Europa 2005 Il Lavoro e il Sociale nel rilancio della Strategia di Lisbona dell Unione Europea

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Europa 2005 Il Lavoro e il Sociale nel rilancio della Strategia di Lisbona dell Unione Europea"

Transcript

1 Europa 2005 Il Lavoro e il Sociale nel rilancio della Strategia di Lisbona dell Unione Europea Dossier della Consulta Nazionale dei Consigli Regionali Unipol

2

3 Abbiamo parlato al cuore Abbiamo sempre cercato di parlare ai lavoratori come a degli uomini, di parlare al loro cervello e al loro cuore, alla loro coscienza. In questo modo il Sindacato è diventato scuola di giustizia, ma anche di democrazia, di libertà, ha contribuito a elevare le virtù civili dei lavoratori e del popolo. Luciano Lama 11 Congresso CGIL, Roma 31 maggio 1996

4 Presentazione Europa malinconica la definisce, con eufemismo signorile, il Professor Padoa-Schiappa, per dire che l Europa del Presidente Barroso è senza spinta e mordente. È schiava della crisi economica e sociale dei grandi paesi promotori dell Europa. È schiava delle difficoltà createsi con la definizione della Carta Costituzionale Europea. È schiava della miopia politica e del protezionismo pseudo liberale. È schiava ora, per garantire la sua funzionalità della burocrazia. Noi crediamo, sentiamo il bisogno di un Europa moderna, efficiente e politicamente importante. L Italia, per il suo avvenire, ha necessità di essere un continente politicamente ed economicamente forte, che garantisca ai cittadini un futuro. Crediamo all Europa che crede nel lavoro. Che crede al lavoro come vero (e forse unico) strumento per l inclusione sociale. Crediamo ai valori dei Costituenti: solidarietà, tolleranza e sicurezza-legalità. Per questo da tempo, come Consulta CRU e Fondazione Cesar, stiamo rilanciando le tematiche sociali ed economiche inserite e previste dalla cosiddetta strategia di Lisbona. Pensiamo e crediamo sia il tempo di occuparsi in Europa di economia, di lavoro e di sociale. La strategia di Lisbona, pur con i suoi limiti, a questo puntava. Come ogni anno, fedeli ad un impegno, abbiamo realizzato il Dossier sull Europa (Europa Il lavoro e il sociale della strategia di Lisbona nell Unione Europea) e il 9 maggio 2006, a Roma, in occasione della Festa dell Europa abbiamo parlato di il diritto di cittadinanza e il diritto di sicurezza. Con questo abbiamo assolto, almeno in parte, al nostro impegno di informatori. 4

5 9 maggio: Festa dell Europa Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia. Sono questi i sei pilastri di cui è sostanziata la carta fondamentale dei diritti europei così com è stata proclamata al consiglio Europeo di Nizza del 7-9 dicembre Il Preambolo della Carta così afferma I popoli dell Europa nel creare tra loro un unione sempre più stretta hanno deciso di condividere un futuro di pace fondato sui valori comuni. Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l Unione si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana, della libertà, dell uguaglianza e della solidarietà; essa si basa sul principio della democrazia e sul principio dello stato di diritto. Pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Questa è l Europa in cui crediamo e per la quale ci sentiamo impegnati. Una Entità capace di garantire a tutti in tutte le latitudini, diritti, dignità, libertà, solidarietà e giustizia. 5

6 Premessa Il Lavoro e il Sociale nel rilancio della Strategia di Lisbona dell Unione Europea abbiamo sottotitolato il Dossier Europa L abbiamo fatto perché abbiamo voluto cogliere, della vasta produzione d ambito comunitario, uno degli aspetti che più interessa noi e il mondo cui facciamo riferimento nei nostri studi, quello dei quadri e dei dirigenti del mondo sindacale, cooperativo e della Piccola e Media Impresa. L aspetto in questione, ovviamente, è quello dello sviluppo e del lavoro. Durante il 2005, infatti, l Unione Europea ha dato avvio ad una profonda e radicale revisione delle politiche del lavoro, rilanciando appunto la sua scommessa più affascinante su questo tema che è stata e che è la Strategia di Lisbona. Nel 2000, nella capitale portoghese, durante il Consiglio Europeo che di lì prende il nome, furono gettate le coordinate di un Europa che si prefissava di diventare La più dinamica e competitiva economia al mondo, basata sulla conoscenza, capace di assicurare entro il 2010 uno sviluppo economico sostenibile, indotto da più numerose e migliori opportunità di lavoro, ampia coesione sociale e rispetto per gli equilibri ambientali, un obiettivo da far tremare le vene ai polsi, oggettivamente, e che abbisognava di una messa a punto e di un rilancio. E stato fatto e ne diamo ampia dimostrazione nelle pagine del Dossier. Un Dossier che segue la canonica divisione: una parte dedicata alla documentazione e l altra relativa all approfondimento. Per quest ultima abbiamo immaginato una triplice suddivisione dedicando una parte all Europa del lavoro e al rilancio della Strategia di Lisbona ; una parte relativa all Europa sociale; una terza all Europa e la sicurezza: una suddivisione, insomma, speculare alle aree di interesse dei nostri studi e delle nostre ricerche. Il Rilancio della Strategia di Lisbona è basato su tre pilastri: sviluppo economico e competitività, partecipazione sociale e salvaguardia degli equilibri ambientali. Di tutto diamo ampia rendicontazione nelle pagine che seguono dedicate all argomento. Il nuovo slancio del 2005 produrrà dei cambiamenti nella Strategia, ma comunque in primo piano ci sarà sempre la crescita e l occupazione. L Europa non può permettersi, infatti, di affrontare la concorrenza globale sulla base di standard sociali di basso profilo; il suo futuro risiede nella strada maestra dell alta produttività, dell alta qualità e di salari adeguati. La riforma del quadro macroeconomico europeo è essenziale, e le politiche macroeconomiche non dovrebbero avere l unico obiettivo di stabilizzare l economia, ma anche di dinamizzarla per trasformare l Europa in un motore di crescita interna. E qui che cogliamo, però, un chiaroscuro nelle prospettive del Rilancio; se infatti è vero che vanno da essere condivise alcune priorità indicate dalla Commissione per il Rilancio e che sono: 6

