IL MONDO DEL CREDITO COOPERATIVO E L ESPERIENZA DI UNA BCC DI TERRITORIO

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1 IL MONDO DEL CREDITO COOPERATIVO E L ESPERIENZA DI UNA BCC DI TERRITORIO Di ALESSIO BOSCAGLIA Premessa La globalizzazione della finanza, la creazione in Europa di un mercato unico dei beni e dei servizi, l innovazione nelle tecnologie di produzione e distribuzione degli strumenti finanziari ed il processo di deregolamentazione del settore sono tra le maggiori cause del cambiamento. L evoluzione che ha interessato anche il sistema bancario italiano negli ultimi anni ha reso tale sistema molto diverso rispetto al passato. Gli intermediari hanno risposto con interventi di ristrutturazione, volti a ridefinire assetti proprietari e organizzativi, strategie di posizionamento sul mercato, processi produttivi e distributivi, sistemi di controllo e gestione dei rischi 1. L esigenza di competere in mercati sempre più internazionali ha imposto un aumento della dimensione media delle banche e dei gruppi bancari, contribuendo, in misura significativa, al conseguimento di profitti più efficienti. L intensità del processo ha permesso di ridurre e, in alcuni casi, di invertire, il divario con i principali gruppi bancari europei. Il processo di concentrazione che ha interessato il sistema bancario italiano non ne ha limitato il grado di concorrenza, grazie soprattutto alla crescente diffusione delle banche sul territorio. Un contributo di rilievo, in tale direzione, è venuto dal credito cooperativo, che ne ha permesso una più capillare presenza nel Paese, grazie all espansione della rete di vendita. 1 «Il Network delle Banche di credito cooperativo», intervento di Antonio Finocchiaro, Vice Direttore Generale della Banca d Italia, in Assemblea annuale della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, Roma, 24 novembre 2006, pag

2 L importanza delle BCC è sintetizzata dalle caratteristiche del modello produttivo italiano, basato, in misura significativa, su distretti industriali e su piccole e medie imprese, radicate sul territorio e integrate con le comunità e le istituzioni locali. Il radicamento territoriale e lo spirito mutualistico, infatti, avvantaggiano le banche di credito cooperativo, principalmente dal lato dell informazione: la conoscenza approfondita dell area di riferimento, l esperienza del ciclo produttivo delle attività tipiche, la vicinanza agli operatori locali consentono alle aziende di credito cooperativo di disporre di informazioni ottimali sulle caratteristiche della clientela e sul relativo merito di credito, agevolando l instaurarsi di durature relazioni economico-finanziarie. La finalità mutualistica dell organizzazione cooperativa agevola l attività d impresa per il convergente interesse dei soci: infatti, sono alla stesso tempo clienti ed azionisti. I soci, potendo trarre vantaggio dall utilizzazione dei servizi offerti dalla banca, sono incentivati a partecipare attivamente alla vita aziendale, limitando eventuali comportamenti opportunistici che potrebbero incidere non solo sulle relazioni creditizie, ma anche sulle performance complessive dell intermediario e sui suoi risultati economici. Le banche cooperative operano a sostegno delle comunità locali, ne condividono le sorti, contribuiscono al loro sviluppo, alleviano i disagi di quelle più bisognose e decentrate. La stessa collettività locale è, pertanto, incentivata a svolgere un azione di controllo volta a promuovere la cooperazione e a sanzionare eventuali violazioni dello spirito di mutualità e solidarietà. Oggetto del presente lavoro è l analisi del sistema rappresentato dalle banche di credito cooperativo e dalle casse rurali nel nostro Paese, rapportate al sistema bancario italiano e, in particolare, l operato di una banca di credito cooperativo locale. 1. Dimensione del credito cooperativo italiano Il modello organizzativo del credito cooperativo ruota attorno alle 442 BCC complessivamente presenti sul territorio nazionale, con

3 sportelli (11,8% degli sportelli bancari italiani), attraverso una presenza diretta in Comuni (in 542 comuni rappresentano l unica realtà bancaria) ed in 98 province 2 (dati al dicembre 2007). Le BCC sono supportate sia dal sistema associativo che dal sistema imprenditoriale. Il primo, composto dalle federazioni regionali e dalla federazione nazionale, svolge funzioni di coordinamento, assistenza tecnica, consulenza ed erogazione di servizi a favore delle banche associate. Il secondo si configura come «complemento operativo» della BCC per quanto riguarda la fornitura di servizi e prodotti. I due principi che garantiscono l efficienza del sistema sono la sussidiarietà e la solidarietà. La sussidiarietà si esercita dalle strutture nazionali e regionali alle banche: le prime svolgono, in modo consortile, quelle funzioni che, se realizzate, sarebbero meno efficienti sul territorio. La solidarietà riguarda i rapporti di collaborazione e di corresponsabilità che legano le BCC tra loro. Le federazioni locali, società cooperative con funzioni consortili senza scopo di lucro, sono gli organismi associativi delle BCC-CR (che aderiscono ad esse volontariamente) e ne rappresentano la diretta espressione sul territorio 3. Esse costituiscono il «punto di snodo» del sistema del credito cooperativo, in quanto, da un lato, raccolgono le istanze e i segnali provenienti dalle banche, filtrandoli verso gli organismi nazionali; dall altro, sintetizzano le informazioni e le indicazioni provenienti da questi ultimi e le trasmettono alle BCC-CR. Rappresentano, inoltre, uno strumento di governo delle strategie locali e regionali, svolgendo una serie di funzioni fondamentali: rappresentanza, tutela della qualità ed efficienza della gestione delle BCC, supporto associativo e di consulenza. L operatività si articola su diverse fasi: rappresentanza e promozione; assistenza e consulenza; verifica e revisione; attività di tipo informatico ed economico utili ai fini consortili. Federcasse, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali ed Artigiane, rappresenta la federazione delle federazioni locali, anche se ad essa aderiscono oltre quaranta tra società ed enti del credito cooperativo. Raffigura il sistema del credito cooperativo e ha l obiettivo di determinare gli indirizzi politico-strategici della coopera- 2 Tratto dal sito internet « 3 Tratto dal sito internet « 53

