀ 95.21.00 RIPARAZIONE DI PRODOTTI ELETTRONICI DI ATTIVITÀ 95.22.01 RIPARAZIONE DI ELETTRODOMESTICI E DI

STUDIO DI SETTORE VG48U ATTIVITÀ 95.21.00 RIPARAZIONE DI PRODOTTI ELETTRONICI DI ATTIVITÀ 95.22.01 RIPARAZIONE DI ELETTRODOMESTICI E DI STUDIO DI SETTORE VG48U ATTIVITÀ 95.21.00 RIPARAZIONE DI PRODOTTI ELETTRONICI DI CONSUMO AUDIO E VIDEO ATTIVITÀ 95.22.01 RIPARAZIONE DI ELETTRODOMESTICI E DI ARTICOLI PER LA CASA Settembre 2012 PREMESSA

Dettagli

Agostinetti Piero (425902/IM)

Agostinetti Piero (425902/IM) UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica LABORATORIO DI ANALISI STRUTTURALE CON ANSYS 5.6: VERIFICHE STRUTTURALI PER IL BILANCERE DELLA PIATTAFORMA

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE YK04U ATTIVITÀ 69.10.10 ATTIVITÀ DEGLI STUDI LEGALI Marzo 2015 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore WK04U Attività degli studi legali, è stata condotta

Dettagli

GPL, GAS IN BOMBOLE E SIMILI; LUBRIFICANTI COMBUSTIBILI SOLIDI CHIMICI PER L'INDUSTRIA CHIMICI PER L'AGRICOLTURA (INCLUSI I FERTILIZZANTI)

GPL, GAS IN BOMBOLE E SIMILI; LUBRIFICANTI COMBUSTIBILI SOLIDI CHIMICI PER L'INDUSTRIA CHIMICI PER L'AGRICOLTURA (INCLUSI I FERTILIZZANTI) STUDIO DI SETTORE VG61G ATTIVITÀ 46.12.01 AGENTI E RAPPRESENTANTI DI CARBURANTI, GPL, GAS IN BOMBOLE E SIMILI; LUBRIFICANTI ATTIVITÀ 46.12.02 AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMBUSTIBILI SOLIDI ATTIVITÀ 46.12.03

Dettagli

PROCEDURE STANDARDIZZATE: esempi e criticità

PROCEDURE STANDARDIZZATE: esempi e criticità ASSOCIAZIONE TAVOLO 81 IMOLA segreteria@tavolo81imola.org Atti del convegno NOVIT NORMATIVE PER LE AZIENDE CHE OCCUPANO FINO A 10 LAVORATORI Mercoledì 21 Novembre 2012 - Sala A. Pertini, 3ELLE Imola Claudio

Dettagli

FASCICOLO DELL OPERA

FASCICOLO DELL OPERA DENOMINAZIONE MANUFATTO:....... FASCICOLO DELL OPERA ai sensi del D.Lgs. 81/2008 COMMITTENTE: IL RESPONSABILE DEI LAVORI:.... COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE:.. I FASCICOLO DELL

Dettagli

2.13. La collaborazione con le altre organizzazioni internazionali

2.13. La collaborazione con le altre organizzazioni internazionali 2.13. La collaborazione con le altre organizzazioni internazionali Il legame esistente tra il Consiglio d Europa e le altre organizzazioni internazionali è un legame molto stretto di collaborazione e cooperazione

Dettagli

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 11-12-2012 (punto N 43 ) Delibera N 1107 del 11-12-2012 Proponente LUIGI MARRONI DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE

Dettagli

ELLISSE AL VOSTRO FIANCO PER LA SICUREZZA

ELLISSE AL VOSTRO FIANCO PER LA SICUREZZA Organismo Abilitato Il primo organismo abilitato dal Ministero delle Attività Produttive ad effettuare le verifiche di legge degli impianti ai sensi del DPR 462/01 AL VOSTRO FIANCO PER LA SICUREZZA Abilitazione

Dettagli

In Convenzione con Corso di formazione La gestione dei materiali di risulta nei cantieri. Evoluzione normativa e casi di studio 11 Marzo 2015 Aula De Capoa Largo San Marcellino - Napoli Via V. G. Galati,

Dettagli

REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Le Batteriosi dell Actinidia

REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Le Batteriosi dell Actinidia REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Le Batteriosi dell Actinidia Il cancro batterico dell actinidia è stato segnalato per

Dettagli

GESTIONE DELLE ATTIVITA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

GESTIONE DELLE ATTIVITA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE GESTIONE DELLE ATTIVITA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE Indice 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RIFERIMENTI 4. RESPONSABILITA' 5. PROCEDURA 5.1 Individuazione dei problemi ambientali 5.2 Predisposizione Piano

