Leggere il Bilancio di Esercizio. PARTE B - Leggere il prospetto del conto economico; concetto di gestione totale e gestioni parziali.

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1 Leggere il Bilancio di Esercizio PARTE A - Leggere il prospetto dello stato patrimoniale; le fonti e gli impieghi PARTE B - Leggere il prospetto del conto economico; concetto di gestione totale e gestioni parziali. Maiocchi Prof. Fabrizio Università Cattolica del Sacro Cuore Piacenza, 2015

2 ..riprendiamo il Caso A visto in precedenza: Concentriamo la ns. attenzione solo sui costi e ricavi sopportati a causa delle varie operazioni di gestione che abbiamo contabilizzato: COSTI CONTO ECONOMICO Caso A RICAVI acquisto materie prime ,00 ricavi di vendita PF ,00 lavorazioni da terzi 5.000, TOTALE COSTI D'ESERCIZIO ,00 TOTALE RICAVI D'ESERCIZIO ,00 risultato di esercizio: perdita 2.000, TOTALE A PAREGGIO ,00 TOTALE A PAREGGIO ,00 Il ris. di esercizio (poiché i Costi > dei Ricavi, avremo una perdita di esercizio di 2.000) viene riportato anche nello SP, classe Patrimonio Netto, facendo così capire l effetto della gestione (riepilogata dai costi e ricavi in CE) sul patrimonio aziendale. 2

3 BILANCIO DI ESERCIZIO AL 28/02/X - Caso A - STATO PATRIMONIALE ATTIVITA' PASSIVITA' CONTI CORRENTI BANCARI PATRIMONIO NETTO ,00 Banca c/c ,00 Capitale sociale ,00 IMMOBILIZZ. materiali attrezzature risultato di esercizio: perdita , ,00 DEBITI Debito vs. fornitore LAVORO Xk 5.000, TOTALE ATTIVITA' ,00 TOTALE PASSIVITA' , TOTALE A PAREGGIO ,00 TOTALE A PAREGGIO ,00 Questo è lo SP così come si presenta al 28/2/X.. Si può notare ora come il totale delle due sezioni sia identico (pareggia) perché è stato riportato il «risultato di esercizio»; si noti che il PN è diminuito di (dai originari è ora ). Fare confronto con Inventario Iniziale al 09/01/X nelle precedenti Slides. 3

4 ..riprendiamo il Conto Economico Caso A visto nella Slide 3 precedente: ATTENZIONE! Nel precedente prospetto di CE manca qualcosa Nel redigerlo non abbiamo applicato il «principio di competenza economica» che definisce quali sono le operazioni aziendali dell esercizio che devono risultare nel Conto Economico al e partecipare così alla determinazione del ris. di esercizio. Prima di analizzare il principio di competenza economica è utile però conoscere quali sono gli strumenti e i metodi contabili che utilizziamo per rilevare le operazioni aziendali. 4

5 Il Ruolo Centrale Della Contabilità Generale La rilevazione dei fatti di gestione durante l esercizio. Nel corso dell esercizio la contabilizzazione delle operazioni aziendali avviene al momento della manifestazione finanziaria. Le scritture d esercizio rilevano i fatti di gestione nel momento in cui essi originano movimenti di denaro, insorgere di debiti e/o crediti. I componenti positivi e negativi di reddito sono così registrati contabilmente senza tener conto del principio di compet. economica secondo il quale i costi sono di competenza dell esercizio in cui trovano il correlato ricavo. Al contrario nessun costo o ricavo, anche se di competenza, viene registrato nelle scritture d esercizio in assenza di manifestazione finanziaria. 5

6 Il Ruolo Centrale Della Contabilità Generale Le rilevazioni contabili e i CONTI Le operazioni di gestione che danno vita alle rilevazioni contabili, trovano alloggio nei cd. Conti, ognuno dei quali è intitolato ad una grandezza aziendale specifica - tutti insieme costituiscono il cd Piano dei Conti dell azienda. Alla fine dell esercizio, dopo aver redatto anche le cd scritture di chiusura, si calcolano i saldi di ogni conto e si riepilogano (con le cd scritture di riepilogo e di chiusura generale) nei corretti prospetti di SP e CE dando origine al Bilancio. 6

7 Il Ruolo Centrale Della Contabilità Generale Riprendendo i valori del caso A avremo ad es.: Al 28/02 calcolo il saldo del conto «acq. Materie prime» e, con una scrittura in partita doppia, riporto il saldo in CE e chiudo il conto. CONTO ECONOMICO al 28/2/X COSTI RICAVI acquisto materie prime ,00 Conto: Acquisto Materie prime (20/1) ,00 (28/2) saldo ,00 7

8 Grazie agli strumenti contabili e ai metodi visti nonché all applicazione del «principio di competenza economica», riusciremo a definire correttamente quali sono le operazioni aziendali dell esercizio che devono risultare nel Conto Economico al e partecipare così alla determinazione del ris. di esercizio. Il principio di competenza economica Nel CE devono essere riepilogati tutti i ricavi che hanno avuto manifestazione finanziaria nell esercizio e tutti i relativi costi sopportati per ottenere quegli stessi ricavi. La loro sommatoria algebrica definisce il risultato di esercizio...riprendiamo il Conto Economico Caso A visto nella Slide 3 precedente: 8

