L accessibilità dei centri storici e degli edifici tutelati

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1 Ing. Alberto Arenghi 1/43 L accessibilità dei centri storici e degli edifici tutelati arenghi@ing.unibs.it

2 - Considerazioni preliminari - 2/43 L accessibilità come valore trasversale nell ambito della progettazione La tutela del patrimonio storico-artistico come valore perché costituisce il nostro presente avendo percorso il passato? E possibile comporre i due valori Fino a quale punto dipende da come consideriamo l Architettura

3 1 L accessibilità dei centri storici e degli edifici tutelati - Considerazioni preliminari - L Architettura è un valore a sé, assoluto, eterno e immutabile nel tempo; qualcosa di perfetto, circondato da un aurea sacrale e quindi intangibile. E estrapolata dal contesto storico, resa entità astratta e isolata, che non ha più legami con la propria epoca, ma neppure con quanto l ha preceduta o la seguirà. Questa prospettiva spezza il rapporto tra arte e vita, «ignora il rapporto tra l opera, le condizioni in cui è stata pensata, la destinazione cui era riservata, la possibilità per gli altri di accedervi, di goderne. E anche la continua metamorfosi cui l opera è inevitabilmente sottoposta». Il rispetto per l opera sembra essere garantito proprio dalla non trasformazione: cui l aggiunta, l adeguamento, l inserimento di dispositivi ausiliari vengono sentiti come indebite intrusioni. 3/43

4 2 L accessibilità dei centri storici e degli edifici tutelati 4/43 - Considerazioni preliminari - A.Bellini: «Abbiamo molte difficoltà, insormontabili difficoltà, nell immaginare un monumento che non sia stato prodotto per gli uomini, che sia tutelato e conservato in sé, come un astrazione, e non per la fruizione ( ) Un bene non è tale se non è fruibile, la pura contemplazione non appartiene all architettura architettura». G.P.Treccani: «L arte ( )( ) non può essere tale in sé,ma s esiste solo se appartiene,, cioè è fruita dall uomo ( ) ogni ostacolo che si frappone tra l uomo e l arte, che in qualche modo ne impedisce la fruizione o ne limita il campo di relazione, o la zona d esperienza ( ), è negazione dell arte stessa e dei principi che presiedono una corretta pratica di salvaguardia».

5 2 L accessibilità dei centri storici e degli edifici tutelati - Considerazioni preliminari - 5/43 Esiste una condizione di reciproca appartenenza dell uomo e dell architettura, ma anche quella che l edificio monumentale sia una «opera aperta» che vive dentro il tempo e si trasforma continuamente: da qui la necessità di immetterlo nel circuito vitale, di ricollegarlo alla storia, alla sua funzione e destinazione, di renderlo partecipe della trama d oggi e dei progetti futuri, di adeguarlo, quindi, alle mutate esigenze sociali e a un contesto in continua evoluzione. Risulta difficile «pensare ad una legge, o ad una teoria che voglia tutelare il monumento e non le persone, ad una cultura che prescinda dall uso nel senso più ampio del termine»: è insomma difficile credere che due valori fondamentali da salvaguardare siano necessariamente incompatibili.

6 - Considerazioni preliminari - 6/43 A T T E N Z I O N E non si può indiscriminatamente conseguire l accessibilitl accessibilità in ogni circostanza; ci sono casi in cui gli interventi da operarsi risulterebbero essere una vera e propria forzatura, tale da modificare e stravolgere l organismo architettonico, svuotandolo del messaggio storico di cui lo stesso è testimone, ottenendo come unico risultato quello di attingere un diffuso senso di rifiuto da parte dell opinione pubblica.

7 - Considerazioni preliminari - 7/43 A T T E N Z I O N E l impossibilità di realizzare alcuni interventi non è da attribuire ad un impossibilità di tipo tecnologico, ma piuttosto all inadeguatezza della tecnologia oggi disponibile, ma anche, e più in generale, all opportunità che certi interventi vengano posti in essere: l inaccessibilità del Monte Bianco significa che l escursionismo non è per tutti, ma non è neppure il modo unico, nén forse giusto, di assumere la montagna come risorsa.

8 - Normativa ed approccio progettuale - 8/43 L art.19, comma 3, del D.P.R.503/96: la deroga è consentita nel caso in cui le opere di adeguamento costituiscono pregiudizio per valori storici ed estetici del bene tutelato; in tal caso il soddisfacimento del requisito di accessibilità è realizzato attraverso opere provvisionali ovvero, in subordine, con attrezzature d'ausilio e apparecchiature mobili non stabilmente ancorate alle strutture edilizie. La mancata applicazione delle presenti norme deve essere motivata con la specificazione della natura e della serietà del pregiudizio.