Dettagli

PROCEDURA DI SISTEMA 10 GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE

PROCEDURA DI SISTEMA 10 GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE Pagina 1 di 5 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITÀ 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5. INDICATORI DI PROCESSO 6. RIFERIMENTI 7. ARCHIVIAZIONE 8. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI 9. ALLEGATI

Dettagli

Laboratorio di monitoraggio Cavone

Laboratorio di monitoraggio Cavone Laboratorio di monitoraggio Cavone Sulla base dell accordo per la prima applicazione delle Linee Guida del 23/07/2014 è stata elaborata la presente nota per valutare in modo preliminare gli eventi sismici

Dettagli

PIANO OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE

PIANO OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE PIANO OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE Il presente Piano è redatto in attuazione dell art. 1, commi 611 e 612 della L. 23 dicembre 2014, n. 190 Disposizioni per la formazione

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria meccanica Modulo didattico Sicurezza degli impianti industriali Seminario Il documento di valutazione dei rischi (Ing.

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE WM12U ATTIVITÀ 47.61.00 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI LIBRI NUOVI IN ESERCIZI SPECIALIZZATI Maggio 2015 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore VM12U Commercio

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II. Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II. Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE

Dettagli

elicaweb manuali - logistica magazzino - pagina 1 di 5

elicaweb manuali - logistica magazzino - pagina 1 di 5 elicaweb manuali - logistica magazzino - pagina 1 di 5 Indice Considerazioni generali! 2 Come iniziare! 2 Prodotti e archivi di base! 2 Depositi 2 Unità di carico 2 Tipi di locazione 3 Causali di trasporto

Dettagli

Premessa e obiettivi. dell individuo nella loro pienezza e totalità. ORGANIZZAZIONE STRATEGICA. Risorse Umane POTENZIALE

Premessa e obiettivi. dell individuo nella loro pienezza e totalità. ORGANIZZAZIONE STRATEGICA. Risorse Umane POTENZIALE Premessa e obiettivi La valutazione del potenziale rappresenta una metodologia ben precisa che genera diversi strumenti, schematizzati e di facile lettura, per la gestione del potenziale delle persone

Dettagli

Nota Informativa Importante. Guida alla Terapia per i Paziente. Guida alla Contraccezione. Modulo d'informazione e Consenso Informato

Nota Informativa Importante. Guida alla Terapia per i Paziente. Guida alla Contraccezione. Modulo d'informazione e Consenso Informato AIFA - Isotretinoina 16/03/2009 (Livello 2) AIFA Agenzia Italiana del Farmaco Isotretinoina Nota Informativa Importante Nuove Modalita' di Prescrizione per i Medicinali Contenenti Isotretinoina ad Uso

Dettagli

gine sulla stagione 2012]

gine sulla stagione 2012] ] gine sulla stagione 2012] Parchi di divertimento Indagine sull andamento della stagione 2012 1 La stagione 2012 I parchi di divertimento italiani quasi 200 strutture tra parchi tematici o meccanici,

Dettagli

COMUNE DI PISA. TIPO ATTO PROVVEDIMENTO SENZA IMPEGNO con FD. Codice identificativo 884327

COMUNE DI PISA. TIPO ATTO PROVVEDIMENTO SENZA IMPEGNO con FD. Codice identificativo 884327 COMUNE DI PISA TIPO ATTO PROVVEDIMENTO SENZA IMPEGNO con FD N. atto DN-12 / 204 del 26/03/2013 Codice identificativo 884327 PROPONENTE Comunicazione - Serv. Informativi - Sp. Cittadino APPROVAZIONE DEGLI

Dettagli

I mutamenti del clima in Italia

I mutamenti del clima in Italia I mutamenti del clima in Italia Come tutti i Paesi ad economia avanzata, l Italia è soggetta, a partire dagli anni ottanta, ad un sensibile mutamento del clima caratterizzato dal generalizzato aumento

Dettagli

DCO 14/11 Estensione del TrovaOfferte ai clienti finali non domestici di minori dimensioni. Osservazioni e proposte ANIGAS

DCO 14/11 Estensione del TrovaOfferte ai clienti finali non domestici di minori dimensioni. Osservazioni e proposte ANIGAS DCO 14/11 Estensione del TrovaOfferte ai clienti finali non domestici di minori dimensioni Osservazioni e proposte ANIGAS Milano, 31 maggio 2011 1 PREMESSA Anigas presenta le proprie osservazioni al DCO