7 - maggiori e migliori investimenti nella ricerca e nello sviluppo; - maggiori investimenti in infrastrutture moderne; - presa in considerazione di una base imponibile consolidata comune per le imprese; - fornitura di servizi di interesse generale di elevata qualità a tutti i cittadini. È altrettanto vero che vanno stigmatizzate alcune sfasature che pure dobbiamo registrare e che rischiano di compromettere l equilibrio tra i tre pilastri quello economico, quello sociale e quello ambientale - cui devono afferire le politiche di sviluppo europee. Bastano due esempi: 1. Non viene più fatta menzione da nessuna parte dell obiettivo originario di un tasso occupazionale del 70% entro il Il nuovo obiettivo consiste nel creare almeno 6 milioni di nuovi posti di lavoro, piuttosto lontano dai 22 (o addirittura 25) milioni di posti di lavoro necessari perché si possa raggiungere il tasso occupazionale del 70%. La cifra di 6 milioni di posti di lavoro risulta inoltre in evidente contrasto con il fatto che l Europa dei 15, nella seconda metà degli anni 90, ha creato non meno di 11 milioni di posti di lavoro, quasi il doppio della cifra attualmente proposta dalla Commissione. 2. L iniziale obiettivo di una crescita annua del 3% è stato riformulato in un ulteriore incremento del livello del PIL (non dei tassi medi annuali di crescita del PIL) del 3% entro il Ciò implica portare il tasso di crescita annuo (potenziale) dall attuale 2% al 2,5%. Anche in questo caso non si tratta di un obiettivo particolarmente ambizioso se raffrontato alla seconda metà degli anni 90, in cui l economia cresceva ad una media annua del 2,7%, e ciò in assenza di un agenda per le riforme strutturali. Il Dossier dedica pure spazio a quella che chiamiamo Europa Sociale riportando commenti e sintesi sia sulla lotta alla povertà che sulle politiche messe in campo. Certo è che anche qui vanno da essere individuati alcuni punti per noi inderogabili. A partire dall aiutare i lavoratori a fronteggiare i processi di cambiamenti strutturali, perché l Europa Sociale non è solo un fardello finanziario. L Europa Sociale è, invece, il nocciolo duro delle capacità europee di reggere la competizione e di crescere e creare nuovi posti di lavoro. Questo vale in modo particolare per gli investimenti nel sapere in generale. Tali investimenti sono fondamentali per l innovazione e dovrebbero diventare prioritari nelle politiche di innovazione. Da questo punto di vista, è indispensabile il maggiore accesso, per tutti i lavoratori, alla formazione lungo tutto l arco della vita. Politiche atte ad armonizzare la vita lavorativa con quella familiare dovrebbero garantire agli uomini e alle donne pari opportunità per entrare nel mercato del lavoro. Spazio viene dedicato pure all Agenda per la politica sociale al fine di garantire una maggiore visibilità a tale dimensione. Tenere in considerazione i timori dei lavoratori in merito a 7

8 ristrutturazioni e delocalizzazioni rafforzando la partecipazione dei lavoratori stessi. Utilizzare tutti gli strumenti a disposizione (legislazione, dialogo sociale, metodo aperto di coordinamento e Fondi strutturali) per lottare a favore della coesione sociale e per prevenire il dumping sociale. Tutto tenendo presente che modernizzare il welfare significa rafforzare e non indebolire il sistema di solidarietà. Affermare con chiarezza che le riforme dell indennità di disoccupazione dovrebbero anche fare sì che gli individui si possano permettere di cercare un lavoro, e che fare sì che il lavoro paghi sia un risultato da ottenere garantendo salari decenti. Infine un occhiata alla Sicurezza in Europa. Partendo da un concetto che coniuga la sicurezza con la sostenibilità e la qualità della vita. Spazio, nel Dossier, ai risultati del Consiglio dell Aia che ha affrontato tutti gli aspetti relativi alla sicurezza interna ed esterna ed i diritti di cittadinanza e di immigrazione. Europa malinconica Prima di passare alla trattazione vera e propria degli argomenti, ci sia consentita una piccola riflessione su come oggi si usa dire lo stato dell arte dell integrazione europea. E un momento indubbiamente di stanchezza, di bonaccia, quasi. Ci viene incontro, nel descrivere la situazione che viviamo il Prof. Padoa-Schioppa che parla di Europa malinconica. Ecco, l Europa appare oggi malata soprattutto di malinconia. Ci riferiamo, innanzi tutto, ai suoi sintomi primari: sfiducia, inazione, perdita di interesse per il mondo esterno, ripiegamento su sé stessi, scarsa opinione di sé. Ma soprattutto scarsa opinione delle Istituzioni Europee. Così si entra nella spirale della malinconia, per usare ancora l espressione di Padoa-Schioppa. L occupazione non aumenta ed è colpa delle regole di Bruxelles; le stesse che hanno favorito per oltre trenta anni una crescita nettamente superiore a quella americana. Il terrorismo ci minaccia e si accusa Schengen; quella stessa che ha aiutato l Italia a riorganizzare e rafforzare i suoi controlli alle frontiere. La globalizzazione trasforma il mondo e spiana le frontiere; ma noi diciamo che è l Europa a spianare le frontiere e a sopprimere lingue, tradizioni, produzioni locali. La burocrazia irrita cittadini e imprese e la chiamiamo Bruxelles, ignorando che la regione Lombardia o la città di Monaco hanno più dipendenti che la Commissione a Bruxelles. Eppure basterebbe un po di sano realismo per vedere le cose come realmente sono. Lo facciamo con l aiuto di un altro studioso. Si guardi l economia, che oggi consideriamo il punto debole dell Europa. L Unione Europea, ci ricorda Jeremy Rifkin, economista e filosofo delle nuove teorie economiche, è il più grande mercato integrato del mondo; il primo esportatore di beni e servizi nell economia mondiale; sta creando una rete integrata nei trasporti, nell energia, nelle telecomunicazione, nella finanza; ha importanti programmi in 8

9 campo educativo, come Socrates, Leonardo, Erasmus. Diversamente dall America, l Europa non vive a credito per mantenere il suo alto tenore di vita. Il suo prodotto totale è circa pari a quello americano, ma ha qualità superiore perché minore è la quota destinata a spese militari, a spreco energetico, a lotta anticrimine. Sono europee 14 delle 20 prime banche del mondo, 8 delle 10 prime imprese di assicurazione, le prime 5 compagnie vita, 6 delle prime 11 imprese di telecomunicazioni, 6 dei primi 12 produttori di automobili. Nella rassegna delle 50 migliori società del mondo condotta da Global Finance, 49 sono europee. E non c è solo l economia. L Europa ha una più alta qualità di vita, una più rigorosa protezione della privacy, una più stringente tutela dell ambiente, un grado di solidarietà sociale più elevato, un più prudente atteggiamento verso la sperimentazione scientifica e l innovazione tecnologica, una più forte capacità di proporre e trasmettere ad altri paesi e regioni del mondo il proprio modello di relazioni sociali, politiche, internazionali. Tutto ciò non basta, certo, a fare dell Unione Europea un Eden, né la Domenica senza tramonto, pure però ci sembra che in questo momento di stanchezza, qualche dose di ottimismo quello consapevole non certo un entusiasmo fine a sé stesso non possa altro che far bene. 9

10 L Europa e il lavoro. La Strategia di Lisbona L Unione Europea all inizio del nuovo Millennio è chiamata a confrontarsi con numerose sfide che interessano ogni aspetto della vita dei cittadini e richiedono una trasformazione radicale del sistema economico e sociale. L Unione Europea si è impegnata a gestire questi mutamenti in modo coerente con i propri valori e sfruttare appieno i vantaggi derivanti dalle opportunità che si presentano. Da qui è nata la volontà di concordare un programma ambizioso volto a promuovere l innovazione, le riforme economiche e la modernizzare dei sistemi di previdenza sociale e d istruzione. Per il decennio in corso essa si è prefissata un obiettivo strategico, ossia: diventare l economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. Sono quattro le aree prioritarie alle quali la Strategia di Lisbona (che vedremo più avanti) ha stabilito di conferire un impulso decisivo: 1. sviluppo di strategie per l occupazione, con un attenzione particolare alle riforme del mercato del lavoro. 2. collegare l Europa e collegare i mercati. 3. ci si prefigge di raggiungere questa meta attraverso riforme che completino il mercato interno e accelerino l integrazione dei mercati finanziari nell ambito di un corretto quadro normativo. Ciò significa, ad esempio, definire date certe per l apertura dei mercati dell energia e concordare le misure chiave necessarie per i servizi finanziari. Contemporaneamente l Unione vuole investire risorse in progetti infrastrutturali che rendano il mercato interno più dinamico e competitivo. 4. un area europea della conoscenza. Moltiplicare gli investimenti nella ricerca e nella conoscenza è indispensabile per incentivare la competitività e nuovi posti di lavoro. L Unione Europea mira ad aumentare gli sforzi nei settori della ricerca, dell innovazione, dell istruzione e della formazione in un ottica maggiormente integrata. I cittadini devono capire perché Lisbona è importante. Da non dimenticare l essenzialità dell informazione dei cittadini in merito alla Strategia di Lisbona quale tappa fondamentale verso la creazione di un impegno a tutti i livelli di governo. 10

