Il furto commesso dal lavoratore dipendente
|
|
- Linda Gentili
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Articolo pubblicato sul numero del 09/06/2014 Il furto commesso dal lavoratore dipendente di Gesuele Bellini Il tema che analizziamo in questo intervento è assai complesso e richiede delle fortissime attenzioni da parte delle aziende; esaminiamo di seguito una parte rilevante della più significativa giurisprudenza e anche alcune fattispecie che possono essere estremamente indicative dal punto di vista operativo Lavoro : Rapporto di lavoro : Sanzioni disciplinari C. Cass. sent. n del C. Cass. sent. n del C. Cass. sent. n del C. Cass. sent. n del C. Cass. sent. n del C. Cass. sent. n del C. Cass. sent. n del Legge n. 604/1966 art. 3 Tra le attività illecite in cui, in taluni casi, possono essere coinvolti i lavoratori dipendenti va ricordato il reato di furto tenendo anche presente che, oltre le ipotesi del furto di beni materiali o del prelievo di denaro, sempre più spesso si registrano illeciti che hanno per oggetto la sottrazione di documenti aziendali o il rimborso di spese non dovute, per cui, in particolare, negli ultimi anni si sono registrate numerose pronunce giudiziarie. Tali fattispecie costituiscono indubbiamente comportamenti estremamente gravi per il dipendente per cui la sanzione che ricorre più frequentemente è quella del licenziamento. Invero, secondo il consolidato orientamento giurisprudenziale il licenziamento per giusta causa, oltre a poter essere correlato ad un inadempimento del lavoratore di tale e tanta gravità da non consentire la prosecuzione, nemmeno provvisoria, del rapporto di lavoro, deve ritenersi legittimo anche nella diversa ipotesi in cui il comportamento, posto in essere dal lavoratore, pur non potendo identificarsi con un inadempimento contrattuale, sia tuttavia gravemente lesivo della fiducia del datore di lavoro e tale, quindi, da esigere sanzioni definitivamente espulsive. Atteso che sono variegate le circostanze del furto del lavoratore oltre che per l oggetto e la modalità di condotta dello stesso, anche per il meccanismo dei controlli e per la reazione della parte datoriale, si esaminano di seguito talune diverse fattispecie in cui le predette condizioni risultano essere più rilevanti. pagina 1 di 7
2 Furto in occasione del proprio rapporto di lavoro e al di fuori dello stesso In dottrina si suole distinguere l ipotesi dell illecito penale commesso dal dipendente per fatti estranei al rapporto di lavoro, con quello commesso nei confronti del proprio datore di lavoro. Nel primo caso si ritiene che, qualora il lavoratore commetta un furto (o altro reato) al di fuori del proprio rapporto di lavoro, e per questo venga arrestato, se lo stato di detenzione si protrae per un periodo apprezzabile e la data di liberazione del lavoratore è incerta, determinandosi come conseguenza l impossibilità sopravvenuta della prestazione, il datore di lavoro possa licenziarlo anche se in assenza di un atto di recesso si ritiene che la risoluzione del contratto si determini automaticamente (C. Cass. sent. n del ). Quest indirizzo è contrapposto ad un altro filone - dominante - il quale ritiene che la materia del lavoro presenta delle peculiarità che mirano all esigenza di tutela del lavoratore in relazione a vari eventi e perciò che impediscono l'applicazione delle norme generali in tema di risoluzione del rapporto; pertanto, l impossibilità sopravvenuta della prestazione non produce effetti automaticamente, ma può solo costituire un giustificato motivo di licenziamento a norma dell art. 3 Legge n. 604/1966. Il datore di lavoro che licenzia il lavoratore arrestato tuttavia non può sostituire definitivamente il lavoratore licenziato, poiché la Legge 8 agosto 1995, n. 332, che ha introdotto l art. 102-bis delle norme di attuazione del c.p.p., stabilisce che, in caso di sentenza penale di assoluzione, per qualsiasi motivo, anche meramente formale, o per prescrizione del reato, il dipendente licenziato ha diritto ad essere reintegrato sul posto di lavoro, anche a distanza di anni. Difatti, la reintegrazione deve essere disposta anche se nel frattempo tra le parti è intervenuta una sentenza civile di convalida del licenziamento. Nella circostanza invece che il reato, quale per es. furto o appropriazione indebita, sia commesso dal lavoratore ai danni del proprio datore di lavoro, l efficacia del licenziamento è sganciata dall esito del giudizio penale, ma rimane legata soltanto da quello del giudizio civile. Va ricordato, al riguardo, che il comportamento del lavoratore, anche se non incide esclusivamente sulle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, è lesivo dell interesse dell impresa o costituisce grave violazione dei doveri fondamentali del lavoratore, come quello del rispetto del patrimonio dell azienda, è sanzionabile con il licenziamento disciplinare a prescindere dalla loro inclusione o meno tra le sanzioni previste dalla specifica regolamentazione contrattuale, purché siano osservate le garanzie previste dall art. 7, commi 2 e 3 Legge n. 300/1970 (cfr. Cass. 22 agosto 1997, n. 7884). Furto esiguo o di modico valore In materia di furti del lavoratore dipendente di beni di modico valore, la giurisprudenza è divisa su pagina 2 di 7
3 diversi orientamenti. Un primo indirizzo favorevole alla concezione c.d. oggettiva della giusta causa del licenziamento, riconosce in quest ultima non solo un gravissimo inadempimento degli obblighi contrattuali, ma anche qualsiasi altra circostanza o situazione esterna al contratto di lavoro, verificatasi nella sfera del lavoratore ed idonea a ledere il vincolo di fiducia tra le parti (in tal senso Cass., 23 luglio 1985, n. 4336; Cass., 20 settembre 1979, n Cass., 17 febbraio 1978, n. 783; Cass., 10 gennaio 1975, n. 63, Cass., 27 ottobre 1973, n. 2800). Per alcuni orientamenti, che fanno riferimento invece alla concezione c.d. soggettiva, la giusta causa sarebbe invece ravvisabile esclusivamente in un vistoso inadempimento degli obblighi contrattuali, imputabile a colpa o dolo del lavoratore. Tuttavia, sotto il profilo pratico, la distinzione tra la prima e la seconda concezione è molto labile soprattutto relativamente a quelle ipotesi in cui il vincolo di fiducia che lega le parti risulta essere più intenso come, per esempio, nel rapporto di lavoro del dirigente (cfr. Cass., 20 gennaio 1994, n. 497; Cass., 29 aprile 1983, n. 2981). Un'altra posizione ritiene che la gravità della condotta del lavoratore deve essere valutata sulla base dell'elemento soggettivo, cioè il dolo o la colpa grave del dipendente che l ha posta in essere indifferentemente dall'ambito di riferimento, contrattuale o extracontrattuale. In particolare, per questo filone giurisprudenziale