FRANCIA. A cura di: Ambasciata d'italia - FRANCIA. Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese dgsp1@esteri.it

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1 A cura di: Ambasciata d'italia - Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese dgsp1@esteri.it Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane allâ estero

2 INDICE PERCHE' Perchè Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Materie prime Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Business Cost Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO RISCHI Accesso al credito Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'italia - Stock Investimenti con l'italia - Flussi Flussi turistici

3 PERCHE' PERCHÈ Dimensione e rilevanza del mercato francese Complementarietà tra i due sistemi industriali Apertura agli investimenti esteri ed incentivi finanziari Possibilità di acquisizioni di importanti realtà industriali locali Complementarietà tra mercato francese ed Italiano Dimensione e rilevanza del mercato francese La Francia rappresenta il secondo mercato di sbocco per le imprese esportatricie italiane, dopo la Germania; secondo l ISTAT il valore delle esportazioni nel 2012 è stato pari a 43,2 miliardi di euro (pari all 11,6% del totale export). La crescita demografica, l'elevato reddito pro-capite e la tenuta dei livelli di consumo anche in fasi congiunurali sfavorevoli, fanno della Francia un mercato di riferimento per le imprese italiane. Complementarietà tra i due sistemi industriali Le grandi imprese francesi trovano spesso nella flessibilità e nell'alto livello tecnologico delle PMI italiane dei fornitori ottimali per le proprie produzioni. Il dinamismo dei flussi di investimento (sia greenfield sia acquisizioni) - evidente soprattutto nei settori dell automotive, del lusso e del food - conferma l elevata interconnessione reciproca fra le due economie. Apertura agli investimenti esteri ed incentivi finanziari La Francia continua ad essere una delle principali destinazioni mondiali degli investimenti diretti esteri, ed accoglie il 10% dei flussi di IDE in entrata nell Unione Europea. A livello centrale esiste una serie di incentivi a favore della ricerca, in particolare ma non solo quella di base. Anche a livello locale, in collegamento con determinate aree e poli di sviluppo, vengono spesso proposte interessanti forme di sostegno. Possibilità di acquisizioni di importanti realtà industriali locali A fronte di una realtà di grandi imprese multinazionali ben integrate nelle value chains globali, si sta consolidando una realtà PMI francesi ad alto potenziale che talvolta incontrano difficoltà ad operare sui mercati internazionali e sono disponibili a fusioni ed incorporazioni con società straniere di maggiore successo. Complementarietà tra mercato francese ed Italiano I due Paesi rappresentano l'uno per l'altro il secondo partner commerciale. I due mercati si differenziano per il diverso peso della grande distribuzione e per la struttura del settore finanziario, ma a livello di tipologie di consumi presentano certamente molte similarità. Esiste poi un'importante comunanza di carattere culturale che sottende tutti i rapporti sociali ed economici. Ultimo aggiornamento: 05/07/2013 DATI GENERALI Forma di stato Superficie Lingua Religione Moneta Repubblica presidenziale 543,965 kmq (Francia metropolitana) francese Cattolica, Protestante, Musulmana, Ebraica euro Ultimo aggiornamento: 18/09/2012 1

4 DOVE INVESTIRE Prodotti delle altre industrie manufatturiere Macchinari e apparecchiature Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Carta e prodotti in carta Costruzioni Prodotti delle altre industrie manufatturiere Tutto il settore manifatturiero francese attraversa un periodo di profonda ristrutturazione. Il tasso di partecipazione al PIL del settore è in costante diminuzione da vari anni e raggiunge l'11%. Vi è un sostanziale accordo tra tutte le forze politiche francesi circa la necessità di sostenere, con politiche specifiche, la creazione di nuove PMI manifatturiere e le relative filiere. Importanti iniziative sono state già prese per quanto concerne i settori a più alto livello tecnologico, a favore dei quali operano dei "poli" che garantiscono importanti aiuti per le start-up sia a livello di investimenti che di localizzazione. La nuova Banca Pubblica di Investimento dispone poi di fondi rilevanti per sostenere lo sviluppo delle PMI tramite finanziamenti agevolati ed altre forme di accompagnamento, anche e soprattutto nello sviluppo dei mercati esteri e dell'internazionalizzazione. In tale cornice gli investimenti greenfield o tramite Joint Ventures ed acquisizioni sono assolutamente benvenuti ed incoraggiati. Molteplici sono gli esempi di PMI manifatturiere italiane che hanno investito in Francia negli ultimi anni. Oggi si contano circa 1800 imprese italiane attive in Francia con circa dipendenti diretti. Macchinari e apparecchiature Si tratta di una delle componenti più importanti dell export italiano in Francia, che si presta al tempo stesso ad operazioni di investimento di tipo market-seeking (acquisto di reti di distribuzione e di servizi post-vendita), finalizzate ad acquisire una maggiore prossimità con la clientela locale. Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici agevolazioni fiscali e finanziarie di cui quest ultima beneficia. Sebbene il settore sia storicamente presidiato dalle grandi multinazionali francesi, esistono opportunità interessanti, collegata alla buona performance esportativa delle imprese italiane in alcune nicchie di mercato, alla qualità della filiera della ricerca francese, nonché alle Carta e prodotti in carta L industria cartiera, un tempo molto importante, ha registrato negli ultimi anni un forte calo di competitività, che ha fatto perdere alle imprese francesi importanti quote di mercato, nonostante la buona qualità ed i prezzi contenuti della materia prima. Le autorità sono intenzionate a promuovere un rilancio industriale del settore, anche attraverso politiche mirate che contribuiscano a rilanciare gli investimenti in macchinari. In tale cornice, nuove operazioni di imprese estere dinamiche sono fortemente incoraggiate. Costruzioni Anche il settore delle costruzioni è storicamente presidiato dalle multinazionali francesi ma negli ultimi anni il mercato locale ha dato importanti segni di apertura e le imprese di altri Paesi limitrofi (Spagna) hanno ottenuto importanti contratti. In effetti, a livello di competitività e di costi, le grandi imprese francesi iniziano a subire sul mercato interno la concorrenza straniera, il che sembra rappresentare la premessa per nuove alleanze sui grandi progetti autostradali e ferroviari che dovrebbero essere lanciati nei prossimi anni. Ultimo aggiornamento: 05/07/2013 2

