INCIDENTI ED INFORTUNI MANCATI TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
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1 INCIDENTI ED INFORTUNI MANCATI TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE Dott.ssa Manuela Rossi Medico Competente Specialista in Medicina del Lavoro
2 Sistema della prevenzione in azienda Dirigenti Preposti 2
3 Sistema della prevenzione nella società CEE Governo Stato Sindacati ASL VV. F. INPS INAIL ISPESL Formazione TU 81 Aziende Famiglie RSPP RLS Imprenditori Dirigenti Preposti Lavoratori Complessità relazionale della prevenzione 3
4 Gestione del Sistema della prevenzione Strategie Competitive Strategie Cooperative Strategia di cooperazione nella competizione Strategie Coopetitive Soluzioni Coopetitive Scenario in cui i risultati possono essere di reciproco vantaggio correre insieme per raggiungere in collaborazione obiettivi che supportino VANTAGGI COMUNI 4
5 COOPETIZIONE tra le figure della prevenzione VANTAGGI LAVORATORE Guadagno in termini di salute (non quantificabile) DATORE DI LAVORO Guadagno economico (abbassamento dei premi assicurativi, meno multe, etc.) Guadagno organizzativo (meno problemi nella gestione delle pratiche organizzative, meno visite ispettive, etc.) Guadagno legale (meno spese per avvocati e consulenti, meno stress a causa dei processi, etc.) 5
6 COOPETIZIONE tra le figure della prevenzione VANTAGGI ASL, ISPESL, INAIL, INPS Guadagno economico e organizzativo SOCIALE Salute psicologica del lavoratore Maggiore produttività Maggior fiducia nella propria organizzazione 6
7 Cause di insuccesso della Strategia Coopetitiva Mancanza di un vissuto di gioco coopetitivo da parte di tutte le figure della prevenzione Trattamento rapido di problemi complessi ed incerti che portano a conclusioni affrettate o errate Mancanza di percezione della complessità del sistema sicurezza 7
8 Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Quanto costa fare sicurezza? Quanto costa non fare sicurezza? Le persone conoscono il prezzo di tutto e il valore di niente (Oscar Wilde) 8
9 Il costo della non prevenzione della salute e sicurezza dei lavoratori Il costo degli infortuni in Italia è di circa 25 miliardi di euro I costi globali (lesioni, patologie e incidenti senza lesioni legati al lavoro) sono stimati pari a circa il 5-10 % di tutti i profitti aziendali lordi delle aziende I costi non assicurati derivati da perdite accidentali sono fra 8 e 32 volte più grandi dei costi assicurati 9
10 PREVENIRE Infortuni Lesioni Malattie professionali RIDUZIONE DEI COSTI MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI AZIENDALI/della P.A. 10
11 Costi della non sicurezza Individui/Lavoratori Sistema/Paese Azienda 11
12 Costi della non sicurezza Individui/Lavoratori Perdita della salute fisica Riduzione della qualità della vita Impatto a livello psicologico e sociale Riduzione degli introiti economici 12
13 Costi della non sicurezza Azienda Impatto sull efficienza ed efficacia lavorativa Perdita di risorse (materiali e know how) Perdita di fiducia delle maestranze e conseguente peggioramento del clima sociale e organizzativo Aumento delle spese (multe, aumento premi assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca, selezione e formazione nuovo personale) Aumento delle spese di gestione organizzativa Aumento delle spese legate alla gestione delle pratiche giudiziarie 13
14 Costi della non sicurezza Sistema/Paese Pesante incidenza sul Sistema Sanitario Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo di utilizzo delle strutture sanitarie in generale) Pesante incidenza in termini di aumento dei contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS, pensioni, assicurazioni) Pesante incidenza sul sistema familiare 14
15 VISIONE DINAMICA COME UNA OPPORTUNITA` Obblighi DI CRESCITA AZIENDALE NON COME IMPOSIZIONE 15
16 OPPORTUNITA` PERSEGUIBILI (MOTIVAZIONE) Migliore qualità prestazioni Aumentare la sicurezza nei posti di lavoro Spinta all innovazione Crescita reputazione aziendale Attrazione utenti territorio Sviluppo qualitativo del territorio di appartenenza Evitare sprechi (educare) Ottimizzare consumi (energia) minor inquinamento 16
