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1 UNIVERSITA DI PADOVA DIPARTIMENTO DI AGRONOMIA AMBIENTALE E PRODUZIONI VEGETALI PROGETTO DI MONITORAGGIO FITOSANITARIO E PREDISPOSIZIONE DELLA LOTTA CONTRO LE MAGGIORI AVVERSITÀ FITOPATOLOGICHE FORESTALI DEL VENETO (FITFOREST) Indice: 1. Analisi delle segnalazioni Aggiornamento del sito web Incontri col personale tecnico regionale Interventi fitosanitari Specie di temuta introduzione Altri prodotti della ricerca

2 1. ANALISI DELLE SEGNALAZIONI Nel corso del 2009 sono state complessivamente ricevute 51 schede di segnalazione fitosanitaria, relative a danni di origine entomologica (25), fungina (23) o non identificata (3). Il numero risulta inferiore rispetto agli anni precedenti, ma con un significativo incremento delle segnalazioni relative ai funghi. Le informazioni sono state trasferite in un sistema appositamente creato per la gestione dei dati e la loro rappresentazione cartografica. I sopralluoghi condotti per la verifica delle segnalazioni hanno permesso la convalida di tutte le schede ricevute e il trasferimento delle informazioni su supporto informatico. L analisi dei dati raccolti nel 2009 ha permesso di evidenziare un quadro fitosanitario complesso e mutevole da provincia a provincia. Tutte le province monitorate (tranne Venezia) hanno fatto pervenire schede di segnalazione fitosanitaria (Graf. 1) N di schede VERONA PADOVA BELLUNO VICENZA TREVISO ROVIGO VENEZIA Grafico 1: ripartizione delle schede di segnalazione fitosanitarie fra le province venete. A differenza degli anni precedenti, quando la provincia di Belluno registrava il più alto numero di emergenze fitosanitarie, nel 2009 le province di Verona e Padova sono quelle che hanno fatto pervenire il maggior numero di segnalazioni sebbene con una contrazione rispetto al 2007 (39 schede). Rispetto all anno precedente è da segnalare una leggera recrudescenza delle defogliazioni che nel corso del 2006 e 2007 si erano manifestate ad inizio primavera in aree collinari e prealpine. Come nell anno precedente, non destano invece preoccupazioni 2

3 situazioni le province di Rovigo e Venezia, anche in relazione alla ridotta superficie forestale di queste aree. Il numero di segnalazioni relativo agli insetti (25) è comparabile a quello relativo ad attacchi fungini (23). In soli 3 casi non è stato possibile identificare un agente principale, e i danni sono stati attribuiti a fenomeni di deperimento ad eziologia complessa (Graf. 2) N di schede Insetti Funghi Non determinato Mammiferi Grafico 2: ripartizione delle schede fitosanitarie in relazione all agente di danno. Come di consueto, in relazione al tipo di danno compiuto sulla pianta ospite, gli insetti parassiti rinvenuti nel 2009 possono essere distinti in 2 principali gruppi: specie a carico della chioma e delle parti verdi della pianta (defogliatori e galligeni), oppure insetti che si sviluppano a spese degli organi lignificati (xilofagi s.l.), i primi numericamente più frequenti degli altri (Graf. 3). 3

4 defogliatori xilofagi galligeni fitomizi Grafico 3: ripartizione delle schede fitosanitarie in relazione all azione svolta dagli insetti. In generale, fra gli insetti sono stati complessivamente identificate 12 specie dannose, ripartite in 10 famiglie (Tab 1, Graf. 4). Gli insetti defogliatori appartenevano a 6 specie ripartire in altrettante famiglie appartenenti principalmente all ordine dei lepidotteri, e in misura minore a coleotteri e imenotteri (Graf. 4, colore blu). Come negli anni precedenti, nel 2009 le defogliazioni hanno interessato principalmente varie specie di latifoglie. Agente Posizione sistematica Tipo di danno N schede Tomosthethus nigritus Hymenoptera Tentredinidae defogliatori 3 Operophthera brumata Lepidoptera Geometridae defogliatori 2 Thaumetopoea pityocampa Lepidoptera Thaumetopoeidae defogliatori 1 Tortrix viridana Lepidoptera Tortricidae defogliatori 4 Yponomeuta Lepidoptera Yponomeutidae defogliatori 1 Rhynchaenus fagi Coleoptera Curculionidae defogliatori 4 Dryocosmus kuriphilus Hymenoptera Cynipidae galligeni 5 Paysandisia archon Lepidoptera Castniidae xilofagi 1 Ambrosiodumus rubricollis Coleoptera Scolytidae xilofagi 1 Ips acuminatus Coleoptera Scolytidae xilofagi 1 Xylosandrus germanus Coleoptera Scolytidae xilofagi 1 Anoplophora glabripennis Coleoptera Cerambicidae xilofagi 1 Tab. 1: elenco delle specie di insetti segnalate nel 2009 come dannose alle foreste venete. Per ciascuna specie è indicata la posizione sistematica e il tipo di danno compiuto. * Il numero complessivo di schede può non trovare corrispondenza con altre tabelle o grafici poiché spesso una segnalazione riporta più fitofagi come causa del danno. 4