9 Il principio della competenza economica L assestamento di fine Esercizio: Alla fine dell esercizio (coincidente con la fine del periodo amministrativo), per determinare il Risultato D esercizio (rendicontato nel CONTO ECONOMICO) e il Patrimonio Netto (rendicontato nel STATO PATRIMONIALE), si rende necessario riconsiderare i valori contabili alla luce del principio della competenza economica e procedere alla loro sistemazione apportando completamenti/integrazioni e/o rettifiche; a tal fine si predispongono appunto le cd. scritture di chiusura. 9

10 L assestamento di Fine Esercizio Dobbiamo procedere con le seguente operazioni che vengono definite genericamente SCRITTURE DI CHIUSURA : 1.1 LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO - sono di due tipi: 1.A Le scritture di INTEGRAZIONE (alcuni es.) integrano i costi e ricavi... 1.A.1 Interessi attivi e passivi sui c/c bancari e postali.. 1.A.2 Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato.. 1.A.3 Fatture da ricevere e da emettere... 1.A.4 Rilevazione di ratei attivi e passivi... 1.A.5 Rilevazione della fiscalità d impresa 1.B Le scritture di RETTIFICA (alcuni es.) rettificano i costi e ricavi... 1.B.1 Rimanenze di magazzino. 1.B.2 Rilevazione risconti attivi e passivi 1.B.3 Procedure d ammortamento. 1.2 LE SCRITTURE DI RICLASSIFICAZIONE 1.3 LE SCRITTURE DI RIEPILOGO LE SCRITTURE DI CHIUSURA... 10

11 Vediamo il ruolo e l obiettivo di queste scritture: Scritture di assestamento: hanno lo scopo di assestare/trasformare i valori contabili (rilevati durante l anno per manifestazione finanziaria) in valori idonei alla determinazione del risultato d esercizio e del correlato patrimonio di funzionamento (perché hanno competenza economica). Queste a loro volta si suddividono in: 1.scritture di integrazione (o di completamento); 2.scritture di rettifica; Scritture di riclassificazione dei conti: hanno lo scopo di armonizzare le risultanze contabili con la normativa prevista per la redazione del Bilancio d esercizio Cod Civ.; Scritture di riepilogo: hanno la funzione di far affluire nel prospetto di Conto economico tutti i costi e i ricavi di competenza dell esercizio al fine di rendere possibile la determinazione del risultato economico dell esercizio; Scritture di chiusura generale dei conti accesi alle Attività, Passività e al Patrimonio Netto: hanno lo scopo di far affluire tali conti nello Stato patrimoniale finale, consentendo la determinazione del patrimonio di funzionamento. 11

12 1.1 LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO -sono quell insieme di operazioni che, da un lato permettono di determinare la competenza di quei costi e ricavi che, per differenti ragioni, non erano stati registrati nelle scritture d esercizio; dall altro lato hanno anche il compito di rinviare al futuro quei costi e quei ricavi che, pur essendo stati contabilizzati, non risultano di competenza dell esercizio. 1.A - SCRITTURE DI INTEGRAZIONE (o di COMPLETAMENTO) hanno lo scopo di integrare la contabilità esistente attraverso l inserimento di operazioni che, pur essendo interamente di competenza dell esercizio, per ragioni di differente natura non sono state in precedenza contabilizzate in quanto la loro rilevazione avverrà solo alla fine dell esercizio. 12

13 OSSERVAZIONE PERCHE per ragioni di differente natura non sono stati in precedenza contabilizzati..??.. Non stiamo ovviamente parlando di errori ma di una situazione normale. Alla fine dell esercizio, la normale mancata rilevazione di valori di competenza può esser ricondotta a tre motivazioni; esistono infatti: operazioni che scadono a fine periodo; operazioni il cui importo non è ancora noto e documentato a fine esercizio; operazioni maturate, ma non ancora scadute alla data di chiusura dell esercizio; i costi e i ricavi di competenza che ne derivano hanno la caratteristica di maturare in funzione esatta del tempo. vediamo alcuni esempi. 13

14 1.A.1 INTERESSI ATTIVI E PASSIVI SUI C/C BANCARI E POSTALI Alla fine dell esercizio è necessario registrare gli interessi attivi e passivi maturati sui c/c bancari alla fine dell anno. Nel caso in cui i movimenti del c/c abbiano generato interessi attivi per l azienda, la banca accredita tali interessi sul conto corrente al netto della ritenuta fiscale. È prassi normale che la banca effettui tali conteggi e li evidenzi nell estratto conto inviato in data successiva al ma con riferimento all importo maturato alla data stessa - Ad Es interessi attivi: 14

