Proposta di revisione delle regole in tema di prezzo al pubblico e prezzo trasparente

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1 Assemblea dei Soci AGICES Genova, 4-6 aprile 2008 Proposta di revisione delle regole in tema di prezzo al pubblico e prezzo trasparente A) Il prezzo al pubblico Cari Soci, come previsto e a conclusione di un percorso di confronto e discussione fra i Soci, sottoponiamo alla vostra attenzione per l Assemblea di Genova del 4-6 aprile una proposta di modifica delle regole attinenti il prezzo al pubblico dei prodotti delle organizzazioni AGICES e una proposta di regolamentazione del prezzo trasparente. Partiamo dal prezzo al pubblico. Tale proposta che di fatto stabilisce un regime che potremmo chiamare di prezzo consigliato ci pare essere in linea con molte istanze emerse durante l Assemblea di Gubbio dello scorso ottobre e successivamente nelle Assemblee Territoriali di gennaio, pur consapevoli della eterogeneità delle posizioni manifestatesi. Proviamo a illustrare la ratio di questa modifica sottolineando gli aspetti secondo noi principali: Non si parla più di prezzo fisso (che peraltro, come si è visto, già era suscettibile di variazioni), ma di prezzo consigliato ; L organizzazione che importa ha l obbligo di proporre un prezzo di vendita al pubblico consigliato, e tale prezzo deve essere unico su tutto il territorio nazionale e per qualsiasi canale di vendita; Il soggetto che vende al dettaglio ha sempre la facoltà di praticare aumenti rispetto al prezzo consigliato; Sono ammesse tutte le riduzioni di prezzo volte a risolvere problematiche relative all invecchiamento delle rimanenze (specificando meglio rispetto al passato le varie casistiche); Sono altresì ammesse operazioni di riduzione di prezzo volte a creare accordi con altre organizzazioni (es. convenzioni) o a favore di soggetti interni all ente stesso (es. sconti per soci/volontari/lavoratori); Vengono invece poste limitazioni a riduzioni di prezzo per iniziative promozionali, identificate da un fattore temporale ed uno merceologico; Ancora più limitate sono tali tipi di operazioni se svolte da soggetti della GDO, che non possono ricorrere a tali operazioni più di 3 volte l anno. Speriamo in tal modo di aver definito un compromesso accettabile fra diverse istanze: in particolare crediamo che le nuove regole garantiscano ampi margini di manovra ai Soci AGICES al fine di migliorarne la loro sostenibilità, sia attraverso un eventuale aumento dei prezzi e quindi dei loro margini sia attraverso la possibilità di gestire con sufficiente agilità le proprie rimanenze. Allo stesso tempo le (poche) limitazioni poste in particolare ai soggetti della GDO crediamo che impediscano che la leva del prezzo diventi un fattore di concorrenza impari fra le nostre organizzazioni e la GDO stessa. Ancora, non ci sembra che con tali nuove regole andiamo ad inficiare nessun elemento fondamentale della relazione equosolidale, né verso i produttori né verso i consumatori. Infine, c è un ultimo aspetto che ci preme sottolineare: le nuove regole, consentendo una maggiore libertà di scelta alle organizzazioni socie, attribuiscono loro a tutti i livelli - anche una rinnovata

2 responsabilità nell operare e comunicare le loro scelte commerciali e politiche a tutti i loro interlocutori (fornitori, clienti, consumatori finali), richiedendo a tutti uno sforzo maggiore nella comunicazione dei criteri seguiti (es. prezzo equo ai produttori, trasparenza del prezzo) e delle scelte fatte (es. scelta dei fornitori e/o dei canali di vendita, motivazioni di variazione rispetto al prezzo consigliato, ecc.) A.1) Tempi e modalità di implementazione delle nuove regole Le nuove regole sul prezzo consigliato sostituiscono le vecchie regole sul cd. prezzo fisso all interno del Regolamento di Gestione del Registro AGICES (RGR). Ricordiamo che, come stabilito in occasione dell Assemblea Generale di Rubiera (giugno 2007) le modifiche al Regolamento di Gestione del Registro AGICES sono deliberate direttamente dal