MACROFASE 3 SPORTELLI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MACROFASE 3 SPORTELLI"

Transcript

1 MACROFASE 3 SPORTELLI Azione 3.2 Azioni di Marketing dell offerta dei servizi; Azione 3.3 Azioni di stimolo e sostegno istituzionale alle imprese A cura della PS DIAPASON Comunità Montana del Grappa Questionario Responsabilità Sociale nelle Imprese ed Age Management

2 STRUTTURA DEL QUESTIONARIO IL QUESTIONARIO E ARTICOLATO IN DUE SEZIONI PRECEDUTE DA UNA PRESENTAZIONE, RIPORTA I RIFERIMENTI PER GLI APPROFONDIMENTI E LE INFORMAZIONI, LA NOTA INFORMATIVA AI SENSI DELL ART.13 DEL D.LGS. N. 196 DEL DA RINVIARE COMPILATA E SOTTOSCRITTA AL CALL CENTER DI PROGETTO ED INFINE PRESENTA UN GLOSSARIO DEI TERMINI UTILIZZATI NEL QUESTIONARIO. PRESENTAZIONE, PAG 3 SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO Equal AGE MANAGEMENT, PAG 4 SEZIONE N. 1, PAG 5 STRUTTURA IN SINTESI A) Informazioni Generali B) Conoscenza generale CSR e progetto Ministero Welfare C) Formazione/valorizzazione del capitale umano come politica di CSR (tema lavoratori esperti e Age Management) SEZIONE N. 2, PAG 10 STRUTTURA IN SINTESI 1. Rendicontazione sociale 2. Corporate giving 3. Ricerca / Qualità / Ambiente / Fornitori 4. Gestione del capitale umano (Age Management, Immigrazione, Pari Opportunità) 5. Valutazione generale su CSR 6. Glossario RIFERIMENTI PER APPROFONDIMENTI ED INFORMAZIONI, PAG 27 INFORMATIVA AI SENSI DELL ART.13 DEL D.LGS. N. 196 DEL DA RINVIARE COMPILATA E SOTTOSCRITTA AL CALL CENTER DI PROGETTO, PAG 28 GLOSSARIO, PAG 29 2 di 31

3 PRESENTAZIONE Il presente questionario è un iniziativa nell ambito del Progetto Equal Age Management, voluto e sostenuto dalla Regione Veneto. Scopo del Progetto è valorizzare l esperienza in azienda dei lavori e delle lavoratrici over 45, un fenomeno ormai diffuso in tutta la regione, che necessita di interventi adeguati. In questo contesto, da gennaio u.s. sono attivi cinque Sportelli Over 45 in Veneto, che forniscono informazioni e consulenza non solo agli stessi lavoratori, ma anche alle aziende, che vengono informate e sensibilizzate sul tema della Responsabilità Sociale di Impresa e sul relativo Progetto Ministeriale. Il questionario riguarda la Responsabilità Sociale d Impresa e nel mese di giugno è stato inviato a 500 aziende delle province di Padova, Vicenza, Treviso e Venezia, con lo scopo di valorizzare i lavoratori over 45. L obiettivo è verificare da un lato la conoscenza e l adozione di politiche di CSR da parte delle imprese venete, dall altro ci si propone di aiutare le aziende ad avviare attività di autovalutazione dei comportamenti socialmente responsabili finalizzati alla gestione dell età, nello spirito del Progetto Age Management. La tematica dei lavoratori anziani è infatti ormai diffusa in tutta la regione e necessita di interventi adeguati. Le imprese potranno essere accompagnate ad intraprendere percorsi di responsabilità sociale d impresa per gestire al meglio le risorse umane over 45 e il loro prezioso patrimonio di esperienze e conoscenze. Come viene distribuito il questionario? Viene somministrato telefonicamente dagli Sportelli Over 45 (link alla pagina) di Treviso, Padova, Vicenza e Venezia. Si desidera tuttavia raggiungere un numero sempre maggiore di aziende. Per questo motivo è possibile scaricare il questionario da questo portale. Si invitano dunque le imprese a compilare il modulo e a rispedirlo via all indirizzo sportelli@agemanagement.it. Si garantisce l anonimato. In autunno, una volta raccolti tutti i dati, i risultati saranno esaminati e messi a disposizione della Regione Veneto e delle Camere di Commercio coinvolte. Saranno quindi utili strumenti per impostare politiche su questo tema, a favore delle imprese e del territorio. Per qualsiasi chiarimento e per ulteriori informazioni è possibile chiamare il call center degli Sportelli Age management Grazie per la collaborazione. 3 di 31

4 SCHEDA PRESENTAZIONE PROGETTO Equal AGE MANAGEMENT Il progetto Il progetto Equal Age Management intende sperimentare un approccio sistemico rispetto al fenomeno dell invecchiamento attivo attraverso la realizzazione di una ricerca, di interventi di assistenza alle imprese e l attivazione di sportelli di informazione orientamento e consulenza ai lavoratori con più di 45 anni ed alle imprese per aiutarli a gestire questo fenomeno ed informarli e sensibilizzarli sull adozione di comportamenti socialmente responsabili. Il Progetto, coordinato dalla Regione Veneto, è realizzato da una rete di quattro realtà, a loro volta rappresentative di progetti Equal di intervento. Allo stato attuale sono già disponibili i primi risultati della ricerca, sul portale realizzata dai partner Chronos di Padova e dalla Confindustria del Veneto, SIAV; dalla stessa inoltre sono stati già avviati gli interventi di assistenza alle imprese. Treviso Tecnologia, che cura il coordinamento del progetto, ha realizzato varie azioni di informazione. La Comunità Montana del Grappa, inoltre, già da febbraio 2005 ha aperto i sopraccitati sportelli Over 45 con la realizzazione di interventi di informazione e sensibilizzazione alle imprese sul tema della Responsabilità Sociale d Impresa (Corporate Social Responsibility, o CSR) e dell omonimo Progetto Ministeriale (CSR-SC). Che cos è l Age Management? Age Management significa affrontare con esplicite strategie il fenomeno dell invecchiamento dei lavoratori. Far crescere, motivare, valorizzare il lavoratore nei vari momenti della sua vita professionale significa imparare a gestire una risorsa che bisogna saper mantenere attiva, per poterne moltiplicare ed utilizzare al meglio l esperienza, con ricadute positive anche nell ambito della comunità locale di riferimento. Che cos è la Responsabilità Sociale d Impresa (CSR)? La definizione di CSR proposta dall Unione Europea e adottata dal Governo Italiano, è l'integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa dunque gestire un impresa prestando attenzione alla complessità delle risorse e delle relazioni nell ambiente sociale ed economico. Per questo, il Ministero del Lavoro ha avviato uno specifico progetto denominato CSR attraverso protocolli di intesa con varie realtà, tra cui l UNIONCAMERE nazionale e - attraverso essa - i livelli regionali e le singole Camere di Commercio. Perché sono importanti per l impresa? Iniziare un percorso di Responsabilità Sociale serve a migliorare l efficienza dell impresa. Capire ed imparare a gestire la ricchezza dei rapporti tra impresa e territorio è un modo per individuare obiettivi, strategie e modalità organizzative coerenti con i bisogni e le aspettative dei portatori di interessi interni ed esterni all impresa (lavoratori, clienti, associazioni di categoria, enti pubblici eccetera). L Age Management è una forma di responsabilità sociale in quanto vede i lavoratori over 45 come una risorsa che va gestita bene, in modo da produrre valore per il lavoratore, per l impresa, per l ambiente sociale nel suo complesso. Il Protocollo d intesa Questa fase del progetto Age Management, avvia la collaborazione tra la Regione Veneto, UNIONCAMERE del Veneto e le Camere di Commercio di Padova, Treviso, Vicenza, Venezia, Verona e Rovigo per la diffusione nel territorio di buone pratiche di Responsabilità Sociale d Impresa. La collaborazione verrà sancita da un Protocollo d intesa che considera la diffusione dei comportamenti di responsabilità sociale come strumento di innovazione organizzativa per l impresa e di crescita socio-economica per il territorio. Si vuole offrire alle imprese una rete di partner che sia il punto di riferimento per chi vuole impegnarsi nella responsabilità sociale e individuare specifiche politiche che ne stimolino l adozione. 4 di 31

