E RISCHIO LAVORATIVO
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- Angelo Martina
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1 LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 Vizzolo Predabissi GRAVIDANZA E RISCHIO LAVORATIVO Enrico Ceriani medico chirurgo ostetrico ginecologo endocrinologo H Predabissi ostetriciaginecologia
2 1 - La gravidanza a rischio
3 LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi Adeguamento alla disciplina comunitaria. Nella normativa del T.U. D. Lgs n.151 sono recepite le linee direttrici elaborate dalla Commissione dell Unione Europea, concernenti la valutazione processi industriali ritenuti pericolosi per la sicurezza o la salute delle lavoratrici H Predabissi ostetriciaginecologia
4 FATTORI DI RISCHIO 1. LIVELLI SOCIOECONOMICI BASSI 2.AMBIENTE IN CUI LA DONNA SI TROVA DURANTE LA GRAVIDANZA 3. SITUAZIONE PSICOLOGICA 4.ETA MATERNA ALTA O BASSA 5. USO E/O ABUSO D ALCOOL, FUMO, SOSTANZE STUPEFACENTI 6.condizioni patologiche preesistenti 7.COMPLICAZIONI PERINATALI (SINDROME DA DISTRESS RESPIRATORIO, INFEZIONI) 8. SVOLGIMENTO DI LAVORO PESANTE-FATICOSO O A CONTATTO CON SOSTANZE PERICOLOSE LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi
5 La Gravidanza a rischio (1) Sono denominate a rischio quelle gravidanze nelle quali esistono condizioni patologiche o fattori di rischio che possono compromettere la salute o la vita della madre, del feto o di entrambi. Queste condizioni patologiche sono alla base della morbilità e della mortalità materna, fetale e neonatale Alcune attività lavorative possono aggravare patologie preesistenti o patologie che insorgono in gravidanza.
6 La Gravidanza a rischio (2) situazioni che esistono prima del concepimento: situazioni locali dell apparato genitale (malformazioni uterine, pregressi interventi all utero, infezioni genitali, pregressi aborti e parti prematuri, pregressa morte endouterina) malattie di altri apparati o particolari condizioni (età < 17 anni o > 35 anni, uso di droghe o alcool, cardiopatie, ipertensione, epatopatie e nefropatie gravi, malattie endocrine e metaboliche, malattie autoimmuni)
7 La Gravidanza a rischio (3) complicazioni che possono insorgere nel corso della gravidanza: minaccia d aborto, infezioni, riscontro di malformazioni fetali, gravidanza gemellare, minaccia di parto pretermine, deficit di accrescimento fetale, poli / oligoidramnios, placenta previa, diabete gestazionale.
8 La Gravidanza a rischio (4) Per le malattie preesistenti: è importante in fase pre-concezionale identificare tutte quelle condizioni che possono rendere difficile una gravidanza (diabete latente, ipertensione, epatopatie, ecc.) e cercare di compensarle prima dell inizio di questa. Durante la gravidanza poi è fondamentale l esecuzione di tutti i controlli necessari, il rispetto delle norme igieniche e alimentari e la valutazione della situazione lavorativa perché non ne comprometta ulteriormente il buon andamento ed esito.
9 Riposo a letto in gravidanza e riassorbimento osseo Kaji T et al.-bone Apr;40(4): Lo scopo del presente studio era valutare i cambiamenti nei marcatori di turnover osseo durante la gravidanza ed il puerperio in modo longitudinale, e chiarire gli effetti del riposo a letto durante la gravidanza sui marcatori di turnover osseo nelle donne in gravidanza e dopo il parto. l immobilizzazione dovuta al riposo a letto durante la gravidanza è associata ad un aumento dei marcatori di turnover osseo sia durante la gravidanza che dopo il parto.
10 CERTIFICAZIONE PER GRAVIDANZA A RISCHIO La richiesta di anticipazione del congedo per gravidanza a rischio viene inoltrata alla Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) fin dall inizio della gravidanza e può interessare, a discrezione del ginecologo, anche periodi limitati di tempo e non l intero decorso della gestazione.