4 zione del credito per realizzarne le finalità morali, culturali, sociali ed economiche. Il sistema imprenditoriale, invece, delinea i servizi ed i prodotti offerti dai diversi gruppi bancari cooperativi. Tali servizi sono erogati da: Gruppo Bancario Iccrea: é costituito da un insieme di società che forniscono prodotti e servizi alle BCC. La Holding Iccrea ne é la capogruppo. Le società del gruppo offrono strumenti finanziari evoluti, prodotti per la gestione del risparmio e per la previdenza assicurativa, soluzioni per il credito alle piccole e medie imprese; Cassa Centrale Banca (Credito Cooperativo del Nord-Est): sostiene e favorisce lo sviluppo delle Casse Rurali e delle BCC socie, fornendo loro prodotti finanziari differenziati ed evoluti, nonché servizi bancari innovativi in grado di rispondere alle esigenze della loro clientela, formata soprattutto da famiglie ed imprese. A questo fine la Cassa Centrale Banca opera in stretta collaborazione con le Federazioni locali e le società informatiche del Nord-Est; Cassa Centrale «Raiffeisen» dell Alto Adige: offre alle Casse Raiffeisen associate una serie di servizi di supporto alla gestione bancaria e finanziaria attraverso i reparti commercio, finanza, tesoreria e sistemi di pagamento. Quale istituto centrale bancario intrattiene rapporti diretti con partners istituzionali nazionali ed internazionali. Svolge, infine, funzioni di corrispondente per enti finanziari esteri. I soci delle BCC sono il nucleo dell attività imprenditoriale e sociale delle stesse, i primi beneficiari dei vantaggi, bancari ed extrabancari, che esse generano. I soci sono, infatti, parte (non «controparte») della banca. Il numero dei soci, in questi ultimi anni, è costantemente cresciuto. Infatti, a dicembre 2007, il numero dei soci delle BCC era pari a , in crescita del 7,5% rispetto ai dati del I collaboratori delle BCC-CR, a fine dicembre 2007, raggiungevano quota dipendenti, con un incremento, rispetto al 2006, del 4,4%. In questi anni il credito cooperativo ha creato occupazione. La crescita del personale delle BCC nel periodo è stata superiore al 26%, in controtendenza con la progressiva contrazione degli organici 4 Tratto dal sito internet « 54

5 del sistema bancario tradizionale, esauritasi solo negli ultimi mesi (-1,6% nel periodo ). I dati sulla composizione del personale evidenziano una crescente attenzione verso le donne: il loro numero è aumentato più del doppio rispetto agli uomini, anche se questi ultimi rappresentano quasi i due terzi dei dipendenti delle BCC. La classe di età più numerosa è quella compresa tra i 31 e i 40 anni, a cui appartiene il 40,3% dei dipendenti. L età media è di 40 anni; in particolare, quella delle donne è al di sotto (37 anni) e quella degli uomini si attesta al di sopra (41,6 anni) della media. Tra dicembre 2001 e settembre 2007, secondo i dati della Banca d Italia, le quote di mercato delle BCC sono aumentate dal 5% al 6,9% per gli impieghi e dal 7,8% all 8,3% per la raccolta da clientela 5. Secondo i dati del credito cooperativo, invece, le quote di mercato, a dicembre 2007, si attestavano al 6,8% per gli impieghi ed all 8,6% per la raccolta. Nonostante la recente intensificazione delle pressioni concorrenziali esercitate da intermediari di maggiori dimensioni, il credito cooperativo sembra mantenere le posizioni raggiunte. Le quote di mercato, a settembre 2007, continuano ad attestarsi su livelli particolarmente elevati nelle regioni nord-orientali (impieghi 13,5% e raccolta 16,1%), trainate soprattutto dalla realtà trentina (nell ordine 52,8% e 63,3%) e altoatesina (34,1% e 45,8%); molto importante è anche il posizionamento raggiunto dalle BCC-CR in alcune regioni del Centro e del Meridione 6. 5 La Gestione del cambiamento nel Credito Cooperativo, intervento di Fabrizio Saccomanni, Direttore Generale della Banca d Italia, in Assemblea annuale della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, Roma, 11 dicembre 2007, pag Ibidem. 55

6 Tab. 1.1 Composizione dello stato patrimoniale BCC (composizione % dell'attivo a dicembre 2007) 7% 4,80% 17,20% 70% Altro Interbancario Valori mobiliari Impieghi Sistema banche Italia (composizione % dell' attivo a dicembre 2007) 16,60% 52,40% 21,20% 9,80% Fonte: Altro Interbancario Valori mobiliari Impieghi Analizzando i dati patrimoniali si evince come il credito cooperativo abbia posto, nel 2007, maggiore attenzione agli impieghi. Analizzando i dati statistici, si vede come gli impieghi nelle BCC siano cresciuti ad un tasso maggiore rispetto alle altre banche. Basti pen- 56

