Indici per i Linked Open Data

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1 Facoltà di Ingegneria Corso di Studi in Ingegneria Informatica Elaborato finale in Basi di Dati Indici per i Linked Open Data Anno Accademico 2011/2012 Candidato: Dario Sarnelli matr. N46/000107

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3 Indice Introduzione 4 Capitolo 1. Evoluzione dei Linked Open Data e Web Semantico Verso i linked open data: open government e open data Open Government Open Data Linked Open Data: dati a 5 stelle Funzioni e Vantaggi dei Linked Open Data Rappresentazione dei Linked Open Data: il modello RDF Il Contesto RDF Schema 16 Capitolo 2. Indici per i Linked Open Data Cos è un indice? Classificazione delle tecniche di Indicizzazione Tecniche di indicizzazione locali Tecniche di indicizzazione distribuite Tecniche di indicizzazione globali 29 Conclusioni 30 Bibliografia 31 III

4 Introduzione Il web, per come lo si conosce e per come è stato concepito fin dalle sue origini, è un grande agglomerato di informazioni, di documenti. Nel tempo esso si è espanso sempre più velocemente e nel conteso contemporaneo risulta essere un immenso sistema che contiene informazioni di ogni tipo in una infinità di formati diversi. I dati però spesso non sono disponibili direttamente poiché risultano essere nascosti ed esibiti in base a specifiche necessità dei gestori dei siti web. Considerando la prospettiva di un singolo essere umano che legge una pagina web, questo è un bene ma per una macchina che esegue una scansione del web (un crawler) non è il massimo della semplicità.il presente elaborato mira a considerare una concezione del web come caratterizzato da dati interpretabili nel loro significato anche dalle macchine concernente la liberazione dei dati dai formati e dalle formattazioni. Lo stesso Tim Berners Lee, inventore del World Wide Web, sostiene una sorta di movimento che ha come motto «Raw Data Now» («dati grezzi subito»)e tali dati puri (Raw Data) possono essere collegati tra loro (Linked Data) e strutturati. Più specificamente nel primo capitolo di tale elaborato viene data particolare importanza al paradigma LOD e alla sua evoluzione nel corso del tempo a partire dai cosiddetti Open Government fino a descrivere il concetto in sé di Open Data. In particolare con Linked Open Data ci si riferisce a dati pubblicati sul web in una modalità leggibile e interpretabile da una macchina, il cui significato sia esplicitamente definito tramite una stringa costituita da parole e marcatori. Si costruisce così un reticolo di dati connessi 4

5 appartenenti a un dominio (che costituisce il contesto di partenza), collegato a sua volta ad altri set di dati esterni, ovvero fuori dal dominio, in un contesto di relazioni sempre più estese. Quello che si vuole fare è rendere i dati il più possibile aperti e integrabili. Per riuscire in questo intento nel tempo si è formato uno standard per tali dati strutturati chiamato RDF (Resource Description Framework ) che risulta essere dunque il data model più utilizzato per l epressione dei linked data. Uno dei problemi che può riguardare i LOD è proprio la presenza di grandi quantità di dati; infatti data una query risulta molto difficile determinare quale fonte dati deve essere selezionata come risultato di tale richiesta; è inoltre complicato ma soprattutto inefficiente andare a eseguire una ricerca completa tra tutti i possibili dati proprio a causa della troppa vastità di quest ultimi. Sarà dunque indispensabile utilizzare una tecnica di indicizzazione sui dati per ottenere risultati di ricerca più precisi e performanti. Ed è proprio partendo dal concetto di indice in quanto tale, che nel secondo capitolo di tale lavoro ne vengono definite le funzionalità e utilità; Un indice (nel campo dei database) è infatti una struttura dati realizzata per migliorare i tempi di ricerca (query) dei dati. Se una tabella non ha indici, ogni ricerca obbliga il sistema a leggere tutti i dati presenti in essa. L'indice consente invece di ridurre l'insieme dei dati da leggere per completare la ricerca. Nel secondo capitolo vengono inoltre analizzate alcune tecniche di indicizzazione che considerano il modello RDF specifiche per i Linked Open Data come la Path Index, Keyword Index e Quad Index. 5

6 Capitolo 1 Evoluzione dei Linked Open data e Web Semantico 1.1 Verso i linked open data : open government e open data L'espressione Linked Open Data è stata coniata nel 2006 da Tim Berners-Lee 1 in una pagina del suo ipertesto Design Issues 2 rivolta al Web semantico; Il termine definisce in maniera specifica delle regole per la pubblicazione dei dati sul Web per far si che essi possano essere individuati facilmente, collegati e manipolati dalle macchine indipendentemente dalla loro provenienza. Tale meccanismo permette di ampliare la visibilità dei dati che sono localizzati tramite URL, per cui il loro uso porterà un aumento del traffico verso il sito web dell ente produttore del dato grezzo 3. 1 Informatico britannico, co-inventore insieme a Robert Cailliau del World Wide Web 2 Tim Berners-Lee, Linked Data,

