REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE ECOLOGIA TUTELA DEL SUOLO E RIFIUTI

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1 REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE ECOLOGIA TUTELA DEL SUOLO E RIFIUTI Proposta nr. 122 del 22/04/ Determinazione nr. 723 del 22/04/2016 OGGETTO: DPR n. 59/2013 Autorizzazione Unica Ambientale Impresa: DA LIO S.P.A. Sede impianto: via Feletti, 1 Morsano al Tagliamento (PN) Codice pratica: PREMESSA I L D I R I G E N T E 1. Fatto L impresa DA LIO S.P.A., con sede legale in via Contea, 61 in comune di Noale (VE) ed operativa in via Feletti, 1 in comune di Morsano al Tagliamento (PN), nella persona del Gestore pro tempore dell impianto, ha presentato domanda di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) corredata dalla documentazione tecnica. L istanza comprende i seguenti titoli abilitativi: o autorizzazione agli scarichi in fognatura di acque industriali e/o meteoriche che dilavano inquinanti, anche commiste a reflui assimilati ai domestici, di competenza del gestore del servizio idrico; o autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all articolo 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, di competenza provinciale; o comunicazione o nulla osta di cui all articolo 8, commi 4 o comma 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, di competenza comunale. In merito si precisa che: - l istanza è pervenuta allo Sportello del comune di Morsano al Tagliamento in data 5/10/2015 ed è stata acquisita al protocollo provinciale n. 2015/59854; - tutta la documentazione relativa alla pratica è presente nel fascicolo informatico 2015/9.2/156; - sono stati assolti i diritti di bollo; - è stata verificata la correttezza formale ai sensi dell art. 4, comma 1 del D.P.R. 59/2013. Il Settore Ecologia quale Autorità competente ha:

2 - comunicato, con nota prot n.2015/68588, l avvio del procedimento; - indetto e convocato la Conferenza di Servizi (CS) invitando gli Enti tenuti ad esprimersi, come soggetti competenti in materia ambientale definiti dal DPR 59/2013, per i titoli abilitativi richiamati e indicati all'art. 3 del DPR 59/2013; - richiesto integrazioni documentali come da verbali della CS depositati agli atti; - concesso proroga con nota prot. 2016/1677; - ottenuto attraverso lo SUAP le integrazioni richieste e gli aggiornamenti prodotti dalla ditta con nota PEC assunta al prot. prov, n. 2016/6959 del 08/02/2016. La documentazione presentata con l istanza, completata con le integrazioni trasmesse successivamente e le dichiarazioni rese in sede di CS è stata ritenuta adeguata per l espressione del parere. La Conferenza di Servizi si è conclusa con parere favorevole in data 10/03/ Enti coinvolti Ai fini del rilascio dell'aua, tutta la documentazione prodotta dall impresa e trasmessa dallo SUAP è stata esaminata, come previsto dall art. 3 del DPR 59/2013, dai seguenti Soggetti competenti: - Provincia di PN (autorità competente); - Comune di Morsano al Tagliamento; - Gestore del Servizio idrico Livenza Tagliamento Acque S.p.A.. ARPA FVG Dipartimento Provinciale di Pordenone è stata informata sul procedimento. La Provincia ha chiesto il supporto tecnico di ARPA per l autorizzazione alle emissioni in atmosfera. 3. Istruttoria DESCRIZIONE ATTIVITA La Società DA LIO S.P.A. presso l impianto di via Feletti, 1 in Comune di Morsano al Tagliamento (PN) svolge attività di stampaggio plastico e verniciatura di manufatti in plastica e metallo, che trovano collocazione nel settore dell industria della moto e dell automobile. La Società chiede l'aua per: - il rinnovo dell autorizzazione allo scarico di reflui industriali in fognatura di competenza del gestore del Servizio idrico integrato Livenza Tagliamento Acque S.p.a. richiesta alla Società CAIBT S.p.A. con istanza del 05/03/2013; - la modifica sostanziale dell autorizzazione alle emissioni in atmosfera di cui alla determinazione dirigenziale n del 11/06/2014 della Provincia di Pordenone; - la comunicazione di cui all articolo 8, comma 4, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, di competenza comunale. In data 10/12/2015 si è tenuta la prima riunione della CS per il rilascio dell'aua di cui all'oggetto. La Conferenza chiedeva integrazioni alla ditta e prendeva atto che il rilascio dell autorizzazione agli scarichi di competenza del Gestore del Servizio Idrico Società LTA Spa doveva seguire un iter diverso dall AUA in quanto l istanza di rinnovo dell autorizzazione era stata presentata alla Società LTA prima dell entrata in vigore del DPR n. 59/2013 e doveva pertanto concludersi come da art. 10 del medesimo decreto. Il Gestore del S.I., in sede di seconda riunione della CS, dichiarava che in data 23 febbraio

