PROGRESSIONE SU TERRENO INNEVATO. Rizzotti Filippo Vinco Francesco

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1 PROGRESSIONE SU TERRENO INNEVATO Rizzotti Filippo Vinco Francesco

2 Titolo slide: progressione generale 1 È possibile suddividere la progressione su neve o ghiaccio in tre categorie, ciascuna delle quali è caratterizzate da un grado di difficoltà crescente: 1. progressione INCROCIATA, adatta per pendenze medie e terreno classico; 2. progressione FONDAMENTALE, adatta per un terreno che presenta tratti più ripidi; 3. progressione A TRIANGOLO, adatta per terreno costantemente ripido e impegnativo. Oggetto di questa dispensa è la categoria 1. ovvero la progressione di base su neve e ghiaccio valida su terreno classico con pendenze massime fino a 45 con l uso o meno di ramponi, bastoncini da sci, piccozza. La progressione fondamentale (2.) rappresenta la tecnica di base con ramponi e due piccozze da adottarsi su terreno più ripido. Corso La progressione Avanzato di a Escursionismo triangolo (3.) rappresenta invece la tecnica evoluta con ramponi e due piccozze da adottarsi su ghiaccio verticale (90 ).

3 Titolo slide: progressione generale 2 Il termine incrociato usato in questa dispensa così come nel manuale CAI Alpinismo su Ghiaccio e Misto (i.e. progressione incrociata, movimento incrociato, passo incrociato ) deriva dalla sequenza di movimento degli arti, per esempio mano dx piede sx mano sx piede dx, che idealmente richiama una croce o X. Poiché di per sè può generare confusione in chi legge, si precisa che esso non ha nulla a che fare con l incrocio di braccia o piedi durante il movimento o piuttosto nell assumere la posizione di equilibrio. In generale, le varie tecniche di progressione hanno tutte l obiettivo di minimizzare lo sforzo fisico richiesto dal movimento in salita e, contestualmente, quello di massimizzare l efficacia del movimento stesso. E quindi molto importante adottare quei movimenti e quelle posizioni che Corso favoriscano Avanzato il miglior di Escursionismo equilibrio, che pertanto richiedano una forza minore e di conseguenza garantiscano una maggiore sicurezza.

4 Titolo slide: progressione generale 3 Su terreno inclinato poco ripido, una persona è in posizione di equilibrio quando il suo baricentro (all incirca centrato nella zona del bacino) cade sulla diagonale che collega due appoggi (per esempio i due piedi). Immaginando di tracciare sul pendio due rette perpendicolari tra loro, di cui una sulla linea di massima pendenza. L'equilibrio ottimale si ottiene facendo sì che i piedi si trovino sempre su due quadranti opposti.

5 Titolo slide: progressione generale 4 Considerando lo SPOSTAMENTO DEGLI ARTI A COPPIE possiamo identificare tre tipi di movimenti: INCROCIATO: si muovono in sequenza o simultaneamente braccio sinistro gamba destra oppure braccio destro gamba sinistra; OMOLOGO: si muovono in sequenza o simultaneamente le due braccia oppure le due gambe; OMOLATERALE (AMBIO): si muovono in sequenza o simultaneamente braccio e gamba sinistri oppure braccio e gamba destri.

6 Titolo slide: progressione generale 5 Lo studio dell equilibrio applicato ai soli piedi viene facilmente ampliato e integrato dallo studio degli schemi motori dei quattro arti. Consideriamo una persona in due situazioni differenti: 1. pendenza modesta del terreno, uso di due bastoncini da sci 2. pendenza ripida del terreno, uso di due piccozze Nel caso 1. il movimento incrociato risulta il più vantaggioso: infatti togliendo due punti (ad esempio braccio sx e gamba dx) il baricentro cade sulla diagonale che collega gli altri due appoggi. Nel caso 2. invece questo sistema non è vantaggioso perché nel momento in cui si alzano i due arti (ad esempio braccio sx e gamba dx) il baricentro non sarà più in equilibrio sulla base di appoggio (che risulta essere il solo piede sx). Nel caso 1. il movimento omologo è meno vantaggioso di quello incrociato perché se togliamo i due appoggi anteriori oppure i due appoggi posteriori il baricentro non si trova in equilibrio. Nel caso 2. invece il baricentro è in equilibrio perché ci si appoggia sulle gambe oppure Corso si resta Avanzato appesi con di le Escursionismo braccia. Il movimento omolaterale (ambio) risulta inefficace in entrambe le situazioni.

