REATI EDILIZI: TECNICHE INVESTIGATIVE DI P.G. Maria Teresa Leacche. Magistrato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sulmona

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1 REATI EDILIZI: TECNICHE INVESTIGATIVE DI P.G. Maria Teresa Leacche Magistrato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sulmona

2 Definizioni Reato: violazione di un precetto munito di sanzione penale. Edilizio: attinente all attività edificatoria in generale

3 I diversi profili della tutela del territorio Edilizia: arte e tecnica della costruzione degli edifici Urbanistica: sistemazione degli agglomerati urbani e quindi ordinato assetto del territorio Ambiente e paesaggio: tutela del paesaggio e salvaguardia delle aree protette

4 Riferimenti normativi per i vari ambiti di tutela del territorio Edilizia e urbanistica: Art. 44 D.P.R. 380/01: costituiscono reato le seguenti condotte a) inosservanza di norme, prescrizioni e modalità esecutive previste dal T.U., dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire b) esecuzione di lavori in totale difformità o assenza del permesso o prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di sospensione c) lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio o interventi edilizi nelle zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformità o in assenza del permesso

5 Riferimenti normativi per i vari ambiti di tutela del territorio Edilizia e urbanistica: Artt. 64, 65, 71 e 72 D.P.R. 380/01 in materia di opere di conglomerato cementizio armato (è penalmente sanzionata la mancanza di specifica progettazione e di preventiva denuncia al competente ufficio tecnico regionale) Artt. 93, 94 e 95 D.P.R. 380/01 in materia di costruzioni in zone sismiche (anche qui sono penalmente sanzionati la mancanza di preventivo deposito del progetto e di preventiva autorizzazione da parte del competente ufficio tecnico regionale)

6 Riferimenti normativi per i vari ambiti di tutela del territorio Ambiente e paesaggio: Artt. 181 D. Lgs. 42/04: è penalmente sanzionata l'esecuzione di lavori di qualsiasi genere su beni paesaggistici in assenza o in difformità dalla prescritta autorizzazione Artt. 13 e 30 L. 394/91: è penalmente sanzionata la realizzazione nelle aree protette, tra cui i Parchi nazionali e regionali, di interventi, impianti ed opere in assenza del nulla osta dell'ente Parco

7 Il D.P.R. 380/01 disciplina l'attività edificatoria prevedendo 3 diversi regimi 1. Attività edificatoria libera (art. 6): Interventi di manutenzione ordinaria, eliminazione di barriere architettoniche senza la realizzazione di manufatti che alterino la sagoma esterna dell'edificio, opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo 2. Attività edificatoria soggetta a permesso di costruire (art. 10) o a Super D.I.A. (art. 22, c.3): Interventi di nuova costruzione, interventi di ristrutturazione urbanistica e interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici.

8 Il D.P.R. 380/01 disciplina l'attività edificatoria prevedendo 3 diversi regimi 3. Attività edificatoria soggetta a semplice D.I.A. (art. 22): Si tratta di categoria residuale nella quale devono farsi rientrare tutti gli interventi non riconducibili alle precedenti categorie

9 Attività di indagine della P.G. a fini di tutela del territorio Art. 55 c.p.p.: è norma di carattere generale. La P.G. deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati,impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per raccogliere le fonti di prova e raccogliere quant'altro possa servire per l'applicazione della legge penale Art. 27, c. 4, D.P.R. 380/01: norma di carattere speciale Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ove nei luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia esibito il permesso di costruire, ovvero non sia apposto il prescritto cartello, ovvero in tutti gli altri casi di presunta violazione urbanistico-edilizia, ne danno immediata comunicazione all'autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente ufficio comunale, il quale verifica entro 30 giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti

10 Sopralluoghi e rilievi tecnico-descrittivi (art. 354 c.p.p.) La P.G. può normalmente accedere in tutti i cantieri aperti verificando l'apposizione del prescritto cartello e l'esistenza del titolo abilitativo. Ove ritenga esservi un abuso, dovrà eseguire rilievi tecnico-descrittivi, volti a dar conto dell'esatto stato dei luoghi e della consistenza delle opere abusive e formare fascicolo fotografico. Il verbale degli accertamenti e rilievi urgenti ha valenza di atto irripetibile (perché descrittivo di situazioni suscettibili di modificazioni in tempi brevi) e come tale può entrare nel fascicolo del dibatttimento ex art. 431 c.p.p. Nell'eseguire i rilievi tecnici, la P.G. potrà avvalersi di un ausiliario ai sensi dell'art. 348, c.4, c.p.p., il quale non potrà rifiutare la sua opera.

11 Assunzione di s.i.t. (art. 351 c.p.p.) e acquisizione di documenti Si tratta di mezzi investigativi utili a completare il quadro delle informazioni rilevanti in ordine ad una determinata situazione (ad esempio circa l'epoca di un determinato intervento, lo stato pregresso dei luoghi, l'identità delle persone che hanno partecipato all'esecuzione di certi lavori, ecc.). Tra i documenti devono ricordarsi le aerofotogrammetrie. L'acquisizione di documenti presso pubblici uffici può avvenire d'iniziativa o su semplice delega, anche generica del P.M.. Nei casi più delicati o di mancata collaborazione potrà essere emesso dal P.M. apposito ordine di esibizione ex art. 256 c.p.p.

12 Ispezioni e perquisizioni L'ispezione locale è un mezzo specifico di ricerca della prova volto ad accertare, in determinati luoghi, le tracce e gli altri effetti materiali del reato. Esso presuppone apposito decreto motivato del P.M. E' uno strumento utile nel caso in cui l'attività di accertamento sia ostacolata dalla condotta ostruzionistica del privato, che non consenta alla P.G. di accedere nella proprietà recintata La perquisizione presuppone anch'essa un decreto motivato del P.M. In materia edilizia è strumento poco utilizzato, proprio per le caratteristiche e gli effetti dell'attività illecita in questo settore, essendo difficile l'occultamento del corpo del reato o delle cose pertinenti al reato

13 Sequestri Il sequestro consiste nell'assoggettamento a vincolo dei beni che ne sono oggetto. Può avere diverse funzioni, in relazione alle quali se ne diversifica la tipologia e la disciplina. Il codice ne individua 3 tipi: probatorio, preventivo e conservativo. Quello conservativo può essere esperito solo in fase di giudizio e non già in fase di indagini, ed è semplicemente volto a garantire la conservazione della garanzia patrimoniale dell'imputato per il pagamento delle pene pecuniarie, delle spese del procedimento e delle obbligazioni civili. Come tale è privo di interesse per la materia che ci occupa.

14 Sequestro probatorio Ha una precisa finalità di accertamento dei fatti e conseguente prova degli stessi, e non può servire per fini diversi di prevenzione o cautela. Ha ad oggetto il corpo del reato (cioè le cose sulle quali o mediante le quali il reato è stato commesso, o che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo) o le c.d. cose pertinenti al reato (vale a dire le cose che recano in sé le tracce del reato e la cui acquisizione è necessaria per l'accertamento dei fatti). Due elementi necessari: - Fumus del reato (vale a dire sussistenza di indizi in ordine alla commissione di un reato) - Esigenze probatorie connesse al reato che possono essere soddisfatte dall'apposizione del vincolo sul bene

15 Sequestro probatorio (art. 253 e 355 c.p.p.) Competenza a disporlo: è tipico atto del P.M. che vi provvede con decreto motivato. Tale competenza si giustifica con la finalità probatoria di tale strumento, che presenta pertanto spiccata valenza investigativa, e deve essere revocato ogni volta che le esigenze probatorie sono venute meno. In casi di urgenza, può essere operato direttamente da Ufficiali di P.G.. Nel relativo verbale dovrà essere indicato il motivo dell'atto (con riferimento al fumus del reato e alle esigenze probatorie) e una copia di esso dovrà essere consegnata alla persona alla quale le cose sono state sequestrate. Gli Ufficiali di P.G. dovranno rimettere il verbale alla Procura competente in relazione al luogo in cui il sequestro è avvenuto nelle successive 48 ore per la necessaria convalida.