5 6 5 N di schede Tortricidae Curculionidae Tentredinidae Geometridae Thaumetopoeidae Yponomeutidae Castniidae Cynipidae Scolytidae Cerambycidae Grafico 4: ripartizione delle schede fitosanitarie in relazione alle famiglie di insetti. Colori diversi indicano diverso tipo di danno: azzurro defogliatori, rosso galligeni, verde xilofagi. Solo 5 specie di insetti xilofagi (Graf. 4, colore verde) appartenenti alla famiglia degli scolitidi e dei cerambicidi sono state segnalate nell arco della primavera-estate Si tratta in particolare del bostrico acuminato, Ips acuminatus, che in provincia di Belluno ha determinato gravi danni a carico del pino silvestre. Gli attacchi del piccolo I. acuminatus registrati nella provincia di Belluno già da qualche anno, sembra stiano tuttavia regredendo anche in seguito agli interventi di lotta iniziati nel corso del I caratteristici nuclei distribuiti a macchia di leopardo ammontavano nel 2009 a sole poche unità, e con dimensioni decisamente inferiori rispetto agli anni precedenti. L analisi delle schede pervenute in relazione alla specie ospite permette di rilevare che la maggior parte delle schede si riferisce a latifoglie (27), rappresentate da 10 specie arboree e costituendo il gruppo botanico più vario nelle segnalazioni fitosanitarie, con un numero di specie (10) triplo rispetto alle conifere (3) (Graf. 5). Occasionali sono invece le segnalazioni a carico di arbusti (evonimo). 5

6 Conifere Latifoglie Arbusti Grafico 5: ripartizione delle schede fitosanitarie in relazione alle piante ospiti (in blu), e numero di specie botaniche interessate dalle infestazioni (in porpora). Analizzando in dettaglio le piante ospiti colpite da insetti, queste appartengono a 11 diversi generi, di cui 2 conifere e 11 latifoglie (fra cui 2 arbusti) (Graf. 5 e 6). Le specie arboree interessate dal maggior numero di segnalazioni sono state il castagno (9) e le querce (7), seguiti da abete rosso (6) e faggio (5) (Graf. 6) N di schede Pinus Picea Castanea Quercus Fagus Fraxinus Evonymus Ostrya Acer Aesculus Trachicarpus Grafico 6: ripartizione delle schede fitosanitarie in relazione al genere di appartenenza della specie ospite: in rosso le conifere e in blu le latifoglie. 6

