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2 Che cosa viene presentato in Consiglio Comunale: Il Piano Strutturale Comunale Gli indirizzi generali Il Regolamento Urbanistico Edilizio La Classificazione Acustica La gestione dell esistente Successivamente con una seconda Delibera Il Piano Operativo Comunale Programmazione temporale delle trasformazioni

3 Il Piano Strutturale Comunale Il PSC è composto da un articolato insieme di documenti e tavole tecniche, che illustrano lo stato di fatto del territorio comunale (com è fatto, come è organizzato, quali risorse e funzioni sono presenti...) e indicano gli obiettivi e le azioni di tutela e sviluppo che si vogliono perseguire.

4 Il Piano Strutturale Comunale si fonda su una serie di tematiche già ampiamente dibattute, tra cui: Patto per Piacenza Pianificare Piace Piano strategico per Piacenza Vision 2020 Progetto Piacenza Territorio Snodo : Piacenza è stata individuata, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, come Città Territorio Snodo.

5 Il PSC non prevede nessuna area urbanizzabile ad eccezione di quelle aree residuali del PRG vigente. Diventa quindi fondamentale il tema della riqualificazione e della trasformazione della città. Il PSC assume la scelta della valorizzazione di alcune aree di tessuto consolidato anche attraverso la sostituzione e laddove possibile il rinnovo. Il PSC considera l edilizia residenziale sociale (ERS) come una dotazione da assicurare in ogni nuovo insediamento, L obiettivo che si vuole raggiungere è quello di destinare all edilizia sociale il 25% dell intera nuova produzione di abitazioni nelle aree di trasformazione.

6 IL CONTENIMENTO DELL ESPANSIONE Il Territorio di Piacenza: Estensione: di ha La scelta principale del PSC per la città esistente, ovvero quella già costruita, è la RIQUALIFICAZIONE. Il PSC di Piacenza è uno dei pochi in Emilia Romagna che non ha previsto nessuna area urbanizzabile (escludendo i PUA residui ereditati dal PRG tutt ora vigente). Prevede 131 ha (come specificato nelle immagini successive) di aree potenzialmente urbanizzabili derivate esclusivamente dal PRG vigente

7 IL TERRITORIO POTENZIALMENTE URBANIZZABILE Il nuovo PSC in ottemperanza al piano sovraordinato provinciale (PTCP) prevede un polo produttivo di sviluppo territoriale tra Borghetto e Roncaglia. Si deve sottolineare che ad oggi l Amministrazione ha voluto dare solo una indicazione, in quanto l area potrebbe essere urbanizzata, con un successivo POC, solo a fronte di concrete proposte produttive, che saranno considerate in base alla loro valenza in termini di occupazione e di qualità ambientale/prestazionale. E bene precisare, inoltre, che saranno valutate proposte solo in subordine alla valutazione di disponibilità di aree produttive esistenti adeguate al tipo di insediamento proposto.

8 IL TERRITORIO POTENZIALMENTE URBANIZZABILE Il PSC di Piacenza è uno dei pochi in Emilia Romagna che non ha previsto nessuna area urbanizzabile (escludendo i PUA residui ereditati dal PRG tutt ora vigente). La superficie dei PUA residenziali non ancora attuati dal PRG 2001e confermati dal PSC corrisponde a circa mq circa (di cui il 40% da cedere a verde pubblico di compensazione), mentre la superficie di quelli produttivi confermati ammonta a circa mq (di cui il 15% da cedere a verde pubblico di compensazione), a cui si deve aggiungere il PUA Granella pari a circa mq, nel caso di una sua attuazione contestualmente al Polo del Ferro.

9 LA TUTELA DEL TERRITORIO RURALE NO ad un ulteriore consumo di suolo agricolo L ambito agricolo periurbano deve assumere il ruolo di compensazione ecologica della città, non deve essere un vuoto da riempire, ma deve essere a servizio della città in termini di miglioramento della qualità ambientale. Massima attenzione nel recupero degli insediamenti sparsi nel territorio agricolo. Al fine di prevedere una città ecologicamente più sostenibile il PSC individua il Parco del fiume Po comprendente anche il progetto di valorizzazione ambientale e territoriale del Torrente Nure.