7 1.1.1 Open Government Per comprendere però a fondo l iniziativa Linked Open Data è importante considerarne l origine; il paradigma L.O.D nasce infatti dalla Direttiva sull Open Government 4 (dicembre 2009) firmata da Barack Obama, in cui è possibile leggere Fin dove possibile e sottostando alle sole restrizioni valide, le agenzie devono pubblicare le informazioni on line utilizzando un formato aperto (open) che possa cioè essere recuperato, soggetto ad azioni di download, indicizzato e ricercato attraverso le applicazioni di ricerca web più comunemente utilizzate. Per formato open si intende un formato indipendente rispetto alla piattaforma, leggibile dall elaboratore e reso disponibile al pubblico senza che sia impedito il riuso dell informazione veicolata. È proprio da tale dottrina che è stata coniata la definizione di Open Government Data, con l intento di ottenere l accesso libero e proattivo ai dati di uno specifico dominio: istituzioni politiche e pubblica amministrazione. La dottrina dell Open Government si basa sul principio per il quale tutte le attività dei Governi e delle Amministrazioni dello Stato devono essere aperte e disponibili per incoraggiare azioni efficaci e assicurare un controllo diffuso sulla gestione delle questioni pubbliche. Tale paradigma va sostanzialmente a ridefinire il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadino, spostando il focus della relazione da un approccio orientato all erogazione di servizi in cui il cittadino fruisce di prestazioni elargite dall Amministrazione ad un approccio basato su una collaborazione reale, in cui il cittadino partecipa alle scelte governative. In tal senso, l Open Government si basa su tre elementi : Trasparenza(che promuove la responsabilità dando ai cittadini le informazioni sulle attività dell Amministrazione); Partecipazione e Collaborazione dei cittadini. Con l Open Government si va quindi nella direzione di un Amministrazione aperta in grado di costruire una relazione di fiducia con il cittadino. Mettere a disposizione del cittadino e delle imprese l insieme dei dati pubblici gestiti dall Amministrazione in formato aperto rappresenta un passo culturale fondamentale per il rinnovamento delle 4 7

8 istituzioni nella direzione di apertura e trasparenza a tutti i livelli amministrativi, proprie dell Open Government Open data Le politiche e le pratiche di apertura dei dati dell Amministrazione trattate fin qui, rientrano nella definizione del concetto di Open Data. Una definizione comunemente accettata di Open Data è quella fornita dall Open Data Manual 6, che descrive gli Open Data come dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e redistribuiti, con la sola limitazione al massimo della richiesta di attribuzione dell autore e della redistribuzione allo stesso modo (ossia senza che vengano effettuate modifiche);un insieme di dati pubblicati prende il nome di dataset. È bene differenziare sin da subito il concetto di trasparenza da quello di apertura. Il concetto di apertura include quello di trasparenza, ma non necessariamente è vero il contrario. In altri termini, non è sufficiente la trasparenza così come definita nel nostro ordinamento giuridico perché si possa parlare di Open Data. Partendo dal concetto di conoscenza aperta così come delineato dalla Open Knowledge Foundation 7, anche l Open Data può essere caratterizzato dai seguenti principi 8 : - Disponibilità e accesso: i dati devono essere disponibili nel loro complesso, per un prezzo non superiore a un ragionevole costo di riproduzione, preferibilmente mediante scaricamento da Internet e devono essere inoltre disponibili in un formato utile e modificabile Manuale sugli open data che discute aspetti giuridici, sociali e tecnici dei dati aperti dedicato specialmente a chi vuole aprire dati 7 Fondazione non profit con lo scopo di promuovere l'apertura dei contenuti e i dati aperti. Fu fondata il 24 maggio 2004 a Cambridge (Regno Unito)

9 - Riutilizzo e ridistribuzione: i dati devono essere forniti a condizioni tali da permetterne il riutilizzo e la ridistribuzione. - Partecipazione universale: tutti devono essere in grado di usare, riutilizzare e ridistribuire i dati. Per garantire i principi sopra elencati è necessario che i dati per considerarsi aperti in base agli standard internazionali siano: - Completi. I dati devono comprendere tutte le componenti (metadati) che consentano di esportarli, utilizzarli on line e off line, aggregarli con altre risorse diffonderli in rete. - Primari. Le risorse digitali devono essere strutturate in modo tale che i dati siano presentati in maniera sufficientemente granulare, così che possano essere utilizzate dagli utenti per integrarle e aggregarle con altri dati e contenuti in formato digitale; - Tempestivi. Gli utenti devono essere messi in condizione di accedere e utilizzare i dati presenti in rete in modo rapido e immediato, massimizzando il valore e l utilità derivanti da accesso e uso di queste risorse; - Accessibili. I dati devono essere resi disponibili al maggior numero possibile di utenti senza barriere all utilizzo, quindi preferibilmente attraverso il solo protocollo Hypertext Transfer Protocol (HTTP) e senza il ricorso a piattaforme proprietarie. Devono essere inoltre resi disponibili senza alcuna sottoscrizione di contratto, pagamento, registrazione o richiesta. - Leggibili da computer. Per garantire agli utenti la piena libertà di accesso e soprattutto di utilizzo e integrazione dei contenuti digitali, è necessario che i dati siano machinereadable, ovvero processabili in automatico dal computer. - In formati non proprietari. I dati devono essere codificati in formati aperti e pubblici, sui quali non vi siano entità (aziende o organizzazioni) che ne abbiano il controllo esclusivo. Sono preferibili i formati con le codifiche più semplici e maggiormente supportati. - Liberi da licenze che ne limitino l uso. I dati aperti devono essere caratterizzati da licenze che non ne limitino l uso, la diffusione o la redistribuzione. 9

10 - Riutilizzabili. Affinché i dati siano effettivamente aperti, gli utenti devono essere messi in condizione di riutilizzarli e integrarli, fino a creare nuove risorse, applicazioni e servizi di pubblica utilità. - Ricercabili. I dati devono essere facilmente identificabili in rete, grazie a cataloghi e archivi facilmente indicizzabili dai motori di ricerca. - Permanenti. Le peculiarità fino ad ora descritte devono caratterizzare i dati nel corso del loro intero ciclo di vita 1.2 Linked Open Data: dati a 5 stelle Per mettere a disposizione del pubblico i dati di un Amministrazione può essere utilizzata una grande varietà di formati. Per distinguere i diversi formati utilizzabili nella codifica dei set di dati, è stato proposto in seno al W3C 9 un modello di catalogazione che li classifica in base alle loro caratteristiche su una scala di valori da 1 (una stella) a 5 (cinque stelle) 10 : ( ) Una Stella. È il livello base, costituito da file non strutturati: ad esempio un immagine in formato grezzo (formati come.gif,.jpg,.png). Una stella indica la semplice disponibilità di una informazione e di un dato on line, in un formato qualsiasi, purché distribuito con licenza aperta. Tuttavia non sono un formato aperto in quanto non è possibile effettuare su di essi alcuna elaborazione. ( ) Due Stelle. Questo livello indica dati strutturati ma codificati con un formato proprietario. Ad esempio un documento in formato Microsoft Excel. Due stelle indicano inoltre la possibilità di effettuare elaborazioni sui dati, a patto di disporre del software necessario a gestire un file codificato con un formato proprietario. I dati caratterizzati dalle due stelle non sono un formato aperto in quanto per elaborarli è necessario un software proprietario, tuttavia di norma possono essere convertiti essendo dati strutturati in dati aperti. ( ) Tre Stelle. Questo livello indica dati strutturati e codificati in un formato non proprietario. Ad esempio il formato csv (Comma Separated Values) al posto del formato 9 Word Wide Web Consortium