11 La Direzione Provinciale del Lavoro (D.P.L.) trasmette alla lavoratrice, al datore di lavoro e all Ente erogatore dell indennità di maternità il provvedimento di astensione, che decorre dalla data del certificato di gravidanza a rischio. In ogni caso, trascorsi sette giorni dalla presentazione della domanda, l astensione si ritiene accettata. Se la lavoratrice è in malattia alla data del provvedimento di astensione il certificato di malattia decade a favore del congedo anticipato.
12 2. - IL LAVORO A RISCHIO
13 IL LAVORO A RISCHIO E DIFFERENTE DALLA GRAVIDANZA A RISCHIO La donna durante la gestazione e, in alcune condizioni fino a sette mesi dopo il parto non può essere adibita a lavori pericolosi, faticosi e insalubri.
14 Il rischio lavorativo in gravidanza (1) Un elenco dei lavori vietati è contenuto negli allegati A e B del T.U. (D.Lgs. 151/2001) Fermi restando i lavori vietati, il datore di lavoro deve comunque valutare i rischi per la salute e la sicurezza delle lavoratrici (allegato C del T.U.), in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici (rumore, vibrazioni, radiazioni, ecc.), chimici (solventi, vernici, polveri, ecc.), biologici, i processi o le condizioni di lavoro.
15 Il rischio lavorativo in gravidanza (2) La valutazione deve essere eseguita in collaborazione con tutte le specifiche figure aziendali della prevenzione. Il ruolo del Medico Competente è importante per individuare le mansioni pregiudizievoli per la salute della donna e/o per il buon andamento della gravidanza
16 Il rischio lavorativo in gravidanza (3) Il Medico Competente tuttavia non sempre viene a conoscenza in maniera tempestiva dello stato di gravidanza di una lavoratrice sottoposta alla sorveglianza sanitaria. E abbastanza comune che siano il Ginecologo o il M.M.G. i primi sanitari cui la lavoratrice si rivolge. E importante quindi che queste figure sappiano orientarsi rispetto ai rischi lavorativi e conoscano le modalità per consentire alla donna di accedere ai benefici di legge.
17 individuare i pericoli e le persone a rischio QUANDO SI VALUTA IL RISCHIO LAVORATIVO SI POSSONO COMPIERE DEGLI ERRORI LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi
18 di rischio, fra cui fattori organizzativi (orari, carico di lavoro ecc.); sottovalutare talune categorie trascurare i pericoli a lungo termine per la salute (per esempio, rischi derivanti da un esposizione cronica a sostanze pericolose o da livelli elevati di rumore);
19 sottovalutare le attività secondarie, come interventi di manutenzione o pulizie, svolte sul luogo di lavoro; le prassi di lavoro possono essere diverse e i lavoratori conoscono i problemi reali
20 non considerare gli effetti a lungo termine dei rischi; non valutare la pericolosità utilizzate di rado; di apparecchiature creare un falso senso di sicurezza: il fatto di aver individuato un rischio non significa che tale rischio sia stato eliminato dall ambiente di lavoro o sia tenuto sotto controllo; LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi
21 principi di prevenzione considerare in primo luogo se è possibile prevenire o evitare i rischi e, in caso contrario, valutare come ridurre o controllare il rischio, adottando misure per combattere i rischi alla fonte, trasferire il rischio, vale a dire mantenere un rischio sotto controllo creandone di nuovi
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23 Il rischio lavorativo in gravidanza (1) sono riportati in sintesi i più frequenti rischi lavorativi e gli esempi di mansioni incompatibili con gravidanza ed allattamento fatica fisica, posizione sempre in piedi, spostamento di pesi *, posizioni scomode e affaticanti: per es. commesse, bariste, cuoche, cameriere, magazziniere, facchine, ecc. ritmi stressanti: per es. lavoro in catena, ritmi imposti dalla macchina, ecc.; (*) indica quei rischi che possono comportare l estensione del divieto fino a sette mesi dopo il parto
24 Il rischio lavorativo in gravidanza pericolo di caduta dall alto (uso di scale, impalcature, ecc.): per es. addette pulizie, restauratrici; vibrazioni e scuotimenti: vibrazioni trasmesse al corpo intero (per es. lavori con presse, carrelli elevatori, ecc.; lavori svolti a bordo di mezzi di trasporto come aerei, treni, automobili, ecc.); uso di strumenti vibranti; uso di macchine mosse a pedale (macchine da cucire, presse, ecc.): per es. confezioniste, operaie metalmeccaniche, del settore tessile e calzaturiero;
25 agenti chimici* (detergenti, disinfettanti, colle, vernici, inchiostri, antiparassitari, antiblastici e tutti quelli indicati negli allegati): per es. operaie dell industria chimica, addette alle pulizie, operaie calzaturiere, addette stampa e serigrafia, operaie agricole, operatrici della sanità; rumore*: operaie delle aziende manifatturiere.
