La responsabilità professionale dell infermiere.

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1 Fondazione Zoè-Vicenza Il Diritto della Medaglia La responsabilità professionale dell infermiere. Relatori Avv. Andrea Berto Avv. Paolo Giovanni Berto Avv. Stefania Cerasoli Venerdì 11 aprile 2014 ore 14.30

2 Avvocato ANDREA BERTO

3 Florence Nightingale ( ), nota come la signora della lanterna è considerata la fondatrice dell assistenza infermieristica moderna in quanto fu la prima ad applicare il metodo scientifico attraverso l utilizzo della statistica.

4 Agli inizi del ventesimo secolo, in Italia non vi e' ancora una legislazione riguardante la formazione infermieristica. È solo con il Regio Decreto legge del 15 agosto 1925 che lo Stato riconosce legalmente le scuole per infermiere, esclusivamente femminili. La scuola e' biennale e la sua direzione e' affidata alle allieve della Nightingale che tentano di dare autonomia alle figure infermieristiche.

5 In Italia, però, il modello anglosassone viene fortemente ostacolato e vengono addirittura emanate delle norme per estromettere le direttrici inglesi dalle scuole per infermieri. La direzione e' quindi affidata ai dottori che danno una visione medicalizzata della professione infermieristica.

6 Il viene emanato il Regio Decreto Legge n che delinea le mansioni dell infermiera professionale e degli infermieri generici: viene limitato molto il campo d azione dell infermiere che deve attenersi rigorosamente al mansionario e non può mostrare spirito di iniziativa e autonomia lavorativa.

7 Nello stesso anno viene promulgata un altra legge che definisce l' assistenza infermieristica come un' arte ausiliaria.

8 Il mansionario altro non è che un elenco di mansioni che l' infermiere può svolgere nelle sue ore lavorative, e difficilmente ha la possibilità di prendere decisioni autonome. L' infermiere dipende quindi nel suo agire dal medico e la responsabilità infermieristica e' limitata esclusivamente alla realizzazione dell atto assistenziale.

9 D.M 14 settembre 1994 n. 739: profilo professionale dell infermiere Art. 1 È individuata la figura professionale dell'infermiere con il seguente profilo: l'infermiere è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale è responsabile dell'assistenza generale infermieristica.

10 Art. 2 - L'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale,educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria.

11 Art.3 L Infermiere: a) partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; b) identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; c) pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico;

12 Art.3 L Infermiere: d) garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico - terapeutiche; e) agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; f) per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; g) svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero - professionale.

13 Legge 26 febbraio 1999 n. 42 La denominazione "professione sanitaria ausiliaria" nel testounico delle leggi sanitarie, nonche' in ogni altradisposizione di legge, è sostituita dalla denominazione "professionesanitaria".

14 Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogati il regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 1974, n. 225, ad eccezione delle disposizioni previste dal titolo V.

15 Il campo proprio di attività e di responsabilità delle professioni sanitarie e' determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione postbase nonche' degli specifici codici deontologici, fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario per l'accesso alle quali e' richiesto il possesso del diploma di laurea, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali.

16 L' operatore socio sanitario è una figura di supporto e svolge attività indirizzate a soddisfare i bisogni primari della persona secondo le proprie competenze e aiuta l' infermiere ad assicurare un assistenza infermieristica qualificata. Le figure di supporto lavorano in servizi residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero o al domicilio dell utente.

17 L infermiere e' l' unico responsabile dell assistenza infermieristica che viene erogata ai cittadini. Deve essere quindi egli stesso, che in base ad ogni situazione, valuta se effettuare direttamente gli interventi o se demandarli agli operatori di supporto, mantenendo comunque la pianificazione, la supervisione e la verifica di quanto effettuato da altri.

18 Nel Codice Deontologico dell Infermiere confluiscono tre tipi di norme: deontologica: inerente l esercizio della professione; giuridica: che si richiama all ordinamento vigente, alla Costituzione, alle leggi sanitarie, ecc. etica: che sottolinea i valori nella professione infermieristica.

19 L infermiere non è più l operatore sanitario dotato di un diploma abilitante ma il PROFESSIONISTA SANITARIO responsabile dell assistenza infermieristica.