la gravità del comportamento del lavoratore va accertata sulla base del grado della sua colpevolezza, nella cui valutazione si deve contestualmente tener conto di molteplici aspetti, tra cui la natura del fatto, le esigenze di organizzazione e la relativa disciplina, la sintomaticità fattuale (Cass., 22 ottobre 1993, n ). La colpevolezza o il dolo, dunque, nel particolare comportamento fraudolento del prestatore sono quasi sempre ritenuti elementi integrante la fattispecie della giusta causa, anche se in assenza di inadempimento (Cass., 25 maggio 1995, n. 5742; Cass., 12 novembre 1993, n ). Infine un ulteriore indirizzo, che in qualche misura è complementare al precedente, si concentra prevalentemente sulla valutazione dell'entità del danno economico causato al datore di lavoro dal comportamento del prestatore. Secondo un filone minoritario, invece, andrebbe valorizzato il profilo del danno al fine di escludere, qualora questo sia esiguo, la legittimità del licenziamento (Cass., 22 ottobre 1993, n , Cass., 29 agosto 2011, n ). Secondo tale orientamento, in diversi casi è stato ritenuta sproporzionata la sanzione di licenziamento per giusta causa per l esiguo furto commesso, soprattutto nel caso in cui si tratti di dipendente anziano dalla carriera impeccabile; infatti, pur disapprovando il comportamento del lavoratore, lo si è giudicato meritevole di una sanzione di minore entità rispetto al licenziamento ritenendo che l irrogazione della massima sanzione disciplinare, risulta giustificata solo in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del lavoratore, ovvero addirittura tali da non consentire la prosecuzione, neppure provvisoria, del rapporto di lavoro. In altre parole, l indirizzo in argomento ha ritenuto che in tema di licenziamento per giusta causa o pagina 3 di 7
4 per giustificato motivo soggettivo, il giudizio di proporzionalità o adeguatezza della sanzione all illecito commesso si sostanzia nella valutazione della gravità dell inadempimento imputato al lavoratore in relazione al concreto rapporto che deve essere valutato in senso accentuativo a tutela del lavoratore rispetto alla regola generale della non scarsa importanza di cui all art c.c., sicché l irrogazione della massima sanzione disciplinare risulta giustificata solamente in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali ovvero tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto, la cui valutazione spetta al giudice di merito (Cass., 29 agosto 2011, n , ; Cass. 10 dicembre 2007, n ; Cass. 22 giugno 2009, n ; Cass. 1 marzo 2010, n. 5019; Cass. 8 gennaio 2008, n. 144; Cass. 21 maggio 2002, n. 7642). L esiguità del danno va comunque tenuta distinta dalla totale assenza dello stesso, nel quale ultimo caso, secondo alcune decisioni, è indubbiamente elemento che non può essere trascurato ai fini della valutazione complessiva del comportamento del prestatore e della sua gravità. Per la parte maggioritaria è invece, ritenuto irrilevante ai fini della configurabilità di una giusta causa di licenziamento l'assenza di un danno patrimoniale, ove il comportamento illecito del lavoratore abbia determinato il venir meno della fiducia (Cass., 23 agosto 1996, n. 7768). Tale giurisprudenza ha affermato che il rapporto fiduciario con il dipendente che si è macchiato del reato di furto o appropriazione indebita viene compromesso in maniera irreversibile, anche quando il valore delle somme di cui si è illegittimamente appropriato è molto modesto (Cass., 17 agosto 2012 n ). Furto in azienda: relazione col giudizio penale Alcune sentenze hanno affrontato la questione del rapporto tra licenziamento e giudicato in sede penale. Al riguardo, va segnalato un filone giurisprudenziale che è dell avviso che il giudice non sia obbligato a tener conto dell'accertamento contenuto nel giudicato di assoluzione del lavoratore, ma ha il potere di ricostruire autonomamente, con pienezza di cognizione, i fatti materiali e di pervenire a valutazioni e qualificazioni degli stessi del tutto svincolate dall'esito del procedimento penale. Secondo il citato indirizzo, la valutazione della gravità del comportamento del lavoratore, ai fini della verifica della legittimità del licenziamento per giusta causa, deve essere operata solo alla stregua della ratio degli artt c.c. e della Legge 15 luglio 1966 n In altre parole, il convincimento del giudice può limitarsi a tenere in considerazione tutti quei fattori tipici per le condizioni della rescissione del contratto di lavoro, tra cui l'incidenza del fatto commesso sul particolare rapporto fiduciario che lega le parti nel rapporto di lavoro, le esigenze poste dall'organizzazione produttiva e le finalità delle regole di disciplina postulate da detta organizzazione, considerazioni queste esaminate indipendentemente dal giudizio che del medesimo fatto dovesse darsi ai fini penali, senza incorrere in vizio di contraddittorietà la sentenza che affermi la legittimità del recesso nonostante l'assoluzione del lavoratore in sede penale per le medesime pagina 4 di 7
5 vicende addotte dal suo datore di lavoro a giustificazione dell'immediata risoluzione del rapporto (Cass., 15 gennaio 2013, n. 802). Furto non provato, ma fortemente sospettato: possibile licenziamento Secondo un certo indirizzo giurisprudenziale, nella circostanza in cui nei confronti del lavoratore vi siano forti sospetti che lo stesso abbia commesso un furto in danno dell azienda presso la quale lavorava, anche se non vi sono delle prove specifiche, ma solo delle gravi circostanze indiziarie, può essere egualmente comminato il licenziamento laddove risultino poco credibili le sue giustificazioni. Invero, pur non essendoci la prova provata della colpevolezza del dipendente nella sottrazione di beni aziendali, nella circostanza che la situazione nel suo complesso e le sue giustificazioni risultino non convincenti, si ritiene comunque leso il rapporto di fiducia tra le parti e al riguardo poco rileva se il dipendente abbia materialmente commesso o meno il furto; ciò che rileva, in questo contesto, è la condotta del dipendente che appare gravemente lesiva del vincolo fiduciario e da tali conclusioni ne discende la legittimità del licenziamento intimato (Cass., 10 novembre 2011 n ). Anche in merito alla valutazione delle risultanze delle prova testimoniale, quando vi sono delle contraddittorietà, il giudizio sull attendibilità dei testi e sulla credibilità di alcuni invece che di altri, come la scelta, tra le varie risultanze probatorie, di quelle ritenute più idonee a sorreggere la motivazione, involgono apprezzamenti di fatto riservati al giudice del merito, il quale nel porre a fondamento della propria decisione una fonte di prova con esclusione di altre, non incontra altro limite