15 1.A.1 INTERESSI ATTIVI E PASSIVI SUI C/C BANCARI E POSTALI Interessi attivi bancari è un conto economico, fa parte dei ricavi d esercizio e si rileva in Avere come variazione economica positiva; in bilancio affluisce nel Conto Economico alla voce C - Proventi e oneri finanziari, 16) altri proventi finanziari, d) proventi diversi dai precedenti Interessi passivi bancari è un conto economico, fa parte dei costi d esercizio e si rileva in Dare come variazione economica negativa; in bilancio affluisce nel Conto Economico alla voce C - Proventi e oneri finanziari, 17) interessi e altri oneri finanziari. 15

16 1.A.1 INTERESSI ATTIVI E PASSIVI SUI C/C BANCARI E POSTALI A Libro Giornale. data Descrizione Conti DARE AVERE 31/12 BANCA POPOLARE LODI C/C 74,00 Rilevazione 31/12 interessi ATTIVI ERARIO C/RITENUTE SUBITE 26,00 A Libro Giornale 31/12 INTERESSI ATTIVI SU DEPOSITI BANCARI 100,00 31/12 INTERESSI PASSIVI SU DEBITI V/BANCA 7.102,09 Rilevazione 31/12 interessi PASSIVI ONERI BANCARI DIVERSI 4.402,98 31/12 POPOLARE DI CREMA C/C ,07 16

17 1.A.3 - FATTURE DA RICEVERE Al termine dell esercizio possono esistere operazioni di gestione che si sono concluse ma per le quali non si è ancora in possesso della relativa documentazione (ad es. acquistato beni con DDT per i quali siamo in attesa di ricevere la fattura i costi relativi sono di competenza economica dell anno dell acquisto). Per l ufficio è quindi necessario procedere alla rilevazione contabile come segue: -al 31/12 deve rilevare nel conto Fornitori c/fatture da ricevere, il debito vs il fornitore nella sola misura del costo di competenza dell esercizio (CE-costo per acq merci). E un conto finanziario acceso a debiti e rileva in Avere una variazione finanziaria negativa; in bilancio corrisponde nel passivo dello Stato Patrimoniale alla voce D Debiti, 7) debiti verso fornitori. CE-Costo per acq merci.. A SP-Debiti vs for per fatt da ricevere 17

18 1.A.3 - FATTURE DA EMETTERE Può accadere che l azienda abbia consegnato prodotti ai clienti il ma non abbia ancora emesso le relative fatture; al 31/12 deve rilevare nel conto Clienti c/fatture da emettere, il credito vs cliente nella sola misura del ricavo di competenza dell esercizio (CE merci c/vendite). E un conto finanziario acceso a crediti e rileva in Dare una variazione finanziaria positiva; in bilancio quindi è inserita nell attivo dello Stato patrimoniale alla voce C - Attivo circolante, II Crediti, 1) verso clienti. 31/12 31/12 Fatture da emettere SP crediti vs cli per FATTURE DA EMETTERE 5.400,00 CE merci c/vendite 5.400,00 18

19 Esistono delle operazioni da cui derivano costi e ricavi che hanno la caratteristica di maturare in funzione del tempo e che sono misurati da crediti e debiti che scadono in esercizi successivi (ratei attivi e passivi); tali valori debbono essere contabilizzati ai fini di una corretta determinazione del risultato d esercizio secondo il principio di competenza economica. Le principali regole di determinazione dei RATEI sono: i ratei derivano da operazioni che sono a cavallo di due o più esercizi e che hanno manifestazione finanziaria posticipata (motivo per cui non sono stati rilevati prima in co.ge. dell esercizio); i ratei hanno lo stesso segno dell operazione da cui derivano: se si riferiscono ad un ricavo che verrà conseguito in futuro, sono attivi, se si riferiscono ad un costo sono passivi; ai fini del calcolo si prendono in considerazione i giorni compresi tra la data d inizio dell operazione e la chiusura dell esercizio. 1.A.4 - RILEVAZIONE DI RATEI ATTIVI E PASSIVI 19

20 Ratei attivi = è un conto tra i crediti e rileva in Dare una variazione finanziaria positiva; nel bilancio confluisce nell attivo dello Stato patrimoniale alla voce D - Ratei e risconti - Nel Ce si rileva il Ricavo pertinente. Ratei passivi = è un conto tra i debiti e rileva in Avere una variazione finanziaria negativa; nel bilancio confluisce nel passivo dello Stato patrimoniale alla voce E - Ratei e risconti - Nel Ce si rileva il Costo pertinente. 31/12 FITTI ATTIVI prima rata (scad. 20 feb 2013) parte di competenza 2012 RATEI ATTIVI (SP) 8.504,15 31/12 FITTI ATTIVI (CE) 8.504,15 31/12 Rilevazione rateo INTERESSI PASSIVI SU MUTUI (CE) 5.526,15 Interessi mat al /12 RATEI PASSIVI (SP) 5.526,15 20

