Lineamenti filosofico-pedagogici nella didattica e gestione del giovane sportivo
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1 Lineamenti filosofico-pedagogici nella didattica e gestione del giovane sportivo Appunti 1 Corso sulla Preparazione fisica II livello A cura di FURIO DIOGUARDI dell Organico Didattico di SdS Coni Liguria Genova, 31 gennaio
2 Lo sport giovanile 1)Straordinario percorso formativo 2)Possibilità di formare un atleta responsabile e soprattutto una persona che è stata rispettata nella sua integralità.
3 Se la competizione è sana I miei limiti sono l avversario da battere. L importante non è vincere L importante non è partecipare L importante è cercare di vincere accettando la sconfitta come risorsa
4 Nello sport giovanile è sbagliato: allenare il bambino in funzione del risultato il timore che il bambino non possa diventare un bravo atleta se non si specializza presto
5 Specializzazione precoce Sbagliata sotto il profilo tecnico Sbagliata sotto il profilo psicologico Sbagliata sotto il profilo sociale
6 A anni inizia la formazione specifica (specializzazione) che sfrutta l amore per lo sport del giovane atleta. La competenza tecnica è ora importante.
7 L aspetto formativo non è privo di connotati agonistici, anzi, esso tende a svilupparli.
8 Una didattica sportiva efficace presuppone: Responsabilità da parte del giovane atleta (conseguenza del rapporto costruttivo allenatore-atleta e della scelta autonoma dello sport praticato) Sintonia della parte sportiva con la parte extra-sportiva, patrimonio personale (Lebenswelt) del giovane atleta Es. L allenatore non deve pretendere che le sue atlete non vadano in gita scolastica perché c è una gara.
9 Aspetto agonistico Sportivo/persona Giocano i più forti I più bravi non imparano a rispettare le regole Si esaspera il lavoro fisico-atletico Si anticipa il lavoro tattico La sconfitta è umiliante Il furbo è positivo Aspetto formativo Persona/sportivo Giocano tutti Tutti imparano a rispettare le regole Si rispettano le leggi evolutive Non si specializza La sconfitta è una risorsa Il furbo è negativo
10 Requisiti sport autentico: 1.Gioco (talvolta manca) 2.Competizione 3.Movimento
11 Il gioco è assente quando il giovane è sottoposto ad aspettative esterne alla sua coscienza.
12 Gestione del talento Problematica dello sport giovanile 1. Come garantire al giovane una buona preparazione salvaguardando la sua personalità e la sua età? 2. Come pretendere il massimo da lui senza esercitare pressioni psicologiche dannose?
13 Le aspettative di genitori e ambiente rischiano di compromettere l espressione del talento.
14 L intuizione di Fink Per la sua inutilità, il gioco fonda la sua validazione in se stesso: chi gioca è in un'azione gratuita, non produce nulla. E. Fink E. Fink
15 La pressione dei tempi E l imperativo efficientista che inibisce quella libertà interiore (il genio creativo) del giovane che è il fondamentale presupposto per la riuscita sportiva.
16 Rousseau ha affermato il principio della necessità di perdere tempo: Il processo educativo ha tutta la sua forza nell estrema lentezza dei passi che compie. J.J.Rousseau da L Emile
17 La didattica e l espressione del talento Come agisce l insegnante nei confronti del giovane sportivo? Come favorire la pratica di uno sport praticato con intenzionalità, gratuità e in sintonia con la Lebenswelt individuale? Come favorire il riconoscimento dell obiettivo individuale nello sport di gruppo? Come favorire il riconoscimento dell obiettivo di gruppo nello sport individuale?
18 Quando insegno ho in mente di che cosa ha veramente bisogno il mio allievo oppure sto dimostrando a me stesso e a lui che sono bravo?
19 Epoché Porsi in sintonia con l allievo sospendendo il proprio giudizio e le proprie esperienze. Avvicinamento alla sua Lebenswelt, con il massimo rispetto e lealtà possibili. Recuperare il proprio vissuto ed incontrare l esperienza dell educando.
20 ASPETTI DEL LAVORO NELLO SPORT Lavoro analitico-specifico Strumento: tecniche specifiche Identificazione del problema e intervento dello specialista Lavoro globale-complessivo Strumento: la relazione Conoscenza dell altro e promozione della sua libertà e progettualità di vita
21 Filosofia della didattica sportiva Intenzionalità Autostima Eros Tonalità emotiva Edmund Husserl
22 Intenzionalità E il carattere costitutivo della coscienza e del rapporto soggetto- oggetto.
23 Due modalità didattiche: 1) bambini, adesso correte per 10 minuti intorno alle righe del campo di basket 2) bambini, adesso giochiamo a fulmine. L obiettivo è sempre raggiunto ma con conseguenze motivazionali ben differenti.
24 Per Husserl si chiama Erlebnis l atto vissuto connotato da intenzionalità. Non è una semplice esperienza vissuta che è invece soltanto un qualcosa che si fa.
25 Non si può dire: Fai così perché lo dico io! Il giovane fa le cose al meglio quando ne comprende il senso e la necessità.
26 Rispetto ad un compito assegnato esistono tre modalità di comportamento dell atleta Non fa quello che deve fare Lo fa perché lo ha detto l allenatore Lo fa perché pensa sia la cosa migliore per lui (azione vissuta, intenzionale)
27 Autostima Il giovane deve aver coscienza della correlazione esistente tra impegno e riuscita (anche da parte degli altri)
28 La conduzione di un allenamento è condizionata da una domanda fondamentale: Come lavorare sui difetti senza incidere negativamente sull autostima dei giovani atleti?
29 Le ragazze hanno maggiormente bisogno di rinforzi positivi vista la loro carenza di autostima Julio Velasco a proposito delle differenze tra sport maschile e sport femminile (già C.T. Nazionale Italiana Maschile Pallavolo e già C.T. Nazionale Italiana Femminile Pallavolo)
30 Eros nella didattica Per relazionarsi bene e rispondere al bisogno di affetto dei giovani. Per incontrare produttivamente l altro creando motivazione reciproca. Per mantenere un feed-back positivo.
31 Tonalità emotiva Lo sport non ha paradigmi vincenti. La didattica sportiva è efficace se inserita in una buona tonalità emotiva. Martin Heidegger
32 Bibliografia Banfi A., Problematicità dell educazione e pensiero pedagogico, Firenze, La Nuova Italia, 1961 Bertolini P., L esistere pedagogico, Firenze, La Nuova Italia, 1989 Bertolini P., Pedagogia fenomenologica, Firenze, La Nuova Italia Dioguardi F., Noi siamo un colloquio, Ecig, Genova, 2008 Gennari M., Interpretare l educazione, Brescia, La Scuola, 1992 Gentile G., Sommario di pedagogia come scienza fil., Sansoni Iori V., Essere per l educazione, Firenze, La Nuova Italia, 1988 Iori V., Filosofia dell educazione, Milano, Guerini Studio, 2000 Manuzzi P., Pedagogia del gioco e dell animazione, Guerini Sparpaglione D., San Luigi Orione, Cuneo, San Paolo Ed.,
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