CLUB ALPINO ITALIANO CORSO A.S.E.
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- Arrigo Mauro
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1 S.R.E. - SCUOLA REGIONALE ESCURSIONISMO CLUB ALPINO ITALIANO CORSO A.S.E. D ESCURSIONISMO BIENNO 2010 ABBIGLIAMENTO EQUIPAGGIAMENTO ATTREZZATURA CATENA DI SICUREZZA
2 CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI ESCURSIONISTICI E molto difficile, per chi si avvicina all escursionismo,sapere fin dall inizio tutto ciò che gli potrà effettivamente servire.tratteremo specificatamente i materiali indispensabili separandoli in tre gruppi: ABBIGLIAMENTO EQUIPAGGIAMENTO ATTREZZATURA
3 ABBIGLIAMENTO La fibra sintetica, a differenza di quella naturale, non assorbe i liquidi restando all esterno e scorrendo su di essa i tempi di asciugatura sono più ridotti e si ha una più alta velocità di migrazione del sudore verso gli strati più esterni. MATERIE BASE Poliestere Poliammide Polipropilene CARATTERISTICHE Indistruttibile Resistenza meccanica Leggerezza
4 PERDITA DELLA TEMPERATURA CORPOREA INCIDENZA DEL VENTO SULLA TEMPERATURA CORPOREA EFFETTO WIND CHILL
5 ABBIGLIAMENTO Le membrane semipermeabili nella protezione dagli agenti atmosferici giacche Pile windstopper e windtex Caratteristiche: Inserimento membrane (goretex ecc.) Termosaldatura delle cuciture Per laminatura: saldata all interno del tessuto. Discreta capacità traspirante Z liner: inserita tra il tessuto esterno e la fodera interna Durata nel tempo in base allo spessore
6 ABBIGLIAMENTO I QUATTRO STRATI DELL ABBIGLIAMENTO 1 strato:a contatto con la pelle ha funzioni termiche e di smaltimento sudore,va portato aderente alla pelle quindi attillati ed elastici è consigliato un capo che copra anche il bacino avendo cura di averne un paio di scorta riposti in sacchetti impermeabili. 2 strato:immediatamente sopra l intimo deve coprire senza impedire i movimenti,ideale un capo elastico o più abbondante munito possibilmente di tasche con chiusura a cerniera, buone le camice o felpe.pantaloni preferibilmente lunghi o salopette. 3 strato:riguarda generalmente solo la parte alta. La funzione viene svolta egregiamente da un maglione o d un pile di impiego ormai diffusissimo
7 ABBIGLIAMENTO I QUATTRO STRATI DELL ABBIGLIAMENTO 4 strato:è quello più esterno. A differenza dei precedenti qui la funzione è quella di protezione degli agenti atmosferici. Per la parte alta, una giacca a vento con membrana, consigliata completa di cappuccio e coulisse restringibile. Questo capo ha notevole importanza avendolo con sé tutto l anno e quindi peso e volume sono da considerare. Per la parte bassa un soprapantalone indossabile senza togliere gli scarponi dello stesso materiale della giacca. Si può ovviare, causa il costo notevole del 4 strato, alla più economica mantella oppure, per tratti di sentiero poco impegnativi, al classico ombrello portatile.
8 ABBIGLIAMENTO ACCESSORI Giova ricordare al riguardo, che nella protezione termica del corpo è particolarmente importante ed efficace agire sulle estremità (testa,mani,piedi.) BERRETTO, PASSAMONTAGNA, CAPPELLO ESTIVO GUANTI O MOFFOLE CALZE A SPESSORE DIFFERENZIATO
9 EQUIPAGGIAMENTO ZAINO E caratterizzato per le capacità che ne delinea anche il campo d impiego 40 litri Escursioni giornaliere Da 40 a 60 litri Escursioni di due o più giorni Oltre i 60 litri Trekking impegnativi
10 EQUIPAGGIAMENTO ZAINO Esaminiamo i parametri più significativi nella valutazione dello zaino 1) La forma deve essere tale da mantenere il baricentro del carico vicino al corpo 2) Importante la presenza di liste metalliche situate nella struttura con il compito di mantenere inalterata la sagomatura del dorso. 3) Presenza di ampi canali di passaggio dell aria sul dorso per ridurre la sudorazione 4) Spallacci e cinturone devono essere dimensionati ed imbottiti,importante la presenza di un cinturino pettorale che mantenga la giusta posizione degli spallacci. 5) Sistema di regolazione sul dorso che permetta l adattamento alla schiena 6) Ormai costruiti in tessuto di nylon maggiore è la grammatura del tessuto maggiori saranno la resistenza agli sfregamenti,impermeabilità e peso. 7) Non essendo del tutto impermeabili in caso di forte pioggia è consigliabile disporre di un copri zaino se non si è in possesso di una mantella. 8) Se si prevedono uscite su neve lo zaino dovrà disporre di apposito porta piccozza e ramponi. 9) Oltre i 40 litri è sconsigliata la presenza tasche laterali che possono diventare fastidiose allorchè si percorrano tratti rocciosi o vie attrezzate.