21 Come si può vedere dall esempio delle scritture, la contropartita dei conti Ratei attivi e Ratei passivi è rispettivamente: Fitti attivi è un conto economico di ricavo d esercizio e rileva in Avere una variazione economica positiva; nel bilancio affluisce nel Conto economico alla voce A - Valore della produzione, 5) altri ricavi e proventi. La sua caratteristica è quella di essere un ricavo proporzionale al tempo. Interessi passivi su mutui è un conto economico nei costi d esercizio e rileva in Dare una variazione economica negativa; in bilancio è inserito nel Conto economico alla voce C - Proventi e oneri finanziari, 17) interessi e altri oneri finanziari. La sua caratteristica è quella di essere un costo proporzionale al tempo. 21

22 Proseguiamo con le scritture di chiusura. RICORDANDOCI CHE Le Scritture di assestamento hanno lo scopo di trasformare i valori contabili (rilevati durante l anno per manifestazione finanziaria) in valori idonei alla determinazione del risultato d esercizio e del correlato patrimonio di funzionamento (perché hanno competenza economica), dopo le 1- scritture di integrazione (o di completamento) vediamo le scritture di rettifica; 22

23 1. LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO 1.B - SCRITTURE DI RETTIFICA Dopo aver registrato in co.ge., attraverso le scritture di INTEGRAZIONE, costi e ricavi di competenza precedentemente non rilevati, è necessario procedere ad ulteriori assestamenti che consentono la corretta individuazione dei costi e dei ricavi di competenza dell esercizio. Vi potrebbero essere infatti costi e ricavi rilevati nel corso dell esercizio ma che non spettano totalmente al conto economico dell esercizio in corso (manca quindi il rispetto del principio di competenza). Sono quindi C. o R. che vanno rettificati per la parte che appunto non è di competenza. Tale obiettivo si raggiunge attraverso le scritture di rettifica con le quali: si individuano e si rinviano al futuro costi e ricavi già contabilizzati ma di competenza futura (rimanenze di magazzino, risconti attivi e passivi); si calcolano e si imputano all esercizio quote di costi pluriennali di competenza (quote d ammortamento); si immettono costi presunti relativi a rischi e oneri già esistenti alla fine dell esercizio in corso e perdite presunte riguardanti elementi patrimoniali (svalutazione crediti, rischi per interventi di garanzia, ecc.). 23

24 1.B.1 - RIMANENZE DI MAGAZZINO Alla fine dell esercizio, le merci acquistate possono essere state vendute oppure trovarsi ancora nei magazzini dell azienda. Queste ultime sono merci acquistate (con un costo già rilevato in co.ge) ma non ancora vendute; questo significa che al costo di acquisto di «quelle» merci, non corrisponde alcun ricavo di vendita (e infatti sono ancora in magazzino al 31-12). Non si manifesta la competenza economica e per questo motivo il relativo costo di acquisto deve essere rinviato al futuro, al fine di partecipare alla formazione del Risultato di Es. nel periodo in cui cioè si venderanno (realizzando cosi i ricavi) nel rispetto del principio della competenza economica; La rilevazione contabile delle rimanenze finali di magazzino rappresenta la fase conclusiva di un complesso procedimento che si articola in due fasi: Accertamento della consistenza/giacenza di magazzino: quanti pz? Q.li? Valorizzazione delle giacenze = valore delle rimanenze finali. 31/12 MERCI C/RIMANENZE FINALI SP Rilevazione 31/12 Rimanenze MERCI C/RIMANENZE FINALI CE

25 Concetto di rimanenze e loro iscrizione in bilancio Approfondiamo il valore delle RF/magazzino è sia un elemento che deve essere rilevato in CE (per calcolare i costi nel rispetto del princ. di competenza ec.) e sia in SP poiché rappresenta un valore attivo del patrimonio aziendale. 20-gen acquisto mat prima quintali 100 prezzo unitario 140 Costo complessivo rilevato in CE durante l anno tra gen e feb utilizzo mat prima quintali 40 prezzo unitario costo effettivo della materia prima lavorata e successivamente venduta 28-feb In magazzino Poiché non utilizzate per la vendita quintali 60 prezzo unitario 140 valore complessivo valore delle mat prime in magazzino RF 25

26 Concetto di rimanenze e loro iscrizione in bilancio Ecco come si presentano i valori nei rispettivi prospetti SP e CE: ATTIVITA' Magazzino mat prima RF 8.400,00 BILANCIO DI ESERCIZIO AL 28/02/X STATO PATRIMONIALE PASSIVITA' COSTI acquisto materie prime ,00 CONTO ECONOMICO RICAVI Magazzino mat prima RF 8.400,00 Si può verificare come, in Ce, la differenza tra costo totale di acquisto (14.000) e valore RF (8.400), evidenzi il costo di competenza delle mat prime effettivamente lavorate per i prodotti venduti (5.600 ). 26

