Amici di Serena UN SEGNO DI CONTRADDIZIONE. Sommario

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1 Associazione Amici di Serena ONLUS Via Cavour, Lodi (LO) - C.F Registro Generale del Volontariato Regione Lombardia e Provincia di Lodi Associazione Amici di Serena Sommario Il nostro L Associazione 3 Il Progetto 3A 4 Ma è tutt oro quello che luccica? Una lettera da Dobrush 6 Risanamento (???) 7 L Associazione per il Triage Un bilancio provvisorio Bielorussia Novembre 07 Bielorussia Novembre 07 Bielorussia Marzo 2008 Prima di tutto il capitale umano Natale, uomo di pace Grazie!!! Affido familiare 14 Malattia cardiaca 15 NUMERO UNICO APRILE UN SEGNO DI CONTRADDIZIONE Che anno difficile è stato per noi il 2007! Dico per noi e non solo per me. Certo, per quanto mi riguarda, la perdita di Natale è stata un trauma indicibile. Ma anche l Associazione ha perso molto con lui: la sua forza, la sua vitalità, la sua capacità di coinvolgimento. Tanto grave è stata la sua perdita che qualcuno si è allontanato dall Associazione. Questo deve però farci riflettere su una questione di vitale importanza. Se è vero che qualcuno ha più carisma di altri, più forza di coinvolgimento (e Natale ne aveva tanta), tuttavia un Associazione deve saper vivere anche in condizioni di assenza di persone di questo tipo. Pur nella difficoltà di elaborare un lutto così grande, comunque la nostra Associazione ha proseguito la sua attività attorno ai progetti già strutturati e ne ha avviati altri, nello stesso solco. Ci hanno guidato i principi che da sempre stanno a fondamento del nostro agire: la volontà di non chiuderci in un orizzonte ristretto, ma di lavorare con altre Associazioni, di trovare linee guida in collaborazione con altri, nella convinzione che il volontariato debba essere sempre più centrale nella vita collettiva. Tuttavia, la sola azione non può esaurire l impegno e assorbire tutte le nostre energie. Occorre che accanto al fare abbia posto, nella stessa misura, anche il pensare. Solo una forte capacità di riflessione e di elaborazione sui propri fondamenti può garantire l autonomia delle Associazioni nella loro attività. Ma l autonomia culturale si preserva soltanto se si acquista la capacità di approfondire i propri principi ispiratori e si riesce a trasformarli continuamente in guide per la propria azione. E il primo passo su questa strada è rivendicare il diritto all indignazione, diritto civile, che va praticato soprattutto oggi, di fronte alle guerre che devastano il mondo, dirette tutte, senza eccezione alcuna, contro i civili, cioè gli indifesi, coloro che non hanno responsabilità in quel che accade e pagano solo i costi. Bambini, donne, uomini, giovani e vecchi fuori dalle logiche di potere economico e politico, travolti da scelte politiche scellerate e immotivate, a copertura di puri interessi di potenza o economici. E ancora: siamo davvero convinti di dire quanto necessario contro il razzismo, le discriminazioni, l emarginazione? O non ci chiudiamo piuttosto in un fare che arriva dopo che i disastri sono accaduti e si accontenta solo di riparare e mai di determinare un cambiamento affinché quel che sta avvenendo non succeda mai più (per parafrasare Primo Levi)? Se contro guerre, razzismo, emarginazione non ci indigniamo pubblicamente noi, che ogni giorno affrontiamo situazioni di sofferenza e quindi dovremmo avere una sensibilità più acuita, chi dovrebbe farlo? Se non diamo alla nostra attività anche la dimensione di un pensiero attento e critico sulle cause dei disastri che affliggono la condizione umana oggi, dove possiamo arrivare? Se pure la nostra attività è intesa a far fronte alle sofferenze e ai bisogni attraverso la pratica della solidarietà, tuttavia dobbiamo anche far sì che disagio e sofferenza vengano urlati a tutti, perché nessuno possa delegare la propria responsabilità. Dobbiamo essere un segno di contraddizione. Maristella Tel / Fax posta@amicidiserena.it Banca Monte dei Paschi di Siena - Viale Pavia - Lodi IBAN IT 83 Z Conto Corrente Postale

2 Pagina 2 IL NOSTRO 2007 Progetti ed iniziative tradizionali, ma anche motivi di rinnovamento Nel 2007 la vita dell Associazione ha fondamentalmente seguito le linee consolidate negli anni precedenti, mantenendo vivi progetti ed iniziative, ma cercando anche costantemente motivi di rinnovamento. In marzo è uscita l edizione 2007 di questo Notiziario. In aprile si è tenuta l Assemblea Ordinaria dell Associazione ed ancora in aprile i Marciatori Lodigiani con gli Alpini hanno organizzato la tradizionale manifestazione sportiva a favore dell ADMO. In maggio con l aiuto di Ciclodi FIAB e del CRAL del Comune di Lodi abbiamo organizzato la nona edizione della Ciclopasseggiata Insieme per la Vita, che ha visto quasi duecento ciclisti percorrere allegramente piste ciclabili, strade di campagna ed alzaie della Muzza. Ancora in maggio, a favore dell Associazione, gli amici di Antonio hanno organizzato un torneo di calcetto, mentre a Secugnago si è tenuto il Derby della Ferrovia, diventato un appuntamento ormai consolidato, ripetuto ance in ottobre. All inizio di giugno abbiamo organizzato l ormai tradizionale Festa Naturambiente presso l Isola Carolina, con la partecipazione di molte altre Associazioni, dei Vigili del Fuoco, della G.J. Orchestra e del Teatrino dei burattini degli Strampolli ; all interno della Festa si è ripetuto Mattobaratto, il mercato del giocattolo usato. Ancora in giugno abbiamo partecipato alla Giornata del Volontariato organizzata dal Lausvol. In settembre sono arrivati 25 Bambini di Cernobyl con tre accompagnatrici; per la tredicesima volta si è ripetuta l esperienza dell ospitalità, un mese intenso per i bambini, le famiglie che li hanno ospitati e gli organizzatori; si sono ripetute le avventure della settimana al mare, della gita in montagna, della partecipazione al Palio di Lodi, ma anche gli appuntamenti quotidiani presso le varie strutture del Lodigiano che hanno ospitato i bambini. A fine settembre, per la decima volta, si è tenuta la fiaccolata per la Giornata del Donatore, organizzata con AVIS, AIDO e ADMO; al termine i Bambini di Cernobyl hanno salutato la cittadinanza partecipando ad uno spettacolo condotto dagli alunni della Scuola Elementare di Massalengo. In novembre e dicembre sono stati organizzati gli spettacoli Libercanto e Alice a favore dell Associazione. In dicembre l Associazione ha partecipato attivamente alla manifestazione Per un Natale solidale - Un mercato fuoriluogo organizzata dal Comune di Lodi, mentre già nel corso dell anno delegazioni di Socie avevano partecipato a diversi mercatini non solo nel Lodigiano (Terranova dei Passerini, Montanaso, Brembio, Secugnago, Massalengo, Lodivecchio, Talenti delle Donne a Lodi), ma anche in trasferta (a Collina, in Trentino). E poi ci sono i Progetti, portati avanti nel corso dell anno e spesso per più anni: le borse di studio per il Pronto Soccorso Pediatrico e la Tipizzazione di Secondo Livello, il Progetto Tizzi, il Progetto 3A, la novità del 2007 che potrebbe dare un importante aiuto per la ricerca di potenziali donatori di midollo osseo e cellule staminali e- mopoietiche.

