Premessa bisogni educativi speciali include pensa progetta Finalità Protocollo di Inclusione

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2 Premessa La scuola di oggi è sempre di più chiamata a rispondere in modo adeguato e articolato ad una pluralità di studenti che manifestano bisogni educativi speciali per svantaggio socio - culturale, per difficoltà di apprendimento o per disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, per difficoltà derivanti anche dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana, perché appartenenti a culture diverse o per disturbi del comportamento stabili o transitori Il nostro istituto da diversi anni si impegna anche nell inserimento di questi alunni, l attenzione agli studenti è favorita non solo dalla capacità di tutti i docenti di osservare e cogliere i segnali di disagio,ma anche dalla consapevolezza delle famiglie di trovare un alleato competente per affrontare un percorso di crescita cognitiva e personologica per i loro figli. Noi siamo una scuola che include è una scuola che pensa e che progetta tenendo a mente proprio tutti. Una scuola che, non si muove solo nella condizione di emergenza, in risposta cioè al bisogno di un alunno con delle specificità che si differenziano da quelle della maggioranza degli alunni normali della scuola, ma una scuola che si muove sul binario del miglioramento organizzativo perché nessun alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e quindi non accolto. Finalità Questo documento denominato Protocollo di Inclusione è una guida dettagliata di informazione riguardante l accoglienza e l inserimento ottimale degli alunni che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES) all interno del nostro Istituto. Contiene principi, criteri e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni secondo quanto prescritto dalla Direttiva Ministeriale del avente ad oggetto Strumenti d intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica e dalla Circolare n. 8/2013, con la quale il Miur ha fornito indicazioni operative per la realizzazione di quanto previsto dalla D.M. del

3 Profilo delle diverse tipologie di BES Con la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la CM n. 8 del 6 marzo 2013 che ha per oggetto l attuazione della direttiva Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica e indicazioni operative. Si estendono i benefici a suo tempo previsti dalla legge 170/2010 per i D.S.A. a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES; in altri paesi europei: Special Educational Needs), anche quando le difficoltà sono transitorie. Le tiologie di BES sono raggruppate in tre sottocategorie: GRUPPO A) ALUNNI CON DISABILITA FISICA O PSICHICA La legge 104/1992, norma quadro sull handicap, definisce in via preliminare la natura della disabilità e successivamente i diritti della persona disabile. L articolo 3 di quella legge afferma che è persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. La stessa legge dispone il riconoscimento a tutti i minori con disabilità del diritto di istruzione all interno delle scuole del sistema integrato pubblico. L articolo 12 dispone che al bambino da 0 a 3 anni handicappato è garantito l inserimento negli asili nido, e aggiunge inoltre che è garantito il diritto all educazione e all istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie. L inserimento dell alunno con disabilità all interno della scuola ha come obiettivo lo sviluppo delle sue potenzialità nell apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella

4 socializzazione. Lo stesso articolo 12 della legge prevede che l esercizio del diritto all educazione e all istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all handicap. In vista dell iscrizione scolastica le famiglie devono per prima cosa acquisire la certificazione medica che attesti la disabilità del figlio/a per avere diritto alle varie provvidenze previste per quanto riguarda sia la partecipazione all attività didattica sia la fruizione dei servizi di supporto. La condizione di alunno con disabilità deve essere certificata da commissione medico collegiale del Servizio sanitario nazionale (cfr. dpcm 23 febbraio 2006, n. 185), anche secondo i criteri di classificazione di disabilità e salute previsti dall Organizzazione Mondiale della Sanità. Di norma questa certificazione viene rilasciata dal Servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza presso l ASL. La commissione medica stila un verbale di accertamento della disabilità con l eventuale termine di rivedibilità ed il documento relativo alla diagnosi funzionale. Verbale e documento sono trasmessi ai genitori o agli esercenti la potestà dell alunno e da questi ultimi presentati all istituzione scolastica presso cui l alunno va iscritto, ai fini della tempestiva adozione dei provvedimenti conseguenti da parte della scuola stessa. Nella scuola, una volta presentate queste documentazioni mediche, su iniziativa del dirigente scolastico, gli insegnanti di classe e di sostegno, insieme agli operatori delle unità sanitarie locali, con la collaborazione delle famiglie degli alunni disabili, provvedono congiuntamente a definire il profilo dinamico-funzionale ai fini della formulazione di un piano educativo individualizzato (PEI) GRUPPO B ) ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI La loro molteplicità comprende: 1. Alunni con disturbi specifici dell apprendimento DSA, ovvero disturbi funzionali di origine neurobiologica che, pertanto, non possono essere risolti, ma solamente ridotti (compensazione del disturbo). Tra questi si possono distinguere: la dislessia: disturbo settoriale dell abilità di lettura che consiste nella mancata o errorena traduzione del codice scritto e conseguente discomprensione del testo; la disortografia: disturbo settoriale delle abilità ortografiche che consiste nel non riuscire a rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto; la disgrafia: disturbo settoriale della scrittura che consiste nel non riuscire a produrre una grafia decifrabile; la discalculia: disturbo settoriale del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo. Tali disturbi sono spesso accompagnati da:

5 disnomia: disturbo specifico del linguaggio, che consiste nella difficoltà a richiamare alla memoria la parola corretta quando è necessaria, che può incidere sulle abilità del discorso, della scrittura o di entrambe, ed è presente anche nella comunicazione sociale; disprassia: disordine funzionale qualitativo nella esecuzione coordinata di azioni volontarie nel tempo e nello spazio in assenza di impedimenti organici o di deficit sensoriali. Si accompagna a lentezza, difficoltà negli automatismi motori rapidi, nell integrazione sensoriale e nella grafo-motricità. La presenza di uno o più disturbi si evince dalla diagnosi redatta dallo specialista. I Codici di riferimento presenti nella diagnosi sono riferiti alla Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati, Decima Revisione (ICD-10), sotto la categoria generale F.81 - DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DELLE ABILITÀ SCOLASTICHE - CODICE: F81 definizione: Disturbi in cui le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono compromesse sin dalle fasi iniziali dello sviluppo. Il danno non è semplicemente una conseguenza di una mancanza delle opportunità di apprendere, non è soltanto il risultato di un ritardo mentale e non è dovuta ad alcuna forma di trauma o malattia cerebrale acquisita. 2. Alunni con problemi di controllo attentivo e/o dell attività, A.D.H.D. (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), corrispondente all acronimo che si usava per l Italiano di D.D.A.I. Deficit da disturbo dell attenzione e dell iperattività, presentano tale disturbo in comorbilità con uno o più disturbi dell età evolutiva: disturbo oppositivo provocatorio; disturbo della condotta in adolescenza; disturbi specifici dell'apprendimento; disturbi d'ansia; disturbi dell'umore, etc. Nell ICD102 l ADHD è definito come Disturbo dell'attività e dell'attenzione - codice: F90.0 definizione - Gruppo di disturbi caratterizzato da un esordio precoce (di solito nei primi cinque anni di vita), una mancanza di perseveranza nelle attività che richiedono un impegno cognitivo ed una tendenza a passare da un'attività all'altra senza completarne alcuna, insieme ad una attività disorganizzata, mal regolata ed eccessiva. Possono associarsi diverse altre anomalie. I soggetti ipercinetici cono spesso imprudenti e impulsivi, inclini agli incidenti e vanno incontro a problemi disciplinari per infrazioni dovute a mancanza di riflessioni piuttosto che a deliberata disobbedienza. I loro rapporto con gli adulti sono spesso socialmente disinibiti, con assenza della normale cautela e riservatezza. Essi sono impopolari presso gli altri e possono tendere ad isolarsi. E' comune una compromissione cognitiva, e ritardi specifici dello sviluppo motorio e del linguaggio sono sproporzionalmente frequenti. Complicazioni secondarie includono il comportamento

6 antisociale e la scarsa autostima. Include: Disturbo del deficit dell'attenzione con iperattività, Disturbo di iperattività con deficit dell'attenzione, Sindrome di deficit dell'attenzione con iperattività. Esclude: disturbo ipercinetico associato a disturbo di condotta(f90.1). L ADHD si può riscontrare spesso associato ad un DSA o ad altre problematiche, ha una causa neurobiologica e genera difficoltà di pianificazione, di apprendimento e di socializzazione con i coetanei. In alcuni casi il quadro clinico particolarmente grave anche per la comorbilità con altre patologie richiede l assegnazione dell insegnante di sostegno, come previsto dalla legge 104/92. Tuttavia, vi sono moltissimi ragazzi con ADHD che, in ragione della minor gravità del disturbo, non ottengono la certificazione di disabilità, ma hanno pari diritto a veder tutelato il loro successo formativo. 3. Alunni con funzionamento intellettivi limite FIL Alunni con potenziali intellettivi non ottimali, descritti generalmente con le espressioni di funzionamento cognitivo (intellettivo) limite (o borderline), ma anche con altre espressioni (per es. disturbo evolutivo specifico misto, codice F83) e specifiche differenziazioni - qualora non rientrino nelle previsioni delle leggi 104 o richiedono particolare considerazione. Si tratta di bambini o ragazzi il cui QI globale (quoziente intellettivo) risponde a una misura che va dai 70 agli 85 punti. Per alcuni di loro il ritardo è legato a fattori neurobiologici ed è frequentemente in comorbilità con altri disturbi. Per altri, si tratta soltanto di una forma lieve di difficoltà tale per cui, se adeguatamente sostenuti e indirizzati verso i percorsi scolastici più consoni alle loro caratteristiche, gli interessati potranno avere una vita normale. Gli interventi educativi e didattici hanno come sempre ed anche in questi casi un importanza fondamentale. GRUPPO C ) ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana (alunni non italofoni) - per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell ultimo anno - è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative. La gravità di queste condizioni deve essere tale da compromettere in maniera significativa,il percorso scolastico causando scarsa frequenza delle lezioni, forti ritardi negli apprendimenti, ripetenze.

7 Tappe di inserimento scolastico per alunni BES FASI TEMPI ATTORI ATTIVITA E COMPITI Fase Preparatoria Entro il termine stabilito dalle norme ministeriali Alunno e famiglia 1. Nell ambito del Progetto Orientamento l alunno con la famiglia può visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo. 2. La famiglia procede all iscrizione dell alunno secondo la normativa vigente. 3. La famiglia e la scuola di provenienza (compatibilmente con la normativa sulla Privacy) dovranno far pervenire alla segreteria eventuale certificazione attestante il BES redatta ai sensi della normativa vigente: - Legge n. 170 del Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico - Decreto MIUR 5669 del e Allegato Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento - Presidenza del Consiglio dei Ministri CSR P del Accordo Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano SU su Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA) - Legge Regionale Marche 19 novembre 2012, n. 32 Interventi in favore delle persone con disturbi specifici di apprendimento (DSA) Direttiva Ministeriale del Circolare n. 8/2013 Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica. Accoglienza Condivisione Settembre ottobre Dirigente scolastico Referente DSA Funzione strumentale per l inclusione Il GLI Segreteria Il consiglio di classe Le famiglie 1. Il DS riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il Referente DSA, Funzione strumentale per l inclusione e con il GLI. 2. Contestualmente la segreteria prepara le certificazioni degli alunni BES certificati neo-iscritti da mettere a disposizione dei consigli di classe intessati. 3. I Docenti predispongono una serie di attività volte alle verifiche d ingresso che, integrate all osservazione in classe, permetteranno di desumere sia le informazioni (generali e per ciascuna disciplina) dell alunno BES, certificato che non certificato, con particolare riferimento agli stili di apprendimento adottati dagli alunni stessi ed eventuali prestazioni atipiche, organizzando peraltro una prima serie di attività finalizzate ad un positivo inserimento nella scuola. 3. Il consiglio di classe sulla base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche rileva compilando la scheda di osservazione BES, eventuali alunni non certificati 4. Il Coordinatore prende contatto con le famiglie per attivare un rapporto comunicativo diretto:

8 incontrare gli operatori Asl o dei centri autorizzati che hanno rilasciato la Diagnosi, per contribuire alla costruzione di un primo percorso didattico PDP, Invitare la famiglia alla compilazione della dichiarazione di adesione per l attuazione di un PDP 7. La Funzione strumentale coordina e convoca la prima riunione di GLHO per l eventuale aggiornamento o compilazione, se alunno disabile neo- iscritto, del PDF e elaborazione del PEI Condivisione Novembre Dicembre Dirigente scolastico Consiglio di classe 1. Nel corso del CdC del mese in oggetto il Consiglio concorda e compila il PDP con la famiglia e l equipe medica del consultorio se alunno certificato DSA. Tasparenza e documentazione Valutazione intermedia e finale Durante l anno scolastico Dicembre Marzo giugno Consiglio di classe Consiglio di classe La famiglia 1. Ciascun docente in sede di valutazione delle prove scritte e orali, avrò cura di annotare direttamente sul documento della prova o sul registro personale: la tiologia della prova (differenziata, equipollente ) la tipologia degli strumenti compensativi messi a disposizione dell alunno; le misure dispensative adottate, secondo le stesse modalità. 2. Il Coordinatore informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con BES della loro presenza e del PDP adottato. 1. Il consiglio di classe e la famiglia compileranno le schede di rilevazione in itinere sull attuazione del PDP 2. Il docente di sostegno compilerà una relazione finale sull andamento in itinere e di fine anno dell alunno disabile. 3. Nel corso degli scrutini il Coordinatore avrà cura di verificare, insieme al CdC l adeguatezza del PDP valutando l opportunità, se necessaria, di eventuali modifiche migliorative rispetto a strumenti, misure e metodologie adottate. L adeguatezza del PEI.

9 La documentazione prevista nel fascicolo personale dell alunno BES DOCUMENTO A CURA DI VALIDITA Alunni GRUPPO A) ALUNNI CON DISABILITA FISICA O PSICHICA La documentazione è raccolta nel FASCICOLO PERSONALE come previsto dalla L. 104/92 Il fascicolo può essere consultato, all interno dell edificio scolastico, da tutti gli operatori coinvolti nel processo educativo che sono tenuti al rispetto della privacy. LA CERTIFICAZIONE MEDICA (AI SENSI DELLA 104/92 ) Neuropsichiatra o psicologo dell Azienda Sanitaria su richiesta della famiglia dello studente DIAGNOSI FUNZIONALE (L 104/92 FASCIA A) Lo specialista che ha redatto la certificazione Aggiornato periodicamente a cura dello specialista in relazione all evoluzione dello studente PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (L 104/92 FASCIA A) Consiglio di Classe, genitori, operatori dell Azienda Sanitaria ed eventuali agenzie educative extra-scolastiche Aggiornato periodicamente in relazione all evoluzione dello studente (anche in corso d anno se si evidenzino cambiamenti significativi; comunque almeno ogni due anni e nel passaggio da un grado all altro) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO L 104/92 SCHEDE DI VERIFICA IN ITINERE SULL ATTUAZIONE DEL PEI RELAZIONI DI FINE PERIODI E RELAZIONE DI FINE ANNO Docente di sostegno, i docenti disciplinari, i genitori e gli operatori dell Azienda Sanitaria Docente di sostegno Annuale, ma modificabile sulla base dell evoluzione della situazione dello studente. Temporanea, relativa ad ogni periodo dell a.s. VERBALI DEGLI INCONTRI DI GLHO Docente di sostegno

10 Alunni GRUPPO B ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI La documentazione è raccolta nel FASCICOLO PERSONALE. Considerata la caratteristica dei percorsi personalizzati, nel passaggio alle classi successive la famiglia e i consigli di classe valuteranno l opportunità di trasferire le informazioni. DIAGNOSI E RELAZIONE CLINICA (DSA FASCIA B) L.170/2010 Neuropsichiatra o psicologo esperto dell età evolutiva su richiesta della famiglia dello studente Aggiornato periodicamente a cura dello specialista in relazione all evoluzione dello studente SCHEDA DI OSSERVAZIONE Consiglio di classe Temporanea sulla base dell evoluzione della situazione dello studente DICHIARAZIONE DELLA FAMIGLIA La famiglia dello studente (ALUNNI FASCIA B NON CERTIFICATI) PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO SCHEDE DI VERIFICA IN ITINERE DELL ATTUAZIONE DEL PDP VERBALI DEGLI INCONTRI CON CONSULTORIO Consiglio di Classe, genitori, operatori dell Azienda Sanitaria ed eventuali agenzie educative extra-scolastiche Docenti delle aree interessate per gli strumenti compensativi e dispensativi Referente DSA e/ coordinatore di classe Annuale, ma modificabile sulla base dell evoluzione della situazione dello studente. Temporanea, relativa ad ogni periodo dell a.s. Alunni GRUPPO C ) ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE La documentazione è raccolta nel FASCICOLO PERSONALE. Considerata la caratteristica dei percorsi personalizzati, nel passaggio alle classi successive la famiglia e i consigli di classe valuteranno l opportunità di trasferire le informazioni. EVENTUALE SEGNALAZIONE SERVIZIO FAMIGLIA MINORI Consiglio di classe la famiglia dello studente Temporanea sulla base dell evoluzione della situazione dello studente

11 SCHEDA DI OSSERVAZIONE PER LA RILAVEZIONE DELLO SVANTAGGIO DICHIARAZIONE DELLA FAMIGLIA Il consiglio di classe Genitori dell alunno Temporanea sulla base dell evoluzione del percorso scolastico PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PDP SCHEDE DI VERIFICA IN ITINERE PDP Consiglio di Classe e genitori Docenti delle aree interessate per gli strumenti compensativi e dispensativi Temporanea sulla base dell evoluzione del percorso scolastico Temporanea, relativa ad ogni periodo dell a.s. Il Piano educativo individualizzato e il Profilo Dinamico funzionale L elaborazione del PEI (art. 12 L 104/92, art. 5 DPR ), è successiva alla definizione e condivisione con la famiglia e gli operatori socio-assistenziali, dei bisogni educativi e formativi dello studente, accolti, elaborati e sottoscritti nel PDF. Il PEI individua un percorso educativo volto a promuovere un progetto di vita complessivo dello studente, che tenga conto della sua dimensione sociale e può prevedere l ampliamento dell azione educativa attraverso attività di integrazione tra scuola e territorio finalizzate all integrazione sociale e all attuazione di successivi possibili inserimenti lavorativi. Il PEI descrive il progetto riferito al singolo studente, elaborato e concordato dal Consiglio di classe: firmandolo i docenti si impegnano, ciascuno per la propria parte, nel percorso previsto per lo studente. Durante l anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli interventi partirà da quanto condiviso ad inizio anno e riportato nel PEI (in particolare nella relazione fra obiettivi, risultati attesi e valutazione). Il PEI è anche un patto tra la scuola/gli insegnanti e la famiglia dello studente e lo studente stesso; la famiglia, anche attraverso il PEI, conosce e possibilmente condivide ciò che si fa a scuola e vi partecipa per la parte che le compete. La chiarezza linguistica e di intenti devono essere quindi tratti distintivi del documento. Il PEI è infine il documento base negli incontri di verifica e ri-progettazione tra operatori della scuola e dei Servizi Sanitari o Sociali.

12 Nel PEI vengono raccolte e ordinate le attività previste per l anno scolastico di riferimento; di esse saranno esplicitati: obiettivi educativi, formativi e disciplinari, modalità, metodologie e strategie di lavoro, tempi, risultati attesi, modalità di verifica, criteri di valutazione. A seconda delle capacità e potenzialità dell alunno si può scegliere fra tre tipi di percorsi: 1. PERCORSO NORMALE come tutti i compagni 2. PERCORSO SEMPLIFICATO O PER OBIETTIVI MINIMI PROGRAMMAZIONE CONTENUTI 1)Programma minimo: con la Riduzione o sostituzione di taluni contenuti programmatici ministerialidi alcune discipline e con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline ( L. n 104/92, art. 16, comma 1: Valutazione del rendimento e prove d'esame) 2) Programma equipollente:con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D.L.vo 297/1994) OBIETTIVI Obiettivi minimi L Obiettivo minimo da raggiungere in tutte le discipline equivale alle conoscenze che vengono prefissate e valutate dai docenti delle rispettive discipline come sufficienti (corrispondenti ad un voto pari al 6) anche per gli altri compagni. VALUTAZIONE VERIFICHE TITOLO DI STUDIO La valutazione può avvenire con : 1) prove sia scritte che orali, uguali al gruppo classe; 2) prove e/o "equipollenti": MEZZI DIVERSI:le prove possono ad esempio svolte con l ausilio di apparecchiature informatiche; MODALITà DIVERSE: il consiglio di classe può predisporre prove utilizzando modalità diverse (es. prove strutturate, risposta multipla, Vero/falso ecc..); TEMPI PIU LUNGHI: nelle prove scritte (comma 9 art. 15 dell O.M. 90 e comma 3 art. 318 del D. L. vo 297/94); PROVE D ESAME DIFFERENTI DA QUELLE PREDISPOSTE DAL MINISTERO: il consiglio di classe entro il 15 maggio predispone una prova studiata ad hoc o trasformare le prove ministeriali in sede d asame( la mattina stessa)(o.m. 90 del 21/5 /2001 art.15 comma 7 e 8, D.M. 26/8/81, L 104/92 art.16, Parere del consiglio di stato 348/91) Diritto al titolo legale di studio (art 16 comma 1 della L.n. 104/92 e dell'o m n. 90/01) Gli alunni che svolgono il programma dei compagni, ma in modo semplificato e con la riduzione dei contenuti di alcune discipline, in caso di valutazione positiva dei loro apprendimenti, hanno diritto al titolo legale di studio.

13 3. PERCORSO DIFFERENZIATO NECESSARIO IL CONSENSO DELLA FAMIGLIA PROGRAMMAZIONE CONTENUTI OBIETTIVI VALUTAZIONE CERTIFICAZIONI RILASCIATE Il C.d.C. di classe da immediata comunicazione scritta alla famiglia, fissando un termine per manifestare un formale assenso. In caso di mancata risposta, si intende accettata dalla famiglia la valutazione differenziata. In caso di diniego scritto, l alunno deve seguire una programmazione di classe Programmazione differenziata con contenuti NON riconducibili ai programmi ministeriali Ogni docente del C.d.C dovrà stilare per ogni singola materia, sulla base del P. E. I. un piano di lavoro personalizzato per l alunno con contenuti estremamente ridotti o differenti da quelli ministeriali. Obiettivi specifici differenziati obiettivi didattici formativi non riconducibili ai programmi ministeriali, ma si possono comunque perseguire obiettivi educativi comuni alla classe utilizzando percorsi diversi ma con lo stesso fine educativo La valutazione può avvenire con PROVE DIFFERENZIATE omogenee al percorso svolto, finalizzate al conseguimento di competenze con valenza di solo credito formativo (art318 del D.L.vo 297/94) PROVE D ESAME DIFFERENTI DA QUELLE PREDISPOSTE DAL MINISTERO: il consiglio di classe entro il 15 maggio predispone una prova studiata ad hoc o trasformare le prove ministeriali in sede d asame( la mattina stessa) ( O.M. 90 del 21/5 /2001 art.15 comma 7 e 8, D.M. 26/8/81, L 104/92 art.16, Parere del consiglio di stato 348/91) Indicazione che la votazione è riferita al P.E.I. ai voti riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle certificazioni rilasciate, l indicazione che la votazione è riferita al P.E.I e non ai programmi ministeriali (comma 6 art.15 O.M. 90 /2001) TITOLO DI STUDIO No diritto al titolo legale ma diritto ad ATTESTATO: Il raggiungimento degli obiettivi del PSP differenziato da diritto solo al rilascio di un attestato con la certificazione dei crediti formativi maturati ( O.M. n 90/2001, art. 15 per gli attestati C.M. n 125/01). Si scrive quando si è in grado di definire priorità educative e percorso possibile. Ciò si verifica a seguito di un periodo di tempo in cui si conduce l osservazione del caso (punti di forza e di debolezza dello studente definiti nel PDF) e del contesto complessivo (risorse per il progetto). E opportuno che sia delineato nelle linee principali entro il mese di novembre.

14 A seguito dei bisogni prioritari emersi nel PDF, ciascun docente contribuisce alla elaborazione del PEI e partecipa alla definizione delle attività e delle proposte relativamente: al proprio ambito disciplinare ai laboratori e alle attività professionalizzanti di competenza ad eventuali aspetti dell offerta complessiva della scuola come opportunità per lo studente Si rileva che, nel caso di studenti con disabilità, la partecipazione alle attività comuni può perseguire obiettivi diversi rispetto a quelli della classe e in relazione ad essi essere utilizzata, monitorata e valutata. Ad esempio un attività professionalizzante potrebbe avere come obiettivo, per lo studente disabile, il potenziamento di competenze relazionali e sociali o come risultato finale o come prerequisito alle competenze professionali. Il docente di sostegno formalizza il documento raccordando le proposte in una prospettiva il più possibile inclusiva. L istituzione scolastica può predisporre progetti di istruzione e formazione fino al 20 anno di età anche in collaborazione con il territorio. Previa autorizzazione può predisporre progetti di istruzione e formazione professionale fino al compimento del 25 anno di età in collaborazione con centri di riabilitazione, organizzazione di volontariato e di soggetti accreditati. Può attivare e coordinare progetti finalizzati all integrazione sociale e lavorativa anche mediante l attuazione di percorsi in alternanza scuola lavoro. Il PDP è un piano didattico personalizzato, basato sulle caratteristiche evolutive dello studente e finalizzato ad adeguare, anche in termini temporanei, il curricolo alle esigenze formative dello studente stesso. Il PDP descrive il progetto riferito al singolo studente, (GRUPPO B e GRUPPO C) elaborato e concordato dal Consiglio di classe a seguito della rilevazione di bisogni educativi e formativi speciali tali da ostacolare la partecipazione e il positivo svolgimento del regolare percorso di istruzione e formazione. Tali bisogni sono definiti sulla base di: 1. diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento DSA rilasciata da un neuropsichiatria o da uno psicologo esperto dell età evolutiva sulla base della classificazione per categorie diagnostiche prevista dall ICD. Lo specialista o lo psicologo redige, oltre ad una diagnosi, una relazione clinica in cui sono evidenziati gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare;

15 2. individuazione da parte del Consiglio di classe, supportato dal parere della famiglia, di situazioni di svantaggio, disagio, difficoltà di apprendimento, determinate da particolari condizioni personali, sociali, ambientali. Il PDP è elaborato dal Consiglio di Classe e attivato in accordo con la famiglia e condiviso con eventuali educatori e/o operatori sanitari e socio-assistenziali. Per ciascuno studente con DSA, il PDP viene redatto nel rispetto dei relativi piani di studio ministeriali e verrà aggiornato sulla base dell evoluzione nelle capacità compensative dello studente e delle richieste che progressivamente il percorso regolare pone. Il PDP specifica le misure dispensative e gli strumenti compensativi definiti nella relazione clinica del neuropsichiatria o dello psicologo esperto dell età evolutiva da utilizzare dai docenti nell ambito dei percorsi personalizzati attivati per lo studente con DSA: le misure dispensative consistono nell adozione di metodologie e di attività didattiche rapportate alle capacità individuali e all entità del DSA e in particolare possono prevedere: a) l esonero da specifiche modalità relative a prestazioni didattiche e formative quali la lettura ad alta voce, la scrittura veloce sotto dettatura, l uso del vocabolario, lo studio mnemonico delle tabelline, lo studio delle lingue straniere in forma scritta, il prendere appunti, l uso del diario, il carico dei compiti e dello studio a casa ed altre eventuali modalità; b) tempi più lunghi e modalità differenziate per le verifiche scritte e orali e per lo studio rispetto ai tempi e alle modalità concessi agli altri studenti della classe; c) modalità specifiche per la valutazione periodica, annuale e per quella relativa alle prove d esame. gli strumenti compensativi indicano: a) organizzazione delle attività didattiche adeguata ai DSA dello studente uso di metodologie, mediatori, testi e documentazione didattica idonei all apprendimento b) organizzazione delle aule con attrezzature e strumenti alternativi, informatici e tecnologici utili a facilitare l apprendimento dello studente Le verifiche e valutazione: misure dispensative e strumenti compensativi sono garantiti anche per le verifiche ai fini della la valutazione periodica, annuale e per quella relativa alle prove d esame; il loro utilizzo non penalizza la valutazione. La prestazione orale va privilegiata e considerata anche come compensativa della prestazione scritta.

16 Per ciascuno studente in situazione di svantaggio il PDP viene redatto nel rispetto delle disposizioni generali sull ordinamento dei cicli scolastici e formativi e relativi piani di studio ministeriali e con riferimento agli obiettivi generali del processo formativo. Il PDP prevede in particolare: gli obiettivi specifici di apprendimento adeguati alle effettive capacità dello studente, al fine di consentire lo sviluppo delle potenzialità e la piena partecipazione dello studente; gli interventi volti a favorire il superamento delle situazioni di svantaggio nonché la prevenzione dell abbandono scolastico, tali interventi sono effettuati anche attraverso iniziative formative integrate e in collaborazione con i servizi sociali o con le realtà educative e formative extrascolastiche presenti sul territorio; l eventuale esonero dall apprendimento di una o di entrambe le lingue straniere secondo. Seppure legittima tale scelta va effettuata considerandone gli effetti sull intero percorso scolastico (possibilità di accesso a qualifica ed esami di stato Nei casi di studenti in situazioni di forte disagio il PDP può presentare caratteristiche di differenziazione anche consistente dal percorso regolare ed ha carattere di temporaneità. Si configura infatti come intervento specifico e limitato al periodo strettamente necessario a superare la situazione di svantaggio. Non sono previste modalità differenziate di valutazione finale. È opportuno prevedere azioni che consentano il rientro al percorso regolare. Si scrive quando si è in grado di definire priorità educative e percorso possibile, anche in corso d anno, con consenso della famiglia dell alunno. PERSONE DI RIFERIMENTO PER L INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BES RUOLI E COMPITI La presente tabella è compilata tenendo conto delle Decreto MIUR 5669 del e Allegato LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO, seguite alla Legge n. 170 del Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico ed ora ESTESE ALLE CATEGORIE BES (DM e CM n.8 del ) che non rientrano nella Legge 104/92.

17 PERSONALE Funzione strumentale Inclusione e Comunicazione COMPITI E FUNZIONI 1. coordinamento e gestione delle attività finalizzate all innalzamento del tasso di successo scolastico; 2. accoglienza ed inserimento degli studenti con bisogni speciali, dei nuovi insegnanti di sostegno e degli operatori addetti all assistenza; 3. continuità con la scuola secondaria di I grado; 4. coordinamento dei GLH operativi e del GLH d istituto; 5. comunicazione dei progetti e delle iniziative a favore degli studenti con bisogni speciali; 6. curare i contatti con Enti e strutture esterne, svolgendo attività di raccordo tra insegnanti, genitori e specialisti esterni; 7. promozione attività di sensibilizzazione e di riflessione didattico/pedagogica per coinvolgere e impegnare l intera comunità scolastica nel processo di inclusione; 8. Fornisce consulenza ai colleghi sulle strategie / metodologie di gestione delle classi; 9. Supporta l intera comunità educante nell acquisire consapevolezza sulla centralità e sulla trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi; 10.Partecipa agli incontri del Gruppo di lavoro per l inclusione; 11.Promuove l impegno programmatico per l inclusione collaborando all organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie; 12.Rileva, monitora e valuta il livello di inclusività dell istituto; 13.Cura i rapporti con il CTS - Centro Territoriale di supporto. Funzione strumentale Sostegno al lovoro degli studenti 1. Predispone la valutazione degli apprendimenti, gli interventi di recupero, di potenziamento e approfondimento in funzione dell Inclusività. Funzione strumentale coordinamento e gestione delle attività di continuità ed orientamento in uscita 1.Predispone e cura la creazione di un archivio di consultazione dei più importanti siti informativi per l orientamento dei giovani, per la conoscenza del mondo del lavoro e dei percorsi formativi post-secondari. Gruppo di lavoro per l inclusione (GLI) I Consigli di classe 1. Rilevazione dei BES, monitoraggio e valutazione; 2. Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici; 3. Consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi ; 4. Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai G.L.H.O. e dai singoli consigli di classe qualora si rilevassero situazioni di disagio; 5. Elaborazione di un Piano Annuale per l Inclusione ; 6. Interfaccia con CTS e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione, tutoraggio ecc. ; 7. Raccordo con la funzione strumentale Inclusione e Comunicazione. 1. Individuazione dei BES con scheda di rilevazione; 2. Eventuale predisposizione ed elaborazione del PDP per alunni interessati; 3. Favorire l accoglienza, l inserimento e l integrazione degli alunni stranieri, valorizzando la lingua e la cultura del paese di origine; 3. Coordinamento con GLI e la funzione strumentale inclusione e comunicazione.

18 IL Dirigente Scolastico GLHO 1. Convocazione famiglie di alunni interessati; 2. Individuazione di criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti, privilegiando, rispetto a una logica quantitativa di distribuzione degli organici, una logica qualitativa, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l aspetto pedagogico del percorso di apprendimento e l ambito specifico di competenza della scuola; 1. Elaborazione del PDF e del PEI in presenza di certificazioni di disabilità (L. 104/92). GLHI Il Collegio docenti La Segreteria Il Docente 1. Nel mese di giugno discute e recepisce la proposta di Piano Annuale per l inclusione, PAI; 2. Nel mese di settembre adatta la proposta del PAI in base alle risorse assegnate alla scuola. 1. Discute e delibera il PAI; 2. All inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi proposti dal GLI da perseguire e le attività da porre in essere che confluiranno nel PAI; 3. Al termine dell anno scolastico verifica i risultati ottenuti. 1. svolge l'iter amministrativo procedurale secondo le istruzioni assegnate dal Dirigente Scolastico in collaborazione con i docenti della commissione BES, nel rispetto della normativa, 2. archivia copia di tutti i documenti relativi ai casi BES collocandoli nel relativo titolario costituente gli ATTI DELLA SCUOLA relativi ai BES, ivi compreso il Piano Generale di Inclusione previsto dalla DM e relativa C.M. n.8 del , 3.prepara copia della documentazione diagnostica e informativa fornita dalla famiglia dell'alunno con BES in apposito fascicolo da consegnare ai Referenti BES (Referente Disabilità e Referente DSA) all'inizio di ciascun anno scolastico, avendo peraltro cura di aggiornare costantemente i Referenti stessi in riferimento ad altra documentazione che dovesse aggiungersi successivamente e in corso d'anno, 4. trasmette in tempo utile ai Referenti BES atti d'ufficio, atti normativi e/o informativi e/o relativi a convegni, corsi, seminari, ecc. relativi ai Bisogni Educativi Speciali. 1. prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti; 2. durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l acquisizione dei requisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione; 3. mette in atto strategie di recupero; 4. segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere; 5. procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti; 6. attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo; 7. adotta misure dispensative; 8. attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti; 9. realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, in particolare quelli con BES, e per non disperdere il lavoro svolto. 1. provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra - di libera scelta o della scuola - a far valutare l alunno o lo studente secondo le modalità previste dagli Art. 3 della Legge 170/2010 e della Legge Regionale 19 novembre 2012, n. 32; 2. consegna alla scuola la diagnosi di cui all art. 3 della Legge 170/2010; 3. condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici

19 La Famiglia Gli Studenti individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili; 3. sostiene la motivazione e l impegno dell alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico; 4. verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati; 5.verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti; 6. incoraggia l acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio, dell impegno scolastico e delle relazioni con i docenti; 7. considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline. Gli studenti e le studentesse, con le necessarie differenziazioni in relazione all età, sono i primi protagonisti di tutte le azioni che devono essere messe in campo qualora si presenti una situazione di BES. Essi, pertanto, hanno diritto: 1. ad una chiara informazione riguardo alla diversa modalità di apprendimento ed alle strategie che possono aiutarli ad ottenere il massimo dalle loro potenzialità; 2. a ricevere una didattica individualizzata/personalizzata, nonché all adozione di adeguati strumenti compensativi e misure dispensative. Essi hanno altresì il dovere: 1. di porre adeguato impegno nel lavoro scolastico 2. di suggerire ai docenti le strategie di apprendimento che hanno maturato autonomamente.

20 Prove invalsi e BES L Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione ha pubblicato il 7 aprile 2014 una Nota esplicativa BES, sullo svolgimento delle prove INVALSI per gli allievi con bisogni educativi speciali. Inoltre sul sito dell invalsi è possibile scaricare un repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole agli studenti con disabilità intellettiva.

21 Didattica Inclusiva Come previsto dalla normativa, i Consigli di classe puntano sulla centralità delle metodologie didattiche e non solo sugli strumenti compensativi e sulle misure dispensative. Infatti le metodologie didattiche per gli studenti con BES sono valide per tutti gli alunni,quindi non si utilizzano due didattiche separate, una per la classe e una per i ragazzi con BES, ma una sola didattica che va bene per tutti, cioè la didattica inclusiva (Art.5 - Decreto n.5669/11 ). In misura delle necessità dello studente BES individuate insieme alla famiglia, sulla base di quanto descritto nella certificazione e/o desunto dall osservazione diretta dei docenti, il Consiglio di Classe adotta strategie educativo-didattiche e metodi di insegnamento utili, quali: Privilegiare l apprendimento esperienziale e laboratoriale La gratificazione e l incoraggiamento di fronte ai successi, agli sforzi e all impegno devono essere preponderanti rispetto alle frustrazioni per gli insuccessi Sollecitazione delle conoscenze pregresse per introdurre nuovi argomenti Pause ripetute per una consapevolezza dell avvenuta comprensione Uso di schemi e mappe concettuali e semplificazioni testuali Importanza maggiore alla comunicazione orale Richieste specifiche, lineari e semplificate sintatticamente Non enfatizzare gli errori ripetuti anche se segnalati Predilezione del contenuto rispetto alla procedura Accettazione del ragazzo per ciò che è e valorizzazione di quanto è in grado di fare, senza presunzioni di cambiamenti spesso inopportuni e impropri Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari Promuovere l apprendimento collaborativo Insegnare l uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini) Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline Dividere gli obiettivi di un compito in sotto obiettivi Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all argomento di studio, per orientare l alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali.

22 Linee strategiche e metodologiche saranno organizzate intorno a quegli obiettivi trasversali e metacognitivi ritenuti adeguati al livello di sviluppo e ritmo di apprendimento dell alunno BES, quali: promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell alunno l autocontrollo e l autovalutazione dei propri processi di apprendimento sviluppare un metodo di studio personale, favorendo nell alunno l acquisizione e il consolidamento delle seguenti abilità: - chiedersi cosa si conosce già dell argomento - trascrivere o verbalizzare concetti letti/ascoltato - collegare oralmente i concetti - riformulare verbalmente i concetti, anche come forme linguistiche di eterocronie, come ad esempio partire dalla fine e ricostruire - esercitare il resoconto orale (storico, descrittivo, argomentativo) mediante due o tre ripetizioni successive, da un livello più generale/inclusivo ad uno o due via via più dettagliati (metodo a spirale) - chiedersi se e quanto si è capito. connettere il titolo dei capitoli o paragrafi al testo - dal titolo ipotizzare il testo - connettere un aspetto (concetto/parola) al testo complessivo - individuare la parola di nuova acquisizione - valutare la propria abilità espositiva - velocizzare l esposizione orale - sviluppare la capacità di autocontrollo e autovalutazione delle proprie strategie per migliorare i propri risultati. Libri di testo L Istituto sceglie come criterio preferenziale, nell adozione dei libri di testo, edizioni di libri con disponibilità di CD Rom e/o DVD per studenti con BES. Patto con la famiglia Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici. Nel PDP al fine di facilitare la continuità di applicazione tra studio a scuola e a casa, saranno riportati i principi organizzativi concordati con la famiglia quali, ad esempio: - pianificazione dei contenuti e tempi delle verifiche insieme alla famiglia o al tutor (eventuale persona esterna alla famiglia che lo assiste nello studio)

23 - modalità di produzione di testi scritti a casa ed eventuale uso del computer o di strumenti multimediali, internet, ecc. - indicazioni su ampiezza e correttezza dei testi e/obiettivi essenziali per lo studio a casa - modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline (possibilità di studio assistito a casa o altro) - strumenti compensativi da utilizzare a casa - eventuali dispense e/o riduzione di compiti e interrogazioni (modalità, contenuti, richieste più importanti ). Verifica e valutazione Si ritiene opportuno richiamare alcune indicazioni relative all ambito della valutazione proprio in funzione delle peculiarità individuali di ciascuno studente a cui la Direttiva fa più volte riferimento. Pur non facendo cenno al tema delle verifiche periodiche, è implicito che la scuola deve porre attenzione al fatto che le verifiche per gli studenti BES: siano preventivamente calendarizzate sulla base di un funzionale confronto fra i docenti del Cdc; vengano effettuate in relazione al PdP (se presente) e con l uso degli strumenti compensativi e/o le misure dispensative (se previsti). GRUPPO A) In merito agli alunni con disabilità, si sottolinea che: le verifiche possono essere uguali, semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per la classe, sulla base di quanto declinato nel PEI; la valutazione deve esser svolta secondo i criteri educativi e didattici stabiliti nel PEI da tutti i docenti del Team / Cdc, e quindi non solo dal docente di sostegno; un PEI semplificato/facilitato dà diritto al conseguimento del titolo di studio con valore legale; un PEI differenziato dà diritto alla sola attestazione delle competenze. Si ricorda che lo studente con disabilità che ha seguito un PEI differenziato, acquisendo l attestazione delle competenze, può comunque iscriversi alla secondaria di II grado. GRUPPO B) E C) Per tali alunni è necessario che: le verifiche siano coerenti con quanto stabilito nel PDP (tempi più lunghi, verifiche graduate, uso di strumenti compensativi, svolgimento di un numero minore di esercizi ecc );

24 la valutazione sia svolta sulla base di quanto dichiarato nel PDP prestando attenzione alla padronanza dei contenuti e prescindendo dagli errori connessi al disturbo. per favorire l apprendimento delle lingue straniere si utilizzi la massima flessibilità didattica, privilegiando l espressione orale e non escludendo, se necessari, strumenti compensativi e misure dispensative, secondo quanto dettato dalla norma vigente. Dispensa dalla lingua straniera scritta La dispensa dalle lingue straniere scritte può essere data sia in corso d anno sia in sede di esame di Stato. Devono però ricorrere le seguenti condizioni: 1. certificazione di DSA, attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera; 2. richiesta di dispensa dalle prove scritte presentata dalla famiglia o dallo studente, se maggiorenne; 3. approvazione da parte del Cdc confermante la dispensa, in forma temporanea o permanente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base degli interventi di natura pedagogico-didattica, con particolare attenzione ai percorsi di studio l insegnamento della lingua straniera risulti caratterizzante(liceo linguistico, istituto tecnico per il turismo, ecc ) Esonero dalla lingua straniera L esonero è previsto nei casi di particolare gravità anche in comorbilità con altri disturbi e altre patologie. Lo studente può essere esonerato dall insegnamento della lingua straniera se sussistono le seguenti condizioni: 1. certificazione di DSA, attestante la particolare gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di esonero; 2. richiesta di esonero presentata dalla famiglia o dallo studente, se maggiorenne; 3. approvazione dell esonero dall insegnamento della lingua straniera da parte del Cdc con la conseguente previsione di seguire un percorso didattico personalizzato. In questo caso, il percorso di apprendimento è differenziato e dà diritto soltanto all attestato certificante le competenze raggiunte (art.13 DPR n.323/1998). È quindi precluso l ottenimento di un titolo di studio con valore legale. È importante ricordare che il latino e il greco non sono considerate lingue straniere bensì lingue classiche per le quali non sono previsti né la dispensa dalla lingua scritta né l esonero dall apprendimento scritto e orale delle stesse.

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