Che cosa viene presentato in Consiglio Comunale:
|
|
- Erico Murgia
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2 Che cosa viene presentato in Consiglio Comunale: Il Piano Strutturale Comunale Gli indirizzi generali Il Regolamento Urbanistico Edilizio La Classificazione Acustica La gestione dell esistente Successivamente con una seconda Delibera Il Piano Operativo Comunale Programmazione temporale delle trasformazioni
3 Il Piano Strutturale Comunale Il PSC è composto da un articolato insieme di documenti e tavole tecniche, che illustrano lo stato di fatto del territorio comunale (com è fatto, come è organizzato, quali risorse e funzioni sono presenti...) e indicano gli obiettivi e le azioni di tutela e sviluppo che si vogliono perseguire.
4 Il Piano Strutturale Comunale si fonda su una serie di tematiche già ampiamente dibattute, tra cui: Patto per Piacenza Pianificare Piace Piano strategico per Piacenza Vision 2020 Progetto Piacenza Territorio Snodo : Piacenza è stata individuata, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, come Città Territorio Snodo.
5 Il PSC non prevede nessuna area urbanizzabile ad eccezione di quelle aree residuali del PRG vigente. Diventa quindi fondamentale il tema della riqualificazione e della trasformazione della città. Il PSC assume la scelta della valorizzazione di alcune aree di tessuto consolidato anche attraverso la sostituzione e laddove possibile il rinnovo. Il PSC considera l edilizia residenziale sociale (ERS) come una dotazione da assicurare in ogni nuovo insediamento, L obiettivo che si vuole raggiungere è quello di destinare all edilizia sociale il 25% dell intera nuova produzione di abitazioni nelle aree di trasformazione.
6 IL CONTENIMENTO DELL ESPANSIONE Il Territorio di Piacenza: Estensione: di ha La scelta principale del PSC per la città esistente, ovvero quella già costruita, è la RIQUALIFICAZIONE. Il PSC di Piacenza è uno dei pochi in Emilia Romagna che non ha previsto nessuna area urbanizzabile (escludendo i PUA residui ereditati dal PRG tutt ora vigente). Prevede 131 ha (come specificato nelle immagini successive) di aree potenzialmente urbanizzabili derivate esclusivamente dal PRG vigente
7 IL TERRITORIO POTENZIALMENTE URBANIZZABILE Il nuovo PSC in ottemperanza al piano sovraordinato provinciale (PTCP) prevede un polo produttivo di sviluppo territoriale tra Borghetto e Roncaglia. Si deve sottolineare che ad oggi l Amministrazione ha voluto dare solo una indicazione, in quanto l area potrebbe essere urbanizzata, con un successivo POC, solo a fronte di concrete proposte produttive, che saranno considerate in base alla loro valenza in termini di occupazione e di qualità ambientale/prestazionale. E bene precisare, inoltre, che saranno valutate proposte solo in subordine alla valutazione di disponibilità di aree produttive esistenti adeguate al tipo di insediamento proposto.
8 IL TERRITORIO POTENZIALMENTE URBANIZZABILE Il PSC di Piacenza è uno dei pochi in Emilia Romagna che non ha previsto nessuna area urbanizzabile (escludendo i PUA residui ereditati dal PRG tutt ora vigente). La superficie dei PUA residenziali non ancora attuati dal PRG 2001e confermati dal PSC corrisponde a circa mq circa (di cui il 40% da cedere a verde pubblico di compensazione), mentre la superficie di quelli produttivi confermati ammonta a circa mq (di cui il 15% da cedere a verde pubblico di compensazione), a cui si deve aggiungere il PUA Granella pari a circa mq, nel caso di una sua attuazione contestualmente al Polo del Ferro.
9 LA TUTELA DEL TERRITORIO RURALE NO ad un ulteriore consumo di suolo agricolo L ambito agricolo periurbano deve assumere il ruolo di compensazione ecologica della città, non deve essere un vuoto da riempire, ma deve essere a servizio della città in termini di miglioramento della qualità ambientale. Massima attenzione nel recupero degli insediamenti sparsi nel territorio agricolo. Al fine di prevedere una città ecologicamente più sostenibile il PSC individua il Parco del fiume Po comprendente anche il progetto di valorizzazione ambientale e territoriale del Torrente Nure.
10 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA attraverso la valorizzazione delle aree individuate come Poli funzionali, Polo della cittadella giudiziaria POLI FUNZIONALI ESISTENTI DA POTENZIARE Polo della stazione ferroviaria Polo delle scienze del territorio e della formazione artistica Polo fieristico a le Mose Polo del tempo libero e dello sport Polo della formazione e della ricerca Polo logistico a le Mose
11 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA NUOVI POLI FUNZIONALI Polo amministrativo Polo scolastico museale Hub ferroviario
12 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA Il PSC individua alcune linee di intervento riconducibili a precisi ambiti di trasformazione: Progetto waterfront (1): valorizzare e recuperare ad una dimensione urbana le aree fluviali, configurando una nuova compatibilità tra le preesistenze industriali, infrastrutturali e la qualità urbana, ambientale, lo sviluppo turistico, e la fruizione ricreativa. Progetto stazione nord (2): trasformazione e rifunzionalizzazione della Stazione e delle aree liberate dalla dismissione dello scalo merci RFI in moderno nodo multimodale dei trasporti urbani, regionali e metropolitani. Gli interventi prendono in considerazione la riqualificazione del "retro" del fascio binari, anch'esso in parziale dismissione, e la necessità di connettere questa parte di città con l'ambito del Po o di dare continuità alla trama degli spazi pubblici lungo l'asse di Via La Primogenita-Viale Sant'Ambrogio
13 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE MILITARI Piacenza è un caso molto speciale nel quale la riutilizzazione delle aree e la rilocalizzazione delle attività dovrebbero andare di pari passo, e così diventare un punto di forza decisivo nelle linee di sviluppo strategico della città.
