RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA

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1 RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA I

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3 SEZIONE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL ENTE Popolazione Territorio Servizi Economia Insediata SEZIONE 2 ANALISI DELLE RISORSE Fonti di finanziamento Analisi delle risorse.. 54 SEZIONE 3 PROGRAMMI E PROGETTI Considerazioni generali e motivata dimostrazione delle variazioni rispetto all anno precedente Obiettivi degli organismi gestionali dell ente Quadro generale degli impieghi per programma Programmi La Provincia che Unisce Viabilità Trasporti Sostegno alle funzioni associate comunali e diffusione servizi telematici Politica dell acqua Gestione dei rifiuti Solidarietà civile e sociale e immigrazione Sport e tempo libero Carceri Pace 96 2 La Provincia che dà sicurezza Difesa del suolo Polizia provinciale Ambiti naturali, caccia e pesca Sicurezza sociale Pari opportunità Politiche energetiche Protezione e valorizzazione dell ambiente Protezione civile La Provincia che fa crescere Pianificazione territoriale e urbanistica Istruzione e politiche giovanili Formazione professionale Politiche del lavoro Sviluppo economico Edilizia e manutenzione edifici Agricoltura Turismo Cultura Progetti speciali La Provincia che funziona Direzione generale Personale, organizzazione informatizzazione Politiche di bilancio, acquisti, patrimonio Affari generali Organi istituzionali Risorse correnti ed in c/capitale per la realizzazione dei programmi Spesa prevista per la realizzazione dei programmi Riepilogo programmi per fonti di finanziamento SEZIONE 4 STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI DELIBERATI NEGLI ANNI PRECEDENTI E III

4 CONSIDERAZIONI SULLO STATO DI ATTUAZIONE Elenco delle opere pubbliche finanziate negli anni precedenti e non realizzate (in tutto o in parte) Considerazioni sullo stato di attuazione dei programmi. 201 SEZIONE 5 RILEVAZIONE PER IL CONSOLIDAMENTO DEI CONTI PUBBLICI Dati analitici di cassa dell ultimo consuntivo deliberato dal consiglio per l anno SEZIONE 6 CONSIDERAZIONI FINALI SULLA COERENZA DEI PROGRAMMI RISPETTO AI PIANI REGIONALI DI SVILUPPO, AI PIANI REGIONALI DI SETTORE, AGLI ATTI PROGRAMMATICI DELLA REGIONE Valutazioni finali della programmazione. 214 IV

5 SEZIONE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL ENTE. 1

6 1.1 POPOLAZIONE Popolazione legale al censimento 2001 N di cui 53%donne e 47% uomini Popolazione residente alla fine del penultimo anno precedente (art. 110 D.Lgs. 77/95) n (31/12/2009) Popolazione scolastica iscritta alle scuole medie superiori di competenza provinciale (A.S. 2009/2010)1 Istruzione classica (licei classici, scientifici, istituti magistrali) Istruzione professionale (istituti professionali Istruzione tecnica (istituti tecnici) Istruzione artistica (licei artistici, istituto d'arte) TOTALE Livello di istruzione della popolazione residente (censimento 2001) Laurea n Diploma universitario n Diploma di maturità n Diploma di qualifica prof.le n Licenza media n Licenza elementare n Nessun titolo di studio n Condizione socio-economica degli abitanti Imprese attive iscritte alla Camera di Commercio di Genova (31/12/ 2010) 2 n Numero fallimenti dichiarati (31/12/2010) 3 n. 157 Interventi Cassa Integrazione 31/12/2010 n Interventi Cassa Integrazione Edilizia 31/12/ n Ultrassessantacinquenni in Provincia di Genova ( ) 5 n Numero medio di componenti per famiglia ( ) 6 n I dati sopra riportati si riferiscono al numero degli studenti dei corsi sia diurni che serali (fonte:ufficio Scolastico provinciale) 2 Fonte: Infocamere 3 Fonte: Infocamere 4 Fonte: Inps 5 Fonte: demo.istat.it 6 Fonte: demo.istat.it 2

7 La popolazione residente nel territorio provinciale al 31/12/2010 è di abitanti di cui 47% maschi ( ) e 53% femmine ( )7. L evoluzione demografica degli ultimi 5 anni. Anno Maschi Femmine Totale 01/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ Fonte: demo.istat.it Per tutti e cinque gli anni analizzati, il numero di residenti di sesso femminile è stato superiore a quello dei residenti di sesso maschile di circa unità. Popolazione per aree anagrafiche di genere Aree anagrafiche di genere M F T Area di cura anziani over Area di assistenza e supporto Area di conciliazione lavoro famiglia Area di cura infanzia e adolescenza Popolazione totale al 31/12/ Fonte: demo.istat.it 3

8 I dati al 31/12/2009 riportano una popolazione residente nella provincia di Genova di abitanti. Di questi il 99% vive in famiglia, il restante 1% in situazione di convivenza presso strutture ricettive. In termini assoluti le donne rappresentano il 53% della popolazione residente, gli uomini il 47%. Rispetto alle fasce di età raggruppate per aree anagrafiche di genere, si rileva un progressivo aumento della presenza di donne all aumentare dell età: fino a 19 anni vi sono il 51% degli uomini e il 49% delle donne, tra i 60 e i 79 anni le donne sono il 55%, oltre gli 80 anni sono il 67%. La provincia di Genova è caratterizzata da parecchi anni da una composizione demografica particolarmente critica, nella quale si riscontra un basso livello di natalità, una elevata presenza di anziani e un conseguente elevato indice di mortalità. Un indicatore che sintetizza le principali variabili demografiche elaborato dal Sole 24 ore posiziona la provincia di Genova al novantanovesimo posto tra le province italiane nella dimensione della popolazione per il La criticità do questo indicatore è frutto della combinazione di diverse variabili: la provincia ha una densità di popolazione residente pari a 480 per kmq (100 posizione); ha una mortalità per 1000 residenti di 13,7 persone che la pone in quarta posizione tra le province italiane nel 2009; ha una natalità di 7,73 bambini ogni 1000 residenti, corrispondente alla 93 posizione. 4

9 Popolazione per fasce di età e genere Un approfondimento per fasce di età quinquennali permette di meglio evidenziare la differente composizione della popolazione per genere: fino ai 44 anni infatti il divario fra uomini e donne non supera i 4 punti percentuali, oltre vi è una crescente presenza di donne che arriva ad una loro maggiore presenza del 26% per la fascia anni e del 43% per la fascia over 85. Popolazione per stato civile e genere Stato civile per genere M F T % col M % col F % col T % riga M % riga F % riga T diff F- M Celibi/nubili % 33% 37% 53,43% 46,57% 100% -7% Coniugati/e % 47% 49% 49,60% 50,40% 100% 1% Divorziati/e % 4% 3% 39,49% 60,51% 100% 21% Vedovi/e % 16% 10% 15,54% 84,46% 100% 69% Totale % 100% 100% 47,29% 52,71% 100% 5% Nell analisi per stato civile e genere è possibile leggere le tendenze già evidenziate a livello nazionale, anche se accentuate dalle specificità del territorio: il 37% della popolazione della provincia e celibe/nubile, il 49% è coniugato, il 3% è divorziato e il 10% è vedovo. Le differenze di genere rilevano una forte difficoltà delle donne a ricostruirsi una famiglia dopo il divorzio: i divorziati sono per il 61% donne e per il 39% uomini, per una differenza di 21 punti percentuali. La pur esigua differenza tra uomini e donne nella popolazione coniugata è riconducibile ad una diversa provincia di residenza per i coniugi di genere maschile. La condizione di vedovanza, riferibile ad una fascia di età avanzata, è tipicamente femminile: l 84% dei vedovi sono donne, contro il 16% degli uomini, per una differenza di 69 punti percentuali. 5

10 Analisi popolazione straniera Presenza degli stranieri residenti nella Provincia di Genova Stranieri residenti al : Maschi Femmine Totale Stranieri sul totale dei residenti 01-gen ,00% 01-gen ,40% 01-gen ,21% 01-gen ,70% 01-gen ,43% Fonte: demo.istat.it La popolazione straniera residente nella provincia, è in costante aumento, sia in valore assoluto, che in percentuale rispetto al totale dei residenti della provincia. Al 1 gennaio 2007 gli stranieri erano il 5% dei residenti della provincia di Genova, al 1 gennaio 2011 sono pari al 7,43%. Si evidenzia la netta superiorità numerica degli stranieri di sesso femminile rispetto agli stranieri di sesso maschile. Cittadini stranieri al nella Provincia di Genova per area paese di provenienza. Paese di provenienza Maschi Femmine Totale Percentuale Ecuador % Albania % Romania % Marocco % Perù % Ucraina % Cina Rep. Popolare % Sri Lanka % 6

11 Paese di provenienza Maschi Femmine Totale Percentuale Senegal % Tunisia % altro % Totale % Fonte: demo.istat.it Il 29% della popolazione straniera residente nella provincia di Genova è di origine ecuadoriana. I secondi per numero di presenze sono gli albanesi e terzi i rumeni. Distribuzione degli stranieri nei comuni della provincia di Genova al 01/01/2011 comune maschi femmine totale percentuale Genova ,87% Rapallo ,58% Chiavari ,97% Sestri Levante ,39% Lavagna ,05% Santa Margherita Ligure ,93% Recco ,73% Casarza Ligure ,53% Carasco ,51% Campomorone ,47% Busalla ,46% Arenzano ,46% Cogoleto ,45% Moconesi ,44% Mezzanego ,43% Borzonasca ,42% Ronco Scrivia ,41% Camogli ,40% Cicagna ,39% Ne ,33% Bogliasco ,31% Sori ,30% Cogorno ,29% Serra Riccò ,29% San Colombano Certenoli ,26% Moneglia ,25% Uscio ,24% Castiglione Chiavarese ,22% Sant'Olcese ,22% Rossiglione ,22% Savignone ,21% Isola del Cantone ,21% Zoagli ,21% Bargagli ,21% Mignanego ,20% Pieve Ligure ,17% 7

12 comune maschi femmine totale percentuale Masone ,15% Campo Ligure ,15% Ceranesi ,14% Avegno ,14% Torriglia ,14% Casella ,14% Leivi ,11% Rovegno ,10% Montoggio ,10% Davagna ,09% Favale di Malvaro ,08% Lumarzo ,07% Mele ,07% Tribogna ,07% Portofino ,06% Santo Stefano d'aveto ,06% Orero ,05% Neirone ,05% Crocefieschi ,04% Lorsica ,04% Rezzoaglio ,04% Tiglieto ,04% Valbrevenna ,02% Propata ,01% Fontanigorda ,01% Coreglia Ligure ,01% Montebruno ,01% Vobbia ,00% Gorreto ,00% Fascia ,00% Rondanina ,00% totale ,00% 8

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14 1.2 TERRITORIO Superficie Strade kmq 1.836,36 Strade km Statali 151 Provinciali circa Comunali circa Vicinali circa Il territorio ligure, ed in particolare quello genovese, mostra delle peculiarità dal punto di vista orografico rispetto alla costa mediterranea che si estende dalla penisola iberica fino alla costa tirrenica, che hanno costituito uno dei principali elementi caratterizzanti la tipologia e l organizzazione degli insediamenti e lo sviluppo economico, e che ancora oggi ne condiziona le possibilità di crescita e di superamento delle problematiche.. Risulta evidente che tra il sistema montuoso e la linea di costa non è interposta alcuna fascia orografica di transizione, collinare o di pianura, mostrando così una situazione di continuità morfologica tra le terre emerse e quelle sommerse. Tale conformazione si estende anche alle terre marine, dove è minore l ampiezza della fascia batimetria inferiore ai 50 metri: in Liguria, già a pochi metri dalla costa, la profondità del fondale è superiore ai 500 metri, dando origine a quella che è denominata la Fossa Ligure. Spostandosi verso l interno, si nota che il sistema alpino marittimo si salda con quello appenninico settentrionale, interrompendo la sequenza dei grandi bacini idrografici del mediterraneo occidentale, ovvero dei grandi territori pianeggianti costieri. La Provincia di Genova si colloca proprio nel mezzo di questa discontinuità orografica, caratterizzandosi quindi per i seguenti elementi: elevata profondità dei fondali marini; elevata quota e pendenza dei versanti montani che delimitano l ambito costiero (la quota media dei rilievi costieri è oltre 600 metri di dislivello con una pendenza media del versante costiero pari al 25%; ridotta distanza trasversale dello spartiacque appenninico dalla linea di costa (mediamente pari a circa 7 km); elevata ampiezza trasversale del sistema appenninico che separa la costa dalla pianura padana (circa 50 Km); assenza di terrazzi di transizione tra la costa ed i versanti montani del sistema appenninico; prevalenza di caratteri montani del territorio (1.275,77 Kmq pari al 69,5% della superficie territoriale); minoranza di aree pianeggianti di fondovalle dei bacini idrografici: queste sono in larga parte interessate da un sistema insediativo urbano. Ne esce un quadro morfologicamente complesso che, storicamente, ha determinato condizioni non favorevoli all organizzazione del sistema insediativo e dello sviluppo economico. I limitati ambiti pianeggianti, peraltro attraversati da corsi d acqua e quindi soggetti a fenomeni di esondazioni, sono stati occupati dagli insediamenti urbani e dalle infrastrutture di comunicazione, mentre larga parte dei versanti costieri e delle valli interne sono state oggetto dell opera di antropizzazione, con i tipici terrazzamenti, che è all origine di un equilibrio idrogeologico fragile. Inoltre, il sistema portuale genovese, non avendo spazi naturali per il suo sviluppo, ha avviato, a partire dal 1900, un processo di artificializzazione della costa a discapito di notevoli risorse naturali e paesaggistiche. 8 Piano territoriale di coordinamento 10

15 La pianificazione provinciale, nel Piano Territoriale di Coordinamento, riconosce, pur nelle affinità di conformazione orografica, la presenza di due ambiti distinti: quello Genovese e quello del Tigullio, con caratteristiche storiche, insediative, infrastrutturali, socio economiche differenti, ma strettamente collegate dal rapporto con il capoluogo genovese. Il tema del rapporto fra i Comuni della Provincia ed il suo capoluogo assume particolare rilievo in rapporto agli scenari che potranno aprirsi con l attuazione della città metropolitana genovese, rispetto alla quale è necessario che la Provincia sia pronta ad affermare il ruolo di catalizzatore delle istanze dei singoli Comuni, di valorizzazione delle identità e di coordinamento all interno dell area vasta. All interno di ciascuna di queste macro aree si possono identificare ambiti caratterizzati da una maggiore omogeneità dal punto di vista fisico, orografico e paesaggistico, e delle relazioni sociali ed economiche, nonché dalla condivisione di elementi di forza e debolezza, valori territoriali da tutelare e criticità comuni da superare. Complessivamente il territorio della Provincia di Genova si estende per circa mq, di cui l Area Genovese occupa mq (pari al 61%) e l Area Tigullio mq. Per ciascun ambito nel Piano Territoriale di Coordinamento sono descritti gli elementi salienti relativi alle tematiche : suolo, ambiente, paesaggio, infrastrutture e servizi, sistema insediativo. Gli ambiti sono: Genovese: 1.1 Riviera a Ponente, 1.2 Stura, 1.3 Genova, 1.4 Alto Polcevera, 1.5 Scrivia, 1.6 Valichi, 1.7 Trebbia, 1.8 Paradiso. Tigullio: 2.1 Golfo, 2.2 Entella, 2.3 Petronio, 2.4 Fontanabuona, 2.5 Graveglia, 2.6 Sturla, 2.7 Aveto. Con riferimento all analisi del suolo, il Piano Territoriale è la sede del coordinamento dei Piani di Bacino, dai quali ha assunto i dati conoscitivi per quanto riguarda le condizioni di rischio e pericolosità del territorio. Nell anno di formazione del Piano (2000) è stato stimato che: mq pari all 1,1% del territorio provinciale è stato classificato area storicamente inondata ; mq pari al 7,9% del territorio è interessato da movimenti franosi. Sono stati recentemente effettuati maggiori approfondimenti del quadro conoscitivo dei dissesti idrogeologici e di versante dei sottobacini padani della Provincia di Genova, Stura, Scrivia, Trebbia, Aveto, all interno della Variante al Piano Territoriale Bacini Padani, in attuazione delle Norme del PAI del fiume Po, che ha portato ad un incremento del livello di tutela del territorio, sulla base di studi di dettaglio alla scala provinciale (+ 135,40 %). Con riferimento al tema dell Ambiente, si premette che è entrato in vigore il D. Lgs. 16 gennaio 2008 n. 4, avente ad oggetto Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, che, in attuazione della Direttiva 2001/42/CE, integra in modo sostanziale, ma anche procedimentale, i temi ambientali con quelli territoriali, rendendo obbligatoria la Valutazione ambientale strategica per tutti i piani/programmi. L applicazione delle norme, sulla base delle specificazioni e dei criteri della Regione Liguria, consentirà di mettere a sintesi gli aspetti ambientali, uniformando gli indicatori, ampliando e diffondendo le conoscenze a tutti gli enti competenti in materia di pianificazione e di ambiente, superando così le criticità riscontrate in fase di predisposizione del Piano territoriale. Si riportano in sintesi, per ogni ambito territoriale, i dati desunti dal PTC relativi all inquinamento idrico e atmosferico, con indicate in corsivo alcune azioni di miglioramento in corso alle quali partecipa la Provincia: 1.1 Riviera di Ponente: buona condizione ambientale complessiva con l esclusione del tratto lungo l autostrada A10 e dell area dello stabilimento Stoppani e di alcuni torrenti. Sono inoltre presenti 1 zona di protezione faunistica, 1 parco naturale regionale e 2 aree siti di interesse comunitario. 11

16 Per quanto riguarda l area Stoppani, si segnala che è in corso il processo di messa in sicurezza, propedeutico alla bonifica ed alla riutilizzazione del sito, nell ambito di una pianificazione concertata con tutti gli Enti interessati. 1.2 Stura: buona condizione ambientale complessiva essendo le aree inquinate limitate sia per entità che per diffusione. Sono presenti 3 zone di protezione faunistica, 1 parco naturale regionale, 1 area protetta provinciale e 3 aree siti di interesse comunitario. 1.3 Genova: sono presenti situazioni critiche di inquinamento sia per entità che per diffusione. Rilevanti sono i superi degli standard di qualità dell aria nelle aree urbane centrali e produttive e lungo i percorsi autostradali. Esistono tuttavia diverse zone di protezione faunistica, 1 parco naturale regionale e 7 aree siti di interesse comunitario. 1.4 Alta Polcevera: nelle aree di fondovalle prevalgono condizioni di inquinamento sia idrico che atmosferico, mentre nelle zone di versante il livello di inquinamento non è particolarmente rilevante. Quattro sono le zone di protezione faunistica e 1 area sito di interesse comunitario. La Provincia partecipa al progetto europeo GRaBS finalizzato alla riduzione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici, individuando l ambito della Val Polcevera insieme alla Valle Scrivia per realizzare un progetto di sperimentazione. 1.5 Scrivia: nelle aree di fondovalle esistono situazioni di inquinamento, mentre una buona condizione ambientale è presente nel territorio di versante. Sono presenti vaste zone di protezione faunistica, 1 parco naturale regionale e 4 aree siti di interesse comunitario. La Provincia con il progetto di co-pianificazione Città dello Scrivia ha intrapreso azioni volte al superamento delle criticità ambientali ed alla incentivazione delle risorse energetiche riproducibili, al fine della riduzione delle emissioni in aria di CO Valichi: situazione complessivamente positiva con inquinamento atmosferico limitato al centro di Torriglia. Sono presenti 2 zone di protezione faunistica e 2 aree siti di interesse comunitario. 1.7 Trebbia: la situazione ambientale è molto buona con ridotta presenza anche di scarichi civili. Sono presenti zone di protezione faunistica, 1 parco naturale regionale, e 3 aree siti di interesse comunitario. 1.8 Paradiso: situazione complessivamente positiva, con livelli lievi di inquinamento solo in alcune zone del fondovalle in corrispondenza dei centri urbani mentre si segnale valori più critici di inquinamento atmosferico lungo l autostrada A12. Sono presenti una zona di protezione faunistica, 1 parco naturale regionale, 1 area naturale marina protetta e 3 aree siti di interesse comunitario. 2.1 Golfo: sussistono condizioni di inquinamento atmosferico localizzato imputabile al traffico urbano e di origine domestica. Sono presenti 1 parco naturale regionale, 1 area naturale marina protetta e 4 aree siti di interesse comunitario. 2.2 Entella: situazione complessiva positiva, con lievi livelli di inquinamento in corrispondenza delle aree urbanizzate. Sono presenti: 1 area di protezione faunistica, 1 parco naturale regionale e 3 aree siti di interesse comunitario. 2.3 Petronio: situazione positiva con particolare riferimento alla qualità dell aria mentre si registrano situazione di inquinamento idrico. Sono presenti: 2 aree di protezione faunistica, 1 parco regionale naturale e 8 aree siti di interesse comunitario. 2.4 Fontanabuona: situazione buona con rare zone leggermente inquinate eccezion fatta per il centro urbano di Carasco (industria chimica). Sono presenti 3 zone di protezione faunistica e 3 aree siti di interesse comunitario. 2.5 Graveglia: buona condizione complessiva con aree di crisi in corrispondenza delle attività di cava. Sono presenti: 2 aree di protezione faunistica, 1 parco naturale regionale e 2 aree siti di interesse comunitario. 2.6 Sturla: situazione positiva con basse emissioni inquinanti nelle zone urbane di fondovalle. Sono presenti 4 aree di protezione faunistica e 3 aree proposte come siti di interesse comunitario. 2.7 Aveto: condizione sostanzialmente buona con l eccezione di alcuni tratti fluviali in periodi stagionali sfavorevoli. Sono presenti 5 aree di protezione faunistica e 4 aree proposte come siti di interesse comunitario. 12

17 Valutando gli aspetti collegati al PAESAGGIO, si rammentano le già menzionate specificità orografiche del territorio ligure, in particolare si segnala il Passo del Turchino che costituisce il punto dove è minima la distanza dal mare all asse orografico di spartiacque tra il versante tirrenico e quello padano. Il tema del paesaggio nella pianificazione provinciale è stato valutato sotto diversi punti di vista, ognuno dei quali con appropriati parametri di riferimento: fasce omogenee, componenti del paesaggio, elementi puntuali emergenti, vincoli paesaggistici. Si riconoscono le seguenti fasce caratterizzate da omogeneità del paesaggio : Territorio della costa: è la fascia del territorio provinciale a monte della linea di costa, dove il sistema insediativo si attesta lungo una linea parallela alla stessa identificabile con l asse viario longitudinale; vi sono compresi i territori maggiormente strutturati. Territorio montano: è la fascia del territorio provinciale che comprende i monti dell Appennino Ligure, le aree interne più alte delle valli nonché gli insediamenti montani; costituisce il limite tra la Provincia di Genova e quelle di Savona e La Spezia e le Regioni Piemonte ed Emilia Romagna, rappresentando tali territori il versante rivolto verso mare dello spartiacque che disegna la Pianura Padana. Territorio della transizione: è la fascia interna del territorio provinciale che corrisponde agli ambiti dei fondovalle più strutturati e dei versanti che vi si affacciano. In sintesi, la fascia omogenea del territorio della costa si caratterizza per la concentrazione dell assetto insediativo nelle aree prospicienti la costa, alle cui spalle salgono ripidi versanti, prevalentemente orientati verso sud, nei quali i nuclei abitati sono inseriti tra le fasce terrazzate, in parte coltivate ad ulivo, sostituite alle quote superiori dalla macchia mediterranea che, in alcune situazioni specifiche (promontorio di Portofino, Sestri Levante, Moneglia) scende fino alla quota del mare. In tale contesto di omogeneità paesistica, si evidenziano tuttavia alcune rilevanti situazioni di specificità che sono sia di tipo puntuale quali la presenza della grossa concentrazione a carattere urbano, portuale ed industriale che corrisponde al capoluogo di Genova e delle polarizzazioni minori (Rapallo, S. Margherita L., Chiavari, Lavagna) a carattere principalmente turistico che di carattere più generale. Infatti, il territorio costiero può essere suddiviso nei seguenti ambiti: costa di ponente: sostanziale omogeneità interna, dovuta anche alla continuità fisica e di immagine fra i Comuni che la costituiscono (Cogoleto e Arenzano); costa genovese: sono state incluse parti di territorio in cui prevalgono le componenti paesistiche di tipo insediativo a carattere fortemente urbanizzato; costa del Golfo Paradiso: caratterizzata da un sostanziale equilibrio fra l insediamento e l ambiente naturale, nonché dalla continuità ed unitarietà del paesaggio, dovuta alla ripetizione degli elementi insediativi e degli elementi naturali ed antropici, ed alla qualità degli stessi vista la forte presenza di ville e parchi privati; costa del Tigullio occidentale: contraddistinta oltre che dai forti paesaggi presenti, dalla conformazione a conca racchiusa dalle colline, con conseguente riduzione delle relazioni verso le valli interne; costa del Tigullio centrale: caratterizzata da una pluralità di situazioni ambientali, tra i quali emerge la componente insediativi a carattere urbano del polo di Chiavari e Lavagna, a cui si contrappone nell immediato interno il permanere dell originaria strutturazione di tipo agrario, nonostante l intenso sviluppo edilizio degli anni recenti; costa del Tigullio orientale: sono presenti aree analoghe (Sestri Levante e Moneglia) per i valori paesistici sia dal punto di vista naturale che antropico. La fascia omogenea del territorio montano si differenzia per la forte articolazione geomorfologia e per la presenza di insediamenti di origine storica a carattere agricolo pastorale o di difesa militare, ubicati in modo diffuso nelle valli e sui crinali, con vaste aree non insediate, coperte di boschi e praterie. Questo territorio presenta spiccati fenomeni di crisi e di abbandono, stato che connota fortemente il paesaggio, sia sotto il profilo insediativo (nuclei storici abbandonati) che sotto il profilo dell uso del suolo (terrazzamenti abbandonati, boschi non coltivati). 13

18 La fascia omogenea del territorio di transizione si distingue per lo sviluppo insediativo lungo le aste fluviali principali ( a destinazione mista residenziale e produttiva), con una concentrazione puntuale a carattere urbano in corrispondenza della confluenza delle vallate, al quale si contrappone l insediamento a nuclei e di tipo sparso sui versanti antistanti il fondovalle. Questo territorio è caratterizzato dalla presenza di zone pianeggianti lungo il fondovalle di tipo agrario, con vegetazione anche a carattere ripario, da cui salgono versanti di varia pendenza, coperti da vegetazione mista. All interno della fascia sono individuate sub-aree che presentano una identità specifica dovuta anche a ragioni di tipo storico- relazionale, oltre che ad una più accentuata omogeneità paesistica quali: Genovese: caratterizzata da un forte squilibrio fra l assetto del fondovalle e delle prime risalite vallive, soggette ad un forte sviluppo insediativo sia di tipo residenziale che produttivo, di scarsa qualità, e lo stato dei versanti, dove permangono valori positivi, per l equilibrato rapporto fra gli insediamenti e l ambiente, sia naturale che antropizzato. Chiavarese: il fondovalle è caratterizzato da una sorta di continuità insediativa, a destinazione mista dove peraltro il livello di qualità dell edificato è spesso inadeguato, risultando non positivamente inserito nel contesto paesaggistico originario. Levante: caratterizzato dalla presenza di due contesti paesisticamente opposti. La parte bassa della valle (in corrispondenza del Comune di Casarza Ligure) si configura come una sorta di continuità periferica rispetto alla conurbazione di Sestri Levante, della quale tuttavia non mantiene lo stesso livello di qualità, mentre la parte alta della valle, (in corrispondenza delle frazioni di Casarza) presenta una maggiore conservazione dell assetto originario del paesaggio sia per la qualità dell edificazione che per il rapporto fra questa ed il contesto naturale ed antropico. Per quanto attiene al SISTEMA INSEDIATIVO, dall analisi delle sue componenti (centri storici principali, tessuti ed aree consolidate, espansioni recenti, nuclei urbani e rurali, tessuti produttivi ed insediamenti principali, servizi, infrastrutture, aree rurali e libere, aree verdi) emerge la continuità del sistema, soprattutto nella fascia costiera dove non si rilevano interruzioni apprezzabili. A tale lettura del sistema insediativo corrisponde l esigenza di tutelare gli spazi di verde e quelli comunque liberi da edificazione come obiettivo prioritario della pianificazione territoriale che, a tal fine, ha previsto un sistema di aree verdi all interno ed a cornice delle aree più densamente abitate, in grado di svolgere una diffusa azione di rigenerazione ecologica dell ambiente, secondo il modello tipico dei parchi urbani territoriali. La tabella seguente fornisce un quadro di sintesi del territorio provinciale : Destinazione del territorio Provincia % sulla superficie provinciale Area Genovese % sulla superficie dell area genovese Tigullio % sulla superficie del tigullio Superficie Totale (kmq) 1.836, ,42 711,94 Superficie urbanizzata 414,53 22,57% 254,29 22,62% 160,24 22,51% Centri storici principali 5,40 0,29% 4,31 0,38% 1,09 0,15% Espansioni recenti di aree urbane 8,13 0,44% 6,42 0,57% 1,71 0,24% Insediamenti produttivi 20,36 1,11% 16,71 1,49% 3,65 0,51% Aree verdi e rurali 32,89 1,79% 24,84 2,21% 8,05 1,13% Ferrovie Rete ferroviaria complessiva (comprende anche la linea Genova Casella ed i tratti a servizio dell area portuale genovese) km

19 Insediamenti abitativi Provincia % sul numero abitazioni in provincia Area Genovese % sul numero abitazioni nell area genovese Tigullio % sul numero abitazioni nel Tigullio Numero abitazioni Abitazioni nei centri % % % Abitazioni occupate % % % Abitazioni non occupate % % % La superficie urbanizzata incide in eguale misura in entrambi gli ambiti, tuttavia l area Genovese conta un maggior numero di abitazioni: essa rappresenta il 61% della superficie territoriale provinciale e conta il 79% delle abitazioni. Sempre nell area genovese la superficie occupata dagli insediamenti produttivi rappresenta circa l 1,5% del territorio, ma è bilanciata da una presenza di aree verdi e rurali del 2,2%. Anche nel Tigullio le aree verdi sono significative (1,13%) mentre gli insediamenti produttivi hanno un peso inferiore all 1% ma costituiscono, per importanza, la seconda voce di quelle prese in considerazione. Le abitazioni sono, nel Genovese, molto più concentrate nei centri (95%). Diversamente nell ambito del Tigullio, dove, pur avendo un elevato grado di concentrazione nei centri, solo il 60% risulta occupata: questo è indice della più spiccata vocazione turistica del Tigullio. Complessivamente considerato, il fatto che il 93% della abitazioni sul territorio provinciale sia concentrato nei centri è segnale del fenomeno dello spopolamento delle campagne e delle zone rurali. Il Sistema del verde, connotato dai requisiti più sopra indicati e da correlarsi al sistema insediativo urbano costiero e delle principali valli intermedie, ha le seguenti risorse in termini di dimensionamento attuale (valore assoluto e % rispetto all estensione del territorio provinciale) (aggiornato con la Variante al PTC Sistema del Verde approvata nel 2011) : Categorie Parchi urbani territoriali previsti dalla pianificazione urbanistica comunale (PUT) Superficie (ha) % Sup. terr ,28 5,42 Parchi urbani del PTCP compresi nei territori urbanizzati 338,49 0,18 (PU) Parco del Monte di Portofino (AP) 1.056,26 0,57 Aree verdi strutturate costituite dai parchi sottoposti al vincolo monumentale (S-M) 89,79 0,05 Aree verdi strutturate di pausa e cornice (S) 277,50 0,15 Aree rurali libere nel sistema urbano (R) 421,05 0,23 Ambiti fluviali con caratteri naturali nei sistemi 539,10 0,29 insediativi urbani (AF) Aree verdi di progetto (P) 53,57 0,03 Totale delle aree disponibili : ,04 6,93 di cui introdotti dal PTC (S-M + S + R + AF + P) : 1.381,01 0,75 Il Piano di coordinamento territoriale tutela ed integra il sistema delle aree, sia in termini di vincolo alla riduzione delle aree ed ai valori vegetazionali oggi presenti, sia prevedendo incremento con interventi di riqualificazione, riconversione ed aree di verde progettato. Con riferimento alle INFRASTRUTTURE, consideriamo il sistema stradale, ferroviario, portuale e aeroportuale. Il territorio della Provincia è attraversato da 4 autostrade e 10 strade statali il cui livello di servizio è di competenza provinciale, a partire dal 01/10/2001, per 352 Km e di competenza statale per 40 Km. Le autostrade sono: A7 Milano - Genova. A10 Genova Ventimiglia, A12 Genova - Livorno e A26 dei Trafori Alpini. 15

20 I maggiori nodi del sistema stradale, ovvero i punti di intersezione delle principali infrastrutture, vanno ad influire sull identità del territorio in quanto possono indurre relazioni territoriali di un tipo piuttosto che di un altro. Voltri rappresenta il raccordo del traffico da e per il porto, da e per la riviera di ponente, il basso Piemonte e trafori alpini, Milano. Non esistono alternative, né la disponibilità di altri sistemi di mobilità per cui si configura come nodo critico anche per la viabilità urbana. Uno dei nodi maggiormente critici per il sommarsi di diverse funzioni del territorio provinciale, a volte tra loro conflittuali, è quello di Sampierdarena e Cornigliano. Bolzaneto è un nodo che ha forti correlazioni con quello di Sampierdarena ma in esso si concentrano sottosistemi di rete che potenzialmente lo rendono uno dei più evoluti del sistema genovese, anche se permangono delle criticità di accesso. Analogo a quello di Bolzaneto, ma di rilevanza inferiore, è il nodo di Busalla, ancora tuttavia carente dal profilo organizzativo. Il nodo Brignole - Staglieno si configura per le sue funzioni prevalentemente urbane, inoltre rappresenta la più importante alternativa di rete dell asse costiero, essendo il punto di origine e fine della direttrice Val Bisogno e Fontanabuona. Il nodo di Rapallo ha una funzione specialistica collegata al turismo in quanto si diramano diverse direttrici turistiche di costa ed entroterra. Il nodo di Entella funzionale a Chiavari e Lavagna mentre il nodo di Marasco ha funzione di raccordo tra diverse direttrici di valle che si configurano come una delle principali alternative di rete del sistema di mobilità provinciale. Infatti le condizioni morfologiche del territorio provinciale precludono una situazione di mobilità diffusa, offrendo poche possibilità di alternative di rete. Le infrastrutture ferroviarie si suddividono il linee nazionali, interregionali e locali. Sulle prime transitano prevalentemente convogli a lunga percorrenza, anche di livello internazionale, sia passeggeri sia merci, e sono: Torino - Genova/Milano - Genova (linea succursale dei Giovi in previsione del Terzo Valico ); Ventimiglia Savona Genova; Roma La Spezia Genova (linee costiere). Le stesse linee sono peraltro utilizzate per la mobilità di media e bassa percorrenza, fino al livello metropolitano, impegnando in questo modo i binari con convogli a breve percorrenza e con elevato numero di fermate contribuendo quindi alla scarsa efficienza dell intero sistema. Il sistema ferroviario è infatti pesantemente condizionato da una serie di fattori che determinano una ridotta funzionalità ed una subalternità rispetto al trasporto su strada. In primo luogo, si rileva la vetustà dei tracciati in esercizio, condizionati da pendenza, raggi di curvatura, gallerie fuori sagoma; inoltre, si osserva la sovrapposizione di tracciato con il sistema stradale, per cui il sistema ferroviario deve competere con quello stradale per l utilizzazione delle aree comprese nei corridoi costieri ed appenninici, in situazioni paesistiche di pregio e condizionate da problematiche idrogeologiche. In terzo luogo, si è osservato che la presenza delle stazioni ferroviarie, nelle zone urbane centrali, se da un lato crea difficoltà di ristrutturazione e di ampliamento delle aree ferroviarie, dall altra risponde all esigenza di una forte domanda di mobilità urbana, offrendo facili condizioni di accessibilità e creando intermodalità tra mezzo privato e pubblico, qualora gli spazi operativi dismessi adiacenti alle stazioni vengano riconvertiti per servizi di parcheggio. Complessivamente, la situazione di esercizio del sistema ferroviario presenta elevati livelli di criticità, soprattutto a fronte delle prospettive di incremento dei traffici, per cui si rendono necessari e improrogabili interventi adeguati. Il trasporto marittimo costituisce per il territorio provinciale una funzione altamente caratterizzante e fonte di processi di mobilità sia di merci che di passeggeri. In Provincia di Genova si contano inoltre 14 Porti Turistici, per una superficie di bacino complessiva pari a poco più di mq e posti barca dichiarati. L aeroporto internazionale Cristoforo Colombo è situato su una penisola artificiale; il sedime aeroportuale ricopre un area di circa 155 ettari. Le infrastrutture aeroportuali si distinguono tra lato aria, con le infrastrutture relative ai servizi della navigazione aerea di pertinenza aeroportuale, le piste di volo, le vie di rullaggio e di piazzali aeromobili e lato terra, comprendenti la viabilità di accesso al sedime aeroportuale, la viabilità interna, i parcheggi autoveicoli, il Terminal Passeggeri e merci, gli edifici di supporto. L aerostazione passeggeri ha una superficie complessiva di mq mentre quella merci ha una superficie di mq. Tali infrastrutture caratterizzano fortemente l ambito territoriale provinciale, conferendo a Genova il ruolo di porta per il transito intermodale di persone e merci, riconosciuta a livello mondiale. Questo ruolo si è sviluppato nel tempo con grandi sacrifici di carattere ambientale, a ridosso di un tessuto urbano densamente insediato, in conflitto con destinazioni d uso alternative. 16

21 Lo sviluppo programmato del porto e dell aeroporto di Genova prevede la saturazione delle possibilità di crescita verso mare e l utilizzazione - anche se parziale - di aree dismesse da attività produttive industriali. Tale prospettiva, che mira a mantenere posizioni competitive, impone sia radicali interventi di adeguamento dei canali infrastrutturali che convergono nel nodo genovese, già oggi congestionati, sia la reale disponibilità di aree logistiche in grado di assolvere la funzione di compensazione della attività di sbarco e imbarco. La descrizione sommaria del territorio provinciale sopra esposta ha preso in considerazione aspetti visibili e quantificabili che costituiscono i primi elementi di osservazione ovvero quelli che vanno a formare la prima impressione del territorio provinciale. Un altra analisi, meno immediata e che fornisce informazioni più sul carattere che sull aspetto fisico del territorio, può essere fatta sulla base di dati socio-demografici, della distribuzione di servizi, della struttura economica e produttiva. Secondo questi parametri vengono individuate 5 aree. 1. Aree caratterizzate da forte identità, struttura organizzativa e relazionale. Sono aree vaste, a forte organizzazione urbana, dove si registrano le maggiori densità di abitanti, si concentrano i principali servizi di scala territoriale, si tengono le più intense e significative relazioni con l esterno e le più elevate relazioni funzionali: lo scambio lavoroambiente tra ambito genovese e quello del Tigullio è uno dei principali motivi di integrazione tra le due aree. In sintesi, appartengono a questa categoria:la parte centrale della città di Genova, e le zone di Chiavari, Lavagna, Rapallo, Sestri Levante. 2. Aree caratterizzate da forte identità organizzativa ma dipendenti dall area centrale genovese. Sono ampie zone a prevalente connotazione urbana caratterizzate da elevate densità abitative, dalla concentrazione di attività produttive, da una diffusa dotazione di servizi locali ma solo alcuni servizi di scala territoriale. Si individuano nella riviera di ponente e ponente genovese, alta e media Val Polcevera, media Valle Scrivia e media Val Bisogno. 3. Aree caratterizzate da forte identità organizzativa ma dipendenti dall area chiavarese centrale, da Rapallo a Sestri Levante. Sono aree a connotazione mista (urbana, produttiva e rurale), caratterizzate da un diffuso sistema produttivo e dotate di servizi solo a livello locale. Si tratta delle zone di Leivi, Cogorno, S. Margherita, Portofino e di fondovalle della Fontanabuona e del Petronio. 4. Aree caratterizzate da propria identità organizzativa, ma dipendenti dall area centrale genovese. Sono aree strutturate intorno a centri urbani in una cornice paesistica rurale dove predomina la funzione residenziale con presenza di tipo produttivo (PMI, artigianato e turismo), con un sistema di servizi locali discontinuo. Si tratta del fondovalle dello Stura e del Golfo Paradiso. 5. Aree caratterizzate da dipendenza totale dalle rispettive aree di riferimento. Sono ampie zone a connotazione rurale e dove il sistema insediativo urbano dipende, sia per i servizi di scala territoriale e le funzioni produttive, dalle rispettive aree di riferimento. Si tratta delle aree montane dello Stura, dello Scrivia, della Fontanabuona, dell alta Val Bisogno, della valli Aveto, Graveglia e Sturla, della Val Trebbia, di Torriglia, di Castiglione Chiavarese e Moconesi. Le principali relazioni che si esplicano tra i diversi sistemi si possono semplificare nel fatto che le aree a forte identità e capacità organizzative e relazionale offrono prevalentemente lavoro e servizi in cambio di ambienti naturali in grado si ristabilire condizioni di rigenerazione ecologica. Si tratta, anche in questo caso, di un inquadramento generale ma che risulta utile per dare una diversa chiave di lettura del territorio e fornisce l introduzione all approfondimento di tematiche di natura economica, affrontate nel capitolo 1.4 sull Economia insediata. In ultimo, si rappresenta lo stato della pianificazione urbanistica comunale al 2011 che vede solo 17 Comuni (25 %) dotati di strumento urbanistico in linea con le disposizioni della Legge Urbanistica Regionale (Piano Urbanistico Comunale vigente - PUC), ben 50 Comuni (75%) con piani approvati sulla base delle norme previgenti, di cui 42 (62%) soggetti a revisione obbligatoria e 8 (11%) con progetti di PUC preliminari (in fase di definizione). 17

22 Si evidenzia che fra i Comuni non ancora allineati, vi sono alcuni Comuni costieri, nonché Comuni con dinamiche demografiche e sociali in atto o di interesse turistico. Si evidenzia inoltre che i Comuni dotati di PUC vigente non sono, tuttavia, allineati con la disciplina ambientale di cui al D.lgs 152/2006 e s.m.i, non essendo dotati di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Il Comune di Genova ha in corso al predisposizione del nuovo Piano urbanistico, essendo trascorsi dieci anni dall approvazione, ed ha attivato le fasi di consultazione / scoping della VAS. Si riporta di seguito la tabella con lo stato della pianificazione comunale aggiornato al settembre 2011: Legenda: Piani Urbanistici Comunali (PUC) evigenti Piani Urbanistici Comunali (PUC) preliminari adottati Strumenti Urbanistici Generali (PRG / PdF) previgenti Strumenti Urbanistici Generali (PRG / PdF) previgenti ultra decennali Comune PRG / PdF - PUC Arenzano PRG approvato nel 2001 Avegno PUC approvato nel 2004 Bargagli PRG approvato nel 1999 Bogliasco PRG approvato nel 2002 Borzonasca PUC approvato nel 2001 Busalla PRG approvato nel 1999 Camogli PRG approvato nel 2002 Campo Ligure PRG approvato nel 1998 Campomorone PRG approvato nel 1999 Carasco PdF approvato nel 1985 Casarza Ligure PUC approvato nel 2008 Casella PRG approvato nel 1999 Castiglione Chiavarese PRG approvato nel 2000 Ceranesi PUC approvato nel 2002 Chiavari PRG approvato nel 2002 Cicagna PdF approvato nel 1988 Cogoleto PRG approvato nel 1998 Cogorno PRG approvato nel 1998 Coreglia Ligure PUC adottato nel 2011 Crocefieschi PUC approvato nel 2004 Davagna PUC adottato nel 2008 Fascia PdF approvato nel 1999 Favale di Malvaro PdF approvato nel 1999 Fontanigorda PdF approvato nel 2000 Genova PUC approvato nel 2000 Gorreto PdF approvato nel 1997 Isola del Cantone PRG approvato nel 1999 Lavagna PRG approvato nel 1998 Leivi PUC adottato nel 2007 Lorsica PUC adottato nel 2008 Lumarzo PdF approvato nel 2002 Masone PRG approvato nel 1998 Mele PUC adottato nel

23 Comune PRG / PdF - PUC Mezzanego PRG approvato nel 2000 Mignanego PRG approvato nel 2000 Moconesi PRG approvato nel 1998 Moneglia PUC approvato nel 2008 Montebruno PUC approvato nel 2007 Montoggio PUC adottato nel 2010 Ne PUC approvato nel 2001 Neirone PRG approvato nel 1997 Orero PUC approvato nel 2008 Pieve Ligure PRG approvato nel 1997 Portofino PRG approvato nel 1987 Propata PUC adottato nel 2009 Rapallo PUC adottato nel 2009 Recco PUC approvato nel 2007 Rezzoaglio PRG approvato nel 1995 Ronco Scrivia PRG approvato nel 2004 Rondanina PdF approvato nel 1999 Rossiglione PUC adottato nel 2003 Rovegno PdF approvato nel 1989 San Colombano Certenoli PRG approvato nel 1999 Santa Margherita Ligure PRG approvato nel 1995 Sant'Olcese PRG approvato nel 2000 Santo Stefano d'aveto PRG approvato nel 1999 Savignone PUC approvato nel 2002 Serra Riccò PRG approvato nel 1999 Sestri Levante PUC approvato nel 2003 Sori PRG approvato nel 2000 Tiglieto PdF approvato nel 1987 Torriglia PRG approvato nel 1999 Tribogna PdF approvato nel 1987 Uscio PUC adottato nel 2009 Valbrevenna PUC approvato nel 2010 Vobbia PUC adottato nel 2010 Zoagli PRG approvato nel

24 1.2.4 Strumenti di pianificazione territoriale Pianificazione regionale 1. Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico, approvato con D.C.R. n. 6 del 25 febbraio 1990; 2. Aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico, relativo al livello territoriale, in corso di approvazione insieme al PTR, proposta della Giunta al Consiglio Regionale con D.G.R. n. 33 del 6/8/2003; 3. Piano Territoriale di Coordinamento dell Area Centrale Ligure, approvato con D.C.R. n. 95 del 31 luglio 1992; 4. Piano Territoriale di accessibilità veicolare di Portofino, approvato con D.C.R. n. 57 del 24 maggio 1994; 5. Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava (PTRAC), approvato con D.C.R. n. 16/2000; 6. Varianti al Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava, relative alla localizzazione di poli di discarica di materiale ardesiaco, approvate con D.C.R. n. 435 del ; 7. Varianti al Piano Territoriale Regionale delle Attività di Cava consistenti in introduzione, eliminazione e modificazione di areali di cave, e comportanti variante al P.T.C.P., approvate con D.C.R. n. 7 del 27/02/2008; 8. Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti ex artt. 29 e 30 della L.R. 18/1999, in applicazione del D.L. 22/1997 s.m.i., approvato con D.C.R. n. 17 del ; 9. Piano Territoriale di Coordinamento della Costa, approvato con D.C.R. n. 64 del 25 febbraio 2000; 10. Atti della Prima Conferenza di Pianificazione ex art. 6 della L.R. 4 settembre 1997 n. 36 per la formazione del Piano Territoriale Regionale; 20

25 11. Criteri di ammissibilità e localizzazione nuovi campi da golf in Liguria (O. di G. del C.R. 17 luglio 1997); 12. DGR n. 270 del 25 febbraio 2000 avente per oggetto le misure di salvaguardia per i proposti Siti di Importanza Comunitaria (psic) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) liguri; 13. DGR n. 328 del 7 maggio 2006 approvazione di criteri ed indirizzi procedurali ad oggetto la valutazione di incidenza sostituzione della DGR 646/2001; 14. Legge Regionale 3 gennaio 2007 n. 1 Testo Unico in materia di commercio ; 15. Indirizzi e criteri di programmazione commerciale ed urbanistica del commercio al dettaglio in sede fissa, in attuazione del Testo Unico in materia di commercio Legge regionale 2 gennaio 2007, n. 1, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 18 del 8 maggio 2007; 16. Indirizzi e criteri per la somministrazione di alimenti e bevande, in attuazione della Legge Regionale 2 gennaio 2007 n. 1, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 5 del 27 febbraio 2007; 17. Piano generale triennale per l edilizia scolastica ex art. 4 della Legge 23/ Piano territoriale Regionale (PTR) Documento preliminare del progetto, ai sensi dell art. 14, 1 comma, della L.. 36/1997 approvato con DGR n. 963 del Piano territoriale Regionale (PTR) Progetto di Piano, approvato ai sensi dell art. 14 della L.R. 36/1997 proposto con D.G.R. n. 33 del 6/8/2003, all approvazione del Consiglio; 20. Il Piano regionale di interventi per i parcheggi, la mobilità e il traffico nelle aree urbane per il triennio , approvato con D.C.R. n. 65 del Programma quadriennale regionale per l'edilizia residenziale, reso operativo con la pubblicazione sul B. U del 29 agosto Piano energetico ambientale regionale, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 43 del Aggiornamento degli obiettivi del Piano Energetico Ambientale Regionale Ligure - PEARL - per l'energia eolica: individuazione dei siti potenzialmente idonei all'installazione di impianti eolici, approvato con DGR n. 19 del 19 giugno 2008; 24. Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell'aria e per la riduzione dei gas serra (PRTQA), approvato con delibera del Consiglio n.4 del 21 febbraio 2006, 25. Piano di risanamento delle acque, approvato con DCR n.50 del 28/7/1982, aggiornato con DCR n. 53 del 3/7/1991. Piano di tutela delle acque adottato con la DGR n.1119 dell'8/10/ Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi valido per il triennio , L.353/2000 L.R. 4/ Piano Regionale delle Bonifiche approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n. 39 in data Programma triennale degli interventi in materia di artigianato ex art. 41 della LR 3/2003, approvato con DCR n. 7 del Programma annuale dei distretti industriali ai sensi dell'art. 6 comma 1 della l.r. 13 agosto 2002 n. 33 e successive modificazioni, approvato con D.G.R. n. 289 del Approvazione delle disposizioni attuative dell'art. 6 comma 1, lettera b), c), d), e) della l.r. 13 agosto 2002 n. 33 e successive modificazioni inerenti i distretti industriali della Liguria (D.G.R. n. 290 del ) 31. Quadro Strategico della Regione Liguria

26 32. Regione Liguria L.R. 29 MAGGIO 2007 N Norme in materia di Energia. 33. Programma Regionale per il Social Housing, approvato con Delibera di Giunta Regionale N del , pubblicata sul Burl n. 3 del 17 gennaio 2007, con allegati criteri per l'applicazione sperimentale dei principi di qualità edilizia biosostenibile. 34. Legge regionale n. 20 del 29 maggio 2007 "Città a Colori" con disposizioni in materia di contributi per il recupero edilizio. 35. Legge Regionale 3 dicembre 2007 n. 38 Organizzazione dell intervento regionale nel settore abitativo ; 36. Legge Regionale 3 dicembre 2007 n. 39 Programmi regionali di intervento strategico (P.R.I.S.) per agevolare la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali attraverso la ricerca della coesione territoriale e sociale. Modifiche alla Legge Regionale 3 dicembre 2007 n Legge Regionale 6 giugno 2008 n. 16 Disciplina dell attività edilizia e 17 giugno n. 17 integrazione alla Legge regionale 6 giugno 2008 n. 16); 38. Programma operativo regionale Por - Fesr , approvato dalla Commissione Europea con decisione n. C(2007) 5905 in data 27/11/ Programma di Sviluppo Rurale della Regione Liguria, approvato dalla Commissione europea con decisione n. C(2007)5714 del 20 novembre 2007 e con presa d atto della Regione Liguria con Deliberazione del Consiglio regionale n. 49 dell'11 dicembre Legge Regionale 4 ottobre 2006 n. 28 Organizzazione Turistica regionale, 41. Linee di indirizzo per il riconoscimento e il finanziamento dei sistemi turistici locali (STL), approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 60 del 24 gennaio 2007; 42. Legge Regionale 7 febbraio 2008 n. 1 Misure per la salvaguardia e la valorizzazione degli alberghi e disposizioni relative alla disciplina e alla programmazione dell offerta turistico ricettiva negli strumenti urbanistici comunali e Circolare esplicativa n. PG/2008/ del ; 43. L.R. 28 aprile 2008 n. 10 Disposizioni collegate alla legge finanziaria 2008 ; 44. Rete ecologica ligure REL (Natura 2000), approvata con la L.R. 28 del 10/07/2009; 45. Variante al P.T.C.P. regionale di salvaguardia della fascia costiera approvata con D.C.R. n. 18 del 02 agosto 2011; 46. Correzioni e modifiche alla Variante al P.T.C.P. regionale di salvaguardia della fascia costiera, introdotte con la DGR n.1376 del 16/10/2009; rispetto alla Variante in questione la Provincia si è espressa, per quanto di competenza, con la D.C.P. n. 5 del 20/01/2010, formulando osservazioni e contributi; 47. L.R. 3 novembre 2009 n. 49 Misure urgenti per il rilancio dell attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio ; 48. L.R. 7 febbraio 2008, n. 2 Testo unico in materia di strutture turistico-ricettive e balneari 49. L.R. 4 dicembre 2009, n. 58 Modifiche all'assetto dell'autorità di bacino di rilievo regionale 50. L.R. 6 agosto 2009, n. 30 Promozione della realizzazione delle autostrade di interesse regionale, delle infrastrutture ferroviarie regionali e della fattibilità di tratte viarie strategiche sul territorio regionale 51. L.R. 1 marzo 2011 n. 4 Modifiche alla L.R. 49/2009 Misure urgenti per il rilancio dell attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio ; 52. D.D.L. n. 35 del 5 luglio 2011 Disciplina per l esercizio delle attività produttive e riordino dello sportello unico (approvato in Giunta Regionale); 22

27 53. Variante al Piano Territoriale di Coordinamento della Costa, adottato con D.G.R. n. n. 936 del 29 luglio Pianificazione territoriale provinciale 54. Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Genova, approvato con D.C.P. n. 1 del 22/1/ Variante al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Genova relativa alla disciplina della aree ricadenti nel Sistema del Verde, approvata con D.C.P. n. 47 del 15/10/ Programma delle azioni di aggiornamento e specificazione, ai sensi dell art. 23, comma 1, della L.R. 36/1997 e dell art. 23 delle Norme di Attuazione del Piano, approvato con D.C.P. n. 9 del Variante al P.T.C. relativa ai requisiti minimi in materia di pianificazione urbanistica e territoriale, per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante, approvata con D.C.P. n. 39 del 18 giugno Sviluppo operativo per la Provincia di Genova del Quadro Strategico della Regione Liguria individuazione dei Progetti Integrati. 59. Variante al Piano Territoriale di Coordinamento, ai sensi dell art. 23 della L.U.R. n 36/1997 e s.m.i. per l eliminazione della previsione di nuovo insediamento scolastico di istruzione media superiore in Genova, via Merano, approvata con D.C.P. n. 38 del 13 settembre Variante al PTC Provinciale, in attuazione del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI), ai sensi e per gli effetti dell art. 1, comma 11, delle relative Norme di Attuazione, all interno dell Accordo di Pianificazione ex art. 57 della L.R. 4 settembre 1997 n. 36 tra l Autorità di bacino del fiume Po, la Regione Liguria e la Provincia di Genova. Variante approvata con D.C.P. n. 52 del 21/07/2010, comprensiva del Rapporto Preliminare agli effetti della Valutazione Ambientale Strategica. 61. Protocollo d Intesa fra la Provincia di Genova, i Comuni della Valle Scrivia e la C.M. Alta Valle Scrivia per lo sviluppo di un progetto di pianificazione intercomunale condivisa e partecipata denominato Città dello Scrivia, in coerenza con la pianificazione territoriale provinciale e la pianificazione urbanistica comunale. Data sottoscrizione : 30 maggio Protocollo d Intesa tra Regione Liguria, Provincia di Genova, Comuni di Busalla e Ronco Scrivia, C.M. Alta Valle Scrivia, RFI per la formazione dell Accordo di Pianificazione, ex art. 57 della L.R. 4 settembre 1997 n. 36, concernente la riconversione ad usi urbani e per attività produttive delle aree che possono essere dismesse dal servizio ferroviario nei Comuni di Busalla e Ronco Scrivia, con individuazione della relativa viabilità di interesse sovracomunale; 63. Variante al PTC di aggiornamento, ai sensi dell art. 23, comma 1, della L.R. 36/1997, relativa alla rilocalizzazione della sezione staccata dell Istituto Agrario Marsano nel territorio del Comune di San Colombano Certenoli, approvata con D.C.P. n. 81 del 10/12/2008; 64. Variante al PTC di aggiornamento all interno dell Accordo di Pianificazione del Sistema Lavagna fra Regione Liguria, Comuni di Leivi e S. Colombano e Provincia di Genova, adottata con D.C.P. n. 39 del 25/06/2009; 65. Partecipazione della Provincia di Genova al progetto europeo GRaBS Green and Blue Space Adaptation for Urban Areas and Eco Towns nell ambito del Programma Comunitario INTERREG IV C; 66. Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale all interno dell Accordo di Pianificazione fra Comune di Sestri Levante e Provincia di Genova, per l approvazione del 23

28 Progetto Urbanistico Operativo di iniziativa privata per la realizzazione di insediamento residenziale, opere parrocchiali, opere di urbanizzazione, in Comune di Sestri Levante, località Pila distretto TRZ3 del PUC, approvata con D.C.P. n. 13 del 03/02/2010; 67. Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di aggiornamento ai sensi dell art. 23 della L.R. n 36/1997 e s.m.i. relativa al tema delle Missioni di Pianificazione, approvata con Delibera del Consiglio Provinciale n. 34 del 12/05/ Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale concernente il Sistema del Verde di livello provinciale, approvata con D.C.P. n. 29 del 01706/2011; 69. PTCp Documento preliminare per la verifica di adeguatezza del PTC approvato con D.C.P. n. 4 del 26/01/2011. Pianificazione portuale 70. Piano Regolatore dell Autorità Portuale di Genova, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 35 del 31 luglio Piani dei Parchi regionali 71. Piano Parco Naturale Regionale Antola, approvato con Delibera Consiglio Regionale n. 42 del ; 72. Piano Parco Naturale Regionale Aveto, approvato con Delibera Consiglio Regionale n. 43 del ; 73. Piano Parco Naturale Regionale Beigua, approvato con Delibera Consiglio Regionale n. 44 del ; 74. Piano Parco Naturale Regionale Monte Marcello Magra, approvato con Delibera Consiglio Regionale n. 41 del Piano Parco Naturale Regionale Portofino, approvato con L.R ; 76. Variante al Piano Parco Naturale Regionale Portofino ed al Regolamento per la riqualificazione del patrimonio edilizio, adottata con Deliberazioni del Consiglio dell Ente Parco nn. 16 e 17 del 17 maggio 2010, notificata per il parere di competenza in data 31/05/2010; approvata dalla Regione Liguria con D.G.R. n. del Piani di Bacino (L. 183) approvati 77. PdB del Fiume Po (D.P.C.M ); 78. PdB del T. Chiaravagna (Approvato con Delibera del Consiglio Regionale n.31 del 29/09/ Modificato con D.C.P. n.36 del 04/07/2000 (cava Gneo), - DCP n.46 del 19/09/2000 (Borzoli), - D.C.P. n.29 del 31/07/2001 (limite bacino), - D.C.P. n.11 del 05/03/2003 (Normativa e Rete Idrografica significativa) D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) D.G.P. n. 452 del 12/10/2004 (Normativa)); DCP n. 14 del 10/02/2010 (Cava Pian di Forno) 79. PdB del T. Varenna (Approvato con D.C.R. n.59 del 05/10/ Modificato con D.C.P. n.27 del 09/04/2002, e con D.C.P. n.11 del 05/03/2003 (Normativa e Rete Idrografica significativa) - D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) - D.G.P. n. 490 del 29/10/2004 (Rete Idrografica Significativa) D.G.P. n. 234 del 21/06/2005 (Carta dei Regimi Normativi)e D.G.P. n. 476 del 19/12/2006 (Fasce fluviali); modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 80 del 10/12/2008 (Rete Idrografica Significativa); 80. PdB del T. Lavagna (Approvato con D.C.P. n.29 del 09/04/ Modificato con D.C.P. n.11 del 05/03/2003 (Normativa) - D.G.P. n.426/ del 07/10/2003 (Carta dei regimi normativi) - D.G.P. n.580 del 16/12/2003 (Fasce fluviali in loc. Bavaggi) - D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) - Delibera di Consiglio Provinciale n. 29 del 13/07/2005 (Fasce fluviali 24