5 COSA VENDERE Attività professionali, scientifiche e tecniche Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento Costruzioni Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Attività professionali, Focus Biotecnologie scientifiche e tecniche Con circa 800 imprese francesi attive, di cui la metà altamente specializzata, il settore delle biotecnologie in Francia impiega circa addetti, di cui circa dedicati all'attività di ricerca e sviluppo. I comparti interessati sono i seguenti: salute umana (40%), salute animale (13%), alimentazione umana e produzione vegetale (12%), cosmetica (9%), industria e ambiente (9%), bio-informatica e nanotecnologie (8%), materiali reattivi (3%). Da un punto di vista geografico la concentrazione di imprese è cosi ripartita: 33% in Ile de France (regione parigina), 20% nel Rodano Alpi, 14% in Linguadoca, 12% in Alsazia, 9% nel Midi Pirenei e 7% nel Nord Pas de Calais. La Francia sperimenta con successo un modello di aggregazione della filiera della ricerca e innovazione che si articola nella triangolazione tra università, centri di ricerca e incubatori aziendali che hanno dato origine a 8 poli di ricerca e sviluppo detti "Poli di competitività" (per maggiori informazioni : Oltre a ciò il mercato francese delle biotecnologie gode di un insieme di misure giuridiche, fiscali e finanziarie volte alla creazione di imprese greenfield, di sostegno di joint-venture pubblico-private tramite venture capital e finanziamento bancario. Il Consiglio Superiore delle Biotecnologie ( insieme all Agenzia Nazionale della Ricerca e alla Agenzia Nazionale di Valutazione della Ricerca e dell Insegnamento Superiore, costituisce l architettura accademico-istituzionale del sostegno pubblico alla ricerca. I Fondi Unici Interministeriali, il Credito di imposta per la ricerca, i finanziamenti OSEO (holding pubblica francese a carattere industriale e commerciale) e la riduzione dell imposta patrimoniale legata agli investimenti permettono il sostegno finanziario a tutte le realtà produttive del settore. Le normative in favore dell imprenditoria innovativa, gli sgravi fiscali legati ai brevetti e il sistema di tutela della proprietà intellettuale completano questo panorama e fanno della Francia uno dei Paesi al mondo con maggiore attrattività nel settore delle biotecnologie oltre che un ambiente idoneo all ipotesi di progetti di partenariato in un ottica di complementarietà con la realtà industriale/scientifica italiana. Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Focus energie rinnovabili. Nonostante sia un Paese produttore di energia, soprattutto di origine nucleare, la Francia rimane fortemente dipendente dall estero per le importazioni energetiche che rappresentano circa il 50% del fabbisogno totale. La Direttiva 2008/29/CE sulle energie rinnovabili adottata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, prevede di arrivare, entro il 2020, a produrre il 20% del consumo globale energetico dei Paesi membri, da fonti energetiche rinnovabili. Per ottenere tale risultato la Direttiva ha fissato obiettivi a livello di ogni Stato membro; per la Francia, l obiettivo è del 23%, soglia che è stata integrata nel progetto di legge per l applicazione della Legge "Grenelle" per l'ambiente. Le questioni ambientali in Francia sono, in effetti, integrate in un piano di larga portata che prende il nome di Grenelle de l Environnement ( destinata a definire decisioni a medio e lungo termine in materia di ambiente e sviluppo sostenibile, ed a diminuire le emissioni di gas ad effetto serra migliorando l efficienza energetica. La «Grenelle» ha dato luogo ad un progetto di legge detto Grenelle 1 adottato dal Parlamento il 23 luglio Il 12 luglio 2010 è stata promulgata la legge sull impegno nazionale per l ambiente detta Grenelle 2, che definisce le modalità di applicazione del Grenelle 1. Essa si compone di sei ambiti principali di cui uno dedicato all energia (riduzione dei consumi e delle emissioni di gas a effetto serra, sviluppo delle energie rinnovabili). Parallelamente il consumo di energia da fonti rinnovabili è aumentato del 33% in 5 anni. Dal 2005 ad oggi, la Francia registra un aumento di circa 1 Mtep prodotti da energie rinnovabili all anno. Tuttavia, il ritmo di crescita pare insufficiente per raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva europea; infatti, continuando con questo ritmo, la Francia consumerà nel 2020, l equivalente di 31 Mtep di energie rinnovabili, mentre l obiettivo è fissato a 36 Mtep. Il consumo energetico da energie rinnovabili rappresenta, attualmente, il 13% del consumo globale, contro il 10% nel Poli di competitività dedicati alle energie rinnovabili CAPENERGIES ( nella regione di Marsiglia AVENIA ( in Aquitania, dedicato alle geo-scienze TENERRDIS ( nel Rodano Alpi, specializzato in energia solare, biomassa e energia idraulica. Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento Focus ambiente e sviluppo sostenibile. La Francia rappresenta il quarto mercato mondiale delle eco industrie dopo gli Stati Uniti, il Giappone e la Germania, con più di aziende specializzate nel settore. Sono presenti nel Paese importanti multinazionali per il trattamento dei rifiuti e il trattamento dell acqua come Veolia o Suez, ma anche alcune migliaia di aziende di cui circa esportano o sono in grado di farlo. L acqua e il suo trattamento rappresenta di gran lunga la prima componente del settore con 20 miliardi di euro di volume di affari, seguito dal comparto del recupero/trasformazione dei rifiuti, che sviluppa un fatturato annuo di circa 8 miliardi di euro. Il mercato francese della distribuzione dell acqua potabile è oggi detenuto all 80% da tre principali fornitori che sono, in ordine di importanza, Veolia, Lyonnaise des Eaux e Saur. L industria locale è molto competitiva, inoltre, la progressiva privatizzazione delle aziende municipalizzate, accompagnata dal venir meno dei monopoli 3