7 sare agli impieghi a breve, che nel sistema bancario italiano sono cresciuti del 6,1%, rispetto al 2006, mentre la crescita fatta segnare dalle BCC è stata pari all 11%. Anche dal punto di vista della raccolta la crescita del credito cooperativo è stata di molto superiore rispetto a quella del sistema bancario italiano. È passata, infatti, da Euro del 2006 a Euro del 2007, con un aumento del 9,3%, rispetto alla raccolta del sistema bancario italiano che ha segnato una crescita del 6,6%, passando da Euro nel 2006 a Euro nel , come si risulta dalla tabella 1.2. BCC (DATI 2007) VOCI Tab. 1.2 Principali grandezze patrimoniali TOTALE BANCHE AMMONTARE VAR.% AMMONTARE VAR.% ANNO ANNO IMPIEGHI SULL INTERBANCARIO , ,2 IMPIEGHI PROPRI TOTALI , ,3 -A BREVE TERMINE ,1 -A MEDIO E LUNGO TERMINE ,7 VALORI MOBILIARI , ,3 RACCOLTA SULL INTERBANCARIO , ,7 DEPOSITI, PCT PASS.CLIENT. E OBBLIGAZIONI , ,6 -RACCOLTA A VISTA , ,4 -RACCOLTA A TEMPO , ,2 DI CUI: OBBLIGAZIONI , ,1 CAPITALE E RISERVE , ,3 Fonte: Dalla tabella 1.1 si evince come la differenza del peso degli impieghi nell operato delle BCC, si riflette anche nella composizione percentuale dell attivo, se confrontato con il sistema bancario italiano. Infatti, la com- 7 Tratto dal sito internet « 57

8 ponente degli impieghi nelle BCC ricopre il 70,3% del totale degli attivi, mentre nel sistema bancario italiano ricopre soltanto il 52,4%. Analizzando, inoltre, il passivo delle BCC si registra un maggior peso della raccolta da clientela rispetto a quella del sistema bancario nel suo complesso, che è pari a circa la metà, come risulta dalla tabella 1.3. Tab Composizione dello stato patrimoniale BCC (composizione % del passivo a dicembre 2007) Altro; 4,90% Raccolta da banca; 1,60% Capitale e riserve; 10,80% Raccolta da cliente a vista; 40,30% Depositi vincolati; 4,00% Pct; 6,50% Obbligazioni; 31,90% SISTEMA BANCHE ITALIA (composizione % del passivi a dicembre 2007) Raccolta da banca; 27,80% Altro; 14,90% Capitale e riserve; 9,10% Obbligazioni; 18,40% Pct; 3,80% Depositi vincolati; 1,70% Raccolta da cliente a vista; 24,30% Fonte: 58

9 I dati della tabella 1.4 confermano la vocazione delle BCC come banche a supporto delle piccole e medie imprese artigiane, delle famiglie e del settore «no profit»: a fronte di una quota complessiva di mercato del 6,8% negli impieghi, le BCC superano il 20% nel credito all artigianato (sia ad imprese sia a famiglie produttrici). Significativa è anche la quota di mercato nel credito alle altre categorie economiche: il 15,50% del totale dei crediti alle «altre imprese minori»; il 15,8% alle famiglie produttrici, l 8,6% alle famiglie consumatrici, il 10,5% del totale dei crediti agli enti senza scopo di lucro. Pur in presenza di una generalizzata espansione degli impieghi, la rischiosità creditizia si è mantenuta su livelli contenuti, nonostante il minor ricorso, rispetto al resto del sistema, ad operazioni di cartolarizzazione dei crediti incerti. Tab. 1.4 Quota percentuale BCC nel mercato del credito per settore di destinazione dei fi nanziamenti 25,00% 20,90% 20,00% 15,00% 15,50% 15,80% 10,00% 6,00% 8,60% 10,50% 5,00% 0,00% Imprese non finanziarie Imprese artigiane Altre imprese minori Famiglie produttrici Famiglie consumatrici Istituzioni senza scopo di lucro Fonte: A settembre 2007 il flusso di nuove sofferenze rettificate, in rapporto alla consistenza degli impieghi vivi, si attesta allo 0,8%, pari a quello me- 59

10 dio di sistema. Alla stessa data, l incidenza delle sofferenze sugli impieghi si colloca al 2,7% contro il 3,4% del sistema bancario nel suo complesso. Peraltro, il dato relativo alle partite anomale complessive (6,2% rispetto al dato medio del 5,2%) denota la presenza di margini di miglioramento nella gestione delle relazioni di fido 8. Ancora elevato, nel confronto con il resto del sistema, è il livello di patrimonializzazione, pur se in progressiva flessione a causa della crescita delle attività creditizie. A dicembre 2007, il solvency ratio si attestava al 15,6% a fronte di un dato medio del sistema bancario pari al 10,4%. La redditività delle BCC ha beneficiato della crescita delle masse amministrate e dell andamento dei tassi. Nonostante ciò, i risultati economici del credito cooperativo restano inferiori a quelli delle altre banche, principalmente a causa della maggiore incidenza dei costi 9. Il bilancio sul network del credito cooperativo è segnato da risultati positivi, ma anche da sfide da fronteggiare. Negli ultimi anni le BCC hanno registrato un rilevante sviluppo operativo e dimensionale. Sono diminuiti i fattori di anomalia ed il sostegno al tessuto produttivo locale si è accresciuto, denotando un apprezzabile attitudine alla continuità del supporto alle piccole e medie imprese. Taluni intermediari del credito cooperativo sono «piccoli colossi» nelle aree territoriali di competenza. Le strutture di gruppo si sono evolute. Si sono ampliati i campi di intervento degli intermediari nel sostegno organizzativo e produttivo, ma permane la difficoltà ad assicurare una conduzione unitaria e condivisa delle iniziative di sistema e ad affermare una visione strategica La BCC dei Castelli e degli Iblei, dimensione e analisi del territorio in cui opera La BCC dei Castelli e degli Iblei ha sede legale nel comune di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta. 8 La Gestione del cambiamento nel Credito Cooperativo, intervento di Fabrizio Saccomanni, Direttore Generale della Banca d Italia, in Assemblea annuale della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, Roma, 11 dicembre 2007, pag Ivi, pagg Ivi, pag