29 e reticolo idrografico) - Delibera di Giunta Provinciale n. 384 del 20/09/2005 (Franosità in loc. Cassottana) - Delibera di Giunta Provinciale n. 139 del 27/04/2006 (Fasce fluviali e interventi)- Delibera di Giunta Provinciale n. 476 del 19/12/2006 (Franosità Tribogna) - Delibera di Giunta Provinciale n. 397 del 04/12/2007 (Franosità Lorsica); Delibera del Consiglio Provinciale n. 22 del 06/05/2009 (Rete Idrografica in loc. Vignale); Delibera del Consiglio Provinciale n. 37 del 25/06/2009 (Rete Idrografica in loc. Pian Casarile); 81. PdB del T. Bisagno (Approvato con D.C.P. n.62 del 04/12/ Modificato con D.C.P. n.11 del 05/03/2003 (Normativa), con D.G.P. n.130 del 25/03/2003 (Carta dei Regimi Normativi) e con D.G.P. n.532 del 25/11/2003 (Frana in zona Cartagenova) - D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) - D.G.P. n. 490 del 29/10/2004 (Regimi Normativi in zona Pianderlino) - Delibera della Giunta Provinciale n. 550 del 20/12/2005 (Aree inondabili sul T. Fereggiano)- Delibera della Giunta Provinciale n. 400 del 04/12/2007 (tracciato Rio Sciorba); Delibera del Consiglio Provinciale n. 39 del 26/05/2010 (ex discarica Loc. Brumà); 82. PdB del T. Branega (Approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 53 del 25/09/ Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 11 del 05/03/2003 (Normativa) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 35 del 31/01/2006 (Franosità loc. Casette); 83. PdB del T. San Pietro (Approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 54 del 25/09/ Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 11 del 05/03/2003, Delibera della Giunta Provinciale n. 141 del , Delibera della Giunta Provinciale n. 305 del 06/07/2004 (Normativa), Delibera della Giunta Provinciale n. 476 del 19/12/2006 (franosità in loc. Scaparino); 84. PdB del T. Polcevera (approvato con D.C.P. n. 14 del 02/04/ modificato con D.G.P. n.493 del 04/11/2003 (Rio Tageli) - D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa), D.G.P. n. 117 del 12/04/2005 (Via Val D'Astico), D.G.P. n. 236 del 21/06/2005 (località Assalino) - con Delibera della Giunta Provinciale n. 403 del 04/10/2005 (località Madonna della Guardia-Fonti minerali), con Delibera della Giunta Provinciale n. 141 del 27/04/2006 (località Paravanico); con Delibera della Giunta Provinciale n. 476 del 19/12/2006 (Roggia dei Mulini),con Delibera della Giunta Provinciale n. 130 del 10/04/2007, con Delibera della Giunta Provinciale n. 398 del 04/12/2007 (località Migliarina); Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 80 del 10/12/2008 (rii Caselle, Pozio Serillo e Via Val D'Astico); Delibera del Consiglio Provinciale n. 22 del 06/05/2009 (fasce fluviali Torrente Torbella). Piani di Bacino ex D.L. 180/1998 : 85. PdB Ambiti 12 e 13 (Approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 65 del 12/12/ Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 586 del 22/12/2004 (Rete Idrografica Significativa) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 130 del 19/04/2005 (Fasce loc. Acquasanta) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 506 del 06/12/2005 (Franosità e Suscettività loc. Carnoli e Cornigliano) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 138 del 27/04/2006 (Franosità e Suscettività loc. Serrara)- Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 28 del 28/03/2007 (Revisione del Piano) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 396 del 04/12/2007 (aggiornamenti e frana loc. Sambuco), modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 80 del 10/12/2008 (tracciato Rio Prascia). Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 27 del 13/05/2009 (Rete Idrografica loc. Sciarborasca); Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 27 del 13/05/2009 (Fasce fluviali Torrente Arrestra); 86. PdB Ambito 14 (Approvato con D.C.P. n. 66 del 12/12/2002 e con D.C.P. n. 59 del 17/12/ Modificato con D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) - D.G.P. n. 490 del 29/10/2004 (Rio Puggia) - D.C.P. n. 7 del 16/02/2005 (Rio Penego) - D.G.P. n. 151 del 03/05/2005 (Valletta Puggia) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 384 del 25

30 20/09/2005 (Castelletto) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 34 del 31/01/2006 (Chiappeto e Sori)- Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 476 del 19/12/2006 (suscettività e rete idrografica sinificativa) - Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 21 del 14/03/2007 (Revisione del Piano) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 395 del 04/12/2007 (Rete idrografica significativa - Sori); 87. PdB Ambito 15 (Approvato con D.C.P. n. 67 del 12/12/2002 e con D.C.P. n. 48 del 15/10/ Modificato con D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa), D.G.P. n. 340 del 20/07/2004 (ex mattatoio S. Margherita Ligure) - D.G.P. n. 6 del 16/02/2005 (studio idraulico di dettaglio T. Boate) - con Delibera della Giunta Provinciale n. 384 del 20/09/2005 (rete idrografica loc. Nozarego) - con Delibera della Giunta Provinciale n. 87 del 14/03/2006 (cava Torrente S. Pietro) e con Delibera della Giunta Provinciale n. 140 del 27/04/2006 (Rio Cereghetta, loc. Santa Maria del Campo e loc. Costa Cavaggina) - con Delibera della Giunta Provinciale n. 476 del (rete idrografica Uscio) - con Delibera del Consiglio Provinciale n. 24 del (revisione del piano) - con Delibera della Giunta Provinciale n. 399 del (modifiche puntuali aree inondabili Recco); Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 399 del (T.Recco) ; Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 80 del (Rio Canale della Cantina); Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 22 del (rete idrografica Rio Durazzo - Camogli); 88. PdB Ambito 16 (Approvato con D.C.P. n. 3 del 29/01/2003 e con D.C.P. n. 60 del 17/12/ Modificato con D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) - D.G.P. n. 420 del 14/09/2004 (Rete idrografica significativa) - Modificato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 8 del 01/03/2006 (Revisione del piano))- con Delibera della Giunta Provinciale n. 291 del 01/08/2006 (Fasce fluviali) - con Delibera della Giunta Provinciale n. 476 del 19/12/ con Delibera della Giunta Provinciale n. 130 del 10/04/2007 (Rete idrografica significativa - Carasco), modificato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 80 del 10/12/2008 (Rete idrografica significativa - Loc. Ri Alto, Chiavari). Modificato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 27 del 13/05/2009 (Franosità in loc. San Bartolomeo di Cogorno); Modificato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 37 del 25/06/2009 (Rete idrografica significativa - Loc. Foppo di Frisolino, Ne); Modificato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 37 del 25/06/2009 (Rete idrografica significativa - Loc. Santa Maria di Sturla, Carasco); 89. PdB Ambito 17 (Approvato con D.C.P. n. 68 del 12/12/2002 e con D.C.P. n. 49 del 15/10/ Modificato con D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa) - D.G.P. n. 489 del 29/10/2004 (pericolosità in loc. Morasca) - D.G.P. n. 17 del 25/01/2005 (rete idrografica Torrente Gromolo) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 235 del 21/06/2005 (franosità in loc. Rocca Incatenata) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 404 del 04/10/2005 (rete idrografica Torrente Gromolo e pericolosità in loc. Morasca) - Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 75 del 07/03/2006 (rete idrografica Torrente Petronio in loc. Terrarossa)- Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 476 del 19/12/2006 (rete idrografica Torrente Gromolo in loc. Villaggio Olandese)- Modificato con Delibera della Giunta Provinciale n. 130 del 10/04/2007 (rete idrografica Torrente Ragone e pericolosità zona Cantagallo-Bardi). Modificato con D.C.P. n. 37 del 25/06/2009 (franosità e pericolosità in località Morasca, Castiglione Chiavarese); 90. PdB Ambito 18 (Approvato con D.C.P. n. 58 del Modificato con D.G.P. n. 305 del 06/07/2004 (Normativa). Patti territoriali 91. Patto Territoriale del Tigullio Fontanabuona 92. Patto Territoriale di Genova e delle Valli del Genovesato. 26

31 Pianificazione urbanistica comunale 93. Strumenti Urbanistici Generali (assoggettati alla legislazione previgente ) : n. 42, di cui n. 37 con obbligo di revisione (Arenzano, Bargagli, Busalla, Campoligure, Carasco, Campomorone, Casella, Castiglione C, Cicagna, Cogoleto, Cogorno, Gorreto, Favale di Malvaro, Fontanigorda, Fascia, Isola del Cantone, Lavagna, Masone, Mignanego, Moconesi, Neirone, Pieve L., Portofino, Rezzoaglio, Rondanina, Rovegno, Serra Riccò, S. Colombano C., S.Margherita L., S.Olcese, S. Stefano d Aveto, Sori, Tiglieto, Torriglia, Tribogna, Vobbia, Zoagli) e n. 5 ancora in vigore (Bogliasco, Camogli, Chiavari, Lumarzo, Ronco Scrivia). 94. Piani Urbanistici Comunali : n. 17 (Avegno, Borzonasca, Casarza L., Ceranesi, Crocefieschi, Davagna, Genova, Moneglia, Montebruno, Ne, Orero, Propata, Recco, Savignone, Sestri Levante, Uscio, Valbrevenna), di cui n. 3 soggetti a verifica di adeguatezza(borzonasca, Genova, Ne). 95. Piani Urbanistici Comunali (progetto preliminare) : n. 7 (Coreglia L., Leivi, Mele, Mezzanego, Montoggio, Rapallo, Rossiglione) e n. 1 con progetto definitivo adottato (Lorsica). Altri Piani di Settore 96. Piano provinciale di gestione dei rifiuti Approvato con D.C.P. n.13 del Personale 1.3 SERVIZI Q.F. PREVISTI IN DOTAZIONE ORGANICA IN SERVIZIO N. DIR (*) D D C B B A 2 3 Totale (*) compreso un dirigente a contratto Totale personale al dell anno precedente l esercizio in corso (31/12/10) di ruolo n. 953 fuori ruolo n. 29 cosi suddivisi: Contratti di somministrazione Tempo determinato Formazione lavoro Collaboratori a tempo determinato di supporto organi direzione politica (art.90 d.lgs. 267/2000) Collaborazioni coordinate e continuative 6 unità 4 unità 0 unità 15 unità 4 unità 27

32 AREA TECNICA CAT QUALIFICA FUNZIONALE n. prev. P.O. n. in servizio DIR Dirigente D3 Responsabile ufficio D3 Professional senior 6 6 D Funzionario tecnico D Funzionario amministrativo D Professional junior C Tecnico di progettazione 5 5 C Tecnico operativo C Tecnico servizi amministrativi C Referente territoriale squadre operai B3 Assistente tecnico e ispezionatore B3 Capo operaio 4 4 B Addetto attività produttive B Addetto servizi amministrativi AREA ECONOMICO-FINANZIARIA CAT QUALIFICA FUNZIONALE n. prev. P.O. n. in servizio DIR Dirigente 3 3 D3 Professional senior 1 1 D3 Responsabile ufficio 4 4 D Funzionario amministrativo 3 3 D Professional junior 1 1 C Tecnico servizi amministrativi 7 7 B Addetto servizi amministrativi 6 6 AREA DI VIGILANZA CAT QUALIFICA FUNZIONALE n. prev. P.O. n. in servizio DIR Dirigenti 1 1 D Coordinatore di servizio o di ambito 6 6 D Ispettore di polizia 5 3 C Agente/capo pattuglia Indicatori dello stato di Salute Organizzativa Modello Funzionalità organizzativa totale abitanti /n. dirigenti Funzionalità di gestione previsioni iniziali/dirigenti 32/33 Turnover in entrata n. nuovi dipendenti/totale personale 3,56% Turnover in uscita dipendenti in uscita/totale personale 4,72% Indice di stabilità dell'organizzazione FTE personale dipendente (dirigenti + tempo indeterminato) / FTE totale personale (indeterminato, determinato, collaborazioni, interinali) Capitale Umano 96,90% Abitanti per dipendente abitanti/fte totale personale 1032,96 28

33 Capacità organizzativa ore totali di straordinario/totale dipendenti Livello della formazione del 29,35% personale n. dipendenti laureati/totale dipendenti (teste) Anzianità media di servizio somma anzianità/totale dipendenti (teste) 16,84 grado aggiornamento personale Formazione n. partecipanti a corsi di aggiornamento/totale dipendenti (teste) costo formazione pro capite costo formazione/numero dei dip. Serv. 22,40 personale per qualifica funzionale (Dirigenti)/personale previsto da organico (dirigenti) 61% 94% personale per qualifica funzionale personale per qualifica funzionale (Cat. D)/personale previsto da organico (Cat.D) personale per qualifica funzionale (Cat. C)/personale previsto da organico (Cat.C) personale per qualifica funzionale (Cat. B)/personale previsto da organico (Cat. B) personale per qualifica funzionale (Cat.A)/personale previsto da organico (Cat. A) 97% 92% 91% 150% Benessere livello disciplinare n. procedimenti disciplinari/dipendenti ente 0,31% Incentivazione per dipendente importo contratto collettivo decentrato integrativo/fte dipendenti 1.777,34 incentivazione complessiva Importo contratto collettivo decentrato integrativo/totale spesa per il personale dipendente 3,58% Capacità di incentivazione fondo a destinazione variabile/fte dipendenti 689,25 tasso si assenza n.giornate totali di assenza/fte dipendenti (dirigenti+tempo indeterminato) Pari opportunità assunzioni obbligatorie FTE assunzioni obbligatorie/ FTE dipendenti 0,23% comitato pari opportunità presenza del comitato si piano azioni positive elaborazione del piano azioni positive si composizione per genere del 36,45% personale in servizio presenza femminile/posizioni di responsabilità 28,48 29

34 1.3.2 Strutture DISTRETTO FORMATIVO 1 DISTRETTO FORMATIVO 2 Istituti statali Istituti statali I.P.S.S.A.R. N. Bergese I.I.S. Gastaldi/Abba I.I.S. I. Calvino I.I.S. Einaudi/Casaregis/Galilei Liceo Scientifico L. Lanfranconi Liceo Scientifico E. Fermi Liceo Classico G. Mazzini I.P.S.I.A. Gaslini/Meucci I.P.S.I.A. A. Odero I.M. Liceo P. Gobetti I.T.C. C. Rosselli I.I.S. P. Levi Istituti paritari Liceo Classico G. Mazzini Istituto Calasanzio I.T.N.S. San Giorgio Istituto S. Maria ad Nives Istituti paritari Istituto Byron Istituto Don Bosco DISTRETTO FORMATIVO 3 DISTRETTO FORMATIVO 4 Istituti statali Istituti statali Liceo Scientifico G.D. Cassini Liceo Classico D Oria Liceo Classico C. Colombo Liceo Scientifico Leonardo da Vinci 30

35 Liceo Scientifico annesso a Convitto Nazionale Colombo Liceo Scientifico Leonardo da Vinci Liceo Artistico Klee/N. Barabino I.M. S. Pertini-Liceo I.T.N.S. San Giorgio I.I.S. Vittorio Emanuele II/J. Ruffini Istituti paritari Liceo Deledda Civico Deledda International School Istituto Duchessa di Galliera Civico Istituto Vittorino-Bernini DISTRETTO FORMATIVO 5 Istituti statali I.I.S. G.Natta/G.V. Deambrosis (Sestri levante) (Chiavari) I.T.C. In memoria dei morti per la Patria (Chiavari) I.I.S. F. Liceti (Rapallo) Istituto d Arte/Liceo Artistico E. Luzzati ( Chiavari ) I.T.N.S. San Giorgio (Sez associata di Camogli) I.P.S.S.A.R. M. Polo ( sede associata di Camogli) I.I.S. N. da Recco/G. Da Vigo (Rapallo/Recco) Liceo Classico Delpino (Chiavari) Liceo Scientifico G. Marconi (Chiavari) I.P.S.C.T. Caboto (Chiavari) (S.Margherita) I.I.S. B. Marsano (San Colombano Certenoli) Istituti paritari Istituto Alfieri Liceo Gianelli I.I.S. Firpo/Buonarroti I.I.S. B. Marsano I.P.S.I.A. Gaslini/Meucci I.I.S. E. Montale/Nuovo IPC I.I.S. E. Majorana/G. Giorgi Liceo Artistico P. Klee/N. Barabino Liceo Scientifico M.L. King I.M. S. Pertini-Liceo I.P.S.S.A.R. M. Polo Istituti paritari Liceo Champagnat Liceo Emiliani Liceo Maria Ausiliatrice Liceo S. Maria Immacolata I mezzi leggeri e pesanti Tipologia Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Mezzi operativi Veicoli La Provincia di Genova possiede 77 mezzi pesanti, n. 129 mezzi leggeri e 167 attrezzature complesse. Non sono previste acquisizioni di nuovi mezzi per il triennio ; è invece probabile che ci possano esserci riduzioni a causa di dismissioni per vetustà. 31

36 La struttura informatica TIPOLOGIA Centro elaborazione dati si si si si Personal computer n n n n.1350 Portatili Organismi Gestionali ESERCIZIO PROGRAMMAZIONE IN CORSO PLURIENNALE Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Consorzi Aziende Istituzioni Società di capitale 17 14* 13** 13 Concessioni Altro * prevedendo la dismissione nel corso del 2012 delle partecipazioni in Parco virtualità, Finporto, Sviluppo Italia Liguria ** prevedendo la dismissione nel corso del 2013 della partecipazione in Promoprovincia Denominazione dei Consorzi SOCIETA Capitale sociale Consorzio Energia Liguria Consorzio I.S.I.C.T. Istituto superiore di studi in tecnologie dell'informazione e della comunicazione Quota % posseduta 31/08/2011 Valore nominale quota Provincia di Genova , , ,73 ASSOCIATI Comuni, Enti Parco, Aziende Sanitarie, altri enti pubblici Regione Liguria, CCIAA di Genova, Università di Genova, altri soci privati Società di Capitale SOCIETA Capitale sociale ATENE soc. cons. a r.l. PROMOPROVINCIA GENOVA s.r.l. - in liquidazione Quota % posseduta 31/08/2011 Valore nominale ASSOCIATI CCIAA di Genova , CCIAA di Genova, altri soci pubblici 32

37 SOCIETA Capitale sociale A.T.P. Azienda Trasporti Provinciale S.p.A. Agenzia di Sviluppo Gal Genovese s.r.l. Società per Cornigliano S.p.A. Fiera di Genova S.p.A. S.t.l. Sistema Turistico Locale Terre di Portofino soc. cons. a r.l. Co.art.ge. soc. coop. a r.l. S.t.l. Sistema Turistico Locale del Genovesato soc. cons. a r.l. Parco della virtualità s.r.l. in liquidazione Quota % posseduta 31/08/2011 Valore nominale , , , , , (al 31/12/2010 capitale variabile) 9, , , Multiservice S.p.A Formare - polo nazionale formazione per lo shipping soc. cons. a r.l. Cooperfidi soc. coop. a r.l (al 31/12/2010 capitale variabile) 4, ,88 Fi.l.s.e. S.p.A ,44 2, ,6 Finporto S.p.A , Sviluppo Italia Liguria S.c.p.A ,48 0, Banca Popolare Etica soc.coop. per azioni Servizi gestiti in concessione (al 31/12/2010 capitale variabile) ASSOCIATI Provincia di La Spezia, Comuni di Chiavari, Lavagna, Rapallo, S. Margherita Ligure, Sestri Levante CCIAA di Genova, altri soci pubblici e privati Regione Liguria, Comune di Genova, Agenzia Nazionale per l Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo S.p.A. Comune di Genova, Fi.l.se. S.p.A., CCIAA di Genova, Autorità Portuale di Genova Comuni, Enti parco, Associazioni di categoria, soci privati Società artigiane, Regione Liguria, CCIAA di Genova, altri soci pubblici e privati Comune di Genova, altri Comuni, Enti parco, Associazioni di categoria, soci privati CCIAA di Genova, Ascom Comune di Genova, Fi.l.se. S.p.A., soci privati Confederazione Italiana Armatori, altri soci privati Società cooperative, altri soci pubblici e privati Regione Liguria, Comune di Genova, altri soci pubblici Autorità Portuale di Genova, Fi.l.se. S.p.A., Comune di Genova Fi.l.se. S.p.A., Comune di Genova, altri soci pubblici e privati 0, ,00 Soci privati e pubblici 33

38 Servizio gestito in concessione Trasporto pubblico locale Riscossione imposta provinciale di trascrizione Soggetto che svolge il servizio ATP Azienda Trasporti Provinciali S.p.A. ACI Altro DENOMINAZIONE TIPOLOGIA DEL CONFERIMENTO IMPORTO DEL CONFERIMENTO A CARICO PROVINCIA DI GENOVA (VALORE NOMINALE) Fondazione Accademia Italiana della Marina Mercantile Capitale di dotazione ,00 Fondazione Information and Communication Technology Capitale di dotazione ,00 Fondazione Mediaterraneo Capitale di dotazione ,00 Fondazione Casamerica Capitale di dotazione ,71 Fondazione Ansaldo Capitale di dotazione ,38 Fondazione Teatro Sociale di Camogli Capitale di dotazione ,46 Fondazione Carlo Felice Contributo annuale contributo anno 2011 ancora da definirsi Fondazione Regionale Investimenti Sociali Capitale di dotazione 5.000,00 Fondazione Civico Museo Biblioteca dell Attore Contributo annuale variabile contributo anno 2011 ancora da definirsi Fondazione Acquario di Genova Capitale di dotazione ,00 Fondazione Muvita Capitale di dotazione Fondazione Slala Capitale conferito + contributo annuale variabile per le spese di funzionamento 1) ,00 (quota sottoscritta della Slala s.r.l.) pari al 7,65 del capitale della società ( ,00) all atto della trasformazione in fondazione 2) Contributo anno 2011 ancora da definirsi Fondazione Mario e Giorgio Labo Capitale di dotazione 5.164,57 Fondazione Film Commission Capitale di dotazione + contributo annuale variabile al fondo di gestione 1.000,00 una tantum (capitale di dotazione) ,00 (contributo previsto anno 2011) Fondazione Province Nord Ovest Capitale di dotazione + contributo annuale variabile 8.780,20 una tantum + contributo annuo variabile (nessun contributo previsto anno 2011) 34

39 1.3.4 Accordi di programma e altri strumenti di programmazione negoziata Accordi di programma Piano di intervento Strada delle Gallerie Sestri Levante-Moneglia-Deiva Marina Altri soggetti partecipanti : Regione Liguria, Comune di Moneglia. Data di sottoscrizione : 11 febbraio 2004 Comune di Genova Riorganizzazione dell area territoriale Riparazioni navali, Fiera, Piazzale Kennedy nelle aree ricomprese tra Molo Vecchio fino Punta Vagno Altri soggetti partecipanti : Regione Liguria, Comune di Genova, Autorità Portuale di Genova, con adesione della Provincia di Genova. Data di sottoscrizione : 7 maggio 2003 Comune di Campoligure Accordo di programma (art. 58 L.R. 36/1997) per la realizzazione del polo scolastico integrato nell edificio di proprietà provinciale, sito in Viale San Michele 30, comportante Variante al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Genova, correlata Variante al Piano Regolatore Generale del Comune di Campoligure, nonché approvazione del Progetto definitivo dei relativi interventi edilizi di adeguamento. Altri soggetti partecipanti : Provincia di Genova Area 07; Comune di Campoligure Data di sottoscrizione : 24 febbraio2006 Comune di Genova Accordo di programma (art. 58 L.R. 36/1997) per l approvazione della variante al Piano Urbanistico Comunale e del Progetto Unitario relativo al sub- settore 2 del Distretto Aggregato Fronte Mare 44D, Ponte Parodi Porto Antico. Altri soggetti partecipanti : Comune di Genova; Regione Liguria; Provincia di Genova Area 07; Autorità Portuale; Università degli Studi Data di sottoscrizione : 04/04/2007 Comune di Genova Accordo di programma (art. 58 L.R. 36/1997) per l approvazione del Progetto Unitario per la realizzazione a Genova Quarto del Progetto di Sviluppo dell Istituto Giannina Gaslini, denominato Gaslini duemila, comportante Variante al Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Genova relativamente al Sistema del Verde, con l introduzione dell area verde strutturata Badia Benedettina della Castagna. Altri soggetti partecipanti : Regione Liguria, Comune di Genova, con adesione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria: Data di sottoscrizione: 2 ottobre Accordi di Pianificazione (art.57 LR 36/97) Canile Municipale del Comune di Genova Altri soggetti partecipanti : Comune di Genova. Data di sottoscrizione : 30 gennaio 2004 Adeguamento pianificazione territoriale urbanistica per la realizzazione del Parco Scientifico Tecnologico di Erzelli Altri soggetti partecipanti : Regione Liguria, Comune di Genova. Data di sottoscrizione: 13 ottobre Comune di Savignone - Progetto definitivo del PUC adeguamento e/o modifiche alle disposizioni del Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI). Altri soggetti partecipanti : Regione Liguria; Autorità di Bacino del Po; Provincia di Genova (esclusivamente per approvazione della Variante al PUC). Data di sottoscrizione : 25 febbraio Accordo di Pianificazione tra la Provincia di Genova, la Regione Liguria e l Autorità di bacino del fiume Po, promosso dalla Provincia di Genova con la D.G.P. n. 194 del 8 luglio 2008, per l approvazione della Variante al PTC Provinciale, in attuazione del Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI), ai sensi e per gli effetti dell art. 1, comma 11, delle relative Norme di Attuazione. Altri soggetti partecipanti : Regione Liguria; Autorità di bacino del fiume Po. 35

40 La Conferenza di servizi preliminare si è tenuta in data 30 luglio 2008; adozione della Variante al PTC provinciale con D.C.P. n. del 58 del 8 ottobre 2008; Delibera n. 52 del 21 luglio 2010 di approvazione dello schema di Accordo e della versione definitiva della Variante al PTC in adeguamento alle osservazioni formulate dalla Regione Liguria con DGR n. 797/2010. Data di sottoscrizione : 23 marzo Provincia di Genova - Accordo di pianificazione fra Regione Liguria, Provincia di Genova, Comuni di S. Colombano C. e Leivi concernente il progetto integrato di sistemazione idrogeologica ed urbanistica del tratto terminale del T. Lavagna finalizzato alla realizzazione di insediamenti produttivi del Sistema Lavagna del PTC provinciale; Delibera del Consiglio Provinciale n. 39 del 25 giugno 2009 ; Delibera della Giunta Regionale n del 24 luglio 2009; Conferenza di servizi deliberante del 30/10/2009. Data di sottoscrizione : 30 ottobre Data di sottoscrizione : 23 marzo Protocollo d Intesa tra Provincia di Genova, Comune di Genova e Confindustria Genova, Esaote S.p.A., OMS Ratto S.p.A. per la riqualificazione dell area ESAOTE-OMS Ratto e per la ricollocazione di tali Aziende all interno del Parco Scientifico e Tecnologico Erzelli, approvato con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 58 del 19 aprile 2011, propedeutico alla stipula dell Accordo di pianificazione fra Comune di Genova e Provincia di Genova. Data di sottoscrizione : 22 aprile Protocollo d Intesa tra Regione Liguria, Provincia di Genova, Comune di Cicagna, FI.L.S.E. S.p.A., LAMES S.p.A., per la rilocalizzazione della Lames SpA di Chiavari nell area Quartaie in Comune di Cicagna, approvato con la Delibera della Giunta Provinciale n. 79 del 31 maggio Data di sottoscrizione : 8 giugno Procedimento Legge Obiettivo L 433/2001 Viabilità di collegamento tra il Porto di Genova ed il nuovo autoporto Soggetti proponenti Autorità Portuale di Genova. Progetto preliminare è stato recepito da Regione con delibera di Giunta n.580 del 30 maggio 2003 e trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in data 9 giugno Riassetto del sistema di accesso alle aree operative del bacino portuale di Voltri. Soggetti proponenti: Autorità Portuale di Genova. Procedimento : Il progetto preliminare è stato approvato in linea tecnica e con prescrizioni dal CIPE nella seduta del 29 marzo 2006, nell ambito della procedura di cui al D.Lgs. 190/2002. Con deliberazione della Giunta Provinciale n. 42 del 10 marzo 2009 è stato espresso il parere ex art. 4 Decreto legislativo 190/2002 sul progetto definitivo. Nodo autostradale genovese. Procedimento : Il 6 giugno 2003 la Regione Liguria ha promosso l'avvio delle procedure di cui all'art 3 del Decreto Legislativo 190/02 depositando un documento di inquadramento complessivo del nodo autostradale Nel giugno 2003 è stata presentata al Ministero delle Infrastrutture e ad Anas una proposta per la "Gronda di Levante" da Ili, Banca Carige e Effe Investimenti, ritenuta non ammissibile da Anas. Il 10 dicembre 2003 è stato raggiunto un accordo tra Anas, Soc. Autostrade, Regione, Comune e Provincia sulla scelta del tracciato e delle modalità esecutive della Gronda di Ponente (17 chilometri, in gran parte in galleria, costo totale 2,4 miliardi di euro). Il 13 ottobre 2004 è stata presentata da Anas la soluzione concordata in sede di tavolo tecnico. Il 3 agosto 2006 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra Anas, Regione Liguria, Provincia, Comune e Autorità Portuale di Genova e ed Autostrade per l'italia. A seguito di un Dibattito Pubblico voluto dal Comune di Genova e conclusosi ad aprile 2009, ASPI ha formulato una proposta finale di tracciato, che ha comportato l aggiornamento del Protocollo d intesa, la cui sottoscrizione è avvenuta in data 8 febbraio

41 Tratta AV/AC Milano Genova - progetto preliminare e studio Impatto Ambientale. Soggetti proponenti : Regione Liguria Procedimento : Dopo l approvazione in linea tecnica del tracciato ferroviario mediante una Conferenza di Servizi svoltasi nel dicembre del 2002 ante Legge obiettivo, il Progetto Preliminare è stato approvato con Deliberazione CIPE del 29 settembre 2003, n. 78/2003, pubblicata sul suppl. ord. N. 16 alla G.U p.i; Il progetto definitivo è stato approvato in linea tecnica e con prescrizioni dal CIPE nella seduta del 29 marzo 2006, nell ambito della procedura di cui al D.Lgs. 190/2002. Il CIPE, nella seduta del 6 marzo 2009, ha ricompreso la linea AV/AC Milan-Genova tra gli interventi da finanziarsi con un importo globale di milioni di euro (da ripartirsi con le linee AV/AC Milano-Verona, AV/AC Bologna-Firenze e Pontremolese). Il DPEF 2009 prevede un finanziamento di 500 milioni di euro, a partire dal 2010, confermato dalla delibera CIPE del 6 novembe Strada di scorrimento a mare del ponente genovese Soggetti proponenti : Comune di Genova Procedimento : Il progetto preliminare è stato predisposto dal Comune di Genova nel febbraio 2003, con attivazione della procedura di cui al D.Lgs. 190/2002. La Regione Liguria, con D.G.R. n. 578 in data 30/05/2003, aveva dichiarato la non condivisione del tracciato a ponente della rotatoria di Genova - Aeroporto e aveva suggerito al Comune di riprogettare il tratto fino a Multedo. Il progetto definitivo della strada a mare di collegamento tra Lungomare Canepa e Piazza Savio attraverso le aree siderurgiche (1,7 Km) è stato approvato nel febbraio 2008 e a seguito della conclusione della gara d appalto, sono in corso i lavori di realizzazione. Nell appalto sono compresi gli adeguamenti delle linee ferroviarie a servizio del porto in sponda sinistra del Polcevera ed opere connesse. Progetto preliminare tunnel stradale sub-portuale di Genova Soggetti proponenti : Tunnel di Genova S.p.a. (Comune di Genova Cassa Depositi e Prestiti Autorità Portuale di Genova) Procedimento : E stato predisposto il progetto preliminare da parte della Società Tunnel di Genova S.p.A. (Comune di Genova, Cassa DD.PP., Autorità Portuale di Genova), presentato in data 6 giugno La fase locale del procedimento di cui all art. 3 del D.Lgs. 190/2002, si è conclusa con D.G.R. n del , con espressione del parere favorevole all ulteriore corso del procedimento, con le prescrizioni e la raccomandazione ivi indicata; la Provincia aveva espresso il proprio parere favorevole con nota n del e successiva integrazione in data , prot Il progetto preliminare, approvato nel 2005 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, attende ancora l approvazione da parte del CIPE. Progetto Preliminare per la riorganizzazione della viabilità di collegamento intercomunale della vallata dell Entella e delle sue connessioni con il sistema autostradale. Quadrante sud fase 1^: Prolungamento di Viale Kasman, connessione con il casello autostradale di Lavagna e con Via Parma. E stata attivata la procedura di approvazione di cui al D.Lgs. 190/2002 con il progetto preliminare predisposto dalla Provincia di Genova, in forza dell Intesa Quadro stipulata con i Comuni di Chiavari e Lavagna in data 9 gennaio La Regione Liguria, con D.G.R. n. 924 dell 1 agosto 2003 ha espresso il parere favorevole, ai sensi dell art. 3 del D.Lgs. 190/2002. Il Progetto Preliminare è stato inviato al Ministero per le Infrastrutture e Trasporti ed al Ministero dell Ambiente per la prosecuzione dell iter di approvazione. Il Progetto è, altresì, inserito nel Piano decennale ANAS in quanto parte integrante del progetto per la realizzazione della Nuova Aurelia, di cui all Atto di Intesa stipulato in data 25 luglio

42 Il progetto preliminare è stato approvato in linea tecnica e con prescrizioni dal CIPE nella seduta del 29 marzo 2006, nell ambito della procedura di cui al D.Lgs. 190/2002. In data 25 marzo 2009 la Giunta provinciale ha approvato il protocollo d intesa tra la Regione Liguria, la Provincia di Genova, i Comuni di Carasco, Chiavari, Cogorno e Lavagna per l attuazione del Progetto integrato di riqualificazione urbana relativo alla regimazione idraulica del fiume Entella e riorganizzazione del sistema viario infrastrutturale dell intera area con connessione alla vallata. Progetto Definitivo - Infrastrutture ferroviarie strategiche - Nodo di Genova. Potenziamento infrastrutturale Genova Voltri - Genova Brignole. Procedimento : il Progetto Preliminare, a cura di Rete Ferroviaria Italiana/Italferr, approvato da parte del CIPE in data 29/09/2003 Deliberazione n. 79. Il Progetto definitivo è stato trasmesso in data 24 Maggio 2005 agli Enti interessati ed ai gestori delle interferenze per le valutazioni di cui all art. 4 del Decreto legislativo n.190/2002. La Provincia di Genova ha espresso il parere di competenza, ai sensi del medesimo art.4 D.Lgsl. n.190/2002 con D.C.P. n. 254 del 5/07/2005. Il progetto definitivo è stato approvato in linea tecnica e con prescrizioni dal CIPE nella seduta del 29 marzo 2006, nell ambito della procedura di cui al D.Lgs. 190/2002. Il progetto esecutivo è stato redatto da parte di Italferr. I cantieri relativi alle opere civili e tecnologiche per un valore di 272 milioni di euro sono stati aggiudicati al Consorzio Eureca (CMB, UNIECO, CLF) e inaugurati l'8 febbraio Patto Territoriale del Tigullio Fontanabuona Oggetto: Avvio e consolidamento di un processo di integrazione funzionale, produttiva ed infrastrutturale dell entroterra e della linea costiera. Tale processo individua un sistema di progetti tra loro organicamente legati sia sul piano funzionale che sui tempi di possibile realizzazione, articolati nei seguenti obiettivi. 1. Riqualificazione, consolidamento e sviluppo del tessuto imprenditoriale 2. Incentivazione e sviluppo del settore turistico 3. Potenziamento infrastrutturale Altri soggetti partecipanti: Regione Liguria, C.C.I.A.A. di Genova, Associazione Industriali Provincia di Genova, Promotigullio S.R.L., C.G.I.L., C.I.S.L., U.I.L., Comunità Montane: ValFontanabuona, Val Petronio, Valli Aveto/Graveglia/Sturla Comuni di: Avegno, Borzonasca, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzanego, Moconesi, Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Portofino, Rapallo, Rezzoaglio, Sestri Levante, S. Margherita Ligure, S. Colombano Certenoli, S. Stefano d Aveto, Tribogna, Uscio, Zoagli. Impegni di mezzi finanziari: Iniziative produttive ammissibili: Progetti approvati n. 50 Investimento totale ,64 Investimento agevolabile ,26 Occupazione indotta n. 164 Finanziamento pubblico (risorse C.I.P.E.) ,75 Iniziative infrastrutturali: 38

43 Bando originario: Progetti n.10 Finanziamento pubblico (Risorse C.i.p.e.) 0 Investimento Provinciale ,05 Investimento Regionale ,69 Prima Rimodulazione: Progetti n.10 Investimento agevolabile ,55 Risorse C.i.p.e Cofinanziamenti Comunali ,87 Durata del Patto Territoriale: Quadriennale dal al con possibilità di ulteriore proroga per le singole iniziative imprenditoriali. La rimodulazione per le infrastrutture risale al Svolgimento procedurale riferito all ultimo esercizio concluso (2010): Alla data del , tenuto conto delle n. 34 Relazioni finali di spesa pervenute (pari alla differenza fra le 50 iniziative iniziali e le 16 oggetto di revoca) gli investimenti realizzati attraverso le iniziative imprenditoriali e certificati dalle suddette Relazioni finali sono pari ad ,24=. Sempre con riferimento alla data del , l incremento occupazionale connesso agli investimenti agevolati, certificati dalle n. 34 Relazioni finali di spesa pervenute, e per i quali è già trascorso l esercizio di regime, è pari a n. 39,60 unità lavorative annue rispetto a n. 43,34 unità previste. Al il Soggetto Responsabile ha provveduto a trasmettere alla Cassa Depositi e Prestiti s.p.a. le richieste di erogazione presentate da n. 34 imprese per un importo totale erogato a loro favore pari ad ,82=. Per quanto riguarda le 10 iniziative infrastrutturali finanziate col bando Originario (5+5), già in data , esse erano tutte regolarmente terminate come da relativi certificati di regolare esecuzione (C.R.E.) acquisiti dal Soggetto Responsabile. L investimento realizzato e relativo alle suddette dieci infrastrutture risulta pari, sin dalla stessa data del , ad ,56= di cui = a carico di Regione Liguria e Provincia di Genova, ed ,83= a carico dei soggetti beneficiari a titolo di cofinanziamento. Alla data del , in riferimento alle iniziative infrastrutturali finanziate con le risorse della prima Rimodulazione del Patto Territoriale Tigullio Fontanabuona, risultano ultimate tutte le dieci (10) seguenti iniziative : P/57/Rim-1 (Lavori di allargamento della viabilità pedonale comunale esistente in località Prato di Caregli), in comune di Borzonasca (Ge), P/57/Rim-2 (in Comune di Cicagna (Ge), P/57/Rim-3 (Lavori di realizzazione di un parcheggio pubblico a raso in località Brizzolara), in comune di Borzonasca (Ge), P/57/Rim- 4 (Costruzione di edificio per attività produttive in località Prato Lungo della Fraz. Borgonuovo Ligure) in comune di Mezzanego (Ge), P/57/Rim-5 (Utilizzo ad uso ricettivo di parte di struttura espositiva-divulgativa in località Ferrada) in comune di Moconesi (Ge), P/57/Rim-6 (Ampliamento e ristrutturazione della strada di accesso al Museo della Miniera di Gambatesa) in Comune di Ne (Ge), P/57/Rim-7 (Completamento restauro conservativo della Chiesa Parrocchiale di S. Maria Annunciata di Lorsica (Ge)) P/57/Rim-8 (Restauro conservativo del sagrato della Chiesa Parrocchiale di S. Ambrogio di Cornia) in Comune di Moconesi (Ge), P/57/Rim-9 (Opere di manutenzione straordinaria ad una porzione della pavimentazione all interno della frazione di Capanne Case Sopra con contestuale revisione degli impianti tecnologici), in comune di Rezzoaglio (Ge) e P/57/Rim-10 (Realizzazione di un parcheggio pubblico presso Centro Turistico polifunzionale Nua Natua Un parco sul mare) nei 39

44 Comuni di Moneglia Sestri Levante (Ge). A beneficio di tali infrastrutture, sempre al 31/12/2010, sono stati erogati agli enti attuatori fondi per un totale di Euro ,03=. Sempre al il totale dei costi sostenuti (dalla Provincia di Genova) e delle erogazioni disposte dalla Regione Liguria a favore delle 10 iniziative infrastrutturali originarie risulta pari ad ,56=; considerando anche le erogazioni statali a favore delle iniziative infrastrutturali rimodulate ( ,03=) e delle imprese agevolate ( ,82=) il totale dei contributi erogati dal patto (modulo base+rimodulazione) è complessivamente pari ad ,41=. Patto territoriale Genova e Valli del Genovesato Oggetto: Valorizzare le valenze e le potenzialità del territorio sulla base degli obiettivi di sviluppo economico individuati come prioritari, ed articolare le differenze e le peculiarità presenti nello stesso in diversi ambiti tematici preliminarmente definiti nel Protocollo d Intesa di Genova e delle valli del Genovesato. Attraverso il Patto si intende potenziare le specificità dei singoli ambiti, inserendole in un quadro coordinato di sinergie e connessioni in termini di equilibrio economico, istituzionali ed infrastrutturali. Le aree di intervento prioritarie sono: 1) consolidamento e sviluppo del tessuto imprenditoriale in ambiti a prevalente vocazione industriale/artigianale attraverso investimenti diretti alla bonifica e recupero di immobili dismessi, al miglioramento delle condizioni di efficienza delle attività produttive sotto il profilo insediativo, tecnologico e del riposizionamento strategico e di mercato, alla creazione di nuove imprese ed all attrazione di nuovi investimenti. 2) sviluppo di iniziative di agroindustria al fine di valorizzare le potenzialità di sviluppo produttivo di ambiti interni, che mantengono anche parzialmente la vocazione agricola. L obiettivo mira a promuovere in ambiti delimitati la lavorazione di prodotti agricoli e di allevamento, al fine di costituire una rete di offerta qualitativamente elevata di cui diffondere la commercializzazione, anche attraverso specifiche iniziative attivate tramite il Patto dai soggetti competenti. 3) sviluppo e potenziamento delle vocazioni turistiche di territori con forte valenza ambientale e paesaggistica, attraverso l incentivazione di investimenti in strutture turistiche, ricettive e per il tempo libero connesse alla fruizione di tali ambiti. Tale obiettivo mira sia a valorizzare ed equilibrare le valenze attrattive già espresse di alcuni territori sia a sviluppare ed incentivare opportunità di sviluppo in ambiti meno organizzati in tal senso ma caratterizzati da risorse naturalistiche di estremo pregio. 4) realizzazione di strutture in grado di attrarre flussi consistenti di turismo dall esterno attraverso attività di intrattenimento, sportive, culturali e di fruizione territoriale. Tale obiettivo risponde alle esigenze sempre crescenti del settore dell intrattenimento, della cultura e del tempo libero. La realizzazione di strutture, anche con forte caratterizzazione tecnologica ed innovativa, in grado di ricevere forti flussi di fruitori costituiscono un occasione di valorizzazione del territorio di forte sviluppo occupazionale diretto ed indotto se collocate in contesti adeguati dal punto di vista localizzativo ed infrastrutturale. Altri soggetti partecipanti: Regione Liguria C.C.I.A.A. di Genova Associazione Industriali della Provincia di Genova C.G.I.L./C.I.S.L./U.I.L. C.N.A. ASCOM CONFESERCENTI Lega delle Cooperative Associazione Albergatori Parco Scientifico Tecnologico Ponente Sviluppo Spa Ente Parco del Beigua. Comunità Montane: Valle Stura, Alta Valle Scrivia, Alta Val Trebbia, Alta Val Polcevera 40

45 Comuni di: Comuni di: Genova, Cogoleto, Arenzano, Mele, Ronco Scrivia, Busalla, Crocefieschi, Rovegno, Fascia, Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Bargagli, Campo Ligure, Isola del Cantone, Serra Riccò, Sant Olcese, Rossiglione, Tiglieto, Masone, Davagna, Montoggio, Vobbia, Rovegno, Gorreto, Montebruno, Torriglia, Savignone, Casella, Valbrevenna. Impegni di mezzi finanziari: Iniziative produttive ammissibili Bando originario Progetti approvati n.59 Investimento totale Lit Investimento agevolabile Lit Occupazione indotta n. 815 Finanziamento pubblico (risorse CIPE) Lit Seconda rimodulazione Progetti approvati n.38 Investimento agevolabile ,00 Risorse C.I.P.E ,13 Iniziative infrastrutturali: Bando originario Progetti n.22 Finanziamento CIPE Prima Rimodulazione Progetti n.6 Finanziamento CIPE ,21 Durata del Patto Territoriale: Quadriennale, dal al con possibilità di ulteriori proroghe per le singole iniziative imprenditoriali. La prima rimodulazione per le infrastrutture risale al La seconda rimodulazione per le imprese risale al Svolgimento procedurale riferito all ultimo esercizio concluso (2010): Con riferimento al P.T.G.V.G. Bando Originario ed alle successive Rimodulazioni alla data del 31/12/2010 si evidenzia che : 1. il numero delle iniziative imprenditoriali avviate sulle 59 originariamente istruite è di 33, tutte terminate, al netto delle 26 per le quali è intervenuta la revoca da parte del Soggetto Responsabile o la rinuncia volontaria ; 2. le iniziative infrastrutturali relative al bando originario avviate ed ultimate sono 21 (di cui una articolata su due lotti funzionali) sulle 22 inizialmente istruite; per n. 1 iniziativa (P/122/133 in Comune di Campomorone) è intervenuta rinuncia espressa da parte del Comune e successiva revoca con apposito atto ministeriale; 3. le iniziative infrastrutturali relative alla Prima Rimodulazione sono tutte terminate; 4. gli investimenti realizzati ammissibili attraverso le iniziative imprenditoriali e certificati dalle n. 20 Relazioni finali di spesa/verbali di accertamento Mi.S.E. pervenute/i con esito positivo sono pari ad ,66=; 41

46 5. l incremento occupazionale connesso agli investimenti agevolati certificati dalle n. 20 Relazioni finali di spesa pervenute con esito positivo e per i quali è già trascorso l esercizio di regime, è pari a n. 119,60 unità lavorative annue rispetto alle n. 164,50 unità lavorative annue previste; non considerando le 6 imprese per le quali vi è stato esito negativo (ossia Agrisestri d.i., Seris s.r.l., G.C.M. s.r.l., S.T.S. s.r.l., Teknit s.r.l., Gennaro s.a.s.) il dato diventa n. 119,60 u.l.a. rispetto al n. 122,50 di u.l.a. previsti; 6. le erogazioni effettuate dalla Cassa Depositi & Prestiti s.p.a. a favore delle iniziative imprenditoriali (spese dirette e leasing) inserite nel bando originario sono complessivamente pari ad ,87= oltre ad ,49= relativi a imprese aderenti alla seconda Rimodulazione. Considerando anche le erogazioni statali a favore dei soggetti attuatori di interventi infrastrutturali ( ,25= per erogazioni disposte a favore degli interventi agevolati attraverso il bando originario, ed ,97= per erogazioni disposte a favore degli interventi agevolati con la prima Rimodulazione delle risorse del P.T.G.V.G.) l importo totale erogato a imprese e comuni al 31/12/2009 risulta complessivamente pari ad ,58=. 42

47 1.4 ECONOMIA INSEDIATA Nei registri della Camera di Commercio provinciale sono registrate al circa di imprese con una netta prevalenza di imprese commerciali con una percentuale che si assesta al 31,2%. Altri settori spiccano per percentuali rilevanti rispetto alla media nazionale. Tra questi citiamo i trasporti (5,3%), Intermediazione monetaria e finanziaria (2,7%). Scarsamente presente l'agricoltura con il 3,3%. L'artigianato è invece più presente, almeno in proporzione relativa rispetto alle imprese totali nazionali. Sezioni di attività economica n.imprese % di cui artigiane % Agricoltrua, silvicoltura pesca ,3% 116 0,5% Estrazione di minerali da cave e miniere 52 0,1% 18 0,1% Attività manifatturiere ,9% ,7% Fornitura di energia elettrica, gas, vapore. 55 0,1% - Fornitura di acqua; reti fognarie 109 0,2% 23 0,1% Costruzioni ,2% ,1% Commercio all'ingrosso e al dettaglio ,2% ,1% Trasporto e magazzinaggio ,3% ,3% Attività dei servizi alloggio e ristorazione ,2% 774 3,4% Servizi di informazione e comunicazione ,4% 120 0,5% Attività finanziarie e assicurative ,7% - Attività immobiliari ,7% - Attività professionali, scientifiche e tecniche ,1% 273 1,2% Noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese ,6% ,4% Istruzione 29 0,4% 23 0,1% Sanità e assistenza sociale 425 0,6% 2 0,0% Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 816 1,1% 118 0,5% Altre attività di servizi ,2% ,0% Totale % ,0% Fonte: Infocamere Imprenditori di nuove imprese iscritte nel 2009 COMUNI Totale nuove imprese Imprenditori di nuove imprese % su Totale Classi di età (%) Maschi Femmine fino a oltre 50 Arenzano ,4 52,6 10,5 36,8 34,2 18,4 Avegno Bargagli ,7 33,3-33,3 66,7 - Bogliasco ,4 63,6 9,1-72,7 18,2 Borzonasca ,8 22,2 11,1 44,4 44,4 - Busalla ,9 42,1 26,3 31,6 36,8 5,3 Camogli ,7 33,3 11,1 22,2 55,6 11,1 Campo Ligure ,3 16,7 Campomorone ,2 11,8 29,4 23,5 47,1 - Carasco ,7 33,3 44,4 11,1 22,2 22,2 Casarza Ligure ,7 33,3 22,2 38,9 38,9 - Casella ,3 16,7 16, ,7 16,7 Castiglione Chiavarese Ceranesi ,8 18,2 18,2 18,2 54,5 9,1 43

48 Totale Imprenditori nuove di nuove % su Totale Classi di età (%) COMUNI imprese imprese Maschi Femmine fino a oltre 50 Chiavari ,8 34,2 13,2 38,2 32,9 15,8 Cicagna ,2 30,8 23,1 15,4 23,1 38,5 Cogoleto ,1 42,9 35,7 28,6 14,3 21,4 Corgorno Coreglia Ligure Crocefieschi Davagna ,8 22,2 11,1 55,6 11,1 22,2 Fascia Favale di Malvaro Fontanigorda Genova ,2 32,8 13,1 34,3 37,5 15,2 Gorreto Isola del Cantone Lavagna ,3 22,7 15,9 47, ,4 Leivi Lorsica Lumarzo Masone ,3 35,7 21,4 35,7 21,4 21,4 Mele Mezzanego ,7 33,3 16,7 16,7 33,3 33,3 Mignanego ,3 33,3-33,3 Moconesi ,9 11,1 22,2 11,1 55,6 11,1 Moneglia ,3 46,7 33,3 26,7 33,3 6,7 Montebruno Montoggio ,4 28,6 14,3 57,1 28,6 - Ne ,9 9,1 18,2 36,4 36,4 9,1 Neirone Orero Pieve Ligure Portofino Propata Rapallo ,7 38,7 8,6 Recco ,9 26,1 21,7 47,8 26,1 4,3 Rezzoaglio ,7 14,3 28,6 42,9 28,6 - Ronco Scrivia ,8 22,2 11,1 33,3 33,3 22,2 Rondanina Rossiglione Rovegno San Colombano Certenoli ,8 31,3 18,8 37,5 37,5 6,3 Santa Margherita Ligure ,7 26,3 21,1 26,3 31,6 21,1 Sant'Olcese ,6 36,4 9,1 27,3 45,5 18,2 Santo Stefano D'Aveto ,4 28,6 42,9 28,6 28,6 - Savignone ,5 54,5 9,1 27,3 27,3 36,4 Serra Riccò ,5 45,5 9,1 45,5 45,5 - Sestri Levante , ,1 15,6 Sori ,4 28,6 14,3 42,9 42,9 - Tiglieto Torriglia ,5 62,5 - Tribogna Uscio ,9 11,1 11,1 55,6 22,2 11,1 Valbrevenna Vobbia Zoagli ,3 16,7 16, ,3 - TOTALE , ,9 14,4 44

49 Segnali interessanti provengono dal mercato del lavoro genovese. Nel 2008 il livello di disoccupazione si attesta al 5,4%, mentre l attuale indicatore 2009 sale di un punto percentuale 5,5, valore inferiore alla media nazionale ed in linea comunque rispetto alla Liguria. Gli occupati genovesi si collocano in modo preponderante nei settori extra-agricoli ed extra-industriali che impiegano circa i 3/4 degli addetti totali, 78,4%. Preponderante la percentuale di lavoratori dipendenti sul totale 75,3, in linea con l indicatore nazionale ma comunque più elevato rispetto alla performance regionale 71, %. Fonte: Istituto Tagliacarne Il valore aggiunto prodotto nella provincia è di circa milioni di euro e costituisce l'1,59% dell'ammontare nazionale. In termini relativi ciò equivale a dire che ciascun residente produce una quota di pil che ammonta a poco più di euro, un dato di poco superiore a quello medio nazionale ma che colloca la provincia al 39-esimo posto della graduatoria relativa al Paese. Nonostante il fatto che le imprese artigiane abbiano un'incidenza superiore in termini di presenza rispetto al contesto nazionale, il contributo di queste al valore aggiunto, 17,8, è invece inferiore a quello nazionale e risulta essere il 25-esimo tra le province del Paese. La composizione del valore aggiunto per macro settori di attività economica riflette pienamente la struttura occupazionale della provincia. I 4/5 del PIL provinciale derivano da quelli che vengono genericamente definiti servizi. 45

50 Fonte: Istituto Tagliacarne La provincia di Genova ha esportato nel 2008 merci per poco più di 3,04 miliardi di euro ed importato per un corrispettivo di poco superiore ai 4,6 miliardi di euro (per un saldo negativo di milioni di euro). In termini relativi, il rapporto fra esportazioni e valore aggiunto (la cosiddetta propensione all'esportazione) fa registrare un valore (13,6%) molto basso sia rispetto al totale nazionale che a quello dell'italia nord occidentale, e tale da collocare Genova 75-esima tra le province dell'italia. Anche il tasso di apertura (che è una misura che tiene conto anche delle importazioni) fa registrare un valore molto basso (34,2%) e nel confronto con le altre realtà nazionali emergono le stesse considerazioni fatte per la propensione all'esportazione. Andando ad esaminare i capitoli merceologici maggiormente oggetto di transazioni internazionali, troviamo, dal punto di vista delle esportazioni, al comando macchine per la produzione di energia meccanica seguite da ferro, ghisa e acciaio. Discretamente esportati anche i prodotti legati al settore delle macchine elettriche, in particolare motori e generatori e apparecchi trasmittenti. Dal punto di vista delle importazioni, in testa alla graduatoria troviamo i prodotti petroliferi, in particolare petrolio greggio e gas naturale. Un capitolo particolarmente significativo è poi quello dei prodotti dell'industria alimentare. Da notare infine che, entro le prime dieci posizioni, si collocano prodotti come apparecchi medico chirurgici e minerali di ferro che trovano a Genova l'unico mercato significativo del Nord-Ovest. Sul fronte dei paesi maggiormente oggetto di scambi troviamo in testa alla graduatoria delle esportazioni gli Stati Uniti, la Francia, seguita dalla Germania. I principali mercati di sbocco delle esportazioni sono peraltro piuttosto distribuiti nei vari continenti. Nelle prime dieci posizioni oltre alle aree suddette troviamo solo altri due paesi appartenenti all'unione Europea, e cioè Germania, Spagna e Francia, e realtà complessivamente anomale come Iran e Camerun. Questi ultimi tre paesi peraltro riescono a collocarsi entro le prime dieci posizioni solamente a Genova fra le province del Nord-Ovest. La graduatoria dei principali paesi da cui si importa è guidata dalla Germania seguita a breve distanza dalla Francia. 46

51 Fonte: Istituto Tagliacarne Il reddito pro capite a disposizione dei residenti della provincia è di circa euro, superiore a quello medio italiano. Un buon risultato viene fatto segnare anche nella graduatoria costruita sui consumi pro capite, in cui Genova si colloca 21-esima nel contesto nazionale con euro circa dato sensibilmente superiore al valore medio nazionale. Da notare la scarsa propensione all'acquisto di beni non di prima necessità, che si trovano comunque in linea con la percentuale nazionale, in contraddizione con la teoria secondo la quale vi è un a correlazione diretta fra livelli di consumo complessivi e quota destinata a questa tipologia di consumo. Una riprova di quanto ora affermato può essere dedotta dalla lettura di alcuni indicatori legati ad un bene tra i più rilevanti fra quelli non alimentari come l'automobile. Fonte: Istituto Tagliacarne La dotazione infrastrutturale della provincia di Genova si colloca su posizioni di assoluta eccellenza. Posta, infatti, pari a 100 la media nazionale, l'indice generale di dotazione infrastrutturale fa segnare un valore di 209,3 nel 2007 (217,7 nel 2001), tale da collocare la provincia al settimo posto in Italia. La suddivisione dell'indice generale nelle componenti economico e 47

52 sociale mostra una decisa prevalenza delle prime in un contesto che è comunque particolarmente rimarchevole anche per le seconde. Le infrastrutture economiche fanno segnare un indice di 235,7 nel 2007 (240 nel 2001) e si collocano al sesto posto in Italia ed al secondo nel Nord-Ovest; mentre quelle sociali si collocano al decimo posto (seconda nell'italia Nord- Occidentale) con un valore di 147,6 nel 2007 (nel 2001 l'indicatore era pari a 165,7). E' particolarmente sorprendente notare che non è il porto il fiore all'occhiello della provincia. Questa struttura, infatti, pur facendo segnare un risultato elevatissimo, si colloca in alternativa ad altre voci nel contesto nazionale. Senza entrare nei particolari si può dire che emergono con nettezza strade, reti per le trasmissioni dati, banche e servizi vari per quanto riguarda le voci rientranti nella categorie economica e tutte le voci della categoria delle infrastrutture sociali, che entrano tutte nelle prime tre posizioni delle graduatorie limitate al Nord-Ovest. Fonte: Istituto Tagliacarne Notevolmente superiore alla media nazionale (più del 47,6%) appare l'indice di dotazione infrastrutturale sociale, con tutte le sue componenti, strutture culturali e ricreative, per l'istruzione e sanitarie, che gravitano sempre su valori superiori almeno del 26% rispetto all'indice nazionale. Piuttosto alto, tale da collocare Genova al 3 posto della graduatoria nazionale, è il numero di delitti denunciati sulla popolazione ogni abitanti, indicatore già distintosi nell'analisi di Imperia e Savona. Per quanto riguarda gli incidenti stradali l'indicatore più significativo è sicuramente quello che mostra il numero di incidenti ogni autovetture circolanti e che è dato, nella provincia di Genova, da 8,6 (3 valore in Italia) contro il 4,8 nazionale. Le infrastrutture sociali si collocano al decimo posto (seconda nell'italia Nord-Occidentale) con un valore di 147,6 nel 2007 (nel 2001 l'indicatore era pari a 147,6). Da sottolineare, inoltre, come tutte le categorie presentino delle dotazioni decisamente sopra la media. 48

53 Fonte: Istituto Tagliacarne Tutti gli indici di qualità della vita concordano nell'assegnare a Genova una posizione nella parte medio alta della graduatoria nazionale, ma comunque distante dalle province di vertice. Legambiente e Italia Oggi collocano rispettivamente Genova al 22-esimo e al 45-esimo posto in Italia. Per Il Sole24 Ore invece il capoluogo di provincia ligure va a collocarsi sensibilmente più in basso al 87-esimo posto. Fonte: Istituto Tagliacarne 49

54 ŀ 50

55 SEZIONE 2 ANALISI DELLE RISORSE. 51

56 2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO Quadro Riassuntivo ENTRATE Esercizio 2009 (accertamenti competenza) TREND STORICO Esercizio 2010 (accertamenti competenza) Esercizio 2011(previsione) Previsione del bilancio annuale 2012 PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Previsione 2013 Previsione 2014 % scostamento della col. 4 rispetto alla col * Tributarie , , , , , ,00 5,19 * Contributi e trasferimenti correnti , , , , , ,00 0,97 * Extratributarie , , , , , ,00-10,45 TOTALE ENTRATE CORRENTI (A) , , , , , ,00 1,97 * Avanzo di amministrazione applicato per spese correnti 0,00 0,00 0,00 0,00 - La previsione delle entrate tributarie risulta in aumento rispetto agli anni scorsi a seguito dell'aumento dell'aliquota dell'imposta sulla RCAuto dal 12.5% al 16% approvata nel luglio 2011 dalla Giunta Provinciale in applicazione dell art. 17, comma 2, del d.lgs. n. 68 del 6/5/2011. Questa scelta ha consentito di contenere la flessione delle risorse tributarie discendente sia dal persistere della crisi economica, sia dalle riduzioni dei trasferimenti/compartecipazioni statali previsti dalle manovre finanziarie approvate nel corso del 2010 e del L'Addizionale provinciale all'energia elettrica è stata sostituita a partire dal 2012 con un aumento di gettito della compartecipazione provinciale all'irpef, come previsto dal d.lgs. 68/2011. Non sono previsti grandi scostamenti nelle previsioni delle entrate da contributi e trasferimenti di altri enti e delle entrate extratributarie. (continua) 52