16 Sequestro preventivo (art. 321 c.p.p.) Ha la finalità di impedire che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati. La funzione dunque è tipicamente preventiva. Due sono i presupposti necessari: - Fumus del reato (vale a dire sussistenza di indizi in ordine alla commissione di un reato) - Periculum in mora (vale a dire pericolo che con il decorso del tempo possa prodursi l'aggravamento o la protrazione delle conseguenze del reato ovvero la commissione di altri reati)

17 Sequestro preventivo (art. 321 c.p.p.) Competenza a disporlo: spetta al G.I.P., che procede con decreto motivato. Tale competenza si spiega in ragione della natura di misura cautelare reale propria di questa forma di sequestro. Tuttavia, come per tutte le misure cautelari, il G.I.P. non ha potere di iniziativa, ma deve agire su richiesta del P.M. Anche per questa forma di sequestro il codice consente, ove sussistano ragioni d'urgenza, che possano procedere direttamente o lo stesso P.M., sempre con decreto motivato, o, nel caso in cui quest'ultimo non possa intervenire tempestivamente, la P.G. In entrambi i casi l'atto dovrà essere convalidato dal G.I.P., su richiesta del P.M. Gli ufficiali di P.G. che avessero proceduto autonomamente a sequestro preventivo dovranno rimettere il relativo verbale alla Procura entro 48 ore dall'adozione dell'atto per la successiva convalida.

18 Sequestro preventivo (art. 321 c.p.p.) Problematiche applicative: è consentito il sequestro preventivo di opere edilizie ultimate? Sul punto in passato si è registrato un contrasto di opinioni. Attualmente, dopo l'intervento delle Sezioni Unite della Cassazione (Sez. Un. 29/1/2003 n , Innocenti) si ritiene operabile il sequestro preventivo anche di opere ultimate in quanto l'uso dell'immobile aggrava e prolunga l'influenza negativa sull'equilibrio urbanistico del territorio (per incidenza irregolare sul carico urbanistico, aggravio delle infrastrutture, ecc.). Nella pratica occorre dire il vincolo di indisponibilità delle opere abusive può rivelarsi, in materia edilizia, indispensabile per paralizzare nuovi effetti offensivi del bene protetto e costituisce, normalmente, lo strumento più veloce ed efficace nella tutela del territorio.

19 Tutela giuridica del vincolo apposto con il sequestro E' previsto, per il caso in cui il vincolo di indisponibilità della cosa sottoposta a sequestro venga violato, il reato di violazione dei sigilli (art. 349 c.p.). Ai fini della configurabilità del reato, secondo la S.C. vanno qualificati sigilli anche i cartelli apposto sul luogo con la indicazione del provvedimento di sequestro. Sempre secondo la S.C. la violazione dei sigilli si consuma non soltanto con la distruzione materiale degli stessi, ma con ogni altra condotta diretta a violare il vincolo di indisponibilità sotteso alla loro apposizione (tutela funzionale dei sigilli).

20 Tutela giuridica del vincolo apposto con il sequestro E' importante notare che, ove la violazione dei sigilli venga posta in essere da colui che ha in custodia la cosa (ad esempio il proprietario dell'area o il committente dell'opera che vengano nominati custodi nel verbale di sequestro) il reato è aggravato e si rende possibile l'arresto facoltativo in flagranza. Lo stato di flagranza va valutato non solo in relazione al momento della materiale rottura dei sigilli ma a quello in cui l'indagato, introducendosi nell'immobile abusivo e facendone uso, ha violato il vincolo di indisponibilità mediante l'arbitraria disposizione dello stesso in atto al momento dell'intervento della P.G. (Sez. Terza, 5/7/2007 n ).

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