6 comunali nei servizi di pubblica utilità tra cui la depurazione delle acque ed il controllo della qualità dell aria, dovrebbero favorire un significativo scambio di tecnologia e know how tra le aziende locali e quelle estere. Le aziende italiane, in questo comparto, sono in possesso di tecnologie di assoluta avanguardia. Considerata l applicazione delle direttive europee in materia di trattamento delle acque, ci si aspetta un incremento dei lavori di derivazione, ristrutturazione e costruzione degli stabilimenti per la depurazione. Anche in questo caso, le prospettive offerte dal mercato francese, possono ben rappresentare un volano di crescita per le imprese italiane. Oltre a ciò, si prevede che nell arco dei prossimi anni, i settori che avranno la maggiore crescita saranno l utilizzo di nuovi materiali eco-sostenibili nell edilizia/bioedilizia, la biomassa, il riciclaggio e la valorizzazione dei rifiuti, le energie rinnovabili e la bonifica di siti inquinati. Costruzioni Il settore dell edilizia francese rappresenta un fatturato di 130 miliardi di euro al netto dell IVA, realizzato da addetti che lavorano in imprese ai quali si aggiungono artigiani. La produzione si divide in costruzione di alloggi (79 miliardi ) e altri tipi di edifici (51 miliardi ). Una ripartizione simile si ha per le costruzioni nuove (59 miliardi ) e per le ristrutturazioni di edifici esistenti (71 miliardi ). Il settore equivale, in valore, alla metà del settore industriale. I principali cantieri sono realizzati a seguito di appalti pubblici, i cui bandi sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale francese degli appalti pubblici BOAMP Bulletin Officiel des Annonces des Marchés Publics consultabile all indirizzo seguente: Su tale sito sono disponibili, in lingua francese, tutte le informazioni utili alle società che desiderano partecipare a gare d appalto in Francia. Sulla base di quanto appare sul sito ufficiale del Fisco francese, risulta che le società che partecipano a gare d appalto pubbliche in Francia devono fornire, in allegato alla loro offerta, i documenti ufficiali che attestino che la società ha regolarmente effettuato i pagamenti delle tasse, degli oneri sociali, nonché della TVA (equivalente all IVA). Tale attestazione, per la parte fiscale, può essere ottenuta on line; per ottenerla è inoltre necessario disporre delle attestazioni sociali presso l URSSAF ( ). Nel caso del settore edile sono obbligatorie le seguenti assicurazioni: l "assurance dommage à l ouvrage" (danni all opera), da sottoscrivere prima dell inizio dei lavori da parte del maitre d ouvrage e la "garantie decennale" (garanzia decennale), che obbliga ad essere coperti per i danni che sopravvengono nei dieci anni che seguono i lavori. Prodotti farmaceutici di base e Prodotti farmaceutici Settore della sanità preparati farmaceutici Il settore della sanità in Francia, che comprende l industria farmaceutica propriamente detta (produzione e distribuzione), quella dei dispositivi medici, della diagnostica, delle tecnologie mediche, della sub-fornitura e dei servizi annessi, secondo le cifre pubblicate dalla Fefis Fédération Française des Industries de Santé raggruppa più di 900 imprese con più di stabilimenti e realizza un fatturato di 65 miliardi di euro. Gli impieghi diretti sono , mentre quelli indotti sono Il settore della sanità rappresenta circa l 11% del PIL nazionale francese. In particolare, per quanto riguarda i Prodotti farmaceutici, nel 2013 le importazioni dall'italia sono state pari a 1,01 miliardi di euro e l'italia si è posizionata in sesta posizione quale Paese fornitore della Francia con una quota di mercato del 5,4%. I principali Paesi fornitori sono nell ordine, USA, Germania, Belgio e Svizzera. Il comparto, pur segnalando per la prima volta negli ultimi dieci anni, un calo nel 2013 dei flussi di importazione, (- 3,4% vs +9,4 del 2012), risulta strategico per la Francia, poiché è uno dei rari casi in cui la bilancia commerciale risulta eccedentaria (pari a circa 4,5 miliardi di euro). Le importazioni globali della Francia ammontano nel 2013 a 19,6 miliardi di euro, in un settore che rappresenta il 4% dell import totale. Ultimo aggiornamento: 20/05/2014 4