20 Un professionista che, in quanto tale e anche nella sua individualità, assiste la persona e la collettività attraverso l ATTO INFERMIERISTICO inteso come il complesso dei saperi, delle attività, delle competenze e delle responsabilità dell infermiere, in tutti gli ambiti professionali e nelle diverse situazioni assistenziali

21 Una svolta significativa per la professione infermieristica, si delinea con chiarezza nel rapporto infermiere-persona/assistito che racchiude due soggetti autonomi nella relazione e reciprocamente responsabili del patto assistenziale.

22 Un patto di per sé valido e operante senza mediazioni da parte di altre professionalità e che acquisisce una sua specificità all interno dei percorsi terapeutici e clinico assistenziali.

23 Anche la responsabilità collegata all autonomia, è intesa come un principio guida dell agire professionale. L assunzione di responsabilità pone l infermiere in una condizione di costante impegno: quando assiste, quando cura, quando si prende cura.

24 Viene così affermata la responsabilità deontologica dell infermiere anche in relazione all organizzazione del lavoro, alla scelta e all applicazione di protocolli terapeutici, all uso di materiali e presidi, alla gestione dei rapporti tra i vari operatori e ai valori culturali del cittadino-paziente.

25 Codice deontologico Art 1 L'infermiere è il professionista sanitario responsabile dell'assistenza infermieristica. Art 2 L'assistenza infermieristica è servizio alla persona, alla famiglia e alla collettività. Si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnicoscientifica, gestionale, relazionale ed educativa.

26 Codice deontologico Art. 3 La responsabilità dell'infermiere consiste nell assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell'individuo. Art. 13 L'infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, all'intervento o alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della comunità professionale.

27 Codice deontologico Art. 19 L'infermiere promuove stili di vita sani, la diffusione del valore della cultura della salute e della tutela ambientale, anche attraverso l informazione e l'educazione. A tal fine attiva e sostiene la rete di rapporti tra servizi e operatori. Art. 20 L'infermiere ascolta, informa, coinvolge l assistito e valuta con lui i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e facilitarlo nell esprimere le proprie scelte.

28 Codice deontologico Art. 22 L infermiere conosce il progetto diagnosticoterapeutico per le influenze che questo ha sul percorso assistenziale e sulla relazione con l assistito. Art. 23 L infermiere riconosce il valore dell informazione integrata multiprofessionale e si adopera affinché l assistito disponga di tutte le informazioni necessarie ai suoi bisogni di vita. Art. 24 L'infermiere aiuta e sostiene l assistito nelle scelte, fornendo informazioni di natura assistenziale in relazione ai progetti diagnostico-terapeutici e adeguando la comunicazione alla sua capacità di comprendere

29 Che cosa è la Responsabilità disciplinare? La responsabilità disciplinare è quella particolare forma di responsabilità che grava sul dipendente per la violazione dei doveri di servizio.

30 Il procedimento disciplinare Per rispondere dal punto di vista disciplinare, è necessario aver causato un danno all ente? Si risponde indipendentemente dal fatto che la condotta tenuta o gli eventi da essa cagionati abbiano prodotto un danno economicamente valutabile a carico dell'ente pubblico

31 Le sanzioni previste * rimprovero verbale; * rimprovero scritto (censura); * multa con importo non superiore a quattro ore di retribuzione; * sospensione dal lavoro e dalla retribuzione fino ad un massimo di dieci giorni; * sospensione dal lavoro e dalla retribuzione da 11 giorni fino ad un massimo di sei mesi; * licenziamento con preavviso; * licenziamento senza preavviso.

32 Responsabile del procedimento disciplinare

33 Le fasi del procedimento disciplinare La contestazione deve avvenire entro 20 giorni dalla conoscenza del fatto Contestazione dell addebito per iscritto al dipendente e convocazione con preavviso di 10 giorni Al dipendente o, su espressa delega al suo difensore, è consentito l accesso a tutti gli atti riguardanti il procedimento a suo carico, in tempo utile rispetto ai termini previsti per la convocazione

34 Le fasi del procedimento disciplinare Audizione del dipendente con l eventuale assistenza di un procuratore ovvero di un rappresentante dell associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato Il dirigente, sulla base degli accertamenti effettuati e delle giustificazioni addotte dal dipendente, conclude il procedimento entro 60 giorni dalla contestazione con l irrogazione della sanzione o con l archiviazione