3 Pagina 3 L Associazione ha per fine di promuovere servizi al bambino, particolarmente se in difficoltà. CHI SIAMO L Associazione Amici di Serena è nata nel 1999, come prosecuzione del Comitato, sorto nel 1993, ed è iscritta nei Registri delle Associazioni di Volontariato della Regione Lombardia e della Provincia di Lodi. L Associazione ha per fine di promuovere servizi al bambino, quali: diffusione della cultura della donazione, sostegno alle attività di ricerca nel campo delle malattie infantili, assistenza temporanea al bambino malato con particolare riferimento alle leucemie, solidarietà verso bambini che vivono in situazioni difficili (contaminazione ambientale, guerre, catastrofi, povertà) realizzando azioni positive per la promozione dei diritti dell infanzia, per lo sviluppo del benessere e della qualità della vita, per la valorizzazione delle caratteristiche culturali ed etniche nel rispetto di ogni diversità, attività a carattere culturale e ricreativo particolarmente orientate ai bambini. L Associazione conta attualmente oltre 300 soci. PIU DAI MENO VERSI Essendo iscritta nei Registri Generali del Volontariato della Regione Lombardia e della Provincia di Lodi, l Associazione Amici di Serena è ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) di diritto, ai sensi del D. Lgs. 460/97; fra l altro ciò le dà la possibilità di rilasciare a persone sia fisiche che giuridiche, a fronte di donazioni, certificazioni per la deduzione fiscale degli importi donati, secondo la legge 14/05/2005 n. 80. E NEL 2008 COSA FAREMO? Ed ecco alcune iniziative già programmate per il Altre saranno tenute sia a Lodi che in vari Comuni del lodigiano e nelle scuole per promuovere i nostri Progetti e la Cultura della Donazione. Gennaio Ricerca di famiglie ospitanti e collaboratori per il Progetto Cernobyl. Il 21: incontro per l avvio della fase conclusiva del Progetto 3A. Febbraio Incontro con le classi della Scuola Media Cazzulani. Riunione con gli altri Comitati impegnati nel Progetto Tizzi; queste riunioni si ripetono periodicamente, ogni due - tre mesi. Prima riunione per il Progetto Cernobyl. Marzo Incontri per l organizzazione delle attività dell anno: ciclopasseggiata, festa, ospitalità. Aprile Il 13: Marcia degli Alpini per ADMO a Cavenago d Adda. Il 19: Assemblea Generale Ordinaria dell Associazione. Derby della Ferrovia a Secugnago. A fine mese, missione a Dobrush, in Bielorussia, per il Progetto Tizzi. Maggio Il 11: Ciclopasseggiata Insieme per la Vita con CRAL Comune, Centro Donna, CRAM ASTEM e tanti sponsors. Incontri di preparazione per le famiglie del Progetto Cernobyl. Giugno Il 1 : Festa Naturambiente all Isola Carolina. Incontro con gli studenti dell Istituto Einaudi per animazione ai Bambini di Cernobyl. Settembre Ospitalità dei Bambini di Cernobyl. Il 20, Giornata del Donatore ADMO - AVIS - AIDO con Fiaccolata. Ottobre Incontro di sintesi per le famiglie ed i collaboratori del Progetto Cernobyl. Derby della Ferrovia a Secugnago. Dicembre Un Panettone per la Vita per ADMO ed Un panettone per un Sorriso per i Bambini di Cernobyl. E PER ESSERE SEMPRE INFORMATI

4 Pagina 4 I L P R O G E T T O 3 A Una più stretta Le Associazioni AVIS Provinciale di Lodi - ADMO Amici di Serena hanno promosso nel corso del 2007 un Progetto avente lo scopo di aprire 14 sportelli, in altrettante sedi AVIS, dedicati alle iscrizioni di nuovi donatori ADMO. E stato chiamato Progetto 3A, dalle iniziali delle tre Associazioni. Il 21 gennaio 2008 potrebbe essere definita una data storica, in ogni caso importante, di quelle da ricordare per le associazioni promotrici del Progetto e ancora di più per i vo- collaborazione per realizzare insieme un autentico Progetto di rete lontari coinvolti; si è tenuto infatti l incontro per l avvio della fase conclusiva del Progetto, a cui hanno partecipato tutte le persone che avevano seguito in precedenza un apposito percorso formativo. I responsabili di ADMO, dr. Alberto Degiuli e Giuseppe Monticelli, hanno consegnato ai referenti delle sedi AVIS coinvolte le lettere di autorizzazione all apertura degli sportelli firmate dal responsabile di ADMO regionale Roberto Aprile e le apposite targhe espositive. La principale finalità del progetto è aumentare il numero dei donatori di Midollo Osseo e di cellule staminali emopoietiche nel Lodigiano tramite l apertura di sportelli per l iscrizione dei donatori di midollo osseo e di CSE nelle sedi operative delle AVIS del territorio. Inoltre ci si prefigge di conferire più incisività alla propaganda della cultura della solidarietà e della donazione tramite una più stretta collaborazione tra AVIS e ADMO nella consapevolezza di realizzare insieme un autentico progetto di rete. Riassumo brevemente il percorso seguito per arrivare a questo punto: Fasi operative del Progetto: Stesura del percorso progettuale Condivisione del progetto ed approvazione da parte degli organismi direttivi delle Associazioni coinvolte con relative deliberazioni Azioni di attuazione del Progetto Monitoraggio e valutazione congiunta periodica Azioni: Individuazione delle Sedi AVIS aderenti al Progetto Attività di formazione (obbligatoria) destinata agli operatori volontari di AVIS dedicati agli sportelli Dotazione di materiale di propaganda e documenti per la raccolta delle iscrizioni Dotazione di targa espositiva che certifica l autorizzazione di ADMO Ora ci aspettiamo i risultati relativi alle iscrizioni, ma sono convinto che questo Progetto abbia già prodotto un risultato notevole, rappresentato dalla volontà delle Associazioni coinvolte ad intraprendere un percorso di collaborazione più intenso. La rete inter-associativa di AVIS - ADMO e Amici di Serena, sorta dalla condivisione degli ideali e dalle analogie delle finalità associative, ora è ancora più consolidata proprio dal lavoro comune. Casimiro Carniti Presidente AVIS Provinciale Lodi

