2. Gli abilitatori di sistema che rendono possibile l innovazione

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1 2. Gli abilitatori di sistema che rendono possibile l innovazione Il periodo di contrazione economica che stanno attraversando i Paesi dell UE, aggravato da un elevato tasso di disoccupazione giovanile (23,4% a livello europeo e 39,7% in Italia 1 ) e da una rilevante esposizione di debito pubblico (85,4 è la percentuale del debito pubblico rispetto al PIL europeo nel 2012, 127% è il dato italiano 2 ), ha distolto l attenzione dai problemi strutturali legati alla competitività. I Paesi del Sud Europa, secondo il consueto rapporto del World Economic Forum (WEF) 3 in merito alla competitività delle economie nazionali, si collocano in posizioni inferiori rispetto agli anni scorsi; in particolare l Italia arretra di sette posizioni raggiungendo la 49, la Spagna scende in classifica di una posizione attestandosi alla 35, in discesa anche il Portogallo alla 51 posizione e la Grecia alla 91. Come osservato dagli analisti del WEF, questi Paesi dovranno rimediare alla mancanza di efficacia e flessibilità dei loro mercati promuovendo l innovazione e migliorando l accesso al finanziamento, al fine di incrementare la competitività nell intera regione. Proprio in tale contesto di crisi economica il ruolo dell innovazione, da tempo ritenuto cruciale 4 nello stimolare la crescita economica, la rigenerazione dell economia e la produttività, acquisisce un valore di primaria importanza. Sostenere l innovazione, non solo tecnologica ma anche di processo, richiede l istituzione di un modello di governance strategica a livello di governo centrale. Tale modello dovrà essere in grado di indirizzare ed ottimizzare gli investimenti verso i progetti a più alto potenziale di crescita, che abbiano carattere di continuità e stabilità così da generare effetti duraturi sul sistema, e di governare ma soprattutto facilitare le interazioni e le relazioni tra gli attori coinvolti nei processi innovativi (Imprese, Università, Comunicazione e Media, Intermediari Finanziari, Fondazioni, Terzo Settore, etc.). L innovazione infatti è una leva fondamentale da azionare per recuperare il terreno perso sia in termini di competitività che di capacità di rigenerazione delle fonti di vantaggio competitivo. L Innovazione per Accenture Innovation is interpreted by Accenture as a new way of doing things that adds value In questa trasformazione il Settore Pubblico può giocare un ruolo cruciale quale abilitatore dell innovazione a patto che sappia incentivarla con gli strumenti più idonei e sia determinato a sua volta a rigenerarsi, attraverso le iniziative qui descritte: Stimolo della domanda verso processi e prodotti innovativi a livello centrale, regionale e locale. Creazione del contesto adatto, fornendo gli strumenti che supportino l innovazione (ad 1 Dati riferiti a Luglio 2013; Fonte: Eurostat, Settembre 2013, 2 Statistiche di finanza pubblica nei paesi dell'unione europea, Banca d Italia, Luglio The Global Competitiveness Report , World Economic Forum, Settembre No advanced economy can maintain high wages and living standards, and hold its own in global markets, by producing standard products using standard methods. In a rapidly integrating world economy where lower wage developing countries are quickly improving their skills and can access today s technology, U.S. prosperity depends on whether we can remain a moving target. We must continually improve our ability to identify and commercialize new products, services, and processes. Those must be high-value (even unique) to yield the productivity growth needed to generate profits and support high-wage jobs. The New Challenge to America s Prosperity: Findings from the Innovation Index, 1999, Professor Michael E. Porter, Harvard Business School, Professor Scott Stern, MIT Sloan School & NBER, Council on Competitiveness, Washington, D.C. 1