35 Le fasi del procedimento disciplinare Con il consenso del dipendente la sanzione applicabile può essere ridotta, ma in tal caso non è più suscettibile di impugnazione In caso di violazione dei termini 1) da parte dell Amministrazione: scatta la decadenza dell azione, 2) da parte del dipendente: scatta la decadenza del diritto di difesa disciplinare La sanzione può essere impugnata davanti al giudice del lavoro

36 Avvocato PAOLO GIOVANNI BERTO

37 ...Ognuno con ogni diligentia possibile si guarderà di non trattare li poveri infermi con mali portamenti, cioè usandoci male parole, et altre cose simili, ma più presto trattare con mansuetudine et charità San Camillo De Lellis, regole delle Comunità, Ordini ed modi che si hanno da tenere nelli hospitali in servire li poveri infermi, A.D. 1548

38 L. 42/1999, abrogazione del mansionario e riconoscimento della professione sanitaria di infermiere: dall'assistenza al medico all'assistenza all'utente. Professionalità: l area entro cui il sanitario può e deve muoversi consapevolmente e dopo un percorso di preparazione Autonomia: il potere di scegliere il mezzo migliore, nel rispetto delle regole. Responsabilità: il dovere di garantire il risultato migliore.

39 Dizionario della lingua italiana: responsabile chi risponde delle proprie azioni e dei propri comportamenti rendendone ragione e subendone le conseguenze. La responsabilità professionale dell operatore sanitario nasce da una prestazione inadeguata che ha prodotto effetti negativi sulla salute dell utente. Quattro tipologie di responsabilità. Civile Penale Disciplinare Amministrativa

40 RESPONSABILITA' PENALE consegue alla commissione di un reato. Carattere sanzionatorio

41 Elementi OGGETTIVI: condotta, cioè il comportamento attivo od omissivo. evento, cioè il fatto lesivo nesso causale, cioè rapporto di causa ed effetto tra condotta ed evento.

42 Elementi SOGGETTIVI: 1) dolo 2) colpa

43 reati COMMISSIVI e reati OMISSIVI a seconda che per la loro esecuzione debbano essere poste in essere oppure no delle azioni.

44 Reati omissivi PROPRI consistono nel mancato compimento di un azione che una norma impone, a prescindere dal verificarsi di un evento come conseguenza della condotta omissiva e sono espressamente previsti da una norma.

45 Art 593 c.p. Omissione di soccorso. Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un'altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all'autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro.

46 Art. 365 c.p. omissione di referto Chiunque, avendo nell'esercizio di una professione sanitaria prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto pel quale si debba procedere d'ufficio, omette o ritarda di riferirne all'autorità indicata nell'articolo 361, è punito con la multa fino a cinquecentosedici euro Questa disposizione non si applica quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale

47 Reati omissivi IMPROPRI: si realizzano quando alla mancata realizzazione di un azione doverosa consegue un evento lesivo. art. 40 c.p "non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo".

48 Gli operatori di una struttura sanitaria sono tutti portatori ex lege di una posizione di garanzia, espressione dell obbligo di solidarietà, costituzionalmente imposto ex articoli 2 e 32 della Carta fondamentale, nei confronti dei pazienti, la cui salute essi devono tutelare contro qualsivoglia pericolo che ne minacci l integrità; e l obbligo di protezione dura per l intero tempo del turno di lavoro. Corte di Cassazione, sentenza n dell'11 marzo 2005

49 Gli operatori sanitari, di una struttura sanitaria sono tutti, ex lege, portatori di una posizione di garanzia nei confronti dei loro pazienti affidati, a diversi livelli, alle loro cure e attenzioni e, in particolare sono portatori della posizione di garanzia, che va sotto il nome di posizione di protezione, la quale, come è noto è contrassegnata dal dovere giuridico, incombente al soggetto, di provvedere alla tutela di un certo bene giuridico, contro qualsivoglia pericolo, atto a minacciarne l integrità Corte di Cassazione, sentenza n. 447/2000

50 RAPPORTO DI CAUSALITA è necessario verificare se la condotta positiva avrebbe impedito l evento. e che un diverso comportamento avrebbe potuto impedire l evento con un elevato grado di probabilità, prossimo alla certezza.