57 2.1 - FONTI DI FINANZIAMENTO Quadro Riassuntivo (continua) TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE ENTRATE Esercizio 2009 (accertamenti competenza) Esercizio 2010 (accertamenti competenza) Esercizio 2011 (previsione) Previsione del bilancio annuale 2012 Previsione 2013 Previsione 2014 % scostamento della col. 4 rispetto alla col * Alienazione di beni e trasferimenti di capitale , , , , , ,00-79,17 * Accensione mutui passivi , , , , , ,00-6,25 * Altre accensioni prestiti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 * Avanzo di amministrazione applicato per: - fondo ammortamento - finanziamento investimenti 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE ENTRATE C/CAPITALE DESTINATE A INVESTIMENTI (B) , , , , , ,00-40,78 * Riscossione di crediti , , ,00 0,00 0,00 0,00-100,00 * Anticipazioni di cassa 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE MOVIMENTO FONDI (C) , , ,00 0,00 0,00 0,00-100,00 TOTALE GENERALE ENTRATE (A+B+C) , , , , , ,00-7,91 53

58 2.2 - ANALISI DELLE RISORSE Entrate tributarie TREND STORICO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE ENTRATE Esercizio 2009 (accertamenti competenza) Esercizio 2010 (accertamenti competenza) Esercizio 2011 (previsione) Previsione del bilancio annuale 2011 Previsione 2012 Previsione 2013 % scostamento della col. 4 rispetto alla col Imposte , , , , , ,00 5,19 Tasse 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Tributi speciali ed altre entrate proprie 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE , , , , , ,00 5,19 Le entrate tributarie iscritte al Titolo 1 dell'entrata sono state prudenzialmente valutate in ragione della crisi che ha investito il mercato dell'auto, circostanza che incide su due delle maggiori risorse (IPT e RCAuto), anche se si dovrebbe ritornare nel triennio almeno ai livelli antecedenti la crisi. D'altra parte la situazione riferita a ciascun tributo mostra trend molto differenti, legati sia alla natura stessa delle imposte che alla pratica impossibilità di governo del loro gettito da parte della Provincia. Si tratta infatti di tributi sui quali risulta impossibile agire se non in modo estremamente limitato, peraltro solo per alcuni di essi. L'Addizionale sull'energia elettrica non è più presente tra le risorse tributarie poichè, a partire dal 2012, il suo gettito verrà devoluto interamente allo Stato ai sensi del d,lgs. n.68/

59 Valutazione, per ogni tributo, dei cespiti imponibili, della loro evoluzione nel tempo, dei mezzi utilizzati per accertarli Illustrazione delle aliquote applicate a dimostrazione della conguità del gettito iscritto per ciascuna risorsa nel triennio in rapporto ai cespiti Indicazione del nome, del cognome e della posizione di responsabili dei singoli tributi: Giulia Oliveri - Dirigente Servizi Finanziari Il gettito iscritto nei rispettivi stanziamenti di bilancio per ciascuna risorsa è basato sull analisi del trend storico e sulle previsioni di evoluzione della base imponibile. Le aliquote applicate dalla Provincia corrispondono per ciascuna imposta alla misura massima prevista dalle norme di riferimento, tranne che per l Imposta Provinciale di trascrizione, per la quale la Legge Finanziaria 2007 ha previsto la possibilità di aumento fino al 30%, aumento non applicato dalla Provincia di Genova. A partire dall'ultimo scorcio dell'esercizio 2008, a causa della crisi economica, il gettito tributario ha manifestato un arresto che, per alcune imposte, si è trasformato poi in una vera e propria flessione di entrata che ha costretto l'amministrazione a correttivi in corso di esercizio. Come ricordato nei precedenti quadri, a partire dal 2012 il gettito dell'addizionale sull'energia elettrica sarà riscosso dallo Stato e alla Province verrà destinata una maggiore quota di compartecipazione IRPEF, pari almeno al gettito delladdizionale soppressa (cons) 2010 (cons) 2011 (prev) 2012 (prev) 2013 (prev) 2014 (prev) 1 Addizionale TARSU , , , , , ,00 2 IPT , , , , , ,00 3 Addizionale Energia Elettrica , , ,00 0,00 0,00 0,00 4 Tributo speciale discarica e ruoli , , , , , ,00 5 Imposta RCA , , , , , ,00 6 Compartecipazione IRPEF , , , , , ,00 Entrate tributarie (Tit. 1) , , , , , ,00 Entrate correnti (Tit.1-2-3) , , , , , ,00 Incidenza 47,76% 44,43% 44,37% 44,11% 44,31% 44,97% ,00 Entrate Titolo 1 -Imposte per anno , , , , , , , ,00 0, (cons) 2010 (cons) 2011 (prev) 2012 (prev) 2013 (prev) 2014 (prev) Addizionale TARSU IPT Addizionale Energia Elettrica Tributo speciale discarica e ruoli Imposta RCA Compartecipazione IRPEF 55

60 1 Addizionale TARSU La misura del Tributo per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell ambiente è fissata nell'aliquota del 5%. La riscossione avviene, normalmente, ad opera del concessionario del servizio riscossione tributi. Solo alcuni Comuni del territorio provinciale si sono avvalsi della facoltà di riscuotere direttamente. Il Comune di Genova e quello di Cogoleto sono passati alla TIA, alla cui riscossione provvede direttamente l Azienda incaricata del servizio. 2 Imposta Provinciale di Trascrizione Si tratta di un tributo di specifica pertinenza delle province. Con decreto del Ministero delle Finanze 27/11/1998, n. 435 di approvazione del Regolamento recante norme di attuazione dell art. 56, comma 11, del D.Lgs. 15/12/1997, n. 446 per la determinazione delle misure dell imposta provinciale di trascrizione sono state approvate le misure delle tariffe base a seconda del tipo e della potenza dei veicoli. A queste la Provincia è autorizzata ad applicare una maggiorazione fino al 30% della tariffa base. La Provincia di Genova applica la maggiorazione del 20%, salvo alcuni casi di esenzione o di abbattimento dell'imposta. L'imposta è fortemente condizionata dall'andamento del mercato dell'auto. Con il decreto legislativo n. 68/2011 sono state annunciate modificazioni all'imposta che dovranno essere contenute in apposito decreto attuativo. Con il d.l. n. 138/2011, convertito nella legge n.149 del 14/9/2011, sono state modificate le modalità di applicazione dell'imposta agli atti soggetti ad IVA. 56

61 3 Addizionale Provinciale sul consumo di energia eletettrica ad uso extra abitativo L Addizionale sul consumo di energia elettrica ad uso extra abitativo (nella misura di. 0,01136 a kwhh) ha subito nel tempo un andamento a volte contraddittorio (notevole incremento seguito da cadute di gettito notevoli, non sempre direttamente attribuibili alla crisi del settore manifatturiero). Questo tributo, sul quale la Provincia non ha mai avuto alcuna possibilità di controllo, a partire dal 2012 sarà soppresso, il suo gettito sarà assorbito dall'analoga imposta erariale e alle Province verrà assicurata pari entrata attraverso la compartecipazione provinciale all'irpef. 4 Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi Il Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi viene accreditato alle Province dalla Regione Liguria attraverso un provvedimento di ripartizione del gettito di spettanza, pari al 10% dell ammontare globale. Mentre il provvedimento viene adottato posticipatamente con cadenza trimestrale, i versamenti effettivi registrano evidenti differimenti temporali. Sull'andamento del gettito del tributo la Provincia non ha alcuna possibilità di manovra. 5 Imposta sulle assicurazioni contro la RC derivante dalla circolazione dei veicoli a motore L aliquota dell'imposta sulle assicurazioni contro la R.C. derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori, è stata portata dal 12,5% al 16% con deliberazione della Giunta Provinciale n. 111 del 26/7/2011 in applicazioned ell'art.1 7,c omma 2, del d.lgs. n. 68 del 6/5/2011. A partire dal 1 gennaio 2012 diventerà tributo proprio della Provincia. 6 Compartecipazione Provinciale all'irpef Il Decreto legislativo n. 68 del 6 maggio 2011 Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario stabilisce che a decorrere dal 2012 è introdotta con DPCM l aliquota della"nuova" compartecipazione provinciale all IRPEF (già istituita con legge n. 289/2002), in modo tale da assicurare entrate corrispondenti ai trasferimenti statali soppressi e al gettito dell addizionale provinciale sull energia elettrica trasferito allo Stato.Alle Province dovrebbe essere garantito altresì che le variazioni annuali del gettito della compartecipazione provinciale all IRPEF non determinano la modifica dell aliquota fissata con il nuovo DPCM. Nella Relazione di accompagnamento al decreto si sostiene che una quota pari al 33 per cento del gettito derivante dalla predetta compartecipazione verrà attribuito a ciascuna Provincia sulla base dell'incidenza del gettito Irpef riferibile al proprio territorio. La quota così determinata non dovrà comunque essere per ciascuna Provincia inferiore al gettito della soppressa addizionale provinciale all'energia elettrica. Il gettito previsto per il prossimo triennio tiene conto delle modifiche normative di cui sopra. 57

62 2.2 - ANALISI DELLE RISORSE Contributi e trasferimenti correnti ENTRATE Esercizio 2009 (accertamenti competenza) TREND STORICO Esercizio 2010 (accertamenti competenza) Esercizio 2011 (previsione) Previsione del bilancio annuale 2012 PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Previsione 2013 Previsione 2014 % scostamento della col. 4 rispetto alla col Contributi e trasferimenti correnti dallo Stato , , , , ,00 0,00-31,19 Contributi e trasferimenti correnti dalla Regione , , , , , ,00-9,92 Contributi e trasferimenti dalla Regione per funzioni delegate , , , , , ,00 4,96 Contributi e trasferimenti da parte di organismi comunitari e internazionali , , ,00 0,00 0,00 0,00-100,00 Contributi e trasferimenti da altri enti del settore pubblico , , , , , ,00-2,67 TOTALE , , , , , ,00 0, Valutazione dei trasferimenti erariali programmati in rapporto ai trasferimenti medi nazionali e regionali. La somma ancora presente alla voce "trasferimenti dallo Stato" si riferisce al recupero dell'iva pagata a fronte del servizio di trasporto pubblico locale. I contributi della Regione sono riferite essenzialmente ad attività nel campo dell'istruzione/formazione e del trasporto pubblico locale. I contributi degli altri enti del settore pubblico si riferiscono alle compartecipazioni dei Comuni della Provincia agli oneri per la gestione degli ATO acqua e rifiuti e del contratto di servizio del trasporto locale extraurbano Considerazioni sui trasferimenti regionali in rapporto alle funzioni delegate o trasferite, ai piani o programmi regionali di settore. I trasferimenti regionali per spese di funzionamento riferite all'attività relativa alle funzioni delegate o trasferite sono, di norma, inferiori rispetto alle necessità. Si riscontra una particolare criticità nella programmazione degli interventi a causa della diversa cadenza temporale di approvazione dei documenti strategici e di programmazione in quanto il bilancio della regione viene, di norma, approvato ad esercizio inoltrato con conseguente ritardo nella ripartizione effettiva dei fondi tra le quattro province liguri. Aspetti di forte criticità sono legati ai tagli alle risorse cosiddette "Bassanini" effettuate alle Regioni che, inesorabilmente, si abbattono di riflesso sugli enti locali Illustrazione altri trasferimenti correlati ad attività diverse (convenzioni, elezioni, leggi speciali, ecc.) La categoria 5 riporta l'entità di compartecipazioni a carico dei Comuni della Provincia, le cui poste principali riguardano gli oneri relativi alla Segreteria tecnica dell'ato (Autorità Territoriale Ottimale) sia per quanto riguarda il ciclo integrato delle acque che per quanto riguarda i rifiuti, quelli relativi al servizio di trasporto pubblico locale e quelli riferiti alla manutenzione di strade comunali convenzionate Altre considerazioni e vincoli... 58

63 2.2 - ANALISI DELLE RISORSE Proventi extratributari ENTRATE Esercizio 2009 (accertamenti competenza) TREND STORICO Esercizio 2010 (accertamenti competenza) Esercizio 2011 (previsione) Previsione del bilancio annuale 2012 PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Previsione 2013 Previsione 2014 % scostamento della col. 4 rispetto alla col Proventi dei servizi pubblici , , , , , ,00-13,18 Proventi dei beni dell'ente , , , , , ,00 2,14 Interessi su anticipazioni e crediti , , , , , ,00 100,00 Utili netti delle aziende spec. e partecipate, dividendi di società 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Proventi diversi , , , , , ,00-22,98 TOTALE , , , , , ,00-10, Analisi quali-quantitative degli utenti destinatari dei servizi e dimostrazione dei proventi iscritti per le principali risorse in rapporto alle tariffe per i servizi stessi nel triennio. La Provincia non eroga servizi a domanda individuale. I proventi iscritti in bilancio, dettagliatamente indicati nel Titolo III dell'entrata si riferiscono prevalentemente a sanzioni e rimborsi spese per istruttorie e soprallugo. Le uniche voci di peso sono costituite dagli introiti delle concessioni idriche e demaniali (destinati ad interventi nel campo del risanamento idrico e della difesa del suolo), dai canoni di occupazione suolo pubblico e dalle locazioni attive Dimostrazione dei proventi dei beni dell'ente iscritti in rapporto all'entità dei beni ed ai canoni applicati per l'uso di terzi, con particolare riguardo al patrimonio disponibile. Al bilancio di previsione sono allegati, in apposito volume, gli elenchi relativi al patrimonio disponibile e la dimostrazione delle entrate riferite alle locazioni attive Altre considerazioni e vincoli. 59

64 2.2 - ANALISI DELLE RISORSE Contributi e Trasferimenti in c/capitale ENTRATE Esercizio 2009 (accertamenti competenza) TREND STORICO Esercizio 2010 (accertamenti competenza) Esercizio 2011 (previsione) Previsione del bilancio annuale 2012 PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Previsione 2013 Previsione 2014 % scostamento della col. 4 rispetto alla col Alienazione di beni patrimoniali , , , , , ,00-56,74 Trasferimenti di capitale dallo Stato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Trasferimenti di capitale dalla Regione , , , ,00 0,00 0,00-90,38 Trasferimenti di capitale da altri Enti del settore pubblico , ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Trasferimenti di capitale da altri soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE , , , , , ,00-79, Illustrazione dei cespiti iscritti e dei loro vincoli nell'arco del triennio. Alla voce"alienazione dei beni patrimoniali" sono iscritte entrate relative alla realizzazione di introiti conseguenti alla cessione di beni come da piano delle alienazioni allegato al bilancio di previsione. Per quanto si riferisce all'esercizio 2009 l'ammontare iscritto in bilancio si riferisce alla vendita di ex case cantoniere il cui ricavato è stato destinato prevalentemente alla manutenzione straordinaria di immobili di proprietà sedi di istituti scolastici. Il trasferimento dalla Regione previsti nel 2012 si riferisce al contributo per l'installazione di tetti fotocoltaici presso alcuni istituti scolastici Altre considerazioni e illustrazioni. 60

65 2.2 - ANALISI DELLE RISORSE Accensione di prestiti ENTRATE Esercizio 2009 (accertamenti competenza) TREND STORICO Esercizio 2010 (accertamenti competenza) Esercizio 2011 (previsione) Previsione del bilancio annuale 2012 PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Previsione 2013 Previsione 2014 % scostamento della col. 4 rispetto alla col Finanziamenti a breve termine 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Assunzioni di mutui e prestiti , , , , , ,00-6,25 Emissione di prestiti obbligazionari 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE , , , , , ,00-6, Valutazione sull'entità del ricorso al credito e sulle forme di indebitamento a mezzo utilizzo di risparmio pubblico o privato. Le previsioni relative al triennio sono state inserite avendo riguardo alle indicazioni contenute nel d.l 112/2008 convertito nella legge n. 133 nonchè nel dl n.78/2010, convertito nella legge n.122 del 30 luglio 2010 e alle successive circolari esplicative Dimostrazione del rispetto del tasso di delegabilità dei cespiti di entrata e valutazione sull'impatto degli oneri di ammortamento sulle spese correnti comprese nella programmazione triennale. v/ nota allegata Altre considerazioni e vincoli... 61

66 Dimostrazione del rispetto del tasso di delegabilità dei cespiti di entrata e valutazione sull'impatto degli oneri di ammortamento sulle spese correnti comprese nella programmazione triennale.(quota interessi non superiore al 15% dei primi tre titoli dell'entrata ai sensi dell'art. 204 del TU delle legge sull'ordinamento degli enti locali approvato con d.lgs. 267/00, come modificato modificato, da ultimo, dall articolo 1, comma 108, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, recante: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011), sostituito dall articolo 2, comma 39, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10,recante: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie dall'articolo 1, comma 698, legge n. 296 del 2006). Incidenza della spesa per interessi passivi sulle entrate correnti (primi tre titoli dell'entrata) art. 204 del TU delle legge sull'ordinamento degli enti locali approvato con d.lgs. 267/2000 (quota interessi non superiore al 10% per cento per il 2012 e l 8% a decorrere dal 2013 dei primi tre titoli dell'entrata). Titolo I Entrate tributarie ,32 Titolo II Trasferimenti correnti da Stato, Regione, ecc ,36 Titolo III Entrate extratributarie , ,51 Entrate vincolate a funzioni delegate dalla Regione (Tit.2 - Cat. 3) ,14 Differenza ,37 10% per cento per il 2012 e l 8% a decorrere dal ,44 interessi passivi iscritti nel bilancio ,00 Titolo I Entrate tributarie ,32 Titolo II Trasferimenti correnti da Stato, Regione e altri Enti ,36 Titolo III Entrate extratributarie ,83 (A) Totale entrate correnti da conto consuntivo , (B) Quota interessi , , ,00 Rapporto B/A 2,30% 2,14% 2,03% Incidenza dell'onere di ammortamento (Capitale+Interessi) sulla spesa corrente: Titolo I Spesa corrente , , ,00 Titolo III Quota capitale ammortamento mutui , , ,00 Totale A , , ,00 Quota interessi , , ,00 Quota capitale , , ,00 Totale B , , ,00 Rapporto B/A 7,57 7,54 7,54 62

67 2.2 - ANALISI DELLE RISORSE Riscossione di crediti e Anticipazioni di cassa ENTRATE Esercizio 2009 (accertamenti competenza) TREND STORICO Esercizio 2010 (accertamenti competenza) Esercizio 2011 (previsione) Previsione del bilancio annuale 2012 PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Previsione 2013 Previsione 2014 % scostamento della col. 4 rispetto alla col Riscossioni di crediti , , ,00 0,00 0,00 0,00-100,00 Anticipazioni di cassa 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE , , ,00 0,00 0,00 0,00-100, Dimostrazione del rispetto dei limiti al ricorso all'anticipazione di tesoreria Altre considerazioni e vincoli. Alla voce riscossione di crediti sono iscritte fino al 2011 le poste relative all'introito di mutui contratti con Istituti diversi dalla Cassa Depositi e Prestiti e/o prestiti obbligazionari, che vengono interamente riscossi sui relativi capitoli di entrata, depositati nel conto corrente di Tesoreria e via via prelevati contempotaneamente al pagamento degli stati di avanzamento dei lavori finanziati dai prestiti stessi. A partire dal 2012, su espressa richiesta della Sezione di Controllo della Corte dei Conti della Liguria, tali flussi non avranno più riscontro contabile ai fini del bilancio, trattandosi essenzialmente della gestione della liquidità di cassa. 63

68 ŀ 64

69 SEZIONE 3 ŀ PROGRAMMI E PROGETTI 65

70 3.1 Considerazioni generali e motivata dimostrazione delle variazioni rispetto all anno precedente Negli ultimi mesi non solo il ruolo e quindi le funzioni ma addirittura l esistenza dell ente provincia sono state oggetto di numerosi interventi, anche legislativi, che ne condizionano pesantemente le prospettive per il futuro. Addirittura alcune norme originariamente inserite nelle manovre finanziarie di luglio e agosto che riguardavano la ridefinizione del numero delle province sulla base della popolazione e dell estensione territoriale - sono state poi stralciate ed inserite in un disegno di legge governativo di modifica costituzionale che ne prevede la soppressione. Tutto ciò è avvenuto a poca distanza temporale rispetto al 12 maggio 2011, data in cui è stato pubblicato in G.U. il decreto legislativo n. 68 del 6/5/2011 relativo all Autonomia tributaria di regioni, province e città metropolitane (il cosiddetto Federalismo regionale e provinciale), che resta comunque attualmente il principale riferimento normativo insieme alle leggi finanziarie fin qui emanate - a cui guardare per la predisposizione degli atti programmatici relativi al prossimo triennio. Gli artt. dal 16 al 22 del decreto legislativo n. 68/2011 riguardano le fonti di finanziamento attribuite alle Province in attuazione della legge 42/2009 ed in particolare: 1. l Imposta sulla RC Auto che a decorrere dal 2012 diventa tributo proprio derivato delle Province, secondo le disposizioni dell art.60, c.1, del dlgs. 446/1997. L aliquota base è confermata al 12,5% ma, già a decorrere dal 2011, le Province possono aumentarla (o diminuirla) di 3,5 punti percentuali. Facoltà di cui si avvalsa la Provincia di Genova con la deliberazione della Giunta Provinciale n. 111 del 26 luglio l Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT) che sarà oggetto di riordino che preveda: 1. individuazione del presupposto dell imposta nell immatricolazione del veicolo e relativa trascrizione e successive intestazioni; 2. individuazione del soggetto passivo nell intestatario del bene mobile; 3. delimitazione dell oggetto dell imposta ad autoveicoli, rimorchi e motoveicoli eccedenti una determinata potenza 4. determinazione uniforme dell imposta per veicoli nuovi e usati in relazione alla potenza del motore e alla classe di inquinamento; 5. coordinamento ed armonizzazione del vigente regime delle esenzioni e agevolazioni 6. destinazione del gettito alla Provincia in cui ha residenza o sede legale il soggetto passivo d imposta. 3. la soppressione a partire dal 1 gennaio 2012, dell addizionale provinciale all accisa sull energia elettrica, il cui gettito è devoluto allo Stato 4. la soppressione a partire dal 1 gennaio dei trasferimenti statali alle Province e l istituzione di una nuova compartecipazione provinciale all IRPEF, la cui aliquota dovrà essere determinata con DPCM in modo tale da assicurare entrate corrispondenti ai trasferimenti statali soppressi e al gettito dell addizionale provinciale sull energia elettrica trasferito allo Stato 5. la soppressione a partire dal dei trasferimenti dalle Regioni a statuto ordinario alle Province e l istituzione di una compartecipazione provinciale alla tassa automobilistica sugli autoveicoli (ex bollo auto) Lo stesso decreto indica che fino all individuazione dei fabbisogni standard, ai fini del finanziamento integrale delle funzioni provinciali, si applica l art. 21 comma 4 della legge 42/2009 che recita: Ar. 21 comma 4 4. Per le province, le funzioni, e i relativi servizi, da considerare ai fini del comma 2 sono provvisoriamente individuate nelle seguenti: a) funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, nella misura complessiva del 70 per cento delle spese come certificate dall'ultimo conto del bilancio disponibile alla data di entrata in vigore della presente legge; 66

71 b) funzioni di istruzione pubblica, ivi compresa l'edilizia scolastica; c) funzioni nel campo dei trasporti; d) funzioni riguardanti la gestione del territorio; e) funzioni nel campo della tutela ambientale; f) funzioni nel campo dello sviluppo economico relative ai servizi del mercato del lavoro. Allo stato attuale quindi le Funzioni: Cultura e Beni Culturali, Turismo,Sport e Tempo libero, Settore sociale, Agricoltura, Commercio, Artigianato non sono considerate tra le funzioni fondamentali delle Province. Ciò significa che, a partire dall effettiva attuazione del federalismo fiscale, le attività facenti capo a tali funzioni diventeranno a tutti gli effetti di carattere discrezionale e potranno essere finanziate solo in presenza di risorse proprie aggiuntive (o trasferite dalla Regione se da essa delegate) rispetto a quelle riferite ai servizi fondamentali determinate con il sistema dei fabbisogni standard. La Giunta - nell affrontare la formazione del bilancio di previsione 2012 e del bilancio triennale 2012/2014 in un momento di grave carenza di fondi a causa delle disposizioni finanziarie contenute nel d.l. 78/2010 convertito nella legge n. 122 del 30 luglio 2010 e nei decreti-legge n.98 del 6/7/2011, convertito nella legge 15/7/2011, n. 111, e n. 138 del 13/8/2011, convertito nella legge n.148 del 14/9/ si è posta quindi nell ottica di preservare soprattutto le funzioni fondamentali dell ente, mantenendo il più possibile invariati gli impieghi relativi ai servizi che discendono da compiti istituzionali della Provincia. Alcune spese correnti sono state ridotte in considerazione delle disposizioni sopra richiamate, soprattutto per quanto concerne gli organi istituzionali interessati nel 2012 dal rinnovo elettorale che provocherà una riduzione dei componenti di Consiglio e Giunta ed il personale dipendente, con il blocco del rinnovo contrattuale e restrizioni pesantissime alla possibilità di nuove assunzioni, anche nel caso di sostituzione di personale posto in quiescenza. Dal prospetto che segue, nel quale vengono evidenziate le risorse complessive (correnti e in conto capitale) destinate ai quattro grandi aggregati in cui è suddivisa l attività dell Amministrazione - e che nel prosieguo della Relazione verranno a loro volta disaggregati nelle Funzioni correlate alle attività dei diversi Assessorati, risulta chiara la forte flessione delle disponibilità finanziarie che l ente avrà a disposizione del prossimo triennio rispetto a quanto impiegato nell esercizio in corso. Programma LA PROVINCIA CHE UNISCE Sussidiarietà e solidarietà sociale LA PROVINCIA CHE DA SICUREZZA Politiche ambientali LA PROVINCIA CHE FA CRESCERE Sviluppo territoriale e formazione LA PROVINCIA CHE FUNZIONA Attività di supporto , , , , , , , , , , , , , , , ,00 TOTALI , , , ,00 Si passa da una previsione definitiva totale per il 2011 di circa 206 milioni di euro ad una previsione iniziale 2012 di circa 191 milioni, che scende ancora nel 2013 fino a toccare i 186 milioni 67

72 di euro nel 2014: un ridimensionamento che penalizza soprattutto gli investimenti, stante la necessità di diminuire via via l indebitamento. La programmazione triennale è infatti fortemente condizionata anche dai tagli effettuati alle Regioni, che condizionano sia i trasferimenti in conto capitale agli enti locali sia i finanziamenti relativi delle funzioni trasferite e delegate, con particolare criticità per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. Inoltre sui prossimi anni incideranno profondamente le decisioni che la Regione Liguria assumerà in accordo con il Consiglio delle Autonomie - rispetto al contenuto del decreto legislativo n.68/2011, laddove prevede - a partire dal 2013 la sostituzione di tutti i trasferimenti ricorrenti con un addizionale provinciale all imposta automobilistica e/o altra imposta regionale. Se si esaminano le previsioni di bilancio avendo riguardo alla suddivisione tra parte corrente e parte in conto capitale risulta immediatamente evidente che gli interventi in conto capitale, e quindi la capacità dell ente di incidere sul tessuto produttivo del territorio, subiscono una diminuzione rilevante. Le spese correnti risultano in crescita per effetto delle maggiori risorse destinate alla manutenzione ordinaria delle strade e degli alvei mediante l utilizzo dei canoni cosap e idrici-demaniali. Nel 2012 le spese correnti sono fortemente influenzate anche dall onere per le elezioni amministrative per il rinnovo degli organi istituzionali che, come noto, risultano quasi esclusivamente a carico dell ente Spese correnti , , , ,00 di cui correlate ad entrate specifiche , , , ,00 Spese in conto capitale , , , ,00 Spese per rimborso di prestiti , , , , , , , ,00 Le regole del Patto di Stabilità Interno per il prossimo triennio risultano tuttora in fase di riordino, anche in conseguenza delle norme contenute nel decreto legislativo del 6 settembre 2011, n. 149 Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni, a norma degli articoli 2, 17 e 26 della legge 5 maggio 2009, n. 42 per cui nella formulazione della proposta di bilancio triennale ci si è riferiti alle regole già previste per il Patto 2011/2013, riservandosi di rivedere se necessario la formulazione dell obiettivo annuale nel momento in cui dovesse essere adottato un diverso calcolo dell obiettivo da raggiungere. In ultimo occorre rimarcare che le previsioni del bilancio triennale per quanto riguarda gli esercizi 2013 e 2014 sono state impostate ad invarianza di fonti di finanziamento, non avendo ancora a disposizione notizie certe su quali saranno le fonti di entrata di provenienza statale e regionale assegnate alle Province in attuazione del decreto legislativo n. 68/

73 3.2 Obiettivi degli organismi gestionali dell Ente La Provincia detiene ormai da diverso tempo numerose partecipazioni in società ed enti che si estendono a settori di intervento diversificati che vanno dai trasporti, alla promozione e sviluppo di attività di ricerca nel settore ambientale, dalla formazione altamente professionale all innovazione tecnologica, dallo sviluppo di attività produttive nei settori dell industria e dei servizi al settore del turismo e della promozione territoriale che consentono di realizzare una serie di azioni ed iniziative a supporto del sistema economico locale. FONDAZIONE MUVITA La fondazione, costituita nel 2009 dalla trasformazione della società Muvita srl, è un ente senza fini di lucro che svolge attività di divulgazione scientifica e culturale in particolare in materia di ambiente, energia e sviluppo sostenibile. La fondazione opera nei settori: "Education", realizzando iniziative di edutainment, formazione e divulgazione, tra cui la gestione del "Science Centre" di Arenzano e la promozione di azioni di educazione ambientale; "Business" attraverso attività specifiche verso il "target imprese", "Projects", mediante iniziative relative a singoli temi, tra cui ad esempio la gestione dello "Sportello Provinciale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico" per conto della Provincia di Genova, "Service", svolgendo servizi di supporto all'attività di terzi. Muvita gestisce inoltre il "Museo della Lantera di Genova" e l'"auditorium Muvita". Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: A.T.P. AZIENDA TRASPORTI PROVINCIALE SpA La Società ha per oggetto: l esercizio dell attività di trasporto di persone, in ambito nazionale e internazionale; l esercizio di autoparcheggi e di altri impianti, strutture ed infrastrutture correlati e/o connessi al fenomeno della circolazione e della mobilità; la gestione delle altre attività, funzioni e servizi, anche ausiliari, comunque connessi al fenomeno della mobilità; l attività di manutenzione degli automezzi e dei mezzi di trasporto, anche per conto terzi. ATP gestisce il "trasporto pubblico locale di persone" dell'intera Provincia di Genova (comprensori regionali "G extraurbano" e "T", comprendenti i territori di tutti i 67 Comuni della Provincia di Genova oltre che di alcuni Comuni delle Province di La Spezia, Piacenza e Savona). Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: FIERA DI GENOVA SpA Si occupa dell organizzazione e gestione di manifestazioni fieristiche a carattere nazionale ed internazionale e di iniziative a carattere culturale, sportivo e turistico nonché dello svolgimento di ogni altra attività collegata. Le altre attività non sono direttamente collegabili all organizzazione di manifestazioni consistono nella locazione di spazi o interi padiglioni, nella vendita di spazi pubblicitari e nella riscossione dei canoni dai fornitori autorizzati. La società, inoltre, ha apportato modifiche al proprio statuto prevedendo tra gli scopi sociali: lo svolgimento di attività di progettazione, realizzazione, organizzazione e gestione di manifestazioni 69

74 extrafieristiche anche al di fuori del quartiere espositivo di Genova ; la possibilità di procedere alla infrastrutturazione e gestione di strutture nautiche funzionali ad eventi e/o manifestazioni. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: FI.L.S.E. SpA E lo strumento operativo di attuazione della politica regionale in campo economico e sociale. A tale scopo, organizza, coordina e gestisce risorse finanziarie, informative e di know how a sostegno dello sviluppo del territorio. Le azioni messe in campo da Filse sono rivolte a: favorire l'internazionalizzazione, promuovendo le capacità competitive del complesso produttivo ligure e - insieme - attraendo iniziative esterne e investimenti; rafforzare il tessuto della piccola e media impresa grazie al consolidamento di sistemi produttivi locali, anche di tipo distrettuale; potenziare congiuntamente la dotazione e l'attrattività del territorio regionale grazie a un'intensa azione di infrastrutturazione; sia materiale, coordinando e assicurando la realizzazione delle Grandi Opere previste nell'intesa Generale sottoscritta con il Governo nazionale, sia immateriale attraverso la promozione e l'accompagnamento di catene relazionali per la diffusione della conoscenza e per la partnership; realizzare programmi di formazione per il miglioramento permanente del capitale complessivo di competenze, capacità e abilità. Il capitale sociale di F.I.L.SE è stato acquisito per l 80%, dalla Regione Liguria, ed è detenuto, in parti minori, dalle quattro Province liguri, dai Comuni capoluogo, dalla Unioncamere Liguri e da altri soggetti pubblici impegnati nello sviluppo economico della Regione. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: MULTISERVICE SpA La Società ha per oggetto la prestazione di servizi tecnici integrati per le imprese e per gli enti pubblici e privati, nei settori amministrativi, tecnologici, informatici ed archivistici. La creazione di questa Società mista è il risultato di un processo avviato nel 1996, finalizzato alla stabilizzazione di lavoratori coinvolti dalla crisi delle realtà industriali nell area di Genova. Successivamente all avvio dei progetti i Lavoratori Socialmente Utili (LSU), è stato elaborato un piano di impresa che ha costituito il riferimento per l affidamento a Multiservice di commesse per la realizzazione dei servizi già oggetto di LSU ai sensi del D. Lgs. 467/98. Multiservice opera nei seguenti ambiti: Servizi tecnici: verifica degli impianti termici (Legge 10/91 e D.P.R. 412/93); rilievi e consulenze specialistiche; Servizi amministrativi: gestione fasi e processi aziendali specifici (anche affidati alla Società in outsourcing), elaborazione documentazione di natura amministrativa, caricamento dati; Servizi gestionali: gestione integrata di archivi, correnti e di deposito, e biblioteche; Partecipazione a progetti di pubblica utilità. Con D.C.P. n 33 del 12/05/2010 la Provincia ha deliberato la dismissione della partecipazione in Multiservice S.p.A.. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008:

75 SOCIETA PER CORNIGLIANO SpA E stata costituita in applicazione dell art. 53, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 e della legge regionale , n. 22. Società Per Cornigliano SpA è proprietaria delle aree e destinataria dei finanziamenti stanziati da varie leggi nazionali per la riconversione delle aree dello stabilimento siderurgico di Genova Cornigliano. Insieme a Società Per Cornigliano operano, in virtù di contratti di mandato, due altre società a prevalente capitale pubblico partecipate dalla Provincia: FILSE SpA, che si occupa di tutte le attività finanziarie e amministrative; Sviluppo Genova SpA, che cura le attività tecnico-ingegneristiche. In particolare, Sviluppo Genova è la stazione appaltante per i lavori di demolizione, smantellamento, bonifica e costruzione. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: PROMOPROVINCIA s.r.l. (in liquidazione) Promoprovincia Genova s.r.l., società a capitale misto pubblico privato, ha operato per la promozione delle attività economiche della Liguria, con particolare competenza nell'area che insiste sull'arco di territorio della Provincia. Partecipata tra gli altri da Provincia di Genova, Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianato di Genova, Enti locali, imprese singole e associate, essa si è posta quale strumento d'intervento, a fianco delle aziende e degli Enti locali, per lo sviluppo delle attività economiche e territoriali. In considerazione del fatto che la società ha accumulato negli anni per ragioni strutturali un notevole squilibrio economico-finanziario, nonostante i ripetuti interventi a sostegno da parte della Provincia volti a mantenere strutture e azioni a favore dei territori interessati, la società è stata posta in liquidazione nel gennaio La liquidazione è ancora in corso. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: FONDAZIONE ACCADEMIA ITALIANA DELLA MARINA MERCANTILE La Fondazione, costituita dalla trasformazione della società Accademia Italiana della Marina Mercantile, si occupa di formazione superiore degli allievi ufficiali e allievi commissari di bordo, di formazione continua del personale marittimo, della promozione e realizzazione di studi e ricerche per la conoscenza e la comunicazione dell economia marittima. L Accademia Italiana Marina Mercantile, già operante in forma di società, ha aperto di recente la Sezione Internazionale (IMMSEA) per gestire, in base al nuovo agreement tra il Governo Italiano e l IMO di Londra, i corsi IMO relativi a Safety, Security and Environment. Con D.C.P. n 54 del 28/07/2010 la Provincia ha deliberato la trasformazione di Accademia in fondazione e la conversione delle relative attività formative in Istituto Tecnico Superiore, così come stabilito dal D.P.C.M. 25 gennaio 2008 "Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori". Gli effetti di detta trasformazione hanno avuto luogo a partire dal gennaio Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008:

76 ATENE soc. cons. a r.l. Atene - Centro di eccellenza per l'innovazione formativa - nasce nel 1998, su iniziativa della Provincia di Genova, per promuovere l'innovazione tecnologica in campo formativo e contribuire allo sviluppo del tessuto economico locale attraverso la sperimentazione di sistemi di formazione professionale avanzati. Costituita grazie ai fondi comunitari dell'unione Europea, il Centro Atene sviluppa anche prodotti e servizi informativi avanzati di tipo interattivo e multimediale, per i centri di formazione del territorio e per i Servizi per l'impiego, grazie alle competenze tecniche ed alle dotazioni informatiche di cui dispone. La società risulta impegnata in una giornaliera assistenza, sotto il profilo informatico, a supporto dei Centri per l Impiego della Provincia, nello svolgimento dei compiti di monitoraggio per quanto concerne la rendicontazione prodotta dagli enti di formazione, ai sensi della normativa relativa al finanziamento del Fondo Sociale Europeo e nel giornaliero affiancamento degli uffici competenti per ciò che riguarda la manutenzione del portale della Provincia. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: CO.AR.GE. Cooperativa Artigiana di Garanzia soc. coop. a r.l. COARGE è una cooperativa di artigiani che, tramite la concessione ai propri soci di garanzie sui finanziamenti erogati dalle Banche convenzionate, si propone di contribuire allo sviluppo delle imprese artigiane della Provincia di Genova. COARGE non opera a fini di lucro ma in base ai principi della mutualità e ha come scopo il sostegno alle imprese della Provincia di Genova, con particolare riferimento alle ditte artigiane e di piccola dimensione, realizzato tramite la concessione di garanzie su finanziamenti, a tasso agevolato, erogati ai propri soci dalle Banche convenzionate. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: COOPERFIDI soc. coop. a r.l. Il Consorzio cooperativo provvede a concedere garanzie per l accesso al credito in favore delle imprese cooperative aderenti per la realizzazione di progetti di sviluppo, ristrutturazione e riconversione aziendale. L obiettivo è migliorare le condizioni di finanziamento per i Soci che ricorrono alle garanzie del Consorzio ed assisterli nella gestione finanziaria delle loro attività, nonché essere un punto di riferimento in grado di fornire informazione e consulenza specializzata alle cooperative nel reperimento e nel miglior utilizzo dei finanziamenti pubblici derivanti da leggi nazionali, regionali, dall attività delle Camere di commercio, e dai programmi e dalle iniziative della Unione Europea. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008:

77 ForMARE - Polo Nazionale Formazione per lo Shipping soc. cons. a r.l. ForMare è il polo nazionale per la formazione di figure professionali legate al mondo dello shipping ed ha come mission il training e le facilities fondamentali per permettere l ingresso di giovani ed adulti nel mondo del lavoro marittimo. Tale obiettivo viene perseguito grazie all'istituzione di corsi di formazione organizzati in collaborazione con aziende operanti nello shipping, assieme alla Regione Campania e grazie al contributo del Fondo Sociale Europeo. Inoltre viene agevolato l'incontro tra domanda ed offerta tramite l'analisi delle competenze delle persone da formare e dei fabbisogni specifici del settore dello shipping, ottimizzandone i risultati preparatori e formativi. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: S.T.L Terre di Portofino soc. cons. a r.l.. Costituita ai sensi della L.R. 14/2004 la società ha quale scopo l elaborazione, la realizzazione, e l attuazione di progetti volti alla promozione turistica e finalizzati alla crescita dell'economia turistica locale, anche attraverso la valorizzazione dello sviluppo di azioni congiunte tra soggetti pubblici e privati, con l'obiettivo del rafforzamento dell'economia turistica stessa e dell'integrazione dei prodotti turistici. Il territorio di intervento si colloca tra il Comune di Recco e il Comune di Rapallo e relativo entroterra. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: 0,00 Esercizio 2009: 0,00 Esercizio 2008: 0,00 S.T.L GENOVESATO soc. cons. a r.l. Costituita ai sensi della L.R. 14/2004 la società ha quale scopo l elaborazione, la realizzazione, e l attuazione di progetti volti alla promozione turistica e finalizzati alla crescita dell'economia turistica locale, anche attraverso la valorizzazione dello sviluppo di azioni congiunte tra soggetti pubblici e privati, con l'obiettivo del rafforzamento dell'economia turistica stessa e dell'integrazione dei prodotti turistici. Il territorio di intervento si colloca tra il Comune di Cogoleto e il Comune di Pieve Ligure e relativo entroterra. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: FINPORTO SpA Finporto, che nel 2005 ha incorporato Porto di Genova S.p.A., svolge servizi accessori e di supporto all'attività dell'autorità Portuale e si configura attualmente come società in house di quest ultima. Con D.C.P. n 31 del 28/05/2008 la Provincia ha deliberato la dismissione di questa partecipazione. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008:

78 AGENZIA DI SVILUPPO GAL GENOVESE s.r.l. La Società ha per oggetto l'animazione e lo sviluppo delle aree rurali della Provincia di Genova, intesi come rilancio dello sviluppo economico, dell'occupazione, della qualità della vita e dei servizi al territorio nonché lo svolgimento di attività rivolte al miglioramento dei comparti delle diverse filiere economiche del turismo, dei trasporti, dell'industria, dell'artigianato, dell'agricoltura, del terziario, dei servizi socio-culturali, dell'innovazione e della ricerca. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008: SVILUPPO ITALIA LIGURIA S.C.P.A. La Società, a prevalente partecipazione pubblica, svolge attività di promozione di nuove imprese e di sviluppo di quelle esistenti; eroga servizi, in particolare alla Regione ed alle altre amministrazioni pubbliche locali, finalizzati, direttamente o indirettamente, allo sviluppo delle attività economiche; promuove l innovazione e il sostegno dei sistemi locali di impresa; svolge attività di progettazione e consulenza in materia di gestione degli incentivi regionali, nazionali e comunitari in materia. Con D.C.P. n 31 del 28/05/2008 la Provincia ha deliberato la dismissione della partecipazione in Sviluppo Italia Liguria ScpA. Risultati d esercizio: Esercizio 2010: Esercizio 2009: Esercizio 2008:

79 3.3 - Quadro Generale degli Impieghi per Programma Progr n Spese correnti Spese per Spese correnti Spese per Spese correnti Spese per Totale Totale Consolidate Di sviluppo investimento Consolidate Di sviluppo investimento Consolidate Di sviluppo investimento , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,00 0, , , ,00 0, , , ,00 0, , ,00 Totale Totali , , ,00 75

80 3.4 PROGRAMMI PROGRAMMA 1: La Provincia che unisce RESPONSABILE: Alessandro Repetto Descrizione del programma La visione e i valori Il programma è finalizzato a rendere la Provincia di Genova sempre più unita, una sola comunità che si riconosce nella comune matrice territoriale, pur conservando il valore delle diverse anime che la compongono: la città capoluogo, le riviere (Ponente, Paradiso, Tigullio), le valli dell entroterra. Per promuovere l unità della comunità e del territorio, intendiamo: - potenziare le infrastrutture e garantire collegamenti agevoli e sicuri tra la costa e l entroterra; - migliorare l efficienza dei sistemi di trasporto urbano ed extraurbano e sviluppare l integrazione dei trasporti; - sviluppare servizi telematici a favore dei cittadini, degli enti pubblici e delle imprese, tesi ad abbattere il digital divide nella nostra provincia e a promuoverne la competitività; - salvaguardare e valorizzare le risorse idriche; - attuare politiche sociali di area vasta, con il più ampio coinvolgimento dei Comuni, delle Associazioni ed organizzazioni esistenti sul territorio; - incentivare lo sport, quale strumento di crescita individuale e collettiva, ma soprattutto come momento aggregativo, educativo e formativo. La Provincia unisce: perché? - L'azione della Provincia è finalizzata alla salvaguardia e alla promozione dei valori fondamentali della comunità, al suo armonico sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale, nonché al perseguimento delle pari opportunità (art. 5, c. 1, Statuto). - La Provincia persegue il superamento degli squilibri tra costa ed entroterra (art. 5, c. 4, Statuto). - La Provincia ispira la propria azione al principio della solidarietà nei confronti dei soggetti e settori svantaggiati della comunità locale, con particolare riguardo alla condizione degli anziani, dei minori e dei disabili (art. 5, c. 5, Statuto). - La Provincia informa la propria attività al principio associativo e di cooperazione con altri enti pubblici e privati, anche mediante accordi e forme convenzionali (art. 9, c. 1). - La Provincia esercita le proprie funzioni nel rispetto del principio di sussidiarietà: o o promuovendo e sostenendo l azione dei Comuni e degli altri enti territorialmente e funzionalmente più vicini al cittadino; incoraggiando l autonoma iniziativa dei privati e delle formazioni sociali alle quali viene riconosciuto ruolo pubblico di pari dignità (art. 10, Statuto). - La Provincia intende praticare la solidarietà istituzionale, civile e sociale, valorizzando il carattere pubblico di alcuni beni che vanno tutelati nell interesse di tutta la comunità come l acqua, i beni culturali, i parchi, il sistema marittimo-portuale. I portatori di interessi Singoli Categorie generali - Cittadini - Pendolari Categorie specifiche 76

81 Enti pubblici Associazioni ed imprese - Automobilisti - Pedoni - Ciclisti - Turisti - Sportivi - Fasce deboli - Cittadini - Comuni - Unioni di Comuni - Enti Parco - Municipi di Genova - Regione Liguria - Enti parco - ASL - CONI - Stato ed altri enti pubblici - Imprese - Associazioni di categoria - Società sportive - AMT - ATP - Associazioni ambientaliste - Imprese erogatrici pubblici servizi - Associazioni di promozione sociale e volontariato - Consulta regionale per l handicap Le funzioni svolte I servizi e le attività comprese nel presente programma fanno riferimento alle seguenti funzioni svolte dalla Provincia. Cod. Funzione Responsabile politico 1.01 Viabilità Fossati 1.02 Trasporti Dagnino 1.03 Sostegno alle funzioni associate comunali e diffusione servizi telematici Barisione 1.04 Politica dell acqua Perfigli 1.05 Gestione dei rifiuti Sciortino 1.06 Solidarietà civile, sociale e immigrazione Torti 1.07 Sport e tempo libero Torti 1.08 Carceri Bertolotto 1.09 Pace Bertolotto FUNZIONE 1.01: Viabilità PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Fossati Competenze assegnate e riferimenti normativi - Demanio stradale ex. art. 101, D.Lgs. 112/98 (art. 12 L.r. 3/99) - Classificazione e declassificazione viabilità (art. 12 L.r. 3/99) - Autorizzazioni per gare motorizzate, atletiche, ciclistiche e con veicoli a trazione animale (art. 12 L.r. 3/99) - Autorizzazioni alla circolazione di trasporti e veicoli eccezionali, con l esclusione del Comune di Genova (L.r. 8/83) - Codice della strada 77

82 Motivazione delle scelte Indicatori di contesto 2011 Estensione complessiva delle strade provinciali fino al (in km) 1.123,7 Estensione complessiva delle strade provinciali dal (in km) 1.035,2 Estensione delle strade provinciali già di competenza statale fino al (in km) 340,595 Estensione delle strade provinciali già di competenza statale dal (in km) 252,104 Costo annuo standard previsto al dalla DPCM per manutenzione strade ex statali (in euro al km) Spese per viabilità al da bilancio assestato 2011della Provincia (in euro al km) SP con segnaletica in buone condizioni al % SP con manto in buone condizioni al % Richieste di risarcimento danni relative alla viabilità presentate dai cittadini nel 2010 (numero) 192 Estensione complessiva delle strade comunali oggetto di alcune azioni manutentive da parte della provincia (in km) 354,4 L amministrazione, in stretto coordinamento con le linee di indirizzo emanate dalla terza commissione consiliare viabilità e lavori pubblici in data , punta alla sicurezza di tutte le categorie di utenti, agendo su diversi fronti quali la posa in opera di segnalazioni e dispositivi, l eliminazione di criticità localizzate, l informazione e l educazione dei cittadini con azioni di manutenzione periodica di qualità per continuare a garantire un efficace e sicuro collegamento tra la costa e le vallate dell entroterra provinciale. La contrazione delle risorse a seguito delle successive manovre finanziarie e il permanere dell incertezza relativamente ai finanziamenti FAS, non consentono un efficace pianificazione e programmazione del settore infrastrutturale con evidenti ricadute sia sull intero settore produttivo che in particolare nel settore delle costruzioni. Tuttavia in prosecuzione dell attività svolta nel 2011, si continuerà nell attività di sostegno ed impulso volta al completamento delle progettazioni ed ai finanziamenti che interessano su più fronti le diverse amministrazioni coinvolte con particolare riferimento a: la realizzazione della variante di Geo all inizio della SP 52 del Santuario di N. S. della Guardia, che aprirà a più importanti flussi turistici l accesso al Santuario ed alla natura del Monte Figogna e delle attività aziendali locali. Amministrazioni coinvolte: Comune di Genova e Comune di Ceranesi; a tal fine, con Delibera del Consiglio Provinciale 34 del 29/06/11, è stato dato l assenso alla sottoscrizione dell Accordo di Programma tra le Amministrazioni citate; la riconversione dei parchi ferroviari di Ronco Scrivia e Busalla mediante sostegno alle iniziative per la progettazione e il finanziamento delle opere relative; il completamento della variante in località Manesseno (Comune di Sant Olcese) sulla SP 2; l attuazione del progetto integrato di riqualificazione urbana relativo alla regimazione idraulica del fiume Entella e della riorganizzazione del sistema viario-infrastrutturale dell intera area con connessione alle vallate nell ambito dei comuni di Carasco, Chiavari, Cogorno con coordinamento e responsabilità di redazione del progetto di fattibilità da parte della Regione Liguria; il sostegno allo sviluppo delle iniziative relative alla progettazione e finanziamento delle opere di collegamento tra la Val Fontanabuona e la costa e collegamenti alla viabilità di fondovalle. Proseguiranno inoltre gli interventi nei tratti stradali localizzati e caratterizzati, in base all esperienza, da criticità ripetute di tipo strutturale (cedimenti, frane, ecc.) o viabilistico (incidenti, rallentamenti, ecc.), per raggiungerne la progressiva e definitiva risoluzione. Applicando adeguatamente il principio di sussidiarietà coi Comuni, si proseguirà a mettere a disposizione strumenti e professionalità sia nell ambito dell assistenza agli Enti Locali sia mediante l effettuazione di alcuni servizi sulle strade comunali convenzionate. Tali attività dovranno essere 78

83 opportunamente coordinate ed ottimizzate in relazione alla costante diminuzione delle risorse umane, strumentali ed economiche. Si continuerà poi a prestare la massima attenzione alla sicurezza di tutte le categorie di utenti, agendo su diversi fronti quali la posa in opera di segnalazioni e dispositivi, l eliminazione di criticità localizzate, l informazione e l educazione dei cittadini. Le risorse professionali impegnate in sicurezza stradale e gli investimenti, compresa la partecipazione ai Piani Nazionali per la Sicurezza Stradale con i relativi finanziamenti ottenuti, evidenziano l impegno in questo settore sia in termini di pianificazione che programmazione degli interventi nonché di risultati ottenuti in questo ambito. Per gestione della rete stradale deve intendersi non solo l attenzione rivolta all infrastruttura ma anche verso i rapporti con i cittadini, gli Enti Locali e con l utenza in generale (imprese, trasportatori, artigiani, gestori di servizi, ecc.). In questo ambito, a fronte di un incremento normativo e conseguente appesantimento burocratico nel settore, ci si propone la ricerca di semplificazione mediante l individuazione di strumenti di gestione snelli, semplici, affidabili ed efficaci. Tutto ciò verrà attuato anche attraverso l analisi e la revisione delle procedure in atto. Azioni finalizzate, ad esempio, all analisi del traffico e più in generale delle condizioni in atto sulle strade (meteorologiche, criticità, incidenti, code, ecc.), permetteranno una più appropriata destinazione delle risorse disponibili e, contestualmente, anche una migliore e tempestiva informazione all utenza. Questa impostazione ha dato risposte positive in questi ultimi anni e ha consentito e consentirà nel breve periodo di affrontare le attuali difficoltà economiche e i vincoli sugli investimenti imposti dalle leggi nazionali e contenere ed evitare una più marcata e repentina involuzione del tessuto delle strade provinciali. Il coinvolgimento nel progetto europeo N.A.D.I.A. (Noise Abatement Demonstrative and Innovative Actions and information to the public) finanziato nell ambito del programma LIFE+, consentirà di portare a termine un lavoro già intrapreso dall Amministrazione (Funzione Viabilità e Funzione Protezione e Valorizzazione dell Ambiente) per quanto riguarda gli adempimenti normativi relativi al risanamento acustico delle strade provinciali. Sarà inoltre un occasione per sperimentare nuove metodologie e tecniche di risanamento grazie anche alla collaborazione dei partner partecipanti oltre che un opportunità per lo scambio di esperienze. Altro elemento che qualifica l azione della Provincia è la collaborazione con i Comuni, prevalentemente in merito alla viabilità di loro competenza: a questo proposito la Provincia interviene, a seguito di specifiche convenzioni, effettuando alcune azioni manutentive (spargimento sale, sgombero neve e taglio erba) su specifiche strade (le strade comunali convenzionate ) nonché fornendo le professionalità e i mezzi necessari per la realizzazione di interventi localizzati di volta in volta richiesti secondo prefissate procedure. Per dare solo un idea della mole di azioni effettuate per conto dei Comuni si deve ad esempio considerare che l estensione della rete stradale comunale convenzionata ha ormai superato i 350 km e coinvolge ben 55 dei 66 Comuni (capoluogo escluso) appartenenti al territorio provinciale. La volontà dell Amministrazione di proseguire in tal senso è dimostrata dalla recente conferma delle convenzioni in essere anche per il triennio La logica organizzativa con cui si dovrà affrontare la concreta esecuzione di tutti gli interventi sarà quella di ricorrere in via prioritaria alle conoscenze, esperienze e competenze maturate nel tempo nei diversi settori dell Amministrazione dal personale provinciale (progettisti, operatori, ecc.). Da quanto sopra emerge chiaramente la volontà di mantenere la gestione e la conseguente responsabilità direttamente a capo delle strutture interne all Amministrazione. Pertanto il ricorso all esterno avverrà solamente nei casi di routine e comunque, anche in tali circostanze, sarà mantenuto internamente il diretto governo delle azioni svolte. 79

84 Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Garantire la piena attuazione del Piano triennale dei lavori pubblici stradali , al fine di migliorare la mobilità del territorio, nell interesse di tutte le utenze del territorio, da quella economica delle imprese, a quella sociale dei cittadini e dei turisti. Indicatore Percentuale delle progettazioni degli interventi inseriti nei programmi annuali dei lavori pubblici stradali effettuate nei tempi previsti Valore atteso >90% >90% >90% Cod. finalità Finalità Promuovere la sicurezza della viabilità provinciale, a favore di tutte le categorie di utenti, garantendo l assistenza ai Comuni nell effettuazione di servizi diversi sulle strade comunali convenzionate, e mettendo a disposizione strumenti e professionalità compatibilmente con un quadro complessivo di costante diminuzione delle risorse. Indicatore Valore atteso Percentuale SP con segnaletica in buone condizioni* >60% >55% >50% Percentuale SP con manto in buone condizioni* >65% >60% >55% N. di richieste di risarcimento danni presentate dai cittadini per cattiva manutenzione SP <230 <240 <220 * Percentuali parametrate alle risorse che si prevedono disponibili nei tre anni Cod. finalità Finalità Garantire il mantenimento della tempestività delle procedure autorizzatorie ed amministrative, grazie all utilizzo di strumenti snelli, semplici, affidabili ed efficaci, prestando particolare attenzione ai soggetti che rappresentano attività produttive (imprese, trasportatori, artigiani, ecc.). Indicatore Tempi medi di rilascio delle autorizzazioni alla circolazione di trasporti e veicoli eccezionali rispetto ai 20giorni stabili dal Regolamento provinciale sul procedimento amministrativo Tempi medi di rilascio delle concessioni stradali rispetto ai 90 giorni stabiliti dal Regolamento provinciale sul procedimento amministrativo Tempi medi di rilascio delle autorizzazioni per gare motorizzate, ciclistiche e podistiche che si svolgono sulla viabilità pubblica rispetto ai 30 giorni previsti dall art. 9 del Codice della Strada (D. Lgs. 285/92 e s.m.i.) Valore atteso <10 giorni <10 giorni <10 giorni <60 giorni <60 giorni <60 giorni <28 giorni <28 giorni <28 giorni Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni , , ,00 contributi 2.000, , ,00 interessi passivi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 Spesa corrente Totale , , ,00 80

85 Spesa c/capitale INTERVENTO acquisizione beni immobili , , ,00 espropri 5.000, , ,00 spesa in c/capitale Totale , , ,00 FUNZIONE 1.02: Trasporti PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Dagnino Competenze e riferimenti normativi - Servizio di T.P.L. su gomma nel bacino di traffico TG (L.r. 31/98) - Tenuta degli albi provinciali degli autotrasportatori di cose per conto di terzi (art. 105, c. 3, D.Lgs. 112/98) - Autorizzazioni all attività di noleggio autobus con conducente, ex art. 5, c. 1, L. 218/03 (l.r. 25/07) - Funzioni relative alle scuole guida (Art. 123 Codice della strada, L.40/2007, d.lgs. 112/1998, art.105, c.3 - Autorizzazioni all attività di agenzia di consulenza mezzi di trasporto (L.264/1991) - Autorizzazioni all attività di scuola nautica (D.Lgs.112/1998, art.105, c.3 e D.M.29/7/2008, n.146) - Autorizzazioni all attività di officina di revisione veicoli a motore (Art. 80 Codice della strada, D.Lgs. 112/1998, art.105, c.3) - Esami idoneità all esercizio delle attività di Istruttore e insegnante di scuola guida, consulente agenzie mezzi trasporto, autotrasportatori su strada merci e passeggeri, responsabili tecnici officine revisione veicoli Motivazione delle scelte Indicatori di contesto 2011 Estensione della rete di trasporto pubblico provinciale Circa km rispetto degli standard quantitativi nel contratto di servizio (km annui) 9 ml rispetto degli standard quantitativi nel contratto di servizio (ore annue di servizio) n. Imprese registrate all albo al 3/10/ n. Imprese controllate/n. Imprese registrate all albo (dato 2010) 646/2000 n. abbonamenti Tigullio Pubblici Trasporti (TPT) n. abbonamenti donne Tigullio Pubblici Trasporti (TPT) Il trasporto delle persone costituisce la risposta ad uno dei bisogni primari di una comunità insediata su un determinato territorio; accresce la coesione sociale con le comunità limitrofe ed in particolare nella Provincia di Genova risponde anche ad un rilevante interesse di comunicazione tra la costa e l entroterra. La Provincia di Genova ha sempre considerato la politica dei trasporti come elemento essenziale di unione del territorio, il che porta a sostenere l attività anche con azioni di potenziamento e/o di razionalizzazione del servizio in particolari situazioni di criticità. Ha inoltre promosso una politica di integrazione tariffaria che, attraverso gli abbonamenti mensili integrati per studenti e pendolari, consente di utilizzare con un unico titolo di viaggio tutti i vettori di trasporto pubblico operanti nella provincia di Genova (A.T.P., A.M.T., TRENITALIA, Ferrovia Genova- Casella). La rete del trasporto pubblico provinciale è sviluppata su km complessivi, serviti da 266 autobus la cui età media è di circa 10 anni. Tutti i comuni della Provincia, attualmente, sono raggiunti da almeno una linea di trasporto pubblico locale, e alcune linee si collegano con i 81