14 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE MILITARI Parliamo del 4,5% della superficie urbanizzata del Comune di Piacenza. Linee di indirizzo: Tutela occupazione Valutazione complessiva delle potenzialità in coerenza con aspettative/esigenze della città e con i piani di razionalizzazione del M. della Difesa. Attivazione di un processo graduale e sostenibile di valorizzazione promuovendo le necessarie sinergie con priorità: Area ex Pertite da destinare a verde pubblico Complesso Caserma Nicolai da destinare a finalità pubbliche e di servizio alla città.
15 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI D.Lgs 85/2010 art.5 comma 5 Palazzo Farnese Torrione Fodesta Bastioni San Sisto Porta del Soccorso o dei Pontieri Torrione Borghetto Bastione Porta Borghetto Bastione Sant Agostino Bastione Corneliana Rimessa dei locomotori Ex Caserma Zanardi Convento San Bernardo Caserma Gazzola Chiesa Convento di Sant Anna Alcuni beni fanno già parte del Programma Unitario di Valorizzazione Territoriale (PUVaT). E precisamente: Caserma Vittorio Alfieri, ex Chiesa e Convento delle Benedettine, Caserma Jacopo dal Verme, ex Chiesa di San Lorenzo, Palazzo Madama - carcere Giudiziario, Palazzo Landi ora dei Tribunali, Palazzo della Posta, Palazzo Costa Ferrari, Palazzo Serafini, ex Convento del Carmine, Caserma de Sonnaz, Caserma Generale Cantore. Grazie al PUVaT- nuovo strumento di copianificazione introdotto dalla recente normativa gli immobili saranno restituiti alla città con nuove destinazioni d uso, al termine di un processo di valorizzazione finalizzato al riutilizzo dei beni e alla rigenerazione del tessuto urbano nel suo complesso. Successivamente sarà avviato il relativo POC.
16 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI
17 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI
18 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI
19 LA RI-GENERAZIONE INTERNA DI PIACENZA LE AREE DEMANIALI
20 CITTA TERRITORIO SNODO ADEGUAMENTO DELLE INFRASRUTTURE VIARIE
21 CITTA TERRITORIO SNODO ADEGUAMENTO DELLE INFRASRUTTURE VIARIE
22 CITTA TERRITORIO SNODO POLO LOGISTICO DEL FERRO Il progetto prevede la realizzazione di un vero e proprio hub ferroviario dove saranno concentrate tutte le attività merci attualmente svolte presso lo scalo della stazione ferroviaria di Piazzale Marconi. PRINCIPALI OBBIETTIVI Consolidare il ruolo di Piacenza come polo logistico integrato di rilievo nazionale ed europeo. Creare un polo del ferro integrato che vedrebbe sorgere il nuovo scalo merci di Piacenza. Migliorare l attrattività del polo logistico di Le Mose che deriverebbe dallo spostamento dello scalo merci dalla stazione ferroviaria a Le Mose area AP6, sommando alla sua ben nota posizione strategica (a livello di sistema e di contesto) una nuova immagine di polo logistico fortemente improntato sull intermodalità.
23 VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO Promuovere le residenzialità. Favorire e incentivare le"polarità diffuse" già esistenti Favorire i nuovi Poli Funzionali anche attraverso la valorizzazione degli immobili demaniali. Riqualificare il sistema urbano attraverso l utilizzo degli spazi pubblici per eventi e manifestazioni di carattere culturale. Aumentare la dotazione di aree pedonalizzate. Favorire nuove attività e incrementare il mix funzionale. Completamento del Parco delle Mura, anche attraverso la possibile dismissione del vallo militare presso l'arsenale. Valorizzazione della zona di cerniera tra la città e il fiume attraverso progetti di riqualificazione delle funzioni urbane, del paesaggio e del sistema viario Valorizzazione delle aree individuate come Poli funzionali, caratterizzati da una serie di usi flessibili caratterizzati da una forte qualità ecologica e ambientale.
24
25
26
27 LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA La zonizzazione acustica assegna, a ciascuna porzione di territorio (Unità Territorile Omogenea-UTO), una classe che, attraverso i parametri acustici, descrive l'ambiente di vita in relazione al disturbo indotto dal rumore. L'obiettivo della zonizzazione acustica è quello di prevenire o risanare l inquinamento acustico nelle diverse porzioni di territorio. - Limiti di zona per l immissione acustica; - Disciplina attività rumorose; - Disciplina attività rumorose temporanee; - Tutela insediamenti sensibili; -Piano di risanamento
28
29 Il Regolamento Urbanistico Edilizio (R.U.E.) è redatto ai sensi della L.R. 20/2000 e s.m.i e della L.R.15/2013 ed ha per oggetto la regolamentazione di tutti gli interventi di trasformazione fisica e funzionale degli immobili nella città consolidata, nonché le loro modalità attuative e procedurali. costituisce riferimento normativo per il Piano operativo comunale (P.O.C.) e per gli altri strumenti urbanistici di settore come ad esempio i P.U.A. che trovano nel R.U.E. la definizione delle procedure inerenti alla loro formazione; si configura come l insieme del vecchio Regolamento Edilizio e delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG ed è costituito da una parte cartografica ed una regolamentare: La parte CARTOGRAFICA si articola in tre tavole: P2 - Classificazione del territorio comunale P3 Disciplina particolareggiata del centro storico A1 Analisi degli insediamenti storici. La parte NORMATIVA è costituita dall elaborato P1 e si articola in 6 TITOLI funzionali alle macro tematiche in essi sviluppate;
30 di seguito si riassumono sinteticamente i contenuti dei singoli TITOLI con attenzione agli aspetti particolarmente significativi e/o innovativi rispetto alla disciplina previgente: TITOLO 1 DISPOSIZIONI GENERALI Oltre ad evidenziare la natura e i contenuti del RUE, in questa sezione si trovano le indicazioni per gestire l avvicendamento dai vecchi ai nuovi strumenti di pianificazione con particolare riferimento alle procedure in atto ed al passaggio alle nuove modalità attuative. Uno dei più significativi aspetti è rappresentato dal cambiamento delle modalità di misura della superficie edificata o edificabile nei diversi ambiti: viene prevista l utilizzazione della Superficie Edilizia S.ED. al posto della Superficie utile Su come definita e applicata nel PRG 2001.