che quello di indicare le ragioni del proprio convincimento, senza essere tenuto a discutere ogni singolo elemento o a confutare tutte le deduzioni difensive, dovendo ritenersi implicitamente disattesi tutti i rilievi e circostanze che, sebbene non menzionati specificamente, sono logicamente incompatibili con la decisione adottata (Cass., 5 ottobre 2006, n ; Cass., 26 febbraio 2007, n. 4391; Cass., 24 luglio n ). Dimissioni del lavoratore sotto la minaccia di denuncia in caso di furto Non sono rari i casi in cui il datore di lavoro, sorprendendo il dipendente che sottrae dei beni all azienda, preferisca liberarsene in modo semplice inducendolo alle dimissioni sotto minaccia di una denuncia penale per furto. In simili ipotesi la giurisprudenza ha più volte escluso la legittimità della condotta datoriale sia in presenza di una pretesa fatta valere nella convinzione di esercitare il diritto al licenziamento del lavoratore dipendente, in modo illecito per evitare arbitrariamente la contesa giudiziaria, conseguendo in tale ipotesi la qualificazione del fatto quale esercizio arbitrario con violenza alla persona, di cui all'art. 393 c.p., sia nell'ulteriore eventualità che l'agente intendesse conseguire il pagina 5 di 7
6 profitto del mancato pagamento delle competenze maturate dalla prestatrice di lavoro subordinato, ricadendo tale ipotesi nella contestata imputazione di estorsione ex art. 629 c.p. (Cass. pen. Sez. VI, 19 aprile 1996, n. 403). Va fatto rilevare tuttavia che il citato indirizzo non è del tutto pacifico giacché, secondo un altro filone, si ritiene che la richiesta di risolvere con il recesso del dipendente il rapporto di lavoro, risulta priva del carattere d'ingiustizia laddove non è posta in essere per soddisfare scopi personali non conformi a giustizia e si limita a evitare al lavoratore la procedura, infamante per l'oggetto della contestazione, della esplicitazione della giusta causa e dal procedimento penale per il furto contestato (Cass. 20 gennaio 1999, n ). In altre parole, secondo questo indirizzo, quando risultando evidenziati oggettivi elementi a carico del lavoratore, la minaccia datoriale del licenziamento e della denunzia deve essere riguardata, non solo in relazione alla previsione normativa dell'art c.c., ma in particolar modo con riferimento a quella del successivo art c.c., in base al quale è legittima la minaccia ove essa consista nella prospettazione di far valere un diritto in pregiudizio di alcuno, ma con esclusione del perseguimento di un ingiusto vantaggio (Cass. pen. Sez. VI, 12 aprile 1999, n. 1281). Limiti all uso di videoregistrazioni come prova in caso di furto Vi è da porsi la domanda se il controllo a distanza con una telecamera collocata da parte del datore di lavoro che coglie il furto di un dipendente può provare un illecito disciplinare. Al riguardo, la giurisprudenza ha affermato la validità del licenziamento intimato al dipendente, specificando che gli impianti di videosorveglianza, ai sensi dell art. 4, co. 1 della Legge n.300/1970, se sono autorizzati al controllo dell attività lavorativa e per la tutela del patrimonio aziendale la registrazione può essere ammessa come prova valida a dimostrare l illecito del prestatore. L art. 4, co. 2 della Legge n.300/1970, infatti, fermo restando il divieto assoluto ed inderogabile previsto dall art. 4, co. 1, di installazione ed uso di apparecchiature esclusivamente destinate al controllo dell'attività dei lavoratori, per i c.d. controlli intensionali, ammette un controllo per esigenze organizzative e produttive, ovvero per la verifica della salute e sicurezza dei lavoratori, anche se questo tipo di controllo può portare, indirettamente ad un controllo delle condotte dei lavoratori; per la liceità degli impianti di controllo è comunque necessario che sussista un accordo tra il datore di lavoro le rappresentanze sindacali aziendali oppure, in assenza di detto accordo, si ottenga un provvedimento autorizzativo della Direzione Territoriale del Lavoro, Servizio Ispettivo, il quale dispone le modalità per l'uso degli impianti ammessi. Premesse tali condizioni, la registrazione che riprenda la violazione operata dal dipendente nei locali aziendali è ammissibile come prova del licenziamento (Cass., 22 dicembre 2011, n. 6468; Cass., 1 giugno 2010, n ). Si ricorda in tal proposito che la violazione dell'art. 4 St. Lav. è sanzionata penalmente (art. 38, richiamato dall'art. 114 del D.Lgs. n. 196/ Codice della Privacy - e dall'art. 171 della medesima legge) e da luogo inoltre alla denunzia ex art. 28 Legge n.300/1970, in cui il giudice che ritenesse fondata la domanda può adottare ogni provvedimento opportuno idoneo a ripristinare la situazione pagina 6 di 7
7 antecedente la messa in atto dell'attività antisindacale. La prova acquisita, per costante giurisprudenza, ai fini della controversia giuslavoristica eventualmente fondata su tale prova, è inutilizzabile (Cass., 17 giugno 2000, n. 8250). Queste conclusioni, secondo un certo indirizzo, possono subire delle eccezioni in caso di procedimento penale durante il quale si ammette che al datore di lavoro, ai sensi dell'art. 191 c.p.p., non si possa precludere l'utilizzabilità della prova ancorché acquisita in difformità dalla procedura prevista. In tema di controlli del datore di lavoro, va inoltre sottolineato che la giurisprudenza è ormai univoca nel ritenere lecita la possibilità per lo stesso di avvalersi del supporto di soggetti diversi da quelli indicati dagli artt. 2 e 3 Legge n.300/1970 ed addirittura estranei all'azienda, quali le agenzie investigative private (Cass. 18 novembre 2010, n ; Cass. 10 luglio 2009, n ; Cass. 12 giugno 2002, n. 8388; Cass. 14 luglio 2001, n. 9576; Cass. 3 luglio 2001, n. 8998; Cass. 18 febbraio 1997, n. 1455; Cass. 23 agosto 1996, n. 7776; Cass. 25 gennaio 1992, n. 829). In tal senso, si ritiene corretta la condotta ispettiva del datore di lavoro volta ad individuare la perpetrazione di eventuali comportamenti illeciti posti in essere dal dipendente, laddove entri in gioco il diritto del datore di lavoro di tutelare il proprio patrimonio, costituito non solo dal complesso dei beni aziendali, ma anche dalla propria immagine esterna, così come accreditata presso il pubblico (Cass. 23 febbraio 2012, n. 2722; Cass. 22 dicembre 2009, n ). pagina 7 di 7
Cassazione: giusta causa di licenziamento per il furto in azienda anche se c'è assoluzione nel giudizio penale sentenza 802/2013 commento e testo
Cassazione: giusta causa di licenziamento per il furto in azienda anche se c'è assoluzione nel giudizio penale sentenza 802/2013 commento e testo Cataldi.it Il giudice del lavoro adito con impugnativa
DettagliSISTEMA DISCIPLINARE. Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A.