11 La BCC offre i suoi servizi ad una popolazione di circa abitanti grazie ai suoi 7 sportelli (l ultimo ad Acate entro la fine del 2008) in 3 differenti province: Caltanissetta, Catania e Ragusa. Tab Distribuzione territoriale della BCC dei Castelli e degli Iblei CITTA ABITANTI FILIALI BCC Mazzarino (CL) FILIALI DI ALTRE BANCHE 2 (1 Banco di Sicilia, 1 Credito Siciliano) Butera (CL) (Credito Siciliano) San Cono (CT) (Credito Siciliano) Chiaramonte Gulfi (RG) Monterosso Almo (RG) Acate (RG) (1 Banco di Sicilia, 1 Credito Siciliano, 1 Banca Agricola Popolare di Ragusa) 1 (Banca Agricola Popolare di Ragusa) 2 (1 Banco di Sicilia, 1 Banca Agricola Popolare di Ragusa) Totale Fonte: Piano Strategico Aziendale , BCC dei Castelli e degli Iblei. La clientela prevalente della BCC è costituita da agricoltori, artigiani, commercianti e famiglie. Infatti, come vedremo dai dati di bilancio del 2007, la maggior parte del credito è stato erogato a famiglie consumatrici e famiglie produttrici, queste ultime intese come imprese individuali e società di persone che impiegano fino a 5 addetti, produttrici di beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita. La concessione di credito verso queste categorie di soggetti dipende sia dalla forma giuridica dell istituto sia dalla tipologia del tessuto economico che contraddistingue da sempre le zone centrali della Sicilia, basato essenzialmente sull artigianato e sull agricoltura, ove il problema del som- 61

12 merso e del lavoro nero rimare ancora ad altissimi livelli e dove le imprese non finanziarie in forma di S.p.A o di S.r.l sono poco presenti. Si tratta, in definitiva, di territori caratterizzati da elevata disoccupazione e da problemi di natura demografica. Dalla tabella 2.1 si nota come in quasi tutti i paesi ove è presente la BCC, i maggiori competitors sono costituiti da istituti che fanno parte dei più importanti gruppi bancari italiani (Banco di Sicilia gruppo Unicredit, Credito Siciliano gruppo Credito Valtellinese) che vantano una presenza capillare nel territorio. L apertura della nuova filale di Acate e le esigenze dimensionali hanno obbligato la BCC a rivedere la struttura organizzativa, semplificandola notevolmente. Ciò comporterà: un aumento della velocità e chiarezza nei processi decisionali e di comunicazione; la valorizzazione del ruolo del manager mediante un processo di delega; un miglioramento dell efficienza nei processi di gestione ed operativi; l innalzamento del livello di efficienza, flessibilità e produttività dei processi. Tale struttura organizzativa, di tipo funzionale, si caratterizza per l allocazione delle responsabilità per fasi e funzioni dei processi produttivi e per un marcato accentramento dei poteri di indirizzo strategico, coordinamento e controllo in capo alla Direzione Generale 11. Un elemento di estrema importanza, anche per una banca di piccole dimensioni, è costituito dalla fase del controllo interno. La BCC «dei Castelli e degli Iblei» ha definito un proprio sistema di controllo, in linea con le indicazioni dettate dalla Banca d Italia. Tale sistema è articolato come segue: 1. controlli interni: diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture produttive o incorporate nelle procedure, ovvero eseguiti nell ambito delle procedure di back-office; 11 «Piano Strategico Aziendale », BCC dei Castelli e degli Iblei, Mazzarino, 2007, pag

13 2. controllo sulla gestione dei rischi: hanno l obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e di controllo, e alla coerenza dell operatività delle singole aree produttive con gli obiettivi di rischio/ rendimento assegnati. Essi sono affidati alla funzione interna di Unità controllo rischi composta dai Responsabili dell area Servizi Amministrativi e dell Area Affari, sott ordinata alla Direzione Generale; 3. attività di revisione interna: è volta ad individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e delle norme e, soprattutto, a valutare la funzionalità dell intero sistema dei controlli interni. L attività di revisione viene effettuata all interno delle propria organizzazione ( Internal Audit); 4. funzione di conformità: ha l obiettivo di prevenire e gestire il rischio derivante dal mancato rispetto delle norme di legge, dei regolamenti o degli statuti Ivi, pag