9 - Normativa ed approccio progettuale - 9/43 Osservazioni (art.19, comma 3, D.P.R.503/96): Intanto, a livello generale, c è chi sostiene che questo articolo, ed in particolare il comma 3, ha questo impianto in quanto il legislatore ha espressamente voluto dire che, comunque, in edifici storici pubblici occorre intervenire e questo in ossequio, anche, ad un precedente disposto normativo (art. 32, commi 20 e 21 della Legge 41/86) che sancisce che un opera pubblica non può essere finanziata con denaro pubblico se il progetto non risponde all adeguamento in materia di abbattimento delle barriere architettoniche; altri sostengono che sia una concessione poco convinta del legislatore che ha utilizzato tale locuzione per un apparente apertura. 1

10 - Normativa ed approccio progettuale - 10/43 Osservazioni (art.19, comma 3, D.P.R.503/96): La deroga interviene nel momento in cui l intervento costituisca un pregiudizio per valori storici ed estetici, il che potrebbe voler dire sempre. La valutazione di una proposta progettuale alla luce della natura e della serietà del pregiudizio suona come un ipse dixit aprioristico, basato su parametri di natura altamente soggettivi, che escludono la possibilità di un dialogo costruttivo, che affermano la certezza della colpa. Con ciò non si vuole esprimere un giudizio negativo sul legislatore, la cui preoccupazione, ne siamo certi, era quella di richiamare l attenzione sulla tutela del patrimonio artistico e quella di permettere al progettista di adottare soluzioni che pur garantendo un certo grado di accessibilità non si riconoscessero negli standard, quanto sull applicazione che della deroga è stata fatta. 2

11 - Normativa ed approccio progettuale - 11/43 Osservazioni (art.19, comma 3, D.P.R.503/96): Per quanto riguarda la dizione opere provvisionali ovvero, in subordine, con attrezzature d'ausilio e apparecchiature mobili non stabilmente ancorate alle strutture edilizie, ovvero soluzioni provvisionali removibili, riteniamo che sia un indicazione fuorviante per il progettista: è difficile pensare che una soluzione provvisionale e removibile, per il significato stesso che i due aggettivi hanno, possa inserirsi armoniosamente e degnamente in un contesto storicoartistico, che possa costituire un efficace risposta funzionale e che possa trasmettere messaggi positivi, ma soprattutto fa assumere al progettista un abito mentale che favorisce soluzioni di scarsa qualità ottenuta con materiali scadenti e che male si inseriscono nel contesto materico della fabbrica. 3

12 - Normativa ed approccio progettuale - 12/43 Osservazioni (art.19, comma 3, D.P.R.503/96): - Il giudizio ampiamente negativo rispetto all indicazione legislativa deriva dall aver constatato come troppe volte la stessa sia stata tradotta in pratica con una rampetta fatiscente costituita da assicelle in legno ; ciò, tuttavia, non significa che non si possa realizzare la stessa rampetta in modo che non trasmetta un messaggio di precarietà pur rimanendo un manufatto provvisionale e removibile ovvero attraverso una soluzione che più propriamente si possa definire reversibile. 4

13 - Normativa ed approccio progettuale - 13/43 Osservazioni (art.19, comma 3, D.P.R.503/96): - Occorre ricordare che la fruibilità di un edificio storico può, a volte, essere colta appieno anche con un non intervento e cioè rivisitando l edificio secondo diversi percorsi o diverse destinazioni d uso rispetto a quelle che si pongono prima dell intervento (a titolo di esempio pensare di individuare quale ingresso principale uno diverso rispetto a quello esistente può essere, in alcuni casi, una soluzione che passa attraverso una diversa lettura del bene e che ne sfrutta le potenzialità architettoniche). A ciò si aggiunga che se la connotazione di accessibilità non è raggiunta, si può declinare per la visitabilità dell edificio edificio. 5

14 - Normativa ed approccio progettuale - 14/43 Osservazioni (art.19, comma 3, D.P.R.503/96): Un ulteriore considerazione riguarda una curiosità sul termine provvisionale che nell ambito normativo italiano, inerente al contesto edilizio, è stato usato per indicare le opere di prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni: i commi 1 e 2 dell art.7 del D.P.R. 164/56, rispettivamente, dispongono che Le opere provvisionali devono essere allestite con buon materiale ed a regola d arte, proporzionate ed idonee allo scopo; esse devono essere conservate in efficienza per l intera durata del lavoro e che Prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo si deve provvedere alla loro revisione per eliminare quelli non ritenuti più idonei. 6