SISTEMA DISCIPLINARE Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A. Versione: 3.0 Approvato con determinazione dell Amministratore Unico il 7 novembre 2014 MO231 - pag. 1 di 5 SISTEMA DISCIPLINARE 1. PREMESSA
DettagliMASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 4 Dicembre 2014, n 25682 (Pres. F. Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Controversia di lavoro
MASSIME LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 4 Dicembre 2014, n 25682 (Pres. F. Roselli; Rel. A. Manna) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Controversia di lavoro Copia atti aziendali Licenziamento
DettagliRISOLUZIONE N. 211/E
RISOLUZIONE N. 211/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma,11 agosto 2009 OGGETTO: Sanzioni amministrative per l utilizzo di lavoratori irregolari Principio del favor rei 1. Premessa Al fine
DettagliCircolare n.9 / 2010 del 13 ottobre 2010 CONTROLLO SUL LAVORO E PRIVACY: LE ULTIME NOVITA
Circolare n.9 / 2010 del 13 ottobre 2010 CONTROLLO SUL LAVORO E PRIVACY: LE ULTIME NOVITA La tutela della riservatezza nella gestione del rapporto di lavoro è una tematica particolarmente complessa e delicata
DettagliAllegato n. 6. Allegato n. 6 SISTEMA DISCIPLINARE
Allegato n. 6 SISTEMA DISCIPLINARE 1 Premessa Un punto qualificante nella costruzione di un Modello di organizzazione e gestione, ex art. 6 e 7 del D.lgs 231/01, (di seguito Modello) è costituito dalla
DettagliSistema Disciplinare e Sanzionatorio
Sistema Disciplinare e Sanzionatorio Contenuti 1. Introduzione... 3 1.1 Lavoratori dipendenti non Dirigenti... 3 1.2 Lavoratori dipendenti Dirigenti... 4 1.3 Misure nei confronti degli Amministratori e
DettagliIl nuovo rito per i licenziamenti. Il novellato art. 18 S.L Mirco Minardi
Il nuovo rito per i licenziamenti. Il novellato art. 18 S.L Mirco Minardi lexform.it II.1 IL VECCHIO E IL NUOVO ARTICOLO 18 S.L.. In quali casi si applica il nuovo procedimento giudiziario specifico? In
DettagliINCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300
INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300 La norma applica a tutti i casi di omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul
DettagliCommissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 46, sent. n. Massima E illegittima l iscrizione a ruolo eseguita da un Ufficio
Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 46, sent. n. 149 del 17.4.2009, dep. il 21.5.2009. Massima E illegittima l iscrizione a ruolo eseguita da un Ufficio dell Agenzia delle Entrate territorialmente
DettagliIndice LE CONDOTTE TIPICHE -------------------------------------------------------------------------------------------------- 3
IL DELITTO DI ABUSO DI UFFICIO: APPROFONDIMENTI PROF. FABIO FOGLIA MANZILLO Indice 1 LE CONDOTTE TIPICHE --------------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliQUESITI FORUM LAVORO 2015 IL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDE
QUESITI FORUM LAVORO 2015 * * * IL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDE Licenziamenti economici e la nuova conciliazione volontaria 1) Il licenziamento illegittimo motivato per il superamento del periodo di comporto
DettagliPosta elettronica, Internet e controlli sui dipendenti Relatore Avv. Giampiero Falasca
Area Professionale Posta elettronica, Internet e controlli sui dipendenti Relatore Avv. Giampiero Falasca Lo Statuto dei lavoratori Art. 4 La norma vieta l utilizzo di impianti audiovisivi per finalità
DettagliPremessa RISOLUZIONE N. 32/E. Roma, 4 aprile 2012
RISOLUZIONE N. 32/E Direzione Centrale Normativa Roma, 4 aprile 2012 OGGETTO: Trattamento fiscale della produzione di energia elettrica da parte dell ente pubblico mediante impianti fotovoltaici Scambio
DettagliLE NUOVE QUESTIONI SUL RIPARTO DELL ONERE DELLA PROVA
LE NUOVE QUESTIONI SUL RIPARTO DELL ONERE DELLA PROVA Bergamo, 13 Novembre 2015 Gian Paolo Valcavi 2 I punti centrali delle novità introdotte Art. 3, 2 comma sul punto dal D.lgs. 23/2015 «Esclusivamente
DettagliQUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE
RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,
DettagliCaratteristiche della prestazione intellettuale:
LEGALITA E PROFESSIONE VETERINARIA 1 PROFESSIONE A CARATTERE INTELLETTUALE Caratteristiche della prestazione intellettuale: 1. Prevalenza del dato intellettuale sull attività materiale o manuale. 2. Autonomia
DettagliRISOLUZIONE N.126/E QUESITO
RISOLUZIONE N.126/E Roma, 16 dicembre 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Consulenza giuridica - Adempimenti contabili degli enti non commerciali ed obbligo di rendicontazione di cui all'art. 20
DettagliCommento di Confindustria. Legge europea 2013-bis: estensione della disciplina dei licenziamenti collettivi ai dirigenti.
