Valutazione degli aiuti di stato a favore delle opere cinematografiche e di altre opere audiovisive
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- Angela Damiani
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1 DOCUMENTO DI DISCUSSIONE della COMMISSIONE EUROPEA Valutazione degli aiuti di stato a favore delle opere cinematografiche e di altre opere audiovisive Osservazioni della Concessionaria del Servizio Pubblico Radiotelevisivo italiano Rai-Radiotelevisione italiana Spa
2 Roma, 7 ottobre 2011
3 Il Documento di Discussione predisposto dalla Commissione Europea, che ha per oggetto la valutazione degli aiuti di Stato a favore delle opere cinematografiche e di altre opere audiovisive, sembra, in estrema sintesi, individuare quattro principali ambiti di approfondimento: - la concorrenza nell'uso degli aiuti di Stato tra alcuni Stati membri finalizzata ad attirare investimenti esteri da parte di grandi società di produzione, in prevalenza statunitensi; - l imposizione di condizioni di territorialità, previste da alcuni sistemi di sostegno alla produzione cinematografica, connesse alla spesa del bilancio relativo alla produzione; - il sostegno ad aspetti diversi dalla produzione cinematografica e televisiva (come ad esempio la distribuzione cinematografica e la proiezione digitale); - l opportunità di applicare le norme specifiche in materia di aiuti di Stato previste per il settore audiovisivo, anche alle nuove tecnologie, e ai nuovi mezzi creativi. Per quel che concerne l ambito cinematografico, si ritiene opportuno premettere che la RAI, la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia, è attiva nel mercato attraverso la consociata RAI Cinema e che quest ultima, in via generale, non utilizza direttamente i meccanismi di sostegno pubblici previsti dalla normativa vigente. Tuttavia, in considerazione del ruolo che la RAI riveste all interno del mercato cinematografico e dei rapporti che intercorrono tra il servizio pubblico e il mondo della produzione indipendente, realtà più direttamente interessata dalle suddette questioni, si desidera comunque esprimere alcune considerazioni di carattere generale. La Rai condivide la visione secondo cui i diversi meccanismi di sostegno pubblico alla produzione cinematografica ed audiovisiva dovrebbero essere tutti indirizzati al conseguimento dei seguenti fondamentali obiettivi: - salvaguardare la ricchezza delle diversità culturali e la conservazione dell identità e del patrimonio culturale europeo; - contribuire alla creazione di una cultura cinematografica europea; - rafforzare un settore determinante dell industria e promuoverne l innovazione; - favorire una maggiore diffusione e conoscenza della varietà culturale europea; - sostenere la produzione di contenuti di pregio in un mercato caratterizzato da una domanda non sufficientemente ampia di prodotti di matrice culturale e segnata da un
4 generalizzato aumento dei costi di produzione. Al riguardo pare opportuno approfondire anche ulteriori aspetti. In considerazione dell oggettiva difficoltà ad individuare metodi capaci di escludere, o per lo meno limitare, la distorsione del mercato determinata da aiuti di Stato destinati a grandi produzioni, in particolare quelle statunitensi (che in alcun Stati membri concorrono direttamente per un sostegno pubblico con le produzioni indipendenti europee che sono invece per lo più di piccole e medie dimensioni), si ritiene di poter condividere la strada prospettata dalla Commissione Europea ipotizzando in particolare che la concessione dei finanziamenti possa essere subordinata alla condizione che gli stessi siano reinvestiti o rimborsati qualora la produzione generi utili e soprattutto nel caso di produzioni cinematografiche con budget importanti. Rai condivide le considerazioni della Commissione Europea secondo cui gli aiuti di Stato al settore audiovisivo non possano limitarsi a sostenere la sola produzione delle opere cine/televisive ma, in un ottica di completezza e di efficacia delle agevolazioni adottate, debbano anche interessare altre attività funzionalmente dirette a favorire la visione delle opere da parte del maggior pubblico possibile, in primis l attività di distribuzione. In caso contrario, si metterebbe infatti a rischio l obiettivo ultimo di tali misure, con l effetto di produrre una molteplicità di opere, realizzate anche e soprattutto grazie al sostegno pubblico, ma poi sostanzialmente sconosciute al pubblico nazionale ed europeo. Presupposto imprescindibile all erogazione di tali misure di sostegno resta tuttavia la valutazione del valore culturale dell opera, già vagliata in sede di sostegno alla produzione. Partendo da tale presupposto e considerando la duplice natura delle opere audiovisive (prodotto culturale e bene economico nel medesimo tempo), il superamento del test culturale in sede di valutazione del riconoscimento degli aiuti statali non può che accompagnarsi anche alla assegnazione di risorse o strumenti agevolativi volti a sostenere l investimento nella successiva attività di distribuzione nazionale ed extra-nazionale delle medesime opere.