31 TITOLO 2 DEFINIZIONI PARAMETRI E INDICI Vengono introdotte alcune importanti novità rispetto alla disciplina previgente, anche conseguenti all entrata in vigore di alcune nuove disposizioni regionali: ART Superficie Edilizia (S.ED.): attraverso l introduzione di questa nuova modalità di calcolo della superficie edificata o edificabile nei diversi ambiti e per le diverse funzioni, abbiamo tradotto le disposizioni della normativa regionale in modo da ottenere un parametro che fosse il più simile possibile a quello previsto dal vigente PRG; CAPO 5 - Definizioni specifiche relative alle attività commerciali: viene eliminata la distinzione tra alimentari e non alimentari, condizionandola esclusivamente alla dimostrazione del soddisfacimento degli standards dovuti; viene ridotta la suddivisione delle medie strutture di vendita rimanendo esclusivamente le tipologie medio - piccole (da 251 a mq) e medio grandi (da a mq).
32 TITOLO 2 DEFINIZIONI PARAMETRI E INDICI ART. 49 Ristrutturazione Edilizia: in ottemperanza alle disposizioni della L.R. 30 luglio 2013, n.15, la definizione di ristrutturazione edilizia è stata fortemente modificata, ammettendo ora anche aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti e delle superfici, nonché, in alcuni casi, il mutamento della destinazione d uso. ART. 69 Sale da Gioco: con l entrata in vigore della L.R. 5/2013, sono state introdotte importanti clausole finalizzate al contrasto e la prevenzione della dipendenza dal gioco d azzardo. Per esempio è vietata l apertura e/o il trasferimento di sale da gioco nella città storica, nel territorio rurale e nelle fasce di rispetto stradale e cimiteriale; eventuali nuovi insediamenti devono collocarsi a una distanza minima di 800 metri da luoghi di culto, edifici pubblici, scuole, biblioteche, edifici di aggregazione giovanile, parchi gioco, caserme, ospedali, luoghi di cura, cimiteri, luoghi di particolare valore civico e culturale, sedi di associazioni che si dedicano alla pubblica assistenza, nonché dai compro oro.
33 TITOLO 2 DEFINIZIONI PARAMETRI E INDICI ART. 72 Impianti fonti energia rinnovabile: norma la realizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili: solare termico, fotovoltaico, biomasse, eolico ed idroelettrico. - gli impianti fotovoltaici, eolici, e per il solare termico, con potenza limitata, potranno essere realizzati sulle coperture delle costruzioni in tutto il territorio senza particolari prescrizioni, visto il loro ridotto impatto. Fanno naturalmente eccezione il centro storico, nel quale sarà necessario rispettare alcune indicazioni di carattere estetico o dove gli impianti eolici non sono ammessi, e gli immobili vincolati, sui quali è vietata l installazione. - gli impianti a biomasse, idroelettrici ed i fotovoltaici di potenza superiore a 20 kw sono ammessi nelle zone agricole, nelle zone produttive, nelle zone per impianti tecnologici e nelle zone per impianti tecnologici ed ecologici, ad esclusione delle zone individuate come incompatibili; alcune specifiche indicazioni e distanze minime di rispetto dalle zone residenziali o potenzialmente edificabili, nonché da altri impianti della medesima natura sono prescritte per la realizzazione degli impianti, specialmente a biomassa e biogas, con riferimento alla loro diversa capacità di generazione. Nelle zone agricole, inoltre gli impianti fotovoltaici potranno essere installati solo sulle coperture degli edifici compatibilmente con il rispetto dei valori morfologici e tipologici degli stessi.
34 TITOLO 3 DOTAZIONI TERRITORIALI E INFRASTRUTTURE Il TITOLO 3 tratta il tema delle infrastrutture e della dotazione dei servizi generali, come ad esempio le opere di urbanizzazione, i cimiteri, le attrezzature militari, le strutture per l istruzione, religiose, gli impianti tecnologici, ecc., sia a livello territoriale che di quartiere. In particolare, il CAPO 4 Impianti di distribuzione del carburante, tratta la disciplina degli impianti di distribuzione del carburante in attuazione alla specifica normativa regionale. La programmazione di nuovi impianti di distribuzione dei carburanti è di esclusiva competenza dei POC, al di fuori di questo strumento non è possibile individuarne di nuovi.
35 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI Per AMBITO si intende un'organizzazione territoriale, urbanistico - edilizia, che presenta caratteri di omogeneità dal punto di vista della trasformazione storica, del rapporto formale e dimensionale tra spazi pubblici e spazi privati, del rapporto tra tipo edilizio e lotto edificabile, ed infine la prevalenza di una o più funzioni urbanistiche significative. Gli ambiti della città consolidata sono: CITTA STORICA. Il R.U.E. identifica nelle tavole P2 la zona denominata Centro Storico, storicamente consolidatasi all'interno della cinta muraria cosiddetta Farnesiana. In tale zona, oltre ai tessuti storici preindustriali, sono compresi anche quelli successivi alla Rivoluzione industriale. Nella città storica sono insediabili le funzioni residenziali e quelle con essa compatibili: commercio di vicinato, terziario, sevizi collettivi, ecc.
36 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI CITTA CONSOLIDATA E FRAZIONI: In questo ambito si distinguono: TESSUTI A PREVALENTE DESTINAZIONE RESIDENZIALE: in queste parti del territorio, come nella città storica, sono insediabili le funzioni residenziali e quelle con essa compatibili: commercio di vicinato, terziario, sevizi collettivi, ecc. All interno di questo ambito si individuano diverse tipologie di tessuto distinte tra loro secondo le caratteristiche tipologiche degli edifici e la densità costruttiva (insediamenti di carattere storico rurale, edifici con giardino, tessuti ad alta, media o bassa intensità, ecc.)