27 1.B.2 - RILEVAZIONE RISCONTI ATTIVI E PASSIVI I risconti sono originati da costi o ricavi che sono stati già rilevati (avendo avuto la manifestazione finanziaria nell esercizio in corso), pur risultando in parte di competenza dell esercizio o degli esercizi successivi. Le principali regole di determinazione dei risconti sono: i risconti derivano da operazioni che hanno manifestazione finanziaria anticipata e maturazione economica proporzionale al tempo; i risconti hanno segno inverso rispetto all operazione da cui derivano: se si riferiscono al sostenimento di un costo sono attivi, se hanno origine dal conseguimento di un ricavo sono passivi; ai fini del calcolo si prendono in considerazione i giorni compresi tra la data di chiusura dell esercizio e la conclusione dell operazione. Ad Es.: se relativi a costi, parte di questi devono essere rinviati al futuro se si vuole procedere ad una corretta determinazione del risultato d esercizio. 27

28 Risconti attivi è un conto economico tra i costi sospesi e rileva in Dare una variazione economica negativa; in bilancio affluisce nell attivo dello Stato patrimoniale alla voce D - Ratei e risconti e nel CE riduce il costo portandolo alla corretta quota di competenza dell esercizio. Risconti passivi è un conto economico tra i ricavi sospesi e rileva in Avere una variazione economica positiva; in bilancio confluisce nel passivo dello Stato patrimoniale alla voce E - Ratei e risconti e nel CE riduce il ricavo portandolo alla corretta quota di competenza dell esercizio. La determinazione dei risconti passivi consente d individuare ricavi già rilevati nell ambito dell esercizio in corso che risultano però di competenza futura; tali ricavi devono essere rinviati al futuro in modo da procedere correttamente alla determinazione del reddito d esercizio. 28

29 Risconti attivi su 31/12 costi per ASSICURAZIONI (CE - costi) 1.682,30 31/12 Assicurazioni RISCONTI ATTIVI (SP-attivo) 1.682,30 Risconti attivi su 31/12 Costi ALTRI SERVIZI (CE - costi) 2,64 31/12 Servizi RISCONTI ATTIVI (SP-attivo) 2,64 Risconto passivo su 31/12 Ricavi RICAVI AFFITTI IMMOBILI (CE - ricavi) 790,32 31/12 Affitti attivi RISCONTI PASSIVI (SP-passivo) 790,32 29

30 1.B.3 PROCEDURE DI AMMORTAMENTO Alla fine dell esercizio, per determinare la competenza dei costi e dei ricavi, particolare rilevanza assume, l ammortamento delle immobilizzazioni di proprietà dell impresa (ed iscritte nell attivo di SP). L ammortamento esprime la partecipazione del costo delle immobilizzazioni (che sono beni ad utilità pluriennale) alla formazione del risultato di ciascun esercizio in cui sono utilizzate per l attività produttiva. La quota d ammortamento risulta dalla ripartizione del costo stesso tra gli esercizi della vita utile (stimata) del cespite. Il procedimento dell ammortamento riguarda le immobilizzazioni, materiali e immateriali. I fattori che ne determinano la durata sono: il grado di utilizzo e le politiche di manutenzione e riparazione, il logorio fisico, costituito dal deperimento e dal consumo derivanti dall utilizzo del bene; il logorio economico, dovuto al superamento tecnologico per effetto dell uscita sul mercato di nuovi beni dotati di maggiore capacità produttiva o di caratteristiche tecniche più sofisticate; 30

31 L ammortamento delle immobilizzazioni materiali. Il C.C. prevede l ammortamento sistematico dei beni secondo un criterio che consideri la loro residua possibilità di utilizzazione; ciò implica la predisposizione di un piano d ammortamento all inizio della vita utile del bene, in modo tale che le quote non siano modificate nel tempo in funzione delle politiche di bilancio perseguite dall azienda (ad es. quote di ammortamento ridotte producono costi minori e migliori risultati di esercizio a parità di tutti gli altri costi e ricavi). Secondo il Principio contabile OIC n. 16, il piano inizialmente predisposto deve essere riesaminato periodicamente qualora siano intervenuti cambiamenti tali da richiedere una modifica della residua possibilità d utilizzazione del cespite. 31

32 L ammortamento delle immobilizzazioni materiali. L impresa per procedere correttamente alla determinazione delle quote di ammortamento deve predisporre un piano di ammortamento considerando i seguenti elementi: il valore da ammortizzare: dato dal costo di acquisizione dell immobilizzazione diminuito del presumibile valore residuo del bene al termine del periodo di vita utile; la durata dell ammortamento: dipende dalla residua possibilità di utilizzazione del bene che è legata alla sua durata economica, cioè al periodo in cui si prevede che il cespite sarà effettivamente utile all impresa; i criteri di ripartizione del valore da ammortizzare, che hanno lo scopo di assicurare la ripartizione razionale e sistematica del costo pluriennale nei periodi di vita utile del cespite. 32