26 Il rischio lavorativo in gravidanza (4) campi elettromagnetici*: per es. addette a saldatura ad alta frequenza (saldatura su materie plastiche), addette a macchinari per fisioterapia; temperature troppo basse* (celle o magazzini frigoriferi): per es. banconiere, magazziniere; temperature troppo elevate *: addette a forni, stiratrici.
27 Il rischio lavorativo in gravidanza (4) infezioni* (assistenza dei malati, cura dei bambini nelle scuole dell infanzia, lavori che comportano contatto con liquidi biologici): per es. operatrici sanitarie, assistenti alla poltrona, insegnanti di asilo nido e scuola dell infanzia, ecc.; pericolo di aggressioni*: per es. addette assistenza disabili mentali e psichici, operatrici di polizia e di vigilanza urbana, operatrici penitenziarie, ecc. ; radiazioni ionizzanti*: per es. lavoratrici esposte a raggi x, a radioisotopi per radioterapie, ecc.;
28 La lavoratrice esposta a radiazioni ionizzanti deve essere allontanata fino a tutta la durata dell effettivo allattamento, quindi anche oltre i sette mesi dopo il parto ed eventualmente anche oltre il compimento di un anno di età del bambino.
29 radiazioni ionizzanti L esposizione a radiazioni ionizzanti riguarda quasi esclusivamente l ambito sanitario e interessa in particolare il personale medico e paramedico di radiodiagnostica e radioterapia. Radiazioni ionizzanti, sia da sorgente esterna (irradiazione) dall interno (radiocontaminazione).
30 LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi Esposizione a radiazioni ionizzanti Le donne, durante la Gravidanza e Allattamento non possono svolgere attività in zone classificate o essere adibite ad attività che potrebbero esporre il nascituro ad una dose che ecceda un millisievert È fatto obbligo alle lavoratrici di comunicare al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza H Predabissi ostetriciaginecologia
31 LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi Il sievert (Sv) è l'unità di misura della dose equivalente di radiazione nel Sistema Internazionale ed è una misura degli effetti e del danno provocato dalla radiazione su un organismo. La dose equivalente ha le stesse dimensioni della dose assorbita. Si utilizza il millisievert 1 Sv = 1000 msv). ll sievert ha sostituito il rem (1 Sv = 100 rem). H Predabissi ostetriciaginecologia
32 LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi Dosi equivalenti tipiche Per dare un'idea del valore di un sievert, si tenga presente che la dose che un uomo assorbe in un anno per esposizione alla radioattività naturale è di 2,4 millisievert. Una radiografia ordinaria comporta l assorbimento di 1 millisievert, una TAC di 3 ~ 4 millisievert, una PET o una scintigrafia dai 10 ai 20 millisievert. H Predabissi ostetriciaginecologia
33 LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi Effetti_biologici Per quanto riguarda gli effetti sulla salute, 4 sievert assorbiti nel giro di una settimana su tutto il corpo portano alla morte nel 50% dei casi, se non si interviene. H Predabissi ostetriciaginecologia
34 Radiazioni non ionizzanti Al momento attuale non esistono sufficienti risultati sugli effetti provocati sulla gravidanza da sorgenti più intense di campi elettromagnetici a bassa frequenza, sia di tipo occupazionale che legati alla residenza della donna (elettrodotti, forni micronda)
35 Il lavoro notturno (dalle 24 alle 6) donne del comparto sanitario, le addette alle pulizie, le lavoratrici occupate in comparti a ciclo continuo è vietato fino al compimento di un anno di età del bambino. Si ricorda che la lavoratrice non è obbligata a prestare lavoro notturno fino al compimento del 3 anno di età del bambino (art. 53 D.Lgs. 151/2001).
