POR Puglia 2000/2006 PIS 14 Sud Salento

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1 POR Puglia 2000/2006 PIS 14 Sud Salento LINEE DI INDIRIZZO PER GLI INTERVENTI A VALERE SULLA MIS. 1.6 Aprile

2 LINEE DI INDIRIZZO PER GLI INTERVENTI A VALERE SULLA MIS. 1.6 PREMESSA Durante le riunioni presso l Autorità di Gestione P.O.R. Puglia , riguardante la definizione delle modalità di attivazione degli interventi nell ambito del PIS Sud Salento, sono state evidenziate alcune esigenze relative agli interventi inerenti alle Aree Naturali Protette (ANP) e ai Siti Natura 2000, a valere sulla Misura 1.6 del POR. Nello specifico è emersa l opportunità di: - verificare lo stato dell arte relativo alle ANP interessate dall area del PIS 14 e alle norme di salvaguardia vigenti sulle stesse, al fine di garantire la compatibilità delle proposte progettuali con le esigenze di conservazione del territorio; - definire gli orientamenti generali, in base ai quali individuare le aree bersaglio, che necessitano di maggiore considerazione, e le singole proposte progettuali; Appare infatti necessario inserire gli interventi riguardanti la Misura 1.6 del POR in una strategia complessiva che interessi l'intero territorio del Sud Salento e che ne orienti gli indirizzi. La rilevanza dell ambiente naturale del Sud Salento, sia in termini puramente quantitativi (% di sup. terrirotriale interessata da psic/zps e da ANP) che qualitativi (le risorse ambientali rilevanti sono inserite in Siti Natura 2000 o in ANP), può costituire elemento fortemente qualificante per lo stesso PIS, tale da poter rappresentare valore aggiunto per lo sviluppo di questo territorio. Obiettivo raggiungibile attraverso la individuazione di misure e di interventi che, pur superando i perimetri amministrativi delle ANP e dei Siti Natura 2000, siano in sintonia con gli scopi di costruzione di una rete ecologica europea 1 e con le ipotesi di promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile 2. Al riguardo si delineano, a mo di esempio alcuni interventi qualificanti e coerenti con la Misura 1.6: - privilegiare il riuso di manufatti esistenti; - recuperare e ripristinare le forme della naturalità diffusa; 1 Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (GUCE 22 luglio 1992, n. 206). 2 Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo COM (2001) 264 del 15 maggio 2001 riguardante La Strategia dell Unione Europea per lo sviluppo Sostenibile; Strategia comunitaria per lo Sviluppo Sostenibile adottata a Goteborg il 15 giugno

3 - promuovere interventi miranti al recupero delle tecnologie costruttive della tradizione storica locale; - utilizzare soluzioni costruttive miranti al risparmio energetico, anche con l'impiego di energie alternative e/o con il riutilizzo di materiali e di risorse; - utilizzare forme di trasporto, privato e collettivo, a basso consumo energetico; - promuovere forme di delocalizzazione degli insediamenti turistici; - verificare la capacità di carico del sistema costiero ed eventualmente promuoverne la destagionalizzazione. In base a quanto sopra indicato si intende proporre, con il presente documento, le linee di indirizzo generali per gli interventi del PIS Sud Salento, afferenti alla rete ecologica, in modo da assicurare la coerenza fra gli obiettivi della Misura 1.6 e quelli dello stesso PIS 14. 3

