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1 GESCO CONSORZIO COOPERATIVO Società Cooperativa Agricola Via del Rio S. Vittore di Cesena (FC) Studio previsionale di impatto acustico relativo alla modifica sostanziale AIA dello stabilimento sito in Via Classicana, 47 (RA) IL TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA Ing. Nicola Sampieri La presente relazione è composta di n 66 pagine compresi gli allegati Commessa: 6493, aprile 2010 Rel.2 Rev.: 00 SERVIZI INTEGRATI GESTIONALI AMBIENTALI Soc. coop. p.a. Sede operativa e amministrativa: Circ.ne Piazza d Armi, 130 (RA) Tel: 0544/ , Fax: 0544/ segreteria@servin-c.it C.F. e P.I C.C.I.A.A. di n / R.E.A. n Iscrizione all ALBO COOPERATIVE n. A113238

2 INDICE 1. ASPETTI GENERALI Premessa Definizioni Metodologia di studio IL QUADRO NORMATIVO Norme di carattere generale Norme specifiche per le infrastrutture stradali Campo di applicazione Fasce di pertinenza Norme e direttive regionali CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELLO STATO DI FATTO Descrizione dell area oggetto di studio Caratterizzazione dei ricettori Le sorgenti di rumore esistenti La classificazione acustica dell area di studio Caratterizzazione sonora Ante operam Premessa Strumentazione impiegata per i rilievi acustici Parametri acustici misurati Metodo di rilevamento fonometrico e identificazione punti di misura Risultati dei rilievi fonometrici Taratura del modello di simulazione LA PREVISIONE DI IMPATTO ACUSTICO Descrizione dell intervento di progetto Caratterizzazione delle sorgenti sonore Simulazione Post Operam Premessa Descrizione del modello di simulazione Dati input sorgenti Risultati simulazione Piano di monitoraggio CONCLUSIONI ALLEGATO I : CERTIFICATI DI TARATURA E CALIBRAZIONE DEGLI STRUMENTI ALLEGATO II : SCHEDE DEI RILIEVI FONOMETRICI ALLEGATO III : MAPPATURE ACUSTICHE... 46

3 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 3 di ASPETTI GENERALI 1.1. Premessa Con l entrata in vigore della Legge n.447 del Legge quadro sull inquinamento acustico, la necessità di conoscere i livelli di inquinamento acustico esistenti in ambito urbano e rurale sta assumendo sempre maggiore importanza. In particolare, i decreti attuativi della legge quadro, fissando i limiti per i livelli sonori in ambiente esterno a seconda della destinazione d uso dell area in esame, hanno fatto nascere l esigenza di verificare se e di quanto tali limiti siano superati. Nello specifico, all Art.8 della Legge Quadro n.447 è prevista la redazione di una valutazione previsionale del clima acustico da parte del committente dell opera. Lo studio preliminare di impatto acustico assume particolare rilevanza nelle situazioni in cui l insediamento produttivo e/o commerciale viene ad essere ubicato in aree del territorio non destinate esclusivamente ad uso artigianale e/o industriale. Infatti, in questi casi, si vengono spesso a creare delle aree miste in cui gli insediamenti residenziali, che devono essere tutelati per quanto concerne il rumore, vengono a trovarsi nelle immediate vicinanze delle attività produttive. La realizzazione, l ampliamento o l esistenza di un insediamento produttivo o di una infrastruttura che comporti emissione sonora, pone pertanto l esigenza di determinare l impatto acustico generato dall attività, in funzione dei ricettori e della destinazione d uso del territorio in esame. In questo modo è possibile, già in fase di progettazione dell opera, intervenire in quei casi ove la messa in esercizio della stessa comporti il superamento dei limiti consentiti. Scopo del presente studio è quello di effettuare una valutazione previsionale di impatto acustico, relativa al progetto di ampliamento dell impianto esistente sito in via Classicana n.47 nel comune di di proprietà GESCO Consorzio Cooperativo Soc. Coop. Agricola. A seguito dei risultati ottenuti si potranno esprimere, nei limiti consentiti dalle informazioni e dai dati disponibili, delle indicazioni critiche al progetto e formulare al contempo delle proposte di mitigazione, qualora risultassero necessarie.

4 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 4 di Definizioni Si riportano di seguito le definizioni di alcuni termini tecnici utilizzati nel documento, in base a quanto riportato all art.2 della Legge n.447 del e nell allegato A del DPCM Inquinamento acustico: l introduzione di rumore nell ambiente abitativo o nell ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell ambiente abitativo o dell ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. Ambiente abitativo: ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive, salvo per quanto concerne l immissione di rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attività produttive. Sorgenti sonore fisse: gli impianti tecnici degli edifici e le altre installazioni unite agli immobili anche in via transitoria il cui uso produca emissioni sonore; le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, industriali, artigianali, commerciali ed agricole; i parcheggi; le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci; i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci; le aree adibite ad attività sportive e ricreative. Sorgenti sonore mobili: tutte le sorgenti sonore non comprese al punto precedente. Valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa. Tempo di riferimento diurno: intervallo compreso fra le 6.00 e le Tempo di riferimento notturno: intervallo compreso fra le e le Valori limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una o più sorgenti sonore nell ambiente abitativo o nell ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori. Valori di attenzione: il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l ambiente. Valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla Legge n 447/95. Livello di rumore residuo (Lr): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A che si rileva quando si escludono le specifiche sorgenti disturbanti. Esso deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale. Livello di rumore ambientale (La): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e

5 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 5 di 48 durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti. Livello differenziale di rumore: differenza tra il livello Leq(A) di rumore ambientale e quello del rumore residuo. Il concetto di livello differenziale si applica solo ai valori di immissione e pertanto i valori limite di immissione sono distinti in: valori limite assoluti, determinati con riferimento al livello equivalente di rumore ambientale; valori limite differenziali, determinati con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale ed il rumore residuo Metodologia di studio La caratterizzazione di dettaglio dell area, nonché l eventuale individuazione degli interventi di mitigazione acustica, in presenza di diverse sorgenti emissive, viene eseguita sia mediante misure fonometriche, sia mediante modellizzazione. Qualora vengano identificati dei superamenti del limite di legge, mediante la modellizzazione di dettaglio sarà più semplice verificare le soluzioni di mitigazione e la loro validità. Il modello utilizzato per la simulazione è SOUNDPLAN (versione 7), con implementato il modello ISO 9613 indicato dalla Comunità Europea come metodo di calcolo per la caratterizzazione delle sorgenti industriali. Il modello consente di stimare in maniera dettagliata i livelli sonori in facciata ai piani degli edifici potenzialmente più critici, sia nel periodo diurno che in quello notturno. Le varie fasi procedurali attraverso le quali è stata articolata la valutazione previsionale di impatto acustico e che hanno portato alla puntuale verifica dei limiti in corrispondenza dei ricettori individuati, possono essere così riassunte schematicamente: sopralluogo iniziale al fine di acquisire la conoscenza dello stato di fatto, ed in particolare: identificazione delle sorgenti sonore esistenti che caratterizzano il clima acustico dell area; censimento dei ricettori; rilievo fotografico; definizione della metodologia di studio e pianificazione del numero e del tipo di misure fonometriche da realizzare in sito. Descrizione del quadro normativo di riferimento, nazionale e regionale, verifica dello stato della zonizzazione acustica e del piano di risanamento comunale; in particolare viene analizzato anche il Piano Regolatore Comunale (PRG) al fine di considerare aree