86 territori di Province limitrofe quali Savona, La Spezia e Piacenza. I mezzi sono utilizzati annualmente da circa 10 milioni di passeggeri, con una media giornaliera di oltre utenti. L impegno della Provincia di Genova per garantire condizioni di servizio qualitativamente e quantitativamente soddisfacenti è pesantemente condizionato dalla contrazione delle risorse destinate dallo Stato alla Regione per il trasporto locale (L. 122/2010 Manovra finanziaria estiva) e dall ulteriore pesante taglio alle risorse intervenuto con la Legge 148/2011 (manovra estiva 2011) la cui entità deve essere ancora comunicata dalla Regione. Il 31/03/2012 scadrà l attuale affidamento ad A.T.P. SpA. La Provincia ha attivato le procedure per l individuazione dell advisor che dovrà portare, previa gara, alla individuazione di un socio operativo al quale verrà ceduto il 40% delle azioni, in attuazione della deliberazione del Consiglio Provinciale approvata nel mese di aprile Preme precisare infatti che, nonostante il referendum abbia abrogato l art. 23-bis della legge 133/2008, l art. 4 della legge 148/2011 ha ripristinato tale possibilità di affidamento per i servizi pubblici locali, eccezion fatta per l acqua. Pertanto al fine di garantire prestazioni in linea con gli standard attuali, è necessario ricercare nuove sinergie e risorse finanziarie con la Regione e gli enti locali che fanno capo al bacino di traffico TG. (Tigullio genova) Inoltre la Provincia esercita la tenuta degli albi provinciali degli autotrasportatori di cose per conto di terzi (art. 105, c. 3, D.Lgs. 112/98) che rientra fra le attività istituzionali. L attuale crisi economica richiede all amministrazione di rendere ancora più efficiente il servizio fornito, in modo da semplificare al massimo le procedure per quanti intendono intraprendere l attività. Nel contempo occorre potenziare l attività di controllo sulle imprese già iscritte, al fine di tutelare quelle che svolgono l attività nel rispetto della normativa vigente, in un mercato dove la concorrenza tra gli operatori è quanto mai incisiva. La L.R. 25/07 ha trasferito alle province, a partire dal 2009, la competenza per il rilascio delle autorizzazioni al noleggio di autobus con conducente, liberalizzando nel contempo il numero delle licenze. Occorre pertanto mantenere il controllo costante sulla qualità dei mezzi, sui servizi di noleggio nonché sul rispetto del rapporto mezzi/ personale. Analogamente per le altre attività soggette ad autorizzazione e controllo della Provincia, occorre ottimizzare i tempi e semplificare le procedure, con attenzione alla regolarità delle prestazioni offerte, a tutela dei cittadini-utenti. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Rendere sempre più efficiente il servizio erogato attraverso il controllo degli standard di qualità del Contratto di Servizio e attraverso una puntuale verifica e risposta alle istanze di adeguamento provenienti dal territorio. Indicatore Valore atteso rispetto degli standard quantitativi nel contratto di servizio Km annui ore annue di servizio 9 ml ml ml *Probabili riduzioni in relazione al decremento delle risorse regionali Cod. finalità Finalità Migliorare l efficacia e l efficienza delle procedure di autorizzazione e di controllo delle imprese di trasporto merci, attraverso: - la semplificazione amministrativa delle procedure per l iscrizione all Albo Autotrasportatori - il miglioramento dell efficacia dell attività di controllo amministrativo sulle imprese iscritte all Albo Autotrasportatori, anche in relazione alla lotta all attività abusiva ed all elusione fiscale 82

87 Indicatore Valore atteso Imprese che non riescono a completare l iscrizione all Albo entro 60 giorni a causa di problemi burocratici e Meno del 5% Meno del 5% Meno del 5% organizzativi interni all Amministrazione. N. imprese controllate/imprese registrate nell Albo 100/ / /1800 Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO prestazioni di servizi , , ,00 spesa corrente Totale , , ,00 FUNZIONE 1.03: Sostegno alle funzioni associate comunali e diffusione servizi telematici PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Barisione Competenze e riferimenti normativi - Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo Unico in materia di ordinamento degli enti locali, Parte Prima - Ordinamento istituzionale - Capo V artt. da 30 a 35; - Legge n. 42 del 5 maggio 2009 "Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell articolo 119 della Costituzione" artt.11,12 e 21; - Legge 30 luglio 2010, n. 122 di conversione del decreto-legge 31 maggio 2010, n, 78 "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica art.14 - Legge 14 settembre 2011, n. 148 di conversione del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo " art.16; - Legge regionale n. 7 del 12 aprile 2010 Disciplina di riordino e razionalizzazione delle funzioni svolte dalle Comunità Montane soppresse e norme di attuazione per la liquidazione. - - Programma Operativo Parte Competitività - cofinanziato dal F.E.S.R. Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (N Fesr: Cci 2007it162po05), Asse 1 - Innovazione e competitività - Azione 1.3 diffusione delle T.I.C.. - Raccolta ed elaborazione dati ed assistenza tecnico amministrativa agli enti locali (D.Lgs 267/00 - Codice dell amministrazione Digitale (d.lgs. n. 82 del 7 marzo 2005 e s.m.i.) - "Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile" (L. 18 giugno 2009, n Istituzione del Sistema Informativo Regionale Integrato per lo sviluppo della società dell informazione in Liguria (L.R. 18 dicembre 2006, n. 42 della Regione Liguria) - Programma Triennale di sviluppo della Società dell Informazione della Regione Liguria - Motivazione delle scelte Indicatori di contesto 2011 N. comuni della provincia di Genova 67 N. enti parco 4 N. forme associate comunali per la gestione di funzioni e servizi 1 N. enti aderenti al polo provinciale del CST Liguria ( 41 83

88 Indicatori di contesto % dei Comuni piccoli della provincia (al di sotto dei abitanti) aderenti al polo provinciale del CST Liguria % dei Comuni medi della provincia (al di sopra dei abitanti) aderenti al polo provinciale del CST Liguria N. Comuni aderenti al polo provinciale del CST Liguria coinvolti nell intervento Modulistica on line N. Comuni aderenti al polo provinciale del CST Liguria coinvolti nell intervento Attivazione PEC N. Comuni aderenti al polo provinciale del CST Liguria coinvolti nell intervento Sistema per accreditamento fornitori N. Comuni aderenti al polo provinciale del CST Liguria coinvolti nell intervento Informatizzazione SUG e toponomastica Sostegno alle funzioni associate comunali A seguito della manovra finanziaria del 2010 (art.14, commi 25-31, DL 78/2010) come modificata dalla manovra 2011(art.16, commi 22-24, DL n.138/2011) il processo associativo delle funzioni e dei servizi comunali ha subito una forte accelerazione, prevedendo che i Comuni con popolazione superiore a e fino a abitanti devono gestire in forma associata tutte le funzioni fondamentali di cui all elenco della legge 42/2009, mentre i Comuni con popolazione inferiore a abitanti devono obbligatoriamente gestire in forma associata tutte le funzioni amministrative e tutti i servizi loro spettanti. Tale processo di razionalizzazione, pur essendo orientato al superamento dell eccessiva frammentarietà del sistema istituzionale locale e a garantire una maggiore efficienza e qualità dei servizi erogati ai cittadini, denuncia elementi di incertezza e confusione rispetto al quadro normativo di riferimento tali da generare forti criticità sul piano applicativo e generale disorientamento tra gli amministratori dei Comuni di minore dimensione demografica, che sono la stragrande maggioranza nell ambito del territorio provinciale. Sulla base di questi presupposti, l Amministrazione Provinciale ha sentito l esigenza di costituire nel 2011 un apposita struttura - Ufficio Federalismo Istituzionale e Riassetto Enti Locali - al fine di fornire il necessario supporto amministrativo all attività connessa alla delega istituita per favorire e accompagnare il processo di riorganizzazione del sistema delle autonomie locali nel contesto territoriale della Provincia. L Amministrazione Provinciale ha attuato una intensa azione di supporto, assistenza e stimolo nei confronti dei Comuni, attraverso la programmazione di incontri sul territorio che hanno, al momento, coinvolto 6 vallate/comprensori per un totale di 36 Comuni. Si prevede di completare il quadro dei contatti entro il corrente anno. Tale attività ha consentito di adeguare il livello dell informazione degli amministratori comunali circa gli aspetti applicativi della normativa, la tempistica di attuazione ed i problemi interpretativi. Nello stesso tempo si è cercato di favorire una riflessione volta ad attivare atti e iniziative utili ad avviare percorsi associativi in ambiti territoriali omogenei. La Provincia intende sviluppare ulteriormente l attività di orientamento e sostegno nei confronti dei Comuni interessati, tanto più utile e opportuna quanto più le scadenze connesse agli obblighi associativi si fanno stringenti. In particolare si dovrà prestare la dovuta attenzione al tema cruciale della definizione degli ambiti territoriali ottimali, di emanazione regionale, a cui dovranno essere ricondotte le esperienze associative già in essere e quelle che si dovranno costituire, sia che si tratti di Unioni di Comuni che di Convenzioni. In tal senso, l impegno dovrà essere rivolto a favorire l istituzione di forme associate condivise, sostenibili e il più possibile strutturate, cercando di conciliare l obbligatorietà del processo con le specificità territoriali e la partecipazione dei Comuni. 84

89 In tale contesto, sarà di fondamentale importanza il ruolo di coordinamento della Provincia, tenuto conto che per affrontare operazioni di questa natura, destinate a ridisegnare nei prossimi anni l intero assetto delle istituzioni locali, è essenziale poter contare su una efficace rete di relazioni con i Comuni e avere una buona conoscenza del territorio, dei suoi problemi e delle sue esigenze. Polo Provinciale della Provincia di Genova del CST Liguria L eliminazione del digital divide persegue il duplice obbiettivo di favorire lo sviluppo economico del territorio e di favorire l inclusione sociale di tutti i soggetti residenti sul territorio. Il percorso dell Amministrazione provinciale sulla tematica del superamento del digital divide parte dall'accordo di Programma per la diffusione della banda larga sul territorio provinciale firmato, il 31 ottobre 2008, dal Presidente della Regione Liguria e dal Presidente della Provincia di Genova. Il risultato è stato il completamento, nel corso del 2009, di un sistema regionale integrato di connettività volto a soddisfare le esigenze di enti locali, cittadini, imprese, favorendo meccanismi di mercato e il raggiungimento della totalità della popolazione sul territorio. In tale ambito l Amministrazione provinciale ha inoltre predisposto il progetto Piano Operativo del Polo Provinciale della Provincia di Genova del CST Liguria che è stato finanziato con Delibera della Giunta Regionale N del 15 ottobre 2010 per ,00 nell ambito di attuazione dell Asse 1- Innovazione e competitività, Azione diffusione delle T.I.C. del Programma Operativo (POR) FESR - Fondo Europeo per lo sviluppo regionale. Il documento di riferimento di tale progetto è stato il Programma Triennale di sviluppo della Società dell Informazione della Regione Liguria. Il Piano Operativo del Polo Provinciale della Provincia di Genova del CST Liguria è un progetto di coordinamento territoriale, finalizzato a supportare i Comuni nelle necessarie azioni di semplificazione e de materializzazione da attuare anche attraverso forme di cooperazione e coesione. Al Piano Operativo del Polo Provinciale della Provincia di Genova del CST Liguria hanno aderito 39 Comuni (corrispondenti al 59% dei Comuni e al 61% degli abitanti del territorio provinciale fatta esclusione del territorio e degli abitanti del Comune di Genova), 3 Comunità Montane (sciolte nel 2011) e 3 Enti Parco. Gli ambiti di intervento del progetto, che si svilupperà nel triennio 2011/2013, sono: modulistica on-line; o ricognizione e standardizzazione della modulistica connessa ai procedimenti per i Comuni della Provincia di Genova partecipanti al Polo; o modulistica on-line avanzata: configurazione dei servizi People erogati attraverso il livello regionale del CST/Liguria; attivazione servizi telematici per la comunicazione tra gli enti del Polo; o trasmissione digitale delle comunicazioni ufficiali tra Enti tramite PEC; messa a disposizione della comunità degli Enti del polo provinciale di servizi trasversali; o sistema equal per l accreditamento dei fornitori; sistemi Informativi Territoriali; o attività di supporto per l informatizzazione e la pubblicazione degli Strumenti Urbanistici Generali; o toponomastica comunale. Con l inserimento del CST Liguria nella Legge Regionale 42/2006 (art. 6 comma 2 lettera b) la Regione Liguria ha inteso istituire, in forma coordinata con il dispiegamento delle infrastrutture di banda larga, una struttura permanente per lo sviluppo dell amministrazione digitale a supporto degli Enti locali liguri. Con questo obiettivo con la D.G.R. n. 369 del 15/4/2011 la Regione Liguria ha attivato la fase di conduzione e rafforzamento ( ) del CST Liguria invitando tutti gli Enti locali liguri all adesione nelle forme previste dalla stessa Deliberazione al fine di partecipare al processo cooperativo per l implementazione dei servizi telematici necessari per la digitalizzazione del territorio regionale per assicurare servizi adeguati ai cittadini e alle imprese. 85

90 Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Proseguire nell attività di sostegno e assistenza ai Comuni per favorire processi di aggregazione finalizzati alla gestione associata di funzioni e servizi. Valore atteso Indicatore Forme associate comunali Cod. finalità Finalità Implementare i servizi telematici integrati per i cittadini, le imprese e la competitività del territorio provinciale mediante: 1. l attuazione del progetto Piano Operativo del Polo Provinciale della Provincia di Genova del CST Liguria finanziato nell ambito di attuazione dell Asse 1- Innovazione e competitività, Azione diffusione delle T.I.C. del Programma Operativo (POR) FESR Fondo Europeo per lo sviluppo regionale. 2. L adesione alla fase di conduzione e rafforzamento ( ) del CST Liguria Indicatore Percentuale di Enti con servizi relativi avviati rispetto al numero di Enti aderenti al singolo Intervento: 1) Modulistica on line 2) Attivazione PEC 3) Sistema per accreditamento fornitori 4) Informatizzazione SUG e toponomastica Percentuale di implementazione degli Interventi : 5) Modulistica on line 6) Attivazione PEC 7) Sistema per accreditamento fornitori 8) Informatizzazione SUG e toponomastica Percentuale di Comuni aderenti alla fase di conduzione e rafforzamento ( ) del CST Liguria rispetto ai comuni del territorio provinciale (capoluogo escluso) Comuni con meno 5000 abitanti Comuni con più di 5000 abitanti Valore atteso Int 1 80% Int 2 80% Int 3 0% Int 4 80% Int 1 50% Int 2 100% Int 3 50% Int 4 80% Comuni con meno di 5000 ab 25% Comuni con più di 5000 ab 25% Int 1 80% Int 2 80% Int 3 80% Int 4 80% Int 1 100% Int 2 100% Int 3 100% Int 4 100% Comuni con meno di 5000 ab 50% Comuni con più di 5000 ab 50% Il progetto termina nel 2013 Il progetto termina nel 2013 Comuni con meno di 5000 ab 75% Comuni con più di 5000 ab 75% FUNZIONE 1.04: Politica dell acqua PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Perfigli Competenze e riferimenti normativi - Funzioni amministrative inerenti il Servizio idrico integrato (L.r. 53/95; l.r. 39/2008) - D. Lgs 152/ L. 42/2010 Motivazione delle scelte Indicatori di contesto n. procedure di infrazione segnalate dall'ue in materia di depurazione Fonte 2010 Regione Liguria

91 Indicatori di contesto n. controlli dell'arpal sui depuratori provinciali con segnalazione di anomalie riscontrate numero scarichi provinciali privi di depurazione/numero scarichi totali Numero depuratori che trattano un carico maggiore o uguale a ab. eq. non autorizzati dalla Provincia / Numero totale depuratori che trattano un carico maggiore o uguale a ab. eq. Numero depuratori che trattano un carico inferiore a ab. eq. n. controlli dell'asl effettuati sui punti controllo sull acqua potabile che hanno comportato sospensioni del servizio Perdita nella rete acquedottistica (Volumi distribuiti/volumi captati x 100) Perdita della rete fognaria (Volumi totali in entrata degli impianti di depurazione/volumi totali immessi nella rete fognaria x 100) Importi realizzati totali/importi programmati totali nel piano d'ambito per acquedotto, fognature e depurazione importi realizzati/importi programmati nel piano d'ambito per progetti strategici di approvvigionamento importi realizzati/importi programmati nel piano d'ambito per progetti diffusi di approvvigionamento n. controlli provinciali effettuati sulla progettazione degli interventi strategici da parte dell'ente gestore/n. progetti strategici trasmessi n. controlli provinciali effettuati sulla progettazione dei progetti diffusi da parte dell'ente gestore/n. totale progetti diffusi trasmessi Fonte 2010 Provincia di Genova Provincia di Genova Provincia di Genova Provincia di Genova Non ancora disponibile 91/ / /18 11/ Rapporti ASL 0 0 Gestore (D.M. 99/97) 29,6% Gestore 13% Gestore Stato Avanzamento Lavori Gestore Stato Avanzamento Lavori Gestore Stato Avanzamento Lavori Segreteria Tecnica A.T.O. Segreteria Tecnica A.T.O / / / Dato disponibile al 31/03/2012 Dato disponibile al 31/03/ / / / /15 17/17 154/154 74/74 Come è noto, la legge 26 marzo 2010 n. 42 ha stabilito che, decorso un anno dalla data di entrata in vigore della legge stessa, sono soppresse le Autorità d'ambito territoriale (AATO)di cui agli articoli 148 e 201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n Decorso lo stesso termine, ogni atto compiuto dalle Autorità d'ambito territoriale è da considerarsi nullo. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, le regioni attribuiscono con legge le funzioni già esercitate dalle Autorità, nel rispetto dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza In attesa dell approvazione della nuova normativa regionale, si rileva quanto segue. I dati sopra esposti e l esperienza sviluppata in questi anni mettono in evidenza due aspetti fondamentali, che contribuiscono a svolgere efficacemente le attività di programmazione e controllo del SII: a. il coinvolgimento del territorio attraverso le Amministrazioni Comunali; b. la dotazione di adeguate strutture tecniche per svolgere le importanti attività tecnicoamministrative, funzionali alla realizzazione di quanto programmato. In questi ultimi anni la Provincia, attraverso lo strumento della Convenzione di Cooperazione, ha svolto le attività di coordinamento previste dalla Convenzione stessa, svolgendo, tra l altro, un ruolo attivo di partecipazione alle decisioni finali sulle modalità di gestione dell A.T.O.. 87

92 Si rileva inoltre, come il P.d.A. adottato preveda per i prossimi 25 anni, azioni e realizzazione di interventi per 736,4 milioni di euro. Tali interventi sono volti a risolvere problemi inerenti la depurazione, l approvvigionamento e della distribuzione dell acqua nell ambito territoriale ottimale della Provincia. Si ricorda infine, come il programma degli interventi consideri di principale rilevanza il miglioramento e la realizzazione degli impianti di depurazione, costituendo la depurazione una delle maggiori criticità del territorio. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Favorire il miglioramento dei livelli di approvvigionamento, depurazione e distribuzione dell acqua sul territorio di competenza provinciale, anche attraverso l'individuazione di modalità operative per la definizione degli standard di attuazione degli interventi del piano d ambito da parte del soggetto gestore. Indicatore Valore atteso Perdita nella rete acquedottistica (Volumi distribuiti/volumi captati x 100) - 5% rispetto all indicatore - 10% rispetto all indicatore Perdita della rete fognaria (Volumi totali in entrata degli - 3% rispetto - 6% rispetto impianti di depurazione/volumi totali immessi nella rete all indicatore all indicatore fognaria x 100) numero scarichi provinciali privi di depurazione -3 scarichi -6-9 percentuale controlli provinciali effettuati sulla progettazione degli interventi strategici da parte dell'ente 100 % 100% 100% gestore/n. progetti trasmessi percentuale controlli provinciali effettuati sulla progettazione dei progetti diffusi da parte dell'ente gestore/n. totale progetti diffusi trasmessi - 15% rispetto all indicatore - 9% rispetto all indicatore 100% 100% 100% Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO contributi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spesa corrente Totale , , ,00 FUNZIONE 1.05: Gestione dei rifiuti PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Sciortino Competenze e riferimenti normativi - Funzioni amministrative inerenti l A.T.O. Rifiuti (L.r. 18/99; l.r. 39/2008) - Attività amministrativa relativa alla gestione dei rifiuti (D.Lgs 152/2006) Motivazione delle scelte Indicatori di contesto 2011 Tonnellate di rifiuti solidi urbano prodotti sul territorio provinciale (anno 2010) Tonnellate di raccolta differenziata sul territorio provinciale (anno 2010) Raccolta differenziata/totale rifiuti solidi urbani sul territorio provinciale 26,7% 88

93 Indicatori di contesto Standard normativi di riferimento Raccolta differenziata/totale rifiuti solidi urbani entro Standard normativi di riferimento Raccolta differenziata/totale rifiuti solidi urbani entro % 65% Per quanto riguarda l ATO rifiuti valgono le considerazioni già fatte a proposito dell Ato dell acqua: la legge nazionale 26 marzo 2010 ha eliminato le Autorità d Ambito, attribuendo alle regioni la competenza ad attribuire le funzioni già assegnate alle AATO ad altri Enti. Anche per tale materia la Provincia di Genova farà il possibile per realizzare le condizioni, che inducano la Regione ad attribuire le competenze in materia di gestione di rifiuti alle Province (pur prevedendo indispensabili forme di consultazione e raccordo con i Comuni). Ciò premesso, va rilevato che sul territorio della Provincia di Genova ogni anno vengono prodotte oltre tonnellate (dati dell Osservatorio regionale sui rifiuti riferiti all anno 2010) di rifiuti urbani, a cui vanno aggiunti i rifiuti provenienti dalle attività produttive. La raccolta differenziata ha raggiunto nel 2010 il valore quantitativo di circa tonnellate, pari al 26,7 % del totale dei rifiuti urbani prodotti e, sebbene in crescita rispetto agli anni precedenti, si attesta a livelli molto lontani dagli obiettivi indicati dalla norma (45% alla fine del 2008, 65% alla fine del 2012). Da tali dati è agevole comprendere la complessità e la delicatezza del ruolo della Provincia, che deve pianificare l organizzazione dei sistemi di smaltimento; autorizzare le attività di gestione dei rifiuti, controllare le attività connesse. La Provincia mantiene le importanti funzioni autorizzative degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti solidi urbani, competenza che esercita dal 1995 per trasferimento della funzione da parte della Regione; nei prossimi anni, la Provincia dovrà approvare il progetto dell impianto a tecnologia complessa a conclusione del ciclo dei rifiuti e approvare gli altri impianti, che saranno previsti nel Piano d Ambito. Tali interventi saranno finalizzati ad affrontare i principali nodi problematici che affliggono il territorio in merito alla gestione dei rifiuti: la sempre maggiore difficoltà degli impianti di smaltimento a ricevere i rifiuti prodotti (bisogni di ampliamento dei siti) la mancanza di impianti alternativi e più efficienti rispetto alle discariche tradizionali la bassa percentuale di rifiuti che vanno in raccolta differenziata. La Provincia sarà inoltre chiamata a governare la fase transitoria, decorrente da oggi fino alla realizzazione delle previsioni del Piano d Ambito, al fine di scongiurare le situazioni di emergenza; più in particolare, la Provincia nel corso del 2011 ha autorizzato in due distinte fasi l ampliamento della discarica di Monte Scarpino per un totale di m 3 per garantire la gestione della discarica sino al Tale scadenza è, almeno nelle previsioni, congrua rispetto al passaggio del sistema di gestione dei rifiuti dall attuale, che fonda la propria autonomia di smaltimento nel territorio provinciale sull uso delle discariche, al regime fondato sull impiego di tecnologie più complesse a valenza permanente. In tale prospettiva l impegno dell Amministrazione sta nello svolgimento tempestivo della propria parte istruttoria e autorizzativa per la realizzazione degli impianti di smaltimento con recupero energetico, promossa dal Comune di Genova e decisa dall ATO. Parallelamente all attività istituzionale, l Amministrazione intende promuovere ulteriori interventi, fra cui iniziative per incrementare la Raccolta Differenziata e diffondere fra i cittadini la consapevolezza della necessità di stili di vita eco-compatibili. A tale proposito, l Amministrazione Provinciale ha predisposto il Piano di riduzione dei rifiuti, che è stato presentato alla Regione Liguria per il finanziamento. La concessione dei finanziamenti ha consentito nel 2010 l avvio e la realizzazione delle prime azioni previste nel Piano; i finanziamenti negli anni futuri consentiranno di realizzare altre (o tutte) le azioni del Piano. 89

94 Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Potenziare la rete degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti dell Ambito provinciale puntando sulla realizzazione di impianti innovativi in grado di sostituire le forme di smaltimento più tradizionali; fare fronte alla fase transitoria fino alla realizzazione del Piano d Ambito. Indicatore Approvazione del progetto dell impianto finale di gassificazione Valore atteso Approvazione - - Cod. finalità Finalità Sviluppare iniziative per la riduzione della produzione di rifiuti alla fonte e promuovere iniziative per l aumento delle quote di Raccolta Differenziata. Indicatore Piano per la prevenzione e riduzione dei rifiuti nella Provincia di Genova: realizzazione di alcune azioni previste Aumento percentuale della raccolta differenziata (vedi indicatore di contesto) n. di ecofeste: iniziative volte a promuovere e diffondere le buone pratiche di raccolta differenziata e riciclaggio nell ambito delle manifestazioni ricreative, sportive, culturali che si svolgono nei Comuni della provincia (*) Previo finanziamento regionale. Valore atteso Realizzazione Realizzazione Realizzazione di 2 azioni (*) di 2 azioni (*) di 2 azioni (*) Aumento Aumento Aumento dell 1-2 % dell 1-2 % dell 1-2 % Cod. finalità Finalità Garantire un attività di autorizzazione ambientale costantemente in linea con l evoluzione tecnica e normativa del settore, a garanzia sia delle imprese, sia della salute e del benessere della collettività: - Certezza dei tempi dei procedimenti; - Chiarezza e trasparenza delle procedure adottate e dei provvedimenti emessi; - Piena coerenza con le normative e le disposizioni tecniche applicative vigenti. Valore atteso Indicatore Aggiornamento del sito istituzionale Numero dei ricorsi proposti avverso provvedimenti Rapporto fra il numero di autorizzazioni rilasciate nei tempi di legge e numero di autorizzazioni richieste Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO acquisto beni 5.000, , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spesa corrente Totale , , ,00 90

95 FUNZIONE 1.06: Solidarietà civile, sociale e immigrazione PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Torti Competenze e riferimenti normativi - Concorso alla elaborazione del Piano sociale integrato regionale e alla programmazione territoriale dei distretti socio-sanitari e alla elaborazione ed aggiornamento del Piano Sociale Provinciale (L. 328/2000; L.r. 12/06) - Coordinamento e supporto alla programmazione ai Distretti Socio Sanitari extra Genova (Arco 39) - Iniziative di supervisione, formazione e aggiornamento per gli operatori del sistema integrato (L.r. 12/06) - Gestione del sistema informativo sull accessibilità turistica dei disabili, promozione dell accessibilità sul territorio e supporto alla mobilità pedonale delle persone disabili sportello terre di mare in collaborazione con il servizio Turismo Monitoraggio sul fenomeno dell immigrazione (L. r. 7/2007). Il Decreto Calderoli esclude la competenza sul sociale da parte delle Province. Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Fonte 2011 n. assistenti sociali presenti sul territorio provinciale (escluso il Comune di Genova) D.S.S. 34 n. abitanti per assistente sociale distretto S.S. 8 Ponente ISTAT 3770 n. abitanti per assistente sociale distretto S.S. 10 Valpolcevera, Vallescrivia ISTAT 3434 n. abitanti per assistente sociale distretto S.S. 12 Valbisagno, - Valtrebbia ISTAT 2582 n. abitanti per assistente sociale Popolazione distretto S.S. 13 Levante ISTAT 5335 n. accessi al portale Terre di mare n. servizi erogati ai cittadini dallo Sportello Terre di mare 1300 In Liguria si prevede che l incidenza della popolazione anziana dal 2005 al 2050 aumenti da 19.5% a 33.6 %, infatti la rilevazione ISTAT al 2011 dà una percentuale di popolazione over 65 al 26.7%. Gli asili nido offrono una copertura del servizio del 7.1% di incidenza sulla popolazione di riferimento (0-3 anni). Il 52% delle richieste di inserimento viene soddisfatta a fronte di un 48% di presenza nelle liste di attesa. In Provincia di Genova il tasso di disoccupazione femminile è del 6.6% a fronte di quello maschile di 4.6% I tagli ai finanziamenti degli Enti locali apportati dalle recenti manovre finanziarie hanno comportato un enorme difficoltà per i Comuni a far fronte ai bisogni dei propri cittadini. Le condizioni economico-sociali stanno peggiorando sempre più e le famiglie si vedono tolte anche quelle piccole possibilità di esenzione relative ai servizi del territorio. Questo scenario rende il lavoro degli assistenti sociali sempre più difficile in quanto le richieste di aiuto sono in continuo aumento e le risposte che le stesse possono dare sono minimali a causa delle esigue risorse a disposizione. Questo scenario rafforza la necessità che la Provincia continui a mantenere un ruolo di coordinamento e di supporto ai piccoli comuni in azioni di sistema quali per esempio la supervisione e l aggiornamento professionale delle Assistenti Sociali nell ipotesi di accompagnare queste professionalità in un ottica di area vasta, misurandosi con situazioni socio-economiche più disastrate e con risorse economiche sempre più limitate. Ad oggi i distretti che fanno riferimento al territorio della ASL3 vedono la presenza di 4 Distretti S.S. extra urbani con due situazioni di coopresenza di aree extra urbane e urbane nei Distretti Socio Sanitari 8 Ponente, che vede la coopresenza dei Comuni di Arenzano, Campoligure, Cogoleto, Masone, Mele, Rossiglione, Tiglieto e il Municipio VII Ponente ed il DSS 13 Levante dei Comuni Avegno, Bogliasco, Camogli, Pieve Ligure, Recco, Sori, Uscio con il Municipio IX Levante 91

96 Queste situazioni pongono l obbligo di una condivisione di strumenti, obiettivi e strategie di realtà totalmente diverse. I municipi (del Comune di Genova), con una popolazione, doppia rispetto alla somma della popolazione del resto del Distretti S.S. 1, rispondono ai bisogni di un territorio che è parte integrante del tessuto urbano cittadino (Comune di Genova), mentre il resto dei distretti risponde ai bisogni di un territorio meno urbanizzato, con piccole realtà molto diverse tra di loro, dislocate parte nell entroterra e parte sulle coste. Tutto ciò comporta condizioni di lavoro totalmente diverse sia per i Coordinatori di Ambito che per le singole Assistenti Sociali. Dalle precedenti esperienze di supervisione e formazione operate dall Amministrazione Provinciale sono emerse proprio queste problematiche in modo molto netto. I coordinatori degli Ambiti Territoriali Sociali extra Genova hanno un rapporto molto più diretto e stretto con i decisori politici e la loro attività non si limita al solo coordinamento delle attività degli Assistenti Sociali, ma anche a misurarsi con i singoli casi. Le A.S. degli ambiti extra Genova hanno, ognuna di loro, una competenza territoriale su più Comuni, con necessità di spostamenti continui ed una competenza a tutto campo rispetto ai diversi settori di intervento sociale (minori, adulti, anziani, disabili ecc.). Si conferma la necessità di interventi di sostegno alla loro professionalità in termini di supervisione anche organizzativa, non solo sui singoli casi e di occasioni di confronto rispetto alle metodologie messe in atto. Interventi questi che i singoli Comuni non riescono a sostenere e che vedono invece una propria collocazione a livello sovra comunale e che li supporti nella definizione della programmazione. Nel 2011 agli interventi formativi organizzati rivolti ai coordinatori di ambito territoriale e ad assistenti sociali hanno partecipato complessivamente 31 operatori sociali appartenenti ai quattro distretti extra-genova con un effetto moltiplicatore rispetto all intera organizzazione. La frequenza media è stata del 76%. Ad avvalorare l azione della Provincia durante il 2011 si è consolidato un rapporto di collaborazione con l Ordine Regionale degli Assistenti Sociali. Per la popolazione anziana si ritiene necessario proseguire nell esperienza delle cd Oasi Estive (denominate Tutti insieme a - Momenti di aggregazione ed escursioni nel genovesato per anziani che permettono momenti di socializzazione per gli anziani effettuando anche un azione di valorizzazione del territorio provinciale sia per quanto concerne l ambiente e la cultura sia per le risorse produttive presenti. Nel 2011 sono state organizzate 15 escursioni di cui 6 in ambito cittadino (visite a biblioteche, chiese e musei) e le restanti sul territorio provinciale interessando siti di interesse architettonico culturale, naturalistico e produttivo. Hanno partecipato circa 940 anziani provenienti dai diversi D.S.S.. In Liguria le persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia sono con un tasso standardizzato di incidenza sulla popolazione del 4.3 %. (Fonte: ISTAT, Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari ) L Istat adotta la definizione di disabilità proposta dall Organizzazione Mondiale della Sanità nella Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap (1980). Il punto focale di tale classificazione è la sequenza di definizioni che porta dalla menomazione all handicap: la menomazione è il danno biologico che una persona riporta a seguito di una malattia (congenita o meno) o di un incidente; la disabilità è l incapacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana a seguito della menomazione, l handicap è lo svantaggio sociale che deriva dall avere una disabilità. Così, ad esempio, una persona su sedia a rotelle è sicuramente disabile, ma potrebbe potenzialmente non essere handicappata se al mondo venissero eliminate tutte le barriere architettoniche, cosicché non gli verrebbe precluso l accesso a nessun settore della vita sociale. E partendo da questo concetto ed in un ottica di pari opportunità per tutti che la provincia di Genova nel 2001 ha istituito lo sportello Terre di mare (presso Palazzo Ducale di Genova)con un duplice obiettivo: a) Promuovere il turismo accessibile fornendo strumenti di conoscenza rispetto alla fruibilità del territorio provinciale e delle strutture (alberghi, musei, teatri, sale cinematografiche, principali servizi, ecc.) Infatti un primo, piccolo, passo per passare da persona handicappata a disabile è avere accesso a questo tipo di informazioni; b) Avere una mappatura delle strutture accessibili e dei diversi livelli di accessibilità strumentale alla promozione del turismo accessibile. La mappatura stessa diventa elemento di sollecitazione per i gestori e/o proprietari delle strutture, sia che siano privati che pubblici, a riflettere sulla necessità e/o l interesse ad abbattere le barriere per allargare la propria azione su di un target di riferimento non ancora considerato. Gli operatori disabili dello sportello diventano perciò degli esperti in grado di indicare gli interventi necessari. 1 D.S.S. 8: Municipio VII Ponente ab ; Piccoli Comuni ab D.S.S. 13: Municipio IX Levante ab ; Piccoli Comuni ab

97 Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Assicurare l'aggiornamento professionale agli assistenti sociali dei comuni del territorio, in condivisione con i distretti sociosanitari, pur in presenza di una riduzione sensibile delle risorse disponibili Indicatore N. di assistenti che hanno frequentato con successo i corsi di aggiornamento professionale Valore atteso Cod. finalità Finalità Garantire il mantenimento dello Sportello Informativo Terre di mare come opportunità di lavoro e di integrazione per persone disabili, consolidando la collaborazione avviata con il Comune di Genova Indicatore Valore atteso n. accessi al portale Terre di mare n. servizi erogati ai cittadini dallo Sportello Terre di mare N. persone disabili impiegate nelle attività dello sportello Terre di mare Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO contributi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spesa corrente Totale , , ,00 FUNZIONE 1.07: Sport e tempo libero PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Torti Competenze e riferimenti normativi - Contributi ad attività sportive per giovani, terza età e diversamente abili (L.r 40/09) - Sviluppo progetti dedicati alla promozione dello sport intesa come mezzo di crescita sociale indirizzata a tutte le fasce di età ed ai soggetti diversamente abili tesi alla prevenzione dei fenomeni degenerativi legati anche agli aspetti socio- sanitari (doping e patologie legate alla sedentarietà) relativamente al movimento sportivo provinciale (L.r.40/09) - Contributi per iniziative di valorizzazione del tempo libero di interesse non regionale (L.r. 22/01) Motivazione delle scelte La Provincia di Genova considera la pratica sportiva e le sue ricadute sociali come un insostituibile strumento aggregativo, educativo e formativo per l intera collettività non solo per le categorie interessate (giovani anziani e diversamente abili) ma anche per il coinvolgimento territoriale delle zone disagiate e delle valli interne. Nonostante si una funzione non fondamentale ai sensi della L.42/2009 la stessa è stata finanziata nel Bilancio 2012 con Inoltre al momento non è possibile conoscere l entità dei fondi trasferiti dalla Regione Liguria per l esercizio delle deleghe trasferite sullo Sport (L.R. 40/09 e L.R. 22/01). Qualora i finanziamenti risultassero erogati la Provincia procederà attraverso incentivi mirati sia al miglioramento 93

98 dell impiantistica sportiva sia al sostegno di tutte quelle attività e progetti che perseguono finalità educative e che veicolano i valori della solidarietà, della comprensione e della collaborazione in un comune obiettivo di miglioramento. Nello specifico le linee di intervento sono indirizzate a sostenere ed individuare attività ed eventi sportivi rilevanti sul territorio provinciale supportando, attraverso l assegnazione di contributi o organizzandole direttamente, numerose iniziative nel campo dello sport e del tempo libero, cercando di incentivare attraverso un attività mirata, la più ampia partecipazione, collaborando con i Comuni e le Società Sportive, ai fini del recupero e della conservazione del patrimonio impiantistico esistente; condizione essenziale della buona pratica sportiva. Al fine di rendere realizzabile quanto espresso sarà posto in essere un programma di promozione sportiva articolato su una serie di progetti finalizzati principalmente all aspetto sociale dello sport che diventa un acceleratore di coesione sociale e di crescita culturale. Quando lo sport è vissuto come cultura di aggregazione sociale fa sviluppare le iniziative sportive per la terza età, l educazione dei giovani tesa all integrazione sociale ed allo sport pulito dove le regole diventano terreno di confronto leale e scuola di vita. La proprietà della piscina comprensoriale di Ronco Scrivia obbliga la Provincia al mantenimento e all affidamento oneroso della gestione (in compartecipazione con comuni della Valle Scrivia) finalizzato all abbattimento delle tariffe agli utenti per complessivi euro di a carico del bilancio della Provincia. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Garantire la corretta gestione della piscina di Ronco Scrivia anche mediante il funzionamento della Commissione tecnica costituita all interno dell Ente per verificare il mantenimento di adeguati livelli di manutenzione dell impianto e la corretta gestione amministrativa Indicatore Valore atteso N. incontri e sopralluoghi della commissione tecnica N. medio mensile ingressi per libera balneazione N. medio abbonamenti mensili I dati relativi agli indicatori sono del tutto ipotetici in attesa della quantificazione del contributo Regionale. Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO contributi , , ,00 spesa corrente Totale , , ,00 FUNZIONE 1.08: Carceri PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Bertolotto Competenze e riferimenti normativi - Costituzione Italiana La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale (art. 2) Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art. 3). È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà 94

99 Competenze e riferimenti normativi (art.13) L imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato (art.27) - - Legge n. 354/75 (e successive modifiche) Norme sull ordinamento penitenziario e sull esecuzione delle misure privative e limitative della libertà; - Attuazione del programma di mandato. Motivazione delle scelte Realizzare iniziative e interventi volti a supportare l'azione di recupero e di reinserimento sociale delle persone detenute nelle Case Circondariali del territorio provinciale, in primo luogo per contribuire a dare attuazione all art. 27 della Costituzione ( le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato ) ed in secondo luogo per favorire la sicurezza sociale tramite politiche di integrazione degli autori di reato che riducano il rischio di recidiva e il reinserimento socio-lavorativo. Obiettivo è quindi collaborare con le Direzioni delle singole carceri e con il Provveditorato Regionale dell Amministrazione Penitenziaria (PRAP) per migliorare le condizioni di vita delle persone detenute e del personale. Anche la Polizia Penitenziaria in particolare soffre infatti di condizioni di disagio: le attività trattamentali realizzate all interno degli Istituti oltre ad essere un segnale concreto di attenzione del nostro Ente rispetto alla situazione carceraria, troppo spesso ignorata dalle Istituzioni, contribuiscono ad alleggerire le tensioni e il clima complessivo. Le iniziative sono rivolte alle persone ristrette nella Casa Circondariale di Genova Marassi, nella Casa Circondariale di Genova Pontedecimo e nella Casa Circondariale di Chiavari. In questa ottica sono state attivate collaborazioni con il Centro di Solidarietà Bianca Costa, con il Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere, con le Cooperative Il Rastrello e Il Biscione, con l Associazione Teatro necessa rio, solo per citarne alcune. Inoltre, sostenendo l intervento specialistico di educatori e psicologi, si è fornito sostegno psicologico in generale ed, in particolare, alla genitorialità, valorizzando le risorse educative presenti nei genitori ristretti e facilitando l incontro con i figli minorenni in spazi costituiti appositamente all interno delle Case Circondariali di Chiavari e Pontedecimo. Si è cercato, inoltre, con il Progetto Pranzi in famiglia, di favorire la relazione tra genitore detenuto e figli, per attenuare gli effetti della forzata separazione e contrastare la disgregazione del nucleo familiare. Gli interventi sono stati realizzati di concerto tra i vari servizi della Provincia (Cultura e Centro Sistema Bibliotecario, Formazione e Lavoro, Istruzione) al fine di rendere unitario il collegamento con la realtà carceraria. Infine è stato firmato, a luglio 2011, un Protocollo d Intesa tra l Assessorato all Organizzazione e Sviluppo con delega alle Carceri, il Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria e il MIUR, Ufficio Scolastico Regionale - Ambito Territoriale di Genova, relativo all attivazione di percorsi formativi di educazione alla legalità all interno degli istituti di pena e negli Istituti Superiori. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Contribuire al miglioramento delle condizione di vita dei detenuti e del personale in servizio presso gli istituti di pena dando attuazione ad interventi ed iniziative da svolgere nell ambito delle competenze provinciali in particolare in materia di inclusione sociolavorativa. Indicatore Valore atteso Progetti finanziati/progetti presentati 50% 50% 50% Istituti di prevenzione e pena coinvolti/ Istituti di prevenzione e pena 100% 100% 100% 95

100 Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO prestazioni di servizi , , ,00 spesa corrente Totale , , ,00 FUNZIONE 1.09: Pace PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Bertolotto Competenze e riferimenti normativi - Programma approvato dal Consiglio provinciale con deliberazione n. 60 del 31/10/2007 Linee programmatiche di mandato Statuto della Provincia: art. 6 comma 2 e art. 8 commi 4 e 5. - Costituzione Italiana: articolo 11 L Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali Motivazione delle scelte Proseguiranno in collaborazione con associazioni e volontariato le attività volte a radicare e diffondere la cultura della pace che sono parte di un progetto complessivo che l Ente promuove e che spazia dall adesione alle campagne promosse dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace (di cui la Provincia di Genova è stata aderente fin dalla sua costituzione), ai momenti di incontro in tema di solidarietà internazionale per fare luce su tante realtà dimenticate. Un idea di convivenza e di integrazione tra culture diverse non può che nascere dalla conoscenza, dalla capacità di gestire i conflitti, dall idea di comunità aperta e solidale. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Promuovere e valorizzare iniziative, realizzate da Associazioni e ONG del territorio provinciale attraverso un processo di informazione che permetta alla comunità locale di prendere coscienza e fare propri valori fondamentali quali la solidarietà, la tolleranza, il rispetto e la difesa dei diritti umani, l'equità, la convivenza pacifica, la giustizia, la ricchezza delle diversità, la multiculturalità, il rispetto della legalità, la condivisione, la nonviolenza, il rifiuto di ogni guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti. Indicatore Numero complessivo di iniziative, azioni e progetti in materia di educazione alla pace. Valore atteso Risorse umane da impiegare nel programma Dipendenti in ruolo, co.co.co., contratti di somministrazione, contratti a tempo determinato e contratti a tempo determinato fiduciari. Profilo Categoria n. Dirigente DIR 5 Professional senior D 3 96

101 Profilo Categoria n. Responsabile ufficio D 13 Funzionario amministrativo D 22 Funzionario tecnico D 26 Professional junior D 6 Referente territoriale squadre operai C 23 Tecnico di progettazione C 3 Tecnico operativo C 14 Tecnico servizi amministrativi C 44 Addetto attività produttive B 116 Assistente tecnico e ispezionatore B 20 Capo operaio B 3 Addetto servizi amministrativi B 13 Totale 311 Risorse strumentali da utilizzare nel programma Le risorse strumentali che dovranno essere impiegate nell'attuazione delle finalità del programma attengono al materiale di consumo vario e all'utilizzo di attrezzature e sistemi informatici, automezzi e motomezzi, macchine d'ufficio, fabbricati ed altri beni immobili, sulla base delle disponibilità registrate negli inventari e coerente con la programmazione degli acquisti futuri. Coerenza con i piani regionali di settore Le finalità esplicitate nel presente programma sono coerenti con la normativa e con i piani regionali di settore richiamati ai quadri e della RPP. Budget di programma Budget di spesa per funzioni Funzione Personale assegnato al programma , , ,00 carceri , , ,00 Trasporti , , ,00 Viabilità , , ,00 Politica dell'acqua , , ,00 Gestione rifiuti , , ,00 Solidarietà civile e sociale , , ,00 Sport e tempo libero , , ,00 Totale complessivo , , ,00 Budget di spesa per interventi Intervento Spese correnti Personale - stipendi e contributi , , ,00 Personale - imposte e passe , , ,00 97

102 acquisto beni , , ,00 contributi , , ,00 interessi passivi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese corrente , , ,00 spese in c/capitale acquisizione beni immobili , , ,00 espropri 5.000, , ,00 spese in c/capitale , , ,00 Totale complessivo , , ,00 Risorse correlate LA PROVINCIA CHE UNISCE Previsione 2012 Previsione 2013 Previsione 2014 Trasferimenti correnti da altri enti , , ,00 Trasferimenti correnti dalla regione Trasferimenti correnti dalla regione per funzioni delegate , , ,00 Trasferimenti correnti dallo stato , ,00 - Totale trasferimenti correnti , , ,00 Trasferimenti in c/capitale dalla regione Entrate extratributarie , , ,00 Quote di risorse generali , , ,00 La provincia che unisce -totale risorse correlate , , ,00 98

103 PROGRAMMA 2: La Provincia che dà sicurezza RESPONSABILE: Alessandro Repetto Descrizione del programma La visione e i valori Il programma è finalizzato a rendere la Provincia più sicura rispetto ai rischi naturali, ambientali e sociali legati alla particolare conformazione del territorio, all utilizzo delle risorse, ai fenomeni sociali che caratterizzano le nostre comunità locali. La sicurezza, quindi, va riferita innanzitutto al territorio e all ambiente. In quest ambito la Provincia interviene attraverso le funzioni di difesa del suolo, protezione civile, tutela e valorizzazione dell ambiente, caccia e pesca, politiche energetiche e polizia provinciale. L obiettivo primario è quello di garantire la tutela dell integrità fisica dell ambiente e della stabilità del territorio, coniugando le esigenze della domanda di sicurezza con le aspettative di utilizzo del suolo: pertanto occorre dar sicurezza per far crescere, mediante il coordinamento della pianificazione di bacino con la strumentazione urbanistica. Promuovere la sicurezza significa anche fronteggiare i rischi sociali legati alla precarietà delle condizioni di vita di alcune fasce della popolazione spesso sprovviste delle risorse essenziali per inserirsi nella vita sociale. La Provincia interviene svolgendo le funzioni di sicurezza sociale e di promozione delle pari opportunità. Per promuovere la sicurezza della comunità e del territorio, intendiamo: - salvaguardare e valorizzare il patrimonio del territorio provinciale; - realizzare politiche di sviluppo sostenibile; - garantire la sicurezza e la qualità della vita urbana. La Provincia dà sicurezza: perché? - La Provincia dà sicurezza a un territorio fragile e complesso, che ha bisogno di una cura costante. La Provincia intende le politiche per la sicurezza del territorio e sociale come strumenti di crescita e sviluppo della comunità locale (Programma di mandato). - La Provincia promuove il lavoro e favorisce lo sviluppo produttivo, nelle forme e nei modi compatibili con le esigenze di tutela del patrimonio ambientale (art. 5, c. 2, Statuto). - La Provincia promuove l osservanza delle regole e dei parametri di sostenibilità ambientale nei comportamenti dei cittadini, negli interventi di trasformazione del territorio, nell utilizzo delle risorse energetiche e nei processi industriali ivi ospitati. L osservanza delle regole garantisce sicurezza (Programma di mandato). - La Provincia assume tra i fini istituzionali il perseguimento delle pari opportunità tra donna e uomo. In coerenza con tale fine promuove le azioni positive idonee ad assicurare pari condizioni ed in particolare misure atte a realizzare la piena uguaglianza di opportunità tra uomini e donne (art. 7, c. 1, Statuto). - La Provincia intende praticare la solidarietà istituzionale, civile e sociale, valorizzando il carattere pubblico di alcuni beni che vanno tutelati nell interesse di tutta la comunità come l acqua, i beni culturali, i parchi, il sistema marittimo-portuale (Programma di mandato). I portatori di interessi Singoli Categorie generali - Cittadini - Fasce deboli - Immigrati - Donne Categorie specifiche 99

104 Enti pubblici Associazioni ed imprese - Anziani - Disabili - Famiglie - Professionisti Cacciatori - Pescatori - Utenti della strada - Stato ed altri enti pubblici - ASL - Università - Provveditorato e scuole - Regione - Comuni - Associazioni di Comuni - Municipi di Genova - Questura di Genova - Prefettura - Direzione penitenziaria - Enti parco - ARPAL - Autorità di bacino - Autorità Giudiziaria - Altre Forze di Polizia - Associazioni ambientaliste - Associazioni di promozione sociale - Associazioni di volontariato - Associazionismo femminile - Consulta regionale per l handicap - Associazioni delle comunità degli immigrati - GAL Appennino ligure - Associazioni di categoria - Imprese - Ordini professionali - Organizzazioni sindacali - Associazioni di Guardie Volontarie Le funzioni svolte I servizi e le attività comprese nel presente programma fanno riferimento alle seguenti funzioni svolte dalla Provincia. Cod. Funzione Responsabile politico 2.01 Difesa del suolo Perfigli 2.02 Polizia provinciale Fossati 2.03 Ambiti naturali caccia e pesca Corradi/Fossati 2.04 Sicurezza sociale Dondero 2.05 Pari opportunità Dondero 2.06 Politiche energetiche Sciortino 2.07 Protezione e valorizzazione dell'ambiente Corradi 2.08 Protezione civile Fossati FUNZIONE 2.01: Difesa del suolo PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Perfigli Competenze assegnate e riferimenti normativi - Compiti di programmazione del territorio (artt. 19 e 20, D.Lgs. 267/00) e definizione dell assetto generale del territorio; 100

105 Competenze assegnate e riferimenti normativi - Formazione ed approvazione dei piani di bacino di rilievo regionale, loro aggiornamenti e varianti (L.r. 58/2009); - Proposta per il Programma annuale regionale di difesa del suolo, quale parte attuativa del Programma triennale ed in attuazione alla pianificazione di bacino (L.r. 20/2006); - Formulazione ed approvazione del Programma degli interventi di manutenzione ordinaria relativi alla difesa del suolo (art. 101 L.R. 18/1999); - Partecipazione alla funzione di promozione e coordinamento degli interventi di difesa della costa e ripascimento degli arenili, ivi compresi quelli di difesa degli abitati dalle erosioni (L.r. 13/1999); - Realizzazione e manutenzione delle opere idrauliche di terza categoria (R.D. 523/1904) e delle opere di consolidamento degli abitati (L. 445/908 e D. lgs. 380/2001); - Compiti di polizia idraulica (R.D. 523/1904 e L.R.18/1999 art. 92); - Gestione del demanio idrico e connesso rilascio delle concessioni (R.D. 1775/1933, L.r. 18/1999); - Declassificazione di zone del demanio idrico dello Stato (art. 829 Cod. civ.) e delimitazione nel caso di sponde variabili o incerte (art. 94, R.D. 523/1904), in conformità con il piano di bacino e previo parere dell Autorità di bacino competente; - Autorizzazioni per interventi all interno di abitati da consolidare (art. 2, L. 64/1974, modificato e integrato dall art 61, D.p.r. 380/2001); - Pareri geologici in merito a strumenti urbanistici e varianti (L. 36/97) e Pareri geologici in merito a strumenti urbanistici e varianti all interno degli abitati da consolidare (L. 64/1974); - Funzioni di tutela del vincolo idrogeologico limitatamente agli interventi concernenti infrastrutture viarie di interesse provinciale e per le opere pubbliche realizzate direttamente dalla Provincia.(L.R. 7/2011) - Funzioni in materia di realizzazione di opere di bonifica montana e manutenzioni connesse di cui al Titolo III, Capo I, della L.R. n. 4/1999 e s.m.i.; (L.R. 7/2011) - Autorizzazioni per sbarramenti che non superano i 15 mt di altezza e determinano un invaso sino a di mc (D.Lgs 152/2006 L.r. 18/1999). Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Aree a maggiore pericolosità idraulica (kmq di territorio a pericolosità idraulica/ totale kmq di territorio provinciale) Aree a pericolosità geomorfologica (pericolosità frana attiva, quiescente) (kmq di territorio ad alta pericolosità / totale/kmq di territorio provinciale) Aree urbanizzate a pericolosità idrogeologica (kmq di territorio a pericolosità idrogeologica / totale kmq di territorio a densità abitativa medioalta) N. Abitanti ricadenti in aree urbanizzate a pericolosità idrogeologica elevata e molto elevata Fonte Pianificazione di bacino 0.99 % 0.99 % Pianificazione di bacino 5.99 % 5.99 % Piano Territoriale di Coordinamento provinciale/ Pianificazione di bacino ISTAT/ Piano Territoriale di Coordinamento provinciale/ Pianificazione di bacino Cartografia Regione Liguria % 14.53% Lunghezza complessiva del reticolo idrografico (km) Lunghezza del reticolo idrografico di competenza della Provincia (Km) Pianificazione di Bacino Finanziamenti concessi da Stato/Regione per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico DGR 1466/ ,40 - Entità canoni demaniali introitati Bilancio provinciale , * Necessità finanziarie per interventi di mitigazione del rischio e di manutenzione Programma triennale * dato aggiornata al 31/10/

106 La pianificazione di bacino ha permesso una maggiore conoscenza del territorio, individuando le aree di maggiore fragilità e gli interventi necessari alla mitigazione del rischio. La necessità di intervenire con azioni strutturali implica la disponibilità di ingenti risorse finanziarie, quantificate dalla pianificazione di bacino stessa nell ordine di 900 milioni di euro circa, solo per il versante ligure. A fronte della necessità di attuare interventi di mitigazione del rischio, emerge un trend fortemente negativo per quanto attiene ai finanziamenti resi disponibili dallo Stato e dalla Regione. Mentre nei primi anni di gestione della difesa del suolo da parte della Provincia sono stati erogati alla sola Provincia circa 10,5 miliardi di lire, pari a 5,5 milioni di euro di finanziamenti ordinari, oltre a circa 51 miliardi di lire, pari a 26,5 milioni di euro per il ristoro dei danni derivanti dalle alluvioni, negli ultimi anni sono stati finanziati interventi per circa 2,5 milioni di euro a favore di tutti gli Enti che operavano sull intero territorio provinciale. In questo quadro di diminuzione costante dei finanziamenti, che ha toccato il milione circa negli anni 2009 e 2010, si inserisce la previsione dell importo finanziario a disposizione per l intero territorio regionale, stimato in circa euro per il Acquista quindi maggior valenza operare tramite gli interventi non strutturali che spaziano dalla manutenzione ordinaria dei torrenti, alla predisposizione di un quadro normativo più certo e legato all opportunità di collegare in maniera più stretta la pianificazione di bacino, quella territoriale e quella urbanistica. E risultato evidente che l attuale normativa regionale di attuazione dei piani di bacino si configuri come un quadro di regole molto dettagliato e stringente che lascia poco spazio alla sussidiarietà e all autonomia che dovrebbe invece caratterizzare lo sviluppo dei singoli territori attraverso gli altri strumenti di pianificazione. Occorre recuperare la possibilità di valutare l integrabilità ed il grado di coerenza dei piani di bacino con i programmi di diverso rilievo (nazionali, regionali e sub-regionali) considerarne gli aspetti ed i riflessi sul territorio e sull ambiente antropizzato ed infine prevedere e capire le ripercussioni di carattere socio economico. E un passaggio rilevante nel processo di pianificazione e si concretizza nel passare da un piano concepito come prodotto ad un piano utilizzato come servizio. Il Piano di bacino deve essere l obiettivo da perseguire e deve trasformarsi in strumento di indirizzo per la pianificazione e per la gestione del territorio. Il riordino della materia della difesa del suolo previsto dal D.Lgs 152/2006 può fornire l occasione per valorizzare l esperienza fin qui acquisita stabilendo confronti fra Pianificazione di bacino e Piani territoriali di coordinamento provinciali. E importante che le strutture normative dei piani siano in grado di definire quali margini siano non negoziabili e nel contempo assicurino altri spazi di negoziazione per quelle scelte che richiedono interazione fra diversi soggetti istituzionali. Questo stato di fatto induce a proseguire e consolidare le iniziative mirate alla valorizzazione del territorio accentuando, attraverso azioni conoscitive ed operative, il valore territoriale secondo un' ottica che ponga lo sviluppo sostenibile, coniugato alla riduzione del rischio idrogeologico e conseguentemente al raggiungimento di migliori condizioni di sicurezza per abitanti e beni quale volano per lo sviluppo del territorio. A fronte della diminuzione dei finanziamenti statali e regionali, diviene altresì importante, per rispondere al bisogno di sicurezza, ottimizzare la gestione dei fondi provenienti dai canoni relativi alle concessioni di beni demaniali, al fine di recuperare risorse utili per gli interventi di difesa del suolo, garantendo efficacia all attività di programmazione. Per soddisfare da parte della Provincia la necessità di effettuare interventi di manutenzione dei corsi d acqua, deve essere rafforzata l attività di coordinamento degli Enti, attraverso una programmazione che metta a sistema le diverse richieste in un ottica di area vasta. Un tema particolarmente sentito attualmente riguarda la gestione dei sedimenti fluviali. La Provincia possiede le capacità tecniche e strumentali per poter trasformare l attuale criticità in risorsa, ponendosi come soggetto di riferimento per soggetti pubblici e privati interessati al riutilizzo del materiale di sovralluvionamento. Lo scenario fin qui descritto è stato sostanzialmente modificato con la soppressione delle Comunità Montane ed il conseguente trasferimento dei carichi di lavoro sull Amministrazione Provinciale in termini di programmazione e realizzazione di interventi di difesa del suolo senza trasferimento di risorse economiche e personale. 102

107 Anche in campo autorizzativo, l impegno dell Amministrazione deve traguardare obiettivi che vanno oltre al singolo procedimento, attraverso una visione sistemica che, coinvolgendo anche l iniziativa privata, tende ad innalzare costantemente il livello di sicurezza rispetto ai rischi naturali. In tal senso, anche attraverso i procedimenti autorizzativi specifici, è fondamentale proporre soluzioni prestazionali di riqualificazione che coniughino i temi dell urbanistica e della difesa del suolo in un ottica di equilibrato rapporto con il territorio. La fase autorizzativa assume pertanto il ruolo propositivo dinamico ed applicativo dei differenti temi della pianificazione, costituendo il momento di sintesi dello sviluppo sostenibile e di orientamento per eventuali necessarie correzioni di rotta dei temi della pianificazione di bacino. Un aspetto di criticità è rappresentato dalla normativa, in continua evoluzione, che porterà un incremento del reticolo idrografico sul quale la Provincia deve rilasciare autorizzazioni e svolgere i compiti di Polizia Idraulica. Infatti, se fino al 1979 tale attività è stata svolta sul reticolo principale e sugli affluenti e subaffluenti, le normative più recenti hanno esteso le competenze su tutta la ramificazione. Attualmente l attività autorizzativa e di controllo deve essere svolta su 9825 Km complessivi di reticolo idrografico che, in previsione, potranno ancora aumentare. Per quanto riguarda la realizzazione di interventi strutturali, le emergenze principali del territorio provinciale, ovvero le situazioni che coinvolgono il maggior numero di cittadini a rischio, sono rappresentate dalle zone interessate dai tratti terminali del torrente Bisagno e del fiume Entella. Per la messa in sicurezza delle zone circostanti il torrente Bisagno, il fabbisogno finanziario è dell ordine dei 300 milioni di euro, mentre per l Entella occorrono circa 70 milioni. Tenendo conto dell entità degli investimenti richiesti e del contesto economico attuale, costituirà impegno rilevante per l Amministrazione Provinciale l attivazione di un primo lotto del progetto complessivo di interventi di mitigazione del rischio idraulico nel tratto terminale del Fiume Entella, per la realizzazione del quale sono stati resi disponibili circa nove milioni di euro, nonché la gestione delle attività derivanti dalla stipula di un Protocollo d intesa tra la Regione Liguria, la Provincia di Genova ed i Comuni interessati, al fine di ricercare una soluzione condivisa che consenta la mitigazione del rischio idraulico coniugata alla riorganizzazione del sistema viario-infrastrutturale. Anche per il T. Bisagno la Provincia di Genova ha stipulato un protocollo d intesa con il Comune di Genova, la Regione Liguria ed il Provveditorato alle Opere Pubbliche per il rifacimento della copertura del T. Bisagno al fine di conseguire la mitigazione del rischio idraulico delle aree perifluviali. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Promuovere azioni in seno alle Autorità di bacino al fine di orientare i contenuti della pianificazione di bacino verso aspetti di semplificazione dei vincoli e degli strumenti di piano al fine di garantire una maggior chiarezza ed omogeneità sul territorio e una maggiore integrazione con gli altri strumenti di pianificazione territoriale. Indicatore n iniziative di semplificazione dei vincoli e degli strumenti di piano volte a migliorare la risposta della pianificazione di bacino alla domanda d uso del territorio intraprese con esito favorevole e ricaduta positiva su Enti e cittadini Valore atteso Cod. finalità Finalità Attuare i Piani di Bacino, nell ambito delle competenze provinciali relative alla manutenzione ordinaria dei corsi d acqua, attraverso il recupero di risorse (canoni demaniali) e la realizzazione degli interventi di difesa del suolo in collaborazione con i Comuni. Indicatore Iniziative promosse per la condivisione con i Comuni delle priorità di intervento al fine della redazione del Programma annuale di manutenzione ordinaria dei corsi d acqua Valore atteso

