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1 Dott.Zuccoli, su alcune cose posso anche essere d accordo soprattutto su come i giornalisti italiani non parliamo dei politici - trattano gli argomenti del gioco a vincita e tutti i suoi annessi e connessi ovvero ludopatia e divieti vari, pochissimi direttori danno spazio ad argomentazioni di esperti, personalmente solo su l Eco di Bergamo e qualcosa un po distorto su La7 che dopo 10 servizi al fulmicotone del suo Direttore ora tutto tace, alcuni direttori mi hanno detto chiaramente che non sono gradite le mie tesi alla loro linea editoriale, badi bene che della verità alla maggior parte dei giornal(ai)isti non interessa ma solo la tiratura e vendere copie e soprattutto fare del sensazionalismo nell immediato. Detto ciò da esperto del settore del coin op prima e del gaming ( da 31 anni di attività con i giochi elettronici e sono anche produttore di A.W.P. o New Slot comma 6/a del 110 TULPS) devo precisare alcuni punti, chiedendole di non generalizzare con il termine slot machine, come fa ormai la stampa ( in passato si parlava solo di videopoker), rimandandola ad alcuni dei tanti articoli da tempo circolanti in internet non tanto sulla terminologie ma sulle carratteristiche intrinseche delle A.W.P. dei bar o pubblici esercizi dalle slot machine da casinò molto simili alle VLT installate nelle migliaia di sale italiane: %20SI%20SALVA%20DA%20SOLO%20di%20Eugenio%20Bernardi.pdf, SLOT-%20NON%20CHIAMATELO%20GIOCO%20-%20RANDOM.pdf, Occorre anche precisare che un conto è giocare a 1 euro ( frazionabile anche con giocate da 10 o 25 centesimi) con le A.W.P. con vincita su un ciclo prestabilito max.140 mila partite ( cicli usati mediamente sono da 28/40 mila) con una restituzione del 74%, con massima vincita di 100 euro e con una tassazione castrante, il PREU sull introdotto (del 12,7% +0,8% per AAMS + costo rete) e un altro e giocarne fino a 10 di euro a partita con promesse di vincita fino a euro e con Jackpot da 100 mila a 500 mila euro facoltativo (una piattaforma non ce l ha) e che se pur promettendo una restituzione dell 85% quella reale è intorno al 60/70% e una tassazione strana di PREU ora al 5% ( ma partita dal 2%).

2 Certo che lo Stato italiano ha commesso un grande errore come ha sempre affermato l ex Presidente Euromat E.Antoja usare un sistema lotteristico applicato ai giochi elettronici a vincita limitata le A.W.P., quindi tassando sull introdotto e non come in tutti gli stati del mondo la differenza fra ingresso e uscita ( ovvero sul rimanente fra giocato e vinto) che farebbe si che la percentuale di restituzione fluttuerebbe per poter arrivare a come dice lei al 95% anche nelle A.W.P. o New slot. Se un meritò da dare all'amministrazione e alla politica è stato l'aver riportato alla legalità il settore, senza pensare però ai giocatori, ma ha solo a incamerare gettito che per anni è stato esibito como il solo il volume dell'introdotto e che ora ha paura ha fornire i dati, incomprensibile che uma pubblica amministrazione arrivi a tanto. Certo che installare 57 mila e forse ancora di più Videolottery sul suolo italico quando nel mondo ce ne sono poco più di 170 mila e pare le si voglia aumentare, vuol dire andare incontro ad ulteriore forte impoverimento dei giocatori ed è certamente non capire nulla di gioco a vincita, ora non sanno come correre ai ripari e se la prendono col prodotto più diffuso che sono le A.W.P. o New Slot perché i soldi incamerati dalle licenze delle VLT sono già stati spesi ma non si sa se sono serviti al nobile scopo del Decreto Abruzzo per i terremotati aquilani o sono finiti nel grande calderone delle entrate statali. Lo scorso anno è poi arrivato il Decreto Balduzzi con la scia allarmistica della ludopatia e o