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1 Cancerogeno

2 LA RACCOLTA DIFFERENZIATA: QUESTA SCONOSCIUTA!! Nel lontano 1997 il decreto Ronchi definiva la raccolta differenziata come la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee.! Sono passati quasi 11 anni dall introduzione legislativa del concetto di raccolta differenziata e pare che a molti, soprattutto a coloro che hanno la responsabilità di renderla operativa, ancora sfuggano il suo significato e la sua funzione. Per questa, e per altre ragioni si rende necessario fare chiarezza. Innanzitutto va detto che la "raccolta differenziata" non ha nulla a che vedere con l'attività di separazione dell'umido (rifiuti organici) dal resto dei rifiuti solidi urbani, ma andiamo con ordine. La raccolta differenziata consiste nella separazione dei rifiuti in base alle loro caratteristiche chimico-fisiche affinché possano essere sottoposti ad un processo di trasformazione (riciclaggio) al termine del quale si ottiene materia prima utilizzabile in nuovi processi produttivi. Questo modello di smaltimento obbliga il cittadino a separare (in sacchetti diversi!): la carta

3 la plastica (solo PET, PVC e PE) l'alluminio e la banda stagnata e, in sacchetti completamente biodegradabili, i rifiuti biologici. Il vetro viene conferito nelle campane di raccolta che sostituiscono i vecchi cassonetti. Tutti quei rifiuti che non rientrano nelle categorie precedenti confluiscono

4 nel cosiddetto sacchetto dell'indifferenziata che contiene un mix dei precedenti materiali o altri materiali non riciclabili. Alcuni esempi: cassette audio e video, buste di plastica, piatti di plastica sporchi, pannolini, carta plastificata, lamette da barba, grucce, lampadine ecc. Una procedura diversa riguarda i rifiuti ingombranti e speciali (materassi, frigoriferi, lavatrici ecc.) che dovrebbero essere ritirati a domicilio e smaltiti in sicurezza. I rifiuti così separati seguiranno strade diverse: La frazione organica, raccolta, è bene ripeterlo, in sacchetti completamente biodegradabili, sarà inviata presso impianti di compostaggio che la trasformeranno in concime per l agricoltura: il compost; La plastica, l alluminio, la carta e il cartone, convergeranno presso i consorzi di riciclaggio che provvederanno ad ottenerne materia prima da reinserire in nuovi processi produttivi; La frazione indifferenziata, che con la raccolta differenziata si sarà notevolmente ridotta, dopo essere stata biostabilizzata, verrà smaltita in discarica, negli inceneritori o attraverso altre forme di smaltimento (TMB). La prima conclusione che si può trarre è la seguente: a Castelpoto e nel resto della Valle Vitulanese NON si fa Raccolta Differenziata.

5 L INCENERIMENTO L'incenerimento è un processo di combustione che avviene all interno di impianti detti inceneritori che producono energia elettrica. Il materiale di risulta dell incenerimento è sia solido che gassoso. Il materiale solido finisce in discarica; i gas, costituiti da macro e microinquinanti, finiscono nell atmosfera e nei nostri polmoni. Infatti i primi sono conosciuti ormai da tempo e contribuiscono provocare le piogge acide, l'effetto serra e la formazione del buco dell'ozono. I microinquinanti sono invece rappresentati dai metalli pesanti, PCDD/F (policlorodibenzo, diossine e furani), IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), PCB (Poli Cloro Bifenili) ed altre sostanze di grande interesse per i loro effetti sull'ambiente e sulla salute della popolazione. Per via di una strana e distorta interpretazione normativa, la costruzione degli inceneritori viene finanziata con i fondi del CIP6, una tassa che lo Stato esige attraverso le bollette dell Enel, e che, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe finanziare impianti per l energia rinnovabile e pulita ovvero pannelli solari, pale eoliche. Più grande è l inceneritore, maggiore è l entità del finanziamento che il costruttore riceve dallo stato.

6 L incenerimento presuppone la separazione del materiale organico dal resto dei rifiuti poiché la presenza del materiale organico riduce il potere calorifico delle eco-balle rendendole non utilizzabili (o scarsamente efficaci) per la combustione. Le eco- balle presenti in Campania nei vari siti di stoccaggio sono tutte inutilizzabili e altamente inquinanti perché contengono residui organici la cui fermentazione produce una sostanza tossica, il percolato (che può contenere, tra gli altri inquinanti, i metalli pesanti), che defluisce da queste eco-bombe. Dunque l impegno chiesto ai Castelpotani è finalizzato a questo secondo tipo di smaltimento che non solo non ha nulla a che vedere con la Raccolta Differenziata ma con questa si pone in diretta concorrenza. Infatti l inceneritore non può essere spento e riacceso a piacimento, perché queste operazioni sarebbero oltremodo complicate e non economicamente sostenibili. Ciò comporta la necessità di un conferimento continuo di materia prima da bruciare. Con la Raccolta Differenziata invece, il rifiuto da incenerire si riduce enormemente e si rende non economica la scelta dell incenerimento che è già di per sé un disastro finanziario e ambientale. Finanziario perché senza gli aiuti del CIP 6 (raccolti dalle nostre bollette E- nel!!) non sarebbe conveniente per nessun imprenditore costruire un inceneritore; ambientale perché, come ormai tutti dovrebbero sapere, in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma e negli inceneritori entrano i rifiuti solidi urbani ed escono sostanze cancerogene. A conferma di ciò (come se ce ne fosse la necessità!) vi invitiamo a dare un occhiata alla seguente tabella dell ARPA (Agenzia Regionale per la Prote-

7 zione Ambientale) della Regione Piemonte. A qualsiasi livello decisionale (Comune, Provincia, Regione e Parlamento) l incenerimento (o LA DISSOCIAZIONE MOLECOLARE che una forma di incenerimento) come soluzione unica al problema dei rifiuti è una scelta politica che non è più condivisibile per ragioni di legalità, economicità e sostenibilità ambientale. L INCENERIMENTO NON DEVE ASSOLUTAMENTE ESSERE CONSIDERATO LA STRA- DA MAESTRA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI. L INCENERIMENTO DEVE ESSERE RIDOTTO AI MINIMI TERMINI ATTRAVERSO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA.

8 È di questi giorni la notizia che a Castelpoto costruiranno un impianto di Smoldering (Fumigazione) amichevolmente chiamato dissociatore molecolare. Tale decisione si colloca nel solco dell irresponsabilità che ha caratterizzato la gestione dei rifiuti in Campania negli ultimi dieci anni. All unica strada da percorrere voltiamo le spalle per insondabili ragioni. Eppure nella nostra stessa regione vi sono comuni come Mercato San Severino (SA) che sono diventati modelli nella gestione dei rifiuti: 1. Più del 60% di rifiuti differenziati e avviati al riciclo 2. Calcolo dell ammontare delle bollette in base al numero delle persone domiciliate e non in base al numero di metri quadri delle abitazioni 3. Raccolta differenziata porta a porta con codici a barre sui sacchetti 4. Possibilità di risparmio sulla bolletta in base alla quantità di immondizia prodotta 5. Risparmio per chi consegna con mezzi propri l immondizia nei centri di raccolta.

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