11 Microsoft Excel utilizzato nel caso precedente. Tre stelle indicano, oltre alle possibilità offerte dai dati contraddistinti da due sole stelle, la possibilità di effettuare elaborazioni sui dati senza esser costretti ad utilizzare software proprietario. ( ) Quattro Stelle. Questo livello indica dati strutturati e codificati in un formato non proprietario che sono dotati di un URI che li rende indirizzabili sulla rete e quindi utilizzabili direttamente online, attraverso l inclusione in una struttura basata sul modello RDF (Resource Description Framework). Quattro stelle indicano quindi il fatto che il singolo dato di un dataset, disponibile on line in un formato aperto (tipicamente XML/RDF) può essere richiamato attraverso un URL (Uniform Resource Locator) specifico. Ciò consente di puntare al dato o ad un insieme di dati da una applicazione o accedervi dall interno di un programma che può poi elaborarlo in vari modi. ( ) Cinque Stelle. Questo livello indica quelli che vengono definiti Linked Open Data (LOD). Quei dati aperti, cioè, che dal punto di vista del formato oltre a rispondere alle caratteristiche indicate al punto precedente (classificazione a quattro stelle) presentano anche, nella struttura del dataset, collegamenti ad altri dataset. In altri termini, è possibile collegare dinamicamente tra loro più dataset, incrociando così informazioni provenienti da fonti diverse, eventualmente gestite da diverse Amministrazioni. Una delle opportunità più importanti dell Open Data è rappresentata dall interoperabilità. Il valore dei dati, infatti, è tanto più alto quanto più è possibile effettuare correlazioni tra più dataset indipendenti l uno dall altro, ma interoperabili nel formato e nel data model. Per questo motivo è auspicabile che i dati vengano aperti in modalità Linked Open Data rispetto alle altre tipologie di dati aperti, essendo i LOD la tipologia di dati aperti che consente il massimo livello di interoperabilità tra dataset diversi. L Open Data, quindi, è l infrastruttura (o la piattaforma ) di cui il Linked Data ha bisogno per poter creare la rete di inferenze tra i vari dati sparsi nel web. Il Linked Data, in altre parole, è una tecnologia ormai abbastanza matura e con grandi potenzialità, ma ha bisogno 11

12 di grandi masse di dati tra loro collegate, ossia linkate, per diventare concretamente utile Funzioni e Vantaggi dei Linked Open Data Mettendo online le informazioni sotto forma di dati grezzi collegabili ad altri dello stesso tipo, i provider possono generare connessioni e arricchire la conoscenza, migliorando al tempo stesso la loro visibilità. I dati, infatti, se isolati, hanno poco valore; viceversa, il loro valore aumenta sensibilmente quando dataset differenti, prodotti e pubblicati in modo indipendente da diversi soggetti, possono essere combinati liberamente da terze parti, realizzando applicazioni innovative e per scopi non previsti. Pubblicare i dati come in modo che siano pienamente utilizzabili e collegati semanticamente tra loro, questo è l obiettivo principale che si vuole raggiungere con i Linked Open Data (LOD). I LOD sono dati grezzi pubblicati in formato RDF (Resource Description Framework) con una licenza aperta in modo da poter essere usati come base per fornire servizi a valore aggiunto per i cittadini e le imprese. Si tratta di un passo essenziale verso la realizzazione del Web Semantico, la visione cioè del Web come un unico grande database globale e distribuito, interrogabile dalle macchine indipendentemente dalla provenienza dei dati. Il concetto di linked data è dunque strettamente connesso al web semantico, seppure il web semantico non si risolva nel solo tecnicismo dei linked data, ma richieda, per la sua costruzione, il rispetto di alcune importanti regole finalizzate alla creazione di uno strato di contenuti accessibili a processi automatizzati. Essi rendono espliciti i significati e le connessioni implicitamente contenuti (o in alcuni casi, assenti) nelle risorse del web (dati, pagine, programmi ecc.). Le due espressioni linked data e web semantico attengono al medesimo ambito semantico e applicativo. I linked data sono infatti una tecnologia adoperata per la realizzazione del web semantico. Per capire meglio il concetto ci aiuta la definizione che Tim Berners-Lee, ideatore del world wide web (www), fornisce di web semantico: a web of things in the world, described by data on the web, formulazione non