36 il pendolarismo nel caso di lunghi tragitti casa-lavoro può costituire un fattore di rischio, in genere per l avanzato stato di gravidanza, per cui è previsto l anticipo di un mese del congedo di maternità = 3 mesi prima (ai sensi dell art. 17 del D.Lgs. 151/2001)
37 il pendolarismo Congedo anticipato a tre mesi prima quando sussistono una o più delle seguenti condizioni: distanza considerevole (indicativamente oltre 100 km complessivi tra andata e ritorno); tempo di percorrenza elevato (indicativamente oltre due ore tra andata e ritorno); numero e tipo di mezzi di trasporto utilizzati (due o più mezzi). Pendolarità particolarmente gravose, ove sussistano almeno due delle condizioni suindicate, da valutare e da motivare specificatamente caso per caso, potranno essere considerate motivo di interdizione anticipata.
38 Il rumore comunemente definito come suono non desiderato, è l inquinante più diffuso negli ambienti di lavoro (industria tessile, operazioni di montaggio e confezionamento meccanizzate, agricoltura, metalmeccanica leggera, ambiente scolastico, soprattutto asili-nido e scuole materne, in molti uffici open-space, chi lavora su strada (vigili, guidatrici di mezzi pubblici ), settori commerciali rumorosi.
39 Non sono ancora chiari i meccanismi d azione del rumore sull andamento della gravidanza e sul feto, si ipotizza una vasocostrizione con una diminuzione del flusso placentare. In attesa di ulteriori conoscenze sull argomento si ritiene prudente un allontanamento dal lavoro per livelli di esposizione > ad 80 dba.
40 VIBRAZIONI Il rischio da vibrazioni è diffuso in rapporto alla meccanizzazione e con l incremento della rete di ogni tipo di trasporto. Le categorie più esposte includono operaie dell industria tessile, lavoratrici agricole e le donne che lavorano su mezzi di trasporto. Le vibrazioni trasmesse in tutto il corpo possono provocare aumento delle minacce di aborto, del numero di aborti, aumento delle complicanze in gravidanza e parti prematuri.
41 Situazioni che motivano l astensione anticipata dal lavoro utilizzo professionale di mezzi di trasporto: se la guida rientra nella mansione e per una significativa quota dell orario di lavoro
42 MICROCLIMA microclima sfavorevole nell industria alimentare e della ristorazione. L effetto più importane segnalato risulta essere un aumento degli aborti spontanei per esposizione ad elevate temperature. Nell industria tessile e dell abbigliamento in particolare la stiratura comporta un microclima sfavorevole
43 FATTORI CHIMICI Molti studi evidenziano una correlazione tra l esposizione occupazionale a solventi organici di lavoratrici in gravidanza, con verificarsi di aborti spontanei, specialmente nei primi tre mesi di gestazione. Il campo di utilizzazione dei solventi è molto ampio, vengono usati nella produzione di fibre sintetiche, materie plastiche, gomma. Viene inoltre sfruttato il loro potere sgrassante nelle operazioni di pulitura, decapaggio, sgrossatura, sia nell industria metallica, sia nelle lavanderie a secco. I solventi sono componenti essenziali di colle e mastici (industrie calzaturiere e tessile), di vernici e lacche, inchiostri e resine ecc. (industria del legno, metalmeccanica, grafica, farmaceutica).