6 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 6 di 48 ove sono previsti e già approvati nuovi insediamenti produttivi/commerciali e residenziali. Determinazione dei livelli massimi ammissibili in corrispondenza dei ricettori impattati; in particolare per i ricettori all interno della fascia di pertinenza della infrastruttura stradale occorre riferirsi alle sole emissioni dovute all Azienda, mentre al fuori dalla fascia di pertinenza stradale, occorrerà riferirsi ai limiti assegnati dalla zonizzazione acustica (se adottate/approvate, Tabella C del DPCM ) o, in loro assenza ai limiti validi in regime transitorio (art.6, comma 2 del DPCM ). Rilievi fonometrici, in continuo e di breve durata, in corrispondenza dei ricettori individuati al fine di caratterizzare il clima acustico ante operam (residuo), in assenza della specifica sorgente disturbante oggetto del presente studio. Modellazione in 3D del sito oggetto di studio, delle opere antropiche e degli ostacoli naturali, mediante l impiego dell applicativo AUTOCAD. Localizzazione dei punti di calcolo posti in corrispondenza di ogni singolo ricettore abitativo entro la fascia indagata, in corrispondenza dei quali viene effettuata la verifica di impatto acustico. Descrizione del progetto ed inserimento delle sorgenti sonore correlate. Caratterizzazione acustica di dettaglio dell area oggetto di studio nello stato di progetto, in cui verranno valutati e stimati gli effetti prodotti dalle emissioni sonore complessive. Per tale valutazione verrà utilizzato il modello SOUNDPLAN. Stima degli impatti generati dalle sorgenti annesse al progetto e verifica del rispetto dei limiti assoluti di zona e differenziali presso i ricettori considerati. Individuazione degli eventuali interventi di mitigazione, mediante l utilizzo del modello SOUNDPLAN e confronto dei valori ottenuti post intervento con gli obiettivi di mitigazione.

7 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 7 di IL QUADRO NORMATIVO 2.1. Norme di carattere generale La legislazione statale in materia di inquinamento acustico è regolamentata dalla Legge Quadro sull inquinamento acustico del 26 ottobre 1995 n.447, la quale stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell ambiente esterno e dell ambiente abitativo. Per quanto riguarda i valori limite dell inquinamento acustico negli ambienti esterni, la materia è disciplinata in ambito nazionale dal DPCM Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore e dal DMA Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo continuo. Il DPCM fissa i limiti massimi accettabili nelle diverse aree territoriali e definisce, al contempo la suddivisione dei territori comunali in relazione alla destinazione d uso e l individuazione dei valori limiti ammissibili di rumorosità per ciascuna area, riprendendo in parte le classificazioni già introdotte dal DPCM La legge quadro ed i relativi decreti attuativi rappresentano un riferimento ben preciso nei confronti sia dei limiti di rispetto che delle modalità di controllo ed intervento. Essi stabiliscono infatti: 1. la suddivisione dei territori comunali in relazione alla destinazione d uso; 2. l individuazione dei valori limiti ammissibili di rumorosità per ciascuna area; 3. la previsione dei piani di risanamento acustico dei Comuni; 4. il piano regionale di bonifica dell inquinamento acustico; 5. le modalità di rilevamento del rumore. Il recepimento della legge quadro sull inquinamento acustico n.447 del , ha riorganizzato tutta la problematica inerente il settore dell acustica, in particolare per quanto concerne i compiti e le responsabilità assegnate alle varie amministrazioni pubbliche (Stato, Regioni, Province e Comuni). Fra le varie competenze assegnate ai Comuni è indicato come primo intervento, la classificazione acustica del territorio comunale secondo i criteri stabiliti dal DPCM e la conseguente adozione dei piani di risanamento di cui all art.7 della legge 26 ottobre 1995 n 447. Gli interventi principali che i Comuni dovranno portare a compimento sono: Zonizzazione acustica del territorio comunale Mappatura acustica del territorio Piano di risanamento acustico Relazione biennale sullo stato acustico del Comune (se popolazione > abitanti) Il DPCM stabilisce per l ambiente esterno limiti assoluti di immissione (Tab. 2-2), i cui valori si differenziano a seconda della classe di destinazione d uso del territorio, mentre, per gli ambienti abitativi sono stabiliti dei anche limiti differenziali. In quest ultimo caso la differenza tra il livello del rumore ambientale (prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti) e il livello di rumore residuo (assenza della specifica sorgente disturbante) non

8 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 8 di 48 deve superare determinati valori limite. Sempre nello stesso decreto vengono indicati anche i valori limite di emissione (Tab. 2-3) relativi alle singole sorgenti fisse e mobili, differenziati a seconda della classe di destinazione d uso del territorio. In Tab. 2-4 vengono riportati invece i valori di qualità da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla Legge n 447. In merito al campo di applicazione del DPCM , si evidenziano inoltre i seguenti aspetti: per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali i valori limite di immissione non si applicano all interno delle rispettive fasce di pertinenza, individuate dal decreto di recente emanazione. All esterno di tali fasce, dette sorgenti concorrono al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione; i valori limite assoluti di immissione e di emissione relativi alle singole infrastrutture dei trasporti, all interno delle rispettive fasce di pertinenza, nonché la relativa estensione, saranno fissati con i rispettivi decreti attuativi; i valori limite differenziali di immissione non si applicano nelle aree classificate nella classe VI (aree industriali); i valori limite differenziali di immissione non si applicano alla rumorosità prodotta da: infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime; attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e professionali; servizi e impianti fissi dell edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all interno dello stesso. Nel caso che il Comune abbia già provveduto ad una zonizzazione del proprio territorio si applicano i valori riportati in Tab. 2-2, Tab. 2-3, Tab. 2-4.

9 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 9 di 48 Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V Classe VI Aree particolarmente protette Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Aree di tipo misto Aree di intensa attività umana Aree prevalentemente industriali Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con basse densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. Tab Classificazione del territorio comunale (DPCM DPCM ) CLASSE AREA Limiti assoluti Limiti differenziali notturni diurni notturni diurni I Particolarmente protetta II Prevalentemente residenziale III di tipo misto IV di intensa attività umana V Prevalentemente industriale VI Esclusivamente industriale Tab Valori limiti di immissione validi in regime definitivo (DPCM DPCM )

10 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 10 di 48 CLASSE AREA Limiti assoluti notturni diurni I Particolarmente protetta II Prevalentemente residenziale III di tipo misto IV di intensa attività industriale V Prevalentemente industriale VI Esclusivamente industriale Tab Valori limiti di emissione validi in regime definitivo (DPCM ) CLASSE AREA Limiti assoluti notturni diurni I Particolarmente protetta II Prevalentemente residenziale III di tipo misto IV di intensa attività industriale V Prevalentemente industriale VI Esclusivamente industriale Tab Valori di qualità validi in regime definitivo (DPCM ) Norme specifiche per le infrastrutture stradali Il DPR 142/04 stabilisce l'ampiezza delle zone di "attenzione acustica" dove applicare i limiti e fissa i limiti permessi in tutte le infrastrutture stradali, sia quelle di nuova costruzione che quelle già esistenti. Questo provvedimento completa il quadro di regolamentazione del rumore derivante dai mezzi di trasporto, secondo quanto stabilisce la Legge Quadro sull'inquinamento acustico, arrivando infatti dopo analoghi provvedimenti che hanno regolato l'inquinamento acustico degli aerei, del traffico ferroviario e delle attività motoristiche. Per le strade di tipo F spetta comunque al Comuni stabilire i limiti in base alla zonizzazione acustica da loro predisposta, ed il limite di rumore dovrà essere applicato in una fascia di 30 metri. Nel decreto vengono regolamentati i seguenti aspetti: definizione del concetto di ricettore, area edificata e centro abitato; classificazione delle infrastrutture stradali; diversificazione dei limiti acustici fra le infrastrutture esistenti e quelle di nuova realizzazione;

