Il ruolo della Regione Puglia nei Programmi Interreg
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- Ornella Moretti
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1 UNIONE EUROPEA REGIONE PUGLIA Assessorato al Mediterraneo Il ruolo della Regione Puglia nei Programmi Interreg Tirana, maggio 2006 Hotel Mondial 1
2 Obiettivo generale della Puglia Promozione dell innovazione, dell imprenditoria, dello sviluppo dell economia e della conoscenza attraverso iniziative di cooperazione regionale a livello transfrontaliero, transnazionale e interregionale europeo e di prossimità finalizzate a rafforzare la collaborazione e la capacità di sostegno alla crescita ed allo sviluppo economico, culturale e sociale della Puglia e del più ampio contesto meridionale e mediterraneo. 2
3 Il ruolo dell Amministrazione Regionale 1) sviluppo e promozione di accordi partenariali e di cooperazione economica a livello transnazionale; 2) promozione e diffusione di strutture e servizi qualificati in grado di facilitare l accesso delle imprese a strumenti e know-how specifici in relazione alle opportunità d affari presenti sui mercati esteri; 3) coordinamento e integrazione delle politiche ed iniziative di internazionalizzazione a favore del sistema Puglia poste in essere dai vari soggetti istituzionali a livello locale e nazionale; 4) sostegno alla diffusione della Società dell informazione e dei processi di innovazione all interno dei sistemi produttivi locali al fine di accrescere i rispettivi vantaggi competitivi nel mercato globale; 5) integrazione tra le politiche a sostegno dell internazionalizzazione e quelle finalizzate al consolidamento delle infrastrutture economiche a favore dei sistemi produttivi locali, specie in relazione ai collegamenti infrastrutturali ed immateriali verso l estero; 6) creazione di migliori condizioni di accesso a fonti e mezzi di finanziamento,, soprattutto per la realizzazione di programmi di 3 internazionalizzazione.
4 Il ruolo svolto dalla Puglia in tema di cooperazione internazionale Legge regionale n. 20 del 25 agosto 2003 Accordi di collaborazione Partecipazione a programmi comunitari di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale Partecipazione nell ambito della Legge 84/2001 Partecipazione al programma di sostegno alla cooperazione regionale con i Paesi del Mediterraneo e dei Balcani 4
5 Legge regionale n. 20 del 25 agosto 2003 rafforzare l azione regionale in particolare nell area geografica Balcanico Adriatica. stabilire e radicare nel territorio pugliese un processo di buone prassi di partenariato, attraverso la costruzione di una coscienza regionale dell altro, base imprescindibile per una crescita condivisa ed equilibrata nell area geografica. ruolo prioritario riconosciuto alle comunità locali e alla società civile nei diversi settori d intervento di cooperazione: partenariati fra comunità, cooperazione allo sviluppo, cultura e promozione dei diritti umani. 5
6 Accordi di cooperazione Multilaterali: il 6 febbraio scorso, la Regione ha sottoscritto l adesione all associazione di enti territoriali denominata Euroregione Adriatica Bilaterali: L Albania rappresenta il partner privilegiato in virtù dell esperienza comune di cooperazione transfrontaliera maturata nell ambito del PIC Interreg Italia-Albania, della presenza di molti imprenditori pugliesi e dell apertura di un Ufficio regionale a Tirana. L Egitto è sicuramente la prossima sfida per rilanciare con determinazione il ruolo regionale nell ambito dei territori della sponda sud del Mediterraneo. 6
7 Partecipazione a programmi comunitari di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale Interreg III A Italia-Albania: assistenza tecnica per le produzioni biologiche, cultura, sostegno istituzionale, azioni pilota. Interreg III A Grecia-Italia: potenziamento infrastrutture del trasporto marittimo e delle comunicazioni. Interreg III A Transfrontaliero-Adriatico: realizzazione di una struttura da insediare a Mostar con l intento di creare un laboratorio di democrazia locale. Interreg III B Archi-Med: public governance nei processi migratori, mobilità urbana e turistica, gestione delle aree rurali protette. Interreg III B Cadses: promozione e sviluppo di azioni per la coesione economica e sociale, tutela ambientale, sviluppo rurale, eredità culturale, aiuti alle PMI, sistema dei trasporti. Interreg III C Ovest: attività di stage, seminari, visite e incontri di studio sulle tematiche del turismo sostenibile. 7