Consiglio Direttivo e poi sottoposte a ratifica ai Soci in occasione della prima Assemblea utile. Il Consiglio Direttivo, quindi, nel corso della riunione del 14 marzo 2008, ha deliberato a maggioranza con il voto contrario di Luca Gioelli la seguente modifica al Regolamento di Gestione del Registro AGICES che sottopone alla ratifica dei Soci. In caso di ratifica, le nuove regole diventeranno immediatamente operative e verranno inserite nei nuovi Moduli di Autovalutazione che il Comitato di Gestione del Registro AGICES sta predisponendo per l anno 2008 (compilazione prevista entro il prossimo settembre 2008); in caso di mancata ratifica, invece, continueranno ad essere operative le regole attuali. Inoltre, in considerazione del fatto che una delle maggiori difficoltà rilevate durante la discussione di questi mesi è stata l incertezza sull impatto che il nuovo regime potrà avere sulle nostre organizzazioni, proponiamo che, in caso di ratifica da parte dei Soci, il Consiglio Direttivo si impegni contestualmente a dedicare (anche attraverso una raccolta di feedback da parte dei Soci) uno spazio di valutazione su tali nuove regole da qui a 1 anno (quindi in occasione dell Assemblea primaverile 2009). A.2) Proposta di modifica del Regolamento di Gestione del Registro Il seguente articolo sostituisce integralmente gli articoli 9B e 9C del Regolamento di Gestione del Registro AGICES (versione RGR02). L ente che distribuisce il prodotto a proprio marchio definisce un prezzo di vendita al pubblico consigliato; tale prezzo è uguale per tutte le organizzazioni che lo commercializzano (siano esse o meno organizzazioni di Commercio Equo e Solidale). Aumento rispetto al prezzo consigliato: Le organizzazioni che vendono al dettaglio hanno facoltà di stabilire un prezzo al pubblico maggiore del prezzo consigliato. Riduzioni rispetto al prezzo consigliato: Eventuali riduzioni rispetto al prezzo consigliato sono ammesse esclusivamente nelle seguenti circostanze: Convenzioni: accordi con enti terzi che prevedono una percentuale di sconto e/o altre agevolazioni per gli associati di questi enti (o accordi analoghi, anche a favore di soci/volontari/lavoratori dell ente stesso); Vendite in saldi: per questa casistica ci si rifà direttamente alle previsioni di legge senza ulteriori specificazioni; Riduzioni per scadenze ravvicinate e/o prodotti lievemente difettati e per giacenze eccessive e/o prolungate; Iniziative promozionali (es. lancio di un nuovo prodotto, prodotto del mese, ecc.): tali iniziative vengono individuate dalla compresenza di un fattore temporale (massimo 15 giorni) e di un fattore merceologico (la promozione è applicata solo su una parte della gamma di prodotti in vendita); tali iniziative non possono essere reiterate in maniera consecutiva per lo stesso punto vendita. Nel caso di vendite effettuate da soggetti della GDO, non sono ammissibili più di 3 iniziative promozionali nel corso dell anno per ogni punto vendita; è compito dell organizzazione di

3 Commercio Equo e Solidale che distribuisce i prodotti informare i propri clienti di tali regole e di prendere provvedimenti nel caso essa venga a conoscenza di una loro violazione. In tutti i casi di riduzione rispetto al prezzo consigliato, l organizzazione che vende al dettaglio deve evidenziare che tale riduzione non ha conseguenze rispetto al prezzo equo pagato alle organizzazioni di produttori. B) Il prezzo trasparente Cari Soci, la proposta di regolamentazione di prezzo trasparente che sottoponiamo alla vostra attenzione è quella che il Comitato di Gestione del Registro AGICES ha elaborato in occasione dell'assemblea di Pesaro (maggio 2006) che, però, per mancanza di tempo, non è stata discussa né votata dai Soci. Di seguito, quindi, un riepilogo di quanto elaborato dal Comitato di Gestione del Registro AGICES e la proposta che l'assemblea Generale di Genova sarà chiamata a ratificare. Anche in questo caso, se i Soci ratificheranno la proposta, le nuove regole diventeranno immediatamente operative e verranno inserite