3 2016 è stata rilasciata l autorizzazione allo scarico con n. C-03/2016. La Ditta confermava di voler ricomprendere come da istanza di AUA anche l autorizzazione allo scarico sopraccitata, impegnandosi a trasmettere anche alla Provincia tramite SUAP la documentazione trasmessa solamente al Gestore del S.I. Società LTA SpA, entro 30 giorni dal rilascio del provvedimento unico finale. Successivamente alla CS conclusiva del 10/03/2016 la Società ha inoltrato una nota, acquisita al prot. prov. n. 2016/16864 del 24/03/2016, con la quale faceva alcune osservazioni in merito ai limiti riportati nella recente autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura; La Società LTA Spa, gestore incaricato della rete fognaria e soggetto competente al rilascio dell autorizzazione, rispondeva alla ditta con nota prot. n del 12/04/2016 acquisita al prot. prov. 2016/20888, con la quale confermava i limiti prescritti nell autorizzazione del 23/02/ Normativa - D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 Regolamento recante la disciplina dell'autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma dell'articolo 23 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 ; - Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. "Norme in materia ambientale"; - Legge 7 agosto 1990, n. 241 "Nuove norme sul procedimento amministrativo"; - Legge Regionale 20 marzo 2000, n. 7 e s.m.i.. Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ; - Legge Regionale 27 novembre 2006, n. 24; - Legge Regionale 18 giugno 2007, n. 16; - L.R. n. 2/2000, L.R. 7/2001, L.R. 13/2002, L.R. 16/2002 e L.R. 16/2008; - Legge 26 ottobre 1995, n. 447; Legge Regionale 18 giugno 2007, n. 16; D.G.R. 17 dicembre 2009; D.P.R. 227/2011; - Art. 147-bis del TUEL 267/2000 come modificato con D.L. 174 del , convertito in Legge n. 213/2012, in ordine alla regolarità tecnica. 5. Motivazione La decisione al rilascio dell AUA si fonda sul parere favorevole della Conferenza di Servizi che ha recepito i pareri espressi dai soggetti competenti, in particolare: - l atto di assenso alla ricomprensione dell'autorizzazione agli scarichi in fognatura di acque reflue industriali commiste a reflui assimilati ai domestici espresso dal Gestore del Servizio idrico Livenza Tagliamento Acque S.p.A. in sede di seconda riunione della CS; - il parere favorevole al rilascio dell autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all articolo 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, rilasciato dal Servizio Qualità dell'aria della Provincia di Pordenone; - la presa d atto rilasciata dal Comune di Morsano al Tagliamento con nota prot. n del 04/12/2015 acquisita al prot. prov n. 2015/71398 relativamente alla comunicazione e contestuale dichiarazione di rispetto dei limiti di emissione di rumore. e il supporto tecnico del Dipartimento Provinciale dell ARPA relativo alle emissioni in atmosfera rilasciato con nota PEC prot. 8066/P/GEN/PRA_AUT del 08/03/2016 ed

4 6. Responsabilità procedimentale assunta al prot. prov. n. 2016/ Si richiama l art. 107 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, relativo alle Funzioni e responsabilità della dirigenza, le norme dello Statuto provinciale ed il Regolamento di Organizzazione dell Ente, nonché l Ordinanza Presidenziale relativa al conferimento degli incarichi Dirigenziali, che attribuisce al Dott. Sergio Cristante la Dirigenza del Settore Ecologia. Responsabile dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) di Morsano al Tagliamento: per.ed. Maurizio Nicodemo. Tutto ciò premesso DETERMINA 1. Decisione Di adottare, fatti salvi ed impregiudicati i diritti di terzi, l'autorizzazione Unica Ambientale (AUA) ai sensi del D.P.R. 59/2013 a favore dell impresa DA LIO S.P.A., con sede legale in via Contea, 61 in Comune di Noale (VE) ed operativa in via Feletti, 1 in Comune di Morsano al Tagliamento (PN) che sostituisce i seguenti titoli abilitativi: - autorizzazione agli scarichi in fognatura di acque reflue industriali commiste a reflui assimilati ai domestici, di competenza del gestore del servizio idrico Società Livenza Tagliamento Acque S.p.A.. I limiti e le prescrizioni sono riportati nell ALLEGATO A Autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali anche commiste a reflui assimilati ai domestici, che fa parte integrante e sostanziale della presente determinazione; - autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all articolo 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, di competenza provinciale. I limiti e le prescrizioni (comprese quelle indicate da ARPA FVG) sono riportati nell ALLEGATO B Autorizzazione alle emissioni in atmosfera, che fa parte integrante e sostanziale della presente determinazione; - presa d atto della comunicazione e dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell articolo 8, comma 4, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 sul rispetto dei limiti di emissione rumore - di competenza comunale. Il Comune prescrive che: a seguito dell approvazione del Piano Comunale di Classificazione Acustica l attività dovrà rispettare i limiti in esso previsti qualora diversi. L AUA sostituisce le autorizzazioni di cui ai titoli sopra richiamati eventualmente possedute dall impresa. 2. Durata La validità della presente Autorizzazione Unica Ambientale, ai sensi dell'art. 3, comma 6, del D.P.R. 59/2013 è pari ad anni quindici (15) a partire dalla data di rilascio del provvedimento da parte del SUAP competente. Sei mesi prima della scadenza dovrà essere richiesto, tramite il SUAP competente, il rinnovo del presente provvedimento, secondo quanto previsto dall'art. 5, comma 1, del D.P.R. 59/2013.