33 Queste immobilizzazioni possono essere distinte in: beni immateriali e diritti pluriennali (brevetti, opere di ingegno, licenze, marchi, diritti di concessione, know-how, software); oneri pluriennali (costi d impianto e ampliamento, costi di ricerca, sviluppo e pubblicità, ecc.); avviamento. Le immobilizzazioni immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo, devono essere sistematicamente ammortizzate, al pari di quelle materiali, in relazione alla residua possibilità di riutilizzo. 31/12 Ammortamenti CE - AMM. ORD. ARREDAMENTO 2.000,00 31/12 Materiali SP - F/AMM. ORD. L ammortamento delle immobilizzazioni immateriali. ARREDAMENTO 2.000,00 31/12 Ammortamenti CE-AMM. ALT. COST. AD UT. PLUR ,00 31/12 Immateriali SP-F/AMM. ALT. COST. AD UT. PLUR ,00 33

34 1.2 LE SCRITTURE DI RICLASSIFICAZIONE Hanno lo scopo di armonizzare le risultanze contabili con la normativa prevista per la redazione del Bilancio d esercizio secondo lo schema CEE/cod. civ.. Infatti prima di procedere alla compilazione delle scritture di riepilogo e di chiusura generale dei conti, è opportuno, ma non obbligatorio, redigere scritture che tendono ad armonizzare le risultanze contabili con la struttura del Bilancio d esercizio così come prevista dal Codice Civile (cd bilancio CEE). Le scritture di riclassificazione sono destinate a risolvere due tipi di problemi: mancanza di coincidenza tra le risultanze contabili e gli schemi di bilancio: possono infatti esistere conti utilizzati nella contabilità generale, che non trovano una collocazione specifica nello schema di bilancio cd CEE; utilizzo in contabilità generale di conti riepilogativi e sintetici che in bilancio devono essere evidenziati con maggiore dettaglio: alcuni conti riepilogativi infatti accolgono sia debiti che crediti, è necessario quindi in bilancio inserire tra i crediti e i debiti il loro saldo. 34

35 1.3 LE SCRITTURE DI RIEPILOGO Hanno la funzione di far affluire nel Conto economico i saldi dei costi e dei ricavi di competenza dell esercizio al fine di rendere agevole la determinazione del risultato economico d esercizio. Dopo aver individuato tutti i costi e i ricavi di competenza dell esercizio si può procedere al relativo riepilogo al prospetto di Conto economico in modo da rendere più agevole proprio il calcolo del risultato economico d esercizio (che infatti emerge proprio dalla loro contrapposizione o somma algebrica). Nelle scritture che si rilevano in questa fase, non devono essere presi in considerazione i conti finanziari, i conti economici di capitale e i conti economici di reddito accesi a costi e ricavi pluriennali e costi e ricavi sospesi (che sono conti che verranno riepilogati nel prospetto di SP). 35

36 1.3 LE SCRITTURE DI RIEPILOGO ESEMPIO SCRITTURE DI RIEPILOGO A CE DEI RICAVI: 31/12 Saldo RICAVI DA SERVIZI A TERZI 5.457,25 chiusura al RICAVI AFFITTI IMMOBILI MERCE ,12 31/12/ ABBUONI/ARROTONDAMENTI ATTIVI 0,33 CANONI ATTIVI da AFFITO MACCHINARI ,04 ALTRI RICAVI E PROVENTI VARI 750,50 CONTO ECONOMICO [ CE ] ,24 36

37 1.4 LE SCRITTURE DI CHIUSURA La Chiusura Dei Conti: Dopo aver riepilogato i conti economici di reddito accesi a costi e ricavi di competenza e rilevato il risultato economico, si procede alla chiusura generale dei conti che risultano ancora aperti. Si tratta di tutti i conti che hanno per oggetto elementi patrimoniali (attività, passività e patrimonio netto). Con le Scritture di chiusura generale dei conti accesi alle attività, passività e al patrimonio netto si ottiene lo scopo di far affluire tali conti nello Stato patrimoniale finale, consentendo la determinazione del patrimonio di funzionamento. La chiusura generale dei conti può essere fatta ad es. come segue: 31/12 Bilancio BILANCIO DI CHIUSURA ,67 di ARREDAMENTO ,67 FONDO/AMMORTAMENTO chiusura ARREDAMENTO 7.000,00 BILANCIO DI CHIUSURA 7.000,00 37

38 Ci eravamo fermati al prospetto di CE redatto sulla base delle sole scritture di esercizio (costi e ricavi sopportati a causa delle varie operazioni di gestione che abbiamo contabilizzato): COSTI..riprendiamo il Caso A visto nelle slides precedenti: CONTO ECONOMICO Caso A RICAVI acquisto materie prime ,00 ricavi di vendita PF ,00 lavorazioni da terzi 5.000, TOTALE COSTI D'ESERCIZIO ,00 TOTALE RICAVI D'ESERCIZIO ,00 risultato di esercizio: perdita 2.000, TOTALE A PAREGGIO ,00 TOTALE A PAREGGIO ,00 Il ris. di esercizio che emergeva (perdita di 2000 ) non era corretto poiché non determinato rispettando il principio di competenza 38