17 RISULTATI POTENZIALI Azzeramento/riduzione infortuni e malattie professionali Migliore vivibilità nei posti di lavoro Benessere psico-fisico dipendenti Riduzione assenteismo Prestazioni sempre più qualificate a minor costo Maggiore fiducia degli utenti 17
18 Compiti dei PREPOSTI controllo dei lavoratori per verificare o il rispetto delle leggi e delle norme aziendali che attengono la salute e la sicurezza sul lavoro, o l'utilizzo corretto dei DPI e delle strumentazioni necessarie per svolgere la propria mansione; vigilare sulla presenza di rischi imminenti o di pericoli immediati; dirigere le operazioni di evacuazione in caso di pericolo grave ed immediato; Frequentare i corsi di formazione periodica in materia di salute e sicurezza. Art. 19 DLgs 81-TU 18
19 Esempio di un compito del preposto PERSONALE IN SOSTITUZIONE All arrivo di personale in sostituzione, anche per un solo giorno, si deve prevedere un accoglienza all interno della scuola da parte di un preposto che gli fornisca le informazioni fondamentali sulla gestione dell emergenza Cfr. sunto del Piano di emergenza 19
20 Menomazione della capacità lavorativa (temporanea o permanente) o morte provocata da causa violenta in occasione del lavoro CAUSA VIOLENTA ELEMENTO DETERMINANTE IN OCCASIONE DEL LAVORO ELEMENTO CIRCOSTANZIALE INABILITA (TEMPORANEA O PERMANENTE) O MORTE ELEMENTO CONSEQUENZIALE 20
21 L INFORTUNIO DERIVA DA UN INCIDENTE NON PREVISTO ANCHE SE PREVEDIBILE!! 21
22 LA MALATTIA PROFESSIONALE O TECNOPATIA È LA CONSEGUENZA DI UNA SERIE DI AZIONI NOCIVE CHE MATURANO LENTAMENTE SULL ORGANISMO DEL LAVORATORE PER POI TRASFORMARSI IN FORMA MORBOSA INVALIDANTE O MORTALE CONCENTRAZIONE AMBIENTALE DELLA SOSTANZA PERICOLOSA FATTORI TEMPO DI ESPOSIZIONE CARATTERISTICHE FISICHE DEL LAVORATORE 22
23 Le malattie professionali sono tutelate dall INAIL: MP tabellate : sono specificate in apposite tabelle definite per legge (lavorazioni che espongono a determinate malattie); MP non tabellate : sono le malattie per cui il lavoratore riesce a dimostrare, con onere a suo carico, il nesso di causalità tra la malattia e il lavoro. 23
24 INFORTUNIO AVVENUTO O MANCATO Reason ha chiarito in modo più efficace il significato di errore latente e rischio latente 24
25 25 25
26 Fattori di rischio (ambientali, lavorativi,.) Errori (comportamento del lavoratore) VALUTAZIONE EFFICACIA Azioni Attuate incidenti, infortuni, infortuni mancati (quasi infortuni) eventi accidentali non conformità Individuazione di AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE ANALISI ed ELABORAZIONE delle informazioni acquisite 26
27 L analisi degli errori/infortuni individua una serie di cause: - tecniche - problemi di percezione - problemi di conoscenza, cultura - problemi di valutazione e di giudizio - problemi di comunicazione su cui agire con la finalità di ridurre la probabilità di futuri eventi incidentali 27
28 LE 5G 1) il giusto compito: cioè un attività ritenuta appropriata, per complessità del compito, alla capacità dell operatore. 2) le giuste circostanze. L adeguatezza dei materiali disponibili, dell ambiente oltre che dei regolamenti e delle politiche statali ed aziendali. 3) le giuste persone. Si deve tener conto del livello di preparazione della figura cui si chiede di eseguire l attività, ma anche del livello del singolo operatore; 4) le giuste istruzioni e la buona comunicazione. Una comunicazione efficace, cioè messaggi chiari e precisi (cosa fare, come, perché, in che tempi, quando chiedere consulenza) ed un ascolto attento. 5) la giusta supervisione e valutazione. 28
29 La dinamica del miglioramento continuo il miglioramento della sicurezza/efficienza/qualità si ottiene attraverso il miglioramento dei processi e dell organizzazione del lavoro il miglioramento deve essere un attività continua e pianificata il successo del miglioramento è determinato dall impegno costante della Direzione / Preposti 29