7 OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA A seguito dei risultati delle elezioni europee (UMP: 20,80%; PS: 13,98%; Centristi: 9,9%; Verdi: 8,92%; Fronte Nazionale: 24,96%), il Governo Valls è impegnato in un'azione di rilancio del progetto riformista dell'esecutivo, imperniato su tre fronti: a) riduzione del costo del lavoro; b) stimolo agli investimenti, attraverso la riduzione del carico fiscale a favore delle imprese; c) aumento del potere di acquisto delle fasce più deboli. Parallelamente, è in corso di definizione un ambizioso piano di riduzione di 50 miliardi della spesa pubblica dal 2015 al 2017, così ripartiti: 18 miliardi di Euro dallo Stato centrale, 11 miliardi dalle collettività locali, 10 miliardi dalla sanità ed 11 miliardi dalla previdenza ed assistenza sociale. Da settembre 2014, saranno esonerati dall imposta sul reddito circa 1,8 milioni di nuclei familiari, mentre 1,2 milioni potranno contare su sensibili riduzioni. Il governo ha poi emanato un decreto che permette allo Stato di opporsi più estensivamente, rispetto all attuale normativa in vigore, in caso di prospettato acquisto di un impresa francese da parte di un gruppo straniero se l impresa in questione opera in settori strategici, quali l energia, i trasporti, l acqua, la salute e le telecomunicazioni. Ultimo aggiornamento: 06/06/2014 RELAZIONI INTERNAZIONALI La Francia conduce tradizionalmente una politica estera di carattere globale, in virtù del suo status di membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e di potenza nucleare, nonché della sua appartenenza alle maggiori economie mondiali e del suo passato di potenza coloniale. La sua azione internazionale è saldamente ancorata al contesto europeo ed euroatlantico, essendo Parigi all origine del progetto di integrazione continentale. Nel 2009 Parigi ha inoltre deciso di rientrare nel comando integrato della NATO. E per tradizione e cultura uno dei più stretti partner dell Italia sulla scena mondiale. In particolare, la cooperazione bilaterale francoitaliana nel contesto europeo ha costituito uno degli elementi portanti dell azione di contrasto alla crisi economico-finanziaria, con l adozione di posizioni convergenti sull esigenza di accompagnare la disciplina fiscale con più incisive misure atte a favorire la crescita, sull opportunità di più incisivi meccanismi di solidarietà in ambito europeo, sul livello di ambizione ed equità delle prospettive finanziarie dell UE, sulla necessità di un rapido avanzamento della Unione bancaria. Sensibilità comuni e forti convergenze fra l Italia e la Francia, si registrano attualmente anche nel Mediterraneo, con particolare riferimento all evoluzione delle c.d. Primavere arabe e alla gestione dei principali teatri di crisi (Siria in primis), e nel Medio Oriente, dove Parigi vanta un rapporto privilegiato con il mondo arabo. Protagonista per ragioni di carattere storico, politico ed economico nel continente africano, la Francia sta inoltre costantemente accrescendo la propria penetrazione commerciale in Asia e punta oggi ad espandere la sua presenza anche in America Latina, in omaggio alla chiara priorità attribuita dal Presidente Hollande e dal Ministro degli Esteri Fabius ad una più attiva ed incisiva diplomazia economica. La politica estera transalpina può inoltre valersi nella sua azione globale di importanti strumenti di soft power, in particolare un efficace e costante politica di promozione della propria lingua, principalmente - ma non esclusivamente - condotta attraverso la rete dei centri culturali francesi. Ultimo aggiornamento: 17/07/2013 5