7 Titolo slide: progressione incrociata senza ramponi ppr su neve molle PROGRESSIONE INCROCIATA SENZA RAMPONI CON PICCOZZA (O BASTONCINI FINO A 35 ) SU NEVE MOLLE La progressione incrociata è basata sullo schema motorio che riguarda le coppie di arti incrociati; ad esempio mano destra - piede sinistro o mano sinistra e piede destro. Può essere eseguita in due modi: - SIMULTANEA - NON SIMULTANEA (3 PUNTI FISSI) Per simultaneo si intende lo spostamento contemporaneo degli arti incrociati in modo da far penetrare simultaneamente gli attrezzi (degli arti incrociati) nella neve o nel ghiaccio. Per non simultaneo si intende lo spostamento di un arto alla volta (3 punti fissi) mantenendo sempre lo schema di movimento incrociato. La decisione di eseguire la progressione simultanea oppure quella non simultanea dipende dall inclinazione del pendio, dal livello dell alpinista e dalla precarietà del terreno.

8 Titolo slide: tipi di progressione Progressione su qualsiasi terreno La progressione può essere effettuata in traverso o in frontale. La progressione in TRAVERSO, a zig-zag, è meno faticosa ma più lunga. La progressione FRONTALE, al contrario, è molto faticosa ma permette di prendere quota velocemente.

9 Titolo slide: tipi di progressione Salita e discesa diretta su pendenza moderata in neve molle senza ramponi (con e senza bastoncini ) Il pendio di pendenza moderata (20-25 ), con neve poco consistente in cui lo scarpone affonda, va salito direttamente faccia a monte e disceso direttamente faccia a valle.

10 Titolo slide: tipi di progressione Attraversamento o salita di pendii di pendenza moderata su neve dura- compatta senza ramponi (con e senza bastoncini ) Su questa superficie dura e scivolosa, che richiede due linee di tracce per conservare un buon equilibrio, occorre cercare appoggio stabile

11 Titolo slide: tipi di progressione Salita diagonale su pendii con inclinazione moderata (fino a 25 ) su neve molle o poco compatta senza ramponi e con piccozza Si procede diagonalmente, fianco al pendio, con i piedi che seguono due linee parallele; la piccozza impugnata sulla testa (con il palmo della mano appoggiato tra la paletta e la becca), becca in avanti, viene utilizzata in appoggio verticale e tenuta con la mano a monte. La progressione può essere: - SIMULTANEA - NON SIMULTANEA

12 Titolo slide: tipi di progressione Progressione diagonale in simultanea (richiede un minimo di esperienza) Progressione in diagonale non simultanea Si sposta un arto alla volta (per coloro che hanno poca esperienza oppure quando il terreno richiede un movimento preciso )

13 Titolo slide: inversione di marcia Inversione di marcia dalla diagonale senza ramponi Camminando su un pendio in diagonale è necessario cambiare frequentemente la direzione procedendo ad una inversione. Ogni inversione di direzione richiede il passaggio della piccozza da una mano all altra.

14 Titolo slide: tipi di passo Nel caso la salita preveda numerose inversioni, si deve ricorrere in continuazione allo scambio di polso della dragonne applicata alla piccozza: c è soprattutto il rischio di perdere l attrezzo al momento dello spostamento del lacciolo. È possibile ovviare a questo inconveniente assicurando la dragonne della piccozza all imbracatura con un cordino.