13 facilmente traducibile, che potremmo rendere in italiano con una rete di cose del mondo, descritta dai dati nel web. Il concetto è generico, ma contiene riferimenti importanti: la rete (il reticolo), le cose (gli oggetti relazionati), i dati (non più un record ma singoli elementi, atomi). Esso differenzia il web tradizionale (l hypertext web) costituito da documenti, da oggetti HTML, connessi tramite hyperlink non classificati dal web costituito di cose reali (le entità esistenti) descritte tramite dati. Comincia a definirsi un immagine più precisa: il web ipertestuale o web di documenti come rappresentazione piatta, lineare, degli oggetti; la concretezza del web semantico si oppone all astrattezza del web tradizionale; il web semantico o web di dati come un contenitore di cose, di oggetti, piuttosto che un contenitore di rappresentazioni di oggetti: un idea di concretezza, nel senso che i dati afferiscono alla risorsa e partecipano alla sua natura, ovvero ne sono parte integrante perché la risorsa non sarebbe rappresentabile senza questi dati. Il web semantico non nasce, dunque, per sostituire il web tradizionale, bensì per estenderne il potenziale, realizzando quanto Tim Berners-Lee descrive come un mondo in cui i meccanismi quotidiani del commercio, della burocrazia, e delle nostre vite quotidiane saranno gestiti da macchine che interagiscono con altre macchine, lasciando agli umani il compito di fornire l ispirazione e l intuizione. Il web di dati è, pertanto, la naturale evoluzione del web di documenti. Quali sono dunque i vantaggi dei Lod? Riduzione della duplicazione delle informazioni - Chi crea un dataset può collegarlo direttamente a dataset esistenti di cui non dispone direttamente; chi crea un mashup, un sito o un'applicazione di tipo ibrido, che includa dinamicamente informazioni o contenuti provenienti da più fonti, invece di importare i dati può linkarli. Meno lavoro, quindi, ma soprattutto dati sempre aggiornati. 13

14 Maggiore evidenza I Linked Open Data aiutano a generare link significativi tra le pagine web. Questo facilita gli utenti nella scoperta dei contenuti, mettendo in evidenza i dati prodotti dagli enti e aumentando il traffico verso i siti web degli istituti produttori. Autorevolezza - DBpedia, Freebase e Project Gutenberg vengono spesso indicati come fonti di metadati autorevoli. Gli istituti culturali possono affermarsi anch essi come fonti autorevoli di informazioni sul patrimonio culturale, realizzando una spina dorsale per lo sviluppo del web semantico. Nuovo pubblico - Quando gli utenti analizzano i dati e li utilizzano per creare applicazioni come API (Application Programming Interface) e mashup, propongono i vostri contenuti a un pubblico nuovo che difficilmente sarebbe raggiungibile. Migliore esperienza per gli utenti - Fornendo agli utenti informazioni di alta qualità e contestualmente utili, si migliorerà la loro esperienza di fruizione; gli utenti saranno, quindi, più propensi a consultare il vostro sito web. Uso efficiente delle risorse - La condivisione di dati provenienti per lo più da investimenti pubblici fa sì che possano essere utilizzati in modo più efficiente permettendo agli utenti di contribuire ad arricchire i metadati. Questo comporta anche il riutilizzo diretto in settori come la formazione, la ricerca scientifica e il turismo culturale. 1.4 Rappresentazione dei Linked Open Data: il modello RDF Rappresentare linked data significa esprimere i significati delle informazioni, renderle condivisibili fra differenti applicazioni e utilizzabili da applicazioni diverse da quelle per cui erano state originariamente create. Il data model utilizzato per la strutturazione di linked data è RDF(Resource Description Framework), uno standard flessibile proposto dal W3C per caratterizzare semanticamente le risorse e le relazioni che intercorrono tra esse. 14

15 Per renderle machine-processable 12 le risorse sono individuate attraverso Uniform Resource Identifiers(URIs),ovvero identificatori che permettono di riferirsi in maniera non ambigua ad un oggetto (risorsa). La funzione degli URI è del tutto analoga a identificatori usati al di fuori del Web, come l'isbn di un libro o il Codice Fiscale di una persona. L' URI in altre parole ha la funzione di garantire che un oggetto sia identificabile tramite un nome associato unicamente ad esso. Con RDF si possono dunque esprimere delle affermazioni, ma prima di ciò è necessario sia identificare l oggetto che si vuole descrivere sia la specifica proprietà dell oggetto ( o relazione tra oggetti ) sulla quale si vuole predicare che il valore assunto dalla proprietà o l oggetto con cui viene messa in relazione l entità sulla quale si sta predicando. Queste tre componenti di una affermazione RDF (affermazione detta anche tripla RDF, proprio perché è composta da tre parti) prendono il nome rispettivamente di soggetto, predicato e oggetto. Le asserzioni, o triple, sono espresse da RDF in forma di grafi (nodi e archi) che rappresentano le risorse, le loro proprietà e i rispettivi valori. L'utilizzo di RDF può essere chiarito con un semplice esempio: Consideriamo questo gruppo di istruzioni: there is a Person identified by whose name is Eric Miller, whose address is em@w3.org, and whose title is Dr." Potremmo rappresentarlo con il grafico RDF in figura : 12 Letteralmente processabile dalla macchina 15

16 La figura illustra come RDF utilizza URI per identificare: soggetto, e.g., Eric Miller, identificato da genere di cose, e.g., Persona, identificato proprietà, e.g., mailbox, identificato da valori delle proprietà, e.g. come valore della mailbox Il Contesto Sebbene la specifica di RDF non comprenda questa nozione solitamente per fare riferimento a particolari informazioni occorre fare attenzione al contesto in cui sono inserite queste ultime. Infatti la stessa identica affermazione può essere prodotta in due contesti completamente diversi. Quindi l introduzione del contesto comporta la presenza di un ulteriore elemento da considerare: si passa dal concetto di tripla SPO(soggetto-predicato-oggetto) a quello di quads quadrupla SPOC(soggetto-predicato-oggetto-contesto). 16

17 1.4.2 RDF Schema Il data model RDF permette di definire un modello semplice per descrivere le relazioni tra le risorse, in termini di proprietà identificate da un nome e relativi valori. Tuttavia, RDF data model non fornisce nessun meccanismo per dichiarare queste proprietà, né per definire le relazioni tra queste proprietà ed altre risorse. Tale mancanza è invece colmata da RDF Schema che permette infatti di definire dei vocabolari, ovvero l insieme delle proprietà semantiche individuate da una particolare comunità. RDF Schema sostanzialmente consente dunque di definire significato, caratteristiche e relazioni di un insieme di proprietà, compresi eventuali vincoli sul dominio e sui valori delle singole proprietà. Inoltre, implementando il concetto (transitivo) di classe e sottoclasse, permette di definire gerarchie di classi, con il conseguente vantaggio che agenti software intelligenti possono utilizzare queste relazioni per svolgere i loro compiti. 17