4 STATO DELL ARTE DEI SITI NATURA 2000, AREE NATURALI PROTETTE E NORME DI SALVAGUARDIA Si fornisce di seguito l aggiornamento dell analisi ambientale, relativa alla componente ecosistemi naturali, del territorio interessato dal PIS 14. Il patrimonio naturalistico presente nel PIS in questione, è attualmente tutelato grazie all individuazione, al livello regionale, di proposti Siti di Importanza Comunitaria (psic) ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e di Aree Naturali Protette. Nello specifico, nell area del PIS 14 sono compresi: 20 psic, di cui uno è anche individuato come Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva 79/409/CEE; 4 Aree Naturali Protette regionali individuate ex L.R. 19/97 e l Area Naturale Protetta Marina di Porto Cesareo. Le tabelle di seguito riportate forniscono l elenco dei Siti Natura 2000 e delle ANP interessate dal territorio del PIS 14 con l indicazione dei relativi Comuni coinvolti. Nella tavola 1 è riportata la loro distribuzione nell area dello stesso PIS. Le Aree Naturali Protette e i Siti Natura 2000 di maggiore estensione interessano per lo più Comuni costieri, già caratterizzati da una spiccata vocazione turistica; inoltre, in diversi casi, è evidente la parziale sovrapposizione fra le due tipologie di aree tutelate. In particolare il psic- ZPS IT Litorale di Gallipoli e Isola di S. Andrea, risulta parzialmente sovrapposto all istituendo Parco naturale regionale Isola di S. Andrea e litorale di punta Pizzo (in territorio del Comune di Gallipoli); mentre l istituendo Parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, (nei territori dei Comuni di Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Ortelle, Otranto, S. Cesarea Terme, Tiggiano, Tricase), include al suo interno 5 proposti Siti di Importanza Comunitaria, ossia: IT Bosco Guarini; IT Costa Otranto Santa Maria di Leuca; IT Boschetto di Tricase; IT Parco delle Querce di Castro e IT Bosco le chiuse. La restante parte dei psic, individuati nel territorio del PIS Sud Salento, risulta costituita per lo più da Siti puntuali, ubicati nei comuni più interni e caratterizzati da ecosistemi boschivi di pregio ma di limitatissima estensione. Per questi ultimi il principale obiettivo di conservazione consiste nel mantenimento dello stato ecologico, vegetazionale, morfologico e paesaggistico dei luoghi. Risulta pertanto critico far incontrare le esigenze di valorizzazione e fruizione del territorio con la necessità di tutela e conservazione di tali ecosistemi naturali. 4

5 Tab. 1 - Elenco dei psic e delle ZPS coinvolti nel PIS 14 - Sud Salento con i relativi comuni interessati Sito Natura 2000 Denominazione Comuni ** IT Torre Colimena Avetrana, Manduria, Porto Cesareo IT Bosco Guarini Tricase IT Costa Otranto - Santa Maria di Leuca IT Torre dell'orso Tricase IT Boschetto di Tricase Tricase IT Montagna Spaccata e Rupi di San Mauro Galatone, Sannicola IT Litorale di Ugento Ugento IT Bosco Macchia di Ponente Tricase IT Laghi Alimini Otranto IT Bosco di Cardigliano Specchia IT * Litorale di Gallipoli e Isola S. Andrea Gallipoli IT Bosco di Otranto Otranto IT Bosco Chiuso di Presicce Presicce IT Bosco Serra dei Cianci Alessano IT Parco delle querce di Castro Castro IT Bosco Pecoraia Scorrano IT Bosco le Chiuse Tiggiano, Tricase IT Bosco Danieli Specchia IT Palude del Conte, dune di Punta Prosciutto Nardò, Porto Cesareo IT Porto Cesareo Porto Cesareo * Sito di Importanza Comunitaria/Zona di Protezione Speciale ** I comuni coinvolti nel PIS 14 sono indicati in grassetto Otranto, S. Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Alessano, Gagliano del Capo 5

6 Tab. 2 - Aree Naturali Protette regionali (ex L.R. n. 19/97) interessate dal PIS 14 - Sud Salento e relativi comuni cod. Denominazione area protetta Classificazione Comuni* Iter istitutivo C2 Laghi Alimini Parco Naturale Regionale Otranto Preconferenza conclusa C3 Isola di Sant Andrea Litorale di Punta Pizzo Parco Naturale Regionale Gallipoli C4 C5 Costa Otranto S.Maria di Leuca e Bosco di Tricase Parco Naturale Regionale C7 Palude del Conte e duna costiera * I comuni coinvolti nel PIS 14 sono indicati in grassetto Riserva Naturale Orientata Regionale Alessano; Andrano; Castrignano del Capo; Castro; Corsano; Diso; Gagliano del Capo; Ortelle; Otranto; Santa Cesarea Terme; Tiggiano; Tricase. Porto Cesareo Disegno di legge regionale istitutivo, approvato dalla Giunta regionale in data 5 ottobre Notifica con nota n del 12/11/2004. Disegno di legge regionale istitutivo, approvato dalla Giunta regionale in data 5 ottobre Notifica con nota n del 12/11/2004. Preconferenza conclusa Tab. 3 - Altre Aree Naturali Protette interessate dal PIS 14 - Sud Salento e relativi comuni cod. Denominazione area protetta Classificazione Comuni* Atto Istitutivo EUAP0950 Area Naturale Marina Protetta Porto Cesareo Area Naturale Marina Protetta Nardò, Porto Cesareo D.M. del 12/12/1997 * I comuni coinvolti nel PIS 14 sono indicati in grassetto 6