7 Come ricordato, l analisi dei dati in nostro possesso indica il 2009 come un anno non particolarmente favorevole per i comuni insetti defogliatori delle latifoglie, né per specie di scolitidi usualmente protagonisti di intense infestazioni a carico di peccete e pinete montane. Al riguardo, é da sottolineare che molti dei fenomeni di deperimento delle conifere sono probabilmente associabili a strascichi di indebolimenti di natura climatica verificatisi negli anni scorsi, e a code di infestazioni in fase conclusiva. Oltre alle più comuni specie di defogliatori e di xilofagi note da tempo per causare danni rilevanti, nel 2009 si sono intensificate le segnalazione relative alla diffusione di specie invasive quali Dryocosmus, Anoplophora e Paysandisia. In particolare l espansione degli attacchi di Dryocosmus e la comparsa di nuclei di infestazione di Anoplophora e Paysandisia sono state tenute sotto stretta osservazione in collaborazione con i Servizi Fitosanitari, indicando le possibili misure di contenimento da adottare per ridurne la diffusione o tentarne l eradicazione. Parimenti l avanzamento della processionaria del pino è stato osservato in varie località e sono stati preventivati provvedimenti di lotta da condurre in provincia di Verona nel mese di settembre, mediante trattamento con Bacillus thuringiensis kurstaki nella nuova formulazione registrata per l impiego con il mezzo aereo. Sembra interessante segnalare intensi fenomeni di defogliazione dovute a locali pullulazioni di rincheno del faggio (Rhynchaenus fagi) osservate soprattutto in provincia di Belluno. Infine, i ricordati provvedimenti di monitoraggio e di lotta adottati negli anni scorsi contro i principali scolitidi delle conifere, hanno contribuito significativamente al contenimento delle infestazioni in atto in alcune aree montane della provincia di Belluno. Relativamente ai danni da parassiti fungini, la maggior segnalazione di danni già noti nel Veneto (es. marciumi radicali da Heterobasidion, cancro corticale e mal dell inchiostro del castagno) e di danni precedentemente non segnalati (es. ruggine dell abete rosso, deperimento dell ontano e del carpino) permettono di delineare un quadro fitosanitario sempre più preciso, sebbene si suppone sia necessaria una maggior attenzione a tali problematiche. L analisi delle schede pervenute in relazione alla specie ospite permette di rilevare che la maggior parte delle schede si riferisce a conifere (13, delle quali 7 relative ad abete rosso), fra le quali emerge la segnalazione della ruggine dell abete rosso (Chrysomyxa rhododendri nel bellunese). Nel caso delle latifoglie arboree sono state segnalate nuove interessanti sindromi come il deperimento dell ontano e quello del carpino, già noti in Regioni limitrofe, ma soprattutto altri 2 focolai di mal dell inchiostro del castagno, entrambi nella provincia di Treviso. 7

8 2. AGGIORNAMENTO DEL SITO WEB Il sito web del progetto, disponibile on line all indirizzo è stato aggiornato inserendo i principali risultati emersi nel corso dell azione di monitoraggio. Sono infatti elencate le principali specie dannose alle foreste venete riscontrate nell arco della primavera-estate Sono state inoltre aggiornate le schede riguardanti i principali parassiti e patogeni rilevati sul territorio. L organizzazione del sito è tale da consentire rapidi aggiornamenti delle varie sezioni, e presenta collegamenti con altri siti relativi al monitoraggio fitosanitario delle foreste e a banche dati del settore. É possibile inoltre scaricare la scheda di rilevamento o compilarla online al fine di agevolare le segnalazioni da parte degli enti territoriali competenti, o da comuni cittadini. Il sito fornisce anche informazioni dettagliate e correlate di fotografie circa la biologia, le piante ospiti e i caratteri diagnostici per il riconoscimento delle principali avversità forestali venete. 3. INCONTRI COL PERSONALE TECNICO REGIONALE Nell ambito del progetto di monitoraggio fitosanitario sono stati organizzati e svolti numerosi incontri formativi del personale dei Servizi Fitosanitari, del Corpo Forestale dello Stato, delle guardie boschive, dei Servizi Forestali del Veneto, di Veneto Agricoltura e di altre associazioni presenti sul territorio della Regione Veneto. In ciascun incontro sono stati presentati i concetti di base del progetto di monitoraggio e sono stati svolti esempi di compilazione delle schede e di diagnosi iniziale di emergenze fitosanitarie. Gli elenchi dei partecipanti e il materiale didattico fornito sono a disposizione. Sono inoltre stati organizzati incontri in risposta a specifiche emergenze fitosanitarie segnalate di volta in volta sul territorio regionale (infestazioni di Ips acuminatus in Cadore, di Ips typographus nello Zoldano, di Anoplophora glabripennis nel trevigiano). Fra gli incontri di maggiore rilevanza si possono ricordare: Martedì 31 marzo: Belluno, Centro Polifunzionale di Sospirolo 8