108 Indicatore Trend delle riscossioni sulle concessioni regolarizzate da canoni demaniali Valore atteso % +2% +2% Cod. finalità Finalità Garantire l attività di autorizzazione in materia di difesa del suolo costantemente in linea con l evoluzione tecnica e normativa del settore, anche promuovendo l inserimento di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico all interno dei progetti di opere pubbliche e private. Indicatore N. iniziative volte alla mitigazione del rischio idrogeologico promosse nell anno Valore atteso Cod. finalità Finalità Promuovere un lavoro di rete con gli enti locali e le altre istituzioni del territorio per ottimizzare la manutenzione dei corsi d acqua, in un ottica di prevenzione del rischio di inondazione, riutilizzando i sedimenti prelevati: come risorsa per il ripascimento delle spiagge; in alternativa, come risorsa economica attraverso la quale potenziare gli interventi di manutenzione. Indicatore Valore atteso Mq di superficie interessati da interventi di manutenzione dei corsi d acqua N. iniziative di prelievo dei sedimenti promosse nell anno Budget di funzione Spesa Corrente INTERVENTO Contributi e trasferimenti , , ,00 interessi passivi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 Spesa c/capitale INTERVENTO Trasferimenti in c/capitale , , ,00 spese in c/capitale Totale , , ,00 FUNZIONE 2.02: Polizia provinciale PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Fossati Competenze e riferimenti normativi - Artt. 158, 163, D.Lgs. 112/98 - Codice della strada (D.Lgs 285/92) 104

109 Competenze e riferimenti normativi - L.157/92 e L.R. 29/94 (Disciplina attività venatoria) - L.30/85 (Disciplina della raccolta funghi - D.Lgs 152/06 (Norme di tutela dell ambiente) - D.Lgs 209/03 (Veicoli fuori uso conferimenti centri raccolta) - L.R. 38/92 (Circolazione fuoristrada mezzi motorizzati) - L.R. 21/04 (Pesca in acque interne) - L.R. 5/93 (Alta via dei monti liguri) - L.R. 9/84 (Tutela della flora spontanea) - D.P.R. 317/06 (Igiene e allevamento animali) Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Fonte N. segnalazioni pervenute al Centro Operativo nell'anno Registri cartacei 538 (orario diurno) 852(*) N. delle sanzioni amministrative emesse nell'anno (Totale) Programma 1380 sanzioni 1035(*) N. delle sanzioni amministrative emesse nell'anno (Caccia, Programma 276 pesca, leggi minori) sanzioni 289(*) N. delle sanzioni amministrative emesse nell'anno Programma 166 (Ambiente ed edilizia) sanzioni 322(*) N. delle sanzioni amministrative emesse nell'anno (Codice Programma 931 della Strada) sanzioni 424(*) N. delle segnalazioni di reato effettuate nell'anno (Totale) Registro NDR (*) N. delle segnalazioni di reato effettuate nell'anno (Caccia, Registro NDR 17 pesca, leggi minori) 14 N. delle segnalazioni di reato effettuate nell'anno Registro NDR 41 (Ambiente ed edilizia) 40 Kmq territorio provinciale/n. addetti di polizia provinciale Dati ISTAT/dati 66,13 (FTE) executrack 66,13 Km strade provinciali da presidiare/ N. addetti al nucleo di Dati ISTAT/dati 229,59 polizia stradale (FTE) executrack 229,59 (*) aggiornato al 12/11/2011 Negli ultimi anni la Provincia di Genova ha orientato la proprio attività di Polizia Provinciale in tre ambiti complementari: svolgere compiti di prevenzione e repressione degli illeciti in campo ambientale, nell ambito delle competenze dell ente legate alla tutela della fauna selvatica e dell ambiente naturale, e, infine, promuovere e sostenere l esercizio associato delle funzioni di polizia locale per quanto riguarda il controllo del codice della strada. A titolo di riferimento, nel 2010 sono stati effettuati in tutto n servizi di prevenzione e repressione, per un numero di 6040 interventi, con la comminazione di 1380 sanzioni amministrative e la comunicazione all Autorità Giudiziaria di 57 notizie di reato; nel 2009 i servizi sono stati 5565, per 6536 interventi complessivi; le sanzioni amministrative elevate sono state 1454, e le notizie di reato 64. La maggior parte delle attività svolte dal Servizio di Polizia Provinciale è, com è ovvio, legata al dettato normativo. Tuttavia, a seguito dei bisogni espressi dai Comuni del territorio, è stato deciso di dare un forte impulso al presidio stradale, anche per mezzo di convenzioni con altri Enti Locali, come quella con la Provincia di la Spezia per la reciprocità degli interventi nei comuni confinanti, nonché per la programmazione di servizi congiunti tra le due Polizie provinciali. A tale proposito, nel corso del 2010 sono stati effettuati 98 servizi in base a tale convenzione, che hanno portato all accertamento di 53 sanzioni nella zona interessata. Inoltre si è proseguito nell attività di educazione ambientale e stradale tradizionalmente svolta dal Servizio, anche attraverso collaborazioni con altri Enti ed Associazioni interessate a tali tematiche. 105

110 Proseguiranno le tradizionali attività d istituto: vigilanza e controllo sulla caccia, la pesca e le leggi minori di tutela dell ambiente naturale; vigilanza e controllo in materia di rifiuti; gestione faunistica. Per tutto il 2010 è proseguita l attività di vigilanza e controllo delle strutture alberghiere e dell abusivismo nel campo delle guide turistiche, avviata in collaborazione con la Direzione 5- Turismo nel corso del Inoltre, a seguito della modifica della microstruttura del Turismo, è stata iniziata nel corso del 2011 una collaborazione continuativa per gli accertamenti legati all attività del servizio Trasporti. Nell ambito delle collaborazioni in convenzione, è proseguita nel periodo estivo la vigilanza per l Area Marina Protetta di Portofino, così come richiesto dalla Direzione del Parco marino. Infine, grazie alla collaborazione con la Scuola Interregionale di Polizia Locale di cui la Provincia di Genova è socio, continua l attività di formazione del personale del Servizio. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Garantire il presidio del territorio provinciale finalizzato al controllo delle attività umane nell ambito delle materie e norme di competenza della Provincia, anche svolgendo le attività di cui al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale in raccordo con l Autorità Giudiziaria nei tempi richiesti. Indicatore Valore atteso Numero di servizi effettuati nelle varie materie di competenza Numero di controlli effettuati nelle varie materie di competenza N. di attività di Polizia giudiziaria effettuate nell'anno Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni 5.000, , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 2.03: Ambiti naturali, caccia e pesca PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Corradi /Fossati Competenze e riferimenti normativi - L art. 19, lett. e) del D.Lgs. 267/00; - L.157/92 ; - Legge regionale 29/94 e ss.mm.ii. Sono le normative cui si ispirano tutte le azioni provinciali volte a valorizzare il territorio, che tendono a coniugare l esigenza della conservazione delle sue component,i con le azioni di prelievo venatorio. Ne discendono tutte le attività di gestione faunistico venatoria, come previste dallo specifico Piano faunistico-venatorio, tra cui la gestione delle zone protette provinciali, il risarcimento danni arrecati alle colture da fauna selvatica, l erogazione di contributi per la realizzazione di strutture di prevenzione dei danni stessi, la gestione degli ungulati, l assistenza della fauna in difficoltà, la disciplina dell attività venatoria (esami caccia, rilascio-ritiro tesserini, autorizzazioni varie quali caccia al cinghiale a squadre, appostamenti fissi, detenzione e allevamento fauna selvatica, ecc). Inoltre, alla legge regionale 21/2004 e ss.mm.ii. si ispirano le azioni di tutela della fauna ittica e 106

111 Competenze e riferimenti normativi dell ecosistema acquatico e di disciplina della pesca nelle acque interne (elaborazione carta ittica, rilascio licenze di pesca, tesserini segnacattura,, ripopolamento aste fluviali con fauna ittica di qualità allevata negli incubatoi provinciali, recupero fauna ittica in difficoltà.) - L.r. 38/92 Iniziative in materia di circolazione fuoristrada con l espressione di pareri su percorsi e manifestazioni sportive; - L.r. 12/95 Gestione area protetta di Pratorondanino ; - L.r. 24/09 in materia di promozione della rete escursionistica; - L.r. 28/09 in materia di tutela della biodiversità, che prevede per la Provincia importanti e complesse competenze nel campo della gestione della rete Natura Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Cacciatori (n. tesserini venatori) 7760 Cacciatori (età media) 63 Cacciatori (arco di età) da 18 a 91 Pescatori (n. licenze di pesca) 6776 Durata validità delle licenze di pesca 6 anni Pescatori (età media) 30 anni Pescatori (arco di età) da 2 a 97 Territorio cacciabile [TASP (Territorio Agro-Silvo Pastorale)] pari a c.a ettari)] % territorio cacciabile/totale territorio 73% Km Reticolo idrografico (dati della Regione) 5258 N. controversie sugli atti della provincia in materia di caccia 1 Numero di visitatori nel periodo di apertura del Giardino di Pratorondanino (maggio/settembre) 5000 Nel triennio proseguiranno, nel campo della tutela del patrimonio naturalistico, flora e fauna, le azioni che discendono dalle competenze che l attuale quadro normativo assegna all Amministrazione provinciale in materia: - di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio; - di tutela della fauna ittica e dell ecosistema acquatico e per la disciplina della pesca nelle acque interne; - di biodiversità. Tutte le iniziative che saranno intraprese seguiranno ad azioni di confronto che consentano di superare pregiudizi che rispondono alle aspettative dei soggetti che, pur con diversità di idee (Agricoltori, Ambientalisti, Cacciatori), si impegnano per la salvaguardia del territorio. In questo ambito la Provincia considera di primario interesse le azioni di valorizzazione dell Area Protetta Provinciale di Pratorondanino, mediante utilizzo anche delle risorse regionali all uopo destinate, nell ottica di migliorarne la fruibilità. Finalità da conseguire 2011 Cod. finalità Finalità Garantire la salvaguardia del patrimonio faunistico anche conciliando l attività di prelievo con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, attraverso la revisione del Piano Faunistico Venatorio Indicatore Stato di avanzamento espresso in misura percentuale delle attività relative ai diversi processi connessi alla approvazione del Piano Faunistico Venatorio (studi propedeutici, valutazione ambientale strategica, Valore atteso % 70% 100% 107

112 Indicatore valutazione di incidenza, revisione delle zone protette provinciali) Valore atteso Cod. finalità Finalità Contemperare la salvaguardia delle popolazioni di ungulati con la tutela dell attività silvo-pastorale e con lo svolgimento dell attività di prelievo attraverso: - le attività di censimento e di stima delle popolazioni presenti per la definizione del contingente (cinghiale) e dei piani di prelievo selettivo (capriolo e daino); - le attività di prevenzione e risarcimento dei danni provocati al patrimonio agro-silvo-pastorale dalla fauna selvatica; - la programmazione e gestione degli interventi di controllo faunistico. Indicatore Valore atteso Numero specie censite Rapporto tra richieste di prevenzione e risarcimento danni pervenute e quelle riscontrate 100 % 100 % 100 % Rapporto tra numero di interventi programmati e numero di interventi realizzati 75 % 75 % 75 % Cod. finalità Finalità Valorizzare l Area protetta provinciale di Pratorondanino attraverso il supporto tecnico al soggetto gestore Indicatore Numero di visitatori nel periodo di apertura del Giardino (maggio/settembre) Valore atteso Cod. finalità Finalità Valorizzare le vallate dell entroterra mediante la ricostituzione del patrimonio ittico di pregio prodotto presso gli incubatoi della Provincia, secondo le linee di indirizzo definite dalla Carta Ittica Indicatore Perdite di materiale ittico: da uova ad avannotto da avannotto a trotella Valore atteso % 12 % 5 % 12 % 5 % 12 % Cod. finalità Finalità Garantire il rispetto dell ecosistema acquatico supportando soggetti esterni all amministrazione alla corretta impostazione di lavori da realizzarsi nei corsi d acqua di interesse. Indicatore Rapporto tra il numero di lavori in alveo in corsi d acqua di interesse e il numero di prescrizioni/sopralluoghi/recuperi Valore atteso % 100 % 100 % 108

113 Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni , , ,00 Contributi e trasferimenti , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 Funzione 2.04: Sicurezza sociale PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Dondero Competenze e riferimenti normativi - La Risoluzione sulla tratta degli esseri umani del Parlamento Europeo del 18 gennaio 1996 definisce la tratta come l atto illegale di chi direttamente o indirettamente favorisce l entrata o il soggiorno di un cittadino proveniente da un paese terzo ai fini del suo sfruttamento, utilizzando l inganno o qualunque forma di costrizione o abusando di una situazione di vulnerabilità o di incertezza amministrativa 1; - Il Protocollo addizionale delle Nazioni Unite sottoscritto a Palermo nel 2000 che integra la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (sottoscritto ad oggi da 170 paesi nel mondo e ratificato da 121 tra cui l Italia), indica all art. 3, comma a, b, e c, l adozione di una precisa terminologia: - la Dichiarazione di Bruxelles sulla prevenzione e il contrasto alla tratta di esseri umani (2002) con la quale sono state promosse linee guida e buone pratiche per sviluppare azioni coordinate per prevenire il fenomeno ed assistere le vittime. - Programmi di protezione ed integrazione sociale di cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale che intendono sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti delle organizzazioni criminali dedite al traffico di persone (art. 18 D.Lgs. 286/98 Regolamento al T.U. sull immigrazione) - Programmi di accoglienza e assistenza sanitaria a cittadini stranieri vittime di tratta (art. 13 Legge 228/2003 Misure contro la tratta di persone). - La L.r. 12/2007 Interventi di prevenzione della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza prevede l istituzione di almeno un Centro Antiviolenza in ogni Provincia. La gestione del Centro Provinciale Antiviolenza e sostegno alle vittime di violenza di genere si realizza (in collaborazione con il Comune di Genova e con i Comuni aderenti alla Rete Provinciale contro la violenza di genere; - Interventi regionali per la promozione di sistemi integrati di sicurezza ( L.R. n. 28/2004) - Il Conferenza Unificata Stato Regioni è stato approvato il Piano Nazionale contro la violenza di genere, che si pone gli obiettivi di prevenzione del fenomeno, potenziamento dei Centri antiviolenza e dei servizi di assistenza, sostegno, protezione, e reinserimento delle vittime; formazione delle/gli operatrici/tori, monitoraggio del fenomeno, introduzione di misure assistenziali a sostegno delle vittime. Il Piano Nazionale definisce gli ambiti di intervento delle Regioni e delle Autonomie Localie e più precisamente: Le azioni delle Regioni e delle Autonomie Locali, comprese le Comunità Montane, nell ambito delle rispettive competenze, sono finalizzate a: 1. definire la programmazione degli interventi a livello locale; 2. sostenere il ruolo di coordinamento degli organismi deputati sul territorio (Province, Comuni, Ambiti Territoriali, Distretti e Zone) al contrasto e alla prevenzione della violenza e la stretta collaborazione/integrazione e valorizzazione con i Centri Antiviolenza; 3. promuovere e sostenere la formazione anche congiunta degli operatori che sono impegnati nel contrasto, assistenza, cura, protezione e reinserimento delle vittime di violenza 1 Zincone G., (a cura di), 2001, Secondo rapporto sull integrazione degli immigrati in Italia, Bologna, Il Mulino. 109

114 Competenze e riferimenti normativi (pronto soccorso, servizi socio-sanitari, centri antiviolenza, etc.) - Osservazioni sollevate dal Comitato CEDAW (Comitato per l eliminazione di tutte le discriminazioni contro le donne) dell ONU al Governo italiano del 29 luglio 2011 con particolare riguardo alla violenza di genere ed al traffico per sfruttamento sessuale. Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Fonte N di persone vittime di tratta prese in carico all anno Sistema SIRIT N di donne prese in carico dal Centro Antiviolenza e dai Centri distaccati sul territorio all anno N di donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza ed ai Centri distaccati all anno "Tratta di persone" indica il reclutamento, trasporto, trasferimento, l'ospitare o accogliere persone, tramite l'impiego o la minaccia di impiego della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite il dare o ricevere somme di danaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un'altra a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro forzato o prestazioni forzate, schiavitù o pratiche analoghe, l'asservimento o il prelievo di organi. Il consenso di una vittima della tratta di persone allo sfruttamento è irrilevante nei casi in cui qualsivoglia degli strumenti precedentemente citati è stato utilizzato. Il reclutamento, trasporto, trasferimento, l'ospitare o accogliere un bambino ai fini dello sfruttamento sono comunque considerati "tratta di persone". Il fenomeno della tratta di persone attualmente è al terzo posto, dopo droga ed armi, tra le fonti di reddito delle grandi holding del crimine: l acuirsi delle disuguaglianze e delle deprivazioni dovute alla povertà, alla mancanza di opportunità, alla violenza politica e sociale nei paesi di origine e le politiche di chiusura delle frontiere degli stati occidentali, spingono i potenziali migranti a ricorrere alle organizzazioni criminali per raggiungere i luoghi dell auspicato benessere. Secondo un rapporto elaborato nel 2003 dall Agenzia delle Nazioni Unite sulla Droga ed il Crimine, l Italia è il terzo Paese destinatario di persone trafficate per lo sfruttamento nel mercato della prostituzione e del lavoro nero. Questo dato ci dà il senso dell enormità e della gravità del fenomeno del nostro Paese che per la molteplicità di forme e per la dinamicità con cui si presenta, e si è presentata in passato, dimostra quanto sia complesso e delicato, tanto più che si è spesso confuso con la schiavitù. Proprio per questa capacità della tratta di mimetizzarsi ed assumere forme diverse si deve una certa confusione o incertezza nel delinearne i confini: all inizio del XX secolo, infatti, la tratta esiste in quanto tratta delle bianche, mentre alla fine del medesimo secolo la tratta si confonde con la prostituzione. Nel mila persone sono state trafficate; 12,3 milioni le persone sfruttate ogni giorno di cui 2,5 milioni vittime di tratta: - 1,1 milioni per lo sfruttamento sessuale; - 0,8 milioni per lo sfruttamento lavorativo; - 0,6 milioni non vengono esattamente definiti. A livello nazionale più del 40% sono vittime di lavoro forzato; in Europa sono 100/120 mila. Questi dati emergono dalla ricerca ILO e sono stati forniti da Edith Bauer Rappresentante del Parlamento Europeo. Alla luce di questo fenomeno, dal 2000 la Provincia di Genova, con finanziamenti parziali da parte dello Stato e della Regione, ha attivato progetti a sostegno delle vittime di tratta. Sino al 2007 i progetti erano rivolti esclusivamente alle vittime di tratta per sfruttamento sessuale, da quella data in poi il target si è allargato anche alle altre forme di sfruttamento con particolare riguardo al lavoro paraschiavistico e si intende proseguire e consolidare tali interventi. Il sistema tratta si articola su due linee di intervento: l art. 13 L. 228/2003 con il progetto Nuovi Orizzonti (attivo dal 2006) che interviene sull emersione dal fenomeno, prima accoglienza, 110

115 assistenza legale e sanitaria; l art. 18 D.lgs. 286/98 con il progetto Oltre la Strada, che interviene sulla vera e propria inclusione sociale e lavorativa, con tutte le misure necessarie all autonomizzazione delle persone. Nonostante la carenza di risorse si continuerà a rispondere ai bandi del Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri riconoscendo una quota di cofinanziamento a carico della Provincia in valorizzazione delle ore/lavoro e/o servizi. Inoltre, in collaborazione con il Comune di Genova si sta attuando una razionalizzazione degli interventi a favore della vittime di tratta anche a seguito dell unificazione dei bandi effettuata dal Dipartimento Pari Opportunità. Pertanto la Provincia di Genova mantiene prevalentemente la competenza sugli interventi di prima accoglienza ed assistenza delle potenziali vittime ai sensi dell art. 13 della Legge 228/2003, mentre il Comune di Genova interviene sui programmi di protezione ed integrazione sociale ai sensi dell art. 18 del D. Lgs. 286/1998. Da una indagine statistica effettuata dall ISTAT su un campione di donne tra i 16 ed i 70 anni è risultato che sono stimate in 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita (il 31,9% della classe di età considerata). Circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri (4,8%). Mentre la violenza fisica è più di frequente opera dei partner (12% contro 9,8%), l inverso accade per la violenza sessuale (6,1% contro 20,4%) soprattutto per il peso delle molestie sessuali. La differenza, infatti, è quasi nulla per gli stupri e i tentati stupri. Negli ultimi 12 mesi (dati riferiti al 2006) il numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1 milione e 150 mila (5,4%). Sono le giovani dai 16 ai 24 anni (16,3%) e dai 25 ai 24 anni (7,9%) a presentare i tassi più alti. Il 3,5% delle donne ha subito violenza sessuale, il 2,7% fisica. Lo 0,3%, pari a 74 mila donne, ha subito stupri o tentati stupri. La violenza domestica ha colpito il 2,4% delle donne, quella al di fuori delle mura domestiche il 3,4%. Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate. Il sommerso è elevatissimo e raggiunge circa il 96% delle violenze da un non partner e il 93% di quelle da partner. 2 milioni 77 mila donne hanno subito comportamenti persecutori (stalking), Considerati questi dati dal 2005 la Provincia ha promosso la costruzione di una Rete Provinciale contro la violenza di genere ed ha posto in essere le politiche volte a prevenire la violenza di genere ed al sostegno delle vittime di tale violenza. Azione politica che si intende mantenere e consolidare nel tempo, nonostante per il 2011 sia prevista una forte riduzione dei fondi Regionali afferenti alla L.R. 12/2007. In seguito all approvazione del Piano Nazionale contro la violenza è stato emesso un bando per accedere ai finanziamenti per il potenziamento delle reti contro la violenza di genere e per gli interventi a favore delle vittime a cui la Provincia partecipa in qualità di patner su un progetto presentato dal Comune di Genova. Una problematica molto forte, per le conseguenze sociali, relativa alla violenza domestica è la violenza assistita e/o subita da parte dei minori. Il 50% delle donne che si sono rivolte al Centro hanno figli minori. Si conferma il trend di crescita degli anni precedenti. Ciò avvalora la tesi per cui, offrendo più opportunità per uscire da situazioni di violenza e di avere risposte concrete, si ha una crescente richiesta di aiuto e quindi una crescita dell emersione di un fenomeno sino ad oggi ancora molto nascosto. Si può facilmente immaginare come questo trend sia destinato a crescere ancora almeno per i prossimi due anni. La Provincia dal 9 febbraio 2007 ha sottoscritto un primo protocollo di intesa con il Dipartimento Diritti e Pari Opportunità presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, come territorio pilota per la sperimentazione del numero antiviolenza 1522 ed è entrata a far parte della rete nazionale antiviolenza ed il Centro Antiviolenza di Via Mascherona è collegato al numero di pubblica utilità Il 14 febbraio 2011 è stato firmato un secondo protocollo attraverso il quale la Provincia diventa Ambito Territoriale di Rete della Rete Nazionale Antiviolenza sempre in collegamento con il La Provincia, sempre grazie ai finanziamenti regionali, ha anche sostenuto l attivazione di Centri di ascolto nei quattro Distretti Socio Sanitari extra-genova. Inoltre nuove competenze nello specifico settore della sicurezza urbana, sono state recentemente attribuite all Amministrazione Provinciale dalla legislazione regionale. Infatti ai sensi della LR 28/2004 Interventi regionali per la promozione dei sistemi integrati di sicurezza la Regione Liguria promuove, favorisce e sostiene politiche locali finalizzate ad assicurare efficaci misure di integrazione del sistema di sicurezza volte al conseguimento di una serena convivenza nelle città e nel territorio ligure. 111

116 Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Promuovere attività dirette a tutela delle vittime di abusi e violenze. Indicatore N. stranieri vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale, lavorativo, accattonaggio ecc inserite in progetti individuali di recupero N. persone che contattano il Centro Antiviolenza ed i centri di ascolto decentrati sul territorio provinciale N. di progetti individuali attivati, rivolti alle donne vittime di violenza Valore atteso Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO Contributi e trasferimenti , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 2.05: Pari opportunità PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Dondero Competenze e riferimenti normativi - Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea (Nizza, 2000) inserita all interno della Costituzione Europea promulgata nel L art. 21 che definisce il divieto di qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, l'origine etnica e sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali. L art. 23 dichiara che la parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi (occupazione, lavoro, retribuzione). - La Road map : tabella di marcia per la parità tra donne e uomini (Comunicazione della Commissione Europea del 1 marzo 2006) che definisce un percorso strategico per conseguire l'eguaglianza di genere su sei ambiti di intervento prioritari: realizzare un'uguale indipendenza economica tra uomini e donne; migliorare la conciliazione tra vita lavorativa, privata e familiare; promuovere l'uguale partecipazione di uomini e donne nei luoghi decisionali; combattere la violenza sessuale e la tratta di esseri umani; eliminare gli stereotipi di genere presenti nella società; promuovere l'uguaglianza di genere al di fuori dell'unione europea. - Integrazione delle competenze, delle risorse e dei programmi rivolti alla cittadinanza con particolare attenzione a quella femminile, in attuazione degli obiettivi comunitari; - Osservazioni sollevate dal Comitato CEDAW (Comitato per l eliminazione di tutte le discriminazioni contro le donne) dell ONU al Governo italiano del 29 luglio 2011 con particolare riguardo alla rappresentanza ed alla lotta agli stereotipi di genere; Motivazione delle scelte Indicatori di contesto N di associazioni aderenti alla Rete Antiviolenza ed alla Rete Contro la Tratta di persone Fonte Protocolli di Intesa

117 L'uguaglianza tra le donne e gli uomini rappresenta uno dei principi fondamentali sanciti dal diritto comunitario. Gli obiettivi dell'unione europea (UE) in materia di uguaglianza tra le donne e gli uomini hanno lo scopo di assicurare le pari opportunità e l'uguaglianza di trattamento tra donne e uomini, nonché di lottare contro ogni discriminazione basata sul sesso. Vale la pena evidenziare che nel rapporto 2009 sulle pari opportunità fra uomini e donne, stilato dal Word Economic Forum e reso pubblico recentemente, evidenzia come il nostro paese occupi una posizione molto bassa soprattutto a causa delle disuguaglianze nei salari e nella partecipazione al lavoro e alla vita politica. Alla luce di tale quadro, i principi su cui a Provincia ha deciso di fondare la sua attività nel campo nelle pari opportunità sono: la promozione della presenza diffusa delle donne nelle sedi decisionali, a cominciare dalla stessa Amministrazione provinciale nei suoi organi politici e gestionali; l integrazione trasversale, secondo il criterio del mainstreaming, del punto di vista degli interessi di genere nelle politiche provinciali; la caratterizzazione e la disaggregazione puntuale per genere dei dati statistici prodotti dalla gestione amministrativa dell ente; l Amministrazione intende proseguire le iniziative intraprese in questi anni in particolare sostenendo e consolidando le attività e i progetti sviluppati dalle Reti di cui fa parte: Rete contro la Violenza e Rete contro la tratta e le iniziative collegate a questi temi. Considerati le limitate risorse riferite alle politiche di genere si procederà a perseguire comunque gli obiettivi prefissati utilizzando competenze interne. Verrà garantita la prosecuzione del supporto tecnico alla Consigliera di parità provinciale con personale in convenzione, come richiesto dal D.Lgs. 25/01/2010 n. 5. Relativamente alla promozione delle pari opportunità all interno dell amministrazione provinciale, nel 2011 la Giunta Provinciale ha approvato il Piano triennale delle azioni positive. Obiettivo del piano è la promozione delle pari opportunità e del benessere organizzativo nella struttura in favore dei dipendenti dell ente. Ogni anno il piano approva a livello prescrittivo l annualità corrente ed a livello di indirizzo il biennio successivo L amministrazione inoltre ha nominato il comitato unico di garanzia della provincia di Genova, che si è fatto carico della realizzazione della prima annualità del piano triennale delle azioni positive e si farà carico della proposta di interventi progettuali che costituiscano le annualità successive del piano stesso. Sono stati avviati accordi con il CUG del Comune di Genova con la finalità di intraprendere iniziative condivise in ottica di sviluppo della rete territoriale e sinergia tra enti. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Partecipazione e promozione attività dell associazionismo femminile Indicatore Valore atteso N Iniziative sostenute Numero partecipanti Cod. finalità Finalità Coordinamento e mantenimento delle reti interistituzionali (Rete provinciale contro la violenza esistenti costituitasi con Regione, Associazioni Femminili, Comuni, Distretti Socio Sanitari, le ASL, Consultori Privati, Privato sociale Indicatore Valore atteso Numero di incontri N. di soggetti aderenti alla Rete provinciale contro la violenza

118 Cod. finalità Finalità Promozione delle pari opportunità e di iniziative rivolte a benessere organizzativo dei dipendenti Valore atteso Indicatore Adozione del piano triennale delle azioni Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 2.06: Politiche energetiche PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Sciortino Competenze e riferimenti normativi - Autorizzazione unica per la costruzione e l esercizio di infrastrutture lineari energetiche relative ad oleodotti non appartenenti alla rete nazionale (LL.rr. 22/07, 16/08, 45/08); - Autorizzazione unica per la costruzione e l esercizio di impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili e convenzionali, nonché le opere connesse e le infrastrutture (LL.rr. 22/07, 16/08 e 45/08, D.Lgs.387/2003, D.Lgs. 28/2011, DM ); - La redazione e l adozione dei programmi di intervento per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico ( L.r. 22/07) Motivazione delle scelte Indicatori di contesto 2011 Quote di Co2 emesse sul territorio provinciale (da inventario 2005) Potenza autorizzata da fonti rinnovabili (dal 2006 al 2011) 28 MW Il quadro normativo in materia di energia ha avuto nell ultimo decennio una rapida evoluzione che, avviata sostanzialmente dalla liberalizzazione del mercato, ha introdotto nuovi e fondamentali modifiche prevalentemente tese alla lotta contro il cambiamento climatico, allo sviluppo sostenibile ma soprattutto alla sicurezza dell approvvigionamento. Una svolta determinante nelle politiche energetiche è intervenuta nel giugno 2009 con l adozione da parte della Unione Europea di direttive ed atti che vedono, già dal 2010, l attuazione di un nuovo Sistema finalizzato a concretizzare l obiettivo di riduzione del 20% dei gas effetto serra, l incremento del 20% di fonti da energia rinnovabile e l aumento del 20% del risparmio energetico. L Amministrazione riveste pertanto nel contesto che precede un ruolo di rilievo poiché titolare della importante funzione della definizione del Programma di interventi per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, per il proprio ruolo di raccordo con le altre autonomie locali, per le competenze in materia di informazione e comunicazione ai cittadini. In questo contesto, l Amministrazione ha provveduto a dotarsi di un Programma di Interventi per la Promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, approvato con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 7 in data Al fine di effettuare il monitoraggio delle iniziative di risparmio energetico, nel 2011 è stato affidato, alla società Teckne Consulting, l aggiornamento dell inventario delle emissioni di CO2 e del bilancio energetico della Provincia di Genova, che costituirà la fotografia degli usi, dell import e dell export dell energia a livello provinciale nel

119 Il bilancio energetico 2010 verrà certificato, così come era stato certificato il bilancio 2005, garantendo la validazione delle quote di CO2 emesse sul territorio provinciale, presupposto tra l altro, per poter eventualmente accedere al mercato dello scambio di emissioni di gas serra. L analisi dei bisogni effettuata ha individuato primariamente la necessità di proseguire nell attività di informazione e formazione già avviata negli anni precedenti a favore sia degli operatori pubblici e privati del settore energia sia alla cittadinanza. Per questi motivi sono state realizzate le attività di formazione rivolte ai tecnici delle Pubbliche Amministrazioni e delle organizzazioni private, nell ambito del programma FreePA avviato nel 2009 e proseguito anche nel Si prevede di proseguire con queste iniziative anche negli anni successivi. L iniziativa che meglio dialoga con tutti i soggetti interessati è lo sportello delle energie rinnovabili e del risparmio energetico ( ) gestito in collaborazione con la Fondazione Muvita, e continuamente aggiornato. Particolare attenzione sarà posta, anche in linea con i recenti orientamenti Comunitari, sull adeguata sensibilizzazione, orientamento o formazione al fine di: comunicare i corretti percorsi autorizzativi per gli impianti ad energia rinnovabile,fornendo anche le informazioni pratiche per la presentazione delle domande di autorizzazione Unica alla Provincia; informare i cittadini sui benefici dello sviluppo e dell'impiego di energia da fonti rinnovabili; portare a conoscenza delle misure di sostegno messe a disposizione di tutti i portatori di interesse (consumatori, imprese edili, installatori, etc.). In un ottica di semplificazione amministrativa, al fine di adottare procedure omogenee e trasparenti per il rilascio di Autorizzazione Unica Energetica è in corso di realizzazione il Regolamento Provinciale per l Autorizzazione Unica aggiornato alle più recenti innovazioni legislative. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Promuovere le fonti rinnovabili attraverso: - una appropriata informazione all utenza circa i procedimenti - il raccordo e il supporto tecnico alle Autonomie locali con lo scopo di garantire uniformità di valutazione sul territorio Indicatore Valore atteso Potenza da fonti di energia rinnovabile, previa presentazione di apposito progetto, istruite su base 2MW 2MW 2MW annua Aggiornamento del sito web Corsi/Seminari a Tecnici Comunali in materia di energia Cod. finalità Finalità Garantire un attività di autorizzazione unica costantemente in linea con l evoluzione tecnica e normativa del settore, a garanzia sia delle imprese, sia della salute e del benessere della collettività: - Certezza dei tempi dei procedimenti; - Chiarezza e trasparenza delle procedure adottate e dei provvedimenti emessi; - Piena coerenza con le normative e le disposizioni tecniche applicative vigenti. Indicatore Valore atteso Aggiornamento del sito istituzionale Rapporto tra le autorizzazioni rilasciate nei termini di legge e numero di autorizzazioni richieste

120 Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO Contributi e trasferimenti , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 2.07: Protezione e valorizzazione dell ambiente PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Corradi Competenze e riferimenti normativi - Autorizzazioni e controlli di stabilimenti (intesi come impianti ed attività) originanti emissioni in atmosfera (L.r. 18/99 e D. Lgs 152/2006); - Autorizzazioni di impianti di lavorazione e stoccaggio degli oli minerali non riservati allo Stato, ai sensi dell art. 1, c. 56, Lg. 239/04 (funzioni trasferite ex LL.rr. 18/99 e 22/07); - Approvazione delle classificazioni acustiche e dei relativi piani di risanamento comunali (L.r. 12/98); - Autorizzazioni in materia di piccole derivazioni idriche (R.D. 1775/1933); - Autorizzazioni agli scarichi idrici industriali e urbani (D.Lgs 152/2006); - Approvazione dei Piani di Prevenzione e Gestione delle acque meteoriche (Regolamento Regionale n. 4 del 2010); - Certificazioni di avvenuta bonifica - Per Comuni con meno di abitanti: Approvazione di Piani di Caratterizzazione, Analisi di Rischio e Progetti di bonifica (Dlgs 152/2006); - Monitoraggio Qualità dell Aria (ll.rr 18/99 e 20/06 e 22/07 d. Lgs 155/10); - Verifiche del rendimento di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici (D.P.R. 412/93 D.P.R. 551/99). Motivazione delle scelte Indicatori di contesto 2011 N. complessivo dei comuni del territorio 67 N. Comuni aderenti al Patto dei Sindaci 21 % di popolazione dei comuni aderenti/totale popolazione provinciale >80% Percentuale PAES predisposti per i Comuni aderenti al Patto dei Sindaci e supportati dalla Provincia 40% L impegno dell Amministrazione non può essere rivolto solo alla gestione dei compiti strettamente istituzionali, ma deve andare al di là ed impegnarsi a favorire l affermazione di una politica di partecipazione delle diverse componenti sociali alla questioni poste dal cosiddetto sviluppo sostenibile. In questo senso, negli anni sono stati promossi i processi di Agenda 21 Locale, favorendo la costituzione dei Forum di Agenda 21 nei diversi territori e giungendo alla creazione di una rete stabile di confronto sui temi della sostenibilità. Nell ottica della promozione di reti per lo sviluppo sostenibile, la Provincia si è proposta all Unione Europea come struttura di supporto per il Patto dei Sindaci, che ha quale finalità, il conseguimento, da parte delle comunità locali, degli obiettivi 20, 20, 20 e, cioè, far sì che, entro il 2020, le emissioni di CO2 siano ridotte del 20%. 116

121 L adesione dei Comuni è stata rilevante e nel 2011 ha superato le 20 unità. Gli sforzi della Provincia si sono focalizzati a fornire il supporto tecnico ai Comuni senza il quale non sono in grado autonomamente di ottenere i risultati richiesti ed in particolare la predisposizione degli strumenti pianificatori previsti dal Patto dei Sindaci (PAES Piani di Azioni per l Energia Sostenibile) Le azioni future previste sono il completamento dei PAES e soprattutto l avvio delle azioni in essi contenute sia con un assistenza puntuale, sia con lo sviluppo di strumenti tecnici e finanziari ed azioni collettive. Le azioni prevedono obiettivi molto ambiziosi relativi principalmente alla riqualificazione energetica di quote significative degli edifici residenziali e un forte sviluppo di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili con una forte rilevanza economica (investimenti privati previsti superiori ai per i soli comuni già aderenti al Patto dei Sindaci esclusa Genova). Inoltre per il raggiungimento degli obiettivi riveste particolare importanza la comunicazione e la formazione per le quali è stato e continuerà ad essere fornito il supporto ai Comuni per l organizzazione di Energy days; inoltre è stato lanciata una rete di sportelli comunali per l energia (rete ERRE Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico) connessa allo sportello provinciale ed è stato attuato il progetto FamiglieSalvaEnergia mirato alla modifica dei comportamenti. E stato avviato un ciclo di seminari di formazione mirato ai Comuni nell ambito delle attività di formazione della Provincia FREE PA con cadenza circa semestrale. Con l anno 2011 sono iniziati 2 Progetti finanziati dall Unione Europea - APICE e NADIA - per i quali è prevista rispettivamente la conclusione nell anno 2012 e nell anno Azioni centrali della Provincia nella tutela e valorizzazione dell ambiente sono le attività di monitoraggio della qualità dell aria e del rumore ambientale, attività che vengono svolte direttamente dalle strutture dell amministrazione provinciale. Dall analisi dei bisogni emerge una necessità di informazioni sia a livello di popolazione che di pubblico specialistico. In risposta a questa necessità, la provincia si sta dotando di opportuni strumenti di comunicazione con l esterno, tra cui eventi pubblici (Seminari sul rumore ambientale) e siti specifici (il sito è già stato attivato, il sito è in corso di progettazione) La Provincia svolge comunque una funzione essenziale di tutela ambientale, soprattutto con riferimento ai controlli sulle attività produttive, sia in fase preventiva, al momento del rilascio dell autorizzazione, sia in fase successiva attraverso la programmazione dei controlli sul territorio effettuati dall ARPAL. In particolare l attività dell Amministrazione in questo settore si concretizza nel rilascio di autorizzazioni ambientali finalizzate non solo a soddisfare un adempimento di legge ma ad esercitare anche un controllo preventivo sulle attività potenzialmente inquinanti e a regolare l uso della risorsa idrica. Per quanto concerne il settore inquinamento atmosferico regolato dalla parte V del D.Lgs.152/2006 in base alla novella introdotta dal D.Lgs.128/2010 l autorizzazione alle emissioni in atmosfera si rivolge a disciplinare i complessi unitari e stabili che producono emissioni convogliate e/o diffuse anche attraverso dispositivi mobili, operazioni manuali, deposizioni e movimentazioni nonché i luoghi adibiti in modo stabile all esercizio di attività ampliando di fatto l ambito di applicazione normativo. Relativamente agli impianti di oli minerali l Amministrazione in forza della normativa regionale è chiamata a svolgere funzioni amministrative in passato svolte a livello centrale (ministero) o a livello periferico dagli uffici territoriali del governo secondo una ripartizione di competenze basata sulla capacità degli impianti. Sempre nel principio di prevenzione la Provincia di Genova, nell ambito delle sue competenze di verifica del rendimento di combustione nonché dello stato di manutenzione degli impianti termici civili, destinati alla climatizzazione degli ambienti, si pone l obiettivo di perseguire la sicurezza ed il contenimento dei consumi energetici e, quindi, delle emissioni in atmosfera. Questo, oltre che attraverso la presenza sul territorio nell attività di verifica degli impianti, anche mediante il recepimento della necessità di coinvolgimento ed aggiornamento da parte degli operatori tecnici di settore nonché assolvendo, anche implementando opportuni canali di comunicazione, alla richiesta di appropriata informazione all utenza ed alla cittadinanza. In quest ambito proseguirà l attenzione verso : 117

122 le attività finalizzate al recupero di siti industriali dismessi, quali l ex area ILVA, e le aree industriali della Val Polcevera del ponente del Comune di Genova; il supporto ai Comuni nelle attività di recupero ambientale realizzate sui propri territori, nonché di governo di tutte le tematiche ambientali; il supporto all attività del Commissario delegato alla bonifica del Sito ex Stoppani. La Provincia considera molto rilevante l educazione ambientale e si propone di attuare delle azioni che ne consentano lo sviluppo e la maggior comunicazione possibile. Per il prossimo anno per l educazione ambientale la Provincia è stata chiamata dalla Regione Liguria a: partecipare all azione 4.2 Valorizzazione e fruizione della Rete Natura 2000 del P.O.R. F.E.S.R. 2007/2013, che finanzierà il compito specifico di realizzare eventi di disseminazione dei risultati, facilitare i processi di governance volti all accettazione del vincolo, messa in rete dei vari portatori di interesse; partecipare al progetto regionale su cambiamenti climatici Tam tam 2 ; attuare su tutto il territorio la comunicazione riguardo il progressivo ricambio dei sacchetti di plastica a favore di sacchetti in materiali eco-compatibili o riutilizzabili. Nel 2012 sarà realizzato il Catalogo delle attività dell educazione ambientale nella Provincia di Genova che vedrà elencate descritte le offerte formative non solo dei Centri di Educazione Ambientale afferenti al sistema IN.F.E.A. ma anche le principali associazioni ambientaliste, sportive e culturali che operano nel mondo dell educazione ambientale. Il catalogo, scaricabile dal sito, verrà distribuito alle scuole e ai cittadini, grazie alla rete dei CEA, alla collaborazione con l Ufficio Scolastico Provinciale e alla collaborazione con ARPAL-CREA. A seguito del finanziamento ottenuto dal bando regionale relativo all Ampliamento dei sistemi provinciali di Educazione Ambientale, la Provincia di Genova avrà un nuovo centro di Educazione ambientale relativo al territorio del Golfo Paradiso, raggiungendo il consistente numero di 8 centri distribuiti sul territorio provinciale, che risulta essere coperto dal Sistema IN.F.E.A. nella sua quasi totalità. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Promuovere la graduale sottoscrizione del Patto dei Sindaci da parte dei Comuni del territorio, ai fini del raggiungimento degli obiettivi delineati nel Patto. Valore atteso Indicatore N. Comuni aderenti al Patto dei Sindaci Cod. finalità Finalità Promuovere il raggiungimento degli obiettivi del Patto dei Sindaci tramite la graduale attuazione dei PAES Valore atteso Indicatore N. azioni dei PAES attivate/totale azioni dei PAES Cod. finalità Finalità Garantire la collaborazione con altri soggetti competenti, nel percorso volto alla restituzione delle aree dismesse sul territorio provinciale, una volta bonificate (da altri soggetti), affinché siano rese disponibili per il riutilizzo. Nel triennio verrà data attuazione ai piani di recupero delle seguenti aree, in coordinamento con tutti i soggetti coinvolti: area ex ILVA; area Val Polcevera e ponente del Comune di Genova. 118

123 Indicatore Monitoraggio dell attuazione del piano di recupero ex-ilva attraverso l attività di controllo Monitoraggio dell attuazione del piano di recupero Val Polcevera e ponente del Comune di Genova attraverso l attività di controllo Valore atteso controlli 1 controllo 1 controllo 12 controlli 7 controlli 7 controlli Cod. finalità Finalità Supportare l attività del Commissario delegato all attività di messa in sicurezza ed emergenza del sito ex Stoppani: - mettendo a disposizione le competenze professionali delle diverse Direzioni interessate; - garantendo sostegno al Commissario nelle relazioni con i diversi attori istituzionali, compresa la ricerca delle risorse necessarie per dare attuazione alla messa in sicurezza del sito. Indicatore Valore atteso Partecipazione a Conferenze di Servizio e riunioni convocate dalla Struttura Commissariale Controlli sul sito Cod. finalità Finalità Garantire un attività di autorizzazione ambientale costantemente in linea con l evoluzione tecnica e normativa del settore, a garanzia sia delle imprese, sia della salute e del benessere della collettività: - Certezza dei tempi dei procedimenti; - Chiarezza e trasparenza delle procedure adottate e dei provvedimenti emessi; - Piena coerenza con le normative e le disposizioni tecniche applicative vigenti. Indicatore Valore atteso Aggiornamento del sito istituzionale Rapporto tra le autorizzazioni rilasciate nei termini di legge e numero di autorizzazioni richieste Diffusione delle buone pratiche e della sostenibilità ambientale sia in contesti rurali che urbani. In particolare, si partecipa all azione 4.2 Valorizzazione e fruizione della Rete Natura 2000 del P.O.R. F.E.S.R. 2007/2013 finalizzata a svolgere azioni di comunicazione mirate all accettazione del vincolo ambientale ed ad una sua interpretazione come fonte di sviluppo economico Indicatore Valore atteso N. stakeholder coinvolti/n. stakeholder da coinvolgere 70/200 90/200 - N. eventi pubblici realizzabili N. partecipanti agli eventi Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO acquisto beni , , ,00 Contributi e trasferimenti , , ,00 119

124 INTERVENTO prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 2.08: Protezione civile PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Fossati Competenze e riferimenti normativi - realizzazione di programmi provinciali di previsione, prevenzione ed i piani di emergenza (L.R. 9/2000); - organizzazione di corsi teorico-pratici di addestramento per i componenti delle Unità di intervento (L.R. 6/97); - reperibilità del personale al fine di assicurare il supporto tecnico ai Comuni in caso di eventi calamitosi di rilevanza sovra-comunale(l.r. 9/2000). Motivazione delle scelte Indicatori di contesto n Comuni che hanno redatto il Piano di emergenza / n Comuni complessivi N. abitanti in comuni con Piano di emergenza/ Popolazione residente n volontari di antincendio boschivo formati dalla Provincia N. di allerta di tipo 2 emanati dalla Regione nell anno Fonte Rapporto 2008 sullo stato della Protezione civile nei Comuni (escluso Genova) 45% (dato 2008) 45% (dato 2008) ISTAT 72% 72% Relazione consuntivo 2010 Regione Liguria Protezione civile La redazione del programma provinciale di previsione e prevenzione ha consentito di delineare il quadro dei principali rischi presenti sul territorio. La programmazione provinciale trova il naturale approfondimento all interno della pianificazione comunale di emergenza. La raccolta di informazioni sullo stato di percezione delle problematiche di protezione civile, che sarà peraltro opportuno replicare nel 2013, da parte delle Amministrazioni Comunali induce a ritenere necessaria una sollecitazione continua che si concretizza in attività di formazione e di informazione su tali tematiche. Acquisiscono fondamentale importanza interventi non strutturali, quali la formazione dei cittadini riguardo agli aspetti relativi all auto-protezione, nonché l attivazione delle procedure di prevenzione di protezione civile da parte delle Civiche Amministrazioni in considerazione della ormai consolidata diminuzione dei finanziamenti destinati ad interventi strutturali di riduzione del rischio idrogeologico. In merito all attività di formazione dei volontari antincendio boschivo permangono ancora elevate, da parte delle associazioni di volontariato, le richieste di effettuazione sia di corsi base sia di corsi specialistici. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Perseguire la sensibilizzazione degli Enti, delle associazioni e della popolazione nelle tematiche della protezione civile svolgendo così un ruolo di cerniera tra le indicazioni generali dello Stato e della Regione e l attuazione di tali indirizzi a scala locale. 120

125 Indicatore Promozione di incontri con Enti, associazioni e categorie di cittadini propedeutici ad iniziative legate alla formazione in tema di protezione civile n. organizzazioni di volontariato coinvolte dalla formazione per l antincendio boschivo Valore atteso Cod. finalità Finalità Innovare la pianificazione e programmazione provinciale in materia di protezione civile, attraverso l aggiornamento del Programma di previsione e prevenzione e del Piano di emergenza provinciale. Promuovere la conoscenza e la diffusione del programma di previsione e prevenzione dei rischi aggiornato e dei suoi contenuti innovativi presso i Comuni. Indicatore Valore atteso Programma di previsione e prevenzione Approvazione - - N. incontri rivolti ai Comuni per illustrare il Programma di Previsione e Prevenzione Piano di emergenza a livello provinciale Predisposizione Approvazione - Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO prestazioni di servizi , spese correnti Totale , Risorse umane da impiegare nel programma Dipendenti: in ruolo, co.co.co., contratti di somministrazione, contratti a tempo determinato e contratti a tempo determinato fiduciari. Profilo Categoria n. Dirigente DIR 9 Professional senior D 4 Responsabile ufficio D 11 Coordinatore di servizio o di ambito D 6 Funzionario amministrativo D 5 Funzionario tecnico D 27 Ispettore polizia D 3 Professional junior D 3 Agente/capo pattuglia C 31 Tecnico operativo C 20 Tecnico servizi amministrativi C 19 Addetto attività produttive B 4 Addetto servizi amministrativi B 7 Totale

126 Risorse strumentali da utilizzare nel programma Le risorse strumentali che dovranno essere impiegate nell'attuazione delle finalità del programma attengono al materiale di consumo vario e all'utilizzo di attrezzature e sistemi informatici, automezzi e motomezzi, macchine d'ufficio, fabbricati ed altri beni immobili, sulla base delle disponibilità registrate negli inventari e coerente con la programmazione degli acquisti futuri Coerenza con i piani regionali di settore Le finalità esplicitate nel presente programma sono coerenti con la normativa e con i piani regionali di settore richiamati ai quadri e della RPP. Budget di programma Budget di spesa per funzioni Funzione Personale assegnato al programma , , ,00 Protezione e valorizzazione dell'ambiente , , ,00 Pari opportunità , , ,00 Sicurezza sociale , , ,00 Caccia e pesca , , ,00 Polizia Provinciale , , ,00 Protezione civile ,00 0,00 0,00 Difesa del suolo , , ,00 Politiche energetiche , , ,00 Totale complessivo , , ,00 Budget di spesa per interventi Intervento Spese correnti Personale - stipendi e contributi , , ,00 Personale - imposte e passe , , ,00 acquisto beni , , ,00 contributi , , ,00 interessi passivi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 spese in c/capitale trasferimenti in c/capitale , , ,00 spese in c/capitale Totale , , ,00 Totale complessivo , , ,00 Risorse correlate LA PROVINCIA CHE DA' SICUREZZA Previsione 2012 Previsione 2013 Previsione 2014 Trasferimenti correnti da unione europea Trasferimenti correnti da altri enti ,

127 LA PROVINCIA CHE DA' SICUREZZA Previsione 2012 Previsione 2013 Previsione 2014 Trasferimenti correnti dalla regione , ,00 - Trasferimenti correnti dalla regione per funzioni delegate , , ,00 Trasferimenti correnti dallo stato , Totale trasferimenti correnti , , ,00 Trasferimenti in c/capitale dalla regione Entrate extratributarie , , ,00 Quote di risorse generali , , ,00 La provincia che da' sicurezza - totale risorse correlate , , ,00 123

128 PROGRAMMA 3: La Provincia che fa crescere RESPONSABILE: Alessandro Repetto Descrizione del programma La visione e i valori La crescita di un territorio si misura in molti modi: crescita demografica, economica, occupazionale, culturale. Il programma punta ad una visione di crescita complessiva della Provincia, nella consapevolezza dell interdipendenza di ciascuna di queste dimensioni: non c è occupazione senza sviluppo, non c è crescita economica senza adeguate risorse intellettuali, scientifiche e professionali, non c è innovazione se non c è ricambio generazionale. Una vera crescita deve essere equilibrata e diffusa in tutto il territorio, associando lo sviluppo economico e sociale alla pianificazione territoriale di coordinamento, alla programmazione ed alla gestione integrata degli interventi, sulla base di indirizzi rivolti ad aree vaste intercomunali ed all intero territorio provinciale, salvaguardando i valori e le identità delle comunità locali in una visione aperta e solidale dei propri scenari di sviluppo. Per promuovere la crescita e lo sviluppo della comunità e del territorio, intendiamo: - promuovere il lavoro di qualità; - integrare il sistema istruzione (scuola e università), il sistema della formazione professionale e il mondo del lavoro; - contribuire alla crescita economica del territorio, in considerazione della naturale vocazione della nostra provincia; - garantire la qualità del turismo, con particolare riferimento al collegamento tra riviera ed entroterra; - valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale, organizzando direttamente progetti ed eventi. La Provincia fa crescere: perché? - La Provincia promuove il lavoro e favorisce lo sviluppo produttivo, nelle forme e nei modi compatibili con le esigenze di tutela del patrimonio ambientale (art. 5, c. 2, Statuto). - La Provincia promuove la crescita dei settori più innovativi e dinamici dell'economia, curando peraltro la salvaguardia delle attività tradizionali e valorizzando la dimensione marittimo-portuale (art. 5, cc. 3 e 4, Statuto). - L'azione della Provincia è finalizzata alla salvaguardia e alla promozione dei valori fondamentali della comunità, al suo armonico sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale, nonché al perseguimento delle pari opportunità (art. 5, c. 1, Statuto). - La Provincia persegue il superamento degli squilibri tra costa ed entroterra (art. 5, c. 4, Statuto). - La Provincia intende praticare la solidarietà istituzionale, civile e sociale, valorizzando il carattere pubblico di alcuni beni che vanno tutelati nell interesse di tutta la comunità come l acqua, i beni culturali, i parchi, il sistema marittimo-portuale (Programma di mandato). I portatori di interessi Singoli Categorie generali Categorie specifiche - Cittadini - Occupati - Persone in cerca di lavoro - Persone disabili - Migranti - Donne 124

129 Enti pubblici Associazioni ed imprese - Studenti - Famiglie - Persone in situazione di svantaggio - Turisti - Proprietari di immobili - Operatori economici - Regioni - Altre Province - Comuni e Municipi del Comune di Genova - Associazioni di comuni - Autorità giudiziarie - Forze dell Ordine - Stato ed altri enti pubblici - Istituzioni dell Unione Europea - Scuole ed Uffici scolastici regionali e provinciali - Case circondariali - Università - ASL e Distretti socio - sanitari - Biblioteche del sistema bibliotecario - Imprese - Investitori - Istituti di credito e finanziari - Enti di formazione professionale - Scuole paritarie - Agenzie per il lavoro - Associazioni di imprese - Organizzazioni sindacali - Associazioni del terzo settore - Ordini professionali - Imprese sociali - Altre associazioni Le funzioni svolte I servizi e le attività comprese nel presente programma fanno riferimento alle seguenti funzioni svolte dalla Provincia. Cod. Funzione Responsabile politico 3.01 Pianificazione territoriale e urbanistica Perfigli 3.02 Istruzione e politiche giovanili De Simone 3.03 Formazione professionale Repetto/De Simone 3.04 Politiche del lavoro Repetto 3.05 Sviluppo economico Barisione 3.06 Edilizia e manutenzione edifici Puttini 3.07 Agricoltura Dondero 3.08 Turismo Dagnino 3.09 Cultura Dagnino 3.10 Progetti speciali Repetto FUNZIONE 3.01: Pianificazione territoriale e urbanistica PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Perfigli Competenze assegnate e riferimenti normativi - Compiti di programmazione del territorio (art. 20, c. 1D. Lgs. 267/00) e definizione dell assetto generale del territorio (art. 20, c. 1D. Lgs. 267/00); 125

130 Competenze assegnate e riferimenti normativi - Pianificazione territoriale di livello provinciale con formazione, gestione ed attuazione del Piano Territoriale (L.R. 36/1997, Titolo III); - Coordinamento della pianificazione territoriale comunale attraverso lo svolgimento del ruolo affidato alle Province di indirizzo e coordinamento della pianificazione urbanistica comunale (L.R. 36/1997, art.4, art. 17); - Raccordo tra piano territoriale e piani di settore (D. Lgs 152/2006, L.R. 18/99, L.R. 36/1997, art. 2); - Espressione di pareri e controllo di legittimità sui progetti urbanistici comunali e sugli atti comunali in materia urbanistica (art. 39 e segg. L.R. 36/97); - Rilascio di autorizzazioni/approvazioni su atti dei Comuni afferenti la pianificazione dei relativi territori secondo le disposizione del regime transitorio (art. 85 della L.R. 36/1997 L. 1150/1942); - Rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e verifiche di compatibilità (D. Lgs. 42/04); - Controllo degli abusi urbanistico-edilizi e controllo di legittimità dei titoli abilitativi (L.R. 16/2008, art. 52 e 53.). Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Destinazione del territorio: Kmq destinati ad aree urbanizzate/ Tot. Kmq territorio provinciale Destinazione del territorio: Kmq destinati a centri storici principali/ Tot. Kmq territorio provinciale Destinazione del territorio: Kmq destinati ad espansioni recenti di aree urbane/ Tot. Kmq territorio provinciale Destinazione del territorio: Kmq destinati ad insediamenti produttivi/ Tot. Kmq territorio provinciale Destinazione del territorio: Kmq destinati ad aree verdi e rurali (parchi, verde pubblico, zone agricole, ecc.)/ Tot. Kmq territorio provinciale Destinazione del territorio: Kmq destinati a territorio non urbanizzato/ Tot. Kmq territorio provinciale Presenza di insediamenti abitativi : popolazione residente nei centri / popolazione totale Presenza di aree verdi (Sistema del verde provinciale) Presenza di infrastrutture stradali : Lunghezza lineare infrastrutture (Km) / Tot. Kmq di territorio provinciale Presenza di infrastrutture ferroviarie: Lunghezza lineare infrastrutture (Km) / Tot. Kmq di territorio provinciale Presenza di infrastrutture ferroviarie: flussi passeggeri nelle grandi stazioni (Genova P.P., Genova Brignole,Sampierdarena, Rapallo, Chiavari) : Presenza di infrastrutture portuali: dati sul Porto di Genova : flussi merci 2010 (tons x 1.000) Presenza di infrastrutture portuali: dati flussi passeggeri Stazione Marittima del Porto di (N. totale crociere e traghetti) Presenza di infrastrutture portuali: n. porti turistici presenti sul territorio Presenza di infrastrutture portuali: mq superficie destinata ad aree portuali turistiche Fonte PTC 22,57% 22,57% PTC 0,29% 0,29% PTC 0,44% 0,44% PTC 1,11% 1,11% PTC 1,79% 1,79% PTC 73,80% 73,80% ISTAT ,2% 96,2% RPP sez 1, p. 19 PTCP(variante Sistema del Verde) ,30% , % Regione Liguria 1,7 1,7 Regione Liguria 0,18 0,18 Regione Liguria / Grandi Stazioni SpA / Centostazioni SpA ( anno 2006) Autorità Portuale : Ufficio statistiche Autorità Portuale : Ufficio statistiche Piano Territoriale della Costa (Regione Liguria) porti 14 porti PTC