7 Le Cesine Riserva Marina Porto Cesareo C4 - C5 - Costa Otranto S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase C3 - Isola di S.Andrea e litorale di Punta Pizzo Pis 14 Limiti comunali Siti Natura 2000 Sic mare C4-C5-tricase-otranto-smleuca. C3-SAndrea-PPizzo Riserva Marina Porto Cesareo N Meters

8 In tabella 2 è riferito anche lo stato dell iter istitutivo delle aree protette regionali. Per due di esse (C3- Isola di S. Andrea e Litorale di Punta Pizzo e C4-C5 Costa Otranto S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase ), tale iter risulta particolarmente avanzato. La Regione ha infatti notificato, alle Amministrazioni territoriali interessate, i disegni di leggi regionali istitutivi di tali aree, approvati dalla Giunta regionale il 5 ottobre Va ricordato che dalla data di approvazione dei suddetti dd.ll., sono operative le norme di salvaguardia ex art. 6, comma 3 della L. 394/91 ed ex art. 8 della L.R. n. 19/97, che di seguito si riporta: Art. 8 - Misure di salvaguardia 1. Dalla data di adozione dello schema di disegno di legge di cui all'art. 6, comma 3, sulle aree della perimetrazione provvisoria del disegno di legge operano le misure di salvaguardia di cui all'art. 6, comma 3, della legge 6 dicembre 1991, n In particolare, è vietato: a) aprire nuove cave; b) esercitare l'attività venatoria; c) effettuare opere di movimento terra tali da modificare consistentemente la morfologia del terreno; d) costruire nuove strade e ampliare le esistenti se non in funzione delle attività agricole, forestali e pastorali 2. Gli interventi sulle aree boscate e i tagli boschivi sono autorizzati dall'assessorato regionale all'agricoltura e foreste, secondo le norme e i regolamenti vigenti fino all'adozione del piano del Parco di cui all'art Per quanto riguarda i Siti Natura 2000, va ricordato che tutti i progetti che ricadono totalmente o parzialmente in psic e ZPS devono essere sottoposti a specifica Valutazione di Incidenza ai sensi del D.P.R n. 357/97 (di recepimento della direttiva Habitat) e ai sensi del D.P.R n. 120/2003. Ai progetti finanziati nell ambito del POR Puglia , si applica quanto disposto dall art. 41 della L.R. 13/2000, di attuazione dello stesso Programma Operativo. Nello specifico i comma 5. e 6. definiscono le disposizioni riguardanti la Valutazione di Incidenza. Si sottolinea infine che, nel caso di Siti parzialmente o totalmente inclusi in ANP, per le parti interessate valgono le già citate misure di salvaguardia. 8

9 ORIENTAMENTI GENERALI Come riportato nel cap. 3 - strategia di intervento del PIS 14: l idea forza del PIS Sud Salento risiede nella costruzione di un unico sistema turistico incentrato sulla valorizzazione e sulla più ampia fruizione dei paesaggi della pietra in ottica di integrazione e di qualificazione dell offerta complessiva dell area a livello turistico, storico-ambientale e produttivo. Obiettivo principale della misura 1.6, riportato nel Complemento di Programmazione, è costruire, qualificare e gestire il Sistema Regionale per la Conservazione della Natura, in un ottica di integrazione con i sistemi nazionali (Rete ecologica Nazionale) ed europeo (Rete Natura 2000) Si forniscono di seguito gli orientamenti di massima, per la realizzazione degli interventi, al fine di garantire la coerenza fra la strategia del Programma Integrato e gli obiettivi della Misura 1.6. Si ricorda che la Misura prevede quattro linee di intervento, ma concorre al finanziamento del PIS solo per: la linea 2 Conservazione e recupero del patrimonio naturale regionale; la linea 3 Strutture e infrastrutture finalizzate alla fruizione compatibile e alla conoscenza delle Aree Naturali Protette e la linea 4b produzione e diffusione di materiali informativi didattici e divulgativi. Pertanto si rimanda ai criteri di selezione relativi a queste tre linee di intervento riportate nello stesso PIS 14. Orientamenti rispetto ai luoghi aree bersaglio: Dato il breve quadro riportato nel precedente paragrafo, per l individuazione delle aree bersaglio, è opportuno tener conto dei seguenti orientamenti: - dare priorità alle nascenti ANP regionali (contestualmente anche a psic/zps con confini in tutto o in parte coincidenti), in relazione allo stato di avanzamento dell iter istitutivo; - legare gli interventi di valorizzazione e fruizione delle risorse naturali, alla vocazione turistica delle coste ionica e adriatica; Orientamenti rispetto agli interventi: Si sottolinea che, nel caso del PIS 14, la scelta degli interventi relativi alle ANP, va legata alle esigenze di aree protette nascenti e pertanto deve tener conto dei seguenti orientamenti generali: - dare priorità a interventi sul territorio finalizzati alla valorizzazione e fruizione delle ANP; - creare situazioni di collegamento tra l ANP e il territorio comunale esterno ad essa, evitando interventi all interno del perimetro dell area parco, ma prevedendoli nei territori urbani afferenti all area protetta. Ad esempio: 9

10 1. un sistema della tabellonistica informativa, 2. un sistema della fruizione (sportelli informativi, centri di accoglienza, museali, didattici, centri di educazione ambientale ecc.) 3. un sistema della comunicazione. - prevedere la presenza di Centri Visita, a servizio delle nascenti ANP, in numero adeguato e in posizione strategica rispetto all estensione delle stesse (nel caso dell area C4-C5, estesa in lunghezza, andrebbero previsti almeno due Centri Visita che facciano da porte del parco rispettivamente alle estremità Nord e Sud più un eventuale terza, in un Comune della zona centrale del Parco). In tal senso è più che opportuno procedere a completamenti funzionali di interventi già avviati; - Interventi di conservazione e recupero del patrimonio naturale, con particolare riferimento, ad esempio, alla predisposizione di adeguati Piani di Azione (Action Plans) per la conservazione di habitat naturali e seminaturali e di specie animali e vegetali selvatiche caratterizzanti psic e ZPS; - prevedere attività di sensibilizzazione, informazione ed educazione ambientale (a titolo di esempio, prevedere, attraverso accordi con gli istituti scolastici a servizio dei comuni interessati dalle ANP, la produzione di cartografia rappresentativa delle ANP e dei Siti natura 2000, in scala adeguata, da far allegare ai libri scolastici di scienze scelti dall istituto). Al fine di rendere più funzionale l individuazione degli interventi, si fornisce di seguito un breve schema dei progetti già finanziati con le linee di intervento 2 e 3, nelle annualità precedenti del POR-Puglia, ricadenti nel territorio compreso nel PIS Sud Salento. 10

11 POR Puglia Misura 1.6 Linea di intervento 2 Elenco degli interventi finanziati e ricadenti nel territorio del PIS 14 Graduatoria definitiva per le annualità (BURP n. 154 del 5 dicembre 2002) Beneficiario Finale (Comune capofila) Titolo progetto descrizione progetto Tricase Unico Biotopo Bosco di Tricase Interventi di tutela sull intera superficie del bosco (psic IT ) Graduatoria definitiva annualità 2003 (BURP n. 126 del 30/10/2003) Beneficiario Finale (Comune capofila) Sannicola Diso Titolo progetto Piano di Azione per interventi di recupero ambientale Il Parco Naturale di Acquaviva descrizione progetto Azioni di recupero nell area delle Rupi di S. Mauro (psic IT ) Azioni di recupero nell area interessata dal psic IT ) POR Puglia Misura 1.6 Linea di intervento 3 Elenco degli interventi finanziati e ricadenti nel territorio del PIS 14 Graduatoria definitiva per le annualità (BURP n. 154 del 5 dicembre 2002) Beneficiario Finale (Comune capofila) Titolo progetto descrizione progetto Andrano Otranto Itinerari e luoghi per la conoscenza dell ambiente Valorizzazione e recupero del faro di Punta Palascia di Otranto Graduatoria definitiva annualità 2003 (BURP n. 126 del 30/10/2003) Realizzazione di un centro di educazione ambientale. Recupero della struttura del faro costituita da due piani, comprendenti 10 vani più la torre Beneficiario Finale (Comune capofila) Tricase Titolo progetto Rete di sentieri nell area SIC Costa Otranto S.Maria di Leuca descrizione progetto recupero di una rete sentieristica costituita da 10 itinerari. Risulta opportuno, infine, prevedere di concerto con la cabina di regia PIS Sud Salento, l elaborazione di Linee Guida per la progettazione degli interventi. Si fornisce, di seguito in allegato, una prima proposta relativa ad interventi afferenti alla Linea di intervento 2 e alla Linea di intervento 3. 11

12 ALLEGATO I. PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI LINEA 2 - CONSERVAZIONE E RECUPERO DELPATRIMONIO NATURALE REGIONALE L attività di conservazione deve riguardare le aree e gli habitat a maggiore biodiversità e le specie di maggiore valore conservazionistico-scientifico e rarità, in particolare per le specie ed habitat delle direttive Comunitarie 79/409 (App.1) e 92/43 (All. 1 e 2). L attività di conservazione deve pertanto avvenire, quando possibile, attraverso la redazione e attuazione di Piani di Azione (Action Plan). I progetti dovranno tenere conto delle seguenti linee guida: a) Definizione e acquisizione di informazioni di base relative a-gli habitat e allo status delle specie: biologia, consistenza, distribuzione, dinamica. Le informazioni di base, quando disponibili, devono definire il quadro attuale della specie o habitat oggetto dell intervento, relativamente agli aspetti della eco-etologia utili alla definizione di azioni di conservazione. Quando queste informazioni sono insufficienti, o non sono disponibili, possono essere finanziate azioni di studio relative alla loro acquisizione. A titolo esemplificativo, le informazioni di base devono contenere: - la distribuzione e consistenza a livello: internazionale, - nazionale e regionale; - la distribuzione e consistenza a livello dell intervento, - aspetti della eco-etologia delle specie e habitat utili - alle azioni di conservazione; - la dinamica di popolazione. Le azioni di studio e di monitoraggio devono essere definite e svolte utilizzando opportune metodologie scientifiche. Tali informazioni circostanziate e collegate all area dell intervento devono fornire la base per la realizzazione delle azioni di progetto. 12

13 b) Individuazione dei fattori limitanti e di minaccia: I fattori limitanti e di minaccia alla conservazione delle specie e degli habitat, a livello generale e dell intervento, quando disponibili, devono essere elencati, esplicitata la loro azione negativa, e definita la loro importanza come fattore negativo di conservazione attraverso la seguente scala di valore: alta, media, bassa. Quando queste informazioni sono insufficienti, o non sono disponibili, possono essere finanziate azioni di studio relative alla loro acquisizione. Le azioni di studio e di monitoraggio devono essere definite e svolte utilizzando opportune metodologie scientifiche. c) Rimozione e/o riduzione dei fattori limitanti e delle minacce alle specie e habitat: Si dovranno individuare le diverse possibili azioni di rimozione e/o riduzione dei fattori limitanti e delle minacce alle specie e habitat. Tale definizione dovrà riguardare in particolare l effetto di conservazione atteso e la sua relativa importanza attraverso una scala di priorità: alta, media, bassa. In relazione a tale scala di priorità e alla praticabilità delle singole azioni dovranno essere scelte le azioni da intraprendere. Queste ultime dovranno essere elencate, definite nel loro sviluppo e negli effetti di conservazione attesi, in termini di: - conservazione degli attuali livelli di presenza; - aumento delle popolazioni; - aumento delle aree di presenza; d) Interventi diretti e indiretti finalizzati al recupero, alla ricostituzione e mantenimento di habitat naturali e seminaturali e di popolazioni di specie. Questi interventi riguardano operazioni di gestione attiva delle popolazioni e degli habitat, con azioni sulla biologia delle specie. Tali azioni possono essere dirette (ad es. attraverso ripopolamenti), o indirette, (ad es. miglioramento degli ambienti, incremento delle specie preda). Per le specie animali i ripopolamenti dovranno essere effettuati con individui della stessa sottospecie, se presente. Gli interventi di rinaturazione e rinaturalizzazione dovranno essere effettuati con biotipi locali, a tal fine si potrà prevedere l allestimento di vivai, tecniche di moltiplicazione in vitro o altre tecniche analoghe. 13

14 e) Acquisizione attraverso l acquisto, da parte di Enti pubblici o Associazioni, di aree da destinare a vincolo. L acquisizione da parte di Enti pubblici, di aree private da destinare a vincolo, rappresenta una delle azioni di maggiore efficacia in termini di conservazione. Le aree da acquisire devono contenere almeno il 70% di habitat individuati dalla Direttiva 92/43/CEE. Solo nel caso di aree contenenti siti di riproduzione di specie animali fortemente minacciate, si potranno acquisire superfici adeguate con assenza o minore copertura di habitat. f) Informazione e sensibilizzazione. Queste azioni devono riguardare principalmente l informazione e la sensibilizzazione delle popolazioni residenti nelle aree d intervento, sugli obbiettivi e gli scopi del progetto. Devono puntare ad aumentare la sensibilità e la comprensione della necessità di conservazione delle specie e degli habitat. Rappresentano azioni di informazione e sensibilizzazione: campagne di comunicazione, seminari informativi, creazione e gestione di siti web, CD-rom, pubblicazioni e materiali informativi. g) Restituzione degli elaborati Tutti gli elaborati prodotti dovranno essere realizzati in formato digitale e su carta. In particolare il sistema cartografico di riferimento per tutte le elaborazioni grafiche di cartografia dovrà essere il Gauss Boaga (datum Roma 40). Le elaborazioni grafiche numeriche andranno consegnate in uno dei seguenti due formati: - numerico strutturato in shape-file (*.shp) con relativi attributi; - data warehouse (*. mdb). 14

15 II. PROPOSTA DI LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI LINEA 3 - STRUTTURE E INFRASTRUTTURE FINALIZZATE ALLA FRUIZIONE COMPATIBILE E ALLA CONOSCENZA DELLE AREE NATURALI PROTETTE a) Realizzazione di reti di sentieri, capanni, punti di sosta e/o sistemazione e manutenzione di sentieri già esistenti Per la realizzazione di sentieri è previsto l utilizzo di materiali naturali. Laddove gli interventi interessano aree ricadenti in più territori comunali, si richiede coordinamento e unitarietà di azione. Inoltre: La progettazione della rete di sentieri dovrà contenere: Analisi documentata del territorio interessato e delle sue relazioni all interno dell area vasta, con particolare riferimento agli aspetti paesaggistici, ai percorsi storici e ai beni culturali; Analisi dell uso attuale del territorio e del regime di proprietà delle aree interessate dai percorsi; Analisi della distribuzione di habitat e specie di fauna e della flora in relazione alle interferenze dovute alla fase di realizzazione e fruizione dei percorsi; Analisi e individuazione dei punti di collegamento con le altre reti della mobilità lenta e/o con la viabilità carrabile e dei punti di scambio con le forme di trasporto pubblico e privato; Progettazione esecutiva con l indicazione di materiali e tecnologie utilizzate per la sistemazione dei sentieri, degli spazi di sosta, di capanni, aree di parcheggio e dei punti di installazione della relativa cartellonistica; Rappresentazione cartografica delle analisi e della progettazione di cui ai punti precedenti in scala adeguata, 1:25.000/1: per le carte di inquadramento, 1:5.000/1:2000 per le carte di dettaglio; Piano della manutenzione per i successivi 3 anni Per la progettazione esecutiva dovranno essere utilizzati i seguenti criteri: Le reti di sentieri dovranno seguire percorsi già esistenti o tracce riscontrabili da cartografia storica o da altro tipo di documentazione; 15

16 R E G I O N E P U G L I A Sulla base delle analisi effettuate, richieste al precedente paragrafo, le reti di sentieri dovranno arrecare i minimi impatti possibili, diretti o indiretti, ad habitat e specie della fauna e della flora, nelle fasi di realizzazione e fruizione dei percorsi; Potranno essere previsti spazi per la sosta, capanni, torrette di avvistamento, ecc. dei quali saranno indicati i materiali e le tecnologie utilizzati, di tipo esclusivamente naturale; Le aree di parcheggio dovranno essere ubicate esclusivamente in aree non coperte da vegetazione spontanea e pertanto già interessate da forme di infrastrutturazione o da attività agricola; tale ubicazione dovrà preferibilmente avvenire all esterno dell area protetta o in zona indicata come di protezione. Le aree di parcheggio potranno essere occultate con piantumazioni, utilizzando esclusivamente specie vegetali autoctone e coerenti con la vegetazione esistente; i materiali e le tecnologie utilizzati per la pavimentazione dovranno mantenere la permeabilità del suolo. Per la segnaletica e tabellonistica: Dovrà essere garantita l uniformità grafica e una adeguata capacità di lettura della segnaletica, si raccomanda a tal fine, di articolare la segnaletica nelle seguenti categorie: 1. Tabelle informativo-didattiche: Indicano una località, descrivono un bene, forniscono informazioni di tipo divulgativo. E preferibile che contengano sempre la denominazione e/o il logo dell Area Naturale Protetta. Le tabelle informative dovranno inoltre contenere informazioni divulgative e chiari riferimenti relativi al/ai Siti Natura 2000 totalmente o parzialmente inclusi nell Area Naturale Protetta. 2. Tabelle informative dei punti di partenza: Indicano la località di partenza e quella di arrivo, il tempo di percorrenza, la lunghezza del percorso, il numero identificativo del sentiero ed altre informazioni di tipo tecnico. E preferibile che contengano sempre la denominazione e/o il logo dell area protetta; 3. Tabelle direzionali: in forma di frecce indicano la direzione da seguire per raggiungere determinate località. Contengono anche il numero del percorso e il tempo di percorrenza; 4. Segnavia: in forma di segni discreti applicati sui tronchi degli alberi e sulle rocce. In genere si tratta di strisce di vernice 8x15 cm. Ogni segnavia deve permettere di vedere il successivo. Sui percorsi ben tracciati e senza bivi è sufficiente tracciare un segnavia ogni 100 m. In zone aperte, in assenza di alberi e rocce, si useranno picchetti in legno di 6-8 cm., sporgenti dal terreno per cm. I colori usati per i segnavia sono bianco centrale con due bande rosse laterali. Il numero del percorso viene inserito in nero sul fondo bianco. 16

17 Nel posizionamento della segnaletica va tenuto conto che: le tabelle non devono interferire con la lettura del paesaggio e devono essere il più discrete possibile. Vanno quindi evitate tabelle di dimensioni eccessive o con tipologie che contrastano con la natura dei luoghi. Per tale motivo anche il loro numero deve essere ponderato, in quanto un numero eccessivo contrasta con la natura stessa dei sentieri; i segnavia devono essere numericamente di gran lunga superiori alle tabelle; la rete dei percorsi andrà progettata secondo un criterio di modularità e versatilità in grado di soddisfare differenti categorie di utenti; è indispensabile prevedere una intermodalità che faciliti, con il minimo impatto ambientale l accessibilità ai percorsi. b) Potenziamento e realizzazione di Centri Visita, accoglienza, museali e didattici, Case del Parco, Centri di Educazione ambientale con o senza residenzialità, Sportelli informativi. Dovranno essere utilizzati esclusivamente manufatti edilizi esistenti (Es: Antichi edifici di proprietà pubblica, antiche torri ecc.) che potranno essere recuperati e/o allestiti e adibiti allo scopo da parte di Enti locali e/o associazioni. In particolare la progettazione esecutiva dovrà contenere: 1. Analisi storica documentata del manufatto; 2. Indicazione dell uso attuale del manufatto e della sua proprietà; 3. Progettazione esecutiva degli interventi di recupero/trasformazione con la indicazione di materiali e tecnologie utilizzate che dovranno privilegiare il risparmio e recupero di risorse ed energia; 4. Indicazione della destinazione d uso del manufatto, dei suoi spazi interni ed esterni, di arredi e attrezzature; 5. Piano di gestione da svilupparsi nei successivi 3 anni. 17

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