11 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 11 di 48 diversificazione delle fasce territoriali di pertinenza dell infrastruttura, in relazione alla tipologia della strada; la possibilità, che qualora non siano tecnicamente o economicamente conseguibili i limiti di immissione, da parte dell Ente Gestore di procedere ad interventi diretti sui ricettori, quali finestre e/o protezioni ad hoc di aree all aperto al di fuori degli edifici Campo di applicazione Le infrastrutture stradali sono definite dall art. 2 del Decreto Legislativo n. 285 del 30 aprile 1992 e sono classificate riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi: A) Autostrade; B) Strade extraurbane principali; C) Strade extraurbane secondarie; D) Strade urbane di scorrimento; E) Strade urbane di quartiere; F) Strade locali F bis) Itinerari ciclopedonali I valori limite di immissione stabiliti dal presente decreto sono verificati in corrispondenza dei punti di maggiore esposizione in conformità al disposto di cui al DMA del 16 marzo 1998 e devono essere riferiti al solo rumore prodotto dalle infrastrutture stradali. Alle infrastrutture stradali inoltre non si applica il disposto degli articoli 2, 6 e 7 del DPCM , ovvero i limiti di emissione, di attenzione e di qualità. Al di fuori della fascia di pertinenza delle infrastrutture stradali le emissioni dovute al traffico veicolare concorro al pari delle altre sorgenti al rispetto dei limiti assoluti di immissione di cui alla Tabella C del DPCM Fasce di pertinenza Vengono definite per le strade di tipo A, B, C, D, E ed F delle fasce di pertinenza acustica. Nel caso di fasce divise in due parti si deve considerare una parte più vicina all infrastruttura, denominata fascia A ed una seconda più distanze denominata fascia B. Nel caso di realizzazione di nuove infrastrutture in affiancamento ad una esistente, la fascia di pertinenza acustica di calcola a partire dal confine dell infrastruttura preesistente. I limiti riportati in Tab. 2-5 si applicano alle infrastrutture esistenti, al loro ampliamento in sede e alle nuove infrastrutture in affiancamento a quelle esistenti ed alle loro varianti. Tipo di strada (secondo Codice della Strada) Sottotipi a fini acustici (secondo Norme CNR 1980 e direttive PUT) Ampiezza fascia di pertinenza acustica (m) Scuole, ospedali, case di cura e di riposo Altri ricettori

12 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 12 di 48 A - Autostrada B - Strade extraurbane principali C - Strade extraurbane secondarie D - Strade urbane di scorrimento E - Strade urbane di quartiere Ca (strade a carreggiate separate e tipo IV CNR 1980) Cb (tutte le altre strade extraurbane secondarie) Da (strade a carreggiate separate e interquartiere) Db (tutte le altre strade urbane di scorrimento) Diurno (dba) Notturn o (dba) Diurno (dba) Notturn o(dba) 100 (fascia A) (fascia B) (fascia A) (fascia B) (fascia A) (fascia B) (fascia A) (fascia B) F - Strade locali 30 Note : per le scuole vale solo il limite diurno Definiti dai Comuni, nel rispetto dei valori riportati in tabella C, allegata al DPCM del novembre 1997 e comunque in modo conforme alla zonizzazione acustica delle aree urbane, come prevista dall articolo 6, comma 1 lettera a) della Legge n.447 del 1995 Tab Limiti di immissione per le infrastrutture stradali esistenti ed assimilabili Norme e direttive regionali Con la Legge Regionale 9 Maggio 2001 n.15, la regione Emilia Romagna ha fornito le disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di inquinamento acustico e le prime indicazioni per il risanamento dell ambiente esterno ed abitativo. La Legge regionale in particolare stabilisce le funzioni della Regione, delle Province e dei Comuni. In data 3 ottobre 2001, da parte della Giunta della Regione Emilia Romagna, è stata emessa una Delibera di attuazione dell art.2 della Legge Regionale 15/2001, al fine di uniformare le procedure per la predisposizione, da parte dei comuni, della classificazione acustica del territorio. Prima dell uscita della normativa di riferimento, sono state utilizzate le indicazioni fornite dalla regione Emilia Romagna. A livello regionale esisteva infatti una Circolare relativa alla classificazione dei territori comunali ai sensi dell art.2 del DPCM Le zonizzazioni acustiche realizzate fino a questo momento, tenevano perciò conto di tali indicazioni. E recentemente entrata in vigore la Delibera della Regione Emilia Romagna n.673/04 che sancisce i criteri tecnici per la redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e della valutazione del clima acustico. Ai fini della presente valutazione, si farà riferimento alle indicazioni riportate nell art. 5 della citata Delibera: Impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive. Le informazioni richieste sono le seguenti: 1. Tipologia dell attività

13 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 13 di Eventuali modificazioni al regime di traffico veicolare esistente 3. Descrizione del ciclo tecnologico relativo alle sorgenti di rumore previste (impianti, lavorazioni, ). Per le sorgenti sonore che danno luogo ad emissioni nell ambiente esterno o abitativo occorre indicare la loro posizione e le modalità di funzionamento. 4. Livelli sonori post operam previsti al confine di proprietà ed ai ricettori. Occorre tenere in considerazione le caratteristiche di emissione delle sorgenti considerate (presenza di componenti impulsive, tonali e tonali a bassa frequenza) e verificare il rispetto dei valori limite differenziali negli ambienti abitativi. Occorre inoltre: descrivere le caratteristiche temporali di funzionamento diurno e/o notturno specificando la durata (se continuo o discontinuo), la frequenza di esercizio, la eventuale contemporaneità delle diverse sorgenti che hanno emissioni nell ambiente esterno e le fasi di esercizio che determinano una maggiore rumorosità verso l esterno. Specificare, per i rumori a tempo parziale durante il periodo diurno, la durata totale di attività o funzionamento. Riportare i livelli sonori ante operam rilevati in posizioni rappresentative degli ambienti abitativi e dell ambiente esterno.