5 Questionario Responsabilità Sociale nelle Imprese ed Age Management Sezione 1 STRUTTURA DEL QUESTIONARIO D) Informazioni Generali E) Conoscenza generale CSR e progetto Ministero Welfare F) Formazione/valorizzazione del capitale umano come politica di CSR (tema lavoratori esperti e Age Management) 5 di 31

6 A) INFORMAZIONI GENERALI Denominazione azienda: Tipo società: S.p.A. S.a.s. S.a.p.a. S.n.c. S.r.l. SCARL Altro Codice fiscale Partita IVA n. REA Fatturato Indirizzo Città Provincia CAP Numero di telefono Attività (Codice Atecord 91) Numero totale di dipendenti: Indicare il numero preciso dei dipendenti e/o la percentuale di dipendenti rispetto al totale, che fanno parte della categorie elencate: < 45 anni n totale % sul totale dei dipendenti anni n totale % sul totale dei dipendenti > 55 anni n totale % sul totale dei dipendenti Donne: n totale % sul totale dei dipendenti Uomini: n totale % sul totale dei dipendenti Dei dipendenti over 45, quanti, in percentuale, hanno un contratto a tempo indeterminato? % Qual è la percentuale di turn-over negli ultimi 5 anni? % 6 di 31

7 B) CONOSCENZA GENERALE CSR-SC B.1) Ha sentito parlare del progetto CSR-SC del Ministero del Welfare? Sì No Se sì, da quale fonte per la prima volta? (selezionare solo un opzione) Mezzi di Comunicazione Camera di Commercio Associazione di Categoria Collaboratori/ Colleghi La nota inviata da noi Chiedendo all INAIL la riduzione dei premi assicurativi Altro (specificare) B.2) Sa cosa si intende per CSR? Sì No Se sì: Nella attività della sua impresa ritiene vengano svolte azioni che lei ritiene espressione di responsabilità sociale? Sì No B.3) Svolge qualcuna di queste attività, che sono ritenute di responsabilità sociale? Rendicontazione e certificazione sociale (Bilancio Sociale, Bilancio Ambientale, SA 8000, ecc.) Sì No Previsto Corporate Giving (Donazioni, Sponsorizzazioni ad eventi e/o Associazioni di Volontariato, Investimenti in Solidarietà Sociale, Comunicazione Sociale) Sì No Previsto Certificazione qualità, rispetto dell ambiente Sì No Previsto Formazione Sì No Previsto Politiche di selezione/controllo fornitori Sì No Previsto Politiche per le pari opportunità 1 Sì No Previsto Politiche di integrazione/sostegno per i lavoratori immigrati Sì No Previsto B.4) E a conoscenza del fatto che presso la Camera di Commercio di Venezia è possibile depositare il Bilancio Sociale della sua impresa? Sì No B.4.1) E interessato a tale opportunità? Sì No 1 Rispetto ad indìcatori relativi ala presenza femminile nell organico; iniziative a favore della conciliazione dei tempi ed al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici; iniziative a favore della diffusione, promozione e rispetto delle pari opportunità 7 di 31

8 C) FORMAZIONE ED AGE MANAGEMENT C.1) Formazione C.1.1) Nella sua impresa viene svolta attività di formazione? Sì No Se sì, in quali delle seguenti tipologie collocherebbe le attività di formazione svolte? formazione per i neo-assunti Sì No formazione quando sono necessarie modifiche di prodotto/processo Sì No formazione continua Sì No C.1.2) A quanta parte del personale è rivolta? (percentuale) % C.1.3) La formazione viene svolta da: imprenditore Sì No altri dipendenti Sì No consulenti esterni e/o Enti di Formazione Sì No Altro (specificare) Sì No Se è stato indicato Consulenti e/o Enti di Formazione, chi li ha individuati? Imprenditore Sì No Personale interno Sì No Associazione di categoria Sì No Camera di commercio Sì No Altro (specificare) Sì No Se è stato indicato Consulenti e/o Enti di Formazione, con quali avete attivato una partnership? scuole superiori Sì No università Sì No enti di ricerca Sì No camera di commercio Sì No altre imprese Sì No associazioni di categoria Sì No Altro (specificare) Sì No Pag. 8 di 31

9 C.1.4) Ospitate stage/alternanza nella vostra azienda? Sì No Se si, quanti all anno? Durata media mesi Con chi? scuole superiori Sì No università Sì No enti di formazione Sì No enti pubblici (Provincia, Veneto Lavoro) Sì No C.2) Lavoratori esperti e Age management C.2.1) I neo-assunti nella vostra impresa sono prevalentemente: (una sola risposta) Personale giovane che viene prevalentemente formato internamente Personale giovane con formazione specifica Lavoratori con esperienza C.2.2) La presenza di lavoratori di lunga esperienza è importante per l attività? C.2.3) Tra i vostri lavoratori quanti svolgono la maggior parte della vita lavorativa all interno della vostra azienda? C.2.4) Adottate alcune delle seguenti prassi per valorizzare conoscenze dei lavoratori esperti? si occupano della formazione dei giovani Sì No partecipano alle scelte aziendali Sì No assumono nuovi ruoli e responsabilità crescenti Sì No altro (specificare) Sì No C.2.5) Ritiene che ci sia un invecchiamento (aumento dell età) della forza lavoro nella sua azienda? Sì No C.2.6) Ritiene che questo costituisca un problema per l azienda? Sì No C.2.7) Ha mai pensato di dover affrontare l invecchiamento della forza lavoro con specifiche strategie di gestione? Sì No Pag. 9 di 31

10 C.2.8) Se sì, quali? C.2.9) Adottate qualcuna delle seguenti prassi per mantenere attivi e motivare lavoratori over 45? Formazione per lavoratori over 45 Sì No Orario Flessibile Sì No Accompagnamento al lavoro autonomo Sì No Mobilità interna Sì No Nuovi contratti Sì No Scambio intergenerazionale (affiancamento, lavoro di gruppo) Sì No Premi retributivi Sì No Altro (specificare) Sì No C.2.10) Nella sua impresa viene curata la questione del passaggio generazionale dell imprenditore/dirigente? Sì No C.2.11) Pensate che il problema dell invecchiamento riguardi: a) il lavoratore, che deve essere in grado di mantenersi competitivo b) l impresa, che deve gestire bene il suo personale c) la amministrazione pubblica, che deve occuparsi di offrire percorsi di collocamento/formazione peri cittadini d) la comunità locale nel suo complesso (istituzioni di categoria, sindacati, enti pubblici, imprese) che devono collaborare per mantenere attive le persone Pag. 10 di 31

11 Responsabilità Sociale nelle Imprese ed Age Management Sezione n. 2 STRUTTURA IN SINTESI 1. Rendicontazione sociale 2. Corporate giving 3. Ricerca / Qualità / Ambiente / Fornitori 4. Gestione del capitale umano (Age Management, Immigrazione, Pari Opportunità) 5. Valutazione generale su CSR 6. Glossario Pag. 11 di 31

12 1) RENDICONTAZIONE/CERTIFICAZIONE SOCIALE 1.1) Nella sua impresa sono adottati o in fase di adozione strumenti di rendicontazione sociale? Codice Etico Sì No Previsto Se sì: Viene realizzato: interamente con consulenti esterni Da quanti anni? anni Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e Altro (specificare) Quali delle seguenti categorie di stakeholder viene coinvolto nella sua realizzazione? Azionisti Dirigenti Parte dei quadri aziendali Rappresentanti di clienti Fornitori Dipendenti Comunità locale Viene comunicato pubblicamente? Si No Se si attraverso quali canali? Assemblea dei soci Assemblea con rappresentanti stakeholder Mezzi di comunicazione (es. TV, Radio, Bollettini Aziendali) Bilancio Sociale Sì No Previsto Se sì: Viene realizzato: interamente con consulenti esterni Da quanti anni? anni Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e Altro (specificare) Pag. 12 di 31