11 EQUIPAGGIAMENTO COME SI PREPARA LO ZAINO IL PESO DEVE ESSERE BEN DISTRIBUITO PERCHE NON GRAVI TROPPO SULLA SPINA DORSALE. REGOLIAMO GLI SPALLACCI SIA IN ALTEZZA, SE POSSIBILE, SIA NELLA LORO AMPIEZZA SOTTO LE ASCELLE,SENZA SEGARLE, PER FAR ADERIRE LO ZAINO ALLA SCHIENA.IL CARICO DEVE ESSERE BEN EQUILIBRATO, SUL FONDO SISTEMIAMO LE COSE CHE USIAMO MENO A PARTIRE DAL SACCOLETTO, I RICAMBI MENO FREQUENTI (LA GIACCAVENTO IL COPRICAPO E I GUANTI).LA MANTELLA PUO TROVARE POSTO A CONTATTO CON LA SCHIENA PURCHE SIA FACILMENTE ESTRAIBILE. IL PESO DELLO ZAINO INFATTI DEVE ESERCITARE UNA FORZA IL PIU POSSIBILE PARALLELA ALLA SCHIENA, CHE NON CI COSTRINGA A PIEGARCI TROPPO PER BILANCIARLO
12 EQUIPAGGIAMENTO SCARPONI PARAMETRI DELLA SUOLA 1) Rigidità e flessione non accentuata nell uso tipico del trekking non scendendo al di sotto di un certo livello per non sottoporre il piede ad eccessive sollecitazioni. 2) La scolpitura deve essere piuttosto complessa per avere la dovuta aderenza evitando le suole prive di tacco. 3) Importante la presenza di un plantare per distribuire uniformemente la pressione sulla pianta del piede.
13 EQUIPAGGIAMENTO SCARPONI PARAMETRI DELLA TOMAIA 1) I materiali usati sono:pelle,tessuto sintetico,materiale plastico 2) Normalmente di altezza tale da sovrastare la caviglia, al di sotto della quale diventano soluzioni pratiche ma fortemente sconsigliate. 3) Buona l impermeabilità sui modelli in pelle mentre sulle tomaie in tessuto è indispensabile l uso di membrane semipermeabili (goretex ecc.) 4) Buona la traspirazione sui modelli in pelle mentre i modelli con membrana ostacolano la traspirazione diminuendo il confort del piede nelle stagioni calde. 5) Importante la scelta della misura indossando calze a spessore differenziato controllando una volta allacciato che no vi siano punti di pressione o spazio residuo inutile rispetto al proprio piede. 6) Per la tomaia in pelle usare un trattamento con oli o grassi al silicone e non esporli ad asciugare al sole diretto o a fonti di calore. SCARPA OUTDOOR
14 EQUIPAGGIAMENTO LE GHETTE Indispensabili sulla neve alta,si rivelano particolarmente utili anche in caso di pioggia o abbondante rugiada, evitando di bagnare scarponi e pantaloni.