10 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA attraverso la valorizzazione delle aree individuate come Poli funzionali, Polo della cittadella giudiziaria POLI FUNZIONALI ESISTENTI DA POTENZIARE Polo della stazione ferroviaria Polo delle scienze del territorio e della formazione artistica Polo fieristico a le Mose Polo del tempo libero e dello sport Polo della formazione e della ricerca Polo logistico a le Mose

11 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA NUOVI POLI FUNZIONALI Polo amministrativo Polo scolastico museale Hub ferroviario

12 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA Il PSC individua alcune linee di intervento riconducibili a precisi ambiti di trasformazione: Progetto waterfront (1): valorizzare e recuperare ad una dimensione urbana le aree fluviali, configurando una nuova compatibilità tra le preesistenze industriali, infrastrutturali e la qualità urbana, ambientale, lo sviluppo turistico, e la fruizione ricreativa. Progetto stazione nord (2): trasformazione e rifunzionalizzazione della Stazione e delle aree liberate dalla dismissione dello scalo merci RFI in moderno nodo multimodale dei trasporti urbani, regionali e metropolitani. Gli interventi prendono in considerazione la riqualificazione del "retro" del fascio binari, anch'esso in parziale dismissione, e la necessità di connettere questa parte di città con l'ambito del Po o di dare continuità alla trama degli spazi pubblici lungo l'asse di Via La Primogenita-Viale Sant'Ambrogio

13 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE MILITARI Piacenza è un caso molto speciale nel quale la riutilizzazione delle aree e la rilocalizzazione delle attività dovrebbero andare di pari passo, e così diventare un punto di forza decisivo nelle linee di sviluppo strategico della città.

14 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE MILITARI Parliamo del 4,5% della superficie urbanizzata del Comune di Piacenza. Linee di indirizzo: Tutela occupazione Valutazione complessiva delle potenzialità in coerenza con aspettative/esigenze della città e con i piani di razionalizzazione del M. della Difesa. Attivazione di un processo graduale e sostenibile di valorizzazione promuovendo le necessarie sinergie con priorità: Area ex Pertite da destinare a verde pubblico Complesso Caserma Nicolai da destinare a finalità pubbliche e di servizio alla città.

15 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI D.Lgs 85/2010 art.5 comma 5 Palazzo Farnese Torrione Fodesta Bastioni San Sisto Porta del Soccorso o dei Pontieri Torrione Borghetto Bastione Porta Borghetto Bastione Sant Agostino Bastione Corneliana Rimessa dei locomotori Ex Caserma Zanardi Convento San Bernardo Caserma Gazzola Chiesa Convento di Sant Anna Alcuni beni fanno già parte del Programma Unitario di Valorizzazione Territoriale (PUVaT). E precisamente: Caserma Vittorio Alfieri, ex Chiesa e Convento delle Benedettine, Caserma Jacopo dal Verme, ex Chiesa di San Lorenzo, Palazzo Madama - carcere Giudiziario, Palazzo Landi ora dei Tribunali, Palazzo della Posta, Palazzo Costa Ferrari, Palazzo Serafini, ex Convento del Carmine, Caserma de Sonnaz, Caserma Generale Cantore. Grazie al PUVaT- nuovo strumento di copianificazione introdotto dalla recente normativa gli immobili saranno restituiti alla città con nuove destinazioni d uso, al termine di un processo di valorizzazione finalizzato al riutilizzo dei beni e alla rigenerazione del tessuto urbano nel suo complesso. Successivamente sarà avviato il relativo POC.

16 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI

17 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI

18 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI

19 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI

20 CITTA TERRITORIO SNODO ADEGUAMENTO DELLE INFRASRUTTURE VIARIE

21 CITTA TERRITORIO SNODO ADEGUAMENTO DELLE INFRASRUTTURE VIARIE

22 CITTA TERRITORIO SNODO POLO LOGISTICO DEL FERRO Il progetto prevede la realizzazione di un vero e proprio hub ferroviario dove saranno concentrate tutte le attività merci attualmente svolte presso lo scalo della stazione ferroviaria di Piazzale Marconi. PRINCIPALI OBBIETTIVI Consolidare il ruolo di Piacenza come polo logistico integrato di rilievo nazionale ed europeo. Creare un polo del ferro integrato che vedrebbe sorgere il nuovo scalo merci di Piacenza. Migliorare l attrattività del polo logistico di Le Mose che deriverebbe dallo spostamento dello scalo merci dalla stazione ferroviaria a Le Mose area AP6, sommando alla sua ben nota posizione strategica (a livello di sistema e di contesto) una nuova immagine di polo logistico fortemente improntato sull intermodalità.

