ESTRATTI DAL LIBRO CAMPO SEMANTICO DI A. MENEGHETTI IL CAMPO SEMANTICO NELLA CONCEZIONE ONTOPSICOLOGICA Informazione e cifrematica

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1 ESTRATTI DAL LIBRO CAMPO SEMANTICO DI A. MENEGHETTI by Psicologica Editrice Psicologica Editrice di Tonino Meneghetti Via San Sebastiano Fiano Romano, RM - Italy Tel Fax books@psicoedit.com Prima edizione: 1988 Seconda edizione: dicembre 1997 Terza edizione: ottobre 2004 ISBN IL CAMPO SEMANTICO NELLA CONCEZIONE ONTOPSICOLOGICA Informazione e cifrematica Il campo semantico è il trasferimento di una informazione da un campo all altro. Il trasferimento è possibile in un universo semantico ed è dovuto a presupposti di situazione che possono determinare o l una o l altra informazione. Campo è un contesto ipotetico, definito da tre coordinate: spazio, tempo e individuazione (o specifica unità di azione). Per cui, l evento del campo, comunque siano i propri punti forza, specifica una vettoriale dominante e costellante che costituisce una spinta variante e strutturante. Mentre struttura, varia; e mentre varia, struttura. Semantico significa: significanza. Fa segno, specifica azione e si presenzia. È la forza che si fa il proprio luogo, o il proprio corpo. Quindi è cifrematico 2. Forza è un termine equipollente di vis, energia, dinamica, movimento, spinta, necessità, bisogno, pulsione, istinto, gravità, magnetismo, attrazione, etc. Sostanzialmente è l azione, l ecceità dell atto, l energia in atto. La norma della nostra ecceità mentale è la situazione ontica. Il vuoto metafisico è inoggettivabile per la nostra mente. Mente significa ciò che misura l ente, il misuramento dell ente in quanto intrinseco all ente. La forza o l azione è impensabile senza la propria specificazione. L energia si presenzia con forma. Il muoversi in sé, accade sempre con intrinseco fine o direzione. Essendo movimento, implica - nel secondo infinitesimale - un verso. Questo verso è il risultato dell ordine o del verso delle parti che contestualmente effettuano. Un reale, un quantico, un azione, un onda, una parola 3 si individua o specifica dall intrinseco fine che formalizza ed effettua, secondo l ottica del criteriante all interno dell esperienza. Il fine è ciò che, attuato, dà l equilibrio estetico alle parti in tensione, o risponde funzione al soggetto criteriante. Di per sé il fine è ciò per cui il muoversi si dà, ciò che il quantico o onda indica e cioè come il reale sta accadendo dentro. 1 Scritto inedito del Sul concetto di cifrematica si veda A. Meneghetti, Intenzionalità e cifrematica onirica, in XIV Congresso Internazionale di Ontopsicologia, Psicologica Ed., Roma Cfr. A. Meneghetti, Lettera a Chomsky sull Io e la sua azione linguistica, in L immagine alfabeto dell energia, Psicologica Ed., Roma

2 Inesorabilmente, per la nostra ecceità ontica, siamo intrinseci a quanto oggettiviamo. Siamo scienza e conoscenza solo ed in quanto esperienza dell ente. Esperienza ci significa, cioè ci deforma o informa mentre si rappresenta. Infatti esperienza indica ciò che risulta dell ente dopo che è morto. Ex - perior - ens - actio: dall essere perito l ente che accade. Quindi qual è il modo o forma che risulta mentre il misurante perisce con il fatto. Il criterio mentale è intrinseco alla sinapsi della parte senza perdere la identità della propria olotipia. L olistico dinamico del soggetto mentre presenzia l interazione di una sua parte, non disattiva l unità del proprio sincronico energetico. Il fine specifica, formalizza il reale della forza. Forza significa: facente principio dell azione per fuori. Quando mi esplicito in etimologia non intendo minimamente accettare e subire il criterio linguistico, magari come gli esegeti isidoriani (S. Isidoro di Siviglia) 4. Voglio aprire l accesso al principio unico del segnarsi energetico. Esso resta comunque presente e fedele a se stesso nel fare parola e formula, fine e principio del comunque accadere energetico. Il reale è tale solo se presenzia orme del significante che lo indica e quindi costituisce. Per me, perseguire i formali quantici o i