131 Indicatori di contesto Presenza di infrastrutture portuali: posti barca dichiarati nei porti turistici Presenza di infrastrutture aeroportuali: mq destinati ad area passeggeri Presenza di infrastrutture aeroportuali: mq destinati ad area merci Presenza di infrastrutture aeroportuali :flussi passeggeri (n. persone) Presenza di infrastrutture aeroportuali:flussi merci ( n. tonnellate cargo) Percentuale di popolazione a rischio idrogeologico medio-grave in aree insediate (> 250 ab/kmq) / Popolazione totale provinciale N. comuni con piani urbanistici comunali in linea con la normativa regionale/ Tot. comuni del territorio provinciale Azioni per il contrasto dell abusivismo edilizio e per migliorare l applicazione dei piani urbanistici da parte dei comuni N. comuni autonomi nell esercitare i controlli paesaggistici/ Tot. comuni del territorio provinciale Fonte PTC PTC PTC ISTAT e Ministero Infrastrutture 2009 ISTAT e Ministero Infrastrutture 2009 Piano di Bacino e Variante al PTC Bacini Padani Dati da Archivio dell Ufficio Strumenti Urbanistici Dati da Archivio dell Ufficio Controlli Attività Edilizia Dati da Archivio dell Ufficio Tutela del Paesaggio % 14% 16 Comuni 24% 17 Comuni 25% Comuni 64% 43 Comuni 64% Le attività di pianificazione costituiscono la massima espressione dei compiti di programmazione affidati alla Provincia ai sensi del TUEL art. 20, comma 2, e la sintesi delle funzioni di Ente intermedio definite dalla LR 36/97 e s.m.i., e costituiscono un impegno di grande rilievo per l intera struttura dell Ente, anche al fine di rinnovare scelte di assetto territoriale e di governo dell area vasta. Nel triennio , a seguito del completamento della verifica di adeguatezza del primo piano territoriale di coordinamento provinciale (PTC) e dell avvio del procedimento di approvazione del nuovo PTCp 2020, si darà corso alle fasi di confronto con gli altri Enti: Comuni, Regione Liguria, Enti Parco e Soprintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali, per condividere le nuove politiche del territorio che la Provincia di Genova intende promuovere con la gestione ed attuazione del nuovo Piano. Nel corso del triennio, in particolare, dovrà essere svolta un intensa attività tecnica e politica di coordinamento e attuazione degli obiettivi prioritari relativi all assetto del territorio nell area vasta provinciale, sulla base di criteri di coordinamento e condivisione con gli altri Enti dotati del potere di pianificazione territoriale e urbanistica, e con le comunità locali. Si intendono, altresì, perseguire obiettivi sempre più avanzati di integrazione tra le diverse competenze interne alle strutture dell Ente incaricate della pianificazione e gestione del territorio, attuando nel corso del triennio gli indirizzi di valutazione ambientale strategica dei piani e dei programmi di competenza provinciale, con quelle incaricate della programmazione ed attuazione degli interventi. La Provincia, come Ente intermedio tra Regione e Comuni, dovrà svolgere ruolo attivo nella individuazione di criteri e di modalità per incentivare l unione dei piccoli Comuni coadiuvandoli non solo nella gestione di servizi territoriali, ma anche nella programmazione e pianificazione congiunta e coordinata, anche al fine di realizzare sistemi territoriali più equi fra aree forti e aree deboli. I temi strategici individuati dal PTCp 2020 ed il disegno dello Schema Direttore prefigurato, portano ad uno scenario di sviluppo a ventaglio del territorio, in grado di cogliere tutte le opportunità che le diverse realtà provinciali sono potenzialmente in grado di offrire, attraverso il consolidamento delle relazioni storiche e la formazione di nuove reti fra i territori, e fra gli abitanti. L attuazione delle previsioni della pianificazione territoriale provinciale è caratterizzata da tre elementi di fondo: 127

132 - favorire le dinamiche sociali e la competitività delle imprese attraverso l individuazione di strumenti e progetti mirati a promuovere il rilancio socio economico del territorio provinciale, tenuto conto del necessario riequilibrio del rapporto tra costa ed entroterra, sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e di corrispondenza alle specifiche vocazioni del territorio, attraverso la formazione di accordi con i portatori di interesse (tra cui: rinnovamento dei sistemi produttivi, riorganizzazione dell offerta turistica, riqualificazione delle aree residenziali ed integrazione tra centri storici e nuove edificazioni, miglioramento e connessione a rete dei servizi pubblici territoriali, presidio delle aree rurali anche attraverso lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili), e la partecipazione a programmi regionali, nazionali e comunitari coerenti con la programmazione provinciale; - sviluppare l efficienza del sistema dell area vasta provinciale attraverso il potenziamento della rete delle infrastrutture e dei servizi territoriali in grado di supportare la crescita e il rilancio socio economico, anche attraverso il coordinamento con le pianificazioni degli Enti gestori; - promuovere la coesione sociale attraverso la definizione di scenari condivisi di riqualificazione delle condizioni insediative per ciascuno degli ambiti territoriali definiti dallo stesso piano, sviluppando i caratteri identitari propri di ciascun contesto, ma aprendosi all innovazione in modo coerente e continuo con le tradizioni del passato. Con riferimento al primo elemento, dovranno essere raggiunte le necessarie intese tra i diversi livelli di governo del territorio per attuare i progetti di co-pianificazione in attuazione del PTCp 2020 per il rilancio dello sviluppo socio economico, insediativo, produttivo, dei servizi e delle infrastrutture del territorio provinciale. Per quanto riguarda lo sviluppo di infrastrutture in grado di mettere in comunicazione il territorio con aree economicamente rilevanti, si richiamano: - le grandi infrastrutture per favorire la mobilità delle merci e delle persone, come il terzo valico, il nodo stradale ed autostradale genovese, il collegamento della Val Fontanabuona con la zona costiera, il nodo ferroviario di Genova, la connessione tra rete ferroviaria portuale e rete nazionale, le infrastrutture minori per favorire la connessione tra i nodi delle grandi infrastrutture ed i sistemi insediativi locali rete programmata e gestita a livello provinciale; - la definizione del nuovo piano regolatore portuale, che in una prospettiva di area vasta e di cluster logistico deve garantire il raccordo con la pianificazione urbanistica ed i vincoli ambientali e paesaggistici; - gli investimenti per favorire lo sviluppo integrato dei territori delle Province di Genova e di Alessandria, per definire il retroporto ferroviario del porto di Genova e contestualmente riqualificare l assetto naturale e paesaggistico del torrente Scrivia, anche attraverso il contratto di fiume. E necessario evidenziare che, per quanto riguarda il sistema infrastrutturale, la Provincia ha un ruolo di partecipazione alla definizione di soluzioni compatibili con il proprio territorio, ma che abbracciano sovente ambiti territoriali molto più ampi. Il terzo aspetto riguarda il passaggio da una dimensione che in passato è stata vista come esclusivamente comunale nella definizione delle linee di sviluppo urbanistico del territorio, ad una dimensione di ambito territoriale di area vasta, nella quale si realizzi un maggior raccordo tra pianificazione del territorio e pianificazioni settoriali. I progetti integrati definiti dal PTCp forniranno gli indirizzi per tale prospettiva di integrazione, che deve investire i caratteri identitari di ciascun ambito e le attese delle comunità locali. Tale attività costituisce l attuazione di un impostazione nuova, più sinergica, con la pianificazione di bacino. Nel corso del triennio sarà richiesto inoltre un costante impegno per l orientamento ed il controllo della pianificazione urbanistica che si esprimerà attraverso azioni di monitoraggio dei processi attuativi realizzati a livello comunale. Ne consegue che il controllo dell attività edilizia ed il rilascio di autorizzazioni di carattere urbanistico e paesaggistico non sono attività meramente esecutive di funzioni attribuite all Ente provinciale, ma devono essere intese anche come informazioni di ritorno sull efficacia delle azioni di governo del territorio previste in fase di pianificazione. Inoltre l esercizio dei compiti istituzionali in materia urbanistica, paesaggistica e di controllo della regolarità degli atti comunali è integrato da attività di supporto qualificato nella definizione della 128

133 pianificazione urbanistica a livello comunale, di consulenza ed accompagnamento nella soluzione di problematiche specifiche. Nel triennio si completeranno in particolare le iniziative di collaborazione con i Comuni di Isola del Cantone e di 5 Comuni della val Trebbia (Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Rondanina e Rovegno) per la formazione del loro Piano Urbanistico Comunale. Tale rapporto di collaborazione costituisce anche una importante opportunità per la realizzazione di esperienze professionali e formative a favore di giovani architetti, come previsto dalla deliberazione del Consiglio Provinciale n. 21/2010. Nei limiti della compatibilità economica, si terrà conto inoltre delle domande di collaborazione già pervenute dai Comuni di: Rezzoaglio, Neirone, Favale di Malvaro, Mignanego, Borzonasca e Campo Ligure. Analoga attenzione verrà rivolta agli attori locali, pubblici e privati, che intendono realizzare iniziative per lo sviluppo del territorio, accompagnando le iniziative proposte con un sensibile supporto mirato al corretto inserimento di tali iniziative nel rispetto dei contesti ambientali, paesistici e sociali in cui si inseriscono. Attraverso il controllo e il supporto della Provincia si potranno così assicurare condizioni di conformità rispetto al quadro normativo vigente, evitando conflitti e superando contrasti da parte di altri soggetti, ed al quadro pianificatorio di livello regionale e provinciale. Con riferimento alle funzioni assegnate alla Provincia in materia di Tutela e controllo del paesaggio provinciale, le stesse verranno attuate sia per corrispondere alle esigenze dei cittadini e dei Comuni, sia per assicurare la conservazione delle peculiarità del territorio provinciale, che costituiscono fattore di attrattività nei suoi diversi ambiti ed aspetti edificati e naturalistici. Anche con riferimento alle funzioni assegnate alla Provincia per il supporto dei Comuni in materia di controllo dell attività edilizia, la tempestività e l efficacia dell azione provinciale sarà mirata ad assicurare non solo il debito equilibrio tra interessi pubblici e privati coinvolti, ma anche la sensibilizzazione dei Comuni verso la tutela del proprio territorio, così da limitare la necessità degli interventi sostitutivi da parte della Provincia. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Promuovere gli interventi di sviluppo socio-economico del territorio, attraverso la salvaguardia dei valori e la soluzione delle criticità che caratterizzano i diversi ambiti provinciali, concludendo il percorso di definizione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCp 2020), anche attraverso il coordinamento con la Regione Liguria e il coinvolgimento costante dei Comuni e degli altri attori del territorio. Operatività del PTCP 2020 Indicatore N. Comuni che hanno convocato Conferenze d Ambito nell'anno (valore %) / Tot. Comuni tenuti alla formazione del piano) Grado di partecipazione dei Comuni alle Conferenze d'ambito convocate nell'anno (valore %) in rapporto ai Comuni interessati Valore atteso Adozione Approvazione e gestione Gestione 5% 10% 10% 30% 40% 50% Cod. finalità Finalità Coordinare azioni di pianificazione concertata con il territorio finalizzate: alla condivisione dei temi strategici indicati all interno del PTCp: o Corridoio appenninico centrale o Sistema Produttivo Orientale o Sistema policentrico area genovese o Balconi costieri o Sistemi rurali dell Appennino 129

134 alla promozione ed attuazione di progetti coerenti con i temi strategici, anche sulla base delle indicazioni di priorità evidenziate dal territorio nella fase di approvazione del PTCp Indicatore N. di progetti attivati in attuazione dei 5 temi strategici del PTCp Valore atteso Cod. finalità Finalità Promuovere, insieme ai Comuni, il giusto equilibrio tra interessi pubblici e privati coinvolti nello svolgimento delle attività edilizie, garantendo le condizioni di corretta competitività e di trasparenza del mercato immobiliare e l efficacia complessiva del sistema territoriale provinciale, e curando l eliminazione delle situazioni che possono arrecare danno al territorio e all ambiente. Indicatore N. di Comuni interessati, almeno una volta nell anno, da iniziative di vigilanza, confronto e supporto per lo svolgimento delle funzioni di controllo dell abusivismo edilizio e dei titoli abilitativi comunali N. delle azioni effettuate in materia di abusivismo e per migliorare l applicazione dei piani comunali Valore atteso Cod. finalità Finalità Promuovere, anche in collaborazione con la Regione Liguria e la Soprintendenza, la conservazione dei valori paesaggistici che costituiscono il maggiore fattore di attrattività del territorio provinciale nei suoi diversi aspetti edificati e naturalistici - per garantire condizioni di qualità della vita per i residenti, opportunità per le attività turistiche e per valorizzare il patrimonio culturale in attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Indicatore N. di buone pratiche, sviluppate a seguito dell attività svolta dalla Provincia con riferimento al territorio provinciale della costa, dell entroterra e montano, finalizzate alla salvaguardia, alla gestione e/o alla pianificazione sostenibile del Paesaggio, che possano rappresentare un modello di riferimento per casi analoghi. Valore atteso Cod. finalità Finalità Promuovere lo sviluppo ed elevare la qualità dell'attività urbanistica attraverso il supporto ai Comuni nella predisposizione e gestione dei loro strumenti di pianificazione, nell ottica di un assetto di area vasta, offrendo alle comunità locali - scenari di sviluppo sostenibile - opportunità di coesione sociale - indirizzi per la disciplina dei servizi pubblici e delle attrezzature collettive in una prospettiva di genere e pari opportunità. Sostenere i Comuni e le loro Unioni nella realizzazione di forme di convenzione per l elaborazione dei PUC, in particolare negli ambiti a ridotta complessità, perseguendo l armonizzazione con la pianificazione d area vasta provinciale e lo sviluppo di iniziative coordinate tra i diversi Comuni. Indicatore N. dei comuni interessati da iniziative volte alla collaborazione ed al confronto nelle fasi di predisposizione dei relativi nuovi piani urbanistici Valore atteso

135 Indicatore N. di nuove convenzioni incentivate e/o stipulate con Comuni e/o loro Unioni per l elaborazione dei PUC Valore atteso Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO Contributi e trasferimenti , prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 3.02: Istruzione e politiche giovanili PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: De Simone Competenze e riferimenti normativi - Funzioni amministrative in materia di istruzione scolastica ex L.23/96, art.139 D.Lgs 112/98 e L.r.18/09, con particolare riferimento al dimensionamento della rete scolastica provinciale e al funzionamento degli istituti scolastici - Azioni di contrasto alla dispersione scolastica e formativa e azioni specifiche di orientamento degli studenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado, in raccordo con Università e mondo del lavoro - Analisi della scolarità attraverso l Osservatorio provinciale su scuola e formazione - Funzioni relative al diritto all istruzione e alla formazione (art. 6, L.r. 15/06 art. 139, D.Lgs 112/98 art.6, L.R. 18/09) nella scuola secondaria superiore per soggetti disabili, per stranieri e soggetti a rischio di esclusione sociale, compresa la mediazione culturale - Attuazione del Piano Operativo Provinciale di istruzione - Formazione - Politiche del lavoro e servizi per l impiego Motivazione delle scelte Indicatori di contesto per anno scolastico n. istituti di istruzione secondaria di secondo grado (statali e paritari) n. istituti di istruzione secondaria di secondo grado statali n. punti di erogazione (sedi e succursali) del servizio degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado statali n. studenti istruzione secondaria di secondo grado (statale e paritaria) n. studenti istruzione secondaria di secondo grado (statale) ( di cui (di cui 403 disabili) 464 disabili) n. studenti istruzione secondaria di secondo grado (paritaria) n. medio studenti per scuola (istituti statali) n. medio studenti per classe (istituti statali) 21,75 22,76 tasso di dispersione scolastica nel primo biennio (12% nel ) 15% Non disp. tasso di dispersione scolastica nel quinquennio esclusi professionali (24% nel ) 26% Non disp. n.studenti beneficiari di servizi di supporto (operatori specializzati, software specifici, ausili individuali) per studenti disabili nella scuola superiore durante lo svolgimento dell attività scolastica n.studenti beneficiari del servizio di trasporto disabili risorse finanziarie per gli interventi di sostegno del diritto allo studio e integrazione scolastica e formativa dei disabili (di cui (di cui 131

136 Indicatori di contesto per anno scolastico fondi propri Provincia) fondi propri Provincia) risorse finanziarie complessivamente destinate agli istituti scolastici statali (art.3, c.2, Legge 23/96, fondi per il funzionamento ordinario) media risorse finanziarie destinate agli istituti scolastici statali: risorse finanziarie complessivamente destinate agli istituti scolastici (fondi per il funzionamento ordinario)/n. istituti n.studenti beneficiari di contributi per merito scolastico (nel 2010 erogati per anno scol ; nel 2011 erogati per anno scol ) n.studenti beneficiari del servizio di mediazione culturale Il contesto di riferimento riguarda circa studenti delle scuole secondarie di secondo grado, che frequentano 50 istituti (statali e paritari). L offerta scolastica è distribuita tra i 5 distretti in cui è suddiviso il territorio provinciale, sia pure con la particolarità di una maggiore densità di istituti negli ambiti afferenti al centro del capoluogo, per ovvi motivi legati alla maggiore concentrazione di popolazione e alla posizione baricentrica. L attuale fase vede il mondo dell istruzione interessato da vari recenti provvedimenti statali che, oltre a dare attuazione al riordino delle scuole superiori, impattano sensibilmente sugli organici delle scuole statali e determinano un aumento del numero medio di alunni per classe, dando origine a varie criticità (sia nel primo, sia nel secondo ciclo). In tale situazione, rispetto al dimensionamento della rete scolastica provinciale (sia del primo, sia del secondo ciclo), la Provincia privilegia il mantenimento di un numero adeguato e diffuso di punti di erogazione del servizio (sedi principali e succursali), a prescindere dagli interventi di riorganizzazione, dal numero e dalla tipologia delle istituzioni scolastiche. In riferimento al riordino della scuola superiore, la Provincia attua una costante consultazione con il territorio al fine di razionalizzare e implementare l offerta di indirizzi in funzione delle esigenze territoriali. La Provincia, in rappresentanza della comunità, dà rilievo agli interventi che assicurano il diritto allo studio e le occasioni di apprendimento e orientamento, anche attraverso progetti e servizi a supporto dell autonomia. In particolare, le attività sono rivolte alla disabilità, all integrazione stranieri e alle fasce economicamente più disagiate. Si proseguirà, in particolare, nella organizzazione del sistema di accompagnamento e trasporto disabili nella scuola superiore e nella formazione professionale, per il quale da settembre 2011 è attivata la presa in carico diretta del servizio da parte della Provincia per i residenti nel comune di Genova, mentre per gli altri Comuni si opera in base ad accordi con i medesimi. Le difficoltà della finanza locale e il progressivo ridursi dei finanziamenti (statali o regionali) può determinare difficoltà nell erogazione di taluni interventi per il diritto allo studio, che potrebbero essere concentrati dall anno su fasce prioritarie, soprattutto per l accompagnamento/ trasporto di disabili. La Provincia, inoltre, intende svolgere le azioni necessarie a ridurre la dispersione scolastica, attraverso un coordinamento costante con gli enti/istituzioni territoriali interessati (scuole, organismi formativi, Comuni, Ufficio Scolastico Regionale, Regione, Università ASL), in una logica di governance, e promuovere il successo formativo attraverso azioni di orientamento tese a sviluppare le capacità progettuali, di scelta e di attribuzione di significato nei giovani. I dati disponibili sulla dispersione non sono del tutto omogenei, anche perché vi sono modalità diverse di individuarla. I dati esposti (1 e 2 rapporto Tuttoscuola ) comunque denotano una tendenza alla crescita nell ultimo quinquennio, tale da spingere la Provincia ad offrire soprattutto interventi di orientamento scolastico e professionale ed a ricercare collaborazioni con gli altri soggetti interessati (scuole, comuni, famiglie, ecc.) A seguito della costituzione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS, secondo le linee guida di cui al DPCM )nel settore della Mobilità sostenibile (per trasformazione della Accademia Italiana della Marina Mercantile) e nel settore delle Tecnologie dell informazione e della comunicazione, nel 2012 si consolideranno le attività avviate a partire dalle fine del La Provincia intende investire sui giovani, sia per le competenze attribuitegli dalla Regione, sia perché ritiene che i giovani vivano in un contesto sociale in cui le relazioni umane sono sempre più difficili ed in cui la conoscenza, la comprensione e la scelta devono essere acquisiti con processi di 132

137 educazione alla cittadinanza consapevole e attiva. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Perseguire una razionalizzazione dell offerta scolastica che tuteli il mantenimento dei punti di erogazione del servizio scolastico in numero e indirizzi adeguati alla complessità del territorio garantendo attenzione alle esigenze espresse dalle comunità locali e dalle istituzioni scolastiche, assegnando a queste ultime risorse tali da svolgere con regolarità il servizio ordinario e la manutenzione ordinaria. Indicatore Numero punti di erogazione (sedi e succursali) delle scuole secondarie di secondo grado Risorse finanziarie complessivamente destinate agli istituti scolastici (fondi per il funzionamento ordinario) Media risorse finanziarie destinate agli istituti scolastici: risorse finanziarie complessivamente destinate agli istituti scolastici (fondi per il funzionamento ordinario)/n. istituti. Valore atteso Cod. finalità Finalità Salvaguardare i servizi di supporto alla frequenza e all integrazione scolastica di studenti disabili nella scuola superiore (operatori specializzati, software specifici, ausili individuali), pur in presenza di una notevole contrazione dei trasferimenti regionali, attraverso accordi con i Comuni e le Istituzioni scolastiche, con gestione, tramite appalto messo a gara dalla Provincia, del servizio di accompagnamento/trasporto per i residenti nel comune di Genova. Favorire l attività di integrazione stranieri attraverso la mediazione culturale e personale specializzato. Indicatore Studenti beneficiari/studenti richiedenti il servizio specialistico Studenti beneficiari/studenti richiedenti di trasporto scolastico Incidenza della spesa provinciale sulla spesa totale per servizi di supporto e trasporto scolastico per studenti disabili nella scuola superiore Spesa media per servizi di supporto per studenti disabili nella scuola superiore (quota propria della Provincia) Spesa media per servizio di trasporto disabili (quota propria della Provincia) Studenti beneficiari/studenti segnalati da scuole per il servizio di mediazione culturale Valore atteso (120/129) 90% 90% 90% (70/100) 70% 70% 70% (650000/ ) 45% ( /120) ( /70) (180/180) 100% 50% 50% % 100% Cod. finalità Finalità Favorire azioni a supporto dell autonomia scolastica offrendo alle scuole iniziative di orientamento anche contro la dispersione, volte a raggiungere il maggior numero di soggetti beneficiari. Indicatore Totale scuole secondarie di primo grado aderenti alle iniziative di orientamento/totale scuole secondarie di primo grado ( statali) Totale scuole secondarie di secondo grado aderenti alle iniziative di orientamento/totale scuole secondarie di secondo grado (statali e paritarie) Valore atteso % 89% 91% 53% 57% 57% 133

138 Cod. finalità Finalità Migliorare l occupabilità dei giovani, mediante l offerta formativa di tipo terziario non universitario degli Istituti Tecnici Superiori Indicatore N. iscritti ITS Information e communication tecnology ( 1 corso per 20 persone) N. iscritti ITS per la mobilità sostenibile nei settori dei trasporti marittimi e della pesca Accademia della Marina mercantile ( 3 corsi per 60 persone) Utenti che trovano lavoro entro l'anno dal termine del corso/totale diplomati al termine del corso (per ITS ICT a partire dal 2013, termine del primo corso) Valore atteso % 75% Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO Contributi e trasferimenti , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 3.03: Formazione professionale PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Repetto De Simone Competenze e riferimenti normativi - Funzioni amministrative in materia di formazione professionale ex art. 139 D.Lgs 112/98 e L.r.18/09, tramite l attuazione del Piano Operativo Provinciale di istruzione - Formazione - Politiche del lavoro e servizi per l impiego ; - Realizzazione, in qualità di organismo intermedio, di interventi formativi nell ambito del Programma operativo Competitività regionale e occupazione Fondo sociale europeo - Regione Liguria , approvato con decisione della Commissione Europea n. C(2007) 5474 del 7 novembre 2007, secondo le linee fissate dall Unione Europea precipuamente attraverso i Regolamenti (CE) n.1083/06, n.1081/06,n.1828/06, n.196/08, integrati dalle norme nazionali date, tra l altro, dal DPR 196/08 sull ammissibilità della spesa e dal DPCM sul quadro temporaneo degli aiuti di stato nel contesto della crisi economica e finanziaria; - Funzioni di formazione professionale (L.r. 18/09) riguardanti lla gestione di percorsi triennali di istruzione e formazione professionale (Conferenza unificata 29/04/2010) e l offerta pubblica di formazione relativa all apprendistato professionalizzante (D.Lgs 276/03); - Incentivazione della formazione aziendale e per i lavoratori autonomi; - Interventi per la formazione di soggetti non occupati; - Interventi individualizzati di formazione professionale per soggetti disabili; - Interventi di formazione professionale per stranieri e soggetti a rischio di esclusione sociale, compresa la mediazione culturale; 134

139 Motivazione delle scelte Indicatori di contesto (anno formativo ) 2011 n. percorsi triennali di istruzione e formazione professionale 77 n. allievi percorsi triennali di istruzione e formazione professionale 1300 n. percorsi IV anno per diploma professionale 5 n. allievi percorsi IV anno per diploma professionale 100 n. corsi biennali per minori 7 n. allievi corsi biennali per minori 130 n. corsi per lavoratori dipendenti e autonomi e imprenditori 400 n. allievi corsi per lavoratori dipendenti e autonomi e imprenditori 3600 n. voucher erogati per formazione aziendale (su catalogo provinciale e altri cataloghi) 3000 n. corsi per soggetti adulti non occupati 46 n. allievi corsi per soggetti adulti non occupati 550 n. interventi formativi individualizzati per soggetti disabili 17 n. allievi interventi formativi individualizzati per soggetti disabili 265 Il contesto è dato da un sistema che annualmente coinvolge utenti allievi in attività formative, attraverso soggetti attuatori, identificati in più di 50 organismi formativi e più di 500 aziende. La L.R. 18/09, in attuazione del Titolo V della Costituzione, disciplina il sistema regionale di istruzione, formazione e orientamento, in cui le Province svolgono ruoli e competenze significativi. Il sistema formativo, con il presidio fornito dalla governance provinciale, deve rispondere puntualmente alle esigenze poste dalle contingenze economiche e dal mercato del lavoro. Innanzitutto verranno forniti i servizi formativi previsti nell ambito degli interventi per fronteggiare la crisi economica, secondo gli accordi e le linee concertate a livello nazionale e locale con una specifica attenzione ad una piena integrazione fra interventi di formazione e del lavoro. Per quanto riguarda la formazione professionale, sulla base degli atti di programmazione della Regione Liguria e della Provincia, il programma mira a consolidare e specializzare la capacità del sistema provinciale di corrispondere efficacemente alle esigenze professionali del mondo del lavoro e a soddisfare le esigenze occupazionali della società. I principali assi e criteri di intervento saranno i seguenti: Il mantenimento di un ruolo di governo di area vasta nella programmazione dell offerta formativa, sostenuto da un sistema di concertazione a livello territoriale, che rafforzi la dimensione partecipativa dei soggetti pubblici, delle rappresentanze sociali e economiche e civili, degli operatori privati e delle imprese; la programmazione dell offerta formativa per filiere produttive per fornire una regia territoriale concertata con tutti gli attori economici, sociali e operativi, al fine di colmare l attuale lacuna di coordinamento tra le iniziative assunte da vari soggetti pubblici e privati e di favorire l adozione di strumenti di pianificazione condivisa e di ottimizzazione delle risorse da investire, privilegiando i poli formativi regionali (marittimo, sociale, ICT e turismo) e il settore dell energia; la costituzione di cataloghi di moduli formativi professionalizzanti, accessibili attraverso lo strumento del voucher formativo, al fine di realizzare una forte integrazione fra offerta formativa e servizi per l impiego, programmando un offerta flessibile in grado di rispondere alle esigenze dei lavoratori e del mercato. la centralità dell utente, intesa sia come capacità da parte della Provincia di dare risposta ai bisogni formativi ed occupazionali di tutti i cittadini, sia come punto di riferimento per il funzionamento della rete dei servizi; l integrazione tra università, scuola, formazione professionale e mondo del lavoro, per favorire occupazione adeguata alle competenze; l innalzamento della qualità dei servizi (dalla quantità alla qualità); l attenzione alla qualità non richiederà solo una migliore centratura sull utente dei servizi offerti, ma anche continui feedback da parte dell utenza sulla adeguatezza degli interventi, la costruzione di un sistema di 135

140 monitoraggio e di valutazione dei risultati ed i suoi riscontri con i bisogni iniziali. L assolvimento dell obbligo di istruzione avviene anche con percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale, che dovranno costituire sempre più un offerta integrata con gli istituti scolastici di secondo grado e con le esigenze del mercato. Anche in questo caso ci si pone come obiettivo, laddove possibile, la possibilità di continuare gli studi dopo il percorso triennale. In attuazione dei nuovi regolamenti sui fondi strutturali, in particolare i Reg. CE 1083/06 e 1828/06, sarà consolidato il sistema di controllo (amministrativo-finanziario-fisico-tecnico) sulle attività cofinanziate dal FSE con riferimento alla Programmazione 2007/2013. Tale controllo ha per obiettivo di fondo quello di garantire una sana gestione finanziaria nell ambito del P.O. 2007/2013 in particolare verificando la conformità dei prodotti/servizi cofinanziati e l effettiva esecuzione delle spese. Si cercherà di migliorare i flussi finanziari tra Regione- Provincia e soggetti attuatori, pur in un quadro di generale difficoltà per la finanza locale, in cui l azione della Provincia è fortemente condizionata dai ritardi nell effettiva percezione dei finanziamenti dovuti. E particolarmente a rischio di contrazione l esperienza di interventi individualizzati di formazione professionale per soggetti disabili. Anche la formazione per soggetti non occupati vede un progressivo ridursi delle attività di durata medio-lunga (da circa 70 nel 2007, a circa 30 nel 2012), cui pone parziale rimedio la formazione a catalogo (corsi brevi); in tale caso ciò è dovuto alle linee programmatiche regionali del FSE, che tendono a privilegiare interventi biennali e annuali per drop out. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Assicurare opportunità di formazione e aggiornamento professionale volte a favorire l adattabilità dei lavoratori ai mutamenti del mercato del lavoro e della produzione Indicatore Totale dipendenti partecipanti ad attività formative/totale posti disponibili sui corsi finanziati Numero corsi con svolgimento sostanzialmente conforme agli obiettivi/ corsi sottoposti a verifiche Valore atteso % 70% 70% 90% 90% 90% Cod. finalità Finalità Favorire l inserimento occupazionale dei partecipanti alle attività formative Indicatore Valore atteso Allievi occupati/allievi formati a 12 mesi 60% 60% 60% Allievi occupate/allievi formate a 12 mesi 40% 45% 50% Variazione percentuale allievi occupati a 12 mesi su allievi occupati a 6 mesi 0% 0% 0% Grado di soddisfazione degli allievi dei corsi 65% 65% 65% Cod. finalità Finalità Organizzare una rete formativa per i soggetti disabili che consenta l elaborazione di progetti individualizzati di uscita verso l integrazione sociale/lavorativa Indicatore Valore atteso Percentuale allievi inseriti nei corsi sul totale delle segnalazioni ASL 80% 70% 60% Progetti individuali elaborati/n. allievi in uscita 75% 75% 75% 136

141 Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 3.04: Politiche del lavoro PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Repetto Competenze e riferimenti normativi - Funzioni in materia di politiche del lavoro, promozione occupazionale e servizi per l impiego (con par5ticolare riferimento a: D.lgs 469/97 -L.r. 27/98 e successive modifiche e integrazioni L.r. 30/ L.r. 18/2009). Vi rientrano il collocamento ordinario, obbligatorio, dei lavoratori non UE, dei lavoratori a domicilio. Vi rientrano inoltre l avviamento, la mobilità e la selezione negli enti pubblici e nella Pa, escluse le PA centrali; - Preselezione ed incontro tra domanda ed offerta di lavoro; - Iniziative finalizzate a promuovere ed incrementare l occupazione in particolare quella femminile; - Progetti relativi all inserimento occupazionale per tossicodipendenti ed ex detenuti e altri soggetti in disagio sociale; - Iniziative volte a favorire l occupazione dei soggetti iscritti nelle liste di collocamento; - Iniziative per il reimpiego di soggetti collocati nelle liste di mobilità o inseriti nelle categorie svantaggiate (ivi ricomprese le azioni previste dalle iniziative straordinarie per fronteggiare la crisi economica discendenti dall accordo Stato-regioni del febbraio 2009 e successive proroghe/modifiche; - Indirizzo, programmazione e verifica dei tirocini formativi e di orientamento, work experiences e delle borse lavoro; - Tenuta della lista di mobilità dei lavoratori, previa analisi tecnica; - Interventi per il sostegno all inserimento dei disabili; - Politiche attive del lavoro e monitoraggio del mercato del lavoro a livello locale; - Funzioni attribuite dalla L.R. 30/2008 in materia di tirocini, incentivi all assunzione, autorizzazioni di cantieri scuola lavoro, contributi per l imprenditoria giovanile, interventi per il sostegno all occupazione, interventi a sostegno del reddito; - Interventi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro ed emersione del lavoro nero (L.r. 30/07); - Interventi di integrazione socio-lavorativa per migranti (L.r. 7/07). Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Fonte Disponibili da dati.istat.it Tasso di occupazione Provinciale /2012 di cui femminile dati.istat.it 57.9 Disponibili da 03/2012 Tasso di occupazione Regionale dati.istat.it (2 tr) di cui femminile dati.istat.it (2 tr) Tasso di occupazione NORD-Ovest dati.istat.it (2 tr) di cui femminile dati.istat.it (2 tr) Tasso di occupazione Nazionale dati.istat.it (2 tr) di cui femminile dati.istat.it (2 tr) 137

142 Indicatori di contesto Fonte Tasso di disoccupazione Provinciale dati.istat.it 6.5 Disponibili da 03/2012 di cui femminile dati.istat.it 6.8 Disponibili da 03/2012 Tasso di disoccupazione Regionale dati.istat.it (1 sem) di cui femminile dati.istat.it (1 sem) Tasso di disoccupazione Nazionale dati.istat.it 8.4 di cui femminile dati.istat.it 9.7 Tasso di disoccupazione giovanile prov (15-24 anni) dati.istat.it 20.0 Disponibili da 03/2012 Tasso di disoccupazione giovanile prov (25-34 anni) dati.istat.it 10.8 Disponibili da 03/ OGGI CIRCA Totale iscritti ai CPI provinciali Prov.GE Dati 2011Disponibili da 01/2012 di cui donne Prov.GE (57%) Disponibili da 01/2012 di cui disabili e categorie protette Prov.GE Disponibili da 01/2012 di cui extracomunitari Prov.GE Disponibili da 01/2012 N. soggetti NEET (INATTIVI NELLA FASCIA ANNI) dati.istat.it non disponibile dato su soli giovani; Disponibili da questi sommati alle forze lavoro ( ) danno i 03/ della popolazione in età da lavoro il 10% circa dei quali risulta iscritto ai cpi N. lavoratori per cui è stata autorizzata la cassa integrazione o la mobilità (in deroga) provincia Genova Ag. Liguria Lavoro (stima) Nel 2011 la ripresa non c è stata ed il ricorso agli ammortizzatori sociali continua riverberasi pesantemente sui servizi per il lavoro. Non si attenua quindi la necessità di sostenere iniziative atte a fronteggiare lo stato di crisi e volte a favorire la ricollocazione del personale in esubero. La Regione ha stanziato ingenti risorse a sostegno delle crisi occupazionali affidando alle Province l attuazione degli interventi, tali misure sono state prorogate a tutto il 2012 e a queste si affiancano interventi rivolti alla larga fascia del precariato e si affiancheranno nel corso 2012 alcune azioni indirizzate a coloro che si stanno affacciando sul mercato del lavoro in un momento così poco favorevole. La capacità di leggere e cogliere le necessità delle imprese, di adeguare la programmazione dei servizi offerti dal sistema per il lavoro, perché possano realmente essere un supporto alle imprese e ai lavoratori, rappresentano i presupposti che la Provincia di Genova ritiene fondamentali per contribuire al superamento di questa difficile congiuntura economica. Il sistema dei servizi al lavoro deve agire in due direzioni: sostenere le imprese perché siano messe in grado di reagire alle difficoltà economiche e garantire sicurezza ai lavoratori mediante misure efficaci di reimpiego accompagnate da forme adeguate di sostegno al reddito. Gli interventi di politica attiva del lavoro per salvaguardare le capacità professionali e produttive del territorio si collocano nell ambito di un modello di organizzazione dei servizi per il lavoro che si caratterizza per l integrazione di funzioni, strumenti e fonti di finanziamento, finalizzato ad individuare percorsi modulari ed integrati in relazione ai bisogni espressi dai differenti target di lavoratori e imprese presenti nel mercato del lavoro locale. 138

143 A tale modello si conformano le varie iniziative promosse per favorire l occupabilità e l inserimento/reinserimento lavorativo di persone disoccupate, inoccupate, in cassa integrazione o mobilità, soggetti svantaggiati, percettori o meno di ammortizzatori sociali. In questo quadro attraversato da cambiamenti anche radicali rimane invece costante il ricorso di cittadini ed imprese ai servizi finalizzati all incontro tra domanda ed offerta di lavoro erogati dai Centri per l Impiego. La programmazione regionale diventa un punto di riferimento ineludibile nella programmazione delle politiche del lavoro a livello locale. La programmazione regionale ha puntato, in questo periodo, soprattutto a fare fronte alle emergenze. Il modello di intervento si ispira al principio di centralità dell utente, di programmazione di un sistema flessibile e di qualità, integrato con le politiche formative e di istruzione, attraverso la programmazione di una rete di servizi: - stabile e consolidata; - improntata al rispetto di criteri di qualità certificati; - integrata con il sistema dell istruzione e della formazione professionale e, per le categorie svantaggiate, con la rete dei servizi socio-sanitari; - flessibile, personalizzata ed inclusiva, in modo tale da raggiungere le esigenze di molteplici fasce di utenza. Più in dettaglio: è necessario puntare ad interventi di sostegno del lavoratore, anche nei percorsi di cambiamento dei posti di lavoro, verso interventi di flexsecurity. In un contesto economico e produttivo dove il cittadino può trovarsi nell arco della vita lavorativa ad avere più rapporti di lavoro e svolgere diversi mestieri, i servizi per il lavoro erogati dai Centri Provinciali per l Impiego rappresentano un prezioso fattore di coesione sociale agendo quale ammortizzatore occupazionale : prendendo in carico i lavoratori disoccupati, offrendo loro servizi di secondo livello: ri-orientamento, percorsi di formazione, servizi di mediazione al lavoro che ne aumentino non solo le possibilità di impiego nell immediato ma anche la competitività professionale in termini di occupabilità futura; la legge 68/99 sospende l obbligo di assunzione di persone disabili e/o appartenenti alle categorie protette nelle aziende che versano in situazioni di crisi. Conseguentemente si riduce il numero delle posizioni disponibili per il collocamento di tali soggetti. Le aziende sospese sono raddoppiate rispetto allo scorso anno (aziende che chiedono ammortizzatori sociali in deroga). Le ordinarie agevolazioni ex lg 68/99 sono state trasformate dalla legge n. 247/07 da defiscalizzazioni ad incentivi. Ma tale legge ha delimitato le agevolazioni solo alle assunzioni a tempo indeterminato e poi non è stata seguita da un decreto attuativo. Ciò è negativo in un contesto nel quale la legge 68/99 aveva funzionato molto bene e, di fatto, aveva saturato già le posizioni di legge. Ora ci si appella più al senso di responsabilità sociale delle imprese che va oltre gli obblighi normativi ed è necessario lavorare alla costruzione di un meccanismo premiante per le imprese che decidono di investire sull occupazione delle persone svantaggiate; l occupazione femminile va pienamente considerata un fattore di crescita e coesione sociale più ampio in quanto innesca processi sociali più ampi e forti, per questo gli interventi di sostegno all occupazione femminile sono cruciali. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Migliorare l occupabilità delle persone in cerca di lavoro ed aumentare il grado di adattabilità degli occupati, con particolare attenzione a donne, giovani e precari. Indicatore Tasso di incidenza dei servizi per l impiego rispetto all occupazione totale (movimenti attivi) Numero di movimenti attivi (assunzioni) di soggetti in carico al CPI al momento dell assunzione/totale numero di movimenti attivi effettuati nel territorio provinciale Valore atteso % 15% 16% 139

144 Indicatore Tasso di incidenza dei servizi per l impiego rispetto all occupazione femminile (movimenti attivi): Numero di movimenti attivi (assunzioni) di donne in carico al CPI al momento dell assunzione/totale numero di movimenti attivi relativi a donne effettuati nel territorio provinciale Tasso di incidenza dei servizi per l impiego rispetto all occupazione giovanile (movimenti attivi): Numero di movimenti attivi (assunzioni) di giovani in carico al CPI al momento dell assunzione/totale numero di movimenti attivi relativi a giovani effettuati nel territorio provinciale Tasso di incidenza dei servizi per l impiego rispetto all occupazione totale (soggetti): Numero di soggetti avviati/prorogati/trasformati in carico al CPI al momento dell assunzione/ Totale di soggetti avviati/prorogati/trasformati nel territorio Tasso di incidenza dei servizi per l impiego rispetto all occupazione femminile (soggetti): Numero di donne avviate/prorogate/trasformate in carico al CPI al momento dell assunzione/ Totale di donne avviate/prorogate/trasformate nel territorio provinciale Tasso di incidenza dei servizi per l impiego rispetto all occupazione giovanile (soggetti): Numero di giovani avviati/prorogati/trasformati in carico al CPI al momento dell assunzione/ Totale di giovani avviati/prorogati/trasformati nel territorio provinciale Percentuale di lavoratori occupati che hanno usufruito di servizi formativi nel biennio e che hanno mantenuto l occupazione: n. occupati a fine anno e che hanno usufruito dei servizi per occupati nel biennio/n. totale dei lavoratori che hanno usufruito dei servizi per occupati nel biennio Tasso di copertura territoriale dei servizi per il lavoro: n. servizi erogati / FORZE DI LAVORO PROVINCIALI(fonte: dati istat) (circa ). OPPURE / POP. IN Età DI LAVORO CHE COMPRENDE ANCHE GLI INATTIVI???? Valore atteso % 16% 17% 15% 16% 17% 14% 15% 16% 18% 19% 20% 20% 21% 22% Non calcolabile Non calcolabile Non calcolabile 15% 16% 17% Cod. finalità Finalità Migliorare l occupabilità e l adattabilità delle persone con disabilità e degli appartenenti alle fasce più svantaggiate della forza lavoro nell ambito di una rete di servizi integrati e specializzati che metta a sistema il contributo di tutti gli attori pubblici e privati che operano a vantaggio dei soggetti citati, anche tramite azione di promozione e di sensibilizzazione della responsabilità sociale delle imprese Indicatore Valore atteso Tasso di incidenza dei servizi per l impiego rispetto all occupazione di soggetti disabili e categorie protette: Numero di avviamenti di soggetti disabili e categorie protette realizzati dai servizi del collocamento 30% 30% 30% mirato/numero totale di avviamenti di soggetti disabili e categorie protette nel territorio provinciale nello stesso periodo Tasso di regolarizzazione delle aziende private in obbligo di assunzione di soggetti disabili e categorie protette Percentuale di aziende private che hanno l obbligo di 90% 92% 95% assunzione di soggetti disabili e categorie protette in regola a fine anno/totale di aziende in obbligo Aziende collaborative in percorsi di inserimento fasce

145 Indicatore deboli N. aziende che non hanno l obbligo di assunzione (Legge 68/1999) coinvolte in percorsi di inserimento di fasce deboli (disabili, categorie protette e altre fasce deboli) Valore atteso Cod. finalità Finalità Contribuire al miglioramento della convergenza tra domanda ed offerta di lavoro, puntando: - al consolidamento del grado di copertura dei servizi per l impiego rivolti alle imprese; - allo sviluppo e al consolidamento degli accordi di partenariato con le imprese e gli enti pubblici. Indicatore Tasso di copertura servizi ai datori di lavoro/imprese Numero totale dei servizi ai datori di lavoro/imprese (ed a loro dipendenti) erogati nell anno /Numero totale di datori di lavoro/imprese attivi operanti sul territorio (escluse famiglie) COMPRESI SERVIZI AMMINISTRATIVI (COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE) Datori di lavoro/imprese attivi = con almeno un movimento di personale negli ultimi 10 anni Tasso di fidelizzazione delle imprese nell ultimo biennio Numero di imprese che hanno avuto due o più servizi nel biennio/n. di imprese che hanno avuto accesso ad almeno un servizio nel biennio Valore atteso % 70% 75%? 35% 40% 40% Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni , , ,00 Contributi e trasferimenti , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 3.05: Sviluppo economico PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Agostino Barisione Competenze e riferimenti normativi - Promozione e coordinamento attività, realizzazione di opere di rilevante interesse provinciale nel settore economico e produttivo (D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267) - Promozione, definizione ed attuazione degli strumenti della programmazione negoziata (Legge n.662/1996 comma 203 e seguenti) Motivazione delle scelte Le politiche di sviluppo economico della Provincia di Genova si inseriscono in un contesto le cui caratteristiche principali sono state illustrate nella Sezione 1.4 Economia insediata. La Provincia intende proseguire nella sua funzione di soggetto attivo, coordinandosi con gli altri enti e con le rappresentanze economico-sociali del territorio, per sostenere progetti di sviluppo 141

146 capaci sia di incidere sull attuale contingenza critica (caratterizzata dal preoccupante diffondersi delle crisi aziendali e della disoccupazione), sia di migliorare l assetto economico-produttivo locale. In quest ottica, la Provincia intende consolidare i risultati conseguiti mediante l attuazione degli strumenti della programmazione negoziata ed in particolare attraverso i patti territoriali del Tigullio-Fontanabuona e di Genova e valli del Genovesato, ivi incluse le loro attuali e future rimodulazioni. A tali strumenti, tuttora in fase di pieno completamento, è infatti connessa l erogazione alle imprese e ai Comuni di ingenti fondi statali. Inoltre, anche a prescindere dall attuale fase economica, la Provincia, intende sviluppare iniziative di sostegno diretto (su propria iniziativa) o indiretto (attivando parternariati ed i relativi cofinanziamenti) alle attività economiche locali mediante la predisposizione di progetti finalizzati, di volta in volta, a razionalizzare gli insediamenti produttivi, ad incentivare la ricerca e l innovazione, a favorire l erogazione del credito bancario e, soprattutto, opportunità di sviluppo economico ed occupazionale anche mediante la sottoscrizione di appositi protocolli d intesa con gli altri soggetti pubblici e privati interessati, sostenendo in particolare - lo sviluppo delle piccole medie imprese. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Esercitare le funzioni di soggetto responsabile dei patti territoriali del Tigullio- Fontanabuona e Genova e Valli del Genovesato (Decreto Direttoriale Ministero Attività Produttive in data 04/04/2002 ai sensi del Regolamento approvato con D.M. 31/07/2000 n. 320) Indicatore N. provvedimenti definitivi di concessione delle agevolazioni alle iniziative imprenditoriali. N. provvedimenti definitivi di concessione delle agevolazioni alle iniziative infrastrutturali. Valore atteso Cod. finalità Finalità Sviluppare iniziative di sostegno delle attività economiche insediate sul territorio di propria competenza e dei relativi livelli occupazionali, avvalendosi di tutti gli strumenti esistenti di coordinamento e collaborazione fra gli enti locali e le categorie economiche a partire dalla Consulta provinciale per le politiche di impresa e di sviluppo economico del territorio costituita nel corso del Indicatore Numero progetti di sviluppo economico promossi direttamente dall Ente Numero progetti di sviluppo economico in compartecipazione con altri enti e/o soggetti Valore atteso Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 142

147 FUNZIONE 3.06: Edilizia e manutenzioni edifici PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Puttini Competenze e riferimenti normativi - Manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici provinciali per il mantenimento e per consentire la valorizzazione del patrimonio immobiliare - D.Lgs. 267/2000 TU Enti locali - Art. 19 Funzioni della Provincia : let. i) compiti connessi alla istruzione secondaria di secondo grado ed artistica ed alla formazione professionale, compresa l'edilizia scolastica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale; - L. 23/1996 Norme per l'edilizia scolastica - Art. 3 Competenze degli enti locali : Le Province provvedono alla realizzazione, alla fornitura e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici da destinare a sede di istituti e scuole di istruzione secondaria superiore, compresi i licei artistici e gli istituti d'arte, di accademie, di istituti superiori per le industrie artistiche, nonché di convitti e di istituzioni educative statali - D.Lgs. 81/2008 Testo Unico Sicurezza - Art. 18 comma 3 : gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. - D.P.R. 151/2011- Disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi - D.M. 16/02/2007-Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione - D.M. 9/03/2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco - L. 265/1999 Disposizioni in materia di autonomia e ordinamento enti locali - L. 10/1991 Art. 26, L.R. 22/2007: Obbligo di ricorso alle fonti rinnovabili negli edifici pubblici - L. R. 22/2007 Efficienza minima prescritta per i generatori di calore - D.Lgs. 115/ Art. 13 comma 1c - Obbligo della certificazione energetica per gli edifici pubblici di superficie utile > 1000 mq - Art. 16 comma 4 - Adozione di contratti per la fornitura di servizi energetici - D.Lgs. 192/2005 Art. 11, L.R. 22/2007 Requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici - L.R. 29/1983 D.G.R. 1107/2003 D.G.R. 881/2004 D.G.R. 1362/2010 (aggiornamento classificazione sismica del territorio) - Deleghe delle competenze regionali sulle costruzioni edilizie in zone sismiche - D.M. 14/01/08: Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell Interno e il Dipartimento di Protezione Civile: Norme Tecniche per le Costruzioni. Motivazione delle scelte Indicatori di contesto 2011 N. di edifici in uso e di competenza provinciale gestiti in global service 126 Volumi (in m 3 ) di edifici in uso e di competenza provinciale gestiti in global service N. di attività all interno di edifici in uso e di competenza provinciale gestiti in global service 209 Forma di gestione del servizio manutenzione ordinaria e programmata degli edifici Global Service Numero interventi di manutenzione ordinaria riparativa all interno di edifici in uso e di competenza provinciale gestiti in global service

148 Indicatori di contesto 2011 N. controlli (ordinari e a campione) sulla qualità delle prestazioni relative agli interventi di manutenzione ordinaria (riparativa e programmata) e straordinaria del global service Valutazione della soddisfazione dell utenza sugli interventi del global service 7,74/10 N. impianti fotovoltaici su edifici provinciali istallati e in servizio 5 L obiettivo di garantire la sicurezza, la funzionalità e la vivibilità delle attività svolte all interno degli edifici di proprietà o in uso, continua attraverso una politica di mantenimento e adeguamento dello stato manutentivo degli edifici. Si ritiene infatti che la valorizzazione del patrimonio edilizio provinciale sia funzionale affinché l istruzione, la formazione e la struttura tutta possano godere di siti idonei allo svolgimento delle proprie attività, per promuovere la crescita e lo sviluppo della comunità. Tale obiettivo viene espletato anche con una attività di supporto ai responsabili delle attività che utilizzano gli edifici di competenza dell ente (scuole, uffici, ecc.), al fine di coadiuvarli per una corretta ed efficace gestione ed attuazione delle procedure di evacuazione ed emergenza, contestualizzandola allo stato esistente dell immobile, con un azione immediata di miglioramento del grado di sicurezza attuando interventi manutentivi di minore entità e a breve termine integrati da specifiche procedure gestionali, in attesa della pianificazione e programmazione di interventi di maggiore entità da attuare con procedure a medio o a lungo termine. Pur in una situazione di riduzione sempre più consistente delle risorse economiche disponibili, l Ente ha scelto di proseguire nella realizzazione di interventi che, in base a tutte le analisi, monitoraggi, studi e progetti per la prevenzione incendi svolti sullo stato di adeguamento degli edifici, consentano alla Provincia di rendere disponibili agli utilizzatori dei propri immobili, ambienti idonei allo svolgimento delle attività preposte, confortevoli e sicuri nella loro totalità. Tali interventi sono prioritariamente rivolti all adeguamento dell organismo edilizio alla sicurezza, alla efficienza energetica ed alla prevenzione sismica con una rigorosa valutazione tecnica e normativa delle problematiche da risolvere per lo sviluppo di una edilizia efficiente, sostenibile e con limitati impatti ambientali. Prosegue, quindi, la progressiva opera di miglioramento ed adeguamento delle condizioni di sicurezza degli edifici di proprietà e/o disponibilità dell Amministrazione Provinciale con l inserimento nella programmazione triennale dell ente per gli anni di 8 interventi per adeguamenti alle normative di sicurezza (prevenzione incendi, sicurezza sui luoghi di lavoro, ecc.)di cui 4 già per l anno Sono state eseguite, come previsto dalle recenti normative in materia sismica (Nuove Norme tecniche sulle Costruzioni), le valutazioni dei fattori di rischio sismico per gli edifici definiti opere strategiche e sensibili (scuole, impianti sportivi, strutture socio-assistenziali, edifici istituzionali), nell ambito degli interventi di prevenzione e riduzione del rischio sismico negli edifici di proprietà e/o in disponibilità dell Amministrazione Provinciale. Tale attività di valutazione e verifica, approfondita nel corso dell anno 2011 con la valutazione degli edifici più complessi o con fattori di rischio più significativi, ha portato a prevedere l attuazione di due specifici interventi nel programma triennale delle OO.PP. per l anno La gestione dei servizi integrati di manutenzione sul patrimonio dell ente (manutenzione ordinaria, straordinaria per piccoli interventi, altri servizi, ecc.) continuerà ad essere svolta nell ambito del contratto di Global Service (scadenza 2014) al fine di assicurare la funzionalità e la vivibilità degli ambienti attraverso un processo globale ed unitario (nei suoi diversi aspetti di carattere operativo, tecnico, procedurale ed esecutivo) impostato come un servizio basato sui risultati che garantisca la qualità e la funzionalità del patrimonio immobiliare che potrà, pertanto, trasformarsi da onere e costo a risorsa per l Ente. In tale ambito si ritiene degno di nota l impegno profuso nella riqualificazione ed efficientamento delle centrali termiche degli edifici che, assieme al passaggio al Contratto Servizio Energia, hanno portato ad una consistente razionalizzazione dei costi ed un innegabile beneficio ambientale. Nei confronti del territorio provinciale e quindi dell utenza esterna, la Provincia di Genova ha la competenza dell applicazione della normativa antisismica in relazione alle attività di denuncia, 144

149 controllo ed autorizzazione delle costruzioni. Svolge pertanto una attività di presidio tecnico sulla normativa sismica attraverso la verifica ed il controllo dei progetti e dei lavori e la conseguente adozione degli atti amministrativi di autorizzazione o di sospensione dei lavori. Inoltre la Polizia Giudiziaria e la Procura della Repubblica, avvalendosi delle professionalità presenti nell ente, delegano alla Provincia le indagini e il supporto tecnico nell ambito dei procedimenti penali relativi alle violazioni della normativa in materia sismica. Tale attività è in consistente aumento con esigenza di fornire risposte in tempi brevi e determinati. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Garantire la piena attuazione del Piano Triennale delle OO.PP. Area Edilizia al fine di migliorare e mantenere la sicurezza, la funzionalità e l efficienza degli edifici provinciali Indicatore Percentuale delle progettazioni degli interventi inseriti nei programmi annuali dei lavori pubblici edili effettuate nei tempi previsti Valore atteso >90% >90% >90% Cod. finalità Finalità Migliorare l efficienza e l efficacia degli interventi di manutenzione del patrimonio immobiliare previsti nel contratto di Global Service anche attraverso la riduzione della manutenzione della manutenzione ordinaria riparativa a vantaggio della manutenzione ordinaria programmata Indicatore Valore atteso Interventi di manutenzione straordinaria: % di conclusione delle commesse nell anno di riferimento 70% 72% 74% Numero interventi di manutenzione ordinaria riparativa Numero controlli effettuati (controlli ordinari e a campione) sulla qualità delle prestazioni Valutazione della soddisfazione dell utenza sugli interventi del global service 7,7/10 7,8/10 7,9/10 Cod. finalità Finalità Prevenzione sismica - efficienza dell esecuzione delle attività di istruttoria, controlli e gestione amministrativa sul territorio provinciale Indicatore Prevenzione sismica: Capacità di evasione delle istanze di autorizzazione ricevute nell'anno di riferimento Valore atteso % 96% 96% Cod. finalità Finalità Edilizia efficiente, sostenibile e con limitati impatti ambientali. Produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso l installazione di pannelli fotovoltaici Indicatore Valore atteso N. impianti fotovoltaici istallati e in servizio su edifici provinciali Tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) risparmiate/anno 20,35 29,60 29,60 145

150 Cod. finalità Finalità Favorire il mantenimento dell azione di prevenzione e gestione degli incendi delle attività di competenza del patrimonio provinciale, attraverso la definizione e il costante aggiornamento delle relative procedure Indicatore N. edifici monitorati/totale degli edifici in uso e di competenza provinciale ai sensi del D.P.R. 151/11 Valore atteso % - - Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni , , ,00 Contributi e trasferimenti 3.000, , ,00 interessi passivi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 Spesa c/capitale INTERVENTO Acquisizione di beni immobili , , ,00 spese in c/capitale Totale , , ,00 FUNZIONE 3.07: Agricoltura PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Dondero Competenze e riferimenti normativi Reg.CE n 1290/ Reg.CE n 1698/2005 Decisione della Commissione Europea n 5714 del 20/11/2007 Del. C.Reg. n 49 del 11/12/2007 Motivazione delle scelte Obiettivo di fondo è la valorizzazione dell attività agricola quale elemento di sviluppo economico, ambientale, sociale e culturale del territorio della provincia con particolare attenzione all entroterra. In questo senso le politiche agricole della Provincia continueranno a guardare con particolare favore, supportandone il relativo sviluppo con il massimo dello sforzo compatibilmente con le risorse disponibili, tutte quelle iniziative volte alla valorizzazione delle produzioni locali e di qualità, del biologico, delle D.O.P, in particolare nei settori dell olivicoltura, viticoltura, apicoltura, castanicoltura, zootecnia e basilicoltura. In tale quadro strategico si collocherà l edizione 2011/2012 del progetto Alla ricerca del gusto che coinvolgerà nuovamente le scuole del territorio provinciale e le aziende aderenti al progetto e sarò finalizzato alla presenza nello spazio della Provincia all interno dell esposizione internazionale Euroflora Nel 2012 la Provincia proseguirà il ruolo di capofila del Progetto Integrato Parco del Basilico: agricoltura territorio e prodotti di qualità del ponente genovese (PSR ) che ha usufruito di finanziamenti regionali pari a 1,45 mil. di euro. 146

151 Nell ambito delle azioni rivolte alla valorizzazione ambientale la Provincia completerà gli interventi previsti in Località Vallegrande Nua Natua relativi al miglioramento, ricostituzione boschiva e interventi accessori finanziati dalla misura 226 del PSR all interno del Progetto Integrato Paesaggi da salvaguardare. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Sostenere, nell ambito delle risorse rese disponibili da fondi regionali, progetti integrati di animazione culturale ed economica, rivolta gli agricoltori presenti sul territorio, affinchè formino nuove realtà produttive-associative (cooperative e/o consorzi), o migliorino l attività già avviata, puntando su quelle produzioni locali che hanno una buona ricettività sul mercato (basilico/pesto, olive/olio, vite/vino, castagno/derivati primari e secondari, latte/formaggi, miele, varietà locali di ortaggi e patate). Indicatore Numero di progetti presentati, finanziabili con il PSR 2007/2013 Progetto Integrato Il Parco del Basilico: agricoltura, territorio e prodotti di qualità del ponente genovese. Valore atteso Cod. finalità Finalità Mantenere l iniziativa Alla ricerca del gusto, al fine di raggiungere centinaia di ragazzi in età scolare e di coinvolgere le rispettive famiglie nel processo di conoscenza delle produzioni agricole locali e delle realtà produttive, spesso di eccellenza, che ne permettono l esistenza. Valore atteso Indicatore Alunni coinvolti nel progetto Alla ricerca del gusto Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni 1.000, , ,00 Contributi e trasferimenti 4.000, , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 3.08: Turismo Budget di funzione PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Dagnino Competenze e riferimenti normativi - Funzioni amministrative in materia di classificazione di strutture ricettive (alberghiere ed altre) e balneari (L.r. 28/06 e 2/08) - Promozione ed accoglienza turistica (L.r. 28/06) - Autorizzazioni ad agenzie di viaggio (L.r. 28/99) - Gestione degli esami per le professioni turistiche (L.r. 44/97) 147