18 Capitolo 2 Indici per i Linked Open Data La quantità di Linked data a livello globale sta crescendo esponenzialmente, per questo motivo è necessaria una indicizzazione per offrire una ricerca più efficiente. Dal momento che nell'ambito dei Linked data viene utilizzato RDF, non possiamo utilizzare i risultati di ricerche provenienti dalle aree DB relazionali e XML e in particolare non possiamo far uso di tecniche di indicizzazione già conosciute in tali ambiti. 2.1 Cos è un indice? L indice viene utilizzato per velocizzare il recupero dei dati nella tabella. L indice del database è simile all elenco di un libro, l elenco in un libro permette all utente di non leggere tutto il libro, ma di trovare rapidamente l informazione di cui si ha bisogno. Nel database, inoltre, l indice permette ai programmi del database di trovare rapidamente i dati nella tabella senza effettuare la scansione dell intero database. Ci sono molti tipi di tecniche di indicizzazione, nessuna di esse è migliore delle altre, ognuna ha dei vantaggi in base alle applicazioni del database. La valutazione per qualsiasi tipo di indice deve considerare i seguenti fattori: a) Tipo di accesso. Può efficacemente supportare il tipo di accesso, includendo un valore dell attributo specificato per trovare il record appropriato e il range di valori dell attributo per trovare tutti i record in questo range. 18

19 b) Tempo di accesso. Il tempo è impiegato per accedere a uno o più dati. c) Tempo di inserimento. Il tempo per inserire un nuovo dato nell indice comprende il tempo per trovare la posizione corretta e di conseguenza il tempo per modificare la struttura dell indice. d) Tempo di eliminazione. Il tempo per cancellare un dato nell indice comprende il tempo per trovare la posizione dei dati che verranno eliminati e il tempo di modificare la struttura dell indice. e) Costo dello spazio. La struttura dell indice necessita di un ulteriore spazio di memorizzazione, se è più piccolo, può sacrificare dello spazio per migliorare la prestazione. 2.2 Classificazione delle tecniche di Indicizzazione Le tipologie di indicizzazione esistenti possono essere classificate in base a vari criteri. Sicuramente il più importante criterio di classificazione tutto fa riferimento alla struttura dell indice, la quale dipende dal dominio di applicazione dei dati trattati, si distinguono vari tipi di indicizzazione : locali, distribuiti e globali. In maniera specifica, se la strutture dell indice consente inserimenti, aggiornamenti ed eliminazioni efficaci, si parlerà di strutture dinamiche, in caso contrario di strutture statiche. In aggiunta queste strutture possono servire oltre che per l indicizzazione dei dati, anche per effettuare statistiche su di essi. In ogni caso, ogni tecnica di indicizzazione si basa su diverse unità di dati: le triple conformi allo standard delle triple RDF, le quadruple (quads) che introduce il contesto, e i sources che fanno riferimento a documenti semantici o altri file. 19

20 2.2.1 Tecniche di indicizzazione Locali Le Tecniche di indicizzazione Locali sono numerose (Rdf-3X Engine, Matrix Index, Sextuple Index,ecc.) ma di seguito verranno trattate in maniera più approfondita soprattutto le seguenti : - Path Index - Keyword Index - Quad Index Path index. Come precedente detto, i modelli RDF e RDF schema posso essere rappresentati tramite grafi orientati. (node-edge). Pertanto in generale le query relative RDF e RDF schema possono essere rappresentate da Path expressions 13. su tali grafi. Ed è proprio la strutturabase delle query che si focalizza su queste path expression. Per attuare una ricerca migliore, è richiesta l informazione gerarchica tra classi o proprietà. Per esempio Author è una sotto-classe di Person, Book è una sotto-classe di Artifact, writes è una sotto-classe di creates (Figura 1). Così se un utente vuole cercare risorse relative alla path di Person.creates.Artifacts, tutte le risorse devono essere cercate in ognuna delle path information relative come: Person.creates.Book, Person.writes.Book, Figura 1: RDF e RDF Schema, YounHee K.,at al. (2006) The Index Organizations for RDF and RDF Schema in Advanced Communication Technology, ICACT 2006.vol.3, pp IEEE. Author.writes.Book, e così via

21 Si può utilizzare un Path Index per la struttura base della query considerando la gerarchia delle classi e delle proprietà. Il path index è caratterizzato da una PList e un PIndex. In primo luogo la PList contiene tutte le path information che esistono nell RDF Schema, direttamente o indirettamente, basate su triple strutture. In seguito la query dell utente viene trasformata in una path expression, questo avviene per cercare le relative path information nella plist usando una semplice comparazione di stringhe. La figura 2 mostra la Plist per l RDF Schema nella figura 1. Nella figura 2 un rettangolo rosso esprime le path expression relative a "Person.creates.Artifact". Pertanto se un utente vuole cercare risorse sulla path di "Person.creates.Artifact", dovranno essere considerate tutte le path expression da 1 a 4. Il numero per distinguere le path expression nella Plist (figura 2) viene utilizzato come chiave in Pindex. Il Pindex è implementato utilizzando un B-tree. I nodi interni nelle Pindex memorizzano sia una chiave per distinguere le path expression nella Plist e un numero per collegare l ultima path Figura 2: Esempio di PList per la figura 1 YounHee K.,at al. (2006) The Index Organizations for RDF and RDF Schema in Advanced Communication Technology, ICACT 2006.vol.3, pp IEEE. expression nella Plist. I nodi finali nella Pindex memorizzano la coppia soggettooggetto del corrispondete path. La figura 3 mostra la struttura e un esempio di Pindex. Per l elaborazione della query precedentemente considerata tutte le chiavi nei nodi interni della Pindex sono percorsi dalla chiave(1,4) alla chiave(4,4) in accordo con la figura 3. Se un utente vuole cercare risorse nella path Person.creates.Book", devono essere considerati sia "Person.writes.Book" che "Author.writes.Book". Così tutte le chiavi presenti nei nodi interni della Pindex sono percorse da chiave(2,4) a chiave(4,4) in accordo con la figura 3. 21