formali psichici, è solo un visualizzare modi di campo. Mi colgo coscienza, mi colgo consapevole dell azione che accado. [ ] 1.3 Il concetto di campo Gödel ed Heisenberg, accettati come postumi ad Einstein, Poincaré, Bridgman e Lobačevskij, predispongono la necessità di esattezza del criteriante in esperienza. Il concetto di campo del fermo geometrico euclideo rientra in una sfera o definito campo percettivo del soggetto. Più propriamente indica lo spazio convenzionale di una gestalt, di cui però si intende precisare un aspetto. Quindi è l ambito di contatto in cui si intende analizzare. Allora il reale è quello dove è percepito: «Esse est percipi» (Berkley). Ma anche la percezione è il reale. Il modo e l ambito convenuto del contatto per cui sperimento, presenziano le strutture funzionali del reale per il soggetto criteriante. Contatto 5 è come due azioni o agenti si incontrano in quel punto di tempo e spazio dall ottica dell osservante interno. Per capire il campo bisogna aderire a convenzioni euclidee e non. È il fine di come o cosa precisare che giustifica l ipotesi di campo operativo. L intenzione di Poincaré, circa l equipollenza delle teorie euclidee e non, è indispensabile come la relatività di Einstein. Qualsiasi matematica o criterio di misura sono sempre descrizioni a diversi livelli degli stessi fatti, come, per esempio, nel caso dell applicazione einsteiniana della relatività, l osservazione di un evento può avvenire in un campo gravitazionale più o meno compatto. Un fisico può scegliere la convenzione o ambito di una azione di campo in cui operare per dimostrare una certa legge o comportamento. Ovviamente l esposizione o proiezione empirica deve essere tradotta in fenomenologia empirica. Questo per dimostrare l equivalenza tra evidenza e concreto, tra forma e materia, tra conoscenza e potere. Sono autoconversioni o proiezioni di forme psichiche che orientano l empirico secondo convenienze logiche al determinismo psichico prestabilito. [ ] 1.7 Universo semantico e funzione Qualsiasi variabile è comprensibile solo nell ambito di individuazione olistica. Ogni parte è tale solo ed in quanto ordinata da un tutto che la contiene e prevede. Qualsiasi sema è tale ed è spiegabile solo nel proprio universo semantico. Nessuna parte è coglibile ed analizzabile se non ed in quanto proposta dal discorso di un intero. Senza l intero non si giustifica né la funzione, né la relazione, né il fine. Addirittura non si può costituire neppure il concetto di movimento, in 4 L A. ha scritto un piccolo vocabolario in cui spiega il significato di alcuni termini utilizzati in psicologia e filosofia recuperandone il senso etimo. Nell introduzione che riporta in quel testo, egli espone i criteri su cui basa questa sua lettura. Cfr. Dizionario di Ontopsicologia, Psicologica Ed., Roma Contatto = dal lat. cum actu. 2

3 quanto senza l ambito dell intero significato che costituisce il fatto sincronico delle parti non si può ipotizzare il prima ed il poi del tempo, ed il qui e il là dello spazio. Si annulla qualsiasi misura senza l appoggio della relazione che poi a sua volta ripete comunque un intero, e alla fine l intero significante o universo semantico. Il punto di partenza della ipotesi matematica (e così per qualsiasi visione euclidea e non) che poi giustifica i percorsi di misure applicate, si giustifica solo se accettato nell ambito dell immaginazione psicologica che finge per un attimo di fermarsi. Il fermo immaginario psicologico si evidenzia sempre all interno d un intero totale. E si giustifica come relazione o percorso scientifico in quanto raggiunge un convenuto prestabilito: teoremi e leggi che misurano e prevedono effetti precisi dalle premesse isolate. L elettrone, la pianta, il pianeta, la luce, l uomo esistono e sono configurati solo dalla presenza di un protosenso apriorico che fa da fauna unica al molteplice intelligente. Questa proporzione o genio dell universo semantico, presenzia e trascende il proprio reale. È l Io che dà perseità o personalità al reale, all essere. È l Essere che esclusivamente è. In quanto partecipazione dell