2 esempio gli incentivi per l efficientamento energetico delle abitazioni oppure la Dote Scuola erogata dalla Regione Lombardia); Protezione della proprietà intellettuale con brevetti, marchi e sistemi di copyright. Garanzia di tutela agli innovatori introducendo nuove soluzioni quali il Peer-to-patent" e assicurando il rispetto dei brevetti nei paesi con carenza di legislazione o enforcement in materia di proprietà intellettuale; Finanziamenti alla ricerca di base che spesso non trova una copertura con investimenti privati. Rilancio della ricerca di base in linea con le più recenti tendenze focalizzate sui sistemi tecnologici, energetici e della sostenibilità ambientale, coerentemente con il piano Horizon 2020; Programmazione formativa nazionale e regionale al fine di soddisfare i bisogni di formazione specializzata richiesti dai processi di innovazione. Creazione di una forza lavoro istruita quale precursore fondamentale per incentivare l innovazione; le università rivestono un ruolo centrale nella formazione di giovani innovatori, spesso resa possibile da finanziamenti governativi; Incentivi all innovazione in presenza di fallimenti di mercato. Superamento di barriere legate alla mancanza di capitali e di informazioni che impedisce lo sviluppo di alcuni settori quali ad esempio le tecnologie per il risparmio energetico; Definizione di policy e standard volti alla creazione di nuovi mercati. Introduzione di norme che consentono alle nuove tecnologie di operare all'interno di sistemi più grandi, come ad esempio la promozione dell'accesso a banda larga avvenuto in Finlandia per supportare il posizionamento strategico delle proprie aziende nel più vasto mercato globale. La capacità innovativa dei governi può raggiungere il suo massimo potenziale se anche la propria macchina amministrativa è moderna, efficiente e in grado di farsi parte attiva nella produzione del valore. È quindi cruciale intervenire tempestivamente sul contesto normativo per affiancare le politiche di innovazione ad una semplificazione amministrativa, caratterizzata da regolamentazione omogenea, coerente e che sappia guardare al medio termine, e ad una digitalizzazione di processo e prodotto (e-government), condicio sine qua non perché gli investimenti esteri o le iniziative di innovazione, in particolar modo provenienti dalle PMI, vengano indirizzate verso un determinato Paese. In questo quadro si colloca la capacità della Pubblica Amministrazione di stimolare la flessibilità e la facilità di accesso al sistema degli appalti pubblici: l aggiornamento della normativa generale sugli appalti pubblici consente di incentivare la liberalizzazione delle risorse come mossa strategica finalizzata a produrre crescita. Ulteriori elementi necessari affinchè le politiche di innovazione ottengano il massimo potenziale sono la presenza di una PA Lean & Smooth, caratterizzata da una riduzione degli oneri amministrativi, dei costi di compliance e dei rischi di conflitto e l adozione dell Open Government quale nuovo approccio al fine di garantire la trasparenza del proprio operato verso i cittadini. 2

3 2.1 La Ricerca Accenture: I giovani imprenditori chiedono al governo un supporto attivo per sostenere la loro leadership nel campo dell'innovazione tecnologica Nei primi mesi del 2013 Accenture ha elaborato una ricerca dal titolo Entrepreneurial Innovation how to unleash a key source for growth and jobs in the G20 countries, evidenziando il ruolo fondamentale che i governi possono svolgere nella promozione dell'innovazione imprenditoriale giovanile. La ricerca si è basata sulla somministrazione di questionari online a giovani imprenditori provenienti dai Paesi del G20 nel periodo Febbraio Aprile Secondo il 67% degli intervistati (Figura 1), i governi non stanno facendo passi in avanti: il 18% ha dichiarato che il governo del proprio paese non ha messo in atto alcuna azione reale per sostenere l'innovazione tecnologica imprenditoriale e un ulteriore 49% ha affermato che le azioni intraprese non si sono rivelate né pertinenti né efficaci. Figura 1: Entrepreneurial Innovation how to unleash a key source for growth and jobs in the G20 countries Due terzi degli imprenditori considerano insufficiente il supporto del governo all innovazione imprenditoriale (%) Come consideri le azioni intraprese dal governo nel tuo paese per supportare l innovazione tecnologica creata dagli imprenditori? 67% 33% 49% 18% Sono state intraprese azioni rilevanti ed efficaci Sono state intraprese azioni ma non rilevanti o efficaci Non sono state intraprese azioni reali Gli imprenditori intervistati (Figura 2) hanno indicato una vasta gamma di azioni. Le più citate riguardano gli incentivi fiscali, lo sviluppo dell'istruzione e della formazione tecnologica, un miglior accesso ai finanziamenti e una riduzione della burocrazia. 3