14 Tab Organigramma BCC dei Castelli e degli Iblei dal 01/09/2008 VICE DIREZIONE COMITATO DIREZIONE (*) DIREZIONE GENERALE CONTROLLI INTERNI INTERNAL AUDIT UNITA CONTROLLO RISCHI (^) AREA SERVIZI AMMINISTRATIVI (*) (^) AREA AFFARI (*) (^) AREA RISORSE e ORGANIZZAZIONE (*) RETE TERRITORIALE FILIALI (*) UFFICIO CONTABILITA E TESORERIA UFFICIO CREDITI E CONTENZIOSO UFFICIO SEGRETERIA GENERALE UFFICIO TITOLI UFFICIO PERSONALE UFFICIO SERVIZI ACCENTRATI UFFICIO IMMOBILI ECONOMATO Filiale Sede Direzionale Agenzia di Città (C.V.E.) Filiale San Cono Filiale Butera Filiale Chiaramonte Gulfi Filiale Monterosso Almo (*) componente Comitato di Direzione (^) componente Unità Controllo Rischi Totale dipendenti n. 29 Fonte: Piano Strategico Aziendale , BCC dei Castelli e degli Iblei. FUNZIONE DI CONFORMITA (Compliance) Filiale Acate 64

15 La BCC dispone di un organico di 26 dipendenti (al 31 dicembre 2007) con un età media di circa 42 anni, dato che rappresenta un giusto equilibrio tra esperienza, dinamicità e motivazione del personale. L anzianità media è infatti pari a 16 anni. Il 65% circa del personale è impiegato in ruoli di back-office e il restante 35% in attività di front-office. Le donne rappresentano solo il 7,7% dell organico 13. Dalla tabella 2.3. si evince che la base societaria della BCC nel 2007 è composta da soci (con 48 nuovi ammessi e 25 soci deceduti/esclusi) i quali rappresentano le diverse categorie economico-produttive dei vari Comuni ove opera la BCC 14. Particolarmente incisiva è stata, in questi anni, la campagna di rinnovamento della compagine societaria, soprattutto per favorire il ricambio generazionale dei vertici aziendali, in linea con quando richiesto dalla nuova legge sulla vigilanza cooperativa. Per l ammissione all interno della società ci si è basati sulla valutazione dei requisiti di moralità, correttezza e affidabilità, privilegiando le categorie legate al mondo del lavoro. I nuovi soci risultano essere in massima parte giovani tra 20 e i 40 anni, con l obiettivo, da parte della BCC, di coinvolgerli nella vita aziendale utilizzando diverse iniziative culturali e sociali. 13 Ivi, pag Relazione del Consiglio di Amministrazione sul Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2007, Mazzarino, 2008, pag

16 Tab. 2.3 Soci della BCC dei Castelli e degli Iblei Fonte: Piano Strategico Aziendale , BCC dei Castelli e degli Iblei Per quando riguarda l operato «per il territorio» la BCC, nel corso degli ultimi anni, ha promosso iniziative riguardanti il recupero di beni artistici e culturali, aventi un importanza rilevante nel panorama artistico della zona. Alcuni esempi sono l acquisto, nel 2003, di un palazzo ottocentesco di 2000 metri quadrati da utilizzare come sede centrale; la promozione di eventi culturali e di solidarietà, quali i numerosi spettacoli teatrali, nel corso del biennio , a cura del Gruppo Artistico operante all interno dell istituto. L obiettivo della BCC, quindi, è stato quello di porsi come punto di riferimento economico, sociale e culturale per l intera zona. L espansione raggiunta e le iniziative intraprese negli anni rappresentano una importante testimonianza. La BCC si è posta sempre come obiettivo quello di fornire ai propri clienti servizi efficienti e qualificati con metodi e tecniche che solo una «banca del territorio» può garantire. Ciò attraverso strumenti che: 1. rispondano ai bisogni delle famiglie, delle realtà artigiane e contadine, delle piccole imprese, dei commercianti e dei giovani che vogliano intraprendere una nuova attività economica; 2. contribuiscano alla crescita culturale e sociale della comunità. 66

17 3. Clientela prevalente e massa amministrata In questo paragrafo si intende analizzare la banca dal punto di vista della clientela prevalente e della massa amministrata, ponendo attenzione ai dati dell ultimo bilancio d esercizio, al fine di poter meglio comprendere come tali risorse vengano amministrate dalla BCC e quale sia la clientela che usufruisce di tali servizi. Partendo dalle operazioni di impiego con clientela ordinaria, al termine del 2007, la BCC dei «Castelli e degli Iblei» di Mazzarino contava impieghi per un valore di Euro , rispetto a Euro del 2006, evidenziando una crescita del 3,82%, a fronte di un tasso di crescita degli impieghi del sistema bancario nel suo complesso del 9,9% 15, come rappresentato in tabella 2.5. La componente a medio-lungo termine risulta essere il fattore principale della crescita degli impieghi, fenomeno d altronde prevalente a livello di sistema bancario. Il comparto mutui si è mantenuto pressoché stabile. È cresciuto il comparto del credito al consumo di Euro (17,42%) rispetto al I conti correnti attivi hanno invece evidenziato una flessione di Euro (- 5%) rispetto ai 12 mesi precedenti 16. L incidenza del comparto a medio-lungo termine sul totale degli impieghi si attesta, così, al 77,11% rispetto al 69,90% dell esercizio precedente, mentre quella del comparto a breve termine risulta in calo, rispetto al precedente esercizio, passando dal 30,1% al 22,89% 17, come risulta dalla tabella Relazione del Consiglio di Amministrazione sul Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2007, Mazzarino, 2008, pag Ibidem. 17 Ibidem. 67