Essere, l ente può evidenziarsi; in quanto partecipazione dell intero sincronico, l ente può misurarsi e definire la propria relazione funzionale. Gödel e Heisenberg hanno giustamente incrinato l ingenua casetta del verdetto empirico scientifico come paradigma per l intero. Anche la relatività di Einstein è valida solo se prima isoliamo una funzione che fa l uno interattivo di due movimenti a diverso percorso come una massa specifica ed un altra velocità specifica. Come esempio di relatività avrei preferito il muoversi della turbina che traduce la velocità massa dell acqua in forza elettrica sino alla velocità luce. La vecchia lampadina di Edison può insegnare molte cose alla fisica attuale, se quella funzione scientifica viene analizzata da più ottiche dell intero significante. Senza estremizzare il solipsismo di Bridgman (Nöbel 1946) come faceva Einstein, ma accettando come associazione scientifica la sua visione operazionista sul concetto di campo (il campo deve essere usato solo allo scopo per cui è stato inventato), si deve convenire che ogni azione è identificabile in un certo modo, non solo per la convenzione di più azioni che vi concorrono, ma si può indicare una legge o un comportamento sperimentale solo se misurato o convenzionato da altre misure o convenzioni di un prestabilito ambito semantico. Il segno e la parola non solo possono essere identificati come utensili o strumenti, o contenitori di quantici modali, ma restano cifre che aprono il proprio valore o energetico di senso in positivo ed in negativo a seconda della omologazione della funzione. Di ogni segno o quantico, si può applicare il vecchio proverbio: «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei». [ ] Capitolo Terzo CAMPO SEMANTICO E CONOSCENZA Il campo semantico è formalizzazione energetica in un campo. Campo è una specificazione di zona dove si dà un interazione: io e tu è un campo, io e l altro è un campo, etc. Campo secondo l accezione della fisica, più il concetto di relazione. Tanti sono i modi delle relazioni e tanti sono gli spazi ipotetici di campo. Semantico significa che questa energia si muove secondo una direzione esatta: scopo all intrinseco oggetto. 6 Il par. 3.1 è tratto da un residence professionale svolto in Italia nell agosto 1992, già pubblicato in Progetto Uomo, Psicologica Ed., Roma Il par. 3.2 sono conferenze svolte alla Facoltà di Psicologia dell Università di San Pietroburgo nel 1990, già pubblicate in Lezioni di San Pietroburgo, Psicologica Ed., Roma Il par. 3.3 è la sintesi di un ciclo di conferenze sul campo semantico svolte in Italia, nell estate 1984, già pubblicate in La costante H come criterio antropologico, Psicologica Ed., Roma 1990 (fuori edizione; integrato in Il criterio etico dell umano, op. cit.). Il par. 3.4 è una trattazione svolta nel corso di un ciclo di lezioni specialistiche tenute a Roma nel 1986, già pubblicato in Cinque lezioni sull Ontopsicologia, Psicologica Ed., Roma Il par. 3.5 è una conferenza svolta nel corso del XIII Congresso Internazionale di Ontopsicologia, presso il Salone della Fontane a Roma-EUR, nell agosto 1991, già pubblicato nei relativi atti, Psicologica Ed., Roma 1993 (fuori edizione). Il par è un estratto del seminario sulla psicosomatica svolto a Ekaterinburgo nel 1994, già pubblicato in Casi clinici, Psicologica Ed., Roma 1999 (fuori edizione), ed in maniera sintetica in Manuale di melolistica, Psicologica Ed., Roma Il par è tratto da Io odio il transfert, Psicologica Ed., Roma 1990 (fuori edizione). 3