44 Ci sono altre sostanze che danno problemi durante la gravidanza anche se su alcune non ci sono ancora dati certi in bibliografia. Le sostanze sono le seguenti: Formaldeide Glutaraldeide Detergenti Ossido di etilene In attesa di ulteriori dati il problema va affrontato con atteggiamento preventivo si consiglia quindi l allontanamento fin dall inizio della gravidanza
45 Piombo Il piombo è tra gli agenti tossici meglio documentati. Può agire già prima del concepimento sia sulla donna che sull uomo, durante la gravidanza, sia sulla madre che sul prodotto di concepimento e dopo la nascita, sul neonato attraverso il latte materno. L impiego più frequente di questo metallo si ha nei seguenti settori lavorativi: ceramica metalmeccanica grafica fotoceramica elettronica plastica lavorazione del vetro e del cristallo produzione accumulatori lavorazione del petrolio distribuzione di benzina (nelle benzine dal 1923 >>> livelli di Pb nell atm)
46 Mercurio produzione di apparecchiature elettriche produzione e manutenzione di strumentazione sanitarie. L esposizione a mercurio nella donna può causare un aumento di disordini mestruali, aborti, nati morti e malformazioni congenite, basso peso alla nascita, paralisi celebrali, convulsioni nei neonati.
47 ALTRI METALLI A tutt oggi non esistono dati certi sulla tossicità riproduttiva umana del cromo, nichel e cadmio. Vi sono però evidenze scientifiche su una loro possibile cancerogenicità legata in particolare all alimentazione classificazione IARC International Agency for Research on Cancer
48 AGENTI - SOSTANZE Classificazione IARC International Agency for Research on Cancer Classe gruppo numero 1 cancerogeno per l uomo 108 2A probabilmente cancerogeno per l uomo 63 2B possibilmente cancerogeno per l uomo non classificabile come cancer. per uomo probabilmente non cancer. per uomo 1 Totale 935
49 GAS ANESTETICI Usati per induzione e mantenimento dell anestesia generale. Il personale sanitario presente in sala operatoria è quello più esposto in quanto.
50 Farmaci antiblastici sono utilizzati in ambito sanitario e il personale che manipola tali sostanze può essere esposto per fatti accidentali legati all assorbimento di microdosi nelle attività di ricostruzione, preparazione, somministrazione dei farmaci Questi farmaci sono considerati mutageni e teratogeni per la specie umana,
51 SOSTANZE CHIMICHE E AGENTI FISICI DOTATI DI AZIONE MUTAGENA SI TROVANO NELL AMBIENTE, NEGLI ALIMENTI, NEI PRODOTTI INDUSTRIALI E AGRICOLI. OGNI ANNO SONO INTRODOTTE NUOVE MOLECOLE CHIMICHE, CUI CORRISPONDONO MIGLIAIA DI SOSTANZE CAPACI DI PROVOCARE MUTAZIONI NEI MODELLI SPERIMENTALI CELLULARI ED UMANI
52 LE MUTAZIONI GENETICHE DOVUTE ALLE SOSTANZE MUTAGENE POSSONO CAUSARE STERILITA, INFERTILITA, ABORTO, MORTALITA PERINATALE. MALATTIE TRASMESSE EREDITARIAMENTE, TUMORI IN ETA PEDIATRICA.