11 Difendere la causa della riforma è una priorità continua che deve essere accompagnata da uno sforzo di spiegazione delle sfide che ci si trova ad affrontare. La causa della riforma deve essere diffusa per farne comprendere l urgenza e mostrare che si è in grado di offrire una risposta una risposta distinta, su scala europea. L obiettivo centrale della Strategia di Lisbona puntava ad affermare la concezione di un interazione positiva tra le politiche economiche, sociali e dell occupazione tramite la promozione di un modello di sviluppo sostenibile per l Unione, che elevasse il livello di vita di tutti i cittadini europei abbinando alla crescita economica un attenzione particolare per la coesione sociale e la salvaguardia dell ambiente. Nel perseguire tale obiettivo essa ribadiva l esigenza di migliorare i meccanismi di coordinamento a livello di Unione Europea, al fine di promuovere politiche coerenti e sinergiche in campo economico, sociale e dell occupazione. Se una crescita sostenuta dell economia e dell occupazione è un prerequisito essenziale della sostenibilità dei sistemi di protezione sociale, i progressi verso livelli più elevati di coesione sociale, unitamente a sistemi efficaci di istruzione e formazione, sono un fattore fondamentale di promozione della crescita. Il 2005 ha visto il riesame intermedio della strategia definita nel 2000 dal Consiglio Europeo di Lisbona, il cui bilancio non entusiasmante ha indotto ad andare ben oltre un riesame di routine degli obiettivi dichiarati: in questa occasione è stato infatti avviato un vero e proprio rilancio del processo con il riorientamento sugli assi essenziali. In effetti, sulla scorta di un bilancio in chiaroscuro che registra progressi innegabili, ma anche lacune e ritardi evidenti, la strategia si è reimpostata secondo due priorità: realizzare una crescita più stabile e duratura; creare nuovi e migliori posti di lavoro. Per raggiungere questi obiettivi, il rilancio si è mosso in tre direzioni fondamentali: far diventare la conoscenza e l innovazione i motori della crescita sostenibile europea; rendere l Europa più capace di attrarre investimenti e lavoro; rafforzare il modello sociale europeo fondato sulla ricerca della piena occupazione ed una maggiore coesione sociale. Per alimentare la riflessione in vista del riesame intermedio della Strategia di Lisbona, nel 2004 è stato costituito un gruppo ad alto livello presieduto da Wim Kok, ex Primo Ministro dei Paesi Bassi. Tale gruppo era incaricato di selezionare misure idonee a costituire una strategia coerente che consentisse alle economie dell Unione Europea di raggiungere gli obiettivi definiti nel La relazione del gruppo, trasmessa al Consiglio Europeo del novembre 2004 e intitolata «Raccogliere la sfida della Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione», ha messo in evidenza, da un lato, come risulti urgente accelerare l attuazione della Strategia di Lisbona e, dall altro, che le sfide con cui l Europa deve confrontarsi sono più impegnative rispetto a quelle del 2000, in particolare per la combinazione di una scarsa crescita demografica e dell invecchiamento della popolazione. La revisione intermedia della strategia serve a definire il metodo per aiutare l Europa a superare le sfide della crescita e dell occupazione. Ne emerge la proposta di un partenariato per la 11

12 crescita e l occupazione, sostenuto da un programma d azione dell Unione e da programmi d azione nazionali che comportano impegni ben precisi. La revisione è imperniata su tre principi fondamentali: 1) Anzitutto, le iniziative europee devono risultare maggiormente mirate. Questo significa mantenere gli impegni presi, elaborare iniziative a partire dalle riforme già in corso in ciascuno Stato membro e avviare nuove azioni quando si renda necessario in funzione del conseguimento dell obiettivo prefisso. Occorre una rigorosa selezione delle priorità da parte della Commissione e tale processo deve ricevere un deciso sostegno da parte del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo. 2) In secondo luogo, suscitare il sostegno al cambiamento. Creare una vasta ed efficace partecipazione e condivisione degli obiettivi della Strategia di Lisbona è il modo migliore per far sì che le dichiarazioni d intenti si trasformino in risultati. Tutte le parti interessate, a ogni livello, al successo della strategia devono essere implicate nell attuazione delle riforme, le quali devono diventare un argomento di discussione nel dibattito politico dei singoli Stati Membri. 3) In terzo luogo, occorre semplificare e razionalizzare la Strategia di Lisbona : occorre cioè definire con chiarezza i diversi livelli di responsabilità, semplificare le modalità di elaborazione e di presentazione delle relazioni e dare sostegno a un attuazione efficiente della strategia mediante il programma d azione dell Unione e i programmi d azione nazionali. Un nuovo slancio per il 2005 Come detto, il bilancio a metà percorso della Strategia di Lisbona e in particolare i risultati raggiunti in materia di occupazione appaiono limitati. Al fine di imprimere nuova linfa vitale, la Commissione Europea ha proposto un processo di coordinamento semplificato accompagnato da una concentrazione degli sforzi sui Piani di Azione Nazionali (PAN). La Commissione non sottolinea più gli obiettivi in cifre e mantiene soltanto quello del 3% del PIL nel 2010 per la ricerca e lo sviluppo. Piuttosto che insistere sulla scadenza a medio e a lungo termine, infatti, ha preferito insistere sull azione da svolgere negli Stati Membri. A cinque anni dal varo della strategia, dunque, il bilancio dei risultati conseguiti mostra anzitutto come le prestazioni previste per l economia europea in materia di crescita, di produttività e di occupazione non siano state raggiunte. La creazione di posti di lavoro ha subito un rallentamento, mentre permangono insufficienti gli investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo. La Commissione si è basata sulla relazione «Affrontare la sfida: la Strategia di Lisbona per la crescita e l occupazione» del novembre 2004, summenzionata, la cui valutazione appare 12