9 Martedì 7 aprile: Belluno, sede di Sedico Martedì 19 maggio: Verona, Villa Nichesola di Caprino Veronese Giovedì 11 giugno: Belluno, Centro Operativo di Sospirolo Venerdì 12 giugno: Treviso, Centro Operativo di Crespano del Grappa Martedì 23 giugno: Padova, Università di Padova Legnaro Giovedì 9 luglio: Treviso, Sala Corso del Comune di Cornuda E infine prevista una serie di incontri per presentare i dati raccolti nel 2009, fornire ulteriori aggiornamenti su casi particolari e predisporre l attività del INTERVENTI FITOSANITARI Nel corso del 2009 l Università di Padova ha intrapreso numerose azioni a supporto di interventi fitosanitari svolti in collaborazione con le strutture regionali periferiche al fine di contenere specifiche emergenze fitosanitarie che si sono manifestate nel corso della stagione. I principali interventi vengono di seguito brevemente illustrati: a. Processionaria del pino. Individuazione delle aree in cui nel corso del 2008 è stata superata la soglia di danno, monitoraggio delle popolazioni nel corso dell inverno e discussione delle possibilità di interventi di controllo biologico mediante trattamenti con Btk in collaborazione con i Servizi Forestali di Verona. b. Scolitidi delle conifere. Individuazione e censimento dei nuclei di infestazione di coleotteri scolitidi in peccete e pinete (pino silvestre) presenti in varie località della provincia di Belluno, e predisposizione di estesi programmi di monitoraggio e lotta, basati sull installazione di numerose trappole a feromoni (circa 170) predisposte contro le specie di scolitidi più temute (Ips typographus e I. acuminatus) e attivate con specifici miscele feromonali, anche sperimentali. Il lavoro è consistito in numerosi incontri con i tecnici del Servizio Forestale di Belluno e degli enti locali per la definizione dei criteri di sgombero e trattamento del materiale infestato nei comuni maggiormente interessati dalle infestazioni. I dati raccolti hanno permesso la redazione di tesi di laurea in Tecnologie e Scienze Forestali ed Ambientali. 9

10 c. Driocosmo del castagno. Monitoraggio di vari castagneti da frutto presenti nella provincia di Treviso (Cavaso del Tomba e dintorni) e Padova (Colli Euganei), al fine di monitorare la presenza e l eventuale espansione di infestazioni della vespa galligena del castagno, Dryocosmus kuriphilus, segnalato in maggio per la prima volta in Veneto nel La sorveglianza fitopatologica è stata affiancata dalla predisposizione di uno studio preliminare inerente alle possibilità di introduzione di uno specifico nemico naturale, l imenottero parassitoide Torymus sinensis, al fine di realizzare un controllo biologico di questo parassita esotico, pericolosa, potenziale minaccia per l intera produzione castanicola italiana. d. Tarlo asiatico. Nel giugno 2009, in varie aree verdi urbane dei comuni di Cornuda e di Crocetta del Montello (TV), sono stati rinvenuti diversi esemplari del coleottero cerambicide Anoplophora glabripennis, comunemente chiamato tarlo asiatico. Anoplophora glabripennis è un insetto di origine asiatica, innocuo per l uomo, in grado di svilupparsi su oltre venti specie di caducifoglie arboree e arbustive, annoverabili principalmente nei generi Acer, Betula, Populus e Salix, benchè non siano rare segnalazioni su Ulmus, Morus, Aesculus, Platanus, Fagus, Prunus, Carpinus e altre. A. glabripennis in Europa e nel mondo. A. glabripennis è originaria di Cina e Korea. In Europa sono tuttavia presenti alcuni focolai di varie dimensioni rinvenuti rispettivamente in Austria (2001), Francia (2003) e Germania (2004). Infestazioni preoccupanti sono state registrate anche a New York (1996), Chicago (1998), Jersey City (2002) e Toronto (2003), dove negli ultimi anni sono state abbattute rispettivamente circa 6.000, 1.500, 600 e piante. Nel 2007 la specie è stata rinvenuta anche in Lombardia, su quattro alberi in provincia di Milano (comune di Corbetta), dove sembra essere stata eradicata con successo. Descrizione e biologia. L insetto adulto è un grosso coleottero (2,5-3,5 cm) di colore nero lucente con macchie bianche sul dorso, e lunghe antenne nere e bianche con riflessi bluastri. Il maschio è generalmente più piccolo della femmina, con antenne lunghe circa il doppio dell insetto, mentre nella femmina le antenne sono lunghe quanto il corpo. Gli adulti, che volano dalla fine di maggio a settembre, si nutrono a spese della corteccia tenera di sottili rametti apicali provocandone il successivo disseccamento. Ogni femmina adulta è in grado di deporre oltre un centinaio di uova (simili a chicchi di riso), inserite singolarmente sotto la corteccia di piante sane che viene erosa a formare una caratteristica tasca ovigera ad imbuto. Le uova sono deposte nella parte medio-alta del fusto e delle branche principali, ma anche in rametti di diametro di 3-5 cm. Le larve sono grossi bruchi bianchi, privi di zampe e peli, in grado di scavare lunghe gallerie all interno del legno compromettendo di conseguenza 10