Commento di Confindustria Legge europea 2013-bis: estensione della disciplina dei licenziamenti collettivi ai dirigenti. Con sentenza del 13 febbraio 2014, resa nella causa C-596/12, la Corte di Giustizia
DettagliREGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO
102 REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO APPROVATO DALLA GIUNTA COMUNALE CON DELIBERAZIONE N.350 Reg./369 Prop.Del. NELLA SEDUTA DEL 19/10/2011 Art. 1 Servizio ispettivo 1. Ai sensi
DettagliMASSIME: LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 30 Marzo 2011, n 7272 (Pres. Roselli; Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Danno derivante
MASSIME: LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 30 Marzo 2011, n 7272 (Pres. Roselli; Rel. Di Cerbo) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Danno derivante dall ambiente di lavoro Prescrizione decennale
DettagliNota Circolare UPPA n. 41/08. Alla Presidenza del Consiglio dei ministri Segretariato generale
UFFICIO PERSONALE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI SERVIZIO TRATTAMENTO DEL PERSONALE DFP-0027366-12/06/2008-1.2.3.3 Roma, 12 giugno 2008 Nota Circolare UPPA n. 41/08 Alla Presidenza del Consiglio dei ministri
DettagliSCIA e autorizzazione paesaggistica per l'installazione di condizionatori e climatizzatori
SCIA e autorizzazione paesaggistica per l'installazione di condizionatori e climatizzatori È necessario un titolo abilitativo per installare condizionatori e climatizzatori e, nel caso, un'autorizzazione
DettagliRISOLUZIONE N. 49/E. Direzione Centrale Affari Legali e Contenzioso. Roma, 11 maggio 2015
RISOLUZIONE N. 49/E Direzione Centrale Affari Legali e Contenzioso Roma, 11 maggio 2015 OGGETTO: Permanenza dell agevolazione prima casa in caso di vendita infraquinquennale e riacquisto nell anno anche
DettagliRISOLUZIONE N. 195/E
RISOLUZIONE N. 195/E Roma, 13 ottobre 2003 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza di interpello. Art. 27 del DPR 29 settembre 1973, n. 600 Imputazione soggettiva dei redditi (utili
DettagliAnaao-Cref Servizio Tutela Lavoro
1 QUESITO Si chiede se un dirigente medico con incarico libero professionale sia pienamente autonomo nello svolgimento delle proprie mansioni nell ambito dell unità operativa di afferenza. Si chiede, inoltre,
DettagliCIRCOLARE N. 49/E. 2. Rimborsi dovuti ai sensi dell articolo 68 del d.lgs. n. 546 del 1992...4. 2.1. Tempestiva esecuzione dei rimborsi...
CIRCOLARE N. 49/E Roma, 01 ottobre 2010 Direzione Centrale Affari Legali e Contenzioso OGGETTO: Esecuzione dei rimborsi dovuti per effetto di sentenze nei giudizi tributari INDICE 1. Premessa...2 2. Rimborsi
DettagliSistema Disciplinare relativo al MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D.lgs. 8 giugno 2001 n. 231
Sistema Disciplinare relativo al MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D.lgs. 8 giugno 2001 n. 231 di Fujitsu Technology Solutions S.p.A. Vers. 2.0 approvato dal CdA il 21/01/2015
DettagliRISOLUZIONE N. 8/E. Con l interpello specificato in oggetto, concernente la rettifica di una dichiarazione di successione, è stato esposto il seguente
RISOLUZIONE N. 8/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 13 gennaio 2012 OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 - Rettifica di valore degli immobili inseriti nella dichiarazione
DettagliAVV. LUCIA CASELLA Patrocinante in Cassazione. AVV. GIOVANNI SCUDIER Patrocinante in Cassazione AVV. ROBERTA PACCAGNELLA
Circolare n. 5/09 del 26 giugno 2009* CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO La Corte di Cassazione con la sentenza del 10 febbraio 2009, n. 3276 è recentemente intervenuta in materia di risoluzione anticipata
DettagliL ASSISTENZA LEGALE AL LAVORATORE E IL RUOLO DELL ANMIL
L ASSISTENZA LEGALE AL LAVORATORE E IL RUOLO DELL ANMIL QUALI SONO I DIRITTI DEL LAVORATORE VITTIMA DI INFORTUNIO? La prima missione di ANMIL è informare i lavoratori circa i loro diritti. La particolarità
DettagliIL NUOVO SISTEMA SANZIONATORIO
FEMCA CISL Lombardia JOB ACTS IL NUOVO SISTEMA SANZIONATORIO La disciplina dei licenziamenti Il D.lgs. n. 23/2015 sul contratto a tutele crescenti, attuativo del Jobs Act, in vigore dal 7 marzo 2015 riscrive
DettagliRisoluzione n. 78/E. Roma, 28 maggio 2004
Risoluzione n. 78/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 28 maggio 2004 Oggetto: Richiesta di consulenza generica - deducibilità contributi versati al FASI da parte di contribuenti in pensione
DettagliRedazione a cura della Commissione Comunicazione del CPO di Napoli
Redazione a cura della Commissione Comunicazione del CPO di Napoli 106/2015 Luglio/16/2015 (*) Napoli 29 Luglio 2015 La Commissione Tributaria Regionale della Lombardia con la Sentenza n 2597 del 16 aprile
DettagliSICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA Linee guida e compiti in fase di progettazione Privacy
Quali dati si possono raccogliere e come Molti sono per le aziende i punti critici: Quali dati si possono raccogliere? Quali si devono raccogliere? Quali controlli preventivi si possono fare? Con quale
DettagliNORMA DI COMPORTAMENTO N. 185
ASSOCIAZIONE ITALIANA DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI SEZIONE DI MILANO COMMISSIONE NORME DI COMPORTAMENTO E DI COMUNE INTERPRETAZIONE IN MATERIA TRIBUTARIA *** *** *** NORMA DI COMPORTAMENTO
DettagliSubappalto necessario e soccorso istruttorio alla luce del d.l. n.90/2014 1.