Dettagli

INFORMAZIONI RELATIVE AL CALCOLO DELLA DIMENSIONE DI IMPRESA 1

INFORMAZIONI RELATIVE AL CALCOLO DELLA DIMENSIONE DI IMPRESA 1 In conformità al D.M. 3245/Ric. del 6 dicembre 2005 - All. n. 1 INFORMAZIONI RELATIVE AL CALCOLO DELLA DIMENSIONE DI IMPRESA 1 1. Dati identificativi dell impresa Denominazione o ragione sociale Indirizzo

Dettagli

FACOLTA DI ARCHITETTURA

FACOLTA DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO Laboratorio di Pianificazione del Paesaggio Insegnamento Paesaggio Docente: CRITERI E METODI DI VALUTAZIONE DEI SISTEMI DI PAESAGGIO (SENSU ECOSISTEMICO) RICAPITOLANDO

Dettagli

I sistemi di certificazione: richiami essenziali

I sistemi di certificazione: richiami essenziali GIORNATA DI INCONTRO E DIBATTITO SUL TEMA: Il SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO PER LA SALUTE, SICUREZZA E TUTELA AMBIENTALE, ALLA LUCE DELLA NORMATIVA EUROPEA, DELLA QUALITA E DELLE TRASFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA GENNAIO

IL TURISMO IN CIFRE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA GENNAIO G ENNAIO 2010 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma Proseguono anche nel mese di Gennaio nella provincia di Roma i segnali di ripresa della domanda turistica, che ha registrato

Dettagli

Note_Batch_Application 04/02/2011

Note_Batch_Application 04/02/2011 Note Utente Batch Application Cielonext La Batch Application consente di eseguire lavori sottomessi consentendo agli utenti di procedere con altre operazioni senza dover attendere la conclusione dei suddetti

Dettagli

QUESTIONI METODOLOGICHE NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO CORRELATO NEL SETTORE SCOLASTICO

QUESTIONI METODOLOGICHE NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO CORRELATO NEL SETTORE SCOLASTICO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea magistrale in Scienze Cognitive e Processi Decisionali Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi e Dipartimento

Dettagli

SEPARAZIONI E DIVORZI IN ITALIA ED IN EMILIA- ROMAGNA DAL 2000 AL 2012

SEPARAZIONI E DIVORZI IN ITALIA ED IN EMILIA- ROMAGNA DAL 2000 AL 2012 SEPARAZIONI E DIVORZI IN ITALIA ED IN EMILIA- ROMAGNA DAL 0 AL 2012 L Istat ha recentemente pubblicato i dati relativi alla rilevazione delle separazioni e dei divorzi condotta nel 2012 presso le cancellerie

Dettagli

Implementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo

Implementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo Divisione Organizzazione Aziendale L insieme di uomini, mezzi e tecnologie, dev essere orchestrato in logiche di efficienza L ottimizzazione dei processi aziendali responsabilità, procedure di governo

Dettagli

SOSS DUNES (LIFE13/NAT/IT/001013) Safeguard and management Of South-western Sardinian Dunes A project for the pilot area of Porto Pino

SOSS DUNES (LIFE13/NAT/IT/001013) Safeguard and management Of South-western Sardinian Dunes A project for the pilot area of Porto Pino SOSS DUNES (LIFE13/NAT/IT/001013) Safeguard and management Of South-western Sardinian Dunes A project for the pilot area of Porto Pino Report Action A3 Mappa degli Habitat ALLEGATO I (Relazione metodologica)

Dettagli

Il comma 2, primo periodo, dello stesso art. 32, citato dal comma 5, recita che:

Il comma 2, primo periodo, dello stesso art. 32, citato dal comma 5, recita che: ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA BARLETTA ANDRIA TRANI Modalità formative degli Ingegneri ed Architetti responsabili del servizio prevenzione e protezione (RSPP) (Approfondimenti dell Area tematica

Dettagli

Considerazioni di carattere ambientale e appalti pubblici nel diritto interno: TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE

Considerazioni di carattere ambientale e appalti pubblici nel diritto interno: TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE TUTELA AMBIENTALE A LIVELLO NAZIONALE L. n. 296/2006: art. 1, comma 1126: l attuazione e il monitoraggio di un Piano d azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione.