5 Pagina 5 MA E TUTT ORO QUELLO CHE LUCCICA? Il sangue cordonale ombelicale (SCO) dovrebbe essere conservato a vantaggio di tutti i bambini del mondo In questi anni si assiste al rafforzarsi di una nuova tendenza che vede sempre più famiglie indirizzarsi alla conservazione delle cellule staminali contenute nel sangue cordonale dei propri figli per uso personale. Il sangue cordonale ombelicale (SCO) viene crioconservato a pagamento in banche private allo scopo di essere utilizzato nel caso in cui il proprio figlio possa ammalarsi di una malattia ematologica che necessita di un trapianto, invece di essere conservato in banche pubbliche a vantaggio di tutti i bambini al mondo che potrebbero usufruire di tale risorsa. Un ordinanza legislativa italiana del 2007 sottolinea l importanza che la conservazione delle sacche di SCO venga eseguita presso strutture trasfusionali pubbliche e che la finalità sia per uso allogenico a fini solidaristici. Viene prevista e autorizzata anche la possibilità di conservazione di SCO per uso dedicato al neonato o a un consanguineo (fratello) con patologia in atto o nel caso di famiglie ad alto rischio di avere figli affetti da determinate malattie genetiche per le quali risulti clinicamente approvato l utilizzo del SCO. Punto dolente dell ordinanza è l autorizzazione all esportazione all estero, ai fini della conservazione autologa dedicata presso strutture private, di SCO per uso non solidaristico. Questo delicato problema, molto sentito a livello internazionale, era già stato affrontato sia nel 2004 che nel 2006 dal Comitato dei Ministri presso il Consiglio d Europa e dal WMDA (Word Marrow Donor Organization - Organizzazione Mondiale dei Donatori di Midollo), dove si sottolineava l importanza del fatto che le raccolte di SCO siano a scopo altruistico e che gli stati membri non promuovano la donazione per uso autologo, né permettano la costituzione di banche a tale scopo. L importanza di queste raccomandazioni è data dal fatto che è statisticamente dimostrato che in tutto il mondo l incidenza della leucemia e delle patologie a carico del sistema emopoietico è in continuo aumento. Solo in Italia si segnalano circa nuovi casi all anno ogni abitanti. Il dato più preoccupante è che circa 500 di questi casi complessivi riguardano bambini al di sotto dei 14 anni. Circa il 70% dei pazienti che necessitano di un trapianto di midollo osseo non dispongono di un donatore familiare e pertanto viene attivata una ricerca nei registri pubblici a livello nazionale ed internazionale di SCO e di midollo osseo. E importante che l informazione sottolinei che è molto improbabile che il proprio cordone venga usato una volta conservato in una banca privata. Infatti, per molte malattie curabili con il trapianto di SCO, il medico trapiantologo non userebbe mai il sangue cordonale del paziente precedentemente crioconservato. L argomentazione scientifica contraria alla conservazione presso banche private del SCO può essere riassunta nei seguenti punti: quando si affronta un trapianto non si deve considerare solo la sostituzione del midollo malato con il proprio midollo sano conservato, bisogna valutare che il midollo di un donatore agisce contro le cellule maligne residue del paziente; la probabilità che il sangue cordonale conservato possa essere usato nei primi vent anni di vita e molto bassa (circa da 5 a 40 su ); numerosi studi scientifici hanno dimostrato che le cellule preleucemiche e leucemiche possono essere già presenti nel sangue cordonale dei bambini che svilupperanno una leucemia durante l infanzia; il loro trapianto potrebbe causare una nuova manifestazione della malattia; nel caso di malattie genetiche (per esempio: emoglobinopatie, immunodeficienze congenite, difetti del metabolismo) le cellule del SCO hanno la stessa informazione genetica, e pertanto gli stessi difetti; anche in questo caso non possono essere utilizzate; la raccolta del SCO al momento del parto non sempre garantisce una cellularità sufficiente per il trapianto; essendo un volume limitato, nella migliore delle ipotesi, permetterà un trapianto in un paziente pediatrico con un peso corporeo non superiore a 50Kg. Ad oggi nessuno e consapevole del reale utilizzo delle cellule del cordone in un prossimo futuro. Le banche private, a fini pubblicitari, affermano che con queste cellule sarà possibile curare molte malattie con terapie cellulari rigenerative e riparative. Anche se la ricerca sta ottenendo rapidi progressi, al momento non c è nessun protocollo terapeutico che prevede l utilizzo delle cellule staminali del proprio cordone. Inoltre, se tali protocolli terapeutici diverranno realtà dovranno essere conformi alla pratica della Good Manufacting Practice (GMP). Sarà di conseguenza difficile accettare cellule di SCO crioconservate anni prima non in accordo ad alcuno standard o protocollo. dott. Alberto Degiuli

6 Pagina 6 UNA LETTERA DA DOBRUSH Ivan, 9 anni, è stato a Lodi nel settembre 2007; tornato a casa, a Dobrush, ci ha scritto una lettera con le sue impressioni sulla vacanza in Italia Il mare era bello come in un film. Le montagne erano meravigliose, imponenti. Io, Ivan Baraulia, voglio raccontare come ho vissuto in Italia. A lungo ho sognato questo viaggio, perché molti miei amici mi hanno raccontato cose interessanti dei loro viaggi. Beh! Ho volato per la prima volta in vita mia su un aereo. E stato bellissimo e così non ho avuto paura e non ho pensato a casa. Siamo atterrati all aeroporto di Milano. Lì è stato bello, caldo, con molte macchine, non come da noi. Con un autobus siamo partiti per Lodi e lì abbiamo incontrato molta gente. Noi bambini abbiamo conosciuto la famiglia dove saremmo stati ospitati. E stato bello riconoscerli perché li avevo già visti sulla foto ricevuta in famiglia a Dobrush. Vicino alla nostra maestra c era una donna bella e con gli occhi buoni: a me è piaciuta subito! E l ho riconosciuta!! Era Cecilia Tanara. Dopo (durante il soggiorno a Lodi) ho capito che Cecilia è brava ed allegra e tutta la sua famiglia, figlio e parenti, sono persone straordinarie. Da lei io e Kirill abbiamo vissuto dei bei giorni di vacanza. Lei si è occupata di noi e mai abbiamo sentito nostalgia. Una volta Cecilia ci ha portato al parco di divertimenti di Gardaland. Il parco era enorme! Siamo andati su tutte le attrazioni e ci siamo molto divertiti. Io, in vita mia, non sono mai stato in un simile parco. E ancora io ricordo la settimana trascorsa al mare. Il mare era molto bello come in un film. Noi abbiamo nuotato, giocato, costruito castelli di sabbia e ci siamo abbronzati. Per il nostro buon comportamento e le cose fatte ci hanno assegnato i Lodiki e dopo con questi abbiamo comprato delle belle cose e giochi. Per me non ho comprato molto, soprattutto ho preso cose per i miei parenti. La settimana al mare la ricorderò per tutta la vita! Dopo non molto tempo noi siamo andati in gita in montagna. Lì faceva freddo ma le montagne erano meravigliose, imponenti. Siamo saliti in funivia... bellissima! Abbiamo visto un lago sulle montagne, abbiamo scalato e cantato canzoni e sentito l eco. Abbiamo visitato una grande chiesa e ci hanno raccontato della Madonna nera. Che peccato che da noi non ci siano montagne! Io non dimenticherò mai i giorni trascorsi in Italia, la brava e buona Cecilia, le belle gite e gli indimenticabili incontri con buoni e cordiali amici. Vorrei credere di poter andare di nuovo qualche volta in questo meraviglioso ed ospitale Paese, in quella meravigliosa città di Lodi. Grazie Cecilia, grazie a tutti per avermi dato la possibilità di visitare l Italia. In 13 anni con il supporto dell Associazione Amici di Serena 192 famiglie hanno generosamente ospitato a Lodi ed in altri 22 Comuni del Lodigiano 371 bambine e bambini dei quali 48 operati per tumore alla tiroide con 36 accompagnatrici ed accompagnatori