nei nuovi Moduli di Autovalutazione che il Comitato di Gestione del Registro AGICES sta predisponendo per l anno 2008 (compilazione prevista entro il prossimo settembre 2008); in caso di mancata ratifica, invece, continueranno ad essere operative le regole attuali. Il Consiglio Direttivo, quindi, nel corso della riunione del 14 marzo 2008, ha deliberato all unanimità la seguente modifica al Regolamento di Gestione del Registro AGICES che sottopone alla ratifica dei Soci. B.1) Lavoro svolto La proposta di regolamentazione del prezzo trasparente, come già detto, è frutto del lavoro del Comitato di Gestione del Registro AGICES che, a partire dal mandato dell Assemblea di Rieti (ottobre 2005), ha preso in esame le schede prezzo trasparente esistenti e già messe a disposizione dagli importatori. Sono state, quindi, considerate in particolare le problematiche emerse durante il lavoro del cd. Gruppo Prezzo Trasparente e riportate anche nella stessa Assemblea di Rieti quando l argomento prezzo è stato affrontato nella sua complessità. Proprio tenendo presente questi elementi, si è cercato di elaborare uno schema che di prezzo trasparente che fosse: minimo e che quindi riporti poche voci essenziali per facilitarne la fruizione da parte dei consumatori finali a cui è destinato principalmente. Questo, evidentemente non significa che una organizzazione non possa fornire maggiori informazioni quando lo ritenga utile o necessario. confrontabile per diverse organizzazioni in cui cioè si attribuiscano gli stessi significati alle stesse voci. Le voci minime dovrebbero essere quindi esplicitate e valorizzate anche e l organizzazione ritiene utile fornire maggiori informazioni. B.2) Proposta Scheda Prezzo Trasparente Prezzo al produttore Spese di importazione Margine per organizzazione che importa Margine per organizzazione che vende al pubblico Tot. prezzo netto 100% Iva Prezzo al pubblico

4 Voci aggiuntive nel caso di trasformati o prodotti che subiscono lavorazioni in Italia Valore prodotti non Commercio Equo e Solidale usati nella produzione Valore lavorazioni /trasformazione del prodotto in Italia B.3) Entrando nel dettaglio, voce per voce PREZZO AL PRODUTTORE Si tratta del prezzo della merce al produttore FOB (Free On Board), ossia il prezzo della merce caricata sulla nave, comprensivo cioè dei costi di trasporto interni fino al porto (o all aeroporto) di spedizione. Questa cifra non da modo di entrare nel dettaglio di quello che succede e della relativa distribuzione delle risorse nel paese di origine, in particolare laddove ci sia la presenza di intermediari e/o organizzazioni di marketing. D altra parte, molto spesso per problemi contabili, le organizzazioni che importano possono non riuscire ad entrare nel dettaglio del prezzo FOB e fornire maggiori elementi per tutti i prodotti acquistati. In alcune occasioni può risultare difficile anche ottenere il prezzo FOB pagato ai produttori, in particolare quando l importazione avviene attraverso altre organizzazioni europee. In definitiva, riteniamo che indicare il prezzo FOB nella scheda prezzo trasparente possa essere il giusto compromesso tra le diverse situazioni sopraelencate, coerentemente tra l altro con quanto richiesto nella Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale fin dalla sua prima stesura. In un ottica di valorizzazione del rapporto e non solo dello scambio monetario, crediamo potrebbe essere utile discutere assieme sulla possibilità di inserire una voce non collegata direttamente alla composizione del prezzo ma che metta in luce eventuali servizi e supporti di diverso genere forniti dall organizzazione italiana al produttore. Ad esempio: formazione, supporto economico, progetti e partnership, ecc. SPESE DI IMPORTAZIONE Questa voce comprende il trasporto (nolo mare, operazione doganale, assicurazione, soste container, trasporto porto-magazzino) dal paese produttore all Italia; eventuali dazi o tasse doganali. Nel caso di prodotti importati attraverso altre organizzazioni europee, comprende anche il