14 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 14 di CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELLO STATO DI FATTO 3.1. Descrizione dell area oggetto di studio L azienda GESCO Consorzio Cooperativo, ubicata in via Classicana n.47, risulta ubicata nella zona urbanistica D.8.4. in località Porto S. Vitale a destinazione prevalentemente industriale. Figura Visione aerea dell area di indagine (Fonte:Google Earth). Lo stabilimento confina: A Nord con lo stabilimento lavorazione lamiere (Iron Service) A Est con via Classicana A Sud con lo stabilimento Eurodocks A Ovest con l area di banchina 3.2. Caratterizzazione dei ricettori In data 2 marzo 2010 è stato effettuato un sopralluogo che ha consentito di prendere conoscenza di tutti gli edifici più vicini all area di studio. In particolare è stato evidenziato che non sono presenti edifici residenziali trattandosi di un area prevalentemente industriale. I ricettori individuati sono i seguenti:

15 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 15 di 48 R1: edificio ad uso terziario (uffici) di due piani alto circa 6 metri; R2: edificio ad uso produttivo alto circa 7 metri; R3: gruppo di edifici ad uso terziario produttivo alti circa 4-7 metri; R4: edificio ad uso produttivo alto circa 7 metri. Di seguito si riportano le immagini fotografiche dei ricettori individuati, nonché la loro ubicazione cartografica. Figura Ubicazione dei ricettori

16 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 16 di 48 R1 R2 R3 R4 Figura Immagini dei ricettori individuati Le sorgenti di rumore esistenti Trattandosi di un area prevalentemente industriale il contesto studiato presenta ragionevolmente livelli sonori determinati dalle attività produttive ed industriali esistenti. Le sorgenti sonore presenti individuate sono le seguenti: Rumore diffuso proveniente dall area di banchina e dagli stabilimenti adiacenti; Traffico circolante lungo via Classicana. La caratterizzazione delle sorgenti sonore esistenti, assai diverse tra loro per tipologia e geometria, necessiterebbe una campagna di misure molto laboriosa e complessa che esula dagli obiettivi del presente studio. Ciò premesso, per la caratterizzazione degli effetti prodotti dalle sorgenti sonore dello stabilimento GESCO sul confine di proprietà e presso i ricettori individuati più vicini si è scelto di effettuare una campagna di misura ad hoc riportata nei paragrafi seguente.

17 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 17 di La classificazione acustica dell area di studio Il progetto interessa il Comune di, il quale ha approvato la zonizzazione acustica del proprio territorio. Di seguito è riportato un estratto della tavola 10, pubblicata sul sito del Comune di, adottata il 2 luglio 2009, relativa all area di oggetto di studio. Figura Classificazione acustica comunale dell area di indagine Sulla base di quanto indicato dalla zonizzazione acustica lo stabilimento, ed i ricettori vicini individuati, sono stati inquadrati in classe VI, con limite diurno e notturno di 70,0 dba. Pertanto, in base a quanto sopra esposto, vengono riportati in Tabella i limiti da rispettare in corrispondenza dei ricettori individuati. Ricettore Classe Limiti assoluti di immissione da zonizzazione da DPCM 97 (dba) Giorno Notte R1 VI R2 VI R3 VI R4 VI Tabella Limiti da rispettare in corrispondenza dei ricettori Inoltre, in Figura si riportano le fasce di rispetto e la codifica delle infrastrutture stradali secondo il D.P.R. 142/04 Decreto Strade, ricavata sempre dalla zonizzazione acustica comunale. Va evidenziato che i ricettori individuati ricadono all interno della fascia di pertinenza di 150 metri di via Classicana.

18 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 18 di 48 Figura Individuazione e classificazione delle fasce di rispetto delle infrastrutture stradali esistenti ed in progetto Caratterizzazione sonora Ante operam Premessa Al fine di verificare il rispetto dei limiti di legge al confine di proprietà ed in facciata ai ricettori individuati è stato necessario determinare i livelli sonori emessi dalle sorgenti dello stabilimento. Questo è stato effettuato mediante una campagna di misure ad hoc svolta sia per determinare l energia sonora, a distanza nota di ogni sorgente individuata, sia per misurare l energia sonora complessiva presso il confine di proprietà. A tal proposito sono stati eseguiti dei rilievi di breve durata, a distanza nota dalla sorgente, per caratterizzare le sorgenti e due rilievi in continuo, della durata di 24 ore, presso il confine di proprietà dello stabilimento GESCO. I risultati dei rilievi hanno permesso di determinare gli spettri di potenza sonora di ogni singola sorgente. Tali spettri sono stati utilizzati per effettuare le simulazioni con il modello Sound Plan Strumentazione impiegata per i rilievi acustici Le misure sono state eseguite utilizzando fonometri Integratore/Analizzatore Real Time della Larson & Davis LD 824, con possibilità di registrazione in parallelo dei vari parametri acustici con le diverse curve di ponderazione, analizzatore statistico a 6 livelli percentili definiti dall utente, analizzatore in frequenza Real-Time in 1/1 e 1/3 d ottava con gamma da 12.5 Hz a 20 khz e con dinamica superiore ai 100 db. Il fonometro n 1 (per la misura in continuo) era inoltre corredato dalle seguenti apparecchiature:

19 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 19 di 48 fonometro Integratore/Analizzatore Real Time della Larson & Davis LD 824, numero di serie 0667, classe I delle norme IEC Type 1, IEC Type 1, IEC classe 1, ANSI S Type 1D; microfono Larson Davis Model 2541, numero di serie 6130; calibratore CAL 200 Larson & Davis, numero di serie 6142; cavo di prolunga del microfono da 10 metri per l esecuzione di misure in quota; deumidificatore e dispositivo di protezione per rilievi fonometrici in ambiente esterno della Larson & Davis: batterie ausiliarie per rilievi in continuo; stativo della MONFROTTO e relativo asse di prolunga per rilievi in quota. Il fonometro n 2 (per la misura in continuo) era inoltre corredato dalle seguenti apparecchiature: fonometro Integratore/Analizzatore Real Time della Larson & Davis LD 824, numero di serie 0354, classe I delle norme IEC Type 1, IEC Type 1, IEC classe 1, ANSI S Type 1D; microfono Larson Davis Model 2541, numero di serie 8431; calibratore CAL 200 Larson & Davis, numero di serie 4131; cavo di prolunga del microfono da 10 metri per l esecuzione di misure in quota; deumidificatore e dispositivo di protezione per rilievi fonometrici in ambiente esterno della Larson & Davis: stativo della MONFROTTO e relativo asse di prolunga per rilievi in quota. Il fonometro n 3 (per la misura a spot) era inoltre corredato dalle seguenti apparecchiature: fonometro Integratore/Analizzatore Real Time della Larson & Davis LD 831, numero di serie 1366, classe I delle norme IEC Type 1, IEC Type 1, IEC classe 1, ANSI S Type 1D; microfono Larson Davis Model 2541, numero di serie ; calibratore CAL 200 Larson & Davis, numero di serie 5690; cavo di prolunga del microfono da 5 metri per l esecuzione di misure in quota; deumidificatore e dispositivo di protezione per rilievi fonometrici in ambiente esterno della Larson & Davis: batterie ausiliarie per rilievi in continuo; stativo della MONFROTTO e relativo asse di prolunga per rilievi in quota. La strumentazione di misura soddisfa a tutti i requisiti previsti all art.2 del D.M.A. 16/03/98. In particolare il sistema di misura soddisfa le specifiche di cui alla classe 1 delle norme EN 60651/1994 e EN 60804/1994.