15 - Approccio al rilievo - RILIEVO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE 15/43 ANALISI DEL DEGRADO FUNZIONALE INTERNO ED ESTERNO COMPRENSIONE DI: Inadeguatezza dell edificio antico rispetto alle esigenze odierne (impiantistiche, strutturali, sicurezza, ) PROBLEMI DA AFFRONTARE STORIA DELL EDIFICIO IMPLICAZIONI DELLE SCELTE PROGETTUALI Mutata destinazione d uso PROGETTO PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE DALLA FASE PRELIMINARE FINO ALLE FINITURE

16 - Approccio progettuale - 16/43 In generale occorre essere consci che gli interventi atti a superare le barriere architettoniche sono, da un punto di vista tecnico, intimamente legati al concetto di aggiunta di nuova materia e/o perdita di antica materia della fabbrica. La liceità di un nuovo inserimento passa attraverso considerazioni sull irripetibilit irripetibilità materiale dell edificio edificio antico e quindi ogni modifica materica, aggiunta o perdita, deve essere leggibile come testimonianza di un atto riconducibile all epoca in cui è avvenuto, deve comporsi armoniosamente con l esistente e deve preferire la minima perdita di materia della fabbrica.

17 - Approccio progettuale - 17/43 Questo deve avvenire nel modo meno traumatico possibile per la materia della fabbrica; ciò, tuttavia, non significa che la minima perdita realizzi l adeguamento l ottimale, ma, viceversa, fra le possibili soluzioni che si rivelano funzionali, ottimale sarà quella che minimizza la perdita di materia antica. Ciò detto, occorre, però, ricordare che le soluzioni adottate non sconfinino nel mimetismo, sicché la rampa o la piattaforma elevatrice del caso siano tanto ben armonizzate nel contesto antico da risultare invisibili, diventando poco fruibili e meno sicure: l accessibilità deve essere riconosciuta come una qualità aggiunta e raggiunta di cui essere fieri, un requisito funzionale che restituisce al progettista un profilo sociale oltre che tecnico e creativo.

18 Progettare l accessibilità - Esempi - 18/43 Molta attenzione deve essere posta alla differenziazione cromatica

19 - Esempi - 19/43 Chiesa di S. Luigi dei Francesi in Roma Una prima soluzione con rampa in legno rivestita in materiale anti-sdrucciolo La situazione attuale con una rampa in lamiera stampata e corrimano: il tutto male si inserisce nel contesto ed è soggetto ad 'usi impropri'

20 - Esempi - 20/43 Duomo in Siena La rampa è situata sul lato ove il dislivello è minore. La struttura della rampa è composta da elementi in metallo pitturati di nero che richiamano i disegni della facciata e del sagrato in marmo nero. Il piano inclinato è realizzato con una griglia metallica che permette la visione dei motivi policromi che altrimenti verrebbero oscurati.

21 - Esempi - 21/43 Chiesa di S. Maria Sopra Minerva in Roma (studi) Il sagrato della chiesa raggiungibile percorrendo 3 gradini, altri 2 gradini immettono all'interno della chiesa sia dalla porta centrale che dalle laterali.

22 - Esempi - 22/43 Chiesa di S. Maria Sopra Minerva in Roma (studi)

23 - Esempi - 23/43 Piazza del Nettuno in Bologna La tessitura della pavimentazione dell intera piazza è stata studiata in modo che anche i profili delle rampe, inserite nelle scale, disegnino parte della tessitura stessa.

24 - Esempi - 24/43 Museo di S.Giulia in Brescia Si tratta di una rampa provvisionale o, meglio, reversibile: l'intervento è, da un punto di vista compositivo, ben realizzato (intelaiatura metallica che richiama cromaticamente l'intero allestimento del museo e piano di calpestio in pietra di Sarnico); da un punto di vista funzionale la rampa ha una pendenza accentuata che può essere diminuita 'allungandola' nello spessore del muro

25 - Esempi - 25/43 Villa Monastero in Varenna (LC) La rampa è stata inserita tra l'aiuola, che arrivava fin contro la facciata, e la facciata stessa della villa. La scala è stata 'smontata' e 'riassemblata' spostandola in avanti per creare il pianerottolo necessario per la congiunzione con la rampa. Il piano di calpestio è stato realizzato con la posa di lastre in pietra locale.