18 Tab. 2.4 Composizione degli impieghi ,89% 77,11% Impieghi a breve Impieghi a medio/lungo termine Fonte: Relazione del Consiglio di Amministrazione sul bilancio di esercizio al 31 dicembre La componente a tasso fisso degli impieghi a medio-lungo termine continua a crescere, raggiungendo il 38,98% del totale a fronte del 35,54% del Le famiglie e le micro imprese (famiglie produttrici) si confermano come le maggiori categorie di riferimento dell attività della banca. Ciò si riscontra sia nella composizione degli impieghi per tipologia di clientela sia nel ritorno economico. Nel dettaglio si evidenzia come il peso percentuale delle famiglie sul totale degli affidamenti alla clientela (85,23%) appare in aumento rispetto al 2006 (83,29%), mentre il peso delle società non finanziarie risulta in flessione, passando dal 15,03% al 14,62%. In forte diminuzione, infine, è il peso dei crediti verso la Pubblica Amministrazione, passato dal 1,52% allo 0,01% (tab 2.6). 68

19 Tab. 2.5 Crediti verso clientela per forma tecnica (consistenza in milioni di euro) Variazioni Assolute Percentuali CONTI CORRENTI ,00 ANTICIPI SBF E SU FATTURE MUTUI ,81 PORTAFOGLIO COMMERICIALE E FINANZIARIO ,48 FINANZIAMENTI A BREVE ,42 ALTRI FINANZIAMENTI ,29 IMPIEGHI ECONOMICI AL NETTO DELLE SOFFERENZE ,52 CREDITI IN SOFFERENZA ,50 IMPIEGHI ECONOMICI A CLIENTELA ,82 CREDITI A CLIENTELA ,82 Fonte: Relazione del Consiglio di Amministrazione sul bilancio di esercizio al 31 dicembre Il peso della categoria famiglie, consumatrici e produttrici, sul totale dei finanziamenti a medio-lungo termine è cresciuto fortemente. La categoria ha assorbito il 96,12% dei finanziamenti contro il 67,82% del 2006, mentre le società non finanziarie hanno assorbito il 3,88% contro il 30,68% del Si conferma anche per l esercizio 2007, il frazionamento dimensionale che caratterizza gli affidamenti: il 43,39% della clientela rientra nella fascia di utilizzo fino a Euro mentre l 1,21% della clientela presenta utilizzi superiori a Euro anche se assorbe il 17,91% dei finanziamenti. La bassa concentrazione degli impieghi è confermata dall importo medio dei fidi erogati, che risulta pari a Euro , a fronte di erogazioni medie di Euro del Il peso dei crediti ordinari ragguagliati ai mezzi raccolti da clientela ordinaria risulta essere pari al 41,97%, in diminuzione rispetto al 43,27% del 2006, soprattutto per effetto della maggiore crescita della raccolta Ivi, pagg

20 Tab. 2.6 Impieghi economici per settore di attività economica (composizione percentuale) AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 0,01% 1,52% SOCIETÀ NON FINANZIARIE 14,62% 15,03% ISTITUZIONI SOCIALI 0,14% 0,16% FAMIGLIE CONSUMATRICI 56,18% 53,38% FAMIGLIE PRODUTTICI 29,05% 29,91% Impieghi per settore di attività economica ,05% 0,01% 14,62% 0,14% Amministrazioni pubbliche Società non finanziarie 56,18% Istituzioni sociali Famigli Consumatrici Famiglie Produttrice Fonte: Relazione del Consiglio di Amministrazione sul bilancio di esercizio al 31 dicembre A dicembre 2007, il comparto crediti deteriorati, al lordo delle svalutazioni, risultava pari a Euro , rispetto a Euro del 2006, con un incremento del 6,23%, corrispondete a Euro

21 A fine 2007 le sofferenze lorde, pari a Euro , erano composte da: 1. Euro di quote capitali (Euro a dicembre 2006); 2. Euro di quote interessi (Euro a dicembre 2006); 3. spese legali di Euro (Euro a dicembre 2006). L incidenza delle sofferenze lorde sul totale dei crediti alla clientela resta pressoché stabile, passando al 10,16% rispetto al 9,78% del Le sofferenze al netto delle svalutazioni effettuate ammontano a Euro , risultando in aumento rispetto al 2006 ( ). Il rapporto sofferenze nette su impieghi netti scende dal 2,44% del 2006 al 2,16%, mentre il rapporto sofferenze nette sul patrimonio di vigilanza passa dal 4,15% al 4,66%. Le partite incagliate lorde relative a finanziamenti per cassa passano da Euro del 2006 a Euro , aumentando del 6,50% ( ). L incidenza degli incagli sugli impieghi netti cresce dal 3,27% al 3,37%. La categoria dei crediti scaduti, oltre i 180 giorni, passa da Euro del dicembre 2006 a Euro del dicembre Per quando riguarda le operazioni di investimento, il portafoglio titoli della banca ammonta a Euro Tali investimenti sono classificati interamente come «strumenti finanziari disponibile per la vendita». In tale categoria sono iscritti i titoli che la banca non intende movimentare nel breve periodo 20. Inoltre, vengono iscritte, nella categoria in questione, tutte le partecipazioni detenute dalla banca che non possono essere definite «di controllo» oppure «di collegamento». Gli strumenti finanziari disponibili per la vendita, in sede di rilevazione iniziale, sono iscritti in bilancio al «valore equo» ( fair value). Le rilevazioni successive sono effettuare applicando il fair value con impatto a patrimonio netto. Il comparto ammonta a Euro La duration modificata del portafoglio titoli complessivo è passata da 1,00 del 2006 a 0,70 di fine 2007; tale diminuzione è frutto dell effetto 19 Ivi, pag Ivi, pag