20 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 20 di 48 Le misure di livello equivalente sono effettuate direttamente con un fonometro conforme alla classe I delle norme EN 60651/1994 e EN 60804/1994. I filtri e i microfoni utilizzati per le misure sono conformi rispettivamente alle norme EN 61260/1995 (IEC 1260) e EN /1994, EN /1993, EN /1995, EN /1995. Lo strumento ed i sistemi di misura sono provvisti di certificato di taratura e controllati annualmente per la verifica di conformità alle specifiche tecniche da laboratorio accreditato. Nell Allegato I sono riportati i relativi certificati di taratura per la strumentazione impiegata durante il sopralluogo. Trattandosi di misure ambientali si è cercato di mantenere lo strumento il più lontano possibile da grandi superfici riflettenti così da minimizzare eventuali disturbi ed evitare di alterare il campo sonoro esistente Parametri acustici misurati Il parametro acustico che viene utilizzato per analizzare il rumore in una certa area soggetta a disturbo è il livello di pressione sonora (Sound Pressure Level SPL). La misura dei livelli di pressione sonora riferiti ad indagini sul rumore ambientale viene effettuata secondo la curva di ponderazione A e tempo di integrazione fast. Il livello energetico medio della pressione sonora di un evento variabile nel tempo si esprime come livello equivalente. Esso rappresenta il livello di pressione sonora di un segnale costante, riferito ad un certo periodo di osservazione, corrispondente energicamente a quello variabile che si verifica nello stesso intervallo temporale. Esso, ricordiamo brevemente, è definito come: L Aeq T T e 1 2, = 10log 10 [( PA () t / P )] dt T 0 0 dove: T = durata dell'esposizione al rumore; P O = 20 µpa; P A = pressione acustica istantanea ponderata A, in Pascal. (1) Per analisi più approfondite atte a rilevare le singole componenti di rumore ed individuare la presenza di eventuali componenti tonali o a bassa frequenza, si ricorre allo spettro di emissione sonora, registrando il livello di pressione sonora corrispondente a ciascuna delle bande in cui viene suddiviso il campo di frequenze compreso fra i 20 e i Hz. Durante i rilievi effettuati presso i ricettori, oltre al livello equivalente, sono stati misurati anche i livelli percentili LN, definiti come i livelli che vengono superati per un intervallo di tempo pari all N % del tempo di misura. I tre valori più importanti di LN sono:

21 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 21 di 48 L 95 che è considerato spesso come il rumore di fondo; L 50 che è la media statistica; L 10 che viene indicato come rappresentativo del livello massimo. La fluttuazione del rumore nel tempo, in relazione al traffico circolante sull asse stradale, ha un incidenza considerevole nel disturbo causato dal rumore stesso. Si pensi come esempio al caso di un rumore stazionario con variazioni contenute e un singolo evento sonoro di livello elevato rispetto al fondo, i quali possono dare lo stesso livello equivalente, ma non lo stesso disturbo. In quest ottica si può ritenere il disturbo correlato non solo all energia acustica totale ricevuta durante un determinato periodo di tempo, (descritto tramite il livello equivalente), ma anche alla presenza di eventi sonori di intensità elevate e di breve durata rilevabili appunto attraverso opportuni parametri statistici (livelli percentili). Qualora, nello spettro di frequenza del valore misurato, si identifichi un tono puro, mediante la formula prevista dal DM si corregge il valore misurato in presenza di una componente tonale a basse frequenze o per la presenza di componenti impulsive e/o rumore a tempo parziale. L C = livello di rumore corretto; è definito dalla relazione: L C = L A + K L + K T + K B + K P dove: L A = livello di rumore ambientale misurato; K L = il fattore correttivo che si applica in presenza di componenti impulsive K T = il fattore correttivo che si applica in presenza di componenti tonali K B = il fattore correttivo che si applica in presenza di componenti tonali a bassa frequenza (minori di 200 Hz) K P = fattore correttivo che si applica in caso di rumore a tempo parziale, esclusivamente per il periodo diurno; se la persistenza del rumore è inferiore a 15 minuti, KP = 5 db(a), mentre se è inferiore all ora KP = 3 db(a) Metodo di rilevamento fonometrico e identificazione punti di misura Il sopralluogo effettuato il 02/03/2010 ha consentito di prendere conoscenza delle caratteristiche dell area di studio e del clima acustico presso i ricettori. Il clima acustico dell intera zona, essendo inserita in un contesto portuale e industriale, risente di svariate sorgenti sonore (a livello diffuso) e del traffico veicolare circolante sulla viabilità esistente. Il metodo di rilevamento acustico prescelto ha permesso di caratterizzare lo spettro dell energia sonora di tutte le sorgenti fisse presenti e nel complesso di verificare i livelli sonori sul confine di proprietà. Questo è stato eseguito mediante: Un monitoraggio acustico della durata di 24 ore presso due posizioni sul confine di proprietà dello stabilimento GESCO ed in particolare presso il confine Nord e Sud. Tali punti sono stati selezionati poiché ubicati al confine con gli stabilimenti produttivi

22 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 22 di 48 rispettivamente di IRON SERVICE e EURODOCKS. Sul confine Est ed Ovest sono ubicate rispettivamente via Classicana e la banchina dell area portuale. Le misure sono state eseguite all altezza di 4 metri dal piano campagna, Figura Un monitoraggio acustico a spot di breve durata a distanze note dalle sorgenti sonore al fine di caratterizzare gli spettri di potenza. La durata delle misure è stata scelta al fine di ottenere un risultato quanto più rappresentativo delle caratteristiche acustiche della sorgente, Figura Le misure sono state eseguite seguendo le modalità riportate all allegato B del D.M.A. del Hanno partecipato ai rilievi i seguenti osservatori: Ing. Nicola Sampieri (tecnico competente in acustica) Dott. Giovanni Giommi (tecnico competente in acustica) Durante i rilievi si sono avute le seguenti condizioni atmosferiche: Temperatura media C Intensità vento assente Direzione vento - Condizioni cielo sereno Risultati dei rilievi fonometrici I due rilievi fonometrici in continuo sono stati effettuati in corrispondenza dei confini di proprietà dello stabilimento GESCO e rispettivamente sul lato nord (in prossimità del ricettore R4) e sul lato sud (in prossimità del ricettore R1), l ubicazione di suddetti rilievi è indicata in Figura con un punto blu. La posizione dei continui è stata scelta in funzione alla sicurezza di ubicazione del fonometro. In particolare i fonometri sono stati ubicati in posizioni distanti dalle zone di transito e manovra dei camion. I rilievi eseguiti per la caratterizzazione acustica delle sorgenti sonore esistenti della ditta GESCO sono stati effettuati in prossimità delle fonti sonore a distanza nota. Le misure a spot di breve durata eseguite sono state codificate con la lettera S ed un numero, l ubicazione di suddetti rilievi è indicata in Figura con un punto blu. In Figura sono indicate le immagini fotografiche dei rilievi.

23 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 23 di 48 Figura Ubicazione planimetrica punti di rilievo a Spot (fonte Google Earth) Continuo nord Continuo sud S1 S2

24 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 24 di 48 S3 S4 S5 S6 S7 S8

25 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 25 di 48 S9 S10 S11 S12 S13 Figura immagini rilievi Per ogni misura è stata elaborata una scheda contenente le seguenti informazioni: dati anagrafici della misura, spettro di frequenza per bande di un terzo d ottava, livelli statistici, LAeq sul tempo di misura, Time History ad un secondo, eventuali mascheramenti per eventi anomali ed identificazione di eventuali componenti tonali con ricerca attraverso lo spettro dei minimi (cfr. Allegato II). In Tabella e Tabella vengono riassunti i dati relativi alle misure spot eseguite, arrotondati a 0,5 dba così come previsto dall art.3 del DMA 16/03/1998.

