RECUPERO E RESTAURO DEL COSTRUITO SECONDO I CANONI DELL ARCHITETTURA ECOSOSTENIBILE
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1 RECUPERO E RESTAURO DEL COSTRUITO SECONDO I CANONI DELL ARCHITETTURA ECOSOSTENIBILE Casale Monferrato, 23 marzo 2011
2 PRINCIPI DI BIOARCHITETTURA In linea con il concetto di sviluppo sostenibile, anche la bioedilizia i ha come finalità il rapporto equilibrato tra ambiente e costruito, soddisfacendo i bisogni delle attuali generazioni senza compromettere, con il consumo indiscriminato delle risorse, quelli delle future. Rapporto Brundtland della Commissione mondiale sull ambiente e lo sviluppo (WCED), 1987.
3 PRINCIPI DI BIOARCHITETTURA Progettare in bioedilizia significa: ridurre il consumo di risorse (suolo, acqua) rispettare le risorse ambientali e climatiche proprie p del luogo su cui si costruisce ridurre i consumi energetici utilizzare fonti energetiche rinnovabili ridurre le emissioni di gas clima-alteranti o nocivi per la salute costruire edifici durevoli, salubri, sicuri e confortevoli utilizzare materiali ottenuti da materie prime rigenerabili, locali e riciclabili ridurre i consumi di risorse gestire il cantiere in modo sostenibile
4 PRINCIPI DI BIOARCHITETTURA Il patrimonio costruito dell Area Turistica del Parco Fluviale del Po e dei Comuni della Riserva del p torrente Orba, oltre che elemento fondamentale e consolidato del paesaggio, costituisce una risorsa culturale ed economica da conservare e valorizzare.
5 IL PARCO DEL PO E DELL ORBA Il nostro contesto territoriale è un ampia area che attraversa le province di Torino, Vercelli, Alessandria e Pavia, comprendendo zone caratterizzate da morfologie, altitudini, vegetazione, coltivazioni e tipologie insediative assai diverse. ambito pianura, che raggruppa i centri abitati che si affacciano per la maggior parte sulla sponda orografica sinistra del fiume Po e sono posizionati su un terreno pressoché pianeggiante; ambito collina, che interessa gli abitati sui rilievi, generalmente a destra della sponda orografica del Po.
6 IL PARCO DEL PO E DELL ORBA edifici isolati. Piccoli e semplici, tipici della zona collinare, dimore temporanee o fisse e legati alla conduzione del fondo: si sviluppano in un unico corpo di fabbrica fino a un massimo di due piani fuori terra accogliendo tutte le funzioni principali dell attività contadina (abitazione, cantina, stalla, fienile); edifici a corte. Derivati dalla cosiddetta cassina piemontese, con pianta a doppia C e corte interna, tipici delle zone pianeggianti, si sviluppano su due o tre piani fuori terra, atti a ospitare funzioni residenziali e di servizio; fienili e fabbricati di servizio per l attività agricola; edifici urbani a corte o in linea. Su due o tre piani, a uso residenziale nei piani superiori e commerciale o artigianale al pian terreno.
7 INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO TERMICO DELLE COSTRUZIONI ESISTENTI Gli edifici sono prevalentemente realizzati con due soluzioni costruttive: muratura portante in laterizio pieno, spessore cm. È facile trovare, in alcune zone collinari, anche elementi e inserti in tufo; muratura portante a sacco, composta da elementi lapidei ai lati e riempita da sabbia misto pietra, spessore 60 cm circa.