13 estremamente critica: assenza di azione politica risoluta ed incapacità di ultimare il mercato interno dei beni e di creare quello dei servizi. La relazione sottolinea del pari la presenza di un agenda eccessivamente nutrita, il coordinamento mediocre e le priorità inconciliabili. Ci si accinge pertanto ad un rilancio delle priorità politiche, segnatamente in materia di crescita e di occupazione, secondo i seguenti punti. Maggiore crescita Per realizzare progressi, gli Stati Membri dovranno concentrare i rispettivi sforzi sulla realizzazione delle riforme stabilite nel quadro della strategia e svolgere politiche basate sulla stabilità, nonché sane politiche di bilancio. Una nuova partnership per la crescita e l occupazione è indispensabile per conferire un nuovo slancio alla Strategia di Lisbona. Per stimolare la crescita, si intende: - rendere l Unione Europea più attraente per gli investitori e i lavoratori, sviluppando il mercato interno, migliorando le normative europee nazionali, garantendo mercati aperti e competitivi tanto in Europa quanto all esterno e, infine, ampliando e migliorando le infrastrutture europee; - incoraggiare la conoscenza e l innovazione, migliorando l investimento nella ricerca e nello sviluppo, facilitando l innovazione, l adozione delle tecnologie dell informazione e della comunicazione (TIC) e l utilizzazione sostenibile delle risorse, nonché contribuendo alla creazione di una sana base industriale europea. Posti di lavoro più numerosi e migliori Sempre in tale ottica si è rivista nel 2005 la strategia europea per l occupazione. La nuova proposta riguardante l aspetto finanziario per il periodo riflette del resto un cambiamento di orientamento a favore della crescita e dell occupazione. Per creare più posti di lavoro e di migliore qualità, si prevede in particolare di: - attirare un maggior numero di persone sul mercato del lavoro e modernizzare i sistemi di previdenza sociale. Gli Stati Membri e le parti sociali devono applicare politiche che motivino i lavoratori a rimanere attivi dissuadendoli dall abbandonare prematuramente il mondo del lavoro. Essi devono del pari riformare il sistema di protezione sociale al fine di realizzare un miglior equilibrio fra sicurezza e flessibilità; - migliorare la capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese ed aumentare la flessibilità dei mercati del lavoro per potere aiutare l Europa ad adattarsi alle ristrutturazioni e all evoluzione dei mercati. La semplificazione del riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali faciliterà la mobilità dei lavoratori in tutta l Europa. Gli Stati Membri dovrebbero eliminare al più presto ogni restrizione in questo settore; - investire ulteriormente nel capitale umano tramite il miglioramento dell istruzione e delle competenze. 13

14 Governance Si insiste altresì su una suddivisione più trasparente ed efficace delle rispettive responsabilità. La Governance della Strategia di Lisbona ha bisogno di essere più efficace e semplificata, chiarendo i ruoli a livello comunitario e degli Stati Membri e le responsabilità nella realizzazione delle azioni. Inoltre, la Commissione Europea propone un approccio integrato per semplificare le linee-guida esistenti in materia di Politica Economica di Occupazione, nell ambito di un nuovo ciclo economico e occupazionale grazie ad un set integrato di linee-guida a fianco del Programma di Azione di Lisbona. Questo approccio verrà usato per le riforme macroeconomiche, occupazionali e strutturali. Ci sarà un singolo rapporto di Lisbona a livello comunitario ed a livello nazionale sui progressi realizzati. Questo nuovo processo di Reporting fornirà un meccanismo attraverso cui il Consiglio ed il Parlamento Europeo potranno valutare gli elementi chiave senza essere ostacolati dal gran numero di rapporti settoriali che fanno attualmente parte del ciclo annuale. La Commissione ha proposto per il 2005 una revisione completa dell implementazione della Strategia di Lisbona attraverso: un unico Programma d Azione Nazionale per lo sviluppo e l occupazione (adottato dai Governi nazionali a seguito della discussione con i loro Parlamenti) che indichi le azioni di riforma e le priorità sulla base delle condizioni prevalenti nei singoli Stati Membri; la nomina per ogni Stato Membro, a livello governativo, di un responsabile di Lisbona, incaricato del coordinamento dei diversi elementi della Strategia e della presentazione del programma di Lisbona; per contrastare la miriade di rapporti esistenti nell ambito del Metodo Aperto di Coordinamento i programmi nazionali di Lisbona per la crescita e l occupazione diventano il principale strumento di Reporting sulle misure economiche e occupazionali nel contesto della Strategia di Lisbona con una revisione da parte della Commissione; identificazione della priorità di azioni a livello europeo all interno del programma d Azione Comunitario di Lisbona; la semplificazione dei Reporting nazionali si rispecchia a livello comunitario nell integrazione in un singolo pacchetto dei meccanismi di coordinamento economici ed occupazionali e ciò nell ambito di un Rapporto Annuale Strategico. 14

15 Il sovrapporsi delle relazioni, la burocrazia eccessivamente pesante e l appropriazione politica insufficiente rallentano infatti il progresso necessario. Pertanto si punta a presentare in un unico documento le linee integrate tanto per l occupazione quanto per i grandi orientamenti della politica economica. Tali linee di orientamento verteranno al tempo stesso sulle politiche economiche, sull occupazione e sulle riforme strutturali. Il Consiglio Europeo ha invitato la Commissione a presentare, a fronte dei programmi nazionali, un Programma comunitario di Lisbona comprendente tutte le azioni a livello della Comunità Europea. Le misure a livello della Comunità dovrebbero concentrarsi su azioni essenziali, come l aiuto alla conoscenza e all innovazione in Europa, la riforma della politica degli aiuti di Stato, una migliore azione legislativa, il mercato interno dei servizi, l eliminazione degli ostacoli alla mobilità, le migrazioni economiche e le conseguenze sociali della ristrutturazione dell economia. Egualmente essenziale sarà collegare più strettamente le politiche di coesione e di sviluppo rurale con la partnership di Lisbona per la crescita e l occupazione. Nel quadro del riesame intermedio della Strategia di Lisbona, il Consiglio Europeo di primavera (riunitosi il 22 e 23 marzo a Bruxelles) ha dato l impulso politico principale a favore del rilancio delle tre dimensioni economica, sociale e ambientale della strategia al fine di sfruttare meglio le sinergie nel contesto dello sviluppo sostenibile. In questo spirito, è istituito un dispositivo semplificato di «Governance» per agevolare l identificazione delle priorità, migliorarne l attuazione sul campo grazie ad un maggiore coinvolgimento degli Stati Membri e razionalizzare la procedura di sorveglianza per comprendere meglio l applicazione della strategia a livello nazionale. Un nuovo ciclo di Governance La Commissione è stata come prima cosa esortata dal Consiglio Europeo a tradurre le priorità della crescita e dell occupazione in nuovi indirizzi di massima per le politiche economiche ricevendo l incarico di garantire la coerenza finanziaria della dimensione economica, sociale e ambientale della Strategia di Lisbona, e in nuovi orientamenti per l occupazione, ai sensi dell articolo 128. Questi due importanti strumenti, al servizio della crescita e dell occupazione, si trovano così allineati agli obiettivi della nuova Strategia di Lisbona. I due testi di cui sopra sono contenuti in un unico documento, a beneficio di una maggiore coerenza d insieme, permettendo così di offrire all Unione Europea e agli Stati Membri una visione strategica chiara della posta in gioco su scala europea. Gli orientamenti integrati forniscono pertanto alla Comunità e agli Stati Membri un quadro stabile e coerente per l attuazione delle iniziative prioritarie approvate dal Consiglio Europeo. 15

