Valle Imagna Villa d Almè. Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona Azienda Speciale Consortile
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- Angela Romagnoli
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1 Valle Imagna Villa d Almè Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona Azienda Speciale Consortile Comunità Familiare di Berbenno CARTA DEL SERVIZIO E PIANO EDUCATIVO GENERALE INTRODUZIONE La Carta del Servizio è uno degli strumenti necessari per dare ai cittadini un informazione chiara sulle attività della Comunità Familiare di Berbenno e rendere trasparente la gestione delle stesse. La Carta del Servizio presenta il senso e la finalità della Comunità Familiare di Berbenno, ne declina gli obiettivi, descrive il servizio, esplicita le metodologie di intervento e gli strumenti, stabilisce le responsabilità e i compiti degli operatori impegnati, offrendo informazioni utili su come accedere e sulle modalità del suo funzionamento. L obiettivo della Carta del Servizio è informare gli utenti, i familiari, gli operatori del pubblico e del privato sociale e qualsiasi altro soggetto coinvolto nel processo di erogazione del servizio, e, allo stesso tempo, consentire loro di accedere con maggiore consapevolezza ai servizi offerti. DEFINIZIONE DEL SERVIZIO Da un bene confiscato alla mafia è nata l idea di realizzare una Comunità Familiare. La Comunità familiare ha n sede a Berbenno (BG) in via Milano 55. La Comunità Familiare, che potrà accogliere fino ad un massimo di 6 minori, è aperta alla loro accoglienza nelle forme di pronto intervento, affido diurno o affido a tempo pieno, da parte di una famiglia volontaria supportata dall équipe tecnica e coordinata da un Assistente Sociale dell Azienda. Ente titolare è l Azienda Speciale Consortile Valle Imagna - Villa d Almè, Azienda Territoriale per i Servizi Alla Persona la quale si avvale, in un ottica di co-progettazione, della collaborazione dell Azienda Sanitaria Locale e della Cooperativa Sociale Il Varco di Brembilla. L Azienda gestisce tutta la parte amministrativa e legale della Casa Famiglia. STRUTTURA L immobile si sviluppa su due piani: il primo, adibito a zona giorno, è composto da un ampio soggiorno, una cucina e un bagno; il secondo, adibito a zona notte, è composto da quattro camere da letto e un bagno. L intera abitazione è circondata da un ampio giardino. La sua ubicazione nel paese permette di fruire facilmente dei servizi territoriali e favorisce l integrazione dei bambini con il contesto sociale, inoltre il contesto territoriale mette a disposizione attività, servizi di spazio gioco, la scuole dell infanzia, primaria e secondaria di primo grado, ed offre la possibilità di svolgere attività sportive, musicali e di vita all aria aperta, a contatto con la natura e gli animali. L assistenza sanitaria è prevista tramite il pediatra del territorio, che valuterà eventuali necessità di visite specialistiche. FINALITA E OFFERTE DEL SERVIZIO La Comunità Familiare si pone i seguenti obiettivi:
2 Fornire un ambiente educativo sano e favorente lo sviluppo di relazioni affettive stabili, continuative e propositive, indispensabili per un equilibrato sviluppo della personalità del minore; Garantire la protezione del minore e la tutela dei suoi diritti quali cura, assistenza sanitaria, diritto allo studio; Elaborare e gestire il progetto individualizzato di ogni minore per promuovere lo sviluppo della personalità e l eventuale recupero e riorganizzazione della dimensione relazionale, al fine di un reinserimento nel proprio nucleo familiare d origine. I criteri di ammissione presso la Comunità tengono conto della disponibilità della struttura della specificità del minore secondo i parametri seguenti: - assenza di conclamate problematiche legate al dipendenze e a disagi psichiatrici, - compatibilità rispetto alle caratteristiche dei minori già presenti. L ammissione è prevista anche secondo criteri di urgenza con inserimento immediato secondo due modalità: Pronto Intervento a favore di minori accompagnati dalla Forza Pubblica, Invio di minori, promosso dai Servizi Sociali Comunali, per casi di estrema e motivata urgenza, purché accompagnati da una formale richiesta del Sindaco o dell Assessore competente del Comune interessato che ne dichiari i requisiti di urgenza. OPERATORI E ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO La Comunità Familiare viene gestita da una famiglia volontaria che ha il compito di accogliere i minori e di organizzare il loro ambiente di vita. La famiglia volontaria è supportata da un equipè tecnica così formata: Assistente Sociale dell Azienda(coordinatore del servizio); Psicologa del Consultorio Familiare di Villa d Almè; Referente della Cooperativa Sociale Il Varco. L équipe è coordinata dall Assistente Sociale, si ritrova periodicamente presso gli uffici dell Azienda e/o presso la sede della Comunità. Essa in collaborazione con i Servizi invianti e in stretta sinergia con la famiglia volontaria, garantisce: la valutazione delle richieste di inserimento; la formulazione del progetto individualizzato per ogni minore accolto; la valutazione dell eventualità di continuare il sostegno educativo; la definizione delle modalità e dei tempi di dimissione. In alcuni momenti fondamentali, quali l accoglienza, le verifiche dei progetti individualizzati e le dimissioni, l équipe tecnica vede la partecipazione della famiglia volontaria. Nella conduzione della Comunità Familiare, l équipe tecnica concorda gli interventi con la famiglia volontaria, con