26 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 26 di 48 Punto di misura Continuo nord Data Ora inizio LAeq (dba) LAeq diurno (dba) LAeq notturno (dba) L 90 (dba) diurno notturno 02/03/ : Continuo sud 02/03/ : * * Livello sonoro compromesso dall attività di una macchina pianta palancole Tabella Dati riassuntivi dei rilievi fonometrici a spot. Punto di misura Data Durata LAeq (dba) S1 02/03/ min 76.5 S2 02/03/ min 83.2 S3 02/03/ min 80.0 S4 02/03/ min 71.5 * S5 02/03/ min 68.0 S6 02/03/ min 61.0 S7 02/03/ min e 45 s 70.5 S8 02/03/ min 80.0 S9 02/03/ min 87.0 ** S10 02/03/ min 80.7 S11 02/03/ min 74.0 S12 02/03/ min 69.0 S13 02/03/ min e 30 s 81.0 * Nota: livello penalizzato di 3 db per presenza di componenti tonali. * * Nota: livello penalizzato di 3 db per presenza di componenti impulsive. Tabella Dati riassuntivi dei rilievi fonometrici a spot eseguiti per caratterizzare le sorgenti sonore. Particolare attenzione è stata dedicata ai livelli sonori del continuo sud. I risultati della misura, nel periodo diurno, hanno mostrato livelli superiori a 70 dba a causa dell attività disturbante di una macchina per l interramento di palancole, operante in prossimità del punto di misura. Quindi per una corretta valutazione del Leq, è stata considerata una finestra temporale della misura abbastanza larga da permettere una stima adeguata del reale clima acustico, generato dalle sorgenti sonore della GESCO, sul confine di proprietà in assenza del contributo della suddetta macchina. In tale periodo, della durata di circa 3 ore e 30 minuti, i livelli sonori registrati sono risultati essere pari a 67.0 dba, Tabella Punto di misura Data Durata Ora inizio LAeq diurno (dba) Continuo sud 02/03/2010 3:30 15: * * Livello ottenuto in assenza del contributo sonoro generato dalla macchina utilizzata per la posa delle

27 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 27 di 48 Punto di misura Data Durata Ora inizio LAeq diurno (dba) palancole. Tabella Risultati del continuo sud periodo diurno in assenza del contributo energetico della macchina pianta palancole. Pertanto, dai risultati dei rilievi in continuo sono stati evidenziati livelli sonori, in prossimità del confine di proprietà, ovunque inferiori ai 70 dba e pertanto rispettosi dei limiti di legge imposti dalla zonizzazione acustica che definisce tale area in Classe IV Taratura del modello di simulazione La caratterizzazione dell energia sonora delle sorgenti è stata eseguita effettuando delle misure a spot a distanza nota dalle stesse. Dopodichè sono state collocate nel modello di simulazione nella loro esatta posizione grazie alla ricostruzione tridimensionale della realtà fisica del territorio. Per la verifica del corretto inserimento degli spettri sonori delle sorgenti sono stati aggiunti, nel modello, dei punti ricevitori coincidenti con il punto di misura eseguito, Figura Presso tali punti è stato verificato lo scarto tra livello sonoro misurato e livello sonoro simulato. Sorgente e punto di misura Distanza misura (m) Verifica taratura modello Livelli sonori misurati (dba) Livelli sonori stimati (dba) Scarto (dba) S S S S S S S S S S S S S Tabella Scarto tra livello sonoro misurato e livello sonoro simulato generato dalle sorgenti sonore individuate. Come si evince dalla tabella sopra riportata gli scarti sono ovunque compresi tra -0.2 dba e +0.5 dba. Infine per la verifica della corretta taratura del modello di simulazione sono stati presi come punti di controllo i due rilievi in continuo, della durata di 24 ore, eseguiti sul confine

28 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 28 di 48 di proprietà. Come si può notare dalla tabella seguente nel periodo diurno presso il punto di controllo Continuo Nord vi è una perfetta coincidenza tra livello misurato e livello simulato. Rilievo fonometrico Continuo nord Valore LAeq diurno misurato (dba) Verifica livelli emissivi su confini di proprietà Valore Valore LAeq LAeq Scarto notturno diurno diurno misurato stimato (dba) (dba) (dba) Valore LAeq notturno stimato (dba) Scarto notturno (dba) ** Continuo sud * *** Non Significativo *Nota: livello sonoro relativo all effettivo contributo sonoro degli impianti. **Nota: massimo livello sonoro ottenibile ***Nota: lo scarto non è significativo poiché il livello sonoro misurato è stato determinato da attività diverse da quelle eseguite dalla GESCO. Tabella Verifica della taratura del modello presso i punti di controllo. Tuttavia relativamente al periodo notturno presso il continuo nord si devono fare le seguenti considerazioni. La sorgente sonora che maggiormente insiste su di esso, e che pertanto genera il livello equivalente, è la S6. Dai dati forniti dalla committenza tale sorgente è funzionante in continuo nelle 24 ore. Tuttavia, come si evidenzia nell estratto dell allegato II sotto riportato, l andamento della Time History evidenzia un di cambio di fase di funzionamento, avvenuto dalle 19:40 alle 06:35,che ha reso i livelli sonori misurati nel periodo notturno pari a 57.8 dba, ovvero inferiori a quelli ottenibili simulando S6 funzionante a pieno regime nelle 24 ore. Tabella Time History della misura in continuo eseguita presso il punto Continuo Nord. Al fine di ottenere delle stime cautelative dal punto di vista acustico si è deciso di simulare il massimo contributo sonoro emesso dalla sorgente S6, ovvero attribuendo la potenza massima emessa in continuo nelle 24 ore. Pertanto i livelli sonori ottenuti sono risultati superiori a quelli misurati, quindi cautelativi dal punto di vista acustico e rispettosi dei limiti imposti dalla classificazione acustica del Comune di.

29 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 29 di 48 Relativamente al controllo della taratura presso il punto Continuo Sud si evidenzia quanto segue: 1. Nel periodo diurno lo scarto tra il livello stimato e quello simulato è pari a 1.0 dba, ovvero il livello simulato è leggermente inferiore a quello misurato. Come indicato in Tabella il livello misurato è stato determinato nel momento in cui la macchina pianta palancole non era funzionante, tuttavia le sorgenti sonore residuali non sono state escluse. Pertanto lo scarto evidenziato è da ritenersi ragionevolmente accettabile. 2. Lo scarto nel periodo notturno non è significativo poiché il livello sonoro misurato per tale periodo è stato determinato dall energia sonora emessa da sorgenti non imputabili a quelle della ditta GESCO. Il contributo sonoro emesso da tali sorgenti nel periodo notturno, ed incidente sul confine di proprietà, è circa 15 dba inferiore e pertanto non significativo rispetto a quello delle altre sorgenti sonore esistenti. Fatte le suddette considerazioni, alla luce della complessità dell ambiente oggetto di valutazione, si ritiene che i risultati ottenuti dal modello di simulazione siano significativamente attendibili e cautelativi dal punto di vista acustico.