4 Figura 2: Cosa si aspettano gli imprenditori? Gli imprenditori si aspettano una serie di azioni di supporto dal governo (%) Per quanto riguarda il supporto del vostro business nell agenda tecnologica, quali azioni prioritarie ti aspetti dal governo in cui opera la tua azienda? Incentivi fiscali Sviluppo di istruzione e training tecnologico Small Business Act Sviluppo di una banca pubblica per il finanziamento di imprenditori e PMI Ambiente di supporto per nicchie di mercato e capitali di investimento Riduzione di burocrazia e regolamenti per gli imprenditori Apertura del Procurement pubblico per l innovazione nelle PMI Investimenti pubblici in ricerca e sviluppo e infrastrutture tecnologiche Sviluppo di cluster tecnologici locali Miglioramento del sistema dei diritti di proprietà intellettuale Apertura a politiche di immigrazione per l attrazione di lavoratori qualificati Promozione dell open data Relativamente all'innovazione tecnologica, gli imprenditori hanno suggerito diversi interventi tra i quali: Sostenere lo sviluppo di infrastrutture digitali per supportare la trasformazione delle industrie, specialmente attraverso tecnologie comuni di social networking che svolgono un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo delle relazioni online con gli stakeholders; Promuovere lo sviluppo del "cloud" in base a norme standard per consentire agli imprenditori di usufruire della flessibilità e reattività di questo strumento; Sviluppare open data comuni al fine di creare, testare e sviluppare nuovi modelli di business; Incoraggiare lo sviluppo del "crowdfunding" a livello internazionale, soprattutto per finanziare le startup. A livello nazionale, gli intervistati hanno espresso una grande varietà di richieste (Figura 3). Dodici sono le leve politiche principalmente menzionate: 4

5 Figura 3: Leve politiche richieste Categorie d intervento Leve politiche Esempio Strategia delle politiche pubbliche Stimolo alla domanda Spesa Pubblica Acquisti pubblici e R&D Infrastrutture digitali SBA/SBIR (Small Business Admin. / Innovation) Fornitura di servizi pubblici Politiche sull open data Accesso ai mercati internazionali Programmi di esportazione Supporto agli imprenditori Politiche fiscali Politiche finanziarie Crediti d imposta Vc, banche, mercati di capitali, crowdfunding Istruzione/formazione Laureati STEM (Science, Techn., Engee., Maths) Ecosistemi favorevoli Assistenza, incubatori, clusters Ambiente di business Processi amministrativi semplici Tolleranza per il fallimento Portale online integrato Maggiore tolleranza per il fallimento ( bancarotta) Trasferimento dati e privacy Cloud standard / certificazione Business Internazionali Creazione di business in diversi paesi Fonte: Entrepreneurial Innovation: how to unleash a key source for growth and jobs in the G20 countries Young Entrepreneurs Alliance Summit 2013 Accenture 2.2 L'importanza dell'ecosistema e degli attori coinvolti nel processo di innovazione Nello scenario attuale l innovazione non è un fenomeno isolato, bensì un processo di collaborazione all interno di una rete crescente ed eterogenea di stakeholder, istituzioni e utenti. Tale processo di innovazione in senso allargato (Imprese, Università, Media, Credito, etc.) prevede un ruolo di coordinamento a livello centrale da parte della PA con l obiettivo di governare l intero ecosistema degli attori coinvolti senza soffocarne i processi innovativi, ma anzi facilitando la coerenza e la comunicazione tra loro e sapendo cogliere le tendenze in atto. La Pubblica Amministrazione pertanto dovrà anche garantire: Coerenza delle policy nazionali con quelle europee, assicurando l integrazione tra i framework adottati a livello nazionale, regionale e locale con le indicazioni provenienti dal contesto europeo (Europa 2020); Dialogo strutturato, organico e formalizzato con il sistema delle imprese (non solo di grande dimensione ma anche PMI innovative e settore no profit) per comprendere tendenze e bisogni emergenti; Capacità di far dialogare il governo con il sistema dei media e dell'informazione, con il sistema dell'università e della ricerca, anche industriale, con il sistema finanziario e del credito; Garanzia della parità di condizioni per tutti gli stakeholders nell accesso al processi di policy making, minimizzando le possibilità di corruzione, incentivando la creazione di un processo più inclusivo attraverso azioni di open government. A tal proposito, può essere menzionato il trasferimento di tecnologia tra gli istituti di ricerca e l'industria, ambito in cui organismi come l'istitution of Engineering and Technology (IET) e l'enterprise Europe Network possono svolgere un ruolo di rilievo. Allo stesso tempo anche i singoli Paesi membri dovranno incentivare i trasferimenti di tecnologia rafforzando i rapporti tra le PMI e gli istituti di ricerca. Per stimolare l'innovazione a livello regionale e globale le PMI dovranno disporre di un 5