5 3. Avvertenze 1. Sono fatte salve, ferme restando al riguardo le responsabilità dell impresa come sopra autorizzata le autorizzazioni e prescrizioni di competenza di altri enti e/o organismi, nonché le altre disposizioni legislative e regolamentari comunque applicabili in riferimento all attività dell impianto, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di lavorazioni insalubri, alla disciplina della sicurezza sui luoghi di lavoro, alle disposizioni in materia edilizio-urbanistica e di prevenzione incendi ed infortuni. 2. L'autorità competente potrà procedere all'aggiornamento delle condizioni autorizzative qualora emerga che l'inquinamento provocato dall'attività dell'impianto è tale da renderlo necessario. Tale eventuale aggiornamento non modificherà la durata dell'autorizzazione. 3. L Autorità competente si riserva di rinnovare o rivedere le prescrizioni contenute nell autorizzazione, prima della sua naturale scadenza quando: - le prescrizioni stabilite nella stessa impediscano o pregiudichino il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale stabiliti dagli strumenti di pianificazione e programmazione di settore; - nuove disposizioni legislative comunitarie, statali o regionali lo esigono; - vengano riscontrate situazioni eccezionali e di urgente necessità per la tutela della salute pubblica e dell'ambiente; - ovvero per altri motivi, esigenze, o ulteriori valutazioni tecniche ed amministrative, o altre verifiche. 4. In caso di modifica dell attività o dell impianto, si applicano le disposizioni di cui all art. 6 del D.P.R. 59/ Qualora intervengano variazioni relative alla denominazione dell impresa o modifiche dell assetto societario, esse dovranno essere comunicate, sempre tramite lo SUAP, alla Provincia-Autorità competente. L eventuale subentro nella gestione dell impianto da parte di terzi deve essere preventivamente autorizzato. 6. La cessazione dell attività deve essere tempestivamente comunicata all Autorità competente. 7. L Autorità competente è autorizzata ad effettuare tutti i controlli che ritenga necessari per accertare il rispetto delle eventuali prescrizioni autorizzative. 8. La mancata osservanza delle prescrizioni può determinare la diffida, sospensione o revoca in relazione a ciascun titolo abilitativi sostituito, ed in relazione alla specifica normativa di settore, oltre all applicazione di eventuali sanzioni previste dalla normativa vigente. 9. Per quanto non espressamente previsto o prescritto nel presente provvedimento si richiamano le disposizioni normative vigenti in materia. 10. Il presente provvedimento viene trasmesso allo Sportello Unico competente ai sensi e per gli effetti di cui al D.P.R. n. 59/ Il presente provvedimento è assunto nel rispetto dell art. 147-bis del TUEL 267/2000 come modificato con D.L. 174 del , convertito in Legge n. 213/2012, in ordine alla regolarità tecnica. 4. A chi ricorrere Ai sensi dell art. 3 della Legge 241/90, il soggetto destinatario del provvedimento può presentare ricorso nei modi di legge alternativamente al T.A.R. o al Capo dello Stato

6 rispettivamente entro 60 ed entro 120 giorni dalla trasmissione della presente autorizzazione. DICHIARA Che per lo/la scrivente, in forza della presente dichiarazione, e per il personale che ha avuto parte all istruttoria del presente procedimento, come da dichiarazioni agli atti, non sussistono le cause di astensione previste dall art. 5 del Codice di Comportamento del personale della Provincia di Pordenone, approvato con delibera di Giunta Provinciale n. 21 del , né le cause di conflitto d interesse di cui all art. 6 bis della Legge 241/1990 e s.m.i.. Si precisa che il responsabile del procedimento, ai sensi della Legge 241/1990 e s.m.i., è il dott. Sergio Cristante