Subappalto necessario e soccorso istruttorio alla luce del d.l. n.90/2014 1. di Arrigo Varlaro Sinisi 2 Alla luce della recente novità normativa 3 in tema di soccorso istruttorio, c è da domandarsi se
DettagliOggetto: parere legale in merito alle responsabilità del progettista nel. Affido alle seguenti considerazioni il parere richiesto in ordine alle
Oggetto: parere legale in merito alle responsabilità del progettista nel caso di interventi soggetti a denuncia di inizio attività. Affido alle seguenti considerazioni il parere richiesto in ordine alle
DettagliMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
INTERPELLO N. 65/2009 Roma, 31 luglio 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIREZIONE GENERALE PER L ATTIVITÀ ISPETTIVA Al Consiglio Nazionale dell Ordine dei Consulenti del
DettagliLe tutele per il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo
LA N ORMATIVA IN MATERIA DI LICENZIAMENTI INTRODOTTA DALLA LEGGE N. 183/2014 E DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 23/2015 Le tutele per il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo previste dalla legge n.
DettagliWHISTLEBLOWING > domande e risposte
WHISTLEBLOWING > domande e risposte Promozione e tutela delle segnalazioni di rischi e irregolarità nell interesse pubblico Prima Edizione Aprile 2013 con il contributo di e www.transparency.it La definizione
DettagliLa nuova disciplina dei licenziamenti disciplinari
Milano, 30 marzo 2015 La nuova disciplina dei licenziamenti disciplinari Presentazione a «Tutto Lavoro» Avv. Angelo Zambelli Licenziamento disciplinare espressione del potere disciplinare del datore di
DettagliCopertura delle perdite
Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 107 09.04.2014 Copertura delle perdite Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie Le assemblee delle società di capitali che, nelle
DettagliTermini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici
Termini di pagamento di 30-60 giorni anche per i lavori pubblici Con il D.Lgs. 192/212 il governo ha anticipato l adozione delle disposizioni contenute nella direttiva 2011/7/UE (la cui attuazione era
DettagliI GRUPPI TRANSFRONTALIERI.
I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate
DettagliCircolare n. 2/09 del 27 aprile 2009*
Circolare n. 2/09 del 27 aprile 2009* PRIVACY E RAPPORTO DI LAVORO Il trattamento dei dati personali dei lavoratori per finalità di gestione del rapporto di lavoro costituisce una tematica molto complessa
DettagliIl lavoro autonomo coordinato *** Il lavoro occasionale
Il lavoro autonomo coordinato *** Il lavoro occasionale Il lavoro autonomo coordinato Lavoro autonomo / Lavoro subordinato Lavoro autonomo (art. 2222 cod. civ.) Quando una persona si obbliga a compiere
DettagliCassazione Penale, 28 luglio 2011, n. 30071 - Smaltimento di materiali tossici e mancanza di formazione professionale
Cassazione Penale, 28 luglio 2011, n. 30071 - Smaltimento di materiali tossici e mancanza di formazione p Cassazione Penale, 28 luglio 2011, n. 30071 - Smaltimento di materiali tossici e mancanza di formazione
DettagliRiconoscimento delle eccedenze di imposta a credito maturate in annualità per le quali le dichiarazioni risultano omesse Ulteriori chiarimenti
CIRCOLARE N. 21/E Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti Roma, 25 giugno 2013 Direzione Centrale Affari Legali e Contenzioso OGGETTO: Riconoscimento delle eccedenze di imposta a credito maturate in
DettagliCOMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE
COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE Roma, 8 aprile 2010 Cap. Sergio Tirrò Roma, 8 aprile 2010 Cap. Sergio Tirrò La verbalizzazione Legge di depenalizzazione 24/11/1981 nr. 689 Modifiche al sistema
DettagliGuardie Giurate. Art. 2 Statuto dei lavoratori.
Guardie Giurate Art. 2 Statuto dei lavoratori. Il datore di lavoro può impiegare le guardie giurate, soltanto per scopi di tutela del patrimonio aziendale e non possono essere adibite alla vigilanza sull'attività
DettagliPremessa. di giusta causa (vale a dire un fatto talmente grave da non consentire la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro;
Premessa Non mutano i concetti di giusta causa (vale a dire un fatto talmente grave da non consentire la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro; di giustificato motivo soggettivo (cioè
DettagliNOTA A CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 20 marzo 2015, n. 3. A cura di CARLO DI CATALDO
NOTA A CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 20 marzo 2015, n. 3 A cura di CARLO DI CATALDO Sull esclusione dell impresa che non indica i costi per la sicurezza MASSIMA Nelle procedure di affidamento
DettagliSISTEMA SANZIONATORIO
Sommario 1. Introduzione... 2 2. Criteri di valutazione della violazione... 2 3. Sanzioni... 2 3.1 Lavoratori dipendenti non dirigenti... 2 3.1.1 Sanzioni per i lavoratori dipendenti... 3 3.2 Soggetti
DettagliIL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE
IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE Maria Elisa Caldera Consulente del Lavoro Iscritta al n 839 dell'albo di Brescia info@calderaconsulenzalavoro.it Il potere disciplinare Consiste nella facoltà del datore di
DettagliTAR TOSCANA: NON SEM PRE BASTA LA SOA
TAR TOSCANA: NON SEM PRE BASTA LA SOA di Massimo Gentile Il caso di specie Oggetto del presente approfondimento è una recentissima pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (sentenza
DettagliSCUOLA FORENSE ORDINE DEGLI AVVOCATI DI TREVISO INCONTRO DEL 30.09.2011
