La Divina Commedia di Dante Alighieri Inferno. Canto I

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Cristoforo Rosi
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1 La Divina Commedia di Dante Alighieri Inferno Canto I

2 INTRODUZIONE Tono quasi fiabesco con cui inizia l opera. Sembra di essere introdotti nel fascinoso e magico mondo della fiaba. Vi sono infatti alcuni elementi: il bosco fitto e intricato, le ardue prove - le tre fiere - il viaggio, lo smarrimento. Subentrano poi elementi storici: Virgilio e nomi di personaggi. Viene subito precisato il significato morale sotteso all opera: tutti i riferimenti devono essere interpretati in una nuova luce: allegorico-simbolica. 2

3 Il protagonista attorno ai 35 anni si smarrisce in una selva paurosa. In essa si ritrova quasi inconsapevolmente e spera di uscirvi salendo su di un colle, illuminato dal sole, che ha scoperto nel frattempo. Compaiono inaspettatamente 3 fiere che lo ricacciano nella selva oscura, da cui Dante spera di uscirne con l aiuto del poeta Virgilio, comparso in modo provvidenziale. Il poeta latino si dichiara disposto a fargli da guida nello straordinario viaggio attraverso i regni dell oltretomba, unico tragitto con il quale si può raggiungere il colle. 3

4 LA CHIAVE DI LETTURA ALLEGORICO-SIMBOLICA Compatibilmente con la mentalità e la cultura medievali, il racconto va letto in chiave allegorica. Il protagonista, cioè l umanità intera, in un periodo di traviamento morale della propria vita, ma che coinvolge anche l intera società comunale nella quale Dante vive, si ritrova in una condizione di peccato e perdizione. Da questa situazione egli tenta di uscire sconfiggendo 3 dei principali vizi o peccati capitali: lussuria, superbia, cupidigia (le 3 fiere), con l aiuto delle recuperate facoltà razionali (Virgilio). Ma la via per la beatitudine è lunga e presuppone l attraversamento dei tre regni dell oltretomba. 4

5 LO SPAZIO Parte degli elementi di cui si compone questo primo e fondamentale passaggio della Commedia, hanno un valore metaforico. Si tratta di catacresi o metafore morte, non sentite più come tali al tempo di Dante e che per di più rimandano ad un significato morale La selva è quella erronea di questa vita La valle è la biblica vallis lacrimarum (valle delle lacrime) dell esistenza umana peccaminosa. Nella prima parte del Canto vi sono molti termini appartenenti al campo semantico del viaggio: cammin, via, selva, valle, calle, passo, piaggia diserta, acqua perigliosa. Già visibile quella contrapposizione spaziale che connota tutta la Commedia: quella alto-basso, ovvero quella del discendere e del salire (discesa verso l Inferno, salita verso la Beatitudine). 5

6 IL TEMPO Già il primo verso ci offre un elemento importante sulla data d inizio del viaggio: la primavera del 1300, anno del Giubileo, cioè di quella speciale e totale remissione dei peccati concessa ai fedeli che si recano in pellegrinaggio a Roma. Un passo del canto XXI dell Inferno ci consente di individuare anche il giorno: il venerdì santo o l 8 aprile o il 25 marzo Vi è una congiunzione astrale particolarmente favorevole: il sole si trova nella costellazione dell Ariete. È primavera, una stagione particolarmente propizia che ha contraddistinto grandi eventi per l umanità (la creazione del mondo, l incarnazione e la morte di Cristo). Allo stesso modo l ora del giorno è favorevole: l alba, quando la luce del sole (Dio) comincia a prevalere sulle tenebre della notte (la perdizione). 6

7 IO-NARRANTE e IO-NARRATO Il narratore (io-narrante) si rivela anche protagonista della storia (io-narrato). È importante notare che il Dante personaggio e pellegrino che comincia la sua peregrinatio poenitentialis è un uomo ben diverso dal Dante narratore che ha compiuto il viaggio fino alla meta suprema, la contemplazione di Dio, che l ha portato alla verità. Nel pellegrino che si accinge al viaggio di redenzione è adombrata l umanità intera, nonché la società comunale al tempo di Dante, ed in particolare anche la Chiesa e l Impero, entrambi in preda a corruzione, decadenza e lotte intestine 7

8 L ALLEGORIA DELLE TRE FIERE È automatico, per l uomo medievale, il significato connotativo, l allegoria cui rimanda ciascun animale, ampiamente illustrata e motivata nei numerosi bestiari del Medioevo. Lonza o leopardo o pantera, simbolo della lussuria Leone, simbolo della superbia Lupo, simbolo della cupidigia Bastano questi tre vizi o peccati capitali a far ripiombare l uomo-dante nello sconforto ed a farlo rovinare in basso loco, a farlo cioè ridiscendere verso la selva là dove il sol tace. 8

9 VIRGILIO: L AIUTANTE DEL PROTAGONISTA Virgilio è allegoria della ragione umana, che ha il compito di sopraffare gli istinti peccaminosi e ricondurre l uomo sulla retta via. Dante sceglie Virgilio perché per lui è maestro di vita, sia dal punto di vista letterario che morale. Egli è come il simbolo di un intera civiltà, quella classica che tuttavia non può acer raggiunto la pienezza, priva com è stata del messaggio cristiano e che quindi deve essere integrata dalla civiltà cristiano-medievale. La tendenza è quella di assimilare alla propria epoca personaggi del passato, anche remoto, cercando di smussare le differenze di mentalità o ideologiche di questi stessi personaggi, fino a trasformarli spesso in contemporanei 9

10 LA PROFEZIA DEL VELTRO La lupa, metafora della cupidigia è la vera peste del genere umano: basti pensare alla progressiva mondanizzazione della Chiesa, al dilagare della corruzione in seno alla Chiesa stessa e alla società al tempo di Dante Essa potrà essere definitivamente debellata solo da un misterioso veltro o cane da caccia (un papa o un imperatore secondo l allegoria), dopo averla cacciata per ogne villa e averla ricollocata nell inferno. 10

11 IL LIVELLO RETORICO Si possono individuare nel canto artifici retorici e formali tipici del gusto medievale, che caratterizzano in genere tutta la Commedia. Ne sono esempi: le paronomasie esta selva, selva selvaggia, più volte volto Le dittologie sinonimiche: aspra e forte, leggiera e presta, falsi e bugiardi, principio e cagion, malvagia e ria La perifrasi astronomica: Temp era dal principio del mattino, / e l sol montava n su con quelle stelle / ch eran con lui quando l amor divino / mosse di prima quelle cose belle L anadiplosi o reduplicazione: Non omo, omo già fui Vi sono anche in certi passi alcuni latinismo che hanno la funzione di sottolineare la solennità dell incontro con Virgilio ed anche quella del momento fondamentale dell esordio della narrazione Fonte: Divina Commedia, Antologia, Marchi, A., Paravia, Torino, 2007

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