30 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 30 di LA PREVISIONE DI IMPATTO ACUSTICO 4.1. Descrizione dell intervento di progetto Il progetto prevede la realizzazione di nuovi impianti produttivi: nuova linea di carico del prodotto finito ; una buca di scarico materie prime; impianto di trasporto prodotto collocato su nuovi silos (vedere S2); impianto di trasporto prodotto collocato sotto nuovi silos (vedere S11); 2 ventilatori per estrazione aria da affiancare agli impianti posti al 4 piano; ulteriore camino posto su lato nord torre centrale (vedere S8). I nuovi impianti andranno a completare lo scenario di sorgenti fisse presenti in GESCO. I risultati dei rilievi sono stati elaborati sotto forma di relazione nel rispetto della DGR 673/ Caratterizzazione delle sorgenti sonore Premessa L azienda GESCO Consorzio Cooperativo svolge le seguenti attività produttive: Ricevimento delle materie prime (farine, granaglie, liquidi) Lavorazione mangimi Carico del prodotto finito Spedizione Le sorgenti sonore individuate sono suddivise in due tipologie: 1. Sorgenti fisse: caratterizzate da sorgenti puntiformi, areali, e lineari ubicate negli edifici industriali; 2. Sorgenti mobili: caratterizzate dal traffico di mezzi pesanti circolante nelle viabilità interne allo stabilimento. Sorgenti fisse Le sorgenti sonore identificate sono di seguito riportate, quelle appartenenti al progetto di ampliamento sono state sottolineate: S1: N 2 camini posti sul tetto della torre centrale ad una quota di 68 m dal piano campagna. Tali sorgenti sono state nominate con codice S1 e considerate puntiformi. S2: N 1 impianto di trasporto prodotto, ubicato sopra i silo ad una quota di circa 23 metri dal piano campagna. Tale sorgenti sono stata nominata con codice S2 e considerata puntiforme. S3: N 1 impianto di sollevamento prodotto ubicato sopra i silo ad una quota di circa 23

31 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 31 di 48 metri dal piano campagna. Tale sorgente è stata nominata con codice S3 e considerata come puntiforme. S4: N 1 finestra di areazione locale caldaie ubicata su lato nord ad una quota di circa 4 metri dal piano campagna. Tale sorgente è stata nominata con codice S4 e considerata come puntiforme. S5: N 1 portone di accesso locale caldaie ubicato su lato nord. Tale sorgente è stata nominata con codice S5 e considerata come areale (4x4m). S6: N 10 finestre di areazione (magazzino soia) ubicate su lato nord ad una quota di circa 8 metri dal piano campagna e N 8 finestre di areazione ubicate su lato nord ad una quota di circa 2 metri dal piano campagna. Tali sorgenti sono state nominate con codice S6 e considerate come puntiformi. S7: N 2 portoni di accesso agli impianti di carico prodotto finito ubicati su lato est dell edificio centrale. Tali sorgenti sono state nominate con codice S7 e considerate come areali (6x6m). S8: N 2 camini posti sul lato nord della torre centrale ad una quota di 9 m dal piano campagna. Tali sorgenti sono state nominate con codice S8 e considerate puntiformi. S9: N 4 portoni di accesso/uscita agli impianti di scarico materie prime ubicati su lato est e ovest dell edificio centrale. Tali sorgenti sono state nominate con codice S9 e considerate come areali (5x6m). S10: N 1 portone di accesso alla buca di scarico materie prime ubicata a fianco dei Silo. Tale sorgente è stata nominata con codice S10 e considerata come areale (5x10.5m). S11: N 1 impianto di sollevamento prodotto ubicato sotto i silo ad una quota di circa 1 metro dal piano campagna. Tale sorgente è stata nominata con codice S11 e considerata come lineare (4.5m). S12: N 2 portoni di uscita agli impianti di carico prodotto finito ubicati su lato ovest dell edificio centrale. Tali sorgenti sono state nominate con codice S12 e considerate come areali (5x6m). S13: N 1 portone di accesso locale caldaie ubicato su lato est. Tale sorgente è stata nominata con codice S13 e considerata come areale (4x4m). S14: Relativamente ad essa si deve fare la seguente considerazione. Al momento del sopralluogo tale sorgente non era in funzione e pertanto non è stato possibile misurarla. L energia sonora di tale sorgente è generata dall attività di un muletto elettrico che avverrà all interno dell edificio. A fine cautelativo è stato considerato lo spettro sonoro di un muletto a motore ubicato ad un altezza di 1,5 metri dal pavimento sul fronte del portone di ingresso. Tale sorgente è stata considerata puntiforme. Per lo spettro in

32 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 32 di 48 frequenza della macchina si è fatto riferimento ad un dato di letteratura tratto dalla monografica Conoscere per Prevenire edita da Comitato Paritetico di Torino. Nella tabella seguente sono riportati i periodi di funzionamento delle sorgenti. S15: N 2 ventilatori di estrazione aria ubicato su facciata nord torre centrale a 24 m da p.c. Tale sorgente è stata nominata con codice S15 e considerata come puntiformi. Per lo spettro in frequenza dell impianto si è fatto riferimento ai dati forniti nelle librerie di emissione del modello Soundplan 7.0. S16: N 1 impianto di trasporto prodotto ubicato sotto i silo ad una quota di circa 1 metro dal piano campagna. Tale sorgente è stata nominata con codice S16 e considerata come lineare (4.5m). S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 S8 S9 S10 S11 S12 S13 S14 S15 S16 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h Solo periodo diurno Solo periodo diurno Solo periodo diurno Solo periodo diurno Solo periodo diurno Solo periodo diurno 24 h Solo periodo diurno 24h Solo periodo diurno Tabella Periodi di funzionamento delle sorgenti sonore Per quanto riguarda la realizzazione della nuova linea di carico del prodotto finito, si è praticamente considerato un raddoppio delle sorgenti S7, S12 e S8. Qui di seguito si riporta la tabella riassuntiva delle potenze sonore e degli spettri di frequenze delle sorgenti. Spettro delle frequenze per le sorgenti individuate Potenza sonora (db) Freq. S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 S8 S9 S10 S11 S12 S13 S14 S15 S Hz Hz Hz Hz Hz Hz Hz Hz Hz Hz Hz Hz Hz kHz kH z kHz kHz kHz kH z

33 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 33 di 48 Spettro delle frequenze per le sorgenti individuate Potenza sonora (db) Freq. S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 S8 S9 S10 S11 S12 S13 S14 S15 S16 4kHz kHz kHz kHz kHz Tabella Spettro in frequenza delle sorgenti sonore. Di seguito si riporta l ubicazione delle sorgenti sonore fisse. Figura Ubicazione planimetrica delle sorgenti sonore.

34 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 34 di 48 Figura Visione da nord delle sorgenti sonore. Figura Visione da ovest delle sorgenti sonore.

35 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 35 di 48 Figura Visione da sud est delle sorgenti sonore. Sorgenti mobili Nella presente valutazione previsionale le sorgenti mobili identificate sono il transito di mezzi pesanti lungo la viabilità interna allo stabilimento. In fase di esercizio si prevede l ingresso di 150 mezzi pesanti al giorno, uniformemente distribuiti nelle 16 ore del periodo diurno. I mezzi compiranno il percorso indicato in. La velocità di circolazione dei mezzi pesanti è stata considerata pari a 30 Km/h.

36 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 36 di 48 Figura Percorso dei mezzi pesanti internamente allo stabilimento Simulazione Post Operam Premessa Le simulazioni effettuate con il modello previsionale SOUNDPLAN permettono di stimare i livelli sonori prodotti dalle sorgenti sonore, e di conseguenza valutare gli impatti sui ricettori verificando il rispetto dei limiti di legge. Per l ubicazione delle suddette sorgenti si faccia riferimento alla Figura Descrizione del modello di simulazione SoundPlan appartiene a quella classe di modelli previsionali sofisticati, basati sulla tecnica del Ray Tracing, che permettono di simulare la propagazione del rumore in situazioni di sorgente ed orografia complesse. Le informazioni che il modello SoundPlan deve avere per poter fornire le previsioni dei livelli equivalenti sono molte e riguardano le sorgenti sonore, la propagazione delle onde e in ultimo i ricettori. E quindi necessario fornire al programma la topografia dell area oggetto di studio, comprensiva non solo delle informazioni riguardanti il terreno e gli ostacoli che possono influenzare la propagazione del rumore, ma anche delle caratteristiche di linee stradali e ferroviarie e naturalmente della disposizione e dimensioni degli edifici. Questi ultimi oltre ad essere ostacoli alla propagazione del rumore, sono spesso i bersagli dello studio. Il programma permette di calcolare i livelli sonori dovuti a diversi tipi di sorgenti industriali, ferroviarie e stradali. Ogni modello scelto per i vari tipi di sorgenti presenta algoritmi propri per il calcolo dell effetto del suolo, dell assorbimento e degli altri fenomeni coinvolti.