15 EQUIPAGGIAMENTO ACCESSORI Equipaggiamento di normale dotazione all escursionista che possono variare a seconda dell escursione o a particolari esigenze del soggetto. Elenchiamo i più importanti Borraccia Materiale di pronto soccorso Occhiali da sole Torcia elettrica ed un fischietto per richiamo Altimetro e Barometro Binocolo Bussola Sacco a pelo o sacco lenzuolo Cartina topografica
16 ATTREZZATURA IMBRACO Viene impiegato su percorsi attrezzati ed anche su lunghi nevai se sussiste rischio di caduta Particolarità d imbraco per l escursionista 1) Consigliato il tipo completo(torace +cosciali) non importa se in uno o due pezzi. 2) Completamente regolabile. 3) Completo di ganci portamateriali Richiedere l omologazione EN e UIAA
17 ATTREZZATURA CASCO Indispensabile su percorsi attrezzati ed ogni qualvolta sussista il pericolo di caduta sassi. Particolarità di casco per l escursionista 1) preferito di tipo alpinistico 2) munito di sottogola (è importante che non si muova durante l uso) 3) la leggerezza 4) la ventilazione 5) la regolabilità Richiedere l omologazione EN e UIAA
18 ATTREZZATURA BASTONCINI TELESCOPICI 1) Riducono notevolmente la fatica dell escursionista specialmente se si usa uno zaino pesante. 2) Aumentano la sicurezza in condizioni di equilibrio precario 3) E consigliato l uso dei modelli in tre pezzi, con punta in metallo duro o temperata, in modo di riporli nello zaino senza ingombro.
19 ATTREZZATURA Connettori e corda Una corda di mt è molto utile ma anche ingombrante e pesante,è possibile distribuire il carico usando più spezzoni di corda aventi come lunghezza minima i metri. Consigliati almeno 3 connettori del tipo raffigurato con ghiera chiusa avvitabile OMOLOGATA EN e UIAA OMOLOGATO EN e UIAA Per chi accompagneremo consigliato avere con se almeno 7 metri di corda di diametro 8-9 per creare eventualmente un imbracatura di emergenza ed un paio di cordini di diametro 6 aventi una lunghezza di mt 1
20 D.P.I. concetto di omologazione SONO DENOMINATI D.P.I. (dispositivi di protezione individuale) TUTTE QUELLE ATTREZZATURE DESTINATE AD ESSERE INDOSSATE O UTILIZZATE DALL ESCURSIONISTA A SCOPO DI PROTEGGERLO DA UNO O PIU RISCHI SUSCETTIBILI DI MINACCIARNE LA SICUREZZA O LA SALUTE (D.L ) CATEGORIE DI D.P.I. CATEGORIA 1: rischi lievi, piccoli urti meccanici, raggi solari CATEGORIA 2: rischi intermedi CATEGORIA 3: rischi gravi o mortali LA MAGGIOR PARTE DEI DISPOSITIVI USATI IN MONTAGNA FANNO PARTE DELLA CATEGORIA 3
21 D.P.I. concetto di omologazione TUTTE LE ATTREZZI USATI IN ESCURSIONISMO SONO CONSIDERATI DEI D.P.I. E QUINDI SOGGETTI A PRECISE NORMATIVE E OMOLOGAZIONI UIAA(Unione Internazionale Associazioni Alpinismo) 1. NORME ESPRESSE DA UN COMITATO TECNICO CON 30 ANNI DI ESPERIENZA 2. VALORE IN TUTTO IL MONDO 3. E UN MARCHIO VOLONTARIO EN (Normative Europee di specifiche tecniche) 1. OBBLIGATORIA DAL ESPRESSA DAL PARLAMENTO EUROPEO 3. E SEGUITA SEMPRE DAL NUMERO DELLA NORMA CE (Conformita Europea) 1. LA MARCATURA CE ATTESTA LA CONFORMITA DI TUTTE LE DIRETTIVE EUROPEE 2. PREVEDE LE ISTRUZIONI IN MULTILINGUA SUI PRODOTTI
22 D.P.I. concetto di omologazione Prendiamo per esempio la corda sottoposta a omologazione UIAA si ha la conferma di garanzia su certi parametri di sicurezza. 1) Resistenza dinamica. Il valore della forza di arresto deve essere <1200kg per corde intere e <800kg per mezze corde. 2) Deformabilità a carico statico. L allungamento con carico di 80 kg< 8% per corde intere e <10% per mezze corde. 3) Annodabilità. Il buco interno al nodo semplice creato da un carico statico di 10 kg per un minuto e successivamente di 1kg deve essere < 1.1 volte il diametro della corda. 4) Scorrimento della calza. Massimo il 2%.
23 NODI PRINCIPALI BARCAIOLO Per l'autoassicurazione, negli intermedi di una corda fissa.
24 NODI PRINCIPALI MEZZO BARCAIOLO Per l'assicurazione reciproca, per una calata assistita,la mano che frena può resistere ad una forza fino a 2.5 kn.