15 Titolo slide: impugnatura della piccozza in discesa Discesa faccia a valle su pendii poco ripidi di inclinazione fino a 25 (30 ) con neve poco compatta o molle senza ramponi In funzione del tipo di neve sui pendii poco ripidi si scende con piccozza tenuta davanti al torace oppure in verticale con la becca orientata a monte

16 Titolo slide: tipi di passo Nella progressione con piccozza si hanno tre punti di appoggio e la progressione va effettuata spostando prima la piccozza e poi i due piedi, se un piede scivola i due punti di appoggio mantengono l equilibrio. LA PICCOZZA VA IMPUGNATA SEMPRE CON LA MANO CHE SI TROVA A MONTE Il PASSO LATERALE INCROCIATO permette una migliore distribuzione su entrambi i piedi dello sforzo, che non va così a gravare solo sul piede a monte come nel passo classico. La PROGRESSIONE DI PUNTA è molto faticosa e concentra tutto il peso sui polpacci che si indolenziscono per via dell acido lattico.

17 Titolo slide: posizione del piede Durante la progressione IL PIEDE NON VA APPOGGIATO DI TAGLIO (anche se trasmette una sensazione di maggiore sicurezza); la caviglia cioè deve essere piegata verso valle e non verso monte. Su questo aspetto, è importante anche che lo scarpone non sia troppo rigido nella parte alta.

18 Titolo slide: discesa DISCESA La discesa va effettuata puntando i talloni e poggiando bene la pianta prima di spostarsi con l altro piede. In caso di discesa difficile la piccozza va tenuta già in posizione di auto bloccaggio. Il busto va tenuto in avanti e mai all indietro, le gambe leggermente piegate. In caso di neve dura si deve creare un punto di appoggio scavando la neve con colpi di punta o tallone.

19 Titolo slide: schemi discesa

20 Titolo slide: baricentro in salita e discesa

21 Titolo slide: auto bloccaggio Se malauguratamente si dovesse scivolare è vitale conoscere la tecnica di auto bloccaggio. In caso di caduta SENZA RAMPONI E SENZA PICCOZZA si deve cercare di mettersi in posizione A STELLA. È importante effettuare tale tecnica con razionalità e durante i primi metri della scivolata evitando di prendere velocità. DURANTE LA SCIVOLATA LA PICCOZZA VA IMPUGNATA CON ENTRAMBE LE MANI, sul becco e sul manico e piantata a terra con la punta del becco con tutto il peso del corpo, che si viene a trovare sopra la piccozza. Se la piccozza viene piantata con una sola mano ci si lussa molto probabilmente la spalla nell arresto della scivolata. La piccozza va piantata con il peso del corpo in modo da piantarsi in profondità e arrestare la caduta. Se non viene usato il peso del corpo, la piccozza scivolerà tagliando la neve soffice e invece rimbalzerà su neve dura.

22 Titolo slide: scivolata con ramponi Se si usano i RAMPONI durante la scivolata i piedi vanno SEMPRE tenuti ALTI e staccati da terra, sia che si scivoli di schiena che di petto, altrimenti i ramponi si possono puntare a terra e si verifica il fenomeno pericolosissimo del ribaltamento con conseguenti rotolamenti incontrollabili. Se si scivola di faccia invece che di piedi si esegue la stessa tecnica avendo cura di non avere la piccozza sulla linea della faccia, sarà il punto di blocco a farci girare di piedi. Durante la discesa pensare sempre a come comportarsi in caso di caduta.

23 Titolo slide: schemi auto arresto

24 Titolo slide: zoccolo LO ZOCCOLO Un fenomeno pericoloso è il formarsi del cosiddetto zoccolo, uno strato di neve che si forma sotto allo scarpone o sotto ai ramponi. Questo strato di neve è pericolosissimo quando si passa da terreno innevato a terreno scoperto perché annulla l attrito e la tenuta degli scarponi. Va rimosso di frequente sbattendo lo scarpone sul terreno, o in caso di ramponi, battendoli con la piccozza. Esistono dei rivestimenti in gomma da applicare sotto ai ramponi per evitare il formarsi dello zoccolo, con il movimento della gomma e le vibrazioni non si forma quasi mai questo strato di neve.