23 VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO Promuovere le residenzialità. Favorire e incentivare le"polarità diffuse" già esistenti Favorire i nuovi Poli Funzionali anche attraverso la valorizzazione degli immobili demaniali. Riqualificare il sistema urbano attraverso l utilizzo degli spazi pubblici per eventi e manifestazioni di carattere culturale. Aumentare la dotazione di aree pedonalizzate. Favorire nuove attività e incrementare il mix funzionale. Completamento del Parco delle Mura, anche attraverso la possibile dismissione del vallo militare presso l'arsenale. Valorizzazione della zona di cerniera tra la città e il fiume attraverso progetti di riqualificazione delle funzioni urbane, del paesaggio e del sistema viario Valorizzazione delle aree individuate come Poli funzionali, caratterizzati da una serie di usi flessibili caratterizzati da una forte qualità ecologica e ambientale.

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27 LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA La zonizzazione acustica assegna, a ciascuna porzione di territorio (Unità Territorile Omogenea-UTO), una classe che, attraverso i parametri acustici, descrive l'ambiente di vita in relazione al disturbo indotto dal rumore. L'obiettivo della zonizzazione acustica è quello di prevenire o risanare l inquinamento acustico nelle diverse porzioni di territorio. - Limiti di zona per l immissione acustica; - Disciplina attività rumorose; - Disciplina attività rumorose temporanee; - Tutela insediamenti sensibili; -Piano di risanamento

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29 Il Regolamento Urbanistico Edilizio (R.U.E.) è redatto ai sensi della L.R. 20/2000 e s.m.i e della L.R.15/2013 ed ha per oggetto la regolamentazione di tutti gli interventi di trasformazione fisica e funzionale degli immobili nella città consolidata, nonché le loro modalità attuative e procedurali. costituisce riferimento normativo per il Piano operativo comunale (P.O.C.) e per gli altri strumenti urbanistici di settore come ad esempio i P.U.A. che trovano nel R.U.E. la definizione delle procedure inerenti alla loro formazione; si configura come l insieme del vecchio Regolamento Edilizio e delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG ed è costituito da una parte cartografica ed una regolamentare: La parte CARTOGRAFICA si articola in tre tavole: P2 - Classificazione del territorio comunale P3 Disciplina particolareggiata del centro storico A1 Analisi degli insediamenti storici. La parte NORMATIVA è costituita dall elaborato P1 e si articola in 6 TITOLI funzionali alle macro tematiche in essi sviluppate;

30 di seguito si riassumono sinteticamente i contenuti dei singoli TITOLI con attenzione agli aspetti particolarmente significativi e/o innovativi rispetto alla disciplina previgente: TITOLO 1 DISPOSIZIONI GENERALI Oltre ad evidenziare la natura e i contenuti del RUE, in questa sezione si trovano le indicazioni per gestire l avvicendamento dai vecchi ai nuovi strumenti di pianificazione con particolare riferimento alle procedure in atto ed al passaggio alle nuove modalità attuative. Uno dei più significativi aspetti è rappresentato dal cambiamento delle modalità di misura della superficie edificata o edificabile nei diversi ambiti: viene prevista l utilizzazione della Superficie Edilizia S.ED. al posto della Superficie utile Su come definita e applicata nel PRG 2001.

31 TITOLO 2 DEFINIZIONI PARAMETRI E INDICI Vengono introdotte alcune importanti novità rispetto alla disciplina previgente, anche conseguenti all entrata in vigore di alcune nuove disposizioni regionali: ART Superficie Edilizia (S.ED.): attraverso l introduzione di questa nuova modalità di calcolo della superficie edificata o edificabile nei diversi ambiti e per le diverse funzioni, abbiamo tradotto le disposizioni della normativa regionale in modo da ottenere un parametro che fosse il più simile possibile a quello previsto dal vigente PRG; CAPO 5 - Definizioni specifiche relative alle attività commerciali: viene eliminata la distinzione tra alimentari e non alimentari, condizionandola esclusivamente alla dimostrazione del soddisfacimento degli standards dovuti; viene ridotta la suddivisione delle medie strutture di vendita rimanendo esclusivamente le tipologie medio - piccole (da 251 a mq) e medio grandi (da a mq).

32 TITOLO 2 DEFINIZIONI PARAMETRI E INDICI ART. 49 Ristrutturazione Edilizia: in ottemperanza alle disposizioni della L.R. 30 luglio 2013, n.15, la definizione di ristrutturazione edilizia è stata fortemente modificata, ammettendo ora anche aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti e delle superfici, nonché, in alcuni casi, il mutamento della destinazione d uso. ART. 69 Sale da Gioco: con l entrata in vigore della L.R. 5/2013, sono state introdotte importanti clausole finalizzate al contrasto e la prevenzione della dipendenza dal gioco d azzardo. Per esempio è vietata l apertura e/o il trasferimento di sale da gioco nella città storica, nel territorio rurale e nelle fasce di rispetto stradale e cimiteriale; eventuali nuovi insediamenti devono collocarsi a una distanza minima di 800 metri da luoghi di culto, edifici pubblici, scuole, biblioteche, edifici di aggregazione giovanile, parchi gioco, caserme, ospedali, luoghi di cura, cimiteri, luoghi di particolare valore civico e culturale, sedi di associazioni che si dedicano alla pubblica assistenza, nonché dai compro oro.