gioco patologico e cosa ha prodotto che se su una New Slot non c è il cartellino che il gioco crea dipendenza l esercente si becca una multa da 50 mila euro, pensi che se le autorità di controllo trovano un gioco taroccato la multa è di soli 4 mila euro, dov è la ratio?? E.Bernardi L'Editoriale 2 Agosto 2013 Il giorno 23 Luglio 2013, a seguito della pubblicazione su Il Fatto Quotidiano di articoli assolutamente scorretti sulla questione delle slot machines in Italia, Carlo Zuccoli ha scritto una lettera al Direttore, Signor Antonio Padellaro. La Segreteria ha risposto che il Direttore è molto impegnato e che per avere una risposta (risponde a tutti???!!!) e per avere una lettera pubblicata bisogna aspettare moltissimo. Un modo come un altro per non accettare critiche. Abbiamo pensato di trasformare quella lettera in un Editoriale. Lettera con preghiera di pubblicazione

3 Como, 23 Luglio 2013 Egregio Direttore, Sono un assiduo lettore del Suo giornale, in primo luogo perché é l'unico che fa opposizione in questo paese dove non c'é più distinzione alcuna tra destra, sinistra, centro, ladri e poliziotti, cialtroni e persone per bene e in secondo luogo perché nelle materie quali la Giustizia, materia delicatissima, i suoi giornalisti sono gli unici che non prendono indagini e sentenze, come si dice in dialetto Comasco, un tanto al pezzo, per la loro specifica preparazione e per la loro diligenza. E' proprio per questi motivi che ieri (22 Luglio 2013), leggendo i vari articoli che erano sotto il titolo Cattedrali del vizio d'azzardo e addirittura estesi su due pagine (4 & 5), ho deciso di scriverle questa lunga lettera, per reagire alla totale impreparazione sulla materia di coloro che hanno firmato gli articoli e per la leggerezza con la quale é stata trattata e per il cattivo servizio reso ai lettori. Prendo lo spunto dall'articolo che è stato titolato Lo strozzino dietro l'angolo tutti prima o poi ci finiamo. Le butto un sasso pesantissimo nello stagno: Lei, egregio Direttore, sa chi é lo strozzino nel settore slot machines / VLT (Video Lotteries)? Lo Stato Italiano, che ha messo in piedi un sistema per massacrare i giocatori, per poi curarli, facendoli ricoverare in cliniche da Mille Euro al dì, da una malattia inventata in Italia da alcuni furbi (per lo più politici, medici e proprietari di cliniche cosiddette specializzate): la ludopatia. E mi spiego tecnicamente e nel dettaglio. In qualsiasi Paese del mondo, anche nelle più sperdute Isole Caraibiche, nei vari Casinos, le slot machines e le VLT (d'ora in avanti uso solo il termine slot machines) ritornano ai giocatori tra il 95% e il 97% dell' ingurgitato e quelle Case da gioco guadagnano moltissimo e nessuno dei giocatori va in clinica a farsi curare. In Italia le slot machines restituiscono il 74% dell'ingurgitato e le VLT addirittura meno, circa il 67% dell'ingurgitato, perché sono previste le frazioni di Euro come premio, frazioni che vengono rigiocate e che vanno ad abbassare il cosiddetto payout. In Italia la gente si rovina con le slot machines di Stato. Credo che Lei, Signor Direttore e i Suoi giornalisti, se scopriste che il sistema bancario Italiano, per Decreto, applica tassi d'interessi del 26% sui prestiti erogati dalle banche, organizzereste manifestazioni di piazza, occupazioni degli istituti di credito, etc. Anni fa ho partecipato a una Conferenza sui giochi e sulle scommesse (attività completamente diverse tra loro: si veda sul punto il Codice Civile attualmente in vigore, la contrattualistica, la terminologia, etc.) organizzata dalla Scuola Superiore di Economia e di Finanza di quel Ministero, nella quale ero relatore insieme a altri cosiddetti esperti: ha partecipato anche Monsignor Hilary Franco, Capo della Diocesi di New York.