6 maggiore accesso alle tecnologie sviluppate in Europa, grazie anche alla promozione di cluster d'innovazione e networking. Questi sono gli elementi principali di un'ampia strategia europea per l'innovazione e dello "Small business act". Tali interventi si porrebbero anche in coerenza con le politiche per l innovazione all interno degli obiettivi di Europa 2020 Be Smart, Be Sustainable, Be Inclusive. L Unione Europea ha anche definito un framework per la ricerca denominato Horizon 2020 al fine di superare le criticità relative al posizionamento del sistema europeo in ricerca ed innovazione. In tal senso sta tentando di responsabilizzare gli Stati Membri attraverso strumenti cui Horizon 2020 attribuisce ruoli di rilievo, come la Programmazione Congiunta della Ricerca sui grandi temi di rilevanza globale, la creazione di nuove Infrastrutture di Ricerca d interesse europeo (o l upgrade di quelle esistenti), la sperimentazione di soluzioni innovative di finanziamento (risk sharing e precommercial procurement). 2.3 Lo stato dell'arte della Pubblica Amministrazione in Italia e il livello di innovazione Negli ultimi anni i Governi Italiani hanno avviato una rilevante azione di ammodernamento a supporto di un più ampio quadro strategico che attribuisce alla Pubblica Amministrazione un ruolo di indirizzo, regia e coordinamento dei processi di innovazione, al fine di incentivare la crescita e la competitività del Sistema Paese. Nonostante ciò la complessità del quadro normativo italiano relativo e la burocrazia amministrativa risultano essere fattori di rilievo nello scoraggiare l imprenditorialità. La stessa Confindustria ha manifestato verso il Governo la necessità di introdurre misure volte alla semplificazione amministrativa e normativa al fine di rimuovere gli ostacoli alla crescita e agli investimenti delle aziende. A questo impegno dovrà aggiungersi il tema dell innovazione digitale, realizzando gli indirizzi dell Agenda Digitale Italiana. Parimenti, data la difficoltà di stimare la probabilità di successo di startup con potenziale di innovazione, i costi rilevanti legati ad una eventuale chiusura possono avere un effetto deterrente sulla imprenditorialità. Inoltre molte delle nuove imprese italiane che sopravvivono non crescono a sufficienza per raggiungere un livello di sostenibilità economica ed efficienza ottimale. Il sistema Italia non riesce pertanto ad emergere nel contesto europeo (Figura 4) in termini di innovazione: il nostro Paese si colloca al quindicesimo posto della classifica basata sull Innovation Union Scorecard (IUS) tra gli Stati moderate innovators, ovvero i Paesi che registrano una prestazione complessiva al di sotto della media UE27. 6

7 Figura 4: Innovation Union Scoreboard EU Member States innovation performance Fonte: Commissione Europea, Innovation Union Scoreboard 2012 Questo risultato insoddisfacente dipende da molteplici fattori che possono influenzare la capacità innovativa di un Sistema Paese; in particolare per l Italia assumono rilievo i seguenti: la mancanza di un programma nazionale di politica economica, con interventi strutturali e risorse adeguate e certe; la frammentazione del sistema pubblico di finanziamento con misure riconducibili ad amministrazioni centrali e periferiche prive di un coordinamento nazionale; l assenza di una governance che sappia mettere a sistema gli strumenti pubblici e privati di finanziamento della ricerca ed innovazione in un contesto produttivo costituito prevalentemente da PMI, meno propense ad investire, e poche grandi imprese; la scarsa propensione a creare dei modelli a rete e/o far leva sul networking tra il sistema pubblico di ricerca e il sistema delle imprese; A questi fattori ostacolanti per l innovazione si aggiungono ulteriori elementi di criticità. Un rilevante livello di corruzione nel sistema come mostrato dal posizionamento nei ranking internazionali sul tema (Figura 5); una rigidità ed obsolescenza del codice degli appalti pubblici, ostacolo alla liberalizzazione delle risorse; l impoverimento del capitale umano dovuto alla diffusione di fenomeni di overeducation (in Italia il 49,2% degli occupati con almeno una laurea svolge lavori per i quali sarebbe richiesto un livello di istruzione inferiore a quello posseduto 5 ). 5 Le competenze per l occupazione e la crescita, Rapporto ISFOL