37 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 37 di 48 Per quanto riguarda il traffico stradale il riferimento è costituito dal modello tedesco RLS- 90, ormai riconosciuto come standard a livello internazionale. La stima del livello sonoro prodotto dalle infrastrutture tiene conto della composizione del traffico, del numero e della velocità dei veicoli, della tipologia dell asfalto e della pendenza della strada. Mentre per le sorgenti parcheggio tiene conto del numero di spostamenti orari per posto (diurno e notturno) e della tipologia di parcheggio. L elevato quantitativo di informazioni iniziali unito alla precisione impostata in fase di elaborazione dei dati permettono di ottenere risultati di grande precisione, che diventano però onerosi in termini di risorse di calcolo. E quindi determinante una buona schematizzazione a livello di dati di input, in modo da non appesantire eccessivamente la fase di calcolo mantenendo però una soddisfacente precisione nei risultati. Per quanto riguarda le sorgenti industriali il riferimento è costituito dallo standard VDI 2714 che riprende la norma ISO , ormai riconosciuto come standard a livello internazionale Dati input sorgenti Sorgenti sonore I dati di input delle sorgenti sonore di progetto inseriti nel modello di simulazione sono quelli indicati nel paragrafo 4.2. Condizioni meteorologiche Sono state utilizzate quelle di default del modello, e più precisamente una temperatura di 15 C ed un umidità relativa del 70%; tali condizioni sono fissate dallo standard VDI 2714, che a sua volta riprende la norma ISO Contesto insediativo Sono stati inseriti nel modello tutti gli edifici esistenti e di progetto, con le loro volumetrie ed ubicazioni reali, nei limiti di precisione delle posizioni dovute alle scale grafiche di riferimento Risultati simulazione Verifica rispetto limiti assoluti di immissione Definite le posizioni, le potenze sonore ed i periodi di funzionamento di tutte le sorgenti sonore, sono state effettuate le mappature delle isofoniche nel periodo diurno e notturno. Le mappature dei livelli sonori nei due periodi di riferimento sono riportate in Allegato III e sono riferite all altezza di 4 metri dal piano campagna. I risultati delle simulazioni sono inoltre stati restituiti in modo tabellare. La Tabella riporta i livelli incidenti presso i ricettori individuati.

38 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 38 di 48 LIVELLI STIMATI IN FACCIATA DEI RICETTORI Ricettore Piano Livello stimato diurno (dba) Livello stimato notturno (dba) R R R3a R3b R3c R Tabella Livelli stimati in facciata ai ricettori. Come si evince nella tabella seguente presso tutti i ricettori, tranne che per R1, si hanno livelli sonori incidenti, stimati ad 1 metro dalla facciata, inferiori di oltre 10 dba al limite assoluto di immissione imposto dalla classificazione acustica comunale. Pertanto presso i ricettori potranno configurarsi due scenari ma si avrà sempre il rispetto del limite assoluto di immissione. Visto che per il ricettore R1 si ha un livello diurno stimato oltre i 60 dba, a fini cautelativi, si è considerato l impatto delle sorgenti sul clima acustico, misurato presso il ricettore stesso attraverso il rilievo Continuo sud, sommandone energeticamente i livelli sonori. Tale risultato è risultato rientrare nei limiti assoluti di immissione Tabella Ricettore Livello stimato diurno (dba) VERIFICA DEI LIMITI ASSOLUTI DI IMMISSIONE Livello stimato notturno (dba) Livello misurato diurno (dba) Livello misurato notturno (dba) Immissione massima diurna Immissione massima notturna Classe Classificazione acustica Limiti assoluti diurni (dba) Limiti assoluti notturni (dba) R VI Tabella Verifica dei limiti assoluti di immissione presso R1. Sui ricettori R2 ed R4, come si può osservare dalle mappature nei periodi di riferimento, presso porzioni limitate degli stessi, si potranno avere valori superiori a quelli indicati in tabella. Per una verifica più dettagliata si è valutata cautelativamente l immissione, sommando il contributo delle sorgenti dell impianto ai livelli ottenuti dai rilievi in continuo. La tabella seguente illustra il risultato. Ricettore Livello stimato diurno (dba) VERIFICA DEI LIMITI ASSOLUTI DI IMMISSIONE Livello stimato notturno (dba) Livello misurato diurno (dba) Livello misurato notturno (dba) Immissione massima diurna immissione massima notturna Classificazione acustica Classe Limiti assoluti diurni (dba) Limiti assoluti notturni (dba) R VI R VI Tabella Massimi livelli sonori incidenti su R2 e R4.

39 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 39 di Criterio differenziale Tutti i ricettori individuati sono ubicati in classe VI, pertanto per essi non si dovrà verificare il rispetto del criterio differenziale Piano di monitoraggio Al fine di verificare il rispetto della normativa vigente alla conclusione dei lavori di ampliamento degli impianti di produzione, si programma un ulteriore monitoraggio acustico. Come tipologia di rilievi fonometrici si prevedono rilievi fonometrici in continuo sulle 24 ore, da effettuarsi in corrispondenza delle postazioni di misura considerate nel presente studio, al fine di verificare il rispetto dei limiti di legge imposti dalla classificazione acustica comunale. Tutte le misure verranno effettuate in accordo con la normativa tecnica di riferimento di cui al D.M. 16 marzo I risultati del singolo monitoraggio verranno affiancati da un report nel quale verranno descritti i singoli funzionamenti delle sorgenti sonore (fisse e mobili) durante il periodo di misura.

40 GESCO Studio previsionale di impatto acustico Pagina 40 di CONCLUSIONI La valutazione previsionale di impatto acustico richiesta da GESCO in relazione al progetto di ampliamento degli impianti di produzione, evidenzia quanto segue: 1. che le misure eseguite sul confine di proprietà, della durata di 24 ore, hanno restituito valori compatibili con i limiti di legge fissati dalla classificazione acustica prevista per l area oggetto di studio; ovvero la classe IV. 2. che i risultati delle simulazioni, relative al progetto, presso i ricettori individuati hanno fornito livelli sonori di immissione rispettosi dei limiti assoluti di immissione vigenti. Il criterio differenziale non è applicabile alle aree in classe VI. Pertanto si conclude attestando che, in seguito ai rilievi fonometrici ed alle simulazioni effettuate, l ampliamento degli impianti di produzione dell azienda GESCO genererà livelli sonori rispettosi dei limiti di legge dettati dalla normativa e dalla zonizzazione acustica del Comune di.

41 ALLEGATO I : CERTIFICATI DI TARATURA E CALIBRAZIONE DEGLI STRUMENTI

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45 ALLEGATO II : SCHEDE DEI RILIEVI FONOMETRICI

46 ALLEGATO III : MAPPATURE ACUSTICHE

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