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1 Nel 2009, l'organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che vi siano 33,4 milioni di persone nel mondo che vivono con l'hiv/aids, con 2,7 milioni di nuove infezioni HIV all'anno e 2,0 milioni di decessi annuali a causa di AIDS. Nel 2012, per la prima volta, l'istituto Superiore di Sanità ha rilasciato i dati su Hiv e Aids in Itali a : 4000 i nuovi casi ogni anno, definita come incidenza di infezione medio-alta ; le categorie più a rischio, nel nostro paese, sono soprattutto il sesso maschile e gli stranieri con numeri altamente allarmanti. La sindrome da immunodeficienza umana è una sindrome clinica causata dal infezione del 1 / 5

2 virus HIV e la quale si manifesta col progressivo depauperamento e decadimento del sistema immunitario prediligendo come bersaglio le cellule portatrici, sulla propria superficie, del recettore CD4. Il virus HIV appartiene alla famiglia dei Retrovirus, classe Lentivirus e ne sono stati identificati 2 sierotipi. Il sierotipo 1 è il principale responsabile dell'epidemia a livello mondiale, mentre il sierotipo 2 ha una diffusione più circoscritta e limitata all Africa Occidentale. Le modalità di trasmissione hanno subìto nel tempo cambi di costume in termini statistici, ma sicuramente ciascuna mantiene ancora la propria valenza: rapporti sessuali NON PROTETTI, contatto diretto con Materiale organico o sangue (in lesioni di continuo) e trasmissione madre figlio nel momento del parto o durante l allattamento. Nessun rischio di contagio, invece, è associato alle normalissime attività quotidiane, per cui viene smitato il pericolo di contagio mediante stoviglie, bicchieri, asciugamani etc o nel contatto diretto attraverso pelle integra (baci, abbracci, carezze), nello sport, o per via aerea. Ma quando si parla di HIV e quando di AIDS? Il soggetto indicato come sieropositivo è caratterizzato dalla comparsa, rilevata mediante test di laboratorio, di anticorpi anti-hiv, la cui presenza non è obbligatoriamente associata a malattia, bensì alla fase di latenza clinica. Dopo circa 3-6 settimane di latenza clinica, si appalesa la fase di infezione primaria con un quadro clinico, nella maggior parte dei casi (25-50%), asintomatico o variabilmente aspecifico nella rimanente percentuale dei soggetti che hanno contratto l infezione. 2 / 5

3 Con il progressivo deterioramento del sistema immunitario, il quale, seppur in rigida opposizione, ospita in sé la replicazione virale, vengono meno all organismo i meccanismi di difesa; ad un numero critico di linfociti oscillanti tra 400/ml e 200/ml, l organismo si indebolisce di capacità difensive anche nei confronti di quei patogeni comunemente commensali, i quali, da Opportunisti diventano i principali responsabili di infezioni clinicamente manifeste. E così il quadro clinico di AIDS, nello stadio cosiddetto SINTOMATICO può esser variabilmente rappresentato da: patologie polmonari( la polmonite da Pneumocystis jirovecii, la tuberc olosi ( che può evolvere in extrapolmonare) e la parotite ); infezioni del tratto gastro-intestinale con esofagiti e diarrea cronica; patologie neurologiche quali la toxoplasmosi, la leucoencefalite multifocale progressiva e la demenza HIV-correlata. Infine, sono ormai note, le correlazioni di rischio fra l AIDS e alcuni tumori fra cui il Sarcoma di Kaposi, i tumori del cervello e i linfomi. La prevenzione è volta ovviamente ad ANNULLARE qualunque esposizione al rischio, con opportuni e semplici accorgimenti di comune rilievo: l uso del preservativo, ra pporti sessuali responsabili (basso numero di partner, conoscenza dello stato HIV +/- proprio e del partner), maternità assistita per ridurre la trasmissione verticale, profilassi post esposizione in seguito a contatto accertato con materiale infetto. 3 / 5

4 Perché parlarne??? Perché oggi, secondo un recente studio epidemiologico affrontato su un vasto campione di soggetti, il 31% dei nostri giovani, dichiara di saperne poco o nulla in merito a cosa si tratti, modalità di trasmissione, rischi di infezione. Oggi, 1 DICEMBRE 2012 si celebra la Giornata Internazionale di lotta all AIDS, e scegliamo quest occasione per diffondere la cultura della prevenzione e, a fronte delle ultime incoraggianti scoperte e studi sperimentali in termini di farmacoterapia, anche per sostenere la ricerca, affinchè l obiettivo Getting to Zero venga esteso tanto all azzeramento delle infezioni quanto alle morti correlate da patologia AIDS. Oggi, noi, scegliamo di dire SI all amore e NO all AIDS. Staff Aulett@'99 4 / 5

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