53 FARMACI IL FARMACO, SPECIE SE LIPOSOLUBILE, ATTRAVERSA LA PLACENTA E, GIUNTO AL FETO, PUO PERSISTERE A LUNGO PER L INCOMPLETO SVILUPPO DEI MECCANISMI BIOTRASFORMATIVI ED ESCRETORI. L EFFETTO TERATOGENO DEL FARMACO SUL FETO DIPENDE DALLA DOSE, DALLA DISTRIBUZIONE, DAL SUO TROPISMO VERSO TESSUTI SPECIFICI, DALLA EVENTUALE INTERAZIONE CON ALTRI FARMACI, DALL ETA GESTAZIONALE.
54 FARMACI SICURAMENTE TERATOGENI ACIDO VALPROICO ANDROGENI E PROGESTINICI ANDROGENI ANTINEOPLASTICI ANTITIROIDEI LITIO PENICILLAMINA RETINOIDI STREPTOMICINA TETRACICLINE WARFARINA E CUMARINICI
55 I FARMACI al FEMMINILE la medicina di genere Le medicine a misura di Donna e quindi il viaggio di un farmaco all interno del corpo della Donna (farmacocinetica e dinamica)
56 Etichettatura dei prodotti chimici Le sostanze e i prodotti chimici sono classificati in base alla loro tossicità secondo criteri stabiliti in sede di Unione Europea (UE) e sono accompagnati da schede di sicurezza. Si raccomanda sempre la lettura della scheda di sicurezza dei prodotti utilizzati per acquisire le informazioni utili - preventive e tossicologiche - per attuare un adeguato Comportamento.
57 Etichettatura dei prodotti chimici I prodotti sono etichettati con simboli accompagnati da frasi R (di rischio) frasi S (consigli di prudenza). FRASI R specifiche da tenere in considerazione in funzione della gravidanza e dell'allattamento E' importante quindi leggere attentamente le informazioni contenute nella schede di sicurezza e nell'etichetta del prodotto.
58 Etichettatura dei prodotti chimici R33 Può causare effetti cumulativi (gravidanza/ allattamento) R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi R40 Possibilità di effetti irreversibili R45 Può provocare cancro R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie R47 Può provocare malformazioni congenite R49 Può causare il cancro per inalazione R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati R62 Possibile rischio di ridotta fertilità R63 Possibile rischio di danni a bambini non ancora nati
59 FATTORI ORGANIZZATIVI Posture Movimentazione manuale dei carichi Questi fattori di rischio sono presenti in quasi tutti i comparti lavorativi.
60 Cos è la postura di lavoro? Per postura di lavoro si intendono gli atteggiamenti che il corpo assume per lo svolgimento di un determinato compito lavorativo. Le posizioni fisse obbligate, sia sedute che erette, per lunghi periodi, possono determinare un accentuazione di patologie già frequenti in questo periodo.
61 movimentazione manuale di carichi e postura in piedi prolungata per più di metà del tempo lavorativo infermiere, addette all assistenza, educatrici degli asili nido, addette al comparto alberghiero, addette alle mense, addette a lavori di magazzino.
62 posture obbligate particolarmente affaticanti addette alle catene di montaggio, addette al controllo e confezionamento a catena, addette alle macchine da cucire, lavoratrici nell industria orafa, nelle ceramiche artistiche, nell industria tessile, addette del montaggio nell industria metalmeccanica.
63 FATICA VISIVA L eccessiva e prolungata contrazione dei muscoli impegnati nell accomodare e nel convergere durante la visione da vicino può indurre affaticamento visivo che si manifesta con bruciore, senso di fastidio (sensazione di corpo estraneo), prurito agli occhi, arrossamento della congiuntiva, dolore ai bulbi oculari o in regione frontale, mal di testa.
64 Negli uffici in relazione all uso del VDT Nei laboratori in relazione all utilizzo di microscopi ottici elettronica utilizzo di microscopi ottici, operazioni di montaggio e controllo di piccoli pezzi; grafico correzione di bozze; meccanico montaggio e controllo di piccoli pezzi; farmaceutico operazioni per controllare visivamente che non siano presenti impurezze; tessile controllo pezzi; alimentare controllo confezionamento.