16 Essi saranno di ausilio per la messa a punto dei programmi nazionali in cui gli Stati Membri sono invitati ad individuare i provvedimenti concreti futuri (o già approntati) volti a sostenere la crescita e l occupazione a livello nazionale. Ogni Stato membro potrà concentrarsi in tal modo sulle sfide essenziali che lo riguardano. Alla stregua dei programmi nazionali che ne scaturiranno, gli orientamenti sono triennali, a garanzia della stabilità necessaria alla loro realizzazione. È opportuno che i programmi nazionali siano il frutto di un dibattito all interno degli Stati Membri che veda coinvolte le istanze parlamentari competenti, le parti sociali e i cittadini, secondo le consuetudini dei singoli Stati. Detto dibattito costituisce un elemento essenziale a garanzia del necessario coinvolgimento di tutti gli interessati. Si richiede che lo sforzo di coerenza profuso nell ambito degli orientamenti integrati trovi continuità nei programmi nazionali, i quali dovrebbero pertanto sintetizzare in un unico documento l insieme delle relazioni nazionali esistenti di interesse ai fini della Strategia di Lisbona. In virtù di questo meccanismo semplificato, gli Stati Membri potranno concentrarsi ulteriormente sull aspetto attuativo. I programmi nazionali di riforma dovranno essere seguiti negli anni successivi (autunno 2006 e 2007) da relazioni uniche di attuazione, che comprendano le relazioni settoriali di cui sopra, prima di essere sostituiti da nuovi programmi che tengano conto dei nuovi orientamenti integrati, previsti per la primavera Nell ambito di una comunicazione di prossima emanazione, la Commissione Europea si riserva di chiarire determinati aspetti per aiutare gli Stati Membri ad approntare i rispettivi programmi nell ambito degli orientamenti integrati. Tra questi, potrebbero figurare segnatamente l individuazione delle sfide più pertinenti a ciascuno Stato membro, la definizione di un quadro e di un formato comuni, l integrazione delle relazioni settoriali esistenti, nonché il monitoraggio dei programmi da parte della Commissione. Gli orientamenti integrati sono presentati in un documento unico suddiviso in due parti, in riconoscimento dell interrelazione tra le strategie macroeconomiche e occupazionali e della necessità di un loro reciproco potenziamento. La prima parte degli orientamenti integrati riguarda gli indirizzi di massima per le politiche economiche, di cui sono destinatari tutti gli Stati Membri e la Comunità. Strumento di coordinamento delle politiche economiche tra i più importanti, essa riflette il rilancio della Strategia di Lisbona e si concentra sul contributo che le politiche economiche apportano al potenziamento della crescita e alla creazione di sbocchi occupazionali. I provvedimenti strategici e le riforme strutturali volti ad attuare detti indirizzi sono destinati a trarre sostanziale beneficio da una congiuntura e da politiche macroeconomiche stabili. La seconda parte degli orientamenti integrati comprende la proposta di decisione del Consiglio sugli orientamenti a favore dell occupazione, in merito alla quale verranno consultati il Parlamento Europeo, il Comitato Economico e Sociale Europeo e il Comitato delle Regioni. Unitamente alla strategia europea a favore dell occupazione, detti 16

17 orientamenti svolgono un ruolo di primo piano ai fini del coordinamento delle politiche occupazionali degli Stati Membri. Questa seconda parte si concentra sul contributo delle politiche occupazionali alla creazione di nuovi e migliori posti di lavoro, come definito dal nuovo programma di Lisbona. Le politiche occupazionali sono deputate a contribuire in modo significativo all innalzamento dei livelli occupazionali e alla crescita della produttività, rafforzando al tempo stesso la coesione sociale. Si rende inoltre necessario l ammodernamento dei regimi previdenziali a garanzia della loro pertinenza, sostenibilità finanziaria e rispondenza alle mutevoli necessità sociali, nonché al fine di sostenere una crescita economica e occupazionale durevole. Gli orientamenti per l occupazione definiscono gli obiettivi e le priorità generali ai fini dell operato dell Unione Europea e degli Stati Membri. Le strategie occupazionali dovrebbero andare di pari passo con le riforme dei mercati finanziari e di beni e servizi e interagire positivamente con le politiche macroeconomiche orientate alla crescita e all occupazione. Di seguito si riporta schematicamente il contenuto di quanto sopra. 17

18 Orientamenti integrati per la crescita e l occupazione ( ) Orientamenti macroeconomici 1) Garantire la stabilità economica. 2) Assicurare la sostenibilità economica. 3) Promuovere un allocazione efficiente delle risorse. 4) Favorire una maggiore coerenza tra politiche macroeconomiche e politiche strutturali. 5) Far sì che l evoluzione salariale contribuisca alla stabilità macroeconomica e alla crescita. 6) Contribuire ad un UEM dinamica e ben funzionante. Orientamenti microeconomici 7) Ampliare e rafforzare il mercato interno. 8) Garantire l apertura e la competitività dei mercati. 9) Rendere più attraente il contesto in cui operano le imprese. 10) Promuovere la cultura imprenditoriale e creare un contesto propizio alle PMI. 11) Sviluppare e migliorare le infrastrutture europee e portare a termine i progetti transfrontalieri prioritari approvati. 12) Aumentare e migliorare gli investimenti nel campo della R&D. 13) Favorire l innovazione e l utilizzo delle TIC. 14) Favorire l uso sostenibile delle risorse e potenziare le sinergie tra tutela ambientale e crescita. 15) Contribuire a consolidare la base industriale europea. Orientamenti occupazionali 16) Attuare strategie di piena occupazione, migliorare la qualità e la produttività del lavoro e potenziare la coesione sociale e territoriale. 17) Promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita. 18) Garantire sbocchi occupazionali per quanti sono alla ricerca di impiego e per le persone meno favorite. 19) Migliorare l incontro domanda-offerta nel mercato del lavoro. 20) Favorire al tempo stesso flessibilità e sicurezza occupazionale e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro. 21) Garantire andamenti salariali e altri costi del lavoro favorevoli all occupazione. 22) Potenziare e migliorare gli investimenti in capitale umano. 23) Adattare i sistemi di istruzione e formazione ai nuovi requisiti in termini di competenze. 18

19 Il rilancio della Strategia di Lisbona, su cui sono imperniati i presenti orientamenti integrati, intende offrire risposte adeguate a questi sviluppi, mettendo a punto una linea strategica atta a fronteggiare una crescita relativamente debole e una creazione di sbocchi occupazionali insufficiente. L impostazione sopraesposta è stata seguita da una prima serie di misure d applicazione. Il 12 aprile la Commissione ha esposto riuniti per la prima volta in un unico testo gli orientamenti integrati per il periodo , che comprendono le sue raccomandazioni sugli indirizzi di massima delle politiche economiche e gli orientamenti in materia di occupazione destinati ad attuare la Strategia di Lisbona. Sulla scorta del parere del Parlamento Europeo nonché del Comitato Economico e Sociale Europeo e dell approvazione da parte del Consiglio Europeo, il 12 luglio il Consiglio ha adottato formalmente una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati Membri a favore dell occupazione nonché una raccomandazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati Membri e della Comunità (per il periodo ), che insieme costituiscono gli orientamenti integrati. Il 20 luglio ha presentato il programma comunitario di Lisbona che comprende tutte le azioni al livello della Comunità per la crescita e l occupazione. Il programma, concepito come complemento dei programmi nazionali, si concentra su una serie di misure chiave, in particolare: il sostegno alla conoscenza e all innovazione in Europa; la riforma della politica degli aiuti di Stato; il completamento del mercato interno dei servizi; il sostegno agli sforzi miranti ad affrontare le conseguenze sociali della ristrutturazione economica; il miglioramento e la semplificazione del quadro regolamentare nel quale operano le imprese; la realizzazione di un accordo ambizioso nell ambito dei negoziati commerciali multilaterali; l eliminazione degli ostacoli alla mobilità delle persone, della manodopera e accademica; la messa a punto di un approccio comune nei confronti dell emigrazione economica. Alla fine dell anno, gli Stati Membri hanno comunicato i rispettivi programmi nazionali di riforma alla Commissione, che ne ha avviato l analisi in previsione del Consiglio Europeo della primavera