margine di queste ed eventuali lavorazioni/trasformazioni subite dal prodotto, per loro conto, in Europa. MARGINE PER ORGANIZZAZIONE CHE IMPORTA Questa voce è evidentemente condizionata dalla seguente, qualora uno sconto maggiore al rivenditore eroda il margine dell importatore o viceversa uno sconto minore lo mantenga maggiore. Anche in questo caso si tratterà quindi di una media. E importante notare che questa voce comprende molte voci che alcune organizzazioni evidenziano a parte. A questo proposito ricordiamo che lo schema proposto è uno schema MINIMO e che nulla vieta di fornire maggiori informazioni (purché poi risultino raggruppate secondo lo schema condiviso in AGICES). In particolare sotto questa voce saranno indicati ad esempio: Eventuali costi di certificazione biologica e/o analisi per prodotti alimentari Prefinanziamenti Costi di sviluppo prodotti, promozione e distribuzione Trasporti interni Stoccaggio Sfrido (merce rovinata, rotta, scaduta, perdite di peso dovute a stoccaggio o a lavorazioni, ) MARGINE PER ORGANIZZAZIONE CHE VENDE AL PUBBLICO Evidentemente questa cifra non può tenere conto delle diverse politiche commerciali che portano ogni organizzazione che immette un prodotto equo sul mercato a fare scelte diverse in termini di canali di vendita e scontistiche applicate ai rivenditori.

5 Risulterebbe difficilmente proponibile indicare sulla scheda prezzo trasparente, il margine diverso per ogni tipologia di canale distributivo. Considerando che elemento fondamentale che la scheda prezzo trasparente dovrebbe valorizzare è la filiera equa del prodotto, riteniamo che il passaggio produttore-importatore-bottega che dovrebbe essere immediatamente visibile. Per questo riteniamo corretto che in essa venga riportato il margine medio di vendita calcolato sui clienti organizzazione Commercio Equo e Solidale/Bottega del Mondo. VALORE PRODOTTI NON COMMERCIO EQUO E SOLIDALE USATI NELLA PRODUZIONE In considerazione del fatto che questo dato deve comunque sempre essere riportato nei prodotti trasformati e quindi comunicato in etichetta come previsto dalla carta, riteniamo utile inserire questa voce nella scheda. VALORE LAVORAZIONI/TRASFORMAZIONE DEL PRODOTTO IN ITALIA Questa voce comprende i costi di lavorazione e/o trasformazione dei prodotti alimentari e non alimentari, sia eseguiti presso strutture terze che internamente da quelle organizzazioni Socie che fanno anche questo tipo di attività. Riteniamo inoltre utile entrare nel dettaglio di alcune modalità operative della gestione dello schema del prezzo trasparente. B.4) Modalità operative IL CALCOLO DELLA PERCENTUALE La scheda prezzo trasparente può essere elaborata presentando i dati in valore assoluto, in valore percentuale o entrambi, secondo quanto previsto dalla Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale. Il calcolo della percentuale delle diverse voci può essere fatto prendendo come base il prezzo finale al netto di IVA oppure il prezzo finale al pubblico inclusa IVA. Chiaramente la sostanza non cambia. Quella che può cambiare è la percezione, da parte del consumatore finale, delle quantità di risorse che vengono spostate a sud nella commercializzazione del prodotto. Il consumatore male informato può essere infatti turbato da: un rapporto particolarmente basso tra prezzo al produttore e prezzo che lui paga in bottega, visto che normalmente non si hanno termini di paragone con il mercato tradizionale. il margine delle organizzazioni che importano e commercializzano il prodotto relativamente alto, se confrontato al prezzo pagato al produttore. Queste percezioni rappresentano, come emerso sia nel lavoro del cd. Gruppo Prezzo Trasparente che nell Assemblea di Rieti, gli ostacoli maggiori all utilizzo del prezzo trasparente in Bottega. Considerando tutti questi fattori, e non ultimo il fatto che l IVA non è un dato su cui l organizzazione può in alcun modo intervenire per spostare a sud una maggiore quantità di risorse, mentre è possibile (entro certi limiti, certo) lavorare sulle altre fasi della filiera ( trasporti, lavorazioni, ecc.) Proponiamo che la percentuale sia calcolata sul prezzo al netto di IVA. In modo che siano direttamente confrontabili i margini dei diversi attori coinvolti nella commercializzazione a scapito, certo di una percezione diversa sulla significatività del prezzo pagato al produttore in rapporto al prezzo finale. CHI LO DEVE FARE Il vigente articolo 9A del Regolamento di Gestione del Registro AGICES (numerazione attuale, senza tenere conto delle modifiche al Regolamento di Gestione del Registro AGICES in discussione all'assemblea