22 combinato del decremento della componente a lungo termine e dell aumento di quella a breve. La politica gestionale seguita nell ultimo anno, in un particolare scenario ove si è registrato un appiattimento della curva dei tassi d interesse a breve, ha consentito il conseguimento di un rendimento medio del 4,11%, leggermente inferiore alla media dei tassi d interesse europei a breve (Euribor a 3 mesi, pari al 4,25%) 21. La strategia di gestione delle risorse finanziarie, intese come somma dei titoli di proprietà e della liquidità, si è sostanzialmente basata sulla ripartizione degli investimenti in due comparti, tra loro complementari ed interconnessi, che rispondono ad un ottica di gestione integrata dell attivo e del passivo aziendale. Da qui si è registrata: 1. una liquidità pari all 8% del totale dei mezzi amministrati; 2. investimenti a tasso variabile o con duration contenuta pari al 78,90% del totale. Ciò al fine di contenere l esposizione al rischio di tasso d interesse (0,70%), notevolmente inferiore al tasso medio di sistema (2%). Per quanto riguarda la raccolta allargata, risulta pari a Euro , con una crescita di Euro , cioè del 7,36% rispetto al precedente esercizio. Tab. 2.7 Composizione della raccolta allargata al ,76% 77,24% Raccolta diretta Complessiva Raccolta indiretta al valore di mercato 21 Ivi, pag. 12. Fonte: Relazione del Consiglio di Amministrazione sul bilancio di esercizio al 31 dicembre

23 Il peso della raccolta indiretta sul totale della raccolta allargata passa dal 22,54% del 2006 al 22,76% (tab. 2.7). Il rapporto tra raccolta indiretta e diretta cresce, passando dal 29,11% del 2006 al 29,48% del La raccolta diretta complessiva è iscritta in bilancio nelle voci 20, cioè debiti verso clientela (conti correnti, depositi a risparmio, pronti contro termine) e 30, cioè titoli in circolazione (certificati di depositi, obbligazioni). La raccolta diretta ammonta ad Euro , con un incremento del 7,05% rispetto al 2006 (tab. 2.8). Per quando concerne il grado di concentrazione della raccolta, il 55,30% della clientela detiene il 5,76% delle giacenze (sino a Euro 5000). All opposto, lo 0,27% della clientela, avente somme in giacenza superiori a Euro , detiene il 4,96% della raccolta totale 22. Tab Raccolta diretta per forme tecniche (consistenze in milioni di euro; variazioni assolute e percentuali) Variazioni assolute percentuali Conti correnti passivi ,83 Depositi a risparmio ,58 Raccolta a vista ,11 Certificati di deposito ,34 Prestiti obbligazionari ,43 Pronti contro termine ,15 Raccolta al termine ,95 Raccolta diretta ,05 Fonte: Relazione del Consiglio di Amministrazione sul bilancio di esercizio al 31 dicembre La raccolta indiretta ha raggiunto Euro di valore nominale, registrando un incremento di Euro , pari all 11,18%, cui corrisponde un valore di mercato di Euro Ivi, pag

24 La componente più significativa della raccolta indiretta valorizzata ai prezzi di mercato è rappresentata da titoli obbligazionari, pari all 88,40% del totale. I titoli di Stato rappresentano il 13,08%, mentre le obbligazioni corporate l 86,92% 23. Il patrimonio netto, determinato dalla somma del capitale sociale, delle riserve e dell utile da destinare a riserva (voci da 130 a 200 del passivo dello Stato Patrimoniale) ammonta a Euro , rispetto a Euro del 2006, in crescita del 5,16% 24. Le immobilizzazioni, costituite da attività materiali ed immateriali (voci 110 e 120 dell attivo) risultano iscritte in bilancio al costo ed ammontano a Euro L esercizio 2007 si è chiuso con un utile netto di Euro , rispetto ad un utile di Euro del 2006, in diminuzione di Euro , pari al 42,64% 26. Il margine di interesse, pari ad Euro , ha mostrato una crescita di Euro , pari al 4,77%, per effetto dell incremento dei volumi operativi. Pressoché stabile si è mantenuta la forbice dei tassi di interesse. La nuova disciplina considera come margine di intermediazione quello esclusivamente composto da: 1. commissioni attive (voce 40); 2. commissioni passive (voce 50). Pertanto, i proventi di gestione (voce 190) non concorrono più alla determinazione del suddetto margine. Le commissioni nette (voce 60) ammontano a Euro , facendo registrare un decremento di Euro , pari a -11,27%, mentre i proventi di gestione sono quantificati in Euro , in crescita di Euro , pari al 19,55%. Le rettifiche/riprese nette di valore per deterioramento dei crediti (voce 130) presentano un saldo negativo di Euro , rispetto al dato negativo di Euro del Ivi, pag Ibidem. 25 Ibidem. 26 Ivi, pag

25 Il costo del personale si attesta ad Euro , con un incremento di Euro , pari al 3,40% 27. Gli indicatori di produttività aziendali evidenziano un miglioramento complessivo, in termini di volumi intermediati per unità di lavoro, mentre l incidenza di spesa rispetto alla redditività aziendale è notevolmente diminuita. Le spese amministrative ammontano ad Euro , in crescita di Euro , pari al 2,88%, rispetto all esercizio precedente. Le imposte indirette, inserite tra le spese amministrative, ammontano ad Euro , con un decremento di Euro 9.491, pari al -4,87% 28. I proventi di gestione sono quantificati in Euro , in aumento di Euro , pari al 19,55%. L utile dell operatività corrente, a lordo delle imposte, risulta, quindi, pari ad Euro , con un decremento di Euro , pari al -34,07%, rispetto all esercizio precedente. La redditività complessiva del capitale, cioè il ROE, risulta pari al 7,01% rispetto ad un ROE del 13,65% del Al netto degli effetti derivanti dall applicazione dei principi contabili internazionali IAS, il ROE 2006 sarebbe stato pari al 10,12%. Il cost-income, rappresentato dal rapporto tra i costi operativi ed il margine di intermediazione, è passato dal 56,13% del 2006 (al netto dell effetto straordinario degli IAS, sempre nel 2006, sarebbe stato pari al 67,39%) al 66,49% 29. L utile d esercizio è stato cosi distribuito: 1. Euro a riserva legale indivisibile (ex legge 904/77); 2. Euro al fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (legge finanziaria 2005). Ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, i criteri seguiti nella gestione societaria sono stati conformi al carattere cooperativo della società, nel rispetto della condizione di mutualità prevalente Ivi, pag Ibidem. 29 Ivi, pag Ivi, pag