8 STRATIGRAFIE MURARIE IN TUFO CON CAPPOTTO ESTERNO IN EPS O FIBRA DI LEGNO
9 CASO A CAPPOTTO ESTERNO Il costo di realizzazione del cappotto termico esterno in EPS è di circa euro/mq, mentre in fibra di legno può variare da 60 a 65 euro/mq. Il tempo di ritorno di un investimento di questo tipo può essere compreso tra quattro e sei anni anche in relazione alla detrazione fiscale del 55% per interventi di riqualificazione energetica. Murature esterne In laterizio pieno A sacco In tufo Materiale isolante λ (W/mK) Spessore (cm) U (W/mqK) Spessore (cm) U (W/mqK) Spessore (cm) U (W/mqK) EPS 0, ,31 8 0,28 8 0,30 Fibra di legno 0, , , ,30
10 STRATIGRAFIE MURARIE IN TUFO CON CAPPOTTO ESTERNO IN EPS O FIBRA DI LEGNO
11 STRATIGRAFIE MURARIE CON CAPPOTTO INTERNO IN EPS O FIBRA DI CELLULOSA Confrontando i risultati emerge che, per entrambi gli interventi, lo spessore dell isolante varia da 6-8 cm per un materiale di origine sintetica e da 8-10 cm se si utilizza in materiale di origine naturale. a La minima differenza e di spessore e da un materiale a e all altro a potrebbe orientare e la decisione e verso una scelta più consapevole e sicuramente più rispettosa per l ambiente. Il costo relativo alla realizzazione del cappotto termico interno in EPS è di circa 55/60 euro/mq mentre in fibra di legno può variare da 70/75 euro/mq. Il tempo di ritorno di un investimento di questo tipo può variare tra i quattro e i sei anni anche in relazione all ottenimento t di incentivi i fiscali quali la detrazione fiscale al 55% per interventi di riqualificazione energetica. Murature esterne In laterizio pieno A sacco In tufo Materiale isolante λ (W/mK) Spessore Spessore Spessore U (W/mqK) U (W/mqK) (cm) (cm) (cm) U (W/mqK) EPS 0, ,31 8 0,28 8 0,30 Fibra di cellulosa 0, , , ,30
12 Impossibile visualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riavviare il computer e aprire di nuovo il file. Se viene visualizzata di nuovo la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuovo. environment n e n park s t e f a n o - s t e f a n o. d o t t e n v i p a r k. c o m RIQUALIFICAZIONE COPERTURE Esaminiamo due possibili interventi sulla copertura. Nel caso A - intervento diretto sulla copertura - vengono proposti due diversi tipi di materiale isolante, uno di origine sintetica (per es. EPS), l altro con prestazioni inferiori ma di origine naturale (fibra di legno). Copertura Costo (euro/mq) Tempo di ritorno (anni) con detrazione 55% Materiale isolante λ (W/mK) Spessore (cm) U (W/mqK) EPS 0, , Fibra di legno 0, ,
13 RIQUALIFICAZIONE SOLAI SU SOTTOTETTO Nel caso B - intervento su solaio disperdente nel sottotetto - si propone l inserimento di tre diversi tipi di materiale isolante: ottenuti dal riciclaggio della plastica PET (tipo edilfiber); di origine sintetica (per es. EPS); di origine vegetale (fibra di legno). Solaio su sottotetto Costo (euro/mq) Tempo di ritorno (anni) con detrazione 55% Materiale isolante λ (W/mK) Spessore (cm) U (W/mqK) Edilfiber 0, ,28 EPS 0, , Fibra di legno 0, ,
14 RIQUALIFICAZIONE SOLAI SU SOTTOTETTO Nel caso B - intervento su solaio disperdente nel sottotetto - si propone l inserimento di tre diversi tipi di materiale isolante: ottenuti dal riciclaggio della plastica PET (tipo edilfiber); di origine sintetica (per es. EPS); di origine vegetale (fibra di legno). Solaio su sottotetto Costo (euro/mq) Tempo di ritorno (anni) con detrazione 55% Materiale isolante λ (W/mK) Spessore (cm) U (W/mqK) Edilfiber 0, ,28 EPS 0, , Fibra di legno 0, ,
15 RIQUALIFICAZIONE SOLAI SU TERRENO Solaio su terra Costo (euro/mq) Tempo di ritorno Materiale isolante (W/mK) Spessore (cm) U(W/mqK) (anni) con detrazione 55% XPS 0, , Vetrocellulare 0, , Fibra di legno 0, ,
16 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o E u r o p a Direttive del Parlamento Europeo sul rendimento energetico in edilizia I t a l i a Recepimento delle direttive europee Regione Leggi Regionali sull efficienza energetica e la certificazione energetica Comuni Regolamenti edilizi, allegati energetici ai regolamenti edilizi
17 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o E u r o p a Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell edilizia (adozione di una metodologia di calcolo per il rendimento energetico negli edifici, applicazione dei requisiti minimi su edifici esistenti e di nuova costruzione, certificazione energetica degli edifici, ispezione periodica delle caldaie e degli impianti di condizionamento estivo) promuove e introduce importanti cambiamenti finalizzati alla tutela dell ambiente e alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Il documento Comunitario rimanda agli stati membri le norme applicative specifiche. I t a l i a Decreto Legislativo 192 del 19 agosto Recepisce le indicazioni della direttiva Comunitaria 2002/91/CE Modificato ed integrato dal Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 Il provvedimento ha lo scopo di stabilire i criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, finalizzati al conseguimento degli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas a effetto serra stabiliti dal protocollo di Kyoto.