8 Partecipazione nell ambito della Legge 84/2001 Formazione professionale in ambito sanitario, manageriale e dell informazione (Albania, Croazia, Serbia e Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Macedonia e Bulgaria). Assistenza tecnica e formazione nel sistema agroalimentare balcanico (Romania) 8
9 Progetti Finanziati Programma Dimensione finanziaria Numero Progetti Legge 84 Interreg III A Italia-Albania Interreg III A Grecia-Italia Interreg III A Transadriatico Interreg III B CADSES Interreg III C OVEST TOTALE , , , , , , ,
10 Composizione percentuale per dotazione finanziaria Programma Dimensione finanziaria % Legge 84 Interreg III A Italia-Albania Interreg III A Grecia-Italia Interreg III A Transadriatico Interreg III B CADSES Interreg III C OVEST TOTALE , , , , , , ,21 3,14 41,27 21,70 11,38 20,71 1,
11 Lead Partner nei progetti Capofila Non disponibile Altro Autorità Portuale di Brindisi Regione Province Università Comuni CCIAA Centri Ricerca
12 Lead Partner per tipologia di programmi Programmi- capofila Centri Ricerca CCIAA Comuni Università Province Autorità Portuale di Brindisi 6 6 Regione Altro Non disponibile 1 Interreg III B CADSES Interreg III A Italia-Albania Interreg III A Transadriatico legge 84 Interreg III A Grecia- Italia Interreg III C OVEST 12
13 Partecipazione agli APQ - Programma di cooperazione predisposti dai Ministeri dell Economia e degli Affari Esteri Paesi dei Balcani: responsabile unico di procedimento sulla linea di intervento Dialogo e Cultura e capofila del tavolo Sviluppo economico (rete di musei minori, sistemi locali di sviluppo, gestione e tutela del patrimonio rurale). Paesi del Mediterraneo: responsabile unico di procedimento sulla linea di intervento Dialogo e Cultura e coordinatrice delle regioni italiane per gli interventi progettuali verso l Egitto (filiera agroalimentare, rete di musei minori, gestione integrata delle acque) 13
14 La programmazione La nuova Politica di Coesione è incentrata su 3 Obiettivi prioritari: 1. Convergenza 2. Competitività Regionale e Occupazione 3. Cooperazione Territoriale Europea 14
15 Anche i nuovi Fondi Strutturali sono 3: FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale: promuovere gli investimenti e contribuire a ridurre gli squilibri regionali nell UE (ricerca, innovazione, questioni ambientali e la prevenzione dei rischi. Le infrastrutture conservano un ruolo importante, soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo. FSE - Fondo Sociale Europeo: promozione e miglioramento dell'occupazione, miglioramento della qualità e della produttività sul lavoro e la promozione dell'integrazione sociale e della coesione. Fondo di Coesione: contribuisce agli interventi nel settore dell'ambiente e delle reti transeuropee. Esso è destinato agli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90% della media comunitaria. In base alle attuali statistiche, il Fondo si applicherebbe ai 10 nuovi Stati membri oltre che alla Grecia e al Portogallo. 15
16 Mentre nel periodo i Fondi Strutturali comprendevano: Obiettivo 1 Obiettivo 2 Obiettivo 3 Sviluppo Rurale Sviluppo Pesca FESR, FSE, FEOGA - Orientamento FESR FSE FEOGA - Garanzia SFOP nel periodo i Fondi Strutturali comprendono: Obiettivo Convergenza: FESR, FSE, Fondo Coesione Obiettivo Competitività Region. e Occup.: FESR, FSE Cooperazione Territoriale Europea: FESR 16
17 NB Lo Sviluppo Rurale e lo Sviluppo della Pesca escono dai Fondi Strutturali: vengono istituiti 2 Nuovi Fondi di Competenza: per lo Sviluppo Rurale: FEASR - Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale; per la Pesca: FEP - Fondo Europeo per la Pesca. 17
