UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE Corso di laurea in Scienze della Comunicazione EVOLUZIONE DELLA TELEVISIONE ITALIANA DOPO LA NASCITA DELLE EMITTENTI PRIVATE Cattedra Linguaggi audiovisivi RELATORE Prof. Giuseppe Sicari CANDIDATO Roberto Pivotto (matricola 97) ANNO ACCADEMICO 2005/2006

2 4 INTRODUZIONE Nell incertezza dell assetto del sistema radiotelevisivo italiano la prima data cruciale è quella del 1975, anno in cui viene varata dal Parlamento la riforma della RAI-Radiotelevisione italiana. La legge è una reazione all affacciarsi delle prime televisioni private che hanno infranto il monopolio statale: nel 1972 iniziano le trasmissioni di Telebiella e negli stessi anni due televisioni estere, della Svizzera Italiana e di Capodistria, riescono a trasmettere in Italia con un sistema di ripetitori del segnale. Nel luglio del 1974 con due sentenze consecutive la Corte costituzionale decreta la concessione allo Stato delle sole frequenze via etere, liberalizzando così l iniziativa privata nella trasmissione via cavo in ambito locale. Nel settembre dello stesso anno si affaccia sul panorama televisivo italiano la figura dell imprenditore Silvio Berlusconi che crea l emittente via cavo TeleMilano. In questo testo analizzeremo la fine del monopolio RAI, la contestuale ascesa di Mediaset e delle altre televisioni private, le leggi che sono state promulgate nel tentativo di regolarizzare il sistema radiotelevisivo (in particolare la recente legge Gasparri del 2004), le differenze del sistema italiano con quelli degli altri Paesi europei e i cambiamenti nel modo di fare televisione in conseguenza dell emergere di canali privati e nuove tecnologie.

3 5 CAPITOLO 1 NASCITA E DECLINO DEL MONOPOLIO RAI 1.1 Le origini del sistema: l URI e l EIAR Nel 1924 l Unione radiofonica italiana (URI), un associazione di produttori radiofonici, riceve dallo Stato la concessione esclusiva per le trasmissioni sul territorio nazionale. Lo Stato si mostra inizialmente poco interessato allo sviluppo della radio e non concede sovvenzioni, quindi le entrate provengono dagli abbonamenti, dall imposta sull apparecchio e anche dalla pubblicità. Viene così fondata nel 1926 la SIPRA (Società italiana pubblicità radiofonica anonima). Dal 1927 aumenta l intervento statale: l URI diventa EIAR (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) e il Governo partecipa alla nomina delle più alte cariche societarie. La società è obbligata a presentare il piano annuale delle trasmissioni al Ministero delle comunicazioni. Negli anni '30 il sistema radiofonico si stabilizza in un ottica di regime monopolistico, l EIAR resta una struttura privata controllata dal Governo. La radio con il Fascismo acquista importanza come mezzo di comunicazione di massa, il Governo inizia a rendersi conto delle grandi potenzialità del medium e con la creazione nel 1935 del Ministero per la stampa e la propaganda stringe il controllo

4 6 statale sulla radio. Durante la guerra avvengono i primi cedimenti del monopolio dell EIAR: trasmissioni provenienti dall estero (per esempio quelle di Radio Londra) invadono l etere italiano. Il Governo fascista cerca di combattere le stazioni radio che trasmettono dall estero, ma il mezzo radiofonico sfugge ad ogni controllo e darà un notevole contributo alle sorti della guerra. Dopo la fine del conflitto un decreto del 26 ottobre 1944 cambia il nome dell EIAR in RAI (Radio audizioni italiane): la nuova società si dovrà occupare della ricostruzione degli impianti danneggiati dalla guerra e della rifondazione delle trasmissioni post-fasciste. 1.2 Gli esordi della televisione Nel 1952 una nuova convenzione tra Stato e RAI rinnova la concessione del monopolio per altri vent anni e autorizza l ente ad effettuare anche trasmissioni televisive, le cui sperimentazioni risalgono però agli anni precedenti la guerra. Cambia il nome della società in RAI- Radiotelevisione italiana. Il potere gestionale di fatto passa dalle mani del Fascismo a quelle della Democrazia Cristiana, partito di maggioranza relativa. Il Governo elegge 6/16 del consiglio di amministrazione, i restanti dieci membri vengono scelti dall IRI (Istituto per la ricostruzione

5 7 industriale), la holding statale che è azionista di maggioranza. Il 3 gennaio 1954 iniziano ufficialmente le trasmissioni televisive della RAI su un unico canale: un decreto del 1952 aveva determinato le caratteristiche tecniche del sistema italiano in bianco e nero a 625 linee di scansione. Il palinsesto del primo giorno di trasmissioni presenta programmi quali Arrivi e partenze, una rubrica basata su interviste a personaggi incontrati di sfuggita nei porti e aeroporti italiani; programmi musicali nel primo pomeriggio ed in seconda serata; Teleclub: una sorta di talk show sull arte, la musica e lo spettacolo; il telegiornale con un unica edizione alle 20:45. Il 3 gennaio 1954 inoltre vede l esordio della più longeva trasmissione del panorama televisivo italiano: La domenica sportiva. Il successo del nuovo medium non è immediato a causa principalmente dei costi dell apparecchio, ma l esordio di programmi molto seguiti come il quiz Lascia o raddoppia? (1955, Raiuno) rende popolare la TV e cambia le abitudini di vita delle persone: il giovedì sera le strade si svuotano e le famiglie si raccolgono davanti ai teleschermi nei bar e nei cinema. Il dominio della televisione sopra qualsiasi altro media è così iniziato. Altro programma di successo (in onda dal 1957 al 1977) è il mitico Carosello: le aziende italiane pubblicizzano i loro prodotti (attraverso brevi scene per lo più comiche nelle quali è inserito lo spot vero e proprio) in questa

6 8 striscia che va in onda dopo il telegiornale. La RAI cresce a dismisura (nel 1968 sono 8 milioni gli abbonati 1 ) e negli anni '60 è pronta a dispiegare i suoi mezzi su due grandi eventi: le Olimpiadi di Roma nel 1960 diffuse in tutto il mondo e la telecronaca dello sbarco sulla Luna della missione Apollo 11 il 20 luglio 1969, una maratona di 28 ore con collegamenti da New York e Cap Canaveral. Intanto nel 1961 nasce il secondo canale, con un suo telegiornale che viene inizialmente utilizzato in forma concorrenziale con il TG del primo canale; nel 1963 il direttore della RAI Bernabei lo assimila a quello del primo eliminando l autonomia tra le due reti. Per lunghi anni, fino al 1970, il Tg2 fu semplicemente un rapido bollettino, con pochi servizi filmati, spesso considerato un edizione ridotta e riassunta del Tg1. Fin dal 1965 comincia a instaurarsi un modello di informazione che durerà per anni: si tratta della tecnica sofisticata di decentrare le notizie scomode nelle edizioni di scarso ascolto (quella notturna sul primo canale e quelle del Tg2) La fine del monopolio e la riforma del '75 Il 1972 è l anno della caduta del monopolio della televisione pubblica italiana, Telebiella è la prima televisione privata e riesce a trasmettere via 1 Dato ISTAT. 2 Calabrese, O., U. Volli, I telegiornali: istruzioni per l uso, Roma-Bari 1995.