Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse

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1 GIOVANNA MAROTTA Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse What did you people ever do for the world besides drink? Frank McCourt, Tis. A Memoir 1. Aspetti preliminari In Gran Bretagna, il termine Scouse, ben presente alla coscienza metalinguistica del parlante inglese medio, identifica la lingua parlata nella città di Liverpool; lo Scouse è infatti una delle varietà sub-standard più conosciute, tanto da comparire sistematicamente nelle rassegne di carattere fonetico dedicate ai diversi accents dell inglese europeo. 1 In parallelo, viene chiamato Scouser il cittadino di Liverpool che fa uso di questo particolare accent, fortemente caratterizzato sia sul piano segmentale che su quello prosodico. Nel lessico quotidiano dei Liverpudlians, il termine Scouse indica attualmente una pietanza a base di carne e verdure, cucinata dai marinai durante i loro lunghi viaggi in mare (cfr. SPIEGL 2000: 16); gli ingredienti essenziali sono carne, di manzo o d agnello, patate, cipolle e carote. Di questo piatto tradizionale esistono tuttavia diverse varianti, come testimoniano le numerose ricette reperibili sui siti internet relativi alla cucina di Liverpool. A questo proposito, appare opportuno ricordare che nel Nord della Germania, in particolare nella zona di Amburgo, Labskaus è un piatto tipico preparato con ingredienti simili a quelli impiegati nello Scouse di Liverpool, con eventuale aggiunta di aringhe e cetrioli sottaceto. 2 Non privo di interesse risulta inoltre il fatto che anche nel caso del Labskaus il rinvio all ambito marittimo è costante in letteratura. È dunque probabile che si tratti della stessa pietanza a basso costo, consumata dai marinai impiegati nelle rotte del Nord Europa nei secoli scorsi. Tradizionalmente, il termine inglese Scouse è infatti interpretato come semplifi- 1 Cfr. ad es., WELLS (1982; 1984), TRUDGILL (1984; 1986; 1990), TRUDGILL e HANNAH (1982), HUGHES e TRUDGILL (1996), TRUDGILL e CHESHIRE (1998), JENKINS (2001), HICKEY (2004). 2 Si veda in merito il dizionario Duden, sub voce.

2 2 Giovanna Marotta cazione della parola composta Lobscouse, forma anglicizzata di un originario composto del germanico settentrionale Labskaus (cfr. KNOWLES 1973). La sequenza consonantica -bsk- (corrispondente foneticamente a [-psk-], con molta probabilità) e l assenza di palatalizzazione sembrano rinviare a varietà scandinave del germanico, piuttosto che al tedesco. Nell ambito della città di Liverpool, una variante di questo piatto è il cosiddetto Blind Scouse, letteralmente cieco, perché privo dell ingrediente più nobile, cioè la carne. Date le sue caratteristiche di pietanza povera, con Scouse si indicava talora il piatto preparato con gli avanzi del giorno precedente (cfr. SPIEGL 2000: 15 sgg.), oppure il cibo che si consumava il giorno precedente la paga settimanale, quando cioè il denaro a disposizione delle famiglie di basso reddito era minimo o addirittura inesistente. Incerta risulta a tutt oggi l etimologia di Scouse, come pure dei supposti antecedenti Labskaus e Lobscouse. Il primo elemento del composto potrebbe forse risalire alla radice del tedesco Labe ristoro, sollievo, oppure, più probabilmente, dati gli ingredienti della pietanza, a labberig molle e nel contempo insipido, con possibile riferimento ad una sorta di brodo di basso livello. Il significato del secondo elemento, Skaus, poi Scouse, rimane invece del tutto sconosciuto. 3 Le prime attestazioni della parola compaiono in Inghilterra alla fine del XVIII secolo, mentre alla prima metà dell Ottocento risale la sostituzione del termine originario con la sua forma anglicizzata Lobscouse, poi abbreviata in Scouse. Sembra ragionevole supporre che ad introdurre il termine in Inghilterra furono gli operatori marittimi del Nord Europa, olandesi, tedeschi, e soprattutto scandinavi, che nei secoli XVII e XVIII sbarcavano sovente nel porto di Liverpool, come pure in altri porti del Nord Europa. All inizio il termine non aveva un legame specifico con questa città, poiché Lobscouse indicava il marinaio in generale; con il passare del tempo, al termine composto si sostituì il semplice Scouse, probabilmente riferito al marinaio che operava nel porto di Liverpool ed identificato come colui che mangiava il piatto Scouse; solo in seguito, si fece labile il nesso con la professione, mentre si rafforzò il riferimento alla città, finché Scouse non divenne sinonimo di abitante di Liverpool appartenente a bassa classe sociale. Dal momento che molti tratti tipici di questa varietà di inglese (su cui vedi il seguente) sono presenti anche nel cosiddetto Irish English, o Hiberno- English, 4 appare probabile che essi siano, almeno in parte, il prodotto dell interferenza linguistica esistente ed attiva per lungo tempo tra comunità di parlanti che facevano uso di varietà di inglese diverse: la comunità inglese autoctona da un lato e la comunità irlandese esogena dall altro. Liverpool è stata infatti mèta costante di immigrazione per gli irlandesi, data la prossimità tra l Irlanda e la 3 Gli aspetti etimologici e storici legati al nome Scouse ed all antroponimo Scouser sono trattati nella nostra comunicazione nell ambito del Ventiduesimo Congresso Internazionale di Scienze Onomastiche (cfr. MAROTTA in corso di stampa). 4 Per la definizione e la discussione di queste etichette rinviamo a CRYSTAL (1996: 340), HICKEY (2004).

3 Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse 3 città delle Midlands, collocata sulla costa nord-occidentale dell Inghilterra, e nel contempo centro economico e commerciale tra i più consolidati nell ambito della nazione inglese. Vorremmo qui svolgere alcune riflessioni sul rapporto tra la diffusione dei processi fonologici e la loro valenza sociolinguistica, nel caso specifico dello Scouse; in particolare, faremo riferimento al processo della lenizione consonantica, che a Liverpool sembra svolgere esemplarmente la funzione di cartina al tornasole nell interferenza tra comunità di parlanti diverse. Queste pagine si inseriscono all interno di un più ampio progetto di ricerca volto a definire il quadro fonologico e prosodico complessivo della città di Liverpool, considerata da chi scrive come laboratorio non solo per lo studio delle modalità con cui si instaura e si diffonde la variabilità fonetica, ma anche per l analisi del suo valore sociolinguistico, specialmente in riferimento all identità sociale dei parlanti. La nostra proposta ambirebbe pertanto ad inserirsi nell ambito del recente filone di ricerche noto in letteratura come sociofonetica, che mira ad indagare empiricamente il peso delle variabili sociolinguistiche nella selezione delle varianti fonetiche. Tali indagini, in rapido sviluppo sia in Europa che negli States, sono ancora agli albori in Italia, perlomeno tra coloro che svolgono analisi acustiche applicate alle varietà, sia regionali che dialettali, dell italiano Le caratteristiche principali dello Scouse accent Essendo in letteratura qualificato come accent, lo Scouse risulta caratterizzato soprattutto ai livelli fonetico e prosodico. 6 In questo paragrafo considereremo in forma sintetica i principali tratti fonetici, segmentali e soprasegmentali, di questa varietà, in riferimento primario alla tesi di dottorato di KNOWLES (1973), che, per quanto datata, continua ad essere un opera imprescindibile, dal momento che presenta un quadro complessivo della pronuncia Scouse. Nell ambito del vocalismo, a [œ] ed [I] dell inglese standard corrispondono [a] ed [i ], rispettivamente. In secondo luogo, l opposizione tra /ø/ e /U/ è neutralizzata a favore di [U], per cui coppie minime dell inglese RP del tipo put e putt, luck e look cessano di essere tali in Scouse, essendo tutte pronunciate con la vocale posteriore alta non tesa. In terzo luogo, la vocale centralizzata anteriore [ ] è resa con [E ] oppure [E ], per es. in bird, girl. Nel consonantismo, le fricative interdentali /T/ e /D/ sono di norma realizzate come occlusive alveolari oppure dentali, tipiche queste ultime dell accento an- 5 Per un primo tentativo in tal senso, limitato al momento alle varietà toscane, ci permettiamo di rinviare a MAROTTA et aliae (2004), in cui si mostra come anche gli indici prosodici possano divenire vettori di marcatezza diatopica e diafasica. 6 In realtà, lo Scouse interessa, sia pure in misura minore, tutti i livelli dell analisi linguistica, dal lessico alla morfologia. Per gli altri livelli, si rinvia a HUGHES etrudgill (1996), SHAW, SPIE- GL e KELLY (1966), SPIEGL (2000).

4 4 Giovanna Marotta glo-irlandese (cfr. WELLS 1982 = 2000: 429). 7 Per quanto concerne invece le sonoranti, la monovibrante post-alveolare continua non fricativa [ ] dell inglese RP viene prodotta in Scouse come tap alveolare [ ] in posizione intervocalica, mentre in posizione di coda sillabica, il fonema vibrante viene cancellato; lo Scouse condivide quest ultimo tratto con la maggior parte delle varietà inglesi settentrionali, come pure con l inglese d Irlanda. La laterale tende ad essere velarizzata indipendentemente dal contesto sillabico, specialmente se contigua a velare (ad es. dopo /k, g/, oppure prima di vocale posteriore). La nasale velare è solitamente pronunciata come nesso [Ng] con parziale o totale desonorizzazione, il che genera e rafforza l impressione di una pronuncia adenoidale (cfr. ultra), tipica dell accento Scouse. Anche in questo caso, il tratto appartiene ad una vasta area dell Inghilterra nord-occidentale. Il processo segmentale più marcato sembra comunque la lenizione dei segmenti occlusivi sordi e della coronale sonora. All epoca in cui scriveva KNOW- LES (1973), il fenomeno caratterizzava i parlanti di sesso femminile appartenenti alla classe sociale medio-bassa (working-class), mentre attualmente il processo risulta in espansione, non solo tra i parlanti di sesso maschile, ma anche a livelli diastratici più elevati. 8 Il fonema /t/ è quello che presenta il numero maggiore di varianti, che comprendono l occlusiva fortemente aspirata, l affricata, la fricativa e l approssimante alveolare. 9 I vari segmenti realizzati dagli Scouser in corrispondenza dei fonemi occlusivi sono tutti leggibili come facies diverse della lenizione, quindi all insegna della tendenza verso l indebolimento articolatorio. Ricordiamo che la lenizione è uno dei tratti distintivi della pronuncia irlandese dell inglese, così come di altre varietà di inglese prodotte in aree celtiche; 10 come vedremo in seguito, la circostanza non è priva di valore. Un attenzione particolare va riservata all esito fricativo di /t/; si tratta infatti di un segmento alveolare prodotto con posizione piatta, non solcata, della lingua, in cui il contatto con il palato è minore rispetto a quello di una sibilante, dal momento che il canale centrale è più ridotto. Questo tipo speciale di suono, denominato nella letteratura sul tema slit fricative, viene trascritto [T2 ], con il doppio diacritico sottoposto al carattere dell interdentale ad indicare il punto di articolazione alveolare, secondo le norme in uso presso il co- 7 Il fenomeno sembra tuttavia in regresso tra i giovani, i quali tendono a rendere le fricative interdentali come fricative labio-dentali, forse per l influsso delle varietà meridionali, più prestigiose, oltre che della pronuncia standard. 8 Cfr. HONEYBONE (2001), SANGSTER (2001), WATSON (2002), MAROTTA (2004), MAROTTA e BARTH (in corso di stampa). 9 Il tapping si verifica soprattutto in parole funzionali e in posizione intervocalica, quando la vocale che precede è breve; ad es. matter, but + V, what + V, got, get + V, that + V; cfr. HONEYBO- NE (2001), WATSON (2002). 10 Cfr., tra gli altri, WELLS (1984), TRUDGILL (1990), HUGHES e TRUDGILL (1996), BEAL (2004), HICKEY (2004).

5 Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse 5 siddetto extended IPA. Si noti che questo tipo di fricativa piatta ricorre anche nell inglese d Irlanda. 11 Per quanto riguarda la prosodia, l intonazione del parlato di Liverpool appare marcatamente diversa da quella RP, come pure da quella delle varietà di inglese sud-orientale. La caratteristica principale concerne il profilo melodico ascendente nella parte finale degli enunciati dichiarativi. 12 In Scouse, i contorni melodici delle frasi interrogative si distinguono pertanto da quelli delle assertive solo per una maggiore escursione in frequenza nel caso delle domande polari. Lo Scouse condivide questo peculiare modello prosodico (rising pattern) con il cosiddetto Urban Northern British English (CRUTTENDEN 1994), etichetta che identifica le varietà di inglese parlate nell Irlanda del Nord e nella Scozia occidentale, nonché nei grandi centri urbani di Birmingham e Newcastle. Dal momento che modelli prosodici simili si riscontrano in Irlanda 13 ed anche in Galles (che non è molto distante da Liverpool), non sembra improbabile che alla base di questo comune tratto melodico possa esserci il sostrato celtico. Non dimentichiamo che nel corso del XIX secolo i centri urbani sopra citati furono tutti mèta di forte immigrazione irlandese, scozzese e gallese (cfr. ultra, 3). Tuttavia, l ipotesi accattivante di un comune retaggio antico, di origine celtica, già avanzata in WELLS (1982: 371), ripresa da BOLINGER (1989), e più criticamente discussa da CRUTTENDEN (1994), è destinata a rimanere tale, non essendo possibile la sua verifica documentaria per le epoche trascorse. Dopo questa rapida rassegna dei tratti fonetici segmentali e soprasegmentali, consideriamo ora la qualità di voce (voice quality). Si tratta dell elemento più marcato della pronuncia Scouse, in quanto sembra contribuire in maggior grado a rendere questa varietà regionale riconoscibile all orecchio dei parlanti inglesi, i quali esprimono un giudizio fortemente negativo nei confronti della voce Scouse, spesso definita ugly, cioè brutta, sgradevole, e pertanto fortemente stigmatizzata ed oggetto di scherno. La qualità di voce dipende in primo luogo dall assetto articolatorio 14 adottato dal parlante; nel caso degli Scousers, gli elementi fondamentali sembrano essere l innalzamento e la ritrazione della lingua, con concomitante maggiore chiusura della mandibola. La contrazione della massa linguale fa aumentare la grandezza della cavità nella parte anteriore della bocca, ma nel contempo riduce lo spazio disponibile nella parte posteriore. Dato questo assetto articolatorio, la lingua, anche nella sua parte più flessibile, vale a dire la punta, non è più libera di muover- 11 I riferimenti bibliografici pertinenti per questo aspetto sono WELLS (1982 = 2000: 429), e soprattutto HICKEY (1984), PANDELI et al. (1997). 12 Già ne discuteva KNOWLES (1973; 1978); più recentemente, vedi LADD (1996), MAROTTA (2004), MAROTTA e BARTH (in corso di stampa) 13 Per Dublino e Belfast, si vedano i recenti dati presentati e discussi in GRABE e POST (2002). 14 Per la nozione di articulatory setting, introdotta in fonetica da HONIKMAN (1964), si vedano i contributi, tuttora fondamentali, di LAVER (1980; 1995).

6 6 Giovanna Marotta si liberamente all interno della cavità buccale; di conseguenza, molti segmenti vengono articolati con l intervento del dorso della lingua, indipendentemente dal loro punto di articolazione di riferimento ideale. Abbiamo ad esempio già visto che la liquida laterale è tendenzialmente dark, in ogni contesto sillabico. L impressione uditiva che scaturisce da questo specifico assetto articolatorio è riassumibile nella formula di velarized speech proposta da KNOWLES (1978: 89): In Scouse, the centre of gravity of the tongue is brought backwards and upwards, the pillars of the fauces are narrowed, the pharinx is tightened, and the larynx is displaced upwards. The lower jaw is typically held close to the upper jaw, and this position is maintained even for open vowels. The main auditory effect of this setting is the adenoidal quality of Scouse, which is produced even if the speaker s nasal passages are unobstructed. Analogamente, sia pure in forma più sintetica, si esprimono anche HUGHES e TRUDGILL (1996: 94) e LAVER (1995: 411). Un ulteriore tratto specifico dell assetto articolatorio che KNOWLES (1973; 1978) riconosce allo Scouse è la rilassatezza (lax voice). Va tuttavia osservato che arretramento ed innalzamento della lingua, con conseguente sua maggiore contrazione, sembrano mal conciliarsi con un aumento del grado di rilassamento dell articolazione fonetica. Parimenti contraddittoria risulta la seguente affermazione di KNOWLES (1973: 75): Scouse is popularly said to be spoken with a nasal twang and at the same time to be adenoidal. Voce adenoidale e voce nasalizzata sono prodotte mediante meccanismi rino-faringei opposti: infatti, la voce adenoidale viene prodotta mediante un innalzamento del velo palatino e un restringimento dei muscoli presenti nelle fosse nasali, con conseguente ostruzione parziale del tratto nasale, mentre nella voce nasalizzata il velo palatino è abbassato, e l aria trova nelle fosse nasali una via di uscita, nonché una cavità di risonanza. Soltanto la nasalizzazione può pertanto essere associata de plano ad una voce rilassata; non a caso, compare di norma nelle prime fasi dell acquisizione linguistica da parte dei bambini, come pure nelle produzioni vocali degli afasici e dei non udenti. Parimenti, la voce nasalizzata compare sovente in particolari patologie psichiche, che si legano ad assetti articolatori improntati al canone della rilassatezza (ad es. la depressione). In Scouse, l innalzamento della parte posteriore della lingua e la posizione della mandibola, relativamente più chiusa (cfr. supra), unitamente ad un aumento della tensione articolatoria e ad un restringimento della faringe, contribuiscono a rinforzare l effetto adenoidale. Un ulteriore tratto che può contribuire all impressione di voce adenoidale è la mancanza di risonanza nasale nella produzione delle consonanti nasali finali (per es. in parole come one, o and), con concomitante desonorizzazione di un eventuale ostruente orale finale (cfr. KNOW- LES 1973: 82). Tenendo conto delle osservazioni appena svolte, la voce adenoidale può dirsi quindi denasalizzata, non nasalizzata; il meccanismo velo-faringeo viene utilizzato dal parlante in modo relativamente dispendioso sul piano dell energia fonatoria. L impressione uditiva, condivisa dai parlanti-ascoltatori inglesi, che gli

7 Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse 7 Scousers parlino con voce nasale è basata quindi su intuizioni ingenue che non corrispondono al reale assetto articolatorio. Il giudizio negativo espresso tradizionalmente dagli inglesi nei confronti della voce Scouse potrebbe pertanto essere motivato in primo luogo dall impressione di ascoltare una voce innaturale, forzata e quasi patologica, in quanto simile nella resa sonora alla voce prodotta tipicamente nelle congestioni nel tratto superiore dell apparato respiratorio. Premesso che sull origine di una qualità di voce così marcata si possono avanzare soltanto ipotesi, più o meno storicamente fondate, 15 la valenza sociolinguistica del fenomeno pare evidente: la voce adenoidale diventa ben presto una vera e propria marca sociolinguistica distintiva, che si consolida nel tempo e che rafforza il senso di appartenenza sociale tra quanti la condividono; nel contempo, proprio perché elemento di identificazione sociale, acquista i connotati di un elemento altamente stigmatizzato da parte del resto della popolazione cittadina che non lo condivide. 3. La lenizione come indice sociofonetico Abbiamo già avuto modo di osservare che uno dei tratti fonetici tipici dello Scouse è la lenizione delle occlusive sorde. Il fenomeno, già descritto da KNOW- LES (1973; 1978), sembra prestarsi in modo non banale ad un interpretazione in chiave sociolinguistica, all insegna dell interferenza tra parlanti appartenenti a comunità linguistiche e sociali diverse. L occorrenza di segmenti leniti e spirantizzati è infatti una caratteristica ben nota dell inglese d Irlanda, per cui è altamente probabile che la lenizione tragga origine dalla pronuncia inglese degli immigrati irlandesi a Liverpool. Dalle analisi sperimentali che sono state recentemente condotte su campioni diversi di Liverpudlian speakers emerge la vitalità e la crescente diffusione di questo processo di indebolimento consonantico, di gran lunga il fenomeno più studiato nell ambito della fonologia Scouse. Stando a quanto risulta dalle indagini empiriche finora compiute, 16 sul processo vigono alcuni vincoli fonologici; in particolare, la lenizione appare favorita in posizione intervocalica o in coda silla- 15 KNOWLES (1973: 83) ritiene che lo Scouse sound pattern, di cui l assetto articolatorio è parte integrante, sia in parte comune alle varietà di inglese parlato in area nord-occidentale, ed in parte dovuto a sviluppi autonomi. Del tutto fantasiosa sembra invece l ipotesi avanzata dallo stesso KNOWLES (ibidem), secondo il quale la qualità di voce adenoidale sarebbe da collegare con le frequenti infiammazioni di tonsille ed adenoidi, con conseguente sviluppo di patologie respiratorie croniche, da parte della popolazione di Liverpool; in particolare, la comunità immigrata irlandese, che abitava nei pressi del porto, sarebbe stata più esposta alle correnti d aria che risalgono dal mare verso il Mersey Tunnel. 16 Si vedano in particolare HONEYBONE (2001), SANGSTER (2001), WATSON (2002), MAROTTA (2004), MAROTTA e BARTH (in corso di stampa).

8 8 Giovanna Marotta bica in contesto non prominente, in pieno rispetto del principio generale che prevede segmenti marcati da ridotta forza consonantica in posizione debole e segmenti dotati di maggiore forza in posizione forte. Il processo presenta carattere scalare ed implicazionale, per cui, ad es. l occorrenza di una variante fricativa in posizione preconsonantica implica la parallela presenza dello stesso allofono anche in posizione intervocalica; in parallelo, una qualsiasi variante lenita, se presente in sillaba prominente, sarà presente anche in sillaba atona. Inoltre, la lenizione colpisce con forza diversa i segmenti occlusivi disponibili nell inventario della lingua inglese: /b/ e /g/ sono indenni dal processo; /p/ mostra percentuali assai ridotte di varianti lenite; /k/ è soggetta al processo nei contesti prosodici sopra menzionati; /d/ e /t/ sono le consonanti più colpite, coerentemente con la ben nota sindrome delle coronali. La scala di forza, che illustra una peculiare gerarchia di forza per modo e punto di articolazione e nel contempo la resistenza al processo di spirantizzazione che ne consegue, può essere riassunta nei termini seguenti: + forte forte 1) b g > p > k > d > t lenizione + lenizione In corrispondenza dei fonemi occlusivi coronali si riscontra l occorrenza di un numero maggiore di varianti: ai segmenti aspirati si aggiungono infatti anche le varianti affricate e fricative. Per /t/, si spazia dall occlusiva aspirata [t h ] alla fricativa alveolare piatta, cioè la cosiddetta slit fricative, trascritta [T2], difficilmente percepibile come tale e spesso confusa dagli stessi parlanti inglesi con [T] o con [s]; si rilevano anche l affricata con sibilante e l affricata con la fricativa alveolare piatta, vale a dire, rispettivamente, [t s ] e [t T2 ]. Per /d/, abbiamo verificato acusticamente l occorrenza della corrispondente fricativa piatta sonora, di norma non riportata in letteratura e da noi trascritta [D2] per analogia con la sorda, come pure dell affricata con la suddetta fricativa piatta come secondo elemento, cioè [d D2 ] (cfr. MAROTTA e BARTH in corso di stampa). Sintetizziamo nello schema seguente l insieme delle varianti rilevate: 2) VCV C 1 C 2 /p/ [p] [p h ] [/] /k/ [k h ] [k x ] [x] [k x ] [x] /t/ [t h ] [t s ] [t T2 ] [T2] /d/ [d] [d D2 ] [D2] [T2 ] [h] [ ] Per quanto riguarda le variabili sociolinguistiche, risultano rilevanti sia quella diastratica (i parlanti appartenenti alla working class leniscono di più rispetto a quelli appartenenti alla middle class) che quella diafasica (la lenizione è minore

9 Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse 9 nel parlato letto e maggiore nel parlato spontaneo). 17 Più complesso il quadro per quanto riguarda la variabile di genere: i soggetti femminili mostrano infatti una variabilità maggiore, dal momento che soltanto nel loro parlato è stata rinvenuta la fricativa piatta [D2 ] in corrispondenza di /d/, sebbene nel complesso le donne non leniscano più degli uomini. Sulla base dei dati finora raccolti, non sembra pertanto di poter postulare un rapporto costante e chiaro tra genere del parlante ed occorrenza del processo. La correlazione più interessante ai nostri fini è tuttavia quella che si instaura tra lenizione ed età: nei diversi campioni analizzati, i parlanti più giovani mostrano percentuali di lenizione superiori a quelle dei parlanti adulti o anziani, il che indica che il fenomeno è attualmente in espansione, nella misura in cui non è più connotato negativamente, ma dotato ormai di un certo prestigio coperto. Se la lenizione mostra attualmente una spiccata tendenza verso la diffusione, lo stesso non può dirsi per altri tratti tipici dello Scouse. Consideriamo ad esempio la prosodia: nel campione di parlanti da noi considerato nelle indagini empiriche svolte, il tipico andamento melodico ascendente degli enunciati assertivi appare minoritario e quasi del tutto assente nei soggetti femminili. D altro canto, il comportamento dei soggetti maschili mostra una correlazione direttamente proporzionale tra prosodia dialettale e lenizione. Da ciò possiamo dedurre che l adozione di un intonazione Scouse da parte del parlante implica la parallela produzione di segmenti leniti, mentre il contrario non si verifica; la correlazione funziona cioè solo in un senso: dal più marcato al meno marcato in termini dialettali, e, in maniera parallela, nei valori di prestigio che ne conseguono. Analogamente, la qualità di voce adenoidale tipica dello Scouse è scarsamente rappresentata nei parlanti del nostro campione, dal momento che ricorre soltanto in una parte dei soggetti adulti maschili appartenenti alla working class, mentre è assente nei parlanti giovani, sia maschi che femmine. Anche in questo caso, dunque, il prestigio e, all opposto, il grado di stigma, ricevono valori opposti a quelli relativia alla lenizione. 4. L emigrazione irlandese a Liverpool Tra i fattori esterni che hanno dato origine allo Scouse accent, sembra di dover attribuire un ruolo di primo piano al forte flusso migratorio che ha interessato la città di Liverpool per un lungo arco di tempo. Sin dall epoca medievale, Liverpool divenne infatti uno dei poli commerciali più dinamici della nazione inglese: lo statuto speciale di borough concesso alla città mediante Royal Charter fin dal 1207 determinò il primo impulso al suo sviluppo economico, rimasto costante nei secoli; il suo porto divenne ben presto di 17 Anche per questi aspetti, ci permettiamo di rinviare all analisi dei dati presentata e discussa in MAROTTA (2004), MAROTTA e BARTH (in corso di stampa).

10 10 Giovanna Marotta primaria importanza per gli scambi commerciali non solo verso Ovest, quindi con l Irlanda e, in seguito, con l America, ma anche con l intera Europa del Nord. All interno di questo intenso flusso migratorio che punta verso Liverpool e che si svolge senza soluzione di continuità a partire dalla tarda età medievale fino al XX secolo compreso si possono individuare tre correnti migratorie basilari: irlandesi, gallesi e scozzesi. Le indagini storiche mostrano tuttavia che l immigrazione di matrice irlandese è stata, almeno in termini quantitativi, più importante rispetto alle altre. I dati estraibili dai censimenti inglesi del XIX secolo 18 mostrano infatti non solo l imponente sviluppo demografico della città, che da abitanti nel 1801 passò a nel 1911, ma anche l entità del fenomeno migratorio, dal momento che nel 1851 meno della metà della popolazione di Liverpool era nata all interno dei confini cittadini; per la precisione, soltanto il 42,4% dell intera popolazione ed addirittura il 22,6% degli abitanti di età superiore ai venti anni. 19 La prossimità geografica da un lato e la floridezza del commercio marittimo dall altro hanno spinto nei secoli migliaia di irlandesi indigenti ad emigrare verso Liverpool. 20 Un picco del flusso migratorio si è avuto in particolare intorno alla metà del XIX secolo, a seguito di una delle più tremende carestìe che l Irlanda abbia mai conosciuto, la cosiddetta Irish potatoes famine ( ); nel decennio , circa un quarto della popolazione di Liverpool proveniva dall Irlanda. 21 Il dato potrebbe tuttavia essere sottostimato, dal momento che i dati relativi ai censimenti ci forniscono informazioni relative al luogo di nascita dei soggetti, per cui si possono identificare soltanto gli immigrati di prima generazione, cioè quelli nati nel paese di emigrazione, mentre gli immigrati di seconda o terza generazione, che presumibilmente mantenevano usi e costumi del paese d origine, ivi compreso il dialetto, non sono visibili né recuperabili. Nonostante la successiva emigrazione di una parte degli irlandesi da Liverpool verso gli Stati Uniti d America nella seconda metà dell Ottocento, l impatto demografico della presenza irlandese sulle città delle Midlands in generale e su Liverpool in particolare rimase comunque notevole per l intero Ottocento (cfr. POOLEY 1977: 366; passim). Anche nel corso del XX secolo, il flusso migratorio non ha conosciuto arre- 18 Cfr. Census of England and Wales Questi dati demografici sono tratti dall articolo di POOLEY (1977), cui rinviamo per ulteriori dettagli. 20 L immigrazione di matrice irlandese all interno del Regno Unito è stata oggetto di numerose indagini storiche e demografiche; ci limitiamo a citare in questa sede i volumi di DAVIS (1991), NEAL (1998) e MACRAILD (1999), nei quali è peraltro possibile reperire ulteriori riferimenti bibliografici. Per una panoramica d insieme sui flussi migratori e sulle dinamiche sociali ad essi sottese, risulta utile la consultazione di ROGERS e VERTOVIC (1995), nonché di COHEN (1995). 21 Cfr. KNOWLES (1973: 220 sgg.), POOLEY (1977: 366).

11 Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse 11 sto, tanto che è ragionevole supporre che ancora oggi buona parte degli abitanti di Liverpool abbia origini non autoctone. All immigrazione di marca irlandese va infatti aggiunta quella interna scozzese e gallese, inferiore per numerosità, ma comunque rilevante e costante nei secoli. Le dimensioni del fenomeno migratorio sono state così imponenti che gli storici di lingua inglese (di qua e di là dell Oceano Atlantico) parlano ormai da anni di una vera e propria diaspora irlandese 22, con ciò evocando l immagine di un popolo costretto a lasciare la propria terra d origine spinto dall indigenza e dalla volontà di migliorare il proprio status sociale. 23 I dati reperibili in internet relativi all ultimo censimento del non sono purtroppo direttamente utilizzabili ai nostri fini, dal momento che alla voce Immigration registrano soltanto le persone viventi che sono giunte a Liverpool nel corso della loro vita, escludendo così dal computo la grande maggioranza degli abitanti immigrati nel corso delle generazioni precedenti. Ciò spiega la bassa e non realistica percentuale dei cittadini di origine irlandese, pari a circa un settimo della popolazione attuale di Liverpool (per la precisione, su ). Gli immigrati giunti a Liverpool venivano ad inserirsi in una società civile evoluta e gerarchicamente strutturata, relativamente chiusa e poco propensa ad instaurare interazioni con il sottoproletariato irlandese che occupava i sobborghi poveri del tessuto urbano e le zone malfamate del porto. L analisi topografica dedicata da POOLEY (1977) al rapporto tra gruppi sociali ed aree diverse della città in età vittoriana mostra in modo eloquente come la distribuzione residenziale nel tessuto urbano di Liverpool rifletta sia la diversa origine degli abitanti che le differenze economiche e culturali. Per rendere più agevole il compito del lettore, nella Figura 1 riportiamo la mappa di Liverpool e del Merseyside, mentre nella Figura 2 l indicazione dei diversi quartieri della città. 22 Cfr. ad es. il sito web 23 Quali fossero le condizioni socio-economiche degli irlandesi ancora nella prima metà del secolo scorso è del resto ben documentato nel romanzo di Frank McCourt Angela s Ashes, il cui successo di pubblico può forse essere attribuito, oltre che all estro artistico dell autore, anche alle incredibili vicende di miseria narrate dal protagonista. 24 Si veda in merito il sito

12 12 Giovanna Marotta Figura 1. Mappa di Liverpool e del Merseyside (dal sito internet http//

13 Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse 13 Figura 2. Mappa dei quartieri di Liverpool (dal sito internet http// Gli irlandesi immigrati, di norma di basso status sociale, si stabilivano in prevalenza nel centro della città (quartieri di Church e Childwall; cfr. Fig. 2), oppure nelle zone nord-occidentali, caratterizzate da alta densità demografica e da abitazioni di scarso valore, spesso prive dei servizi essenziali, il che finiva col configurare queste aree di basso livello come veri e propri ghetti. Diversa sembra invece la situazione relativa alle altre comunità di immigrati giunti a Liverpool. I gallesi erano concentrati nei sobborghi nord-orientali e nella zona di Everton (cfr. Fig. 2), o nelle aree meridionali di Toxteth Park, mentre gli scozzesi risiedevano a nord di Liverpool, se appartenenti alla working class, oppure, se dotati di più elevato status sociale, a sud, nei quartieri di Aigburth e Saint Mary, oppure nelle aree di Mount Pleasant e Princess Park, dove conservavano la loro residenza anche gli inglesi autoctoni. D altra parte, la semplice etichetta di working class sembra non essere sufficiente a caratterizzare in modo

14 14 Giovanna Marotta esaustivo il quadro socio-economico degli immigrati: se infatti gli irlandesi erano prevalentemente operai avventizi, comunque privi di competenze specifiche, gallesi e scozzesi erano sovente operai specializzati dotati di una qualche professionalità, il che li rendeva più appetibili sul mercato del lavoro. Nella storiografia dedicata alla residenzialità degli immigrati, due sono i modelli complementari che vengono tradizionalmente impiegati: il modello del ghetto da un lato e quello della comunità etnica dall altro. 25 Una comunità di immigrati può dirsi strutturata in un ghetto quando le opportunità di alloggio sono limitate a zone ristrette del tessuto urbano, caratterizzate da un basso standard di edilizia e da un alto tasso di densità demografica; la mobilità degli individui all interno della città è bassa; le opportunità di lavoro sono ristrette ad occupazioni precarie e di basso rango; la rete sociale di coloro che appartengono al ghetto è chiusa e a maglie fitte (close-knit), contrassegnata da legami gerarchici tra gli individui di appartenenza e quasi del tutto priva di ponti tra reti sociali diverse. 26 Viceversa, una comunità di immigrati strutturata secondo il modello etnico, benché caratterizzata da una rete sociale densa, con alto grado di coesione culturale, dispone di una maggiore scelta rispetto alla propria area di residenza nella città di immigrazione; mostra una discreta mobilità interna al tessuto urbano; è più attiva sul piano economico e presenta globalmente un superiore status sociale, anche se in scala ridotta. Quali variabili sociali capaci di determinare il modello residenziale di riferimento troviamo quindi fattori socio-economici, occupazionali e culturali, condizioni familiari, disponibilità e qualità dell alloggio; se il peso dei fattori socio-economici appare determinante nel modello sociologico del ghetto, diventa meno rilevante nel modello etnico, dove la coesione culturale sembra invece giocare un ruolo decisivo. Secondo POOLEY (1977: 367 e sgg.), entrambi i modelli possono dirsi espressi nella realtà sociologica di Liverpool nel secolo diciannovesimo e nella prima parte del ventesimo: la comunità irlandese sembra infatti rientrare nel modello del ghetto, con conseguente segregazione sociale, 27 mentre le comunità gallese e scozzese mostrano indici socio-economici e canoni culturali che le assimilano al modello etnico. L analisi dei quozienti ecologici computati da POOLEY (1977) 25 La bibliografia in merito è assai ampia; ci limitiamo qui a rinviare a YANS-MCLAUGHLIN (1990), COHEN (1995), ARRU et al. (2001), ove è peraltro possibile reperire ulteriori riferimenti. 26 Per l applicazione delle reti sociali in sociolinguistica, si vedano i fondamentali lavori di MILROY (1980; 2002); MILROY e MILROY (1985). 27 La correlazione tra condizioni sociali basse, zona di residenza e immigrazione irlandese sembra essere smentita nel caso del sobborgo di Everton, caratterizzato da buoni indici di variabilità socio-economica. In realtà, come lo stesso POOLEY (1977: 373) non manca di rilevare, nella storia e nell ecologia urbana di Liverpool si possono individuare due gruppi di immigrati irlandesi, di diversa consistenza numerica: the poor, unskilled Irish in central and dockside Liverpool and, a second, mainly skilled working-class group possibly of pre-famine origin which by 1871 was spread more evenly over the outer suburbs of Liverpool, especially Everton.

15 Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse 15 sulla distribuzione residenziale nell area urbana di Liverpool in età vittoriana conferma l ipotesi di una correlazione tra zona di residenza e gruppo sociale immigrato. In particolare, andrà sottolineata ai nostri fini l occorrenza di un modello sociologico basato sulla segregazione della comunità irlandese: gli immigrati provenienti dall Irlanda non avevano la possibilità di scegliere la zona della città dove andare ad abitare, dal momento che le loro scarse risorse economiche li relegavano in partenza in quei quartieri popolari dove gli affitti erano meno cari, vale a dire il centro, la zona prossima al porto e i sobborghi nord-occidentali. La coesione e la densità della rete sociale degli irlandesi non era il prodotto di una scelta culturale (come nel caso di scozzesi e gallesi), ma la conseguenza di una scelta forzata e determinata su base economica. La segregazione degli immigrati irlandesi a Liverpool era cioè motivata dalle loro stesse condizioni di reddito, con conseguente residenzialità obbligatoria; al tempo stesso, queste precarie condizioni alimentavano ed accentuavano il forte sentimento di discriminazione nutrito nei loro confronti dagli altri abitanti della città, in testa gli inglesi. Andrà tuttavia osservato che non solo i fattori socio-economici determinavano la condizione di segregazione degli immigrati irlandesi; anche gli elementi culturali cospiravano nella deriva che tendeva a collocare questa comunità ai margini della società cittadina. In primo luogo, la religione cattolica contribuiva ad aumentare la distanza rispetto agli altri gruppi etnici, anche immigrati, nonostante tra gli immigrati provenienti dall Irlanda vi fossero dei protestanti. La stessa lingua era elemento di differenziazione, dal momento che gli irlandesi parlavano una varietà di inglese fortemente connotata sul piano fonetico e prosodico, prodotta dall interferenza con l irlandese, che per molti rappresentava ancora la lingua-madre, specialmente nei secoli precedenti il Ventesimo. Sul piano strettamente culturale, la comunità degli irlandesi era del pari marcata e tendenzialmente omogenea, essendo costituita perlopiù da persone incolte, prive di istruzione (se non minima). Dal punto di vista degli inglesi, in parallelo, l immigrazione massiccia da parte di popolazioni diverse poteva facilmente configurarsi come una vera e propria invasione della città. Pur essendo le aree urbane più industrializzate dell Inghilterra da sempre mèta di flussi migratori, sia interni che esterni, l entità e le caratteristiche specifiche sopra menzionate finivano per conferire all immigrazione irlandese a Liverpool una connotazione tale che poteva facilmente tradursi in varie forme di discriminazione sociale. 5. L evoluzione della rete sociale Il quadro di interferenza sociale fin qui delineato per il tessuto urbano di Liverpool, caratterizzato dalla compresenza di gruppi diversi di immigrati, oltre che dalla popolazione autoctona, sembra prestarsi in modo esemplare all applicazione del modello sociolinguistico qualitativo, basato sulle reti sociali. In effetti, questa nozione descrive in modo adeguato le specifiche modalità che carat-

16 16 Giovanna Marotta terizzano i movimenti migratori dell epoca moderna. Gli emigranti creano legami sociali forti e stretti, che li uniscono in primo luogo ai familiari, in secondo luogo ai compaesani ed ai conterranei. Sono questi legami basati sulla comune solidarietà che formano e rendono saldi gli anelli della catena migratoria e che definiscono i flussi dinamici che collegano un determinato punto di partenza con un punto di arrivo, determinandone talora come nel caso di Liverpool anche la concentrazione residenziale, basata su una comune area di provenienza. Come sintetizza lapidariamente Ch. TILLY (1990: 84), sono le reti sociali ad emigrare, non i singoli individui. Riteniamo che vi siano elementi sufficienti per sostenere che la comunità immigrata irlandese abbia costituito per molto tempo, almeno fino all avvento della Seconda Guerra Mondiale, una rete sociale fitta, con legami forti, essenzialmente priva di ponti tra individui appartenenti a reti diverse. In tal modo, i tratti distintivi della pronuncia irlandese dell inglese hanno potuto essere conservati più facilmente e più a lungo, senza che si producesse innovazione e contaminazione con l inglese parlato dalla popolazione autoctona. L inglese parlato dagli immigrati irlandesi, forma di lingua non standard, non prestigiosa, poteva così coesistere ed opporsi all inglese locale, considerato varietà di prestigio. Questo inglese bastardo è a nostro parere alla base dello Scouse accent. In sintesi, i tratti sociofonetici, in quanto strumenti basilari di identità sociale, 28 da un lato consentivano agli immigrati irlandesi, di basso o bassissimo ceto economico e culturale, di mantenere stretta e rigida la loro rete sociale e di distinguersi dagli altri abitanti della città di Liverpool, fossero essi di diverso o di pari status socio-economico; dall altro, in quanto elementi di discriminazione sociale, diventavano per gli inglesi autoctoni il simbolo dello stereotipo del poor Irish, bersaglio di scherno e di ironia, in quanto parlava in modo diverso. L evoluzione della rete sociale della comunità irlandese a Liverpool ha subìto un sensibile cambiamento di rotta nel corso del XX secolo. È infatti nel Novecento che Liverpool conosce un ulteriore incremento degli scambi commerciali, un importante sviluppo dell industria manifatturiera, l avvento dei mezzi di comunicazione di massa. Tutti questi fattori hanno contribuito ad alterare il quadro sociologico della città, rendendolo più dinamico ed interattivo in generale, allargando e allentando le reti di interazione sociale in particolare. In rapporto alla diffusione ed al grado di riconoscibilità dell accento Scouse nel repertorio inglese, andrà in primo luogo menzionato il ruolo che ha giocato Tommy Handley, uno dei più famosi Liverpudlians, capostipite di una vasta serie di comici inglesi provenienti da questa città. Handley condusse infatti per anni la popolare trasmissione radiofonica intitolata It s that man again (abbreviata nel suo acronimo ITMA), che andava in onda da Liverpool, dove furono trasferiti gli studi della BBC nel corso della Seconda Guerra Mondiale. 28 Per il ruolo della lingua nella definizione dell identità sociale, si rinvia alle pagine fondamentali di LE PAGE e TABOURET KELLER (1985).

17 Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse 17 In secondo luogo, andrà ricordato il grande successo della band musicale dei Beatles, originaria proprio di Liverpool: a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, la musica pop ed i testi delle canzoni di Paul McCartney e John Lennon non solo hanno incrementato la notorietà della città, ma hanno anche contribuito a modificare l atteggiamento degli inglesi nei confronti degli abitanti di Liverpool, connotati tradizionalmente in senso negativo, sul piano linguistico come su quello sociale. Abbiamo visto come la particolare qualità di voce dei Liverpudlians, caratterizzata da velarizzazione, adenoidalità e spirantizzazione (cfr. 2), abbia infatti conferito per secoli all accento Scouse un valore di stigmatizzazione piuttosto elevato, strettamente collegato con l immagine stereotipata e negativa dell abitante di Liverpool, considerato come persona incolta ed inaffidabile. Nei giudizi dei parlanti inglesi di altra area, tipicamente meridionale, la voce Scouse veniva infatti giudicata di cattivo gusto e poco British. Tuttavia, negli ultimi decenni, lo Scouse sembra aver perso almeno in parte la connotazione negativa, tanto da non apparire azzardato affermare che oggi l accento di Liverpool gode in Inghilterra di un certo prestigio coperto (cfr. ad es. SANGSTER 2001: 401). Il mutamento di opinione nei confronti della popolazione di Liverpool come pure del loro modo di parlare può in parte spiegare la progressiva diffusione dello Scouse sia all interno della città che nelle zone geograficamente limitrofe. Oggi lo Scouse, eventualmente con qualche lieve modifica, è parlato anche a Nord e a Est di Liverpool, si estende fino alla periferia meridionale ed oltrepassa addirittura il Mersey River, per raggiungere l insenatura opposta, il Wirral. Anche le aree prossime al Merseyside, appartenenti a contee diverse, come il Cheshire (a nord del Galles) ed il Lancashire, sembrano essere influenzate dallo Scouse, mentre l area di Manchester pare essere indenne. Nel corso del Novecento, l incremento delle interazioni comunicative tra i parlanti di origine irlandese e i parlanti delle altre comunità presenti a Liverpool, quindi sia inglesi autoctoni che altri immigrati (essenzialmente gallesi e scozzesi) ha reso possibile l allentarsi progressivo della rete sociale degli irlandesi immigrati e dei loro figli, favorendo l interferenza tra le diverse varietà linguistiche. Con il passaggio da una rete a maglie strette (close-knit network) ad una rete a maglie larghe (loose-knit network), alcuni soggetti, il cui numero è andato progressivamente aumentando, hanno gettato ponti con le contigue reti sociali degli inglesi autoctoni, specialmente se appartenenti a classi sociali medio-basse, consentendo in questo modo l ingresso di elementi innovativi dal gruppo di appartenenza agli altri gruppi di riferimento. Come abbiamo avuto modo di sottolineare, lo Scouse è oggi a Liverpool varietà maggioritaria, e sembra essere in ascesa nella scala di valori sociali, nonostante lo scarso prestigio sociolinguistico di cui ha goduto per secoli. Come è accaduto nel caso di Belfast, realtà indagata mirabilmente da L. MILROY (1980), anche a Liverpool l ampliamento degli scambi comunicativi e l aumentata interferenza tra sotto-sistemi di uno stesso diasistema linguistico e sociale hanno prima fatto scattare e poi messo in atto l innovazione.

18 18 Giovanna Marotta 6. Indici sociofonetici e cambiamento linguistico a Liverpool L analisi sociolinguistica basata sulle reti sociali ha da tempo messo in luce come l uso di un tratto appartenente ad una varietà non prestigiosa possa esprimere solidarietà con un gruppo sociale debole o emarginato; l adozione di un tratto basso da parte di parlanti appartenenti ad altro gruppo, socialmente più elevato, produce un rafforzamento dei tratti tipici della varietà bassa nell ambito della rete, nella misura in cui diventa larga e rada, cioè caratterizzata da legami sociolinguistici deboli, con l attivazione di ponti sempre più numerosi e ampi. 29 In tal modo, comunità di parlanti per lungo tempo scarsamente coese da un lato, gli immigrati irlandesi; dall altro, gli inglesi autoctoni, affiancati dalle comunità di immigrati scozzesi e gallesi hanno soltanto nel secolo scorso potuto sviluppare un maggiore grado di integrazione sociale. Alcuni tratti della pronuncia irlandese della lingua inglese, che funzionavano come elementi conservativi fintanto che sono rimasti nell ambito della comunità di immigrati, hanno così potuto assumere un valore innovativo quando sono stati accolti anche al di fuori della comunità di appartenenza iniziale. In particolare, la lenizione consonantica, in origine stigmatizzata, ha perduto i suoi connotati negativi per assumere un certo prestigio coperto ed ha finito con l imporsi nell intera città di Liverpool e nel suo circondario. I dati raccolti nel corso delle analisi empiriche svolte su campioni diversi di Liverpudlians (cfr. 3) mostrano in maniera concorde che il fenomeno della lenizione è in espansione, tanto sull asse verticale quanto su quello orizzontale, o, se si preferisce, sia nelle dimensioni diastratica e diafasica che nella dimensione diacronica: attualmente, non soltanto i parlanti giovani leniscono più degli adulti, ma anche i parlanti appartenenti alla middle class producono regolarmente varianti lenite al posto delle consonanti occlusive che sono bersaglio del processo fonologico. I ceti inglesi medio-alti, che non producevano ab origine le varianti lenite, stigmatizzate, hanno potuto inserirle nel loro repertorio fonetico, prendendole in prestito dalle classi sociali più basse, ed in particolare dai figli degli immigrati irlandesi. L aumento dell integrazione tra la comunità immigrata e quella locale ha consentito il sedimentarsi di una nuova norma linguistica, che nasceva e si alimentava dalle crescenti interazioni comunicative, in contesti situazionali diafasicamente diversi. In tal modo, la classe sociale che ha assunto nella propria pronuncia le varianti lenite da una classe sociale più bassa, ha finito con il rivestire un ruolo innovativo determinante per l affermarsi del processo in causa. Nella dinamica del cambiamento linguistico, i ruoli possono così essere assegnati secondo lo schema ormai classico proposto dai coniugi MILROY (1985): gli abitanti di Liverpool appartenenti alle classi sociali più basse, in gran parte figli di immigrati irlande- 29 In merito, cfr. MILROY (1980: 194 sgg.); nello specifico, SANGSTER (2001: 401).

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