26 Progettare l accessibilità - Esempi - 26/43 Batocchioni, Romagnoli, De Cesaris Portico d Ottavia Roma

27 - Esempi - 27/43 Prefettura in Ferrara A torto ritenuta 'la soluzione' per il superamento di barriere architettoniche costituite da gradini. Se in taluni casi rimane l'unica soluzione praticabile, nella maggioranza ci sono altre soluzioni. Il servoscala si configura come una soluzione non fruibile in autonomia, psicologicamente poco accettabile, fonte di pericolo soprattutto in caso di evacuazione, percettivamente molto invasiva in architetture antiche. La tipica 'soluzione politica': come può essere fruibile in autonomia? A chi e come si può chiedere aiuto? Chi ha le chiavi per azionarlo?...viene il sospetto che il servoscala sia in queste condizioni dal giorno della sua installazione!

28 - Esempi - 28/43 Museo di S.Giulia in Brescia Rispetto al caso di Ferrara, nel museo bresciano ci dovrebbe sempre essere un addetto pronto a far funzionare il servoscala che è installato per superare il dislivello di 4 alzate di una scala molto larga e dunque il movimento della macchina non interagisce con il normale uso della scala. Le forti perplessità derivano dall'adattamento della piattaforma del servoscala: in figura è rappresentato al fine corsa superiore ove la bandella anteriore è abbassata per consentire lo sbarco, quella posteriore è alzata per motivi di sicurezza, mentre lateralmente rimane un invito utilizzato per l'imbarco/sbarco al fine corsa inferiore. Tale adattamento, spesso operato su piattaforme dei servoscala, si dimostra inaccettabile per motivi di sicurezza (l'invito laterale rimane fisso durante la corsa) e motivi di fruibilità (per posizionare una persona in carrozzina sulla pedana occorre alzarla di peso). In questo caso una piattaforma elevatrice avrebbe brillantemente risolto il problema con uno sforzo economico equivalente.

29 - Esempi - 29/43 Biblioteca Ambrosiana in Milano La piattaforma elevatrice è così ben mimetizzata in un podio da essere quasi impossibile da usarsi.

30 - Esempi - 30/43 Capitolium a Brescia La piattaforma elevatrice è stata inserita in una scatola composta da tre setti che conferiscono al manufatto un aspetto contemporaneo. La piattaforma, con cabina avente dimensioni nette 140x140 cm, serve tre differenti livelli

31 - Esempi - 31/43 Museo Reina Sofia a Madrid I due ascensori in facciata sono posti in corrispondenza delle due entrate principali.

32 - Esempi - 32/43 Church House, Westminster a Londra: un non intervento L accessibilità, così come definita ex lege, è un requisito prestazionale che non si risolve soltanto all interno dell edificio in esame, ma coinvolge anche le sue adiacenze: essa può, a volte, essere colta appieno con un non intervento e cioè rivisitando l edificio secondo diversi percorsi o diverse destinazioni d uso rispetto a quelle che si pongono prima dell intervento, ovvero individuare una soluzione che passa anche attraverso una diversa lettura del bene e che ne sfrutta le potenzialità architettoniche. L entrata principale è stata chiusa a tutti trasformandola in monumento.

33 - Casi - 33/43 Duomo di Aquileia I dispositivi realizzati per consentire migliori condizioni di visita e di fruizione delle superfici musive, migliorando le condizioni conservative del sito archeologico evitando l usura da calpestio, possono rappresentare anche un ottima opportunità per il superamento delle barriere architettoniche.

34 - Casi - 34/43 Duomo di Aquileia In questa felice soluzione, comune a molte aree archeologiche (Domus dell Ortaglia a Brescia, Mercati Traianei a Roma fra i casi più recenti), convergano istanze differenti (della musealizzazione, della conservazione, della fruizione ampliata) e ciò ha legittimato un intervento che pensato solo in ragione dell esigenza del superamento delle barriere architettoniche con ogni probabilità non sarebbe stato tollerato..ma

35 - Casi - 35/43 Parrocchiale di Castrezzato (BS): abbattimento dell abbattimento delle barriere architettoniche la «rampa esterna per disabili realizzata in difetto autorizzativo e contraria alla conservazione, al decoro e alla visibilità della Chiesa» di fine 700 il Ministero che ha esercitato il proprio potere (dovere?) con saggio rigore facendo rispettare la Legge, ha dimostrato sperimentalmente che la rampa ha fatto un ottimo lavoro per la conservazione dei gradini in pietra di Sarnico, ha restituito al loro antico splendore ( sono queste le locuzioni che solitamente vengono usate ed abusate per rendere un concetto dubbio ed effimero) la visibilità degli stessi ( caratterizzati da una valenza storico-artistica forse non così sublime) ed ha riconferito pari dignità e decoro a tutti i possibili fruitori della chiesa.

36 - Casi - 36/43 Parrocchiale di San Felice del Benaco (BS): l evoluzione

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