Dettagli

L incidentalità sulle strade della provincia di Monza e della Brianza

L incidentalità sulle strade della provincia di Monza e della Brianza I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia L incidentalità sulle strade della provincia di Monza e della Brianza Novembre 2014 Per accedere al data-base dell incidentalità

Dettagli

Esecuzione Pap test/hpv nella ASL 8 di Cagliari

Esecuzione Pap test/hpv nella ASL 8 di Cagliari Esecuzione Pap test/hpv nella ASL 8 di Cagliari Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direttore Dott. Giorgio Carlo Steri Database PASSI 2010 2013 % (IC95%) Donne che hanno eseguito il pap test/hpv in accordo

Dettagli

116.000 - LINEA DIRETTA PER I MINORI SCOMPARSI GESTITA DA TELEFONO AZZURRO I CASI GESTITI NEL PERIODO MAGGIO 2009 APRILE 2016

116.000 - LINEA DIRETTA PER I MINORI SCOMPARSI GESTITA DA TELEFONO AZZURRO I CASI GESTITI NEL PERIODO MAGGIO 2009 APRILE 2016 116.000 - LINEA DIRETTA PER I MINORI SCOMPARSI GESTITA DA TELEFONO AZZURRO I CASI GESTITI NEL PERIODO MAGGIO 2009 APRILE 2016 Nel 2008 l Autorità italiana per le Garanzie nelle Comunicazioni ha reso disponibile

Dettagli

STRATIGRAFIA 1 STRATIGRAFIA 2

STRATIGRAFIA 1 STRATIGRAFIA 2 STRATIGRAFIA 1 Piano terra, stanza sinistra, parete sinistra, h. dal suolo 1,25 mt. A: strato verde più recente su tutte le pareti B,C,: strati (almeno 4) composti da tinta a base di calce; si presentano

Dettagli

Manuale Utente CMMG Corso Medici Medicina Generale

Manuale Utente CMMG Corso Medici Medicina Generale CMMG- Manuale Utente CMMG Aprile 2014 Versione 1.1 Manuale Utente CMMG Corso Medici Medicina Generale CMMG-Manuale Utente.doc Pagina 1 di 14 CMMG- Manuale Utente AGGIORNAMENTI DELLE VERSIONI Versione Data

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM85U ATTIVITÀ 47.26.00 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI GENERI DI MONOPOLIO (TABACCHERIE)

STUDIO DI SETTORE UM85U ATTIVITÀ 47.26.00 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI GENERI DI MONOPOLIO (TABACCHERIE) STUDIO DI SETTORE UM85U ATTIVITÀ 47.26.00 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI GENERI DI MONOPOLIO (TABACCHERIE) Dicembre 2009 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM85U Commercio al dettaglio di prodotti

Dettagli

5. Modelli gestionali: ipotesi di confronto e soluzioni ottimali

5. Modelli gestionali: ipotesi di confronto e soluzioni ottimali IN LIQUIDAZIONE Progetto Sperimentale ex art. 3 dell Ordinanza Commissariale n. 151 del 14.11.2011 ANALISI DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA : 5. Modelli gestionali: ipotesi di confronto e soluzioni ottimali

Dettagli

Università degli Studi di Cassino Facoltà di Ingegneria. Lezioni del Corso di Misure Meccaniche e Termiche. G.04 La Conferma Metrologica

Università degli Studi di Cassino Facoltà di Ingegneria. Lezioni del Corso di Misure Meccaniche e Termiche. G.04 La Conferma Metrologica Facoltà di Ingegneria Lezioni del Corso di Misure Meccaniche e Termiche G.04 La Conferma Metrologica Il termine Conferma metrologica non è presente nella norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. Per conoscere il

Dettagli

PROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE

PROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE PROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE REGOLE DI AMMODERNAMENTO DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE DEI CARBURANTI Il processo di razionalizzazione e di riqualificazione

Dettagli

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO Al servizio di gente REGIONE unica FRIULI VENEZIA GIULIA PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO UDINE 13/09/2011 DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTERAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI Domanda Richiesta

Dettagli

Dirigente Scolastico: Dott.ssa Antonella Ubaldi Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi: Annalisa Grussu

Dirigente Scolastico: Dott.ssa Antonella Ubaldi Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi: Annalisa Grussu Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER L'UMBRIA ISTITUTO COMPRENSIVO PERUGIA 7 ISTITUTO COMPRENSIVO PERUGIA 7 STRADA LACUGNANO, S.N. 06132 PERUGIA (PG)

Dettagli

Università degli Studi di Cagliari CENTRO PER LA QUALITÀ DELL ATENEO PRESIDIO PER LA QUALITÀ Direttore Prof. Roberto Crnjar

Università degli Studi di Cagliari CENTRO PER LA QUALITÀ DELL ATENEO PRESIDIO PER LA QUALITÀ Direttore Prof. Roberto Crnjar Pag. 1 di 7 SOMMARIO 1 Scopo. Pag. 1 2 Applicabilità. Pag. 2 3 Riferimenti Pag. 2 4 Schema generale del processo e canali comunicativi. Pag. 2 4.1 Flusso informativo primario Pag. 2 4.2 Flusso informativo

Dettagli