39 Dalle scritture di assestamento emergono le seguenti registrazioni: 28-feb.a questo punto applichiamo correttamente il principio di competenza al caso. Rimanenze finali (magazzino) quintali 60 prezzo unitario 140 Valore Rim Finali MP valore delle mat prime in magazzino ammortamento Attrezzatura data acquisto e messa in uso 19-gen utilizzata fino al 28-feb tot gg utilizzo 39 su un totale di 365 annui % di ammortamento annuale 20% % di ammortamento proquota 2,14% 39 gg su 365 quota ammortamento attrezz. 640 sul valore di imposte di competenza aliquote IRES 27,50% utile pre tax accantonamento IRES

40 Di conseguenza una volta rilevate in contabilità, avremo i corretti prospetti di CE e SP: CONTO ECONOMICO COSTI RICAVI acquisto materie prime ,00 ricavi di vendita PF ,00 lavorazioni da terzi 5.000,00 rimanenze finali mat prima 8.400,00 ammortamento attrezzatura 640,00 imposte IRES 1.584, TOTALE COSTI TOTALE RICAVI D'ESERCIZIO ,00 D'ESERCIZIO ,00 risultato di eserc. Utile 4.176, TOTALE A PAREGGIO ,00 TOTALE A PAREGGIO ,00 40

41 ..si può notare come cambi il risultato di esercizio e di conseguenza anche il PN: BILANCIO DI ESERCIZIO AL 28/02/X STATO PATRIMONIALE ATTIVITA' PASSIVITA' CONTI CORRENTI BANCARI PATRIMONIO NETTO Banca c/c ,00 Capitale sociale ,00 risultato di eserc. Utile 4.176,00 IMMOBILIZZAZIONI materiali: ,00 attrezzature ,00 DEBITI - fondo amm.to -640,00 Debito vs. fornitore LAVORO Xk 5.000,00 debiti vs erario per IRES 1.584,00 rimanenze finali mat prima 8.400, TOTALE ATTIVITA' ,00 TOTALE PASSIVITA' , TOTALE A PAREGGIO ,00 TOTALE A PAREGGIO ,00 41

42 Lo schema di Conto Economico: sua rappresentazione. Nei ns esempi, fino ad ora abbiamo sempre rappresentato il CE con il prospetto a sezioni contrapposte T (Schema che viene utilizzato normalmente dai sistemi informatici gestionali). Nel «fascicolo» di Bilancio invece (per previsione del cod. civ.), lo schema di rappresentazione del CE è «a scalare»; rispetto alla versione a sezioni contrapposte, quello a scalare permette di avere immediatamente più informazioni. Vediamo il perché 42

43 Lo schema di Conto Economico: sua rappresentazione. Premessa: La gestione dell impresa può essere vista: -o nella sua globalità (come la vediamo nel prospetto a sezioni contrapposte T ) -oppure si può analizzare meglio scomponendola nelle sue gestioni cd «parziali». 43

44 Lo schema di Conto Economico: sua rappresentazione. Le Gestioni cd «parziali»: sono le diverse aree di gestioni nelle quali si può idealmente scomporre la gestione unitaria e totale dell azienda. Ognuna di queste gestioni parziali raggruppa in sé le operazioni di una particolare natura e che generano costi e ricavi. Esse sono: Gestione caratteristica o tipica Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione fiscale Se per ognuna di loro abbiamo costi e ricavi, significa che per ognuna di loro possiamo identificare un «risultato» di quella particolare area di gestione (ad es. il risultato della gestione finanziaria). La somma algebrica di tutti i risultati delle aree parziali produce il Risultato di Esercizio. 44

45 Lo schema di Conto Economico: sua rappresentazione. Conoscere i risultati di queste gestioni cd «parziali» ci aiuta a capire come le diverse aree partecipano al risultato finale e ci possono evidenziare aree in cui ci sono particolari problemi da risolvere. In uno schema di CE a sezioni contrapposte questa analisi è più difficile da farsi mentre nello schema a scalare è subito evidente. Questa visione comporta anche che sia più facile effettuare una analisi della gestione aziendale effettuata nell esercizio nonché il comportamento dell organo amministrativo che ha la responsabilità della redazione del bilancio. La struttura del C.E. indicata dall art C. C. risulta, come nel caso dello Stato patrimoniale, obbligatoria ed è rappresentabile sinteticamente nella modalità seguente: 45

46 I prospetti di bilancio: CONTO ECONOMICO CONTO ECONOMICO Gestione caratteristica/tipica A) VALORE DELLA PRODUZIONE B) COSTI DELLA PRODUZIONE A-B = TOTALE DIFF. TRA VALORE E COSTI DI PRODUZIONE Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione fiscale C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI A-B±C±D±E TOTALE RIS. PRIMA DELLE IMPOSTE 22) Imposte redd. Eserc., correnti, differite, anticipate 23) Utile (perdita) dell'esercizio 46