7 ALLEGATO A Autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali anche commiste a reflui assimilati ai domestici Soggetto competente: Gestore del Servizio Idrico Integrato Società LTA S.p.A. Parere: C-03/2016 Data: OGGETTO: DPR 59/2013 Autorizzazione Unica Ambientale Società: DA LIO S.p.A. Sede impianto: Via Feletti, 1 - Morsano al Tagliamento (PN) Codice Pratica: Parere ai fini del rilascio dell autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura Premesso che: - L istruttoria è basata sulla documentazione integrativa fornita dal SUAP di Morsano al Tagliamento come assunto al protocollo LTA 0156 del La richiesta di A.U.A. riguarda l autorizzazione di scarico in fognatura di acque reflue industriali e/o meteoriche che dilavano inquinanti, anche commiste a reflui assimilati ai domestici, di competenza del gestore del servizio idrico, l autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all art. 269 del D. Lgs. 152/2006, di competenza provinciale nonché la comunicazione o nulla osta di cui all art. 8, commi 4 o 6, della L. 26 ottobre 1995, n 447, di competenza comunale. - La Società Da Lio S.p.A. svolge l attività di stampaggio plastico e verniciatura di manufatti in plastica e metallo presso l insediamento localizzato al civico 1 di Via Feletti in Comune di Morsano al Tagliamento. - Lo scarico recapita nel collettore fognario di Via Cluse, in gestione a LTA S.p.A., adducente nel corpo idrico superficiale denominato Roggia Vidimana. - La società dichiara che il volume di acque reflue industriali scaricate annualmente è di circa m3. - La società dichiara inoltre che le acque meteoriche di dilavamento del piazzale scaricate nella condottta di Via Cluse non dilavano inquinanti. - La società Livenza Tagliamento Acque S.p.A. ai sensi dell art. 7 dell atto di fusione REP. n. 814, raccolta 657 è il soggetto competente al rilascio delle autorizzazioni allo scarico nel comune di Morsano al Tagliamento. Si conferma l autorizzazione rilasciata in data e si esprime parere favorevole allo scarico per le seguenti tipologie di refluo: - acque reflue assimilabili alle domestiche prodotte e trattate; - acque meteoriche di dilavamento del piazzale che non dilavano inquinanti prodotte e trattate; - acque reflue industriali prodotte nel ciclo di produzione degli impianti M1, M3, M4 e trattate nell impianto di depurazione del tipo chimico-fisico ubicato nello stesso insediamento; e nell osservanza delle seguenti prescrizioni: 1) Adottare tutte le misure necessarie, e/o prescritte, dirette al rispetto dei valori limite di emissione in corpo idrico superficiale di cui alla Tabella 3, dell allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. n 152/2006, corretto ed integrato dal D. Lgs. 4/2008 e dal D. Lgs 219/2010;

8 2) Dovranno essere adottare tutte le misure necessarie dirette all'eliminazione degli sprechi ed alla riduzione dei consumi idrici, incrementando riciclo e riutilizzo di cui all'art. 98 del D.Lgs. 3 Aprile 2006 n 152; 3) La qualità delle acque in uscita dall impianto di depurazione deve essere attestata da analisi chimica prodotta da laboratorio accreditato, condotta su campione medio rappresentativo prelevato nel pozzetto di campionamento n 6, annualmente e per i parametri: ph, Solidi Sospesi totali, Solidi sedimentabili, COD, Ferro, Fluoruri, Cloruri, Alluminio, Fosforo totale (P), Solfiti (come SO3), Azoto ammoniacale(nh4), Azoto nitroso (N), Azoto nitrico (N), Idrocarburi totali, Tensioattivi totali.

9 ALLEGATO B Autorizzazione alle emissioni in atmosfera Soggetto competente: Servizio Qualità dell Aria della Provincia di Pordenone 1. DOCUMENTAZIONE TECNICA ISTRUITA Relazione tecnica con descrizione solo della modifica delle emissioni in atmosfera planimetria dello stabilimento stralcio del PRGC stralcio CTR estratto mappa catastale allegato C sul consumo di solventi schede di sicurezza dei prodotti vernicianti integrazioni di novembre 2015 (comprensive di nuovo allegato C, planimetria impianti) integrazioni di febbraio 2016 (contenenti relazione tecnica rivista, nuovo allegato C, piano gestione solventi previsionale, schemi impianti con indicati i punti di emissione, prospetti dei camini) 2. PUNTI DI EMISSIONE SOGGETTI AD AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONE IN ATMOSFERA n. 1 (lavaggio pistole impianto M1) n. M1 (ex camini n. 2, 3, 4, 5 - cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M1) n. 10 (cabina carico/scarico impianto M2) n. 11, 12, 13 (cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M2) n. 16 (preparazione vernici impianto M2) n. 20, 21, 22, 23 (cabine di verniciatura automatica a polvere impianto M3) n. 41 (preparazione vernici impiantom3) n. 33 (vasche di pretrattamento e cataforesi impianto M4) n. 34 (cottura pezzi dopo cataforesi impianto M4) n. 6, 7, 14, 15, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 36, 37 (impianti termici industriali con potenza termica nominale totale di 9,181 MW a metano). 3. LIMITI DI EMISSIONE IN ATMOSFERA Elenco dei punti di emissioni presenti nello stabilimento sito in Comune di Morsano al Tagliamento (PN), via Feletti n. 1: n. 1 (lavaggio pistole impianto M1) n. M1 (ex camini n. 2, 3, 4, 5 - cabine di verniciatura automatica al solvente - impianto M1) n. 10 (cabina carico/scarico impianto M2) n. 11, 12, 13 (cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M2) n. 16 (preparazione vernici impianto M2) Portata: 1880 mc/h Altezza sul p.c.: 4 m Portata: mc/h Altezza sul p.c.: 11 m Portata: mc/h Altezza sul p.c.: 11 m Dati validi per ciascun camino: Portata: mc/h Altezza sul p.c.: 11 m Portata: 1300 mc/h Altezza sul p.c.: 4 m