13 Quali delle seguenti categorie di stakeholder viene coinvolto nella sua realizzazione? Azionisti Dirigenti Parte dei quadri aziendali Rappresentanti di clienti Fornitori Dipendenti Comunità locale Viene comunicato pubblicamente? Si No Se si attraverso quali canali? Assemblea dei soci Assemblea con rappresentanti stakeholder Mezzi di comunicazione (es. TV, Radio, Bollettini Aziendali) Bilancio Ambientale Sì No Previsto Se sì: Viene realizzato: interamente con consulenti esterni Da quanti anni? anni Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e Altro (specificare) Quali delle seguenti categorie di stakeholder viene coinvolto nella sua realizzazione? Azionisti Dirigenti Parte dei quadri aziendali Rappresentanti di clienti Fornitori Dipendenti Comunità locale Viene comunicato pubblicamente? Si No Se si attraverso quali canali? Assemblea dei soci Assemblea con rappresentanti stakeholder Mezzi di comunicazione (es. TV, Radio, Bollettini Aziendali) Altro(specificare) Sì No Previsto Se sì: Viene realizzato: interamente con consulenti esterni Da quanti anni? anni Pag. 13 di 31

14 Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e Altro (specificare) Quali delle seguenti categorie di stakeholder viene coinvolto nella sua realizzazione? Azionisti Dirigenti Parte dei quadri aziendali Rappresentanti di clienti Fornitori Dipendenti Comunità locale Viene comunicato pubblicamente? Si No Se si attraverso quali canali? Assemblea dei soci Assemblea con rappresentanti stakeholder Mezzi di comunicazione (es. TV, Radio, Bollettini Aziendali) L adozione di questi strumenti di rendicontazione sociale ha migliorato: I rapporti con i dipendenti Si No I rapporti con la comunità locale Si No I risultati economici dell azienda Si No I rapporti con i clienti Si No I rapporti con altre istituzioni politiche/private sul territorio Si No 1.2) Nella sua impresa vengono adottati o sono in fase di adozione strumenti di certificazione sociale? Certificazione SA 8000 Si No Se sì: Da quanti anni? anni Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e Altro (specificare) Livello di partecipazione dell azienda all attività: Pag. 14 di 31

15 Certificazione ISO Si No Se sì: Da quanti anni? anni Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e Altro (specificare) Livello di partecipazione dell azienda all attività: Certificazione EMAS Si No Se sì: Da quanti anni? anni Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e Altro (specificare) Livello di partecipazione dell azienda all attività: L adozione di questi strumentini certificazione sociale ha inciso positivamente sulla performance aziendale? Pag. 15 di 31

16 2) CORPORATE GIVING 2.1) La sua azienda ha effettuato qualcuna di queste attività sociali? Donazioni a organizzazioni con utilità sociale Si No Sponsorizzazioni Si No Investimenti in solidarietà sociale Si No Marketing sociale Si No In quali settori? (si possono scegliere anche tutte le opzioni) Educazione/Istruzione Spettacolo, Restauri, Mostre Assistenza sociale e Sanitaria Progetti di solidarietà con l estero Progetti di solidarietà in Italia Università Ricerca scientifica Sport dilettantistico 2.2) Valutazione impegno nell attività (solo se scelta almeno una delle opzioni della domanda precedente): Da quanto tempo svolge queste azioni? mesi A che livello di visibilità? Locale Nazionale Internazionale Chi si occupa di scegliere le attività e la dimensione delle iniziative? Imprenditore Assemblea dei soci Responsabili di funzione Altro (specificare) Questa attività ha prodotto relazioni strutturate con altre istituzioni sul territorio? Si Questa attività ha influito sui vostri rapporti/visibilità nel territorio? Queste attività hanno effetto positivo sui rapporti interni nell impresa? No Pag. 16 di 31

17 3) RICERCA / QUALITÀ / RAPPORTI FORNITORI CLIENTI / AMBIENTE 3.1) Nella vostra azienda vi occupate della ricerca innovazione di prodotti e processi produttivi? Si No Se si, in che modo? Impegno nella dirigenza/imprenditoriale Si No Impegno di responsabili appositi Si No Attraverso rapporti strutturati con istituzioni esterne Si No 3.2) La vostra azienda ha adottato un sistema di qualità certificato? Si No Se si, si prega di rispondere alle seguenti domande: Da quanti anni? anni Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e Altro (specificare) Livello di partecipazione dei dipendenti nel processo (al sistema di qualità) Questa attività ha influito positivamente sulle performance aziendale? 3.3) La vostra azienda adotta delle certificazioni di prodotto? Si No Se si, si prega di rispondere alle seguenti domande: Da quanti anni? anni Chi l ha proposto inizialmente? Imprenditore/ Dirigenza Responsabili/ Quadri Impiegati/ e Operai/ e Altro (specificare) Livello di partecipazione dei dipendenti nel processo (al sistema di qualità) Questa attività ha influito positivamente sulle performance aziendale? Pag. 17 di 31

18 3.4) Clienti e fornitori L azienda fornisce ai clienti informazioni e etichettatura per garantire una comunicazione trasparente sulla qualità, sull impatto ambientale e sulla sicurezza dei prodotti? Si No Se si, quale tipo di comunicazione/ etichettatura di prodotto/ servizio l azienda utilizza? Comunicazione della descrizione Si No Ecolabel Si No Dichiarazioni di conformità Si No Marchi di certificazione dei prodotti biologici Si No Marchi DOC, DOP, IGP, STG Si No Altro (specificare) Si No L azienda chiede ai fornitori uno dei seguenti attestati/ certificati della correttezza dei processi produttivi? Auto-attestazione Si No Certificazione di qualità di prodotto ISO/Vision Si No Certificazione di correttezza di smaltimento rifiuti Si No Codice etico di comportamento Si No 3.5) Ambiente L azienda si è impegnata oltre ai limiti previsti dalle normative in materia di consumi di energia, materiali ed emissioni? Si No Previsto Se si o previsto: Riduzione dei consumi di energia elettrica e di acqua? Si No Previsto Sviluppo di energia alternativa? Si No Previsto Riciclabilità degli imballi dei prodotti (es. packaging, pallet )? Si No Previsto Riduzione di emissioni inquinanti e del rumore? Si No Previsto Trattamento, riciclo e smaltimento dei rifiuti? Si No Previsto Nelle scelte di cui sopra,hanno inciso le seguenti motivazioni? Sussidi e agevolazioni pubbliche, esenzioni fiscali Si No Benefici commerciali (preferenza accordata dai clienti, miglioramento dell immagine aziendale, ecc.) Si No Benefici nelle relazioni con la comunità, con i finanziatori, ecc. Si No Migliore rapporto con i dipendenti e con il sindacato Si No Riduzione dei costi e aumento di efficienza (migliore sfruttamento delle fonti energetiche/materie prime, ecc.) Si No Come valuta l utilità dell adozione di tali programmi? Pag. 18 di 31