22 Keyword index per RDF/S. Viene descritta di seguito, la tecnica di indicizzazione per la ricerca di keyword considerando sia RDF sia RDF Schema. Le liste invertite sono state tradizionalmente la struttura index per il recupero di keyword-based su documenti di testo. Per questo motivo tale indice utilizza liste invertite e schemi di numerazione per identificare le entità nei documenti RDF/S. Tale tecnica di indicizzazione mira ad un efficiente elaborazione di keyword-based ricercate per RDF/S. La figura 4 mostra la nostra struttura per il Keyword Index. Figura 3: Struttura ed esempio di PIndex per la figura 1 YounHee K.,at al. (2006) The Index Organizations for RDF and RDF Schema in Advanced Communication Technology, ICACT 2006.vol.3, pp IEEE. Figura 4: Struttura per il Keyword Index YounHee K., HyeYeon S., KyunRak C., HaeChull L. (2007) Indexing Scheme for Keyword Search over Semantic Web Documents IEEE. 22

23 L indice si compone di tre parti: la prima parte è una lista di keywords in RDF, composta da: keyword, frequency ed un puntatore ad un altra risorsa; la seconda parte è una serie di file ad inserimento diretto. Ogni file pubblicato include direttamente informazioni su risorse e proprietà che possiedono corrispondenti keywords nella prima parte dell indice. La terza parte è una serie di file ad inserimento indiretto. Ogni file pubblicato include indirettamente informazioni su risorse e proprietà che possiedono corrispondenti keywords nella prima parte dell indice mediante risorse nella seconda parte dell indice. Per la gestione di relazioni gerarchiche tra classi o proprietà nell RDF Schema, vengono utilizzate due tabelle intitolate Classe e Gerarchia. La tabella Classe memorizza il nome della classe e l identificazione della classe. La tabella Gerarchia memorizza informazioni relative alla sottoclasse e alla profondità della gerarchia. L obiettivo è sostenere un efficiente ricerca di keyword nei documenti presenti nell ambito del Semantic Web attraverso le informazioni di classi e gerarchiche e attraverso gli indici. La figura 5 mostra la tabella Classe e la tabella Gerarchia per RDF Schema nella figura 1. Figura 5. Un esempio di Class Table e Hierarchy Table. YounHee K., HyeYeon S., KyunRak C., HaeChull L. (2007) Indexing Scheme for Keyword Search over Semantic Web Documents IEEE. La figura 6 infine mostra un esempio di indice proposto per il documento RDF della figura 7. Il documento RDF descrive alcuni libri, autori e librerie. Nella figura 6, si introduce la tabella Proprietà che memorizza informazioni sulle proprietà con keyword. 23

24 Figura 6. Esempio di Keyword Index YounHee K., HyeYeon S., KyunRak C., HaeChull L. (2007) Indexing Scheme for Keyword Search over Semantic Web Documents IEEE. Figura 7. Rappresentazione del grafo RDF e RDF Schema YounHee K., HyeYeon S., KyunRak C., HaeChull L. (2007) Indexing Scheme for Keyword Search over Semantic Web Documents IEEE. 24

25 Quad Index A livello più basso, la struttura dell indice consente un rapido recupero di quad ( quadruple), fornendo qualsiasi combinazione di soggetto(s), predicato(p), oggetto(o), contesto(c). Si vuole evitare costosi JOINS 14 ove possibile e pertanto scambiare l index space ( lo spazio degli indici) per recuperare tempo. Vengono adoperati B+-trees 15, una buona struttura dati che supporta inserimento, cancellazioni, e ricerche (in particolare le range lookups) Concettualmente, abbiamo le coppie (key, value) in cui il recupero basato sulla key restituisce il valore con poche operazioni del disco. La struttura dell indice si divide in due parti interconnesse: il lexicon comprende le rappresentazioni di stringa di un grafico RDF (R,L, B) i quad indexs comprendono le quads ( quadruple). Lexicon Gli indici lexicon operano sulle rappresentazioni di stringa dei nodi RDF, e consentono un rapido recupero di identificatori di oggetto (OIDs) per i nodi RDF. Gli OID sono rappresentati e memorizzati sul disco su 64 bit. Visto che consideriamo i nodi RDF con più indici, la mappatura da i valori stringa a OID consente di risparmiare spazio. Inoltre, elaborare e confrontare OID è più veloce del confronto tra stringhe. Il lexicon è costituita da due diversi indici: - I NodeOID - I OIDNode 14 Rappresenta un legame fra due o più tabelle di un DataBase che contengono dati distinti ma in qualche modo correlati