51 ELEMENTO SOGGETTIVO DOLO coscienza e volontà dell azione/omissione e dell evento. Art 43 cp. Il delitto: è doloso, o secondo l'intenzione, quando l'evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell'azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l'esistenza del delitto, è dall'agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione

52 ELEMENTO SOGGETTIVO COLPA: mancanza di volontà di provocare l'evento, che si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline (art. 43 c.p.) negligenza: comportamento disattento, non accurato, importato alla dimenticanza, trascuratezza, leggerezza, superficialità. Imprudenza: l azione viene esperita avventatamente, con eccessiva precipitazione, omettendo di adottare le cautele indicare dalla comune esperienza. Imperizia non conoscenza del comune sapere e della media preparazione richiesta a quel professionista.

53 Art. 133, n. 3, c.p.: il giudice deve calcolare la pena tenendo conto del grado della colpa del reo

54 LEGGE BALDUZZI 189/2012 l'esercente la professione sanitaria che nello svolgimento della propria attivita' si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunita' scientifica non risponde penalmente per colpa lieve.

55 REATO COMUNE può essere commesso da chiunque (es. omicidio colposo). REATO PROPRIO può invece essere commesso soltanto da colui che rivesta una determinata qualifica o abbia uno status precisato dalla norma, o possieda un requisito necessario per la commissione dell'illecito (es abuso d ufficio del pubblico ufficiale o dell incaricato di pubblico servizio);

56 Art. 357 c.p. pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa...

57 Art 358 c.p. incaricati di pubblico servizio,coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio.

58 In genere, l infermiere che presta la propria attività lavorativa alle dipendenze di strutture pubbliche riveste la qualifica di incaricato di pubblico servizio, in quanto non dispone di autonomi poteri autoritativi e certificativi. L infermiere che svolge attività liberoprofessionale o alle dipendenze di una struttura privata riveste la qualifica di esercente un servizio di pubblica necessità.

59 SCRIMINANTI sono cause che escludono il reato pur ricorrendone i presupposti sostanziali in relazione al particolare contesto in cui avviene il fatto illecito

60 SCRIMINANTI CONSENSO DELL'AVENTE DIRITTO ex art. 50 codice penale: non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto col consenso della persona che può validamente disporne.

61 SCRIMINANTI Esercizio di un diritto o adempimento di un dovere (art. 51 CP): L'esercizio di un diritto o l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità, esclude la punibilità.... Stado di necessità (art. 54 CP): non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, nè altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo...

62 SCRIMINANTI LEGITTIMA DIFESA (art. 52 CP). Non e' punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un offesa ingiusta e sempre che la difesa sia proporzionata all offesa. CASO FORTUITO O FORZA MAGGIORE (art. 45 CP) non è punibile chi ha commesso il fatto per caso fortuito o per forza maggiore.

63 RESPONSABILITA CIVILE Ogni professionista sanitario e quindi ogni infermiere deve essere chiamato a rispondere delle proprie azioni, quando esse non siano conformi alla regola dell'arte Presupposto della responsabilità civile è l esistenza di un danno risarcibile conseguente ad un fatto illecito.

64 RESPONSABILITA CIVILE Il giudizio di responsabilità civile ha lo scopo di trasferire il costo di un danno da un soggetto che lo ha ingiustamente subito al soggetto che ne viene dichiarato responsabile.

65 Responsabilità CONTRATTUALE. Nasce da un rapporto negoziale col soggetto che subisce un danno e consiste nell inadempimento di una obbligazione. Art Responsabilità del debitore. Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l'inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile.

66 Art Diligenza nell'adempimento. Nell'adempiere l'obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell'attività esercitata.

67 Art c.c., qualora la prestazione implichi la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d opera risponde dei danni solo in caso di dolo o colpa grave

68 Inversione onere della prova In caso di inadempimento, mentre al creditore, soggetto leso, sarà sufficiente allegare l esistenza di un contratto e del danno asserito, l onere della prova è a carico del debitore che dovrà provare che l inadempimento è dovuto a impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile (caso fortuito, forza maggiore).

69 Se l inadempimento è dovuto a condotta colposa del debitore, questi è tenuto solo al risarcimento dei danni prevedibili, se è dovuto a condotta dolosa sarà tenuto al risarcimento di tutti i danni (prevedibili e non) ma sempre nei limiti della causalità diretta e immediata dell inadempimento La prescrizione è generalmente di 10 anni.

70 Laddove non sia intercorso un rapporto contrattuale diretto tra assistito ed infermiere? Teoria del contatto sociale: il sanitario, in qualità di ausiliario dell ente di cui è dipendente entra in relazione professionale col paziente, attraverso un rapporto contrattuale di fatto, nascente dall affidamento del paziente e dal rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti dalla costituzione come la salute.