SCUOLA FORENSE ORDINE DEGLI AVVOCATI DI TREVISO INCONTRO DEL 30.09.2011 Gli indici della natura subordinata del rapporto di lavoro Relazione dell Avv. Paolo Valla * * * Traccia dei casi da trattare Controversia
DettagliOGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 ALFA Spa Articolo 19-bis del DPR 26 ottobre 1972, n. 633
RISOLUZIONE N. 305/E Roma, 21 luglio 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 ALFA Spa Articolo 19-bis del DPR 26 ottobre
DettagliCircolare Informativa n 21/2013
Circolare Informativa n 21/2013 DURC negativo ed intervento sostitutivo della stazione appaltante e-mail: info@cafassoefigli.it - www.cafassoefigli.it Pagina 1 di 6 INDICE Premessa pag.3 1) Intervento
DettagliStudio legale Avv. Paolo Savoldi Bergamo, Via Verdi, 14. SEMINARIO C.S.E. s.r.l IL TRASFERIMENTO DEL RISCHIO
SEMINARIO C.S.E. s.r.l IL TRASFERIMENTO DEL RISCHIO PERCHE NON SMETTERE DI FARE L IMPRENDITORE EDILE? Mozzo(BG) 27 Marzo 2009 Hotel Holiday Inn Express MANABILE PER LE IMPRESE EDILI SUGLI ADEMPIMENTI PREVISTI
DettagliIl responsabile della prevenzione della corruzione. Ai collaboratori del Consorzio Ai rappresentanti degli organi di indirizzo politico del Consorzio
Ai collaboratori del Consorzio Ai rappresentanti degli organi di indirizzo politico del Consorzio Circolare n.1 DEFINIZIONE LINEE PROCEDURALI PER LA SEGNALAZIONE DI ILLECITI O IRREGOLARITÀ E DISCIPLINA
DettagliRoma, 24.11.2005. Alle Direzioni Regionali dell Agenzia delle Dogane Loro sedi. All Area Centrale Gestione Tributi e Rapporto con gli Utenti Sede
\ Roma, 24.11.2005 Protocollo: Rif.: Allegati: 3224/IV/2005 Alle Direzioni Regionali dell Agenzia delle Dogane Loro sedi All Area Centrale Gestione Tributi e Rapporto con gli Utenti All Area Centrale Personale
Dettaglifra questi in particolare sono da ricordare
La responsabilità penale è quella in cui incorre un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio che compia uno dei reati contro la pubblica amministrazione previsti dal codice penale, fra questi
DettagliIL RAPPORTO DI LAVORO DIRIGENZIALE, IL MANDATO DI AMMINISTRATORE PROFILI GIUSLAVORISTICI, PREVIDENZIALI E SOCIETARI
Milano 10 Luglio 2014 IL RAPPORTO DI LAVORO DIRIGENZIALE, IL MANDATO DI AMMINISTRATORE PROFILI GIUSLAVORISTICI, PREVIDENZIALI E SOCIETARI AVV. SERENA BOTTA Il Licenziamento del Dirigente: le ipotesi di
DettagliIL CONSIGLIO COMUNALE
IL CONSIGLIO COMUNALE Visto l articolo 3, comma 133 legge 662/1996, recante delega al Governo per l emanazione di uno o più decreti legislativi per la revisione organica ed il completamento della disciplina
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliFATTI ILLECITI. Responsabilità da fatto illecito. (art. 2043 c.c.)
Responsabilità da fatto illecito (art. 2043 c.c.) Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno Responsabilità extra-contrattuale
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliSentenza della Corte. 12 febbraio 1974
Sentenza della Corte 12 febbraio 1974 Giovanni Maria Sotgiu contro Deutsche Bundespost - (domanda di pronunzia pregiudiziale, proposta dal Bundesarbeitsgerischt) Causa 152/73 1. LIBERA CIRCOLAZIONE - LAVORATORI
DettagliAlcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani
Alcuni chiarimenti in merito alla qualificazione del servizio di gestione del Centro diurno per anziani Per quanto riguarda la richiesta di chiarimenti presentata, relativa alla corretta qualificazione
DettagliSi richiama l attenzione sulle seguenti sentenze del Consiglio di Stato,relative a questioni inerenti i concorsi pubblici e gli esami di maturita.
PILLOLE DI GIURISPRUDENZA Colaci.it Si richiama l attenzione sulle seguenti sentenze del Consiglio di Stato,relative a questioni inerenti i concorsi pubblici e gli esami di maturita. Sentenza n.1740 del
DettagliOggetto: Rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi stipulati dalle pubbliche amministrazioni.
Oggetto: Rinnovo dei contratti per la fornitura di beni e servizi stipulati dalle pubbliche amministrazioni. QUADRO NORMATIVO ( Stralcio in Allegato n.1): L art. 23 della L.62/2005 (Comunitaria 2004) ha
DettagliSezione Lavoro. Sentenza n. 21833 del 12 ottobre 2006. (Presidente S. Mattone Relatore V. Di Nubila)
Studio Legale Celotti www.studiolegalecelotti.it CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Sezione Lavoro Sentenza n. 21833 del 12 ottobre 2006 (Presidente S. Mattone Relatore V. Di Nubila) SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
DettagliRISOLUZIONE N. 90 /E
RISOLUZIONE N. 90 /E Direzione Centrale Normativa Roma, 17 ottobre 2014 OGGETTO: Interpello Acquisto per usucapione di beni immobili Applicabilità delle agevolazioni prima casa. Con l interpello in esame,
DettagliJobs Act. Contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI
Jobs Act. Contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI Nell'ambito del riordino delle forme contrattuali, è stato introdotto
DettagliNota a Cassazione, sez. lavoro, n. 9925 del 5 maggio 2011 Pres. Lamorgese; Rel. Stile; LA GENERICA MOTIVAZIONE DEL RECESSO EQUIVALE ALLA MATERIALE
Nota a Cassazione, sez. lavoro, n. 9925 del 5 maggio 2011 Pres. Lamorgese; Rel. Stile; Pm (conforme) Destro. LA GENERICA MOTIVAZIONE DEL RECESSO EQUIVALE ALLA MATERIALE OMISSIONE DELLA COMUNICAZIONE DEI
DettagliIl controllo nell utilizzo delle strumentazioni informatiche e telematiche aziendali da parte dei collaboratori Avv.
Il controllo nell utilizzo delle strumentazioni informatiche e telematiche aziendali da parte dei collaboratori Avv. Pierluigi Perri Dottore di ricerca in Informatica giuridica e diritto dell informatica
DettagliIndagini bancarie aperte a tutti.