26 NodeOID and OIDNode Index Gli indici OIDNode e NodeOID vengono utilizzati per associare gli OID ai valori di stringa dei nodi RDF e viceversa. L indice OIDNode mantiene la coppia(oid, Node), mentre l indice NodeOID mantiene la coppia(node, OID) Gli OID vengono assegnati in maniera crescente per ogni nodo che è inserito. OID 0 è un OID speciale che denota una variabile. Un alternativa per mantenere l indice NodeOID è quella di calcolare l hash del nodo e utilizzare il numero risultante come un OID. Tuttavia, le funzioni hash con una piccola probabilità di collisioni, come SHA1 o MD5 producono almeno 128 bit keys per OIDs, che aumenterebbero notevolmente la dimensione dell indice. Mantenere un indice separato per la mappatura di valori stringa di OID e memorizzare la mappatura in B+-trees ha il vantaggio che ci permette di eseguire range query su nodi values, dato che l indice nodeoid è ordinato in maniera lessicografica. Quad Index Negli indici Quad si immagazzinano gli OID in modo da consentire il recupero rapido delle quadruple, con il minimo accesso alla struttura. Per evitare costosi join, tale indice deve inoltre permettere di ricercare qualsiasi combinazione di S,P,O,C direttamente, piuttosto che unire i risultati di ricerche fatte su diversi indici. Gli indici Quad si basano sul concetto di Acces Pattern. Definizione ( Acces Pattern ): Un access pattern è una quadrupla dove ogni combinazione di S, P,O,C è specificata o variabile. 26

27 Per esempio, un access pattern potrebbe essere una quadrupla dove solo S è specificato, mentre P,O e C sono variabili. L' access pattern (s:?:?:?) denota tutte le quadruple dove il soggetto è uguale a S, mentre gli altri nodi hanno un valore non specificato. Per calcolare il numero totale di access patterns dobbiamo solo considerare che per ogni elemento della quadrupla ( quad ) esistono due possibilità ( o un nodo è specificato, o è variabile ). Quindi il numero totale di access pattern è 16. La tabella 1 mostra tutti i possibili access patterns per le ricerche quad. Tabella 1. Possibili modelli di Quad: in totale, ci sono 16 diversi patterns per coprire tutte le combinazioni possibili di accesso. Harth A., Decker S.,(2005) Optimized Index Structures for Querying RDF from the Web In Third Latin American Web Congress, LA-WEB IEEE. Una semplice implementazione di un indice completo basato su quadruple(quads) avrebbe bisogno 16 indici, uno per ogni access pattern. Tuttavia un implementazione di questo tipo è proibitiva in termini di tempo e spazio. Indici combinati Per ridurre il numero di indici necessari, si fa leva sul fatto che B+-tree fornisce il supporto per le range query, ossia alle richieste che prevedono come risposta i valori appartenenti ad un certo intervallo. Uno stesso indice può essere usato per rispondere a più access pattern particolari; in questo modo il numero di indici necessari a coprire tutti gli access pattern si riduce a sei. Un indice combinato su S,P,O, e C per una quadrupla ( s,p,o,c ) è in grado di supportare le query per gli acces pattern da 1 a 5 nella Tabella 1. Ad esempio, una ricerca per l'access pattern (s:p:?:?) si risolve in una range query per S e P sull'indice spoc. Di conseguenza, non abbiamo bisogno di avere un indice separato di S e P, ma possiamo riutilizzare 27

28 l'indice spoc. Utilizzando indici combinati si riduce il numero di indici necessari per implementare un indice completo su quads a sei. La tabella 2 mostra i sei indici e quale access pattern coprono. Tabella 2 : sei indici necessari per coprire tutti i 16 access pattern. Harth A., Decker S.,(2005) Optimized Index Structures for Querying RDF from the Web In Third Latin American Web Congress, LA-WEB IEEE. Per semplificare e velocizzare le operazioni di ricerca sugli access patterns,ogni indice contiene i quads completi come key ( cioè (c:p:s:o) per il cp access pattern ), piuttosto che avere l'indice costruito sulle chiavi (c:p) e teneri i rimanenti elementi della quadrupla come valori(in una lista concatenata). Ciò significa che ogni quadrupla (s, p, o, c) viene memorizzata come chiave (s:p:o:c) nell'indice spoc, come chiave (p:o:c:s) nell'indice poc, e così via. Quando una nuova quadrupla viene inserita infatti,il sistema calcola una chiave per ogni indice e riordina la quadrupla secondo la sequenza imposta dall indice (vedi tabella 3). Durante l inserzione della chiave all interno del B +-tree viene mantenuto l ordine rispetto alla prima componente della quadrupla, poi alla seconda componente, e cos`ı via: il B +- tree memorizza le chiavi mantenendole ordinate. 28

29 Tabella 3: indici spoc e poc. I restanti quattro indici quad sono costruiti di conseguenza. Harth A., Decker S.,(2005) Optimized Index Structures for Querying RDF from the Web In Third Latin American Web Congress, LA- WEB IEEE. Quando al sistema viene sottoposta una query (richiesta di ottenere opportune quadruple, formalizzata da un particolare access pattern),essa viene tradotta in quattro OID facendo uso del Lexicon: i simboli? nell access pattern(corrispondenti ai valori della quadrupla lasciati indefiniti) sono tradotti in OID pari a 0. Successivamente viene individuato l indice Quad necessario, e viene generato un insieme di chiavi che denota il limite inferiore e quello superiore dell intervallo dei valori che contiene i risultati (le quadruple che soddisfano l access pattern). Infine, viene restituito un iteratore che può scorrere all interno dell intervallo contenente i risultati: quando viene restituito un risultato la chiave corrispondente (che è formata da OID)viene indefiniti estratta, ordinata e tradotta nel formato originale della quadrupla usando il Lexicon. Per esempio, si supponga di voler conoscere le quadruple che soddisfano la query (? dc:title PAGE?). Attraverso il Lexicon, nel caso in cui 1011 sia il OID di dc:title e 3027 quello del letterale PAGE, la query viene tradotta in ( ). Per risolvere questa query occorre usare l indice POC ma, prima di fare una ricerca al suo interno, la query deve essere riordinata così: ( ). Effettuando una ricerca in profondità, viene individuata una porzione di albero che rappresenta l intervallo delle chiavi comprese tra ( MIN MIN) e ( MAX MAX) e viene restituito un iteratore per estrarre le chiavi comprese in questo intervallo. 29