71 Responsabilità EXTRACONTRATTUALE Non nasce da un contratto ma dal semplice verificarsi di un illecito che abbia cagionato danno. essa deriva dal generale obbligo, imposto a tutti, di non arrecare danno ad altri (c.d. principio del neminem laedere) e si viola un diritto tutelato in modo assoluto (e non solo scaturente da contratto). art c.c. qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno

72 L onere della prova È a carico del danneggiato, il quale deve provare il fatto illecito (di aver subito un danno), che la condotta di chi lo ha causato sia stata colposa o dolosa ed il nesso di causalità tra evento ed azione/omissione. La responsabilità non è limitata ai soli fatti prevedibili, ma a tutti i danni che siano diretta conseguenza del fatto illecito (prevedibili e non)

73 DANNI RISARCIBILI Danni non patrimoniali danno morale: si identifica con il dolore, i patemi d animo, le sofferenze spirituali subite dalla vittima

74 DANNI RISARCIBILI Danni non patrimoniali danno biologico: qualsiasi alterazione, in rapporto causale con il fatto dannoso, di natura temporanea o di natura permanente, dello stato di salute fisica e/o psichica della persona che le impedisce di godere della vita nella stessa misura in cui ne godeva prima dell evento.

75 DANNI RISARCIBILI Danni non patrimoniali danno esistenziale: appare lesivo delle espressioni fondamentali della personalità umana e pregiudica l individuo nella piena manifestazione e realizzazione di se stesso in tutti gli aspetti della sua esistenza. Di massima riguarda le attività biologiche- sussistenziali; le relazioni affettivo-familiari; le attività di carattere culturale e religioso; gli svaghi e i divertimenti

76 RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA Chi paga il conto dei danni dell infermiere maldestro?

77 RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA Se si versa in ambito di rapporto di lavoro privato vige l art c.c. I padroni e i committenti sono responsabili per i danni arrecati dal fatto illecito dei loro domestici e commessi nell'esercizio delle incombenze a cui sono adibiti

78 Dpr 10 gennaio 1957, n. 3, (Testo unico degli impiegati civili dello Stato ) art 22 L'impiegato che, nell'esercizio delle attribuzioni ad esso conferite dalle leggi o dai regolamenti, cagioni ad altri un danno ingiusto ai sensi dell'art. 23 e' personalmente obbligato a risarcirlo. L'azione di risarcimento nei suoi confronti può essere esercitata congiuntamente con l'azione diretta nei confronti dell'amministrazione qualora, in base alle norme ed ai principi vigenti dell'ordinamento giuridico, sussista anche la responsabilitàdello Stato. L'amministrazione che abbia risarcito il terzo del danno cagionato dal dipendente si rivale agendo contro quest'ultimo a norma degli articoli 18 e 19.

79 Art 23 E' danno ingiusto, agli effetti previsti dall'art. 22, quello derivante da ogni violazione dei diritti dei terzi che l'impiegato abbia commesso per dolo o per colpa grave. Quindi, se il danno è arrecato con colpa lieve, dell'obbligazione risarcitoria risponderà unicamente la struttura sanitaria.

80 La rivalsa verso il dipendente viene fatta valere innanzi ad un giudice specializzato a conoscere del danno c.d. erariale che è la Corte dei conti. L'instaurazione del giudizio avviene mediante atto di citazione del Procuratore regionale presso la Corte dei conti stessa o d'ufficio o sulla base di denuncia dell'amministrazione sanitaria, sui cui organi incombe un onere in tal senso.

81 L'assicurabilità della responsabilità infermieristica È opportuno che ogni infermiere si doti di propria assicurazione che copra i danni che egli cagioni a chicchessia: tanto direttamente nei confronti dell assistito, quanto nei confronti dell amministrazione che agisce in rivalsa.

82 L'assicurabilità della responsabilità infermieristica Alcune pronunce della Corte dei conti stabiliscono l illiceità di coperture assicurative che un ente pubblico dovesse contrarre a carico dei propri bilanci per rischi dipendenti da colpa grave o dolo dei propri dipendenti, in quanto idonei a deresponsabilizzare gli stessi da irregolarità che dovessero commettere. Pienamente legittima l assicurazione dell Ente a proprio carico per danni derivanti da colpa lieve del dipendente.