37 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI TESSUTI PRODUTTIVI POLIFUNZIONALI: tessuto esistente a prevalente destinazione produttiva, caratterizzato dalla compresenza della funzione residenziale collegata agli insediamenti produttivi e di varie funzioni terziarie. TESSUTI PRODUTTIVI: tessuto esistente a prevalente destinazione produttiva artigianale - industriale TERRITORIO POTENZIALMENTE URBANIZZABILE: nell ambito del territorio consolidato, le aree potenzialmente urbanizzabili sono le aree di trasformazione già previste dal PRG 2001 ma non ancora attuate. Esse si attuano attraverso la disciplina definita dal POC.
38 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI TERRITORIO RURALE: è la parte di territorio nella quale si svolgono le attività agricole ed suddiviso, secondo le caratteristiche territoriali specifiche in: - Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico; - Ambiti ad alta vocazione produttiva agricola; - Ambiti agricoli periurbani. Oltre a questi tre ambiti il RUE individua una zona detta agricola interclusa e, all interno dell ambito agricolo di rilievo paesaggistico la zona d alveo.
39 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI Oltre a fornire una serie di prescrizioni per incentivare la salvaguardia e lo sviluppo del verde e della qualità ambientale nelle diverse zone, in questa sezione sono riportate le indicazioni operative per gli interventi nei diversi ambiti nei quali è suddiviso il territorio. Una delle novità più significative in questo contesto è rappresentata dai contenuti del seguente articolo. ART. 177 Incentivi premiali. Per favorire la demolizione e ricostruzione del patrimonio edilizio obsoleto privo di interesse storico-testimoniale o la ristrutturazione con requisiti di alta efficienza energetica, vengono previsti incentivi di due tipi: - Economici: saranno concessi sconti sugli oneri di urbanizzazione secondaria fino ad un massimo del 70%, a seconda del grado di qualità dell involucro edilizio proposto in sostituzione di quello esistente. La parametrazione degli sconti sugli oneri e i vari livelli qualitativi sono normati dall allegato A Allegato energetico - Volumetrici: in caso di demolizione e ricostruzione, sarà concesso un aumento della capacità edificatoria pari al 20% al raggiungimento della classe energetica A. Nei tessuti a bassa densità l incremento volumetrico verrà recuperato nell area oggetto di intervento a fronte del recupero del 20% di spazi liberi sul lotto, in aggiunta agli spazi liberi esistenti; negli edifici a media e alta densità l incremento volumetrico verrà recuperato nei PUA residui previsti dal PSC secondo le modalità previste nei successivi POC; negli insediamenti non agricoli l incremento volumetrico verrà recuperato nell area oggetto di intervento.
40 TITOLO 4 DISCIPLINA DEGLI AMBITI In tema di COMMERCIO le Norme del RUE prevedono alcuni principi di liberalizzazione e stabiliscono le modalità di intervento per ciascun ambito: - Nel tessuto della CITTA STORICA è consentito esclusivamente l insediamento di esercizi di vicinato (fino a 250 mq) - nei TESSUTI RESIDENZIALI è consentito esclusivamente l insediamento di esercizi di vicinato salvo nel caso di attività esistenti con superficie di vendita superiore a mq 250 per le quali è ammesso il mantenimento della superficie di vendita esistente e l accorpamento di medie strutture di vendita esistenti fino al limite massimo di mq nei TESSUTI POLIFUNZIONALI è consentito esclusivamente l insediamento di medie strutture di vendita la cui attuazione potrà essere concessa solo previo piano urbanistico preventivo che dimostri la compatibilità della sua collocazione con riguardo alla mobilità individuale e collettiva, al rispetto degli standards previsti, e all influenza sul territorio; tale possibilità rimane quindi nell ambito discrezionale dell Amministrazione Comunale.Il principio sopra richiamato amplia la possibilità insediativa prevista dalle norme attuali che ammettono una superficie commerciale massima di 400 mq, mantenendo comunque un mix di funzioni insediabili. Per gli immobili esistenti, qualora esistano attività commerciali in adiacenza, queste possono essere accorpate per l insediamento di medie strutture di vendita, fermo restando il soddisfacimento degli standard imposti.
41 TITOLO 5 PROCEDURE URBANISTICHE ED EDILIZIE Le procedure in materia edilizie, così come pure le funzioni attribuite alla Commissione per la Qualità architettonica e il Paesaggio, sono state oggetto di una sostanziosa revisione da parte della Legge Regionale 30 luglio 2013, n. 15 recante: Semplificazione della disciplina edilizia. In seguito all entrata in vigore di tale legge, si è provveduto ad adeguare le procedure previste dal RUE che trovano esplicita descrizione in questo TITOLO. TITOLO 6 DISPOSIZIONI FINALI In questa sezione sono fornite alcune indicazioni che riguardano in particolare la manutenzione e la sicurezza, le tolleranze, la trattazione degli abusi minori e le sanzioni comminate alle violazioni di ciascuna delle prescrizioni procedurali previste dal regolamento
42
NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco
NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco ORTOFOTO PLANIMETRIA AEROFOTOGRAMETRICA (scala 1:1000) Nuclei di antica formazione Criteri
DettagliART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti)
ART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti) La zona è destinata ad accogliere attrezzature e servizi pubblici o ad uso pubblico di interesse generale su scala territoriale: uffici pubblici o privati di interesse
DettagliALLEGATO B. Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici, generatori eolici
ALLEGATO B Norme regolamentari relative all installazione di impianti tecnologici e di altri manufatti comportanti modifiche dell aspetto esteriore degli edifici Art. 1 - Impianti a fonti rinnovabili,
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
COMUNE DI MUSSOLENTE Provincia di Vicenza P.R.C. Elaborato Scala PIANO DEGLI INTERVENTI Atto di Indirizzo Criteri perequativi per il Piano degli Interventi IL SINDACO Maurizio Chemello IL SEGRETARIO Maria
DettagliLa legge regionale 20/2000 articola il piano regolatore generale in diversi strumenti di pianificazione.