47 I CONTI D ORDINE Oltre al prospetto di stato patrimoniale e conto economico troviamo i «conti d ordine-c.d.o.». Cosa sono? I c.d.o. sono conti cd di «memoria»; svolgono una funzione informativa su operazioni che, pur non influendo quantitativamente sul patrimonio o sul risultato economico dell esercizio, possono influenzare tali grandezze in esercizi successivi. Dove li troviamo? Sono posti in calce al prospetto di SP; non costituiscono attività e passività in senso proprio. Che informazioni forniscono? I c.d.o. informano circa le garanzie, gli impegni, i beni di terzi presso la società e i beni della società presso terzi. Ad es. Le info relative alle garanzie devono comprendere sia le garanzie prestate (con riferimento ad un obbligazione propria o altrui) che quelle ricevute dalla società (sono quelle rilasciate da terzi a beneficio o nell interesse della società). Nelle garanzie prestate o ricevute dalla società si comprendono sia le garanzie personali che le garanzie reali. 47

48 LA NOTA INTEGRATIVA Il terzo documento che costituisce parte integrante del Bilancio d esercizio è la N.I.. Le principali funzioni assegnate a questo documento sono: di rendere comprensibili determinati valori iscritti negli schemi contabili del Bilancio d esercizio che sarebbero muti, in quanto privi di una serie di informazioni necessarie per comprenderne il contenuto; di fornire informazioni complementari di carattere patrimoniale, finanziario ed economico. L art C. C. indica quali informazioni debbano essere contenute nella Nota integrativa. In sostanza la Nota integrativa assolve al compito di ampliare la comprensibilità, la chiarezza e la portata informativa dello S.P. e del C.E.. 48

49 INDICAZIONI PER UNA ANALISI INIZIALE PER CAPIRE COME SI è SVOLTA LA GESTIONE DURANTE L ESERCIZIO, DOBBIAMO LEGGERE I BILANCI. NON BASTA CIOE LEGGERE UN SOLO BILANCIO O I BILANCI PRESI SINGOLARMENTE.. E NECESSARIO LEGGERLI FACENDO UNA COMPARAZIONE TRA DIVERSE ANNUALITA CONSECUTIVE. DOVE TROVARE I BILANCI? OLTRE CHE DALLA BANCA DATI DEL REGISTRO IMPRESE (o similari vedi ad es. AIDA), ANCHE E SOPRATTUTTO NEL LIBRO INVENTARI PREVISTO DAL COD. CIVILE. QUESTO LIBRO HA PROPRIO LA FUNZIONE DI RIPORTARE PER MEMORIA IL BILANCIO DI OGNI ANNO PERMETTENDO COSÌ LA VISIONE CONSECUTIVA DELLA GESTIONE SVOLTA. 49

50 INDICAZIONI PER UNA ANALISI INIZIALE Lo strumento più efficace per fare questa comparazione è un foglio elettronico (excel) dove anno per anno si possono inserire i valori riportati nel bilancio ed avere così una visione d insieme dell evoluzione delle voci. Si ritiene che almeno 5 anni di esercizio siano sufficienti per riuscire a leggere la variazione delle voci. E questo viene fatto sia per i dati del prospetto di SP che del CE. 31/12/ /12/ /12/ /12/ /12/2013 Attivo Sp P.Netto Sp Passivo Sp CE Valore della produzione Costo della produzione Etc. etc. 50

51 INDICAZIONI PER UNA ANALISI INIZIALE Un ulteriore passaggio che si pone in essere è quello dedicato alla «riclassificazione» degli schemi di bilancio di SP e CE. Con questo passaggio si vogliono «disporre diversamente le voci ed i relativi valori di bilancio ed il tutto secondo determinate logiche e con il fine ultimo di rendere più chiari ed immediatamente visibili valori importanti insiti nel bilancio. Ad es., uno dei metodi più diffusi di riclassificazione del prospetto di SP è quello chiamato «finanziario» o «a liquidità ed esigibilità«mentre, per il CE, sono due i metodi più diffusi: a valore aggiunto (metodo adatto per le aziende di manifattura e industriali in genere) e a costo del venduto (più adatto per le aziende che commerciano). Nella prassi si tende a rappresentare i vari bilanci di esercizio sempre nello schema comparato (su excel) ma nella versione riclassificata come sopra descritto per avere ancora più informazioni e percezioni più veloci. 51

52 INDICAZIONI PER UNA ANALISI INIZIALE NOTA BENE - Dopo la «riclassificazione» dello schema di SP, il prospetto si può anche rappresentare attraverso una immagine come quella che segue: AB PB SP RICLASSIFICATO AFN PMLT MP Ogni voce è rappresentata da un area ben definita che è in proporzione al valore della stessa voce in bilancio. Una determinata area viene «letta» rispetto alle altre per estrapolare informazioni sulla gestione. 52

53 FINE! Grazie dell attenzione! Fabrizio Maiocchi UNIVERSITA CATTOLICA DEL SACRO CUORE via Emilia Parmense 84 Piacenza - TELEF UFFICIO 3 Piano Facoltà di Economia e Giurisprudenza Fabrizio.maiocchi@unicatt.it Studio Commercialisti Associati Tizzoni Zaninoni Maiocchi Via Torricella 1 Piacenza Telef Fabrizio.maiocchi@studiotzms.it 53

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