30 Il miglioramento continuo Strategie del miglioramento Strategia dei piccoli passi Graduale eliminazione dei problemi cronici Lavoro di gruppo Tecniche del problem solving Il personale è la risorsa più importante 30
31 COMUNICAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEI LAVORATORI IN TEMA DI SICUREZZA Per preposti 31
32 QUATTRO REGOLE DI UN BUON INTERVENTO IN-FORMATIVO Avere un obiettivo L obiettivo sia concreto, realizzabile (es. maggior ordine in ufficio, uso corretto scala a pioli, uso di calzature adeguate ) Quello che comunico e come lo comunico siano funzionali e coerenti con l obiettivo e adeguati al destinatario Al termine dell intervento se ne valuti l efficacia (raggiungimento obiettivo) 32
33 Semplici regole per una comunicazione efficace Mettersi in gioco in prima persona Adeguare il messaggio alle caratteristiche di chi ascolta Prestare molta attenzione ai messaggi di ritorno 33
34 Semplici regole per una comunicazione efficace Porsi degli obiettivi Incentivare i contributi Far emergere (e ricomporre) i contrasti Non essere valutativi e moralistici Convincere, non imporre Non contrastare in modo diretto Umorismo, ironia Utilizzare esempi concreti e reali Far leva sugli aspetti positivi, evidenziare i vantaggi Valorizzare e diffondere le esperienze positive Prestare attenzione alla comunicazione non verbale 34
35 FORMAZIONE/COMUNICAZIONE AD ADULTI L adulto Ha esperienza e un sistema di convinzioni costruito negli anni Si aspetta che quanto apprende gli sia utile immediatamente Reagisce meglio in ambiente collaborativo Può costituire una fonte di conoscenze Ha bisogno di convalidare le informazioni basandosi sulle sue opinioni ed esperienze Decide da solo cosa è importante apprendere 35
36 La comunicazione si realizza attraverso SECONDO MEHRABIAN 36
37 In - formazione PROBLEMA OBIETTIVO CONSEGNA ESEMPIO il preposto segnala al SPP che le collaboratrici scolastiche in genere usano ciabatte SPP inserisce nella in-formazione periodica i rischi da scivolamento integrato da eventuali segnalazioni di infortuni connessi a questo rischio, oltre ai doveri dei lavoratori propone al DS una circolare/disposizione commissiona al proposto di sollecitare i collaboratori che continuano a usare ciabatte a cambiare abitudini richiede al preposto una rendicontazione finale al termine della campagna anticiabatte 37
38 In - formazione A fine intervento in-formativo la valutazione dell efficacia è scarsa Perché alcune lavoratrici continuano a usare ciabatte nonostante siano state informate sui rischi? Le risposte raccolte in merito sono state: - perché sono più comode - perché l hanno sempre fatto - perché non hanno mai avuto infortuni - perché lo fanno tutte - perché non tollerano imposizioni - perché la scuola non passa calzature da lavoro - perché il rischio è solo di cadere
39 In - formazione PERCEZIONE DEL RISCHIO dipende da Esperienze personali delle conseguenze del rischio Possibilità di partecipare alla regolazione del rischio Rischio volontario/imposto Accettazione collettiva del rischio Aspettative riferite agli effetti del rischio 39
40 In - formazione CHE COSA FA IL PREPOSTO? È di esempio (lavora in sicurezza) Valorizza gli esempi positivi (fa parlare chi usa già calzature adeguate) Adotta una comunicazione rispettosa (ascolta le ragioni, non fa prediche, attiva processi di convincimento quanto più possibile personalizzati, evidenzia i vantaggi, l utilità del cambiamento) 40
41 In - formazione IN-FORMAZIONE DEI LAVORATORI RUOLI DEI SOGGETTI COINVOLTI Datore di lavoro RSPP Preposto MC RLS è responsabile pianifica, progetta, effettua collabora, propone collabora è consultato, propone 41
42 Esempio di ESERCITAZIONE / VERIFICA APPRENDIMENTO Il RSPP, a seguito di una caduta di un collaboratore scolastico che cambiava una lampadina da una sedia posizionata sopra una cattedra, comunica al preposto la necessità di sorvegliare sui lavori in altezza e vigilare sul rispetto delle disposizioni che prevedono l uso di scale a pioli. Il preposto
43 GRAZIE DELL ATTENZIONE 43
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