possibilità di avvalersi della collaborazione di personale educativo garantito dall Azienda. Il lavoro d équipe viene registrato e archiviato periodicamente sia nella cartella personale del minore, per quanto concernente i singoli bambini, sia in un registro degli incontri, utile agli operatori per monitorare la vita della Comunità. I rapporti con la famiglia di origine, gli eventuali rientri periodici in famiglia, i rapporti telefonici ecc. dei minori sono concordati con i Servizi Sociali invianti e monitorati dall équipe, la quale valuterà periodicamente la situazione. E inoltre possibile attivare, con un apporto di risorse aggiuntive, altri tipi di intervento come incontri in forma protetta tra famiglia d origine e minore oppure il sostegno psicologico specifico per l ospite. Periodo di permanenza, dimissioni e passaggio ad altre realtà sono valutati tra l équipe e i Servizi Sociali. Sarà redatto un report annuale di valutazione dei risultati che la Comunità ha raggiunto per la sua utenza. L Ente Gestore sulla base delle informazioni raccolte, deve aggiornare e adeguare la programmazione del servizio e gli obiettivi a carattere generale sull utenza. METODOLOGIE DI INTERVENTO I Servizi Sociali e/o i Servizi Tutela Minori segnalano per iscritto all Assistente Sociale dell équipe tecnica la situazione del minore per il quale chiede l inserimento nella Comunità Familiare. Nella segnalazione esplicita la
3 situazione familiare, le motivazioni per l inserimento, il progetto e il periodo ipotizzato di permanenza presso il servizio, correda inoltre la segnalazione con eventuali decreti e/o documentazione accompagnante il minore. L Ente inviante incontra, in breve tempo, l équipe tecnica illustrando la situazione pregressa ed attuale del minore e in tale sede viene esaminata l ipotesi progettuale. La richiesta viene valutata dall équipe tecnica circa la compatibilità con la famiglia volontaria e con gli altri minori già accolti e la disponibilità del posto. Si predispone l inserimento a seguito del parare favorevole della famiglia della Comunità Familiare. Con l accoglienza del minore si avvia la fase di osservazione. In questa fase il minore verrà osservato nell attività quotidiana, nella gestione dell igiene, nell alimentazione, nelle relazioni con tutti i soggetti presenti all interno della struttura. L osservazione sarà fatta dalla famiglia volontaria, dall assistente sociale e da un educatore. Al termine del primo mese di inserimento si effettua una riunione dell équipe tecnica, alla presenza della famiglia volontaria e dell educatore, per ipotizzare il Progetto Individualizzato, che verrà definito con il Servizio inviante. Fase educativa residenziale La fase educativa è il nucleo centrale dell'intervento e attraverso il Progetto individualizzato coinvolge il minore in un percorso di stabilizzazione affettiva in grado di migliorare la qualità delle relazioni interpersonali. La stesura del documento è a carico dell assistente sociale, il quale condividerà il Progetto individualizzato con il servizio inviante. Il Progetto Individualizzato è lo strumento guida tramite il quale gestire l intera permanenza del minore. Verifiche mensili sull andamento del progetto saranno effettuate tra équipe tecnica, famiglia volontaria ed educatore, con la possibilità di modifica dello stesso, fino alle dimissioni del minore. La fase osservativa e le verifiche mensili saranno accompagnate da dispositivi predisposti dall équipe tecnica. Nella fase educativa sono coinvolti i servizi invianti, gli istituti scolastici, le associazioni sportive, culturali e di volontariato e il mondo del lavoro con le sue articolazioni. Procedure di dimissione Le dimissioni rappresentano la naturale evoluzione del progetto individualizzato, formulato al momento dell inserimento del minore e verificato periodicamente tra servizi ed équipe. La titolarità del progetto sul minore rimane in carico al Servizio inviante, che si avvale della Comunità Familiare come supporto tecnico-operativo. In base alla specificità del caso è l équipe tecnica, in accordo con il Servizio inviante, a definire le modalità e i tempi per le dimissioni. PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE (P.E.I.) Deve essere definito in collaborazione con l équipe tecnica e l Ente inviante un progetto individualizzato sulla base: delle caratteristiche del minore, dei suoi bisogni e del suo contesto familiare di origine e sociale; dei risultati che si vogliono ottenere; della capacità di risposta della Comunità in termini organizzativi interni e di eventuale integrazione e ricorso ai servizi territoriali. Il progetto individualizzato comprende: l individuazione dell operatore responsabile del P.E.I.; la valutazione multidimensionale dell'utente; l informazione e il coinvolgimento del minore e/o dei suoi familiari (o del tutore) e del Servizio inviante all interno del P.E.I.; l individuazione degli obiettivi specifici d intervento; l indicazione dei tempi previsti di attuazione del progetto; la pianificazione degli interventi e delle attività specifiche, dei tempi indicativi di realizzazione, la frequenza e la titolarità degli interventi; la realizzazione di attività di verifica sul P.E.I. (procedure, tempi e strumenti). E definito e adottato un sistema di valutazione dei risultati (valido e attendibile) sul singolo utente, i dati in output da tale sistema sono utilizzati per ridefinire il P.E.I.. Si predispongono pertanto strategie educative idonee ad aumentare il benessere del bambino e il suo progresso nelle aree osservate.