5 Tra i criteri da tener presente per determinare non tanto l esistenza e la forma della misura di sostegno ma piuttosto, per quanto sopra detto, il quantum della stessa, si potrebbe tener presente la potenzialità del piano di distribuzione a raggiungere il maggior pubblico possibile tramite la diversificazione delle piattaforme distributive, favorendo il superamento della distribuzione tradizionale (sala - home video - televisione) verso un sistema multipiattaforma, oramai praticabile grazie alle possibilità offerte dallo sviluppo tecnologico e dalla rivoluzione digitale, che vada oltre gli usuali schemi distributivi per sfociare in soluzioni innovative. Inoltre, in una prospettiva volta a favorire la formazione di una identità culturale europea, pur sempre nel rispetto delle diversità culturali dei singoli Stati, potrebbero essere maggiormente incentivati, con misure di sostegno più forti, quei progetti audiovisivi che siano il risultato di apporti creativi e /o produttivi riferibili a più di uno Stato membro. Riguardo, infine, ai vincoli relativi al criterio di territorialità, la Commissione Europea richiede che il produttore sia libero di spendere almeno il 20% del bilancio di produzione al di fuori del territorio nazionale, allo scopo di tutelare la libera circolazione dei beni, dei capitali, dei cittadini e dei servizi in ambito europeo e consentendo pertanto agli stati membri di localizzare fino all 80% del bilancio di produzione all interno del territorio nazionale. Il documento di discussione evidenzia come questo meccanismo ponga problemi di coerenza con il principio della libera circolazione nel mercato europeo. D altra parte, il criterio di territorialità ha manifestato e continua a manifestare ampiamente il suo valore nel riuscire a utilizzare al meglio le specifiche competenze tecniche ed intellettuali necessarie per la realizzazione di opere a carattere culturale e di contenuti di pregio, dando impulso ai meccanismi di sostegno alle produzioni cinematografiche e promuovendo i suddetti obiettivi culturali. Si conferma, pertanto, la validità del sistema attuale e la equità delle attuali condizioni rispetto agli obiettivi perseguiti.
6 Per quel che concerne l ambito della produzione televisiva, la RAI desidera evidenziare inoltre le seguenti considerazioni. La produzione televisiva (fiction, documentari, animazione) riceve un parte minoritaria dei sostegni pubblici alla produzione, stimata dal documento di discussione pari al 20% del totale. Gli aiuti alla produzione televisiva sono peraltro concentrati in alcuni Paesi mentre sono pressoché assenti in altri (come, ad esempio, in Italia). Appare inoltre importante rilevare che, a differenza di quella cinematografica, la quota di mercato della produzione televisiva nazionale non risulta "assai limitata nel proprio mercato interno (cfr. documento paragrafo 13). Al contrario, nei paesi in cui la produzione televisiva nazionale è maggiormente sviluppata, la quota di mercato interno è generalmente molto elevata. Rimane invece più bassa la quota di mercato della produzione televisiva al di fuori del proprio territorio nazionale o linguistico, anche se, tuttavia, esistono significative eccezioni. Si segnala inoltre che le nuove modalità di distribuzione su reti elettroniche rendono sempre più incerte le tradizionali distinzioni tra opere a primario sfruttamento cinematografico e altre opere audiovisive. Al riguardo, si consideri anche che il sostegno pubblico alla produzione televisiva ha in pratica finalità simili al sostegno alla produzione cinematografica. L'aiuto pubblico alla produzione televisiva, realizzandosi soprattutto tramite forme di tax credit o di contributi e agevolazioni da parte di enti locali territoriali, da un lato contribuisce a mantenere vitale l industria della cultura (che altrimenti potrebbe essere dispersa durante le fasi di mercato più difficili, con in più il rischio di non potersi poi ricostituire), mentre dall'altro contribuisce a rafforzare l'immagine del territorio e del paese in cui la produzione è localizzata. Considerato il successo presso il pubblico di molte produzioni televisive europee, la possibilità di presentare ad una vasta platea immagini del proprio territorio e paese comporta un indubbio vantaggio promozionale con ricadute molto positive riguardanti anche l ambito produttivo e industriale. In questa prospettiva, la richiesta degli enti territoriali affinché la produzione si svolga nel proprio territorio appare pertanto molto comprensibile e non sembra configurarsi esclusivamente come
7 un mero aiuto, ma anche come un legittimo investimento da parte dell ente. Ciò detto, il mantenimento dell attuale soglia dell' 80% (di cui al paragrafo 45) appare tuttavia giustificato anche e comunque al fine di tutelare maggiormente la libertà editoriale e di rafforzare quindi la qualità complessiva dell'opera. ***
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