4 Mentre nella conoscenza razionale possono esserci ipotesi e finzioni, qui no: il campo semantico dà l ecceità di ciò che poi si sagoma secondo le coordinate materiali spazio-temporali in formalità individuata. Tra due o più persone il campo semantico agisce così: immette intimo in uno dei soggetti l altro, in modo tale da conoscerlo non per quanto questo gli dice, ma perché lo vede dentro di sé, e lo vede in forza del suo essere vivente, in forza di una identità. La conoscenza dell altro, cioè, non è data a riflesso, ma è data in entità. È evidenza 7, è un coessere in essenza. In termini fisici, il campo semantico è un onda che formalizza tutte le altre onde, ma indagato secondo i mezzi e le conoscenze della fisica attuale, anche la più avanzata, si rivela un onda fantasma, un onda associata, cioè se ne vedono soltanto gli spostati, perché è coglibile solo attraverso l entità organismica o intellettiva. È intelligenza non in senso astratto o metafisico, bensì come può intenderla il più rigoroso materialismo, di cui però la fisica attuale non ha gli strumenti di conoscenza. È una conoscenza di cui è partecipe qualunque vivente, perché è lo stesso legame della natura. La vita non è divisa tra sé e sé. Dal momento che si vive, si coagisce. Due viventi interagiscono e l interazione ha dei cambiamenti di realtà che sono nel sincronismo dell azione dei due. Mentre la conoscenza razionale sulla quale l uomo costantemente si parametra è provvisoria, nel senso che vale su questo pianeta ma su un altro non vale più, quella dell In Sé è una conoscenza di cui è partecipe qualunque vivente, su qualsiasi pianeta, in qualsiasi dimensione. Se so leggere il campo semantico e ho di fronte un vivente, inevitabilmente lo so, perché abbiamo la stessa legge, siamo inevitabilmente sincroni. Inoltre, proprio perché sincrona, il campo semantico è una conoscenza infallibile. L Ontopsicologia può leggere, usare e rivelare la significanza di ciò che è. Nella mia esperienza, io conosco solo la realtà del campo semantico: qualunque essere umano, appena comincia a parlare, mi corrisponde esattamente come se parlasse recitando a memoria, so subito quello che dirà dopo, non c è assolutamente novità. Il primo bit dà il tema a tutto il resto, che viene svolto allo stesso modo, qualunque sia la razza o la lingua. Tutto questo si impara, come si può imparare un gioco o una scienza, ma non è la vita. L aberrazione è stata quella di aver assorbito una conoscenza storica come codice di vita. In conseguenza di questo, l uomo ha perso l accesso al suo vero. Tuttavia l interazione semantica si dà comunque, solo che il soggetto non ne ha coscienza o non vi dà importanza. Per fare un esempio grossolano, che non è dimostrativo del campo semantico, ma che è indicativo dell interazione semantica ed è vicino alla sensibilità comune, basti pensare alle reazioni erotiche. Per reazioni erotiche intendo gli aspetti di tumescenza di una certa parte del corpo o organo che si danno in un soggetto alla presenza di un altro, senza che tra i due ci sia alcun tipo di contatto fisico. Si tratta di variazioni biologiche, cellulari, non certo di astrazioni, ma - in termini di rigorosa scientificità - che cosa produce quella variazione? Lo stesso interrogativo si propone nel caso delle simpatie e antipatie: fatti precisi, indiscutibili, ma assolutamente inspiegabili secondo la corrente cultura scientifica. Eppure, se sono reali, devono avere una causa altrettanto reale. L errore sta proprio nel ritenere che queste sensazioni molto soggettive non abbiano alcuna rilevanza oggettiva. Il motivo per cui, fino ad oggi, non si è scoperta la realtà del campo semantico è stato proprio l aver svalutato il criterio di realtà del singolo e aver stabilizzato il criterio della credenza di massa e della ufficialità legale, culturale, religiosa. Quindi abbiamo lo svilimento del soggetto e delle sue facoltà conoscitive. Invece, la strada per il recupero della conoscenza totale di quanto si è, è proprio nella graduale rieducazione all attenzione a queste varianti soggettive. Attraverso un lento excursus, si può raggiungere la semplicità base della conoscenza che fluisce dalla entità totale di quanto esiste e si esiste. [ ] 7 Lat. ex vidente = ciò che risulta dall esperienza del vedente. 4