8 OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO Nel quarto trimestre 2014 il PIL è aumentato dello 0,1%, portando la crescita su base annua nel 2014 allo 0,4%, in linea con le previsioni del Governo, pur in rallentamento rispetto al terzo trimestre (0,3%). La modesta crescita nel 2014, in continuità col biennio precedente (0,3% nel 2012 e 0,4% nel 2013), conferma le debolezze strutturali dell'economia francese, trainata dai consumi interni mentre il contributo delle esportazioni nette risulta negativo (per circa 4 decimi di punto); sulla variazione complessiva ha peraltro influito positivamente l'andamento delle scorte (pressoché' triplicate in un anno). Per il prossimo biennio, le stime del Governo prevedono una crescita del PIL dell 1% nel 2015 e del1 1,8% nel Su base annua tutte le componenti della domanda aggregata hanno registrato una dinamica debole, con un rallentamento in larga parte ascrivibile all'andamento erratico delle scorte e al minor contributo della spesa delle amministrazioni pubbliche. Anche le altre componenti della domanda sono risultate deboli e in rallentamento: i consumi delle famiglie sono aumentati dello 0,2% (0,3% nel terzo trimestre), quelli del settore pubblico dello 0,4% (0,6%). E' inoltre proseguita la contrazione degli investimenti (-0,5%). A partire da fine 2014 il clima di fiducia è migliorato da parte sia delle imprese che delle famiglie, preludendo ad una svolta del ciclo economico, in presenza di fattori esogeni favorevoli quali il deprezzamento dell euro e il basso corso del petrolio. Il 2 aprile, l INSEE ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita per il 2015, fissando un incremento del PIL nei primi due trimestri rispettivamente pari allo 0,4% e al 0,3%. L INSEE ha poi osservato come la crescita del primo semestre del 2015 sarà favorita dal maggiore potere d acquisto derivante dall accelerazione dei consumi che si verificherà con la riduzione dei prezzi del petrolio. Al contempo, la fiducia delle famiglie tende ad aumentare, registrando a febbraio un punto di massimo relativo (da maggio 2012). A gennaio è continuata la crescita dei consumi delle famiglie (0,6% su base mensile dopo l 1,6% a dicembre). La dinamica tendenziale (rispetto a gennaio 2014) è stata pari al 2,6%, trainata dal comparto dei beni durevoli (5,6%), mentre il tessile e l alimentare hanno registrato variazioni più contenute (rispettivamente -0,4% e +1,4%). Alla fine del 2014 il tasso di disoccupazione è stato pari al 10,4% (10,3% nel terzo trimestre), in aumento di 4 decimi di punto rispetto al Sui dodici mesi la disoccupazione è aumentata dell 1% per i giovani (23,7%) e dello 0,4% per gli over 50 (6,8%). Il tasso di occupazione è stabile intorno al 64,2% (67,5% per gli uomini, 61% per le donne). Il 2 aprile scorso l INSEE ha previsto un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione dal 10,4% al 10,6% entro giugno 2015 (nonostante il ruolo di sostegno dei cosiddetti «contrats aidés», grazie ai quali potrebbero crearsi nel corso del primo semestre posti di lavoro. Come in altri paesi dell Eurozona l inflazione in Francia si è fortemente ridotta nel corso del 2014, registrando valori negativi negli ultimi mesi del 2014, in particolare nel settore energetico. Nel 2014 l indice dei prezzi è stato in media pari allo 0,5% (0,9% nel 2013 e 2% nel 2012); su base mensile l indicatore che ha nel secondo semestre del 2014 ha oscillato intorno allo zero, ha registrato a gennaio una variazione negativa del -1,1%. Su base annua, la variazione è stata pari a -0,4%; il calo dei prezzi è stato significativo per il comparto energetico (-7,1%) ma ha anche riguardato i prodotti manifatturieri (-1,1%) e il comparto alimentare (-0,5%), ad esclusione dei prodotti freschi (1,6%). Sul fronte dei conti pubblici, il deficit nel 2014 è stato pari al 4% del PIL (in luogo del 4,3% previsto in sede di Legge di Stabilità). Tale risultato è ascrivibile agli sforzi di contenimento della spesa pubblica intrapresi a livello centrale (3,3 miliardi in meno rispetto al dato 2013), e locale (-4,1 miliardi, ascrivibili ad una forte contrazione negli investimenti pubblici nei settori dell edilizia scolastica e dei trasporti). Un elemento di vulnerabilità delle finanze pubbliche francesi riguarda invece il rapporto debito/pil, cresciuto nel dal 92,3% al 95%. Peraltro, il migliore andamento del disavanzo non si sta traducendo in una più favorevole dinamica nello stock di debito (2.037,8 miliardi ), cresciuto nel Ultimo aggiornamento: 30/04/2015 POLITICA ECONOMICA I principali nodi strutturali del economia francese sono rappresentati dalla scarsa competitività del settore produttivo e l elevata pressione fiscale. Tale diagnosi è ormai condivisa da larga parte della classe politica; lo stesso Presidente Hollande annunciando nel gennaio 2014 il Pacte de Responsabilité, ha accentuato l impostazione social-democratica della sua politica economica, puntando su provvedimenti a sostegno dell offerta, al fine di allegerire il carico fiscale e contributivo che grava sulle imprese e ridurre la spesa pubblica. Il primo obiettivo consiste in una riduzione strutturale di 30 miliardi di euro (pari all 1,5% del PIL) dei contributi sociali a carico delle imprese (attualmente pari al 12% del PIL). Tale misura mira a ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, dimezzando il gap rispetto alla media dei paesi OCSE, e concentrando i benefici dal lato delle imprese, data l elevata pressione fiscale totale sulle imprese, in particolare le PMI. La strategia di finanza pubblica, in presenza di una pressione fiscale che ha raggiunto il 46% del PIL, mira a conseguire nel triennio una riduzione della spesa per 50 miliardi (18 miliardi a carico dello Stato, 11 a carico degli Enti locali, 10 a carico dell'assicurazione sanitaria, 11 a carico della sicurezza sociale), ed è coerente con gli impegni assunti a livello europeo per il 6