65 Decreto Ministeriale del 02/10/2000 Linee guida d'uso dei videoterminali. IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE di concerto con IL MINISTRO DELLA SANITA Decreta: Art È adottata l'allegata linea guida d'uso dei videoterminali, che costituisce parte integrante del presente decreto.
66 USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEO-TERMINALE GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) il lavoro con una unità video può comportare effetti sulla salute in relazione a: 1. Durata dell esposizione 2. Caratteristiche del lavoro svolto 3. Caratteristiche dell hardware e del software 4. Caratteristiche del posto di lavoro LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi
67 USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEO-TERMINALE GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) EFFETTI SULLA GRAVIDANZA: e come fattore principale è stato indicato lo stress, ma le conclusioni sono state NON CI SONO EVIDENZE CHE IL LAVORO AL VDT CAUSI EFFETTI SULLA GRAVIDANZA LavoroeGravidanza - corso ASL MI2 - Vizzolo Predabissi
68 Stazione eretta prolungata Posture incongrue Rischio chimico: sostanze e preparati irritanti, sensibilizzanti, nocivi o tossici Rischio biologico Radiazioni ionizzanti DIVIETO DI ESPOSIZIONE IN GRAVIDANZA si si si DIVIETO FINO A 7 MESI DOPO IL PARTO no si si
69 ALCUNI ESEMPI DI PROFESSIONI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO
70 Educatrice di asilo nido Insegnante di scuola dell infanzia Fattori di rischio in gravidanza sollevamento bambini stazione eretta prolungata rischio infettivo da stretto contatto ed igiene personale dei bambini Fattori di rischio in Puerperio sollevamento bambini (da valutare) rischio infettivo da stretto contatto ed igiene personale dei bambini (da valutare)
71 Insegnante di sostegno Fattori di rischio da valutare in relazione agli allievi seguiti sollevamento di pesi comportamenti di eteroaggressività a contatto con bambini con mal. mentali rischio infettivo da stretto contatto e igiene personale dei disabili
72 Collaboratrice scolastica Fattori di rischio in gravidanza manipolazione di prodotti pericolosi (da valutare) utilizzo di scale a pioli sollevamento-spostamento di carichi (da valutare) Periodo Puerperio manipolazione di prodotti pericolosi (da valutare) sollevamento-spostamento di carichi (da valutare)
73 Infine lo STRESS il termine può essere applicato ad una serie di condizioni ambientali obiettive e ad altre legate all organizzazione del lavoro e alle relazioni umane lo stress è una delle condizioni ambientali da prendere in considerazione nella valutazione del rischio lavorativo. Le lavoratrici gestanti e puerpere possono risentire in modo particolare dello stress professionale per mutamenti ormonali, fisiologici e psicologici.
74 ISPESL Laboratorio di Psicologia e Sociologia del lavoro MOBBING IL MOBBING E UNA CONDIZIONE ORGANIZZATIVA STRESSOGENA NON E UNA MALATTIA, MA PUO FAR AMMALARE
75 MOBBING FORMA INTENZIONALE, SISTEMATICA DURATURA DI VIOLENZA PSICOLOGICA, IN AMBIENTE DI LAVORO VOLTA ALLA ESTROMISSIONE MORALE O FISICA DELLA VITTIMA DAL PROCESSO LAVORATIVO
76 MOBBING STRATEGICO Forma usata prevalentemente per promuovere l allontanamento di soggetti che non rispondono più agli obiettivi organizzativi: - esubero di personale - personale di gestioni precedenti - diminuzione costo del lavoro - lunghe assenze dal lavoro (malattie serie, gravidanza, congedi parentali, ecc.)
77 BURNOUT (da to burn, bruciare) Condizione di completo esaurimento fisico ed emotivo in seguito alla esposizione duratura ad una situazione lavorativa stressogena
78 Grazie
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