5 Capitolo Quarto CONFORMAZIONE E PERCEZIONE DEL CAMPO SEMANTICO La fenomenologia del campo semantico Descrizione di alcuni tracciati a) Ondulare continuo è il percorso usato dalle volizioni coscienti dell Io. L onda è dall alto al basso (fig. 4). b) Ondulato continuo fisso, con spinta acuta dal basso in alto per qualsiasi pulsione complessuale. c) Propaggini continue come folate a parentesi chiuse, molto deboli, diffuse ed ampie sono le emanazioni ondulari dell In Sé ontico. Pulsante globale ed espansivo. Mantiene centralità nella misura in cui è espansivo. Lo si avverte per contatto di onda circolare. d) Segnale piatto intermittente unidiretto, invariabile, sono le interferenze del monitor di deflessione. Iniziale zigrinato. Un campo semantico è sempre positivo, per il ricevente, quando presenta un segnale olistico, con dinamica evoluta a cerchio completo, quindi presenta un contatto sferico, cerebro-viscerale. Cioè il segnale emesso si completa con la ricezione organica del ricevente. È negativo per il ricevente quando è incompleto, spezzato, secco, d urto, comunque parziale: il passivo viene rinforzato in qualcosa di opposto al proprio utilitarismo organico. 8 I parr. 4.1 e sono tratti dal Manuale di Ontopsicologia, op. cit.; i parr , e da Progetto Uomo, op. cit.; il par da Atti del XIII Congresso Internazionale di Ontopsicologia, op. cit., pagg ; i parr , 4.5 e 4.6 da Ontopsicologia e attività psichica, op. cit.; il par è un estratto dallo stage precongressuale del XIII Congresso Internazionale di Ontopsicologia, Roma 1991, inedito; il par. 4.4 è un estratto da una conferenza svolta in Italia nell ambito della Summer University of Ontopsychology, il 19 luglio 1996, inedito. 5

6 Fig. 4 Tracciati del campo semantico [ ] 4.2 Formazione e percezione del campo semantico Fasi di formalizzazione del campo semantico Il campo semantico è la fenomenologia dell intenzionalità di un individuazione per un altra. È ovvio che l individuazione è costituita da un informazione costituita in energia. a) Prima fase: livello subatomico. Si forma la polarizzazione e la vettorializzazione. Non c è alcuna percezione. b) Seconda fase: la nuova induzione polarizza i complessi molecolari interessati. Una coscienza esperta può localizzarlo. c) Terza fase: si hanno le prime risonanze emozionali e specifiche variazioni di sentimento. L uomo comune le avverte come endogene. L esperto ne individua la fonte allogena. Si coglie la variabile, ma non la si identifica. d) Quarta fase: l emozione è formalizzata ed in modo compatto polarizza l attenzione dell Io e vibra eccitazione distinta. A questo punto l esperto può scegliere e decidere se accettare o respingere, ma intanto 6

7 riconosce la causa motivante. L ignorante, ritenendosi soggetto ed oggetto, può decidere senza esattezza. In questa quarta fase si attua la psicoreazione. È il foro interno della sfera morale, in quanto la coscienza comunque è consapevole e responsabile. e) Quinta fase: possibilità della esteriorizzazione oggettiva e concreta, che può effettuarsi psicosomaticamente o del tutto ad extra Modi del campo semantico Dando una generica classificazione del campo semantico, individuiamo tre tipi di campo semantico. 1. Il campo semantico biologico, o emozionale, è la forma di conoscenza elementare e riguarda tutto l arco riflesso, compresi gli aspetti della sessualità e dell aggressività. È un informazione di tipo biologicoemotiva. Per dare un esempio concreto, potremmo definire campo semantico biologico quella specie di acquolina in bocca che è suscitata dalla presenza di un cibo particolare. E indifferente il campo o zona di rifrangenza: viscerotonico, cerebrotonico, neuronico, muscolare, chimico, etc. 2. Il campo semantico psicologico, o informativo, interferisce esclusivamente sulle intenzionalità tipiche della nostra mente intesa come starter energetico o pulsionale, o meglio volontaristico. Si tratta di spostamenti di un campo rete sul quale viaggiano diverse informazioni psichiche. La contemporaneità di informazione e variazione dell energia è costante in tutti i tipi di campo semantico, soltanto che nel campo biologico questa contemporaneità viene avvertita a livello emozionale e ha reazioni cellulari, neuroniche ed endocrine. Anche qualsiasi aspetto di patologia medica interessa il campo biologico. 