11 la vitalità e la stabilità dell albero. Giunta a maturità la larva affronta la metamorfosi e il nuovo adulto lascia il fusto scavando un foro di sfarfallamento perfettamente circolare del diametro di circa mm. L intero ciclo di sviluppo si compie generalmente in 1-2 anni. Dannosità. In seguito alla sua larga polifagia e alla capacità di infestare alberi in buone condizioni fisiologiche A. glabripennis risulta essere un insetto particolarmente dannoso. A. glabripennis rappresenta dunque una seria minaccia per i vivai produttori di piante ornamentali, arboree o arbustive, e per le aree verdi urbane e periurbane. Le piante colpite sono destinate a morire nel giro di qualche anno, in seguito ad un lento ma progressivo deperimento che si manifesta con il disseccamento di porzioni sempre più estese della chioma. Oltre al danno costituito dalla morte della pianta vi è dunque anche il potenziale pericolo di danni a cose e persone dovuto alla caduta di branche secche. Lotta all insetto. A. glabripennis è un insetto inserito nelle liste di quarantena per L Unione Europea (all. I parte A della Direttiva 2000/29/CE). Al riguardo, il DL 2005/214, in attuazione della direttiva comunitaria 2002/89/CE, impone l applicazione di misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nel territorio nazionale e comunitario di organismi nocivi ai vegetali, fra cui A. glabripennis. La lotta è obbligatoria sul territorio regionale a seguito dell emanazione in luglio 2009 di un decreto da parte della Regione Veneto (ordinanza 2009/137). L unico mezzo di lotta efficace adottato a livello internazionale contro A. glabripennis è costituito dall abbattimento delle piante sintomatiche e dalla distruzione per cippatura o abbruciamento del materiale di risulta. Oltre all eliminazione di tutte le piante infestate, il piano regionale di eradicazione dell insetto prevede anche trattamenti insetticidi contro gli adulti da parte dei vivaisti, il divieto di piantumazione di piante ospiti suscettibili (Acer spp., Betula spp., Populus spp. e Salix spp.), la creazione di zone di quarantena con divieto di vendita, trasporto e asporto al di fuori della zona infestata di piante sensibili, legname e ramaglia di risulta non cippati, e l obbligo di denuncia di rinvenimento dell insetto e di sintomi di presenza. 5. SPECIE DI TEMUTA INTRODUZIONE Il territorio regionale veneto è costantemente minacciato dall accidentale introduzione di parassiti e patogeni esotici in grado di ritrovare specie ospiti originali, introdotte per vari fini, oppure di adattarsi a piante autoctone, come nel caso del driocosmo e del tarlo asiatico. 11

12 È dunque stato realizzato un programma di monitoraggio intensivo finalizzato ad accertare la loro eventuale diffusione nel territorio regionale. Numerosi sopralluoghi e campionamenti sono stati realizzati in varie formazioni forestali, con particolare attenzione in castagneti da frutto di aziende castanicole interessate da scambi commerciali con regioni italiane e straniere, potenziali fonti o ricettacoli di introduzione. Tale programma ha permesso il primo rinvenimento Europeo dello scolitide Ambrosiodmus rubricollis, specie forestale di origine asiatica altamente polifaga a carico di latifoglie, e la prima segnalazione per il Veneto del lepidottero Paysandisia archon, oltre all individuazione del pericoloso nucleo di infestazione di A. glabripennis, di cui sopra. È stato inoltre avviato un piano di monitoraggio per l arrivo di specie esotiche presso i porti di Venezia e Chioggia, utilizzando numerose trappole attivate con vari tipi di attrattivi sviluppati nel progetto europeo PRATIQUE. Le trappole sono state controllate a cadenza quindicinale, e tutti gli insetti catturati determinati. Il monitoraggio è tuttora in corso. Entro la fine dell anno, una dettagliata relazione verrà inviata agli Uffici del Sevizio Fitosanitario. Fra le specie forestali delle quali ancora si teme l introduzione nel territorio della Regione vi è indubbiamente il nematode dei pini (Bursaphelencus xylophilus). A tal fine sono stati condotti specifici campionamenti in molte pinete alpine e prealpine che presentavano fenomeni di deperimento potenzialmente associabili ad infezioni da parte di B. xylophilus. Fortunatamente tutti i campionamenti hanno dato finora esito negativo, non permettendo il ritrovamento del parassita. Sembra tuttavia opportuno continuare in modo attendo il monitoraggio anche per gli anni a venire. Fra le specie fungine, particolare attenzione viene posta al monitoraggio delle specie Phytophthora ramorum e P. kernoviae e all agente del deperimento del frassino, Chalara fraxinea. 6. ALTRI PRODOTTI DELLA RICERCA Articoli scientifici Faccoli M., 2009: Effect of weather on Ips typographus (Coleoptera Curculionidae) phenology, voltinism, and associated spruce mortality in the South-Eastern Alps. Environmental Entomology, 38: Faccoli M., 2009: Breeding performance of Tomicus destruens (Wollaston) (Coleoptera Curculionidae) at different densities: the effect of intraspecific competition. Entomol. Exp. Appl., 132:

13 Petrucco Toffolo E., Faccoli M., Battisti A., 2009: Review of contingency plans in Italy. Proceeding of the EPPO Workshop: Eradication, Containment and Contingency planning. Nova Gorica (SI), February 2009: 16. Colombari F., Faccoli M. & Battisti A., 2009: Nemici naturali di Ips acuminatus sulle Alpi orientali: diversità e incidenza. Atti del XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, Ancona Giugno 2009: 123. Faccoli M., 2009: Effetti dei cambiamenti climatici su popolazioni di coleotteri scolitidi: un esempio dalle Alpi orientali. Atti del XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, Ancona Giugno 2009: 124. Ruschioni S., Zovi D., Petrucco Toffolo E., Romani R., Faccoli M., Battisti A., & Isidoro N., 2009: Variazioni dimensionali nelle uova di processionaria del pino Traumatocampa pityocampa (Denis & Schiffermüller). Atti del XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, Ancona Giugno 2009: 138. Villari C., Battisti A., Capretti P. & Faccoli M., 2009: Funghi associati a Ips acuminatus (Coleoptera Scolytidae): ruolo nella simbiosi e tecniche di campionamento. Atti del XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, Ancona Giugno 2009: 139. Faccoli M., Frigimelica G. and Simonato M., 2009: First record of Ambrosiodmus (Hopkins, 1915) (Coleoptera: Curculionidae: Scolytinae) from Europe, with morphological and genetic characterisation of A. rubricollis (Eichhoff, 1875). Zootaxa, In press. Faccoli M., Colombari F., D'Ambros E., Finozzi V., Villari C. & Battisti A., 2009: Outbreaks of Ips acuminatus in the Eastern Dolomites. IUFRO Meeting of Working Unit : Tree Resistance to Insects. San Vito di Cadore - Cortina d'ampezzo (Italy), 30 August 2 September, 2009: 17. Villari C., Battisti A., Bonello P., Capretti P. & Faccoli M., 2009: Symbiotic fungi associated with Ips Acuminatus (Coleoptera Curculionidae) in the Italian Alps. IUFRO Meeting of Working Unit : Tree Resistance to Insects. San Vito di Cadore - Cortina d'ampezzo (Italy), 30 August 2 September, 2009: 42. Colombari F., Faccoli M. & Battisti A., 2009: Outbreak dynamics and natural enemies of the pine bark beetle Ips acuminatus. IUFRO Meeting of Working Unit : Tree Resistance to Insects. San Vito di Cadore - Cortina d'ampezzo (Italy), 30 August 2 September, 2009: 45. Faccoli M., 2009: Climatic change affects phenology of the spruce bark beetle Ips typographus (Coleoptera Curculionidae) in the SE Alps. In: Forest Insects and Environmental Change, IUFRO Working Parties Integrated Control of Scolytid Bark Beetles and Population Dynamics of Forest Insects. September 27th October 2nd 2009, Jackson Hole, Wyoming (USA). Colombari F., Faccoli M. & Battisti A., 2009: Parasitoids associated to Ips acuminatus (Gyllenhal) in the South-Eastern Alps. In: Forest Insects and Environmental Change, IUFRO Working Parties Integrated Control of Scolytid Bark Beetles and Population Dynamics of Forest Insects. September 27th October 2nd 2009, Jackson Hole, Wyoming (USA). Hoch G, Petrucco Toffolo E, Netherer S, Battisti A, Schopf A Survival at low temperature of larvae of the pine processionary moth Thaumetopoea pityocampa from an area of range expansion. Agricultural and Forest Entomology 11: Montecchio L., La comunità micorrizica: un utile bioindicatore della salute dei querceti planiziali. In: Giornata della biodiversità. Veneto Agricoltura, Legnaro PD, 2 aprile