10 n. 20, 21, 22, 23 (cabine di verniciatura automatica a solvente e a polvere impianto M3) n. 41 (preparazione vernici impianto M3) n. 33 (vasche di pre-trattamento e cataforesi impianto M4) n. 34 (cottura pezzi dopo cataforesi impianto M4) n. 6, 7, 14, 15, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 36, 37 (impianti termici industriali con potenza termica nominale totale di 9,181 MW a metano) Dati validi per ciascun camino: Portata: mc/h Altezza sul p.c.: 11 m Portata: 3500 mc/h Altezza sul p.c.: 5 m Portata: mc/h Altezza sul p.c.: 11 m Portata: 2200 mc/h Altezza sul p.c.: 11 m La Società deve rispettare i seguenti limiti per le emissioni convogliate in atmosfera: PER LE SOSTANZE DIVERSE DAI COMPONSTI ORGANICI VOLATILI (COV): Punti di emissione n. M1 (cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M1) n. 11, 12, 13 (cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M2) n. 20, 21, 22, 23 (cabine di verniciatura automatica a polvere impianto M3) Sostanza Valore limite Polveri totali 3 mg/nm 3 Punto di emissione n. 10 (cabina carico/scarico impianto M2) Sostanza Valore limite Polveri totali 10 mg/nm 3 Punti di emissione n. 33 (vasche di pretrattamento e cataforesi - impianto M4) n. 34 (cottura pezzi dopo cataforesi impianto M4) Sostanza Sostanze di cui alla Tab. B, parte II, allegato I del D.Lgs. 152/06 e smi Classe II (Ni) Classe III (Mn, Cr, Sn) Valore limite 2 mg/nm 3 5 mg/nm 3

11 Acido fluoridrico (F - ) 1 mg/nm 3 Acido cloridrico (Cl - ) 5 mg/nm 3 Punti di emissione n. 6, 7, 14, 15, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 36, 37 (impianti termici industriali con PTN totale di 9,18 MW a metano) I valori di emissione si riferiscono ad un tenore di ossigeno nell effluente gassoso del 3% Sostanza Valore limite Ossidi di azoto 350 mg/nm 3 PER I COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV): Punti di emissione n. 1 (lavaggio pistole impianto M1) n. M1 (cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M1), n. 11, 12, 13 (cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M2) n. 16 (preparazione vernici impianto M2) n. 20, 21, 22, 23 (cabine di verniciatura automatica a solvente e a polvere impianto M3) n. 41 (preparazione vernici impianto M3) n. 33 (vasche di pretrattamento e cataforesi - impianto M4) n. 34 (cottura pezzi dopo cataforesi impianto M4) Consumo massimo di solvente per l attività: 45 tonn/anno Limiti riferiti alla soglia di consumo di solvente > 15 tonn/anno Per i punti di emissione n. 1 (lavaggio pistole impianto M1) n. 16 (preparazione vernici impianto M2) n. 41 (preparazione vernici impianto M3) n. 33 (vasche di pretrattamento e cataforesi - impianto M4) Valore limite per le emissioni convogliate (espresso come Carbonio Organico Totale) Valore limite per le emissioni diffuse 75 mgc/nm 3 20% di input di solvente Per i punti di emissione n. M1 (cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M1) n. 11, 12, 13 (cabine di verniciatura automatica al solvente impianto M2) n. 20, 21, 22, 23 (cabine di verniciatura automatica a solvente e a polvere impianto M3) n. 34 (cottura pezzi dopo cataforesi impianto M4) Valore limite per le emissioni convogliate (espresso come Carbonio Organico Totale) 50 mgc/nm 3 Valore limite per le emissioni diffuse 20% di input di solvente 4. PRESCRIZIONI