18 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o LEGGI NAZIONALI 19 agosto Decreto legislativo n. 192 Modificato ed integrato dal Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia 25 giugno 2009 DPR n.59 del 02 aprile 2009 Regolamento di attuazione dell articolo 4, comma 1, del D.lgs 19 agosto 2005, n. 192 (1. metodologie di calcolo e requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici e degli impianti per la climatizzazione invernale e per la preparazione dell acqua calda sanitaria; 2. metodologie di calcolo e requisiti minimi per la prestazione energetica degli impianti termici per la climatizzazione estiva) 26 giugno 2009 DECRETO 26 giugno 2009 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici
19 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o LEGGI REGIONALI 28 maggio 2007 Legge Regionale n. 13 Disposizioni sul rendimento energetico in edilizia 11 gennaio 2007 Stralcio Piano per il riscaldamento ambientale ed il condizionamento DCR 11 gennaio 2007 n Attuazione della legge regionale 7 aprile 2000, n.43 (Disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di inquinamento atmosferico) Aggiornamento del piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell aria, ai sensi degli art. 8 e 9 decreto legislativo 4 agosto 1999, n luglio 2009 Legge regionale n.20 snellimento delle procedure a in materia di edilizia ed urbanistica (nuovo protocollo Itaca 2009). Incentivi volumetrici per il recupero di edifici esistenti. +20% se si ottiene un punteggio del nuovo protocollo Itaca 2009 pari a 1 +25% se si ottiene un punteggio del nuovo protocollo Itaca 2009 pari a 1,5 +35% se si ottiene un punteggio del nuovo protocollo Itaca 2009 pari a 2,5
20 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o R e g i o n e P i e m o n t e La Legge regionale n. 13 del 28 maggio 2007 Disposizioni sul rendimento energetico nell edilizia PUBBLICATA SUL BUR n. 22 del 31 maggio 2007 La Regione Piemonte in attuazione della direttiva europea 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 Nel rispetto dei principi fondamentali di cui al decreto legislativo 19 agosto 2005, n.192 (attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia) Modificato ed integrato dal decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 Promuove il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici
21 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o Ha come obiettivi: i i La Legge regionale n. 13 del 28 maggio 2007 Disposizioni sul rendimento energetico nell edilizia PUBBLICATA SUL BUR n. 22 del 31 maggio 2007 promuovere il miglioramento delle prestazioni energetiche degli EDIFICI ESISTENTI e di NUOVA COSTRUZIONE; l introduzione i dei certificati energetici i in caso di trasferimento t a titolo oneroso degli edifici compravendita; la valorizzazione e l integrazione di fonti energetiche rinnovabili (solare termico e solare fotovoltaico); razionalizzare le procedure per il controllo degli impianti termici
22 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o DISCIPLINA La metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici; L applicazione dei requisiti minimi e di prescrizioni specifiche in materia di prestazioni energetiche degli edifici di NUOVA COSTRUZIONE; L applicazione dei requisiti minimi e di prescrizioni specifiche in materia di prestazioni energetiche degli edifici sottoposti a RISTRUTTURAZIONE; Criteri e caratteristiche della certificazione energetica degli edifici; Le ispezioni periodiche degli impianti termici e dei sistemi di condizionamento d aria; I requisiti professionali e i criteri di accreditamento dei soggetti abilitati al rilascio dell attestato di certificazione energetica degli edifici (art.7); Promozione dell uso razionale dell energia attraverso l informazione e la sensibilizzazione degli utenti finali e degli operatori di settore.
23 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o RENDIMENTO E CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI Ogni edificio di NUOVA COSTRUZIONE o soggetto a RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA deve essere dotato di ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA. La Legge Regionale inoltre disciplina il metodo di calcolo per le volumetrie edilizie: Art. 8 calcolo convenzionale delle volumetrie edilizie lo spessore delle murature esterne, tamponamenti o muri portanti, superiore ai 30 cm nelle NUOVE COSTRUZIONI, il maggior spessore dei solai e tutti i maggiori volumi e superfici necessari al miglioramento dei livelli di ISOLAMENTO TERMICO ED ACUSTICO o di INERZIA TERMICA NON sono considerati nei computi per la determinazione dei VOLUMI, delle SUPERFICI E NEI RAPPORTI DI COPERTURA, per la sola parte eccedente i 30 cm (fino ad un massimo di ulteriori 25 cm per gli ELEMENTI VERTICALI e di COPERTURA e di 15 cm per quelli ORIZZONTALI INTERMEDI); le SERRE SOLARI e altri elementi costruttivi finalizzati alla CAPTAZIONE DIRETTA dell energia solare e all esclusivo miglioramento dei livelli di ISOLAMENTO TERMICO sono ESCLUSI dai computi per la determinazione dei VOLUMI, delle SUPERFICI E NEI RAPPORTI DI COPERTURA;
24 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o R e g i o n e P i e m o n t e Ad oggi la Legge Regionale 13 è finalmente completa dei regolamenti attuativi: Deliberazione della Giunta regionale del 30 settembre 2008, n Disposizioni attuative in materia di impianti termici ai sensi dell art. 21, comma 1, lettere h), i), j), k), l), m) ed o) Procedure e tempistiche per la manutenzione ed il controllo di efficienza energetica degli impianti pa termici Nuova disciplina di autocertificazione degli impianti termici, uniforme sul territorio regionale, con apposizione obbligatoria e gratuita di un bollino verde Valori di riferimento per rendimenti degli impianti termici Requisiti delle imprese termotecniche qualificate al rilascio del bollino e modalità di inserimento nell elenco pubblico Procedura per le ispezioni a cura degli enti pubblici sull operato dei manutentori e dei responsabili di impianto, ed eventuali sanzioni Modalità di costituzione e gestione del sistema informativo
25 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o Deliberazione della Giunta regionale del 4 agosto 2009, n Disposizioni Attuative in materia di impianti solari termici, impianti da fonti rinnovabili e serre solari ai sensi dell articolo 21, comma 1 lettere g) e p) Inserimento architettonico di sistemi solari termici, serre solari, schermature solari impianti fotovoltaici, deroghe e criteri di dimensionamento Deliberazione della Giunta regionale del 4 agosto 2009, n Disposizioni Attuative in materia di certificazione energetica degli edifici ai sensi dell articolo 21, comma 1 lettere d), e) e f) Metodologia di calcolo e sistema di classificazione degli edifici, requisiti dei certificatori, sisetma Metodologia di calcolo e sistema di classificazione degli edifici, requisiti dei certificatori, sisetma informativo (SICEE)
26 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o Deliberazione della Giunta regionale del 4 agosto 2009, n Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell aria Stralcio di Piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento e disposizioni attuative in materia di rendimento energetico nell edilizia, ai sensi dell articolo 21, comma 1, lettere a), b) e q) REQUISITI MINIMI PRESTAZIONALI PER GLI EDIFICI PRESCRIZIONI SPECIFICHE SULL INVOLUCRO DEGLI EDIFICI PRESCRIZIONI SPECIFICHE SUGLI IMPIANTI TERMICI NEGLI EDIFICI GENERATORI DI CALORE COMBUSTIBILE DA UTILIZZARE
27 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o REQUISITI MINIMI PRESTAZIONALI PER GLI EDIFICI Gli edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme, NUOVI nonché quelli ESISTENTI di superficie SUPERIORE UTILE superiore a 1000 mq soggetti a RISTRUTTURAZIONE EDILZIA che interessi una SUPERIORE UTILE superiore a 1000 mq devono rispettare i LIMITI PRESTAZIONALI DELL INVOLUCRO EDILIZIO (FABBISOGNO ENERGETICO ANNUO per il riscaldamento) V= Volume lordo dell edificio, espresso in mc Fabbisogno energetico per il riscaldamento = valore complessivo risultante dalla sommatoria dell energia dispersa per trasmissione e ventilazione e degli apporti gratuiti
28 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o In caso di interventi riconducibili a: nuova realizzazione di un edificio PRESCRIZIONI SPECIFICHE SULL INVOLUCRO DEGLI EDIFICI ristrutturazione edilizia con superficie utile superiore a 1000 mq ristrutturazione edilizia con superficie utile fino a 1000 mq porzioni di volumetria relativa ad ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti devono essere rispettati seguenti valori specifici di trasmittanza
29 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o In caso di interventi riconducibili a: PRESCRIZIONI SPECIFICHE SULL INVOLUCRO DEGLI EDIFICI manutenzione straordinaria degli edifici manutenzione ordinaria degli edifici devono essere rispettati seguenti valori specifici di trasmittanza: 2.8 W/mq K se è prevista la sostituzione dei serramenti verso ambienti non riscaldati 1.7 W/mq K seèprevistalasolasostituzione dei vetri 0.30 W/mq K se p prevista la sostituzione o la rimozione ed il riposizionamento del manto di copertura Negli interventi che prevedono ritinteggiatura di facciate, nel caso in cui le murature perimetrali contengono una camera d aria è fatto obbligo di migliorare le prestazioni di coibentazione termica secondo una delle seguenti procedure: insufflaggio a saturazione di materiale isolante caratterizzato da una conducibilità termica λ massima di 0.06 W/m K realizzazione di una cappottatura esterna che realizzi una resistenza termica aggiuntiva almeno pari a 1 mq K /W
30 I l q u a d r o l e g i s l a t i v o PRESCRIZIONI SPECIFICHE SULL INVOLUCRO DEGLI EDIFICI È comunque da rispettare il valore di 0.8 W/mq K nel caso di strutture opache divisorie verticali, orizzontali e inclinate di separazione tra edifici o unità immobiliari appartenenti allo stesso edificio e confinanti tra loro. Per le strutture non prettamente specificate, si fa riferimento ai limiti imposti dalla legge nazionale.
31 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e OPERE IN MURATURE MATERIALI: mattoni forati mattoni pieni e semipieni blocchi porizzati con farina di legno o perlite mattoni in terra cruda blocchi in cemento ed argilla espansa blocchi inlegno-cemento LEGANTI: calce aerea e idraulica malta d argilla gesso MATERIALI DA COSTRUZIONE
32 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI SINTETICI A STRUTTURA CELLULARE: polietilene polistirene poliuretano policloruro di vinile (PVC) resine formo-fenoliche MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: lana di vetro fibra di roccia SONO TUTTI PRESENTI ALL INTERNO DELLA SEZIONE 01 DEL PREZZARIO PER OPERE E LAVORI PUBBLICI DELLA REGIONE PIEMONTE
33 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA LANA DI VETRO materiale ottenuto dal vetro sfuso, si presenta sottoforma di feltri, pannelli
34 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA LANA DI VETRO Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
35 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA LANA DI VETRO Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 01 OPERE EDILI
36 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA LANA DI VETRO Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 01 OPERE EDILI
37 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA LANA DI ROCCIA materiale ottenuto dalle scorie di alto forno o da rocce naturali di origine vulcaniche, si presenta sottoforma di feltri, pannelli
38 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA LANA DI ROCCIA Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
39 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA LANA DI ROCCIA Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
40 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA FIBRA DI ROCCIA Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 01 OPERE EDILI
41 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA FIBRA DI ROCCIA Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 01 OPERE EDILI
42 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA LANA DI ROCCIA Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 01 OPERE EDILI
43 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: LA FIBRA DI ROCCIA Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 01 OPERE EDILI
44 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI SINTETICI A STRUTTURA CELLULARE: IL POLISTIRENE materiale ottenuto dalla polimerizzazione dello stirene o dello benzene, si presenta sottoforma di pannelli o in grani
45 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI FIBROSI DI ORIGINE MINERALE: IL POLISTIRENE Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
46 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI TRADIZIONALI MATERIALI SINTETICI A STRUTTURA CELLULARE: IL POLISTIRENE Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 01 OPERE EDILI
47 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI VEGETALI: sughero fibra di lino fibra di cellulosa fibra di canapa fibra di legno fibra di legno mineralizzata fibra di cocco fibra di juta canna palustre MATERIALI MINERALI: perlite espansa vermiculite espansa pomice naturale argilla espansa vetro cellulare MATERIALI ANIMALI: lana di pecora SONO TUTTI PRESENTI ALL INTERNO DELLA SEZIONE 03 DEL PREZZARIO PER OPERE E LAVORI PUBBLICI DELLA REGIONE PIEMONTE
48 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI CELLULOSA materiale molto indicato dal punto di vista ecologico, poiché la materia prima ècartadigiornale riciclata e il dispendio di energia per produrla è ridotto. Le fibre sono orientate in tutte le direzioni, realizzando una porosità maggiore che è responsabile dell elevato potere isolante del materiale. La fibra di cellulosa è traspirante ed igroscopica, in grado di assorbire umidità dall ambiente e cederla poi successivamente; ha un buon comportamento fonoisolante e fonoassorbente.
49 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI CELLULOSA Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
50 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI CELLULOSA Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
51 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI CELLULOSA Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte
52 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI LEGNO Le fibre sono ottenute tramite la lavorazione degli scarti (tagliati, macinati e sfibrati mediante opportuni trattamenti meccanici) e successivamente impastate con acqua calda (4-5%) e solfato di alluminio (0,4-0,8%) che, oltre ad essere antitarmico ed antiparassitario, attiva le proprietà leganti della resina naturale propria del legno (lignina), senza aggiungere ulteriori leganti.
53 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI LEGNO Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
54 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI LEGNO Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte
55 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI LEGNO Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte
56 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI LEGNO Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte
57 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI LEGNO Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
58 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI LEGNO Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
59 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: LA FIBRA DI LEGNO Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
60 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: IL SUGHERO ISOLANTI ECO COMPATIBILI pannello di sughero agglomerato espanso autocollato di colore bruno, ottenuto dalla cottura dei granuli in autoclave a circa , processo attraverso cui la suberina contenuta nei granuli si scioglie saldando i singoli granuli, naturalmente; i granuli si rigonfiano alleggerendo il prodotto e producendo fenolo;si ottengono pani o blocchi successivamente raffreddati e tagliati in lastre di diverso spessore. pannelli d sughero naturale compresso, di colore biondo, ad alta densità ( Kg/m 3 ) ottenuti mediante aggiunta ai granuli di collante sintetico; l impasto limpasto viene successivamente laminato o sfogliato con coltelli meccanici;
61 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: IL SUGHERO ISOLANTI ECO COMPATIBILI Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
62 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: IL SUGHERO ISOLANTI ECO COMPATIBILI Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
63 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: IL SUGHERO ISOLANTI ECO COMPATIBILI Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
64 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e MATERIALI DI ORIGINE VEGETALE: IL SUGHERO ISOLANTI ECO COMPATIBILI Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
65 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e MATERIALI DI ORIGINE MINERALE: LA PERLITE ISOLANTI ECO COMPATIBILI Materiale ottenuto dalla frantumazione della roccia vulcanica previa cottura in forni a 1000 C
66 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e MATERIALI DI ORIGINE MINERALE: LA PERLITE ISOLANTI ECO COMPATIBILI Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
67 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e MATERIALI DI ORIGINE MINERALE: LA PERLITE ISOLANTI ECO COMPATIBILI Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
68 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE MINERALE: IL VETRO CELLULARE Il vetro cellulare espanso è composto da sabbia di quarzo (silice pura) con una proporzione di vetro riciclato del 45-50%, proveniente da lampade al neon e da vetri di autovetture usate. Si presenta sotto forma di pannelli, lastre, coppelle, gomiti ed altri elementi di colore scuro. Presenta una struttura a celle ermeticamente chiuse che gli conferisce una totale impermeabilità all acqua, al vapore, ai gas. Ha inoltre un elevata resistenza a compressione.
69 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE MINERALE: IL VETRO CELLULARE Tabella riassuntiva delle caratteristiche del materiale
70 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE MINERALE: IL VETRO CELLULARE Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
71 M a t e r i a l i e T e c n i c h e C o s t r u t t i v e ISOLANTI ECO COMPATIBILI MATERIALI DI ORIGINE MINERALE: IL VETRO CELLULARE Codici e prezzi presenti sul prezzario per Opere e Lavori Pubblici della Regione Piemonte. SEZIONE 03 BIOEDILIZIA
72 A n a l i s i d e i C o s t i IPOTESI DI ANALISI Qui di seguito vengono presentate alcune soluzioni costruttive adatte a rispondere alle esigenze imposte dalla Legge Regionale 13/2007. Per ogni sistema si è ipotizzato l utilizzo di diversi materiali, il costo finito dell opera (materiali, posa in opera con prezzi di riferimento estrapolati dal Prezzario delle Opere Pubbliche della regione Piemonte) e l incidenza lincidenza del costo del materiale. I sistemi presi in considerazione sono: - sistema a cassavuota e materiale coibentante in intercapedine - sistema con laterizio porizzato e cappotto esterno - sistema per il recupero, insufflaggio nell intercapedine - sistema per solai disperdenti su terreno
73 A n a l i s i d e i C o s t i SISTEMA A CASSAVUOTA E MATERIALE COIBENTANTE IN INTERCAPEDINE Per l analisi di questa tipologia costruttiva, si è ipotizzata la realizzazione di una parete a cassavuota con laterizi semipieni di spessore rispettivamente di 12 cm, intercapedine d aria e posa di materiale coibente in intercapedine. Spessore totale: 44,5 cm. Le diverse casistiche prevedono l uso di: -Polistirene espanso U ottenuta= 0.31 W/mqK -Fibra di cellulosa U ottenuta= 0.32 W/mqK -Fibra di legno U ottenuta= 0.32 W/mqK -Fibra di vetro U ottenuta= 0.32 W/mqK -Materiale ottenuto dal riciclo fibre di poliestere da bottiglia U ottenuta= 0.32 W/mqK -Sughero U ottenuta= 0.31 W/mqK
74 A n a l i s i d e i C o s t i SISTEMA A CASSAVUOTA E MATERIALE COIBENTANTE IN INTERCAPEDINE Per ottenere i valori di trasmittanza richiesti dalla Legge Regionale, lo spessore minimo da inserire è 8 cm (cellulosa, fibra di legno, fibra di vetro, PET), per poi passare all applicazione di 9 cm di polistirene e di 10 cm di sughero. Questa tipologia di intervento risulta avere un costo medio pari a 165 dellalanadivetroepolistirene. /mq, con un minimo per l uso
75 A n a l i s i d e i C o s t i INCIDENZA DEL COSTO DELL ISOLANTE
76 A n a l i s i d e i C o s t i SISTEMA CON LATERIZIO PORIZZATO E CAPPOTTO ESTERNO Per l analisi di questa tipologia costruttiva, si è ipotizzata la realizzazione di una parete con laterizio porizzato di spessore pari a 30 cm e la realizzazione di capotto esterno e diverse finiture. Con l utilizzo di isolante in fibra di legno, polistirene e fibra di vetro si è optato per una finitura con intonaco. Tlii Tali isolanti hanno spessori rispettivamente t pari a 10 cm, 9 cm e 8 cm. Mentre, ove previsto l uso di materiale coibente in fibra di cellulosa e PET, si è ipotizzata la realizzazione di una contro parete in laterizio al fine di riparare il cappotto, comportando ovviamente un innalzamento dei costi e dello spessore. Spessore degli isolanti pari a 8 cm. Le diverse casistiche prevedono l uso di: -Polistirene espanso U ottenuta= t 0.31 W/mqK -Fibra di legno U ottenuta= 0.29 W/mqK -Fibra di vetro U ottenuta= 0.30 W/mqK -Materiale ottenuto dal riciclo fibre di poliestere da bottiglia U ottenuta= 0.29 W/mqK -Fibra di cellulosa U ottenuta= 0.31 W/mqK
77 A n a l i s i d e i C o s t i SISTEMA CON LATERIZIO PORIZZATO E CAPPOTTO ESTERNO Anche questa tipologia di intervento risulta avere un costo medio pari a 167 /mq, con un minimo per l uso della lana di vetro e polistirene. Risultano più care le strutture con fibra di cellulosa (dovuto anche alla aarealizzazione a e della contro o parete), della fibra ba di legno, dei silicati e del PETper motivi di costo originario del materiale.
78 A n a l i s i d e i C o s t i INCIDENZA DEL COSTO DELL ISOLANTE Analizzando infatti l incidenza del costo del materiale, spiccano su tutti quelli della fibra di legno dei silicati. La fibra di legno infatti, per essere adatto alla realizzazione di un cappotto esterno deve garantire a una elevata ee atadensità e la possibilità di essere e direttamente e teintonacabile.
79 A n a l i s i d e i C o s t i SISTEMA PER IL RECUPERO DEGLI EDIFICI, INSUFFLAGGIO NELL INTERCAPEDINE Per l analisi di questa tipologia costruttiva, si è ipotizzato di andare ad intervenire su un edificio esistente, anni 70 costruito con muratura a cassavuota e avente intercapedine di spessore pari a 8 cm. La Legge Regionale, obbliga, in caso di ritinteggiature facciate di andare ad insufflare materiale coibente all interno della muratura al fine di migliorare le prestazioni energetiche dell edificio. In questo intervento non si deve ottenere una trasmittanza limite bensì si deve solo usare un materiale isolante caratterizzato da una conducibilità termica λ massima di 0.06 W/m K. Le diverse casistiche prevedono l uso di: -Polistirene espanso in grani U ottenuta= 0.32 W/mqK -Fibra di cellulosa in fiocchi U ottenuta= 0.35 W/mqK -Perlite espansa sfusa U ottenuta= 0.50 W/mqK -Sughero in grani U ottenuta= 0.39 W/mqK
80 A n a l i s i d e i C o s t i SISTEMA PER IL RECUPERO DEGLI EDIFICI, INSUFFLAGGIO NELL INTERCAPEDINE Per questa tipologia di intervento risulta avere un costo medio più elevato, pari a 205 /mq, con un minimo per l uso della fibra di cellulosa. Il polistirene risulta il più caro fra tutti, dato controtendenza rispetto alle aepecede precedenti analisi a fatte. Questo dato è dovuto anche al fatto che per la posa in opera di materiale in fiocchi e in grani, il prezzo varia di circa 40%
81 A n a l i s i d e i C o s t i SISTEMA PER SOLAI DISPERDENTI SU TERRENO Per l analisi di questa tipologia costruttiva, si sono solo ipotizzate due soluzioni, una che prevede la coibentazione con materiale in polistirene e un altra più innovativa con il vetro cellulare. Queste soluzioni sono state studiate in riferimento alle richieste della normativa italiana, per la zona climatica E e con limiti al Infatti su queste strutture la Legge Regionale non specifica limiti. Le diverse casistiche prevedono l uso di: -Polistirene espanso U ottenuta= 0.33 W/mqK -Vetro cellulare U ottenuta= 0.30 W/mqK
82 A n a l i s i d e i C o s t i SISTEMA PER SOLAI DISPERDENTI SU TERRENO Questa tipologia di intervento, che prevede la realizzazione di un vespaio areato con igloo, risulta avere un costo medio pari a 143 /mq. Il prezzo varia notevolmente dall uso del materiale. Infatti per una struttura realizzata ata con ilpolistirene, e, il costo del materiale a e incide cdedel 10% mentre eper l uso del vetro cellulare, questo incide del 47%.
83 A n a l i s i d e i C o s t i INCIDENZA DEL COSTO DEL MATERIALE
84 A n a l i s i d e i C o s t i RIASSUMENDO Per la realizzazione del cappotto esterno incide molto il costo del materiale, aspettochenon interessa il sistema dell insufflaggio, i dove l extra costo è determinato t soprattutto dalle modalità di posa in opera. Anche per la realizzazione di un solaio disperdente su terreno a igloo incide il solo costo del materiale, a beneficio di materiali non naturali. È risultato che il costo medio per la realizzazione di una muratura a cassavuota, opportunamente coibentata è leggermente inferiore a quello di una muratura in laterizio porizzato con cappotto esterno. MURATURA ESTERNA MURATURA ESTERNA CON LATERIZIO CASSAVUOTA + VARIAZIONE ALVEOLATO + ISOLAMENTO DI PREZZO CAPPOTTO ESTERNO INTERCAPEDINE cellulosa 193, ,78 15,82 silicati 176,23 // fibra di vetro 129,5 159,46 18,79 PET 199,47 173,09 15,24 polistirene 130,7 160,66 18,65 fibra di legno 174,28 162,26 7,41 MEDIA 165, ,45
85 A n a l i s i d e i C o s t i RIASSUMENDO Questa considerazione è molto utile perché la realizzazione di una cappottatura esterna, oltread essere competitiva a livello di costi, permette la completa possibilità di risolvere il problema dei ponti termici e delle e eventuali e formazioni o di condense. Inoltre, in riferimento alla normativa vigente, la verifica delle trasmittanze dei componenti disperdenti deve essere pesata rispetto ai ponti termici. dove: Um= (A1*U1+...+An*Un+L1*P1+..+Ln*Pn)/(A1+.+An) ) A1 An= area dell elemento d involucro (mq) U1 Un= Un trasmittanza a termica media dell involucro o (W/mq K) L1 Ln = lunghezza del ponte termico, dove esiste (m) P1..Pn = trasmittanza termica lienare del ponte termico, dove esiste (W/mK) LE SOLUZIONI PROGETTUALI QUINDI POSSO ESSERE: NON SI RISOLVONO I PONTI TERMICI E SI VA AD AUMENTARE LO SPESSORE DELL ISOLANTE SI RISOLVONO I PONTI TERMICI ANDANDO A POSARE IL GIUSTO SPESSORE DI ISOLANTE SULLE STRUTTURE.
86 C a s o P r a t i c o PROGETTO Realizzazione ex novo di n. 37 appartamenti, zona Torino Nord Superficie utile = 1.999,8 mq Parete perimetrale esterna di tipo a cassavuota con interposto materiale isolante in polistirene (spessore totale = 10 cm).
87 C a s o P r a t i c o SOLUZIONE A: Al fine di verificare la trasmittanza media delle pareti esterne devo incrementare lo spessore dell isolante di 6 cm. Costo dovuto all extra spessore isolante = + 20 /mq x 1184,74 mq= Inoltre al fine di evitare l insorgere di condensa superficiale, è necessario installare un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC ) = x 37 alloggi = TOTALE SOLUZIONE A = / 1999,8 mq = 49 / mq
88 C a s o P r a t i c o Oltre alla questione economica, si possono elencare ulteriori svantaggi dovuti alla realizzazione di una muratura a cassavuota: abbassamento della temperatura superficiale delle pareti perimetrali; rischio di scarsa pulizia della facciata (in corrispondenza dei ponti termici si ha solitamente un asciugamento differenziale con conseguente tracciatura dell intonaco); impossibilità di continuità dell isolamento con quello di copertura.
89 C a s o P r a t i c o SOLUZIONE B: Al fine di verificare la trasmittanza media delle pareti esterne risolvo il ponte termico. Ipotizzo di utilizzare dei sistemi it ia taglio dei balconi (per esempio ferro Halfen, sistema schock). Lo spessore dell isolante all interno della muratura non dovrà essere aumentato. Inoltre sarà possibile prevenire la formazione di condensa e muffe, evitando così ulteriori costi per installare un impianto di ventilazione meccanica controllata ollata (VMC ). Costo dovuto alla soluzione del ponte termico = /m x 393,48 m= TOTALE SOLUZIONE B / 1999,8 mq =19,7 / mq
90 C a s o P r a t i c o SOLUZIONE C: Cambio totalmente sistema costruttivo e propongo una muratura in laterizio porizzato con cappotto esterno in polistirene. e Questa soluzione offre notevoli vantaggi: risolve totalmente i ponti termici con successivo aumento della temperatura superficiale delle pareti perimetrali elimina il rischio di condensa si può prevedere la possibilità di continuità dell isolamento con quello di copertura maggior comfort termico estivo legato al fatto che la massa (laterizio) posizionata all interno rispetto all isolante maggiore inerzia termica.
91 GRAZIE PER L ATTENZIONE Ach Arch. Stefano Dotta Envipark spa Via Livorno 60 Torino
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