18 Le iniziative comunitarie Nel : Leader + Interreg Equal Urban FEOGA - Orientamento FESR FSE FESR Nel Leader e Urban vengono inclusi nei Programmi del Fondo di competenza (FEASR e FESR), Interreg viene potenziato e trasformato in Cooperazione Territoriale Europea, Equal scompare. 18
19 Obiettivo convergenza Regioni Phasing out (effetto statistico) Regioni Phasing in Obiettivo competitività 19
20 L Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea transfrontaliera: promozione dell imprenditorialit imprenditorialità, incentivi alla protezione e alla gestione congiunta dell ambiente, riduzione dell isolamento, accesso ai sistemi transfrontalieri di approvvigionamento idrico ed energetico e smaltimento dei rifiuti, sviluppo della collaborazione, della capacità e della condivisione di infrastrutture. transnazionale in termini di cooperazione bilaterale tra regioni marittime (finanziamento di reti ed azioni che favoriscano uno sviluppo territoriale integrato, gestione delle risorse idriche, miglioramento dell accessibilit accessibilità materiale ed immateriale, prevenzione dei rischi connessi alle calamità naturali ed all inquinamento, creazione di reti scientifiche e tecnologiche su temi legati allo sviluppo equilibrato delle zone transnazionali; interregionale: promozione di reti e scambi di esperienze tra gli enti regionali e locali. 20
21 La Regione Puglia risulta essere territorio eleggibile nei seguenti programmi di Cooperazione Territoriale Europea Obiettivo 3: Programma transfrontaliero con la Grecia; Programmi transnazionali Europa Sud-Est e Programma Mediterraneo; Programma interregionale comunitario. Spazio di vicinato: Programma Multilaterale Transadriatico; Programma di Prossimità Mediterranea. 21
22 Cooperazione Transfrontaliera Regioni proposte nella classificazione NUTS III Altre Regioni classificate NUTS III 22
23 Cooperazione Transnazionale Sud Est Europa EU27 Aree di Cooperazione Altre aree di Cooperazione 23
24 Cooperazione Transnazionale Mediterraneo EU27 Aree di Cooperazione Altre Aree di Cooperazione Archimed Area Occidentale del Mediterraneo 24
25 La Cooperazione Transfrontaliera nel quadro del futuro Strumento di Pre-adesione (IPA) Obiettivo: facilitare il progressivo avvicinamento agli standard comunitari i e, quindi la futura coesione I Paesi beneficiari sono divisi in due categorie: a) Stati effettivamente candidati (Croazia e Turchia); b) Stati cosiddetti Candidati Potenziali (Albania, Bosnia Erzegovina, Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia, Serbia e Montenegro). IPA sostituirà il Regolamento PHARE ed altri strumenti, quali SAPARD, ISPA, PHARE-CBC, CARDS e il Regolamento per l assistenza l alla Turchia 25
26 La Cooperazione Transfrontaliera nel quadro del futuro Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (ENPI) Obiettivo: costruire uno spazio di prosperità e buon vicinato con i Paesi situati alle frontiere marittime e terrestri dell Unione allargata. I Paesi beneficiari sono divisi in due categorie: a) Mediterraneo meridionale e orientale (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e Striscia di Gaza ) b) confini orientali dell Unione, Ucraina, Moldova, Bielorussia e i Paesi del Caucaso meridionale (Georgia, Armenia ed Azerbaijan). L ENPI sostituirà gli strumenti geografici (MEDA e, in parte, TACIS) e alcuni di quelli tematici dei quali, tuttavia, conserverà a grandi linee il meccanismo di funzionamento 26
27 Cooperazione frontaliera ENPI e IPA Regioni NUTS III IPA Regioni costiere NUTS II ENPI Altre Regioni NUTS III Regioni NUTS III ENPI 27
28 Cooperazione multilaterale marittima ENPI Regioni UE NUTS II dell area Mediterranea Regioni non UE dell area Mediterranea 28
29 Gli obiettivi generali della Regione Puglia nella programmazione in tema di cooperazione qualificare meglio il sistema economico locale,, in termini di capacità di integrazione con i principali mercati internazionali; favorire l apertura l del sistema delle imprese ad un maggior coinvolgimento nei progetti di cooperazione internazionale promossi da soggetti istituzionali forti, in primo luogo con l Universitl Università e le banche; perseguire con maggiore determinazione l integrazione l intersettoriale e transnazionale delle filiere, caratterizzando meglio i contratti di filiera ; potenziare la politica per l attrazione l di investimenti dall estero estero, garantendo sinergie di sistema tramite opportuni contratti di localizzazione e di azione rispetto al programma operativo nazionale pluriennale di marketing territoriale per l attrazione l di investimenti. 29
30 Gli obiettivi strategici 1. Costruzione di uno spazio comune di sicurezza, stabilità e sviluppo sostenibile fra i Paesi U.E. ed i Paesi dell arco balcanico mediterraneo; 2. Rafforzamento del ruolo dell Ente Regione e degli ulteriori livelli istituzionali nel processo di costruzione dell Euroregione mediterranea; 3. Rafforzamento della capacità del sistema delle pubbliche amministrazioni ad erogare servizi; 4. Promozione dello sviluppo sostenibile del territorio urbano, rurale e costiero pugliese e dei paesi frontalieri; 5. Miglioramento e potenziamento delle infrastrutture di collegamento tra la Regione Puglia e le Regioni dell Adriatico Orientale; 6. Creazione di nuova imprenditorialità e diffusione di attività di lavoro autonomo femminile nel campo dei servizi turistici e socio assistenziali; 7. Rafforzamento del tessuto produttivo locale, attraverso la realizzazione di poli innovativi; 8. Creazione di un modello di mercato del lavoro integrato tra la Regione e i Paesi dell area balcanica e gestione dei flussi migratori tra questi territori. 30
31 La programmazione : 2013: le priorità In termini di continuità programmazione : con quanto svolto con la 1) potenziare le esperienze internazionali maturate dall Amministrazione regionale e dal partenariato locale che più rispondono agli obiettivi di competitività,, di occupazione e di integrazione territoriale 2) continuare ad investire in azioni che sono state appena accennate, come studi o azioni pilota, ma che mostrano un indubbio valore innovativo dell intervento pubblico; 3) l internazionalizzazione deve portare ad un innalzamento della qualità della vita, del lavoro, del fare-impresa, della capacità di attrattività del proprio territorio verso persone e capitali esteri, avvalendosi in modo strumentale di tutte quelle opportunità finanziarie di incentivazione dell azione pubblica. 31
32 La programmazione : 2013: le priorità In termini di discontinuità programmazione : con quanto svolto con la 1) perseguire con ogni politica l obiettivo l generale di maggior apertura verso l esterno l della Regione; 2) la centralità della azione pubblica deve essere circoscritta alla concertazione, programmazione e promozione, monitoraggio e controllo dei progetti internazionali, lasciando più possibile al partenariato locale l azione l di attuazione; 3) coinvolgere il sistema bancario quale partner forte nelle azioni di internazionalizzazione economica e culturale; 4) l unificazione delle risorse comunitarie e nazionali deve essere valorizzata dall applicazione applicazione del principio di addizionalità delle risorse regionali; 5) le relazioni tra Amministrazione regionale e Stato centrale devono essere fissate su basi chiare e funzionali agli obiettivi prefigurati dalla Regione nel rispetto delle priorità nazionali. 32
33 Inoltre, la Regione Puglia sostiene la necessità di allargare l eleggibilità di alcune aree tematiche quali: 1) la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, anche in riferimento all integrazione dell offerta di fruizione turistica e culturale e di quello della capacity building; 2) lo sviluppo di partenariati pubblico-privati; privati; 3) lo sviluppo di organismi di cooperazione stabili; 4) gli interventi a sostegno della cooperazione nel settore socio-sanitario sanitario (collaborazioni tra ospedali, università e centri di ricerca e scambio di esperienze nel settore dell assistenza sanitaria). 33