3. Il campo semantico intellettivo è una capacità di conoscenza, che si attua a qualsiasi distanza: si entra nella contemporaneità dell energia pura. Potremmo dire che l energia psichica è ferma, un motore immobile. Da qui si apre la vera conoscenza che esula dalle coordinate terrestri del tempo e dello spazio. È come se l universo irradiasse all unisono con se stesso in modo costante: qualunque legge dell universo si regola su questa unità di azione sincrona. Esattamente come all interno del nostro organismo ci sono distanze che tra loro non si incontrano mai. Per esempio, la sfera delle cellule che compongono i nostri piedi non si incontra mai con la sfera cellulare del cuore. Sono distanze infinite, ma se una di queste cellule entrasse nell ascolto assoluto di se stessa percepirebbe anche le altre. In quanto viventi all interno di tale universo, noi facciamo parte di una stessa informazione. Ciascuno di questi tre modi di campo semantico viene percepito secondo la sfera di risonanza, cioè il modo esterocettivo, propriocettivo ed egocettivo 9. L essere umano può assumere il controllo della esterocettività e della propriocettività solamente se raggiunge l egocettività. L egocettività coincide con l esattezza della soggettività. Di conseguenza deve coincidere anche con gli altri due modi di conoscenza. L esattezza è il riflesso di tutto ciò che nella situazione semantica della vita è propriocettivo. Chi è in grado di riflettere, in modo completo, qualunque stato di propriocettività può essere un affidabile strumento scientifico. La percezione del campo semantico è sempre una questione di coscienza, in quanto noi cogliamo l azione per specularità. Il nostro modo di cogliere l azione è un prima e poi speculare. Quando si accorge dello specifico di quell azione, il soggetto può operare molteplici varianti. [ ] Il campo percettivo Ognuno di noi possiede un campo percezionale ad una certa distanza dal proprio organismo, variabile per individuo e per cultura. A seconda della cultura in cui è vissuto, un soggetto può avere un raggio minore o maggiore di tolleranza o di sensibilità. Ad esempio, una persona di cultura araba, russa, slava, o africana, tollera molto bene la vicinanza fisica, quindi, c è un dialogo di mimica e fisiognomica pelle a pelle, ed è ritenuto abbastanza gradevole ed educato. Una persona di cultura europea occidentale, invece, è variabile, non tollera la vicinanza. Svedesi e norvegesi sono diversi, già possono accettare certi contatti a distanza più ravvicinata. Per il fascio centrale dell Europa, l avvicinarsi - se non c è il permesso della tenerezza, dell affetto, dell erotismo - è inteso come aggressione privata, ed il soggetto si irrigidisce ed attacca. Questo accade anche nel campo di tutti gli animali. Gli animali si lasciano contattare quando avvertono 9 L A. descrive i tre livelli base di percezione elementare (esterocettiva, propriocettiva ed egocettiva) in Il monitor di deflessione nella psiche umana, op. cit., pagg

8 che c è una similitudine; se sentono differenza non si lasciano avvicinare. C è un certo raggio, che varia da situazione a situazione, momento per momento, ed è costituito esattamente da un fascio radar di percezioni che il corpo emana. Il nostro corpo è una rete di ricetrasmittenza, ha dei segnali ben precisi, i quali sono variabili, da dieci centimetri fino addirittura a cinque metri. Ci possono anche essere delle forme di malattia. Questo ci prepara già all esistenza di un energia variabile che sottintende un campo. Un campo, propriamente, è un qualunque spazio circoscritto presso una individuazione. Esso ha il suo perimetro e la sua configurazione, in base alla quale possiede una proprietà di reazione sinergica e specifica, autonoma, distinguibile. Questa zona ricettiva potrebbe essere una fascia di risonanza, una sorta di terminali del nostro campo percettivo. La nostra sensorialità non si circoscrive esclusivamente nel corpo materiale, ma si allunga e si allarga quasi con una forma di psicologia territoriale, che è dovuta ad uno stato di indefinibilità. Infatti noi viviamo in un ambiente che ci consente una forma di interazione olistica, uno spazio umano del quale non si può dire dove finisce e dove comincia. C è un passaggio dove in un primo momento si personalizza