20 La Strategia di Lisbona rinnovata: che cosa cambierà? La Commissione Europea propone il rilancio della Strategia di Lisbona incentrando l azione su due compiti principali: realizzare una crescita più stabile e duratura e creare nuovi e migliori posti di lavoro. Affrontare la sfida della crescita e dell occupazione in Europa rappresenta la chiave per liberare le risorse necessarie a realizzare le più vaste ambizioni dell Unione Europea in campo economico, sociale e ambientale; a sua volta, conseguire tali più ampi obiettivi garantirà l esito positivo del programma di riforme. Perché ciò sia possibile, è di fondamentale importanza la presenza di condizioni macroeconomiche stabili, con particolare riguardo al perseguimento di politiche macroeconomiche orientate alla stabilità e di sane politiche di bilancio. La questione essenziale al cuore della Strategia di Lisbona, tanto a livello comunitario che nazionale, è la sua efficace attuazione. L attuazione del programma di riforme richiede un nuovo partenariato per la crescita e l occupazione. A livello comunitario, alla Commissione Europea spetterà il ruolo centrale di promuovere l avvio della politica e di garantirne l attuazione. Parallelamente, gli Stati Membri saranno tenuti a recuperare il ritardo accumulato sull attuazione delle riforme previste dalla Strategia di Lisbona. I programmi nazionali per il conseguimento degli obiettivi di Lisbona costituiranno un sostegno in tal senso, in quanto definiranno i metodi per pervenire a questo fine. Sinteticamente possono darsi le nuove iniziative a livello comunitario e nazionale che contribuiranno alla realizzazione della visione sottesa alla strategia stessa: Rendere l Europa più capace di attrarre investimenti e lavoro - Ampliare e rafforzare il mercato interno - Migliorare la normativa comunitaria e nazionale - Garantire mercati aperti e competitivi all interno e all esterno dell Unione Europea - Ampliare e migliorare le infrastrutture europee. Occorre ampliare e rafforzare il mercato interno: se si vuole che le imprese e i consumatori ne avvertano tutti i vantaggi, è necessario che gli Stati Membri provvedano a una migliore applicazione della legislazione comunitaria in vigore. In alcuni Stati Membri mercati essenziali quali quelli delle telecomunicazioni, dell energia e dei trasporti sono aperti solo sulla carta, e questo molto dopo la scadenza dei termini che quegli stessi Stati Membri si erano impegnati a rispettare. Per completare il mercato unico si richiede una serie di riforme fondamentali cui riservare una particolare attenzione. È necessario migliorare il contesto normativo. Occorre applicare in maniera attiva le norme in materia di concorrenza, il che contribuirà ad aumentare la fiducia dei consumatori. Verranno realizzate valutazioni settoriali degli 20

21 ostacoli alla concorrenza in settori quali quelli dell energia, delle telecomunicazioni e dei servizi finanziari. Le imprese europee necessitano inoltre di mercati globali aperti. L Unione Europea si adopererà fortemente per giungere alla fase conclusiva e all attuazione del ciclo di negoziati di Doha sullo sviluppo, come pure per realizzare progressi riguardo ad altre relazioni economiche di tipo bilaterale e regionale. Porre la conoscenza e l innovazione al servizio della crescita - Aumentare e migliorare gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo - Promuovere l innovazione, l adozione delle nuove tecnologie dell informazione e della comunicazione e l uso sostenibile delle risorse - Contribuire alla creazione di una solida base industriale europea - Le autorità pubbliche degli Stati Membri a tutti i livelli devono lavorare a sostegno dell innovazione, trasformando in realtà la nostra visione di una società della conoscenza. Nel far questo un valido aiuto dovrebbe venir loro dalla costante attenzione riservata dall Unione a settori quali la società dell informazione, la biotecnologia e l ecoinnovazione. - Si richiedono maggiori investimenti in ricerca e sviluppo da parte del settore sia pubblico che privato. A livello comunitario, è necessario che il Parlamento Europeo e il Consiglio adottino in tempi brevi il prossimo programma quadro per la ricerca e un nuovo programma per la competitività e l occupazione, che saranno presentati entrambi in aprile. - Nel contesto di una importante riforma della politica in materia di aiuti di Stato che prenderà il via nei prossimi mesi, gli Stati Membri, gli enti regionali e altri soggetti pubblici disporranno di un margine di manovra più ampio per il sostegno alla ricerca e all innovazione, con particolare riguardo alle iniziative in questo campo realizzate dalle piccole e medie imprese dell Unione Europea. - La diffusione della conoscenza grazie a un sistema d istruzione di elevata qualità è il modo migliore per garantire la competitività a lungo termine dell Unione. L Unione Europea deve, in particolare, adoperarsi affinché le conoscenze europee possano competere con le migliori del mondo grazie alla completa realizzazione dello Spazio europeo dell istruzione superiore. - La Commissione Europea e gli Stati Membri devono imprimere un accelerazione alla loro attività di promozione dell ecoinnovazione la quale può migliorare in misura considerevole la qualità di vita dell Unione e incrementare la crescita e l occupazione ad esempio in settori quali l uso sostenibile delle risorse, il cambiamento climatico e l efficienza energetica. 21

22 - Attrarre un maggior numero di persone nel mondo del lavoro e modernizzare i sistemi di protezione sociale. - Accrescere la capacità di adeguamento dei lavoratori e delle imprese e la flessibilità dei mercati del lavoro. - Aumentare gli investimenti in capitale umano migliorando l istruzione e le qualifiche. - Gli Stati Membri e le parti sociali devono moltiplicare gli sforzi per aumentare il tasso di occupazione: occorre, in particolare, perseguire politiche occupazionali attive che offrano sostegno ai lavoratori e li incentivino a continuare a lavorare, elaborare politiche attive in materia di invecchiamento della popolazione che dissuadano dal ritirarsi troppo presto dalla vita lavorativa, e infine modernizzare i sistemi di protezione sociale in modo tale che continuino a garantire la sicurezza indispensabile per indurre le persone ad accettare il cambiamento. - L avvenire dell Europa e il futuro della Strategia di Lisbona sono intimamente legati ai giovani. L Unione e gli Stati Membri devono fare in modo che le riforme proposte servano ad offrire ai giovani la loro prima opportunità nella vita e a dotarli del bagaglio di competenze che sarà loro utile per sempre. È inoltre necessario che l Unione Europea elabori e definisca i suoi obiettivi prioritari per trovare una soluzione alla sfida demografica alla quale è confrontata. - Gli Stati Membri e le parti sociali devono migliorare la capacità di adeguamento dei lavoratori e delle imprese e la flessibilità dei mercati del lavoro per contribuire al processo di adattamento dell Europa alla ristrutturazione e alle trasformazioni del mercato. - Di fronte al fenomeno di una manodopera sempre più ridotta, l Europa ha bisogno di un approccio ben calibrato all immigrazione legale. La Commissione Europea ha presentato un programma prima della fine del 2005 elaborato sulla base della consultazione pubblica attualmente in corso. - L Europa necessita di ulteriori investimenti, e di migliore qualità, nell istruzione e nella formazione. Mettere l accento, sia a livello comunitario che nazionale, sulle qualifiche e l apprendimento lungo tutto l arco della vita attiva faciliterà la ricerca di un nuovo posto di lavoro. Tali iniziative dovrebbero essere appoggiate dall adozione, nel corso di quest anno, del Programma comunitario di apprendimento lungo tutto l arco della vita attiva e, nel 2006, dalla presentazione da parte degli Stati Membri delle strategie nazionali in materia. - All Europa occorre inoltre una manodopera più mobile. La mobilità all interno dell Unione sarà incoraggiata anche dall adozione in tempi rapidi, del quadro di riferimento per le qualifiche professionali, tuttora in attesa di essere adottato. La Commissione presenterà poi una serie di proposte nel corso del 2006 volte a semplificare il reciproco riconoscimento delle qualifiche. Gli Stati Membri dovrebbero 22