19 4) GESTIONE CAPITALE UMANO/ AGE MANAGEMENT 4.1) Chi si occupa nell impresa del reclutamento/ gestione del personale? Imprenditore/ Soci Si No Responsabili delle specifiche funzioni in cui avviene l inserimento Si No Ufficio apposito interno all azienda Si No Società esterna Si No Altro Si No 4.2) In che modo si favorisce la condivisione delle strategie aziendali all interno dell azienda? Utilizzazione della Formazione Si No Coinvolgimento RSU Si No Accrescimento Competenze Personale Si No Action Learning Si No Utilizzo Meritocrazia Si No Intesa e Generalizzata Cooperazione Si No Lavoro di gruppo Si No Partecipazione/ Comunicazione di Scelte/ Risultati aziendali Si No Comunicazioni Si No House organ (newsletter aziendale) Si No Nessuna modalità di gestione Si No 4.3) Tutela diritti dei lavoratori L azienda è effettivamente impegnata a minimizzare il rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori? Si No Se si, con quali strumenti o iniziative? Rispetto normative vigente Si No Progetti di settore per ridurre infortuni e garantire la conformità Si No Previsto Certificazioni di Settore Si No Previsto Introduzione di un vero e proprio sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (SGSL) Si No Previsto - Altro (specificare) Si No Pag. 19 di 31

20 4.4) La sua azienda ha partecipazioni all estero oppure ha attività produttive o commerciali localizzate all estero? Si No Se si, dove? Paesi Unione Europea Altri paesi Europei Asia Africa America del Nord America del Sud Nelle unità produttive e commerciali all estero la sua azienda applica: Le norme italiane Si No Le norme del paese di destinazione Si No La raccomandazione OCSE Si No 4.5) Gestione dell organico in un ottica di genere In che percentuale i lavoratori dell impresa sono uomini/ donne? Maschi % Femmine % Presenza negli ultimi 12 mesi di: Imprenditore/Dirigenza: Maschi % Femmine % Responsabili/Quadri: Maschi % Femmine % Impiegati/e: Maschi % Femmine % Operai/e: Maschi % Femmine % Nuove assunzioni negli ultimi 12 mesi di: Imprenditore/Dirigenza: Maschi % Femmine % Responsabili/Quadri: Maschi % Femmine % Impiegati/e: Maschi % Femmine % Operai/e: Maschi % Femmine % Utilizzo dei congedi parentali negli ultimi 12 mesi Si No Maschi % Femmine % Pag. 20 di 31

21 4.6) L azienda ha promosso azioni per favorire le pari opportunità? Si No Se si, quali 2? Iniziative a favore della conciliazione dei tempi ed del miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici: Voucher/ contributo per la custodia dei bimbi Si No Rapporti diretti con società o persone certificate Si No Asilo nido, spazio giochi interno e/o nursery d emergenza Si No Agevolazioni per vacanze estive figli/figlie dipendenti Si No Voucher/contributo per l assistenza anziani Si No Banca dati informativa sui servizi e le strutture del territorio Si No Rapporti privilegiati con istituti riabilitativi e di degenza Si No Lavanderia interna Si No Convenzione con una struttura esterna Si No Spazio mensa attrezzato/biblioteca Si No Altro Si No Iniziative a favore della diffusione, promozione e rispetto delle pari opportunità: Orari flessibili Si No Telelavoro, remotizzazione permanente, temporanea (possibilità di lavorare da casa per periodi lunghi/brevi) Si No Part-time, part-time reversibile Si No Orari delle riunioni interne favorevoli alla conciliazione dei tempi Si No Banca delle ore Si No Autonomia nella gestione del monte ore settimanale o mensile Si No Flessibilità degli orari di entrata e di uscita recuperabili in giornata successivamente Si No Altro Si No 4.7) L azienda ha lavoratori dipendenti immigrati? Si No Se si in che quota? % 2 Indicatori estrapolati dalla ricerca realizzata nell Equal fase I TENERE IL TEMPO, PS IT-G.-PIE-025; azione Premio Casa Impresa. Si veda L impresa socialmente responsabile. Guida alla valorizzazione delle risorsa femminile. A cura della società consortile Langhe Monferrato Roero. Pag. 21 di 31

22 4.8) L azienda adotta politiche per sostenere/favorire l integrazione dei lavoratori immigrati? Si No Se si quali? Casa: reperimento, finanziamento, cauzioni Si No Fideiussioni bancarie Si No Scuola minori Si No Accompagnamento problemi di salute Si No Permessi prolungati per festività familiari Si No Differenziazione orari per pratica religiosa pause Si No Mensa differenziata Si No Finanziamenti per ricongiungimenti familiari Si No Pratiche verso autorità di pubblica sicurezza Si No Aiuto per il riconoscimento titoli di studio Si No 4.9) Secondo lei quando un lavoratore può essere considerato anziano? 4.10) Quali tra i seguenti sono fattori di fuoriuscita del lavoratore anziano dall azienda? Uso nuove tecnologie Si No Delocalizzazione/ Internazionalizzazione Si No Impiego di lavoratori immigrati Si No Costo economico del lavoratore anziano per l azienda Si No Adattamento ai cambiamenti organizzativi Si No Mobilità territoriale Si No Flessibilità contrattuale Si No Flessibilità d orario Si No 4.11) Rispetto alle seguenti affermazioni indicare il grado di accordo: a) L esperienza dei lavoratori anziani è un fattore di competitività b) I lavoratori anziani sono fondamentali per il trasferimento delle conoscenze e della cultura aziendale Pag. 22 di 31

23 c) I lavoratori anziani incidono di più degli altri sul bilancio aziendale d) I lavoratori anziani hanno minore capacità di stare al passo con i rapidi cambiamenti che si verificano nel lavoro 4.12) Dove emergono soprattutto i contrasti e le differenze? Conoscenze e competenze Valorizzazione dell esperienza Disponibilità ad insegnare/apprendere Attitudine al cambiamento Diverso concetto dell organizzazione Quesiti inseriti su proposta della CCIAA di TV e VE 4.13) Sono attivi in azienda sistemi, modalità, approcci per favorire il trasferimento del know how (conoscenze) dell imprenditore e della impresa alle nuove generazioni? Si No Se si, come si agisce? Il candidato successore ha: Forte predisposizione imprenditoriale e adeguata preparazione manageriale Forte predisposizione imprenditoriale ma scarsa preparazione manageriale Scarsa predisposizione imprenditoriale ma adeguata preparazione manageriale Scarsa predisposizione imprenditoriale e scarsa preparazione manageriale Pag. 23 di 31

24 5) VALUTAZIONE GENERALE SULLA CSR 5.1) Quali motivazioni hanno spinto all adozione di comportamenti socialmente responsabili? Rafforzare e promuovere l immagine aziendale Si No Migliorare i rapporti con le istituzioni, la comunità, i finanziatori Si No Aumentare l efficienza aziendale (migliore sfruttamento delle fonti energetiche/materie prime etc.) Si No Migliorare i risultati commerciali (conservare/conquistare clienti in Italia e all estero) Si No Gli ideali/ la sensibilità dell imprenditore Si No Garantire la sicurezza dei lavoratori e migliorare i rapporti con/tra il personale Si No La volontà di diffondere una cultura di responsabilità sociale all interno dell impresa e di migliorare i rapporti con i fornitori Si No I sussidi e le agevolazioni pubbliche, esenzioni fiscali Si No Altro Si No 5.2) Esiste in azienda un sistema di raccolta e monitoraggio di dati e informazioni circa gli ambiti della CSR? Si No 5.3) Esiste nella sua azienda una figura incaricata di occuparsi di responsabilità sociale d impresa? Si No Se si, di quale figura si tratta? Imprenditore/Dirigenza Responsabili/Quadri Impiegati/e Operai/e In quale area è inserita questa figura aziendale? Direzione Amministrazione Produzione Qualità Relazioni esterne (Marketing, Commerciale, etc.) Altro (specificare) Pag. 24 di 31

25 5.4) Per ogni intervento sotto riportato, indicare il grado di utilità per diffondere, in aziende come la sua, le iniziative di responsabilità sociale delle imprese Attività di formazione da parte delle istituzioni (Ministero) Sviluppo di un marchio di qualità di responsabilità sociale d impresa che contribuisca all immagine aziendale Assistenza alle imprese da parte di camere di commercio e associazioni di categoria (sportelli, etc.) La creazione di organismi di controllo, verifica e registrazione delle dichiarazioni in campo sociale e ambientale Convegni/ attività di formazione e scambio di esperienze per le imprese Incentivi fiscali/sussidi pubblici e/o agevolazioni nelle gare pubbliche Campagne di informazione/ comunicazione rivolte ai consumatori Agevolazioni finanziarie da banche e/o assicurazioni Altro (specificare) Pag. 25 di 31