4 Il P.E.I. viene periodicamente verificato dall équipe e opportunamente modificato in relazione ai cambiamenti osservati nel bambino. CARTELLA PERSONALE Ogni minore ha una propria cartella contenente i dati personali, amministrativi, sanitari, sociali, psicologici e il P.E.I. DOCUMENTAZIONE RICHIESTA Con la richiesta di ammissione è necessaria una relazione sul minore che comprenda: - anamnesi familiare - profilo psico-pedagogico - stato di salute - copia dei decreti del T.M. All inserimento vengono richiesti: - dati dell ente affidante (con indicazione del referente per le urgenze) - dati dell ente contribuente con impegnativa del pagamento della retta giornaliera - regolamentazione dei rapporti con la famiglia di origine - certificato di nascita, residenza, stato di famiglia - certificato d identità e codice fiscale - tessera sanitaria - certificato delle vaccinazioni PROMOZIONE DELLA CULTURA DELL ACCOGLIENZA La Comunità Familiare vuole essere un occasione per creare nuove possibilità di cura ed accoglienza. Questa unità d offerta sociale, oltre ad essere il luogo ideale per l effettuazione di interventi immediati e complessi, innescherà ulteriormente la promozione dell accoglienza famigliare, divenendone testimonianza e soggetto propulsore per la creazione di nuove ed ulteriori possibilità per i minori. Per tale motivo sarà incentivato l apporto di figure volontarie nella gestione di attività animative e ricreative, nonché di cura dei minori accolti. I volontari potranno giungere dal paese di Berbenno, grazie all ingaggio esercitato dalla famiglia volontaria, dall Associazione Con il cielo dentro di Almenno San Salvatore e da tutte le forme di collaborazione che si attiveranno sul territorio dell Ambito. I volontari potranno accedere alla Comunità Familiare, secondo quanto concordato con la famiglia volontaria ed il coordinatore, e partecipare alla formazione interna. Ogni volontario è registrato in un documento gestito dal coordinatore del servizio. RETTA GIORNALIERA (ALLEGATO 1) CHI SIAMO E DOVE SIAMO
5 In data 31 marzo 2009 i 21 Comuni dell Ambito Territoriale Valle Imagna Villa d Almè hanno costituito l Azienda Speciale Consortile "Valle Imagna - Villa d'almè, Azienda Territoriale per i Servizi alla Persona" per la gestione del Piano di Zona. I comuni in questione sono: ALMÈ, ALMENNO S. BARTOLOMEO, ALMENNO S. SALVATORE, BARZANA, BEDULITA, BERBENNO, BRUMANO, CAPIZZONE, CORNA IMAGNA, COSTA VALLE IMAGNA, FUIPIANO VALLE IMAGNA, LOCATELLO, PALADINA, PALAZZAGO, RONCOLA, ROTA D IMAGNA, SANT OMOBONO TERME, STROZZA, VALBREMBO, VALSECCA, VILLA D ALMÈ. L Azienda si pone come finalità principale di gestire, per conto dell Assemblea dei Sindaci dell Ambito, i servizi sociali e socio assistenziali la cui competenza è a loro assegnata ai sensi della legge 328/2000 e L.R. n. 3/2008 e loro successive integrazioni e modificazioni. Su indicazione politica e programmatica dell Assemblea dei Sindaci sono organizzate e gestite le attività assegnate all Azienda. Scopo dell Azienda è l esercizio delle attività connesse ed inerenti: la gestione dei servizi sociali, socio educativi, assistenziali e socio sanitari in generale; la gestione dei servizi alla persona a prevalente carattere sociale, in particolare alle fasce deboli della popolazione quali Anziani, Disabili, Minori e Famiglia, e nuove povertà, ivi compresi interventi di formazione e orientamento; ogni altra attività inerente il settore socio assistenziale e socio sanitario, in collaborazione con i Comuni Soci dell Ambito, disciplinata da atti formali; ogni e qualsiasi tipo di attività sociale o socio assistenziale di competenza degli Enti Locali Consorziati. Tra i vari servizi socio-assistenziali l Azienda gestisce, inoltre, il Servizio Minori e Famiglie e il Servizio Affidi Familiari. La sede dell Azienda è a Sant Omobono Terme in Via Valer 2. CONTATTI Per informazioni rivolgersi all Azienda Speciale Consortile: VALLE IMAGNA VILLA D ALME, AZIENDA TERRITORIALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA telefono fax segreteria@ascimagnavilla.bg.it. Via Valer 2, Sant Omobono Terme (BG) P.Iva-c./f Tel Fax segreteria@ascimagnavilla.bg.it Sito
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