152 - Statistica turistica (L.r. 28/06) Competenze e riferimenti normativi - Vigilanza e controllo sulle attività legate al turismo (L.r. 28/06) Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Fonte 2010* 2011* N. di arrivi registrati nell'anno N. di presenze turistiche registrate nell'anno N. di presenze di turisti italiani registrate nell'anno N. di presenze di turisti stranieri registrate nell'anno N. di arrivi di turisti stranieri registrati nell'anno provenienti dai primi 5 stati per flusso di provenienza Rilevazione movimento turistico nelle strutture ricettive a cura degli uffici provinciali per conto dell Istat Tot D: F: CH: USA: GB: Europa: America del Nord: Tot D: F: CH: USA: GB: Europa: N. di presenze di turisti stranieri registrate nell'anno per bacino di provenienza America del Nord: Asia: Asia: Altro: Altro: * Dati annuali riferiti ai periodi - per il 2010 dal 1 /9/2009 al 31/08/2010 e per il 2011 dal 1 /9/2010 al 31/8/2011 Per quanto riguarda le politiche del turismo, la Provincia di Genova si muove in un quadro di risorse che fa prevalente riferimento ai contributi regionali trasferiti per le funzioni attribuite nell ambito della L.r. 28/06. Con tale normativa la Regione ha ridefinito il sistema dell organizzazione turistica puntando su due filoni fondamentali: la promozione turistica, aumentando la visibilità complessiva del territorio, in tutte le sue articolazioni, a livello locale, nazionale ed internazionale; il sistema dell accoglienza, puntando sull innalzamento della qualità complessiva delle strutture ricettive, delle attività e professioni turistiche in generale e della rete I.A.T. La Provincia si trova coinvolta su entrambi i filoni con una triplice responsabilità: nei confronti degli operatori del settore turistico, i quali sono chiamati ad adeguarsi a più elevati standard di qualità, compresa la puntuale comunicazione agli uffici dei dati relativi al movimento turistico (ancora molto carente da parte degli esercizi extralberghieri) nei confronti degli enti e delle istituzioni del territorio locale, provinciale e regionale, con i quali la Provincia deve coordinarsi per garantire lo sviluppo di un offerta turistica integrata, evitando duplicazioni e sovrapposizioni; nei confronti dei turisti stessi, verso i quali la Provincia svolge un ruolo di garante della qualità dichiarata dal sistema di offerta turistica provinciale. I dati più recenti a disposizione (anno 2010) elaborati dagli uffici provinciali evidenziano che il sistema turistico provinciale è riuscito ad incrementare, rispetto al 2009, i flussi turistici (+6,06% arrivi e +3,78% le presenze) legati soprattutto al buon andamento del settore alberghiero (+6,78% gli arrivi e +3,76% le presenze) che l anno precedente aveva risentito degli influssi negativi legati alla crisi economica internazionale. Il movimento turistico nel territorio della Provincia di Genova mostra un buon andamento dei flussi turistici stranieri che registrano un incremento sensibile sia degli arrivi (+14,62%) sia delle presenze (+11,66%). Il primo Paese di provenienza è la Francia seguita da Germania, Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito e Paesi Bassi; da evidenziare il ritorno di alcuni mercati storici come quello degli americani nel comprensorio del Tigullio e la crescita del mercato russo su tutto il territorio provinciale. Tra i nuovi Paesi emergenti (BRICS) la Russia è il Paese che registra il maggiore numero di arrivi nel 2010, seguito da Brasile, Giappone, Cina, India e Sud Africa con incrementi sensibili dei flussi turistici. 148

153 Il turismo nazionale, invece, cala leggermente rispetto all anno precedente con una diminuzione delle presenze italiane nella Provincia di Genova (-0,50%) e un incremento lieve degli arrivi (+0,84%). Tra i mercati di prossimità si conferma sempre al primo posto la Lombardia seguita da Piemonte ed Emilia Romagna mentre la Toscana si colloca dietro al Veneto. Ambito territoriale Tipologia di alloggio 2010* 2011* Arrivi Presenze Arrivi Presenze Costa Alberghiero Extra alberghiero Entroterra Alberghiero Extra alberghiero Città di Genova Alberghiero Extra alberghiero Ambito territoriale Provenienza dei turisti 2010* 2011* Arrivi Presenze Arrivi Presenze Costa Italiani Stranieri Entroterra Italiani Stranieri Città di Genova Italiani Stranieri * Dati annuali riferiti ai periodi - per il 2010 dal 1 /9/2009 al 31/08/2010 e per il 2011 dal 1 /9/2010 al 31/8/2011 Sbloccatasi finalmente la situazione normativa regionale relativa alle professioni turistiche, dall anno 2012 si riprenderà l attività di organizzazione degli esami finalizzati al conseguimento dell abilitazione delle tre professioni normate (guida turistica, accompagnatore turistico, guida ambientale ed escursionistica. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Incrementare la qualità complessiva dell offerta turistica del territorio: - portando a termine i progetti integrati finanziati con i fondi FESR; - investendo sulla qualità della rete I.A.T., sia in termini di strutture, sia con riferimento alla professionalità degli operatori. Indicatore Percentuale stato di attuazione dei 4 Progetti Integrati Tematici finanziati FESR (riferimento ai dossier di progetto) Livello di soddisfazione dell'utenza presso gli uffici IAT del territorio a gestione diretta. Percentuale in base al rapporto di risposte positive (giudizio ottimo e buono) rispetto al totale dei quesiti su tutti i questionari somministrati. Valore atteso % 75% 80% Cod. finalità Finalità - Verifica dei requisiti e della qualità delle strutture ricettive alberghiere e affittacamere riconosciute in sede di riclassificazione; - Riclassificazione delle rimanenti strutture ricettive (B&B, campeggi, ecc.) e balneari secondo indicazioni e direttive della Regione Liguria; - Classificazione a regime delle nuove strutture ricettive e balneari, secondo le nuove procedure. Valore atteso Indicatore N. sopralluoghi di alberghi e affittacamere/tot. alberghi e 100/ / /

154 Indicatore affittacamere riclassificati N. riclassificazioni strutture all aria aperta e altre strutture ricettive/totale strutture all aria aperta e altre strutture ricettive Valore atteso / / /450 Cod. finalità Finalità Potenziare la visibilità e l accessibilità delle informative relative all offerta turistica provinciale, puntando sull integrazione con gli altri enti e le strutture del territorio. Tra gli interventi più rilevanti si segnalano: - l implementazione della sezione provinciale del Portale Regionale del Turismo anche con traduzione di contenuti in lingua inglese; - mantenimento dell apertura al pubblico dell Infopoint nell area dei Porto Antico ed incremento dei contenuti della comunicazione multimediale; - l organizzazione o compartecipazione ad iniziative di animazione ed eventi promozionali tesi a promuovere l offerta di costa ed entroterra non limitandosi alla stagione estiva. Indicatore Numero eventi organizzati ed ospitati presso l Infopoint del Porto Antico di Genova Numero azioni promozionali mirate per lo sviluppo turistico del territorio Valore atteso Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 3.09: Cultura PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Dagnino Competenze e riferimenti normativi - Valorizzazione, promozione e gestione dei beni culturali del territorio. Comprende anche istituzioni culturali quali biblioteche, musei, ecc. (Codice dei beni culturali, L.r. 33/06, D.Lgs. 267/00) - Promozione di iniziative di spettacolo dal vivo a rilievo provinciale (L.r. 34/06) - Sostegno alle iniziative culturali promosse dai comuni, dalle comunità montane e dalle associazioni culturali del territorio (L.r. 33/06 e 34/06) - Promozione di celebrazioni istituzionali ed altre iniziative finalizzate a promuovere la memoria collettiva (Rif. Normativi diversi) - Coordinamento e potenziamento della rete bibliotecaria provinciale (L.r. 33/06) - Organizzazione di iniziative culturali e progetti specifici per valorizzare la cultura del territorio. Motivazione delle scelte 150

155 Indicatori di contesto Fonte N. di portatori di interessi coinvolti nella promozione e Rilevamento gestione delle iniziative culturali sul territorio Ufficio N.biblioteche/punti di prestito aderenti al CSB Dati CSB N. di biblioteche presenti sul territorio/n. comuni del territorio Dati CSB 48/67 45/67 Il forte ridimensionamento delle risorse finanziarie e le modificazioni del quadro normativo nazionale condizioneranno in modo rilevante, come mai prima in passato, l attività della Provincia di Genova in campo culturale. In questa situazione, l impegno dell Amministrazione sarà rivolto alla diffusione e alla crescita culturale del territorio privilegiando il sostegno a istituzioni culturali a carattere stabile. Si provvederà a mantenere e, se possibile, potenziare la rete delle biblioteche comunali attraverso le seguenti tipologie di interventi in grado di mantenere costante il livello dei servizi offerti e, nello stesso tempo, conseguire economie di gestione: - il servizio di prestito interbibliotecario a mezzo Bibliobus; - l ingresso del catalogo collettivo provinciale nel sistema di bibliografico nazionale SBN; - l aggiornamento dei bibliotecari del territorio; - l organizzazione di iniziative di promozione alla lettura indirizzate alla cittadinanza con particolare attenzione alle fasce deboli e agli studenti del territorio. Particolare rilevanza avranno, non solo per l aspetto rievocativo ma per la diffusione dei valori di pace, libertà e solidarietà, con particolare attenzione alle giovani generazioni, le iniziative di carattere commemorativo volte a ripercorrere, grazie agli appuntamenti istituzionali da tempo calendarizzati, gli episodi cruciali degli ultimi due secoli (Giornata della Memoria, avente come tema la Shoah, Giornata del Ricordo, dedicata alle Foibe, il 25 aprile, il 2 giugno, il IV Novembre, la Giornata del sacrificio dei lavoratori italiani all estero). La filosofia che caratterizza l intervento della Provincia nella valorizzazione dei beni culturali consiste nel garantire la forte integrazione tra l intervento di restauro e gestione dei beni culturali e lo svolgimento di iniziative di promozione culturale presenti sul territorio. L obbiettivo finale degli interventi di valorizzazione consiste nel garantire la più ampia fruibilità dei beni culturali da parte del pubblico di cittadini e turisti del territorio. In qusto quadro proseguiranno la riqualificazione e la promozione del sito della Lanterna e del suo Museo nonché l organizzazione di eventi culturali e di spettacolo nel Parco urbano circostante. E in fase di verifica, in applicazione di una recente normativa sul federalismo demaniale, la possibilità di acquisizione a titolo gratuito delle aree circostanti lo storico faro. Sarà invece subordinata al trasferimento di risorse economiche sufficienti da parte della Regione l attività di sostegno a iniziative in campo culturale e di spettacolo dal vivo proposte da Comuni e soggetti privati del territorio ai sensi delle LLRR nn. 33 e 34/2006. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Partecipare alle manifestazioni e alle celebrazioni istituzionali in collaborazione e coordinamento con gli altri Enti. Promuovere la crescita e la valorizzazione culturale di tutto il territorio provinciale, puntando a valorizzare anche l entroterra, riducendo il divario esistente con i Comuni della Riviera con l utilizzo dei trasferimenti regionali Valore atteso Indicatore N. di iniziative culturali promosse direttamente dalla

156 Indicatore Provincia N. di iniziative culturali sostenute dalla Provincia sotto forma di co-organizzazione delle manifestazioni N. di portatori di interessi coinvolti nella promozione e gestione delle iniziative culturali sul territorio Valore atteso Cod. finalità Finalità Completare il percorso di riqualificazione dell Area e del Museo della Lanterna, rendendoli luoghi sempre più fruibile da parte del pubblico, attraverso l organizzazione di concerti, mostre e incontri, ed altre iniziative che coinvolgano i cittadini e i turisti sui temi, quanto mai essenziali, della multiculturalità e delle tradizioni utilizzando, quali fonti di finanziamento, anche sponsorizzazioni e i trasferimenti regionali. Indicatore Valore atteso Stato di attuazione del progetto di riqualificazione del Museo della Lanterna Collegamento del Museo con la rete di musei sull emigrazione Consolidamento dei collegamenti con la rete dei musei Sviluppo dei collegamenti con la rete dei musei N. dei visitatori del Museo della Lanterna Cod. finalità Finalità Potenziare il sostegno al sistema di biblioteche dei comuni del territorio, al fine di incentivare la lettura anche a favore di giovani, anziani, stranieri e portatori di handicap Indicatore Valore atteso N. di biblioteche presenti sul territorio/n. comuni del territorio 45/67 45/67 45/67 N. di biblioteche raggiunte dai servizi del Centro Sistema bibliotecario/totale biblioteche presenti sul territorio 45/45 45/45 45/45 N. di prestiti bibliotecari sul territorio provinciale N. di volumi movimentati dal Centro Sistema bibliotecario sul territorio N. di iscritti alle biblioteche del territorio Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni , , ,00 Contributi e trasferimenti , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 utilizzo beni di terzi 500,00 500,00 500,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 3.10: Progetti speciali PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Repetto 152

157 Competenze assegnate e riferimenti normativi Attuazione di progetti strategici e non, contenuti nel programma di mandato presidenziale, con prevalente indirizzo verso i temi dello sviluppo economico, sociale e culturale collegato all economia del mare. Motivazione delle scelte: Indicatori di contesto Fonte N. visitatori del Genoa Port Center nell anno Fondazione Muvita * N. visitatori di Genoa Port Center: grande Fondazione Muvita 5047 pubblico (cittadini e turisti) 3416* N. visitatori di Genoa Port Center: mondo della Fondazione Muvita 7315 scuola (allievi + insegnanti) 6022* Risorse assorbite per il funzionamento di Genoa Provincia (sw Cielo next) ** Port Center * Entità della partecipazione finanziaria della Provincia alla gestione di Genoa Port Center Provincia (sw Cielo next) / ** / * *Dati aggiornati al 30/9/11 **Dati comprendenti anche il mese di dicembre 2009 Lo sviluppo economico di un territorio non si indirizza con un unica politica né lo determina un unico ente, ma è necessariamente il risultato del concorso di molti, a partire dalle competenze e dalle risorse di ciascuno. In questo quadro di riferimento, la Provincia di Genova opera a favore dello sviluppo economico del suo territorio e della crescita sociale e culturale della sua comunità con diverse leve, dalla pianificazione territoriale alla viabilità, dalla gestione delle problematiche idro-geologiche alle tutele ambientali, dalla programmazione scolastica e la formazione professionale ai servizi per l impiego. In questo senso, è esemplare la strategia messa a punto dalla Provincia a favore del cluster marittimo-portuale, fondamentale asset dell economia del nostro territorio, promuovendo l idea di Genova quale polo nazionale del cluster marittimo-portuale, in grado di raccordare e coordinare i soggetti pubblici (le istituzioni) ed i privati (il mondo produttivo) che già oggi operano con eccellenza nel nostro territorio in una visione anch essa comunque mercantile di un porto della conoscenza da affiancare e integrare alla realtà del porto delle merci. In quest ottica la Provincia di Genova ha operato e continua ad intervenire in collaborazione con gli altri partner pubblici e privati al fine di: consolidare, sviluppare, estendere le strutture e le iniziative progettuali avviate e in corso di avvio a favore della crescita economica e sociale del cluster marittimo-portuale; sviluppare iniziative collegate alle idee-forza del porto della conoscenza e del cluster marittimo-portuale ai fini di strategie di ri-marittimizzazione. Tra le iniziative che vanno in questa direzione, va segnalato il percorso avviato per la futura creazione, in collaborazione con l Autorità portuale e con la condivisione dei rappresentanti di imprese e lavoratori, dell Agenzia di promozione del lavoro portuale. L Agenzia diverrà la struttura di riferimento per la formazione permanente e per l innovazione tecnologica sui temi rilevanti della sicurezza e dell igiene sul lavoro nel settore portuale. Essa, inoltre, potrà affiancare l Autorità portuale con compiti conoscitivi, tecnici, progettuali, gestionali in materia di studio, programmazione, formazione e certificazione delle risorse umane impiegate nel Porto. Una realtà già avviata, invece, è il Genoa Port Center: una struttura espositivo-educativa di tipo innovativo dedicata alla promozione ed alla valorizzazione del Porto di Genova, ideata e creata dalla Provincia di Genova insieme all Autorità Portuale di Genova e ad altri partner pubblici e privati. Il Genoa Port Center è una dimostrazione concreta della visione strategica della Provincia in merito alle potenzialità di promozione e sviluppo del cluster marittimo portuale. 153

158 Che cos è il Genoa Port Center (GPC) Il GPC è uno spazio, esteso su 459 metri quadri ed articolato in 27 postazioni fisiche ed interattive, rivolto al grande pubblico ed agli studenti. Il GPC in questi anni ha saputo consolidare la propria capacità di attivare relazioni, collaborazioni e partnership con i diversi protagonisti (pubblici e privati) del mondo marittimo-portuale (non solo locale, ma anche internazionale), presentandosi come punto di riferimento per la promozione e la comunicazione non solo dei valori materiali (hard values) del sistema portuale (ossia le strutture, i mezzi, le infrastrutture) ma anche i valori immateriali (soft values, ossia i saperi operativi, gli uffici, le professionalità e le tecnologie che li incorporano), i luoghi e i processi di formazione, trasmissione e innovazione di quei saperi, oltre ai valori attuali e alle tradizioni tuttora vive delle imprese e dei lavoratori portuali. Obiettivi del GPC Gli obiettivi del GPC sono: - far conoscere e scoprire il Porto di Genova, promuovendo la consapevolezza del suo ruolo economico, sociale e culturale a livello locale, nazionale e internazionale; - orientare i giovani alle professioni del cluster marittimo-portuale; - accrescere l offerta culturale dell area del Porto Antico e ulteriormente qualificarla a partire dai temi dell identità e della tradizione marittima della città e del territorio, arricchendola con un servizio complementare a quelli esistenti (Acquario, Museo del mare, Città dei bambini, Palazzo San Giorgio, Museo della Lanterna, ecc.), assolutamente nuovo e unico per Genova, la Liguria e l Italia intera. Il GPC è stato inaugurato ufficialmente al pubblico il 28/11/2009 e la sua offerta espositivoeducativa è fondamentalmente rivolta a due categorie di utenti: - il mondo della scuola (studenti ed insegnanti) del territorio ligure e del basso Piemonte; - il grande pubblico (cittadini e turisti), con un attenzione particolare rivolta al mondo degli anziani, dell età libera e dell associazionismo. Di rilievo sono i numeri raggiunti attraverso il coinvolgimento del mondo della scuola, frutto di un investimento massiccio di risorse e attività legate al progetto CITTADINI DEL PORTO, iniziativa cofinanziata con il contributo di Fondazione CARIGE, rivolto a formare una nuova generazione di cittadini consapevoli dei valori e dell importanza della portualità. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Consolidare il percorso di crescita di Genoa Port Center: - aumentando il numero dei visitatori rappresentati dal grande pubblico, anche attraverso una maggiore integrazione tra offerta pubblica e privata di servizi commerciali e ludico-cognitivi (edutainment) che hanno per tema il mare e il porto, già presente nell area del Porto Antico ed in zone limitrofe; - investendo sulla qualità dell offerta didattico-culturale per il mondo della scuola, ideando e progettando nuove ed originali iniziative, come Adopt a ship che vedano un forte coinvolgimento sia del mondo scolastico, sia del cluster marittimo portuale; - collaborando allo sviluppo di una rete dei port center europei; - promuovendo la trasformazione di Genoa Port Center in un soggetto giuridico autonomo distinto dalla Provincia, allargando la base partecipativa e, al tempo stesso, riducendo la misura della partecipazione finanziaria della Provincia. Indicatore N. visitatori di Genoa Port Center: grande pubblico (cittadini e turisti) N. visitatori di Genoa Port Center: mondo della scuola (allievi + insegnanti) N. stakeholder coinvolti nel progetto Adopt a ship / Tot. stakeholder coinvolgibili Valore atteso %

159 Indicatore Genoa Port Center: creazione di un soggetto giuridico autonomo Entità della partecipazione finanziaria della Provincia alla gestione di Genoa Port Center Valore atteso Studio/avvio consolidamento consolidamento 40% 30% 30% Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 Risorse umane da impiegare nel programma Dipendenti: in ruolo, co.co.co., contratti di somministrazione, contratti a tempo determinato e contratti a tempo determinato fiduciari. Profilo Categoria n. Dirigente DIR 8 Responsabile ufficio D 22 Formatore D 21 Funzionario amministrativo D 37 Funzionario tecnico D 14 Ispettore polizia D Professional junior D 8 Referente territoriale squadre operai C 3 Tecnico di progettazione C 2 Tecnico informatico C 1 Tecnico operativo C 8 Tecnico servizi amministrativi C 77 Tecnico servizi amministrativi per l'impiego C 16 Addetto servizi amministrativi B 11 Assistente tecnico e ispezionatore B 8 Capo operaio B 1 Addetto attività produttive B 12 Addetto servizi di supporto B 3 Addetto servizi amministrativi B 17 Totale 269 Risorse strumentali da utilizzare nel programma Le risorse strumentali che dovranno essere impiegate nell'attuazione delle finalità del programma attengono al materiale di consumo vario e all'utilizzo di attrezzature e sistemi informatici, automezzi e motomezzi, macchine d'ufficio, fabbricati ed altri beni immobili, sulla base delle disponibilità registrate negli inventari e coerente con la programmazione degli acquisti futuri. 155

160 Coerenza con i piani regionali di settore Le finalità esplicitate nel presente programma sono coerenti con la normativa e con i piani regionali di settore richiamati ai quadri e della RPP. Budget di programma Budget di spesa per funzioni Funzione Personale assegnato al programma , , ,00 Pianificazione territoriale e urbanistica , , ,00 Istruzione e politiche giovanili , , ,00 Formazione professionale , , ,00 Politiche del lavoro , , ,00 Sviluppo economico , , ,00 Edilizia e manutenzione edifici , , ,00 Agricoltura , , ,00 Turismo , , ,00 Cultura , , ,00 Progetti speciali , , ,00 Totale complessivo , , ,00 Budget di spesa per interventi Intervento Spese correnti Personale - stipendi e contributi , , ,00 Personale - imposte e passe , , ,00 acquisto beni , , ,00 Contributi e trasferimenti , , ,00 interessi passivi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 utilizzo beni di terzi 500,00 500,00 500,00 spese correnti Totale , , ,00 Spese in c/capitale Acquisizione di beni immobili , , ,00 spese in c/capitale Totale , , ,00 Totale complessivo , , ,00 Risorse correlate LA PROVINCIA CHE FA CRESCERE Previsione 2012 Previsione 2013 Previsione 2014 Trasferimenti correnti da altri enti , Trasferimenti correnti dalla regione , , ,00 Trasferimenti correnti dalla regione per funzioni delegate , , ,00 Totale trasferimenti correnti , , ,00 156

161 LA PROVINCIA CHE FA CRESCERE Previsione 2012 Previsione 2013 Previsione 2014 Trasferimenti in c/capitale dalla regione , Entrate extratributarie , , ,00 Quote di risorse generali , , ,00 La provincia che fa crescere -totale risorse correlate , , ,00 157

162 PROGRAMMA 4: La Provincia che funziona RESPONSABILE: Alessandro Repetto Descrizione del programma La visione e i valori Il programma è finalizzato a migliorare l organizzazione dell amministrazione provinciale e, quindi, a renderla meno burocratica, più efficiente e moderna. La Provincia funziona in modo più efficiente e moderno, utilizza internet per semplificare l accesso dei cittadini ai servizi pubblici, punta ad una situazione economico-finanziaria solida ed affidabile, regolarmente certificata con il miglior rating possibile e che rispetti gli obiettivi del patto di stabilità. Nel programma rientrano tutte le funzioni di staff che intervengono per favorire il miglioramento dell organizzazione dei processi, sia la ricerca del rapporto ottimale tra risorse disponibili, obiettivi e programmi di lavoro. In particolare, intendiamo: - sviluppare una organizzazione snella e digitale; - realizzare una Provincia preparata, affidabile, efficiente; - avvicinare la Provincia al cittadino. La Provincia funziona: perché? - La Provincia disciplina l organizzazione dei propri servizi in base a criteri di autonomia, funzionalità, economicità di gestione, efficacia, efficienza, trasparenza e partecipazione e secondo i principi della valorizzazione della professionalità e responsabilità delle risorse umane (art. 31, c. 1, Statuto). - La Provincia adotta metodi di verifica dell'efficienza e dell'efficacia dell'azione amministrativa per garantire il raggiungimento degli obiettivi perseguiti (art. 31, c. 2, Statuto). - La Provincia assicura la piena trasparenza e la partecipazione dei cittadini, mediante: o o la promozione del diritto di accesso agli atti amministrativi anche interni della Provincia; l informazione sullo stato degli atti e delle procedure e sull'ordine di esame di domande, progetti e provvedimenti che comunque li riguardino (art. 40, c. 2). - La creazione di una Provincia in rete riduce la distanza tra cittadino e sedi istituzionali, rafforza l identità e l unità territoriale, favorisce la partecipazione e sviluppa quindi la coesione civile. Per tale la Provincia pone attenzione ai processi di informazione e comunicazione (Programma di mandato). I portatori di interessi Categorie generali Singoli Enti pubblici Associazioni ed imprese Categorie specifiche - Cittadini - Personale dell Amministrazione - Componenti degli organi politici e gestionali dell Amministrazione - Creditori e debitori - Regione Liguria - Comuni del territorio - Associazioni di Comuni - Scuole - Università - ASL - Agenzie di rating - Enti di certificazione - Cassa dep. e prestiti, banche ed altri finanziatori 158

163 Le funzioni svolte - Organizzazioni sindacali - Ordini professionali - Organi di stampa - Associazioni di rappresentanza delle imprese - Associazioni e Fondazioni - Fornitori di beni e servizi I servizi e le attività comprese nel presente programma fanno riferimento alle seguenti funzioni svolte dalla Provincia. Cod. Funzione Responsabile politico 4.01 Direzione generale (Comunicazione, qualità, controllo Repetto interno e statistica, affari legali) 4.02 Personale, organizzazione informatizzazione Bertolotto 4.03 Politiche di bilancio, acquisti, patrimonio Puttini 4.04 Affari generali - Organi Istituzionali Repetto Gioia FUNZIONE 4.01: Direzione generale (Comunicazione, qualità, controllo interno e statistica, affari legali) PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Repetto Competenze assegnate e riferimenti normativi - La Direzione Generale provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell ente, secondo le direttive impartite dal Presidente della provincia; sovrintende alla gestione dell ente, perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza (art. 108 del DLgs 267/00) - Esercizio delle funzioni di Ufficio stampa, informazione e comunicazione (Lg. 150/00) - Comunicazione audiovisiva. - Consulenza legale, pareri legali, assistenza alle attività delle Direzioni sulla legittimità degli atti e dei procedimenti - Difesa giudiziale e rappresentanza in giudizio dell amministrazione - Gestione delle sanzioni amministrative, nelle materie di competenza della Provincia, ai sensi della Lg. 689/81 - Norme sul sistema statistico nazionale e riorganizzazione dell Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) Dlgs. 322/89 - Istat. Deliberazione 19 giugno 2008: Modifica alla Direttiva n. 6 Comstat Disposizioni per l'organizzazione ed il funzionamento degli uffici di statistica delle province (Deliberazione 18 dicembre 1992) Motivazione delle scelte La Direzione generale assume rilevanza strategica, in quanto viene posta al presidio della qualità complessiva dell organizzazione dell ente, con particolare riferimento ad aspetti quali l informazione, l accesso, la trasparenza, la semplificazione, i controlli e la qualità, l efficienza e l efficacia. Il programma si propone di proseguire il complesso processo di modernizzazione dell Ente, fondato sulla rendicontazione sociale, l adozione di metodi atti a migliorare la capacità di gestire per obiettivi, di intensificare l integrazione intersettoriale e quella dei sistemi di controllo strategico, di migliorare la comunicazione sia interna che verso l esterno. Per sostenere tale processo, la Provincia di Genova si sta muovendo su più fronti: partecipazione al Progetto Elistat, in qualità di ente implementatore. Il Progetto prevede diverse linee d azione, tra cui quelle che impattano direttamente sui sistemi di programmazione e controllo e sui processi di sviluppo organizzativo sono le seguenti: 159

164 o o la linea A Sistema di monitoraggio delle performance, che ha l obiettivo di progettare e implementare un modello di rilevazione delle performance dei servizi erogati, in grado di alimentare il Piano della Performance; la linea E Osservatorio provinciale e benchmarking Linee A, B, C, D, che ha l obiettivo di sviluppare uno spazio condiviso da tutte le Province in cui confrontare in modo strutturato i risultati ottenuti nelle diverse fasi di erogazione dei propri servizi; implementazione, sempre nell ambito del Progetto Elistat, di una piattaforma integrata a supporto del processo di programmazione e controllo (Sistema PIGreco) che supporti a livello tecnico informatico il ciclo di programmazione e controllo, integrandolo con il ciclo della performance e garantendo il collegamento con i principali sistemi informativi e le banche dati in uso presso l ente; sviluppo e consolidamento del sistema di indicatori a supporto della misurazione della performance dell ente, da utilizzare negli strumenti di pianificazione, programmazione, controllo e rendicontazione. In coerenza con tale percorso si prevede la continuazione del processo finalizzato a portare a regime la metodologia del Bilancio Sociale, anche nelle sue diverse tipologie (come ad esempio il Bilancio di genere integrato nel bilancio sociale o il Bilancio di mandato delle politiche marittimoportuali realizzato nel 2011) come strumento per ripensare l assetto organizzativo dell ente e migliorare la comunicazione verso l esterno sulle scelte operate in merito all utilizzo delle risorse disponibili. Sempre in tale ottica la Provincia di Genova ha avviato un percorso mirato ad un continuo miglioramento della qualità dei propri servizi, sulla scorta dell innovazione normativa e sulla base di una forte motivazione circa la necessità di procedere in un ottica di trasparenza verso un processo partecipativo e di soddisfazione dei propri stakeholders. In particolare, prosegue l adozione di un Sistema di Qualità conforme alla norma UNI EN ISO 9001, da estendere gradualmente a tutti i Servizi dell Amministrazione, e quindi la certificazione dei propri processi presso un ente accreditato (RINA). Sulla base della recente evoluzione normativa, ancora in corso di definizione, (DDL Carta delle autonomie, Dlgs 150/2009 e manovra estiva L. 122/2010) in materia di controlli interni negli Enti Locali, la Provincia di Genova intende sviluppare ulteriormente gli strumenti a sua disposizione per consolidare le attività di verifica della regolarità amministrativa e giuridica degli atti e dei procedimenti dell ente. A tale proposito, proseguiranno i controlli successivi sulle determinazioni di impegno di spesa scelte secondo una selezione casuale effettuata con motivate tecniche di campionamento. Per quanto riguarda le funzioni di informazione e comunicazione istituzionale, la Provincia ha investito, oltre agli adeguamenti imposti dalla Lg. 150/00, per creare un maggior coordinamento tra gli strumenti e i canali utilizzati. In particolare negli anni recenti è stata data molta attenzione alla visibilità delle attività svolte dal Consiglio provinciale, dalla Giunta e dagli altri organi politici di fronte alla cittadinanza. Ne sono un esempio: la trasmissione televisiva settimanale Tabloid, sviluppato dal 2009 anche con un edizione speciale mensile dedicata al Consiglio; l agenzia di stampa Pro-no che diffonde notizie online su tutte le principali attività ed eventi dell Ente e cura i rapporti tra la Provincia di Genova e gli organi di stampa locali e nazionali. Elemento caratterizzante delle politiche di informazione provinciale è l investimento sulle competenze e le professionalità interne (giornalisti dell ufficio stampa, foto e video operatori del centro audiovisivi) per garantire trasparenza, chiarezza e integrità alla funzione di comunicazione. Il ruolo della statistica nel governo locale è quello di fornire elementi di chiarezza, funzionale alla creazione di un linguaggio comune tra amministratori e parti sociali, sulla base del quale confrontarsi e valutare la situazione attuale e prefigurando scenari sempre più condivisi da tutti gli attori che a diverso titolo partecipano alla costruzione del futuro della propria città, provincia o regione. 160

165 Per completare il quadro degli strumenti a disposizione per il governo locale, l amministrazione provinciale si è dotata di una struttura cui è assegnato il compito di fornire informazioni statistiche a sostegno dell attività di programmazione, dei processi gestionali e del controllo dei risultati al fine di indirizzare gli interventi pubblici e darne conto alla comunità locale, fermo restando il ruolo istituzionale attribuitogli dal D.lgs 322/89, che concepisce gli uffici provinciali di statistica come snodi essenziali distribuiti sul territorio. Inoltre, gli strumenti di controllo interno non possono non fondarsi su affidabili indicatori statistici al fine di definire standard, indicatori, misuratori che, laddove non presentino un sufficiente grado di attendibilità possono fornire un immagine distorta sull utilizzazione delle risorse pubbliche. L attività di consulenza legale viene svolta quasi esclusivamente all interno dell Ente da parte del Servizio Legale. Soltanto in ipotesi di materie particolarmente specifiche e tecniche l Amministrazione si avvale di legali esterni. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Consolidare il percorso di sviluppo ed integrazione degli strumenti a supporto dell azione manageriale della Provincia: investendo sullo sviluppo di un sistema informativo integrato in grado di fornire indicatori ed informazioni per supportare le decisioni di governo e di gestione; migliorando ulteriormente il livello di trasparenza e di efficacia comunicativa dei documenti di pianificazione, programmazione, controllo e rendicontazione delle attività dell ente; lavorando in rete con le altre Province e le altre PA, al fine di favorire lo sviluppo di prassi condivise a livello nazionale. Indicatore Valore atteso N. banche dati e sistemi informativi integrati nel sistema di programmazione e controllo Percentuale di soddisfazione rispetto ai nuovi strumenti di programmazione e rendicontazione (tramite questionari 60% 70% 70% somministrati agli organi politici e gestionali) N. di iniziative di confronto promosse dalla Provincia a livello nazionale per la condivisione di buone prassi nelle sviluppo di sistemi a supporto dell azione manageriale N. di Province coinvolte nelle iniziative promosse dall ente Cod. finalità Finalità Garantire, attraverso una costante informazione ai media e ai cittadini, la trasparenza, la chiarezza e la visibilità dell azione della Provincia e dei suoi organi istituzionali, anche sviluppando e consolidando la rete di servizi e interventi multimediali avviati per raggiungere il più vasto numero di organi di stampa, cittadini e portatori di interessi del territorio. Indicatore Valore atteso Grado di copertura della trasmissione "Tabloid" sulle emittenti locali (N. di emittenti locali che hanno trasmesso 100% 100% 100% Tabloid nell'anno/ totale emittenti locali del territorio) N. medio di emissioni settimanali della trasmissione Tabloid (su tutte le 11 emittenti) N. accessi a Tabloid, versione on line, nell anno

166 Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni 4.000, , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 FUNZIONE 4.02: Personale, organizzazione informatizzazione PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Bertolotto Competenze e riferimenti normativi - Analisi, definizione ed aggiornamento dell assetto organizzativo dell ente; - Supporto alla definizione della microstruttura; - Pianificazione, gestione e manutenzione della struttura informatica di rete e dei sistemi informativi dell ente (Codice amministrazione digitale, Lg. 82/05, Lg. 69/09); - Pianificazione del fabbisogno di personale (art. 91, D.Lgs. 267/00); - Selezione del personale; - Aspetti giuridico amministrativi inerenti alla gestione del personale; - Relazioni sindacali; - Formazione interna; - Sistemi di valutazione del personale Motivazione delle scelte Indicatore di contesto Fonte 2010* 2011* Numero dipendenti totale Conto Annuale* Numero di dipendenti non dirigenti al 31/12 Conto Annuale* Numero totale dirigenti (tempi determinati ed indeterminati) Conto Annuale* Numero dirigenti a tempo indeterminato al 31/12 Conto Annuale Numero dirigenti a tempo determinato al 31/12 (in dotazione organica e fuori) Conto Annuale 2 2 Numero dipendenti non dirigenti per ogni Derivato dai dati dirigente precedenti Popolazione residente in Provincia di Genova ISTAT dato annuale Numero abitanti per singolo dipendente Derivato dai dati precedenti Numero abitanti per dirigente Derivato dai dati precedenti Costo del personale Conto Annuale Bilancio Non consolidato disponibile Costo del personale per abitante in euro 48 Non calcolabile Dipendenti uomini totali Conto Annuale Dipendenti donne totali Conto Annuale

167 Indicatore di contesto Fonte 2010* 2011* Dipendenti non dirigenti uomini Conto Annuale Dipendenti non dirigenti donne Conto Annuale Dirigenti uomini totali Conto Annuale Dirigenti donne totali Conto Annuale Posizioni organizzative totali Conto Annuale Posizioni organizzative uomini Conto Annuale Posizioni organizzative donne Conto Annuale Dipendenti totali con età inferiore ai Dipendenti totali con età compresa tra i 40 ed i Dipendenti totali con età uguale /superiore ai Età media dipendenti non dirigenti totali Età media dirigenti totali Numero dipendenti con laurea totale Conto Annuale Numero dipendenti uomini con laurea Conto Annuale Numero dipendenti donne con laurea Conto Annuale Numero totale dipendenti in part time Conto Annuale Numero dipendenti uomini in part time Conto Annuale 11 9 Numero dipendenti donne in part time Conto Annuale Numero di ore di part time fruite (ore non lavorate) Risorse economiche dedicate alla formazione Stanziamento Bilancio in euro assestato Risorse economiche dedicate alla formazione Derivato dai dati per dipendente in euro precedenti * i dati in generale hanno riferimento al 31/12 dell anno di riferimento, per l anno 2011 volendo riportare un valore di contesto sono stati riportati i dati disponibili ad ottobre Volendo mantenere la fonte (istat/conto annuale) a regime si può dare la fotografia solo dell anno consolidato e non dell anno corrente è un aspetto da valutare) Indicatori di contesto Fonte previsionale Numero dipendenti totale Conto Annuale Stanziamenti assestati per l acquisto di postazioni individuali con relativo sw (PC Bilancio consuntivo Desktop e PC portatili) Stanziamenti assestati per l acquisto di attrezzature centralizzate con relativo sw Bilancio consuntivo Rapporto stanziamenti assestati per l acquisto di postazioni individuali con relativo sw e numero di dipendenti Rapporto stanziamenti assestati per l acquisto di attrezzature centralizzate con relativo sw e numero di dipendenti Rapporto numero di postazioni individuali (PC Desktop) e numero di dipendenti Percentuale postazioni individuali (PC Desktop) nella classe di età 0-3 anni rispetto al numero totale di postazioni individuali Percentuale postazioni individuali (PC Desktop) nella classe di età 4-6 anni rispetto al numero totale di postazioni individuali Percentuale postazioni individuali (PC Desktop) nella classe di età oltre i 6 anni rispetto al numero totale di postazioni individuali Numero servizi informatizzati oltre il livello Digit PA n.1 Bilancio consuntivo e conto annuale Bilancio consuntivo e conto annuale Banca dati provinciale 1,47 1,37 Banca dati provinciale 22% 25% Banca dati provinciale 20% 22% Banca dati provinciale 58% 53% Provincia

168 Organizzazione: All avvio del primo mandato del Presidente Repetto, nel 2002, la struttura provinciale aveva in servizio 1003 dipendenti in una struttura organizzativa articolata che prevedeva 40 dirigenti a tempo indeterminato più 3 dirigenti a tempo determinato. Il rapporto era quindi di 43 dirigenti totali su 960 dipendenti e mediamente ogni dirigente aveva la responsabilità di coordinare 22 persone. Questo rapporto è stato considerato migliorabile dalla presente amministrazione, che ha voluto sfruttare la condizione favorevole dei pensionamenti previsti del personale dirigente per dare avvio ad una prassi di razionalizzazione delle strutture. Tale strategia si è dispiegata per i due mandati ed ha agito sulla leva del turn-over dei dirigenti e sulla razionalizzazione delle strutture. Al 31 dicembre 2007, inizio dell attuale mandato, su un organico complessivo di 971 dipendenti i dirigenti erano 33 con 3 dirigenti a tempo determinato, ovvero 36 dirigenti per 935 dipendenti; per cui ogni dirigente mediamente coordinava 26 persone. Attualmente, al 31/09/2011, i dirigenti in servizio sono 27 a tempo indeterminato oltre a due dirigenti a tempo determinato con 899 dipendenti non dirigenti, per cui mediamente ogni dirigente coordina 31 dipendenti. Il saldo del decennio vede quindi il passaggio da una struttura con 43 dirigenti ad una con 29 dirigenti con un contenimento complessivo di quasi il 30% delle posizioni dirigenziali. Contestualmente si è intervenuti in ottica di razionalizzazione delle strutture passando da 12 strutture direzionali a 7, riducendo inoltre il numero dei servizi in cui le stesse si articolavano. La situazione attuale prevede sia una forte la riduzione degli stanziamenti economici, sia la prospettiva della riduzione dell organico (possibilità di ripristinare solo il 20% del turn over) sia l indicazione di focalizzare l attività sulle funzioni fondamentali. A tal fine verrà avviato un gruppo di lavoro con l obiettivo di analizzare le attività degli uffici e procedere alla migliore collocazione del personale in essere al fine di garantire il mantenimento della qualità dei servizi erogati dalla Provincia. Per quanto riguarda la composizione dell organico si rileva come nel tempo si sia realizzato un maggiore bilanciamento tra dipendenti di sesso maschile (che restano la maggioranza) e quelli di sesso femminile (che passano da 352 del 2002 a 415 del 2011) oltre che un incremento del numero di dipendenti laureati. Tale andamento riflette sia il cambiamento della società nel suo complesso (è aumentato il livello di scolarizzazione complessivo e le donne acquisiscono più frequentemente titoli di studio tradizionalmente di appannaggio maschile), sia un incremento dell attività amministrativa dell ente dove è più facile una presenza femminile (vedi lo sviluppo dei Centri per l impiego). Si rileva che nonostante le donne costituiscano la maggioranza del personale laureato queste rappresentino solo 1/2 dei dirigenti ed 1/3 delle posizioni organizzative e che tale incidenza è rimasta costante nel corso dei due mandati. L amministrazione intende valutare maggiormente il fattore di genere nella assegnazione degli incarichi di direzione e delle posizioni organizzative, a parità di altri fattori di valutazione, per favorire una rappresentanza più equilibrata. Benessere organizzativo I più recenti interventi normativi in materia di impiego pubblico hanno determinato una condizione di sostanziale criticità per i dipendenti. Si pensi, ad esempio, al blocco della contrattazione collettiva, degli stipendi, delle progressioni economiche e all abolizione delle progressioni di carriera. In questa situazione l Amministrazione intende focalizzarsi sul rafforzamento delle politiche di conciliazione anche in considerazione del fatto che esistono specifici strumenti di conciliazione previsti da leggi e contratti che possono avere anche indiretti riflessi economici. Una diversa articolazione della prestazione lavorativa, infatti, può incidere significativamente sulle spese familiari per le attività di cura di bambini e anziani. Senza trascurare gli effetti positivi sul clima organizzativo e sul benessere di cui si accennava in precedenza. È evidente che, in un momento in cui la politica finanziaria tende ad investire poco e a tagliare ovunque, l unica strada per favorire la conciliazione è dare attuazione a misure non onerose con interventi di riorganizzazione dell orario di lavoro, che, possono avere un effetto positivo nel miglioramento della prestazione dei servizi. 164

169 Gli interventi sull aumento di strumenti di flessibilità e pertanto di conciliazione tra impegni personali e lavoro possono comportare una parziale riduzione del part time e rientro al lavoro a tempo pieno; è evidente come in un momento di forte contrazione delle risorse un maggiore utilizzo delle persone dipendenti a tempo pieno comporti benefici concreti all organizzazione del lavoro. Formazione Storicamente l amministrazione provinciale ha dedicato particolare attenzione alla formazione dei dipendenti destinando circa euro annui a tale attività. La finanziaria 2009 ha determinato l obbligo della riduzione dello stanziamento sul budget 2010 che è stato portato a euro effettivi (pari a 79 euro a dipendente). Per le ristrettezze economiche le risorse dedicate alla formazione sono state portate a complessivi (meno di 50 euro a dipendente). A seguito del lavoro di riallocazione del personale descritto nella sezione organizzazione, sarà necessario riqualificare il personale assegnato a nuove mansioni. Tale attività verrà realizzata prevalentemente con attività di affiancamento interno tenendo conto delle competenze già maturate dai dipendenti interessati e di quelle necessarie per ricoprire il nuovo ruolo. Tale contesto rende necessario attivare delle strategie per mantenere soddisfacenti i livelli di formazione al personale. In tal senso, si potenzierà l utilizzo di modalità formative quali: Corsi interni con la docenza di dipendenti esperti di materia specialistica; affiancamento e tutoraggio come meccanismo di trasmissione delle conoscenze e delle competenze, attività in collaborazione con altri enti del territorio. Le attività verranno inoltre rivolte prioritariamente alle tematiche maggiormente necessarie per adempiere all obbligo di legge e per garantire il funzionamento dell ente. I filoni principali per il 2012 saranno in ordine di priorità: sicurezza sul luoghi di lavoro; riqualificazione del personale eventualmente ricollocato, competenze specifiche di direzione; aggiornamento specialistico trasversale; informatica di base ed avanzata. La struttura informatica dell ente La disponibilità di infrastrutture sicure ed affidabili è fondamentale per la diffusione e lo sviluppo dei servizi digitali verso cittadini e imprese. In coerenza con le indicazioni del Piano e-gov 2012, l adeguamento delle dotazioni tecnologiche deve avvenire sia all interno dell amministrazione, a partire dall informatizzazione delle postazioni di lavoro dei dipendenti e dall utilizzo di strumenti innovativi a supporto delle attività gestionali, sia all esterno della stessa attraverso l adesione al sistema pubblico di connettività SPC - al fine di assicurare l interoperabilità di base ed evoluta e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza, la riservatezza delle informazioni, nonché la salvaguardia e l autonomia del patrimonio informativo di ciascuna pubblica amministrazione. Gli elementi, a crescente complessità, che compongono il livello di infra strutturazione dell amministrazione sono: la dotazione informatica di base, in tutti i suoi aspetti sia hardware che software; la connessione in rete, ossia la diffusione del collegamento ad Internet, degli accessi a banda larga e delle connessioni basate sulla tecnologia VoIP, nonché il livello di adesione al Sistema Pubblico di Connettività (SPC) e a tutti i servizi ad esso correlati; la realizzazione di servizi di interoperabilità di base ed evoluta, la cooperazione e la sicurezza applicativa (quali, ad esempio, servizi delle reti regionali/community network e 165

170 territoriali e le strutture per la loro gestione, i servizi per l interoperabilità e la cooperazione applicativa dei sistemi di back-office) necessari all erogazione di servizi finali ai cittadini e alle imprese. Progetti speciali in tema d innovazione tecnologica Il Progetto SPORTELLO SEMPLICE, avviato nel corso del 2009 e operativo dal 2011, si pone quale obiettivo la creazione di un sistema virtuale integrato che, mediante tecniche di workflow, sarà in grado di gestire, come interfaccia unica dell Amministrazione, le richieste dei cittadini rispetto ai diversi atti concessori/autorizzativi della Provincia di Genova, concentrandole in un unico punto di accesso, monitorabile dalle strutture competenti ed anche dagli interessati. Il Progetto ELI-CAT ed ELI-FIS. Anche l attivazione di sinergie fra i diversi livelli di governo è dimostrazione di una Provincia aperta al dialogo e all innovazione. In questa direzione si colloca la partecipazione ai progetti ELI-CAT ( Gestione digitale integrata dei servizi locali in materia fiscale e catastale mediante modelli di cooperazione applicativa ) per la gestione della anagrafe degli immobili integrata con il Catasto e con il sistema dei tributi locali ed il progetto ELI-FIS ( Federalismo fiscale: Integrazione Banche Dati Locali e Nazionali e Cruscotti per la Fiscalità ) con i suoi strumenti di analisi e monitoraggio della fiscalità locale, iniziative promosse dalle associazioni degli enti (ANCI, UPI e UNCEM), con la partecipazione complessiva di 34 enti e finanziate con il Fondo per il sostegno agli investimenti per l innovazione negli enti locali, previsto dall art.1, c.893, legge Finanziaria (27 dic. 2006, n. 296) Programma Elisa (Progr. Enti Locali e Innovazione di Sistema). Il Progetto ELISTAT si propone la progettazione, lo sviluppo e la messa in rete di un sistema integrato di indicatori statistici relativo a tutte le funzioni e i servizi di competenza delle Province, con una particolare attenzione ai servizi rivolti dai CST ai piccoli Comuni, per una misurazione costante e pubblica delle loro prestazioni, dei relativi costi e benefici indotti su tutto il territorio nazionale. Il progetto coinvolge 42 province (11 implementatori e 31 dispiegatori) di 12 diverse Regioni e un bacino d utenza di 23,5 milioni di abitanti, con il coinvolgimento di oltre piccoli Comuni (con popolazione inferiore a abitanti). L Ente coordinatore è la Provincia di Brescia - Centro Innovazione e Tecnologie (Coordinamento amministrativo - Coordinamento tecnico - Coordinamento formazione e diffusione). Il valore del progetto è pari a ,00 dei quali ,00 finanziati. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Garantire l erogazione dei servizi, pur in condizioni di riduzione di organico e di risorse economiche, tramite: la focalizzazione dell attività dell ente sulle funzioni essenziali riallocando i dipendenti; La promozione di interventi a favore del miglioramento del Benessere organizzativo. Indicatore di risultato Individuazione dei servizi strategici per l amministrazione (attività prevista per il solo 2012) Riduzione delle ore complessive di part time a seguito dell introduzione di altri strumenti di flessibilità dell orario di lavoro (con esclusione di dei beneficiari di part time attività professionali) Valore atteso Fatto - - 5% 5% 5% Cod. finalità Finalità Valorizzare le professionalità e le competenze del personale della Provincia focalizzando le attività formative su: tematiche obbligo di legge (sicurezza su luoghi di lavoro); tematiche legate alle competenze essenziali; riqualificazione del personale coinvolto in interventi di riorganizzazione. 166

171 Indicatore di risultato Percentuale ore uomo dedicata alla formazione mirata alla sicurezza sulle ore di formazione complessive Percentuale ore uomo dedicate alla formazione mirata all aggiornamento informatico sulle ore di formazione complessive Valore atteso % 30% 30% 20% 20% 20% Cod. finalità Finalità Garantire all Amministrazione una infrastruttura informatica di rete moderna ed efficace e sistemi informativi integrati in grado di ottimizzare i processi interni nell ottica di migliorare i servizi per gli utenti garantendo: una manutenzione efficace ed efficiente dell infrastruttura informatica di rete; il mantenimento di un livello tecnologico adeguato dell infrastruttura informatica di rete; la congruità e l integrità della piattaforma distribuita dell Ente e dei servizi ad essa collegati. Indicatore di risultato Percentuale di indisponibilità dell infrastruttura informatica di rete Percentuale postazioni individuali (PC Desktop) nella classe di età 0-3 anni rispetto al numero totale di postazioni individuali Percentuale postazioni individuali (PC Desktop) acquistate annualmente sul totale di postazioni individuali Valore atteso ,1% 0,1% 0,1% 20% 20% 20% 8% 8% 8% Cod. finalità Finalità Individuare e implementare progetti di innovazione digitale che, nel loro complesso, si propongono di modernizzare e rendere più efficiente l'amministrazione provinciale attraverso il miglioramento della qualità dei servizi erogati a cittadini e alle imprese e la diminuzione dei costi per la collettività, contribuendo a fare delle Provincia di Genova un volano di sviluppo dell'economia del territorio. Promuovere, ove possibile, la ricerca di finanziamenti esterni per la loro realizzazione. Indicatore Numero di accessi al portale Sportello semplice rispetto al numero di utenti potenziali (utenti con pratiche aperte nel corso dell anno) Grado di soddisfazione degli utenti dello Sportello Semplice (percentuale dei giudizi positivi sul totale dei giudizi espressi) Valore atteso % 10% 15% 70% 80% 80% Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni , , ,00 Contributi e trasferimenti , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 167

172 Spesa c/capitale INTERVENTO Acquisti di beni mobili , , ,00 spese in c/capitale Totale , , ,00 FUNZIONE 4.03: Politiche di bilancio, acquisti, patrimonio PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Puttini Competenze e riferimenti normativi Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo Unico in materia di ordinamento degli enti locali, Parte Seconda - Ordinamento finanziario e contabile Principi contabili approvati dall Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali presso il Ministero dell Interno Norme sul patto di stabilità interno e relative circolari esplicative Linee di indirizzo della Corte dei Conti Sezione delle Autonomie e della Corte dei Conti Regionale D.P.R. 31 gennaio 1996, n. 194, Regolamento per l'approvazione dei modelli di cui all'art. 114 del decreto legislativo 25 febbraio 1995, n. 77, concernente l'ordinamento finanziario e contabile degli enti Disposizioni sulla formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Leggi finanziarie) Regolamento di contabilità Regolamento generale entrate provinciali ex articolo 52 del decreto legislativo Decreto Legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 Regio Decreto 23 maggio 1924, n. 827, Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato Regio Decreto 18 novembre 1923, n. 2440, Nuove disposizioni sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato. Legge 6 agosto 2008, n. 133, articolo 58, Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, comuni ed altri enti locali Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE Legge 27 dicembre 2006, n. 296, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007), disciplina degli acquisti tramite CONSIP, articolo 1 commi 449, 450, 451, 452, 453, 454, 455, 456, 457,458, 1126, 1127 Legge n. 42 del 5 maggio 2009 "Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell articolo 119 della Costituzione" Legge 30 luglio 2010, n. 122 di conversione del decreto-legge 31 maggior 2010, n, 78 "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita' economica Decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE Decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonche' di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42"; Decreto Presidente Consiglio dei Ministri del 30 giugno 2011 Stazione Unica Appaltante, in attuazione dell'articolo 13 della legge 13 agosto 2010, n Piano straordinario contro le mafie Legge 15 luglio 2011, n. 111 di conversione del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, recante disposizioni 168

173 Competenze e riferimenti normativi urgenti per la stabilizzazione finanziaria "; Decreto legislativo n.149 del 6 settembre 2011 Premi e le sanzioni per gli enti locali ; Legge 14 settembre 2011, n. 148 di conversione del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo " Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Fonte *(SAP) Equilibrio gestione corrente (Accert. Tit Entrata Imp. Tit 1-3 Spesa) Contabilità finanziaria , ,17 Risultato della gestione di competenza Contabilità finanziaria , ,68 Risultato di amministrazione Contabilità finanziaria , ,36 Pressione finanziaria pro-capite Contabilità finanziaria 181,40 137,99 Pressione tributaria pro-capite Contabilità finanziaria 86,79 78,23 Autonomia finanziaria Contabilità finanziaria 51,57% 59,66% Autonomia impositiva Contabilità finanziaria 44,43% 52,79% Velocità riscossione entrate proprie Contabilità finanziaria 67,68% 40,82% Velocità di realizzo (pagamenti per spese correnti (competenza + residui)/impegni per Contabilità finanziaria 51,87% 35,54% spese correnti (competenza + residui) Spesa corrente procapite Contabilità finanziaria 180,10 135,68 Investimenti procapite Contabilità finanziaria 42,85 10,27 Rigidità del bilancio (spese personale+amm.mutui (capitale + Contabilità finanziaria 23,21% 48,14% interessi)/entrate correnti) Stock indebitamento al 31/12 (in milioni di euro) Contabilità integrata 98,513 97,209 Giacenza media di cassa al 20 del mese Contabilità finanziaria ,37 Dotazione immobiliare complessiva (totale metri cubi gestiti: proprietà + Lg. 23/96+ Programma SIGE mc locazioni passive) Dotazione immobiliare per servizi scolastici (scuole+palestre) Programma SIGE mc patrimonio scolastico procapite (per studente) Programma SIGE 48,52 mc Numero complessivo degli stabili in proprietà Programma SIGE 185 Valore catastale complessivo degli stabili in proprietà Programma SIGE ,00 Redditività catastale del patrimonio messo a reddito (canone locaz. annuale/valore Programma SIGE 7,27 % catastale) Numero degli stabili ad uso scolastico (Proprietà) Programma SIGE 33 Numero degli stabili ad uso scolastico (Uso scolastico (Lg. 23/96) Programma SIGE 38 Numero degli stabili ad uso scolastico (Locazioni passive) Programma SIGE 13 Amministrazioni convenzionate per il servizio di stazione appaltante Iter atti Numero di procedure di gara interne Database interno Numero di procedure di gara esterne Database interno 12 8 Soggetti accreditati sulla piattaforma e-qual Piattaforma e-qual Politiche di bilancio e finanziarie Negli ultimi tempi si sono succeduti diversi aggiornamenti normativi che hanno inciso fortemente sulla gestione amministrativa ed economico-finanziaria degli enti locali. 169

174 In particolare, a partire dal 2009, a seguito dell approvazione della legge n. 42 concernente la delega al governo in materia di federalismo fiscale, sono stati via via emanati i decreti legislativi attuativi, che hanno avuto una accelerazione nel corso del 2011, anno nel quale sono stati approvati i decreti relativi all autonomia finanziaria di Comuni e Province, all armonizzazione della contabilità, ai premi e alle sanzioni. Tali norme hanno introdotto il metodo del fabbisogno standard, per cui i livelli essenziali delle prestazioni dovranno in futuro essere calcolati secondo costi standard, superando il criterio della spesa storica e hanno altresì meglio definito la suddivisione delle funzioni degli enti tra fondamentali, generali e non fondamentali, stabilendo un diverso regime di finanziamento a seconda della tipologia. Sono state altresì introdotte importanti novità dal punto di vista del finanziamento delle Province che comporteranno nel prossimo biennio la modificazione di alcuni tributi già esistenti (Imposta Provinciale di trascrizione e Imposta sulla RCAuto), il passaggio allo Stato del gettito della Addizionale Provinciale sull energia elettrica, l istituzione di una nuova compartecipazione provinciale all IRPEF, sulla base di uno o più decreti attuativi che al momento non sono stati ancora emanati, la sostituzione di tutti i trasferimenti regionali con addizionali a tributi di competenza della Regione. Nel frattempo al fine di contrastare la pesante crisi economica in atto - sono state approvate dal Parlamento due manovre finanziarie finalizzate alla stabilizzazione dei conti, una in luglio e l altra in agosto, con le quali sono state rafforzate ed inasprite le misure di contenimento della spesa pubblica rivolte al settore della finanza locale, già previste dal d.l. n. 78/2010. Per le Province in particolare il prossimo triennio sarà caratterizzato da un maggiore concorso al patto di stabilità interno e da un aumento dei tagli ai finanziamenti già previsti al 2011: Anno Obiettivo di patto Riduzione dei trasferimenti (effetto cumulativo) = = = = in milioni di euro Per quanto riguarda il nostro ente risulta difficile al momento ipotizzare sia a quanto ammonteranno i tagli sia di quanto sarà aggravato l obiettivo del patto di stabilità interno in quanto entrambi i dati sono condizionati dagli accordi che verranno presi in sede di Conferenza unificata e dalle regole che saranno fissate in rapporto alla premialità degli enti virtuosi. Tale incertezza ha consigliato di agire con la massima prudenza nel prevedere gli stanziamenti di bilancio relativi alle imposte e di adottare, per quanto riguarda il Patto di stabilità Interno, gli obiettivi rideterminati per il triennio 2011/2013 con le ultime manovre approvate. Allo stesso modo sono stati prudenzialmente considerati i contributi della Regione Liguria per funzioni trasferite e delegate, in considerazione del fatto che le stesse norme di stabilità hanno fortemente tagliato le risorse a disposizione delle Regioni, tagli che come già nel passato ricadono anch essi pesantemente su Comuni e Province. L aumento dell aliquota dell Imposta sulla RCAuto approvato dalla Giunta nel luglio scorso ha avuto perciò lo scopo primario di contrastare nell unico modo possibile al momento sia la diminuzione delle risorse trasferite dallo Stato e dalla Regione che la persistente flessione del gettito delle entrate tributarie che si è palesata negli ultimi esercizi, ma anche per poter garantire la continuità degli interventi relativi alla manutenzione di istituti scolastici e strade provinciali e al trasporto pubblico locale. Persistono nel contempo difficoltà nell effettiva possibilità di far fronte ai pagamenti ai fornitori, stante la cronica carenza di liquidità provocata soprattutto dal mancato incasso di contributi statali pregressi. 170

175 La situazione sopra evidenziata crea oggettive difficoltà agli uffici finanziari anche nell espletamento dell attività più routinaria - ma essenziale nel contesto della gestione amministrativa - relativa alla funzione di verifica sulla copertura e sulla compatibilità finanziaria delle azioni amministrative poste in essere dagli organi istituzionali e dai servizi, che si esprime nel rilascio dei prescritti pareri sulle proposte di deliberazione e sulle determinazioni dirigenziali, nel riscontro sulla regolarità dei documenti posti in pagamento e sulla liquidità di cassa. Sul bilancio per il triennio 2012/2014 influisce altresì la scadenza elettorale per il rinnovo del Presidente e del Consiglio Provinciale del Si è dovuto quindi tener conto della spesa a tal fine posta a carico dell ente, ma anche dei risparmi conseguenti alla diminuzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori provinciali prevista dall ultima manovra estiva. L obiettivo primario che l Amministrazione si è data in questo contesto è stato quello di garantire il presidio delle funzioni fondamentali: viabilità, edilizia scolastica, trasporto pubblico locale, ambiente, istruzione formazione, centri per l impiego, mentre le funzioni non fondamentali e quelle delegate non supportate da idonei trasferimenti regionali sono state ridimensionate. A tutto ciò va aggiunta la costante attenzione per garantire il rispetto degli obiettivi imposti dal Patto di stabilità interno, nei confronti del quale assume sempre più importanza la gestione dell indebitamento, essendo questa la maggiore fonte di squilibrio del saldo tra entrate e spese. Da questo punto di vista la Provincia è impegnata a contenere al massimo il ricorso a prestiti per il finanziamento degli investimenti; nel prossimo triennio infatti sono previsti prestiti nella misura di circa i due terzi della rata annuale di rimborso della quota capitale; circostanza che determina di per sé una diminuzione costante dello stock di debito. Nel contempo si sono instaurate le procedure collaborative necessarie al coinvolgimento di tutta la struttura dell ente rispetto all esigenza di verificare l impegnabilità delle somme non solo in rapporto alla copertura di bilancio, ma anche avendo riguardo alla tempistica collegata alle esigenze di liquidazione della spesa, in modo da poter mettere in atto ogni misura utile al fine del rispetto degli obiettivi di saldo programmati. Patrimonio immobiliare Analogamente al 2011 il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, previsto dall articolo 58 della legge 6 agosto 2008, n. 133, Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, comuni ed altri enti locali, è predisposto come un documento dinamico in cui viene evidenziato non soltanto l inserimento di nuovi cespiti, classificati come disponibili, in quanto non più funzionali alle attività istituzionali e strategici per l amministrazione provinciale, ma anche lo stato di attuazione dei piani di vendita e valorizzazione già presentati. La gestione infatti di questi processi risulta piuttosto articolata nel tempo, sia per le dinamiche di mercato che per la complessità delle procedure di vendita, per cui l attuazione del piano non costituisce un azione riconducibile ad un singolo esercizio e lo sviluppo dei singoli processi non può non influenzare le scelte successive perché queste abbiano un carattere realistico. L incertezza che si determina circa la realizzazione dell evento finale (conclusione dell operazione di vendita o di valorizzazione) e la temporalità dell incasso conseguente ha suggerito una certa prudenza nel tenere conto di questi flussi di entrata nella formazione del bilancio di previsione. Il nuovo piano delle alienazioni (da intendersi quindi come implementazione e aggiornamento dei documenti precedenti) presenta quindi le operazioni da completare, tra cui in particolare si evidenziano quelle attualmente nella fase di scelta del contraente, che dovrebbero consentire l incasso dell importo stimato entro la fine dell esercizio 2012 unitamente ad operazioni oggetto di vendita diretta. Di seguito una tabella riassuntiva delle operazioni riferite al piano delle alienazioni PIANO ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI Situazione 31/8/2011 Proiezione 31/12/2011 Proiezione 31/12/2012 (A) Cespiti inseriti nel piano dal 2008, di cui: (A.1) per valorizzazione patrimoniale

176 (A.2) per procedere ad alienazione (B) Procedure di alienazione concluse (C) Immobili venduti (D) Grado di attuazione piano delle alienazioni (rispetto alle procedure) = B/A.2 (E) Grado di attuazione piano delle alienazioni (rispetto al flusso di cassa vedi N.B.) 85,11% 89,36% 90,91% 27,31% 32,00% 37,00% Nota bene Il valore di incasso atteso è stato determinato includendo anche immobili, quali la sede del Provveditorato agli studi ( euro) e la caserma dei VV.F. di Chiavari ( euro), la cui cessione comporta la preventiva ricollocazione dei servizi pubblici ospitati. Il grado di attuazione del piano delle alienazioni, depurato del valore dei suddetti immobili (stime al 31/8/2011) risulta essere del 56,37 %. Il periodo di crisi generale e la conseguente indisponibilità di risorse per effettuare nuovi acquisti e investimenti immobiliari non consentono di superare da un lato la presenza di volumi ancora rilevanti di immobili scolastici in locazione, con costi rilevanti in termini di affitti e una maggiore complessità nella programmazione delle manutenzioni e delle riqualificazioni, dall altro di predisporre un programma di razionalizzazione e di superamento di alcune carenze importanti. In termini di programmazione scolastica, il prossimo triennio risulta fondamentale per la ricollocazione territoriale di alcuni istituti. Nel 2012 si porterà a completamento la nuova succursale dell Istituto Montale ubicata in via Archimede con la completa soddisfazione di tutta l utenza interessata e il definitivo superamento dell attuale succursale di Via del Castoro (troppo piccola per contenere il trend di crescita dell istituto). Parallelamente la notevole dimensione della struttura consentirà nel prossimo triennio di sopperire a ulteriori necessità scolastiche incentrate sull intero centro cittadino. Successivamente sarà necessario intervenire sull immobile di Via Bernabò Brea, in fase di acquisizione dal Comune di Genova nel quale si ipotizza la collocazione della succursale del Liceo Scientifico M.L. King di Via V. Era in Genova della quale il Comune stesso ha chiesto la restituzione. L analisi dei flussi di provenienza dell Istituto primo Levi di Borgo Fornari ha evidenziato la necessità di aprirne una nuova succursale in posizione mediana sulla direttrice Genova/Borgo Fornari. L ipotesi su cui si sta lavorando è la collocazione nel 2012 della nuova succursale nel Comune di Campomorone in immobile da acquisire in regime di locazione. Altre situazioni di criticità riguardano la succursale dell istituto Marsano di Genova-Molassana per la quale si sta trattando con il Comune di Genova la collocazione nella struttura già sede della casa di riposo Doria (da riqualificare). Tale soluzione dovrebbe consentire il superamento dell attuale succursale di Via De Vincenzi. Una nuova succursale dell Istituto Marsano potrebbe trovare collocazione nel ponente genovese, in Voltri, dove il Municipio Ponente del Comune di Genova, ha offerto la possibilità di concedere in uso gratuito ex lege n. 23/1996 l edificio scolastico di Via Superiore A. Podestà. Resta sempre aperto il problema della succursale di Genova Pegli del Liceo Classico Mazzini non riuscendo ad individuare nel ponente un edificio idoneo allo scopo, nonostante molti tentativi effettuati, anche attraverso avvisi pubblici di manifestazione d interesse. È allo studio poi un progetto per superare la collocazione di alcune scuole nell area ex Calcinara in Sestri Ponente attraverso la realizzazione di un nuovo polo scolastico. L operazione risulta piuttosto complessa per l impegno finanziario che essa comporta, l individuazione di un adeguata collocazione per il nuovo complesso immobiliare, il problema della valorizzazione degli immobili di Via Giotto (ex Calcinara), ma di grande importanza e suggestione, non solo per quanto concerne la riqualificazione del servizio scolastico, ma anche per le ripercussioni positive che potrebbe avere in un quartiere in profonda trasformazione. Nel 2012 è previsto il rinnovo di tre contratti di locazione passiva per immobili ad uso scolastico nel levante. È stato richiesto alle rispettive proprietà di ottenere nell arco del prossimo biennio il 172

177 Certificato di Prevenzione Incendi per tutte le volumetrie interessate, coerentemente con l azione finalizzata alla messa norma degli edifici scolastici. Un tema critico resta quello delle palestre, anche perché la concentrazione della popolazione studentesca in alcuni istituti e la riforma dei cicli scolastici hanno fatto lievitare le esigenze di ore curriculari con la necessità di reperire spazi esterni non sempre disponibili nel contesto cittadino genovese. Una importante operazione immobiliare riguarderà gli immobili di proprietà provinciale ubicati in via Assarotti 38 e 40 attualmente in uso al Provveditorato agli Studi, mediante l alienazione dei medesimi e il ricollocamento funzionale del medesimo Servizio Provveditorato in altri plessi cittadini. Nel 2012 dovrebbero andare a regime i contratti di locazione con il Ministero dell Interno per le sedi della Prefettura e della Questura; la conclusione di queste operazioni di locazione riveste notevole importanza per l ente per la rilevanza economica dei canoni di affitto. Resta invece difficoltosa la trattativa per il riccovo del contratto di locazione della Caserna dei Vigili del Fuoco di Chiavari. Politiche degli acquisti Il tema delle spese di funzionamento dell ente riveste in questo momento una particolare importanza; l azione di governo delle risorse resterà concentrata su quelli che sono stati i temi principali di questo ciclo amministrativo: Lo sviluppo di strumenti per il monitoraggio dei consumi; Le azioni di contenimento dei costi. L attività di monitoraggio dei consumi delle utenze si è consolidata ed arricchita grazie anche alla collaborazione tra gli uffici Patrimonio, Contabilità, Pagamenti e Riscossioni. Sono inoltre allo studio nuove modalità di trattamento dei dati relativi ai contratti di somministrazione con il supporto del Servizio Sistemi Informativi (creazione di una banca dati dedicata alla gestione delle utenze). È in corso di attivazione la nuova convenzione CONSIP per la telefonia fissa che dovrebbe entrare a pieno regime nel 2012; si prevede un risparmio delle tariffe nell ordine del 47% rispetto ai contratti vigenti. Novità nel 2012 anche per la telefonia mobile; anche in questo caso si è scelto di operare in ambito CONSIP, che su queste tipologie di forniture riesce a garantire condizioni particolarmente vantaggiose, aderendo alla nuova convenzione, fornitore Telecom Italia. La nuova convenzione offre tariffe inferiori a quelle attualmente applicate da Vodafone, ma il passaggio dal sistema con borsellino aziendale ricaricabile alla fatturazione in abbonamento con conseguente pagamento della tassa di concessione governativa annulla di fatto il vantaggio tariffario. Questa soluzione tuttavia è stata ritenuta più corretta e in linea con le regole della contrattualistica; si cercherà di annullare gli svantaggi attraverso un azione legale finalizzata al recupero della tassa governativa che in altri casi ha avuto successo. Con riferimento alle spese per risorse strumentali quali carburante, assicurazione, noleggio auto, gestione sistemi di stampa, si deve premettere che in generale ogni singola voce ha comunque un andamento particolare che risente di specifici fattori. Relativamente ai carburanti, si deve tener presente che il prezzo della benzina alla pompa cresce al ritmo del 12% annuo; pertanto l unico modo per contenere detta spesa è l attivazione di politiche organizzative che consentano una riduzione delle autovetture in uso e/o dei consumi (nei primi 8 mesi del 2011 i litri effettivamente consumati si sono ridotti di circa il 5%). A questo proposito, considerato che nel 2010 i litri di carburante consumati sono stati ,00 e che gli interventi di razionalizzazione sulle auto in servizio attuati da allora hanno consentito di ridurre i consumi 2011 a circa ,00 litri ( pari a circa 5,00 %) l obiettivo della Amministrazione è quello di mantenere detti consumi nell ambito di circa ,00 litri annui, lasciando che l eventuale maggior spesa sia legata esclusivamente agli aumenti del costo della 173

178 benzina alla pompa. Con riferimento ai kilometri percorsi, il dato si aggira intorno ai di chiilometri di percorrenza annua complessiva. In ogni caso la spesa annuale, a parità di condizioni organizzative, dovrebbe attestarsi ad una cifra intorno agli ,00/ ,00 Euro annui. A questo proposito proseguirà l azione di costante monitoraggio delle spese per il carburante (sistema fuel card e buoni benzina) e la redazione di una costante reportistica. Relativamente alle assicurazioni va ricordato che è appena entrato a regime il nuovo contratto con Fondiaria Assicurazioni Spa a fronte del quale si prevede una spesa annua di circa Relativamente al noleggio auto si prevede di continuare la gestione del nuovo contratto attraverso il quale già nel corso del 2011 è stato realizzato un risparmio di circa il 18% rispetto al Riguardo alle spese per la gestione dei sistemi di stampa anche nel 2012 proseguirà l attività finalizzata al funzionamento del nuovo sistema informatico di controllo sull utilizzazione delle attrezzature di stampa previsto dal nuovo contratto attraverso il quale è stata realizzata l esternalizzazione in service di tutti i sistemi di stampa dell ente (stampanti, fotocopiatrici multifunzione, plotter, centri stampa). Infine, sotto altro profilo, proseguirà anche nel 2012 l esecuzione del contratto di forniture delle sedute per ufficio sottoscritto nel corso del 2010: la strategia di acquisto contratto pluriennale aggiudicato con il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa ha consentito di ottenere un significativo risultato sia sotto l aspetto qualitativo, ergonomico e di sicurezza dei prodotti sia in termini di omogeneità ed estetica degli uffici. La centralizzazione degli acquisti, in questo caso, ha consentito di realizzare significativi vantaggi qualitativi. Attività di supporto al territorio La Provincia, come ente di programmazione intermedia e di area vasta, ha sempre cercato di sviluppare e di offrire attività di supporto alle amministrazioni del territorio, soprattutto a quelle organizzativamente più deboli e meno dotate in termini di risorse. Questa azione è stata realizzata agendo sulle competenze e sulle professionalità presenti all interno dell ente, utilizzando e ottimizzando le risorse esistenti. La particolarità di questa azione è quella di dare rilevanza esterna a funzioni che normalmente nelle organizzazioni amministrative sono orientate esclusivamente al supporto interno, promuovendo in tal modo economie di scala in termini organizzativi. Con riferimento all iniziativa Impresapiù, promossa dalla Provincia di Genova e dalla Camera di Commercio di Genova a partire dall anno 2005 per favorire l avvio di nuove imprese e per il potenziamento delle imprese già esistenti si rileva che ad oggi ha finanziato 636 iniziative imprenditoriali, di cui quasi la metà nuove imprese ed erogato finanziamenti per circa 40 milioni di euro. A livello organizzativo si è sempre cercato di semplificare al massimo l accesso all agevolazione da parte degli imprenditori, cercando anche di ridurre al minimo i tempi necessari all istruttoria delle richieste di finanziamento. Il consolidamento e il successo dell iniziativa hanno consentito una diversificazione dei campi d intervento adattando la formula a settori particolari, quali ad esempio quello del risparmio energetico, o orientandola a finalità specifiche (imprenditoria femminile). Le caratteristiche delle iniziative imprenditoriali finanziate vengono di seguito riassunte. FORMA GIURIDICA Associazioni 1 0,16% Cooperative 19 3% Ditte individuali % Società di capitali % 174

179 Società di persone Agricoltura Artigianato Commercio Servizi Somministrazione Turistico Industria Genova Levante Ponente Entroterra ATTIVITA' % SUDDIVISIONE PER ZONE 1 0,16% 78 12% % 71 11% % 22 3% 10 2% % % 14 2% 45 7% 636 L attività di stazione appaltante, che l Amministrazione provinciale ha avviato nel 2002, come modello di organizzazione territoriale di servizio, continua a registrare un rilevante gradimento da parte delle amministrazioni aggiudicatrici del territorio. Infatti dall analisi della tabella che riporta il trend dei valori relativi all ultimo triennio si rileva il lento ma costante incremento del numero degli enti convenzionati per l utilizzo del servizio di stazione unica appaltante: le 15 amministrazioni convenzionate al 2007 oggi sono quasi raddoppiate. Amministrazioni convenzionate per il servizio di stazione appaltante Numero di procedure di gara interne Numero di procedure di gara esterne Si è verificato invece un calo nel numero di commesse sia per la committenza interna che per quelle in conto terzi. Questo decremento può essere spiegato in parte con il momento contingente di crisi economica che ha determinato sempre minori trasferimenti di risorse agli Enti Locali, con ripercussioni ancora più evidenti sui piccoli Comuni, per cui anche per gli anni successivi prudenzialmente si ritiene di non prevedere una crescita nel numero delle commesse interne. Il dato, però, può essere letto anche in chiave positiva: la diminuzione delle commesse può dipendere infatti non solo dalla mancanza di risorse ma può essere il risultato di strategie di razionalizzazione degli acquisti che conducono a sviluppare progetti di acquisto più consistenti e/o a stipulare contratti di fornitura o di appalto di maggiore durata, contenendo le spese di gestione delle procedure di gara (su cui incide in modo particolare la pubblicità legale, specie se prevista sulla Gazzetta Ufficiale Italiana). Ciò è naturalmente riscontrabile nelle commesse interne, per cui sono stati utilizzati strumenti quali le convenzioni Consip (acquisti informatici, arredi e altro materiale, servizi di telefonia fissa e mobile), gli accordi quadro in ambito Cnipa per le comunicazioni dati, i gruppi di acquisto (Consorzio Energia Liguria per l approvvigionamento elettrico). 175

180 Per le commesse esterne queste considerazioni non possono trovare significativi riscontri in quanto il servizio di stazione appaltante non comprende l attività di programmazione e pianificazione degli approvvigionamenti delle amministrazioni aggiudicatrici convenzionate. Trattandosi in ogni caso di un servizio che porta innegabili vantaggio in ambito territoriale, si confida che il progetto di costituzione della stazione unica appaltante, caldeggiato dalla Prefettura di Genova, possa determinare l aumento delle convenzioni con i Comuni e gli Enti territoriali con conseguente incremento del numero delle commesse esterne. Si sottolinea ancora una volta che il target di amministrazioni aggiudicatrici che hanno aderito al servizio risulta composto prevalentemente da Amministrazioni con limitate disponibilità finanziarie e organici ridotti. La carenza di risorse umane e strumentali fa sì che tali Enti non siano sufficientemente preparati ad affrontare operazioni di una certa complessità e molto spesso condizionate al rispetto di tempistiche piuttosto stringenti, poste dall Ente finanziatore (Regione, Stato, UE). Per questo motivo il servizio di stazione unica appaltante posto in essere dall amministrazione provinciale concentrando le procedure in un unico centro di responsabilità consente di fare gli investimenti necessari in termini di competenze professionali e strumenti operativi che in un sistema parcellizzato non possono essere sostenuti. La qualità del servizio reso alle amministrazioni, che nel corso degli anni si sono convenzionate, si evince dalla particolare tipologia delle commesse prese in carico dagli uffici. Le amministrazioni convenzionate indirizzano alla stazione appaltante provinciale soprattutto le commesse aventi ad oggetto prestazioni particolarmente complesse e poco standardizzate che implicano un maggiore sforzo e attenzione nella fase di preparazione. Per fare qualche esempio nel corso degli anni si è proceduto: alla realizzazione dell osservatorio astronomico di Casa del Romano in Comune di Fascia, di cui l amministrazione provinciale ha curato non solo l appalto dei lavori ma anche la gara per l arredamento (comprensivo dei locali di foresteria), nonché la fornitura della strumentazione scientifica quale in particolare il telescopio destinato per potenza e caratteristiche anche all utilizzo per studi di livello universitario e di ricerca post-universitaria, un planetario; la seggiovia e la sciovia di Prato Cipolla entrambe per il Comune di Santo Stefano d Aveto; la palestra subacquea per il Comune di Arenzano; la pista ciclabile realizzata in Valfontanabuona. Il servizio di stazione appaltante provinciale era stato avviato nel 2002, a livello sperimentale, sulla base dell attribuzione esclusiva di questa funzione alle amministrazioni provinciali e ai provveditorati regionali alle opere pubbliche nell ambito della legge Merloni. Questa previsione è stata confermata nell art. 33 del Codice dei contratti pubblici, sempre come opzione facoltativa per le amministrazioni aggiudicatrici del territorio di avvalersi del servizio di stazione appaltante della provincia. Recentemente, però, l articolo 13 della legge 13 agosto 2010, n. 136, al fine di assicurare la trasparenza, la regolarità e l'economicità della gestione dei contratti pubblici e di prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose, prevede l istituzione, in ambito regionale, di una o più stazioni uniche appaltanti (SUA) di cui le amministrazioni aggiudicatrici avranno l obbligo di avvalersi. Ecco dunque dimostrata l importanza del progetto offerto dalla Provincia di Genova alle amministrazioni del proprio territorio. La bontà del modello organizzativo applicato ha trovato ulteriore conferma nel fatto che le regole e le modalità di attuazione della SUA, il contenuto delle convenzioni fra la SUA e le amministrazioni del territorio, previste dal D.P.C.M. del 30 giugno 2011, in attuazione della norma di legge sopra citata, corrispondano pienamente ai documenti predisposti 176

181 sin dall origine per regolare i rapporti tra la provincia e gli Enti convenzionati nell ambito dell iniziativa denominata "Stazione appaltante per conto terzi" di cui si è trattato finora. Grazie a questa esperienza la Provincia si è trovata in linea con l iniziativa della Prefettura di Genova, che nel 2010 si è fatta promotrice della creazione di una stazione unica appaltante (SUA) a livello provinciale. Il progetto della Prefettura prevedeva inizialmente l obbligatorietà del ricorso alla SUA da parte di tutte le amministrazioni del territorio, compresi enti di dimensioni rilevanti quali il Comune di Genova, l Autorità Portuale, A.R.T.E., con grosse difficoltà nel reperire e organizzare le risorse strumentali e umane necessarie al funzionamento della SUA. Si è preferito allora ipotizzare la creazione di tre SUA, facenti capo all amministrazione provinciale, al Comune di Genova e alla Regione Liguria, ciascuna con un proprio ambito operativo: per la Provincia i Comuni (ad eccezione del Comune di Genova), gli enti del territorio, gli enti strumentali e le società partecipate; per il Comune di Genova gli enti strumentali e le società partecipate; per la Regione sono le ASL, l Autorità Portuale, gli enti strumentali e le società partecipate. In attesa che Regione Liguria e Comune di Genova aderiscano all iniziativa, la Provincia prosegue nella propria iniziativa mettendo a disposizione dei Comuni e degli altri enti convenzionati, la piattaforma di accreditamento on line dei fornitori che è oggi in corso di restyling. La Regione Liguria ha infatti inserito il sistema di accreditamento on line dei fornitori nel più ampio progetto denominato CST Liguria (centro servizi territoriali) finanziando tutte le iniziative di implementazione ed interoperabilità tra i sistemi informativi degli enti che verranno coinvolti al fine di costruire una piattaforma trasversale. L obiettivo, sicuramente ambizioso, una volta a regime permetterà una maggiore intercomunicabilità fra gli enti aderenti e una condivisione di informazioni e dati utili per facilitare ai fornitori l accesso al mercato dei contratti pubblici. Gli operatori economici tramite questa piattaforma web possono attestare il possesso dei requisiti soggettivi, senza utilizzo di strumenti cartacei, attraverso un unica registrazione adempiendo una tantum alle formalità richieste per la partecipazione alle gare. La registrazione ha valore di 6 mesi e comunque decorso tale termine è sufficiente riconfermare, se nulla è variato nello status dell operatore economico, le dichiarazioni rese per mantenere il proprio stato di soggetti registrati e accreditati. Sul versante della pubblica amministrazione la piattaforma consente, in un ambito di area vasta (territorio provinciale), di gestire in modo uniforme (sotto il profilo delle procedure), univoco (nella prassi e nell interpretazione delle norme) e unitario (l accreditamento vale per tutte le amministrazioni aggiudicatici cointeressate) le gare e in genere i rapporti con i fornitori. Inoltre qualora si riuscisse a condividere la piattaforma web con gli enti certificatori dei requisiti soggettivi si potrebbe ipotizzare un sistema di controllo continuo sulle dichiarazioni rese dagli operatori economici registrati che svincolerebbe il momento del controllo da quello della gara spostando eventuali contestazioni sulle autocertificazioni rese ad un momento a monte rispetto a quello della gara con notevoli vantaggi in termini di tempistica nella realizzazione delle procedure. Si vuole sottolineare che la materia dei contratti pubblici con particolare riferimento all erogazione dei bandi è tuttora in evoluzione in quanto si attende la pubblicazione dei bandi tipo della AVCP, documenti che condizioneranno l operato delle Amministrazioni. Infatti potranno essere adottati bandi difformi a quelli tipo solo a seguito di espressa motivazione da parte della stazione appaltante. 177

182 Un ultima osservazione sull indicatore di contesto relativo alla piattaforma e-qual che presenta nell anno 2010 un involuzione del dato sul numero dei soggetti accreditati, rispetto agli anni precedenti. E un valore di per sé non significativo dovuto all allineamento di alcuni moduli alle nuove disposizioni sui requisiti generali di ammissione alle gare, che ha comportato la necessità di ricompilare i moduli da parte degli utenti precedentemente accreditati. Non tutti hanno eseguito tempestivamente, entro la fine del 2010, questa operazione, ma ad oggi il problema è superato. Tale situazione è prevedibile che si ripresenti nel 2012 quando si realizzerà il primo step del progetto CST Liguria (restyling di e-qual), per cui sarà necessario ripetere la procedura di rivisitazione delle dichiarazioni richieste dal sistema più sopra indicata. Finalità da conseguire Cod. finalità Finalità Garantire il mantenimento di una gestione equilibrata del bilancio, in un contesto di forte incertezza e riduzione delle risorse, concentrando l'attenzione sui seguenti elementi critici: organizzazione della gestione dell'ipt e della imposta RC auto la cui titolarità è stata trasferita direttamente alle Province; monitoraggio costante degli obiettivi del patto di stabilità al fine di contrastare eventuali tendenze allo sforamento dei limiti, penalizzando il meno possibile la velocità di pagamento della spesa in conto capitale; impostazione e mantenimento di opportune politiche gestionali al fine di fronteggiare criticità di cassa; riduzione complessiva del livello di indebitamento, anche ai fini del miglioramento dei saldi del patto di stabilità; Indicatore Valore atteso Valore delle riscossioni IPT nell'anno , , ,00 Valore delle riscossioni RCA Auto nell'anno , , ,00 Margine di tolleranza sul saldo ibrido del patto di stabilità (Valore effettivo del saldo ibrido del patto di stabilità Valore obiettivo del saldo ibrido del +5% +5% +5% patto di stabilità anno n) /Valore obiettivo del saldo ibrido patto di stabilità anno n Giacenza minima di cassa al 20 giorno di ogni mese , , ,00 Stock indebitamento al 31/12/n / Stock indebitamento al 31/12/n 1 91,790 87,590 83,990 Cod. finalità Finalità - proseguire il programma di razionalizzazione ed ottimizzazione del patrimonio immobiliare, puntando sui seguenti interventi: (a) valorizzazione degli immobili con scarso valore di mercato ovvero non alienabili per altre ragioni di opportunità asservendoli ad attività o progetti d interesse sociale; (b) alienazione degli immobili non funzionali alle esigenze dell ente, sia riguardo ai compiti istituzione e/o ai bisogni degli uffici sia per eventuali finalità o usi di società partecipate, sia per compiti istituzionali; (c) ricorso alle concessioni di valorizzazione, soprattutto con riferimento ai locali palestre degli istituti scolastici; (d) in materia di edilizia scolastica promuovere intese con le amministrazioni comunali per creare sinergie, ridurre i costi di gestione degli edifici scolastici e migliorare il servizio offerto all utenza scolastica superando o riducendo al minimo indispensabile le sistemazioni di istituti scolastici in regime di locazione. Indicatore Valore di realizzazione previsto nel piano delle alienazioni immobiliari. Valore atteso

183 Indicatore Valore atteso Dotazione immobiliare complessiva (mc) N. concessioni di valorizzazione in essere / Tot. plessi scolastici gestiti nell anno 0/84 2/85 4/86 Redditività catastale del patrimonio messo a reddito (canone locaz. annuale/valore catastale) 7% 7% 7% N. istituti scolastici in regime di locazione/ tot. istituti scolastici presenti sul territorio 12/84 13/85 14/86 Cod. finalità Finalità - garantire il controllo costante e il monitoraggio dei consumi e della spesa per acquisti e utenze potenziando l integrazione dei sistemi informativi; Indicatore Valore atteso Litri di carburante consumati Chilometri percorsi dalle auto a noleggio Cod. finalità Finalità Potenziare il ruolo di supporto della Provincia a favore delle amministrazioni del territorio nel fornire servizi tecnologicamente avanzati, puntando sui seguenti aspetti: - estensione dell utilizzo della piattaforma Equal, per l accreditamento dei fornitori a tutti i comuni aderenti al CST Liguria con la possibilità, in prospettiva, di raggiungere tutti i comuni del territorio; - implementazione della Stazione Unica Appaltante Provinciale, promuovendone l utilizzo da parte di un numero sempre maggiore di enti del territorio, al fine di giungere ad una maggiore razionalizzazione ed economicità complessiva delle procedure di gara per lavori, servizi e forniture. Indicatore Valore atteso Numero amministrazioni aggiudicatrici convenzionate con la Stazione Unica Appaltante provinciale N. di comuni aderenti alla piattaforma Equal Numero di fornitori in accreditamento on line su Equal Cod. finalità Finalità Mantenere lo strumento Impresa Più in efficienza attraverso: - Monitoraggio costante dei dati e dei risultati ottenuti con l iniziativa in argomento - Controllo dei tempi di lavorazione delle domande di finanziamento pervenute Indicatore Valore atteso Giorni intercorrenti fra la ricezione della documentazione completa e la trattazione in Comitato tecnico di valutazione Budget di funzione Spesa corrente INTERVENTO acquisto beni , , ,00 179

184 INTERVENTO Contributi e trasferimenti , , ,18 fondo di riserva , , ,82 imposte e tasse , , ,00 interessi passivi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 utilizzo beni di terzi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 Spesa c/capitale INTERVENTO Acquisizione di beni immobili , , ,00 Acquisti di beni mobili , , ,00 spese in c/capitale Totale , , ,00 FUNZIONE 4.04: Affari generali Organi Istituzionali PRESIDENTE/ASSESSORE DI RIFERIMENTO: Repetto - Gioia - D.Lgs n. 267/2000; Competenze e riferimenti normativi - Statuto e Regolamenti Provinciali, D.Lgs n.196/2003, Legge n. 69/2009, L. n. 150/2000,;L. n. 241/1990; Gli Affari Generali assiste l Ente nei rapporti istituzionali e negli affari di rilevanza generale offrendo il supporto necessario agli organi di direzione politica. Svolge tutti gli adempimenti preparatori e conseguenti all attività deliberativa degli organi di direzione politica nonché le seguenti funzioni: o o o o o o o Segreteria e supporto al funzionamento degli organi istituzionali Relazioni istituzionali (Consiglio delle autonomie locali, ecc.); Accesso agli atti e trasparenza amministrativa; Controllo società/enti partecipati dall Ente; Gestione Archivio e Protocollo Generale; Gestione Albo Pretorio e la registrazione e archiviazione dei provvedimenti; Gestione dei Servizi Ausiliari. Gli Affari Generali esplica, inoltre, una molteplicità di adempimenti e funzioni che spaziano dall attività propulsiva e di indirizzo giuridico a tutti i Servizi per le materie di interesse generale al controllo formale sui provvedimenti, dalla gestione degli obblighi previsti dalla legge sulla privacy alla gestione dell U.R.P. che realizza un sistema di relazioni con la collettività per consentire l esercizio consapevole dei diritti di partecipazione alla vita amministrativa dell Ente. In particolare, nel 2012, la Direzione dovrà curare gli adempimenti connessi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale. A seguito di recenti modifiche normative, il numero dei Consiglieri sarà ridotto da 36 a 14 e la Giunta da 12 a 5 (compreso il Presidente), con conseguenti ricadute organizzative che dovranno essere gestite nel primo semestre Subito dopo il decreto di indizione dei comizi elettorali vengono attivati i contatti con gli uffici elettorali della Corte d Appello,della Prefettura e con i Comuni del territorio e si procede con gli adempimenti antecedenti alla data di svolgimento delle elezioni (deleghe ai Comuni per l organizzazione tecnica, propaganda elettorale, affissione manifesti, deposito dei programmi elettorali e delle candidature, deposito dichiarazioni preventive delle spese elettorali ecc.). Dopo la proclamazione degli eletti si procede all analisi e all elaborazione dei dati elettorali trasmessi dalla Corte d Appello si avviano le procedure per l insediamento degli organi istituzionali ( nomina Giunta, convocazione prima seduta del Consiglio, elezione del Presidente del Consiglio, istituzione Commissione Consiliare permanente,, ecc.). Vengono organizzate le strutture di supporto e staff agli amministratori neoeletti. Le amministrazioni comunali entro sei mesi dallo svolgimento delle elezioni inoltrano alla Provincia la richiesta di rimborso delle spese elettorali allegando apposito rendiconto. 180

185 Motivazione delle scelte Indicatori di contesto Fonte 2010 N. consiglieri Normativa 36 elettorale 36 N. commissioni consiliari Disposizioni del 6 Consiglio 6 N. gruppi consiliari Regolamento 10 gruppi consigliari 10 N. assessori Tuel N. addetti alle segreterie degli assessori Sw exsecutrac N. aziende ed enti partecipati Sw Spazio dati N. sedute del consiglio Iter Atti N. sedute delle commissioni consiliari Iter Atti N. interpellanze consiliari Iter Atti N. interrogazioni consiliari Iter Atti 11 2 N. mozioni consiliari Iter Atti N. deliberazioni di Consiglio pubblicate Iter Atti N. sedute della Giunta Iter Atti N. deliberazioni di Giunta pubblicate Iter Atti N. determinazioni pubblicate Iter Atti L amministrazione intende facilitare e rendere sempre più efficiente il ruolo degli organi istituzionali, e della Provincia più in generale, agendo su diversi ambiti di intervento. Il primo riguarda i rapporti con le istituzioni locali e i cittadini. In questa linea di intervento si collocano: o l attività di supporto al ruolo del Consiglio, delle Commissioni Consiliari e della Giunta; o lo sviluppo del sistema di controllo delle società/enti partecipati; o l implementazione di un URP integrato con gli sportelli informativi delle principali istituzioni locali e regionali. o il raggiungimento di una maggiore trasparenza dell Ente ; Il Consiglio Provinciale Il Consiglio determina l indirizzo politico-amministrativo della Provincia e ne controlla l attuazione; nell esercizio di tale funzione adotta tutti gli atti che impostano, determinano o comunque attengono alle scelte di indirizzo politico in ordine alla attività amministrativa dell ente. Il Consiglio si avvale delle commissioni consiliari con competenze consultive, propositive e istruttorie. L attività degli uffici a supporto del Consiglio Provinciale e delle Commissioni Consiliari garantisce l attività di programmazione del Consiglio, di convocazione e verbalizzazione delle sedute di Consiglio e delle Commissioni Consiliari, la gestione delle interrogazioni, interpellanze, e mozioni, la gestione delle richieste di accesso dei Consiglieri provinciali, oltre che la gestione dei fondi spesa necessari per consentire le attività istituzionali. Particolarmente impegnativa si rende la gestione dei procedimenti relativi all applicazione degli istituti connessi allo status di Consigliere provinciale ( rimborsi, permessi, ecc.) dovuta alle manovre finanziarie succedutesi negli ultimi anni, contenenti una serie crescente di vincoli e di tagli, e alla riforma Brunetta. Giunta Provinciale La Giunta collabora con il Presidente nell attività di governo, finalizzata, in particolare, all attuazione degli indirizzi generali deliberati dal Consiglio. Svolge attività propositiva e di impulso nei confronti del Consiglio, sottoponendo a quest ultimo le proposte di deliberazione sulle materie rientranti nella competenza dello stesso. La Giunta adotta tutti gli atti rientranti nelle proprie funzioni di organo di governo, riferendone annualmente al Consiglio. L attività degli Uffici a supporto della Giunta consiste nello svolgimento di tutti gli adempimenti preparatori e conseguenti all attività deliberativa dell organo esecutivo, assicurando l istruttoria degli atti deliberativi e degli ordini del giorno. Presidia e garantisce le problematiche di rilevanza giuridiche. Assicura il controllo formale sui provvedimenti che devono essere adottati dagli organi

186 collegiali verificandone la regolarità rispetto alla disposizioni vigenti. Monitora costantemente l evoluzione della normativa di riferimento. Gli Uffici gestiscono l istruttoria delle interrogazioni con risposta scritta dei Consiglieri, garantendo il rispetto delle modalità e i tempi di risposta previsti dal Regolamento del Consiglio e provvedono, altresì, a tutti gli adempimenti riguardanti lo status degli Amministratori. Controllo partecipate La gestione delle società partecipate è stata riorganizzata dalla D.G.P. 398/2008 Definizione delle procedure per il controllo e monitoraggio delle società partecipate dalla Provincia di Genova, che ha costituito un Comitato per la Governance (composto da Presidente, Assessore al Bilancio e Direttore Generale) con ruolo propositivo e di controllo, ed un Team partecipate (composto da funzionari dei servizi affari generali, dei servizi finanziari e del controllo di gestione), con compiti più operativi sulle società. Il sistema disegnato dalla D.G.P. 398 si articola in vari tipi di attività, tra cui spiccano azioni e processi di controllo e monitoraggio, volti ad assicurare il rafforzamento del legame tra Ente e partecipate; tale disegno non solo è in linea col trend legislativo, ma sotto certi aspetti ne anticipa i futuri, inevitabili sviluppi verso il bilancio consolidato, ed in particolare verso l imputazione rigorosa di costi (ed eventuali perdite) all ente di riferimento. Tra i controlli in atto e che si intende sviluppare, si segnalano i seguenti: - Controllo gestionale. Si realizza attraverso tutti gli adempimenti giuridico-amministrativi legati alla vita delle società, da adottarsi con deliberazione o argomento di Giunta o di Consiglio. Gli eventi più frequenti o rilevanti riguardano, ad es, : modifiche statutarie, aumenti di capitale, ripiani perdite, scelta del delegato a partecipare alle assemblee, nomine dei rappresentanti negli organi, etc. Si è messo a regime e si intende mantenere e potenziare il flusso documentale ed informativo digitalizzato - da e per le società: ciò permette anche una partecipazione più qualificata dei delegati alle assemblee. Si è rafforzato inoltre il legame dell Ente con i propri rappresentanti negli organi sociali (a livello politico, con la stabilizzazione dei rapporti tra rappresentante e assessore di riferimento, o con l intera giunta; a livello burocratico, ad es. con l obbligo per il rappresentante di relazionare annualmente sull attività svolta e l andamento della società). - Controllo finanziario. E stato introdotto l obbligo per le partecipate di fornire report periodici sull andamento societario, nonché di produrre entro il 30 settembre il budget previsionale e preconsuntivo ed i piani industriali. Ciò facilita un sistema di reporting e analisi, da parte degli uffici, sui principali documenti di bilancio, e che informa l organo politico sui trend, anticipa eventuali scostamenti e perdite, e riesce a stimare il valore reale delle partecipazioni. Vengono inoltre monitorati gli importi e la natura degli affidamenti a favore delle società partecipate, e monitorati e resi pubblici, in base alla legge, i compensi percepiti dai rappresentanti dell Ente presso le varie società partecipate. - Controllo contrattuale E stato messo a punto un contratto di servizio tipo da utilizzarsi con le società partecipate, ove debbono essere espressamente previsti standard di qualità delle prestazioni richieste. Vengono pertanto monitorati i contratti di servizio approvati dalle Direzioni, allo scopo di verificarne la rispondenza col modello, segnalando eventuali difformità e richiedendo integrazioni. L Ufficio Relazioni con il Pubblico La trasparenza diviene principio di rango costituzionale con la Legge Brunetta ed imporrà una programmazione sempre più attenta e costante nei prossimi anni (piano della trasparenza e dell integrità).l Ufficio garantisce l'esercizio del diritto di informazione, di accesso e di partecipazione, e agevola l'utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini, anche attraverso l'illustrazione delle disposizioni normative e amministrative e l'informazione sulle strutture dell Ente. Allo scopo di assicurare non solo la reciproca informazione fra l'urp e le altre strutture operanti nell'amministrazione, ma anche fra gli URP delle varie amministrazioni operanti sul territorio,prosegue a regime il progetto inter-ente Informainsieme tra gli sportelli informativi del Comune di Genova, Regione Liguria, ASL 3 Genovese e Provincia di Genova, per fornire all utenza informazioni aggiornate riguardanti tutti gli enti partecipanti. In occasione dei ricorrenti incontri operativi con i referenti del progetto si è valutata l opportunità di coinvolgere nel progetto altri soggetti pubblici allo scopo di aumentare ulteriormente la disponibilità di dati e informazioni utili ai cittadini. 182

187 Continua l attività di comunicazione con iniziative tematiche su input dei diversi Amministratori. Continuerà la partecipazione dell Ufficio ad eventi a rilevanza nazionale e regionale. Albo pretorio on-line L obiettivo di una maggiore efficienza dell attività istituzionale, viene perseguita puntando sulla semplificazione e informatizzazione di tutti i processi. L Ente intende proseguire in quest ottica senza trascurare l esigenze di garantire la trasparenza dell azione amministrativa. La Provincia ha già realizzato dal 1 gennaio 2010 l albo pretorio on line, previsto dalla Legge 69/2009, che dispone la pubblicità legale degli atti attraverso la pubblicazione nei propri siti informatici, agevolando l accesso agli atti da parte dei cittadini. La pubblicità legale sul sito web dovrà avvenire con le modalità e i limiti specificati nel vademecum emanato dal Ministero della Funzione Pubblica il 29 luglio Controllo provvedimenti Il potenziamento del controllo sulle determine e sulle delibere costituisce una priorità in relazione alla prospettiva di un potenziamento dell accesso digitale ma soprattutto in relazione all avvio dell Albo On-Line. L Ente, per assicurare la legittimità e il rispetto del principio della separazione delle competenza, anche sotto l aspetto della privacy, ha avviato un attento monitoraggio del processo di formazione degli atti amministrativi, verificandone la regolarità rispetto alle disposizioni legislative ed ai regolamenti (compresa la privacy) apportando le necessarie integrazioni anche in relazione all evoluzione della normativa di riferimento. Tale monitoraggio si è reso ancor più necessario con l avvio della pubblicazione dei provvedimenti sul sito istituzionale dell Ente, che moltiplica in modo esponenziale la capacità di diffusione degli atti rispetto alla pubblicazione cartacea. Privacy L esigenza di assicurare la trasparenza dell azione amministrativa non può andare disgiunta dalla necessità di garantire la sicurezza dei dati personali dei cittadini trattati dall Amministrazione per fini istituzionali. Anche in questo caso la Provincia estende il processo di informatizzazione mettendo a regime, con opportune modifiche e aggiornamenti, l applicativo fornito dal Cuspi (software sperimentale per il censimento dati statistici) e utilizzato in via sperimentale nel 2009 e nel 2010 per rilevare ed aggiornare le banche dati amministrative da censire ai fini del D.Lgs. 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali. Il censimento delle banche dati contenenti dati comuni e sensibili, permette di redigere, attraverso l intranet, il Documento Programmatico per la Sicurezza dei dati personali, documento che contiene tutte le misure di sicurezza adottate per la protezione dei dati personali (di persone fisiche e giuridiche) trattati dall ente per fini istituzionali. E stata data applicazione alla deliberazione n. 88 del 2 marzo 2011 del Garante per la protezione dei dati personali riguardante le Linee guida in materia di trattamento di dati personali contenuti in atti e documenti amministrativi, effettuato da soggetti pubblici per finalità di pubblicazione e diffusione sul web. Finalità da perseguire Cod. finalità Finalità Favorire il consiglio e le sue articolazioni nello svolgimento delle funzioni di indirizzo e controllo attraverso la gestione dei relativi strumenti amministrativi Indicatore Numero medio dei giorni necessari per portare a termine l iter di iscrizione ai lavori del consiglio Valore atteso Cod. finalità Finalità Consolidare il sistema dei controlli finalizzati ad assicurare il rafforzamento del legame tra l'ente e le proprie aziende partecipate, non solo in risposta ai vincoli normativi, focalizzando l'attenzione sulle aziende controllate e collegate, al fine di rafforzare l'azione complessiva della Provincia quale gruppo pubblico locale. 183

188 Indicatore Percentuale di contratti di servizio del valore di almeno euro per i quali è fornita documentazione sul rispetto da parte delle partecipate degli standard di qualità del servizio previsti. Valore atteso % 90% 100% Cod. finalità Finalità Ampliare la capacità di risposta e informazione ai cittadini mantenendo l attuale livello di integrazione con gli URP degli altri enti pubblici che partecipano al progetto InformaInsieme Indicatore Valore atteso N. di contatti URP con l utenza N. di Urp aderenti al progetto "Informainsieme" Cod. finalità Finalità Garantire la trasparenza degli atti amministrativi dell'ente agevolandone l'accesso, anche "informatico", nei limiti di legge e delle prescrizioni del Ministero della Funzione Pubblica e del Garante per la tutela dei dati personali. Indicatore Valore atteso Percentuale di provvedimenti adottati dall Ente pubblicati nei tempi standard sul sito istituzionale 100% 100% 100% N. di accessi all'albo pretorio on line N. di accessi al sito internet istituzionale N. di procedure di accesso agli atti presso l'urp Budget di funzione Spese correnti INTERVENTO Contributi e trasferimenti , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 Risorse umane da impiegare nel programma Dipendenti: in ruolo, co.co.co., contratti di somministrazione, contratti a tempo determinato e contratti a tempo determinato fiduciari. Profilo Categoria n. Dirigente DIR 8 Professional senior D 5 Responsabile ufficio D 14 Coordinatore di servizio o di ambito D 1 184

189 Profilo Categoria n. Funzionario amministrativo D 25 Funzionario tecnico D 1 Formatore D 1 Professional junior D 11 Agente/capo pattuglia C 1 Responsabile di magazzino C 1 Tecnico informatico C 2 Tecnico operativo C 7 Tecnico servizi amministrativi C 49 Addetto servizi di supporto B 26 Addetto servizi amministrativi B 38 Assistente tecnico e ispezionatore B 1 Autista B 7 Addetto attività produttive B 7 Capo commesso B 2 Addetto produzione servizi B 4 Operatore attivita' di servizi A 3 Totale 214 Risorse strumentali da utilizzare nel programma Le risorse strumentali che dovranno essere impiegate nell'attuazione delle finalità del programma attengono al materiale di consumo vario e all'utilizzo di attrezzature e sistemi informatici, automezzi e motomezzi, macchine d'ufficio, fabbricati ed altri beni immobili, sulla base delle disponibilità registrate negli inventari e coerente con la programmazione degli acquisti futuri. Coerenza con i piani regionali di settore Le finalità esplicitate nel presente programma sono coerenti con la normativa e con i piani regionali di settore richiamati ai quadri e della RPP. Budget di programma Budget di spesa per funzioni Funzione Personale assegnato al programma , , ,00 ammortamenti , , ,00 Direzione generale , , ,00 Personale, organizzazione, informatizzazione , , ,00 Bilancio, acquisti, patrimonio , , ,00 Affari Generali , , ,00 Quota rimborso Mutui , , ,00 Totale , , ,00 185

190 Budget di spesa per interventi Intervento Spese correnti Personale - stipendi e contributi , , ,00 Personale - imposte e passe , , ,00 ammortamenti , , ,00 acquisto beni , , ,00 Contributi e trasferimenti , , ,18 fondo di riserva , , ,82 imposte e tasse , , ,00 interessi passivi , , ,00 prestazioni di servizi , , ,00 utilizzo beni di terzi , , ,00 spese correnti Totale , , ,00 spese in c/capitale Acquisizione di beni immobili , , ,00 Acquisti di beni mobili , , ,00 spese in c/capitale Totale , , ,00 Quota rimborso Mutui , , ,00 Totale complessivo , , ,00 Risorse correlate 4-LA PROVINCIA CHE FUNZIONA Previsione 2012 Previsione 2013 Previsione 2014 Trasferimenti correnti dallo stato Totale trasferimenti correnti Entrate extratributarie , , ,00 Prestiti , , ,00 Quote di risorse generali , , ,00 La provincia che funziona: Totale risorse correlate , , ,00 186

191 3.5 - RISORSE CORRENTI ED IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 01 - LA PROVINCIA CHE UNISCE - SUSSIDIARIETA' E SOLIDARIETA' SOCIALE ENTRATE Legge di finanziamento e articolo ENTRATE SPECIFICHE - STATO , , REGIONE , , ,00 - UNIONE EUROPEA - CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO - ISTITUTI DI PREVIDENZA - ALTRI INDEBITAMENTI (1) - ALTRE ENTRATE , , ,00 TOTALE (A) , , ,00 PROVENTI DEI SERVIZI , , ,00 TOTALE (B) , , ,00 QUOTE DI RISORSE GENERALI , , ,00 TOTALE (C) , , ,00 TOTALE GENERALE (A+B+C) , , ,00 (1): Prestiti da Istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili. 187

192 3.5 - RISORSE CORRENTI ED IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 02 - LA PROVINCIA CHE DA' SICUREZZA - POLITICHE AMBIENTALI ENTRATE Legge di finanziamento e articolo ENTRATE SPECIFICHE - STATO , REGIONE , , ,00 - UNIONE EUROPEA CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO - ISTITUTI DI PREVIDENZA - ALTRI INDEBITAMENTI (1) - ALTRE ENTRATE , , ,00 TOTALE (A) , , ,00 PROVENTI DEI SERVIZI , , ,00 TOTALE (B) , , ,00 QUOTE DI RISORSE GENERALI , , ,00 TOTALE (C) , , ,00 TOTALE GENERALE (A+B+C) , , ,00 (1): Prestiti da Istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili. 188

193 3.5 - RISORSE CORRENTI ED IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 03 - LA PROVINCIA CHE FA CRESCERE - SVILUPPO TERRITORIALE E FORMAZIONE ENTRATE Legge di finanziamento e articolo ENTRATE SPECIFICHE - STATO - REGIONE , , ,00 - UNIONE EUROPEA - CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO - ISTITUTI DI PREVIDENZA - ALTRI INDEBITAMENTI (1) - ALTRE ENTRATE , , ,00 TOTALE (A) , , ,00 PROVENTI DEI SERVIZI , , ,00 TOTALE (B) , , ,00 QUOTE DI RISORSE GENERALI , , ,00 TOTALE (C) , , ,00 TOTALE GENERALE (A+B+C) , , ,00 (1): Prestiti da Istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili. 189

194 3.5 - RISORSE CORRENTI ED IN CONTO CAPITALE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 04 - LA PROVINCIA CHE FUNZIONA ENTRATE Legge di finanziamento e articolo ENTRATE SPECIFICHE - STATO REGIONE - UNIONE EUROPEA - CASSA DD.PP. - CREDITO SPORTIVO - ISTITUTI DI PREVIDENZA - ALTRI INDEBITAMENTI (1) , , ,00 - ALTRE ENTRATE , , ,00 TOTALE (A) , , ,00 PROVENTI DEI SERVIZI , , ,00 TOTALE (B) , , ,00 QUOTE DI RISORSE GENERALI , , ,00 TOTALE (C) , , ,00 TOTALE GENERALE (A+B+C) , , ,00 (1): Prestiti da Istituti privati, ricorso al credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili. 190

195 3.6 - SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 1 IMPIEGHI IMPIEGHI IMPIEGHI Interventi Titolo I Titolo II Titolo III Spesa corrente Consolidata Di sviluppo entità (a) % su tot. entità (b) % su tot. Spesa per investimento entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali Consolidata entità (a) Spesa corrente % su tot. Di sviluppo entità (b) % su tot. Spesa per investimento entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali Consolidata entità (a) Spesa corrente % su tot. entità (b) Di sviluppo Spesa per investimento % su tot. entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali ,00 21,61 0, ,00 3, ,00 21,62 0, ,00 0, ,00 22,42 0, ,00 3, ,00 3,22 0, ,00 0, ,00 3,22 0, ,00 0, ,00 3,34 0, ,00 0, ,00 68, ,00 100, ,00 12, ,00 68, ,00 100, ,00 12, ,00 67, ,00 100, ,00 11,88 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 1,03 0, ,00 0, ,00 1,03 0, ,00 0, ,00 1,07 0, ,00 0, ,00 4,61 0, ,00 0, ,00 4,29 0, ,00 0, ,00 4,21 0, ,00 0, ,00 1,50 0, ,00 0, ,00 1,50 0, ,00 0, ,00 1,56 0, ,00 0,27 8 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 99, ,00 1, ,00 99, ,00 1, ,00 99, ,00 1, ,00 0, ,00 0, ,00 0, ,00 0, ,00 0, ,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 6 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 8 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , , , , , ,00 191

196 3.6 - SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 2 IMPIEGHI IMPIEGHI IMPIEGHI Interventi Titolo I Titolo II Titolo III Consolidata entità (a) Spesa corrente % su tot. Di sviluppo entità (b) % su tot. Spesa per investimento entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali Consolidata Spesa corrente entità (a) % su tot. entità (b) Di sviluppo Spesa per investimento % su tot. entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) Spesa corrente Spesa per Consolidata Di sviluppo investimento V. % sul totale spese finali entità (a) % su tot. entità (b) % su tot. entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali ,00 56,37 0, ,00 2, ,00 56,46 0, ,00 0, ,00 56,51 0,00 0, ,00 2, ,00 0,65 0, ,00 0, ,00 0,65 0, ,00 0, ,00 0,65 0,00 0, ,00 0, ,00 28, ,00 87, ,00 1, ,00 28, ,00 82, ,00 1, ,00 28, ,00 82, ,00 1,42 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 8, ,00 12, ,00 0, ,00 8, ,00 17, ,00 0, ,00 8, ,00 17, ,00 0, ,00 1,85 0, ,00 0, ,00 1,70 0, ,00 0, ,00 1,60 0, ,00 0, ,00 4,19 0, ,00 0, ,00 4,20 0, ,00 0, ,00 4,20 0, ,00 0,20 8 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 6 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 100, ,00 0, ,00 100, ,00 0, ,00 100, ,00 0,05 8 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , , , , , ,00 192

197 3.6 - SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 3 IMPIEGHI IMPIEGHI IMPIEGHI Interventi Titolo I Titolo II Titolo III Consolidata entità (a) Spesa corrente % su tot. Di sviluppo entità (b) % su tot. Spesa per investimento entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali Spesa corrente Spesa per Spesa corrente Consolidata Di sviluppo investimento Consolidata V. % sul totale Totale (a+b+c) spese entità (a) % su tot. entità (b) % su tot. entità (c) % su tot. finali entità (a) % su tot. entità (b) Di sviluppo % su tot. Spesa per investimento entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali ,00 45,48 0, ,00 4, ,00 45,75 0, ,00 0, ,00 45,93 0,00 0, ,00 4, ,00 0,31 0, ,00 0, ,00 0,32 0, ,00 0, ,00 0,32 0, ,00 0, ,00 37, ,00 92, ,00 32, ,00 37, ,00 92, ,00 32, ,00 37, ,00 92, ,00 32, ,00 0,00 0,00 500,00 0,00 500,00 0,00 0,00 500,00 0,00 500,00 0,00 0,00 500,00 0, ,00 5, ,00 7, ,00 3, ,00 5, ,00 7, ,00 2, ,00 5, ,00 7, ,00 2, ,00 7,72 0, ,00 0, ,00 7,21 0, ,00 0, ,00 6,86 0, ,00 0, ,00 3,27 0, ,00 0, ,00 3,29 0, ,00 0, ,00 3,30 0, ,00 0,34 8 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 100, ,00 2, ,00 100, ,00 1, ,00 100, ,00 2,43 2 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 6 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 8 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , , , , , , , , , ,00 193

198 3.6 - SPESA PREVISTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 4 IMPIEGHI IMPIEGHI IMPIEGHI Interventi Titolo I Titolo II Titolo III Consolidata entità (a) Spesa corrente % su tot. Di sviluppo entità (b) % su tot. Spesa per investimento entità (c) % su tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali Spesa corrente Spesa corrente Spesa per investimento Spesa per investimento Consolidata Di sviluppo Consolidata Di sviluppo V. % sul totale Totale (a+b+c) spese % su entità (a) % su tot. entità (b) % su tot. entità (c) finali entità (a) % su tot. entità (b) % su tot. entità (c) % su tot. tot. Totale (a+b+c) V. % sul totale spese finali ,00 32,71 0, ,00 6, ,00 33,18 0, ,00 0, ,00 34,17 0, ,00 6, ,00 2,48 0, ,00 0, ,00 2,52 0, ,00 0, ,00 2,72 0, ,00 0, ,00 19,11 0, ,00 3, ,00 17,86 0, ,00 3, ,00 16,02 0, ,00 2, ,00 8,95 0, ,00 1, ,00 9,08 0, ,00 1, ,00 9,48 0, ,00 1, ,18 3,42 0, ,18 0, ,18 3,48 0, ,18 0, ,18 3,61 0, ,18 0, ,00 0,65 0, ,00 0, ,00 0,62 0, ,00 0, ,00 0,61 0, ,00 0, ,00 3,93 0, ,00 0, ,00 3,99 0, ,00 0, ,00 4,11 0, ,00 0,76 8 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 1,87 0, ,00 0, ,00 1,90 0, ,00 0, ,00 1,95 0, ,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,82 3,58 0, ,82 0, ,82 3,37 0, ,82 0, ,82 2,61 0, ,82 0, ,00 88, ,00 0,75 0, ,00 88, ,00 0,75 0, ,00 88, ,00 0,75 2 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 11, ,00 0,09 0, ,00 11, ,00 0,09 0, ,00 11, ,00 0,09 6 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 7 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 8 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 2 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 3,26 0,00 0, ,00 0, ,00 3,43 0,00 0, ,00 0, ,00 3,61 0,00 0, ,00 0, ,00 20,03 0,00 0, ,00 3, ,00 20,57 0,00 0, ,00 3, ,00 21,11 0,00 0, ,00 3,91 5 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0, , , ,00 0, , , ,00 0, , ,00 194

199 3.9 - RIEPILOGO PROGRAMMI PER FONTI DI FINANZIAMENTO Denominazione del programma (1) Previsione pluriennale di spesa Legge di finanziamento e regolamento UE (estremi) FONTI DI FINANZIAMENTO (Totale della previsione pluriennale) LA PROVINCIA CHE UNISCE - SUSSIDARIETA' E SOLIDARIETA' SOCIALE Quote di risorse generali Proventi dei servizi Stato Regione Cassa DD.PP. + Cr.Sp. + Ist. Prev. Altri indebitamenti (2) Altre entrate , , , , , , , ,00 UE (1): il nr. del programma deve essere quello indicato al punto 3.4 (2): prestiti da istituti privati, credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili. 195

200 3.9 - RIEPILOGO PROGRAMMI PER FONTI DI FINANZIAMENTO Denominazione del programma (1) Previsione pluriennale di spesa Legge di finanziamento e regolamento UE (estremi) FONTI DI FINANZIAMENTO (Totale della previsione pluriennale) LA PROVINCIA CHE DA' SICUREZZA - POLITICHE AMBIENTALI Quote di risorse generali Proventi dei servizi Stato Regione Cassa DD.PP. + Cr.Sp. + Ist. Prev. Altri indebitamenti (2) Altre entrate , , , , , , , ,00 UE (1): il nr. del programma deve essere quello indicato al punto 3.4 (2): prestiti da istituti privati, credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili. 196

201 3.9 - RIEPILOGO PROGRAMMI PER FONTI DI FINANZIAMENTO Denominazione del programma (1) Previsione pluriennale di spesa Legge di finanziamento e regolamento UE (estremi) FONTI DI FINANZIAMENTO (Totale della previsione pluriennale) LA PROVINCIA CHE FA CRESCERE - SVILUPPO TERRITORIALE E FORMAZIONE Quote di risorse generali Proventi dei servizi Stato Regione Cassa DD.PP. + Cr.Sp. + Ist. Prev. Altri indebitamenti (2) Altre entrate , , , , , , ,00 UE (1): il nr. del programma deve essere quello indicato al punto 3.4 (2): prestiti da istituti privati, credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili. 197

202 3.9 - RIEPILOGO PROGRAMMI PER FONTI DI FINANZIAMENTO Denominazione del programma (1) Previsione pluriennale di spesa Legge di finanziamento e regolamento UE (estremi) FONTI DI FINANZIAMENTO (Totale della previsione pluriennale) LA PROVINCIA CHE FUNZIONA Quote di risorse generali Proventi dei servizi Stato Regione Cassa DD.PP. + Cr.Sp. + Ist. Prev. Altri indebitamenti (2) Altre entrate , , , , , , ,00 UE (1): il nr. del programma deve essere quello indicato al punto 3.4 (2): prestiti da istituti privati, credito ordinario, prestiti obbligazionari e simili. 198

203 SEZIONE 4 STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI DELIBERATI NEGLI ANNI PRECENDENTI E CONSIDERAZIONI SULLO STATO DI ATTUAZIONE 199

204 4.1 ELENCO DELLE OPERE PUBBLICHE FINANZIATE NEGLI ANNI PRECEDENTI E NON REALIZZATE (IN TUTTO O IN PARTE) L elenco delle opere pubbliche finanziate e non realizzate (in tutto o in parte) è parte integrante del Piano Triennale delle opere pubbliche allegato al Bilancio di Previsione Pertanto si rinvia a tale documento. 200

205 4.2 CONSIDERAZIONI SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI Il risultato raggiunto al 31/08/2011 relativamente alle finalità indicate per la realizzazione dei quattro macro programmi in cui è suddivisa la Relazione Previsionale Programmatica è il seguente: Programma n.indicatori in linea con la previsione non in linea con la previsione non rilevabili n. % n. % n. % La provincia che unisce % 5 16% 1 3% La provincia che da sicurezza % 4 10% 1 2% La provincia che fa crescere % 5 9% 2 4% La provincia che funziona % 4 12% 1 3% Totale % 18 11% 5 3% in linea con la previsione non in linea con la previsione non rilevabili 0 La provincia che unisce La provincia che da sicurezza La provincia che fa crescere La provincia che funziona Dall analisi dei risultati intermedi si evidenzia che l 86% degli indicatori sull attuazione delle finalità risulta in linea con le previsioni della RPP. Ciò significa che per queste finalità si ritiene di giungere alla piena realizzazione entro la fine dell anno. I valori Non in linea, pari al 11% del totale, sono prevalentemente determinati da mancati e/o ritardati finanziamenti regionali e statali e da modifiche legislative, regionali e statali, avvenute nel corso del L analisi che segue è basata sulla elaborazione dei dati relativi agli ultimi tre esercizi finanziari. Sono presi in esame i valori degli indicatori utili ai fini di una valutazione complessiva dell attività 2011 in rapporto all evolversi della situazione di contesto. Gli indicatori considerati sono soprattutto quelli stabiliti dalla norma (DPR 194/1996) per i quali si dispone di una serie storica di dati. 201

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