26 LA RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE! LA PREGHIAMO DI RISPEDIRE IL QUESTIONARIO COMPILATO AL CALL CENTER AGE MANAGEMENT FAX Pag. 26 di 31

27 PER ULTERIORI INFORMAZIONI ED APPROFONDIMENTI SONO A DISPOSIZIONE: I referenti dello Sportello CSR della CCIAA di PD, TV, VE, VI SPORTELLO CSR CAMERA DI COMMERCIO DI PADOVA Referente: ANDREA GALEOTA Tel / ; fax sociale@pd.camcom.it; sito: SPORTELLO CSR CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO Referenti: ANTONIO BIASI e ANNARITA VITULANO Tel ; fax sportellocsr@tv.camcom.it; sito: SPORTELLO CSR CAMERA DI COMMERCIO DI VENEZIA Referenti: TIZIANO STOCCO Tel ; fax sportello.csr@ve.camcom.it; sito: CAMERA DI COMMERCIO DI VICENZA SPORTELLO CSR-SC C/O FONDAZIONE G. RUMOR CPV Referente: ENRICO BRESSAN Tel / ; fax info@cpv.org - Il call center Age Management attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle Pag. 27 di 31

28 INFORMATIVA AI SENSI DELL ART.13 DEL D.LGS. N. 196 DEL (CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI) Ai sensi dell art.13 del predetto decreto si è informati che i dati previsti dal presente questionario condotto telefonicamente, ovvero mediante sportello fisico o tramite la posta elettronica o altri strumenti informatici - sono raccolti a puro scopo statistico e verranno usati per definire il tema della Responsabilità Sociale delle Imprese, rilevare in modo obiettivo e documentato le azioni intraprese, accrescere il grado di consapevolezza delle imprese sulle tematiche sociali, ambientali e di sostenibilità (Social Statement), agire in coerenza con le linee operative del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con le garanzie di cui al DLGS 196/03, All. B. Ai sensi dell art. 13 del predetto decreto, Le forniamo, quindi, le seguenti informazioni: 1. Finalità e modalità del trattamento dei dati I Suoi dati personali, verranno trattati in formato cartaceo o elettronico al solo fine di poter procedere alla raccolta, all informatizzazione ed all elaborazione statistica dei questionari compilati.il trattamento dei dati relativi a codesta Società/impresa e alle persone fisiche che per essa agiscono avverrà nel rispetto dei principi di necessità e pertinenza e con l utilizzo di procedure anche informatizzate, nei modi e nei limiti necessari per perseguire la finalità sopra indicate e, comunque, in modo da garantire la sicurezza e riservatezza dei dati medesimi. 2. Comunicazione dei dati personali I dati personali conferiti potranno essere comunicati ai soggetti di seguito elencati: a. Regione Veneto e partner Progetto Equal Age Management ; b. Camere di Commercio I.A.A. per competenza provinciale; c. Azienda Speciale Treviso Tecnologia. I Suoi dati personali, sono conosciuti dal Responsabile di Progetto per la compilazione dei questionari, nella sua qualità di Responsabile del trattamento nonché dai suoi addetti e diretti collaboratori. 3. Diritti dell interessato Le competono i diritti di cui all art. 7 del sopra citato D. Lgs. n. 196/ Estremi identificativi del Titolare e del Responsabile Il responsabile del trattamento dei dati nella prima fase di raccolta è l Istituto Cavanis Collegio Canova, mentre nella seconda fase i dati saranno comunicati alla Camera di Commercio competente per territorio in base agli accordi intrapresi nell ambito del Progetto Equal Age Management ed all'azienda Speciale Treviso Tecnologia per la sola elaborazione statistica. Si invita a rispedire la presente Informativa, debitamente sottoscritta per il consenso dei dati relativi al presente questionario, a mezzo fax al call center Age Management Timbro e Firma Società Pag. 28 di 31

29 GLOSSARIO E SPIEGAZIONE DEI TERMINI UTILIZZATI NEL QUESTIONARIO Apporti diretti Assimilati ai dipendenti Bilancio Ambientale Bilancio Sociale (o di sostenibilità) Certificazione Ambientale ISO Certificazioni EMAS Certificazione Sociale (SA 8000): Codice Etico (o di autoregolamentazione) Collaboratore Corporate Giving Disabilità Ecolabel Formazione Innovazione Partecipazione diretta (o esclusiva) dell azienda alle iniziative nella comunità attraverso contributi o finanziari o impegnando le sue risorse umane, conoscenze o competenze, capacità di relazione, la reputazione per la piena realizzazione e lo sviluppo dei progetti Dipendenti assunti con contratto di formazione e lavoro o apprendisti documento annuale che esplicita l insieme delle attività di pianificazione, gestione e rendicontazione dell impresa secondo l asse ambientale documento annuale che dà visibilità alle attività di pianificazione, gestione e rendicontazione dell impresa secondo gli assi economico, ambientale e sociale L'impresa che desidera ottenere la certificazione ambientale in conformità alla norma ISO deve presentare apposita domanda di certificazione ad un organismo accreditato, fornendo informazioni generali e sui principali aspetti ambientali, compilando appositi documenti e consegnando il manuale ambientale che descrive il SGA e le procedure utilizzate. Un organizzazione può valutare in termini strategici la convenienza di: ottenere unicamente la certificazione ambientale ISO e/o la registrazione EMAS, oppure la certificazione ambientale per poi arrivare anche alla registrazione EMAS, essendo agevole il passaggio EcoManagement and Audit Scheme regolamento 761/2001 del Consiglio Europeo sull adesione volontaria delle imprese industriali e di servizi ad un sistema comunitario di ecogestione e di Audit standard ufficiale per la certificazione dell impegno etico e sociale di un impresa: Social Accountability 8000 emesso nel 1997 dal Council on Economic Priorities Accreditation Agency (CEPAA) dichiarazione ufficiale dei valori e delle prassi commerciali di un impresa e/o dei suoi fornitori Qualsiasi persona che oltre ai dipendenti - presta la propria opera con rapporto di lavoro parasubordinato o atipico, autonomo, interinale, ecc. (o direct giving) comprende donazioni, elargizioni, liberalità (esclusivamente di tipo monetario) erogate dall azienda a favore di organizzazioni e iniziative aventi utilità sociale/ambientale Limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di compiere un attività nel modo o nell ampiezza considerati normali per un essere umano. Sistema Ecolabel è uno degli strumenti di politica ambientale e industriale della Ue volto ad incentivare la presenza sul mercato europeo di prodotti con minor impatto ambientale. Le regole, che chi aderisce deve rispettare, sono attualmente stabilite dal nuovo Regolamento 1980/2000. L'Ecolabel è un'etichetta (il cui logo è costituito da una margherita) che viene esposta direttamente sul prodotto o che caratterizza un servizio e che attesta la rispondenza del prodotto o del servizio a specifici requisiti ambientali denominati Criteri, formulati sulla base dell'analisi dell'intero ciclo di vita del prodotto (LCA = Life Cicle Analysis) mediante la quale vengono individuati tutti gli impatti ambientali, dall'estrazione delle materie prime, alla produzione e al fine vita del prodotto, e presi in considerazione quelli su cui si possono effettuare ragionevolmente dei miglioramenti Attività volta al trasferimento e/o consolidamento di conoscenze e competenze nei lavoratori (dipendenti, assimilati, collaboratori), svolta con materiali diversi (libri, elaborati, strumenti informatici ) e secondo diverse modalità: in aula, in team, a distanza Attività di cambiamento o miglioramento tecnologico che può riguardare i prodotti/servizi che un organizzazione offre (innovazione di prodotto) o i modi in cui essi sono realizzati o distribuiti (innovazione di processo) Pag. 29 di 31