8 Figura 5: La corruzione nei Sistemi Paese Note: L indicatore si basa sulla percezione di corruzione rilevata con un sondaggio di opinione sulla frequenza di pagamenti non tracciati o su tangenti nei seguenti ambiti di attività delle imprese: (a) import/export; (b) public utilities; (c) pagamento delle tasse; (d) aggiudicazione di contratti e licenze; (e) ottenimento di sentenze favorevoli. Possibili risposte: da 1 (molto frequente) a 7 (mai riscontrato). Fonte: World Economic Forum, Global Competitiveness Report ( ; ) Il governo italiano potrebbe sostenere l innovazione concentrandosi su alcune priorità tra cui: Incentivi all innovazione più selettivi e indirizzati verso progetti a più alto potenziale di crescita, sostenibili nel tempo e caratterizzati da una migliore efficienza di gestione; Misure di intervento pubblico durature e stabili, prive di soluzioni di continuità, al fine di garantire effetti sull innovazione; Accelerazione del processo di modernizzazione del Settore Pubblico quale forza motrice per l innovazione del Sistema Paese e catalizzatore degli investimenti in Ricerca e Sviluppo. In linea con questa priorità si posiziona l operato dell Agenzia per l Italia Digitale; Promozione di investimenti in formazione altamente qualificata e specializzata al fine di supportare i processi di innovazione; Diffusione del networking e introduzione di modelli a rete tra aziende pubbliche e private nella logica del partenariato; Sostegno a politiche di diffusione di cluster tecnologici per sfruttare aree di eccellenza nazionali (poli innovativi, distretti). 2.4 Una Best Practice alla quale ispirarsi Nel gennaio 2012, il Dipartimento di Business, Innovation and Skills del Regno Unito ha lanciato il programma Business Coaching for Growth", che mira ad aiutare fino a piccole e medie imprese ad alto potenziale. Il programma affianca degli esperti alle PMI con l obiettivo di incrementare del 20% la crescita annua; si basa sul coaching di team di senior manager per sviluppare e implementare strategie di crescita e capacità di leadership. Include anche un supporto ed una assistenza specializzata nella definizione di scelte di investimento, oltre all'accesso a servizi di alta qualità attraverso la partnership con i principali incubatori, parchi scientifici e centri d'innovazione tecnologica. 8

9 Il Dipartimento fornisce anche consulenza e supporto nella protezione della proprietà intellettuale e nello sfruttamento commerciale dell innovazione realizzata. Grazie a tali competenze gestionali, al know-how finanziario e ai network aziendali, il programma offre alle nuove startup il potenziale per poter raggiungere un fatturato di 1 milione di sterline entro tre anni di avviamento, o avere una forza lavoro di almeno 10 addetti in tre anni. 9

10 L INTERVISTA Marco Meneguzzo, Professore Ordinario in Economia delle Aziende ed Amministrazioni Pubbliche, Università degli Studi di Roma Tor Vergata - L Italia perde terreno nelle classifiche internazionali legate alla competitività del Sistema Paese nonostante i numerosi sforzi per innovare. Significa che la nostra innovazione è di portata limitata oppure è il contesto che ne soffoca i risultati? Sicuramente la perdita di competitività del Sistema Paese è un fenomeno acquisito, anche se è opportuno analizzare nel dettaglio le classifiche dei diversi osservatori internazionali (ad es. l indice di competitività IMD: Ci sono due aspetti su cui occorre riflettere: innanzitutto il posizionamento di un Sistema Paese nei ranking internazionali è il risultato di singole macrovariabili o fattori abilitanti (i dodici pilastri del WEF tra cui i fattori per l efficienza, o per l innovazione e la sofisticazione). Occorre quindi concentrare l attenzione sulle tendenze in atto registrate negli ultimi anni in alcune di queste macrovariabili: il nostro paese è al 50 posto per i requisiti base ed al 30 per innovazione e sofisticazione. Inoltre la valutazione sui ranking internazionali va affiancata ad altri segnali importanti; ad esempio ragionare sui fattori di innovazione richiede che si valutino contemporaneamente le performance del sistema universitario, della ricerca (CNR, IRCSS) e delle Regioni della conoscenza a livello europeo ( Altro importante fattore è costituito dal posizionamento delle imprese e dei sistemi di imprese italiane nei settori ad elevata innovazione. Si pensi alla capacità effettiva di dare vita a cluster di aziende nel settore lifesciences, nelle nanotecnologie (keen regions) o in quello emergente delle cleantech, su cui manca completamente una partnership strategica tra sistema di imprese ICT e sistema delle imprese di servizi pubblici locali. - Le aziende investono per innovare, ma anche in presenza di buone idee non sempre i progetti giungono a realizzazione. Crede sia dovuto ad una incapacità di governare l innovazione in ambito aziendale oppure le imprese sono in grado di gestire l innovazione, ma la condizione di contesto esterno ne limita la realizzazione? Innanzitutto occorre capire quanto effettivamente le imprese investono per innovare. E necessario conoscere quali imprese investono (PMI, a rete, grandi aziende, cluster), in quali settori, in quali ambiti (skills e competenze, operations management e logistica, tecnologia, risorse immateriali) e in quale fase del processo di introduzione dell innovazione sono collocate. Inoltre, credo sia importante comprendere quali siano le condizioni di contesto per le differenti tipologie di aziende e per i diversi settori, e soprattutto aprire una riflessione sul rapporto tra innovazione sociale ed innovazione di impresa o di sistema di imprese e sul possibile ruolo di supporto che possono giocare investimenti mirati da parte del terziario pubblico. Infine non vanno trascurati ulteriori aspetti legati al rapporto tra family business, indebolimento delle capacità imprenditoriali ed innovazione. - Quale ritiene sia il primo passo da compiere per migliorare le condizioni in cui opera chi è 10