La legge regionale 20/2000 articola il piano regolatore generale in diversi strumenti di pianificazione. I contenuti della pianificazione comunale rimangono immutati ma vengono organizzati separatamente
DettagliINDICATORI URBANISTICO EDILIZI
INDICATORI URBANISTICO EDILIZI 1. Superficie territoriale (ST): Superficie totale di una porzione di territorio, la cui trasformazione è generalmente sottoposta a strumentazione urbanistica operativa e
DettagliFacoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA
I Programmi complessi Si innestano in una duplice riflessione: 1. scarsità delle risorse pubbliche per la gestione delle trasformazioni urbane; 2. limiti della operatività del Piano Regolatore Generale.
DettagliURBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942.
URBANISTICA La legge n 1766 del 16 giugno 1927 introduceva il concetto dello Ius caselimandi cioè: a) il diritto di costruire abitazioni rurali. b) il diritto di farsi casa per abitarvi. c) il diritto
DettagliTITOLO I NATURA E DEFINIZIONI
PIANO DI PROGRAMMAZIONE COMUNALE CONCERNENTE I CRITERI PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ED I CRITERI DI PROGRAMMAZIONE ALL APERTURA, AL TRASFERIMENTO DI SEDE E ALL AMPLIAMENTO DI SUPERFICIE DELLE MEDIE
DettagliCOMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO
6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it
DettagliIL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA
INU Emilia Romagna Istituto Nazionale Urbanistica Summer School 2010 Cesenatico, 23-24-25 settembre 2010 IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA RELAZIONE GUIDO LEONI P.le Arturo Balestrieri
DettagliCOMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna
1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.
DettagliNorme Tecniche di Attuazione
COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO SETTORE SVILUPPO DEL TERRITORIO SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
DettagliProvincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio
Impiego del PRA e della Modulistica-tipo per l'attestazione della sussistenza dei requisiti richiesti dall'art. 11.5 delle Norme del PTCP per gli interventi in definiti significativi dagli strumenti urbanistici
DettagliComunità Alto Garda e Ledro Piano stralcio in materia di programmazione urbanistica del settore commerciale
COMUNITA' ALTO GARDA E LEDRO PIANO TERRITORIALE DELLA COMUNITA' PIANO STRALCIO IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE URBANISTICA DEL SETTORE COMMERCIALE art. 25 bis, comma 1 bis l.p.4 marzo 2008, n.1 NORME TECNICHE
DettagliCOMUNE DI NOVENTA DI PIAVE
COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE Quarta Variante Parziale al Piano degli Interventi (PRG) modifica dell articolo 34 Parcheggi e servizi pubblici delle N.T.A.. Ai sensi dell'art. 18 della L.R.V. 11/2004 e s.m.i..
DettagliAmbiti di Rivitalizzazione Prioritaria (ARP)
Incontro Ordini professionali Regione Umbria Legge regionale 21 gennaio 2015, n.1 Testo unico governo del territorio e materie correlate Ambiti di Rivitalizzazione Prioritaria (ARP) DIREZIONE PROGRAMMAZIONE,
DettagliTutela dei versanti e sicurezza idrogeologica
Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica 20 ottobre 2004 Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica Norme di Attuazione: Titolo 6 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 2 OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO
Dettagli1. INSERIMENTO URBANISTICO
A.S.A. Azienda Servizi Ambientali Comune di Pomarance OPERE DI COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AL NUOVO DEPURATORE RELAZIONE INSERIMENTO URBANISTICO Data Aprile 2015 Codice PGI G089-0636-000 Codice Commessa
DettagliArt. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio
Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia
DettagliSCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE
SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE In adeguamento al Regolamento n.1 di attuazione della legge regionale n. 50/2012, articolo 2 - comma 6, nel Comune di Tezze sul Brenta è stata individuata un area degradata
DettagliP I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E
comune di CAMPOSANTO P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E Norme di specificazione per gli interventi di ricostruzione e/o delocalizzazione di edifici posti in territorio rurale vincolati dalla
DettagliCITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA
CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19
DettagliDisposizioni e tabelle per la determinazione del contributo di cui al titolo VII della L.R Toscana 03.01.2005 n.1
. Comune di Vicopisano Provincia di Pisa Servizio 3 U.O. 3.3 Tel. 050 796533 - Fax 050 796540 ediliziaprivata@comune.vicopisano.pi.it Disposizioni e tabelle per la determinazione del contributo di cui
DettagliCOMUNE DI MODENA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE. OGGETTO n.