7 Pagina 7 R I S AN AM E N TO (??? ) Strana parola... RISANAMENTO... E la traduzione letterale del termine russo usato per indicare il periodo trascorso in zone pulite da bambini che normalmente vivono nelle aree ad alto inquinamento radioattivo. E essenziale mettere i bambini in un rapporto corretto con il nostro ambiente. Suona come qualcosa di definitivo, ma in realtà indica solo un momento nella vita del bambino, una vacanza periodica indispensabile per ridurre la carica di elementi radioattivi nell organismo; lo Stato Bielorusso organizza per ogni bambino un mese di risanamento all anno all interno del Paese. Per alcuni di questi bambini al risanamento in patria si affianca un periodo di vacanza all estero, nella maggior parte dei casi per una sola volta nella vita; la nostra Associazione organizzerà nel 2008 questa iniziativa per il quattordicesimo anno. E un risanamento un po particolare: c è un ambiente fisico di aria, acqua e cibo puliti, ma c è anche un ambiente in senso globale, completamente diverso da quello in cui i bambini vivono normalmente. Da questo ambiente arrivano moltissime sollecitazioni nuove, sconosciute o forse intraviste solo attraverso la televisione o i racconti degli amici già venuti in Italia; i bambini non hanno la capacità di valutare e discriminare queste sollecitazioni e quindi rischiano di dar loro un peso errato, di vedere cioè il nostro come il Paese di Bengodi e di prendersi un indigestione, come potrebbe accadere con qualsiasi buon cibo mangiato in eccesso e fuori luogo. Di contro è importante che il bambino recepisca elementi positivi importanti, come quelli legati alla socialità nei suoi vari aspetti. E quindi essenziale mettere i bambini in un rapporto corretto con il nostro ambiente; è un compito difficile, tanto più a causa delle inevitabili barriere linguistiche e culturali. Bisogna però riconoscere che le tantissime famiglie che hanno ospitato i Bambini di Cernobyl in questi anni sono state realmente all altezza di tale compito, pur con modalità diverse e non senza difficoltà. G.

8 Pagina 8 L A S S O C I A Z I O N E P E R I L T R I A G E Un occasione importante di formazione professionale offerta dagli Amici di Serena Cari Amici di Serena, come in ogni amicizia che inizia, per prima cosa occorre presentarsi. Mi chiamo Pierdante Piccioni, ho 48 anni e da settembre 2007 sono stato chiamato a dirigere il Pronto Soccorso dell Ospedale di Lodi ed il Punto di primo Intervento dell Ospedale di San Angelo Lodigiano. Ma ancor prima di questo sono papà. La prima impressione che ho avuto del modo di ricevere i bimbi nelle due strutture da me dirette è stata che non vi fosse una adeguata accoglienza. Mi sono fatto questa domanda : come papà, cosa vorrei che fosse fatto a mio figlio? La risposta è stata proporre ai colleghi della Pediatria un percorso di accoglienza del paziente pediatrico che prevedesse la miglior assistenza possibile per il bambino. In termine tecnico questa accoglienza si chiama Triage. Il cardine di questo percorso è una accoglienza eseguita da personale altamente preparato. Per questo, dopo qualche chiacchierata con voi Amici di Serena e proprio grazie al vostro contributo, il 16 Aprile, 7 Maggio e 15 maggio si terrà il Primo Corso di Base di Triage (con un occhio di riguardo al Triage Pediatrico), presso l Ospedale di San Angelo Lodigiano. Il corso sarà tenuto dai qualificati colleghi del Pronto Soccorso dell Ospedale San Matteo di Pavia e vedrà la partecipazione del personale (infermieristico e medico) della Pediatria di Lodi e Codogno, del PS di Lodi e Codogno, del 118, del PS di Lodi, del PPI di S Angelo Lodigiano, del personale che già opera in Pediatria grazie alle borse di studio da voi erogate ed anche di alcuni infermieri del PS di Manerbio che hanno sentito dell iniziativa ed hanno chiesto di parteciparvi. Saremo 80 persone in tutto. Credo sia un occasione importante di formazione culturale e professionale alla quale ne seguiranno certamente altre. Come papà ci tengo parecchio. Pierdante Piccioni CINQUEPERMILLE L Associazione Amici di Serena, essendo iscritta nei Registri Regionale e Provinciale del Volontariato, ha ottenuto di essere inserita negli elenchi delle Associazioni assegnatarie del contributo del cinque per mille dell imposta sul reddito delle persone fisiche per gli anni 2006, 2007 e Per il 2006 gli Amici di Serena hanno ottenuto 422 preferenze, per un totale di ,36 Euro, il cui pagamento potrebbe essere effettuato entro il 2008; per il 2007 le preferenze sono state 552, ma al momento non si conosce ancora la cifra. L Associazione Amici di Serena desidera esprimere la propria gratitudine a tutti coloro che, effettuando questa scelta, rendono possibile l attuazione di Progetti che, come quello a favore del Pronto Soccorso Pediatrico, vogliono dare un contributo per alleviare i problemi dei bambini in difficoltà. Ricordatevi il nostro Codice Fiscale:

9 Pagina 9 UN BILANCIO PROVVISORIO Abbandoniamo il fatalismo che ci fa pensare che la cronica inefficienza del nostro Ospedale sia irrimediabile. Un bambino che abbia bisogno di immediate cure ospedaliere viene portato al Pronto Soccorso e da qui indirizzato al reparto di Pediatria, dove il medico pediatra gli presterà le dovute cure. Non esiste, quindi, un vero e proprio Pronto Soccorso Pediatrico, ma un presidio del personale medico e assistenziale che, oltre a svolgere le normali attività di reparto, si fa anche carico di fornire le prestazioni di emergenza, contando solo sulle già insufficienti forze operative. Da questa semplice constatazione deriva la nostra scelta di intervenire; per un ente ospedaliero lodigiano è la prima volta che un gruppo di volontari offre lo strumento della risorsa del personale, anziché l utilizzo di macchinari o attrezzature.... Il Pronto Soccorso Pediatrico oggi deve superare la sua condizione di precarietà. Gli Amici di Serena si impegnano, pertanto, perchè si trasformi in una realtà assistenziale costantemente garantita, perchè diventi un patrimonio per i bambini e le loro famiglie e tutta la comunità lodigiana. Con la lettera da cui è estratto questo brano, pubblicata da il Cittadino di Lodi il 15 gennaio 2005, Natale Giandini spiegava le motivazioni delle scelte effettuate dall Associazione Amici di Serena, già citate più volte nei giorni precedenti dalla stampa locale, ed assumeva a nome dell Associazione un impegno importante. L idea di un interevento per il Pronto Soccorso Pediatrico nasceva dallo scopo istituzionale dell Associazione, promuovere servizi al bambino in difficoltà, ed era stata ampiamente discussa all interno dell Associazione stessa e con diverse realtà territoriali, per prime quelle direttamente interessate. Lanciata l idea, si chiedeva a tutti, in quel momento, di partecipare alla raccolta dei fondi che avrebbero permesso di concretizzarla; la risposta di privati cittadini, aziende ed istituzioni è stata generosa. Nel corso del 2005 veniva pubblicato il Bando di Concorso per tre borse di studio annuali destinate ad Operatrici Socio-Sanitarie ed un anno dopo, il 16 gennaio 2006, iniziava l attività di prima accoglienza ed assistenza presso il Reparto di Pediatria, garantita per sette giorni alla settimana dalle 9 alle 22; alla scadenza le borse di studio sono state rinnovate per un altro anno, fino al 15 gennaio In questi due anni è continuato il colloquio fra Associazione e Azienda Ospedaliera, sia per rendere stabile ed a carico della A.O. quanto veniva già fatto temporaneamente a carico dell Associazione, sia per ampliare il campo di intervento, coinvolgendo anche personale più specificamente qualificato (infermieri professionali e medici). Constatata l impossibilità pratica di assegnare una borsa di studio annuale ad una figura di infermiere professionale per specializzazione in Pronto Soccorso Pediatrico, si è deciso, in accordo con il Primario del Pronto Soccorso di Lodi, di finanziare un corso per il Triage (esame dei pazienti che giungono in Pronto Soccorso, per decidere quali azioni compiere) con particolare attenzione al Triage Pediatrico. Nel 2007 è stato presentato alla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, che lo ha selezionato ed ha raccolto in tempo utile la cifra richiesta, il Progetto Una corsia preferenziale per il bambino malato, comprendente la copertura per un anno delle tre borse di studio già assegnate ed una borsa annuale per addestramento a livello superiore. Qualcosa è stato fatto, e lo dimostrano i giudizi positivi di coloro che si sono rivolti al Pronto Soccorso per problemi pediatrici in questi due anni, ma resta ancora moltissimo da fare; oltre a sostenere alcune attività, è indispensabile una forte azione presso l Azienda Ospedaliera, a tutti i livelli, affinché questi interventi temporanei si trasformino in servizi permanenti, organicamente integrati nelle attività dell Azienda; il rischio, non solo ipotetico, è che tutto finisca nel nulla una volta terminati i contributi dell Associazione. Vale la pena di concludere con un breve passo della lettera, ancora di Natale Giandini, pubblicata da Il Cittadino del 03/05/2007: La nostra Costituzione sancisce il diritto di tutti al bene primario della salute e il sistema sanitario nazionale è fondato su un patto di solidarietà tra cittadini finalizzato ad offrire a tutti, senza distinzioni, la tutela di questo bene. Dunque la sanità pubblica è nostra e le sue inadempienze sono una minaccia a un nostro diritto, costituzionalmente fondato. Insomma, abbandoniamo il fatalismo che ci fa pensare che la cronica inefficienza del nostro Ospedale sia irrimediabile. Possiamo fare qualcosa, forse molto. È nel nostro interesse, è un nostro dovere. Annalisa

10 Pagina 10 B I E L O R U S S I A - N O V E M B R E Nei villaggi esistono situazioni a dir poco tragiche: miseria, alcolismo, case fatiscenti. Arrivati a Dobrush, ci rechiamo subito al Priut di Lagunì utilizzando il pulmino donato dal Comune di Secugnago, verificando con piacere che dopo la sostituzione dei sedili ha ripreso l attività di trasporto. Rispetto alla scorsa primavera la situazione del Centro è migliorata; la direttrice adesso è più presente e, grazie al continuo stimolo di Ludmila, lavora meglio. In questo periodo i bambini ospitati sono 16, un po di tutte le età; tra i più piccoli ce n è uno preso dalla strada del suo villaggio dove girava abbandonato dalla madre. Un po come Irina, la bambina ospitata a settembre a Lodi, che adesso si trova anche lei al centro con la sorellina perché la madre ha ripreso a bere e non si sa dove sia. Quando siamo arrivati i bambini ci hanno accolto con una canzone e poi tutti insieme abbiamo visto un piccolo spettacolo organizzato da alcuni animatori vestiti da clowns. Il problema più importante da risolvere in questo momento al Centro di prima accoglienza di Lagunì è quello della mancanza da alcuni mesi della psicologa fissa. Olga (la psicologa che lavora per il Progetto Tizzi) ci va quando può, ma non è certo sufficiente la sua presenza. Chiederemo chiarimenti per questo a Tatiana Pinciukova, responsabile del Dipartimento Socioeducativo della Provincia di Dobrush, con la quale avremo un incontro. Lasciamo il Priut e andiamo a Lenina ed in altri villaggi a trovare alcune famiglie assistite dal progetto Tizzi ed alle quali portiamo generi alimentari acquistati per loro. Le situazioni visitate sono a dir poco tragiche: miseria assoluta, alcolismo, case fatiscenti, bambini che mangiano solo a scuola perché a casa non c è altro, ecc.. Qui mi rendo conto veramente dell importanza di una figura come Ludmila, che conosce ogni situazione, che cerca parole di incoraggiamento e gratificazione per i bambini e sgrida gli adulti che non modificano il loro atteggiamento nei confronti dell alcool. Il giorno successivo abbiamo l incontro con Tatiana Pinciukova; è importante perché verranno discussi alcuni aspetti dei rapporti fra il nostro Progetto e la Provincia; Ludmila ci ha informati di aver già fatto una riunione con lo stesso Dipartimento Socio-educativo invitandoli ad avere più attenzione per i bambini presenti al centro di Lagunì e chiedendo di mandare, oltre a vestiti o dolciumi, anche altri ragazzi per giocare con gli ospiti. Tatiana ci accoglie molto affabilmente; l impressione è che da quando il progetto Tizzi ha avuto dei riconoscimenti per il lavoro svolto (vedi relazione fatta da Ludmila in occasione della riunione regionale a Gomel ed accolta molto favorevolmente), il clima sia di maggior disponibilità ed attenzione. Infatti Tatiana ci parla del progetto rivolto alle scuole con il nome Regala una gioia agli altri attraverso il quale gruppi di bambini ogni sabato vanno al Priut per giocare con gli ospiti. Ci comunica poi che la Regione ha stanziato per vestiti ed altre necessità dei bambini del centro di prima accoglienza. Inoltre le autorità stanno preparando un piano di lavoro sulle famiglie in difficoltà: la speranza è che possa quindi iniziare una collaborazione tra gli psicologi che lavorano nelle scuole per il Dipartimento Socio-educativo ed il personale del nostro Centro. Il problema della mancanza della psicologa al Priut è invece di difficile risoluzione: la provincia ha chiesto 2 nuove figure di psicologo in Regione, ma non si riescono a trovare. Ci sarebbe una ragazza interessata, però è solo al secondo anno di studio, si vedrà se possibile coinvolgerla. Da parte nostra abbiamo comunicato la disponibilità a finanziare il progetto per altri due anni, rendendoci conto dell importanza di continuare il lavoro fin qui svolto, sperando che i piccoli segnali di apertura e cambiamento notati nel modo di lavorare del Dipartimento Socioeducativo continuino. continua a pag. 11