23 accelerare l abolizione di tutte le restrizioni alla mobilità dei lavoratori provenienti dai paesi di recente adesione all Unione Europea. - Le autorità regionali e locali dovrebbero elaborare progetti in grado di farci fare passi in avanti verso la realizzazione delle ambizioni della Strategia di Lisbona. Si sta provvedendo a ridefinire la prossima generazione di fondi strutturali (inclusi quelli destinati allo sviluppo rurale) tenendo presente tale esigenza, cioè orientandoli sulle possibilità di contribuire al conseguimento degli obiettivi di crescita e occupazione a livello locale. La gestione della Strategia di Lisbona richiede miglioramenti radicali per renderla più efficiente e di più facile comprensione. È mancata una chiara ripartizione delle responsabilità tra l Unione Europea e gli Stati Membri: le procedure previste per riferire in merito al lavoro svolto sono troppe, burocratiche e costituiscono talvolta un inutile duplicato l una dell altra, mentre appare insufficiente l assunzione di responsabilità a livello politico. Crescita e occupazione in primo piano Il mercato unico, l euro, il recente allargamento dimostrano la L agenda di Lisbona capacità dell Unione Europea di conseguire obiettivi ambiziosi. Per intendeva liberare oltre mezzo secolo l Unione ha operato per la pace e la prosperità. le potenzialità Ha affrontato agevolmente i mutevoli scenari economici, sociali e dell Unione politici, e lo ha fatto fissando obiettivi comuni e ricercando la collaborazione di tutti: istituzione europee, Stati Membri, governi, società civile, imprese e cittadini. Nel marzo 2000, in occasione del Consiglio Europeo di Lisbona, questo stesso dinamismo ha consentito di varare un vasto programma di riforme. È stato così tracciato un percorso verso un economia basata sulla conoscenza, competitiva e solidale, che offrisse una risposta europea alle urgenti sfide che il nostro continente ha di fronte. Oggi possiamo constatare che un insieme di concause, come condizioni economiche sfavorevoli, il clima di incertezza internazionale, gli scarsi progressi compiuti a livello nazionale e una graduale perdita di concentrazione, non hanno consentito alla Strategia di Lisbona di mantenere la rotta. Eppure le sfide sono diventate più urgenti di fronte alla concorrenza internazionale e all invecchiamento della popolazione, fattori oggi ancora più evidenti di cinque anni fa. Occorre quindi ripristinare la fiducia nella capacità dell Europa di creare le condizioni per conseguire gli obiettivi che si è posta. L Europa può rifarsi alla ricchezza delle sue tradizioni, alle sue molteplici sfaccettature, al suo modello sociale unico e trarre nuova linfa dal recente 23

24 allargamento, che la rende il principale mercato unico e il più grande blocco commerciale del mondo. La principale conclusione della relazione precedentemente menzionata di Wim Kok, Commissario europeo, è che la promozione della crescita e Crescita e dell occupazione in Europa costituisce il prossimo progetto europeo occupazione di vasta portata. La Commissione Europea propone di riorientare costituiscono l agenda di Lisbona, focalizzando l attenzione su iniziative che il prossimo grande promuovano la crescita e l occupazione in modo del tutto coerente progetto europeo con l obiettivo dello sviluppo sostenibile. Le azioni previste da tale strategia dovrebbero rafforzare la capacità dell Unione di conseguire e sviluppare ulteriormente i nostri obiettivi ambientali e sociali. La sfida consiste nel definire ora una strategia per i settori in cui l Europa non sta ottenendo buoni risultati (ad esempio, la crescita insufficiente e scarsa creazione di posti di lavoro). Tale strategia va portata avanti mediante una rinnovata collaborazione tra gli Stati Membri e l Unione - con la piena partecipazione delle parti sociali. La nuova agenda di Lisbona è necessariamente vasta, ma il suo successo dipenderà essenzialmente da un numero limitato di priorità politiche. Occorre concentrarsi su queste per garantire un esito positivo globale. La fase esecutiva sarà determinante e gli attuali meccanismi di attuazione vanno urgentemente perfezionati. Serve un metodo di lavoro snello ed efficace che favorisca la collaborazione tra l Unione e gli Stati Membri. A tal fine, l agenda di Lisbona mira a coinvolgere tutti gli interessati ai livelli europeo, nazionale, regionale e locale: Stati Membri, cittadini europei, parlamenti, parti sociali, la società civile e le varie istituzioni comunitarie. Tutti dovrebbero contribuire alla costruzione del futuro dell Europa. La rinnovata agenda intende sfruttare tali potenzialità a vantaggio dei cittadini europei. Intende creare nuove opportunità e determinare una visione comune del progresso. Per sostenere uno sforzo credibile volto ad incrementare la crescita potenziale e a creare nuovi posti di lavoro, servono buone condizioni macroeconomiche. In particolare, sarà determinante la costante promozione di politiche macroeconomiche orientate alla stabilità e di politiche di bilancio rigorose. Nel mantenere l equilibrio o nel perseguire il risanamento delle finanze pubbliche, i governi sono chiamati a massimizzare il contributo che possono dare alla crescita e all occupazione. Le proposte modifiche al patto di stabilità e crescita dell Unione Europea, vale a dire alle norme che a livello comunitario disciplinano le politiche nazionali di bilancio, dovrebbero ulteriormente stabilizzare l economia, lasciando nel contempo agli Stati Membri la piena facoltà di creare le condizioni per una crescita a lungo termine. La Strategia di Lisbona attribuisce alla crescita dell occupazione e all incremento della produttività la stessa importanza. 24

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Consiglio informale dei Ministri del Lavoro e degli Affari Sociali. (Varese, 11-12 Luglio 2003)

Consiglio informale dei Ministri del Lavoro e degli Affari Sociali. (Varese, 11-12 Luglio 2003) Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali Consiglio informale dei Ministri del Lavoro e degli Affari Sociali (Varese, 11-12 Luglio 2003) Documento della Presidenza Domande per orientare il dibattito

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno

Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Manifesto dei diritti dell infanzia

Manifesto dei diritti dell infanzia Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione

Dettagli

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 GARANTIRE LA VISIBILITÀ DELLA POLITICA DI COESIONE: NORME IN MATERIA DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE PER IL PERIODO 2014-2020 POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l occupazione

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più

Dettagli

92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini

92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini 92/241/CEE: Raccomandazione del Consiglio, del 31 marzo 1992, sulla custodia dei bambini Gazzetta ufficiale n. L 123 del 08/05/1992 pag. 0016-0018 RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 31 marzo 1992 sulla

Dettagli

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti (15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti 61 I. L Europa che vogliamo II. III. IV. I valori del Partito popolare europeo L Europa delle libertà L Europa

Dettagli

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Ruolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi

Ruolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi Ruolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi Il Trattato di Lisbona Padova, 19 marzo 2010 Istituto Tecnico Einaudi Matteo Fornara LA STORIA DELL UNIONE EUROPEA Storia breve: 50 anni Obiettivi

Dettagli

Le istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO

Le istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO Le istituzioni politiche dell Unione europea Le funzioni delle istituzioni politiche Riflettono il loro carattere rappresentativo delle istanze che coesistono nell UE Il centro nevralgico dell Unione europea

Dettagli

Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line

Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line Finanziamenti dell Unione europea: fonti di informazione on-line Principali Fonti UE di aggiornamento Eur-Lex Legislazione in vigore e in preparazione a cura dell Ufficio delle pubblicazioni ufficiali

Dettagli

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRALISATION AND COORDINATION: THE TWIN CHALLENGES OF LABOUR

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

Il PON Ricerca e Competitività 2007-2013 Ricerca Ricerca, impresa e innovazione per far crescere l intero Paese

Il PON Ricerca e Competitività 2007-2013 Ricerca Ricerca, impresa e innovazione per far crescere l intero Paese Il PON Ricerca e Competitività 2007-2013 Ricerca Ricerca, l intero Paese Logiche d intervento nell utilizzo dei Fondi Strutturali: Adattamento ed evoluzione. Pasquale D Alessandro DG REGIO Unità G3: Italia

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

CAREFIN Centre for Applied Research in Finance. Fondi Pensione: stato dell arte. Sergio Paci

CAREFIN Centre for Applied Research in Finance. Fondi Pensione: stato dell arte. Sergio Paci Fondi Pensione: stato dell arte Sergio Paci 28 Novembre 2013 La previdenza complementare: I punti da considerare Validità del modello a due pilastri complementari Luci e ombre della previdenza complementare

Dettagli

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Descrizione dettagliata delle attività

Descrizione dettagliata delle attività LA PIANIFICAZIONE DETTAGLIATA DOPO LA SELEZIONE Poiché ciascun progetto è un processo complesso ed esclusivo, una pianificazione organica ed accurata è indispensabile al fine di perseguire con efficacia

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni

Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni 24 Aprile 2014 Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni Da alcune settimane si è iniziato a parlare

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 STRUMENTI FINANZIARI DELLA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO 2014-2020 POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio

Dettagli

Per un Lavoro Dignitoso. Organizzazione Internazionale del Lavoro

Per un Lavoro Dignitoso. Organizzazione Internazionale del Lavoro Per un Lavoro Dignitoso Organizzazione Internazionale del Lavoro Organizzazione Internazionale del Lavoro (O.I.L.) Agenzia specializzata delle Nazioni Unite che persegue la promozione della giustizia sociale

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico.

Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico. Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico. Assumersi responsabilità. Con provvedimenti energeticamente efficienti. L efficienza energetica è una strategia efficace per la protezione

Dettagli

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità Il Reference Point italiano sulla qualità dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale A cura di Ismene Tramontano Ricercatrice Isfol

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

Raccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università);

Raccolta di domande di ogni tipo (partendo dalle iscrizioni alle scuole ed alle università); Protocollo Operativo d Intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Poste Italiane per il servizio di consegna dei libri di testo alle famiglie degli alunni della scuola secondaria

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

Il contratto di Rete

Il contratto di Rete 18 settembre 2014 Numero 2 Il contratto di Rete Speciale Contratto di Rete Con l art. 3, comma 4 ter, D.L. 5/2009, convertito con modificazioni in L. 33/2009, e successive modifiche e integrazioni, è stato

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

La formazione professionale nella SEO: Employment Guidelines.

La formazione professionale nella SEO: Employment Guidelines. La formazione professionale nella SEO: Employment Guidelines. Keywords: Training, Vocational Training, Retraining, Traineeships, Lifelong Training (Learning), Apprenticeship Training, Open Land Training,

Dettagli

Europa 2020, salute e sociale

Europa 2020, salute e sociale Europa 2020, salute e sociale Breve introduzione L Europa 2020 presenta tre priorità che si rafforzano a vicenda: Crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione.

Dettagli

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. E DEI PROPRI COLLABORATORI 1. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI s.a.s. VERSO IL CLIENTE 2. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

leaders in engineering excellence

leaders in engineering excellence leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Le sfide della nuova direttiva per la centrale di committenza

Le sfide della nuova direttiva per la centrale di committenza Le sfide della nuova direttiva per la centrale di VALUTAZIONE DELL EFFICIENZA E DELL EFFICACIA DELLA DIRETTIVA 2004/18 1 Frammentazione ed eterogeneità delle stazioni appaltanti (250.000); 2 Le piccole

Dettagli

I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013

I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013 I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale Roma, 17 settembre 2013 Intervento di Claudio Andrea Gemme, Presidente ANIE Confindustria Signore e Signori, buongiorno. Grazie a tutti voi per

Dettagli

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP

Milano, 21 marzo 2012. Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP INDICE Strategia aziendale in materia di clima La policy ambientale e il codice etico La loro applicazione Il programma energetico Le opportunità derivanti da CDP 2

Dettagli

Sezione Elettronica ed Elettrotecnica

Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Assemblea 17 giugno, ore 11.30 Date: 2011-06-17 1 (11) Ericsson Internal Premessa La Sezione Elettronica ed Elettrotecnica intende rappresentare un importante elemento

Dettagli

Responsabilità Sociale d Impresa

Responsabilità Sociale d Impresa Responsabilità Sociale d Impresa Sessione Formativa Modulo 1 1 CSR La competitività dell impresa è molto condizionata dalla capacità di dare al mercato un immagine di eccellenza. Un buon esempio di comunicazione

Dettagli

e delle imprese di servizi 2014/2015 Laurea magistrale in Servizio sociale e politiche sociali Fondi e finanziamenti Tipologie di Fondi Fondi pubblici: derivano dall attuazione di obiettivi politici locali

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo.

DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo. DISEGNO DI LEGGE: Delega al Governo per la riforma della disciplina della cooperazione dell'italia con i Paesi in via di sviluppo. Consiglio dei Ministri: 05/04/2007 Proponenti: Esteri ART. 1 (Finalità

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Diamogli Credito. Protocollo d Intesa tra ABI e Governo per giovani studenti che decidono di investire sulla propria formazione

Diamogli Credito. Protocollo d Intesa tra ABI e Governo per giovani studenti che decidono di investire sulla propria formazione Diamogli Credito Protocollo d Intesa tra ABI e Governo per giovani studenti che decidono di investire sulla propria formazione Il Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive (POGAS) e l

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Master La pulizia sostenibile come opportunità. I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA. FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010

Master La pulizia sostenibile come opportunità. I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA. FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010 Master La pulizia sostenibile come opportunità FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010 I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA Assocasa e la sostenibilità La sostenibilità è un approccio

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni: REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione

Dettagli

UNA NUOVA STRATEGIA PER IL MERCATO UNICO AL SERVIZIO DELL ECONOMIA E DELLA SOCIETÀ EUROPEA

UNA NUOVA STRATEGIA PER IL MERCATO UNICO AL SERVIZIO DELL ECONOMIA E DELLA SOCIETÀ EUROPEA 10 IL MONTI PENSIERO UNA NUOVA STRATEGIA PER IL MERCATO UNICO AL SERVIZIO DELL ECONOMIA E DELLA SOCIETÀ EUROPEA Rapporto di Mario Monti al Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso 9 maggio

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli