SOTTOSISTEMI TERRITORIALI

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1 RELAZIONE DI PIANO Volume VI SOTTOSISTEMI TERRITORIALI Ufficio Pianificazione Rotonda Aprile 2011

2 INDICE 1.PREMESSA... 3 PARTE PRIMA: IL SISTEMA DI FRUIZIONE E LA RETE DEI SENTIERI... 5 I CENTRI VISITA ED IL PARCO DI INTERPRETAZIONE AMBIENTALE... 5 I SENTIERI ED IL CATASTO DEI SENTIERI... 7 LA GESTIONE DEL PROGETTO: L UFFICIO PER LA SENTIERISTICA DEL PARCO... 9 DIVULGAZIONE DEL PROGETTO E DEI SUOI RISULTATI... 9 I SERVIZI DI MONTAGNA ED I PARCHEGGI... 9 I REGOLAMENTI DI FRUIZIONE SCHEDE LOG FRAME - PROGETTI DI INTERESSE GENERALE PER TUTTO IL TERRITORIO DEL PARCO AGRICOLTURA NEL PARCO: RAZIONALIZZAZIONE DELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA RISIEDERE NEL BORGO PROGETTO ARTIGIANATO TRADIZIONALE ED ARTISTICO NEL PARCO PROGETTO ADEGUAMENTO STRUMENTAZIONE URBANISTICA COMUNALE PROGETTO RESIDENZA TURISTICA NEI CENTRI URBANI DI ANTICO IMPIANTO DEL PARCO PROGETTO VALORIZZAZIONE DELLE IDENTITÀ E TRADIZIONI LOCALI PROGETTO RETI ECOLOGICHE SCHEDE LOG FRAME - PROGETTI DI INTERESSE DI SPECIFICI SOTTOSISTEMI TERRITORIALI PROGETTO VISITE ED ESCURSIONI NEL CUORE DEL PARCO OSPITALITÀ RURALE E TURISMO EQUESTRE LA SECONDA GIOVINEZZA ITINERARI DELL ENOGASTRONOMIA PROGETTO SPAZI PRODUTTIVI E SPERIMENTAZIONE AGROALIMENTARE PROGETTO LA VALLE DEI MULINI PROGETTO LAGHI E SPORT ACQUATICI PROGETTO COORDINAMENTO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI DI ARTIGIANATO INDUSTRIALE TURISMO MARE-MONTI PROGETTO VALORIZZAZIONE DELLE IDENTITÀ E TRADIZIONI LOCALI DIREZIONALITÀ

3 Pag. 3 di PREMESSA La Prima parte del presente Volume è dedicata alla fruizione e alla rete di sentieri e servizi promossi direttamente dal Parco e funzionali per garantire la conoscenza del sistema di pregio che costituisce il massiccio montuoso. In particolare si descriveranno i Centri visita, il catasto dei sentieri e i servizi di montagna e le scelte poste alla base dei regolamenti di fruizione di alcuni siti di particolare interesse del Parco. Nella seconda verranno elencati i sottosistemi territoriali e le relative proposte di progetti di sviluppo volti a fornire all Ente Parco strumenti di promozione attraverso i quali perseguire gli obiettivi di tutela valorizzazione e sviluppo per il territorio del Parco. La definizione dei sistemi e dei sottosistemi territoriali fa riferimento a quanto precisato nel primo volume, nella parte seconda,capitolo IV. La divisione tra sistemi, sottosistemi e Comuni del Parco viene dettagliata nella seguente tabella: Sistema territoriale Sottosistema territoriale Comune Valle del Mercure Alta Valle del Mercure Rotonda Viggianello Bassa Valle del Mercure Castelluccio Inferiore Castelluccio Superiore Laino Borgo Laino Castello Lauria Mormanno Valle del Sarmento Valle del Sarmento Cersosimo Noepoli San Costantino Albanese San Giorgio Lucano San Paolo Albanese Terranova del Pollino Valli del Sinni-Serrapotamo Valle del Sinni Chiaromonte Episcopia Fardella Francavilla sul Sinni Latronico San Severino Lucano Senise Teana Valsinni Valle del Serrapotamo Calvera Carbone Castelsaceno Castronuovo S. Andrea

4 Pag. 4 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Valli Raganello-Caldanelle Valli Raganello-Caldanelle Alessandria del Carretto Cerchiara di Calabria Civita Francavilla Marittina Plataci San Lorenzo Bellizzi Orsomarso Occidentale Orsomarso occidentale Aieta Buonvicino Grisolia Maierà Orsomarso Papasidero Praia a Mare Santa Domenica Talao Tortora Verbicaro Orsomarso Meridionale Orsomarso Meridionale Acquaformosa Belvedere Marittimo Lungro Mottafollone San Donato di Ninea Sangineto San Sosti Sant'Agata d'esaro Valle del Coscile Valle del Coscile Castrovillari Frascineto Morano Calabro San Basile Saracena Dopo le parti sopra indicate, seguono le schede presentate in forma di Log Frame, e ognuna di esse, viene accompagnata da una breve illustrazione discorsiva. Come già ricordato nel testo che accompagna questa raccolta di schede e la tavola 1, si tratta dello schema logico attraverso il quale potranno essere costruiti bandi e proposte che l amministrazione del Parco potrà sottoporre ai cittadini del territorio. I proponenti che accetteranno di partecipare esporranno il concetto evidenziando i legami logici che legano le azioni e gli investimenti ai risultati desiderati e proporranno il calcolo degli indicatori proposti nelle stesse schede.

5 Pag. 5 di 115 PARTE PRIMA: IL SISTEMA DI FRUIZIONE E LA RETE DEI SENTIERI L Ente Parco al fine di favorire la fruizione del territorio ha infrastrutturato l accesso alla montagna mediante la realizzazione di alcune opere che oltre ad essere di servizio ai turisti, rappresentano un presidio teso a regolamentare i flussi verso e attraverso l area di pregio. Tali strutture costituiscono gli elementi base dell offerta di fruizione del territorio, offerta che si definisce anche attraverso alcune strumentazioni immateriali rappresentate dal Piano di Interpretazione Ambientale e dalle regolamentazione di accesso ai siti di pregio. I CENTRI VISITA ED IL PARCO DI INTERPRETAZIONE AMBIENTALE La Rete dei Centri Visita dell Ente Parco Nazionale del Pollino rappresenta l ossatura principale su cui poggia l offerta di fruizione del territorio del Parco ed a cui è connesso il Piano di Interpretazione Ambientale per la promozione didattica basato sull implementazione di attività turistiche e ricreative e sulla possibilità di garantire accoglienza e informazione ai turisti ed ai residenti. La rete dei Centri Visita del Parco Nazionale del Pollino è costituita da 11 strutture con sede nei Comuni come di seguito: 1. Civita 2. Francavilla in Sinni 3. Frascineto 4. Morano Calabro 5. Mormanno 6. Orsomarso 7. San Donato di Ninea 8. San Paolo Albanese 9. San Severino Lucano 10. Terranova di Pollino 11. Viggianello Tale rete costituisce un offerta di servizi di fruizione del Parco distribuiti territorialmente lungo i principali itinerari di accesso all area protetta ed integrati o da integrare con altre strutture e/o infrastrutture di fruizione, già realizzate o in fase di realizzazione. Tra tali strutture un ruolo

6 Pag. 6 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino fondamentale è ricoperto dai rifugi montani che nel Pollino si caratterizzano per essere punti di partenza per ogni itinerario escursionistico. I Centri Visita del Parco, tra le altre cose, servono ad offrire ai visitatori del Pollino: a) una visione complessiva qualificata del Parco e delle sue risorse di maggior valore naturalistico, scientifico, storico, culturale educativo, ricreativo; b) una rappresentazione delle peculiarità del contesto territoriale, naturalistico, ambientale, storico, culturale e socio-antropologico di ciascuna sede di Centro Visita anche mediante l allestimento di videorama; c) un orientamento dei visitatori ad una fruizione diversificata del Parco, secondo la specificità della loro domanda. L attività dei Centri Visita è finalizzata, altresì, all organizzazione di un offerta territoriale con forte impatto sulla popolazione locale, integrata ad altri servizi del Parco quali Sportelli Informativi, Centri servizi, Uffici amministrativi periferici. I Centri Visita risultano essere contenitori di servizi informativi, materiali divulgativi, attività di educazione ambientale, servizi di prenotazione, di accoglienza e di ricettività per i visitatori, mostre sulle risorse naturalistiche, storiche e culturali, vetrine di prodotti tipici, servizi per l organizzazione di visite guidate, escursioni, manifestazioni, giornate ecologiche, seminari e dei relativi servizi tecnici organizzativi, servizi logistici per l organizzazione di studi, ricerche, monitoraggi, rilevamenti e controlli. Pertanto l attività dei centri visita può essere riassunta come di seguito: 1. Il Centro visita deve essere un laboratorio permanente di informazioni, attività didattiche, interpretazione ambientale, comunicazione, marketing istituzionale del Parco; 2. Il Centro visita deve essere una struttura di fruizione del Parco accompagnata o da un museo, o da un area faunistica, o da un giardino botanico, o da un sentiero natura, o da una manifestazione ecologica, scientifica e culturale; 3. Il Centro visita deve essere dotato di plastici, diorami, apparecchi per multi visioni, collegamento ad internet, pannelli espositivi ad alto contenuto scientifico e didattico, materiale documentale, reperti, sale espositive, sale di proiezione, sale studio, sale incontri; 4. Il Centro visita deve essere una struttura in grado di funzionare con sistemi di avanzata tecnologia, permettere la fruizione del Parco in forma mediata, fornire informazioni scientifiche qualificate, far partecipare la popolazione locale del posto ad iniziative di sviluppo ecocompatibile, portare il parco del pollino ad un livello internazionale. Le risorse naturalistico-ambientali, storico culturali, socio-antropologiche del Parco Nazionale del Pollino negli 11 Centri visita sono rappresentati da: La catena montuosa del Pollino e

7 Pag. 7 di 115 dell Orsomarso, la storia naturale, la geologia, la morfologia, la vegetazione, la flora e la fauna, le forme glaciali, le forme carsiche, le timpe e le grotte, le nevi, le sorgenti, i fiumi, le gole, il pino loricato, l associazione abete-faggio, il lupo appenninico, l aquila reale, il capriolo d Orsomarso, la storia umana, i giacimenti paleontologici, archeologici, i resti storici, artistici, monumentali, gli insediamenti umani, i nuclei urbani e rurali, la casa contadina, l architettura spontanea, la cultura materiale, gli usi, i costumi, le tradizioni, le etnie, le manifestazioni popolari tradizionali, i prodotti tipici. I Centri Visita del Parco sono affidati in gestione ed Enti, Istituzioni, Associazioni, Operatori privati sulla base di apposita Convezione regolante i rapporti tra il Gestore e l Ente Parco e previo espletamento di bando di gara di procedura aperta per l affidamento della gestione stessa. L Ente Parco annualmente dovrà elaborare un piano di Interpretazione ambientale in collaborazione con gli organismi di gestione dei Centri visita. Il Piano di Interpretazione ambientale dovrà occuparsi delle attività connesse alla promozione e alla fruizione naturalistica, turistica, ricreativa e didattica del territorio, alla accoglienza del pubblico, alla educazione ambientale e alla informazione. Con il P.I.A: l Ente Parco progetterà la fruizione sociale dei beni ambientali e culturali, le attività educative, didattiche e ricreative, le iniziative di promozione e di valorizzazione socio-economica locale. I SENTIERI ED IL CATASTO DEI SENTIERI Il Massiccio del Pollino è solcato da una fitta rete di sentieri a testimonianza del continuo rapporto delle popolazioni locali con il territorio del Parco. I sentieri vengono gestiti per mezzo di un apposito catasto informatizzato realizzato attraverso un software specifico promosso dal CAI. I sentieri di un Parco (vie del parco) rappresentano una infrastruttura primaria da gestire e valorizzare, la più specifica fra le parti che costituiscono la rete di percorribilità del parco. La fitta rete sentieristica del Parco Nazionale del Pollino rappresenta una grande risorsa che deve essere gestita con criterio affinché la stessa si possa trasformare in una fonte di ricchezza e di tutela del territorio. La gestione dei percorsi consentirà di svolgere sia compiti di controllo sia di limitazione degli ambienti: infatti, una rete sentieristica ben organizzata e gestita è capace di incanalare i flussi di frequentazione turistica, sia di tipo generico che specialistico (escursionisti e non) su percorsi controllati, guidati e delimitati.

8 Pag. 8 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Offrire al visitatore alternative appetibili e controllabili permetterà di alleggerire la forte e ormai consolidata pressione dei frequentatori sugli ecosistemi delicati e pregevoli del Parco. Il risultato sarà quello di avere una rete organizzata di percorsi pedonali segnalati che permettano la frequentazione in sicurezza dei luoghi anche a chi non conosce perfettamente il territorio, diffondendo il turismo sostenibile e il rispetto del territorio. Un sentiero percorribile e ben segnalato rappresenta uno strumento di tutela attivo, di presidio del territorio e di godimento della natura in sicurezza. Dove passa un sentiero e viene frequentato, il territorio è oggetto di monitoraggio continuo. Altresì, camminare su un sentiero significa rispettare tutto quanto sta fuori dal sentiero stesso. Non va inoltre dimenticato che oggi l interesse per l escursionismo e di conseguenza il numero di camminatori e di frequentatori di sentieri è sempre più crescente, rappresentando un vera risorsa per lo sviluppo locale. Tale pratica si è trasformata da attività ricreativa a vera propria disciplina turistica capace di generare importanti ricadute economiche a livello locale,entrando a pieno titolo all interno di una strategia di sviluppo sostenibile. Un turista - escursionista non fruisce semplicemente di un sentiero segnalato ma di tutto quanto quel territorio gli offre. Una rete sentieristica ben distribuita, ben organizzata e ben integrata nel contesto dell offerta turistica di un territorio rappresenta un passo fondamentale per lo sviluppo di quel territorio. Con il catasto dei sentieri l Ente Parco si è dotato di uno strumento di programmazione indispensabile, necessario per conoscere, amministrare, proteggere e promuovere la viabilità pedonale nel territorio del Parco. La realizzazione del catasto dei sentieri ha inteso valorizzare il territorio del Parco attraverso il recupero della rete sentieristica per creare occasioni di visita in un territorio ricco di emergenze di interesse ambientale, storico e culturale e, di conseguenza, per generare riflessi positivi anche per tutti coloro che operano nel territorio. I sentieri, infatti, costituiscono l infrastruttura fondamentale e specifica per la fruizione dell ambiente in un parco nazionale, un infrastruttura di grosso peso e ruolo nel sistema dell offerta turistica. Sono stati individuati, al momento, n 136 sentieri per il versante calabrese e n 67 per il versante lucano per un totale complessivo di 998,840 Km di sentieri. Ora è necessario passare alla realizzazione di tutti gli interventi opportuni per rendere la stessa rete dei sentieri operativa e mantenerla nel tempo. L esperienza evidenzia che la rete dei sentieri richiede cure costanti e capillari.

9 Pag. 9 di 115 Il progetto del catasto dei sentieri con carattere assolutamente operativo, si prefigge di creare il sistema dei sentieri attraverso: Il ripristino dei sentieri accatastati e la manutenzione periodica; L adeguamento della segnaletica a quella ormai diffusa su tutto il territorio nazionale, indicata dal CAI ed adottata dall Ente Paro con deliberazione di C.D. n 121 del 26/05/97; L organizzazione di iniziative promozionali coordinate per sollecitare nuovi interessi all interno del territorio, ma soprattutto nelle altre regioni italiane e nei paesi europei; Il coordinamento di tutte le forze pubbliche e private ( Comuni, Comunità Montane, CAI ed associazioni guide ufficiali) che si occupano di sentieri per razionalizzare e programmare nel tempo gli interventi. LA GESTIONE DEL PROGETTO: L UFFICIO PER LA SENTIERISTICA DEL PARCO Per la realizzazione del progetto diventa importante individuare un gruppo di lavoro interno all Ente, punto di riferimento operativo per l attuazione delle varie azioni necessarie a mantenere nel tempo efficiente la rete sentieristica, per la diffusione del materiale promozionale e per il contatto con il pubblico. Al gruppo di lavoro compete il compito di tenere aggiornata la banca dati, pianificare, programmare e attuare gli interventi, tenere i rapporti con Enti e Associazioni, eventualmente coinvolte, che a vario titolo operano sul territorio del Parco, interagire con gli altri uffici del Parco per la produzione di materiale pubblicitario (cartine, depliant, opuscoli ecc.), e/o per la progettazione di interventi specifici per la promozione e valorizzazione degli ambienti attraversati (Riviste specializzate, Creazione di un sito Web, Produzione di CD-ROM, Manifestazioni). DIVULGAZIONE DEL PROGETTO E DEI SUOI RISULTATI Al fine di ottimizzare la fruibilità della Rete Sentieristica, di pubblicizzare gli sforzi effettuati e di consolidare gli stessi, si dovrà arrivare alla produzione di una carta dei Sentieri ed di una sezione Sentieristica sul sito WEB dell Ente. I SERVIZI DI MONTAGNA ED I PARCHEGGI L Ente Parco ha realizzato in collaborazione con la Regione Basilicata il progetto denominato Servizi di Montagna che completa l offerta di fruizione del Parco almeno per il versante lucano.

10 Pag. 10 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Il Progetto prevede la realizzazione e sistemazione di spazi destinati alla sosta veicoli e all accoglienza dei visitatori. Tali spazi sono ubicati nei seguenti siti: 1) Località Visitone in Comune di Viggianello (PZ); 2) Bosco Magnano e Frido nel Comune di San Severino Lucano, 3) Casa del Conte nel Comune di Terranova di Pollino; 4) Pedarreto nel Comune di Rotonda. Le linee guida su cui è stato elaborato il progetto sono state dettate dall esigenza di sfruttare la morfologia dei siti; utilizzare tecniche di ingegneria ambientale; ridurre al minimo l impatto ambientale, creare una serie di attrezzature che portino il turista a imparare a conoscere e vivere la natura. Alla luce di ciò il progetto in parola si concretizza nell aver affiancato alle attrezzature classiche (panche, tavole, servizi igienici) delle strutture da adibire a stazione informativa ed aula didattica, ove sia il turista che gli allievi delle scuole possono trovare una serie di informazioni necessarie per imparare a conoscere e vivere la natura del Pollino. Sono state realizzate anche in ognuna delle aree di sosta due palestre verdi (percorsi vita)di cui una per disabili. L intervento mira a creare nel territorio del Parco le condizioni di fruibilità, in termini educativi, ricreativi e turistici. Alcuni di tali servizi, inoltre, hanno anche il compito di migliorare le condizioni di vivibilità delle aree rurali direttamente interessate e di soddisfare i fabbisogni civili degli abitanti del posto. Alcuni interventi offrono l opportunità di specializzare alcuni luoghi rendendoli idonei ad organizzare informazione, educazione, ad ordinare e controllare ingressi, percorsi e movimenti, a qualificare visite,escursioni, studi. Si tratta, quindi di servizi che, oltre a fornire vantaggi alle comunità locali, svolgono, in punti territorialmente strategici per l individuazione di itinerari e particolarmente nevralgici per la gestione ambientale, compiti di filtro per i flussi di visitatori. I REGOLAMENTI DI FRUIZIONE Al fine di ridurre le occasioni di disturbo all ambiente di pregio del Parco nonché di prevenire eventuali rischi alla pubblica e privata incolumità, l Ente con regolamenti specifici norma l accesso ad alcuni siti di interesse ambientale e culturale in tutto l anno o in periodi critici in relazione ad esempio al verificarsi di eventi particolari. In tali regolamenti l Ente fa obbligo di comunicazione a tutti i soggetti che intendano organizzare escursioni o visite nei siti, all Ente Parco o al soggetto gestore del sito medesimo, se diverso

11 Pag. 11 di 115 dall Ente, così da evitare sovraffollamenti che mettano a rischio l integrità e la sicurezza dei luoghi irrispettosi della carring capacity del territorio protetto. La regolamentazione del flusso di visitatori dovrà avvenire attraverso sistemi di check in che prevedano un identificazione immediata dei soggetti responsabili a cui imputare eventuali danni o responsabilità. 2. SCHEDE LOG FRAME - PROGETTI DI INTERESSE GENERALE PER TUTTO IL TERRITORIO DEL PARCO 2.1 AGRICOLTURA NEL PARCO: RAZIONALIZZAZIONE DELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA. La tutela e la valorizzazione dei prodotti tipici dell agricoltura può contribuire in maniera sostanziale all aumento del reddito e del livello occupazionali all interno dei territori interessati, nonché a stabilire delle sinergie con numerosi altri aspetti della vita del Parco, non ultimo il fabbisogno di diffusione dell immagine del Parco stesso. Il perseguimento di questo progetto si lega in particolare alla possibilità di sviluppare sinergie trasversali con tutti i progetti di valorizzazione economica. Essi comportano infatti una valorizzazione congiunta delle bellezze naturali e dell attività escursionistica o di osservazione scientifica con i settori dell economia tradizionalmente rilevanti per l area. In questa ottica esso riappare fra le componenti dell eco museo che intende proporsi appunto come il quadro di integrazione delle politiche di fruizione. Nel caso particolare, ferme restando le finalità di conservazione della Natura, si tratta di riservare la dovuta attenzione da un lato a quelle tradizionali colture di successo economico cioè con produzione di qualità, ma anche con quantità che consentano una vivace esportazione e, dall altro, quelle produzioni alle quali può essere legato lo sviluppo dell idea del marchio di qualità che già comincia a diffondersi in diverse aree del Parco. Mentre occorre rinviare queste ultime al legame con i progetti degli itinerari eno- gastronomici, le prime sono da connettere a forme di modernizzazione della conservazione e della distribuzione che oggi rappresentano uno dei punti deboli della filiera agricola in particolare ortofrutticola nella regione del Parco. Riconversione del fondo e qualificazione della mano d opera saranno dunque al centro di questi progetti assieme al potenziamento degli aspetti logistici. Assieme alla mano pubblica, che potrà intervenire su parte delle infrastrutture di interesse generale o di potenziamento del territorio, l impresa privata, variamente organizzata a seguito di iniziative di sensibilizzazione e promozione attuate dall Ente, interverrà con i propri investimenti nei settori della produzione, della logistica e della formazione.

12 Pag. 12 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Scheda Progetto 1G AGRICOLTURA NEL PARCO: RAZIONALIZZAZIONE DELLA FILIERA ORTOFRUTTICOLA STRUTTURA DI PROGRAMMA Indicatori efficacia di Indicatori di Mezzi di Vincoli e condizioni al efficienza verifica contorno Obiettivo generale Innalzamento del reddito da occupazione agricola e qualificazione del paesaggio agrario Incremento delle produzioni agricole di qualità su SAU esistente Dati Ente Parco e di fonte regionale Specifiche previsioni nel Piano del Parco e nel Piano di Sviluppo Socio Economico Obiettivi specifici Valorizzazione e sviluppo delle attività del settore primario in un ottica di compatibilità con la salvaguardia dei valori naturalistico-ambientali Favorire il mantenimento sul territorio di residenti occupati nel settore primario con la nascita ed il consolidamento di iniziative imprenditoriali Promuovere l integrazione e lo sviluppo delle attività agricole con forme di ospitalità rurale diffusa Produzioni agricole di qualità in rapporto al numero di aziende presenti Numero occupati nel settore primario e numero aziende Rapporto tra numero di posti letto per ospitalità turistica ed aziende agricole Rapporto tra incremento delle produzioni di qualità ed investimenti Rapporto tra numero nuovi occupati ed investimenti Rapporto tra capacità ricettiva delle aziende ed incentivi Dati fonte regionale Dati comunali Dati Ente Parco ed APT Adeguata promozione da parte del Parco Spazi di mercato delle produzioni agricole di qualità

13 Pag. 13 di 115 Riqualificare le forme del paesaggio agrario in un ottica di forte integrazione con la salvaguardia dei valori ambientali delle aree di maggior protezione Aziende agricole e zootecniche per la produzione di prodotti tipici e di qualità Superficie aree agricole prossime ad Rapporto tra aree sensibili e di superfici pregio naturalistico agrarie oggetto di interventi riqualificate ed di riqualificazione e investimenti rinaturalizzazione. Rapporto tra Rapporto tra quantità quantità di di prodotto e numero prodotto ed aziende investimenti Dati Ente Parco Dati regionali Previsioni di incentivi ai privati per interventi di riconversione produttiva e riqualificazione ambientale Nuovi occupati nel settore primario e della trasformazione dei prodotti agricoli Numero occupati su totale Investimenti per addetto Dati fonte ISTAT Prodotti Aziende agrituristiche ed iniziative diffuse di ospitalità turistica Interventi di riqualificazione del paesaggio agrario Rete di percorsi ciclabili e percorsi pedonali per escursioni leggere Numero aziende agrituristiche su totale aziende agricole Numero interventi di sistemazione e bonifica dei fondi agricoli Km di percorsi ciclabili e pedonali Investimenti per posto letto Investimenti per ettaro Investimenti per Km Dati fonte Ente Parco e comuni Dati fonte Parco Dati fonte Parco Limitare la realizzazione di strutture alberghiere in ambito extra-urbano

14 Pag. 14 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Azioni Riconversione di produzioni agricole Riqualificazione della manodopera Recupero e riuso di fondi abbandonati per le coltivazioni agricole Riqualificazione ed adeguamento della viabilità rurale e di accesso ai fondi Recupero e completamento delle strutture edilizie esistenti anche per ospitalità turistica Miglioramento dei servizi e delle urbanizzazioni primarie ed integrazione delle reti tecnologiche principali Promozione di marchi di qualità delle produzioni agricole Specializzazione e riconversione di imprese nel settore primario Sviluppo di iniziative imprenditoriali anche in forme cooperative Attività di promozione dell offerta turistica e di marketing territoriale Formazione professionale per imprenditori e personale specializzato Studi e ricerche per il miglioramento della qualità del prodotto ed adeguati livelli di produttività Interventi di riqualificazione del paesaggio agrario per una migliore integrazione dello stesso rispetto alle aree di pregio naturalistico Interventi di mitigazione degli impatti ambientali e visivi delle infrastrutture viarie esistenti Input Investimenti privati e pubblici a fondo perduto per riconversioni produttive Contributi pubblici per produzioni agricole e zootecniche di qualità Incentivi per promozione e commercializzazione prodotti Investimenti nel settore dell ospitalità rurale agriturismo

15 Pag. 15 di RISIEDERE NEL BORGO La situazione attuale vede per tutto il territorio del Parco un patrimonio edilizio del tutto peculiare, fatto di architetture di varie epoche storiche che, pur nella generale povertà della regione, guardano agli esempi delle città reali o capitali e lo spazio costruito forma un tessuto dalle elevatissime e singolari valenze paesistiche complessive, basate su: la ricorrenza delle testimonianze della cultura materiale, rileggibili nei dettagli costruttivi e che testimoniano altresì la continuità territoriale e culturale dell Appennino; la tessitura del reticolo insediativo dei Centri Urbani di Antico Impianto; la tipologia della casa rurale sia contadina che patrizia; l integrazione paesistica di tali manufatti che, nel caso dei centri si manifesta con le tipologie tipiche dell arroccamento di sommità o di mezza costa e nel caso della casa sparsa, nella forma di contenute e ben proporzionate dimensioni e di un rispetto per la morfologia complessiva del paesaggio. Tale contesto fragilissimo è esposto a processi trasformativi che, in generale, costituiscono forme di grave intromissione e frammentazione di tali tessuti, come la manomissione che dal costruito si estende alla campagna antropizzata, alterando tessiture della vegetazione, della siepe, dell orditura dei campi. Questo progetto nel solco della tradizione, che tende alla valorizzazione della residenza nei borghi a vantaggio della conservazione del territorio aperto e dei tessuti esistenti, ne propone il recupero, la messa in sicurezza, il riuso e la conseguente valorizzazione Sulla base di questo obiettivo di fondo, questo programma potrà essere attuato tenendo ad esempio il modello dei programmi Urbani Complessi in cui l iniziativa di promozione è a cura dei comuni e dell Ente Parco. Si tratta di un programma che nel contesto di generale riduzione della capacità di spesa degli enti locali, intende coinvolgere entro un quadro di redditività l intervento e il capitale privato. Si tratta dunque di un progetto in cui l opera di sensibilizzazione e di riconversione dell impresa edile riveste un ruolo fondamentale, ed esso dunque trarrà giovamento dallo sviluppo di attività di formazione, di studio e di sensibilizzazione. Relazione di Piano Volume III O.G.T. I sottosistemi territoriali Marzo 2011

16 Pag. 16 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Obiettivo generale Obiettivi specifici Prodotti STRUTTURA DI PROGRAMMA Tutela e Valorizzazione del patrimonio edilizio nei CUAI Valorizzazione residenziale a fini turistici Adeguamento dotazioni di servizio alla residenza e favorire la permanenza dei residenti e delle attività economiche di servizio presenti nei centri storici Contenere la realizzazione di nuove residenze Preservare la cultura materiale locale Interventi di recupero e riuso del patrimonio di edilizia residenziale privato occupato e non occupato Scheda Progetto 2G RISIEDERE NEL BORGO Indicatori efficacia di N presenze per categorie e periodi Volumi recuperati/ volumi di nuovo impianto Spese in tecnologie tradizionali / totale spese Volumi riqualificati Indicatori efficienza Capacità rapporto all input di in Mezzi verifica di Valutazione finale e collaudi Vincoli e condizioni al contorno Capacità di coordinamento degli imprenditori Programmi di investimento, trasformazione, di riqualificazione coordinati a livello intercomunale

17 Pag. 17 di 115 Azioni Personale specializzato nella gestione della residenza turistica nel borgo Imprese e mano d opera specializzate nel settore del recupero edilizio e nell uso dei materiali della tradizione e nell'uso di tecniche innovative Interventi sperimentali di recupero edilizio Diffusione cultura della conservazione del patrimonio edilizio Attività di formazione specifica e specializzazione di imprese nel settore del recupero edilizio Bandi per operatori privati per interventi di recupero del patrimonio edilizio e gestione delle strutture ricettive realizzate Progettazione realizzazione interventi di riqualificazione edilizia n. unità Volume attività formativa Volume attività progettuale Politiche di incentivi per la permanenza delle attività esistenti e l'apertura di nuove Possibilità di reperire in loco materiali tradizionali o naturali da costruzione Costituzione rete informativa e logistica Adeguate previsioni nel Bilancio del Comune e misure specifiche nel Bilancio Ente Parco e nei Programmi Comunitari Interventi pubblici per l'adeguamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie Formazione piani di recupero

18 Pag. 18 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Input Promozione di interventi sperimentali di recupero edilizio Formazione di manodopera specializzata Investimenti Costi pubblici costi privati Investimenti privati/pubblici Bilanci ambientali Accesso a programmi di finanziamento per l edilizia sperimentale

19 Pag. 19 di PROGETTO ARTIGIANATO TRADIZIONALE ED ARTISTICO NEL PARCO Nell area del Parco sono presenti produzioni artigianali, tradizionali ed artistiche, di notevole interesse ma scarsamente valorizzate. La tendenziale scomparsa di antichi mestieri e professionalità nel settore rappresenterebbe una grave perdita di risorse per la promozione e valorizzazione del Parco. L artigianato tradizionale ed artistico rappresenta inoltre un indubbio punto di forza nella promozione dello sviluppo turistico dell area. Il progetto si pone l obiettivo di promuovere interventi integrati per la valorizzazione ed il recupero delle forme di artigianato locale, favorendo, in particolare, la permanenza di tali attività produttive nei centri abitati ed in particolare nelle zone di interesse e valore storico. In tal senso il progetto si collega e si integra con altri progetti quale quello della promozione della ricettività turistica nei CUAI del Parco. Per le caratteristiche delle produzioni artigianali considerate, fortemente indirizzate alla domanda dei turisti in visita nel Parco, si ritiene che le produzioni artigianali e manifatturiere più ordinarie possano invece trovare localizzazione nelle tradizionali aree destinate dai comuni ad insediamenti per le attività produttive, possibilmente di interesse e valenza comprensoriale. Il progetto prevede diversi interventi di tipo immateriale per favorire il raggiungimento dell obiettivo generale e degli obiettivi specifici: nel settore della formazione di personale qualificato; nel settore della promozione di adeguate forme di commercializzazione dei prodotti; nel settore della ricerca e degli studi per il recupero e la conoscenza delle tradizioni locali; nel settore della promozione di iniziative imprenditoriali soprattutto da parte dei giovani. Il progetto, per la sua stessa natura, non prevede, in maniera specifica, particolari interventi infrastrutturali a sostegno delle iniziative produttive. Tali interventi, soprattutto per quanto riguarda quelli di riqualificazione del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici nei centri storici, sono previsti in altri progetti. Ciò non esclude la possibilità che possano essere garantiti agli imprenditori anche incentivi finanziari per l adeguamento delle strutture edilizie in cui sono o saranno allocate le attività produttive. Relazione di Piano Volume III O.G.T. I sottosistemi territoriali Marzo 2011

20 Pag. 20 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Scheda Progetto 3G ARTIGIANATO TRADIZIONALE ED ARTISTICO NEL PARCO STRUTTURA DI PROGRAMMA Indicatori di efficacia Indicatori di efficienza Mezzi di verifica Vincoli e condizioni al contorno Obiettivo generale Valorizzazione e sviluppo delle attività del settore dell artigianale ed artistico. Numero di nuove aziende Rapporto tra numero di nuove aziende ed entità dei regimi di aiuto Dati CC.CC.AA. e comunali Adeguata promozione turistica dell immagine del Parco e delle diverse realtà territoriali ed economiche Sviluppo delle produzioni artigianali tradizionali ed artistiche Numero di aziende specializzate sul totale delle aziende Dati CC.CC.AA. e comunali Obiettivi specifici Favorire la permanenza e lo sviluppo di piccole attività artigianali nei centri abitati (in particolare nei centri storici) del Parco Numero di aziende presenti nelle aree di più antica urbanizzazione degli abitati Dati comunali Favorire la concentrazione delle attività del settore sul territorio per limitare gli impatti ambientali degli interventi edilizi e garantire la compatibilità degli stessi con gli obiettivi di protezione di alcune aree del Parco

21 Pag. 21 di 115 Prodotti Favorire l'occupazione nel settore specifico Attività artigianali per la produzione di beni e prodotti di interesse della domanda turistica, con specifico marchio del Parco Attività artigianali per la produzione e la posa in opera di materiali e prodotti per la domanda locale nel settore del recupero edilizio ed urbano (es. lavorazione pietra per elementi di arredo urbano.) Mantenimento ed incremento della presenza delle piccole imprese artigiane nei centri storici dei centri abitati del Parco Numero di occupati nel settore specifico sul totale Numero di imprese artigiane Numero di imprese artigiane del settore Numero di imprese artigiane presenti nei centri abitati Rapporto tra crescita del numero di nuove Dati fonte Camera imprese ed di Commercio e investimenti pubblici Centri per nel settore della l impiego formazione e per Provinciali regimi di aiuto Quantità di beni venduti rispetto agli investimenti pubblici e privati Dati CC.CC.AA. e APT Dati CC.CC.AA. ed organizzazioni di categoria Significativo reddito annuo delle imprese rispetto alle spese di Dati comunali investimento e di gestione sostenute Presenza di specifiche professionalità esistenti e disponibilità di soggetti interessati ad occupazione nel settore Attività di promozione della offerta turistica e di marketing territoriale Capacità di promuovere da parte dei comuni interventi diffusi di recupero edilizio ed urbanistico, in particolare nei centri storici e disponibilità dei soggetti pubblici interessati a garantire forme di incentivazione ai privati per la realizzazione degli interventi di loro interesse. Adeguati interventi di riqualificazione urbana delle zone dei centri abitati più interessate dalla presenza di attività commerciali ed artigianali e promozione di progetti di rivitalizzazione dei centri storici Relazione di Piano Volume III O.G.T. I sottosistemi territoriali Marzo 2011

22 Pag. 22 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Istituzione di marchi di qualità delle produzioni artigianali tipiche Numero di nuove iniziative commerciali e di servizio e tasso di sopravvivenza delle aziende esistenti Rapporto tra numero di addetti del settore ed entità dei regimi di aiuto e forme di incentivazione Dati comunale CC.CC.AA. fonte e Avvio di efficaci politiche per il mantenimento della popolazione residente e la promozione di presenze turistiche Azioni Istituzione di fiere a tema dell'artigianato locale Museo locale dell'artigianato Numero nell anno iniziative Presenze annuali di visitatori dei musei sul totale delle presenze turistiche Numero di nuove Specializzazione di imprese artigiane imprese nel settore specializzate in dell'artigianato tipico e interventi di recupero tradizionale edilizio Investimento pubblico unitario rispetto ai visitatori delle fiere e delle mostre Investimento pubblico unitario rispetto ai visitatori delle strutture Rapporto tra nuove imprese artigiane ed investimenti pubblici nel settore della formazione Dati Ente Parco e CC.CC.AA. Dati Ente Parco Dati CC.CC.AA. Capacità di coordinamento di iniziative da parte degli enti locali interessati al fine di garantire elevati livelli di organizzazione per la buona riuscita delle manifestazioni. Inserimento delle iniziative in programmi più ampi di promozione dell immagine e della conoscenza del Parco Localizzazione delle attrezzature in centri abitati dotati di risorse fortemente attrattive ed inserimento delle strutture in aree o edifici di pregio e di interesse per la domanda turistica Significativa domanda di interventi di recupero di iniziativa pubblica o privata

23 Pag. 23 di 115 Input Sviluppo di iniziative imprenditoriali anche in forme cooperative Formazione professionale per imprenditori e personale specializzato Iniziative di promozione e conoscenza delle produzioni artigianali tipiche dell'area Studi e ricerche per il miglioramento della qualità del prodotto e dei livelli di produttività Numero di nuove iniziative imprenditoriali in forma di cooperative di produzione Numero di persone formate Numero di iniziative Numero di iniziative Rapporto tra nuove iniziative e regimi di aiuto garantiti dai soggetti pubblici Rapporto tra persone formate e nuove figure professionali occupate nel settore Rapporto tra numero iniziative ed incremento della vendita dei beni prodotti Rapporto tra investimenti per studi e ricerche ed incrementi della produzione e della qualità dei beni Risorse finanziarie pubbliche e private Incentivi finanziari e fiscali per gli operatori del settore Risorse per la formazione del personale Risorse pubbliche e private per la promozione e la commercializzazione dei prodotti Dati CC.CC.AA. Dati regionali, centri per l impiego e agenzie per il lavoro Dati Ente Parco e Gal Leader Dati Ente Parco Promozione della cultura di impresa in forme organizzative non individuali da parte delle organizzazioni di categoria e delle CC.CC.AA. Interesse per il settore da parte di giovani in cerca di prima occupazione o disoccupati presenti nell area, in possesso di adeguata formazione di base e consistenza della domanda di lavoro Impiego di risorse finanziarie pubbliche per incentivare l'iniziativa privata e per promuovere interventi diretti dei comuni Interesse degli operatori e capacità di promozione di iniziative da parte dei soggetti pubblici coinvolgendo gli imprenditori privati Contestuale avvio di interventi di riqualificazione urbana nei comuni interessati dal progetto Relazione di Piano Volume III O.G.T. I sottosistemi territoriali Marzo 2011

24 Pag. 24 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino 2.4 PROGETTO ADEGUAMENTO STRUMENTAZIONE URBANISTICA COMUNALE L obiettivo di adeguamento degli strumenti urbanistici alle finalità del Parco è richiesto dalla Legge Nazionale sulle aree protette e riguarda tutti i comuni del Parco. Esso costituisce una importante forma di verifica dell adesione delle amministrazioni locali alle finalità di conservazione/valorizzazione del territorio del Parco. L iniziativa pubblica coinvolgerà operatori, professionisti e tecnici delle amministrazioni in un azione di coordinamento e di formazione generalizzata, attraverso un programma di presentazione e discussione di buone pratiche e di casi di successo. Tale obiettivo si confronta con una situazione attuale caratterizzata da: obsolescenza di numerosi strumenti in vigore e una generalizzata scarsa attenzione a politiche di contenimento del nuovo impianto, alle dimensioni e alle tipologie architettoniche, alla tutela del territorio aperto ad un diffuso e ingiustificato sovradimensionamento; una dotazione di attrezzature e servizi spesso inadeguata. L Amministrazione del Parco sarà parte attiva nell assicurare contributi alle amministrazioni locali, incentivando le forme di coordinamento nella formazione di strumenti intercomunali, offrendo supporto tecnico scientifico, anche in collaborazione con le strutture universitarie delle due regioni e con enti di alta cultura. Attuerà questo programma sulla base di un protocollo di intesa con gli EELL i quali verranno indirizzati a definire i disciplinari di incarico ed i documenti preliminari per la Pianificazione Strutturale in conformità e coerenza con questo quadro logico degli obiettivi. Sarà assicurata la salvaguardia dell autonomia locale e saranno attuati principi di collaborazione istituzionale e di sussidiarietà. Gli obiettivi operativi dei nuovi piani dovranno essere verificati in rapporto alla loro coerenza con tutti gli altri progetti del Parco. La particolare circostanza che la regione Basilicata e la regione Calabria siano dotate di leggi urbanistiche molto simili nell impostazione e nella previsione di strumenti di pianificazione faciliterà sicuramente l attuazione del progetto. In particolare, si vuole richiamare l interesse per l utilizzo di modelli perequativi nella definizione delle scelte dei piani urbanistici comunali, ma soprattutto nel caso in cui si debbano rivedere in tutto o in parte le vigenti previsioni in relazione alle indicazioni del Piano del Parco. Relazione di Piano Volume III O.G.T. I sottosistemi territoriali Marzo 2011

25 Pag. 25 di 115 Scheda Progetto 4G ADEGUAMENTO STRUMENTAZIONE URBANISTICA COMUNALE Obiettivo generale Obiettivi specifici STRUTTURA DI PROGRAMMA Adeguamento degli strumenti urbanistici comunali Contenimento e qualificazione periferie Recupero rivitalizzazione dei CUAI Indicatori di efficacia Numero di comuni che provvedono ad adeguare gli strumenti Riduzione aree nuovo impianto Reperimento fondi per riqualificazione spazi collettivi Indicatori di efficienza Tempi per la redazione e l adeguamento degli strumenti generali ed attuativi Superfici pubbliche sottoposte a riqualificazione rispetto agli investimenti Volumetrie Reperimento recuperate per fondi per e finalità di riqualificazione valorizzazione dei CUAI e del Parco Piani di recupero rispetto agli approvati investimenti Mezzi di verifica Dati comunali regionali Dati comunali Dati comunali e Vincoli e condizioni al contorno Possibilità di valorizzare gli elementi in comune delle lr di governo del territorio delle due regioni. Credibile dimensionamento dei piani in relazione alle domande da soddisfare, in particolare a quella di nuovi interventi per usi residenziali. Capacità da parte delle amministrazioni comunali di promuovere adeguate politiche di recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente. Disponibilità di risorse finanziarie pubbliche, anche garantite dall Ente Parco a valere sui propri fondi, sia per incentivare la realizzazione di interventi di recupero edilizio da parte dei privati che per provvedere al recupero degli immobili di proprietà pubblica.

26 Pag. 26 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Prodotti Salvaguardia territorio aperto Salvaguardia valenze panoramicopaesaggistiche dei CUAI Adeguamento della dotazione di attrezzature e servizi Nuovi Piani Strutturali Comunali Piani e programmi di riqualificazione delle periferie Piani di recupero dei centri storici Percentuale territorio aperto reso inedificabile per singola zona di Parco Estensione delle aree sottoposte a tutela all intorno ed all interno dei CUAI Valutazione efficacia rispetto alle finalità del Parco Nuovi strumenti approvati Nuovi strumenti approvati Nuovi strumenti approvati Superfici pubbliche ed edifici sistemati ed adeguati rispetto agli investimenti pubblici Numero strumenti approvati rapporto contributi assentiti comuni in ai ai Dati Ente Parco e Comuni Dati comunali Dati comunali Dati comunali regionali e Possibilità di attivare procedure perequative in territorio aperto Capacità delle amministrazioni locali di impiegare adeguate forme di controllo e repressione dei fenomeni di abusivismo edilizio nelle aree di margine dell abito e più in generale in ambito perturbano Credibile valutazione dei fabbisogni e delle domande e valutazione preventiva dei costi di gestione dei servizi. Valutazione preventiva degli standards prestazionali dei servizi esistenti, anche attraverso forme di partecipazione diretta dei cittadini Adeguatezza del quadro valutativo-conoscitivo generale Condivisione delle scelte da parte dei soggetti interessati

27 Pag. 27 di 115 Azioni Sistema di gestione e comunicazione della informazione Territoriale (SIT) Sistemi Informativi Territoriali comunali realizzati Costituzione presso l Ente Numero Parco di una conferenze di struttura tecnico pianificazione, professionale di conferenze di assistenza comunicazione all attuazione del ed attività di programma di coordinamento adeguamento svolte. degli strumenti urbanistici Numero strumenti approvati rapporto contributi assentiti comuni in ai ai Dati comunali regionali e Adeguate forme di incentivo agli enti locali, da parte degli altri livelli istituzionali, per la realizzazione e gestione dei SIT e per la acquisizione dei dati spaziali di base. Promozione di forme preventive di concertazione ed accordo tra l Ente Parco e le amministrazioni locali al fine di valutare i contenuti specifici dell attività di assistenza e definire competenze e limiti all azione da parte dei diversi soggetti istituzionali. Definizione di protocolli di intesa tra Ente Parco e singole amministrazioni comunali Promozione di coordinamento dei comuni. Numero di Piani Strutturali promossi da aggregazioni di comuni Dati Parco Ente Favorire la concertazione dell attività di pianificazione da parte dei comuni all interno dei sottosistemi territoriali indicati nel Piano del Parco Individuare, di concerto tra tutti i soggetti istituzionali interessati, criteri per la definizione di ambiti territoriali efficaci per adeguate forme di pianificazione e programmazione di interesse sovracomunale.

28 Pag. 28 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino Coinvolgimento degli ordini professionali e attivazione di un programma di partecipazione e comunicazione Formazione attività di aggiornamento dei componenti di gruppi di lavoro da affiancare agli uffici tecnici dei comuni del Parco ed all ufficio tecnico del Parco. Ordini professionali coinvolti progetto nel Iniziative di partecipazione e comunicazione promosse Volume attività di formazione Personale formato rispetto agli investimenti pubblici Dati Ente Parco ed organismi professionali Dati Ente Parco e comuni Disponibilità ed interesse degli Ordini professionali a partecipare al progetto promuovendo forme di sensibilizzazione ed informazione degli iscritti Capacità di coordinamento delle attività dei gruppi di lavoro Disponibilità ed interesse dei soggetti interessati Progettazione sistema informativo e di comunicazione interistituzionale Numero di accessi ai SIT da parte delle Amministrazioni periferiche e da parte dei cittadini Investimento pubblico unitario rispetto agli accessi al SIT Dati Parco Ente Definizione preventiva di protocolli procedurali e di accordi tra le amministrazioni pubbliche interessate

29 Pag. 29 di 115 Input Importi finanziari dei progetti definiti Numero progetti secondo Attivazione ciclo definiti secondo procedure di di formazione procedure di valutazione dei progetti valutazione innovative sul innovative totale dei finanziamenti pubblici e privati Contributo Ministero dell Ambiente ed Ente Parco Contributi regionali Risorse comunali Dati Ente Parco e comuni Adesione amministrazioni comunali e forze sociali Iniziativa Ente Parco Tempestività e adeguatezza finanziamenti Capacità delle Amministrazioni di attivare forme di co-finanziamento e di coordinamento

30 Pag. 30 di 115 Ente Parco Nazionale del Pollino 2.5 PROGETTO RESIDENZA TURISTICA NEI CENTRI URBANI DI ANTICO IMPIANTO DEL PARCO La situazione attuale vede un patrimonio edilizio del tutto peculiare, fatto di architetture di varie epoche storiche che, pur nella generale povertà della regione, guardano agli esempi delle città reali o capitali e formano un tessuto dalle elevatissime e singolari valenze paesistiche complessive. Tale contesto fragilissimo è esposto a processi trasformativi che, in generale, costituiscono forme di grave intromissione e frammentazione di tali tessuti: il recupero, il riuso e la conseguente valorizzazione costituiscono l obiettivo di fondo di questo programma. L intenzione è quella di dare vita ad un esperienza fondata sulla realizzazione diffusa del c.d. Borgo Albergo 1. L iniziativa del Borgo Albergo trova il proprio fondamento nella volontà di recuperare una cospicua parte di patrimonio immobiliare - rinvenibile all interno di taluni centri storici minori e attualmente inutilizzata - con la finalità di creare un complesso coordinato e collegato di strutture recettive. A tal fine occorre definire un percorso coordinato di interventi in grado di raggiungere obiettivi di ripristino, fruizione e messa a disposizione di tali strutture. Per fare ciò occorrerà delineare puntualmente le modalità tramite cui l esperienza del Paese Albergo potrebbe concretizzarsi. Il complesso di attività programmate potrebbe essere svolto e posto in essere direttamente da una o più Agenzie locali di promozione e sviluppo o da Società a capitale misto pubblicoprivato che potrebbero essere costituite dalle stesse Agenzie per le attività di gestione della rete di strutture ricettive. Il recupero di dette strutture comporterebbe, altresì, un immediata riqualificazione dei centri storici interessati dai progetti ma anche un generale recupero delle potenzialità turistiche dell area. E infatti logico ritenere che grazie al recupero di un turismo di tipo stanziale si otterrebbero sicuri vantaggi calcolabili anche in un lungo periodo; si pensi ad esempio alla nascita o alla rifioritura di tutta una serie di attività turistiche quali ristoranti, bar, spacci di prodotti locali, riscoperta delle più importanti lavorazioni artigianali, apertura di rinnovati spazi museali. La proposta dell Albergo diffuso si muove direttamente nella direzione di recupero del patrimonio artistico e culturale dei centri minori e mostra di possedere la potenzialità per incrementare il reddito e l occupazione dei piccoli centri, per mantenere o incrementare il 1 Si vedano a tal proposito anche le indicazioni e le proposte contenute nello Studio di Fattibilità per il recupero dei centri storici del versante calabro promosso dall Ente Parco.

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