4 Il Monsignore, usando una lingua a metà tra l'inglese e l'italiano, affermò, con enorme vigore, tra lo stupore generale e la mia immense gioia, che la Chiesa non ha nulla contro giochi e scommesse, se questi sono fair (vogliamo tradurre il temine fair in equo?). Nel caso delle slot machines Italiane non mi pare che il termine fair, equo, possa applicarsi: che ne dice? Nello Stato di New York, proprio di fronte alle piste di decollo e di atterraggio dell'aeroporto JFK, gestita dalla New York Racing Association, esiste una struttura chiamata comunemente Racing (Racing corse dei cavalli al galoppo - + Casino): il movimento annuo delle slot machines, che restituiscono ai giocatori quasi il 95% dell' ingurgitato, é di circa 14 Miliardi di Dollari Americani, e chi gestisce la parte Casino del Racing (una Società della Malesia) corrisponde allo Stato di New York oltre 300 Milioni di Dollari Americani che sono utilizzati per le scuole, oltre a procurare premi ingentissimi per le corse dei cavalli (dati ufficiali). Sia a New York, sia a Las Vegas, sia ad Atlantic City, sia nelle tantissime riserve Indiane, non risultano casi di ludopatie e casi di suicidi, così come tutto ciò non avviene nelle Isole Caraibiche, dove giochi & scommesse sono fair. Mi consenta di spendere da ultimo due parole sui cosiddetti concessionari Italiani (10) per le slot machines, che hanno partecipato a un Bando di concorso Europeo, sborsando fior di quattrini. Lo Stato ha creato diverse sovrastrutture nel campo delle slot machines (ma anche delle scommesse) a partire dalla So.ge.i, del tutto inutile e costosissima. Lei saprà, Egregio Direttore, che i concessionari sono stati condannati a pagare una multa di 98 Miliardi di Euro allo Stato Italiano, multa poi ridotta e ancora oggi sub judice. Sa perché sono state comminate queste multe? Teoricamente, perché quando lo Stato ha voluto impiantare più di slot machines sul territorio Italiano, la maggioranza di esse, inizialmente, non era in rete, alcune pur funzionando lo stesso. Di fatto, come già avvenuto nell'anno 2000 con le sale di scommesse ippiche e sportive, passate da 329 a 1.000, So.ge.i non era in grado di organizzare il collegamento, causando ritardi nell'apertura delle nuove sale (tutti gli arbitrati chiesti dai nuovi salari son stati vinti e lo Stato ha risarcito decine e decine di Milioni di Euro a spese dei cittadini Italiani, naturalmente). Non escludo che tante slot - machines abbiano funzionato con dolo, ma questi sono i fatti nella loro interezza, così come si sono svolti. Purtroppo in Italia esiste un signore, che risponde al nome di Roberto Saviano che, sfruttando l'argomento Mafia, ha guadagnato e guadagna Milioni e Milioni di Euro, che si fa pagare la scorta armata dai cittadini Italiani, che in una trasmissione de La7, recentemente, ha avuto il coraggio, anzi la sfrontatezza, di affermare che la Mafia si é infiltrata nei concessionari di slot machines.

5 Lottomatica S.p.A. e Snai S.p.A. sono le uniche due concessionarie di slot - machines quotate in Borsa e non escludo che la malavita organizzata o anche non organizzata abbia investito una piccola parte dei suoi colossali proventi acquistando azioni di quelle Società, infilandole in scatole ad hoc, esattamente come la stessa malavita ha fatto e fa, in tutto il mondo, in tutte le Borse del mondo, quando ritiene che la Società X o quella Y siano un buon investimento. Credo che tutte le blue chips (e non solo) nel mondo intero, e in Italia, abbiano pacchetti di azioni, anche rilevanti, in mano alla criminalità organizzata e nessuno si é mai scandalizzato e scandalizza, nemmeno il Signor Roberto Saviano, anche perché questi fatti sono difficili da provare e perché i proventi della criminalità organizzata sono talmente elevati che non possono essere rincorsi per il mondo intero e, cara grazia, se pagano qualche imposta sui dividendi e sulle plusvalenze. Avete interpellato anche il Signor Cesare Lanza, che si é proclamato esperto in materia di giochi, ma non mi pare che abbia le idee chiare, infatti non é entrato nel rosso dell'uovo del problema. Forse se il Signor Lanza arrivasse in un Casino dove la roulette ha cinque zeri e dove il pieno paga 25 volte la posta, si incazzerebbe e forse incomincerebbe a capire. A Milano si dice ofelé fa ul tò mesté (pasticciere fa il tuo mestiere) e credo che questa frase vada benissimo se applicata a chi scrive di giochi e scommesse (di questo settore se Lei vuole ne parliamo un'altra volta, ma le storture sono clamorose) in Italia. Voglia gradire i miei più distinti saluti. Carlo Zuccoli P. S. Il Signor Marco Travaglio critica tutti i giornalisti che scrivono scorrettamente di Giustizia e fa benissimo, perché sono tutti orecchianti stonati; per quanto riguarda giochi & scommesse, egregio Direttore cerchi di seguire la linea della precisione, del rigore e della scienza, giustamente predicate di Marco Travaglio. Purtroppo Il Fatto Quotidiano, come la Signora Gabanelli e tanti altri, fanno solo inchieste che interessano loro, nella maggior parte dei casi sparando pirlate tremende: questa é l'italia. C. Z.