COMUNE DI MODENA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE L anno in Modena il giorno del mese di ( ) alle ore regolarmente convocato, si è riunito il Consiglio Comunale in seduta pubblica per la trattazione
DettagliPIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA
Allegato A alla Delibera Consiglio comunale n. 157 del 16/12/02 COMUNE DI PERUGIA PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA Relazione INDICE 1. Fonti normative e finalità 2. Situazione attuale 3. Obiettivi operativi
DettagliAdeguamento del contributo di costruzione
Adeguamento del contributo di costruzione previsto dall art.43 della LR 12/05 e s.m.i. 8 Gennaio 2016 PRINCIPI DELLA VARIANTE AL PGT riduzione del consumo di suolo e delle potenzialità edificatorie creazione
DettagliZonizzazione Acustica
Zonizzazione Acustica Relazione POLO SCIENTIFICO TECNOLOGICO LOMBARDO Consulenti: dott. arch. Luca Bertagnon dott. arch. Claudio Scillieri 0 introduzione La zonizzazione acustica è la classificazione del
DettagliCOMUNE Dl LEGNAGO (Provincia di Verona) UFFICIO TECNICO SETTORE 3
COMUNE Dl LEGNAGO (Provincia di Verona) UFFICIO TECNICO SETTORE 3 SERVIZIO I URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA CRITERI E MODALITÀ DI CALCOLO DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE E DELLE SOMME DA CORRISPONDERE
DettagliLa perequazione urbanistica principi e forme di applicazione
WORKSHOP MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PIANO: Tecniche attuative del Piano La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione Sala Conferenze Belvedere di San Leucio (CE) 19 febbraio 2015 Il principio
DettagliArticolo originale. Articolo emendato
In seguito alla variante per l'area centrale del quartiere "Torri ex Gescal" Marx-Livorno viene inserita nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale vigente - in aggiunta all'invariato
DettagliRISOLUZIONE N.350/E. agosto Roma,07 agosto 2008
RISOLUZIONE N.350/E agosto Roma,07 agosto 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Interpello. - Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. IVA - Cessione di bene immobile a favore di un
DettagliDISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO
DIREZIONE URBANISTICA SERVIZIO Edilizia Privata, DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO Deliberazione Consiglio Comunale n. 13/2014 SCHEDA INFORMATIVA Aprile 2014 In data 25 marzo
DettagliLEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente
Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
DettagliALLEGATO B C O M U N E D I D R A P I A PROVINCIA DI VIBO VALENTIA REGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE DELLE AREE STANDARD E DI URBANIZZAZIONE
ALLEGATO B C O M U N E D I D R A P I A PROVINCIA DI VIBO VALENTIA REGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE DELLE AREE STANDARD E DI URBANIZZAZIONE data: MAGGIO 2015 1 SOMMARIO Art. 1 Normativa di riferimento
Dettagli52 Convegno Nazionale di Studio degli Economi di Comunità 24-25-26 ottobre 2012 CATASTO ED IMU. Ing. Fernando Gioia
52 Convegno Nazionale di Studio degli Economi di Comunità 24-25-26 ottobre 2012 CATASTO ED IMU Ing. Fernando Gioia Catasto significa registro ed e un inventario dei beni immobili Il catasto si compone
DettagliComune di Brembilla. Provincia di Bergamo ALLEGATO ENERGETICO AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNE DI BREMBILLA REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE
COMUNE DI BREMBILLA REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE ALLEGATO ENERGETICO 1 0. Premessa... 3 1. Campo di applicazione... 5 2. Categoria A... 6 3. Categoria B... 8 4. Categoria C... 10 5. Categoria D... 10
DettagliCOMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A
COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato
DettagliDETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO
DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO (articolo 70 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 articolo 64 della
DettagliCOMUNE DI PORTICI DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO PROGRAMMA PIU EUROPA
COMUNE DI PORTICI DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO PROGRAMMA PIU EUROPA Scheda dii Siintesii Intervento N 11.b SEZIONE I: IDENTIFICAZIONE DELL INTERVENTO TITOLO PROGETTO: LA VALORIZZAZIONE DELLE EMERGENZE
DettagliINDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI
L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliPIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA
PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA (si veda anche la parte normativa, più sotto) Norme L. 11/11/2009 n. 19; L. 21/10/2010 n. 17 Aumenti massimi (salvo casi particolari) + 35% volume con
DettagliRegione Lombardia. Valutazione di massima dell impatto generato dal. Progetto di legge regionale per il rilancio edilizio
Regione Lombardia Valutazione di massima dell impatto dal Progetto di legge regionale per il rilancio edilizio (giugno 2009) VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELL IMPATTO ECONOMICO milioni di 1) utilizzo patrimonio
DettagliSchede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI
Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Novembre 2012 INDICE Nuove aree di trasformazione... 3 Ambito A - Residenziale e Commerciale... 4 Ambito B - Residenziale
DettagliPagina 1 di 6. Allegato A
Allegato A LIMITI E MODALITÀ APPLICATIVE DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAGLI ARTICOLI 2, 3 e 4 DELLA LEGGE REGIONALE N. 14 DEL 08.07.2009 e smi Pagina 1 di 6 Limiti e modalità applicative per gli interventi
DettagliAral 83 S.r.l. Consulenze e servizi
Informativa per la clientela studio Aral Ai gentili Clienti OGGETTO: Decreto sblocca Italia: stop alla DIA Gentile Cliente, con il Decreto Legge Sblocca Italia gli interventi di ristrutturazione in casa
DettagliPUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) Avviso pubblico
PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) 1. Generalità Avviso pubblico La regione dell Umbria, con DGR 7 aprile 2013, n. 281, ha approvato l avviso per la presentazione
DettagliSCHEMA DI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SUA
NTA di SUA di iniziativa privata SCHEMA DI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SUA.. INDICE ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE... pag. 2 ART. 2 ELABORATI DEL PIANO...» 2 ART. 3 DATI COMPLESSIVI DEL PIANO...» 2 ART.
DettagliComune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE
Comune di Voghiera PROVINCIA DI FERRARA REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO L.R. 20/2000 RUE SCHEMA DELIBERA DI ADOZIONE (PER PUBBLICAZIONE AI SENSI DELL ART. 39 DEL DLGS 33/2013) 1 REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO
DettagliCITTA DI VITTORIO VENETO IL NUOVO PIANO CASA. LEGGE REGIONALE N. 13 del 08 luglio 2011
CITTA DI VITTORIO VENETO IL NUOVO PIANO CASA LEGGE REGIONALE N. 13 del 08 luglio 2011 Vittorio Veneto, Biblioteca Civica 10 ottobre 2011 La legge sul nuovo piano casa è una legge che non prevede nuovo
DettagliDelibera n. 13845 del 11-12-1998 proposta da GIOVANAZZI. Legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10, art. 44, 4. comma.
Delibera n. 13845 del 11-12-1998 proposta da GIOVANAZZI Legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10, art. 44, 4 comma. Individuazione dei criteri in base ai quali il Servizio Lavori Pubblici degli Enti
DettagliLEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE
LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE VENETO N. 25 del 13 marzo 2007 Il Consiglio
DettagliCOMUNE DI PIACENZA OSA SRL VIA BOLZONI N. 14 29122 PIACENZA VARIANTE AL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO AREA AID 18 EX ARBOS VIA EMILIA PARMENSE
COMUNE DI PIACENZA OSA SRL VIA BOLZONI N. 14 29122 PIACENZA VARIANTE AL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO AREA AID 18 EX ARBOS VIA EMILIA PARMENSE ELABORATO D - BOZZA CONVENZIONE PIACENZA 10 APRILE 2015 1 B
DettagliLA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ
LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE VISTA DAL BASSO, L OPINIONE DEI COMUNI. A cura dell Arch.
DettagliScuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA
Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Prova pratico-grafica (6 ore) 1 Tema Progetto di Villa Urbana
DettagliRendimento energetico Disposizioni correttive al D. Lgs. n. 192/06 (D. Lgs. n. 311/06)
Rendimento energetico Disposizioni correttive al D. Lgs. n. 192/06 (D. Lgs. n. 311/06) Nuovo ambito di applicazione Certificazione energetica Controllo e manutenzione degli impianti termici Verifiche del
DettagliNuovo Piano Casa Regione Lazio. Legge 11 agosto 2009 n. 21, come modificata dalle leggi 13 agosto 2011 nn. 10 e 12
Nuovo Piano Casa Regione Lazio Legge 11 agosto 2009 n. 21, come modificata dalle leggi 13 agosto 2011 nn. 10 e 12 AMBITO DI APPLICAZIONE (Art. 2) La Legge si applica agli edifici: Legittimamente realizzati
DettagliCOMUNE DI LASTRA A SIGNA
COMUNE DI LASTRA A SIGNA PROVINCIA DI FIRENZE VARIANTE PIANO STRUTTURALE DI CONVERSIONE DELLE UNITA DI MISURA DEL DIMENSIONAMENTO DELLE FUNZIONI NORME Proposta modifica art. 33 (Le parole sostitutive sono
DettagliD.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.
D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento
DettagliTABELLE ONERI ANNO 2016
TABELLE ONERI ANNO 2016 ALLEGATO A A1) Immobili ad uso residenziale: / mc Urbanizzazione Urbanizzazione Totale Tipo di intervento primaria secondaria oneri 1) Restauro e ristrutturazione edilizia ( ) 6,21
Dettagli( testo attuale e modificato)
C O M U N E d i C R E S P I N A Servizi al Territorio Variante al Regolamento Urbanistico - Modifica alle Norme Tecniche di Attuazione relative agli impianti e aree cimiteriali ( articoli 61 e 66 ) ( testo
DettagliEnergiebonus / bonus energia - 2014
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Natur, Landschaft und Raumentwicklung Natura, paesaggio e sviluppo del territorio Abteilung 28 Ripartizione 28 Energiebonus
Dettagliarch. Romolo Balasso www.tecnojus.it Architetto Romolo Balasso Presidente Centro Studi Tecnojus Consulente libero professionista Thiene (VI)
Il Il piano di di assetto del territorio in in relazione ai ai nuovi strumenti urbanistici. Un occasione per ripensare il il modello veneto 1 Castelfranco Veneto 24-10-2007 2007 Perequazione e crediti
DettagliAggiornamento ONERI DI URBANIZZAZIONE
Allegato A alla Delibera Consiglio Comunale n.27 del 07/09/2015 Aggiornamento ONERI DI URBANIZZAZIONE TABELLA A - EDIFICI RESIDENZIALI Zone ZTS (ex P.R.G. Zone omogenee A) (U1) Euro 7,38/Mc Euro 2,95/Mc.
DettagliAllegato energetico al Regolamento edilizio 1
Allegato energetico al Regolamento edilizio 1 Adottato con deliberazione di Consiglio comunale n. 47 del 2 aprile 2012 Approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 53 del 8 maggio 2012 1 Regolamento
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione
PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI
ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI COMUNE DI NOVARA CODICE15.3.1.5 Cabina di Regia: funzioni di rango urbano e gateway Scheda azioni Immateriali Cabina di Regia: funzioni di rango urbano
DettagliCOLORI BANDO PUBBLICO DECORO URBANO DEL CENTRO STORICO. Anno 2013. Il Dirigente del Servizio Mobilità, Strade, Centro Storico e Cimiteri
SERVIZIO MOBILITA, STRADE, CENTRO STORICO E CIMITERI P.zza Mercatale, 31 59100 Prato Fax 0574.183.7368 www.comune.prato.it Orario di apertura al pubblico Lunedì 9.00 13.00 Giovedì 9.00-13.00 e 15.00-17.00
DettagliRegolamento per l edilizia sostenibile ed il risparmio energetico
COMUNE DI ALTOPASCIO Regolamento per l edilizia sostenibile ed il risparmio energetico Redatto in collaborazione con Ecol Studio S.p.A. in collaborazione con R & S S.r.l. Approvato con delibera del Consiglio
DettagliL INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI
PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI PREDAZZO PIANO REGOLATORE GENERALE D E L C O M U N E D I PREDAZZO REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI Arch. Luca Eccheli Via Cavour,
DettagliLa disciplina regionale per l efficienza energetica degli edifici
La disciplina regionale per l efficienza energetica degli edifici Deliberazione di Giunta Regionale N. VIII/8745 del 22 dicembre 20082 Alice Tura REGIONE LOMBARDIA DG Reti, Servizi di Pubblica Utilità
DettagliRELAZIONE ARTICOLATA
Il presente DDL persegue l obiettivo di migliorare le condizioni di accessibilità e di mobilità nelle aree urbane del territorio ligure e a tal fine, detta disposizioni per la definizione e il finanziamento
DettagliQuadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.