11 Pagina 11 BIELORUSSIA - NOVEMBRE 2007 Il Progetto Tizzi è portato ad esempio come modo di fare cooperazione. continua da pag. 10 Dopo l incontro ufficiale con Tatiana Pinciukova, ci rechiamo presso la sede del Progetto Tizzi dove incontriamo alcune famiglie affidatarie e Olga, la nostra psicologa. L incontro con le mamme è sempre molto positivo ed emozionante. La loro disponibilità e contentezza nell accogliere in affido i bambini è rasserenante. Le mamme, dopo il club Milena, adesso hanno fondato anche un sindacato, si organizzano; raccontano che si contattano e si aiutano sui problemi che sorgono, che si ritrovano e che indiranno un concorso per premiare la famiglia che ha preparato la camera più bella per i bambini in affido. Un altra cosa molto importante che emerge da loro è che vorrebbero aiutare di più il progetto e ci chiedono come fare. Una possibilità potrebbe essere che i loro bambini e quelli del centro di Lagunì preparino dei lavori da poter vendere alle nostre feste, per far vedere anche il loro coinvolgimento nel progetto. Sia Ludmila che Olga e le mamme accolgono favorevolmente la proposta, pronte ad impegnarsi subito. Chiediamo alle mamme se secondo loro l accoglienza in Italia è un bene per i bambini o se al ritorno devono affrontare più problemi. Qui il giudizio delle mamme è unanime nel valutare positivamente il soggiorno da noi, anzi è un arricchimento per loro, vedono realtà diverse, culture diverse, ma soprattutto un modo di vivere più aperto, dove si possono esprimere i propri sentimenti e lasciarsi un po andare, come diremmo noi, cosa difficilissima per la loro cultura ancora molto chiusa. Lasciate le mamme continuiamo l incontro con Olga che ci parla delle difficoltà da affrontare: secondo lei il problema dell alcoolismo è in aumento e quindi i bambini da aiutare sono sempre di più. Anche lei ribadisce l importanza estrema di avere di nuovo la psicologa fissa a Lagunì, nel frattempo vedrà di coinvolgere sempre di più la studentessa, che ha già avuto modo di conoscere, ma che purtroppo è ancora inesperta per affrontare una situazione difficoltosa come un centro di accoglienza per bambini allontanati dalla famiglia. Facciamo quindi ritorno a Minsk per partecipare alla riunione dell Associazione Help, presieduta da Tamara Abramciuk. Anche questo momento diventa molto importante per noi, perché Ludmila è invitata a fare una relazione sul progetto Tizzi, ormai portato ad esempio come modo di fare cooperazione, tanto che sia Tamara che Paolo Piccinelli dell Associazione Verso est invitano altre realtà a muoversi come noi. Tutto ciò ci fa estremamente piacere e ci dà stimolo per continuare sulla strada che stiamo percorrendo, ringraziando tutti coloro che collaborano e ci aiutano. Maristella Progetto Tizzi Intervento di cooperazione internazionale sul disagio minorile per assicurare il diritto alla famiglia ai bambini delle zone della Bielorussia colpite dal disastro nucleare di Cernobyl. Il Progetto Tizzi, avviato nel 2004/2005 attraverso una serie di accordi fra l Associazione Amici di Serena e le Autorità della Provincia di Dobrush, una delle più colpite dalla nube radioattiva, ha visto il proprio inizio operativo nell ultima parte del 2005, quando una psicologa ed una pedagoga, stipendiate dal Progetto, hanno iniziato il proprio lavoro, affiancando i Servizi Sociali della Provincia di Dobrush, assolutamente sottodimensionati rispetto al proprio compito. A fine 2005 all Associazione Amici di Serena si sono uniti i Comitati Cernobyl di Verano, Carugate e Arcore/Lesmo, che da allora partecipano attivamente alla gestione ed al finanziamento del Progetto. Leggendo questa ed altre relazioni sui viaggi in Bielorussia si può notare una fatto importante: il Progetto Tizzi ha un ben preciso ambito di intervento, definito dagli accordi presi, e non interviene a pioggia per sanare le carenze degli organi istituzionali, che vengono invece stimolati ad assumersi le proprie responsabilità.

12 Pagina 12 BIELORUSSIA - AGGIORNAMENTO MARZO 2008 Tatiana Pincukova ha ringraziato la parte italiana per l impegno a proseguire il Progetto Abbiamo avuto un incontro con le mamme del club Mi.Le.Na., durante il quale la psicologa Olga ha spiegato l importanza della famiglia ed ha fatto una presentazione degli spazi che i bambini hanno a disposizione nelle relative famiglie affidatarie con fotografie di ambienti e arredi che sono stati verificati durante le sue visite presso le case delle stesse. Abbiamo visto un buon affiatamento tra le mamme,che durante la riunione partecipavano attivamente con scambi di idee e con domande ben precise. Si nota la grande fiducia che si è venuta a creare con Olga (psicologa), la quale oltre a lavorare molto bene con le famiglie, sta portando avanti con grande impegno il rapporto con i bambini del Priviut. Dopo l incontro con le famiglie è stato organizzato un momento di gioco con i bambini in affidamento, nel quale sono state coinvolte anche le mamme che si sono dimostrate a loro agio in questa situazione di divertimento collettivo. Le mamme hanno ringraziato i Comitati Italiani che aiutano il Progetto Tizzi e ci hanno pregato di proseguire per questa strada che secondo loro sta dando grandi risultati. Ci siamo recati anche al Priviut, dove la situazione ci è sembrata buona. I bambini ospiti sono 16, dei quali alcuni già nella condizione di essere dati in affidamento. Abbiamo trovato il televisore funzionante e anche i computer erano utilizzati da alcuni di loro. Ci è stato spiegato che sono stati programmati incontri con i bambini di alcune scuole di Dobrush, presso il Priviut e che i bambini ospitati aspettano con molta gioia questo momento. Nell ufficio del Progetto Tizzi abbiamo avuto un incontro con Ludmila, Olga (psicologa) e Olga (pedagoga), le quali ci hanno raccontato di una ragazza in difficoltà che tutti i giorni si reca presso il loro ufficio e le aiuta nei loro vari impegni quotidiani; le due Olga si stanno impegnando, con l aiuto di Ludmila, per aiutarla a uscire dalla situazione di disagio in cui si trova e che secondo loro rischia di portarla a fare scelte estreme. Durante la visita al Centro Disabili abbiamo notato una situazione che è migliorata moltissimo, in quanto la nuova dislocazione è si un po scomoda da raggiungere ma ha spazi che danno la possibilità di una riabilitazione molto più organizzata ed efficiente. Nell incontro in Provincia con Tatiana Pincukova abbiamo saputo che il governo ha dato mandato per l acquisto di un nuovo Pulmino attrezzato con pedana per il carico di sedie a rotelle,che verrà utilizzato per il Centro Disabili. Abbiamo avuto conferma da Ludmilla che il nostro pulmino viene utilizzato tre giorni la settimana per il Progetto Tizzi e gli altri due giorni per il Centro Disabili. Tatiana Pincukova ha ringraziato la parte Italiana per l impegno a proseguire il Progetto Tizzi e spera che anche alla scadenza del nuovo accordo si vada avanti in questa direzione. Ci siamo recati anche in visita alle famiglie aiutate dal Progetto Tizzi con la consegna di vari aiuti alimentari e abbiamo visto situazioni di grave disagio sociale, purtroppo la piaga dell alcolismo avanza in maniera incredibile e le due Olga stanno pensando cosa si può fare per affrontare questa situazione. Olga (psicologa) ce ne parlerà più approfonditamente quando verrà in Italia ed avrà la possibilità di un incontro con tutti e quattro i comitati; sta anche seguendo un corso di italiano e durante la nostra permanenza capiva già tutto quello di cui parlavamo e diceva anche alcune frasi in un italiano quasi perfetto. Ivano