83 Avvocato STEFANIA CERASOLI

84 Cosa è un ordine di servizio? E una disposizione impartita da un dirigente sul quale ricade direttamente la responsabilità dei fatti ad essa conseguenti. La disposizione può essere impartita anche da chi non è dirigente purché sia stato delegato a farlo dal dirigente titolare del potere e che della delega sia stata data comunicazione in forma certa e incontrovertibile a chi è tenuto ad eseguirla.

85 Ordine di servizio L ordine può comportare l obbligo di seguire un determinato comportamento o una determinata procedura o può essere impartito per vietare un comportamento, l uso di una sostanza, ecc.

86 Come deve essere impartito l ordine? Un ordine di servizio può, in caso d' urgenza, essere impartito verbalmente e tanto più l oggetto della disposizione è urgente, tanto più si giustifica l ordine anche solo verbale. Il rifiuto a redigere per scritto un ordine di servizio, non dovuto ad una urgenza, non è giustificato da nessuna norma positiva e deve quindi intendersi come una vera e propria irregolarità amministrativa.

87 Si può disattendere un ordine di servizio?

88 Si può disattendere un ordine di servizio? L'art. 51 del Codice Penale (Ordine del superiore gerarchico) stabilisce che, nell ipotesi in cui chi riceve l ordine si accorga che trattasi dell ordine di commettere un reato e non un semplice illecito civile, anche costui è responsabile penalmente unitamente a chi ha dato l ordine. Certamente però nel caso di disobbedienza è opportuno motivare il rifiuto in fatto e in diritto.

89 La documentazione infermieristica La cartella infermieristica, poiché non proviene da un pubblico ufficiale, come ad esempio il medico, bensì da un incaricato di un pubblico servizio, quale appunto l'infermiere, è considerata dalla legge un "atto pubblico in senso lato".

90 La cartella infermieristica La funzione "legale", quindi, della cartella infermieristica è quella di servire a documentare fatti inerenti all'attività svolta dall'infermiere e alla regolarità delle operazioni amministrative alle quali è addetto. Dunque, non solo la cartella clinica è l'unico documento ad avere valore legale, bensì anche la cartella infermieristica.

91 La cartella infermieristica I reati cui può incorrere l'infermiere quale compilatore della cartella infermieristica, in considerazione della sua natura di atto pubblico in senso lato, sono pertanto gli stessi reati nei quali può incorrere il medico nel compilare la cartella clinica, alla quale, appunto, per gli aspetti legali la cartella infermieristica è equiparata.

92 Le responsabilità dell'infermiere per danni al paziente cagionati dal personale di supporto L infermiere è responsabile dell assistenza generale infermieristica. Il personale di supporto è tale, cioè è di supporto, all assistenza generale infermieristica. Quando l infermiere può essere chiamato a rispondere per eventuali danni al paziente cagionati dal personale di supporto?

93 Le responsabilità dell'infermiere per danni al paziente cagionati dal personale di supporto Essere responsabili dell assistenza generale infermieristica significa che il professionista è portatore di una posizione di garanzia nei confronti dei pazienti affidati alle sue cure.

94 Le responsabilità dell'infermiere per danni al paziente cagionati dal personale di supporto Da qui ne consegue che, controllo e verifica sull operato del personale di supporto sono i primi doveri che il nostro sistema giuridico pone a carico dei professionisti sanitari.

95 Le responsabilità dell'infermiere per danni al paziente cagionati dal personale di supporto Sicuramente colposo è il comportamento dell infermiere che affida compiti all OSS non previsti del suo profilo. Mai potranno essere delegate funzioni specifiche del proprio profilo professionale e che, in ogni caso, manterrà sempre la responsabilità del processo assistenziale.

96 A CHI ASSEGNARE? CHI ASSEGNARE? Sarà importante individuare il paziente oggetto dell attività assegnata. Una cosa è delegare la rilevazione dei parametri vitali di un paziente stabile, altra quelli di un paziente con una emorragia in atto, in quanto ciò richiede una valutazione critica che forse solo l infermiere è in grado di effettuare.

97 Dove assegnare? DOVE ASSEGNARE? Anche il dove, cioè il contesto clinico nel quale avviene il processo di assegnazione di compiti al personale di supporto, ha una sua importanza. C è sicuramente differenza tra un atto affidato in una terapia intensiva o in una lungodegenza o sul territorio, dove non è sempre possibile un attività di supervisione e di controllo.