9 risanamento dei conti pubblici. Il Governo - riservandosi una definizione più precisa della traiettoria di riduzione del disavanzo in sede di presentazione del Programma Nazionale di Stabilità - ha corretto il disavanzo programmato per il 2015 (atteso ora al 3,8% in luogo del 4,1% precedentemente stimato), rimarcando l aspettativa di riuscire a riportare entro il 2017 il deficit al di sotto del 3% del PIL. A fine febbraio la Commissione Europea ha formulato la sua proposta di Raccomandazione al Consiglio, spostando al 2017 il termine entro cui riportare il deficit entro il 3%. Al fine di conseguire questo obiettivo, secondo la Commissione occorre un aggiustamento strutturale del deficit dello 0,5% nel 2015, 0,8% nel 2016 e dello 0,9 nel Ciò richiederebbe misure addizionali rispetto a quelle annunciate pari allo 0,2% nel 2015, e superiore all 1% in ciascuno dei due anni successivi, con il rischio di effetti prociclici sulla congiuntura, con una crescita annuale che potrebbe restare inferiore all 1% nel caso di manovre di aggiustamento fiscale. Ultimo aggiornamento: 30/04/2015 7

10 INDICATORI MACROECONOMICI PIL Nominale (mln ) Variazione del PIL reale (%) 1, ,3 0,4 Popolazione (mln) 62,9 63,3 63, ,1 PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ($) Disoccupazione (%) 9,3 9,2 9,9 10,2 10,4 Debito pubblico (% PIL) 82,4 85,8 90,2 93,5 95 Inflazione (%) 1,7 2,3 2,2 0,9 0,5 Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 8,25 4,94-0,28 0,8 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU e IMF. Ultimo aggiornamento: 29/05/2015 TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'italia 8

11 BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export Previsioni di crescita 2015 Previsioni di crescita 2016 Totale mln mln. nd mln. nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2012 (mln. ) 2013 (mln. ) 2014 (mln. ) GERMANIA GERMANIA ,38 nd nd ITALIA BELGIO ,2 nd nd SPAGNA ITALIA ,73 nd nd Italia Position: Italia Position: ,73 Italia Position:nd nd Merci (mln. ) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura ,32 Prodotti delle miniere e delle cave ,29 Prodotti alimentari ,52 Bevande ,63 Tabacco ,96 Prodotti tessili ,56 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) ,43 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili ,06 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio ,78 Carta e prodotti in carta ,01 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati ,33 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio ,55 Prodotti chimici ,8 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici ,68 Articoli in gomma e materie plastiche ,18 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ,56 Prodotti della metallurgia ,42 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature ,82 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi ,41 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche ,59 Macchinari e apparecchiature ,94 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi ,42 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) ,98 Mobili ,6 Prodotti delle altre industrie manufatturiere ,68 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) ,72 Altri prodotti e attività ,83 Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. 9

12 IMPORT Import Previsioni di crescita 2015 Previsioni di crescita 2016 Totale mln mln. nd mln. nd % nd % PRINCIPALI FORNITORI 2012 (mln. ) 2013 (mln. ) 2014 (mln. ) GERMANIA GERMANIA ,73 nd nd BELGIO BELGIO ,12 nd nd ITALIA ITALIA ,34 nd nd Italia Posizione: Italia Posizione: ,34 Italia Posizione: nd nd Merci (mln. ) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura ,12 Prodotti delle miniere e delle cave ,01 Prodotti alimentari ,25 Bevande ,64 Tabacco ,99 Prodotti tessili ,54 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) ,28 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili ,12 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio ,47 Carta e prodotti in carta ,44 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati ,72 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio ,28 Prodotti chimici ,43 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici ,47 Articoli in gomma e materie plastiche ,22 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi ,73 Prodotti della metallurgia ,23 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature ,04 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi ,62 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche ,23 Macchinari e apparecchiature ,89 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi ,94 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) ,33 Mobili ,49 Prodotti delle altre industrie manufatturiere ,67 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) ,86 Altri prodotti e attività ,35 Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. OSSERVAZIONI Nel 2014, il deficit commerciale della Francia si è assestato a 53,8 miliardi di euro, pari al 2,5% del PIL, in riduzione di 7 miliardi rispetto al 2013, in primis grazie alla riduzione in valore delle importazioni di prodotti energetici per circa 10 miliardi. A livello geografico, il disavanzo commerciale risulta ampio nei confronti degli altri paesi dell area euro (-38 miliardi di euro) e della Cina (-23 mld di euro). In termini aggregati, le esportazioni francesi sono rimaste stabili rispetto al 2013 (in totale 437,3 mld di euro). Tale andamento risulta da andamenti settoriali differenziati: le esportazioni del settore aeronautico, che rappresentano oltre il 12% del totale, hanno continuato a crescere nel 2014 (+2,3%); positivo è risultato anche l andamento di automobili, (+ 4,7%), nonché dei prodotti chimici e cosmetici (+2,5%). In difficoltà il settore farmaceutico, le cui esportazioni si sono ridotte del 5%. Le esportazioni di prodotti dalla raffinazione petrolifera hanno registrato una contrazione del 6,4%. A livello geografico, la performance delle esportazioni è stata positiva verso i Paesi UE (+1,2%, dopo la battuta di arresto del 2013) e sui mercati asiatici (+1,1%) grazie alle vendite del settore aeronautico. Al netto dei prodotti energetici, le importazioni francesi sono rimaste pressoché stabili (in totale 491,1 mld di euro), con incrementi nel comparto manifatturiero (+1,2%), farmaceutico, moda e automobili. In diminuzione le importazioni del settore metallurgico, 10