33 TITOLO 2 DEFINIZIONI PARAMETRI E INDICI ART. 72 Impianti fonti energia rinnovabile: norma la realizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili: solare termico, fotovoltaico, biomasse, eolico ed idroelettrico. - gli impianti fotovoltaici, eolici, e per il solare termico, con potenza limitata, potranno essere realizzati sulle coperture delle costruzioni in tutto il territorio senza particolari prescrizioni, visto il loro ridotto impatto. Fanno naturalmente eccezione il centro storico, nel quale sarà necessario rispettare alcune indicazioni di carattere estetico o dove gli impianti eolici non sono ammessi, e gli immobili vincolati, sui quali è vietata l installazione. - gli impianti a biomasse, idroelettrici ed i fotovoltaici di potenza superiore a 20 kw sono ammessi nelle zone agricole, nelle zone produttive, nelle zone per impianti tecnologici e nelle zone per impianti tecnologici ed ecologici, ad esclusione delle zone individuate come incompatibili; alcune specifiche indicazioni e distanze minime di rispetto dalle zone residenziali o potenzialmente edificabili, nonché da altri impianti della medesima natura sono prescritte per la realizzazione degli impianti, specialmente a biomassa e biogas, con riferimento alla loro diversa capacità di generazione. Nelle zone agricole, inoltre gli impianti fotovoltaici potranno essere installati solo sulle coperture degli edifici compatibilmente con il rispetto dei valori morfologici e tipologici degli stessi.

34 TITOLO 3 DOTAZIONI TERRITORIALI E INFRASTRUTTURE Il TITOLO 3 tratta il tema delle infrastrutture e della dotazione dei servizi generali, come ad esempio le opere di urbanizzazione, i cimiteri, le attrezzature militari, le strutture per l istruzione, religiose, gli impianti tecnologici, ecc., sia a livello territoriale che di quartiere. In particolare, il CAPO 4 Impianti di distribuzione del carburante, tratta la disciplina degli impianti di distribuzione del carburante in attuazione alla specifica normativa regionale. La programmazione di nuovi impianti di distribuzione dei carburanti è di esclusiva competenza dei POC, al di fuori di questo strumento non è possibile individuarne di nuovi.

35 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI Per AMBITO si intende un'organizzazione territoriale, urbanistico - edilizia, che presenta caratteri di omogeneità dal punto di vista della trasformazione storica, del rapporto formale e dimensionale tra spazi pubblici e spazi privati, del rapporto tra tipo edilizio e lotto edificabile, ed infine la prevalenza di una o più funzioni urbanistiche significative. Gli ambiti della città consolidata sono: CITTA STORICA. Il R.U.E. identifica nelle tavole P2 la zona denominata Centro Storico, storicamente consolidatasi all'interno della cinta muraria cosiddetta Farnesiana. In tale zona, oltre ai tessuti storici preindustriali, sono compresi anche quelli successivi alla Rivoluzione industriale. Nella città storica sono insediabili le funzioni residenziali e quelle con essa compatibili: commercio di vicinato, terziario, sevizi collettivi, ecc.

36 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI CITTA CONSOLIDATA E FRAZIONI: In questo ambito si distinguono: TESSUTI A PREVALENTE DESTINAZIONE RESIDENZIALE: in queste parti del territorio, come nella città storica, sono insediabili le funzioni residenziali e quelle con essa compatibili: commercio di vicinato, terziario, sevizi collettivi, ecc. All interno di questo ambito si individuano diverse tipologie di tessuto distinte tra loro secondo le caratteristiche tipologiche degli edifici e la densità costruttiva (insediamenti di carattere storico rurale, edifici con giardino, tessuti ad alta, media o bassa intensità, ecc.)

37 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI TESSUTI PRODUTTIVI POLIFUNZIONALI: tessuto esistente a prevalente destinazione produttiva, caratterizzato dalla compresenza della funzione residenziale collegata agli insediamenti produttivi e di varie funzioni terziarie. TESSUTI PRODUTTIVI: tessuto esistente a prevalente destinazione produttiva artigianale - industriale TERRITORIO POTENZIALMENTE URBANIZZABILE: nell ambito del territorio consolidato, le aree potenzialmente urbanizzabili sono le aree di trasformazione già previste dal PRG 2001 ma non ancora attuate. Esse si attuano attraverso la disciplina definita dal POC.

