AUTISMO CASTELMONTE 19/01/2018. Relatore: Dott. Cocco Alberto responsabile progetti educativi comunità alloggio «Casa del Campo»
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1 AUTISMO CASTELMONTE 19/01/2018 Relatore: Dott. Cocco Alberto responsabile progetti educativi comunità alloggio «Casa del Campo»
2 Resoconto operato 2017 ambito autismo Comunità alloggio «Casa del Campo» a Cavaso del Tomba Servizio domiciliare per i disturbi dello spettro autistico
3 PREMESSA INTERVENTI PER I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO In cosa consiste un intervento per i disturbi dello spettro autistico?? TRATTAMENTO? TERAPIA? RIABILITAZIONE? LAVORO PSICOEDUCATIVO?
4 AUTISMO Concetto di Malattia Patologia medica vs condizione/sindrome/insieme di caratteristiche
5 FOCUS DELL INTERVENTO Il focus dell intervento è un insieme eterogeneo di deficit che possono interessare capacità comunicative, abilità relazionali, capacità attentive, abilità motorie, La presenza di questi deficit NON SIGNIFICA CHE NON PUÒ ESSERVI RECUPERO O MIGLIORAMENTO. Significa che le aree caratterizzate da deficit non seguiranno uno sviluppo «tipico»/«normale»
6 ANALOGIE Nella loro definizione e nell impostazione del loro trattamento si possono trovare analogie con le seguenti condizioni: Disturbi del linguaggio Disprassie disturbi della coordinazione del movimento Sono condizioni caratterizzate da deficit su abilità specifiche e il deficit stesso varia lungo un continuum e può essere di gravità variabile.
7 IN COSA CONSISTE QUINDI LA TERAPIA? L intervento nel campo dell autismo è quindi più una forma di APPRENDIMENTO che una terapia (secondo la concezione più generale del termine) -> Si parla quindi di INTERVENTO PSICOEDUCATIVO. Si analizzano quali sono i deficit specifici che caratterizzano il disturbo e si struttura l ambiente per fare in modo che ci sia un graduale recupero degli stessi.
8 DEFICIT E APPRENDIMENTO L apprendimento in aree di funzionamento deficitarie è caratterizzato da: Curva di apprendimento meno ripida; Necessità di più stimoli; Necessità di maggiore specificità degli stimoli; Stimoli nella zona di sviluppo prossimale della persona; Più tempo; Maggiori difficoltà di generalizzazione
9 In presenza di deficit l apprendimento/riabilitazione/lavoro educativo necessita quindi di più tempo e risorse (per la persona con disturbo dello spettro autistico in primis) Vanno quindi tenuti sempre in considerazione due aspetti di fondamentale importanza: ACCURATA SELEZIONE E CONCORDANZA DEGLI OBIETTIVI LAVORO DI RETE
10 LAVORO DI RETE Le risorse sono limitate e quindi gli obiettivi educativi vanno perseguiti in maniera coerente e con concordanza da tutte le figure aventi ruolo educativo e in più contesti possibile. Alcune analogie: Il lavoro del fisioterapista -> la riabilitazione da un infortunio; Imparare a suonare uno strumento musicale
11 TRATTAMENTO COME APPRENDIMENTO Alcuni esempi specifici nei disturbi dello spettro autistico: Uso di comunicatori; Potenziamento del linguaggio verbale; Riabilitazione delle autonomie (lavarsi, vestirsi, mangiare, ); Correzione di comportamenti problema o aggressività; Potenziamento delle abilità motorie
12 RIASSUMENDO Le chiavi di lettura sono quindi: Terapia nei disturbi dello spettro autistico è un APPRENDIMENTO; L apprendimento necessita di stimoli specifici e coerenti in tutti i contesti; Fondamentali selezione e concordanza degli obiettivi; Lavoro di rete.
13 Comunità alloggio «Casa del Campo» - Castelmonte Ogni ragazzo ha una pianificazione di obiettivi che tendenzialmente riguarda tre aree: Potenziamento cognitivo Autonomie personali Abilità comunicative/relazionali
14 POTENZIAMENTO COGNITIVO FASE 1 Valutazione funzionamento cognitivo della persona su più aree FASE 2 Selezione abilità cognitive che costituiscono prerequisito al raggiungimento degli obiettivi in linea con il progetto personale FASE 3 Pianificazione attività su base quotidiana Centralità di selezione e concordanza degli obiettivi e lavoro di rete
15 Alcuni esempi Potenziamento abilità finemotorie -> autonomie personali; Attività cognitiva di denominazione -> espressione verbale; Potenziamento attenzione -> uso comunicatori
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17 AUTONOMIE PERSONALI FASE 1 Selezione area di funzionamento da riabilitare (es. vestirsi, doccia, ) FASE 2 Costruzione di un algoritmo (scomposizione del compito e strutturazione dei prompt) FASE 3 Applicazione sistematica dell algoritmo in più contesti e momenti possibile Centralità del lavoro di rete
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19 RELAZIONI SOCIALI FASE 1 Insegnamento di nuove modalità di interazione in contesto strutturato e non strutturato FASE 2 strutturazione dell ambiente in modo tale da da estinguere le modalità inadeguate e rinforzare quelle adeguate FASE 3 Generalizzazione a più contesti e momenti possibile Centralità del lavoro di rete
20 Il progetto di uno dei nostri ragazzi Potenziamento cognitivo: Denominazione Autonomie: Algoritmo doccia Relazioni sociali: uso comunicativo dell espressione verbale
21 Il progetto di uno dei nostri ragazzi Potenziamento cognitivo: Aumento tempi di attenzione e social skill training ad alta strutturazione Autoregolazione: Riduzione agitazione Relazioni sociali: social skill training in contesto naturale e riduzione ripetitività nell interazione verbale
22 Altre mansioni e attività in comunità Tutte le mansioni e le attività accessorie non incluse direttamente nel progetto personale sono sempre strutturate sulla base delle attività di ogni ragazzo Ad esempio: Pulizia del salone; Laboratorio di cucina; Attività in fattoria.
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25 LAVORO DI RETE E CONCORDANZA DEGLI OBIETTIVI I risultati tangibili, soprattutto in casi di elevata gravità, si avranno solo nel momento in cui si riesce a trasformare ogni momento della giornata in un occasione di apprendimento!
26 SERVIZIO DOMICILIARE Il servizio è composto dalle seguenti componenti: Incontro di pianificazione; Osservazione in loco e analisi funzionale; Parent training -> sessioni con i genitori; Sessioni di intervento psicoeducativo a domicilio con educatore specializzato; Consulenza degli insegnanti a scuola; Supervisione e coordinamento globale dell intervento.
27 LAVORO DI RETE L educatore specializzato stimola l emergere di una nuova abilità che viene poi generalizzata ai vari contesti da genitori, insegnanti o altre figure aventi ruolo educativo.
28 Esempio: produzione verbale Fase 1 -> selezione obiettivo e valutazione funzionale; Fase 2 -> sessioni ad alta strutturazione su attività de denominazione con l educatore a domicilio; Fase 3 -> generalizzazione etichette verbali contesto domiciliare; Fase 4 -> generalizzazione etichette verbali contesto scolastico; Fase 5 -> avanzamento ad obiettivo di maggiore complessità nelle sessioni ad alta strutturazione
29 GRAZIE PER L ATTENZIONE Per informazioni: Dott.ssa Diletta Maggiolo Dott. Cocco Alberto casadelcampo@castelmonteonlus.it
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