13 Pagina 13 P R I M A D I T U T T O I L C A P I TA L E U M A N O Senza il capitale umano nessuna idea, per quanto valida, può essere realizzata. Il bilancio annuale dell Associazione per il 2007 chiude in rosso di quasi Euro; era già successo nel 1999 e nel 2002, ma per cifre molto minori; tuttavia l Associazione ha un fondo cassa tale da permetterle di far fronte senza difficoltà e per molto tempo ancora agli impegni presi, ma vale la pena di analizzare i motivi di questa situazione. Nel 2007 il Progetto Una Corsia Preferenziale per il Bambino Malato è stato selezionato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, che ha raccolto fondi che verranno erogati al termine del Progetto, cioè nel 2009; l Associazione ha condotto un ampia campagna di sensibilizzazione affinché le donazioni andassero alla Fondazione che, al raggiungimento dell obbiettivo dei Euro ed al termine del Progetto, avrebbe raddoppiato tale importo; le donazioni sono state di Euro e quindi l obbiettivo è stato raggiunto, ma una buona parte di questa cifra manca al momento dal bilancio dell Associazione. Il Progetto Una Corsia Preferenziale per il Bambino Malato, che nel 2007, unitamente al Progetto della Tipizzazione di Secondo Livello del Centro Donatori Midollo Osseo, ha continuato in pieno la propria attività, presenta un passivo di Euro, che tuttavia verrà ampiamente coperto quando la Fondazione elargirà il proprio contributo. Il Progetto Cernobyl ha chiuso con un passivo di quasi Euro, per la maggior parte dovuti a donazioni dirottate verso la Fondazione. Bisogna considerare anche che devono ancora arrivare i fondi del cinque per mille : oltre Euro per il 2006 e una cifra simile o addirittura maggiore per il Non si misura la validità di un Associazione dal suo bilancio economico, che tuttavia non deve costituire un freno, ma piuttosto dal grado di raggiungimento degli obbiettivi istituzionali e dal coinvolgimento di soci, volontari ed utenti. In questo senso siamo costretti a fare anche nostra una constatazione di molte Associazioni: i volontari stanno diminuendo ed invecchiando; siamo noi vecchi incapaci di passare la mano ai giovani, o sono i giovani troppo impegnati (lavoro, famiglia, altri interessi) per poter dedicare energie fisiche e mentali al volontariato? Sicuramente ambedue le motivazioni sono valide. Quindi, mentre il capitale monetario non ci preoccupa e le previsioni per il futuro sono positive, è indispensabile impegnarsi tutti perchè non venga a mancare il capitale umano, senza il quale nessuna idea, per quanto valida, può essere realizzata. G.

14 Pagina 14 VIVERE CON LA PORTA APERTA L affido familiare è un intervento temporaneo di aiuto e di sostegno ad un minore ed alla sua famiglia. Vivere con la porta aperta significa vivere in un fondamentale atteggiamento di fiducia verso la vita e le persone, lasciare degli spazi nella nostra vita in cui gli altri possano entrare: se si lascia la porta aperta qualcuno entra. C è in tutti un grande desiderio di essere accolti, riconoscerlo negli altri ed accogliersi vicendevolmente è forse il senso più profondo del nostro vivere. Uno dei tanti modi di aprire la nostra porta è quello di dare la propria disponibilità all accoglienza di un bambino in affido. Non si tratta di redimere un povero sventurato ma di accogliere una persona con tutta la sua dignità, la sua storia e la sua individualità. Chi ha fatto l esperienza dell affido sa che questa comporta un confronto con una diversità che occorre imparare prima di tutto a rispettare e poi, finalmente, ad accogliere. Ovviamente questo non significa rinunciare alla responsabilità educativa di persone adulte ma certo occorre fare su di sé un certo lavoro di scrematura fino a ridurre all osso le questioni fondamentali su cui non si transige ed imparare invece una certa elasticità che sa relativizzare molti nostri punti di vista. Non significa neppure spersonalizzarsi in un rapporto che non sa di nulla, ma semplicemente non avere aspettative cioè non pretendere di teleguidare nessuno. Sarà il nostro ospite a scoprire la novità e le ricchezze di una famiglia diversa dalla sua e a farne tesoro dentro di se. Lo scopo dell affido è proprio quello di restituire al bambino il senso della sua individualità, della sua unicità di persona. Il bambino in affido non perde il contatto con la propria famiglia d origine che rimane una parte di lui: anche nei casi in cui non si verifichino le condizioni per un rientro (se i problemi sono grossi non sempre trovano soluzione) questo legame non deve essere spezzato completamente perché fa parte indissolubilmente della sua persona. Talvolta ci si chiede come fa un bambino ad accettare di avere quattro genitori ma in realtà molto spesso questo è più un problema dei genitori stessi (naturali ed affidatari) mentre il bambino trova in questo doppio riferimento una certa libertà di manovra : come si è detto, dovrà imparare a costruirsi una sua identità di persona che ha una storia, che ha dei legami affettivi, ma la cui personalità non si esaurisce in quella storia e in quei legami, ma è qualcosa di più, qualcosa di originale. Antonella e Giuseppe TANTI PROBLEMI, UNO SCOPO COMUNE Tante Associazioni, come gli Amici di Serena, hanno come fine di dare un aiuto ai bambini in difficoltà, ciascuna secondo una propria specificità; l Associazione il Melograno, che sul nostro territorio si occupa di affido familiare, ci spiega brevemente di cosa si tratta. La legge n 149 del 28 marzo 2001, che regolamenta l affido, all inizio precisa che il bambino ha innanzitutto il diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia, in una famiglia adottiva quando è in condizione di totale abbandono, in affidamento a famiglie o a persone singole o a comunità di tipo familiare, quando si trovi comunque in difficoltà. Pertanto l affido familiare è un intervento temporaneo di aiuto e sostegno ad un minore ed alla sua famiglia che si trova a vivere una situazione di difficoltà. In base alle esigenze del minore, alle caratteristiche della sua famiglia e alle motivazioni dell allontanamento, l affidamento può essere progettato: a lungo termine, fino a due anni, prorogabili dal Tribunale dei minorenni; a medio termine entro 18 mesi; a breve termine, per qualche mese (6/8); a tempo parziale; è una particolare forma di affidamento a carattere preventivo e di sostegno, che può riguardare alcune ore del giorno, i fine settimana, brevi periodi di vacanza. Il presupposto essenziale per procedere all affidamento familiare è la formulazione di un progetto che trova coinvolti i servizi, il bambino, la famiglia affidataria e la famiglia d origine. Il progetto è da intendersi come uno strumento flessibile e dinamico a servizio del buon andamento dell affido.