98 A chi assegnare? A CHI ASSEGNARE? La valutazione potrà essere,ad esempio, tra un OSS, di recente assunzione e un OSS, invece, con un certo numero di anni di esperienza ed in possesso di abilità personali che l infermiere conosce.

99 Quando l infermiere risponderà del danno cagionato dal personale di supporto? Perché l infermiere risponda e quindi diventi responsabile dell operato dell ausiliario, occorre che l errore dell ausiliario sia dovuto a un errore dell infermiere, altrimenti risponderà esclusivamente l operatore di supporto.

100 Errore di pianificazione Gli errori di pianificazione, cioè l uso di un piano non idoneo al raggiungimento dell obiettivo, all interno del quale l infermiere ha scelto di inserire l OSS, ricadono nella responsabilità dell infermiere.

101 Errore di esecuzione In linea di massima possiamo affermare che gli errori di esecuzione, che possono consistere nella mancata o errata esecuzione del compito assegnato dall infermiere all OSS, comportano la responsabilità dell OSS.

102 GESTIONE DEI FARMACI insieme di quelle attività che proprie dell'infermiere meglio individuate, nello specifico, come acquisizione, conservazione e somministrazione dei farmaci.

103 Il momento precedente all acquisizione, conservazione e somministrazione dei farmaci da parte dell'infermiere è la prescrizione del farmaco da parte del medico.

104 La prescrizione deve essere completa quindi contenere il tipo di farmaco, il dosaggio i tempi di somministrazione la via di somministrazione la forma farmaceutica e la sottoscrizione del medico, cioè data e firma. Alla prescrizione incompleta, ciò priva di uno degli elementi elencati sopra, si equipara la prescrizione scritta con grafia poco leggibile.

105 Per quello che attiene più specificamente alla somministrazione dei farmaci, e, quindi, della terapia, il mansionario prima e il profilo oggi affermano che all'infermiere compete la somministrazione dei farmaci prescritti e, ancora, che è l'infermiere che garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni.

106 L'infermiere è responsabile della esatta somministrazione (dosi, vie di somministrazione, modalità e tempi di somministrazione).

107 La somministrazione dei farmaci da parte di personale con qualifiche diverse da quelle infermieristiche L infermiere garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico terapeutiche. L atto del somministrare presume sia la capacità di valutare le condizioni cliniche della persona a cui è rivolta la prescrizione, sia di decidere, per esempio, di mettere in atto altre risorse, laddove le circostanze lo richiedano.

108 La somministrazione dei farmaci Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1384/2010 ha affermato che la somministrazione di farmaci richiede la valutazione del momento della loro somministrazione e perciò una qualificazione, oltre che esperienza professionale non posseduta dagli interessati.

109 La somministrazione di farmaci Con la conseguenza che la somministrazione di tali farmaci è del tutto estranea ai compiti di personale con qualifiche diverse da quelle infermieristiche, ribadendo che se pure la somministrazione dei farmaci prescritti non richiede la qualifica di infermiere professionale, ma è pur sempre necessaria per lo meno quella di infermiere generico non posseduta dal personale di supporto.

110 Codice deontologico, art. 49 L infermiere nell interesse primario degli assistiti, compensa le carenze ed i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera; rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale.

111 Codice deontologico, art. 48 ai diversi livelli di responsabilità, di fronte a carenze o disservizi provvede a darne comunicazione ai responsabili professionali della struttura in cui opera o a cui afferisce il proprio assistito

112 Codice deontologico, art. 47, ai diversi livelli di responsabilità, contribuisce ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli assistiti, l utilizzo equo ed appropriato delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale.

113 Codice deontologico, art. 17 l infermiere nell agire professionale, è libero da condizionamenti derivanti da pressioni o interessi di assistiti, familiari, altri operatori, imprese, associazioni, organismi,

114 Codice deontologico, art. 29 l infermiere concorre a promuovere le migliori condizioni di sicurezza dell assistito e dei familiari e lo sviluppo della cultura dell imparare dall errore; partecipa alle iniziative per la gestione del rischio clinico

115 Codice deontologico, art. 32 l infermiere si impegna a promuovere la tutela degli assistiti che si trovano in condizioni che ne limitano lo sviluppo o l espressione, quando la famiglia ed il contesto non siano adeguati ai loro bisogni.

116 Grazie per l attenzione!

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