25 Titolo slide: informazioni generali 1 Un pendio, di pendenza moderata, con neve in cui affondi un po' lo scarpone, va salito direttamente, faccia a monte e sceso direttamente, faccia a valle. Si deve ricercare soprattutto l'equilibrio, mantenendo il corpo a piombo e avendo cura di non avvicinarsi troppo al suolo. I piedi vanno tenuti distanziati della larghezza del bacino con le punte leggermente divaricate. In discesa evitare di irrigidirsi e di essere arretrati, il busto deve essere flesso in avanti. Il passo sempre regolare e non troppo lungo per evitare di perdere l'equilibrio, ma non troppo corto per evitare lo sfaldamento del gradino superiore. Il piede va appoggiato energicamente sulla neve; se è inconsistente la si compatta, calcandola più volte col piede, prima di appoggiarsi. Sono molto utili i bastoncini.

26 Titolo slide: informazioni generali 2 Su tratti di pendenza moderata, ma con neve dura che si lascia intaccare dagli scarponi, si procede con gli scarponi di piatto, in modo da lasciare l'impronta di tutta la suola. Si appoggiano gli scarponi con le suole parallele al pendio piegando le caviglie. Con l'aumentare della pendenza si aumenta anche l'apertura delle punte. Si scende piantando i talloni nella neve, caviglie e ginocchia piegate, busto leggermente flesso in avanti, mantenendosi a piombo sui piedi. Il passaggio del peso dal tallone a tutta la pianta del piede provocherà una scivolata, tenete presente che più si alza la punta più il tallone frena. L'equilibrio si mantiene con spostamenti avanti - indietro del bacino.

27 Titolo slide: informazioni generali 3 Su pendii dolci è preferibile l'uso dei bastoncini ma quando la pendenza aumenta si deve usare la piccozza come bastone. Il braccio deve essere disteso lungo il corpo e la piccozza impugnata per la testa, becca in avanti e palmo della mano appoggiato sulla paletta. Il puntale deve piantarsi nella neve, perciò è indicata una piccozza relativamente lunga muovendosi solo quando è ben piantata. Si procede piantando la piccozza e muovendo due passi, quindi piantare di nuovo la piccozza e muovere ancora due passi, ecc. Nella progressione frontale la si impugna nella mano più comoda e va piantata quando la gamba opposta è avanzata; in discesa si impugna sempre con la becca a monte e nella posizione più comoda. Pur essendo una soluzione fortemente sconsigliata, se la piccozza non è sufficientemente lunga, evitare di piantarla tenendola semplicemente in mano per la testa o per il manico.

28 Titolo slide: informazioni generali 4 La piccozza, più che piantata, va appoggiata spostandola ogni due passi quando è alta la gamba opposta. Per arrestarsi, in caso di scivolata su pendio innevato, ci si deve girare con la faccia al monte e con l'altra mano impugnare il manico della piccozza. Piantare la becca nella neve all'altezza dello sterno. Il peso la fa penetrare nella neve rallentando la caduta; tenere le gambe divaricate e, se si indossano ramponi, i piedi alzati per evitare ribaltamenti. Durante la scivolata è importante mantenersi col capo in alto. Oltre una certa pendenza la progressione frontale è resa impraticabile dall'impossibilità di piegare ulteriormente le caviglie, si procede allora in diagonale. Appoggiare sempre energicamente tutta la suola dello scarpone. Il piede a monte, il cui appoggio avviene con una torsione della caviglia, deve trovarsi nella direzione di marcia e in fase di carico tutta la piante deve aderire al suolo. L'altro divergente con la punta a valle, le ginocchia sono proiettate a valle e il busto, leggermente flesso in avanti, va ruotato anch'esso a valle.

29 Titolo slide: gradinamenti con piccozza Su neve dura, senza ramponi, si procede in diagonale gradinando con la paletta. Tenendo la piccozza con la mano più forte la si fa oscillare al ritmo del passo di marcia: un passo, un gradino. Su ghiaccio invece si gradina con la becca mettendosi fianco e impugnando la piccozza preferibilmente con la mano a valle, comunque sempre con la più forte. Il gradino va iniziato con colpi orizzontali rifinendolo con colpi verticali. Per superare brevi muri ghiacciati si realizza una tacca nel ghiaccio chiamata "acquasantiera", serve da appiglio per una mano se si ha una sola piccozza. Preparare solo una tacca per volta.

30 SCUOLA INTERSEZIONALE DI ESCURSIONISMO VERONESE

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