30 Lavoro Forzato Libro Verde sulla CSR Minoranza Mission / Missione Responsabilità Sociale delle Imprese (CSR) SGSL Portatore di interesse (Stakeholder) Ristorno Stakeholder engagement Sistema di gestione (management system) Valore Aggiunto Obbligo formativo Lavoro o servizio imposto a una persona che non si sia offerta spontaneamente (cfr. Convenzione ILO su Lavoro Forzato n. 29 del 1930) documento adottato a livello europeo per la responsabilità sociale delle imprese Insiemi di persone che per motivi di tipo etnico, religioso, culturale, linguistico o altro, sono in condizioni di inferiorità numerica e potenzialmente svantaggiate rispetto ad altri Ragion d essere dell impresa, il cui valore consiste nell essere elemento centrale del sistema valoriale e culturale dell impresa. Individua gli obiettivi di fondo e gli scopi preminenti che l impresa, attraverso la sua attività, tenta di perseguire, coniugando spesso la dimensioni economica e sociale ed identificando per l impresa stessa obiettivi e ruolo di promozione e accrescimento del benessere collettivo, della qualità della vita (inclusa la qualità ambientale), della coesione sociale. La Responsabilità Sociale d Impresa come definita dalla UE si occupa di coordinare e incentivare le preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate, in conformità con le leggi vigenti e il rispetto per le persone, le comunità e l ambiente Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro che, oltre a garantire il rispetto della normativa, consente all intera organizzazione di migliorare le proprie performance nel tempo Persona o gruppo di persone che hanno un interesse nelle prestazioni o nel successo di una organizzazione, ad esempio: clienti, proprietari/azionisti/soci, dipendenti, fornitori, concorrenti, banche, sindacati, collettività, amministrazione pubblica locale e centrale. Quota di utile attribuita al socio in proporzione agli scambi mutualistici intercorsi con la cooperativa. Si caratterizza per i seguenti elementi: - i beneficiari sono i soci - è commisurato allo scambio mutualistico - può essere riconosciuto solo se esiste un utile d esercizio derivante dai rapporti sviluppati con i soci Coinvolgimento della comunità: approcci e politiche nei confronti dei portatori di interessi (gli stakeholder) rispetto all azienda (ad esempio: azionisti, clienti, fornitori, dipendenti, soci, banche, concorrenti, sindacati, enti locali ) Comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, programmazione e controllo, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per sviluppare, attuare, conseguire, riesaminare e mantenere attiva una specifica politica aziendale, che può riguardare: la qualità, la gestione ambientale, la sicurezza sul lavoro, la tutela dei diritti dei lavoratori, la gestione dell impatto sociale e della sostenibilità dell impresa, ecc. Rappresenta la ricchezza creata complessivamente dall impresa e distribuita agli stakeholder (risorse umane, partner finanziari, Stato ed enti locali, soci/azionisti/comunità) o reinvestita all interno dell azienda (ammortamenti e utile non distribuito). Può essere determinato: - in via sintetica (deducendo dal valore dell output aziendale il valore degli input acquistati dall esterno, quali materie prime, servizi, ecc.). in tal caso si avrà: valore aggiunto = ricavi delle vendite al netto degli sconti + rimanenze finali rimanenze iniziali costi di acquisto beni e servizi da fornitori terzi - in via analitica (come insieme delle remunerazioni dei fattori produttivi, quali lavoro dipendente e attività imprenditoriale). In tal caso si avrà: valore aggiunto = utile netto + imposte sul reddito + oneri finanziari + retribuzioni al personale + ammortamenti L'obbligo formativo impone allo studente che ha compiuto 15 anni di proseguire con attività formative fino a 18 anni: la legge delega 53/2003 (meglio nota come Legge Moratti) ha sostituito il concetto di obbligo formativo con quello di diritto-dovere all'istruzione e alla formazione fino a 18 anni. Sarà pertanto istituita presso il Miur l'anagrafe nazionale degli studenti. Pag. 30 di 31

31 Diritto e dovere Il 21 maggio il Consiglio dei ministri ha approvato uno schema di decreto legislativo su diritto-dovere. Il provvedimento stabilisce che è garantito il diritto all'istruzione e formazione per almeno 12 anni o, comunque, fino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età, con esenzione da qualsiasi tassa di frequenza per le scuole statali. L'art. 7 del decreto affida ai genitori la responsabilità dell'adempimento del diritto-dovere di istruzione e formazione, mentre Comuni, dirigenti scolastici e servizi per l'impiego avranno compiti di vigilanza. Il documento mette sullo stesso piano scuola, formazione e apprendistato. L'inserimento nel mondo del lavoro slitta dai 15 ai 18 anni di età. L'aumento di 3 anni (dagli attuali nove a dodici) dell'obbligo scolastico sarà graduale. Dal partirà un primo innalzamento di un anno: l'obbligo riguarderà i primi due anni di scuola secondaria superiore e dei percorsi integrati di istruzione e formazione professionale realizzati dagli accordi Stato-Regioni Crediti formativi Per ottenere una qualifica professionale saranno necessari almeno 3 anni. Nell'intero sistema educativo è prevista la possibilità di cambiare indirizzo. Inoltre, la frequenza positiva di qualsiasi segmento del secondo ciclo comporta l'acquisizione di crediti che possono valere nei passaggi tra i diversi percorsi del sistema dei licei, dell'istruzione e della formazione professionale e dell'apprendistato. Alternanza scuola e lavoro Apprendistato Percorsi integrazioni di istruzione e formazione Si tratta di un metodo di apprendimento progettato, realizzato e valutato sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica in collaborazione con le imprese, le associazioni di rappresentanza e le camere di commercio, riservato ai ragazzi di almeno 15 anni. Un periodo sui banchi di scuola e uno in fabbrica o in azienda, per assicurare ai giovani, l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, precisando che non costituisce rapporto individuale di lavoro. Il documento approvato il 21 maggio 2005 prevede un sistema tutoriale costituito dal tutor formativo interno alla scuola e dal tutor esterno, designato dalle stesse aziende che ospitano gli studenti. A conclusione dei percorsi di alternanza, la scuola potrà rilasciare una certificazione supplementare che attesti le competenze acquisite dallo studente per il proseguimento dei corsi formativi e per il successivo inquadramento nel mondo del lavoro. Lo schema del decreto è disponibile sul sito del Miur ( nella sezione dedicata alla riforma della scuola. Alla fine del primo anno delle superiori, a tutti gli studenti che non intendono proseguire gli studi, verrà rilasciato un certificato che descrive: il curriculum seguito, le competenze acquisite, il relativo livello raggiunto. Questo documento varrà come "credito" da spendere in attività di istruzione e formazione, che sono obbligatorie. È una sorta di "carta d'identità" dello studente e costituisce il primo curriculum per chi si vuole affacciare al mondo del lavoro. I Centri per l'impiego sono responsabili della gestione dell'obbligo formativo, riceveranno dalle scuole i nomi degli studenti coinvolti e nomineranno i tutor per orientarli sui percorsi formativi a loro disposizione. Entro dicembre di ogni anno, inoltre, gli istituti superiori dovranno organizzare degli appositi incontri di informazione e orientamento, rivolti ai prossimi quindicenni. Per i ragazzi che scelgono di avviarsi al lavoro saranno ancora i Centri per l'impiego a garantire assistenza per apprendistato e tirocini, oltre a vegliare sullo svolgimento dell'"obbligo formativo" fino ai 18 anni. In pratica i Centri dovranno verificare che il datore di lavoro che assume l'apprendista gli faccia fare anche corsi di istruzione e aggiornamento Una soluzione intermedia per i giovani che non intendono abbandonare definitivamente la scuola è quella di percorsi integrati di istruzione e formazione. Si tratta di percorsi, progettati e realizzati in collaborazione fra istituti superiori ed enti di formazione professionale convenzionati, che permettono, alla fine dei cinque anni regolari di studio, di conseguire il diploma di istruzione secondaria superiore unita a una qualifica professionale e la certificazione di crediti spendibili nella formazione professionale o direttamente nel mondo del lavoro. Pag. 31 di 31

Requisiti minimi per un Percorso di Responsabilità Sociale d Impresa

Requisiti minimi per un Percorso di Responsabilità Sociale d Impresa Requisiti minimi per un Percorso di Responsabilità Sociale d Impresa Il presente documento riporta gli Indicatori per la Responsabilità Sociale d Impresa, individuati dal Comitato Tecnico Operativo e approvati

Dettagli

FITA Federazione Italiana del Terziario Avanzato per i Servizi Innovativi e Professionali

FITA Federazione Italiana del Terziario Avanzato per i Servizi Innovativi e Professionali PROGETTO ELIOS QUESTIONARIO CSR SURVEY AZIENDE SETTORE PROFIT- Il presente questionario ha come scopo quello di rilevare il livello di attenzione delle imprese verso temi della CSR (CSR = corporate social

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

L IMPEGNO DELLE IMPRESE LOMBARDE PER LA RESPONSABILITA SOCIALE EDIZIONE 2013

L IMPEGNO DELLE IMPRESE LOMBARDE PER LA RESPONSABILITA SOCIALE EDIZIONE 2013 L IMPEGNO DELLE IMPRESE LOMBARDE PER LA RESPONSABILITA SOCIALE EDIZIONE 2013 LE CAMERE DI COMMERCIO INVITANO LE IMPRESE A PARTECIPARE ALLA SELEZIONE DELLE MIGLIORI BUONE PRASSI AZIENDALI PER LA RESPONSABILITÀ

Dettagli

Il marchio di genere

Il marchio di genere Il marchio di genere Iniziative intraprese ai fini della RSI Assessorato al Welfare I Piano di azione Famiglie al futuro II Piano di azione Famiglie al futuro Marchio Famiglie al futuro Bozza Linee guida

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 10/10/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità,

Dettagli

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

POLITICA PER LA QUALITÀ, L AMBIENTE, LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E LA RESPONSABILITA SOCIALE

POLITICA PER LA QUALITÀ, L AMBIENTE, LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E LA RESPONSABILITA SOCIALE POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO La Cooperativa sociale ITALCAPPA è consapevole dell importanza e della necessità di avvalersi di un Sistema di Gestione integrato per la qualità, l ambiente,

Dettagli

LA CARTA DEI PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CONTESTO ED OBIETTIVI DELL INIZIATIVA CONFEDERALE

LA CARTA DEI PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CONTESTO ED OBIETTIVI DELL INIZIATIVA CONFEDERALE LA CARTA DEI PRINCIPI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: CONTESTO ED OBIETTIVI DELL INIZIATIVA CONFEDERALE Annalisa Oddone, Confindustria Confindustria Sardegna Meridionale 12 giugno 2012 CARTA DEI PRINCIPI

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

SCHEDA IMPRESA. SEDI SECONDARIE E ALTRI SITI PRODUTTIVI (segnalare anche eventuali localizzazioni fuori dal territorio nazionale)

SCHEDA IMPRESA. SEDI SECONDARIE E ALTRI SITI PRODUTTIVI (segnalare anche eventuali localizzazioni fuori dal territorio nazionale) SCHEDA IMPRESA DENOMINAZIONE IMPRESA (INDICANDO ANCHE LA FORMA GIURIDICA SPA, SRL,COOP, ETC..) SETTORE DI ATTIVITA ECONOMICA PRINCIPALE (ATECO) A: Agricoltura B: Pesca C: Industria mineraria D: Manifatturiero

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

Il tirocinio extracurriculare. come, quando, dove e perché

Il tirocinio extracurriculare. come, quando, dove e perché Il tirocinio extracurriculare come, quando, dove e perché Contenuti Cos è un tirocinio Le finalità del tirocinio extracurriculare La legislazione che lo regola Come cercare informazioni Prima di iniziare

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

Art. 1 Finalità. Art. 2 Apprendistato.

Art. 1 Finalità. Art. 2 Apprendistato. Regione Umbria LEGGE REGIONALE 30 maggio 2007, n. 18 Disciplina dell'apprendistato. Pubblicazione: Bollettino Ufficiale n. 25 del 06/06/2007 Il Consiglio regionale ha approvato. La Presidente della Giunta

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA

SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità, Salute

Dettagli

Raccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università);

Raccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università); Protocollo Operativo d Intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Poste Italiane per il servizio di consegna dei libri di testo alle famiglie degli alunni della scuola secondaria

Dettagli

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP 1 Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL INAIL-DR Toscana-CONTARP Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL 2 Sistemi di gestione della sicurezza Un Sistema di

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio

PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio VISTO l accordo regionale (delibera della Giunta Regionale n. 1789/2006) stipulato

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio.

Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio. Carta dei Servizi Articolo 1 Soluzioni HR Servizi al tuo Servizio. Articolo 1 Srl Soluzioni HR - Aut. Min. Lav. Prot. N. 1118 del 26/11/04 CARTA DEI SERVIZI INDICE Presentazione di Articolo 1 Srl Carta

Dettagli

LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva

LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva LEONARDO DA VINCI Formazione professionale Scheda riassuntiva Descrizione generale Il Programma Leonardo da Vinci si propone di collegare le politiche alle pratiche nel campo dell istruzione e formazione

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 COMUNE DI BORORE Provincia di Nuoro PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 (Art. 11, comma 2, del D. Lgs. 27.10.2009, n. 150) Allegato alla Deliberazione Giunta Comunale

Dettagli

Allegato I al modello OT24

Allegato I al modello OT24 Allegato I al modello OT24 Questionario per la valutazione della Responsabilità Sociale delle Imprese ai fini della riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 24 delle Modalità di applicazione

Dettagli

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Università degli Studi di Perugia SERVIZIO JOB PLACEMENT

Università degli Studi di Perugia SERVIZIO JOB PLACEMENT Nominativo del tirocinante nato a il residente in codice fiscale PROGETTO FORMATIVO (rif. Convenzione n. stipulata in data ) Attuale condizione (barrare la casella possibilità di doppia scelta): studente

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO CHE COS È È un programma di mobilità che permette ai giovani di impegnarsi nel volontariato in un paese diverso da quello di residenza per un periodo non superiore ai 12 mesi.

Dettagli

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,

Dettagli

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità)

Articolo 1. Articolo 2. (Definizione e finalità) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT REGOLAMENTO DEL TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO (approvato nel Consiglio di Dipartimento del 19 febbraio 2014) Articolo 1 (Definizione

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 Adottato con deliberazione del Commissario Straordinario n. 14 in data 09 maggio 2011 1 1. OGGETTO E OBIETTIVI La trasparenza consiste nella

Dettagli

REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI

REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI - Area informatica - Area linguistica - Area commerciale e vendita - Area amministrazione e controllo - Area produzione e logistica - Area energia e ambiente

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

FORM CLIENTI / FORNITORI

FORM CLIENTI / FORNITORI FORM CLIENTI / FORNITORI Da restituire, compilato in ognuna delle sue parti, a: Ditta Enrico Romita Via Spagna, 38 Tel. 0984.446868 Fax 0984.448041 87036 Mail to: amministrazione@calawin.it 1 Informativa

Dettagli

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione

Dettagli

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

La CAssetta degli attrezzi

La CAssetta degli attrezzi in collaborazione con Fondo Sociale Europeo Investiamo sul nostro futuro La CAssetta degli attrezzi per costruire il tuo futuro Hai un idea da realizzare? Istruzioni per l uso www.fse.basilicata.it - www.eures.europa.eu

Dettagli

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n.