11 impegnato ad innovare? A mio avviso occorre riprendere la visione sistemica che era molto accreditata alla fine degli anni 70 (system thinking ed analisi dinamica dei sistemi) e che ha ripreso sicuramente vigore nell era della sostenibilità in cui siamo inseriti a partire da Rio 1990, dalla diffusione del Global Compact delle Nazioni Unite, al design thinking utilizzato nelle esperienze di hub ed iniziative a supporto della creazione di impresa, fino al concetto di creazione di valore condiviso. Partirei proprio da quest ultimo punto per affermare l esigenza di attivare sistemi integrati di creazione e stimolo dell innovazione. Questi sistemi possono attivare e mobilitare contemporaneamente risorse presenti nelle organizzazioni, amministrazioni ed imprese che si occupano dell offerta di servizi alle persone (istruzione, servizi agli anziani, sanità) e in quelle che intervengono sui servizi a rete (ricordo ancora le cleantech in ambiti quali energia, rifiuti, tecnologie urbane, mobilità). Risorse, capacità e competenze, queste, presenti nelle imprese in una logica di co-progettazione e co-finanziamento dell innovazione che vede coinvolti attori e forze sociali presenti sul territorio e nella comunità. Occorre probabilmente muovere da modelli di partenariato pubblico-privato verso logiche di partenariato pubblico società civile ed imprese, a supporto della open innovation. - Lo Stato è formalmente impegnato nel contribuire all innovazione attraverso numerosi strumenti ed organismi. Ritiene che il ruolo dello Stato debba espandersi, ridursi o cambiare forma? Credo che sia opportuno mettere in discussione l approccio dello Stato all innovazione. Innanzitutto in Italia esiste un sistema di PA centrali, regionali e locali, di agenzie ed istituzioni pubbliche che si sono mosse e si muovono spesso in modo non coordinato tra loro e non sono sempre riuscite a fare massa critica a livello europeo ed internazionale. La risposta negli anni è stata la creazione di nuove agenzie ed unità di missione, con costi aggiuntivi e performance discutibili. Una semplificazione decisa (e drastica) del sistema istituzionale è necessaria, prima di intervenire su leggi, programmi finalizzati e policy: le politiche per l innovazione dovrebbero ruotare attorno ad un sistema di centri ridotto ed efficace, che a sua volta mobiliti l intero sistema universitario e di ricerca. Cito solo a livello europeo il ruolo dei Politecnici federali in Svizzera, delle TU (università tecniche) in Germania e delle filiere per l innovazione in Francia. Ritengo, in conclusione, che l aspetto più rilevante al di là dell intensità o delle forme dell impegno dello Stato sia rappresentato dalla necessità di raccordare diversi strumenti; non si può pensare ad interventi sull innovazione, mantenendo inalterate la normativa fiscale, la normativa sulle imprese e i sistemi di regolamentazione. Occorre chiedersi cosa ne sia stato di 10 anni di interventi su regolazione (e riregolazione), trasparenza e semplificazione. 11

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