L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria
DettagliESTRATTO PLANOVOLUMETRICO DEL PIANO URBANISTICO E DELLE RELATIVE NORME DI ATTTUAZIONE
ESTRATTO PLANOVOLUMETRICO DEL PIANO URBANISTICO E DELLE RELATIVE NORME DI ATTTUAZIONE Norme di Attuazione 1^Variante Generale al PGT approvato con D.C.C. n. 33 dl 23.07.2008 o la modifica della tipologia
DettagliRE 2014. Il nuovo Regolamento Edilizio di Milano: innovazione e sostenibilità degli edifici nuovi ed esistenti
RE 2014 Il nuovo Regolamento Edilizio di Milano: innovazione e sostenibilità degli edifici nuovi ed esistenti Parte Quarta Titolo IV AMBIENTE ED ECOSOSTENIBILITA Contenuti Il Titolo IV della parte IV del
DettagliDISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità
DettagliCon la consulenza giuridica in oggetto, concernente l interpretazione dell art. 1 della legge n. 449 del 1997, è stato esposto il seguente QUESITO
RISOLUZIONE N. 4/E Roma, 04 gennaio 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Consulenza Giuridica Art. 1 della legge n. 449 del 1997 Piano Casa Possibilità di fruire della detrazione del 36 per cento
DettagliCATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA
1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99
DettagliStandard qualitativi per la pianificazione delle zone produttive. Tagung am 24.10.2014
Standard qualitativi per la pianificazione delle zone produttive Tagung am 24.10.2014 Punto di partenza: Nuova definizione della politica di gestione delle zone produttive» Riforma delle zone produttive:
DettagliPadova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE
Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE La ZIP Nord 1.500.000 mq di superficie complessiva Oltre 150 lotti attrezzati Oltre 450 proprietari
DettagliIl nuovo quadro di riferimento normativo regionale in materia di edilizia sostenibile. L.R. 6/2008 sulla Bioedilizia. Protocollo ITACA Lazio
Il nuovo quadro di riferimento normativo regionale in materia di edilizia sostenibile L.R. 6/2008 sulla Bioedilizia ITACA Lazio R.R. Lazio n. 6 del 23.04.2012 (D.G.R. n. 133 del 5.03. 2010 ) Delibera di
DettagliREGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE N. 30/2000 SULL INQUINAMENTO ELETROMAGNETICO. SOMMARIO
2 RUE ALLEGATO 6 REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE N. 30/2000 SULL INQUINAMENTO ELETROMAGNETICO. SOMMARIO Parte I - FINALITA... 4 Art. 1 - Obiettivi 4 Parte II MODALITA DI RILASCIO DELLE
DettagliPROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico
PROGETTO SOLE La realizzazione di un impianto fotovoltaico Il Governo italiano ha presentato il 19 febbraio scorso il "Nuovo piano sull'efficienza energetica, sulle rinnovabili e sull'eco industria", con
DettagliRegolamento Approvato con delibera C.C. n. 35/91/190 del 29/03/2004
Regolamento Comunale per l installazione e l esercizio degli impianti radiobase per telefonia mobile e per teleradiocomunicazioni per la diffusione di segnali radio e televisivi. Regolamento Approvato
DettagliCONTRIBUTO DI COSTRUZIONE
CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE In base al combinato disposto dagli artt. 15, 29 e 30 della L.R. 19/09 e dagli artt. 6 e 7 del relativo Regolamento di Attuazione nonché, con riferimento alla Circolare 1/2012
DettagliComune di Cecina: regolamento per l edilizia sostenibile
Comune di Cecina: regolamento per l edilizia sostenibile Indirizzi del settore energia nella provincia di Livorno Roberto Bianco 19 giugno 2007 1 Pianificazione energetica provinciale: di linee di indirizzo
DettagliIl Decreto del Fare : le novità per il settore privato
Direzione Legislazione Mercato Privato Il Decreto del Fare : le novità per il settore privato CAGLIARI, 27 settembre 2013 Semplificazioni in materia edilizia Art. 30 Semplificazioni per la ristrutturazione
DettagliCOMUNE DI GROTTAMMARE
COMUNE DI GROTTAMMARE PROVINCIA DI ASCOLI PICENO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE PER L INSEDIAMENTO DI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (ex art. 8, comma 4, D. Lgs. 114/98) E LIMITAZIONI
DettagliStudio sul settore del commercio in sede fissa
COMUNE DI MASSA (Provincia di Massa Carrara) Studio sul settore del commercio in sede fissa Valutazioni finalizzate alla predisposizione delle norme di pianificazione commerciale da inserire nel Regolamento
DettagliOGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO
Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato
DettagliREGOLAMENTO PER LA MONETIZZAZIONE. DEI PARCHEGGI PRIVATI di PERTINENZA E DELLE AREE DA DESTINARE A STANDARDS
Ufficio Tecnico Settore Urbanistica DEI PARCHEGGI PRIVATI di PERTINENZA E DELLE AREE DA DESTINARE A STANDARDS Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 21.01.2010 1 DEI PARCHEGGI PRIVATI
DettagliComune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012
INDICE 1. Elementi costitutivi del... 2 2. Zona S1: aree per l'istruzione pubblica... 2 3. Zona S2: aree per servizi pubblici... 2 4. Zona S3: aree per attrezzature religiose... 2 5. Zona S4: aree pubbliche
DettagliCOMUNE DI CHIOGGIA (Provincia di Venezia)
COMUNE DI CHIOGGIA (Provincia di Venezia) SETTORE LAVORI PUBBLICI SERVIZIO ECOLOGIA-AMBIENTE CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE DI CHIOGGIA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE GIUGNO 2002 Il Responsabile
DettagliImpianti fotovoltaici: problematiche ed opportunità
Impianti fotovoltaici: problematiche ed opportunità Laboratorio di Fisica Ambientale per la Qualità Edilizia Università di Firenze Il quadro normativo Norme Nazionali COMPLESSITA BUROCRATICA INSOSTENIBILE
Dettagliopere riguardanti il rifacimento ed il restauro di facciate o di parti esterne degli edifici;
REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI E AGEVOLAZIONI ECONOMICHE PER IL MIGLIORAMENTO ESTETICO ED IL RISANAMENTO DEI CENTRI STORICI DI SCANZO E ROSCIATE ART. 1 - CONCESSIONE DI CONTRIBUTI Il Comune
DettagliIsolamento acustico. Dicembre 2005. I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7
Isolamento acustico Dicembre 2005 I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7 Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 Marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore
DettagliDipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio
Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Architettura Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio UNA RETE DI GREENWAYS PER IL TERRITORIO DEL COMUNE DI PRATO: occasioni di riqualificazione
Dettagli