38 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI TERRITORIO RURALE: è la parte di territorio nella quale si svolgono le attività agricole ed suddiviso, secondo le caratteristiche territoriali specifiche in: - Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico; - Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola; - Ambiti agricoli periurbani. Oltre a questi tre ambiti il RUE individua una zona detta agricola interclusa e, all interno dell ambito agricolo di rilievo paesaggistico la zona d alveo.

39 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI Oltre a fornire una serie di prescrizioni per incentivare la salvaguardia e lo sviluppo del verde e della qualità ambientale nelle diverse zone, in questa sezione sono riportate le indicazioni operative per gli interventi nei diversi ambiti nei quali è suddiviso il territorio. Una delle novità più significative in questo contesto è rappresentata dai contenuti del seguente articolo. ART. 177 Incentivi premiali. Per favorire la demolizione e ricostruzione del patrimonio edilizio obsoleto privo di interesse storico-testimoniale o la ristrutturazione con requisiti di alta efficienza energetica, vengono previsti incentivi di due tipi: - Economici: saranno concessi sconti sugli oneri di urbanizzazione secondaria fino ad un massimo del 70%, a seconda del grado di qualità dell involucro edilizio proposto in sostituzione di quello esistente. La parametrazione degli sconti sugli oneri e i vari livelli qualitativi sono normati dall allegato A Allegato energetico - Volumetrici: in caso di demolizione e ricostruzione, sarà concesso un aumento della capacità edificatoria pari al 20% al raggiungimento della classe energetica A. Nei tessuti a bassa densità l incremento volumetrico verrà recuperato nell area oggetto di intervento a fronte del recupero del 20% di spazi liberi sul lotto, in aggiunta agli spazi liberi esistenti; negli edifici a media e alta densità l incremento volumetrico verrà recuperato nei PUA residui previsti dal PSC secondo le modalità previste nei successivi POC; negli insediamenti non agricoli l incremento volumetrico verrà recuperato nell area oggetto di intervento.

40 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI In tema di COMMERCIO le Norme del RUE prevedono alcuni principi di liberalizzazione e stabiliscono le modalità di intervento per ciascun ambito: - Nel tessuto della CITTA STORICA è consentito esclusivamente l insediamento di esercizi di vicinato (fino a 250 mq) - nei TESSUTI RESIDENZIALI è consentito esclusivamente l insediamento di esercizi di vicinato salvo nel caso di attività esistenti con superficie di vendita superiore a mq 250 per le quali è ammesso il mantenimento della superficie di vendita esistente e l accorpamento di medie strutture di vendita esistenti fino al limite massimo di mq nei TESSUTI POLIFUNZIONALI è consentito esclusivamente l insediamento di medie strutture di vendita la cui attuazione potrà essere concessa solo previo piano urbanistico preventivo che dimostri la compatibilità della sua collocazione con riguardo alla mobilità individuale e collettiva, al rispetto degli standards previsti, e all influenza sul territorio; tale possibilità rimane quindi nell ambito discrezionale dell Amministrazione Comunale.Il principio sopra richiamato amplia la possibilità insediativa prevista dalle norme attuali che ammettono una superficie commerciale massima di 400 mq, mantenendo comunque un mix di funzioni insediabili. Per gli immobili esistenti, qualora esistano attività commerciali in adiacenza, queste possono essere accorpate per l insediamento di medie strutture di vendita, fermo restando il soddisfacimento degli standard imposti.

41 TITOLO 5 PROCEDURE URBANISTICHE ED EDILIZIE Le procedure in materia edilizie, così come pure le funzioni attribuite alla Commissione per la Qualità architettonica e il Paesaggio, sono state oggetto di una sostanziosa revisione da parte della Legge Regionale 30 luglio 2013, n. 15 recante: Semplificazione della disciplina edilizia. In seguito all entrata in vigore di tale legge, si è provveduto ad adeguare le procedure previste dal RUE che trovano esplicita descrizione in questo TITOLO. TITOLO 6 DISPOSIZIONI FINALI In questa sezione sono fornite alcune indicazioni che riguardano in particolare la manutenzione e la sicurezza, le tolleranze, la trattazione degli abusi minori e le sanzioni comminate alle violazioni di ciascuna delle prescrizioni procedurali previste dal regolamento

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