una realtà, successivamente se ne personalizza un altra, come nei processi di chiaroscuro. Tutto questo si rinvigorisce quando un soggetto umano percepisce a distanza un individuo particolarmente dotato di aggressività o di attrazione. La tensione, o condensazione mirata, di questa realtà - che il soggetto circostante emana o come aggressivo o come attrattore - è dovuta in parte all intensità dell emanazione, in parte alla disponibilità di ricezione, di aspettativa o di esigenza del ricevente, ed in parte al territorio di proprietà dell uno o dell altro. Bisogna vedere caso per caso. In questo interspazio si possono verificare diverse tipologie di ricetrasmittenza; per capirle con esattezza, dobbiamo prima avere i due punti interattivi, siano essi pubblico e oratore, oppure due individui (un uomo e una donna, padre e figlio, due amici, due nemici, etc.). Inoltre c è tutta una comportamentistica segnica che definisce e può angolare con esattezza la posizione di azione dell uno e dell altro soggetto in relazione. Al di là di tutta questa fascia di emozioni e sensazioni, le quali hanno una loro realtà che va precisata di volta in volta, esiste l esperienza del campo semantico. Ciò di cui ho parlato fino ad ora sono fenomenologie sensorie, che non specificano l esattezza e la precisione del campo semantico. Il campo semantico è la trasmissione di un informazione, attraverso rapporti di similitudine, o identità: è ricettivo a quel campo chiunque si dispone complementare, in quanto ha una tematica simile. Tale trasmissione informatica si veicola attraverso l agente di campo, o agente universale, o onda fantasma, quel tipo di campo universale che consente il passaggio di qualunque individuazione esistente all interno di questa magmatica sfera 10. Suoni, onde, luci, possono trasmettersi perché c è un contenitore globale universale che consente questi andirivieni. Non si può concepire una trasmissione nel vuoto assoluto, in quanto il vuoto assoluto comporterebbe l annullamento di qualsiasi forma ipotetica di esistenza, di qualsiasi specie di materia e di energia. La fenomenologia del campo semantico ha diverse gradazioni, occupa tutto l arco delle propriocettività sensoriali. Il campo semantico è sempre il codice essenziale, che può avere o non avere fenomenologie. Per esempio il campo semantico puramente psichico non ha bisogno di queste sensorialità: si trasferisce a qualsiasi distanza, basta che abbia il correlato. È indifferente se di mezzo c è una specie di provvisorio vuoto fisico, cioè aria libera, oppure ci sono montagne e mari. Si trasferisce per identità di informazione da luogo a luogo, senza la minima variazione in se stesso. Ciò avviene semplicemente per azione autonoma del trasmittente, il quale, mentre emana, già si colloca. Un esempio: a nessuno di noi è impedito di pensare in un attimo ad un luogo che conosce, oppure alla propria camera da letto; mentre si trova in qualsiasi altro posto, può visionarla almeno mnemonicamente. La differenza è che il campo semantico va in azione nel luogo dove intende. Ovviamente non tutti possono farlo, ma solamente alcuni soggetti. Però esiste nella norma possibile delle cose, nell onda variabile delle diverse fenomenologie di sensorialità o di semantica. [ ] 10 Cfr. A. Meneghetti, Ipercampo come ambiente delle interazioni psichiche proprie ed aliene, in Il monitor di deflessione nella psiche umana, op. cit., nonché il cap.6 nel presente volume. 8

9 Capitolo Sesto DALL AMBIENTE TOTALE ALLA COMUNICAZIONE DIADICA Individuazione ed ambiente totale Per un punto di vista, un affetto, un odio, un amore, una convinzione, una morale, una fede, per un qualcosa che è invisibile agli altri ma categorico all interno del soggetto, l esperienza psichica è assoluta al punto tale da essere in grado di spostare energeticamente una persona, con una variabilità al di sopra di qualunque altra portata reale. Non esiste, nell ambito del sapere scientifico conosciuto, un energia in grado di spostare l essere umano in modo così totale e intimo qual è appunto un affetto, una referenza psichica. Una persona può essere