15 Pagina 15 MALATTIA CARDIACA Il nostro amico Massimo ha lavorato nell ospedale per la chirurgia cardiaca che Emergency ha aperto a Kartoum e ci parla, in breve, di una gravissima malattia che colpisce i bambini. In Africa la malattia cardiaca colpisce bambini ancora giovanissimi Nella nostra vecchia Europa quando parliamo di malattie del cuore il nostro pensiero corre subito a persone anziane; non così in Africa. Una delle malattie più invalidanti in Africa è la malattia reumatica; causata dalla ricorrenza di infezioni da parte dello streptococco, un batterio le cui proprietà antigeniche presentano similarità con certi tessuti del nostro corpo e che pertanto subiscono una spesso violenta reazione immunitaria che porta alla degenerazione dei tessuti colpiti, particolarmente grave quando si tratta delle valvole cardiache. Non più presente se non in qualche raro caso da noi da decenni, in Africa la malattia reumatica colpisce bambini ancora giovanissimi ed è causa di morte già nell adolescenza. La prevenzione della malattia sarebbe estremamente facile: basterebbe infatti prevenire la ricorrenza delle infezioni streptococciche e la susseguente reazione immunitaria con comuni e poco costosi antibiotici. Non così la cura della forma cardiaca conclamata che richiede obbligatoriamente la chirurgia cardiaca come unica possibile soluzione. Per i bambini africani la soluzione cardiochirurgica era praticamente inesistente fino all anno scorso: non che manchino in Africa centri cardio-chirurgici con sufficienti capacità tecniche per la riparazione o la sostituzione di valvole cardiache, ma tutti quanti sono centri privati e costosissimi, rendendo praticamente inaccessibile alla stragrande maggioranza dei bambini africani la possibilità di cura. Da poco meno di un anno nel cuore dell Africa, a Khartoum in Sudan, Emergency ha aperto un Ospedale (il Salam Centre) per la chirurgia cardiaca dove numerosi medici prevalentemente Italiani prestano la loro opera nell individuazione e nella successiva chirurgia delle patologie cardiache principalmente causate dalla malattia reumatica. I pazienti che si susseguono nel nostro ospedale sono prevalentemente giovani, spesso bambini sui anni e che spesso affrontano da soli l intervento chirurgico (è questo il caso dei piccoli pazienti che provengono dai Paesi confinanti) e che trovano nel personale Medico e Paramedico del Centro una famiglia temporanea con cui instaurano un rapporto anche affettivo. Ancora non è trascorso un anno dal primo intervento e già più di cinquecento pazienti sono stati operati al Salam Centre e, quando il Centro sarà a pieno regime, si prevede che potranno essere sottoposti a chirurgia circa pazienti all anno: una goccia se si considera che l utenza che si rivolge attualmente al Salam Centre proviene, oltre che dal Sudan, dai nove stati confinanti ed interessa una popolazione pari a circa quella Europea, ma è un inizio. Massimo Ferrari Cardiologo SALAM CENTRE Il Centro, operativo da aprile 2007, è gestito integralmente da Emergency, sia dal punto di vista clinico sia dal punto di vista amministrativo. Personale internazionale altamente specializzato segue la formazione dello staff medico locale affinché vengano garantiti alti standard di cura e venga incrementata la professionalità dello staff sudanese e dei paesi confinanti. Il Centro di cardiochirurgia sarà collegato a una rete di cliniche pediatriche dislocate in alcuni dei paesi confinanti, dove lo staff di Emergency provvederà anche allo screening cardiochirurgico dei pazienti da operare al Centro Salam e al successivo trattamento post operatorio. Uno degli obiettivi del progetto è favorire - e potenziare - i rapporti tra tutti i paesi coinvolti attraverso la reciproca collaborazione in campo sanitario in una regione segnata da decenni di conflitti. Anche per questa ragione, il Centro di cardiochirurgia si chiama "Salam", pace. (dal sito Internet di Emergency)

16 Pagina 16 N ATA L E, U O M O D I P A C E Un esempio che siamo chiamati a seguire, dando continuità ai suoi progetti ed alle sue iniziative Il Premio per la Pace 2007 della Regione Lombardia è stato assegnato alla memoria di Natale Giandini, fondatore dell Associazione Amici di Serena, su proposta dell Amministrazione Comunale di Lodi, con la seguente motivazione: Prematuramente scomparso nell agosto 2006, è stato fondatore dell Associazione Amici di Serena, intitolata alla figlia, vittima della leucemia. Da quella dolorosa esperienza personale, ha saputo trarre con coraggioso altruismo lo sprone per farsi promotore sul territorio della cultura della donazione, ispirando e contribuendo a realizzare importanti progetti di solidarietà e di sostegno ai servizi sociali e sanitari, tra i quali la fondazione nel Lodigiano della Associazione Donatori di Midollo Osseo, l istituzione di un Centro di Tipizzazione per la selezione dei donatori, l organizzazione dei soggiorni terapeutici di centinaia di bambini bielorussi provenienti dalla zona di Cernobyl ed il Pronto Soccorso Pediatrico dell Ospedale di Lodi "Un riconoscimento importante, che rende un giusto tributo ad una figura esemplare, che ha saputo dimostrare con costanza e coerenza co- GRAZIE - sa significhi l'impegno disinteressato a favore degli altri. Natale Giandini ci ha lasciato un esempio di cui non solo dobbiamo serbare una grata memoria, ma che siamo anche chiamati a seguire giorno per giorno, dando continuità ai suoi progetti ed alle sue iniziative, perché il suo sogno di una comunità solidale si trasformi sempre più in realtà (Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi) СПАСЙБO La cerchia di chi aiuta e sostiene la nostra Associazione si è mantenuta solida e si è persino allargata. Il nostro grazie, pertanto, va a ciascuno di coloro che hanno voluto essere solidali con gli Amici di Serena. Grazie a chi ha dato il proprio tempo, per qualunque ragione,sacrificando i propri interessi. Grazie a chi ha donato denaro sapendo che sarebbe servito per supportare le nostre iniziative. Grazie a chi ci ha offerto materialmente degli oggetti sapendo che sarebbero stati utili. Grazie a chi ha partecipato ai nostri incontri interessandosi a noi. Grazie a chi ha inteso coinvolgerci nelle proprie proposte volendo condividere la solidarietà. Grazie a chi ha organizzato mostre e manifestazioni pubbliche diffondendo i nostri valori. Grazie a chi ha ospitato i bambini di Cernobyl sapendo che avrebbe dovuto consolare una lacrima e condividere un sorriso. Grazie a chi non ha mai smesso di pensare agli Amici di Serena quando ha sentito la parola solidarietà.

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