14 Partecipazione a congressi - Terzo Congresso Nazionale Italiano di Selvicoltura, Taormina, ottobre 2008, coordinamento della sessione 5 Selvicoltura: Protezione delle Foreste e presentazione di relazione a invito, comunicazioni orali e poster. - EPPO Workshop: Eradication, Containment and Contingency planning. Nova Gorica (SI), February XXII Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, Ancona Giugno IUFRO Meeting of Working Party : Tree Resistance to Insects. San Vito di Cadore - Cortina d'ampezzo (Italy), 30 August 2 September, IUFRO Meeting of Working Parties Integrated Control of Scolytid Bark Beetles and Population Dynamics of Forest Insects. September 27th October 2nd 2009, Jackson Hole, Wyoming (USA). Interviste a quotidiani ed emittenti radio-televisive Nel corso del 2009 sono stati emanati vari comunicati stampa e rilasciate alcune interviste a quotidiani ed emittenti radio-televisive locali su specifiche emergenze fitosanitarie di interesse generale (La Tribuna di Treviso, Il Gazzettino di Treviso, L Amico del Popolo, il Corriere delle Alpi, il Mattino di Padova, Radio Agordo, TeleTreviso, Telenordest). Sono inoltre stati realizzati incontri con la popolazione al fine di illustrare problemi legati a pullulazioni locali. Tesi di laurea Baldassi G., Variazione della comunità ectomicorrizica in un focolaio di mal dell inchiostro del castagno. Laurea triennale in Tecnologie Forestali e Ambientali, Università di Padova. Relatore L. Montecchio. Campeotto S., Indagine preliminare sulla presenza di Heterobasidion annosum nella foresta del Cansiglio. Laurea triennale in Tecnologie Forestali e Ambientali, Università di Padova. Relatore L. Montecchio. Costan Zovi D., 2009: Monitoraggio delle popolazioni di bostrico tipografo (Ips typographus L.) in provincia di Belluno: analisi dei danni e delle catture. Laurea triennale in Tecnologie Forestali e Ambientali, Università di Padova. Relatore M. Faccoli. In preparazione. Gomiero A., 2010: Catture di bostrico acuminato (Ips acuminatus) in Cadore: analisi dell attrattività di differenti miscele feromonali. Laurea specialistica in Scienze Forestali e Ambientali, Università di Padova. Relatore M. Faccoli. In preparazione. Marcon P., Presenza di Heterobasidion annosum (Fr.) Bref. In una pecceta montana dell alto bellunese. Laurea triennale in Tecnologie Forestali e Ambientali, Università di Padova. Relatore L. Montecchio. Mares G., 2009: Catture di bostrico tipografo (Ips typographus L.) nelle Dolomiti Bellunesi in relazione al contenuto lipidico degli adulti. Laurea triennale in Tecnologie Forestali e Ambientali, Università di Padova. Relatore M. Faccoli. In preparazione. Simonetto A., Il mal dell inchiostro nel Veneto. Laurea triennale in Tecnologie Forestali e Ambientali, Università di Padova. Relatore L. Montecchio. 14

15 Tesi di dottorato Colombari F.: Studio delle infestazioni di Ips acuminatus (Gyllenhal) (Coleoptera Scolytinae) in pinete del Cadore e ruolo dei nemici naturali. Scuola di Dottorato in Scienze delle Produzioni Vegetali, indirizzo Protezione delle Piante, Università di Padova. Responsabile scientifico M. Faccoli. Villari C.: Studio dell interazione tra Ips acuminatus (Gyll.), Pino silvestre ed i funghi ophiostomatoidi: ruolo dei patogeni nella dinamica di popolazione dell insetto vettore e nell indebolimento delle difese della pianta. Scuola di Dottorato in Scienze delle Produzioni Vegetali, indirizzo Protezione delle Piante, Università di Padova. Responsabile scientifico M. Faccoli. 15

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