uccisa fisicamente e tuttavia la violenza che subisce nel corpo non interferisce nella sua intima volontà, oppure - per un idea - può andare deliberatamente a morte (martirio, eroismo, indomito moralismo, etc.), però nessuno riesce a misurare questa forma di energia. Noi diciamo che a provocare questi fatti è il soggetto stesso. Ciò, in termini di linguistica psicologica, indica la sua soggettività: una causalità all interno della sua soggettività varia una totalità individuata di vita, di energia, al punto da renderla uniforme al suo evento, per cui vediamo l effettualità del suicidio, del martirio, etc. Tuttavia, quando vogliamo misurarla in qualche modo secondo le mediazioni culturali solite, è inafferrabile, invisibile, un nonsenso. Se confrontiamo gli eventi di tutte le forme di energia misurate dalla fisica (elettromagnetica, atomica, etc.) con quelli che può indurre la soggettività, vediamo che gli effetti della causalità soggettiva, che in definitiva è puramente psichica, sono sproporzionati. Quale forma di energia è così incisiva, determinante, in confronto a un ideologia, a una fede che dall individuo può coinvolgere la sua tribù, o il suo paese, e da qui investire anche un intera regione o un continente? Questa energia avanza al di là del breve arco di vita dei singoli individui, può sopravvivere oltre i secoli. Si occasiona in un codice di cui un vivente si fa mediatore (ad esempio un libro), la ricicla, e gli effetti sono enormi. Se appare difficile misurare scientificamente le variabili di una soggettività, non per questo si può dire che non esista. Va comunque tradotta in termini energetici: se crea degli effetti, delle variabili di situazione, proprio ragionando con categorica semplicità scientifica, bisogna ipotizzare una causalità energetica che per il momento non è conosciuta, ma si dà e sottostà a tutte le altre forme di energia fino ad oggi conosciute. Ad un primo approccio, potrei dimostrare il campo semantico per deduzione logica, indicandone le precise varianze negli effetti, oppure per esperienza soggettiva. Qualsiasi individuazione è consentita e fonda la propria concretezza, addirittura la propria ipotesi, solo all interno di un ambiente che la sostiene 12. Dandosi questa situazione nel qui e adesso continuo dell uomo, di questo pianeta, di questo contesto stellare, è inspiegabile qualunque individuazione a sé stante e isolata da un contesto base. La possibilità che un punto possa esistere autonomo da un ambiente che lo sostiene neppure reggerebbe a livello di ipotesi logica. Anche il concetto matematico di punto resta un principio ipotetico che non è oggettivamente esistente. Esso è solo un ipotesi logistica per iniziare un processo di conoscenza sull oggetto; si formula un ipotesi proprio perché si parte da un concreto ambientale di varianti. Se, ad esempio, voglio dimostrare che (in una sala) io sto qui e voi là, cioè che esiste una diversità, implicitamente determino uno spazio. Inoltre se voglio capire la relazione che c è tra me e voi, qui e là, devo partire dall ipotesi che io sono il punto che fa da estremo al segmento che termina là. Per misurare l intero universo in rapporto ad una individuazione, devo segmentare tutto ciò che voglio conoscere come se partisse da un punto, da un autonomia. Il punto, però, non è altro che una proiezione logica di me a tutti gli altri. In realtà io non sono un punto autonomo, ma una proiezione di un grande contesto che qui si fa punta in un certo modo e là si fa presenza in un altro modo. I diversi modi tissutali di questo ambiente costituiscono le 11 Trattazione svolta dall A. nel corso di un ciclo di conferenze tenutesi a Roma nel Pubblicata nel volume Il monitor di deflessione nella psiche umana, op. cit., par. 6.1, 6.3, 6.4 nel cap. 14 della Parte I, par. 6.2 nel cap. 2 della Parte II. Il par. 6.4 è pubblicato anche nell opera successiva La costante H come criterio antropologico e altri saggi, op. cit. 12 Cfr. A. Meneghetti, L inconscio come in sé di un continuo dinamico, in L In Sé dell uomo, op. cit. 9

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