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n. COMUNE DI MORNICO AL SERIO (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013) Introduzione Il principio di trasparenza deve essere inteso

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti

Dettagli

Sperimentazione dell'apprendistato di ricerca Faq aggiornate al 27 febbraio 2015

Sperimentazione dell'apprendistato di ricerca Faq aggiornate al 27 febbraio 2015 Sperimentazione dell'apprendistato di ricerca Faq aggiornate al 27 febbraio 2015 QUESITI RELATIVI AL CONTRATTO DI LAVORO Il contratto di lavoro viene stipulato tra apprendista e università o tra apprendista

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI Approvato con Delibera dell Amministratore Unico n 164 del

Dettagli

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato

Dettagli

PROMOZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA RIVOLTA AI TUTOR AZIENDALI DEGLI APPRENDISTI IN APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE

PROMOZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA RIVOLTA AI TUTOR AZIENDALI DEGLI APPRENDISTI IN APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE ALLEGATO 2 PROMOZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA RIVOLTA AI TUTOR AZIENDALI DEGLI APPRENDISTI IN APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE I. QUADRO DI RIFERIMENTO Il presente avviso è finalizzato alla promozione

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

PROVINCIA DI CASERTA SETTORE POLITICHE DEL LAVORO Servizio 1 - Collocamento Provinciale Disabili

PROVINCIA DI CASERTA SETTORE POLITICHE DEL LAVORO Servizio 1 - Collocamento Provinciale Disabili Data di Pubblicazione: 29/12/2014 Data Scadenza : 20/02/2015 PROVINCIA DI CASERTA SETTORE POLITICHE DEL LAVORO Servizio 1 - Collocamento Provinciale Disabili AVVISO PUBBLICO ATTIVITÀ RIVOLTE AL SOSTEGNO

Dettagli

Responsabilità Sociale d Impresa (CSR)

Responsabilità Sociale d Impresa (CSR) Responsabilità Sociale d Impresa (CSR) Elenco Imprese Socialmente Responsabili, Informazione e Assistenza, Bilancio Sociale e di Sostenibilità, Formazione, Kit Digitale CSR, Ambiente imprenditori, liberi

Dettagli

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale.

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale. Università degli Studi di Bergamo Centro Servizi del Volontariato Anno Accademico 2005/2006 3 Corso di perfezionamento Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale Presentazione Giunto

Dettagli

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

TE SOCIAL CORPORA RESPONSIBILITY TE SOCIAL

TE SOCIAL CORPORA RESPONSIBILITY TE SOCIAL LA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY COME STRUMENTO DI PREMIALITA PER LE IMPRESE Filippo Amadei Centro Studi BilanciaRSI Ricerca consulenza e formazione per la sostenibilità aziendale 16 aprile 2013 Dalla

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to. COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

SCHEDA PROGETTO inviare a: sprintlazio@agenziasviluppolazio.it

SCHEDA PROGETTO inviare a: sprintlazio@agenziasviluppolazio.it Progetto di affiancamento delle PMI laziali nei programmi aziendali di internazionalizzazione per il settore della nautica e del farmaceutico/biotecnologico SCHEDA PROGETTO inviare a: sprintlazio@agenziasviluppolazio.it

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della

Dettagli

Agenzia per il Lavoro

Agenzia per il Lavoro Agenzia per il Lavoro Orienta è una delle principali società italiane specializzate nella gestione delle Risorse Umane. Nasce come Società di Lavoro temporaneo con autorizzazione ministeriale definitiva

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE IN OSTEOPATIA

CORSO DI FORMAZIONE IN OSTEOPATIA CORSO DI FORMAZIONE IN OSTEOPATIA OGGETTO: Convenzione per lo svolgimento del momenti di tirocini formativi per il Corso di Osteopatia presso l Accademia di Osteopatia di Milano Modello Unico ( art.4 L.53/2003

Dettagli

ACCORDO. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. e Regione Lombardia

ACCORDO. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. e Regione Lombardia ACCORDO tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Regione Lombardia SPERIMENTAZIONE DI PERCORSI FORMATIVI IN APPRENDISTATO PER L ESPLETAMENTO

Dettagli

UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA

UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA r MOD~LARIO MAF. - ex 60 ex ("'od. ~~ ~~~ 6J UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE, di seguito

Dettagli

ACCORDO GOVERNO-REGIONI-PROVINCE AUTONOME REGOLAMENTAZIONE PROFILI FORMATIVI APPRENDISTATO QUALIFICA DIPLOMA PROFESSIONALE

ACCORDO GOVERNO-REGIONI-PROVINCE AUTONOME REGOLAMENTAZIONE PROFILI FORMATIVI APPRENDISTATO QUALIFICA DIPLOMA PROFESSIONALE ACCORDO GOVERNO-REGIONI-PROVINCE AUTONOME REGOLAMENTAZIONE PROFILI FORMATIVI APPRENDISTATO QUALIFICA DIPLOMA PROFESSIONALE Gazzetta Ufficiale n.77 del 31.3.2.2012 Nell odierna seduta del 15 marzo 2012;

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

La Provincia di Milano Direzione Centrale Sviluppo. Economico, Formazione e Lavoro rende note le indicazioni

La Provincia di Milano Direzione Centrale Sviluppo. Economico, Formazione e Lavoro rende note le indicazioni PROVINCIA DI MILANO La Provincia di Milano Direzione Centrale Sviluppo Economico, Formazione e Lavoro rende note le indicazioni per la presentazione di Progetti previsti dal Piano provinciale per l attuazione

Dettagli

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014. (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) COMUNE DI SANT ANGELO A SCALA Provincia di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2012-2014 (Art. 11, D. Lgs. 27 ottobre 2009, nr. 150) Cod. SAS-PTI01 Data: 30/04/2012 Adottato con

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Qualità UNI EN ISO 9001. Ambiente UNI EN ISO 14001. Registrazione EMAS. Emission trading. Sicurezza BS OHSAS 18001:2007

Qualità UNI EN ISO 9001. Ambiente UNI EN ISO 14001. Registrazione EMAS. Emission trading. Sicurezza BS OHSAS 18001:2007 ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei sistemi di gestione Certificazione sistemi di gestione ICMQ, organismo di certificazione e ispezione per il settore delle costruzioni,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

LAVORO INFANTILE PEORSI Toscana Energia S.p.A. COD. PROCEDURA P 70/1 DECORRENZA 30/11/2010 PAG. 1 DI 7 LAVORO INFANTILE

LAVORO INFANTILE PEORSI Toscana Energia S.p.A. COD. PROCEDURA P 70/1 DECORRENZA 30/11/2010 PAG. 1 DI 7 LAVORO INFANTILE COD. PROCEDURA P 70/1 DECORRENZA 30/11/2010 PAG. 1 DI 7 LAVORO INFANTILE COD. PROCEDURA P 70/1 DECORRENZA 30/11/2010 PAG. 2 DI 7 FRUIBILITA DEL DOCUMENTO Il presente documento è disponibile nel portale

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS FONDAZIONE ZANETTI ONLUS LINEE GUIDA PER RICHIEDERCI UN SOSTEGNO PER IL 2016 (Le richieste devono pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2015) FONDAZIONE ZANETTI ONLUS Linee guida per la presentazione,

Dettagli

AlpCoRe ALPI COMPETITIVE E RESPONSABILI

AlpCoRe ALPI COMPETITIVE E RESPONSABILI AlpCoRe ALPI COMPETITIVE E RESPONSABILI CARTA D IDENTITÀ DELL AZIENDA Nome azienda * Partita IVA, codice identificativo* Indirizzo* Telefono e Fax* Referente aziendale* E-mail referente aziendale* Settore

Dettagli

AIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa

AIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa AIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa Siglato a Milano il 17 Maggio 2010 PROTOCOLLO D INTESA TRA Associazione fra le Banche Estere in Italia (di seguito AIBE ), con sede in Milano in Piazzale Cadorna

Dettagli