26 Conclusioni Analizzando i dati del credito cooperativo a livello nazionale e quelli di una BCC di «territorio» è emerso come tale sistema, presente in comuni con una rete di sportelli diffusa su tutto il territorio, sia di estrema importanza per l economia italiana. Il network costituito dalle BCC-CR è chiamato a sostenere, in maniera efficiente, lo sviluppo del nostro tessuto imprenditoriale; per assistere le aziende nel loro percorso evolutivo, anche di innovazione tecnologica; per fornire ad esse, oltre al tradizionale sostegno creditizio, servizi avanzati volti a stimolare guadagni di efficienza e aumenti della dimensione operativa, anche su scala internazionale. Le BCC svolgono un compito rilevante sia per le singole aziende sia per l economia delle comunità, più o meno sviluppate, in cui operano le singole banche, nel rispetto dei principi fondamentali del credito cooperativo (localismo, sussidiarietà); riescono ad avere un valore aggiunto, rispetto alle altre banche, costituito dal capitale umano che meglio risponde alle esigenze dei soci e dei clienti. Il credito cooperativo è caratterizzato da un attività d intermediazione basata non solo sul risultato economico, ma anche da un elemento di estrema importanza: il benessere della collettività, inteso come territorio in cui opera la singola banca. Il benessere della collettività è scopo prioritario quando la BCC fornisce i suoi servizi ai soci, che vedono nella banca non solo un soggetto che concede credito ma come un istituto che consiglia, aiuta e sostiene l imprenditore nelle sue scelte. I clienti che spesso, nei piccoli e piccolissimi comuni, affidano i propri risparmi alle BCC fidandosi nell operato della banca, sanno che questa utilizzerà quei fondi per migliorare il territorio, il benessere della comunità intera attraverso iniziative non solo economiche, ma anche culturali e sociali. Da questo punto di vista la BCC del Castelli e degli Iblei assolve un ruolo fondamentale nel contesto territoriale in cui opera: è, innanzitutto, un interlocutore per le aziende che operano sul territorio e per il territorio, fornendo loro tutti i servizi essenziali per lo svolgimento dell attività imprenditoriale; in secondo luogo, rappresenta un punto di riferimento per le famiglie, sia esse produttrici che consumatrici, ga- 76

27 rantendo loro i servizi e gli strumenti che più rispondo alle esigenze di investimento e risparmio. La BCC dei Castelli e degli Iblei, inoltre, si è fortemente impegnata, nel corso degli anni, dal punto di vista culturale e sociale, erogando borse di studio a favore degli studenti più meritevoli o promuovendo e sponsorizzando attività ricreative e teatrali. Ciò dimostra lo spirito mutualistico e di solidarietà che caratterizza il credito cooperativo. Nel terminare il mio elaborato, vorrei citare le parole di un grande Pontefice ma anche di un grande uomo, Giovanni Paolo II, che in un discorso pronunciato a Faenza il 10 maggio 1986, definì cosi lo spirito del credito cooperativo: In un mondo che è troppo spesso contrassegnato da un eccessiva competitività, dalla sopraffazione del più debole da parte del più forte, dal ricorso a soluzioni collettivistiche, che soffocano l iniziativa dei singoli e sviliscono le ragioni della collaborazione, questa forma di organizzazione economica e sociale, se ben gestita, può costituire una stimolante esperienza di partecipazione ed insieme uno strumento efficace, per realizzare un livello più alto di giustizia 31. Riferimenti bibliografici C.A. CIAMPI, R. FERRARI, S. GATTI, Banche con l anima, testimonianze sulle banche di credito cooperativo da Wollemborg a Ciampi, , Roma, ECRA, Edizioni del Credito Cooperativo, Il Network delle Banche di credito cooperativo, intervento di ANTONIO FINOCCHIARO, Vice Direttore Generale della Banca d Italia, in Assemblea annuale della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, Roma, 24 novembre La Gestione del cambiamento nel Credito Cooperativo» intervento di FABRIZIO SACCO- MANNI, Direttore Generale della Banca d Italia, in Assemblea annuale 31 C.A. CIAMPI, R. FERRARI, S. GATTI, Banche con l anima, testimonianze sulle banche di credito cooperativo da Wollemborg a Ciampi, , Roma, ECRA, Edizioni del Credito Cooperativo, 2003, pag

28 della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, Roma, 11 dicembre E. RUSSO (a cura di), Passato, Presente, Futuro, storia del credito cooperativo a Mazzarino, Mazzarino, CISCRA Edizioni, Piano Strategico Aziendale , BCC dei Castelli e degli Iblei, Mazzarino, Relazione del Consiglio di Amministrazione sul Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2007, Mazzarino, Sito internet « 78

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