Distribuzione reale e potenziale della Lepre appenninica (Lepus corsicanus) nel Parco Naturale Regionale Sirente-Velino

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1 Distribuzione reale e potenziale della Lepre appenninica (Lepus corsicanus) nel Parco Naturale Regionale Sirente-Velino Angelici F.M. 1, Di Vittorio M. 2, Morini P. 3, Petrozzi F. 1 1 Università della Tuscia 2 Università di Palermo 3 Parco Regionale Sirente Velino

2 Il Parco Regionale Sirente Velino si caratterizza per diversi tipi di ambienti, ed è esteso ca 500 Km 2 nella provincia di l Aquila, con un range altitudinale che va da circa 500 m a 2486 m s.l.m. (Mt Velino).

3 Poiché la specie era stata già segnalata in precedenza all interno del parco, l ente parco ha commissionato uno studio annuale a partire dal febbraio 2009, finalizzato alla conoscenza di tale lepre all interno dell area protetta e all individuazione delle aree potenzialmente idonee.

4 All interno del parco è presente anche la lepre europea (Lepus europaeus), sebbene non si conosca l origine degli individui (residui di vecchie introduzioni? autoctoni?). Nelle aree limitrofe al parco vengono comunque effettuati regolarmente ripopolamenti venatori con lepri europee di varie origini.

5 Gli obiettivi dello studio all interno del parco sono i seguenti: identificare le aree all interno del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino dove è presente la lepre appenninica; valutare, dove possibile, la consistenza della specie; mettere in evidenza quali sono le aree potenzialmente più idonee alla presenza della specie, sulla base delle preferenze ambientali rilevate; proporre, in ultimo, un piano di conservazione all interno del parco;

6 Materiali e metodi: Sono state utilizzate varie metodologie di ricerca: avvistamento notturno mediante utilizzo di automobili con fari lungo sentieri; raccolta pellets; avvistamento diretto tramite transetti; apposizione di 4 fototrappole in aree di probabile presenza (per es. dove erano stati già raccolti pellets). Complessivamente sono stati percorsi con l automobile 81,924 Km.

7 Materiali e metodi: È stata creata un apposita scheda dove sono stati immessi i dati rilevati, durante i transetti, i dati di presenza e quelli di assenza, da qui è stata quindi costruita una matrice delle distanze per calcolare l NND (la minima distanza stazioni di osservazione o siti adiacenti), da cui si è evinta l ampiezza dell home range medio. Sono state ricavate, in ambiente GIS, 19 variabili e raggruppate in due categorie, la prima composta dall orografia e dal mosaico ambientale, e la seconda dal III livello Corine Land Cover (CLC).

8 Materiali e metodi: Al fine di evitare una sovrastima delle variabili o ridondanza, esse sono state analizzate attraverso la regressione forward stepwise, che consente, di eliminare dalle successive analisi quelle che non contribuiscono significativamente (p>0,05) alla presenza/assenza della specie. Per descrivere le preferenze ambientali si è utilizzato un approccio di regressione tramite GLM (Generalized Linear Model). La distribuzione della variabile dipendente, ossia presenza/assenza è assunta come binomiale ed è stata usata la funzione logit. Per la selezione del modello più parsimonioso è stata utilizzata la procedura best subset del GLM che analizza tutte le combinazioni possibili tra sottoinsiemi e seleziona quella composta da un minor numero di variabili dipendenti. Il modello è stato creato utilizzando la funzione raster calculator del software ArcGis 9.2 partendo dal DEM (Digital Elevation Map) e dal III Livello di corine dell area del parco. Si è scelto di costruire due modelli per analizzare separatamente le variabili topografiche e di mosaico e di uso del suolo per evitare problemi di sopraparametrizzazione. Successivamente per la selezione del modello più parsimonioso è stata utilizzato il Test AIC che, tra tutte le combinazioni di variabili, seleziona quella più parsimoniosa(ossia composta da un minor numero di predittori).