12 PRESCRIZIONI GENERALI a) Qualora si verifichi un anomalia o un guasto tale da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione, l autorità competente deve essere informata entro le otto ore successive e può disporre la riduzione o la cessazione delle attività o altre prescrizioni, fermo restando l obbligo del gestore di procedere al ripristino funzionale dell impianto nel più breve tempo possibile. La Società è comunque tenuta ad adottare tutte le precauzioni opportune per ridurre al minimo le emissioni duranti le fasi di avviamento e di arresto. b) Le operazioni di manutenzione parziale e totale degli impianti di produzione e di abbattimento devono essere eseguite secondo le indicazioni fornite dal costruttore dell impianto (libretto d uso e manutenzione) e con frequenza tale da mantenere costante l efficienza degli stessi. c) La Società predispone un apposito registro, da tenere a disposizione degli organi di controllo, in cui annotare sistematicamente ogni interruzione del normale funzionamento dei dispositivi di trattamento delle emissioni (manutenzione ordinaria e straordinaria, guasti, malfunzionamenti, interruzione del funzionamento dell'impianto produttivo) come previsto dall'allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs. n. 152/2006. d) Nelle fasi lavorative in cui si producono, manipolano, trasportano, immagazzinano, caricano e scaricano materiali polverulenti o prodotti contenenti composti organici volatili (COV), devono essere assunte apposite misure per il contenimento delle emissioni di polveri e COV. e) La Società deve trasmettere alla Provincia di Pordenone e ad ARPA FVG Dipartimento di Pordenone gli esiti degli autocontrolli che effettua sulle emissioni generate dai propri impianti entro 30 giorni dalla data di emissione del rapporto di prova; tali dati devono essere accompagnati da un idonea relazione tecnica che descriva anche le condizioni operative dell impianto al momento del campionamento. f) La Società deve comunicare alla Provincia di Pordenone e al Dipartimento di Pordenone dell ARPA FVG via PEC, con almeno 15 giorni di anticipo la data in cui verranno eseguiti i campionamenti analitici sui punti di emissione relativi agli impianti M1, M2 ed M3. PROCEDURA MESSA IN ESERCIZIO/REGIME PER PUNTI DI EMISSIONE SOGGETTI A MODIFICA SOSTANZIALE g) Almeno 15 giorni prima di iniziare la messa in esercizio dell impianto M3 (soggetto a modifica sostanziale e afferente ai punti di emissione n. 20, 21, 22, 23) e della nuova zona preparazione vernici dell impianto M3 (punto di emissione n. 41), la Società deve darne comunicazione alla Provincia di Pordenone, al Comune interessato e all ARPA Dipartimento di Pordenone. h) Il termine ultimo per la messa a regime degli impianti modificati e nuovi (punti di emissione n. 20, 21, 22, 23, 41) è fissato in 90 giorni dalla data di messa in esercizio. La Società deve comunicare alla Provincia di Pordenone ed all ARPA - Dipartimento di Pordenone la data di messa a regime dell impianto. i) Per i punti di emissione n. 20, 21, 22, 23, 41, la Società deve comunicare alla Provincia di Pordenone, al Comune interessato e all ARPA - Dipartimento di Pordenone entro 45 giorni dalla data di messa a regime, i dati relativi alle analisi delle emissioni effettuate una volta nell arco dei primi dieci giorni di marcia controllata dell impianto (ogni misura deve essere calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi), al fine di consentire l accertamento della regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell inquinamento nonché il rispetto dei valori limite. PROCEDURA PER PUNTI DI EMISSIONE SOGGETTI AD ACCORPAMENTO (MODIFICA NON SOSTANZIALE) j) La Società deve comunicare alla Provincia di Pordenone e all ARPA FVG - Dipartimento di Pordenone, l avvenuta esecuzione degli interventi di modifica relativi agli ex punti di emissione n. 2, 3, 4, 5 nel nuovo punto di emissione M1. k) Entro 60 giorni dalla realizzazione delle modifiche, devono essere inviati alla Provincia di Pordenone, al Comune interessato e all ARPA Dipartimento di Pordenone i risultati delle analisi delle emissioni provenienti dal nuovo punti di emissione M1 (ogni misura deve essere calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi), al fine di consentire l accertamento della regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell inquinamento nonché il rispetto dei valori limite.

13 CONTROLLI DI COMPETENZA DEL GESTORE E PIANO GESTIONE SOLVENTI l) Per gli impianti di combustione che singolarmente hanno una potenza termica nominale superiore o uguale a 1 MW (punti di emissione n. 6, 14, 15), la società deve effettuare con frequenza biennale (a partire dall anno di rilascio del provvedimento unico finale) nelle più gravose condizioni di esercizio, il rilevamento delle emissioni derivanti dagli stessi. m) Per gli impianti afferenti al punto di emissione n. M1 (fino all avvenuto accorpamento camini n. 2, 3, 4, 5), 10, 11, 12, 13, 33, 34, nonché per gli impianti che convogliano ai punti di emissione n. 20, 21, 22, 23 (dopo la messa a regime) relativamente alle sostanze diverse dai composti organici volatili, la Società deve effettuare, entro il 31 dicembre di ogni anno nelle più gravose condizioni di esercizio, il rilevamento delle emissioni derivanti dagli impianti stessi. n) Relativamente alle emissioni di Composti Organici Volatili per l anno 2016, la Società deve: per i punti di emissione n. 1, 16, 33, 34 e 41 (fatto salvo per quest ultimo quanto previsto alla lettera i) effettuare, entro il 31 dicembre nelle più gravose condizioni di esercizio, il rilevamento delle emissioni derivanti dagli impianti stessi; per i punti di emissione n. M1 (fino all avvenuto accorpamento camini n. 2, 3, 4, 5), 11, 12, 13, 20, 21, 22, 23 effettuare, nelle più gravose condizioni di esercizio, due rilevamenti delle emissioni derivanti dagli impianti a cui essi afferiscono: il primo entro il ed il secondo entro il ; inviare alla Provincia di Pordenone e all ARPA - Dipartimento di Pordenone, entro il , un consuntivo dei consumi relativo ai primi 6 mesi di attività indicando i quantitativi dei vari prodotti utilizzati, le percentuali di residuo secco e solvente in essi contenuti ed il totale di solvente utilizzato; inviare alla Provincia di Pordenone e all ARPA - Dipartimento di Pordenone entro il mese di giugno 2017, un piano gestione solventi per stabilire il rispetto del limite delle emissioni diffuse. Al fine di compilare il campo O1 del piano gestione solventi, la Società deve utilizzare i risultati medi delle analisi effettuate nel corso del 2016 su tutti i camini che emettono COV. Copia dei certificati analitici deve essere allegata al PGS. o) Relativamente alle emissioni di composti organici volatili per gli anni successivi al 2016 la Società deve: per i punti di emissione n. 1, 16, 33, 34 e 41 effettuare, entro il 31 dicembre di ogni anno nelle più gravose condizioni di esercizio, il rilevamento delle emissioni derivanti dagli impianti stessi; per i punti di emissione n. M1, 11, 12, 13, 20, 21, 22, 23 effettuare, nelle più gravose condizioni di esercizio, due rilevamenti delle emissioni derivanti dagli impianti a cui essi afferiscono con frequenza semestrale, quindi il primo entro il 30 giugno ed il secondo entro il 31 dicembre di ogni anno; inviare alla Provincia di Pordenone e all ARPA - Dipartimento di Pordenone, entro il 15 luglio di ogni anno, un consuntivo dei consumi relativo ai primi 6 mesi di attività dell anno solare in corso indicando i quantitativi dei vari prodotti utilizzati, le percentuali di residuo secco e solvente in essi contenuti ed il totale di solvente utilizzato; inviare alla Provincia di Pordenone e all ARPA - Dipartimento di Pordenone entro il mese di giugno di ogni anno, un piano gestione solventi relativo all anno solare precedente per stabilire il rispetto del limite delle emissioni diffuse. Al fine di compilare il campo O1 del piano gestione solventi, la Società deve utilizzare i risultati medi delle analisi effettuate su tutti i camini che emettono COV nel corso dell anno solare oggetto di analisi. Copia dei certificati analitici deve essere allegata al PGS. PROGETTO FATTIBILITA PREDISPOSIZIONE SISTEMI DI ABBATTIMENTO p) La Società, entro 180 giorni dalla data di ricevimento del Provvedimento Unico Finale da parte dello SUAP competente, deve trasmettere ad ARPA FVG e alla Provincia di Pordenone un progetto di fattibilità per l eventuale predisposizione di un sistema di abbattimento per i composti organici volatili sugli impianti M1, M2 ed M3, in particolare per quanto concerne le tubazioni/gli allacci che collegano gli impianti di verniciatura all eventuale impianto di abbattimento. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DEI CAMINI E METODI DI CAMPIONAMENTO q) Per quanto concerne i nuovi camini previsti dal Cronoprogramma di adeguamento camini stabilimento Morsano al Tagliamento (acquisito agli atti con prot. prov. n del ) e denominati M1, M2

14 ed M3, le caratteristiche costruttive degli stessi devono rispettare quanto previsto dal documento Attività di campionamento delle emissioni convogliate in atmosfera requisiti tecnici delle postazioni ai sensi della UNI EN 15259:2008 e del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Linee guida ARPA FVG LG22.03 Ed. 1 rev. 0 del , scaricabile dal sito internet di ARPA FVG. r) Per gli altri punti di emissione soggetti ad autorizzazione, per i quali è previsto l obbligo di effettuare analisi di autocontrollo e che non sono coinvolti nel piano di accorpamento (ossia i camini n. 1, 10, 16, 33, 34, 41), deve essere effettuata una verifica del rispetto delle sopra citate Linee Guida e, in caso di difformità, deve essere presentato quanto prima ad ARPA FVG un cronoprogramma di adeguamento. s) I metodi di campionamento, analisi e valutazione delle emissioni devono essere quelli di seguito specificati oppure eventuali altri metodi equivalenti: Manuale UNICHIM n. 158/88 Norma UNI EN :2008 Norma UNI EN :2013 Norma UNI EN :2003 Norma UNI EN 12619:2013 COT Norma UNI EN 14792:2006 Misure alle emissioni Strategie di campionamento e criteri di valutazione Misurazione di emissioni da sorgente fissa Requisiti delle sezioni e dei siti di misurazione e dell obiettivo, del piano e del rapporto di misurazione Emissioni da sorgente fissa - Determinazione manuale ed automatica della velocità e della portata di flussi in condotti. Parte 1: Metodo di riferimento manuale. Emissioni da sorgente fissa - Determinazione della concentrazione in massa di polveri in basse concentrazioni - Metodo manuale gravimetrico. Emissioni da sorgente fissa - Determinazione della concentrazione in massa del carbonio organico totale in forma gassosa a basse concentrazioni in effluenti gassosi - Metodo in continuo con rivelatore a ionizzazione di fiamma. Emissioni da sorgente fissa - Determinazione della concentrazione in massa di ossidi di azoto (NOx) - Metodo di riferimento: Chemiluminescenza t) La Società adotta i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissione di cui all'allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs. n. 152/2006. In particolare, le emissioni convogliate sono conformi ai valori limite se, nel corso di una misurazione, la concentrazione, calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi, non supera il valore limite di emissione. u) Tutte le misurazioni di monitoraggio e autocontrollo periodico, per tutti i parametri imposti, devono, per quanto possibile, essere effettuate da laboratori in possesso di accreditamento UNI CEI EN ISO/IEC Tale accreditamento dovrà essere dimostrato almeno per la fase di campionamento; per la fase analitica, in caso di non accreditamento, dovrà comunque essere dimostrata l equivalenza delle metodiche utilizzate con quelle previste dalla succitata norma UNI. v) Tutti i camini devono essere chiaramente identificati con la denominazione riportata nella presente autorizzazione conformemente a quanto indicato negli elaborati grafici sopra citati. 5. SUGGERIMENTI Si forniscono i seguenti suggerimenti: i condotti di emissione devono essere preferibilmente verticali; essi devono raggiungere possibilmente la copertura del fabbricato e, a meno di impedimenti tecnici, sporgere un metro dal colmo del tetto e delle coperture degli edifici circostanti; nel caso la parte terminale del condotto sia a curva o semicurva lo sbocco deve essere rivolto entro il perimetro della proprietà, in modo da evitare immissioni dirette nelle proprietà confinanti. 6. PUNTI DI EMISSIONE NON SOGGETTI AD AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Sigla emissione Origine dell emissione Inquadramento normativo

15 38 e 39 Impianti termici civili a metano ciascuno avente potenza termica nominale inferiore a 35 kw per riscaldamento uffici e servizi igienici Non soggetti ad autorizzazione ai sensi dell art 282 comma 1 ma disciplinati dal Titolo II del D.lgs 152/06 e s.m.i. 8 Tunnel di lavaggio impianto M1 18 Tunnel lavaggio impianto M2 24, 25 Tunnel di lavaggio impianto M3 Per la motivazione dettagliata, vedasi istruttoria tecnica sottoscritta digitalmente in data Alla luce delle quantità e tipologie dei prodotti utilizzati in questi impianti, si ritiene che tali punti di emissione non siano soggetti ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06, in quanto le emissioni possono essere considerate poco significative, tali da non rientrare nelle definizioni fornite dal D.Lgs. 152/06 di inquinamento atmosferico e di emissione (art. 268, comma 1, lettere a) e b)) Aspirazione zona raffreddamento pezzi impianto M4 Gruppo elettrogeno di emergenza a servizio dell impianto di cataforesi. Non soggetto ad autorizzazione ai sensi dell art. 272 c. 1 (rientra in parte I, all. IV alla parte V del D.Lgs. 152/06 e smi) Pordenone, lì 22/04/2016 IL DIRIGENTE Sergio Cristante Sottoscritto digitalmente ai sensi del D.Lgs 82/2005 e successive modifiche ed integrazioni

16 Elenco firmatari ATTO SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE AI SENSI DEL D.P.R. 445/2000 E DEL D.LGS. 82/2005 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI Questo documento è stato firmato da: NOME: SERGIO CRISTANTE CODICE FISCALE: CRSSRG54L21B940M DATA FIRMA: 22/04/ :15:09 IMPRONTA: A32D408D47215F0D6795B54503E4A3F601DA830637C720C5D368B0DE0EC7D8F9 01DA830637C720C5D368B0DE0EC7D8F953B B689015A5E F6 53B B689015A5E F6288E5B21E268C460E2F61B908048F3A3 288E5B21E268C460E2F61B908048F3A3E2A860A7EAD1F598BD1792FAD63116DE Atto n. 723 del 22/04/2016

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