13 nel comparto manifatturiero (+1,2%), farmaceutico, moda e automobili. In diminuzione le importazioni del settore metallurgico, informatico (ad eccezione della telefonia mobile) e agricolo. 11

14 SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. ) -67,5-56,9-56,8 Saldo dei Servizi (mln. ) 15,1 17,3 16,8 Saldo dei Redditi (mln. ) 48,3 31,3 30,4 Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. ) -37,8-36,6-37,4 Saldo delle partite correnti (mln. ) -41,7-46,1-43,8 Riserve internazionali (mln. ) 131,8 141,5 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU. I dati per il 2013 sono previsioni EIU. Ultimo aggiornamento: 01/07/

15 INVESTIMENTI - STOCK STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: (OUTWARD) Stock di investimenti diretti esteri del paese: (Outward) Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 58,1 % % % % nd % nd % Totale (mln e var. %) mln. mln. mln. mln. nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2011 (mln. ) 2012 (mln. ) 2013 (mln. ) 2014 (mln. ) USA BELGIO REGNO UNITO Italia Position: Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Settori (mln. ) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 378 Prodotti delle miniere e delle cave Manufatturiero Prodotti alimentari, bevande e tabacco Prodotti tessili e abbigliamento 802 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodotti in carta; stampa e riproduzione Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Chimica e prodotti chimici Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Gomma, plastica e prodotti in queste materie Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Altre industrie manufatturiere Costruzioni Servizi Servizi di informazione e comunicazione Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli Trasporto e magazzinaggio Servizi di alloggio e ristorazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Attività amministrative e di servizi di supporto Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 61 Istruzione 122 Sanità e assistenza sociale 666 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 121 Altre attività di servizi 613 Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU

16 STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: (INWARD) Stock di investimenti diretti esteri nel paese: (Inward) Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 37,7 % % % % nd % nd % Totale (mln e var. %) mln. mln. mln. mln. nd % nd % PRINCIPALI INVESTITORI PAESI BASSI REGNO UNITO LUSSEMBURGO Italia Position: Settori (mln. ) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 516 Prodotti delle miniere e delle cave Manufatturiero Prodotti alimentari, bevande e tabacco Prodotti tessili e abbigliamento 761 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodotti in carta; stampa e riproduzione Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 922 Chimica e prodotti chimici Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Gomma, plastica e prodotti in queste materie Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Altre industrie manufatturiere Costruzioni Servizi Servizi di informazione e comunicazione Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 615 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli Trasporto e magazzinaggio Servizi di alloggio e ristorazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Attività amministrative e di servizi di supporto Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 139 Istruzione 108 Sanità e assistenza sociale 321 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento 467 Altre attività di servizi 340 Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU OSSERVAZIONI Su 698 progetti di investimento, 459 riguardano imprese manifatturiere (66%) e 239 aziende del terziario (34%), con una forte preponderanza dei comparti dell informatica (78 progetti), dell ingegneria e dei servizi alle imprese (52), della meccanica (55) e dell agroalimentare (47) 14

17 Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la Regione dell Ile de France si conferma anche nel 2011 quale prima destinazione regionale con 233 progetti, seguita da Rhône-Alpes (120 progetti), dall Alsazia (43 progetti), Midi-Pyrénées (41 progetti), Provence- Alpes-Côte d Azur (33 progetti), Nord-Pas-de-Calais (30 progetti). Su un totale di 698 progetti, 120 riguardano i centri direzionali (17%), 31 sono quartier generali (4%), 37 sono progetti legati alla logistica (5%), 220 sono legati alla produzione (33%), 51 alla Ricerca e Sviluppo, ingegneria e Design (7%), 177 ai servizi alle imprese, 39 ai servizi ai privati e 23 ai punti vendita. 15

18 INVESTIMENTI - FLUSSI FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: (OUTWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in uscita dal paese: (Outward) Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) -3,3 % % % % nd % nd % Totale (mln e var. %) mln. mln. mln. mln. nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2011 (mln. ) 2012 (mln. ) 2013 (mln. ) 2014 (mln. ) BELGIO REGNO UNITO PAESI BASSI Italia Position: Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Settori (mln. )) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 7 Prodotti delle miniere e delle cave Manufatturiero 651 Costruzioni Prodotti alimentari, bevande e tabacco -144 Prodotti tessili e abbigliamento 13 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodotti in carta; stampa e riproduzione Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio -78 Chimica e prodotti chimici 202 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici -31 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 88 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 18 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi -422 Macchinari e apparecchiature -223 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 602 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Altre industrie manufatturiere 533 Servizi Servizi di informazione e comunicazione Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 497 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli Trasporto e magazzinaggio 99 Servizi di alloggio e ristorazione 516 Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Attività amministrative e di servizi di supporto Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 3 Sanità e assistenza sociale -1 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento -2 Altre attività di servizi 98 Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU

19 FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: (INWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in ingresso nel paese: (Inward) Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 1,4 % % % % nd % nd % Totale (mln e var. %) mln. mln. mln. mln. nd % nd % PRINCIPALI INVESTITORI PAESI BASSI SVIZZERA USA Italia Position: Settori (mln. )) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 18 Prodotti delle miniere e delle cave -38 Manufatturiero 380 Costruzioni Prodotti alimentari, bevande e tabacco 734 Prodotti tessili e abbigliamento 34 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio; carta e prodotti in carta; stampa e riproduzione Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio -11 Chimica e prodotti chimici 83 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 429 Gomma, plastica e prodotti in queste materie 102 Prodotti della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature -1 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi -864 Macchinari e apparecchiature 158 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 345 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Altre industrie manufatturiere -494 Servizi Servizi di informazione e comunicazione -657 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 33 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli Trasporto e magazzinaggio Servizi di alloggio e ristorazione 703 Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Attività amministrative e di servizi di supporto Istruzione 3 Sanità e assistenza sociale -133 Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento -164 Altre attività di servizi 2 Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati UNCTAD, Eurostat, EIU OSSERVAZIONI Alla decima posizione nella classifica mondiale delle principali destinazioni degli investimenti diretti esteri (IDE), la Francia è - con 40 miliardi USD di flussi in entrata - il secondo Paese europeo dopo il Regno Unito, davanti alla Germania (32 miliardi di dollari) e la Spagna (25 miliardi di Dollari).La Francia sola accoglie il 10% dei flussi in entrata nell Unione Europea. Secondo i dati dell Osservatorio Europeo dell AFII, la Francia mantiene nel 2011 il secondo posto in Europa per il numero di progetti 17

20 di investimento, con il 17% rivolto al mercato Europeo dietro la Gran Bretagna (20%). E, altresì, destinataria di 698 nuovi progetti pari a posti di lavoro creati o salvaguardati. Le Regioni di provenienza degli investimenti sono costituite per il 60% dall Europa (65% nel 2010, 68% nel 2009), il 25% dal Nord America (22% nel 2010, 19% nel 2009), l 11% dall Asia (11% nel 2010, 10% nel 2009) e il 4% da altre zone. 18

21 MATERIE PRIME Elettricità Energie rinnovabili termiche Petrolio MATERIE PRIME Materia Unità TEP Tonnellate Equivalent i Petrolio - Fonte INSEE TEP Tonnellate Equivalent i Petrolio - Fonte INSEE TEP Tonnellate Equivalent i Petrolio - Fonte INSEE

22 BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea 20

23 COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA Val (0-100) Pos. 144 paesi Val (0-100) Pos. 148 paesi Val (0-100) Pos. 144 paesi GCI 5,1 21 5,1 23 5,1 23 Sub indici Requisiti di base (20 %) 5,5 23 5,5 23 5,4 26 Istituzioni (25%) 4,8 32 4,8 31 4,7 32 Infrastrutture (25%) 6,3 4 6, Ambiente macroeconomico (25%) 4,6 68 4,7 73 4,6 82 Salute e Istruzione Primaria (25%) 6,3 21 6,3 24 6,4 18 Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %) ,1 19 Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 5,1 27 5,2 24 5,3 28 Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,5 46 4,4 45 4,6 46 Efficienza del mercato del lavoro (17%) 4,5 66 4,3 71 4,3 61 Sviluppo del mercato finanziario (17%) 4,4 27 4,6 33 4,8 23 Diffusione delle tecnologie (17%) 5,7 14 5,7 17 5,8 17 Dimensione del mercato (17%) 5,8 8 5,8 8 5,7 8 Fattori di innovazione e sofisticazione (30 %) ,8 18 4,9 19 Sviluppo del tessuto produttivo (50%) Innovazione (50%) 4,9 17 4,7 19 4,7 19 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati World Economic Forum Global Competitiveness Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 17/11/2014 Val (0-100) Pos. 184 paesi Val (0-100) Pos. 184 paesi Val (0-100) Pos. 186 paesi Indice di Liberta Economica 63, , ,5 70 Ultimo aggiornamento: 17/11/

24 INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE Val (0-7) Pos. 132 paesi Val (0-7) Pos. 132 paesi ETI Sub indici Accesso al mercato (25%) 3,7 97 3,9 67 Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 3,7 97 3,9 67 Amministrazione doganale (25%) 5,4 21 5,4 19 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 5,2 24 5,2 23 Efficienza delle procedure di import e export (33%) ,9 9 Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 5,1 28 5,2 24 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 5,8 4 5,8 7 Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 6,6 1 6,3 1 Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) 5,4 10 5,2 11 Disponibilita ed utilizzo dell'ict (33%) 5,4 15 5,8 13 Contesto business (25%) 5, Regolamentazione (50%) 4,7 24 4,7 26 Sicurezza (50%) 5,5 35 5,3 41 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati World Economic Forum Enabling Trade Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 21/12/ Valore (%) Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 43,69 46,31 Fonte: Elaborazione Ambasciata d'italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 21/12/

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