34 L area geopolitica di riferimento per l azione internazionale e di partenariato territoriale Mercati maturi dell Europa continentale, dell America del Nord e del Pacifico; Economie emergenti del Sud America ed estremo oriente (India e Cina); Sponda sud del Mediterraneo (Marocco, Tunisia ed Egitto); Balcani occidentali (Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia - Montenegro); Medio-Oriente e Turchia Creare le condizioni per le PMI pugliesi di realizzare attività in quei Paesi che permettono di abbassare i costi di produzione, di integrarsi stabilmente nel mercato e di trasferire il modello di impresa affinché si crei un sistema capace di dialogare e di condividere esperienze comuni di competizione internazionale. 34
35 Il progetto strategico bilaterale con l Albania nell ambito del Programma Multilaterale Adriatico IPA Alla luce delle strettissime relazioni tra Italia e Albania e delle esperienze maturate congiuntamente nell esecuzione del programma Interreg Italia Albania la Regione Puglia intende proseguire nella realizzazione di attività economiche e sociali che rispondono a strategie comuni di sviluppo territoriale sostenibile, armonico e integrato dei rispettivi territori transfrontalieri per i seguenti temi: l accesso alle reti di collegamento; la gestione delle risorse idriche; i servizi socio-sanitari; sanitari; lo sviluppo economico e culturale. 35
36 Il progetto speciale di cooperazione bilaterale con l Egitto nell ambito del Programma Multilaterale Mediterraneo ENPI La Puglia intende svolgere, in coerenza con le priorità di politica estera nazionale, un azione dinamica e fortemente propensa alla promozione di rapporti internazionali con i Paesi del Bacino del Mediterraneo, concentrando le iniziative, in termini di integrazione delle risorse e interventi da intraprendere, verso l Egitto per i seguenti temi: sviluppo rurale ed integrazione della filiera agro industriale; tutela e gestione della risorsa idrica e del patrimonio ambientale protetto; valorizzazione dei beni storico culturali; cooperazione economica sui settori ad alto valore innovativo e della cooperazione industriale sui settori tradizionali ad alta competitività. 36
37 Il Programma Regionale per l Internazionalizzazione (PRINT) Il PRINT è un documento strategico e programmatico di dettaglio i cui effetti sono di messa a sistema di tutte le attività internazionali della Regione al fine di: 1) individuare e conoscere le iniziative in tema di internazionalizzazione realizzate e programmate dai vari Dipartimenti regionali; 2) mettere a sistema le diverse iniziative progettuali, apparentemente scollegate fra di loro, al fine di perseguire obiettivi specifici comuni; 3) coordinare le diverse attività programmate dalla Regione in materia di internazionalizzazione; 4) condividere le scelte programmatiche con i diversi attori, sia interni che esterni all Amministrazione regionale; 5) dotare l Ente di una struttura per la gestione, il monitoraggio e la valutazione dell efficienza efficienza ed efficacia degli interventi a carattere internazionale. 37
38 Gli obiettivi del PRINT 1) ammodernamento delle strategie di breve, medio e lungo periodo, di approccio ai mercati esteri; 2) supporto,, in termini qualitativi, alle iniziative internazionali intraprese tanto dal sistema dell istruzione scolastica ed universitaria, quanto dal sistema della formazione professionale; 3) promozione di sistemi di relazione internazionale stabili tra le imprese e tra queste e i vari Enti preposti, all ambiente, ambiente, alla ricerca, ai servizi collettivi; 4) valorizzazione,, nell ambito del partenariato internazionale, del sistema territoriale per lo sviluppo locale; 5) rafforzamento della capacità amministrativa della Regione sui temi dell internazionalizzazione attraverso la promozione di reti e di scambi di esperienze tra l amministrazione l regionale e il sistema delle imprese in collegamento con la rete diplomatico- 38 consolare (PROGETTI-PAESE). PAESE).
39 Grazie per l attenzione Piacentino Ciccarese Regione Puglia Ufficio Cooperazione con i Paesi del Mediterraneo Tel p.ciccarese@interreg.puglia.it 39
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