Indagini bancarie aperte a tutti. Ok all uso della presunzione in generale sull attività di accertamento che, pertanto, valgono per la rettifica dei redditi di qualsiasi contribuente autonomo pensionato
DettagliTRIBUNALE DI ROMA sezione lavoro REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
RGAC 5123 del 2015 TRIBUNALE DI ROMA sezione lavoro REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale di Roma, in funzione di Giudice del Lavoro, nella persona del dott. Flavio Baraschi, nella
DettagliCOMUNE DI SENIGALLIA
COMUNE DI SENIGALLIA PROVINCIA DI ANCONA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N 162 Del 28/12/1999 OGGETTO: determinazione delle sanzioni tributarie e della loro entità. Il Consiglio Comunale VISTI i decreti
DettagliConclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015
Conclusioni del Garante europeo per la protezione dei dati innanzi al Tribunale dell Unione Europea Caso T-343/13 Lussemburgo, 24 Marzo 2015 Signori Giudici del Tribunale, Nelle conclusioni di questa mattina,
DettagliTRASFERIMENTO E MUTAMENTO DI MANSIONI
TRASFERIMENTO E MUTAMENTO DI MANSIONI SCUOLA FORENSE MILANO, 7 MARZO 2014 Avv. Marcello Giustiniani www.beplex.com Il mutamento del luogo di esecuzione della prestazione lavorativa 1. Il trasferimento
DettagliQuando si parla di RESPONSABILITA PATRIMONIALE è opportuno precisare che ad essa afferiscono, secondo la teoria più seguita, due tipologie di
Quando si parla di RESPONSABILITA PATRIMONIALE è opportuno precisare che ad essa afferiscono, secondo la teoria più seguita, due tipologie di responsabilità: RESPONSABILITÀ CIVILE regolata dall art. 2043
DettagliIl trattamento dei dati e le misure minime di sicurezza nelle aziende
Il trattamento dei dati e le misure minime di sicurezza nelle aziende Le linee guida del Garante per l'utilizzo sul lavoro della posta elettronica e di internet. Provvedimento a carattere generale 1 marzo
DettagliMASSIME CIVILE CIRCOLAZIONE STRADALE. Corte di Cassazione Sez. civ. 26 Gennaio 2012, n 1069
MASSIME CIVILE CIRCOLAZIONE STRADALE Corte di Cassazione Sez. civ. 26 Gennaio 2012, n 1069 Circolazione stradale Incertezze del vigile nella descrizione dell automobile nel verbale di infrazione Multa
DettagliLa riforma Fornero ha ancorato la tutela reintegratoria (depotenziata) alle sole ipotesi in cui il giudice accerti che non ricorrano gli estremi
La riforma Fornero ha ancorato la tutela reintegratoria (depotenziata) alle sole ipotesi in cui il giudice accerti che non ricorrano gli estremi della giusta causa o del giustificato motivo soggettivo
DettagliRISOLUZIONE N. 117/E
RISOLUZIONE N. 117/E Direzione Centrale Normativa Roma, 5 novembre 2010 OGGETTO: Consulenza giuridica Opere ultrannuali Costi relativi ai SAL liquidati in via provvisoria al subappaltatore Articoli 93
DettagliC.C. Sentenza N. 204449 del 18/5/05. Divieto di anatocismo alle rate a scadere.
MUTUI FONDIARI: Risoluzione del contratto. C.C. Sentenza N. 204449 del 18/5/05. Divieto di anatocismo alle rate a scadere. Premessa. L anatocismo viene praticato oltre che sui conti correnti anche sui
DettagliRISOLUZIONE N. 46/E QUESITO
RISOLUZIONE N. 46/E Direzione Centrale Normativa Roma, 5 luglio 2013 OGGETTO: Consulenza giuridica Uffici dell Amministrazione finanziaria. Imposta di registro. Determinazione della base imponibile degli
DettagliUfficio Legislativo. Prot. n.741 Roma,16/01/2009
Ufficio Legislativo Prot. n.741 Roma,16/01/2009 Alla Direzione Generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l architettura e l arte contemporanee e per conoscenza al Segretariato Generale Oggetto:
DettagliCon riferimento alle diverse tipologie di risarcimento riconoscibili in favore della persona danneggiata
1 Danno morale: categoria autonoma o componente del danno biologico? Con riferimento alle diverse tipologie di risarcimento riconoscibili in favore della persona danneggiata si è consolidato, nel corso
DettagliControlli pubblici e certificazioni ambientali. Rapporti tra due istituti distinti.
ARPA EMILIA-ROMAGNA Controlli pubblici e certificazioni ambientali. Rapporti tra due istituti distinti. Sicurezza sul lavoro e certificazioni ambientali: lo scenario delle responsabilità Bologna 16 ottobre
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliModello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Sistema Disciplinare
Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 Sistema Disciplinare ELENCO DELLE REVISIONI 2 INDICE Introduzione... 4 Sistema disciplinare... 4 Dirigenti... 5 Amministratori...
DettagliL ILLECITO TRIBUTARIO
L ILLECITO TRIBUTARIO Costituisce illecito tributario ogni inosservanza degli obblighi attinenti al rapporto giuridico d imposta. Trattasi di fatti giuridicamente rilevanti da cui l ordinamento tributario
DettagliRequisiti per l'accesso al regime Tassazione di gruppo: l Agenzia stringe sul controllo
Requisiti per l'accesso al regime Tassazione di gruppo: l Agenzia stringe sul controllo In due recenti pronunce l Amministrazione finanziaria ha fornito importanti chiarimenti in ordine al requisito soggettivo
DettagliI rapporti tra ordinamento interno e CEDU Dott. Francesco Vittorio Rinaldi
I rapporti tra ordinamento interno e CEDU Dott. Francesco Vittorio Rinaldi 1. Il rango della CEDU nell ordinamento interno. Il tema dei rapporti tra CEDU e ordinamento interno e dunque, del rango della
DettagliRISOLUZIONE N. 160/E
RISOLUZIONE N. 160/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 17 aprile 2008 Oggetto: Interpello Art.11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Riscossione dei compensi dovuti per attività di lavoro autonomo
DettagliDL n. 91 del 24.06.2014 entrato in vigore dal 25 giugno
Con il DL n. 91 del 24.06.2014 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.144 del 24 giugno 2014 ed entrato in vigore dal 25 giugno è stata prevista un agevolazione per i soggetti che effettuano investimenti in
DettagliModello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Sistema Disciplinare
Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 Sistema Disciplinare ELENCO DELLE REVISIONI MODELLO DI ORGANIZZAZ IONE GESTIONE E CONT ROLLO REV. DATA NATURA DELLE MODIFICHE
Dettagli