25 NODI PRINCIPALI ASOLA E CONTROASOLA Manovra per bloccare il mezzo barcaiolo in situazioni di emergenza. Nel disegno 6 viene realizzata la controasola di sicurezza
26 NODI PRINCIPALI NODO BULINO (gassa d amante) Un nodo utile per manovre di soccorso. Non va usato per collegarsi alla cordata!
27 NODI PRINCIPALI NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE (OTTO) LARGAMENTE USATO PER LA SICUREZZA E LA FACILITA DI SCIOGLIMENTO UTILIZZATO PER COLLEGARE IL CAPO DELLA CORDA ALL IMBRACO, PER REALIZZARE UNA LONGE, ECC.
28 LA CATENA DI SICUREZZA OBBIETTIVO: RIDURRE AL MINIMO I POTENZIALI DANNI CHE POSSONO SUBIRE GLI ESCURSIONISTI NEL CASO SI UTILIZZINO ATTREZZATURE TECNICHE PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO ASSICURAZIONE DINAMICA IN CASO DI CADUTA TRASFORMA IN CALORE L ENERGIA CINETICA SCORRENDO IN UN FRENO CHE GENERA ATTRITO DISSIPANDO NEL TEMPO L ENERGIA LIBERATA DALLA CADUTA ASSICURAZIONE STATICA IN CASO DI CADUTA TRASFORMA IN ENERGIA ELASTICA L ENERGIA CINETICA LA CORDA NON HA NESSUN SCORRIMENTO E LA DISSIPAZIONE AVVIENE PER MERITO ESCLUSIVO DELLA CARATTERISTICA DELLA CORDA CORDA TRATTENUTA DALL ASSICURATORE
29 LA CATENA DI SICUREZZA IL FATTORE DI CADUTA Il fattore di caduta "Fc" è il rapporto tra l'altezza H di caduta libera e la lunghezza L della corda coinvolta dal volo. PRIMO CASO H Possiamo quindi osservare che: il valore massimo che il fattore di caduta può raggiungere è pari a 2 (come visto nel 1 caso); tale valore massimo si riduce notevolmente se, allontanandoci dalla sosta e avendo quindi una lunghezza maggiore di corda a disposizione, interrompiamo la possibilità di volo posizionando dei rinvii. H L L
30 LA CATENA DI SICUREZZA LA CORDA E SENZA BUBBIO L ATTREZZATURA PIU IMPORTANTE PER QUALSIASI ESCURSIONISTA ED E L ELEMENTO FONDAMENTALE DELLA CATENA DI SICUREZZA, SCOMPONIAMOLA FILAMENTO SCHEDA TECNICA FIBRA POLIAMMIDICA (NYLON 6, PERLON, NYLON 6,6) STOPPINO TREFOLO ANIMA CALZA
31 LA CATENA DI SICUREZZA L ANCORAGGIO NATURALE IN ESCURSIONISMO E IL PUNTO NEL QUALE VIENE FISSATA LA CORDA E UNO DEI COMPONENTI DELLA CATENA DI ASSICURAZIONE AD UNA PIANTA TRAMITE UN OTTO ISEGUITO, CON FETTUCCIA PIATTA O TUBOLARE, CORDINO, ECC AD UNA ROCCIA TRAMITE UN CORDINO O FETTUCCIA ATTORNO AD UN MASSO A UNA CLESSIDRA O SASSO INCASTRATO
32 LA CATENA DI SICUREZZA L ANCORAGGIO NELLA NEVE (I CORPI MORTI) INSERIMENTO VERTICALE CON NODO TOPOLINO CON LA PICCOZZA INSERIMENTO ORIZZONTALE POSSIAMO CONSIDERARE CORPI MORTI TUTTO QUELLO CHE POSSIAMO TROVARE IN NATURA ALL OCCORRENZA (UN SASSO, UN BASTONE, OLTRE AGLI ATTREZZI IN NOSTRA DOTAZIONE (BASTONCINI, LO ZAINO, ECC )
33 LA CATENA DI SICUREZZA I FRENI BLOCCANTI( automatici) PRINCIPIO: ARRESTO DELLA CADUTA INDIPENDENTE DALL AZIONE UMANA SVILUPPANDO IMPORTANTI SOLLECITAZIONI SU TUTTI GLI ELEMENTI DELLA CATENA DI SICUREZZA PRUSIK DAI COMUNI. MASCHARD IN UN ATTIVITA ESCURSIONISTICA SONO UTILIZZATI PER ASSICURAZIONE, LA CALATA ASSISTITA, PER LA DISCESA IN CORDA DOPPIA, SULLA CORDA FISSA. ECC. SUM AI PIU TECNICI GRI GRI T BLOC
34 LA CATENA DI SICUREZZA I FRENI DINAMICI (discensori) PRINCIPIO: MOLTIPLICA LA FORZA DI TRATTENUTA MESSA IN ATTO ATTRAVERSO UN SISTEMA DI ATTRITI SULLA CORDA GENERANDO UNA FORZA DI ARRESTO MINORE CON MINORE SOLLECITAZIONI SU TUTTA LA CATENA DI SICUREZZA OTTO DAI COMUNI. ROBOT AI PIU TECNICI MEZZO BARCAIOLO E IMPORTANTE CHE TUTTI IFRENI, SIA AUTOMATICI O DINAMICI, PER LAVORARE CORRETTAMENTE DEVONO ESEERE ACCOPPIATI CON UN CONNETTORE A GHIERA GI GI FRENO MOSCHETTONE
35 LA CATENA DI SICUREZZA L IMBRACO PRINCIPIO: DISTRIBUISCE IN MODO UNIFORME, E IN ZONE DEL CORPO NON CRITICHE, LO STRAPPO DERIVANTE DALLA FORZA D ARRESTO IN CASO DI CADUTA. E INFATTI LA CORDA CHE ASSORBE O TRATTIENE LA CADUTA. E CONSIDERATO L ELEMENTO VITALE NELLA CATENA DI SICUREZZA NORMA EN CINTURA ANELLO DI SERVIZIO COSCIALI IMBRACO BASSO IMBRACO COMPLETO USATE SU VIE FERRATE E IN CORDA DOPPIA O IN CASO DI ZAINO PESANTE IMBRACO ALTO ASCELLARE
36 LA CATENA DI SICUREZZA I CONNETTORI SONO PUNTI DI CONNESSIONE NEI QUALI VIENE FATTA PASSARE LA CORDA O UTILIZZATI COME COMPONENTI ESSENZIALI DELLA CATENA DI ASSICURAZIONE MERITA UN PICCOLO APPROFONDIMENTO IL CONNETTORE A GHIERA CHE RISULTA ASSOLUTAMENTE SICURO ED AFFIDABILE MARCATURE PRESENTI SUI CONNETORI CE CONFORME ALLA DIRETIVA 89686CEE UIAA CONFORME ALLO STANDARD UIAA 121 H K X TIPO H.M.S (mezzo barcaiolo), KLETTERESTEIG, OVAL, ECC. CARICO MASSIMO SULL ASSE MAGGIORE-LEVA CHIUSA CARICO MAX SULL ASSE MINORE-LEVA CHIUSA CARICO MAX SULL ASSE MAGGIORE-LEVA APERTA
37 LA CATENA DI SICUREZZA FETTUCCIE E CORDINI DOPPIO INGLESE PUR FACENDO PARTE DELLA CATENA DI SICUREZZA I CORDINI E LE FETTUCCE HANNO UN RUOLO DI SOLA CONNESSIONE, PUR ESSENDO IN TALUNI CASI COSTRUITI IN MANIERA SIMILARE ALLE CORDE DI NYLON NON CONTRIBUISCONO ALL ASSORBIMENTO DI ENERGIA. NODO COPIATO PER FETTUCCIA ANELLO DI FETTUCCIA UNI EN 566
38 CENNI DI PROGRESSIONE IN SICUREZZA SU SENTIERI ATTREZZATI ATTREZZATURA INDIVIDUALE: IMBRACO E LONGE ATTREZZATURA DI GRUPPO: SPEZZONE DI CORDA DA 30 M DIAM. 9 QUANDO SI AFFRONTA UN TRATTO DI SENTIERO ATTREZZATO E BENE ASSICURARSI CON I DUE RAMI DELLA LONGE COLLEGATA ALL IMBRACO CON UN NODO AD OTTO
39 CENNI DI PROGRESSIONE IN SICUREZZA SU SENTIERI ATTREZZATI (stesura di una corda fissa) asola di bloccaggio e contro asola Prusik o barcaiolo carrucola Auto assicurazione Auto assicurazione Tratti da 3 a 5 metri Ordine di percorso
40 Buon Escursionismo
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