9 Materiali e metodi: Le variabili significative analizzate nel modello statistico sono state inserite in ambiente GIS ed elaborate tramite il tool Raster Calculator, in modo da creare, attraverso la sovrapposizione dei layer relativi alle dette variabili, un elaborazione cartografica delle diverse classi di idoneità (relative alla differente compresenza delle variabili) per la specie inerenti l area oggetto di questo studio. Per la classe di alta idoneità è stato utilizzato l intervallo altimetrico medio ± la deviazione standard relativo ai buffer di 250 m dei 42 dati di presenza rilevati (quindi da 900 a 1160 metri) intersecando tale intervallo con la compresenza delle 3 categorie di uso del suolo evidenziate positivamente dal modello. Per la classe di media idoneità è stato utilizzato l intervallo altimetrico compreso tra i 650 ed i 900 m e tra i 1160 e i 1410 m che intersecano le tre classi di uso del suolo selezionate positivamente dal modello. Per la classe bassa è stato utilizzato la rimanente parte delle 3 classi di uso del suolo idonee esterne agli intervalli altimetrici detti nelle 2 precedenti classi di idoneità. Tutto il resto è inserito nella classe aree non idonee o a bassa idoneità.

10 Risultati: I dati di presenza di Lepus corsicanus raccolti sono 40 (35,7%), mentre i dati di assenza sono 72 (64,3%).

11 Risultati: Il range altitudinale dove è stata registrata la presenza della specie varia da 540 a m s.l.m. I risultati relativi alla stima/censimento mediante l utilizzo notturno dei fari rilevano una densità di 4,76 lepri/100 ha nell area di Valle Majelama e zone limitrofe, mentre una densità di 5,77 lepri/100 ha è stata rilevata nell area delle Pagliare ed aree limitrofe.

12 Risultati: Per il modello di preferenza ambientale il binomio di 3 grado delle coordinate sottoposto ad analisi forward stepwise evidenzia l assenza di autocorrelazione spaziale L analisi forward ha selezionato le variabili altezza massima sul livello del mare, numero di CLC (corine land cover classes) e numero di habitat patches interne al buffer (MUR). L analisi di best subset del GLM evidenzia che la probabilità di incontrare una lepre diminuisce al crescere dell altimetria (all interno del range relativo ai dati di presenza/assenza), al crescere dell eterogeneit eterogeneità ambientale, mentre aumenta al crescere del numero di patches presenti nell area del buffer da noi scelto (presenza di tante piccole patches). Il modello spiega il 42,03% della devianza totale. L analisi forward ha selezionato le variabili aree forestate (311) praterie naturali (321) ed aree a seminativo (211). La successiva analisi GLM best subset evidenzia che la probabilità di incontro, nell area indagata, cresce proporzionalmente alla presenza di queste 3 tipologie di habitat. Il modello spiega il 15,15 % della devianza totale.

13 Risultati:

14 Discussione: Pur essendo preliminari, i risultati attestano la presenza certa della lepre appenninica in 5 diverse località, con due aree, cioè nelle aree limitrofe Valle Majelama e Le Pagliare, dove la presenza sembrerebbe un po più consistente. Di rilievo anche le presenze accertate, seppure puntiformi, nelle aree di Campo Felice (ad un altezza di circa 1530 m), nel territorio di Goriano Sicoli (m 800 ca), e a Campo di Rose (ca 1050 m) non lontano da Secinaro. Naturalmente per ora non possiamo escludere che la lepre appenninica sia presente anche in altre aree del parco.

15 Discussione: Interessante notare come le presenze di Lepus corsicanus insistano su aree altimetriche oscillanti da 600 sino a 1600 m s.l.m. e su territori di prato-pascolo a stretto ridosso, se non frammiste, ad aree forestate, caratteristica ecologica della specie già messa in evidenza precedentemente. Riguardo l abbondanza della specie, i risultati ottenuti nelle due aree dove è stato possibile svolgere la stima/censimento mediante fari notturni su percorsi, si nota una consistenza da considerare senz altro bassa ( 4,76 ind/100 ha alla valle dei carrarmati/majelama, e 5,77 ind/100 ha nell area delle Pagliare), inferiori agli altri dati di consistenza rilevati sia in Italia continentale (5,54-7,06 ind/100 ha) che in Sicilia (11,73-11,98 ind/100 ha).

16 Ringraziamenti Si ringrazia lo staff di guardie del Parco Sirente-Velino per la disponibilità e la continua collaborazione, il Dott. A. Laurenti per la consulenza GIS, e l Ing. L. Ricci per l aiuto nella disposizione e manutenzione delle fototrappole. La sig.na E. Cicuto per l interessante dibatitto riguardo i risultati ottenuti.

17 Ho detto che la padrona di casa si chiama italica!!! Grazie per l attenzione Noneeeeeeeee si chiama appeninicaaaaaa!!! Chi avrà ragione????

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