30 2.2.2 Tecniche di Indicizzazione Distribuite Lo scopo di tali tecniche è quello di lavorare con fonti distribuite e fornire un esecuzione trasparente di query sui dati provenienti da esse. di queste tecniche ne fanno parte: Repository Index, Federated Querying e Data Summaries. Repository Index : tale indice è stato ideato da Stuckenschmidt[6] e colleghi ed ha lo scopo di creare statistiche relative ai percorsi dei dati permettendo l esecuzione di query relativi ad essi applicando query su un modello ad albero. Federated Querying : Quilitz e Leser [7] hanno proposto un metodo per l'esecuzione di query in modo trasparente relative a fonti distribuite e autonome. L elemento cardine di tale tecnica è un linguaggio per la descrizione di fonti distribuite le quali in particolare contengono triple di dati ed altre informazioni relative ad essa. Data Summaries: Lo scopo di tale indice, presentato da Harth et al.. [8] è quello di consentire la selezione di una sorgente tra le varie fonti distribuite di dati. Le triple dei dati sono modellate come punti in uno spazio a tre dimensioni (S,P e O) Tecniche di Indicizzazione Globali Infine, vengono brevemente delineati tre approcci globali alla ricerca. Tutti sono principalmente ispirato da metodi tradizionali di information retrieval. Swoogle: Il primo sistema è stato proposto da Ding et al. [9]. Lo scopo è quello di offrire un motore di ricerca su documenti semantici, sia di dati e ontologie. SWSE: Lo scopo di SWSE da Harth et al. [10] è di fornire un sistema per la ricerca globale su quad (triple RDF con il loro contesto). L'interrogazione si concentra non solo sulla corrispondenza delle parole chiave, ma supporta anche il concetto di filtraggio Sindice: Oren et al. [11] ha introdotto un motore globale per la ricerca di documenti semantiche sul Web, che consente di interrogare tramite parole chiave, inversa proprietà funzionali e delle risorse URI. 30

31 Conclusioni Negli ultimi anni il Web si è evoluto da spazio di informazione globale costituito da documenti collegati, verso un sistema nel quale sia i dati che gli stessi documenti risultano interconnessi tra di loro. Alla base di questa evoluzione vi `e un insieme di best practices per la pubblicazione e la connessione di dati strutturati sul Web in formato open noto come Linked Open Data. Il presente lavoro di tesi si propone infatti di individuare nel modello basato sui principi del Linked Open Data le caratteristiche più valide per l'ottenimento di una modellazione dei dati completa ed esaustiva. L adozione di queste pratiche ha determinato la creazione di uno spazio globale parallelo a quello che raccoglie i documenti, nel quale dati aperti provenienti da domini di conoscenza diversi sono collegati tra di loro, il cosiddetto Web of Data. È stato inoltre definito come scopo di tale lavoro la considerazione di alcune tecniche di indicizzazione per i Linked Open Data; tale aspetto risulta essere molto importante, per una organizzazione e una ricerca efficiente dei dati; per questo motivo si è partiti dal concetto di indice andando a definire la sua funzionalità ed utilità, per poi passare alla classificazione delle tecniche di indicizzazione ed infine ad analizzare le tecniche esistenti inserendole nelle giuste categorie. 31

32 Bibliografia [1] Harth A., Decker S.,(2005) Optimized Index Structures for Querying RDF from the Web In Third Latin American Web Congress, LA-WEB IEEE. [2] YounHee K., Byung Gon K., Hae Chull L., (2006) The Index Organizations for RDF and RDF Schema in Advanced Communication Technology, ICACT The 8th International Conference,vol.3, pp IEEE. [3] YounHee K., HyeYeon S., KyunRak C., HaeChull L. (2007) Indexing Scheme for Keyword Search over Semantic Web Documents in Advanced Communication Technology, The 9th International Conference on, vol 2, pp IEEE. [4] Wenming Guo; Zhiqiang Hu;, "Memory Database Index Optimization," Computational Intelligence and Software Engineering (CiSE), 2010 International Conference on, vol., no., pp.1-3, Dec. 2010, IEEE. [5] Robert Meersman, Tharam Dillon, Pilar Herrero, On the Move to Meaningful Internet Systems: OTM 2011 Workshops[..],Springer, 2011 [6] Stuckenschmidt, H., Vdovjak, R., Houben, G.J., Broekstra, J.: Index Structures and Algorithms for Querying Distributed RDF Repositories. In: Proc. of the 13th Int. Conf. on World Wide Web. pp. 631{639. WWW '04, ACM, NY, USA (2004) [7] Quilitz, B., Leser, U.: Querying Distributed RDF Data Sources with SPARQL. In: The Semantic Web: Research and Applications. LNCS, vol. 5021, pp. 524{538.Springer Berlin / Heidelberg (2008) [8] Harth, A., Hose, K., Karnstedt, M., Polleres, A., Sattler, K.U., Umbrich, J.: Data Summaries for On-demand Queries over Linked Data. In: Proc. of the 19th Int.Conf. on World Wide Web. pp. 411{420. WWW '10, ACM, NY, USA (2010) 32

33 [9] Ding, L., Finin, T., Joshi, A., Pan, R., Cost, R.S., Peng, Y., Reddivari, P., Doshi, V., Sachs, J.: Swoogle: A Search and Metadata Engine for the Semantic Web. In: Proceedings of the 13th ACM Int. Conference on Information and Knowledge Management. pp. 652{659. CIKM '04, ACM, New York, NY, USA (2004) [10] Harth, A., Hogan, A., Delbru, R., Umbrich, J., O'Riain, S., Decker, S.: SWSE: Answers Before Links. In: Proc. of the Semantic Web Challenge 2007 co-located with ISWC ASWC vol. 295, pp. 136{144. CEUR-WS.org (2007) [11] Oren, E., Delbru, R., Catasta, M., Cyganiak, R., Stenzhorn, H., Tummarello, G.: Sindice.com: A Document-oriented Lookup Index for Open Linked Data. International Journal of Metadata, Semantics and Ontologies 3(1), 37{52 (2008) 33

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