6 di Genova) prevede che la costruzione della scheda prezzo trasparente sia a carico dell organizzazione che importa o che comunque immette nel mercato il prodotto (nel caso di trasformati alimentari/non alimentari). Resta quindi co-responsabilità delle altre organizzazioni coinvolte nella catena di commercializzazione l utilizzo e la diffusione della scheda. OGNI QUANTO Proponiamo che su ogni scheda prezzo trasparente (come del resto già usano fare molte organizzazioni) sia riportata la data a cui si riferiscono i dati. Non riteniamo opportuno fissare dei limiti o dare delle indicazioni su scadenze temporali delle schede. Primo, per non appesantire il Comitato di Gestione del Registro AGICES con un ennesimo controllo difficile da effettuare con le risorse attualmente disponibili per lo svolgimento del proprio lavoro, secondo perché riteniamo che sia interesse delle organizzazioni stesse, non diffondere materiale informativo eccessivamente e visibilmente datato. SU QUALI PRODOTTI Come previsto dal Regolamento di Gestione del Registro AGICES, all articolo 9A (numerazione attuale, senza tenere conto delle modifiche al Regolamento di Gestione del Registro AGICES in discussione all'assemblea di Genova): L ente, nel caso in cui importi direttamente da produttori di Commercio Equo e Solidale, deve mettere a disposizione le informazioni sul Commercio Equo e Solidale, sul produttore e sulla costruzione dei prezzi di prodotti del Commercio Equo e Solidale, secondo i criteri espressi all art della Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale, sul 100% dei prodotti importati e/o trasformati. E l art della CdC, come abbiamo visto prevede che Tali informazioni possono essere indicate in percentuale od in valore assoluto, per singolo prodotto o per categoria di prodotti, o per paese di provenienza, o per gruppo di produttori. Riteniamo che la ratio che ha ispirato questo criterio fosse quella di non appesantire in modo gravoso o ingestibile le organizzazioni nella compilazione di schede prezzo trasparente per ogni singola referenza, ma allo stesso tempo, fosse quella di mantenere lo strumento a livelli significativi. Per questo riteniamo che una equilibrata interpretazione, che tenga conto di tutte queste esigenze, potrebbe essere la seguente: per i prodotti alimentari nativi (*): schede per ogni singola referenza, o linea di prodotti. per i prodotti alimentari e non alimentari trasformati: scheda per ogni singola referenza o linea di prodotti per i prodotti non alimentari nativi : scheda per singola referenza, per spedizione (container o altro), per famiglia di prodotti, per progetto. Riteniamo che schede generali per continente o addirittura comprensive di tutti i prodotti artigianali trattati, risulterebbero troppo generiche e farebbero perdere di significato alla scheda (basti, a titolo di esempio, riflettere su quanto i costi di trasporto ma anche il margine dell organizzazione stessa che importa possono essere significativamente differenti da continente a continente ma anche da progetto a progetto a seconda dei diversi investimenti fatti). (*) Distinguiamo di seguito i prodotti tra : nativi prodotti alimentari e non alimentari che vengono prodotti, trasformati e confezionati interamente nei paesi di provenienza trasformati /lavorati : prodotti alimentari o non alimentari che subiscono delle lavorazioni in Italia o in altri paesi europei.

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